FORMAZIONE DOCENTI NEOASSUNTI 2014-2015 Laboratori formativi dedicati PROBLEMATICHE B.E.S. (Diversabilità_Disturbi evolutivi speciali_Svantaggio S.E.C.): ASPETTI NORMATIVI, DIDATTICI E GESTIONALI I.C. “Vivaldi” Porto Empedocle 21 maggio – 3 giugno 2015 Prof.ssa Maria Angela Croce Dal sistema I.C.F. pubblicato dall’O.M.S. nel 2002: “Qualunque persona in qualunque momento della vita può avere una condizione di salute che, in un ambiente sfavorevole, diventa DISABILITÀ” ERGO Il problema disabilità collegato organizzazione ambiente favorevole (capace di promuovere SALUTE) Il documento I.C.F. valore universale copre tutti gli aspetti della salute umana Dominio SALUTE (tutte le persone) centinaia di voci classificate (associati + indicatori per ogni individuo: suoi funzionamenti) esamina tutti gli aspetti che possono influire sulla QUALITÀ DELLA VITA Dominii collegati alla SALUTE (partecipazione vita sociale, istruzione, mobilità…) DA QUI • Abbandono modello MEDICO (personale, cura medica, trattamenti individuali, politica sanitaria) • Utilizzo modello BIO-PSICO-SOCIALE (problema sociale, integrazione, farsi carico, politiche sociali…) Prof.ssa Maria Angela Croce OGGI Tutta la problematica inerente la salute e la Scuola è inclusa in quelle che definiamo PROBLEMATICHE B.E.S. Per la sua odierna definizione nel 1997 l’OCSE ha utilizzato un approccio usato in ISCED ’97 Si hanno B.E.S. quando si attivano risorse aggiuntive nel sostenere le Scuole per aiutare alunni in difficoltà (definizione operativa) ERGO • 1°Requisito: surplus di risorse economiche destinate che devono servire per far fronte a questi problemi • Il concetto di B.E.S. è politico, non clinico • Inserisce il problema in ambito prettamente educativo (individualizzazione e personalizzazione) Se ne parla in Europa da 20 anni • Assume significati e valenze diverse nei differenti Paesi • I sistemi di classificazione variano con il variare dei contesti culturali ed i sistemi educativi C’è stato tutto uno sviluppo normativo che ha portato al sistema attuale della Scuola dell’inclusione Ultimi documenti: • Documento Min. Profumo 2012 • C.M. 8/2013 (indirizza gli uffici a livello organizzativo) Prof.ssa Maria Angela Croce Ne seguono, pertanto, tre macro-categorie B.E.S. 1.DISABILITÀ (L. 104/92) • • Cause organiche Dimensione medicosanitaria-diagnostica • È l’unica che risponde alla classificazione OCSE (tutelata L.104): investe surplus risorse 2.DISTURBI EVOLUTIVI SPECIALI • • • DSA (tutelati L.170/2010), il disturbo è specifico perché nel complesso il funzionamento cognitivo è integro ADHD Difficoltà linguaggio, emotivocomportamentali 3.SVANTAGGIO S.E.C. • Difficoltà apprendimento derivanti da svantaggio socio-culturali • Disagi affettivo-relazionali -comportamentali Non c’è una norma che tuteli tali bisogni • NELLE ALTRE MACRO-CATEGORIE NON C’È NULLA DI AGGIUNTIVO La questione dei B.E.S. si gioca tra l’esterno e l’interno (lavoro di RETE interistituzionale per una migliore integrazione) Sul problema B.E.S. occorrono: • VISION inclusiva • MISSION operativa Prof.ssa Maria Angela Croce Deve fare della diversità il paradigma della propria identità La Scuola e la Pedagogia della DIVERSITÀ Deve scoprire, riconoscere e valorizzare tutte le diversità Utilizza nell’insegnamento: • L’INDIVIDUALIZZAZIONE (stessi traguardi per tutti, raggiunti con pratiche differenziate) • La PERSONALIZZAZIONE (ciascuno coltiva una propria forma