Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - dci “PN” - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a sostenere le tariffe previste
n. 9
2002
Settembre-Dicembre
Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali
Rivista quadrimestrale della FENIARCO
Rivista
quadrimestrale
della FENIARCO
e d i t o r i a l e
AD OGNI MORTE DI PAPA
3
di Sandro Bergamo
d o s s i e r
Federazione Nazionale Italiana
Associazioni Regionali Corali
editoriale
Presidente: Sante Fornasier
ODI ET AMO
I DIFFICILI RAPPORTI
CON LA MUSICA CONTEMPORANEA
4
L’INTERVISTA: COLIN MAWBY
a cura di Marco Rossi e Gian Nicola Vessia
Foto di copertina:
George Braque (1882-1963)
“RAGAZZA CON LA CHITARRA”
notizie
dall’associazione
ASSEMBLEA NAZIONALE
di Aldo Cicconofri
a cura di Antolio Delitala
Direttore responsabile:
Sandro Bergamo
Redazione:
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16
CIRCOLARE ENPALS
di Sante Fornasier
scheda regionE
23
CORO GIOVANILE MONDIALE 25
RUBRICHE
Segretaria di redazione:
Alessandra D’Andrea
Hanno collaborato:
Alessandro Cadario, Francesca Carra,
Aldo Cicconofri, Antonio de Michele,
Silvia Gaiani, Desirée Migliaccio,
Emanuele Nocco, Carlo Pavese,
Marco Rossi, Carlo Tommasi,
Gian Nicola Vessia.
9
SCHEDA REGIONE:
FERSACO - SARDEGNA
(particolare)
Comitato di redazione:
Aniello Del Gatto
Antonio Delitala
Giorgio Morandi
Giancarlo Pagni
Puccio Pucci
Pierfranco Semeraro
Alvaro Vatri
7
NOTIZIE DALLE REGIONI 18
dalle regioni
MONDOCORO
di Giorgio Morandi
mondocoro
26
AD OGNI
MORTE DI PAPA
di Sandro Bergamo
C
’è voluto lo sciopero del 18 ottobre per riportare la musica a Radio 3. In
mancanza i tecnici e conduttori, siccome la cosa più facile è mettere sul
lettore un bel CD, sembrava d’essere come ai vecchi tempi: sobri annunci, (titolo,
autore, interprete) e via. Una risciacquata per le orecchie, dopo anni di parole e di
musiche di dubbio valore.
Ci sarebbe molto da dire, e soprattutto da ridire, su questo uso della musica, impropriamente e genericamente definita classica, come tappabuchi per gli scioperi o
segno di lutto per la scomparsa di un illustre (musica una volta ogni morte di papa, appunto): tanto più che non vorremmo scoprirci ad augurare brutte cose ai pubblici reggitori per riavere un’altra giornata simile. Fatto
sta che al musicofilo lo spazio si restringe sempre più: già era poco prima, limitato appunto a
Radio 3, ora abbiamo solo brandelli di quell’unica rete. Brandelli sempre più stracciati: singoli tempi di sonata o di concerto usati come
semplice stacco musicale, mai presentati prima,
spesso neanche dopo, sfumati perché è l’ora
della pubblicità (che una volta a Radio 3 non
c’era). E il tutto assemblato a caso, frammischiato: così dopo aver sentito Anne Sofie von
Otter cantare Haendel, ti sciroppi la disadorna
voce di Bob Dylan recitare 24 strofette senza
nemmeno abbozzare una variante.
Dice che è contaminazione, che bisogna aprirsi: sarà, ma forse che negli altri canali (compresi quelli RAI) il giovanotto tutto rap o la casalinga tutto liscio rischiano di contaminarsi con un madrigale di Gesualdo o una polacca di Chopin? Forse
che Radio Disco J. ha istituito il quarto d’ora del Lied o Radio Sballo l’angolo del
Quartetto?
Dice che la radio è un’altra cosa, che non è il sostituto dello stereo: ma vale solo
per Radio 3 e anche per Radio Hot, tecnomusic dalle 0 alle 24?
Alle corte: qui non si tratta di stabilire gerarchie di valori tra una musica e un’altra (anche se non ci tireremmo indietro, pur sapendo che non tutti i lettori della rivista sarebbero d’accordo), ma di stabilire un principio di democrazia. Quanti siamo? Il 15%? Il 10%? Ebbene, abbiamo il diritto al 15 o al 10 per cento degli spazi
per la musica di nostro gradimento, su tutto il sistema radiotelevisivo. Da queste pur
misere percentuali siamo ben lontani, perché nel mondo dell’audience comandano
i numeri: dove ci sono più ascoltatori, gli va tutto il servizio. I pochi contano non
poco, ma nulla, i molti non molto, ma tutto: è la dittatura della maggioranza, la
peggiore, perchè ha il vezzo di farsi passare per democrazia
In qualche modo bisognerà farsi sentire: fra tante petizioni, ce ne starebbe bene anche una che chieda più musica a Radio 3, magari con firme raccolte durante i nostri concerti, giusto per far sentire che, nel nostro piccolo, sappiamo fa numero anche noi.
Per ora, augurando lunga vita al Papa e al Presidente della Repubblica, non ci resta che attendere un prossimo sciopero generale.
3
dossier
ODI ET AMO
I DIFFICILI RAPPORTI
CON LA MUSICA CONTEMPORANEA
Completiamo in questo numero il dossier sulla musica contemporanea la cui
prima parte è stata pubblicata sul numero 6, riportando la sintesi di una serie
di interviste sull’argomento a direttori e compositori.
Interviste
a cura di:
Aldo Cicconofri
Antonio Delitala
Giorgio Morandi
Giancarlo Pagni
Puccio Pucci
Pierfranco Semeraro
Sintesi di Sandro Bergamo
4
L
a fatica di sintetizzare le risposte alle molte interviste a
direttori di coro sul loro rapporto con la musica contemporanea e
ai compositori circa il loro rapporto
col coro, nasce anche dalla difficoltà
di intendere i limiti dell’argomento.
Anche tra quella contemporanea c’è
musica e musica, e a non definire preventivamente i limiti, ci si trova materiale eterogeneo. Ci sono le composizioni del ‘900, che superano il linguaggio armonico, ma utilizzano lo
stesso materiale sonoro e la stessa
grafia dei secoli precedenti; ci sono le
diverse avanguardie, alla ricerca di
sonorità diverse, espresse anche graficamente con una apposita notazione; e c’è chi nel Novecento e tutt’oggi ha vissuto e vive una concezione
armonica tradizionale, si tratti del
compositore che della tradizione ha
fatto una bandiera o degli influssi
provenienti dalla musica “leggera”.
Così tra contemporaneità solo anagrafica e modernità delle forme e dei
contenuti musicali si svolge con ambiguità il dialogo tra direttori e compositori, assente (giustificato, perché
non interpellato ma presente nei pensieri delle altre due categorie) il pubblico, compreso il pubblico degli esecutori, i coristi dei nostri cori amatoriali, con le loro riserve, i loro dubbi,
ma anche il loro interesse, la loro disponibilità.
Se mai c’era bisogno di conferma, è
proprio la frattura fra questi tre mondi (compositori, esecutori, pubblico)
quella che emerge, incolmabile, secondo Domenico Innominato, che
pure è direttore di coro e compositore: “Ognuno si disinteressa dell’altro.
Ecco perciò gli autori scrivere composizioni impossibili da eseguire per
il coro, almeno ai nostri livelli, il coro che preferisce ‘andare sul sicuro’ e
concentrarsi sulla tradizione (rinascimentale, classica, romantica); il pubblico che snobba i concerti dove si
presentano prime assolute”. Un circolo vizioso anche per la bolognese
Elide Marchini, direttrice di coro e
armonizzatrice di canti popolari: “ E’
una catena di omissioni: non mi piace perché non la conosco, non la conosco perché non si esegue, non si
esegue perché non piace”. Sotto accusa i compositori, spesso anche da
parte di colleghi che si trovino impegnati anche come esecutori: “Il coro,
spiega Giuseppe Mignemi, compositore di opere non solo corali e, appunto, anche direttore, ha il grande pregio di ricordare ai musicisti contemporanei che non si può scrivere da
narcisi (che bella la mia composizione!) ma che scrivere è un certo mettersi al servizio di che deve eseguire e
di chi deve ascoltare”. Ottimista, invece, Lorenzo Donati, anch’egli atti“La
vo su tutti e due i fronti:
musica contemporanea offre tali e
tante possibilità di repertorio che
qualsiasi coro può trovare le composizioni più adatte alle proprie possibilità tecniche”.
In realtà, forse perché i compositori
intervistati sono tutti interni al mondo
corale, e traggono spesso proprio dalla loro esperienza di direttore lo stimolo a prodursi come autori, la linea
è “rispettiamo le caratteristiche del
coro e adattiamoci al livello del coro
che abbiamo davanti”. “Linguaggi
complessi, afferma il compositore
Corrado Margutti, devono mantenere, quando si scrive per coro, delle
caratteristiche che possano essere riconducibili alle singolarità della mu-
dossier
sica vocale e dello strumento coro”
Donato Falco, compositore e direttore di coro, membro della commissione artistica ArCoPu, pensa a sé “un
po’ come un sarto che confeziona abiti artigianali: lavoro cercando di
prendere le misure al cliente”. Anche
per Domenico Innominato “la prima
cosa è l’eseguibilità della composizione da parte di gruppi non professionali, perciò il linguaggio utilizzato
ne risulta un po’ limitato… ma preferisco sapere che qualcuno potrà eseguire il mio lavoro”. Comporre brani
facili e di media difficoltà è fondamentale, per Antonio Sanna, anche
per abituare i cori ad affrontare un repertorio più recente: “L’ungherese incontra Kodaly e Bardos, che hanno
delle bellissime composizioni di media difficoltà. In Italia?” Dal coro si
stacca Giampaolo Coral, forse non a
caso, avendo avuto a che fare più con
cori professionali che amatoriali:
“Come compositore ho sempre trovato delle difficoltà nel mantenere una
certa coerenza del mio linguaggio
con i limiti delle formazioni corali,
tanto più se amatoriali. Si giunge così molto spesso ad una forma di compromesso compositivo. Si scrive pensando e adattandosi ai limiti dell’interprete per cui si usa uno strumento
a metà. Il rischio è l’influenza reciproca tra il compositore e il coro. L’esecuzione musicale, per quanto accurata e lavorata, rimarrà sempre una
esecuzione limitata a causa
delle condizioni naturali dello strumento. Pur davanti ai
massimi risultati possibili di
un coro amatoriale si può
perdere di vista l’imperfezione e adagiarsi su di essa”.
Siamo oggettivamente davanti a prospettive diverse:
chi pensa di comporre svincolato da necessità esecutive
(sostanzialmente perché conta o pensa di contare su compagini professionali) e chi ha
di mira il coro amatoriale. E’
quest’ultima, tra i nostri intervistati, la situazione predominante, anche perché i
redattori, sguinzagliati alla
ricerca di soggetti da interpellare, si sono mossi nel
proprio ambiente. E spesso
questi compositori-direttori
si sono fatti autori proprio in funzione del proprio coro, o comunque si
sono sentiti stimolati a comporre dalla possibilità di arricchire il repertorio
del coro e di vedere da esso eseguita
la propria musica. Limpida, da questo
punto di vista, la biografia di Corrado Margutti: “ Ho cominciato a cinque anni cantando in un coro di voci
bianche a diciotto tornai a cantare in
un coro. Di questo coro divenni poi
presidente e infine direttore. Nel frattempo portavo avanti lo studio del
pianoforte e della composizione.
Dunque si spiega perché, quando ho
scritto il mio primo pezzo, lo abbia
fatto per un coro: il mio. Ora concorsi, commissioni, necessità di qualcuno dei miei cori mi portano ad avere
sempre un pezzo in preparazione.
Scrivo anche altro, ma un pezzo per
coro l’ho sempre in cantiere. Sicuramente l’interesse personale è determinante, ma non saprei dire se sarebbe sufficiente; ‘interesse personale’
sommato a ‘occasione’ credo che siano il motivo per cui scrivo per coro”.
Più raro trovare l’enunciazione di
scelte estetiche, come per Giuseppe
Mignemi, che ritiene il coro “superiore a tutti gli altri organici per il
fatto che possiede in più la ‘parola’ e
inoltre è strumento ‘nostro’ e non artificiale.. Anche Lorenzo Donati, che
pure mette alla base “l’amore per la
voce umana e per le sue potenzialità
espressive”, riconosce che è stato de-
terminante “essere direttore di coro
[che] mi ha consentito di poter scrivere per uno strumento vivo e conosciuto come erano e sono gli ensemble che
dirigo”.
Da questo punto di vista i limiti posti
dalla capacità tecnica dell’esecutore
non sono visti come un peso. Giuseppe Mignemi scrive le sue composizioni pensando ai cori amatoriali “ma
non per questo appiattisco il livello di
una composizione che non sta nella
difficoltà di esecuzione (alla Liszt) ma
nel saper esprimere anche nella semplicità dell’essenziale tutta la densità
dell’arte musicale (alla Brahms). C’è
un sostanziale ottimismo, in lui come
in altri, circa la possibilità di utilizzare anche per il coro amatoriale i linguaggi più avanzati: le difficoltà
“stanno solo nella inusualità del linguaggio contemporaneo, che è per noi
come un lingua straniera, usata secondariamente, ma non per questo in
sé più complessa. Poi, ogni repertorio
al suo esecutore”. E comunque l’opinione di Corrado Margutti è che
“pensare alle capacità e alla vocalità
di un coro non sempre equivale a pensare se il coro sia professionale o no.
Che un coro professionale debba avere vocalità e capacità più elevate di
uno amatoriale è un discorso purtroppo non confermato dalla mia esperienza. Credo che l’unica vera differenza (che non riguarda il lavoro del
compositore) sia che i coristi del primo sono retribuiti per cantare, quelli
del secondo no”. Sulla diversità delle
competenze, più che sul livello, punta
anche Elide Melchioni, che da insegnante si dichiara convinta “che la
difficoltà nell’approccio sia dovuta ad
una scarsa frequentazione del repertorio, ad una scarsa esposizione all’ascolto. Sono convinta che attraverso
un percorso di conoscenza in primis
del direttore (!!) sia possibile affrontare il repertorio contemporaneo, trattandolo come se fosse semplicemente
qualcosa che non conosciamo e togliendoci anche di dosso ormai patetici pregiudizi”.
Eccolo qua, il direttore, l’accusato.
Poco attento a quanto di nuovo accade, adagiato sulle abitudini, lui che
dovrebbe essere il traino per il coro e
per il pubblico. “Qualsiasi linguaggio
musicale, dice Franca Floris, direttrice del Complesso Vocale di Nuoro, ha
5
dossier
6
difficoltà specifiche che vanno affrontate innanzitutto
da parte del direttore e
quindi dei coristi. Non
mi è mai capitato di non
portare a compimento
un lavoro già iniziato
per carenze tecniche”. In fondo è il direttore che ha in mano
gli strumenti per far progredire il
coro. “Circa la difficile accettazione
da parte del pubblico delle espressioni del nostro tempo, essa è direttamente in rapporto con quella dimostrata dai cori e dai loro direttori”, taglia corto Angelo Mazza. Lorenzo
Donati rimane sempre il più ottimista, sottolineando che “la musica
scritta nel nostro tempo ha un vantaggio rispetto a quella antica: si può comunicare con il compositore e chiedergli informazioni sulle sue opere, si
può commissionare opere adatte ai
nostri cori”. “Didatticamente il direttore sceglierà un percorso che possa,
gradatamente, far diventare ‘ familiare’ il linguaggio contemporaneo”, sostiene Aldo Cicconofri, direttore e
docente di conservatorio. Che aggiunge: “Io penso che proporre lo studio
di questi brani durante i numerosi
Corsi di Direzione di Coro che si svolgono durante l’anno darebbe una bella spinta alla diffusione in quanto i direttori avrebbero già chiari sia le
qualità dei brani che la didattica con
cui proporli al coro”. Anche per Antonio Delitala, direttore del coro Città
di Olbia, “tutto dipende sia dai gusti
del direttore, sia, soprattutto, dalla
sua preparazione (o impreparazione)”. Insomma, è sempre il vecchio
adagio secondo il quale “il coro rispecchia il suo direttore” e quando
qualcosa non va inutile prendersela
con altri. E anche Walter Marzilli invita soprattutto “a far corsi per i direttori, che poi devono invogliare il
coro verso questo repertorio”.
In effetti sono pochi i direttori che dichiarano di aver intrapreso uno specifico lavoro di formazione del coro
sulle tecniche adatte ad interpretare la
musica contemporanea. I più preferiscono risolvere il problema adattando
la scelta dei pezzi alle possibilità del
coro. Anzi, qualcuno è pessimista, come Agostino Ruscillo, direttore del
coro del teatro “U. Giordano” di Foggia e del coro Iconovetere: “Si dovrebbe tentare un progetto nazionale
per una coralità adolescenziale. Risulta difficile educare l’orecchio di un
corista di 45-50 anni (età media del
mio coro), il corista che non ha già
una sua musicalità percepisce gli intervalli musicali con molta difficoltà e
diventa ancora più difficile tentare il
recupero del suo orecchio (quante
energie bisognerebbe impiegare e per
ottenere quali risultati?).
In prospettiva suppongo che diventerebbe più proficuo impegnarsi nell’educare i coristi del futuro, cioè gli
adolescenti di oggi, i quali, con un
background musicale di buon livello,
potrebbero un domani essere capaci
di comprendere e cantare le musiche
colte dei compositori del terzo millennio”. I coristi stessi, secondo il maestro Ruscillo, rifiutano a priori la musica contemporanea. Anche Donato
Falco ha rinunciato a presentare brani
nei quali “le difficoltà tecniche avrebbero assorbito molto tempo e molte
energie”.
Ma è proprio così? In realtà, da queste
interviste, a uscire assolti sono proprio
i coristi e il pubblico.
E’ un vero coro all’unisono: Antonio
Delitala ha incontrato difficoltà “solo
di tipo tecnico, raramente di principio”. Anche Antonio Sanna ha incontrato “difficoltà di tipo tecnico,
non culturale” Ma sottolinea: “Lavoro con studenti in gran parte universitari”.
L’analfabetismo musicale non è, per
Lorenzo Donati, una scusante, anzi:
“In genere i coristi italiani non sono
preparati a nessuno stile vocale in
particolare, per cui la cosa migliore è
iniziare in tutti i repertori partendo
dai brani più semplici”.
