Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo stradale Gallerie Soprastrutture Materiali stradali Soprastruttura flessibili Cenni di calcolo delle soprastrutture Intersezioni e Impianti stradali Intersezioni a raso e a livelli sfalsati Aree di sosta Progetto di Infrastrutture viarie Gallerie (1) Le gallerie sono utilizzate quotidianamente dalle popolazioni dei paesi più industrializzati e tale utilizzo è destinato in futuro ad aumentare con il crescere delle necessità della società moderna. Dalle gallerie ferroviarie realizzate nella seconda metà del IXX secolo, a quelle stradali che hanno contraddistinto lo sviluppo mondiale delle reti autostradali del XX secolo e, ai giorni nostri e in un prossimo futuro, alle lunghe gallerie ferroviarie sotto le Alpi. che interconnetteranno le nuove direttrici ferroviarie europee. Già gli antichi Romani avevano introdotto tecniche di scavo in sotterraneo, solo negli ultimi 200 anni però si può parlare di ingegneria delle gallerie: durante questo periodo infatti sono andati affinandosi i metodi di scavo, i calcoli delle opre di sostegno e di rivestimento, il controllo dei fattori ambientali. Per arrivare ai giorni nostri dove i diversi aspetti della progettazione e realizzazione delle gallerie si sono ormai codificati attraverso consolidati metodi progettuali e processi produttivi. Tutto questo è stato reso possibile dallo sviluppo delle scienze della terra ed ingegneristiche e dalle nuove e flessibili tecnologie che contraddistinguono i moderni macchinari utilizzati che hanno reso possibile anche l’impiego di materiali innovativi. ________ (1) M. Bringiotti “ Guida al tunnelling - L’arte e la tecnica ”, Edizioni PEI, Parma, 1996. Progetto di Infrastrutture viarie Caratteristiche dell’ammasso Per il progetto di una galleria è indispensabile conoscere le caratteristiche dell’ammasso roccioso da attraversare ricorrendo ad un’analisi approfondita già in fase progettuale. Ciò richiede l’impiego di metodologie e tecniche d’indagine moderne e sofisticate. Gli obiettivi che caratterizzano tali indagini riguardano: • la litologia e l’assetto strutturale dell’ammasso, • le problematiche dell’idraulica sotterranea o di eventuali altri fluidi (gas), • le caratteristiche geomeccaniche delle diverse formazioni rocciose ed il loro stato tensionale, • le caratteristiche geologiche e strutturali che potrebbero influenzare la distribuzione delle tensioni al contorno della galleria, durante e dopo lo scavo della galleria. Con queste indagini è quindi possibile disporre delle informazioni che caratterizzano a larga scala il sottosuolo e quindi permettono di ipotizzare un tracciato ottimale. Definito quindi l’asse del tracciato, si deve procedere alla caratterizzazione completa dell’ammasso roccioso o attraverso un’indagine geofisica di dettaglio o procedendo all’esecuzione preventiva di un cunicolo pilota. Progetto di Infrastrutture viarie Indagini geofisiche di dettaglio Le preliminari indagini geognostiche svolte, vengono integrate con le più recenti tecniche di prospezione geofisica, unitamente alle relative metodiche di elaborazione ed interpretazione. Lo scopo delle indagini geofisiche è quello di ricavare dati relativi: • alla geometria dell’ammasso roccioso e alle caratteristiche strutturali (forma e consistenza dei diversi litotipi: stratificazione, discontinuità, cavità, ecc.), • alla caratterizzazione del comportamento meccanico di tale ammasso (parametri fisici correlabili con le caratteristiche geomeccaniche e litologiche dell’ammasso). Le metodologie d’indagine geofisica principali sono quelle sismiche e quelle geoelettriche; si applicano pure i metodi gravimetrici, magnetici, elettromagnetici e radioattivi. Le metodologie d’indagine sismica (tali metodi si sono sviluppati nel settore della ricerca petrolifera) si basano su tre differenti tecniche: • a rifrazione: sfrutta la diversa velocità di propagazione delle onde sismiche nelle diverse formazioni ed è impiegabile per le indagini ove ad esempio sia necessario definire la profondità di un basamento roccioso sotto coltri di terreno detritico o alluvionale; • a riflessione: permette indagini più profonde (sino a qualche chilometro di profondità) e un’accurata definizione della geometria del sottosuolo (anche se questa ha una forma