Traiettorie di sguardi. E se gli altri foste voi? In questo libro Geneviève Makaping usa la sua alterità come strumento metodologico per indagare, la sua vita di tutti i giorni, la vita di una “negra” …Guardo me che guardo loro che da sempre mi guardano… lei, altra per antonomasia, e in quanto tale da sempre oggetto di studio ora, attraverso questo libro, afferma: 'Io voglio studiare quelli che hanno fatto di me il risultato delle loro costruzioni sociali e capire cosa c'è dietro gli stereotipi'. Un doppio “stigma” quello che ha segnato l’autrice nella sua vita: l’essere “negra”, termine politicamente scorretto, ma di cui Makaping cerca volutamente la riappropriazione, e l’essere donna. E da qui è sorto in me un conflitto durante la lettura: mentre il colore della pelle mi pone nella condizione dell'altro rispetto all’autrice, più semplice è stato, per me, comprendere il suo essere donna. Continuamente ho cercato di non riconoscermi nelle sue analisi dei “bianchi” , ha suscitato in me quasi sentimenti di rabbia leggere riflessioni quali:“L’ideologia dell’esclusione è oggi in Europa l’ipocrisia che si nasconde dietro le parole. Il termine extracomunitario a malapena cela l’etnocentricità di chi pensa in termini comunitari, o, peggio ancora di chi parla di globalizzazione”; portandomi a pensare che la sua fosse stata un’analisi tesa a un’eccessiva generalizzazione. Ma la verità è che non è facile accettare l’idea di essere altro. Ci nascondiamo dietro ad una presunta diversità oggettiva per non riconoscere i nostri limiti culturali. A spaventare non dovrebbe essere lo sconosciuto ma l’ignorante. A queste conclusioni su cui, personalmente, ancora mi pongo molte domande mi ha portato un seconda rilettura di Traiettorie di sguardi, nella quale ho cercato di evitare di sentirmi sotto accusa, dando più fiducia allo sguardo dell’altro. da www.ebeteinfiore.it "TRAIETTORIE DI SGUARDI" ... E SE GLI ALTRI FOSTE VOI? di Geneviève Makaping ...E' il racconto di un viaggio, anzi per essere precisi, la narrazione di un viaggio di vita ancora in corso. Makaping parte giovanissima dal Camerun, persa negli occhi azzurri di Marcel e con lui attraversa gran parte dell'Africa, fino all'Europa per poi, finalmente, approdare in Francia. Disgraziatamente gli occhi di Marcel si chiudono per sempre, ma lei la "donna che dice no", non si arrende al dolore e riparte.Questa volta da sola,verso l'Italia mentre nei suoi pensieri vibra ancora la voce di Marcel con quelle sue parole amaramente profetiche: <<Bikette, un jour tu te deèbrouilleras toute seule>>. Ancora un amore, ma non è quello dolce e sincero di Marcel. Giuge in Calabria, dove decide di essere una donna indipendente. Ottenuto il suo permesso di soggiorno, lavora e studia, riuscendo a diplomarsi e laurearsi in breve tempo, poi il suo amore per la conoscenza le fa ottenere il dottorato di ricerca e la possibilità di insegnare. In Calabria Geneviève allena i suoi occhi all'osservazione attenta degli italiani. Costoro, a loro volta, guardano lei in mille modi diversi che lei ha saputo cogliere fino in fondo. Lo sguardo in una terra come la Calabria conta più delle parole: alcune parole e certi sguardi fanno male, provocano ferite profonde e lente a rimarginarsi, però aiutano a crescere. Con l'occhio attento dell'antropologa, l'autrice ha osservato noi, i "bianchi" italiani e ci ha raccontati in questo breve ma perspicace volumetto. Leggendo, brano dopo brano, avremo la possibilità di riflettere e di prendere coscienza dei nostri molti atteggiamenti assunti, volontariamente o inconsciamente, nei confronti di chi, ha torto o ragione, consideriamo un "diverso" relegandolo, per usare un termine dell'autrice, "al margine". Per diversità si intende non solo il colore della pelle, ma anche altre caratteristiche con le quali le persone vengono etichettate e, se è il caso, anche isolate. La scrittrice ha parlato di noi, senza trascurare se stessa, perchè è suo lo sguardo che ci scruta. Lo ha fatto senza imbarazzo, perchè è una donna è consapevole del suo vissuto.........si è ribellata alle imposizioni e alle cattiverie, a volte ha taciuto........adesso ha deciso di parlare, con le parole scritte su pagine bianche,con la voce di una "negra" e l'orgoglio di una nobile "Gotam". E la sua famiglia che l'aveva rinnegata a causa della sua testarda ribellione? Ma certo, ha sempre continuato ad amarla:i l suo "Père Takala" le rimasto vicino con i suoi saggi consigli. Mentre la mamma va spesso a far visita alla sua adorata e determinata figlia. In conclusione, è un libro da leggere, con rispetto e attenzione, perchè è affascinante come solo un romanzo di vita vera può esserlo. Geneviève Makaping è nata nel Camerun, ma vive in Italia da più di venti anni. Attualmente insegna "Antropologia culturale" presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università della Calabria. Antropologa e sociologa, dottore di ricerca in "Tecnologie didattiche multimediali e sistemi di comunicazione", collabora con varie reti televisive locali e scrive racconti. E' cittadina italiana dal 2000. Un appunto molto personale: non è la classica professoressa barbosa e "nonostante" i suoi titoli e' simpaticissima! Ermelinda F. Redazione Daddo.it http://www.daddo.it/libro04.htm 22/02/2008 Geneviève Makaping è nata il 23 marzo 1958 a Bafoussam (Camerun) ma vive in Italia da più di venti anni. Attualmente insegna 'Antropologia culturale' presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università della Calabria. Antropologa e sociologa, dottore di ricerca in 'Tecnologie didattiche multimediali e sistemi di comunicazione', direttrice de “La Provincia Cosentina” collabora con varie reti televisive locali e scrive racconti. Di seguito sono riportate le sue pubblicazioni • “L’Inganno: uno sguardo antropologico “decentrato”” in G. Spadafora (a cura di) Insegnare Oggi. Dal docente al progettista della formazione, Gaetano Filice, Cosenza, Giugno 1998. • “Voglio essere io a dire come mi chiamo”, in Paola Tabet e Silvana Di Bella (a cura di) Io non sono razzista ma... Anicia, Roma, Ottobre 1998. • “L’identità multietnica. Possibilità e Rischio”, in atti del Corso di aggiornamento e Formazione; Opera Nomadi, Sezione provinciale (a cura di) Educazione Interculturale nella scuole di base in presenza di alunni di etnie diverse, 1° Circolo, Cosenza, 1999. • “L’Antropologia dell”altra. Breve diario di una emigrata Bamileké”, in Bruno Cartosio, Ivan Della Mea, Annamaria Rivera (a cura di) Le Culture della Storia e della Memoria, Edizioni Polistampa, Firenze, Luglio 2001. • Donne “Altre” in Calabria Quale futuro lavorativo? - Ricerca sul campo, introduzione prof. Cesare Pitto, Publinova, Cosenza, 2001. • Traiettorie di sguardi, E se gli altri foste voi?, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, 2001. • Donne, cittadine del mondo, in Settore resoconti (a cura di) Attività 19992001 Commissione Regionale per le Pari Opportunità, Consiglio Regionale della Calabria, gennaio 2002, Tipolitografia Iiriti, Reggio Calabria, pp. 265-272.