Unanime anche la convinzione che il
pubblico non sia maldisposto verso la
musica contemporanea. “Tutto è in
rapporto alla qualità dell’esecuzione”, come sottolinea Antonio Delitala, opinione condivisa anche da Aldo
Cicconofri, per il quale “il pubblico
di fronte a una bella esecuzione di
qualsiasi stile musicale ha sempre una
reazione positiva”. Drastico Angelo
Mazza: “Circa la difficile accettazione da parte del pubblico delle espressioni del nostro tempo, essa è da mettere direttamente in rapporto con
quella dimostrata dai cori e dai loro
direttori. Dev’essere infatti ridimensionata la convinzione che il pubblico
sia restio ad accettare il nuovo: in
realtà, essa serve spesso da alibi per
mascherare la pigrizia congenita di
cori e direttori nell’allestire (o addirittura soltanto nel leggere) un brano
che non sia già stato preventivamente
ascoltato”.
Distingue, invece, Elisabetta Miraldi, direttrice dei Madrigalisti Senesi:
“La reazione varia molto dalla tipologia di pubblico. Un pubblico ‘educato’
si adatta bene a qualsiasi repertorio,
un pubblico meno ‘impegnato’ desidera musica più accessibile e di facile
ascolto”.
Al solito, è Lorenzo Donati il più
convinto sostenitore della causa, convinto che il pubblico possa sentire più
vicino a sé il linguaggio contemporaneo che non quello rinascimentale o
romantico.
E invita a maggior coraggio, perché
“come tutte le epoche anche la nostra
sarà colma di composizioni inutili,
mal riuscite e bruttine, ma un direttore deve anche saper rischiare”.
dossier
Colin Mawby: un direttore
di coro compositore
di Marco Rossi e Gian Nicola Vessia
L
con Colin Mawby avviene alla “Fabbrica
’ incontro
del Canto”, il Festival Corale Internazionale di Le-
gnano del giugno 2000.
Forse è più giusto dire che non l’abbiamo incontrato, ma l’abbiamo “ascoltato” durante quelle splendide serate musicali
estive ed abbiamo così potuto godere ampiamente delle sue
proposte musicali con la compagine vocale dell’Irish National
Chamber Choir.
Una eccezionale vocalità femminile nella “Missa Brevis” di
B.Britten, un veneziano “Jubilate Deo” a 8 voci di A.Gabrieli,
un intenso H.Schutz (“Lobe den Herren” in doppio coro) e poi
un “Colin Mawby”, “When David heard” ove abbiamo apprezzato non solo il direttore ma soprattutto il compositore.
Ed ancora le difficoltà di F.Poulenc, la limpidezza di W.A.Mozart, il severo contrappunto di un motetto di J.S.Bach, la purezza di J.Des Prez, il tutto con perfetta articolazione di testi,
con vocalità ineccepibile, con una incredibile tavolozza di colori musicali, questo il coro, ma altrettanta genialità nella direzione: Colin è un musicista sempre sobrio, epigrafico nei gesti e nelle intenzioni che arrivano con immediatezza alle voci
che si trova di fronte e che eseguono con bravura quanto richiesto. Grande anche la prova del repertorio popolare, ove
Colin si è divertito tra ballate, ninne nanne e vocalizzi della
tradizione irlandese.
Una veloce ricerca ed un intenso periodo di scambi epistolari
all’insegna della posta elettronica per i primi contatti, poi un
incontro a Milano lo scorso marzo, in occasione di una giornata dedicata a “organisti e liturgia” organizzata dal Servizio
per la Pastorale Liturgia della Diocesi milanese.
Colin è stato ottimo compagno di una intensa “tre giorni”, tra
mille contatti musicali, con alcune tappe fondamentali nella
realtà della metropoli lombarda: nella Cappella dell’Università Cattolica abbiamo assistito ad una divertente proposta di
improvvisazioni su temi gregoriani ove Colin ha mostrato una
incredibile conoscenza e duttilità. Nella Cattedrale abbiamo
ascoltato la Cappella nella solenne celebrazione per l’ingresso
del nuovo arciprete Mons. Luigi Manganini, poi siamo stati fugaci spettatori in un assaggio della vocalità contemporanea a
Milano con un inedito Preconio pasquale opera di due giovani
compositori, eseguito nella Chiesa di San Marco.
L’ultima sera della visita del nostro amico irlandese, nella
Chiesa di S. Maria del Suffragio, abbiamo “giocato” con l’organo improvvisando sugli inni elaborati da Colin attraverso le
tre tastiere dello strumento. Insomma tre giorni di esperienze,
scambi, incontri di cultura, momenti di grande amicizia.
Colin è un personaggio semplice, rapido nei suoi giudizi, con
alle spalle un enorme bagaglio di esperienze nel mondo della
coralità e nella composizione, intesa nei suoi aspetti più
profondi. L’idea dell’intervista nasce dopo questo incontro, poche domande, forse piuttosto alcuni spunti per iniziare un dialogo e conseguenti risposte concise, ma dense per significato.
In coda un curriculum per conoscere più da vicino questo protagonista della musica dei nostri tempi.
l’intervista
Il Compositore e il Direttore di Coro: la tua situazione
dopo l’esperienza con l’“Irish Chamber Choir”.
Dopo essermi ritirato dalla Direzione del “Chamber
Choir” ora dedico molto del mio tempo per la composizione. Occasionalmente tengo alcuni incontri sulla coralità
e alcune volte dirigo ancora il “Chamber Choir”.
La tua attività come compositore: le tue opere e l’esecuzione delle stesse.
I miei pezzi sono sempre più eseguiti in moltissimi paesi e
stanno aumentando le registrazioni discografiche degli
stessi. Io scrivo parecchio su commissione: in questo momento (marzo 2002, n.d.r) sto lavorando ad una composizione per l’apertura di una nuova sala per concerti a Dublino, alla fine dello scorso anno ho composto un brano
per la Cattedrale di Westminster, ora ho altre tre commissioni in corso.
Quali opere preferisci comporre tra brani corali, vocali e
brani strumentali (per organo o per altri organici)?
La mia preferenza va alla musica corale, sebbene io mi diverta in modo particolare nello scrivere pezzi per organo.
Ho scritto moltissima musica orchestrale e strumentale. In
questo periodo mi piace lavorare sul repertorio musicale a
cappella.
Composizioni corali per chi? Quale la tipologia del coro,
professionale o amatoriale, a cui indirizzi le tue opere?
Io scrivo per le più diverse formazioni corali, dal coro professionale al piccolo gruppo di amatori.
Mi diverto inoltre a comporre brani per voci bianche. Amo
sperimentare la sonorità corale – in ultima analisi – la musica come suono.
Credo che le mie composizioni abbiano una particolare
predilezione per la vocalità, questo si deve al fatto che
quando scrivo penso in modo particolarmente attento alle
voci.
Composizioni oggi: corali, liturgiche, a cappella, con organo … la realtà in Irlanda.
Io scrivo generalmente a cappella o per coro e organo. In
Irlanda ci sono numerosi buoni cori, ma è difficile che la
musica contemporanea venga accettata.
Ho assistito al successo delle mie composizioni ed ora la
mia musica è frequentemente eseguita in Irlanda.
La tua esperienza nella Cattedrale di Westminster.
Sono stato Direttore Musicale nella Cattedrale di Westminster per 15 anni. In quel periodo ho particolarmente
approfondito la conoscenza del Canto Gregoriano.
Questa è una delle mie principali fonti di ispirazione.
Inoltre in Cattedrale ho sviluppato il mio amore per la
composizione liturgica e per la voce dei fanciulli.
Io sono stato fanciullo nella Scuola del Coro della Cattedrale di Westminster quando il grande clavicembalista
George Malcolm era il suo direttore.
George mi ha insegnato la maggior parte delle nozioni musicali che conosco.
7
dossier
Il Coro della BBC ed i capolavori con
orchestra (in collaborazione con Pierre Boulez).
Quando, per un breve periodo, sono stato Direttore dei Cantori della BBC,
Pierre Boulez era il Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica della BBC.
Io ho avuto il privilegio di preparare i
Cantori per alcuni dei suoi concerti. Il
lavoro che mi ha maggiormente appassionato è stata la “Sinfonia di Salmi” di
I. Stravinsky. E’ stata una splendida occasione di lavorare con Boulez e di apprezzare la sua appassionante abilità
musicale.
postilla
Colin da poche settimane (ottobre 2002)
dirige il coro parrocchiale della chiesa
ove vive, un coro amatoriale di circa 35
persone (tra 15 e 80 anni!) un impegno
che durerà tre mesi e che lo diverte nonostante i cantori “non sappiano leggere la
musica a prima vista”, una nuova esperienza della sua vita, alla quale sta dedicando tutto il suo amore e la sua passione
per la coralità. Le affermazioni di Colin in
merito alla composizione meritano una
conoscenza da parte dei lettori, vogliamo
qui segnalare che le opere di Colin sono
pubblicate da diversi editori. Tra le tante
(reperibili anche in internet) vogliamo citare un fascicolo di Polyphonia (n.44, Ed.
Carrara, Bergamo, ed. n. 4510, 2002) che
contiene una ricca proposta di opere a
cappella (a 4 voci). Tra i motetti di questa
raccolta è stato inserito “Jesu dulcis memoria”, entrato da poco nel repertorio del
Brompton Oratory Choir, il migliore coro
professionale Cattolico di Londra dopo
Westminster. Il motetto è stato definito
“exquisite” dal pubblico e dal direttore
del Coro, Professore di Musica Liturgica
presso la Royal Academy of Music.
Colin Mawby
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Colin Mawby gode di reputazione internazionale sia come compositore sia come direttore di coro. E’ stato per parecchi anni Direttore Musicale della Cattedrale di Westminster e Direttore Corale
della Radio Televisione Irlandese. Attualmente è Direttore Emerito del National Chamber Choir, unico coro professionale irlandese da lui diretto per alcuni
anni.
Durante la sua attività a Westminster
quale Direttore del Coro della Cattedrale
ha partecipato alla Canonizzazione dei
Martiri dell’Inghilterra e del Galles ad
opera di Papa Paolo VI (1970).
Colin Mawby è uno dei più significativi
compositori di opere corali e liturgiche
del mondo. I suoi lavori sono numerosi e
vari: tra questi vi sono oltre 20 Messe, 2
Requiem, centinaia di canti, motetti e
anthems, 5 cantate, 2 opere per bambini,
parecchia musica per organo e molte altre composizioni.
Recentemente ha avuto commissioni
dall’America, Australia, Inghilterra e Irlanda.
Sue opere sono edite soprattutto in America e Inghilterra e la sua musica è cantata in tutto il mondo, dagli USA al Giappone, Zimbabwe, Argentina, Germania,
Belgio, Italia, Repubblica Ceca, Norvegia, Danimarca, Svezia, Francia e Finlandia e in altri paesi ancora.
Le sue composizioni sono state registrate da Sony, Teldec, Warner Classics, Hyperion, Black Box, Polydor, O.C.P., Kevin Mayhew e Priory.
Due successi recenti sono stati “Ave Verum”, descritto da Richard Proulx, un famoso direttore di coro americano, come
“uno dei capolavori corali della nostra
epoca” mentre la rivista B.B.C. Classical
Music lo ha definito “semplice tuttavia
visionario”. La sua versione del Salmo
23 è stata inserita nel CD “Voice of Angel” della Charlotte Church, venduto in
oltre tre milioni di copie.
L’“Ave Verum” di Colin Mawby è stato
inserito in una compilation della Teldec
con artisti del calibro di Josè Carreras,
Placido Domingo, Leonard Bernstein e
Sumi Jo.
Colin Mawby ha scritto molta musica
corale e la sua ispirazione è particolarmente religiosa. Ama scrivere musica
che “parla alla gente” tralasciando lo stile cerebrale e suadente.
Tra i lavori più recenti si deve ricordare
il Servizio Eucaristico commissionato
dalla Cattedrale Nazionale Irlandese di
San Patrizio (Dublino) quale omaggio
del Millennio ad ogni Chiesa Parrocchiale Irlandese.
L’apprezzamento per le composizioni liturgiche e corali di Colin Mawby sta crescendo in questa epoca, la sua concezione della coralità è unica e profondamente percettiva.
L
e Assemblee della Feniarco,
negli ultimi anni, sono state
caratterizzate da due aspetti,
molto differenti tra loro, ma entrambi
sicuramente positivi.
Il primo è relativo alla scelta di fare
riunioni itineranti così da dare alle
varie Associazioni regionali l’opportunità di ospitarne una.
E’ stato sicuramente un indirizzo azzeccato perché tutti i componenti dell’Assemblea hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino le realtà corali, paesaggistiche e gastronomiche
di diverse regioni italiane.
Questo non deve far pensare che il
tempo delle Assemblee venga dedicato ad aspetti che con la coralità hanno
poco a che fare: tutt’altro.
Il giro virtuoso che si è instaurato, in
cui nessuno vuol essere da meno degli
altri, funziona più o meno così.
L’Associazione regionale che due anni
prima ha proposto la propria candidatura ad ospitare l’Assemblea arriva finalmente a concretizzare il proprio desiderio e così il Presidente ed i suoi
collaboratori aguzzano l’ingegno per
strabiliare i rappresentanti della coralità che arriveranno da tutta Italia.
Prima di tutto bisogna individuare la
sede della riunione ed offrire un’adeguata ospitalità.
Per entrare nei particolari l’ultima Assemblea, organizzata dall’A.R.C.UM.
(Associazione Regionale Cori dell’Umbria - Presidente Mauro Chiocci)
si è svolta a Perugia il 19 e 20 ottobre
in concomitanza con lo svolgimento di
un importante Convegno dedicato al
Canto popolare di quella regione. Da
qui la scelta di indirizzare tutti gli
aspetti dell ‘Assemblea verso uno stile
caratterizzato da autentiche e ricercate
espressioni popolari. Sede della riunione è stato l’Agriturismo Villa Montemalbe che è sicuramente risultato un
ambiente più che giusto. La cena ed il
pranzo prevedevano come menù dei
piatti tipici umbri accompagnati da ottimi vini e soprattutto, prima di questi
pasti, sono stati offerti degli “aperitivi
musicali “ a base di canto popolare
umbro in tutte le salse, corali e solistiche.
Parlavo all’inizio di due aspetti caratteristici delle ultime Assemblee ma fi-
attività dell’Associazione
L’ASSEMBLEA NAZIONALE
DI PERUGIA
di Aldo Cicconofri
nora mi sono dilungato soprattutto sul
primo. L’altro riguarda la ricchezza
degli ordini del giorno e soprattutto
del tempo che non è mai sufficiente
perché tutti possano dare il loro contributi ai progetti presentati.
Per descrivere i contenuti di questa
riunione devo assolutamente fare una
cernita e tra tutti gli argomenti trattati
mi soffermerò solo su quelli che mi
sembrano più importanti o che in ogni
modo contengono elementi di novità.
L’anno 2002 è stato veramente ricco
di iniziative e la Feniarco ha dovuto
impegnare le proprie risorse su più
manifestazioni.
Ad Aosta la seconda edizione del Corso “Comporre per Coro oggi” si è
svolta con risultati largamente positivi
suscitando molto interesse anche a livello europeo: infatti non esiste nessuna proposta analoga in altri paesi.
La V edizione di Alpe Adria Cantat,
svoltasi a Jesolo dall’1 all’8 settembre, con i suoi 309 partecipanti è stata
sicuramente un grande successo in cui
l’aspetto più esaltante credo sia stato
quello della dimensione europea acquisita dalla manifestazione.
Contemporaneamente, proprio negli
stessi giorni, si è svolta a Fano la prima Accademia Europea per giovani
Direttori di Coro anche questa organizzata in collaborazione con Europa
Cantat. Alla precedente riunione,
quando fu proposto lo svolgimento di
questa iniziativa, alcuni componenti
dell’Assemblea obiettarono, non senza validi motivi, che sarebbe stata in
concorrenza con Jesolo e quindi si sa-
I partecipanti all’Assemblea
interessate macome priorità ci sarà sicuramente quella di far partecipare almeno un coro per ogni regione.
Tra gli argomenti oggetto di discussione a Perugia c’è stato anche SYMPOSIUM: ALLA CORTE DEI CANTI
POPOLARI.
E’ un Progetto inviato alla Commissione Europea nel quadro del Programma Cultura 2000. Questa domanda, nel caso venisse accolta permetterebbe di ottenere il 50% di contributo
sulla spesa necessaria per realizzare
una serie di iniziative in collaborazione con due partner appartenenti a paesi dell’Unione Europea. Queste due
collaborazioni sono state individuate
in Slovenia ed in Grecia e permetteranno eventualmente di incentivare la
creazione di un piano di sviluppo e di
confronto dei canti popolari di questi
tre paesi ove è prevista fra l’altro la
costituzione di una banca dati aggiornabile, convegni, concerti, pubblicazioni ed un CD-Rom per le scuole.La
novità probabilmente più rilevante di
quest’Assemblea è la decisione di promuovere il CORO GIOVANILE
ITALIANO un’esperienza già avviata
sia a livello europeo che mondiale.
Verranno selezionati in tre sedi (una a
nord, una al centro ed una al sud) dei
giovani, tra i 18 e i 30 anni, che vorranno entrare a far parte di questa formazione. Il Coro lavorerà per un periodo di 10/15 giorni dedicati allo studio di un repertorio rinascimentale,
barocco e contemporaneo di autori italiani cui seguiranno alcuni concerti
nelle principali città italiane.
Negli anni successivi il
Coro Giovanile avrà la
possibilità di intervenire
anche nelle manifestazioni più importanti della
Feniarco (Accademia per
Giovani Direttori e Corso
per Compositori).
La sintesi ha fatto sì che
non esponessi al meglio
gli stessi argomenti che
già erano risultato di una
selezione fra i tanti trattati a Perugia ma credo che
una cosa sia evidente: alla Feniarco non mancano
le idee ed i progetti per il
Il Vicepresidente Aldo Cicconofri
futuro.
rebbero divise le iscrizioni. Per fortuna non è stato così, anzi, le proposte
alla fine sono risultate complementari
tra loro tanto che anche a Fano c’è stata una inaspettata partecipazione di
quarantaquattro allievi provenienti da
9 paesi europei.
Lo svolgimento di queste tre grandi
manifestazioni, in collaborazione con
la Federazione europea, è stato confermato per gli anni successivi. Nel
2003 si svolgerà l’Accademia sempre
a Fano mentre nel 2004 si terrà “Comporre per coro oggi” ad Aosta ma questa volta aperto anche a partecipanti
provenienti da altri paesi.