complessa) • per trasparenza (tomografia). Progetto di Infrastrutture viarie Cunicolo pilota La tecnica che utilizza il cunicolo pilota permette l’esame visivo ed il prelievo continuo di campioni di roccia lungo l’asse del tracciato e consente una classificazione geomeccanica dell’ammasso attraversato, nonché l’analisi delle tensioni e delle deformazioni puntuali. Per contro esistono difficoltà interpretative legate a: • non conoscenza delle caratteristiche della roccia al contorno (tetto), • non estrapolabilità dei dati di deformazione e tensione (dalle dimensioni del cunicolo a quelle della galleria), • impossibilità a definire quelle anomalie geologiche o caratteristiche strutturali aventi dimensioni comprese tra quelle del cunicolo e quelle della galleria. Questi limiti impediscono la previsione di: sfornellamenti, di distacchi di placche di roccia dal tetto in fase di allargamento della sezione ed erronea valutazione delle spinte sui rivestimenti. Nella figura 1 sono riportate le indagini necessarie per la caratterizzazione dell’ammasso roccioso. In sintesi si può dire che con il cunicolo pilota si possono ricavare informazioni su: • caratteristiche geologiche: prelevando campioni lungo l’asse del tracciato, con analisi: strutturale limitata all’asse del cunicolo e idrogeologica puntuale. • caratteristiche geomeccaniche: con carotaggi e prelievi di campioni dal cunicolo e con misure di deformazione e tensione. Progetto di Infrastrutture viarie Indagini per caratterizzare l’ammasso roccioso Progetto di Infrastrutture viarie Classificazione delle rocce Le moderne metodologie di classificazione delle rocce finalizzate allo scavo di gallerie tendono a considerare non solo lo scavo vero e proprio, ma anche l’allontanamento (smarinaggio) del materiale di risulta (marino) e le opere di sostegno (consolidamento preliminare della cavità scavata e definitivo rivestimento). Qui si fa riferimento alla classificazione da Von Rabcewicz (primo ideatore del N.A.T.M. - New Austrian Tunnelling Method). Il metodo prende in considerazione la capacità dell’ammasso roccioso di autosostenersi attraverso il controllo del processo di ridistribuzione delle forza nell’anello di roccia che circonda lo scavo e la scelta delle opere di sostegno. Dal principio della resistenza (principio del contrasto e della rigidità) si è passati al principio della resilienza (principio della deformazione controllata e dell’elasticità). Dai rivestimenti rigidi, massivi e costosi si è passati a interventi immediati e flessibili. Le operazioni di spritz beton (sprayed concrete) armato o no, bullonatura a tenuta puntuale o totale, centinatura con centine telescopiche collassabili (tollerano le deformazioni iniziali della roccia senza danneggiarsi) caratterizzano tale metodo. Prima di affrontare le diverse metodologie di scavo in base alle diverse classi di appartenenza delle rocce che possono caratterizzare l’ammasso, si accenna alla funzione svolta dall’anello roccioso che caratterizza tale metodo. Progetto di Infrastrutture viarie Creazione dell’anello roccioso Scopo del metodo N.A.T.M. è quello di creare attorno allo scavo una zona di roccia che abbia una sua funzione strutturale propria, tale da reggere una parte dei carichi e la cui rimanente parte è affidata a supporti artificiali. In tal modo le deformazioni indotte dovranno essere: • contenute il più possibile per evitare che la roccia perda il meno possibile le sue proprietà resistenti iniziali, • sufficientemente grandi in modo da attivare un adeguato anello di roccia. Al fine quindi di indurre un aumento della coesione c della roccia nella zona dell’anello si procede: 1) spruzzando un sottile strato di betoncino (spessore del 1-2 % del diametro delle cavità), 2) rinforzando, se necessario, il rivestimento di betoncino con fibre: d’acciaio (30-40 kg/m3), rete elettrosaldata, bulloni e tiranti, centine telescopiche (di diverso momento resistente e resistenza al collasso), 3) gettando un arco rovescio definitivo nella posizione più conveniente, 4) proteggendo, eventualmente, anche il fronte d’avanzamento con spritz beton o tiranti in vetroresina (di diametro di 10 cm e lunghi 10-12 m da collocare uno ogni 1-2 m2) tali da poter essere fresati o asportati in fase di scavo, 5) usando i più moderni sistemi di misurazione