di eccellenza: principio delle intelligenze multiple di M. Gardner) Prof.ssa Maria Angela Croce UN BREVE EXCURSUS STORICO Prima del 1960 Dagli anni ‘70 • • • • Scarsa attenzione handicap Pochi allievi in scuole speciali Classi omogenee Scuole ordinarie Aumento scuole speciali e classi differenziali (svantaggi lievi) Logica: Pedagogia COMPENSATIVA (dare di più a chi è meno fortunato) L. 517/77 • Tutti hanno diritto a frequentare la Scuola • Abolite classi differenziali e scuole speciali • Docenti di sostegno Fase inserimento “selvaggio”, scuole e docenti impreparati Prof.ssa Maria Angela Croce Anni ‘80 Metà anni ‘80 Importanza delle relazioni sociali: primo obiettivo Le abilità sociali non sono sufficienti (non solo benessere relazionale) L. 104/1992 • Socializzazione e apprendimento • Il diritto all’integrazione deve essere favorito DPR Indirizzo e coordinamento ASL (formulario PEI) /94 Prof.ssa Maria Angela Croce L. 18/2009 /2009 L. 170/2010 D.M. 27/12/2012 Ratifica ONU diritti disabilità Linee guida per l’integrazione di alunni disabili Nuove norme in materia di D.S.A. in ambito scolastico • Strumento internazionale • Riconoscimento alunni B.E.S. ed organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica Prof.ssa Maria Angela Croce Per una SCUOLA INCLUSIVA… Dall’INSERIMENTO… “Vecchia?!” logica docente sostegno (sus-tenere) Mito di Atlante Presenza fisica: metafora visione ortopedica (raddrizzare ciò che è rotto/deformato attraverso protesi) Poiché inseriamo un corpo estraneo all’interno di una struttura normale: prevedere un sostegno per evitare che il soggetto crolli e danneggi se’ stesso e gli altri …all’INTEGRAZIONE… • Dinamiche di adattamento tra soggetto e contesto • Forma di innovazione/nucleo di cambiamento istituzionale e pedagogico della Scuola • Opera orientando, non imponendo • Suoi obiettivi: sviluppo identità, autonomia, potenzialità apprenditiva, relazionali, sociali …ed all’INCLUSIONE • Sinonimo di integrazione • Termine preferito a livello internazionale Far sì che tutta la Comunità compartecipi affinché l’inserimento diventi piena integrazione, includendo il soggetto in questione a 360° Prof.ssa Maria Angela Croce A. MACROCATEGORIA: DIVERSABILITÀ Handicap…deficit…disabilità: facciamo chiarezza! DISABILITÀ Classificazione O.M.S. D. fisiche, sensoriali, psichiche e mentali (altro) Possono essere: permanenti transitorie progressive regressive È qualsiasi restrizione o carenza (conseguente ad una menomazione: DEFICIT) della capacità di svolgere un’attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un individuo ERGO Scostamento dalla norma per quanto concerne le prestazioni di una persona (il termine sottolinea il deficit, ciò che determina la mancanza totale o parziale di una abilità) Oggi si preferisce parlare di DIVERSABILITÀ (visione positiva - non permettere al deficit di oscurare il valore della persona umana – intelligenze multiple di Gardner – capacità e performance) Prof.ssa Maria Angela Croce Una parte delle disabilità è causata dal deficit, ma talune dalle condizioni a livello sociale in cui ci si viene a trovare: Parliamo allora di HANDICAP Esito finale di una serie di svantaggi socio-relazionali che la persona subisce in riferimento alla sua condizione organica/esistenziale OSTACOLO frapposto dalla società alla libera fruizione della realtà (L. 104/92, art.3) Da cosa è ostacolata una persona in situazione handicap? • • • • • Tipo