L’attività editoriale è sempre in fermento e oltre ai nuovi volumi di collane già definite si è deciso di avviare la
pubblicazione dei volumi dedicati al
canto popolare delle varie regioni italiane. Sarà l’occasione per avviare
operazioni di ricerca sul campo nelle
regioni che non hanno avuto precedenti esperienze e per far conoscere
tutto il materiale inedito finora disponibile solo nelle regioni che invece lavorano da anni nel settore.
Il primo Festival di Cori scolastici si
svolgerà nella primavera del 2003 e
vedrà la partecipazione di formazioni
appartenenti a Scuole Medie e a Istituti superiori.
Concerti, atelier e visite turistiche
riempiranno i 3 giorni di questa manifestazione che (novità degli ultimissimi giorni) si svolgerà a Follonica in
Toscana, nello splendido scenario della Maremma e del mare. La proposta
verrà inviata a tutte le scuole italiane
9
attività dell’Associazione
3° Convegno Nazionale
delle Commissioni
Artistiche regionali
di Antonio de Michele
I
10
Il 5/6 ottobre 2002 si è svolto a
Cisternino (BR) il 3° Convegno
Nazionale delle Commissioni Artistiche Regionali. La FENIARCO ha organizzato l’evento assieme alla preziosa collaborazione dell’ARCoPu (Associazione Regionale dei Cori Pugliesi) e grazie al Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di
Cisternino e dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi. I primi due convegni si tennero rispettivamente a Pesaro nel 1998 e nel
2000 ad Oropa in provincia di Biella; quest’anno la scelta della sede è ricaduta sulla
Puglia privilegiando l’incantevole scenario
di Cisternino e della Valle d’Itria.
Il Convegno, tenutosi presso il Salone di
Rappresentanza “Splendida Dimora” di Cisternino, ha avuto inizio alle ore 15.00 con il
saluto del Presidente dell’ARCoPu Pierfranco Semeraro seguito dall’intervento del Sindaco di Cisternino Mario Luigi Convertini.
La tematica principale del convegno ha interessato i Concorsi Corali visti come competizioni, occasioni di incontro e vetrine per
nuove composizioni. L’intero pomeriggio di
sabato 5 ottobre è stato prevalentemente dedicato alle relazioni di Italo Montiglio, docente universitario e presidente del Concorso Internazionale “Seghizzi” di Gorizia, di
Stefano Da Ros, coordinatore del Concorso
Nazionale di Vittorio Veneto e di Fabrizio
Barchi, direttore di coro. I relatori hanno
concentrato l’attenzione su tre aspetti principali: le esperienze di concorso intese come
occasioni per stabilire un ponte tra diverse
culture corali, i brani d’obbligo o programmi liberi da presentare ai concorsi e le valide motivazioni che possono spingere le corali a partecipare a tali gare canore. Molti
sono stati, inoltre, gli interventi dei partecipanti che sono serviti ad approfondire gli
spunti di riflessione emersi e ad integrare gli
argomenti che i relatori hanno ben saputo
presentare. Al termine di questa prima fase
dei lavori tutti i convegnisti, gli organizzatori e le autorità invitate si sono ritrovati presso l’Hotel-Ristorante Aia del Vento di Cisternino per una serata di gala. Durante la
cena tutti hanno potuto conversare a piacimento gustando ed apprezzando piatti tipici
della cucina locale. I lavori sono continuati
nel corso della mattinata di domenica. L’Assessore alla Cultura della Provincia di Brindisi, Egidio Conte, ha aperto la seduta e dopo il suo intervento la parola è passata ai responsabili delle Commissioni Artistiche i
quali, a turno, hanno riferito sull’operato di
ciascuna associazione corale regionale. Dalle loro relazioni è emersa una realtà corale
nazionale che vanta oltre 3.000 cori associati e che risulta molto attiva dal punto di vista
artistico ma che avverte il bisogno costante
di confrontarsi con le istituzioni. In occasione di questo convegno, un gruppo di partecipanti composto da Paola Versetti (Lombardia), Mario Giorgi (Marche), Franco Colussi (Friuli Venezia Giulia) e Giulio Monaco
(Piemonte) ha prodotto un documento successivamente approvato dall’Assemblea Generale Nazionale della FENIARCO svoltasi
a Perugia il 19 e 20 ottobre 2002. Esso è stato indirizzato al Ministro della Pubblica
Istruzione Letizia Moratti ed al Ministro per
le Attività ed i Beni Culturali G. Urbani.
A fine convegno, il presidente Sante Fornasier ha ringraziato sentitamente i presenti, le
autorità, e tutti coloro che hanno contribuito
alla buona riuscita dell’intero meeting; in
particolare egli ha espresso gratitudine per
l’accoglienza ricevuta e per l’impeccabile
organizzazione. Dopo il pranzo ognuno è ripartito per la propria destinazione con idee
nuove e utili spunti su cui continuare a riflettere.
IL
GRUPPO DI LAVORO IMPEGNATO SUL
FRONTE DELLA MUSICA NELLA SCUOLA
PRECISAVA I SEGUENTI PUNTI:
L’educazione musicale nella scuola
dell’obbligo è relegata ad un ruolo
complementare mentre dovrebbe occupare una posizione centrale; questa
materia, come ormai riconosciuto in
tutto il mondo, ha una funzione didattico-pedagogica insostituibile ed è altamente educativa.
E’ importante curare in modo specifico
la formazione degli insegnanti di Educazione al Suono e alla Musica mediante corsi appositi da svolgersi sia all’interno che all’esterno della scuola.
E’ necessario che ogni Circolo Didattico abbia un insegnante di musica con
specifiche ed approfondite conoscenze;
esso potrà anche fare da referente con
l’ambiente esterno.
L’istituzione dei laboratori musicali è
stata sicuramente una cosa positiva ma
sarebbe opportuno potenziare, all’interno di questi, l’attività corale.
Momento centrale dell’educazione musicale dovrebbe essere l’alfabetizzazione che, parallelamente al linguaggio
verbale, dovrebbe far apprendere anche
quello musicale.
Con apposite circolari il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca dovrebbe far conoscere il volume “Giro
Giro Canto” pubblicato recentemente
dalla FENIARCO, dedicato ai cori scolastici e che sta per essere spedito a tutti gli Istituti Comprensivi delle scuole
elementari e medie inferiori d’Italia.
Apposite iniziative dovrebbero essere
dedicate a favorire l’incontro tra i plessi scolastici e le realtà corali presenti
sul territorio.
Nella Scuola materna sarebbe opportuno potenziare le attività volte a sviluppare le facoltà ritmico-musicali.
attività dell’Associazione
CORSO RESIDENZIALE
PER COMPOSITORI 2002
Aosta: verso una tradizione?
di Carlo Tommasi
S
i è svolta dal 22 al 28 luglio la seconda edizione di “Comporre per
coro oggi”, appuntamento formativo per eccellenza per quanto riguarda la composizione corale. La formula, fortunata, dell’anno scorso è stata ripetuta in maniera invariata nella sostanza, migliorata invece in alcuni particolari. Anche quest’anno ha fatto da
cornice al corso la città di Aosta, con i suoi
insigni monumenti incastonati fra le montagne.
“Comporre per coro oggi” offre diverse peculiarità, che valgono a farne un’iniziativa di
grande validità. Intanto, il concetto di “corso
residenziale”: un soggiorno in una località di
interesse turistico e paesaggistico dove lavorare in maniera piacevole, corroborati dall’aria di montagna, con un ritmo non del tutto
“pieno” e comunque spezzato da un’escursione a metà settimana. Poi, il concetto di
“bottega” artigianale: già avevamo scritto, a
proposito della prima edizione, dell’utilità di
lavorare insieme e seguiti passo dopo passo
da docenti qualificati. Ma soprattutto, ciò che
rende unico questo corso a livello nazionale,
e forse anche europeo, è il poter disporre di
un coro-laboratorio al quale poter far eseguire i brani che via via si vanno scrivendo, non
solo una volta finiti ma anche in corso d’opera. Il fatto, che poi alcune di queste composizioni ed elaborazioni vengano scelte per essere eseguite al concerto finale, è relativo e
non deve essere visto come un premio o come il vero traguardo da raggiungere durante
il corso; vale molto di più l’esperienza che si
acquisisce lavorando con un gruppo di cantori presente, docile e paziente strumento per le
nostre sperimentazioni, cosa che è molto difficile (anche per chi è direttore di coro!) poter avere a disposizione nella vita reale…
In questo senso, “Comporre per coro oggi” si
può definire come una full immersion finalizzata ad una scrittura musicale che, pur ispira-
...giornata libera
ta a criteri di modernità e di ricerca, non funzioni solo sulla carta ma anche a contatto con
la realtà fattiva, sanguigna, spontanea di quello strumento che ha nome coro. Figura-tramite fra compositori e coro era il M° Pierpaolo
Scattolin, preparatore del coro e docente della
bottega di sperimentazione. Sotto la sua guida
accorta e precisa, tra l’altro, alcuni dei corsisti si sono dedicati alla direzione dei loro stessi brani: un modo in più per toccare con mano
le possibili difficoltà nell’apprendimento da
parte del coro e i modi per risolverle.
Le innovazioni apportate al corso andavano,
appunto, in questa direzione. Intanto, il corolaboratorio è stato potenziato: non più soltanto coristi della Valle d’Aosta, che a causa di
impegni di lavoro non potevano coprire tutto
il tempo necessario; ma anche elementi ospiti
venuti appositamente da altre parti d’Italia.
Il risultato è stato un coro-laboratorio praticamente sempre disponibile, grazie al quale è
stato possibile provare almeno una volta tutti
gli elaborati dei corsisti, oltre che eseguirne
un numero più ampio al concerto finale. Lo
snellimento della quantità di brani storici da
studiare ed eseguire è stato adottato anch’esso
per lasciare maggiore spazio ai lavori scritti
durante il corso.
La maggiore presenza del coro ha avuto anche
un’altra conseguenza, forse meno “tecnica”
ma che ha favorito anch’essa il buon andamento del corso: un clima di amicizia, quasi
di simbiosi fra “corsisti” e “coristi” (al punto
che in certi momenti sembrava che a dividerci fosse soltanto una esse)…
Un’annotazione che non vuole essere una critica: rispetto all’anno precedente forse c’è stata una minore influenza reciproca fra la bottega di composizione del M° Giovanni Bonato e
quella di elaborazione del M° Mauro Zuccante, tenutesi su due binari di ricerca abbastanza
diversi: la prima era dedicata alla scrittura per
coro spazializzato, diviso cioè in sezioni o
gruppi diversamente dislocati
nello
spazio:
questo procedimento svecchia
il concetto di coro “tradizionale”
creando effetti
acustici molto
interessanti
(spesso abbinati,
nel caso specifico, all’arcana atmosfera
del
chiostro di S.
Il M° Zuccante ed alcuni allievi al lavoro
Orso e delle sue iscrizioni, che invitavano al
gioco semantico); la seconda verteva su una
scelta di spunti di varia provenienza (sempre
però con un occhio di riguardo per i canti popolari valdostani), accompagnati da preziosissimi consigli per una loro “ri-creazione” in
chiave dialogica, drammatica, ironica… fino
a farne delle composizioni originali (una novità importante - che purtroppo è stata poco
sfruttata - consisteva in un paio di proposte riguardanti la musica leggera; molto successo
ha invece avuto la melodia gregoriana del
“Tenebrae factae sunt”). Peraltro, una certa
osmosi fra le due botteghe non è mancata del
tutto: anche quest’anno qualcuno dei corsisti
le ha frequentate entrambe, mentre chi nelle
pause del lavoro scrittorio assisteva alle prove
del coro o ha deciso addirittura (come il sottoscritto) di prendervi parte in prima persona,
ha ricavato dei preziosi insegnamenti supplementari dall’ascolto e dal confronto con il lavoro degli altri corsisti.
Nella riunione di fine corso, tenutasi alla presenza del Presidente della Feniarco, M° Sante
Fornasier, i docenti hanno manifestato la loro
soddisfazione per la crescita del gruppo e la
qualità dei lavori prodotti.
Un interrogativo cruciale è stato: tenere il corso sempre ad Aosta o trasformarlo in un’iniziativa itinerante su tutto il territorio italiano?
La seconda soluzione avrebbe il vantaggio di
creare più unità, comunicazione, conoscenza
reciproca all’interno del fitto panorama di associazioni regionali di cui la Feniarco è composta (ciò potrebbe anche riservare delle nuove piacevoli sorprese); a favore di Aosta c’è
però non solo la sicurezza di contare su un’ospitalità e su delle strutture di bontà già collaudata, ma anche e soprattutto il fatto che si
sta creando, alla pari con altre iniziative corsuali dell’Associazione, un’identificazione
luogo-evento che potrebbe dare il via ad una
vera e propria tradizione.
Ci rimettiamo fiduciosamente alle decisioni
che la Feniarco, e in particolare il suo Presidente, riterrà opportuno prendere a riguardo.
Approfitto per ringraziare e salutare cordialmente tutti coloro che si sono dati da fare per
organizzare questo corso, i bravissimi maestri
e tutti i compagni “corsisti” e “coristi” (senza
distinzione di esse!) che mi hanno affiancato
in questa meravigliosa avventura musicale.
11
attività dell’Associazione
1ª accademia europea
per giovani direttori di coro
e corso di canto corale
di Carlo Pavese
12
L’Accademia Europea di Fano è stata un’esperienza straordinaria
da molti punti di vista. Per me essa rappresenta soprattutto il primo passo verso la realizzazione di un sogno a lungo coltivato con
Gary Graden: un’accademia stabile di musica corale in Italia. Siamo perciò profondamente grati a Feniarco, che ha accolto il nostro progetto e lo ha trasformato in realtà.
Per la scelta del repertorio è stato naturale “pescare” nel Mar Baltico, che rappresenta probabilmente l’ombelico del mondo corale
odierno. Più coraggiosa sembrava la scommessa di valorizzare il
nostro repertorio contemporaneo.
L’Italia infatti non è solo custode di un immenso patrimonio corale, ma anche patria di compositori di livello europeo e di ottimi
direttori sensibili all’importanza della musica d’oggi. Queste caratteristiche sono emerse con chiarezza nel corso della settimana
di Fano e la qualità e la salute del movimento corale italiano ha
potuto manifestarsi anche ai numerosi ed entusiasti direttori stranieri che hanno partecipato, grazie al coinvolgimento di Europa
Cantat nel progetto. L’organizzazione stessa, all’estero talvolta
considerata il nostro tallone d’Achille, è stata impeccabile ed ap-
prezzata da tutti.
La decisione di unificare il corso di direzione e quello di canto corale, motivata dall’importanza di coinvolgere direttamente i direttori nell’affinamento del loro “strumento”, ha favorito ancor più
la conoscenza reciproca tra i partecipanti e la creazione di contatti tra diversi paesi europei, che è un elemento fondamentale per
l’ulteriore sviluppo della nostra coralità.
Tra i momenti più significativi e speciali del corso vorrei ricordare: la presentazione di Silvio Segantini della sua traduzione de
“L’intonazione del coro“ di Per-Gunnar Alldahl; il seminario sui
compositori italiani tenuto da Lorenzo Donati, Fabrizio Barchi,
Corrado Margutti con la partecipazione di molte altre autorevoli
voci; la prima esecuzione di Geistlich di Elena Camoletto diretto
da Graden e l’esecuzione di brani di Donati e Margutti (tutti presenti in sala). Un’altra nota positiva è stata il livello dei direttori
italiani che non hanno per nulla sfigurato al confronto coi colleghi stranieri.
Personalmente guardo con ottimismo e grandi aspettative ai prossimi passi di questo progetto.
Pronti al “Miracolo Italiano”
di Alessandro Cadario
Lo scorso settembre nella bellissima città
di Fano, sul litorale marchigiano, si è
svolta la prima edizione dell’Accademia
Europea per giovani direttori di coro e
corso di canto corale.
Il grande successo di partecipanti, che
davvero ben rappresentavano tutta l’Europa e le regioni Italiane, è stata una notevole conferma per la coralità Italiana in
svariati modi.
Prima di tutto l’organizzazione impeccabile della FENIARCO, che ha promosso
(sotto l’egida di Europa Cantat) e realiz-
zato questo arduo progetto è un grande
segno di crescita delle realtà corali amatoriali italiane che appunto la federazione
rappresenta, e inoltre la realizzazione di
un corso che alla prima edizione ha portato in Italia più di 50 giovani da 9 paesi
europei, tra direttori e cantanti, è davvero
un successo degno di nota.
Qui il merito al presidente Sante Fornasier molto attento alla richiesta nell’ambito corale, al vicepresidente Aldo Cicconofri che durante tutta la settimana del
corso ha garantito la sua presenza, nono-
stante l’impegno a Iesolo dove si svolgeva contemporaneamente La settimana
cantante, e alla segretaria di FENIARCO,
Alessandra D’Andrea, che ha seguito il
corso da vicino garantendo una presenza
pronta a risolvere ogni problema e attenta alle mille esigenze dei corsisti.
Di altissimo livello la docenza, che è stata affidata al M° Gary Graden, che non
necessità di presentazioni vista la sua assidua presenza in Italia e la sua fama Internazionale, e al giovane maestro italiano Carlo Pavese, il quale, a nostro avviso,
attività dell’Associazione
è un altro segnale concreto della voglia
dei musicisti italiani che si occupano di
coro di aprirsi ad esperienze internazionali per poi portare grande competenza ed
energia in un paese dove certo la musicalità e la passione non mancano.
Altro elemento su cui portare l’attenzione
è stato il tema del corso ovvero la musica
contemporanea italiana per coro.
Proprio a partire da questo argomento ci si
è trovati letteralmente a contatto con svariati compositori italiani, in particolare
faccio riferimento a due seminari serali
che sono stati organizzati durante il corso.
Giovane presenza è stata quella del compositore torinese Corrado Margutti (del
quale si eseguiva durante il corso il brano
“Pacem relinquo vobis”) già vincitore di
concorsi internazionali e che lo scorso novembre si è visto assegnare il primo premio al concorso internazionale delle Canarie. Altra presenza affermata è stata
quella del compositore di Arezzo, Lorenzo Donati, che sta offrendo alla coralità
italiana molte pagine di grande livello, del
quale sono stati presentati durante il corso
diversi brani, tra cui la prima esecuzione
di “O sacrum convivium” ad opera dello
stupefacente Siryn Vocal Ensemble di
Stoccolma diretto da Carlo Pavese e presente all’ Incontro Polifonico Internazionale che si svolgeva a Fano proprio durante il corso. Un’ultima significativa presenza è stata quella del direttore romano Fabrizio Barchi che ha di recente realizzato
con il suo coro Musicanova, formazione
dalle sorprendenti qualità sonore, un ottimo disco interamente dedicato ad autori
italiani contemporanei.