per controllare le deformazioni dello scavo in funzione del tempo che questo impiega a deformarsi. Progetto di Infrastrutture viarie Metodologie di scavo e classe d’appartenenza 1 Le rocce dell’ammasso vengono classificate in 7 classi: I - Stabile (roccia sana e massiva): lo scavo si autosostiene e le tensioni al contorno non superano la resistenza della roccia; possibile quindi uno scavo a tutta sezione con tempi di autosostegno di giorni in calotta ed illimitato in parete. II - Leggermente fratturata (roccia stratificata e leggermente fratturata): si possono verificare distacchi in calotta (sono quindi necessarie opere di sostegno), mentre le pareti verticali sono stabili (salvo distacchi locali); possibile quindi uno scavo a tutta sezione con tempi di autosostegno di giorni in calotta e settimane in parete. III a - Fratturata e III b - Poco spingente (rocce da fratturate a molto fratturate): il limite di resistenza viene raggiunto in parete e superato in calotta con conseguenti distacchi; possibile scavo a tutta sezione (con volate brevi), ma preferibile scavo a sezione parzializzata con tempi di autosostegno di ore in calotta e giorni in parete. IV - Spingente (roccia alterata, scistosa, fagliata): la resistenza della roccia viene superata su tutto il contorno dello scavo (sono quindi necessarie opere specifiche quali l’arco rovescio e la protezione del fronte di scavo); è necessario procedere allo scavo con sezione parzializzata (calotta con più di uno strozzo) con tempi di autosostegno di ore in calotta e giorni in parete. (segue) Progetto di Infrastrutture viarie Metodologie di scavo e classe d’appartenenza 2° (seguito) Va - Molto spingente (roccia molto alterata completamente milonizzata): l’apertura dello scavo provoca l’insorgere di forti pressioni in tutte le direzioni e l’anello di roccia intorno allo scavo è completamente plasticizzato e tende deformandosi e a restringere la sezione scavata; è quindi necessario procedere allo scavo per sezioni parzializzate (per la stabilità del fronte di scavo) con tempi di autosostegno nullo in calotta e di poche ore in parete e sul fronte. Vb - Materiale sciolto (terreni sciolti, franosi): lo scavo non può essere affrontato con metodi convenzionali e si regola in funzione dei metodi di sostegno con tempo di autosostegno praticamente nullo. Per quanto riguarda le metodologie di scavo e le opere di sostegno (di consolidamento) queste variano, non solo in relazione alla classe d’appartenenza, ma anche con la posizione rispetto alla sezione (calotta, fronte e arco rovescio). Fondamentali sono le misure di convergenza che permettono di girono in giorno di controllare ed adeguare le opere di consolidamento poste in essere. Le stazioni di misurazione si distinguono in: principali (100 - 500 m) dove vengono rilevate: le deformazioni della roccia, le pressioni radiali e tangenziali, le misure di convergenza ed i rilevamenti geodetici; secondarie (20 - 100 m) dove vengono rilevate solo misure di convergenza ed eventualmente la geodetica in calotta ed in platea. Progetto di Infrastrutture viarie Preconsolidamento Le operazioni di preconsolidamento permettono di procedere allo scavo in condizioni di sufficiente sicurezza. Tali operazioni riguardano il contenimento del livello d’acqua mediante drenaggi, l’eliminazione o la deviazione di corsi d’acqua sotterranei che interferiscono con lo scavo, il controllo di infiltrazioni e la stabilizzazione del terreno. Le tecniche utilizzate per consolidare il terreno possono essere: il drenaggio, l’elettro-osmosi, il grouting, le iniezioni a bassa pressione, il jet grouting, l’infilaggio, il congelamento. Queste tecniche di consolidamento possono essere applicate congiuntamente all’uso di basse pressioni d’aria compressa sul fronte della galleria. L’utilizzo di una miscela di cemento o bentonite misto a inerte risulta vincente, perché riduce le perdite d’aria compressa dell’80 % e permette l’utilizzo di un modesto compressore per ottenere la contropressione necessaria). Progetto di Infrastrutture viarie Drenaggio del terreno In presenza di acque, per limitarne l’influenza, il metodo usato più economico è il drenaggio delle stesse. La tecnica di base prevede la perforazione di un serie di pozzi su entrambi i lati della galleria con lo scopo di