di disabilità (conseguenza del deficit) Gravità disabilità Reazione psicologica della persona Natura ambiente vissuto Esistenza/qualità dei supporti/sostegni A Scuola ci si deve occupare: • • • ESEMPIO Della disabilità e dell’handicap Non del deficit (condizione iscritta nel corpo) Di ridurre l’handicap riducendo situazioni di svantaggio, promuovendo abilità e competenze L. 104/1992, art.12 La sindrome di Down È un DEFICIT (concetto BIOLOGICO) Il CONTESTO Crea o migliora alcune barriere - SVANTAGGIO/H (concetto SOCIALE) Diritto all’educazione e all’istruzione “Obbligo integrazione scolastica, apprendimento, comunicazione, socializzazione…non può essere impedito da difficoltà derivanti dalla disabilità” Prof.ssa Maria Angela Croce Percorso previsto dalla L.104/92: azioni e documenti di certificazione dell’handicap a. Alla scuola perviene una CERTIFICAZIONE 104/92, art. 3 (deve specificare se comma 1 o 3) • I medici (DPCM 187/ ) hanno l’obbligo di fare la certificazione con l’utilizzo dell’ICDTO (classifica tutte le patologie esistenti e riconosciute a livello internazionale) • La certificazione (non è la diagnosi) deve contenere il codice ICDTO con l’etichetta diagnostica, i dati del minore; dice se il minore è pertanto disabile o semi…) b. DIAGNOSI FUNZIONALE (documento orientato alla conoscenza clinica) Elaborato dall’Unità Multidisciplinare dell’ASP, a firma del neuropsichiatra infantile che ha preso in carica il minore (specifica le funzionalità dei sistemi neuropsicologici e le loro potenzialità) Prof.ssa Maria Angela Croce c. P.D.F. Lo redigono le seguenti componenti: • Scuola (GLIS) • Sanitari • Territorio d. P.E.I. Sono interessate le componenti: • Sanitaria • Scolastica • Genitori • Enti Locali e. PROGRAMMAZIONE EDUC. - DID. PERSONALIZZATA Va comunicata alla famiglia e, possibilmente, condivisa È più orientato alle conoscenze scolastiche: • Cosa sa fare da solo = CAPACITÀ • Cosa fa con i mediatori = PERFORMANCE Documento di sintesi Vi convergono tutte le azioni da fare per aiutare l’allievo verso un Progetto di Vita Quando è globalmente conforme alla programmazione di classe, l’allievo può accedere al diploma Quando è differenziata (obiettivi minimi, esclusione di alcune discipline…) al termine degli studi si rilasceranno: • Attestazione di frequenza • Certificazione crediti Prof.ssa Maria Angela Croce B. MACROCATEGORIA: DISTURBI EVOLUTIVI SPECIALI Ogni alunno, con continuità o in determinati periodi, può manifestare BISOGNI SPECIALI… • Potenziare, quindi, la CULTURA DELL’INCLUSIONE • Risposte individualizzate e personalizzate 1) D.S.A. 2) A.D.H.D. (L. 170/2010) 3) Disturbi linguaggi, coordinazione motoria “Tutti questi problemi non possono essere certificati ai sensi della L. 104/1992… Non danno diritto a docenti di sostegno ed a sostegni economici ulteriori…” 1) PROBLEMATICHE D.S.A. Si manifestano in soggetti con adeguate capacità cognitive e sensoriali Non sono causate da mancanza di opportunità (fattori culturali) o da malattie celebrali: derivano da anomalie nella elaborazione cognitiva. Spesso accompagnate da manifestazioni psicologiche (difficoltà relazionali, scarsa autostima e autoefficacia) Vengono diagnosticate quando gli esiti ottenuti da test standardizzati (calcolo, lettura, scrittura…) risultano al di sotto in base all’età, al livello di intelligenza, al grado di istruzione Prof.ssa Maria Angela Croce CRITERI PER DISTINGUERLI Una volta