Ö LaFanciulla delWestNessund orma °stylish ° ʹͲͲͶ ¿ î Ǣ °° ° “Fabio Armiliato dimostra, anno dopo anno, sempre più sicurezza sia vocalmente che in scena, oltre a un timbro inconfondibile”. W. Kutschbach, Das Opernglas Lui, Fabio Armiliato, in crescita continua, domina una voce peculiare, che guadagna in qualità nell’acuto, con una musicalità sempre più sicura e con una emissione sempre più curata. L’acuto, si diceva, è la sua arma più efficace, ma non gli si può negare la ricerca di soavità insolite nell’eroicità del personaggio, che lo rendono oggi di uno tra i più credibili Radames, se non il migliore in piazza. Andrea Merli, L’Impiccione Viaggiatore Daniela Dessì “Emozionante Daniela Dessì, la quale ci ha fatto riscoprire il lato drammatico del personaggio senza trascurarne gli aspetti più lirici. L’Aida della Dessì si accende del fuoco della passione e si abbandona all’amore senza mai dimenticare di essere figlia di re; il fraseggio è morbidamente incisivo, le mezzevoci sono morbidissime, gli acuti svettano sicuri, il registro centrale è caldo e rotondo. ‘O cieli azzurri’ è una lezione di canto e d’interpretazione. Per lei ovazione finale ed applausi a scena aperta”. Alessandro Cammarano, Operaclick Aida con Daniela Dessì e Fabio Armiliato nello spettacolare scenario dell’Arena di Verona “Nel ruolo del titolo, Daniela Dessì trova un’impeccabile misura fra il lirico e il drammatico, accendendo la temperatura emotiva con la qualità di una linea di canto pensosa e spesso interiorizzata, eppure splendidamente espressiva” Cesare Galla, L’Arena Fabio Armiliato “Fabio Armiliato è un Radames di grande intensità, palpitante di ardore giovanile e al contempo tormentato da mille dubbi; la voce è sicura sin dalle prime note di ‘Se quel guerrier io fossi’, ottimamente risolto, e si piega duttile al lirismo del terzo e quarto atto. Di Armiliato colpiscono l’uniformità della linea di canto e l’ attenzione costante a colori ed accenti. Anche per lui un successo pieno e meritatissimo”. Alessandro Cammarano, Operaclick “Radames è un Fabio Armiliato che trova efficacemente la strada dell’eroismo sentimentale, più che guerriero... il grande duetto con Aida del terzo atto è momento davvero palpitante, di melodramma puro”. Cesare Galla, L’Arena D A w w w . d a n i e l a d e s s i . c o m w w w . f a b i o a r m i l i a t o . c o m Fabio Armiliato festeggia un doppio anniversario con Tosca alle Terme di Caracalla “Vent’anni fa esordì nel ruolo di Mario Cavaradossi ed è tornato ancora una volta l’affascinante personaggio dell’opera pucciniana più amata dagli italiani: la Tosca. I consensi della cosmopolita platea per il tenore Fabio Armiliato sono stati incondizionati e hanno voluto rendere omaggio alle sue particolari tonalità, al suo straordinario registro acuto, alla sua innata musicalità, come alla sua trasparenza drammatica”. Renato Ribaud, L’Avanti “Tra le voci, spicca Fabio Armiliato, vero veterano del ruolo ed in grado di afferrarne le sfumature pure all’aperto”. Giuseppe Pennisi, Il Velino “Fabio Armiliato invece accenta, fraseggia, fa capire ogni parola ed è un ottimo Cavaradossi”. Mauro Mariani, Il Giornale della Musica “Dotato di uno slancio lirico immediato e di spiccato temperamento Fabio Armiliato ha meritato i prolungati consensi del pubblico non soltanto dopo E lucevan le stelle”. Luigi Bellingardi, Il Corriere della Sera “Fabio armiliato è un Cavaradossi sanguigno ma non privo di dolcezze e vocalmente autorevole”. Alfredo Gasponi, Il Messaggero “La star della serata è stato Fabio Armiliato, che cantava Cavaradossi per la 134esima volta. Il suo timbro chiaro, il suo legato sensuale, il fraseggio perfetto e gli acuti lo rendono perfetto per la parte. Inoltre ha il physique du role e una capacità attoriale efficace e attraente”. Opera Today w w w . f a b i o a r m i l i a t o . c o m ©Corrado Falsini/Teatro dell’Opera di Roma Fabio Armiliato ha celebrato quest’estate un doppio anniversario: 20 anni fa infatti il tenore italiano debuttò sia in Tosca che sul magico scenario delle Terme di Caracalla, dove in agosto darà vita ancora una volta a quel Mario Cavaradossi che, nel frattempo, ha cantato nei teatri di tutto il mondo. Considerato uno dei più importanti interpreti del repertorio italiano, Fabio Armiliato ha registrato recentemente un CD con Decca: nella raccolta, pubblicata a luglio in contemporanea con le recite romane, il cantante interpreta le arie più famose del repertorio di Puccini. Dopo Caracalla lo aspettano, tra gli altri, un concerto a San Sebastián, Turandot a Montecarlo, Manon Lescaut a Bucarest e ancora Tosca all’Opera di Vienna. Fabio ARMILIATO, tenore “Il suo Chènier è il migliore dei nostri giorni”. L'Opera Fabio Armiliato è uno dei tenori più importanti della scena lirica internazionale. La sua particolare vocalità, il suo impressionante registro acuto, la sua innata musicalità e il suo amplio registro drammatico lo convertono in uno dei tenori favoriti