abbassare il livello idrico e quindi diminuire la pressione dell’acqua lungo il tracciato, utilizzando pompe sommergibili o in aspirazione. A tale scopo occorrerà valutare: 1) spaziatura tra pozzi, profondità e relativa portate delle pompe, 2) tipo di pompa da utilizzare, 3) presenza di particelle sospese nel fluido da aspirare, 4) eventuali fenomeni di subsidenza indotti, 5) permeabilità del terreno, 6) struttura del piano di scorrimento delle acque. Al fine di quantificare la portata d’acqua da pompare da un pozzo, occorre tener conto della velocità di flusso dal pozzo, del coefficiente di permeabilità, della densità, dell’altezza della falda e della sua distanza dalla galleria, ecc. Un metodo economico ed applicabile ad abbattimenti di falde poco profonde (4-5 m) è il sistema Wellpiont (pompa munita di un depressore e punta perforante-filtrante). Progetto di Infrastrutture viarie Elettro-osmosi Questa tecnica è usata per stabilizzare argille sciolte e sabbie che presentano problemi ad essere drenate mediante i normali pozzi. Il metodo si basa sul principio dell’elettrolisi: se si fa passare corrente continua tra due elettrodi infissi nel terreno impregnato d’acqua, si provoca una sua migrazione dall’elettrodo positivo (anodo) a quello negativo (catodo). Adottando un pozzo come catodo, è possibile emungere l’acqua attraverso un sistema di pompaggio. Infatti le superfici delle particelle del terreno portano una carica negativa, mentre gli ioni positivi (cationi) in soluzione sono attratti verso tali particelle concentrandosi sulla loro superficie. Applicando una differenza di potenziale tra due elettrodi, gli ioni positivi legati alle particelle solide e le molecole d’acqua legate agli ioni, sono attratte verso il catodo (pozzo) e respingono l’anodo. L’acqua libera dentro gli interspazi delle particelle solide è attirata verso il catodo per scorrimento viscoso. Per la maggior parte dei terreni (sabbie, limi e argille), il Casagrande propone un identico valore di velocità dello scorrimento elettro-osmotico pari a 0,5 10-4 cm/sec. (per un gradiente di 1 volt/cm). L’elettro-osmosi risulta applicabile però in spazi aperti, pertanto non viene utilizzata nello scavo delle gallerie (è utilizzata invece all’aperto, ad esempio nel consolidamento dei fronti franosi). Progetto di Infrastrutture viarie Grouting Il Grouting è l’iniezione di una miscela liquida sotto pressione negli spazi vuoti del suolo, tra le fessurazioni delle rocce, in cavità artificiali, dietro i rivestimenti di una galleria, ecc.. Il liquido col passare del tempo si solidifica per effetto di reazioni chimico-fisiche. Lo scopo è duplice: da un lato rendere impermeabile il terreno all’acqua e dall’altro di incrementare la resistenza del terreno trattato. Un Grout deve rispondere ad alcune proprietà: Stabilità (durante il processo di mescola ed iniezione il materiale non deve sedimentare), Granulometria (scelta in base al tipo di fessurazioni e alla capacità del gruppo di pompaggio), Viscosità (misura la sua capacità di penetrare nel terreno), Resistenza (capacità di resistere all’azione dell’acqua), Permanenza (capacità di resistere ad attacchi chimici e all’elavazione dell’acqua corrente). Il Grout si distingue in due classi: • Grout di sospensione è formato da una miscela di cemento Portland, argille e acqua (rapporto c/a: 0,1-0,4); l’apporto di argilla ha lo scopo di ridurre l’impiego di cemento; inoltre vengono impiegati additivi (polivinile,poliestere, estrusi plastici, trucioli di legno) in presenza di larghi spazi e d’acqua. Vengono impiegati in ammassi rocciosi fessurati e porosi. • Grout chimici o liquidi é composto da resine che formano un gel che, riducendo la permeabilità dell’ammasso, lo rendono più resistente. Sono adatti per terreni poco permeabili (dove il Grout di sospensione non sarebbe produttivo). Progetto di Infrastrutture viarie Iniezioni a bassa pressione Questa tecnica è usata per il consolidamento del terreno in corrispondenza degli imbocchi e degli sbocchi delle gallerie con interventi dall’alto (per scarse coperture max.50 m) o dal fronte (per coperture più elevate), utilizzando perforatori (wagon drill) con direzione di perforazione verticale nel primo caso od orizzontale nell’altro. La maglia d’intervento è da porsi in relazione con la