individuati, uso DIDATTICA ATTRAVERSO: La Scuola può predisporre (ad es. ogni 3 mesi) un DOCUMENTO che contenga: • Alto grado di compromissione abilità (riferito ad un ambito di competenza • Presenti, di solito, sin dall’inizio della scolarizzazione • Non devono dipendere da deficit sensoriali e/o cognitivi • Non ci devono essere difficoltà S.E.C. INDIVIDUALIZZATA (attività diversificate per recuperare abilità di fondo, imprescindibili) PERSONALIZZATA (raggiungimento forma d’eccellenza cognitiva esplicitati nella L. 53/03) • Misure DISPENSATIVE (es. non leggere ad alta voce, alleggerimento testi, pochi/niente compiti a casa) • Strumenti COMPENSATIVI (es. lettura esterna, registrazione, calcolatrice, PC, tabelle, schemi, mappe) • • • • • Dati anagrafici Tipologia disturbo Attività individual./personal. (P.D.P.) Strumenti compensativi e misure dispensative Verifica/valutazione personalizzata (D.P.R. 122/09) Prof.ssa Maria Angela Croce CRITERI PER DISTINGUERLI Una volta individuati, uso DIDATTICA ATTRAVERSO: La Scuola può predisporre (ad es. ogni 3 mesi) un DOCUMENTO che contenga: • Alto grado di compromissione abilità (riferito ad un ambito di competenza • Presenti, di solito, sin dall’inizio della scolarizzazione • Non devono dipendere da deficit sensoriali e/o cognitivi • Non ci devono essere difficoltà S.E.C. INDIVIDUALIZZATA (attività diversificate per recuperare abilità di fondo, imprescindibili) PERSONALIZZATA (raggiungimento forma d’eccellenza cognitiva esplicitati nella L. 53/03) • Misure DISPENSATIVE (es. non leggere ad alta voce, alleggerimento testi, pochi/niente compiti a casa) • Strumenti COMPENSATIVI (es. lettura esterna, registrazione, calcolatrice, PC, tabelle, schemi, mappe) • • • • • Dati anagrafici Tipologia disturbo Attività individual./personal. (P.D.P.) Strumenti compensativi e misure dispensative Verifica/valutazione personalizzata (D.P.R. 122/09) Prof.ssa Maria Angela Croce Procedure L.170/2010 (per certificazione D.S.A.) non ancora ben collaudate I bambini affetti da D.S.A. • Non hanno diritto al docente di sostegno • Tutto ciò che si fa è a carico della scuola (niente risorse aggiuntive) Per potere essere individuati… Certificazione rilasciata dalla ASP (dal centro ASP individuato come specialistico DSA) o, comunque, altro ente pubblico Come avente diritto… Se un genitore si rifiuta di far certificare il figlio: • Chi ha avuto effettuata una diagnosi prima della L. 170, in via transitoria si accetta la diagnosi emanata da privati prima del 2010. Il bambino viene accolto; poi il genitore si farà rilasciare una certificazione dall’ASP previa decadenza. • Una volta diagnosticata, la Scuola deve progettare un P.D.P. (condiviso con la famiglia) con indicati strumenti compensativi e misure dispensative. • Il D.S. cerca di convincere la famiglia • Se no, si segnala il caso all’autorità giudiziaria minorile • Il tribunale apre un fascicolo per verificare se la famiglia è in grado o no di esercitare la sua potestà sul minore Prof.ssa Maria Angela Croce 2) ALUNNI AFFETTI DA A.D.H.D. Spesso è associato ad un D.S.A. o ad altre problematiche 3) ALUNNI AFFETTI DA … Disturbo attenzione ed iperattività (maschi soprattutto - età Scuola Primaria sintomi presenti da almeno 6 mesi compromissione relazioni sociali e rendimento scolastico - causa neuro-biologica) Occorre estendere agli stessi gli strumenti previsti dalla L. 170/2010 • • • • • • • Disturbi linguaggio