Quindi un ricco panorama di idee e di
spunti davvero interessanti; durante la
settimana è stata forte l’impressione che
tanti fili sospesi si intrecciassero: ed ecco
che nomi di cori, amici cantanti, compositori, brani, concorsi, si riallacciavano
quasi a disegnare un chiaro mosaico del
fervore che corrobora la musica corale
oggi. L’ Italia che canta c’è e vuole con
determinazione ritrovare la sua naturale
collocazione musicale di alto livello. Nella sala prove, per tutta la settimana è stato allestito un tavolo sul quale vi erano
spartiti, cd, volumi sul canto, e ognuno
poteva lasciare in visione propri cd, partiture, libri. Tra i tanti il M° Graden ha portato una recente edizione dal titolo “Il miracolo corale svedese” che tratta dell’attuale situazione svedese di primato nella
musica corale. Ma la nostra tradizione
fatta di nomi illustri e patria della cultura
rinascimentale, del madrigale e della coralità, si fa sentire e ci da forza: allora
pronti al miracolo italiano!
Coro giovanile mondiale 2002
di Desirée Migliaccio
(MISS WORLD YOUTH CHOIR 2002)
Parlare dei ventiquattro giorni vissuti con i ragazzi del Coro Giovanile Mondiale
(World Youth Choir) è per me ancora una forte emozione! Un’esperienza non soltanto formativa dal punto di vista culturale e musicale, ma anche e soprattutto dal
punto di vista umano.
Tutto è cominciato da un bando di concorso (letto per caso in Conservatorio) indetto dalla FENIARCO per la scelta di giovani coristi da inserire nell’organico corale
del WYC 2002. Ho colto l’occasione senza pensarci due volte. Le audizioni erano due:
una a livello nazionale, che si teneva a Reggio Calabria, Roma e Torino ed una a livello internazionale a Namur (in Belgio). Io ho partecipato a quella nella capitale. Le
prove consistevano in: 1) una serie di vocalizzi a scelta 2) una lettura a prima vista 3)
l’esecuzione nel proprio registro di un brano a sette voci, con accompagnamento del
pianoforte 4) un’aria a scelta del candidato. Dopo qualche mese mi è stato comunicato inaspettatamente che dall’audizione di Roma ero stata scelta per concorrere a
Namur. Ho superato anche quest’ultima fase ed ho così ottenuto l’opportunità di partecipare alla tournée estiva che il WYC avrebbe fatto negli Stati Uniti. È qui che ho
conosciuto la straordinaria realtà del World Youth Choir.
Abituata com’ero allo spirito dei cori nazionali, dove ho sperimentato anche una stimolante competizione con gli altri colleghi, non avrei mai pensato di scoprire a livello internazionale un tale senso dell’amicizia in un contesto musicale così elevato.
Ricordo ancora con gioia il giorno del mio arrivo a Chicago. Avevo perso il volo da
Cincinnati e prendendo quello successivo ero arrivata in ritardo. Pensavo di ritrovarmi di fronte a facce sbuffanti o adirate, invece ho visto tanti ragazzi sorridenti che,
pur provenendo da tutte le parti del mondo, mi hanno dato un calorosissimo “benvenuto” nella mia lingua. Questo è il volto del World Youth Choir : i componenti non
sono soltanto dei musicisti straordinari, ma anche dei ragazzi simpaticissimi, con uno
spiccato senso dell’amicizia, spirito di umiltà ed un enorme desiderio di imparare dagli altri. Di fronte a tutto questo mi sono sentita molto piccola e desideravo non soltanto vivere questa esperienza, ma trarne motivi di crescita attraverso questo modo
tutto nuovo di “fare musica” insieme. I ritmi della tournée erano molto duri: prove
no-stop per la prima settimana e poi concerti e spostamenti continui, anche nell’arco di una stessa giornata. La sera dopo una intera giornata di prove, anche se stanchi, ci sedevamo a tavolino a gruppi di poche persone a provare la corretta pronuncia
dei canti in lingue diverse, oppure al pianoforte a studiare ancora le parti fino ad impararle a memoria.
Miglioravamo di concerto in concerto, perché il livello di preparazione, l’emozione e
l’adrenalina crescevano sempre di più.
Per chiudere in bellezza il maestro Tonu Kalijuste mi ha affidato un bellissimo “a solo” in un pezzo di Gustav Malher; il momento personalmente più gratificante.
Stando a contatto per circa un mese con la realtà del World Youth Choir, ho veramente compreso a pieno il significato della parola “Coro”, una bellissima realtà creata da persone profondamente legate tra loro che cantano in armonia, sulla stessa lunghezza d’onda, con lo stesso respiro, lo stesso ritmo... È come un grande “cuore”, all’interno del quale ogni battito acquista un suo senso, ed è allo stesso tempo un piccolo ingranaggio, che col suo movimento fa vivere un organismo più grande, capace
di suscitare emozioni straordinarie. È un’esperienza che auguro a tutti i musicisti di
provare almeno una volta nella vita.
13
attività dell’Associazione
Coro giovanile
mondiale 2002
di Emanuele Nocco
14
Il Coro Giovanile Mondiale è un progetto finanziato dalla
Federazione Internazionale della Musica Corale (IFCM),
da Gioventù Musicale Internazionale (JMI) e da Europa
Cantat. Formato da 80 coristi tra i 17 e i 26 anni, provenienti quest’anno da 32 paesi del mondo, il coro si riunisce ogni estate in un diverso stato per due settimane di intense prove. Dopo la preparazione del programma da concerto, il coro parte per un tour di concerti nel paese ospitante e nei limitrofi.
Per questa sessione, la direzione del coro è stata affidata
alle mani esperte del maestro Tõnu Kaljuste, estone, uno
dei massimi esponenti mondiali della musica corale. Ci
siamo tutti ritrovati l’11 agosto a Chicago, ospitati dall’UIC, University of Illinois at Chicago, e per le prime due
settimane circa, abbiamo sostenuto un ritmo di prova molto elevato: ogni giorno si cantava tra le sette e le nove ore!
Il programma di questa sessione prevedeva una prima parte in cui i pezzi erano per più cori: Spem in alium numquam abui, di Thomas Tallis, a 40 voci in otto cori, due
pezzi di G. Mahler per 4 cori, il Miserere di Knut Nystedt
a 16 voci, e per finire prima dell’intervallo, l’ultima fatica
corale di Arvo Pärt, Which was the son, a otto voci.
Nella seconda parte del concerto abbiamo eseguito alcuni
brani da una cantata popolare del russo N. Sidelnikov, la
Geographical Fugue di E. Toch, e per chiudere tre brani
tratti da Ingerian Evenings di Veljo Tormis.
Dopo la fase di prove, siamo partiti per la tournée: otto
concerti in dieci giorni con anche una giornata in studio
per registrare il CD.
La tournée è stata per me l’esperienza più bella di tutto il
mese passato con questi amici; come credo per tutti le persone appassionate di cori, il momento del concerto è quello più atteso. In particolare gli ultimi giorni passati a Minneapolis, ospiti del Simposio Mondiale di Musica Corale,
sono stati davvero speciali: due concerti nella cattedrale di
S. Paolo, il primo aperto al pubblico, mentre il secondo per
tutti i partecipanti al simposio; sono stati due momenti
davvero molto forti emotivamente: in particolare la seconda serata, in cui, in una platea di circa 2500 persone, si potevano scorgere i volti curiosi ed attenti di nomi come A.
Armstrong, G. Graden, E. Ericson, M. Hogan (per nominarne solo alcuni!!), è stata indimenticabile: ognuno di
noi del coro ha dato davvero il massimo.
Vedere poi, dopo Hich bin der Welt di G. Mahler, diverse
persone commosse e con le lacrime agli occhi, è qualcosa
che ancora adesso che sto scrivendo mi fa venire i brividi.
A tutt’oggi, mentre sto già cercando il volo per andare in
Belgio dopo Natale per la sessione europea, sono in contatto mail con molti amici del coro: sì, proprio amici, perché nonostante le differenze culturali enormi, scopri giorno dopo giorno che chiunque tu abbia al tuo fianco nel coro, giapponese, sud africano, bosniaco, malese o belga, desidera le stesse cose che desideri tu.
L’unico consiglio che posso lasciare al lettore è questo: se
rientri nell’età adatta per far parte del World Youth Choir,
devi assolutamente provare ad entrare, perché l’esperienza vissuta quest’estate mi ha arricchito molto, e così può
arricchire chiunque, a partire dalla prossima sessione estiva che si svolgerà in Svizzera, nelle vicinanze di Zurigo,
con concerti anche in Austria ed in Italia.
S
i è conclusa sabato 7 settembre con uno strepitoso concerto finale la quinta edizione della Settimana Internazionale di Canto Corale “Alpe Adria Cantat” a Jesolo
(VE) – Italia. L’evento, che ogni anno regala grandi soddisfazioni alla FENIARCO, era organizzato per la prima volta in collaborazione con EUROPA CANTAT; una sinergia che si è dimostrata vincente e che ha garantito un vero successo, raccogliendo
consensi unanimi da partecipanti, accompagnatori e docenti. Domenica 1 settembre 300 persone avevano raggiunto il Lido di Jesolo, vicino a Venezia, affollando il Villaggio Marzotto, struttura
dotata di spiaggia, appartamenti, ristorante, teatro, sale per gli
ateliers e chiesa, che per l’occasione si è trasformato in una mini
Città della Musica. Italia, Spagna, Grecia, Olanda, Francia, Belgio, Austria, Russia e Portogallo, i paesi rappresentati; giovani,
adulti e bambini, tutti rapiti dal fascino del canto e desiderosi di
accrescere e migliorare le proprie conoscenze.
Con questo spirito è stata vissuta questa intensa settimana di settembre, con l’ultimo splendido sole estivo, la spiaggia ed il mare,
che hanno trasformato il soggiorno dei cantori in una sorta di vacanza-studio.
Durante la settimana gli ateliers hanno lavorato mediamente 6 ore
al giorno; all’ora del tramonto poi il momento del canto comune,
al quale i corsisti partecipavano per costruire un repertorio da
presentare al saggio finale. Di eccellente valenza artistica gli ateliers proposti e i relativi docenti.
Giorgio Guiot, didatta musicale e sperimentatore della metodologia Goitre, ha condotto l’atelier rivolto ai cori di bambini e ai loro direttori. Un laboratorio che ogni anno richiama molti piccoli
partecipanti, subito trasformati nelle mascottes del gruppo, e che
allieta i visitatori e gli ospiti del villaggio con colori e canti.
Vincitore dell’ultimo Gran Premio al Concorso Internazionale di
Arezzo, Stoyan Kuret ha incantato i partecipanti dell’atelier di
Musica Contemporanea. Nonostante la complessità della materia
anche i corsisti meno provvisti di solide base musicali si sono potuti avvicinare ad un repertorio interessante ma anche insidioso,
proponendo nel saggio finale un’esecuzione particolarmente convincente dei brani studiati.
Gli atelier di Musica della Scuola Veneziana e Musica Romantica, uniti all’ultimo momento per esigenze organizzative, sono sta-
attività dell’Associazione
V SETTIMANA INTERNAZIONALE DI CANTO CORALE
ALPE ADRIA CANTAT 2002
di Alessandra D ’Andrea
to magistralmente diretti dai noti maestri
Filippo Maria Bressan e Hansruedi
Kaempfen (anche Vicepresidente e Presidente della Commissione Artistica di Europa Cantat). Gli iscritti a questi ateliers
hanno così potuto partecipare alle lezioni
di entrambi, approfondendo le conoscenze
interpretative dei periodi musicali trattati.
Durante il concerto finale il pubblico ha
potuto constatare come il lavoro di una
settimana, sotto l’abile conduzione di direttori d’eccezione, si sia concretizzato in
pulite concertazioni.
Evidente l’entusiasmo dei coristi e l’efficacia dei messaggi musicali trasmessi anche durante l’esibizione del gruppo dello
svedese Fred Sjoberg. L’appassionato direttore dell’atteso e affollato atelier di Spiritual e Gospel, si è avvalso della valida
collaborazione di Stefan Berglund, abilissimo pianista che ha stupito e coinvolto i
frequentatori di tutti gli ateliercon le sue
magiche acrobazie.
Per un giorno la musica ha lasciato legittimo spazio al turismo; durante la giornata
di giovedì sono state infatti organizzate
due visite guidate. La prima a Venezia,
perla di rara bellezza architettonica e patria di grandi compositori come Gabrieli,
Monteverdi e Cavalli, fondatori di quella
Scuola Veneziana approfondita proprio in
uno dei cinque laboratori.
La seconda a Trieste, meta di turisti, in
particolare italiani, che hanno desiderato
visitare questa splendida città di confine,
ancora intrisa del lustro asburgico e che ri-
Ora che la splendida settimana vissuta a Lido di Jesolo, in compagnia
di ragazzi di tutte le età e di tutti i paesi è finita, mi manca. Benchè durante quei giorni svegliarmi presto al mattino o correre a destra e a sinistra mi stancasse, il modo interessante e coinvolgente di apprendere
la musica, mi ha reso leggeri i corsi, che erano ottimi, e dei quali tutti
i ragazzi, sembravano contenti. Anche sull’insegnamento non c’è niente da dire, perché comprendeva insegnanti d’alto livello, di tutti i paesi
e con anni di esperienza alle spalle. Senza contare che erano molto simpatici (noi abbiamo avuto modo di conoscere e lavorare in particolare
con il M° Guiot) e spesso, durante un’esecuzione, una bella risata ci
scappava. Un’altra cosa interessante e divertente è stata il “canto comune” che, purtroppo, io ho provato solamente una volta durante l’arco dei sette giorni. Mi è piaciuto molto perché sono riuscita a stringere amicizie anche con ragazze russe (sfoggiando il mio “impeccabile”
inglese) e a conoscere canti molto buffi e insegnanti altrettanto stravaganti ma veramente bravi.
Poi i concerti, che si tenevano nel teatro del villaggio, che hanno visto
protagonisti cori davvero bravi, sono stati la goccia che mi ha fatto apprezzare ancora di più l’organizzazione della Feniarco che ha preparato tutto questo. Che dire di più oltre al ringraziare la Fondazione Marzotto che ci ha ospitato (e oserei dire a volte anche sopportato per via
del troppo 'rumore') e alla Feniarco che, ripeto, ha reso possibile questo soggiorno veramente istruttivo sia dal punto di vista musicale che
da quello culturale.
Concludo dicendo che aspetto ansiosa il prossimo anno per poter rivivere tutto questo, sempre se è possibile, e per poter ritrovare le persone e i ragazzi fantastici conosciuti quest'anno.
Silvia Gaiani
(corista coro Voci Bianche "Citt à di Pa rma")
mane uno dei simboli più significativi dell’integrazione tra i popoli. Una settimana
faticosa ed intensa dunque, ma ricca di
soddisfazioni per tutti. Proprio per questo,
noi organizzatori desideriamo ringraziare,
tramite questa rivista, tutti i numerosissimi
partecipanti che ci hanno scritto per ringraziarci del bel soggiorno trascorso.
Vi aspettiamo per l’edizione 2003!!!
15
Credo che l'entusiasmo, la luce che ho visto negli occhi degli undici ragazzi del Coro Voci Bianche "Città di Parma", che con me hanno partecipato
alla Settimana Internazionale di Canto Corale a Lido di Jesolo, commentino da soli l'importanza di una esperienza come quella di Alpe Adria Cantat. L'efficacia e la professionalità dei docenti, la cortesia degli organizzatori e dei ragazzi che lavoravano in segreteria, la possibilità di confrontarsi con altre realtà in maniera positiva e costruttiva, li ho visti riflettersi su
di loro. E per questo li voglio ringraziare per aver reso ulteriormente speciale la settimana a Jesolo. Se dovessi farmi travolgere dall'insieme di emozioni e pensieri che il ricordo di quella esperienza mi evoca ne nascerebbe
uno scritto romanzato e sentimentale, con il rischio di sembrare sdolcinati
ed eccessivi. In questo modo le mie sarebbero solo parole, parole tante volte insufficienti e limitanti. Preferisco, allora, fare soltanto una considerazione da unire allo scritto di Silvia (una delle "mie" coriste).
Credo che in senso generale la peculiarità e l'unicità di un'esperienza come quella di Alpe Adria Cantat nasca innanzitutto dal connubio musica/natura/coralità. In quei giorni è come se questi tre elementi avessero ritrovato la loro radice comune ricongiungendosi e offuscando nello stesso tempo
quella linea di separazione che con il tempo l'uomo ha disegnato. Eravamo
continuamente avvolti dalla musica, dal mattino alla sera, tra le lezioni negli atelier, l'ora di canto comune, i concerti e la sinfonia di suoni, di profumi e di colori provenienti dal parco del Villaggio….Anche la notte ci si addormentava cullati dalla 'voce' del mare.
Credo nell'importanza di una coralità fatta in maniera seria. Una coralità
che, nella sua doppia componente musicale e sociale, diventa mezzo
espressivo, educativo e formativo. E questo è quello che ho 'respirato' a Jesolo.
Francesca Carra
(direttore Coro Voci Bianche "Citt à di Pa rma)
scheda regione
FE.R.S.A.CO.
Federazione Regionale Sarda Associazioni Corali
RECAPITI
Presidenza:
Via del Rosmarino, 17 - 07026 Olbia
tel.0789/24627 - cell. 347/8537905
Sito internet:
e-mail:
http://web.tiscali.it/fersaco
[email protected] - [email protected]
BREVE STORIA
DELLA FEDERAZIONE
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La nascita della FE.R.S.A.CO (Federazione Regionale Sarda Associazioni Corali) risale formalmente al 3 novembre del 1990, quando a Nuoro,
per iniziativa di dieci presidenti e direttori di alcuni cori rappresentanti le
quattro provincie sarde, venne firmato l’atto costitutivo della FERSACO,
presente l’allora presidente della FENIARCO Dino Stella.