permeabilità e la consistenza dell’ammasso roccioso e con la tecnologia produttiva: deve essere tale che dopo il consolidamento, la sezione di scavo e il suo contorno presentino caratteristiche di resistenza tali da non consentire rilasci durante le fasi di lavoro. In figura 2 è illustrata la disposizione della maglia dei consolidamenti. Progetto di Infrastrutture viarie Jet grouting Questo sistema, messo a punto dai giapponesi negli anni 60 ed introdotto in Italia negli anni 70 del secolo appena trascorso, ha ormai trovato notevoli applicazioni non solo nella realizzazione di opere civili , ma anche nello scavo di gallerie. Con il termine “Jet grouting” si intende la realizzazione di colonne che, a partire dal perimetro dello scavo, si sviluppino oltre il suo fronte d’avanzamento e permettono di preconsolidare la zona di scavo, in presenza di terreni incoerenti o debolmente coesivi. Tali colonne sono ottenute iniettando una miscela cementizia, attraverso piccoli ugelli, con pressioni molto elevate (sino a 600 atm o più). Le tecniche prevedono di disgregare il terreno miscelandolo con una sospensione cementizia o, in aggiunta, anche di rimuoverne la frazione più fine (con jetting di aria e acqua) con effetto di parziale sostituzione. La sequenza operativa, con riferimento alla tecnica di disgregazionesostituzione parziale, è riportata in figura 3 e si articola in due distinte fasi: • perforazione (sino alla profondità richiesta) con una batteria di aste munita al fondo di apposito dispositivo di iniezione (monitor), • progressiva iniezione e contemporanea estrazione e rotazione del monitor. Con tali trattamenti si possono ottenere per i terreni così trattati resistenze a compressione variabili da 100 a 300 kg/cm2 in presenza di sabbie e ghiaie, di 20 - 30 kg/cm2 per formazioni limo-argillose sature di media-alta plasticità e da 30 a 100 kg/cm2 per terreni da limosi poco argillosi a limo-sabbiosi. Progetto di Infrastrutture viarie Fasi realizzative colonna “Jet grouting” Progetto di Infrastrutture viarie Infilaggio Questa tecnica consiste nello scavare una serie di fori (di 10-12 cm di diametro e distanziati tra loro di 20 cm lungo il perimetro della galleria) in cui vengono infilati dei tubi in acciaio di circa 140 mm con un’inclinazione di 5-6 ° rispetto l’asse della galleria. In tal modo da creare un ombrello protettivo sotto il quale si possono svolgere le normali operazioni si scavo e consolidamento per una lunghezza di 6-10 m. La perforazione è realizzata con una perforatrice rotopercussiva (munita di un martello fondoforo) e l’infilaggio del tubo invece è fatto usando un battipalo la cui lunghezza determina l’ingombro della macchina. Va ricordato che l’impiego di infilaggi metallici ha il grosso difetto di non contribuire a far partecipare il terreno alla statica della gravità, sia a breve che a lungo termine. Progetto di Infrastrutture viarie Congelamento Il congelamento dei terreni ad alto contenuto d’acqua è un’operazione costosa e specialistica, ma efficace per il temporaneo controllo e la stabilità del terreno. Questa tecnica, applicabile quando le tecniche di Grouting non risultano vincenti, prevede lo scavo di fori (generalmente dalla superficie o se in galleria in varie posizioni), l’installazione di tubi refrigerati e la circolazione di liquido refrigerante al loro interno. Il processo di congelamento quindi forma una zona stabile ed impermeabile (ice wall) all’interno della quale la galleria può essere scavata in sicurezza. I refrigeranti utilizzati sono di due tipi salamoia e idrogeno liquido: • Nel primo caso un impianto di refrigerazione raffredda la soluzione che viene pompata in un pozzo anulare; la soluzione, dopo aver scambiato calore con il terreno, ritorna all’impianto (i pozzi sono collegati in parallelo). Il suo vantaggio è il basso costo, ma con lunghi tempi per ottenere un sufficiente congelamento (20-25 giorni). • L’impianto ad idrogeno liquido, invece, prevede uno solo scambio termico: tra liquido e tubi refrigeranti; viene sfruttata la sua reazione con l’atmosfera (da -196 ° a -60 °). Presenta due grossi vantaggi: bassi tempi per realizzare il muro di ghiaccio (30-40 ore) e maggior semplicità dell’impianto, ma alto costo dell’idrogeno e rischi di inquinamento (accumuli di azoto nell’atmosfera).