Disturbi da TIC e Sindrome di Tourette Disturbi della Fobia scolare Disturbi della condotta Disturbo dell’attaccamento Disturbo della coordinazione motoria Disturbo oppositorio/provocatorio Prof.ssa Maria Angela Croce C. MACROCATEGORIA: SVANTAGGIO S.E.C. QUESITO DI FONDO: Come si fa ad individuare il soggetto con svantaggio S.E.C. e chi deve farlo? La Scuola, ogni anno, deve elaborare un PIANO DELL’INCLUSIONE (disabili, D.S.A., svantaggio) • Chi li deve individuare? • Esistono norme a tutt’oggi o aiuti atti a farlo? • Quali servizi psicopedagogici la Scuola possiede per farle questo? Si è in fase di chiarimento… I soggetti con svantaggio S.E.C. sono quelli a rischio reale di DISPERSIONE SCOLASTICA COS’È PUÒ ESSERE L’insieme di tutti quei fenomeni che allontanano gli studenti (dalla Primaria all’Università) dalla NORMALE linea del progresso scolastico ESPLICITA (comprende: assenze, bocciature, selezione di classe, ritardi nelle frequenze, ritiri/abbandoni) IMPLICITA (comprende: scarso rendimento, cumulo di debiti, mancata capitalizzazione delle capacità intellettive) Prof.ssa Maria Angela Croce Dal disagio all’insuccesso… La DISPERSIONE è un’EMERGENZA SCOLASTICA E SOCIALE …all’esclusione sociale… …alla devianza Un Sistema Scolastico e Formativo ben differenziato può sconfiggere questo fenomeno: SFIDA EUROPEA LE CAUSE: (molteplici fattori, tra loro spesso correlati) • • • • • • Contesto socio-economico-culturale Motivazione allo studio Atteggiamento della famiglia Scarsa preparazione di base Mancata (o scarsa) attività di orientamento Età non corrispondente a quella della classe interessata • Problemi relazionali e di inserimento Prof.ssa Maria Angela Croce LA DISPERSIONE E LE DIFFERENZE TERRITORIALI LA DISPERSIONE E I SESSI LA DISPERSIONE E GLI ALUNNI STRANIERI La Scuola deve garantire pari opportunità (apprendimento L. italiana, integrazione nelle classi, aggiornamento metodi didattici…) D. da EVASIONE (Nelle zone meno sviluppate economicamente e socialmente; si verifica sin dai primi anni) D. da ABBANDONO (Nelle aree più ricche; i ragazzi si inseriscono più precocemente nel mondo del lavoro) FEMMINE (Rendimento migliore rispetto ai coetanei maschi, voti più alti, frequenza più regolare) MASCHI (Nr. di ripetenze maggiore, voti più bassi, frequenza più irregolare) • In continuo aumento il nr. di alunni stranieri nelle scuole italiane • Maggiormente esposti al rischio depressione (precarie condizioni di lavoro, difficoltà linguistiche e di inserimento, scarsa motivazione, carenze ambiente familiare) • Mancanza di strumenti di supporto da parte della Scuola: il tasso di abbandono degli stranieri è 10 volte superiore alla media Prof.ssa Maria Angela Croce Sull’adeguatezza dell’ORIENTAMENTO • Strumenti agli studenti per prendere coscienza capacità e attitudini • Continuità ordini di Scuola • Conoscenza piani di studi della Scuola e sbocchi professionali OCCORRE LAVORARE Sul miglioramento della PREPARAZIONE DI BASE degli studenti Su • Pianificazione percorsi didattici (ritmi e potenzialità) • Personalizzazione dei percorsi di apprendimento • Organizzazione corsi di formazione docenti • Coinvolgimento famiglie Prof.ssa Maria Angela Croce L’educazione INTERCULTURALE deve divenire parte integrante della didattica quotidiana e dei progetti insieme a: La Scuola Italiana, nella NORMATIVA, si è configurata come LUOGO di INTEGRAZIONE, di scambio culturale, di incontro di lingue e