del pubblico grazie anche al carisma che infonde ai suoi personaggi come Andrea Chènier e Mario Cavaradossi. Nato a Genova, studiò al Conservatorio Niccolò Paganini della sua città e debuttò nel 1984 come Gabriele Adorno nel Simon Boccanegra (Verdi, a Genova) e come Licinio in La Vestale (Spontini, Jesi), cominciando così una rapida carriera che lo ha portato ad affrontare i ruoli più importanti del suo registro nei più prestigiosi teatri del mondo. Quando nel 1990 partecipò al ciclo Puccini dell’Opera delle Fiandre (Anversa) diretto da Robert Carsen, il suo nome si consolidò come quello di uno dei più completi interpreti della sua generazione. Nel 1993 debuttò nel Metropolitan Opera House di New York con Il Trovatore: altri importanti debutti della sua lunga traiettoria sono quelli nel Teatro alla Scala di Milano come Faust di Mefistofele (diretto da Riccardo Muti), Opéra de Paris (Manon Lescaut), Opera di San Francisco (Aida), Teatro Real di Madrid (Tosca), Teatro Colón di Buenos Aires (Adriana Leucouvreur) o nella Wiener Staatsoper (Un ballo in maschera), teatro nel quale torna regolarmente per partecipare a titoli come Turandot, Tosca, Carmen, Ernani, Don Carlo, La Traviata, o Andrea Chénier: quest’ultimo, considerato uno dei suoi ruoli più emblematici che ha cantato anche a Nizza, Torino, Venezia, Bologna, Palermo, Bilbao e Barcellona, gli è valso la proclamazione da parte della critica come “migliore Chénier dei nostri tempi”. “Vigore interpretativo, un fraseggio incisivo e intelligente e la costante ricerca del giusto accento” Operaclick Sono altrettanto importanti le interpretazioni del maestro Armiliato di Pinkerton di Madama Butterfly che ha cantato nella Scala di Milano, nel Festival pucciniano di Torre del Lago, nel Gran Teatre del Liceu di Barcellona e nel New National Theatre di Tokyo in un tour del Teatro dell’Opera de Roma, un successo memorabile che raccolse 45 minuti di applausi, come anche il suo impressionante Mario Cavaradossi di Tosca, grazie al quale è stato acclamato, tra gli altri, nell’Arena de Verona, nel Real di Madrid, nella Fenice di Venezia, nel Festival Puccini, a Seul e a Roma (Auditorio della Conciliazione), ruolo con il quale tornò alla Scala nel 2006 diretto da Lorin Maazel e alla Royal Opera House del Covent Garden di Londra con la direzione di Antonio Pappano. Con la sua unione con Daniela Dessì si è creata una delle coppie artistiche fondamentali della recente storia dell’Opera che ha ottenuto trionfi memorabili in titoli come Manon Lescaut (Siviglia, Barcellona –con regia di Liliana Cavani-, Staatsoper di Vienna, Regio di Parma e Deutsche Oper di Berlino), Adriana Lecouvreur a Napoli e Milano, Aida nel Liceu barcellonese, Simon Boccanegra al Festival Verdi di Parma e soprattutto l’interpretazione di uno dei titoli più importanti del repertorio verista: Francesca da Rimini, di Zandonai, a Roma e nel Sferisterio di Macerata, che ha celebrato nel maggio del 2004 il centenario di questa opera maestra della giovane scuola. “Perfetto dall’inizio alla fine” Der Neue Merker Il suo lavoro con Zubin Mehta ha dato come risultato un Don Carlo antologico nella versione in cinque atti portata alla Staatsoper di Monaco e al Comunale di Firenze. In Aida al Teatro Regio di Parma nel 2005 Nella stagione 2007-08, dopo l’applaudito Chénier a Barcellona, realizzó un sensazionale debutto come Alvaro de La forza del destino nell’Opéra di Montecarlo, seguito da La Fanciulla del West a Roma e Norma a Bologna, mentre nella stagione 2008-09, tra gli altri impegni, ha affrontato Cavalleria Rusticana a Firenze, La Fanciulla a Siviglia, Adriana Lecouvreur a Palermo e Madama Butterfly a Hannover, oltre a festeggiare il ventennale del suo debutto alle Terme di Caracalla con Tosca. La stagione 2009-2010 comincia con Manon Lescaut al George Enescu Festival di Bucarest, per proseguire con un concerto a Jesi per ricordare Renata Tebaldi e, tra gli altri prestigiosi teatri, a Belgrado (Madama Butterfly), Montecarlo (Turandot) e Roma (La Traviata). “Un tenore che non ha mai smesso di crescere, perfezionando sempre più la tecnica e rifinendo il fraseggio: non è che ce ne siano poi tanti, di tenori così, nell’universo mondo”. Classic Voice La sua discografia raccoglie numerosi DVD e CD, tra i quali Love Duets (Universal) e Andrea Chénier (Real Sound), entrambi con Daniela Dessì. Con Decca, dopo l’album dedicato al grande Beniamino Gigli, Fabio Armiliato rende omaggio alla musica di Giacomo Puccini con uno straordinario recital: Nessun dorma, Armiliato sings Puccini. In Tosca al Teatro Real di Madrid In scena 11 e 13 settembre: Festival George Enescu Bucarest, Manon Lescaut 1 ottobre: Concerto a Jesi con l’associazione Pergolesi Spontini per celebrare la grande soprano Renata Tebaldi 5 ottobre: Belgrado, Madama Butterfly 17 ottobre: Wiener Staatsoper, Tosca 19, 21, 24 novembre: Opéra de Montecarlo, Turandot 18, 20, 23, 27, 30 dicembre: Teatro dell’Opera di Roma, La Traviata