Le ragioni di tale istituzione sono
pressoché uguali a quelle delle altre
associazioni regionali, con in più –
forse – quella di superare un certo
“individualismo”, quasi una sorta di
allergia (tipicamente sarda) a forme
di associazionismo che possano vincolare o costringere entro paletti,
schemi e progetti la spiccata tendenza a camminare, agire, produrre da
soli. Sotto questo profilo, la costituzione di una federazione di cori è stata, allora, una grande vittoria e contemporaneamente la testimonianza di
una esigenza che lungo il corso degli
anni successivi si mostrerà sempre
più chiara (anche se di non facile realizzazione): quella di vivere insieme
una esperienza di crescita musicale
consapevole, coerente con le proprie
tradizioni, adeguata alla realtà di ogni
singolo coro. Nella ricerca di una
propria strada e di un ruolo attivo da
far valere nei confronti dei singoli
cori, passarono, da quel novembre
del 1990, alcuni anni durante i quali
all’interno della FERSACO andavano delineandosi, lentamente e faticosamente, le singole cornici entro le
quali si dovevano collocare i progetti
da realizzare. Per uscire fuor di metafora, si stavano manifestando con
molta nitidezza alcune esigenze:
1) i direttori dei cori dovevano passare da uno stadio di incertezze direttoriali e di fumoserie nella concertazione a quello in cui dovevano emergere
precise e sicure competenze negli
ambiti di loro specifica pertinenza
(conoscenza dei compositori che si
affrontavano; capacità di scelte interpretative coerenti con lo stile dei brani; sicure indicazioni nell’utilizzo
della voce, degli equilibri sonori, dei
giusti colori);
2) il cantore doveva uscire da uno
stadio di “passivo”, inerte e semplice
esecutore per inoltrarsi in un più consapevole e partecipe ruolo di ricreatore di sottili emozioni e di impercettibili sensazioni interiori da trasmet-
ORGANI STATUTARI
CONSIGLIO DIRETTIVO
Presidente
Antonio Delitala
Vice-presidente Patrizia Ibba
Consiglieri
Prov. Ca:
Antonio Azzena
Ignazio Picciau
Prov. Nu:
Mariano Casula
Franca Manca
Prov. Or:
Patrizia Ibba
Paolo Sedda
Prov. Ss:
M.Teresa Giangrande
Rappr. Commissione
Artistica:
Franca Floris
COMMISSIONE ARTISTICA
Franca Floris (Presidente)
Antonio Sanna
Giampaolo Mele
COLLEGIO SINDACALE
Alicia Gibelli (eff.)
Ettore Sciolla (eff.)
Antonello Mannea (eff.)
Angelina Figus (suppl.)
Giuseppe Spano (suppl.)
CORI ISCRITTI
n. 58, con un numero totale
di iscritti di circa 1500.
tere ad un pubblico sempre più interessato ed attento;
3) il concerto doveva costituire un
momento di forte tensione emotiva
attraverso il quale l’ascoltatore
avrebbe dovuto vedere transitare la
propria identità culturale, riconoscere
il proprio vissuto sociale, visitare
nuove culture musicali diverse dalle
proprie;
4) l’incontro con le altre realtà corali
del territorio regionale doveva costituire non tanto un confronto con
esclusiva connotazione competitiva
quanto una occasione di conoscenze,
scambi di opinioni ed esperienze, riflessione personale sul lavoro svolto;
5) gli aspetti amministrativi e fiscali
richiedevano – man mano che ci si
sarebbe inoltrati nei meccanismi burocratici – competenze e, conseguentemente, aiuti sempre più specifici e
puntuali.
L’elaborazione lenta, matura e consapevole - da parte di tutti i presidenti e
i direttori dei cori sardi - dei punti sopra descritti portò, qualche anno fa,
ad elaborare una serie di progetti, mirati ad obiettivi specifici e da realizzarsi in fasi diversificate e con livelli
di competenze sempre più alti. Per
realizzare tutto questo ci si dotò, innanzi tutto, di uno strumento di indirizzo chiaro e vincolante sotto il profilo artistico - la Commissione Artistica - composto da persone sulle
quali convergessero la stima di tutti i
membri della Federazione: il M° Antonio Sanna, la Prof.ssa Franca Floris
e il Prof. Giampaolo Mele. Essi elaborarono, per il primo anno di attività, due corsi.
Il primo si realizzò nel luglio del
1999, ad Oristano, con il M° Mario
Fulgoni, ed ebbe come tema l’analisi
della partitura. Il corso fu seguito sia
dai direttori che dai coristi, a dimostrazione del fatto che tutte le problematiche legate alla esecuzione dei
brani dovevano transitare - naturalmente con modalità differenziate e
con specificità di ruoli - attraverso le
scheda regione
due figure del coro: il direttore ed il
cantore. Il secondo corso si tenne nell’ottobre di quello stesso anno e venne suggerito dalla necessità di porgere attenzione e di dare risposte a quei
gruppi che, pur facendo parte di una
associazione nata con il primario intento di studiare ed approfondire la
polifonia colta, facevano tuttavia del
canto popolare il loro esclusivo repertorio. A Berchidda (un vivace centro della Gallura, sede fra l’altro, dell’ormai famoso festival Time in jazz
promosso da Paolo Fresu) venne organizzata (e finanziata dall’Amministrazione comunale) una giornata di
studi sul tema “La polivocalità sarda
fra tradizione e contraffazione” il cui
relatore era il compianto etnomusicologo Prof. Pietro Sassu. L’interesse e
la partecipazione che corredarono
questi due primi incontri suscitarono,
all’interno della Federazione, riflessioni e suggerimenti utili per delineare progetti più ampi e articolati, che
investissero ambiti di pertinenza specifica del direttore. Pertanto, l’anno
successivo la Commissione Artistica
programmò quattro incontri: il corso
sulla musica popolare, sempre con il
Prof. Pietro Sassu; il corso di lettura
della partitura, con il M° Mario Fulgoni; il corso di tecnica della direzione, con il M° Pierpaolo Scattolin; il
corso di canto gregoriano, con la
Dott.ssa Bruna Caruso.
Nel 2001 la Commissione Artistica
consolidò i medesimi progetti, anche
se due con docenti diversi: il convegno sul canto popolare ebbe come relatore il Prof. Paolo Merkù e il corso
di canto gregoriano il Prof. Guido
Milanese; gli altri due (lettura della
partitura e tecnica della direzione)
mantennero i medesimi docenti: il
M° Mario Fulgoni e il M° Pierpaolo
Scattolin. Nell’ottobre del 2001, in
occasione del rinnovo delle cariche
sociali, l’Assemblea della Federazione riconfermò Presidente, per il triennio 2002/2004, il M° Antonio Delitala mentre il nuovo direttivo decise di
avvalersi ancora della precedente
Commissione Artistica. Nel frattempo, all’interno della Federazione venivano lentamente emergendo – durante i dibattiti nelle assemblee e durante i corsi - altre richieste legate sia
alla esigenza di acquisire specifiche,
aggiuntive competenze tecniche, sia
alla necessità di una maggiore diffusione, nel territorio, dei corsi che, per
ragioni di bilancio, si realizzavano
soltanto ad Oristano, città privilegiata e per la sua posizione geografica e
per il trattamento economico che la
direzione dell’Hotel Mistral 2 offriva
ai corsisti. La Commissione Artistica, pertanto, accogliendo suggerimenti, pareri, idee, definì per il 2002
una serie di iniziative che avrebbero
abbracciato diversi campi, da quello
tecnico-vocale a quello fiscale-amministrativo. Si iniziò con una proposta innovativa: il M° Antonio Sanna,
in quattro incontri (uno per ogni provincia e in periodi fra loro distanti)
concertò due mottetti di G.P.da Palestrina, utilizzando come coro laboratorio tutti i partecipanti e mostrando
(soprattutto ai direttori più giovani ed
inesperti) quali sarebbero dovuti essere, nell’analisi di ogni brano, gli
elementi musicali, letterari, storicoliturgici da evidenziare ed esprimere
con coerenza e correttezza vocale. La
seconda iniziativa riguardò gli aspetti fiscali ed amministrativi delle associazioni: quattro relatori del S.I.S.
(Sviluppo Impresa Sociale) di Sassari, i dottori Nicoletta Arru, Cecilia
Godani, Francesco Coronas e Rosario Musmeci, affrontarono alcuni
aspetti legati ai problemi più squisitamente burocratici. La terza iniziativa
venne dedicata alla musica popolare:
a Nuoro, nell’auditorium del Museo
Etnografico Sardo, il Prof. Ignazio
Macchiarella ed il Prof. Giampaolo
Mele trattarono, rispettivamente, i seguenti temi: “Il canto sacro popolare
in Sardegna nella Settimana Santa” e
“Riflessioni sul canto sacro popolare
in Sardegna e le fonti manoscritte”.
La quarta si concentrò esclusivamente su un tema molto sentito da tutta la
coralità italiana: il problema della vocalità in tutti i suoi aspetti tecnici e
musicali.
A tenere il corso venne chiamato un
musicista che da anni rivolge il proprio interesse e i propri studi ad approfondire tale argomento, il Prof.
Giuseppe Costi che, nel presentare il
Metodo Funzionale della Voce di Gisela Rohmert, affrontò con grande
competenza e puntualità le varie problematiche legate alla corretta emissione della voce. La quinta e la sesta
iniziativa vennero rivolte ad ap-
Il Presidente FE.R.S.A.CO. Antonio Delitala
profondire argomenti già affrontati
negli anni precedenti: la tecnica direttoriale (con il M° Pierpaolo Scattolin)
ed il canto gregoriano (con il Prof.
Guido Milanese). Come facilmente si
può notare, la Commissione Artistica
ha agito in questi quattro anni elaborando i corsi con precisi e quasi selettivi scopi: indurre i responsabili dei
cori a progettare il loro lavoro su
obiettivi chiari e raggiungibili; definire i propri ruoli con solide conoscenze tecnico-musicali; comporre fra direttore e coristi un corredo di relazioni intessuto - sul piano umano - di rispetto, stima e riconosciute competenze. L’esplicita e corale approvazione di questi progetti (manifestata sia
con cortesi ed affettuose parole, sia
con la convinta partecipazione ai corsi) acquista per la Federazione un valore ancora più significativo e ricco se
si pensa che tutto questo è stato realizzato con le sole quote associative
dei cori! Pertanto tutte le altre iniziative (rassegne, concorsi, riviste, etc.)
che di per sé costituiscono una utile
dotazione nell’articolare il cammino
dei cori sono state e sono di volta in
volta valutate come strumenti il cui
uso verrà suggerito sia dalla fisiologia
di una lenta ma crescente maturazione, sia da aiuti finanziari degli Enti
pubblici che, però, finora non hanno
ritenuto utile e produttivo (o quanto
meno lo hanno sottovalutato) sostenere una Federazione che, per statuto, si
fa carico di coadiuvare - con strumenti appropriati ed interventi mirati - 57
cori e circa 1600 persone che, nella
quotidianità nascosta e modesta dei
nostri piccoli centri, promuovono aggregazione, cultura e solidarietà.
17
notizie dalle regioni
A
U.S.C.I.
Unione
Società Corali del
Friuli Venezia Giulia
Via Altan 39
33078 SAN VITO
AL TAGLIAMENTO (PN)
Presidente:
Sante Fornasier
18
nche quest’anno l'USCI Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con altre realtà (tra le quali si segnalano la Regione Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Regionale per lo Spettacolo e la Fondazione Cassa
di Risparmio di Udine e Pordenone), sulla scia della positiva esperienza del 2001, vuole porre in evidenza la
vitalità delle manifestazioni legate al periodo natalizio - manifestazioni che non si esprimono solo attraverso le funzioni religiose, ma investono molteplici aspetti della vita quotidiana - proponendo un originale percorso vocale e strumentale costituito da una serie di concerti distribuiti nel territorio regionale e allargati alle regioni confinanti dell’Alpe Adria. "NATIVITAS – CANTI E TRADIZIONI NATALIZIE DELL’ALPE ADRIA" si pone
quale stimolo alla ricerca nei rispettivi territori, con l’obiettivo primario di favorire la riscoperta e la riproposta di tradizioni musicali locali particolarmente significative. Accanto a riti e suggestioni popolari e a proposte basate sul patrimonio musicale della nostra regione prenderanno vita occasioni concertistiche il cui tema non solo rispetterà il contesto natalizio ma rivelerà, in più, un intento progettuale e unitario.
Questo è dunque l’intento generale della manifestazione che comprende 26 concerti distribuiti in tutto il mese di dicembre fino all’Epifania e che coinvolge tutto il territorio regionale con alcune serate anche in Slovenia e Carinzia. Interessanti e originali i programmi che distinguono contenuti diversi, dal recupero delle tradizioni popolari (ad esempio itinerari di canti natalizi in costumi tradizionali), alla proposta di monografie di
singoli autori (Mozart, Mendelssohn, Charpentier) a programmi originali con proposte musicali inedite e interessanti, ai concerti d’organo e al Natale dei bambini dedicato ai cori di voci bianche.
A livello organizzativo l’allestimento del calendario ha comportato diverse fasi, prima fra tutte la raccolta dei
progetti, affidata a dei responsabili per ogni provincia. I progetti sono stati poi selezionati secondo precisi criteri (interesse del contenuto artistico, varietà della proposta nel quadro globale del calendario, coerenza rispetto agli obiettivi del progetto, unitarietà del programma del singolo concerto, distribuzione temporale e logistica). Ogni programma è stato identificato da un titolo che ne sintetizza il contenuto.
Non è sempre facile imporre ai cori amatoriali dei tempi che devono tener conto di diverse fasi organizzative
e di coordinamento: iniziative di questo tipo contribuiscono dunque a sviluppare nei cori una sempre maggiore
progettualità, abituandoli ad una rigorosa programmazione.
Nativitas è anche stimolo ad una preparazione più mirata, cosciente ed approfondita del repertorio.
Un’importante collaborazione è stata richiesta all’USCI Friuli Venezia Giulia dall’organizzazione della manifestazione sportiva dell’Universiade invernale di Tarvisio per la gestione di una serie di appuntamenti corali
da abbinare agli eventi sportivi e culturali in programma. Il progetto proposto è incentrato su diversi aspetti
della coralità che possono entrare in relazione con una manifestazione legata alla montagna, all’ambiente universitario, al Friuli. Le serate di gala prevedono così repertori più solenni e allo stesso tempo di facile approccio da parte del pubblico più largo con un concerto dedicato ai cori e alle arie delle opere liriche più famose. I campionati universitari suggeriscono di coinvolgere le realtà accademiche che si dedicano al canto.
Quella dei cori universitari è una presenza che si sta affermando anche in Italia, così come in altri paesi europei. Alla manifestazione saranno presenti i due cori accademici della regione.
Non possono mancare vivaci dediche al canto di montagna, alla tradizione friulana e giuliana, ad un tipo di
repertorio come quello leggero-jazzistico che trova sicuro godimento presso il pubblico più giovane.
Per quanto riguarda l’attività editoriale, è uscito recentemente per i tipi dell’editore Pizzicato di Udine, nella
collana “Choralia Musica”, il volume “Cantar Saba”, che raccoglie le composizioni premiate e segnalate in
sette anni di concorsi di composizione corale organizzati dall’USCI della provincia di Trieste dal 1993 al 1999
e l’uscita del n. 29 di Choralia, la rivista dell’associazione, con un interessante dossier che prende in considerazione il complesso rapporto tra musica e testo nella composizione corale contemporanea.
L
’ARCoPu, da poco ha nominato i nuovi membri della Commissione Artistica: ne fanno parte il M° Filippo Maria Bressan (direttore dell’ Athestis Chorus e già direttore del Coro dell’Accademia Nazionale di
Santa Cecilia in Roma), il M° Mario Rucci (direttore del Conservatorio di Musica “U. Giordano” di Foggia),
il M° Donato Falco (direttore del Coro Sudcontrocanto di Bari) ed il M° Agostino Ruscillo (direttore del Coro Iconavetere di Foggia).
Si è concluso il Laboratorio di Concertazione e Direzione di Coro organizzato dall’ARCoPu in collaborazione con il Conservatorio di Musica di Monopoli (BA) tenuto dal M° Filippo M. Bressan con due concerti
conclusivi il primo dei quali, Venerdì 14 giugno 2002, tenuto a Monopoli presso la Chiesa di S. Antonio ed il
A.R.CO.PU.
secondo, il giorno successivo, a Villa Castelli presso la Chiesa Matrice.
Associazione
Domenica 16 giugno si è tenuta a Francavilla Fontana (BR) la IV edizione di “Corinfesta”: rassegna regioRegionale Cori Pugliesi
nale alla quale hanno preso parte 8 cori provenienti dalle diverse province pugliesi. I cori partecipanti sono
stati: “Gli Amici Cantori”; Brindisi diretti da Eupremio Galasso; la Corale di Francavilla di Francavilla FonVia Margherita
tana (BR) diretta da Cosimo Romano; la Schola Cantorum “San Pietro” di San Pietro Vernotico (BR) diretta
di Savoia , 13
da Michela Candido; il Coro di voci bianche “Scuola elementare Giovanni XXIII” di Ostuni (BR) diretto da
72029 VILLA CASTELLI (BR)
Antonia Mastromarini; la Corale Passionista “P.E. Janssen” di Manduria (TA) diretta Franco Spinuso; il Coro “L. Murialdo” di Foggia diretto da Antonio Forchignone; la Corale “Maria Immacolata” di Villa Castelli
Presidente:
(BR) diretta da Giuseppe Ciracì; la Corale Polifonica “Valle d’Itria” di Cisternino (BR) diretta da Pierfranco
Pierfranco Semeraro
Semeraro.
Il 5 ed il 6 ottobre scorso si è svolto a Cisternino (BR) in Puglia il III Convegno Nazionale delle Commissioni Artistiche organizzato in collaborazione con la FENIARCO, l’Amministrazione Comunale di Cisternino e l’Amministrazione Provinciale di Brindisi.
notizie dalle regioni
l 20 e il 21 aprile si è svolto, nella Sede dell'OCC presso la Parrocchia S. Sperato in Reggio Calabria, il secondo Corso di Canto gregoriano al quale hanno partecipato direttori di coro e coristi provenienti da tutta la Calabria. Le lezioni
sono state tenute dal Prof. Nino Albarosa Ordinario di Paleografia Musicale all'Università di Udine e presso il Pontificio
Istituto di Musica Sacra di Roma.
Il 4 e 5 maggio, sempre nella Sede dell'Associazione, il Prof. Walter Marzilli del Pontificio Istituto di Musica Sacra di
Roma ha tenuto il terzo Corso di Vocalità Corale.
O.C.C.
Dal 26 al 31, si è tenuto, nella località S. Angelo di Drapia vicino Tropea, il XII Corso di Direzione e Vocalità Corale per
Organizzazione
direttori e coristi provenienti da tutta Italia, al quale hanno partecipato circa 70 corsisti. Hanno tenuto le lezioni i profesCori Calabria
sori: Giovanni Acciai, M. Luisa Sanchez Carbone, Don Giorgio Costantino, Walter Marzilli.