storie… INTEGRAZIONE è: Il bambino straniero è INTEGRATO se: • ACCOGLIENZA (favorisce l’integrazione, metodo di lavoro continuo) • INSEGNAMENTO ITALIANO (L2) per comunicare e studiare • Avere a che fare con l’acquisizione di strumenti e capacità, con le relazioni sociali e gli scambi • Accettare il cambiamento pur mantenendo saldo il proprio patrimonio d’origine • Progettazione che si costruisce ogni giorno in modo internazionale Competente in lingua italiana Progetta di proseguire gli studi Ha buone relazioni in classe Partecipa ad occasioni ludiche e curriculari extrascolastiche • È disponibile a condividere con gli altri il patrimonio culturale d’origine • Dimostra autostima e fiducia nelle sue possibilità • • • • Prof.ssa Maria Angela Croce Parola d’ordine… ACCOGLIENZA (dal latino accolo = sto vicino) Metodo di lavoro complesso, idea del processo educativo, modo di essere dell’adulto Ogni Scuola deve dotarsi del suo PROTOCOLLO d’ACCOGLIENZA: • Documento elaborato da un team apposito – approvato dal C.D. – che renda operativa la normativa • Tale documento contiene criteri-guida, ruoli, competenze…in merito ai diversi piani di lavoro • Il protocollo delinea prassi condivise di carattere: o Amministrativo-burocratico (l’iscrizione Pnl) o Comunicativo-relazionale (prima conoscenza) o Educativo-didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, educazione interculturale, insegnamento italiano L2) o Sociale (rapporti e collaborazioni con il territorio) • • • • Riferimenti Normativi importanti: C.M. 73/1994 D.P.R. 349/1999 Linee-guida per l’accoglienza e l’integrazione alunni stranieri (2006/2014) La via italiana per la Scuola interculturale e l’integrazione alunni stranieri Prof.ssa Maria Angela Croce La CLASSE in cui viene inserito un alunno B.E.S. diventa un CONTESTO ad ALTA INTENSITÀ EMOTIVA Il DOCENTE… Entra in contatto con dinamiche relazionali intense sul piano emozionale Talvolta tali stati emotivi comportano la perdita di equilibrio interiore STATI EMOTIVI: Risposte affettive provocate da eventi scatenanti (esterni e/o interni) Impegnato nell’integrazione e nella promozione del S.F. di tutti Condivide il ruolo di attore con altre figure professionali Si prende cura di bisogni molteplici e diversificati Opera in una zona di confine tra la psicologia, l’educazione e l’istruzione Struttura l’ambiente scolastico in modo ecosistemico (produce salute, benessere, apprendimento) • Promuove una Scuola inclusiva (personalizzazione, utilizzo TIC, metodologie attive e psico-sociali) • Favorisce la co-evoluzione nell’apprendimento (imparare in due: se una persona conosce il suo deficit e la sua disabilità, riduce l’handicap che ne deriva) • • • • • Prof.ssa Maria Angela Croce Ne deriva, ERGO… una SCUOLA, una CLASSE DI SOSTEGNI Luogo con funzione CONTENUTIVA Luogo con funzione MATERNANTE Luogo in cui la persona con B.E.S. ha accesso a tutti i servizi Sistema di accoglienza per tutto il tempo-scuola Garanzia di aiuti tecnici sicuri (es. assistenza speciale ed igienico-sanitario, equipe…) • Monitoraggio costante situazione • Utilizzo metodologie didattiche attive • • • • • Poiché la vita delle persone B.E.S. è collegata, poi, a diverse istituzioni che interagiscono tra di loro, è necessario avere una RETE ISTITUZIONALE Attiva prima che la persona venga accolta Che capisce chi - fa - che cosa dove - quando Prof.ssa Maria Angela Croce Una struttura (ampia, frequente) UNA RETE SOCIALE HA Variabili relazionali Qualità Funzioni diverse È • Coesa ed omogenea • Frammentata • Dispersa L’approccio operativo di RETE deve essere L’approccio di LAVORO deve fondarsi su alcuni presupposti: Emotivo-relazionali-legami: SOCIAL NETWORK Aiuto per raggiungere obiettivi: SOCIAL SUPPORT GLOBALE - MODULARE CIRCOLARE INTERISTITUZIONALE • Si può progettare solo insieme • Aver chiari ruoli e funzioni • Creare gruppi di lavoro integrati con operatori provenienti da istituzioni diverse • Necessità di una leadership distribuita • Presa in carico del problema da parte di tutti • Circolazione delle informazioni rapida e trasparente • Progettazione e gestione dei tempi dell’intervento Prof.ssa Maria Angela Croce CARATTERISTICHE DI UNA SCUOLA INCLUSIVA • Il D.S. e lo staff garanti dell’O.F. (progettata – erogata): riguarda la globalità dei soggetti • POF inclusivo: prevede risposte precise ad esigenze educative individuali Leadership gestionale e relazionale da attuarsi di concerto con tutte le componenti scolastiche (e non) ELEMENTO DI FONDO CONDITIO SINE QUA NON: (Ineludibile per individualizzazione e personalizzazione) PARADIGMA FLESSIBILITÀ Si attua in rapporto a 3 dimensioni: FLESSIBILITÀ CURRICOLO • Ampliamento O.F. • Introduzione altre discipline • Compensazione orari discipline • Utilizzazione OSA per definire O.F. FLESSIBILITÀ ORIGINE DID. • Distribuzione monte ore annuale (disciplinare e complementare) • Durata unità insegnamenti • Creazione gruppi di apprendimento • Didattica laboratoriale FLESSIBILITÀ ORGANICO LAVORO DOCENTI • Lezione frontale • Attività laboratoriali • Progetti • Gruppi diversi della classe/misti Prof.ssa Maria Angela Croce COSA PREVEDE ANCORA UNA SCUOLA INCLUSIVA • • • • • • • • • • • Assegnazione alle classi con alunni B.E.S. di docenti competenti Favoriti continuità ed orientamento Attivazione corsi di formazione ad hoc Miglioramento servizio scolastico per alunni B.E.S. Partecipazione dei C. dic. alle attività specifiche (PEI…) Istituzione G.L.H. e G.L.I.S. Creazione e partecipazione agli incontri di reti di Scuole G.L.H. Ha compiti di organizzazione ed indirizzo Ne fanno parte docenti curriculari e di sostegno, operatori dei servizi, familiari, studenti Collabora alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal PED Dice la sua nella elaborazione del POF • • RETE DI SCUOLE • PER IL SOSTEGNO: • G.L.I.S. (gruppo di studio e di lavoro di Scuola) • Presieduto D.S. • Programma lavoro generale ed integrativo • Collabora stesura PEI • Chiede assistenza specialistica EE.LL. • Propone attività di formazione e di aggiornamento • Analizza risorse Individua risorse in riferimento ai bisogni Ottimizza risorse per acquisto e gestione attrezzature Cura formazione operatori Eventuale supporto EE.LL. (ACCORDO di PROGRAMMA) per attuare la L.328/2000: SISTEMA INTEGRATO DI SERVIZI SOCIALI Prof.ssa Maria Angela Croce DOCENTE DI SOSTEGNO FIGURA CODIFICATA CON LA C.M. del 1987 GIÀ Nel D.P.R. 970/1975 si parla di appoggio (all’interno di una sorta di equipe sociopsico-pedagogica) Nella L. 517/1977 era prevista come figura di specialista La figura viene istituzionalizzata con la L.104/1992 Prima di tale legge, quando venivano utilizzati i docenti che avevano fatto esperienze nelle scuole e nelle classi speciali (es. scuola ortofrenica) • Partecipa valutazione di tutti gli alunni • Contitolare classi in cui opera (ha registro con tutti i nomi) • È azione di coordinamento e guida nel C. di Classe • Stabilisce/mantiene rapporti famiglie e operatori socio-sanitari • Compartecipa stesura PEI e PDF • Collabora docenti classe (perché iter alunno h continui anche in sua assenza) • Non relazione simbiotica con alunno h (sogno normalità impossibile) SICILIA Nelle scuole statali, circa 22.000 alunni disabili, certificati da un organismo pubblico (L.104/92) unità multidisciplinare della neuropsichiatria dell’ASL Questa individuazione: • Fa capo ai servizi sanitari (L. 104/92, art.3, commi 1-3) • Fa scattare obblighi di legge ed investimenti per allievi con h grave (comma 3) Prof.ssa Maria Angela Croce SPECIE PER I CASI GRAVI IN ITALIA ESISTONO DUE TIPI DI ASSISTENZA 1) ASSISTENZA SPECIALISTICA 2) ASSISTENZA IGIENICO-SANITARIA (assistenza all’autonomia ed alla comunicazione: es. LIS, autismo, Down) (di base) • È demandata agli EE.LL. (L.104/92) • Non scatta per tutti, ma per i gravi • Deve essere individuata e certificata dal G.L.I.S. (per legge costituito in ogni Scuola) • Al primo incontro del G.L.I.S. si formalizza la richiesta di assistenza speciale all’E.L. di competenza H. LIEVE (art.3, comma 1): Lieve ritardo cognitivo, non possiede - ad es - capacità concettuali di astrazione • In Italia è affidata ai collaboratori scolastici (è in un articolo del loro contratto; hanno per ciò un incentivo economico) • In Sicilia (L.R.) anche questo compito è affidato agli EE.LL. compiti: accompagnamento negli spostamenti (bagno, pannolini…), aiuto materiale alla persona H. GRAVE (art.3, comma 3): Chi è in una condizione di totale dipendenza dagli altri, manca di autonomia, per cui non agisce in modo significativo con il contesto. Prof.ssa Maria Angela Croce SOSTEGNO ORGANICO: AVVIENE ATTRAVERSO TRE MOMENTI 1) ORGANICO DI DIRITTO (aprile/maggio) • Previsionale: ipotesi di distribuzione degli alunni nelle classi e dei costi • Ogni anno viene emanato un D.I. (con tabelle allegate) dove si assegnano i posti di sostegno alle varie regioni • Le tabelle ci dicono quanti posti vanno assegnati in O. di D. (e poi di FATTO) a livello regionale • L’U.S.R. stabilisce i posti previsti e comunica agli AA.TT. Di distribuire quel contingente alle scuole, tale da salvaguardare la continuità e la priorità dei casi 2) ORGANICO DI FATTO (entro la prima decade di agosto) • Di adeguamento: il D.S. deve comunicare agli uffici le eventuali variazioni rispetto alle previsioni • L’U.S.R. ridistribuisce i posti in tabella in base alle segnalazioni pervenute dalle singole scuole • L’articolazione, poi, dei docenti di sostegno (nr ore, assegnazione degli alunni) la fa il D.S. Prof.ssa Maria Angela Croce SOSTEGNO ORGANICO: AVVIENE ATTRAVERSO TRE MOMENTI 3) ORGANICO DI SOSTEGNO IN DEROGA (al di là della tabella) • Occorre Presentare delle eccezionalità • Deriva dalla Sentenza n. 80/2010 della Corte Costituzionale che ha eliminato tanti escamotages trovati rispetto al sostegno • Il bisogno soggettivo dello studente è un diritto esigibile • La deroga viene chiesta dal D.S. sulla base della presenza di casi eccezionali (non si possono sempre soddisfare le esigenze della scuola sulla base della tabella) • I posti in deroga sono discrezionalmente valutati dal DIRIGENTE dell’ U.S.R. • L’operazione, se avviene: entro il 31/12 Li nomina il Dirigente dell’A.T. (previa autorizzazione U.S.R.) dopo il 31/12 Le nomine le fa il D.S. (incarico) Prof.ssa Maria Angela Croce