Gli insegnamenti vertevano su argomenti di direzione e vocalità oltre che di musicologia. Il tema scelto: “La polifonia sac/o Parrocchia
cra e profana nel periodo barocco con particolare attenzione alla produzione dei musicisti calabresi”. I docenti e gli alS. Sperato
lievi del corso si sono, infatti, soffermati per una settimana a studiare la Messa Brevis del grande musicista calabrese del
89133 Reggio Calabria
settecento Leonardo Vinci, riscoprendone la grandezza e la bellezza compositiva che ha fatto di Vinci uno degli autori più
importanti della Scuola Napoletana.
Presidente:
Il 16 settembre, nella Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, si è tenuto il VII appuntamento con la Rassegna di Canti
Giorgio Costantino
Mariani “Madonna della Consolazione". I gruppi corali partecipanti 12, i quali, oltre a presentare brani di libera scelta di
ispirazione mariana, insieme hanno cantato il mottetto appositamente composto per la manifestazione Salve Mater Consolationis di Giorgio Costantino e il Magnificat di Fiorenzo Brigadoi. La manifestazione è stata preceduta dalla celebrazione dei Vespri solenni, presieduti dall’Arcivescovo Metropolita Mons. Vittorio Mondello, alla quale hanno preso parte
in canto tutti i coristi presenti, circa 400. Tutti i cori partecipanti hanno ricevuto un’artistica targa con medaglia d’oro massiccio raffigurante la Madonna della Consolazione, e poi hanno partecipato a una lieta cena presso il panoramico ristorante Concorde.
La OCC, dopo una breve pausa autunnale, si prepara all’ultimo grande appuntamento del 2002: la Settima Rassegna Nazionale di canti natalizi e il VI Concorso di composizione ed il V di elaborazione corale di canti natalizi di tradizione orale. L'obiettivo del concorso è quello di stimolare la produzione di musica corale calabrese e la conservazione delle tradizioni musicali orali legate alle festività natalizie. Inoltre tutti i brani in concorso devono essere eseguiti da un coro.
Una giuria, composta da eminenti musicisti attribuirà 4 premi di 300 euro ciascuno ai compositori e ai cori che si qualificheranno ai primi posti.
Per quanto riguarda l’attività editoriale è stato pubblicato un fascicolo con i brani premiati nelle precedenti edizioni dei
concorsi di composizione e di elaborazione corale; il volume è stato presentato alla Fiera del libro di Torino il 17 giugno
2002 nello stand della Feniarco. Mentre il sito on-line, www.digilander.libero/OCC, offre la possibilità di comunicare le
nostre iniziative non solo ai cori calabresi ma con tutti quelli sparsi per l’Italia e il mondo.
Continua la collaborazione con il Conservatorio di Reggio Calabria per la gestione del corso sperimentale di Vocalità Corale, approvato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, unico nel suo genere in Italia.
Il 9 novembre 2002 in occasione dell'incontro degli operatori della cultura e delle comunicazioni sociali con il Santo Padre il coro dell'OCC, formato dai migliori elementi di 16 cori calabresi, ha salutato il Papa con il canto "Tu es Petrus" a
5 voci di Lorenzo Perosi e l'Exulta et lauda di Licinio Refice, ed ha animato la liturgia della Parola presieduta dal Cardinale Ratznger, è inoltre intervenuto diverse volte, con altri canti. Ecco l’evento raccontato da un giornalista presente all’incontro: “Metti assieme 180 cantori, il grande organo dell’Aula “Paolo VI”, un’orchestra di ottoni, una platea di
seimila anime e il Santo Padre, Giovanni Paolo II; metti assieme tutto questo e vedrai che verrà fuori un qualcosa di
straordinario, di unico, di irripetibile. Per parecchio tempo i componenti del coro Laudamus, con il loro direttore don
Giorgio Costantino, e gli altri rappresentanti dell’Organizzazione Cori Calabria, sentiranno risuonare nelle orecchie
il lungo applauso che ha salutato Exulta et lauda, il canto finale, quello che ha posto il sigillo
sul Convegno Nazionale "Parabole mediatiche: fare cultura nel tempo della comunicazione", organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana.”
Un momento storico – ripeteva alla fine una giovane corista - c’è in tutti noi la consapevolezza di
aver partecipato ad un evento davvero importante. Unanime è stata l’approvazione per l’esibizione
e per la direzione dei coristi calabresi, definiti da Avvenire “colonna sonora dell’incontro con Giovanni Paolo II”. E questo incontro del Papa con gli operatori della comunicazione e della cultura,
è stato aperto da un imperioso “Christus vincit” che ha anticipato la bellezza del “Magnificat” di
Fiorenzo Brigadoi, per soli e coro a quattro voci, organo ed ottoni. Le quattro voci erano di Anna
Casile, Francesca Canale, Antonello Billè, Nino Mercurio e Maurizio Muscolino.
L’ingresso del Santo Padre nella grande aula è stato salutato con il canto “Tu es Petrus”, di Lorenzo Perosi, prima di chiudere, come detto, con l’Exulta et lauda di Licinio Refice. Poi sono stati applausi e complimenti che arrivano da ogni parte. Tra gli altri si sono complimentati con don Giorgio, il Cardinale Camillo Ruini, il segretario della Cei, Mons. Giuseppe Betori, il quale ha rimarcato come il coro calabrese ha saputo dare solennità all’incontro con il Papa. Dunque, all’esibizione del “grande coro allargato” è seguito un altro coro di unanimi consensi.
Forse cadremo nel campanilismo se diremo che ci siamo senti orgogliosi, come calabresi, quel
giorno. “I coristi sono calabresi – si diceva al sacerdote che sedeva accanto e che veniva dal nordest - vede, quello che suona la tromba è il maestro Ascioti, è un amico, lo conosco personalmente”. Ma non è questo che rende stupenda quella giornata. Piuttosto la conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che anche in Calabria, in una terra additata come marginale e periferica, possono nascere cose grandi. Come pure il forte segnale di un’attività culturale e formativa davvero immensa, che si svolge quotidianamente nelle più lontane e sperdute parrocchie, dove il piccolo coro parrocchiale riesce a rivestire un ruolo fondamentale per l’aggregazione di giovani e meno giovani.
I
19
notizie dalle regioni
l 27 ottobre u.s. si è riunita l’Assemblea dei direttori dei cori associati alll’A.BA.CO. che ha visto la partecipazione di tutti i direttori. Nella riunione si è discusso, dopo sintetica relazione del Presidente Guido Cicchetti relativa all’Assemblea Nazionale della FENIARCO. tenutasi a Perugia il 19 e 20 ottobre, di proposte per l’organizzazione della Rassegna dei cori associati e per le attività didattiche e corsuali da realizzare nell’anno 2003.
Nella seduta inoltre è emersa l’esigenza di realizzare un sito INTERNET dell’Associazio-ne in cui inserire delle pagine contenenti materiale informativo da utilizzare per tutti i cori associati. Il Consiglio direttivo ha stabilito, che
anche per il 2003 e precisamente il 23 febbraio, si terrà la 4a Rassegna delle corali iscritte che si svolgerà nella città
di Melfi (PZ). L’obiettivo che ci si prefigge è quello di riunire tutte le corali in modo che i coristi possano trovare
un momento di aggregazione e scambiare le proprie esperienze. Inoltre nella mattinata, sarà invitato un direttore di
esperienza per concertare un brano che i cori insieme eseguiranno alla fine del concerto serale.
Per quanto concerne le attività didattiche è emersa l’esigenza di programmare un corso di vocalità per i coristi ed
un corso di direzione corale per i direttori, di conseguenza il Consiglio dei direttori ha deliberato di organizzare nel
mese di Luglio un corso di vocalità e di direzione corale della durata di quattro giorni (dal giovedì alla domenica)
che sarà aperto a tutti i coristi e direttori che ne faranno richiesta. Per la realizzazione dei corsi saranno interpellati maestri esperti nel campo della vocalità e della direzione corale e le date con l’intera programmazione saranno
rese note e divulgate dopo che i suddetti maestri avranno dato la loro disponibilità a tenere i corsi.
I
A.BA.CO.
Associazione
Basilicata Cori
Piazza del Sedile, 3
75100 Matera
Presidente:
Guido Cicchetti
omenica 21 settembre 2002 a Catania si è svolta l’Assemblea ordinaria dell’ ARS Cori per il rinnovo delle cariche statutarie. A seguito delle elezioni il nuovo direttivo risulta così composto: Presidente Francesco Rapisarda; Vice Presidente Nunzio Schilirò - Consiglieri: Alfio Penna; Piero Oliveri; Francesco Saverio Messina; Salvatore La Rosa; Shara Pirrotti - Sindaci Revisori: Giuseppe Di Gaetano; Giuseppe Ricca; Gianfranco Nicoletti. Si
è conclusa domenica la quarta edizione del Festival corale internazionale «Don Salvatore Romeo • Città di Trecastagni». Un ricchissimo fine settimana all’insegna della musica; note e voci provenienti da ogni dove si sono snodati nell'articolato programma stilato in collaborazione con l’ARS Cori e l'operoso gruppo direttivo, sostenuto dal
presidente don Alfio Torrisi, dal vicepresidente Alfio Daniele Pittera, sotto la direzione artistica del maestro GianA.R.S. Cori
domenico Dinaccio. E così sabato e domenica dieci gruppi hanno preso parte al festival corale, ancora nel ricordo
Associazione
del maestro Franco Greco, lungimirante ideatore della manifestazione, tra sonorità medievali, coinvolgenti tradiRegionale
zionali anglo americani e malinconici spirituals, fino a giungere alle melodie di Brahms e Mendhelsson nel conCori Sicilia
certo di gala che si e svolto sabato sera al Teatro comunale. Sul palco si sono alternati gli americani del coro «VoiVia Mons. La Rosa, 1 ce of Zion», guidati dal direttore Wayne Shelton con il pastore Stephen Nichols, la corale siciliana di Avola, diretta dal maestro Salvatore La Rosa, la corale polifonlca «Benedetto Marcello» di San Giovanni La Punta, diretta dal96016 LENTINI (SR)
la
maestra Angela Patti,la corale «Maria SS. del Rosario» di Fieri; diretta dal maestro Giuseppe Mignemi. La rasPresidente:
segna ha visto anche la partecipazione straordinaria del gruppo folcloristico catanese «La Zagara», diretto da Enzo
Franco Rapisarda
Gagliano, dei messinesi del gruppo vocale «Poliphoniae Studium», diretto dal maestro Carmelo Crinò, del «Gospel
Fellowship Choir» diretto dal maestro Edward Withe, un'atmosfera da congregazione d'America con le tuniche di
raso lucido a tinte sgargianti che ha mandato in delirio il pubblico. Infine, la "Schola Cantorum Don Salvatore Romeo» di Trecastagni, diretta dal maestro Dinaccio. Gia sabato mattina gli alunni delle elementari e medie avevano
assistito al Comunale al concerto per le scuole, un appuntamento che ha visto le esibizioni dei «Pueri Cantores» del
Santuario di Sant'Alfio, accompagnati dalla maestra Cinzia Bella, del coro dell'Istituto comprensivo di Trecastagni
«Tomasi di Lampedusa», diretto da Giovanna Monterosso e Rosanna Furnari e del coro del Liceo scientifico «G.
Galilei" di Catania, diretto da Dinaccio. Gran chiusura la domenica, tutti i cori si sono radunati nel suggestivo sagrato del Belvedere della chiesa madre e hanno sfilato, eseguendo canti popolari, per le vie del centro storico, accompagnati dai musicisti del corpo bandistico “Citta di Trecastagni” e da colori e danze del gruppo «La Zagara».
All'arrivo, in piazza Sant'Alfio, in Santuario si e svolta una solenne concelebrazione eucaristica culminata con la
straordinaria «svelata»dei Santi Martiri.
D
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el settore formativo si è realizzato un seminario residenziale di tre giorni per direttori e aspiranti direttori, con
35 partecipanti dei quali 15 provenienti da altre regioni (docenti M. Lanaro, L. Bonavia, F. Zandonà).
Alla 15ª edizione degli Incontri corali nella scuola dell'obbligo hanno partecipato 17 complessi scolastici di voci
bianche e realtà corali con oltre 500 giovanissimi cantori. Nel corso del secondo semestre sono proseguiti i corsi di
perfezionamento presso i Cori iscritti, cui si sono aggiunti 7 corsi svolti per conto e d'intesa con la Federazione Cori di Bolzano. Nel campo dell'attività concertistica sono state realizzate 4 Rassegne di polifonia classica, con la presenza di 13 cori, in altrettante località della provincia. L'Anno internazionale delle montagne è stato celebrato con
l'intervento di numerosi cori, i quali nella giornata del 1° Giugno si sono esibiti in vari luoghi della città capoluogo,
con l'intervento di poeti e scrittori che hanno recitato brani di loro lavori concernenti la montagna e vari momenti di
vita che vi si svolgono: il filò, il carnevale, la Pasqua, il viaggio, la campagna, il riposo, la guerra, il vino, i bambini, la primavera, il futuro ecc. Riccardo Giavina ha composto un brano per coro e orchestra (Le stagioni) che è stato
eseguito, a conclusione della giornata, da un coro di bambini formato da 100 elementi e dall'Orchestra giovanile delle Scuole musicali del Trentino, che in chiusura hanno eseguito l'Inno alla gioia di Beethoven. La Federazione ha raccolto testi e interventi in un volume: “Le stagioni del canto corale e delle Montagne”. Le corali polifoniche daranno
corso nel periodo natalizio a numerosi concerti nel capoluogo (Armonie di Natale), mentre i cori popolari - sempre
in collaborazione col Comune di Trento, concluderanno le manifestazioni per l'Anno delle montagne con cinque appuntamenti presso altrettante sedi di Circoscrizioni cittadine (Incontri in Circoscrizione. Il valore della coralità: i cori cittadini, pensieri, parole e canti). Si è svolto il 1° Dicembre 2002 il Concerto di premiazione dei vincitori dell'XI
Concorso internazionale di composizione, armonizzazione ed elaborazione corale con la partecipazione di tredici cori. Nel mese di ottobre si è tenuta la consueta assemblea annuale per gli adempimenti statutari di bilancio.
N
Federazione
Cori Trentino
Passaggio Zippel, 2
38100 TRENTO
Presidente:
Sergio Franceschinelli
notizie dalle regioni
Associazione
Regionale
Cori Abruzzo
Via Concezio
di Rienzo, 82
67030 Introdacqua
(AQ)
Presidente:
Pasquale Colangelo
T
ra le attività più importanti degli ultimi due anni, il consueto appuntamento annuale della Rassegna Regionale
giunta alla XVI edizione con la partecipazione in due serate di otto corali nel prestigioso Teatro comunale di
Sulmona.
Da quest’anno l’Associazione ha proposto alle corali invitate di presentare un programma di carattere storico basato sulla scoperta di canti inediti abruzzesi.
A tal proposito i direttori si sono messi all’opera alla ricerca negli archivi parrocchiali e nelle sede vescovili di musiche inedite di compositori abruzzesi, ad esempio nell’Istituto Tostiano di Ortona a Mare sono state rinvenute numerose musiche inedite di vari autori. Un’apposita commissione sarà addetta a verificare le fonti e le trascrizioni
delle musiche proposte.
Altra manifestazione di rilievo che ha preso consistenza nel 2000, anno del Giubileo, è quella svoltasi nel Santuario di S. Gabriele che ha assunto un rilievo che va molto al di là del puro fatto corale, è divenuta infatti un’occasione collegiale di compartecipazione con la presenza di oltre 20 corali.
Il messaggio che da questo meeting è stato lanciato è evidente: i cori sanno stare insieme, offrire momenti altamente
musicali, come durante la rassegna pomeridiana, dimostrando di essere un patrimonio culturale e sociale per tutta
la regione.
Oltre alle manifestazioni menzionate, l’Associazione sta curando nuove proposte operative tese ad aumentare il contatto tra le associazioni e i suoi maestri e presidenti. Inoltre si cura di aumentare le conoscenze dell’attuale repertorio regionale, con spunti verso una maggiore consapevolezza dello stato dei cori associati (che attualmente hanno raggiunto le 50 unità):
- Biblioteca corale abruzzese. Scopi ed obiettivi: creazione di un archivio “virtuale” del repertorio dei cori associati al fine di conoscere il carattere artistico ma soprattutto per creare una base di scambio, di confronto e di arricchimento del materiale esistente, quindi creazione di portale internet;
- Istituzione di un premio annuale da assegnare ad una associazione corale che nell’anno precedente si è distinta
attraverso la vincita di concorsi, l’organizzazione di concerti, l’opera di riscoperta di musica corale abruzzese di
qualsiasi epoca e stile.
- La creazione di nuove sezioni di voci bianche e cori scolastici. Su questo ultimo punto l’Associazione ha svolto
un’intensa attività nelle scuole medie e superiori, organizzando incontri con un programma di carattere storico –
musicale, seminari tecnici e concerti – studio con un bonus di credito formativo ai ragazzi allo scopo di coinvolgere sempre più giovani verso questo tipo di musica. A tal proposito si sono già ottenuti riscontri positivi con la
nascita di nuovi cori scolastici.
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In questo numero i lettori non troveranno la consueta rubrica discografica di Alvaro Vatri.
Una grave malattia, evolutasi rapidamente, lo ha privato improvvisamente della moglie
Clara, proprio mentre stavamo lavorando a questo numero, in cui lui avrebbe dovuto, tra
l’altro, curare il dossier su un tema che gli sta molto a cuore, quello dell’amatorialità.
Non sappiamo se il nostro redattore, nonché Presidente dell’Associazione Regionale del
Lazio, così schivo e riservato, gradirà questa pubblicità al suo dolore: ma è l’unico modo
che abbiamo di testimoniargli il nostro affetto, la nostra stima, il nostro ringraziamento per
il suo lavoro, la speranza di rivederlo al più presto tra noi.
GIRO GIRO CANTO
Ecco finalmente il CD!
richiedilo alla nostra segreteria
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Grazie ai giovani cantori...
I MINIPOLIFONICI
DELLA CITTÀ DI MILANO
RODOLFO AIROLDI
SEBASTIANO BEA
ELENA BIGNAMI
CECILIA BRUNELLI
GIACOMO BRUNELLI
ALICE CABONI
ELENA CAPACCIONI
SAM CAPACCIONI
ISABELLA CESCHI
ELEONORA DEL MARCO
MARCELLA DI GARBO
OLIMPIA FOÀ
MARTA FORNO
MICHELE GENOVESE
CAMILLA GILARDONI
VALERIA GIULINI
VERONICA GRASSO
ELEONORA LUÈ
EVA MARTI
FRANCESCA METTE
SILVIA PAPALUCA
ELEONORA PUGLISI
LAVINIA RECORDATI
CAMILLA TAURINO
GIULIA VIGNOTTI
SERENA ZIPPONE
pianista: ROBERTO FRATTINI
Altro Maestro: ELEONORA DAL BOSCO
Direttore: NICOLA CONCI
Suono ed editing digitale: MARCO FRATTINI
lente d’ingrandimento
circolare ENPALS n. 21 del 4 giugno 2002
note esplicative
Sante Fornasier - Presidente FENIARCO
ALLE ASSOCIAZIONI REGIONALI
AI PRESIDENTI E DELEGATI FENIARCO
AGLI ORGANI ISTITUZIONALI
AI CORI ADERENTI ALLA FENIARCO
Sulla interpretazione della circolare n. 21 del 4 giugno 2002 della Direzione Generale ENPALS di Roma, alcuni aspetti, che in modo particolare ci riguardano, non si presentano
di facile ed agevole interpretazione.
Dopo aver consultato alcuni amici delle nostre associazioni regionali, che ringraziamo
per la loro collaborazione, e dopo aver interpellato direttamente la sede Enpals di Roma,
siamo ora in grado di darVi i seguenti chiarimenti.
1) L’articolo 5) della circolare stabilisce che anche per i cori amatoriali (compresi quelli non
associati alla Feniarco) non è più richiesto il certificato di agibilità a condizione che (recita il secondo capoverso) la manifestazione venga svolta a titolo gratuito (senza ingresso
a pagamento) ed i coristi (dilettanti/amatori) si esibiscano gratuitamente senza ricevere alcun compenso, neppure sotto forma di rimborso spese forfetario; ciò significa che la gratuità deve essere riferita esclusivamente alla persona-corista e non al coro, il quale pertanto, essendo un’associazione senza scopo di lucro, può ricevere, per i propri fini istituzionali o quale concorso alle spese della manifestazione, contributi dallo Stato o da Enti Locali, donazioni e sovvenzioni da privati senza perdere il beneficio dell’esenzione dal certificato Enpals.
Anche nel caso in cui il concerto sia con biglietto di entrata a pagamento ed il cui incasso
venga totalmente destinato alla copertura delle spese della manifestazione, ferma restando
la condizione che i coristi siano dilettanti-amatori e che si esibiscano gratuitamente senza
ricevere alcun compenso o rimborso spese forfetario, non è necessario richiedere il certificato di agibilità Enpals.
A questo proposito va ricordato che i dilettanti-amatori, proprio in virtù della loro attività dilettantistica-amatoriale, il cui connotato essenziale è quello della gratuità, non sono tenuti a richiedere il certificato di agibilità proprio in quanto non vengono ritenuti lavoratori dello spettacolo che sono invece coloro che percepiscono una retribuzione in cambio di una prestazione lavorativa e pagano i contributi in funzione di una futura pensione.
2) Se il coro, pur essendo una associazione amatoriale e senza scopo
di lucro, corrisponde invece compensi o rimborsi spese forfetarie
ai propri coristi, diventa “datore di lavoro” ed ha quindi l’obbligo
di presentare all’Enpals regolare denuncia (mod. 032/U) per l’iscrizione delle persone occupate, provvedere al versamento dei relativi contributi, presentare, se sottoscritti, i contratti e richiedere il
certificato di agibilità.
Gli stessi obblighi scattano ovviamente nel caso in cui il coro amatoriale si avvale della collaborazione di musicisti professionisti (già iscritti all’Enpals) ai quali vengono corrisposti compensi per le loro prestazioni.
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prossimi appuntamenti
EVENTI
FENIARCO
2003
2ª ACCADEMIA EUROPEA
PER DIRETTORI DI CORO
E CANTORI
in collaborazione con ARCOM
(Associazione Regionale Cori Marche),
Europa Cantat, Comune di Fano e Coro Polifonico Malatestiano
FANO 6 - 13 SETTEMBRE 2003
Docenti: Gary Graden e Carlo Pavese
Repertorio: Musica Contemporanea Italiana ed Europea
Termine per le iscrizioni: 30.04.2003
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VI Edizione
ALPE ADRIA CANTAT
Settimana Internazionale di Canto Corale
LIDO DI JESOLO (VE)
In collaborazione con
ASAC Veneto, Europa Cantat, Regione del Veneto
31 agosto – 7 settembre 2003
Atelier n. 1 – Musica per cori di bambini e corso per Direttori
Docente: M° Mario Mora
Atelier n. 2 – Musica contemporanea
Docente: M° Stoyan Kuret
Atelier n. 3 – Spiritual e Gospel
Docente: M° Fred Sjoberg
Atelier n. 4 – Musica romantica
Docente: M° Hansruedi Kaempfen
Atelier n. 5 – Musica della Scuola Veneziana
Docente: M° Filippo Maria Bressan
Atelier n. 6 – Laboratorio di improvvisazione vocale
Docente: Mª Carla Baldini
Atelier n. 7 – Musica per cori d’opera
Docente: da definire
Termine per le iscrizioni: 30.04.2003
@
Visita il nuovo sito
www.feniarco.it
prossimi appuntamenti
CORO GIOVANILE MONDIALE
Nuove audizioni - scadenza 31.01.2003
in collaborazione con
IFCM
International Center of Choral Music
organizza
AUDIZIONI
per le voci di
SOPRANO
CONTRALTO
TENORE
BASSO
SESSIONE 2003 - SVIZZERA
Le iscrizioni in carta libera
vanno inviate entro il
31 gennaio 2003
alla FENIARCO
Via Altan, 39
33078 San Vito al Tagliamento (PN)
tel. 0434/876724 - fax 0434/877554
e-mail [email protected]
PERIODO
dal 11 luglio 2003 (arrivo)
al 5 agosto 2003 (partenza)
SEDE
Hasliberg-Goldern - Svizzera
TOUR
Svizzera, Italia e Austria
DIRETTORI
MARIA GUINAND (Venezuela)
JOHANNES PRINZ (Austria)
PROGRAMMA
Brani di musica corale tratti dal repertorio contemporaneo della Svizzera;
musica contemporanea europea ed
americana.
CONDIZIONI
A carico dell’organizzazione: vitto,
alloggio e trasporto durante la
tournée; a carico dei partecipanti:
viaggio in aereo fino all’aeroporto di
Zurigo e ritorno; visti e documenti ufficiali; ogni altra spesa personale.
Età dei partecipanti: da 17 a 26 anni;
è richiesta una buona conoscenza dell’inglese in quanto sarà la lingua ufficiale della tournée.
AUDIZIONI
per il
CORO GIOVANILE MONDIALE
La Feniarco bandisce un’audizione
per la preselezione di 12 giovani cantori italiani (3 soprani, 3 contralti, 3
tenori e 3 bassi) che parteciperanno
alla formazione ed all’attività artistica
del Coro Giovanile Mondiale della
I.F.C.M. per la sessione 2003;
La domanda di partecipazione, redatta in apposito modulo, va indirizzata
alla FENIARCO - via Altan 39 33078 San Vito al Tagliamento (PN)
entro il 31 gennaio 2003.
Le audizioni nazionali verranno effettuate:
- 5 febbraio 2003 a TORINO, con
inizio alle ore 10.30, presso il Teatro dell’Istituto Internazionale Don
Bosco, via Piazzi 25, per i partecipanti provenienti dalle regioni del
Nord Italia;
- 12 febbraio 2003 a ROMA, con
inizio alle ore 14, presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra, via
Torre Rossa 21, per i partecipanti
provenienti dalle regioni del Centro
Italia;
- 10 febbraio 2003 a REGGIO CALABRIA, con inizio dalle ore 10,
presso il Conservatorio “Francesco
Cilea” Via Aschenez di Reggio Calabria, per i partecipanti provenienti dalle regioni del Sud Italia.
Il programma dell’audizione prevede
per ogni partecipante:
- vocalizzi;
- lettura a prima vista;
- esecuzione del brano “AVE MARIS
STELLA” di Edvard Grieg, nel
proprio registro, accompagnati dal
pianoforte che eseguirà le altre
parti;
- Aria o Lied a scelta del candidato
(con o senza accompagnamento del
pianoforte).
Entro il 28 febbraio la Feniarco comunicherà all’I.F.C.M. a Namur i nominativi di coloro che avranno superato le audizioni nazionali, completi
per ogni candidato di:
- domanda;
- dichiarazione di partecipazione con
due foto tessera;
- autorizzazione dei genitori o del tutore (per i minori);
- cassetta o minidisc con la registrazione dell’audizione;
- curriculum completo;
- un breve scritto (circa 20 righe) in
inglese dove il candidato spieghi le
motivazioni che l’hanno indotto a
partecipare al Coro Mondiale.
A fine marzo 2003 una giuria internazionale si riunirà a Namur (Belgio) valutando definitivamente le proposte
pervenute dalle selezioni nazionali.
Ben 88 cantori, provenienti da tutto il
mondo, saranno selezionati per partecipare al Coro Giovanile Mondiale,
rappresentando così la propria nazione. La selezione prevede anche la formazione di una lista di cantori di riserva. Tutti i partecipanti alla selezione di
Namur verranno contattati direttamente anche dagli organizzatori (IFCM)
del Coro Giovanile Mondiale.
La Feniarco mette a disposizione, per
ciascun corista che verrà selezionato
per la tournée, la somma di € 200
quale contributo sulle spese di viaggio.
Scarica la domanda
di partecipazione dal nostro sito
www.feniarco.it
25
MONDOCORO
Curiosità, navigazioni, spigolature su Internet, riviste, libri
a c ura di Gi orgi o Morandi
UN DIPLOMA EUROPEO
DI DIREZIONE CORALE
E´
26
un progetto IFCM (Federazione Mondiale
per la Musica Corale) presentato da Alessandro J. Cortese (Marketing and Communication Manager di IFCM e membro dell’Organizzazione del Coro Mondiale dei Giovani). Già in fase di
avanzato studio, sarà lanciato nel 2004. L’obiettivo
è quello di creare nuove possibilità e migliorare
l’offerta educativa nel campo della musica corale a
livello internazionale.
Esso nasce da alcune constatazioni:
Vi sono paesi, come gli Stati Uniti, in cui la musica
corale è una delle materie principali insegnate all’università; ce ne sono altri (come in Grecia, per
citarne uno solo) dove non esistono nemmeno corsi di direzione corale nelle scuole musicali e nei
conservatori, nonostante l’esistenza di una buona
tradizione corale. Ne sono conseguenza molteplici
effetti di cui i più importanti sono la differenza di
livello artistico dei musicisti corali professionisti e
l’aumento, anziché la riduzione, della differenza
fra paesi avanzati e paesi in via di sviluppo.
I direttori di coro di molti paesi per migliorare la
propria tecnica devono andare all’estero e cercare,
nei paesi dove esistono, i corsi o i “master class”
necessari, scontrandosi però subito con due problemi:
a) Spesso i “master class” hanno breve durata e
mancano di continuità;
b) Sono molto costosi e pertanto inaccessibili per
molti di loro.
Ecco, quindi, il nuovo progetto che consiste nell’
integrare e coordinare fra loro tutti i diversi “master class“ organizzati in Europa dai membri della
IFCM legandoli in una rete europea. Ne dovrebbe
derivare un vantaggio per tutti:
• Migliore qualità: questi “master class” definiranno degli standard comuni per quanto riguarda le
materie ed i metodi di insegnamento;
• Continuità: i diversi contenuti saranno integrati
così da rappresentare un ciclo di studi completo;
• Efficacia: i budget dei diversi “master class” saranno coordinati allo scopo di giungere ad una
migliore redditività.
Ci vorrà sicuramente del tempo, ma questa è la
strada per arrivare anche a coprire l’odierna mancanza di un diploma in campo corale che sia riconosciuto a livello europeo, passando per un primo
stadio che si concretizzerà nel rilascio da parte
della IFCM di un diploma di fine studi al termine
MUSICA PER LA PACE
“Eseguendo ed ascoltando musica di
tutto il mondo uno prende parte attiva
nel promuovere la comprensione – e, in
ultima analisi, la pace – fra le diverse popolazioni dell’umanità. In quanto arte
della comunità, la musica corale è un
modo molto speciale di sperimentare
l’unità di tutti i popoli; ha il potere di tenerci insieme come popolazioni di tutte
le razze, etnie e nazioni”.
(Nick Strimple)
di questa serie di “master class”, un diploma che
certificherà l’alto livello di professionalità in campo corale e che sarà riconosciuto da tutti i suoi
membri della Federazione Mondiale per la Musica
Corale.
Aspetto per nulla trascurabile è che un tale progetto è in linea con le recenti direttive europee che
vogliono incentivare la creazione a livello europeo
di uguali opportunità di educazione in quei campi
in cui l’educazione formale (scuole ed università
tradizionali) non completa il suo ruolo. Ne deriva
quindi la possibilità di inserire e sostenere questo
progetto nel programma Grundvigt per l’educazione non formale degli adulti proposto dalla Commissione Europea. (Libera presentazione dell’Articolo completo disponibile in ICB, Vol XXII, N.1,
Ott.Nov.Dic 2002, pag.17).
LA MUSICA PER I RAGAZZI,
PER I GIOVANI, … PER LA SOCIETA’
Ce ne dà una indicazione entusiasta e chiara José
Antonio Abreu, Fondatore e Presidente del grande
Sistema di Orchestre e Cori giovanili in Venezuela,
già Ministro della Cultura nel suo paese e destinatario del premio “Right Livelihood 2001” (o Premio
Nobel Alternativo).
Nella cerimonia di apertura del “6° Symposium
Mondiale sulla Musica Corale” tenutosi a Minneapolis (USA) dal 3 all’11 agosto scorso egli sostiene
che oggi la musica corale è uno dei principali stru-
MONDOCORO
menti di cui la musica dispone per comunicare e
per abbattere tutte le barriere che dividono gli essere umani. Ne deriva la necessità di pensare seriamente al futuro, alla posizione della Musica
Corale e della musica in genere nelle nuove società
e nell’attuale situazione del mondo. Nei prossimi
anni bisogna riuscire a raggiungere sempre più
giovani per i quali la musica corale diventerà una
speranza effettiva e una ragione di vita. “Io credo
che quando la vita quotidiana si trasforma nella
musica – dice José A. Abreu – la musica non è più
un lusso. La povertà materiale può essere sconfitta, annichilita dalla salute dello spirito”.
La musica corale integra manifestazioni popolari
e accademiche – non c’è differenza fra loro; essa
abbraccia cultura ed educazione.
Un Coro o un’Orchestra di giovani è molto più di
una semplice struttura artistica.
Coro e Orchestra sono importanti strumenti per
integrare ragazzi e giovani in una vita sociale basata sulla solidarietà e sono strumento efficace
per promuovere la loro realizzazione personale.
Molti valori che sono in pericolo nella nostra società – solidarietà e comunicazione, ma anche diversità culturale, identità nazionale e sociale, formazione di veri leaders, spirito aperto e profondo,
sviluppo morale, intellettuale ed emotivo - sono
stimolati attraverso Coro e Orchestra.
Il sistema dei cori e orchestre per ragazzi non mira solo all’espressione artistica, ma si pone nel
contesto globale della politica di partecipazione,
integrazione, prevenzione educazione e salvezza
dei giovani. Esso svolge anche una azione preventiva aiutando i giovani a star lontani dalla droga,
prostituzione, alcolismo, indifferenza, crimine,
cattive compagnie e corruzione.
Esso annienta anche la falsa dicotomia fra musica
popolare e musica accademica poiché le incorpora
entrambe nel suo repertorio.
Se crediamo che il Coro e l’Orchestra possono produrre questi effetti, allora la musica non è più separata dalla vita quotidiana che essa nutre e dalla quale è nutrita. La musica rivela l’essenziale
dell’animo umano; ci permette di creare un mondo
in cui noi possiamo vivere tutti con dignità ed in
libertà. José A. Abreu riconosce nella IFCM la più
grande istituzione corale mondiale. Il fatto che più
di 70 paesi ne facciano parte dà a questa organizzazione e ai suoi membri una forza unica. E’ auspicabile che nei prossimi decenni la Federazione
espanda il suo raggio d’azione e conquisti nuovi
spazi, porti speranza e fiducia nel futuro dirigendo sforzi maggiori in quei paesi in cui la musica
corale sarà uno dei principali strumenti per superare i maggiori pericoli che oggi minacciano le nostre future generazioni. (Libera presentazione dell’Articolo completo disponibile in ICB, Vol XXII,
N.1, Ott.Nov.Dic 2002, pg.3).
IL LIBRO
“La Musica Corale nel XX Secolo” di Nick Strimple, distribuito in Europa da Amadeus Press Cambridge, UK.
Un secolo di “lavoro” musicale per coro contenuto
in 298 pagine! “E’ possibile e verosimile?”
Se lo chiede il Compositore, Direttore di coro e Presidente della Federazione Mondiale per la Musica
Corale Eskil Hemberg recensendo l’opera di Nick
Strimple, Professore dell’Università della California del Sud, nonché direttore di musica nella Chiesa Presbiteriana di Beverly Hills e Direttore di altri
cori prestigiosi della zona. E’ ammirevole l’ambizione dell’autore di “racchiudere” un secolo in uno
spazio limitato, ma ciò significa per forza di cose
sacrificare un certo numero di temi e aspetti pure
importanti.
Ed il musicista E. Hemberg ne cita alcuni. Parla,
per esempio, di alcune affermazioni assolute non
totalmente condivisibili, soprattutto da un punto
di vista europeo, e sottolinea lo scarso interesse
dell’autore verso la musica corale dell’ultimo quarto di secolo (dopo aver privilegiato quella degli anni 1970/1975).
Il qualificato recensore non manca di evidenziare,
però, anche i pregi dell’opera – come quando N.
Strimple entra nelle analisi delle opere prodotte o
si dedica alla musica corale di paesi come gli Stati
Uniti, il Canada e i paesi del Pacifico, e in tale situazione “rende il libro interessante e meritevole di
essere letto”.
(Libera presentazione dell’Articolo completo disponibile - soltanto nella versione originale in Inglese
- in ICB, Vol XXII, N.1, Ott.Nov.Dic 2002, pg.81)
REPERTORIO
La breve presentazione questa volta è riservata a
Jonathan Dove, musicista inglese (nato nel 1959)
che viene definito: “Uno dei più versatili compositori della sua generazione”. E’ autore di musica per
orchestra, per gruppi vocali e da camera, per opera,
teatro e films. Per il modo in cui compone le sue
musiche è un compositore del XX sec. che manifesta grande sensibilità per il colore e le immagini.
Per cronica mancanza di spazio citiamo solo pochi
titoli a mo’ di esemplificazione: “I tre re” (SATB);
“Benedici il Signore o anima mia” (SATB e Organo);
“Tobia e gli angeli” (Church Opera in un atto, per
solisti, coro di bambini, coro di adulti all’unisono e
coro SATB); “L’Anno che passa” (Prima esecuzione
del London Symphony Chorus nel 1989).
27
MONDOCORO
strazione recente e dai quali è pretesa una pre-conoscenza delle partiture oggetto degli ateliers);
b – Ateliers riservati a cantori individuali o cori
con buona capacità di lettura a prima vista (dai
Il PREMIO ERIC ERICSON è un premio di nuova
quali pure è preteso un pre-studio delle partiture);
istituzione per giovani Direttori di Coro (di età fra
c- Ateliers per tutti i cantori che desiderano qual20 e 32 anni). Il premio, di circa 11.000 euro sarà
ra il cosa di meno impegnativo (in questo caso l’especonsegnato al vincitore del concorso che avrà luoX rienza educativa prevarrà su quella strettamente
go, in occasione dell’85° compleanno di Eric Ericartistico/esecutiva);
son, dal 21 al 25 Ottobre 2003 nelle città di Upsad – Ateliers esclusivi per cori giovanili regionali o
la e di Stoccolma.
nazionali.
Il repertorio che il concorrente dovrà dirigere sarà
I programmi musicali garantiscono una quantità
scelto fra la musica corale occidentale, con qualdi temi diversi notevole, così come anche la coperche enfasi sulla nuova musica corale svedese. I fitura di un ampia gamma di periodi e di stili musinalisti dovranno dirigere il Coro della Radio Svecali. Si va dalla Musica Catalana (Montserrat,
dese in Stoccolma e realizzare la prima esecuzione di un nuovo pezzo corale commissionato per
Montsalvatge, ecc.) alla folk music del Nord e Sud
l’occasione della finale.
america; Haydn e Mozart vengono offerti accanto a
I membri della giuria saranno Direttori di Coro e
Busto e Miskinis (che saranno presenti di persona
Cantanti ben noti a livello internazionale: Anders
per la preparazione delle proprie composizioni);
Eby (Svezia), Laurence Equilbey (Francia), Maria
Cori in Movimento (detti anche Show-Choirs), voGuinand (Venezuela), Bengt Hall (Svezia - Presical Jazz e Gospel non potranno mancare. Uno dei
dente), Tönu Kaljuste (Estonia), Annette Simonsen
temi principali offerti sarà “I canti antichi e mo(Danimarca), Dale Warland (USA).
derni alla Beata Vergine Maria”.
Ultimo giorno per la richiesta di partecipazione:
Naturalmente il Presidente Kämpfen spera che il
31 marzo 2003. Per informazioni e Modulo d’iscriprogramma musicale e la diversa struttura del Fezione: www.korcentrum.rikskonserter.se oppure:
stival possa piacere ed attirare un grande numero
Korcentrum/The Swidish Choral Centre Rikskondi Cantori, Cori e Direttori di Coro e incoraggiarli
serter - Nybrokajemn 11 – SE 11140 Stockholm –
a raggiungere Barcellona per lanciare il potente
Sweden – Tel. +46-8-84071600.
segnale di pace e di convivenza che emana da un
grande Festival della Musica. ([email protected] - [email protected] - website: www.europacantat.org/barcelona2003)
XV FESTIVAL EUROPA CANTAT
CONCORSO PER GIOVANI
DIRETTORI DI CORO
28
Barcellona, 18-27 Luglio 2003
“Una magnifica esposizione di musica corale; una
opportunità per trovarci insieme. Vieni, unisciti a
noi!”
Tra otto mesi a Barcellona avrà luogo il grande Festival “Europa Cantat” che nella rivista “EC Magazine” (della Federazione Europea dei Cori Giovanili) viene presentato ormai nei minimi dettagli
(programmi dei 25 Ateliers compresi). A parlare
delle novità introdotte rispetto alla precedente
edizione realizzata a Nevers in Francia è il Presidente della Commissione Musicale Hansruedi
Kämpfen.
Innanzitutto i cori partecipanti avranno una posizione preminente nella realizzazione degli ateliers
e dei maggiori concerti serali: non più un supercoro invitato, ma i migliori cori partecipanti al Festival realizzeranno i concerti serali.
I 25 Ateliers previsti sono stati suddivisi in categorie per aiutare cori e cantori individuali ad evitare di iscriversi ad Ateliers che poi non si dimostrano adeguati a soddisfare i loro desideri o che
eccedono le loro capacità:
a – Ateliers riservati esclusivamente ai cori (ammessi al Festival a seguito di ascolto di una regi-
MICRO… FLASH-NEWS
Il nuovo sito della Federazione Mondiale per la
Musica Corale è www.ifcm.net. Chiunque lo desideri può aderire individualmente alla IFCM. Attraverso una “sezione speciale” a loro riservata i membri di IFCM possono accedere al Censimento Corale Mondiale (Associazioni continentali, nazionali,
regionali, Cori) e alla lista dei soci individuali che
viene aggiornata tre volte all’anno. E’, inoltre, possibile accedere all’archivio dell’“International
Choral Bulletin”.
Il Coro Mondiale dei Giovani ha ricevuto il prestigioso Premio Robert Edler per l’anno 2002.
La sessione estiva del WYC (World Youth Choir) si
è svolta a Chicago con grande successo, sotto la direzione del musicista estone Tönu Kaljuste (considerato uno dei migliori direttori di coro attualmente in attività) che ha svolto un lavoro stupendo. In occasione del “6° Symposium Mondiale della Musica Corale” il coro si è esibito nella Cattedrale di San Paolo stracolma di pubblico.
Per informazioni sul Coro Mondiale dei Giovani:
World Youth Choir – c/o Jean-marc Poncelet –
ICCM – Namour – Belgium; e.mail:oppure:
[email protected] - web page: www.ifcm.net .
Cori di Ragazzi e di Giovani … futuro prossimo:
- L’Associazione dei Cori di Voci bianche di Hong
Kong ha accettato la proposta di organizzare
nel 2004 il “Secondo Symposium Mondiale dei
Cori di Ragazzi e Cori Giovanili”. Si è in attesa
della comunicazione della nomina dei membri
della Commissione Artistica.
- L’Assemblea Generale della IFCM (Federazione
Mondiale per la Musica Corale) ha deliberato
di istituire al suo interno una Commissione
per i Ragazzi ed i Giovani. Christopher Simmons (Presidente di Europa Cantat) è stato scelto come primo Responsabile della nuova importante Commissione.
- Il “Bollettino Corale Internazionale” (Organo
informativo della IFCM) a partire dal 2003 si
arricchirà di una rubrica riservata a “Il mondo dei Cori per Ragazzi e per Giovani”.
La signora Margarete Enevold, titolare della rubrica, è professore alla Royal Danish Academy
of Music, è stata fondatrice e direttrice per 22
anni del Coro di Bambini della stessa Academy
of Music, vanta un notevole curriculum personale da Direttore di Coro, da insegnante, da autrice di studi e pubblicazioni sulla produzione e
su ogni altro aspetto del lavoro corale con i ragazzi.
IL DOSSIER DEL RECENTE
NUMERO DI ICB
(Bollettino Corale Internazionale)…
… è dedicato a “La Scena Corale Britannica” (titolo del primo articolo) e si arricchisce dei seguenti ulteriori contributi:
- Opportunità di cantare. Come incoraggiare i
giovani a cantare;
- Network Management: Il coro Nazionale Giovanile di Scozia sta in cima a una piramide di attività sempre in espansione rivolte a rinvigorire la scena corale scozzese;
- Nuovo College (Oxford): innovazione nella tradizione;
- Il futuro nuovo Centro della Musica di Gateshaed;
- Quattro compositori britannici: Diana Burrell,
Judith Weir, James Macmillan, Steve Martland;
- Llangollen International Music Eisteddfod.
I principali Festival corali che si sono svolti in
Europa durante la primavera 2003 vengono presentati da “EC Magazine”, la rivista notiziario di
“Europa Cantat, Federazione Europea dei Cori
Giovanili “:
Barcelona (E) (Oltre 4000 ragazzi e giovani di oltre
100 cori!);
Halle/Saale (D) (“La cosa più importante è che i
giovani scoprano qualcosa per cui vale la pena vivere” R. Höppner, Primo Ministro della Sassonia),
Neerpelt (B) (50ma edizione del Festival per Cori
di giovani e ragazzi);
Nancy (F) (Cori da 12 paesi diversi, ospiti di quindici cori di Nancy e dintorni);
Osnabruck (D) (Organizzazione veramente professionale e partecipazione di cori di alto livello);
Marktoberdorf (D) (Tutto sulla Musica Sacra; rappresentate tutte le religioni popolari del mondo:
Cristianesimo (Cattolico, Protestante, Ortodosso),
Ebraismo, Islamismo (Marocco, Turchia), Hinduismo e Buddismo!).
ACCADEMIA EUROPEA PER GIOVANI
DIRETTORI DI CORO – Mannheim 2002
Attraverso testimonianze personali conosciamo
l’entusiasmante esperienza dei partecipanti (tra
cui l’italiano Vincenzo Scarafile) alla prima edizione 2002 dell’Accademia Europea per giovani Direttori di Coro che ebbe luogo lo scorso mese di
maggio. Dice – fra l’altro – uno di loro: “Il workshop di Mannheim è l’unico in cui ho imparato così tante cose in così breve tempo“ e continua: “…è
in questo tipo di eventi, che coinvolgono persone
di paesi, cultura, linguaggio e storia diversi, che è
possibile creare l’ambiente più democratico e libero. Le persone si conoscono e si comprendono a
vicenda nel modo migliore e lavorano insieme con
amore, tolleranza e pazienza per raggiungere la
perfezione attraverso l’eterea forza della musica.
Per esempio, non dimenticherò mai l’ultimo concerto in cui ho cantato da Mussulmano Turco, nella Germania Protestante, entro le pareti di una
chiesa Cattolica!…”
VIAGGIO DI STUDIO PER DIRETTORI
DI CORO IN BULGARIA
Un interessante intervento del giovane Direttore
norvegese Kjetil Aamann presenta, invece, l’ultimo
“Study Tour for Choral Conductors” (Viaggio di
studio per Direttori di Coro) che si è realizzato in
Bulgaria. Ecco solo due brevi frasi significative:
“Sono appena tornato dal Viaggio di studio in Bulgaria avendo appreso durante quei pochi giorni
molto più di quanto avrei mai potuto immaginare
prima di partire” e ancora: “Mandare il proprio direttore di Coro in viaggio di Studio è il miglior investimento che il coro possa fare se vuole svilupparsi musicalmente”.
(Per mancanza di spazio tutte le notizie sono state –
talvolta barbaramente, me ne scuso – riassunte.
Per tutte è disponibile la notizia completa originale
e la possibilità di conoscere ulteriori dettagli:
[email protected] - fax: 02 700440733).
29
concorsi
REGOLAMENTO DEL 2° CONCORSO
NAZIONALE CORALE DI VOCI BIANCHE
“Il Garda in Coro”
Art. 1 "Il Garda in Coro", 2° Concorso Nazionale Corale Voci
Bianche avrà luogo a Malcesine nei giorni 9, 10 ed 11
maggio 2003.
PARTECIPAZIONE
30
Art. 2 Il concorso è riservato a complessi corali amatoriali. Tale
qualifica non comprende i direttori e gli eventuali strumentisti richiesti dal programma. E' ammesso l'accompagnamento di strumenti
musicali, fatta eccezione di
apparecchiature elettroniche e
di basi preregistrate. A richiesta sarà messo a disposizione
un pianoforte da accompagnamento.
Il concorso prevede la partecipazione di cori di bambini
di ambo i sessi, nati dopo il 1°
gennaio 1988, suddivisi nelle
seguenti due categorie:
Cat. A - repertorio profano
Cat. B - repertorio sacro
(popolare, spiritual, polifonia
classica,...), di cui almeno
uno popolare di derivazione
della regione di origine del
coro. La durata complessiva
dell’esecuzione (pause comprese) non dovrà superare i
20 minuti.
Art. 6 I cori iscritti alla Cat. B dovranno presentare un programma di almeno quattro
brani di contenuto sacro. La
durata complessiva dell’esecuzione (pause comprese) non
dovrà superare i 20 minuti.
AMMISSIONE
Art. 3 Il numero di esecutori di ciascun complesso corale, escluso il direttore ed eventuali
strumentisti accompagnatori,
non deve essere inferiore a
18. Il rispetto di tale limite
potrà essere eventualmente
verificato prima dell’inizio
dell’esecuzione.
Art. 7 La Commissione Artistica
ammetterà i cori alle competizioni in base ai seguenti criteri:
a) valutazione del programma
(qualità dei brani e loro
conformità al regolamento);
b) valutazione del curriculum
del coro e del direttore.
La Commissione Artistica si
riserva la possibilità di chiedere la sostituzione delle
composizioni non ritenute
idonee. Qualora la Commissione ritenesse alcuni dei brani presentati non conformi al
presente regolamento, i cori
interessati saranno avvertiti
con ampio anticipo.
Art. 4 Ciascun complesso corale potrà iscriversi ad una o ad entrambe le categorie.
COMMISSIONE
GIUDICATRICE-CLASSIFICHE
PROGRAMMI
Art. 5 I cori iscritti alla Cat. A dovranno presentare un programma di almeno quattro
brani di contenuto profano
Art. 8 La Commissione Giudicatrice, costituita da personalità di
rilievo nel mondo della coralità italiana, formulerà un giudizio tenendo conto della
qualità tecnica e dell’interpre-
tazione. Su richiesta dei direttori, tali giudizi potranno essere discussi con la Commissione Giudicatrice al termine
delle prove del concorso.
Art. 9 La Commissione Giudicatrice
indicherà i cori ammessi al
concerto di premiazione finale che si terrà il giorno domenica 11 maggio 2003 a Malcesine.
CALENDARIO DELLE PROVE
Art. 10 Date e sedi delle prove con
l’orario di esecuzione dei
cori partecipanti, saranno
comunicati per lettera entro
il 31 marzo 2003. Qualora
un coro non fosse presente
all’orario previsto dall’ordine di esecuzione, potrà eseguire la prova entro un’ora
dalla prima chiamata, purché i motivi del ritardo siano
ritenuti validi dal Comitato
Organizzatore.
PREMI
Art. 11 Ai complessi premiati verrà
corrisposto un premio unico
ed indivisibile nella seguente misura per ciascuna categoria:
a) € 1.000,00 al primo coro
classificato;
b) € 500,00 al coro secondo
classificato;
c) € 250,00 al terzo coro
classificato.
ASSEGNAZIONE DEI PREMI
Art. 12 Al coro primo classificato di
ciascuna categoria verrà assegnato il Trofeo “ Il Garda
in Coro” e il diploma di
classifica; al direttore del
coro una targa offerta dall’Amministrazione del Comune di Malcesine. Ai cori
2° e 3° classificato verrà assegnata una targa offerta
dall’Amministrazione del
Comune di Malcesine. A
tutti i cori partecipanti verrà
rilasciato il diploma di partecipazione.
Art. 13 Verranno assegnati inoltre:
a) Premio Speciale
FENIARCO, di € 500,00
destinato alla migliore esecuzione di un brano a scelta
tratto dalla raccolta "Giro
Giro Canto" edito dalla
FENIARCO;
b) Premio Speciale ASAC Veneto di € 250,00 assegnato al coro proveniente
dalla Regione Veneto migliore classificato con punteggio non inferiore a
80/100;
c) Premio Speciale Federazione Cori del Trentino, assegnato al coro proveniente
dalla provincia di Trento
migliore classificato;
d) Premio Speciale Ospitalità offerto dall'Associazione Albergatori di Malcesine
al coro proveniente dalla regione più lontana;
e) Premio Speciale Simpatia
offerto dall'Associazione "Il
Garda in Coro".
TASSA DI ISCRIZIONE
Art. 14 L’iscrizione al concorso per
la singola categoria comporta il versamento della tassa
di € 50,00 (non rimborsabile) a mezzo di vaglia postale
(indicando la causale) intestato a:
“Il Garda in Coro” – Ass.
Concorso Nazionale Voci
Bianche. Le domande di
iscrizione dovranno essere
indirizzate a:
“Il Garda in Coro”
- Presidenza c/o Renata Peroni
Loc. Campo, 13
37018 Malcesine (VR)
e pervenire entro le ore
12.00 del 28 febbraio 2003.
E’ richiesta la seguente documentazione, per ogni singola iscrizione:
a) domanda di iscrizione,
utilizzando la scheda allegata al presente regolamento
compilata in tutte le sue parti (richiedila alla segreteria;
b) breve curriculum del coro
e del direttore, in formato
cartaceo ed elettronico;
c) elenco nominativo dei
componenti del coro e rispettiva data di nascita, in
formato cartaceo ed elettronico; tale documento dovrà
essere sottoscritto, sotto la
propria personale responsabilità, dal presidente oppure
dal segretario oppure dal direttore del coro. I cantori
dovranno presentarsi muniti
di un documento di riconoscimento;
d) n. 7 copie delle partiture
dei brani, chiaramente leggibili, in formato A4;
e) fotografia del coro (in
formato digitale, se possibile);
f) ricevuta del versamento di
€ 50,00 per ogni singola
scheda di iscrizione.
ALLOGGIO
Art. 15 Attraverso l’iscrizione, il
complesso (compresi eventuali accompagnatori) usufruirà automaticamente del
servizio di prenotazione per
il soggiorno e il pernottamento nei giorni del concorso, che sarà curato esclusivamente dal Comitato Organizzatore. Sono previste 3
possibilità di alloggio per le
notti del 9/10 maggio secondo le seguenti caratteristiche:
a) € 26,00 per persona al
giorno con sistemazione albergo * (1 stella), mezza
pensione (camera, colazione, cena), esclusi eventuali
extra;
b) € 31,00 per persona al
giorno con sistemazione albergo ** (2 stelle), mezza
pensione (camera, colazione, cena), esclusi eventuali
extra;
c) € 36,00 per persona al
giorno con sistemazione albergo *** (3 stelle), mezza
pensione (camera, colazione, cena), esclusi eventuali
extra .
Nella scheda di iscrizione,
dovrà essere indicata la
scelta preferita per il tipo di
sistemazione.
Art. 16 Il Comitato Organizzatore
declina ogni responsabilità
in caso di danni a cose e persone che avvengano durante
le tre giornate del concorso.
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La Feniarco augura a tutti
un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo