Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - dci “PN” - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a sostenere le tariffe previste n. 9 2002 Settembre-Dicembre Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali Rivista quadrimestrale della FENIARCO Rivista quadrimestrale della FENIARCO e d i t o r i a l e AD OGNI MORTE DI PAPA 3 di Sandro Bergamo d o s s i e r Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali editoriale Presidente: Sante Fornasier ODI ET AMO I DIFFICILI RAPPORTI CON LA MUSICA CONTEMPORANEA 4 L’INTERVISTA: COLIN MAWBY a cura di Marco Rossi e Gian Nicola Vessia Foto di copertina: George Braque (1882-1963) “RAGAZZA CON LA CHITARRA” notizie dall’associazione ASSEMBLEA NAZIONALE di Aldo Cicconofri a cura di Antolio Delitala Direttore responsabile: Sandro Bergamo Redazione: via Altan, 39 33078 San Vito al Tagliamento (Pn) tel. 0434 876724 fax 0434 877554 e-mail: [email protected] Progetto grafico: Tipografia Menini / Spilimbergo (Pn) Roberto Roveri - Agenzia G.V. - Bologna Stampa: Tipografia Menini / Spilimbergo (Pn) Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 dci “PN” Autorizzazione Tribunale di Pordenone del 25.01.2000 n° 460 Reg. periodici Italia € 10 Estero € 15 c.c.p. 11139599 Feniarco - Via Altan, 39 33078 San Vito al Tagliamento (Pn) Abbonamento annuale: 16 CIRCOLARE ENPALS di Sante Fornasier scheda regionE 23 CORO GIOVANILE MONDIALE 25 RUBRICHE Segretaria di redazione: Alessandra D’Andrea Hanno collaborato: Alessandro Cadario, Francesca Carra, Aldo Cicconofri, Antonio de Michele, Silvia Gaiani, Desirée Migliaccio, Emanuele Nocco, Carlo Pavese, Marco Rossi, Carlo Tommasi, Gian Nicola Vessia. 9 SCHEDA REGIONE: FERSACO - SARDEGNA (particolare) Comitato di redazione: Aniello Del Gatto Antonio Delitala Giorgio Morandi Giancarlo Pagni Puccio Pucci Pierfranco Semeraro Alvaro Vatri 7 NOTIZIE DALLE REGIONI 18 dalle regioni MONDOCORO di Giorgio Morandi mondocoro 26 AD OGNI MORTE DI PAPA di Sandro Bergamo C ’è voluto lo sciopero del 18 ottobre per riportare la musica a Radio 3. In mancanza i tecnici e conduttori, siccome la cosa più facile è mettere sul lettore un bel CD, sembrava d’essere come ai vecchi tempi: sobri annunci, (titolo, autore, interprete) e via. Una risciacquata per le orecchie, dopo anni di parole e di musiche di dubbio valore. Ci sarebbe molto da dire, e soprattutto da ridire, su questo uso della musica, impropriamente e genericamente definita classica, come tappabuchi per gli scioperi o segno di lutto per la scomparsa di un illustre (musica una volta ogni morte di papa, appunto): tanto più che non vorremmo scoprirci ad augurare brutte cose ai pubblici reggitori per riavere un’altra giornata simile. Fatto sta che al musicofilo lo spazio si restringe sempre più: già era poco prima, limitato appunto a Radio 3, ora abbiamo solo brandelli di quell’unica rete. Brandelli sempre più stracciati: singoli tempi di sonata o di concerto usati come semplice stacco musicale, mai presentati prima, spesso neanche dopo, sfumati perché è l’ora della pubblicità (che una volta a Radio 3 non c’era). E il tutto assemblato a caso, frammischiato: così dopo aver sentito Anne Sofie von Otter cantare Haendel, ti sciroppi la disadorna voce di Bob Dylan recitare 24 strofette senza nemmeno abbozzare una variante. Dice che è contaminazione, che bisogna aprirsi: sarà, ma forse che negli altri canali (compresi quelli RAI) il giovanotto tutto rap o la casalinga tutto liscio rischiano di contaminarsi con un madrigale di Gesualdo o una polacca di Chopin? Forse che Radio Disco J. ha istituito il quarto d’ora del Lied o Radio Sballo l’angolo del Quartetto? Dice che la radio è un’altra cosa, che non è il sostituto dello stereo: ma vale solo per Radio 3 e anche per Radio Hot, tecnomusic dalle 0 alle 24? Alle corte: qui non si tratta di stabilire gerarchie di valori tra una musica e un’altra (anche se non ci tireremmo indietro, pur sapendo che non tutti i lettori della rivista sarebbero d’accordo), ma di stabilire un principio di democrazia. Quanti siamo? Il 15%? Il 10%? Ebbene, abbiamo il diritto al 15 o al 10 per cento degli spazi per la musica di nostro gradimento, su tutto il sistema radiotelevisivo. Da queste pur misere percentuali siamo ben lontani, perché nel mondo dell’audience comandano i numeri: dove ci sono più ascoltatori, gli va tutto il servizio. I pochi contano non poco, ma nulla, i molti non molto, ma tutto: è la dittatura della maggioranza, la peggiore, perchè ha il vezzo di farsi passare per democrazia In qualche modo bisognerà farsi sentire: fra tante petizioni, ce ne starebbe bene anche una che chieda più musica a Radio 3, magari con firme raccolte durante i nostri concerti, giusto per far sentire che, nel nostro piccolo, sappiamo fa numero anche noi. Per ora, augurando lunga vita al Papa e al Presidente della Repubblica, non ci resta che attendere un prossimo sciopero generale. 3 dossier ODI ET AMO I DIFFICILI RAPPORTI CON LA MUSICA CONTEMPORANEA Completiamo in questo numero il dossier sulla musica contemporanea la cui prima parte è stata pubblicata sul numero 6, riportando la sintesi di una serie di interviste sull’argomento a direttori e compositori. Interviste a cura di: Aldo Cicconofri Antonio Delitala Giorgio Morandi Giancarlo Pagni Puccio Pucci Pierfranco Semeraro Sintesi di Sandro Bergamo 4 L a fatica di sintetizzare le risposte alle molte interviste a direttori di coro sul loro rapporto con la musica contemporanea e ai compositori circa il loro rapporto col coro, nasce anche dalla difficoltà di intendere i limiti dell’argomento. Anche tra quella contemporanea c’è musica e musica, e a non definire preventivamente i limiti, ci si trova materiale eterogeneo. Ci sono le composizioni del ‘900, che superano il linguaggio armonico, ma utilizzano lo stesso materiale sonoro e la stessa grafia dei secoli precedenti; ci sono le diverse avanguardie, alla ricerca di sonorità diverse, espresse anche graficamente con una apposita notazione; e c’è chi nel Novecento e tutt’oggi ha vissuto e vive una concezione armonica tradizionale, si tratti del compositore che della tradizione ha fatto una bandiera o degli influssi provenienti dalla musica “leggera”. Così tra contemporaneità solo anagrafica e modernità delle forme e dei contenuti musicali si svolge con ambiguità il dialogo tra direttori e compositori, assente (giustificato, perché non interpellato ma presente nei pensieri delle altre due categorie) il pubblico, compreso il pubblico degli esecutori, i coristi dei nostri cori amatoriali, con le loro riserve, i loro dubbi, ma anche il loro interesse, la loro disponibilità. Se mai c’era bisogno di conferma, è proprio la frattura fra questi tre mondi (compositori, esecutori, pubblico) quella che emerge, incolmabile, secondo Domenico Innominato, che pure è direttore di coro e compositore: “Ognuno si disinteressa dell’altro. Ecco perciò gli autori scrivere composizioni impossibili da eseguire per il coro, almeno ai nostri livelli, il coro che preferisce ‘andare sul sicuro’ e concentrarsi sulla tradizione (rinascimentale, classica, romantica); il pubblico che snobba i concerti dove si presentano prime assolute”. Un circolo vizioso anche per la bolognese Elide Marchini, direttrice di coro e armonizzatrice di canti popolari: “ E’ una catena di omissioni: non mi piace perché non la conosco, non la conosco perché non si esegue, non si esegue perché non piace”. Sotto accusa i compositori, spesso anche da parte di colleghi che si trovino impegnati anche come esecutori: “Il coro, spiega Giuseppe Mignemi, compositore di opere non solo corali e, appunto, anche direttore, ha il grande pregio di ricordare ai musicisti contemporanei che non si può scrivere da narcisi (che bella la mia composizione!) ma che scrivere è un certo mettersi al servizio di che deve eseguire e di chi deve ascoltare”. Ottimista, invece, Lorenzo Donati, anch’egli atti“La vo su tutti e due i fronti: musica contemporanea offre tali e tante possibilità di repertorio che qualsiasi coro può trovare le composizioni più adatte alle proprie possibilità tecniche”. In realtà, forse perché i compositori intervistati sono tutti interni al mondo corale, e traggono spesso proprio dalla loro esperienza di direttore lo stimolo a prodursi come autori, la linea è “rispettiamo le caratteristiche del coro e adattiamoci al livello del coro che abbiamo davanti”. “Linguaggi complessi, afferma il compositore Corrado Margutti, devono mantenere, quando si scrive per coro, delle caratteristiche che possano essere riconducibili alle singolarità della mu- dossier sica vocale e dello strumento coro” Donato Falco, compositore e direttore di coro, membro della commissione artistica ArCoPu, pensa a sé “un po’ come un sarto che confeziona abiti artigianali: lavoro cercando di prendere le misure al cliente”. Anche per Domenico Innominato “la prima cosa è l’eseguibilità della composizione da parte di gruppi non professionali, perciò il linguaggio utilizzato ne risulta un po’ limitato… ma preferisco sapere che qualcuno potrà eseguire il mio lavoro”. Comporre brani facili e di media difficoltà è fondamentale, per Antonio Sanna, anche per abituare i cori ad affrontare un repertorio più recente: “L’ungherese incontra Kodaly e Bardos, che hanno delle bellissime composizioni di media difficoltà. In Italia?” Dal coro si stacca Giampaolo Coral, forse non a caso, avendo avuto a che fare più con cori professionali che amatoriali: “Come compositore ho sempre trovato delle difficoltà nel mantenere una certa coerenza del mio linguaggio con i limiti delle formazioni corali, tanto più se amatoriali. Si giunge così molto spesso ad una forma di compromesso compositivo. Si scrive pensando e adattandosi ai limiti dell’interprete per cui si usa uno strumento a metà. Il rischio è l’influenza reciproca tra il compositore e il coro. L’esecuzione musicale, per quanto accurata e lavorata, rimarrà sempre una esecuzione limitata a causa delle condizioni naturali dello strumento. Pur davanti ai massimi risultati possibili di un coro amatoriale si può perdere di vista l’imperfezione e adagiarsi su di essa”. Siamo oggettivamente davanti a prospettive diverse: chi pensa di comporre svincolato da necessità esecutive (sostanzialmente perché conta o pensa di contare su compagini professionali) e chi ha di mira il coro amatoriale. E’ quest’ultima, tra i nostri intervistati, la situazione predominante, anche perché i redattori, sguinzagliati alla ricerca di soggetti da interpellare, si sono mossi nel proprio ambiente. E spesso questi compositori-direttori si sono fatti autori proprio in funzione del proprio coro, o comunque si sono sentiti stimolati a comporre dalla possibilità di arricchire il repertorio del coro e di vedere da esso eseguita la propria musica. Limpida, da questo punto di vista, la biografia di Corrado Margutti: “ Ho cominciato a cinque anni cantando in un coro di voci bianche a diciotto tornai a cantare in un coro. Di questo coro divenni poi presidente e infine direttore. Nel frattempo portavo avanti lo studio del pianoforte e della composizione. Dunque si spiega perché, quando ho scritto il mio primo pezzo, lo abbia fatto per un coro: il mio. Ora concorsi, commissioni, necessità di qualcuno dei miei cori mi portano ad avere sempre un pezzo in preparazione. Scrivo anche altro, ma un pezzo per coro l’ho sempre in cantiere. Sicuramente l’interesse personale è determinante, ma non saprei dire se sarebbe sufficiente; ‘interesse personale’ sommato a ‘occasione’ credo che siano il motivo per cui scrivo per coro”. Più raro trovare l’enunciazione di scelte estetiche, come per Giuseppe Mignemi, che ritiene il coro “superiore a tutti gli altri organici per il fatto che possiede in più la ‘parola’ e inoltre è strumento ‘nostro’ e non artificiale.. Anche Lorenzo Donati, che pure mette alla base “l’amore per la voce umana e per le sue potenzialità espressive”, riconosce che è stato de- terminante “essere direttore di coro [che] mi ha consentito di poter scrivere per uno strumento vivo e conosciuto come erano e sono gli ensemble che dirigo”. Da questo punto di vista i limiti posti dalla capacità tecnica dell’esecutore non sono visti come un peso. Giuseppe Mignemi scrive le sue composizioni pensando ai cori amatoriali “ma non per questo appiattisco il livello di una composizione che non sta nella difficoltà di esecuzione (alla Liszt) ma nel saper esprimere anche nella semplicità dell’essenziale tutta la densità dell’arte musicale (alla Brahms). C’è un sostanziale ottimismo, in lui come in altri, circa la possibilità di utilizzare anche per il coro amatoriale i linguaggi più avanzati: le difficoltà “stanno solo nella inusualità del linguaggio contemporaneo, che è per noi come un lingua straniera, usata secondariamente, ma non per questo in sé più complessa. Poi, ogni repertorio al suo esecutore”. E comunque l’opinione di Corrado Margutti è che “pensare alle capacità e alla vocalità di un coro non sempre equivale a pensare se il coro sia professionale o no. Che un coro professionale debba avere vocalità e capacità più elevate di uno amatoriale è un discorso purtroppo non confermato dalla mia esperienza. Credo che l’unica vera differenza (che non riguarda il lavoro del compositore) sia che i coristi del primo sono retribuiti per cantare, quelli del secondo no”. Sulla diversità delle competenze, più che sul livello, punta anche Elide Melchioni, che da insegnante si dichiara convinta “che la difficoltà nell’approccio sia dovuta ad una scarsa frequentazione del repertorio, ad una scarsa esposizione all’ascolto. Sono convinta che attraverso un percorso di conoscenza in primis del direttore (!!) sia possibile affrontare il repertorio contemporaneo, trattandolo come se fosse semplicemente qualcosa che non conosciamo e togliendoci anche di dosso ormai patetici pregiudizi”. Eccolo qua, il direttore, l’accusato. Poco attento a quanto di nuovo accade, adagiato sulle abitudini, lui che dovrebbe essere il traino per il coro e per il pubblico. “Qualsiasi linguaggio musicale, dice Franca Floris, direttrice del Complesso Vocale di Nuoro, ha 5 dossier 6 difficoltà specifiche che vanno affrontate innanzitutto da parte del direttore e quindi dei coristi. Non mi è mai capitato di non portare a compimento un lavoro già iniziato per carenze tecniche”. In fondo è il direttore che ha in mano gli strumenti per far progredire il coro. “Circa la difficile accettazione da parte del pubblico delle espressioni del nostro tempo, essa è direttamente in rapporto con quella dimostrata dai cori e dai loro direttori”, taglia corto Angelo Mazza. Lorenzo Donati rimane sempre il più ottimista, sottolineando che “la musica scritta nel nostro tempo ha un vantaggio rispetto a quella antica: si può comunicare con il compositore e chiedergli informazioni sulle sue opere, si può commissionare opere adatte ai nostri cori”. “Didatticamente il direttore sceglierà un percorso che possa, gradatamente, far diventare ‘ familiare’ il linguaggio contemporaneo”, sostiene Aldo Cicconofri, direttore e docente di conservatorio. Che aggiunge: “Io penso che proporre lo studio di questi brani durante i numerosi Corsi di Direzione di Coro che si svolgono durante l’anno darebbe una bella spinta alla diffusione in quanto i direttori avrebbero già chiari sia le qualità dei brani che la didattica con cui proporli al coro”. Anche per Antonio Delitala, direttore del coro Città di Olbia, “tutto dipende sia dai gusti del direttore, sia, soprattutto, dalla sua preparazione (o impreparazione)”. Insomma, è sempre il vecchio adagio secondo il quale “il coro rispecchia il suo direttore” e quando qualcosa non va inutile prendersela con altri. E anche Walter Marzilli invita soprattutto “a far corsi per i direttori, che poi devono invogliare il coro verso questo repertorio”. In effetti sono pochi i direttori che dichiarano di aver intrapreso uno specifico lavoro di formazione del coro sulle tecniche adatte ad interpretare la musica contemporanea. I più preferiscono risolvere il problema adattando la scelta dei pezzi alle possibilità del coro. Anzi, qualcuno è pessimista, come Agostino Ruscillo, direttore del coro del teatro “U. Giordano” di Foggia e del coro Iconovetere: “Si dovrebbe tentare un progetto nazionale per una coralità adolescenziale. Risulta difficile educare l’orecchio di un corista di 45-50 anni (età media del mio coro), il corista che non ha già una sua musicalità percepisce gli intervalli musicali con molta difficoltà e diventa ancora più difficile tentare il recupero del suo orecchio (quante energie bisognerebbe impiegare e per ottenere quali risultati?). In prospettiva suppongo che diventerebbe più proficuo impegnarsi nell’educare i coristi del futuro, cioè gli adolescenti di oggi, i quali, con un background musicale di buon livello, potrebbero un domani essere capaci di comprendere e cantare le musiche colte dei compositori del terzo millennio”. I coristi stessi, secondo il maestro Ruscillo, rifiutano a priori la musica contemporanea. Anche Donato Falco ha rinunciato a presentare brani nei quali “le difficoltà tecniche avrebbero assorbito molto tempo e molte energie”. Ma è proprio così? In realtà, da queste interviste, a uscire assolti sono proprio i coristi e il pubblico. E’ un vero coro all’unisono: Antonio Delitala ha incontrato difficoltà “solo di tipo tecnico, raramente di principio”. Anche Antonio Sanna ha incontrato “difficoltà di tipo tecnico, non culturale” Ma sottolinea: “Lavoro con studenti in gran parte universitari”. L’analfabetismo musicale non è, per Lorenzo Donati, una scusante, anzi: “In genere i coristi italiani non sono preparati a nessuno stile vocale in particolare, per cui la cosa migliore è iniziare in tutti i repertori partendo dai brani più semplici”. Unanime anche la convinzione che il pubblico non sia maldisposto verso la musica contemporanea. “Tutto è in rapporto alla qualità dell’esecuzione”, come sottolinea Antonio Delitala, opinione condivisa anche da Aldo Cicconofri, per il quale “il pubblico di fronte a una bella esecuzione di qualsiasi stile musicale ha sempre una reazione positiva”. Drastico Angelo Mazza: “Circa la difficile accettazione da parte del pubblico delle espressioni del nostro tempo, essa è da mettere direttamente in rapporto con quella dimostrata dai cori e dai loro direttori. Dev’essere infatti ridimensionata la convinzione che il pubblico sia restio ad accettare il nuovo: in realtà, essa serve spesso da alibi per mascherare la pigrizia congenita di cori e direttori nell’allestire (o addirittura soltanto nel leggere) un brano che non sia già stato preventivamente ascoltato”. Distingue, invece, Elisabetta Miraldi, direttrice dei Madrigalisti Senesi: “La reazione varia molto dalla tipologia di pubblico. Un pubblico ‘educato’ si adatta bene a qualsiasi repertorio, un pubblico meno ‘impegnato’ desidera musica più accessibile e di facile ascolto”. Al solito, è Lorenzo Donati il più convinto sostenitore della causa, convinto che il pubblico possa sentire più vicino a sé il linguaggio contemporaneo che non quello rinascimentale o romantico. E invita a maggior coraggio, perché “come tutte le epoche anche la nostra sarà colma di composizioni inutili, mal riuscite e bruttine, ma un direttore deve anche saper rischiare”. dossier Colin Mawby: un direttore di coro compositore di Marco Rossi e Gian Nicola Vessia L con Colin Mawby avviene alla “Fabbrica ’ incontro del Canto”, il Festival Corale Internazionale di Le- gnano del giugno 2000. Forse è più giusto dire che non l’abbiamo incontrato, ma l’abbiamo “ascoltato” durante quelle splendide serate musicali estive ed abbiamo così potuto godere ampiamente delle sue proposte musicali con la compagine vocale dell’Irish National Chamber Choir. Una eccezionale vocalità femminile nella “Missa Brevis” di B.Britten, un veneziano “Jubilate Deo” a 8 voci di A.Gabrieli, un intenso H.Schutz (“Lobe den Herren” in doppio coro) e poi un “Colin Mawby”, “When David heard” ove abbiamo apprezzato non solo il direttore ma soprattutto il compositore. Ed ancora le difficoltà di F.Poulenc, la limpidezza di W.A.Mozart, il severo contrappunto di un motetto di J.S.Bach, la purezza di J.Des Prez, il tutto con perfetta articolazione di testi, con vocalità ineccepibile, con una incredibile tavolozza di colori musicali, questo il coro, ma altrettanta genialità nella direzione: Colin è un musicista sempre sobrio, epigrafico nei gesti e nelle intenzioni che arrivano con immediatezza alle voci che si trova di fronte e che eseguono con bravura quanto richiesto. Grande anche la prova del repertorio popolare, ove Colin si è divertito tra ballate, ninne nanne e vocalizzi della tradizione irlandese. Una veloce ricerca ed un intenso periodo di scambi epistolari all’insegna della posta elettronica per i primi contatti, poi un incontro a Milano lo scorso marzo, in occasione di una giornata dedicata a “organisti e liturgia” organizzata dal Servizio per la Pastorale Liturgia della Diocesi milanese. Colin è stato ottimo compagno di una intensa “tre giorni”, tra mille contatti musicali, con alcune tappe fondamentali nella realtà della metropoli lombarda: nella Cappella dell’Università Cattolica abbiamo assistito ad una divertente proposta di improvvisazioni su temi gregoriani ove Colin ha mostrato una incredibile conoscenza e duttilità. Nella Cattedrale abbiamo ascoltato la Cappella nella solenne celebrazione per l’ingresso del nuovo arciprete Mons. Luigi Manganini, poi siamo stati fugaci spettatori in un assaggio della vocalità contemporanea a Milano con un inedito Preconio pasquale opera di due giovani compositori, eseguito nella Chiesa di San Marco. L’ultima sera della visita del nostro amico irlandese, nella Chiesa di S. Maria del Suffragio, abbiamo “giocato” con l’organo improvvisando sugli inni elaborati da Colin attraverso le tre tastiere dello strumento. Insomma tre giorni di esperienze, scambi, incontri di cultura, momenti di grande amicizia. Colin è un personaggio semplice, rapido nei suoi giudizi, con alle spalle un enorme bagaglio di esperienze nel mondo della coralità e nella composizione, intesa nei suoi aspetti più profondi. L’idea dell’intervista nasce dopo questo incontro, poche domande, forse piuttosto alcuni spunti per iniziare un dialogo e conseguenti risposte concise, ma dense per significato. In coda un curriculum per conoscere più da vicino questo protagonista della musica dei nostri tempi. l’intervista Il Compositore e il Direttore di Coro: la tua situazione dopo l’esperienza con l’“Irish Chamber Choir”. Dopo essermi ritirato dalla Direzione del “Chamber Choir” ora dedico molto del mio tempo per la composizione. Occasionalmente tengo alcuni incontri sulla coralità e alcune volte dirigo ancora il “Chamber Choir”. La tua attività come compositore: le tue opere e l’esecuzione delle stesse. I miei pezzi sono sempre più eseguiti in moltissimi paesi e stanno aumentando le registrazioni discografiche degli stessi. Io scrivo parecchio su commissione: in questo momento (marzo 2002, n.d.r) sto lavorando ad una composizione per l’apertura di una nuova sala per concerti a Dublino, alla fine dello scorso anno ho composto un brano per la Cattedrale di Westminster, ora ho altre tre commissioni in corso. Quali opere preferisci comporre tra brani corali, vocali e brani strumentali (per organo o per altri organici)? La mia preferenza va alla musica corale, sebbene io mi diverta in modo particolare nello scrivere pezzi per organo. Ho scritto moltissima musica orchestrale e strumentale. In questo periodo mi piace lavorare sul repertorio musicale a cappella. Composizioni corali per chi? Quale la tipologia del coro, professionale o amatoriale, a cui indirizzi le tue opere? Io scrivo per le più diverse formazioni corali, dal coro professionale al piccolo gruppo di amatori. Mi diverto inoltre a comporre brani per voci bianche. Amo sperimentare la sonorità corale – in ultima analisi – la musica come suono. Credo che le mie composizioni abbiano una particolare predilezione per la vocalità, questo si deve al fatto che quando scrivo penso in modo particolarmente attento alle voci. Composizioni oggi: corali, liturgiche, a cappella, con organo … la realtà in Irlanda. Io scrivo generalmente a cappella o per coro e organo. In Irlanda ci sono numerosi buoni cori, ma è difficile che la musica contemporanea venga accettata. Ho assistito al successo delle mie composizioni ed ora la mia musica è frequentemente eseguita in Irlanda. La tua esperienza nella Cattedrale di Westminster. Sono stato Direttore Musicale nella Cattedrale di Westminster per 15 anni. In quel periodo ho particolarmente approfondito la conoscenza del Canto Gregoriano. Questa è una delle mie principali fonti di ispirazione. Inoltre in Cattedrale ho sviluppato il mio amore per la composizione liturgica e per la voce dei fanciulli. Io sono stato fanciullo nella Scuola del Coro della Cattedrale di Westminster quando il grande clavicembalista George Malcolm era il suo direttore. George mi ha insegnato la maggior parte delle nozioni musicali che conosco. 7 dossier Il Coro della BBC ed i capolavori con orchestra (in collaborazione con Pierre Boulez). Quando, per un breve periodo, sono stato Direttore dei Cantori della BBC, Pierre Boulez era il Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica della BBC. Io ho avuto il privilegio di preparare i Cantori per alcuni dei suoi concerti. Il lavoro che mi ha maggiormente appassionato è stata la “Sinfonia di Salmi” di I. Stravinsky. E’ stata una splendida occasione di lavorare con Boulez e di apprezzare la sua appassionante abilità musicale. postilla Colin da poche settimane (ottobre 2002) dirige il coro parrocchiale della chiesa ove vive, un coro amatoriale di circa 35 persone (tra 15 e 80 anni!) un impegno che durerà tre mesi e che lo diverte nonostante i cantori “non sappiano leggere la musica a prima vista”, una nuova esperienza della sua vita, alla quale sta dedicando tutto il suo amore e la sua passione per la coralità. Le affermazioni di Colin in merito alla composizione meritano una conoscenza da parte dei lettori, vogliamo qui segnalare che le opere di Colin sono pubblicate da diversi editori. Tra le tante (reperibili anche in internet) vogliamo citare un fascicolo di Polyphonia (n.44, Ed. Carrara, Bergamo, ed. n. 4510, 2002) che contiene una ricca proposta di opere a cappella (a 4 voci). Tra i motetti di questa raccolta è stato inserito “Jesu dulcis memoria”, entrato da poco nel repertorio del Brompton Oratory Choir, il migliore coro professionale Cattolico di Londra dopo Westminster. Il motetto è stato definito “exquisite” dal pubblico e dal direttore del Coro, Professore di Musica Liturgica presso la Royal Academy of Music. Colin Mawby 8 Colin Mawby gode di reputazione internazionale sia come compositore sia come direttore di coro. E’ stato per parecchi anni Direttore Musicale della Cattedrale di Westminster e Direttore Corale della Radio Televisione Irlandese. Attualmente è Direttore Emerito del National Chamber Choir, unico coro professionale irlandese da lui diretto per alcuni anni. Durante la sua attività a Westminster quale Direttore del Coro della Cattedrale ha partecipato alla Canonizzazione dei Martiri dell’Inghilterra e del Galles ad opera di Papa Paolo VI (1970). Colin Mawby è uno dei più significativi compositori di opere corali e liturgiche del mondo. I suoi lavori sono numerosi e vari: tra questi vi sono oltre 20 Messe, 2 Requiem, centinaia di canti, motetti e anthems, 5 cantate, 2 opere per bambini, parecchia musica per organo e molte altre composizioni. Recentemente ha avuto commissioni dall’America, Australia, Inghilterra e Irlanda. Sue opere sono edite soprattutto in America e Inghilterra e la sua musica è cantata in tutto il mondo, dagli USA al Giappone, Zimbabwe, Argentina, Germania, Belgio, Italia, Repubblica Ceca, Norvegia, Danimarca, Svezia, Francia e Finlandia e in altri paesi ancora. Le sue composizioni sono state registrate da Sony, Teldec, Warner Classics, Hyperion, Black Box, Polydor, O.C.P., Kevin Mayhew e Priory. Due successi recenti sono stati “Ave Verum”, descritto da Richard Proulx, un famoso direttore di coro americano, come “uno dei capolavori corali della nostra epoca” mentre la rivista B.B.C. Classical Music lo ha definito “semplice tuttavia visionario”. La sua versione del Salmo 23 è stata inserita nel CD “Voice of Angel” della Charlotte Church, venduto in oltre tre milioni di copie. L’“Ave Verum” di Colin Mawby è stato inserito in una compilation della Teldec con artisti del calibro di Josè Carreras, Placido Domingo, Leonard Bernstein e Sumi Jo. Colin Mawby ha scritto molta musica corale e la sua ispirazione è particolarmente religiosa. Ama scrivere musica che “parla alla gente” tralasciando lo stile cerebrale e suadente. Tra i lavori più recenti si deve ricordare il Servizio Eucaristico commissionato dalla Cattedrale Nazionale Irlandese di San Patrizio (Dublino) quale omaggio del Millennio ad ogni Chiesa Parrocchiale Irlandese. L’apprezzamento per le composizioni liturgiche e corali di Colin Mawby sta crescendo in questa epoca, la sua concezione della coralità è unica e profondamente percettiva. L e Assemblee della Feniarco, negli ultimi anni, sono state caratterizzate da due aspetti, molto differenti tra loro, ma entrambi sicuramente positivi. Il primo è relativo alla scelta di fare riunioni itineranti così da dare alle varie Associazioni regionali l’opportunità di ospitarne una. E’ stato sicuramente un indirizzo azzeccato perché tutti i componenti dell’Assemblea hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino le realtà corali, paesaggistiche e gastronomiche di diverse regioni italiane. Questo non deve far pensare che il tempo delle Assemblee venga dedicato ad aspetti che con la coralità hanno poco a che fare: tutt’altro. Il giro virtuoso che si è instaurato, in cui nessuno vuol essere da meno degli altri, funziona più o meno così. L’Associazione regionale che due anni prima ha proposto la propria candidatura ad ospitare l’Assemblea arriva finalmente a concretizzare il proprio desiderio e così il Presidente ed i suoi collaboratori aguzzano l’ingegno per strabiliare i rappresentanti della coralità che arriveranno da tutta Italia. Prima di tutto bisogna individuare la sede della riunione ed offrire un’adeguata ospitalità. Per entrare nei particolari l’ultima Assemblea, organizzata dall’A.R.C.UM. (Associazione Regionale Cori dell’Umbria - Presidente Mauro Chiocci) si è svolta a Perugia il 19 e 20 ottobre in concomitanza con lo svolgimento di un importante Convegno dedicato al Canto popolare di quella regione. Da qui la scelta di indirizzare tutti gli aspetti dell ‘Assemblea verso uno stile caratterizzato da autentiche e ricercate espressioni popolari. Sede della riunione è stato l’Agriturismo Villa Montemalbe che è sicuramente risultato un ambiente più che giusto. La cena ed il pranzo prevedevano come menù dei piatti tipici umbri accompagnati da ottimi vini e soprattutto, prima di questi pasti, sono stati offerti degli “aperitivi musicali “ a base di canto popolare umbro in tutte le salse, corali e solistiche. Parlavo all’inizio di due aspetti caratteristici delle ultime Assemblee ma fi- attività dell’Associazione L’ASSEMBLEA NAZIONALE DI PERUGIA di Aldo Cicconofri nora mi sono dilungato soprattutto sul primo. L’altro riguarda la ricchezza degli ordini del giorno e soprattutto del tempo che non è mai sufficiente perché tutti possano dare il loro contributi ai progetti presentati. Per descrivere i contenuti di questa riunione devo assolutamente fare una cernita e tra tutti gli argomenti trattati mi soffermerò solo su quelli che mi sembrano più importanti o che in ogni modo contengono elementi di novità. L’anno 2002 è stato veramente ricco di iniziative e la Feniarco ha dovuto impegnare le proprie risorse su più manifestazioni. Ad Aosta la seconda edizione del Corso “Comporre per Coro oggi” si è svolta con risultati largamente positivi suscitando molto interesse anche a livello europeo: infatti non esiste nessuna proposta analoga in altri paesi. La V edizione di Alpe Adria Cantat, svoltasi a Jesolo dall’1 all’8 settembre, con i suoi 309 partecipanti è stata sicuramente un grande successo in cui l’aspetto più esaltante credo sia stato quello della dimensione europea acquisita dalla manifestazione. Contemporaneamente, proprio negli stessi giorni, si è svolta a Fano la prima Accademia Europea per giovani Direttori di Coro anche questa organizzata in collaborazione con Europa Cantat. Alla precedente riunione, quando fu proposto lo svolgimento di questa iniziativa, alcuni componenti dell’Assemblea obiettarono, non senza validi motivi, che sarebbe stata in concorrenza con Jesolo e quindi si sa- I partecipanti all’Assemblea interessate macome priorità ci sarà sicuramente quella di far partecipare almeno un coro per ogni regione. Tra gli argomenti oggetto di discussione a Perugia c’è stato anche SYMPOSIUM: ALLA CORTE DEI CANTI POPOLARI. E’ un Progetto inviato alla Commissione Europea nel quadro del Programma Cultura 2000. Questa domanda, nel caso venisse accolta permetterebbe di ottenere il 50% di contributo sulla spesa necessaria per realizzare una serie di iniziative in collaborazione con due partner appartenenti a paesi dell’Unione Europea. Queste due collaborazioni sono state individuate in Slovenia ed in Grecia e permetteranno eventualmente di incentivare la creazione di un piano di sviluppo e di confronto dei canti popolari di questi tre paesi ove è prevista fra l’altro la costituzione di una banca dati aggiornabile, convegni, concerti, pubblicazioni ed un CD-Rom per le scuole.La novità probabilmente più rilevante di quest’Assemblea è la decisione di promuovere il CORO GIOVANILE ITALIANO un’esperienza già avviata sia a livello europeo che mondiale. Verranno selezionati in tre sedi (una a nord, una al centro ed una al sud) dei giovani, tra i 18 e i 30 anni, che vorranno entrare a far parte di questa formazione. Il Coro lavorerà per un periodo di 10/15 giorni dedicati allo studio di un repertorio rinascimentale, barocco e contemporaneo di autori italiani cui seguiranno alcuni concerti nelle principali città italiane. Negli anni successivi il Coro Giovanile avrà la possibilità di intervenire anche nelle manifestazioni più importanti della Feniarco (Accademia per Giovani Direttori e Corso per Compositori). La sintesi ha fatto sì che non esponessi al meglio gli stessi argomenti che già erano risultato di una selezione fra i tanti trattati a Perugia ma credo che una cosa sia evidente: alla Feniarco non mancano le idee ed i progetti per il Il Vicepresidente Aldo Cicconofri futuro. rebbero divise le iscrizioni. Per fortuna non è stato così, anzi, le proposte alla fine sono risultate complementari tra loro tanto che anche a Fano c’è stata una inaspettata partecipazione di quarantaquattro allievi provenienti da 9 paesi europei. Lo svolgimento di queste tre grandi manifestazioni, in collaborazione con la Federazione europea, è stato confermato per gli anni successivi. Nel 2003 si svolgerà l’Accademia sempre a Fano mentre nel 2004 si terrà “Comporre per coro oggi” ad Aosta ma questa volta aperto anche a partecipanti provenienti da altri paesi. L’attività editoriale è sempre in fermento e oltre ai nuovi volumi di collane già definite si è deciso di avviare la pubblicazione dei volumi dedicati al canto popolare delle varie regioni italiane. Sarà l’occasione per avviare operazioni di ricerca sul campo nelle regioni che non hanno avuto precedenti esperienze e per far conoscere tutto il materiale inedito finora disponibile solo nelle regioni che invece lavorano da anni nel settore. Il primo Festival di Cori scolastici si svolgerà nella primavera del 2003 e vedrà la partecipazione di formazioni appartenenti a Scuole Medie e a Istituti superiori. Concerti, atelier e visite turistiche riempiranno i 3 giorni di questa manifestazione che (novità degli ultimissimi giorni) si svolgerà a Follonica in Toscana, nello splendido scenario della Maremma e del mare. La proposta verrà inviata a tutte le scuole italiane 9 attività dell’Associazione 3° Convegno Nazionale delle Commissioni Artistiche regionali di Antonio de Michele I 10 Il 5/6 ottobre 2002 si è svolto a Cisternino (BR) il 3° Convegno Nazionale delle Commissioni Artistiche Regionali. La FENIARCO ha organizzato l’evento assieme alla preziosa collaborazione dell’ARCoPu (Associazione Regionale dei Cori Pugliesi) e grazie al Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Cisternino e dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi. I primi due convegni si tennero rispettivamente a Pesaro nel 1998 e nel 2000 ad Oropa in provincia di Biella; quest’anno la scelta della sede è ricaduta sulla Puglia privilegiando l’incantevole scenario di Cisternino e della Valle d’Itria. Il Convegno, tenutosi presso il Salone di Rappresentanza “Splendida Dimora” di Cisternino, ha avuto inizio alle ore 15.00 con il saluto del Presidente dell’ARCoPu Pierfranco Semeraro seguito dall’intervento del Sindaco di Cisternino Mario Luigi Convertini. La tematica principale del convegno ha interessato i Concorsi Corali visti come competizioni, occasioni di incontro e vetrine per nuove composizioni. L’intero pomeriggio di sabato 5 ottobre è stato prevalentemente dedicato alle relazioni di Italo Montiglio, docente universitario e presidente del Concorso Internazionale “Seghizzi” di Gorizia, di Stefano Da Ros, coordinatore del Concorso Nazionale di Vittorio Veneto e di Fabrizio Barchi, direttore di coro. I relatori hanno concentrato l’attenzione su tre aspetti principali: le esperienze di concorso intese come occasioni per stabilire un ponte tra diverse culture corali, i brani d’obbligo o programmi liberi da presentare ai concorsi e le valide motivazioni che possono spingere le corali a partecipare a tali gare canore. Molti sono stati, inoltre, gli interventi dei partecipanti che sono serviti ad approfondire gli spunti di riflessione emersi e ad integrare gli argomenti che i relatori hanno ben saputo presentare. Al termine di questa prima fase dei lavori tutti i convegnisti, gli organizzatori e le autorità invitate si sono ritrovati presso l’Hotel-Ristorante Aia del Vento di Cisternino per una serata di gala. Durante la cena tutti hanno potuto conversare a piacimento gustando ed apprezzando piatti tipici della cucina locale. I lavori sono continuati nel corso della mattinata di domenica. L’Assessore alla Cultura della Provincia di Brindisi, Egidio Conte, ha aperto la seduta e dopo il suo intervento la parola è passata ai responsabili delle Commissioni Artistiche i quali, a turno, hanno riferito sull’operato di ciascuna associazione corale regionale. Dalle loro relazioni è emersa una realtà corale nazionale che vanta oltre 3.000 cori associati e che risulta molto attiva dal punto di vista artistico ma che avverte il bisogno costante di confrontarsi con le istituzioni. In occasione di questo convegno, un gruppo di partecipanti composto da Paola Versetti (Lombardia), Mario Giorgi (Marche), Franco Colussi (Friuli Venezia Giulia) e Giulio Monaco (Piemonte) ha prodotto un documento successivamente approvato dall’Assemblea Generale Nazionale della FENIARCO svoltasi a Perugia il 19 e 20 ottobre 2002. Esso è stato indirizzato al Ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti ed al Ministro per le Attività ed i Beni Culturali G. Urbani. A fine convegno, il presidente Sante Fornasier ha ringraziato sentitamente i presenti, le autorità, e tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’intero meeting; in particolare egli ha espresso gratitudine per l’accoglienza ricevuta e per l’impeccabile organizzazione. Dopo il pranzo ognuno è ripartito per la propria destinazione con idee nuove e utili spunti su cui continuare a riflettere. IL GRUPPO DI LAVORO IMPEGNATO SUL FRONTE DELLA MUSICA NELLA SCUOLA PRECISAVA I SEGUENTI PUNTI: L’educazione musicale nella scuola dell’obbligo è relegata ad un ruolo complementare mentre dovrebbe occupare una posizione centrale; questa materia, come ormai riconosciuto in tutto il mondo, ha una funzione didattico-pedagogica insostituibile ed è altamente educativa. E’ importante curare in modo specifico la formazione degli insegnanti di Educazione al Suono e alla Musica mediante corsi appositi da svolgersi sia all’interno che all’esterno della scuola. E’ necessario che ogni Circolo Didattico abbia un insegnante di musica con specifiche ed approfondite conoscenze; esso potrà anche fare da referente con l’ambiente esterno. L’istituzione dei laboratori musicali è stata sicuramente una cosa positiva ma sarebbe opportuno potenziare, all’interno di questi, l’attività corale. Momento centrale dell’educazione musicale dovrebbe essere l’alfabetizzazione che, parallelamente al linguaggio verbale, dovrebbe far apprendere anche quello musicale. Con apposite circolari il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca dovrebbe far conoscere il volume “Giro Giro Canto” pubblicato recentemente dalla FENIARCO, dedicato ai cori scolastici e che sta per essere spedito a tutti gli Istituti Comprensivi delle scuole elementari e medie inferiori d’Italia. Apposite iniziative dovrebbero essere dedicate a favorire l’incontro tra i plessi scolastici e le realtà corali presenti sul territorio. Nella Scuola materna sarebbe opportuno potenziare le attività volte a sviluppare le facoltà ritmico-musicali. attività dell’Associazione CORSO RESIDENZIALE PER COMPOSITORI 2002 Aosta: verso una tradizione? di Carlo Tommasi S i è svolta dal 22 al 28 luglio la seconda edizione di “Comporre per coro oggi”, appuntamento formativo per eccellenza per quanto riguarda la composizione corale. La formula, fortunata, dell’anno scorso è stata ripetuta in maniera invariata nella sostanza, migliorata invece in alcuni particolari. Anche quest’anno ha fatto da cornice al corso la città di Aosta, con i suoi insigni monumenti incastonati fra le montagne. “Comporre per coro oggi” offre diverse peculiarità, che valgono a farne un’iniziativa di grande validità. Intanto, il concetto di “corso residenziale”: un soggiorno in una località di interesse turistico e paesaggistico dove lavorare in maniera piacevole, corroborati dall’aria di montagna, con un ritmo non del tutto “pieno” e comunque spezzato da un’escursione a metà settimana. Poi, il concetto di “bottega” artigianale: già avevamo scritto, a proposito della prima edizione, dell’utilità di lavorare insieme e seguiti passo dopo passo da docenti qualificati. Ma soprattutto, ciò che rende unico questo corso a livello nazionale, e forse anche europeo, è il poter disporre di un coro-laboratorio al quale poter far eseguire i brani che via via si vanno scrivendo, non solo una volta finiti ma anche in corso d’opera. Il fatto, che poi alcune di queste composizioni ed elaborazioni vengano scelte per essere eseguite al concerto finale, è relativo e non deve essere visto come un premio o come il vero traguardo da raggiungere durante il corso; vale molto di più l’esperienza che si acquisisce lavorando con un gruppo di cantori presente, docile e paziente strumento per le nostre sperimentazioni, cosa che è molto difficile (anche per chi è direttore di coro!) poter avere a disposizione nella vita reale… In questo senso, “Comporre per coro oggi” si può definire come una full immersion finalizzata ad una scrittura musicale che, pur ispira- ...giornata libera ta a criteri di modernità e di ricerca, non funzioni solo sulla carta ma anche a contatto con la realtà fattiva, sanguigna, spontanea di quello strumento che ha nome coro. Figura-tramite fra compositori e coro era il M° Pierpaolo Scattolin, preparatore del coro e docente della bottega di sperimentazione. Sotto la sua guida accorta e precisa, tra l’altro, alcuni dei corsisti si sono dedicati alla direzione dei loro stessi brani: un modo in più per toccare con mano le possibili difficoltà nell’apprendimento da parte del coro e i modi per risolverle. Le innovazioni apportate al corso andavano, appunto, in questa direzione. Intanto, il corolaboratorio è stato potenziato: non più soltanto coristi della Valle d’Aosta, che a causa di impegni di lavoro non potevano coprire tutto il tempo necessario; ma anche elementi ospiti venuti appositamente da altre parti d’Italia. Il risultato è stato un coro-laboratorio praticamente sempre disponibile, grazie al quale è stato possibile provare almeno una volta tutti gli elaborati dei corsisti, oltre che eseguirne un numero più ampio al concerto finale. Lo snellimento della quantità di brani storici da studiare ed eseguire è stato adottato anch’esso per lasciare maggiore spazio ai lavori scritti durante il corso. La maggiore presenza del coro ha avuto anche un’altra conseguenza, forse meno “tecnica” ma che ha favorito anch’essa il buon andamento del corso: un clima di amicizia, quasi di simbiosi fra “corsisti” e “coristi” (al punto che in certi momenti sembrava che a dividerci fosse soltanto una esse)… Un’annotazione che non vuole essere una critica: rispetto all’anno precedente forse c’è stata una minore influenza reciproca fra la bottega di composizione del M° Giovanni Bonato e quella di elaborazione del M° Mauro Zuccante, tenutesi su due binari di ricerca abbastanza diversi: la prima era dedicata alla scrittura per coro spazializzato, diviso cioè in sezioni o gruppi diversamente dislocati nello spazio: questo procedimento svecchia il concetto di coro “tradizionale” creando effetti acustici molto interessanti (spesso abbinati, nel caso specifico, all’arcana atmosfera del chiostro di S. Il M° Zuccante ed alcuni allievi al lavoro Orso e delle sue iscrizioni, che invitavano al gioco semantico); la seconda verteva su una scelta di spunti di varia provenienza (sempre però con un occhio di riguardo per i canti popolari valdostani), accompagnati da preziosissimi consigli per una loro “ri-creazione” in chiave dialogica, drammatica, ironica… fino a farne delle composizioni originali (una novità importante - che purtroppo è stata poco sfruttata - consisteva in un paio di proposte riguardanti la musica leggera; molto successo ha invece avuto la melodia gregoriana del “Tenebrae factae sunt”). Peraltro, una certa osmosi fra le due botteghe non è mancata del tutto: anche quest’anno qualcuno dei corsisti le ha frequentate entrambe, mentre chi nelle pause del lavoro scrittorio assisteva alle prove del coro o ha deciso addirittura (come il sottoscritto) di prendervi parte in prima persona, ha ricavato dei preziosi insegnamenti supplementari dall’ascolto e dal confronto con il lavoro degli altri corsisti. Nella riunione di fine corso, tenutasi alla presenza del Presidente della Feniarco, M° Sante Fornasier, i docenti hanno manifestato la loro soddisfazione per la crescita del gruppo e la qualità dei lavori prodotti. Un interrogativo cruciale è stato: tenere il corso sempre ad Aosta o trasformarlo in un’iniziativa itinerante su tutto il territorio italiano? La seconda soluzione avrebbe il vantaggio di creare più unità, comunicazione, conoscenza reciproca all’interno del fitto panorama di associazioni regionali di cui la Feniarco è composta (ciò potrebbe anche riservare delle nuove piacevoli sorprese); a favore di Aosta c’è però non solo la sicurezza di contare su un’ospitalità e su delle strutture di bontà già collaudata, ma anche e soprattutto il fatto che si sta creando, alla pari con altre iniziative corsuali dell’Associazione, un’identificazione luogo-evento che potrebbe dare il via ad una vera e propria tradizione. Ci rimettiamo fiduciosamente alle decisioni che la Feniarco, e in particolare il suo Presidente, riterrà opportuno prendere a riguardo. Approfitto per ringraziare e salutare cordialmente tutti coloro che si sono dati da fare per organizzare questo corso, i bravissimi maestri e tutti i compagni “corsisti” e “coristi” (senza distinzione di esse!) che mi hanno affiancato in questa meravigliosa avventura musicale. 11 attività dell’Associazione 1ª accademia europea per giovani direttori di coro e corso di canto corale di Carlo Pavese 12 L’Accademia Europea di Fano è stata un’esperienza straordinaria da molti punti di vista. Per me essa rappresenta soprattutto il primo passo verso la realizzazione di un sogno a lungo coltivato con Gary Graden: un’accademia stabile di musica corale in Italia. Siamo perciò profondamente grati a Feniarco, che ha accolto il nostro progetto e lo ha trasformato in realtà. Per la scelta del repertorio è stato naturale “pescare” nel Mar Baltico, che rappresenta probabilmente l’ombelico del mondo corale odierno. Più coraggiosa sembrava la scommessa di valorizzare il nostro repertorio contemporaneo. L’Italia infatti non è solo custode di un immenso patrimonio corale, ma anche patria di compositori di livello europeo e di ottimi direttori sensibili all’importanza della musica d’oggi. Queste caratteristiche sono emerse con chiarezza nel corso della settimana di Fano e la qualità e la salute del movimento corale italiano ha potuto manifestarsi anche ai numerosi ed entusiasti direttori stranieri che hanno partecipato, grazie al coinvolgimento di Europa Cantat nel progetto. L’organizzazione stessa, all’estero talvolta considerata il nostro tallone d’Achille, è stata impeccabile ed ap- prezzata da tutti. La decisione di unificare il corso di direzione e quello di canto corale, motivata dall’importanza di coinvolgere direttamente i direttori nell’affinamento del loro “strumento”, ha favorito ancor più la conoscenza reciproca tra i partecipanti e la creazione di contatti tra diversi paesi europei, che è un elemento fondamentale per l’ulteriore sviluppo della nostra coralità. Tra i momenti più significativi e speciali del corso vorrei ricordare: la presentazione di Silvio Segantini della sua traduzione de “L’intonazione del coro“ di Per-Gunnar Alldahl; il seminario sui compositori italiani tenuto da Lorenzo Donati, Fabrizio Barchi, Corrado Margutti con la partecipazione di molte altre autorevoli voci; la prima esecuzione di Geistlich di Elena Camoletto diretto da Graden e l’esecuzione di brani di Donati e Margutti (tutti presenti in sala). Un’altra nota positiva è stata il livello dei direttori italiani che non hanno per nulla sfigurato al confronto coi colleghi stranieri. Personalmente guardo con ottimismo e grandi aspettative ai prossimi passi di questo progetto. Pronti al “Miracolo Italiano” di Alessandro Cadario Lo scorso settembre nella bellissima città di Fano, sul litorale marchigiano, si è svolta la prima edizione dell’Accademia Europea per giovani direttori di coro e corso di canto corale. Il grande successo di partecipanti, che davvero ben rappresentavano tutta l’Europa e le regioni Italiane, è stata una notevole conferma per la coralità Italiana in svariati modi. Prima di tutto l’organizzazione impeccabile della FENIARCO, che ha promosso (sotto l’egida di Europa Cantat) e realiz- zato questo arduo progetto è un grande segno di crescita delle realtà corali amatoriali italiane che appunto la federazione rappresenta, e inoltre la realizzazione di un corso che alla prima edizione ha portato in Italia più di 50 giovani da 9 paesi europei, tra direttori e cantanti, è davvero un successo degno di nota. Qui il merito al presidente Sante Fornasier molto attento alla richiesta nell’ambito corale, al vicepresidente Aldo Cicconofri che durante tutta la settimana del corso ha garantito la sua presenza, nono- stante l’impegno a Iesolo dove si svolgeva contemporaneamente La settimana cantante, e alla segretaria di FENIARCO, Alessandra D’Andrea, che ha seguito il corso da vicino garantendo una presenza pronta a risolvere ogni problema e attenta alle mille esigenze dei corsisti. Di altissimo livello la docenza, che è stata affidata al M° Gary Graden, che non necessità di presentazioni vista la sua assidua presenza in Italia e la sua fama Internazionale, e al giovane maestro italiano Carlo Pavese, il quale, a nostro avviso, attività dell’Associazione è un altro segnale concreto della voglia dei musicisti italiani che si occupano di coro di aprirsi ad esperienze internazionali per poi portare grande competenza ed energia in un paese dove certo la musicalità e la passione non mancano. Altro elemento su cui portare l’attenzione è stato il tema del corso ovvero la musica contemporanea italiana per coro. Proprio a partire da questo argomento ci si è trovati letteralmente a contatto con svariati compositori italiani, in particolare faccio riferimento a due seminari serali che sono stati organizzati durante il corso. Giovane presenza è stata quella del compositore torinese Corrado Margutti (del quale si eseguiva durante il corso il brano “Pacem relinquo vobis”) già vincitore di concorsi internazionali e che lo scorso novembre si è visto assegnare il primo premio al concorso internazionale delle Canarie. Altra presenza affermata è stata quella del compositore di Arezzo, Lorenzo Donati, che sta offrendo alla coralità italiana molte pagine di grande livello, del quale sono stati presentati durante il corso diversi brani, tra cui la prima esecuzione di “O sacrum convivium” ad opera dello stupefacente Siryn Vocal Ensemble di Stoccolma diretto da Carlo Pavese e presente all’ Incontro Polifonico Internazionale che si svolgeva a Fano proprio durante il corso. Un’ultima significativa presenza è stata quella del direttore romano Fabrizio Barchi che ha di recente realizzato con il suo coro Musicanova, formazione dalle sorprendenti qualità sonore, un ottimo disco interamente dedicato ad autori italiani contemporanei. Quindi un ricco panorama di idee e di spunti davvero interessanti; durante la settimana è stata forte l’impressione che tanti fili sospesi si intrecciassero: ed ecco che nomi di cori, amici cantanti, compositori, brani, concorsi, si riallacciavano quasi a disegnare un chiaro mosaico del fervore che corrobora la musica corale oggi. L’ Italia che canta c’è e vuole con determinazione ritrovare la sua naturale collocazione musicale di alto livello. Nella sala prove, per tutta la settimana è stato allestito un tavolo sul quale vi erano spartiti, cd, volumi sul canto, e ognuno poteva lasciare in visione propri cd, partiture, libri. Tra i tanti il M° Graden ha portato una recente edizione dal titolo “Il miracolo corale svedese” che tratta dell’attuale situazione svedese di primato nella musica corale. Ma la nostra tradizione fatta di nomi illustri e patria della cultura rinascimentale, del madrigale e della coralità, si fa sentire e ci da forza: allora pronti al miracolo italiano! Coro giovanile mondiale 2002 di Desirée Migliaccio (MISS WORLD YOUTH CHOIR 2002) Parlare dei ventiquattro giorni vissuti con i ragazzi del Coro Giovanile Mondiale (World Youth Choir) è per me ancora una forte emozione! Un’esperienza non soltanto formativa dal punto di vista culturale e musicale, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. Tutto è cominciato da un bando di concorso (letto per caso in Conservatorio) indetto dalla FENIARCO per la scelta di giovani coristi da inserire nell’organico corale del WYC 2002. Ho colto l’occasione senza pensarci due volte. Le audizioni erano due: una a livello nazionale, che si teneva a Reggio Calabria, Roma e Torino ed una a livello internazionale a Namur (in Belgio). Io ho partecipato a quella nella capitale. Le prove consistevano in: 1) una serie di vocalizzi a scelta 2) una lettura a prima vista 3) l’esecuzione nel proprio registro di un brano a sette voci, con accompagnamento del pianoforte 4) un’aria a scelta del candidato. Dopo qualche mese mi è stato comunicato inaspettatamente che dall’audizione di Roma ero stata scelta per concorrere a Namur. Ho superato anche quest’ultima fase ed ho così ottenuto l’opportunità di partecipare alla tournée estiva che il WYC avrebbe fatto negli Stati Uniti. È qui che ho conosciuto la straordinaria realtà del World Youth Choir. Abituata com’ero allo spirito dei cori nazionali, dove ho sperimentato anche una stimolante competizione con gli altri colleghi, non avrei mai pensato di scoprire a livello internazionale un tale senso dell’amicizia in un contesto musicale così elevato. Ricordo ancora con gioia il giorno del mio arrivo a Chicago. Avevo perso il volo da Cincinnati e prendendo quello successivo ero arrivata in ritardo. Pensavo di ritrovarmi di fronte a facce sbuffanti o adirate, invece ho visto tanti ragazzi sorridenti che, pur provenendo da tutte le parti del mondo, mi hanno dato un calorosissimo “benvenuto” nella mia lingua. Questo è il volto del World Youth Choir : i componenti non sono soltanto dei musicisti straordinari, ma anche dei ragazzi simpaticissimi, con uno spiccato senso dell’amicizia, spirito di umiltà ed un enorme desiderio di imparare dagli altri. Di fronte a tutto questo mi sono sentita molto piccola e desideravo non soltanto vivere questa esperienza, ma trarne motivi di crescita attraverso questo modo tutto nuovo di “fare musica” insieme. I ritmi della tournée erano molto duri: prove no-stop per la prima settimana e poi concerti e spostamenti continui, anche nell’arco di una stessa giornata. La sera dopo una intera giornata di prove, anche se stanchi, ci sedevamo a tavolino a gruppi di poche persone a provare la corretta pronuncia dei canti in lingue diverse, oppure al pianoforte a studiare ancora le parti fino ad impararle a memoria. Miglioravamo di concerto in concerto, perché il livello di preparazione, l’emozione e l’adrenalina crescevano sempre di più. Per chiudere in bellezza il maestro Tonu Kalijuste mi ha affidato un bellissimo “a solo” in un pezzo di Gustav Malher; il momento personalmente più gratificante. Stando a contatto per circa un mese con la realtà del World Youth Choir, ho veramente compreso a pieno il significato della parola “Coro”, una bellissima realtà creata da persone profondamente legate tra loro che cantano in armonia, sulla stessa lunghezza d’onda, con lo stesso respiro, lo stesso ritmo... È come un grande “cuore”, all’interno del quale ogni battito acquista un suo senso, ed è allo stesso tempo un piccolo ingranaggio, che col suo movimento fa vivere un organismo più grande, capace di suscitare emozioni straordinarie. È un’esperienza che auguro a tutti i musicisti di provare almeno una volta nella vita. 13 attività dell’Associazione Coro giovanile mondiale 2002 di Emanuele Nocco 14 Il Coro Giovanile Mondiale è un progetto finanziato dalla Federazione Internazionale della Musica Corale (IFCM), da Gioventù Musicale Internazionale (JMI) e da Europa Cantat. Formato da 80 coristi tra i 17 e i 26 anni, provenienti quest’anno da 32 paesi del mondo, il coro si riunisce ogni estate in un diverso stato per due settimane di intense prove. Dopo la preparazione del programma da concerto, il coro parte per un tour di concerti nel paese ospitante e nei limitrofi. Per questa sessione, la direzione del coro è stata affidata alle mani esperte del maestro Tõnu Kaljuste, estone, uno dei massimi esponenti mondiali della musica corale. Ci siamo tutti ritrovati l’11 agosto a Chicago, ospitati dall’UIC, University of Illinois at Chicago, e per le prime due settimane circa, abbiamo sostenuto un ritmo di prova molto elevato: ogni giorno si cantava tra le sette e le nove ore! Il programma di questa sessione prevedeva una prima parte in cui i pezzi erano per più cori: Spem in alium numquam abui, di Thomas Tallis, a 40 voci in otto cori, due pezzi di G. Mahler per 4 cori, il Miserere di Knut Nystedt a 16 voci, e per finire prima dell’intervallo, l’ultima fatica corale di Arvo Pärt, Which was the son, a otto voci. Nella seconda parte del concerto abbiamo eseguito alcuni brani da una cantata popolare del russo N. Sidelnikov, la Geographical Fugue di E. Toch, e per chiudere tre brani tratti da Ingerian Evenings di Veljo Tormis. Dopo la fase di prove, siamo partiti per la tournée: otto concerti in dieci giorni con anche una giornata in studio per registrare il CD. La tournée è stata per me l’esperienza più bella di tutto il mese passato con questi amici; come credo per tutti le persone appassionate di cori, il momento del concerto è quello più atteso. In particolare gli ultimi giorni passati a Minneapolis, ospiti del Simposio Mondiale di Musica Corale, sono stati davvero speciali: due concerti nella cattedrale di S. Paolo, il primo aperto al pubblico, mentre il secondo per tutti i partecipanti al simposio; sono stati due momenti davvero molto forti emotivamente: in particolare la seconda serata, in cui, in una platea di circa 2500 persone, si potevano scorgere i volti curiosi ed attenti di nomi come A. Armstrong, G. Graden, E. Ericson, M. Hogan (per nominarne solo alcuni!!), è stata indimenticabile: ognuno di noi del coro ha dato davvero il massimo. Vedere poi, dopo Hich bin der Welt di G. Mahler, diverse persone commosse e con le lacrime agli occhi, è qualcosa che ancora adesso che sto scrivendo mi fa venire i brividi. A tutt’oggi, mentre sto già cercando il volo per andare in Belgio dopo Natale per la sessione europea, sono in contatto mail con molti amici del coro: sì, proprio amici, perché nonostante le differenze culturali enormi, scopri giorno dopo giorno che chiunque tu abbia al tuo fianco nel coro, giapponese, sud africano, bosniaco, malese o belga, desidera le stesse cose che desideri tu. L’unico consiglio che posso lasciare al lettore è questo: se rientri nell’età adatta per far parte del World Youth Choir, devi assolutamente provare ad entrare, perché l’esperienza vissuta quest’estate mi ha arricchito molto, e così può arricchire chiunque, a partire dalla prossima sessione estiva che si svolgerà in Svizzera, nelle vicinanze di Zurigo, con concerti anche in Austria ed in Italia. S i è conclusa sabato 7 settembre con uno strepitoso concerto finale la quinta edizione della Settimana Internazionale di Canto Corale “Alpe Adria Cantat” a Jesolo (VE) – Italia. L’evento, che ogni anno regala grandi soddisfazioni alla FENIARCO, era organizzato per la prima volta in collaborazione con EUROPA CANTAT; una sinergia che si è dimostrata vincente e che ha garantito un vero successo, raccogliendo consensi unanimi da partecipanti, accompagnatori e docenti. Domenica 1 settembre 300 persone avevano raggiunto il Lido di Jesolo, vicino a Venezia, affollando il Villaggio Marzotto, struttura dotata di spiaggia, appartamenti, ristorante, teatro, sale per gli ateliers e chiesa, che per l’occasione si è trasformato in una mini Città della Musica. Italia, Spagna, Grecia, Olanda, Francia, Belgio, Austria, Russia e Portogallo, i paesi rappresentati; giovani, adulti e bambini, tutti rapiti dal fascino del canto e desiderosi di accrescere e migliorare le proprie conoscenze. Con questo spirito è stata vissuta questa intensa settimana di settembre, con l’ultimo splendido sole estivo, la spiaggia ed il mare, che hanno trasformato il soggiorno dei cantori in una sorta di vacanza-studio. Durante la settimana gli ateliers hanno lavorato mediamente 6 ore al giorno; all’ora del tramonto poi il momento del canto comune, al quale i corsisti partecipavano per costruire un repertorio da presentare al saggio finale. Di eccellente valenza artistica gli ateliers proposti e i relativi docenti. Giorgio Guiot, didatta musicale e sperimentatore della metodologia Goitre, ha condotto l’atelier rivolto ai cori di bambini e ai loro direttori. Un laboratorio che ogni anno richiama molti piccoli partecipanti, subito trasformati nelle mascottes del gruppo, e che allieta i visitatori e gli ospiti del villaggio con colori e canti. Vincitore dell’ultimo Gran Premio al Concorso Internazionale di Arezzo, Stoyan Kuret ha incantato i partecipanti dell’atelier di Musica Contemporanea. Nonostante la complessità della materia anche i corsisti meno provvisti di solide base musicali si sono potuti avvicinare ad un repertorio interessante ma anche insidioso, proponendo nel saggio finale un’esecuzione particolarmente convincente dei brani studiati. Gli atelier di Musica della Scuola Veneziana e Musica Romantica, uniti all’ultimo momento per esigenze organizzative, sono sta- attività dell’Associazione V SETTIMANA INTERNAZIONALE DI CANTO CORALE ALPE ADRIA CANTAT 2002 di Alessandra D ’Andrea to magistralmente diretti dai noti maestri Filippo Maria Bressan e Hansruedi Kaempfen (anche Vicepresidente e Presidente della Commissione Artistica di Europa Cantat). Gli iscritti a questi ateliers hanno così potuto partecipare alle lezioni di entrambi, approfondendo le conoscenze interpretative dei periodi musicali trattati. Durante il concerto finale il pubblico ha potuto constatare come il lavoro di una settimana, sotto l’abile conduzione di direttori d’eccezione, si sia concretizzato in pulite concertazioni. Evidente l’entusiasmo dei coristi e l’efficacia dei messaggi musicali trasmessi anche durante l’esibizione del gruppo dello svedese Fred Sjoberg. L’appassionato direttore dell’atteso e affollato atelier di Spiritual e Gospel, si è avvalso della valida collaborazione di Stefan Berglund, abilissimo pianista che ha stupito e coinvolto i frequentatori di tutti gli ateliercon le sue magiche acrobazie. Per un giorno la musica ha lasciato legittimo spazio al turismo; durante la giornata di giovedì sono state infatti organizzate due visite guidate. La prima a Venezia, perla di rara bellezza architettonica e patria di grandi compositori come Gabrieli, Monteverdi e Cavalli, fondatori di quella Scuola Veneziana approfondita proprio in uno dei cinque laboratori. La seconda a Trieste, meta di turisti, in particolare italiani, che hanno desiderato visitare questa splendida città di confine, ancora intrisa del lustro asburgico e che ri- Ora che la splendida settimana vissuta a Lido di Jesolo, in compagnia di ragazzi di tutte le età e di tutti i paesi è finita, mi manca. Benchè durante quei giorni svegliarmi presto al mattino o correre a destra e a sinistra mi stancasse, il modo interessante e coinvolgente di apprendere la musica, mi ha reso leggeri i corsi, che erano ottimi, e dei quali tutti i ragazzi, sembravano contenti. Anche sull’insegnamento non c’è niente da dire, perché comprendeva insegnanti d’alto livello, di tutti i paesi e con anni di esperienza alle spalle. Senza contare che erano molto simpatici (noi abbiamo avuto modo di conoscere e lavorare in particolare con il M° Guiot) e spesso, durante un’esecuzione, una bella risata ci scappava. Un’altra cosa interessante e divertente è stata il “canto comune” che, purtroppo, io ho provato solamente una volta durante l’arco dei sette giorni. Mi è piaciuto molto perché sono riuscita a stringere amicizie anche con ragazze russe (sfoggiando il mio “impeccabile” inglese) e a conoscere canti molto buffi e insegnanti altrettanto stravaganti ma veramente bravi. Poi i concerti, che si tenevano nel teatro del villaggio, che hanno visto protagonisti cori davvero bravi, sono stati la goccia che mi ha fatto apprezzare ancora di più l’organizzazione della Feniarco che ha preparato tutto questo. Che dire di più oltre al ringraziare la Fondazione Marzotto che ci ha ospitato (e oserei dire a volte anche sopportato per via del troppo 'rumore') e alla Feniarco che, ripeto, ha reso possibile questo soggiorno veramente istruttivo sia dal punto di vista musicale che da quello culturale. Concludo dicendo che aspetto ansiosa il prossimo anno per poter rivivere tutto questo, sempre se è possibile, e per poter ritrovare le persone e i ragazzi fantastici conosciuti quest'anno. Silvia Gaiani (corista coro Voci Bianche "Citt à di Pa rma") mane uno dei simboli più significativi dell’integrazione tra i popoli. Una settimana faticosa ed intensa dunque, ma ricca di soddisfazioni per tutti. Proprio per questo, noi organizzatori desideriamo ringraziare, tramite questa rivista, tutti i numerosissimi partecipanti che ci hanno scritto per ringraziarci del bel soggiorno trascorso. Vi aspettiamo per l’edizione 2003!!! 15 Credo che l'entusiasmo, la luce che ho visto negli occhi degli undici ragazzi del Coro Voci Bianche "Città di Parma", che con me hanno partecipato alla Settimana Internazionale di Canto Corale a Lido di Jesolo, commentino da soli l'importanza di una esperienza come quella di Alpe Adria Cantat. L'efficacia e la professionalità dei docenti, la cortesia degli organizzatori e dei ragazzi che lavoravano in segreteria, la possibilità di confrontarsi con altre realtà in maniera positiva e costruttiva, li ho visti riflettersi su di loro. E per questo li voglio ringraziare per aver reso ulteriormente speciale la settimana a Jesolo. Se dovessi farmi travolgere dall'insieme di emozioni e pensieri che il ricordo di quella esperienza mi evoca ne nascerebbe uno scritto romanzato e sentimentale, con il rischio di sembrare sdolcinati ed eccessivi. In questo modo le mie sarebbero solo parole, parole tante volte insufficienti e limitanti. Preferisco, allora, fare soltanto una considerazione da unire allo scritto di Silvia (una delle "mie" coriste). Credo che in senso generale la peculiarità e l'unicità di un'esperienza come quella di Alpe Adria Cantat nasca innanzitutto dal connubio musica/natura/coralità. In quei giorni è come se questi tre elementi avessero ritrovato la loro radice comune ricongiungendosi e offuscando nello stesso tempo quella linea di separazione che con il tempo l'uomo ha disegnato. Eravamo continuamente avvolti dalla musica, dal mattino alla sera, tra le lezioni negli atelier, l'ora di canto comune, i concerti e la sinfonia di suoni, di profumi e di colori provenienti dal parco del Villaggio….Anche la notte ci si addormentava cullati dalla 'voce' del mare. Credo nell'importanza di una coralità fatta in maniera seria. Una coralità che, nella sua doppia componente musicale e sociale, diventa mezzo espressivo, educativo e formativo. E questo è quello che ho 'respirato' a Jesolo. Francesca Carra (direttore Coro Voci Bianche "Citt à di Pa rma) scheda regione FE.R.S.A.CO. Federazione Regionale Sarda Associazioni Corali RECAPITI Presidenza: Via del Rosmarino, 17 - 07026 Olbia tel.0789/24627 - cell. 347/8537905 Sito internet: e-mail: http://web.tiscali.it/fersaco [email protected] - [email protected] BREVE STORIA DELLA FEDERAZIONE 16 La nascita della FE.R.S.A.CO (Federazione Regionale Sarda Associazioni Corali) risale formalmente al 3 novembre del 1990, quando a Nuoro, per iniziativa di dieci presidenti e direttori di alcuni cori rappresentanti le quattro provincie sarde, venne firmato l’atto costitutivo della FERSACO, presente l’allora presidente della FENIARCO Dino Stella. Le ragioni di tale istituzione sono pressoché uguali a quelle delle altre associazioni regionali, con in più – forse – quella di superare un certo “individualismo”, quasi una sorta di allergia (tipicamente sarda) a forme di associazionismo che possano vincolare o costringere entro paletti, schemi e progetti la spiccata tendenza a camminare, agire, produrre da soli. Sotto questo profilo, la costituzione di una federazione di cori è stata, allora, una grande vittoria e contemporaneamente la testimonianza di una esigenza che lungo il corso degli anni successivi si mostrerà sempre più chiara (anche se di non facile realizzazione): quella di vivere insieme una esperienza di crescita musicale consapevole, coerente con le proprie tradizioni, adeguata alla realtà di ogni singolo coro. Nella ricerca di una propria strada e di un ruolo attivo da far valere nei confronti dei singoli cori, passarono, da quel novembre del 1990, alcuni anni durante i quali all’interno della FERSACO andavano delineandosi, lentamente e faticosamente, le singole cornici entro le quali si dovevano collocare i progetti da realizzare. Per uscire fuor di metafora, si stavano manifestando con molta nitidezza alcune esigenze: 1) i direttori dei cori dovevano passare da uno stadio di incertezze direttoriali e di fumoserie nella concertazione a quello in cui dovevano emergere precise e sicure competenze negli ambiti di loro specifica pertinenza (conoscenza dei compositori che si affrontavano; capacità di scelte interpretative coerenti con lo stile dei brani; sicure indicazioni nell’utilizzo della voce, degli equilibri sonori, dei giusti colori); 2) il cantore doveva uscire da uno stadio di “passivo”, inerte e semplice esecutore per inoltrarsi in un più consapevole e partecipe ruolo di ricreatore di sottili emozioni e di impercettibili sensazioni interiori da trasmet- ORGANI STATUTARI CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Antonio Delitala Vice-presidente Patrizia Ibba Consiglieri Prov. Ca: Antonio Azzena Ignazio Picciau Prov. Nu: Mariano Casula Franca Manca Prov. Or: Patrizia Ibba Paolo Sedda Prov. Ss: M.Teresa Giangrande Rappr. Commissione Artistica: Franca Floris COMMISSIONE ARTISTICA Franca Floris (Presidente) Antonio Sanna Giampaolo Mele COLLEGIO SINDACALE Alicia Gibelli (eff.) Ettore Sciolla (eff.) Antonello Mannea (eff.) Angelina Figus (suppl.) Giuseppe Spano (suppl.) CORI ISCRITTI n. 58, con un numero totale di iscritti di circa 1500. tere ad un pubblico sempre più interessato ed attento; 3) il concerto doveva costituire un momento di forte tensione emotiva attraverso il quale l’ascoltatore avrebbe dovuto vedere transitare la propria identità culturale, riconoscere il proprio vissuto sociale, visitare nuove culture musicali diverse dalle proprie; 4) l’incontro con le altre realtà corali del territorio regionale doveva costituire non tanto un confronto con esclusiva connotazione competitiva quanto una occasione di conoscenze, scambi di opinioni ed esperienze, riflessione personale sul lavoro svolto; 5) gli aspetti amministrativi e fiscali richiedevano – man mano che ci si sarebbe inoltrati nei meccanismi burocratici – competenze e, conseguentemente, aiuti sempre più specifici e puntuali. L’elaborazione lenta, matura e consapevole - da parte di tutti i presidenti e i direttori dei cori sardi - dei punti sopra descritti portò, qualche anno fa, ad elaborare una serie di progetti, mirati ad obiettivi specifici e da realizzarsi in fasi diversificate e con livelli di competenze sempre più alti. Per realizzare tutto questo ci si dotò, innanzi tutto, di uno strumento di indirizzo chiaro e vincolante sotto il profilo artistico - la Commissione Artistica - composto da persone sulle quali convergessero la stima di tutti i membri della Federazione: il M° Antonio Sanna, la Prof.ssa Franca Floris e il Prof. Giampaolo Mele. Essi elaborarono, per il primo anno di attività, due corsi. Il primo si realizzò nel luglio del 1999, ad Oristano, con il M° Mario Fulgoni, ed ebbe come tema l’analisi della partitura. Il corso fu seguito sia dai direttori che dai coristi, a dimostrazione del fatto che tutte le problematiche legate alla esecuzione dei brani dovevano transitare - naturalmente con modalità differenziate e con specificità di ruoli - attraverso le scheda regione due figure del coro: il direttore ed il cantore. Il secondo corso si tenne nell’ottobre di quello stesso anno e venne suggerito dalla necessità di porgere attenzione e di dare risposte a quei gruppi che, pur facendo parte di una associazione nata con il primario intento di studiare ed approfondire la polifonia colta, facevano tuttavia del canto popolare il loro esclusivo repertorio. A Berchidda (un vivace centro della Gallura, sede fra l’altro, dell’ormai famoso festival Time in jazz promosso da Paolo Fresu) venne organizzata (e finanziata dall’Amministrazione comunale) una giornata di studi sul tema “La polivocalità sarda fra tradizione e contraffazione” il cui relatore era il compianto etnomusicologo Prof. Pietro Sassu. L’interesse e la partecipazione che corredarono questi due primi incontri suscitarono, all’interno della Federazione, riflessioni e suggerimenti utili per delineare progetti più ampi e articolati, che investissero ambiti di pertinenza specifica del direttore. Pertanto, l’anno successivo la Commissione Artistica programmò quattro incontri: il corso sulla musica popolare, sempre con il Prof. Pietro Sassu; il corso di lettura della partitura, con il M° Mario Fulgoni; il corso di tecnica della direzione, con il M° Pierpaolo Scattolin; il corso di canto gregoriano, con la Dott.ssa Bruna Caruso. Nel 2001 la Commissione Artistica consolidò i medesimi progetti, anche se due con docenti diversi: il convegno sul canto popolare ebbe come relatore il Prof. Paolo Merkù e il corso di canto gregoriano il Prof. Guido Milanese; gli altri due (lettura della partitura e tecnica della direzione) mantennero i medesimi docenti: il M° Mario Fulgoni e il M° Pierpaolo Scattolin. Nell’ottobre del 2001, in occasione del rinnovo delle cariche sociali, l’Assemblea della Federazione riconfermò Presidente, per il triennio 2002/2004, il M° Antonio Delitala mentre il nuovo direttivo decise di avvalersi ancora della precedente Commissione Artistica. Nel frattempo, all’interno della Federazione venivano lentamente emergendo – durante i dibattiti nelle assemblee e durante i corsi - altre richieste legate sia alla esigenza di acquisire specifiche, aggiuntive competenze tecniche, sia alla necessità di una maggiore diffusione, nel territorio, dei corsi che, per ragioni di bilancio, si realizzavano soltanto ad Oristano, città privilegiata e per la sua posizione geografica e per il trattamento economico che la direzione dell’Hotel Mistral 2 offriva ai corsisti. La Commissione Artistica, pertanto, accogliendo suggerimenti, pareri, idee, definì per il 2002 una serie di iniziative che avrebbero abbracciato diversi campi, da quello tecnico-vocale a quello fiscale-amministrativo. Si iniziò con una proposta innovativa: il M° Antonio Sanna, in quattro incontri (uno per ogni provincia e in periodi fra loro distanti) concertò due mottetti di G.P.da Palestrina, utilizzando come coro laboratorio tutti i partecipanti e mostrando (soprattutto ai direttori più giovani ed inesperti) quali sarebbero dovuti essere, nell’analisi di ogni brano, gli elementi musicali, letterari, storicoliturgici da evidenziare ed esprimere con coerenza e correttezza vocale. La seconda iniziativa riguardò gli aspetti fiscali ed amministrativi delle associazioni: quattro relatori del S.I.S. (Sviluppo Impresa Sociale) di Sassari, i dottori Nicoletta Arru, Cecilia Godani, Francesco Coronas e Rosario Musmeci, affrontarono alcuni aspetti legati ai problemi più squisitamente burocratici. La terza iniziativa venne dedicata alla musica popolare: a Nuoro, nell’auditorium del Museo Etnografico Sardo, il Prof. Ignazio Macchiarella ed il Prof. Giampaolo Mele trattarono, rispettivamente, i seguenti temi: “Il canto sacro popolare in Sardegna nella Settimana Santa” e “Riflessioni sul canto sacro popolare in Sardegna e le fonti manoscritte”. La quarta si concentrò esclusivamente su un tema molto sentito da tutta la coralità italiana: il problema della vocalità in tutti i suoi aspetti tecnici e musicali. A tenere il corso venne chiamato un musicista che da anni rivolge il proprio interesse e i propri studi ad approfondire tale argomento, il Prof. Giuseppe Costi che, nel presentare il Metodo Funzionale della Voce di Gisela Rohmert, affrontò con grande competenza e puntualità le varie problematiche legate alla corretta emissione della voce. La quinta e la sesta iniziativa vennero rivolte ad ap- Il Presidente FE.R.S.A.CO. Antonio Delitala profondire argomenti già affrontati negli anni precedenti: la tecnica direttoriale (con il M° Pierpaolo Scattolin) ed il canto gregoriano (con il Prof. Guido Milanese). Come facilmente si può notare, la Commissione Artistica ha agito in questi quattro anni elaborando i corsi con precisi e quasi selettivi scopi: indurre i responsabili dei cori a progettare il loro lavoro su obiettivi chiari e raggiungibili; definire i propri ruoli con solide conoscenze tecnico-musicali; comporre fra direttore e coristi un corredo di relazioni intessuto - sul piano umano - di rispetto, stima e riconosciute competenze. L’esplicita e corale approvazione di questi progetti (manifestata sia con cortesi ed affettuose parole, sia con la convinta partecipazione ai corsi) acquista per la Federazione un valore ancora più significativo e ricco se si pensa che tutto questo è stato realizzato con le sole quote associative dei cori! Pertanto tutte le altre iniziative (rassegne, concorsi, riviste, etc.) che di per sé costituiscono una utile dotazione nell’articolare il cammino dei cori sono state e sono di volta in volta valutate come strumenti il cui uso verrà suggerito sia dalla fisiologia di una lenta ma crescente maturazione, sia da aiuti finanziari degli Enti pubblici che, però, finora non hanno ritenuto utile e produttivo (o quanto meno lo hanno sottovalutato) sostenere una Federazione che, per statuto, si fa carico di coadiuvare - con strumenti appropriati ed interventi mirati - 57 cori e circa 1600 persone che, nella quotidianità nascosta e modesta dei nostri piccoli centri, promuovono aggregazione, cultura e solidarietà. 17 notizie dalle regioni A U.S.C.I. Unione Società Corali del Friuli Venezia Giulia Via Altan 39 33078 SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN) Presidente: Sante Fornasier 18 nche quest’anno l'USCI Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con altre realtà (tra le quali si segnalano la Regione Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Regionale per lo Spettacolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone), sulla scia della positiva esperienza del 2001, vuole porre in evidenza la vitalità delle manifestazioni legate al periodo natalizio - manifestazioni che non si esprimono solo attraverso le funzioni religiose, ma investono molteplici aspetti della vita quotidiana - proponendo un originale percorso vocale e strumentale costituito da una serie di concerti distribuiti nel territorio regionale e allargati alle regioni confinanti dell’Alpe Adria. "NATIVITAS – CANTI E TRADIZIONI NATALIZIE DELL’ALPE ADRIA" si pone quale stimolo alla ricerca nei rispettivi territori, con l’obiettivo primario di favorire la riscoperta e la riproposta di tradizioni musicali locali particolarmente significative. Accanto a riti e suggestioni popolari e a proposte basate sul patrimonio musicale della nostra regione prenderanno vita occasioni concertistiche il cui tema non solo rispetterà il contesto natalizio ma rivelerà, in più, un intento progettuale e unitario. Questo è dunque l’intento generale della manifestazione che comprende 26 concerti distribuiti in tutto il mese di dicembre fino all’Epifania e che coinvolge tutto il territorio regionale con alcune serate anche in Slovenia e Carinzia. Interessanti e originali i programmi che distinguono contenuti diversi, dal recupero delle tradizioni popolari (ad esempio itinerari di canti natalizi in costumi tradizionali), alla proposta di monografie di singoli autori (Mozart, Mendelssohn, Charpentier) a programmi originali con proposte musicali inedite e interessanti, ai concerti d’organo e al Natale dei bambini dedicato ai cori di voci bianche. A livello organizzativo l’allestimento del calendario ha comportato diverse fasi, prima fra tutte la raccolta dei progetti, affidata a dei responsabili per ogni provincia. I progetti sono stati poi selezionati secondo precisi criteri (interesse del contenuto artistico, varietà della proposta nel quadro globale del calendario, coerenza rispetto agli obiettivi del progetto, unitarietà del programma del singolo concerto, distribuzione temporale e logistica). Ogni programma è stato identificato da un titolo che ne sintetizza il contenuto. Non è sempre facile imporre ai cori amatoriali dei tempi che devono tener conto di diverse fasi organizzative e di coordinamento: iniziative di questo tipo contribuiscono dunque a sviluppare nei cori una sempre maggiore progettualità, abituandoli ad una rigorosa programmazione. Nativitas è anche stimolo ad una preparazione più mirata, cosciente ed approfondita del repertorio. Un’importante collaborazione è stata richiesta all’USCI Friuli Venezia Giulia dall’organizzazione della manifestazione sportiva dell’Universiade invernale di Tarvisio per la gestione di una serie di appuntamenti corali da abbinare agli eventi sportivi e culturali in programma. Il progetto proposto è incentrato su diversi aspetti della coralità che possono entrare in relazione con una manifestazione legata alla montagna, all’ambiente universitario, al Friuli. Le serate di gala prevedono così repertori più solenni e allo stesso tempo di facile approccio da parte del pubblico più largo con un concerto dedicato ai cori e alle arie delle opere liriche più famose. I campionati universitari suggeriscono di coinvolgere le realtà accademiche che si dedicano al canto. Quella dei cori universitari è una presenza che si sta affermando anche in Italia, così come in altri paesi europei. Alla manifestazione saranno presenti i due cori accademici della regione. Non possono mancare vivaci dediche al canto di montagna, alla tradizione friulana e giuliana, ad un tipo di repertorio come quello leggero-jazzistico che trova sicuro godimento presso il pubblico più giovane. Per quanto riguarda l’attività editoriale, è uscito recentemente per i tipi dell’editore Pizzicato di Udine, nella collana “Choralia Musica”, il volume “Cantar Saba”, che raccoglie le composizioni premiate e segnalate in sette anni di concorsi di composizione corale organizzati dall’USCI della provincia di Trieste dal 1993 al 1999 e l’uscita del n. 29 di Choralia, la rivista dell’associazione, con un interessante dossier che prende in considerazione il complesso rapporto tra musica e testo nella composizione corale contemporanea. L ’ARCoPu, da poco ha nominato i nuovi membri della Commissione Artistica: ne fanno parte il M° Filippo Maria Bressan (direttore dell’ Athestis Chorus e già direttore del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma), il M° Mario Rucci (direttore del Conservatorio di Musica “U. Giordano” di Foggia), il M° Donato Falco (direttore del Coro Sudcontrocanto di Bari) ed il M° Agostino Ruscillo (direttore del Coro Iconavetere di Foggia). Si è concluso il Laboratorio di Concertazione e Direzione di Coro organizzato dall’ARCoPu in collaborazione con il Conservatorio di Musica di Monopoli (BA) tenuto dal M° Filippo M. Bressan con due concerti conclusivi il primo dei quali, Venerdì 14 giugno 2002, tenuto a Monopoli presso la Chiesa di S. Antonio ed il A.R.CO.PU. secondo, il giorno successivo, a Villa Castelli presso la Chiesa Matrice. Associazione Domenica 16 giugno si è tenuta a Francavilla Fontana (BR) la IV edizione di “Corinfesta”: rassegna regioRegionale Cori Pugliesi nale alla quale hanno preso parte 8 cori provenienti dalle diverse province pugliesi. I cori partecipanti sono stati: “Gli Amici Cantori”; Brindisi diretti da Eupremio Galasso; la Corale di Francavilla di Francavilla FonVia Margherita tana (BR) diretta da Cosimo Romano; la Schola Cantorum “San Pietro” di San Pietro Vernotico (BR) diretta di Savoia , 13 da Michela Candido; il Coro di voci bianche “Scuola elementare Giovanni XXIII” di Ostuni (BR) diretto da 72029 VILLA CASTELLI (BR) Antonia Mastromarini; la Corale Passionista “P.E. Janssen” di Manduria (TA) diretta Franco Spinuso; il Coro “L. Murialdo” di Foggia diretto da Antonio Forchignone; la Corale “Maria Immacolata” di Villa Castelli Presidente: (BR) diretta da Giuseppe Ciracì; la Corale Polifonica “Valle d’Itria” di Cisternino (BR) diretta da Pierfranco Pierfranco Semeraro Semeraro. Il 5 ed il 6 ottobre scorso si è svolto a Cisternino (BR) in Puglia il III Convegno Nazionale delle Commissioni Artistiche organizzato in collaborazione con la FENIARCO, l’Amministrazione Comunale di Cisternino e l’Amministrazione Provinciale di Brindisi. notizie dalle regioni l 20 e il 21 aprile si è svolto, nella Sede dell'OCC presso la Parrocchia S. Sperato in Reggio Calabria, il secondo Corso di Canto gregoriano al quale hanno partecipato direttori di coro e coristi provenienti da tutta la Calabria. Le lezioni sono state tenute dal Prof. Nino Albarosa Ordinario di Paleografia Musicale all'Università di Udine e presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma. Il 4 e 5 maggio, sempre nella Sede dell'Associazione, il Prof. Walter Marzilli del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma ha tenuto il terzo Corso di Vocalità Corale. O.C.C. Dal 26 al 31, si è tenuto, nella località S. Angelo di Drapia vicino Tropea, il XII Corso di Direzione e Vocalità Corale per Organizzazione direttori e coristi provenienti da tutta Italia, al quale hanno partecipato circa 70 corsisti. Hanno tenuto le lezioni i profesCori Calabria sori: Giovanni Acciai, M. Luisa Sanchez Carbone, Don Giorgio Costantino, Walter Marzilli. Gli insegnamenti vertevano su argomenti di direzione e vocalità oltre che di musicologia. Il tema scelto: “La polifonia sac/o Parrocchia cra e profana nel periodo barocco con particolare attenzione alla produzione dei musicisti calabresi”. I docenti e gli alS. Sperato lievi del corso si sono, infatti, soffermati per una settimana a studiare la Messa Brevis del grande musicista calabrese del 89133 Reggio Calabria settecento Leonardo Vinci, riscoprendone la grandezza e la bellezza compositiva che ha fatto di Vinci uno degli autori più importanti della Scuola Napoletana. Presidente: Il 16 settembre, nella Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, si è tenuto il VII appuntamento con la Rassegna di Canti Giorgio Costantino Mariani “Madonna della Consolazione". I gruppi corali partecipanti 12, i quali, oltre a presentare brani di libera scelta di ispirazione mariana, insieme hanno cantato il mottetto appositamente composto per la manifestazione Salve Mater Consolationis di Giorgio Costantino e il Magnificat di Fiorenzo Brigadoi. La manifestazione è stata preceduta dalla celebrazione dei Vespri solenni, presieduti dall’Arcivescovo Metropolita Mons. Vittorio Mondello, alla quale hanno preso parte in canto tutti i coristi presenti, circa 400. Tutti i cori partecipanti hanno ricevuto un’artistica targa con medaglia d’oro massiccio raffigurante la Madonna della Consolazione, e poi hanno partecipato a una lieta cena presso il panoramico ristorante Concorde. La OCC, dopo una breve pausa autunnale, si prepara all’ultimo grande appuntamento del 2002: la Settima Rassegna Nazionale di canti natalizi e il VI Concorso di composizione ed il V di elaborazione corale di canti natalizi di tradizione orale. L'obiettivo del concorso è quello di stimolare la produzione di musica corale calabrese e la conservazione delle tradizioni musicali orali legate alle festività natalizie. Inoltre tutti i brani in concorso devono essere eseguiti da un coro. Una giuria, composta da eminenti musicisti attribuirà 4 premi di 300 euro ciascuno ai compositori e ai cori che si qualificheranno ai primi posti. Per quanto riguarda l’attività editoriale è stato pubblicato un fascicolo con i brani premiati nelle precedenti edizioni dei concorsi di composizione e di elaborazione corale; il volume è stato presentato alla Fiera del libro di Torino il 17 giugno 2002 nello stand della Feniarco. Mentre il sito on-line, www.digilander.libero/OCC, offre la possibilità di comunicare le nostre iniziative non solo ai cori calabresi ma con tutti quelli sparsi per l’Italia e il mondo. Continua la collaborazione con il Conservatorio di Reggio Calabria per la gestione del corso sperimentale di Vocalità Corale, approvato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, unico nel suo genere in Italia. Il 9 novembre 2002 in occasione dell'incontro degli operatori della cultura e delle comunicazioni sociali con il Santo Padre il coro dell'OCC, formato dai migliori elementi di 16 cori calabresi, ha salutato il Papa con il canto "Tu es Petrus" a 5 voci di Lorenzo Perosi e l'Exulta et lauda di Licinio Refice, ed ha animato la liturgia della Parola presieduta dal Cardinale Ratznger, è inoltre intervenuto diverse volte, con altri canti. Ecco l’evento raccontato da un giornalista presente all’incontro: “Metti assieme 180 cantori, il grande organo dell’Aula “Paolo VI”, un’orchestra di ottoni, una platea di seimila anime e il Santo Padre, Giovanni Paolo II; metti assieme tutto questo e vedrai che verrà fuori un qualcosa di straordinario, di unico, di irripetibile. Per parecchio tempo i componenti del coro Laudamus, con il loro direttore don Giorgio Costantino, e gli altri rappresentanti dell’Organizzazione Cori Calabria, sentiranno risuonare nelle orecchie il lungo applauso che ha salutato Exulta et lauda, il canto finale, quello che ha posto il sigillo sul Convegno Nazionale "Parabole mediatiche: fare cultura nel tempo della comunicazione", organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana.” Un momento storico – ripeteva alla fine una giovane corista - c’è in tutti noi la consapevolezza di aver partecipato ad un evento davvero importante. Unanime è stata l’approvazione per l’esibizione e per la direzione dei coristi calabresi, definiti da Avvenire “colonna sonora dell’incontro con Giovanni Paolo II”. E questo incontro del Papa con gli operatori della comunicazione e della cultura, è stato aperto da un imperioso “Christus vincit” che ha anticipato la bellezza del “Magnificat” di Fiorenzo Brigadoi, per soli e coro a quattro voci, organo ed ottoni. Le quattro voci erano di Anna Casile, Francesca Canale, Antonello Billè, Nino Mercurio e Maurizio Muscolino. L’ingresso del Santo Padre nella grande aula è stato salutato con il canto “Tu es Petrus”, di Lorenzo Perosi, prima di chiudere, come detto, con l’Exulta et lauda di Licinio Refice. Poi sono stati applausi e complimenti che arrivano da ogni parte. Tra gli altri si sono complimentati con don Giorgio, il Cardinale Camillo Ruini, il segretario della Cei, Mons. Giuseppe Betori, il quale ha rimarcato come il coro calabrese ha saputo dare solennità all’incontro con il Papa. Dunque, all’esibizione del “grande coro allargato” è seguito un altro coro di unanimi consensi. Forse cadremo nel campanilismo se diremo che ci siamo senti orgogliosi, come calabresi, quel giorno. “I coristi sono calabresi – si diceva al sacerdote che sedeva accanto e che veniva dal nordest - vede, quello che suona la tromba è il maestro Ascioti, è un amico, lo conosco personalmente”. Ma non è questo che rende stupenda quella giornata. Piuttosto la conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che anche in Calabria, in una terra additata come marginale e periferica, possono nascere cose grandi. Come pure il forte segnale di un’attività culturale e formativa davvero immensa, che si svolge quotidianamente nelle più lontane e sperdute parrocchie, dove il piccolo coro parrocchiale riesce a rivestire un ruolo fondamentale per l’aggregazione di giovani e meno giovani. I 19 notizie dalle regioni l 27 ottobre u.s. si è riunita l’Assemblea dei direttori dei cori associati alll’A.BA.CO. che ha visto la partecipazione di tutti i direttori. Nella riunione si è discusso, dopo sintetica relazione del Presidente Guido Cicchetti relativa all’Assemblea Nazionale della FENIARCO. tenutasi a Perugia il 19 e 20 ottobre, di proposte per l’organizzazione della Rassegna dei cori associati e per le attività didattiche e corsuali da realizzare nell’anno 2003. Nella seduta inoltre è emersa l’esigenza di realizzare un sito INTERNET dell’Associazio-ne in cui inserire delle pagine contenenti materiale informativo da utilizzare per tutti i cori associati. Il Consiglio direttivo ha stabilito, che anche per il 2003 e precisamente il 23 febbraio, si terrà la 4a Rassegna delle corali iscritte che si svolgerà nella città di Melfi (PZ). L’obiettivo che ci si prefigge è quello di riunire tutte le corali in modo che i coristi possano trovare un momento di aggregazione e scambiare le proprie esperienze. Inoltre nella mattinata, sarà invitato un direttore di esperienza per concertare un brano che i cori insieme eseguiranno alla fine del concerto serale. Per quanto concerne le attività didattiche è emersa l’esigenza di programmare un corso di vocalità per i coristi ed un corso di direzione corale per i direttori, di conseguenza il Consiglio dei direttori ha deliberato di organizzare nel mese di Luglio un corso di vocalità e di direzione corale della durata di quattro giorni (dal giovedì alla domenica) che sarà aperto a tutti i coristi e direttori che ne faranno richiesta. Per la realizzazione dei corsi saranno interpellati maestri esperti nel campo della vocalità e della direzione corale e le date con l’intera programmazione saranno rese note e divulgate dopo che i suddetti maestri avranno dato la loro disponibilità a tenere i corsi. I A.BA.CO. Associazione Basilicata Cori Piazza del Sedile, 3 75100 Matera Presidente: Guido Cicchetti omenica 21 settembre 2002 a Catania si è svolta l’Assemblea ordinaria dell’ ARS Cori per il rinnovo delle cariche statutarie. A seguito delle elezioni il nuovo direttivo risulta così composto: Presidente Francesco Rapisarda; Vice Presidente Nunzio Schilirò - Consiglieri: Alfio Penna; Piero Oliveri; Francesco Saverio Messina; Salvatore La Rosa; Shara Pirrotti - Sindaci Revisori: Giuseppe Di Gaetano; Giuseppe Ricca; Gianfranco Nicoletti. Si è conclusa domenica la quarta edizione del Festival corale internazionale «Don Salvatore Romeo • Città di Trecastagni». Un ricchissimo fine settimana all’insegna della musica; note e voci provenienti da ogni dove si sono snodati nell'articolato programma stilato in collaborazione con l’ARS Cori e l'operoso gruppo direttivo, sostenuto dal presidente don Alfio Torrisi, dal vicepresidente Alfio Daniele Pittera, sotto la direzione artistica del maestro GianA.R.S. Cori domenico Dinaccio. E così sabato e domenica dieci gruppi hanno preso parte al festival corale, ancora nel ricordo Associazione del maestro Franco Greco, lungimirante ideatore della manifestazione, tra sonorità medievali, coinvolgenti tradiRegionale zionali anglo americani e malinconici spirituals, fino a giungere alle melodie di Brahms e Mendhelsson nel conCori Sicilia certo di gala che si e svolto sabato sera al Teatro comunale. Sul palco si sono alternati gli americani del coro «VoiVia Mons. La Rosa, 1 ce of Zion», guidati dal direttore Wayne Shelton con il pastore Stephen Nichols, la corale siciliana di Avola, diretta dal maestro Salvatore La Rosa, la corale polifonlca «Benedetto Marcello» di San Giovanni La Punta, diretta dal96016 LENTINI (SR) la maestra Angela Patti,la corale «Maria SS. del Rosario» di Fieri; diretta dal maestro Giuseppe Mignemi. La rasPresidente: segna ha visto anche la partecipazione straordinaria del gruppo folcloristico catanese «La Zagara», diretto da Enzo Franco Rapisarda Gagliano, dei messinesi del gruppo vocale «Poliphoniae Studium», diretto dal maestro Carmelo Crinò, del «Gospel Fellowship Choir» diretto dal maestro Edward Withe, un'atmosfera da congregazione d'America con le tuniche di raso lucido a tinte sgargianti che ha mandato in delirio il pubblico. Infine, la "Schola Cantorum Don Salvatore Romeo» di Trecastagni, diretta dal maestro Dinaccio. Gia sabato mattina gli alunni delle elementari e medie avevano assistito al Comunale al concerto per le scuole, un appuntamento che ha visto le esibizioni dei «Pueri Cantores» del Santuario di Sant'Alfio, accompagnati dalla maestra Cinzia Bella, del coro dell'Istituto comprensivo di Trecastagni «Tomasi di Lampedusa», diretto da Giovanna Monterosso e Rosanna Furnari e del coro del Liceo scientifico «G. Galilei" di Catania, diretto da Dinaccio. Gran chiusura la domenica, tutti i cori si sono radunati nel suggestivo sagrato del Belvedere della chiesa madre e hanno sfilato, eseguendo canti popolari, per le vie del centro storico, accompagnati dai musicisti del corpo bandistico “Citta di Trecastagni” e da colori e danze del gruppo «La Zagara». All'arrivo, in piazza Sant'Alfio, in Santuario si e svolta una solenne concelebrazione eucaristica culminata con la straordinaria «svelata»dei Santi Martiri. D 20 el settore formativo si è realizzato un seminario residenziale di tre giorni per direttori e aspiranti direttori, con 35 partecipanti dei quali 15 provenienti da altre regioni (docenti M. Lanaro, L. Bonavia, F. Zandonà). Alla 15ª edizione degli Incontri corali nella scuola dell'obbligo hanno partecipato 17 complessi scolastici di voci bianche e realtà corali con oltre 500 giovanissimi cantori. Nel corso del secondo semestre sono proseguiti i corsi di perfezionamento presso i Cori iscritti, cui si sono aggiunti 7 corsi svolti per conto e d'intesa con la Federazione Cori di Bolzano. Nel campo dell'attività concertistica sono state realizzate 4 Rassegne di polifonia classica, con la presenza di 13 cori, in altrettante località della provincia. L'Anno internazionale delle montagne è stato celebrato con l'intervento di numerosi cori, i quali nella giornata del 1° Giugno si sono esibiti in vari luoghi della città capoluogo, con l'intervento di poeti e scrittori che hanno recitato brani di loro lavori concernenti la montagna e vari momenti di vita che vi si svolgono: il filò, il carnevale, la Pasqua, il viaggio, la campagna, il riposo, la guerra, il vino, i bambini, la primavera, il futuro ecc. Riccardo Giavina ha composto un brano per coro e orchestra (Le stagioni) che è stato eseguito, a conclusione della giornata, da un coro di bambini formato da 100 elementi e dall'Orchestra giovanile delle Scuole musicali del Trentino, che in chiusura hanno eseguito l'Inno alla gioia di Beethoven. La Federazione ha raccolto testi e interventi in un volume: “Le stagioni del canto corale e delle Montagne”. Le corali polifoniche daranno corso nel periodo natalizio a numerosi concerti nel capoluogo (Armonie di Natale), mentre i cori popolari - sempre in collaborazione col Comune di Trento, concluderanno le manifestazioni per l'Anno delle montagne con cinque appuntamenti presso altrettante sedi di Circoscrizioni cittadine (Incontri in Circoscrizione. Il valore della coralità: i cori cittadini, pensieri, parole e canti). Si è svolto il 1° Dicembre 2002 il Concerto di premiazione dei vincitori dell'XI Concorso internazionale di composizione, armonizzazione ed elaborazione corale con la partecipazione di tredici cori. Nel mese di ottobre si è tenuta la consueta assemblea annuale per gli adempimenti statutari di bilancio. N Federazione Cori Trentino Passaggio Zippel, 2 38100 TRENTO Presidente: Sergio Franceschinelli notizie dalle regioni Associazione Regionale Cori Abruzzo Via Concezio di Rienzo, 82 67030 Introdacqua (AQ) Presidente: Pasquale Colangelo T ra le attività più importanti degli ultimi due anni, il consueto appuntamento annuale della Rassegna Regionale giunta alla XVI edizione con la partecipazione in due serate di otto corali nel prestigioso Teatro comunale di Sulmona. Da quest’anno l’Associazione ha proposto alle corali invitate di presentare un programma di carattere storico basato sulla scoperta di canti inediti abruzzesi. A tal proposito i direttori si sono messi all’opera alla ricerca negli archivi parrocchiali e nelle sede vescovili di musiche inedite di compositori abruzzesi, ad esempio nell’Istituto Tostiano di Ortona a Mare sono state rinvenute numerose musiche inedite di vari autori. Un’apposita commissione sarà addetta a verificare le fonti e le trascrizioni delle musiche proposte. Altra manifestazione di rilievo che ha preso consistenza nel 2000, anno del Giubileo, è quella svoltasi nel Santuario di S. Gabriele che ha assunto un rilievo che va molto al di là del puro fatto corale, è divenuta infatti un’occasione collegiale di compartecipazione con la presenza di oltre 20 corali. Il messaggio che da questo meeting è stato lanciato è evidente: i cori sanno stare insieme, offrire momenti altamente musicali, come durante la rassegna pomeridiana, dimostrando di essere un patrimonio culturale e sociale per tutta la regione. Oltre alle manifestazioni menzionate, l’Associazione sta curando nuove proposte operative tese ad aumentare il contatto tra le associazioni e i suoi maestri e presidenti. Inoltre si cura di aumentare le conoscenze dell’attuale repertorio regionale, con spunti verso una maggiore consapevolezza dello stato dei cori associati (che attualmente hanno raggiunto le 50 unità): - Biblioteca corale abruzzese. Scopi ed obiettivi: creazione di un archivio “virtuale” del repertorio dei cori associati al fine di conoscere il carattere artistico ma soprattutto per creare una base di scambio, di confronto e di arricchimento del materiale esistente, quindi creazione di portale internet; - Istituzione di un premio annuale da assegnare ad una associazione corale che nell’anno precedente si è distinta attraverso la vincita di concorsi, l’organizzazione di concerti, l’opera di riscoperta di musica corale abruzzese di qualsiasi epoca e stile. - La creazione di nuove sezioni di voci bianche e cori scolastici. Su questo ultimo punto l’Associazione ha svolto un’intensa attività nelle scuole medie e superiori, organizzando incontri con un programma di carattere storico – musicale, seminari tecnici e concerti – studio con un bonus di credito formativo ai ragazzi allo scopo di coinvolgere sempre più giovani verso questo tipo di musica. A tal proposito si sono già ottenuti riscontri positivi con la nascita di nuovi cori scolastici. 21 In questo numero i lettori non troveranno la consueta rubrica discografica di Alvaro Vatri. Una grave malattia, evolutasi rapidamente, lo ha privato improvvisamente della moglie Clara, proprio mentre stavamo lavorando a questo numero, in cui lui avrebbe dovuto, tra l’altro, curare il dossier su un tema che gli sta molto a cuore, quello dell’amatorialità. Non sappiamo se il nostro redattore, nonché Presidente dell’Associazione Regionale del Lazio, così schivo e riservato, gradirà questa pubblicità al suo dolore: ma è l’unico modo che abbiamo di testimoniargli il nostro affetto, la nostra stima, il nostro ringraziamento per il suo lavoro, la speranza di rivederlo al più presto tra noi. GIRO GIRO CANTO Ecco finalmente il CD! richiedilo alla nostra segreteria 22 Grazie ai giovani cantori... I MINIPOLIFONICI DELLA CITTÀ DI MILANO RODOLFO AIROLDI SEBASTIANO BEA ELENA BIGNAMI CECILIA BRUNELLI GIACOMO BRUNELLI ALICE CABONI ELENA CAPACCIONI SAM CAPACCIONI ISABELLA CESCHI ELEONORA DEL MARCO MARCELLA DI GARBO OLIMPIA FOÀ MARTA FORNO MICHELE GENOVESE CAMILLA GILARDONI VALERIA GIULINI VERONICA GRASSO ELEONORA LUÈ EVA MARTI FRANCESCA METTE SILVIA PAPALUCA ELEONORA PUGLISI LAVINIA RECORDATI CAMILLA TAURINO GIULIA VIGNOTTI SERENA ZIPPONE pianista: ROBERTO FRATTINI Altro Maestro: ELEONORA DAL BOSCO Direttore: NICOLA CONCI Suono ed editing digitale: MARCO FRATTINI lente d’ingrandimento circolare ENPALS n. 21 del 4 giugno 2002 note esplicative Sante Fornasier - Presidente FENIARCO ALLE ASSOCIAZIONI REGIONALI AI PRESIDENTI E DELEGATI FENIARCO AGLI ORGANI ISTITUZIONALI AI CORI ADERENTI ALLA FENIARCO Sulla interpretazione della circolare n. 21 del 4 giugno 2002 della Direzione Generale ENPALS di Roma, alcuni aspetti, che in modo particolare ci riguardano, non si presentano di facile ed agevole interpretazione. Dopo aver consultato alcuni amici delle nostre associazioni regionali, che ringraziamo per la loro collaborazione, e dopo aver interpellato direttamente la sede Enpals di Roma, siamo ora in grado di darVi i seguenti chiarimenti. 1) L’articolo 5) della circolare stabilisce che anche per i cori amatoriali (compresi quelli non associati alla Feniarco) non è più richiesto il certificato di agibilità a condizione che (recita il secondo capoverso) la manifestazione venga svolta a titolo gratuito (senza ingresso a pagamento) ed i coristi (dilettanti/amatori) si esibiscano gratuitamente senza ricevere alcun compenso, neppure sotto forma di rimborso spese forfetario; ciò significa che la gratuità deve essere riferita esclusivamente alla persona-corista e non al coro, il quale pertanto, essendo un’associazione senza scopo di lucro, può ricevere, per i propri fini istituzionali o quale concorso alle spese della manifestazione, contributi dallo Stato o da Enti Locali, donazioni e sovvenzioni da privati senza perdere il beneficio dell’esenzione dal certificato Enpals. Anche nel caso in cui il concerto sia con biglietto di entrata a pagamento ed il cui incasso venga totalmente destinato alla copertura delle spese della manifestazione, ferma restando la condizione che i coristi siano dilettanti-amatori e che si esibiscano gratuitamente senza ricevere alcun compenso o rimborso spese forfetario, non è necessario richiedere il certificato di agibilità Enpals. A questo proposito va ricordato che i dilettanti-amatori, proprio in virtù della loro attività dilettantistica-amatoriale, il cui connotato essenziale è quello della gratuità, non sono tenuti a richiedere il certificato di agibilità proprio in quanto non vengono ritenuti lavoratori dello spettacolo che sono invece coloro che percepiscono una retribuzione in cambio di una prestazione lavorativa e pagano i contributi in funzione di una futura pensione. 2) Se il coro, pur essendo una associazione amatoriale e senza scopo di lucro, corrisponde invece compensi o rimborsi spese forfetarie ai propri coristi, diventa “datore di lavoro” ed ha quindi l’obbligo di presentare all’Enpals regolare denuncia (mod. 032/U) per l’iscrizione delle persone occupate, provvedere al versamento dei relativi contributi, presentare, se sottoscritti, i contratti e richiedere il certificato di agibilità. Gli stessi obblighi scattano ovviamente nel caso in cui il coro amatoriale si avvale della collaborazione di musicisti professionisti (già iscritti all’Enpals) ai quali vengono corrisposti compensi per le loro prestazioni. 23 prossimi appuntamenti EVENTI FENIARCO 2003 2ª ACCADEMIA EUROPEA PER DIRETTORI DI CORO E CANTORI in collaborazione con ARCOM (Associazione Regionale Cori Marche), Europa Cantat, Comune di Fano e Coro Polifonico Malatestiano FANO 6 - 13 SETTEMBRE 2003 Docenti: Gary Graden e Carlo Pavese Repertorio: Musica Contemporanea Italiana ed Europea Termine per le iscrizioni: 30.04.2003 24 VI Edizione ALPE ADRIA CANTAT Settimana Internazionale di Canto Corale LIDO DI JESOLO (VE) In collaborazione con ASAC Veneto, Europa Cantat, Regione del Veneto 31 agosto – 7 settembre 2003 Atelier n. 1 – Musica per cori di bambini e corso per Direttori Docente: M° Mario Mora Atelier n. 2 – Musica contemporanea Docente: M° Stoyan Kuret Atelier n. 3 – Spiritual e Gospel Docente: M° Fred Sjoberg Atelier n. 4 – Musica romantica Docente: M° Hansruedi Kaempfen Atelier n. 5 – Musica della Scuola Veneziana Docente: M° Filippo Maria Bressan Atelier n. 6 – Laboratorio di improvvisazione vocale Docente: Mª Carla Baldini Atelier n. 7 – Musica per cori d’opera Docente: da definire Termine per le iscrizioni: 30.04.2003 @ Visita il nuovo sito www.feniarco.it prossimi appuntamenti CORO GIOVANILE MONDIALE Nuove audizioni - scadenza 31.01.2003 in collaborazione con IFCM International Center of Choral Music organizza AUDIZIONI per le voci di SOPRANO CONTRALTO TENORE BASSO SESSIONE 2003 - SVIZZERA Le iscrizioni in carta libera vanno inviate entro il 31 gennaio 2003 alla FENIARCO Via Altan, 39 33078 San Vito al Tagliamento (PN) tel. 0434/876724 - fax 0434/877554 e-mail [email protected] PERIODO dal 11 luglio 2003 (arrivo) al 5 agosto 2003 (partenza) SEDE Hasliberg-Goldern - Svizzera TOUR Svizzera, Italia e Austria DIRETTORI MARIA GUINAND (Venezuela) JOHANNES PRINZ (Austria) PROGRAMMA Brani di musica corale tratti dal repertorio contemporaneo della Svizzera; musica contemporanea europea ed americana. CONDIZIONI A carico dell’organizzazione: vitto, alloggio e trasporto durante la tournée; a carico dei partecipanti: viaggio in aereo fino all’aeroporto di Zurigo e ritorno; visti e documenti ufficiali; ogni altra spesa personale. Età dei partecipanti: da 17 a 26 anni; è richiesta una buona conoscenza dell’inglese in quanto sarà la lingua ufficiale della tournée. AUDIZIONI per il CORO GIOVANILE MONDIALE La Feniarco bandisce un’audizione per la preselezione di 12 giovani cantori italiani (3 soprani, 3 contralti, 3 tenori e 3 bassi) che parteciperanno alla formazione ed all’attività artistica del Coro Giovanile Mondiale della I.F.C.M. per la sessione 2003; La domanda di partecipazione, redatta in apposito modulo, va indirizzata alla FENIARCO - via Altan 39 33078 San Vito al Tagliamento (PN) entro il 31 gennaio 2003. Le audizioni nazionali verranno effettuate: - 5 febbraio 2003 a TORINO, con inizio alle ore 10.30, presso il Teatro dell’Istituto Internazionale Don Bosco, via Piazzi 25, per i partecipanti provenienti dalle regioni del Nord Italia; - 12 febbraio 2003 a ROMA, con inizio alle ore 14, presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra, via Torre Rossa 21, per i partecipanti provenienti dalle regioni del Centro Italia; - 10 febbraio 2003 a REGGIO CALABRIA, con inizio dalle ore 10, presso il Conservatorio “Francesco Cilea” Via Aschenez di Reggio Calabria, per i partecipanti provenienti dalle regioni del Sud Italia. Il programma dell’audizione prevede per ogni partecipante: - vocalizzi; - lettura a prima vista; - esecuzione del brano “AVE MARIS STELLA” di Edvard Grieg, nel proprio registro, accompagnati dal pianoforte che eseguirà le altre parti; - Aria o Lied a scelta del candidato (con o senza accompagnamento del pianoforte). Entro il 28 febbraio la Feniarco comunicherà all’I.F.C.M. a Namur i nominativi di coloro che avranno superato le audizioni nazionali, completi per ogni candidato di: - domanda; - dichiarazione di partecipazione con due foto tessera; - autorizzazione dei genitori o del tutore (per i minori); - cassetta o minidisc con la registrazione dell’audizione; - curriculum completo; - un breve scritto (circa 20 righe) in inglese dove il candidato spieghi le motivazioni che l’hanno indotto a partecipare al Coro Mondiale. A fine marzo 2003 una giuria internazionale si riunirà a Namur (Belgio) valutando definitivamente le proposte pervenute dalle selezioni nazionali. Ben 88 cantori, provenienti da tutto il mondo, saranno selezionati per partecipare al Coro Giovanile Mondiale, rappresentando così la propria nazione. La selezione prevede anche la formazione di una lista di cantori di riserva. Tutti i partecipanti alla selezione di Namur verranno contattati direttamente anche dagli organizzatori (IFCM) del Coro Giovanile Mondiale. La Feniarco mette a disposizione, per ciascun corista che verrà selezionato per la tournée, la somma di € 200 quale contributo sulle spese di viaggio. Scarica la domanda di partecipazione dal nostro sito www.feniarco.it 25 MONDOCORO Curiosità, navigazioni, spigolature su Internet, riviste, libri a c ura di Gi orgi o Morandi UN DIPLOMA EUROPEO DI DIREZIONE CORALE E´ 26 un progetto IFCM (Federazione Mondiale per la Musica Corale) presentato da Alessandro J. Cortese (Marketing and Communication Manager di IFCM e membro dell’Organizzazione del Coro Mondiale dei Giovani). Già in fase di avanzato studio, sarà lanciato nel 2004. L’obiettivo è quello di creare nuove possibilità e migliorare l’offerta educativa nel campo della musica corale a livello internazionale. Esso nasce da alcune constatazioni: Vi sono paesi, come gli Stati Uniti, in cui la musica corale è una delle materie principali insegnate all’università; ce ne sono altri (come in Grecia, per citarne uno solo) dove non esistono nemmeno corsi di direzione corale nelle scuole musicali e nei conservatori, nonostante l’esistenza di una buona tradizione corale. Ne sono conseguenza molteplici effetti di cui i più importanti sono la differenza di livello artistico dei musicisti corali professionisti e l’aumento, anziché la riduzione, della differenza fra paesi avanzati e paesi in via di sviluppo. I direttori di coro di molti paesi per migliorare la propria tecnica devono andare all’estero e cercare, nei paesi dove esistono, i corsi o i “master class” necessari, scontrandosi però subito con due problemi: a) Spesso i “master class” hanno breve durata e mancano di continuità; b) Sono molto costosi e pertanto inaccessibili per molti di loro. Ecco, quindi, il nuovo progetto che consiste nell’ integrare e coordinare fra loro tutti i diversi “master class“ organizzati in Europa dai membri della IFCM legandoli in una rete europea. Ne dovrebbe derivare un vantaggio per tutti: • Migliore qualità: questi “master class” definiranno degli standard comuni per quanto riguarda le materie ed i metodi di insegnamento; • Continuità: i diversi contenuti saranno integrati così da rappresentare un ciclo di studi completo; • Efficacia: i budget dei diversi “master class” saranno coordinati allo scopo di giungere ad una migliore redditività. Ci vorrà sicuramente del tempo, ma questa è la strada per arrivare anche a coprire l’odierna mancanza di un diploma in campo corale che sia riconosciuto a livello europeo, passando per un primo stadio che si concretizzerà nel rilascio da parte della IFCM di un diploma di fine studi al termine MUSICA PER LA PACE “Eseguendo ed ascoltando musica di tutto il mondo uno prende parte attiva nel promuovere la comprensione – e, in ultima analisi, la pace – fra le diverse popolazioni dell’umanità. In quanto arte della comunità, la musica corale è un modo molto speciale di sperimentare l’unità di tutti i popoli; ha il potere di tenerci insieme come popolazioni di tutte le razze, etnie e nazioni”. (Nick Strimple) di questa serie di “master class”, un diploma che certificherà l’alto livello di professionalità in campo corale e che sarà riconosciuto da tutti i suoi membri della Federazione Mondiale per la Musica Corale. Aspetto per nulla trascurabile è che un tale progetto è in linea con le recenti direttive europee che vogliono incentivare la creazione a livello europeo di uguali opportunità di educazione in quei campi in cui l’educazione formale (scuole ed università tradizionali) non completa il suo ruolo. Ne deriva quindi la possibilità di inserire e sostenere questo progetto nel programma Grundvigt per l’educazione non formale degli adulti proposto dalla Commissione Europea. (Libera presentazione dell’Articolo completo disponibile in ICB, Vol XXII, N.1, Ott.Nov.Dic 2002, pag.17). LA MUSICA PER I RAGAZZI, PER I GIOVANI, … PER LA SOCIETA’ Ce ne dà una indicazione entusiasta e chiara José Antonio Abreu, Fondatore e Presidente del grande Sistema di Orchestre e Cori giovanili in Venezuela, già Ministro della Cultura nel suo paese e destinatario del premio “Right Livelihood 2001” (o Premio Nobel Alternativo). Nella cerimonia di apertura del “6° Symposium Mondiale sulla Musica Corale” tenutosi a Minneapolis (USA) dal 3 all’11 agosto scorso egli sostiene che oggi la musica corale è uno dei principali stru- MONDOCORO menti di cui la musica dispone per comunicare e per abbattere tutte le barriere che dividono gli essere umani. Ne deriva la necessità di pensare seriamente al futuro, alla posizione della Musica Corale e della musica in genere nelle nuove società e nell’attuale situazione del mondo. Nei prossimi anni bisogna riuscire a raggiungere sempre più giovani per i quali la musica corale diventerà una speranza effettiva e una ragione di vita. “Io credo che quando la vita quotidiana si trasforma nella musica – dice José A. Abreu – la musica non è più un lusso. La povertà materiale può essere sconfitta, annichilita dalla salute dello spirito”. La musica corale integra manifestazioni popolari e accademiche – non c’è differenza fra loro; essa abbraccia cultura ed educazione. Un Coro o un’Orchestra di giovani è molto più di una semplice struttura artistica. Coro e Orchestra sono importanti strumenti per integrare ragazzi e giovani in una vita sociale basata sulla solidarietà e sono strumento efficace per promuovere la loro realizzazione personale. Molti valori che sono in pericolo nella nostra società – solidarietà e comunicazione, ma anche diversità culturale, identità nazionale e sociale, formazione di veri leaders, spirito aperto e profondo, sviluppo morale, intellettuale ed emotivo - sono stimolati attraverso Coro e Orchestra. Il sistema dei cori e orchestre per ragazzi non mira solo all’espressione artistica, ma si pone nel contesto globale della politica di partecipazione, integrazione, prevenzione educazione e salvezza dei giovani. Esso svolge anche una azione preventiva aiutando i giovani a star lontani dalla droga, prostituzione, alcolismo, indifferenza, crimine, cattive compagnie e corruzione. Esso annienta anche la falsa dicotomia fra musica popolare e musica accademica poiché le incorpora entrambe nel suo repertorio. Se crediamo che il Coro e l’Orchestra possono produrre questi effetti, allora la musica non è più separata dalla vita quotidiana che essa nutre e dalla quale è nutrita. La musica rivela l’essenziale dell’animo umano; ci permette di creare un mondo in cui noi possiamo vivere tutti con dignità ed in libertà. José A. Abreu riconosce nella IFCM la più grande istituzione corale mondiale. Il fatto che più di 70 paesi ne facciano parte dà a questa organizzazione e ai suoi membri una forza unica. E’ auspicabile che nei prossimi decenni la Federazione espanda il suo raggio d’azione e conquisti nuovi spazi, porti speranza e fiducia nel futuro dirigendo sforzi maggiori in quei paesi in cui la musica corale sarà uno dei principali strumenti per superare i maggiori pericoli che oggi minacciano le nostre future generazioni. (Libera presentazione dell’Articolo completo disponibile in ICB, Vol XXII, N.1, Ott.Nov.Dic 2002, pg.3). IL LIBRO “La Musica Corale nel XX Secolo” di Nick Strimple, distribuito in Europa da Amadeus Press Cambridge, UK. Un secolo di “lavoro” musicale per coro contenuto in 298 pagine! “E’ possibile e verosimile?” Se lo chiede il Compositore, Direttore di coro e Presidente della Federazione Mondiale per la Musica Corale Eskil Hemberg recensendo l’opera di Nick Strimple, Professore dell’Università della California del Sud, nonché direttore di musica nella Chiesa Presbiteriana di Beverly Hills e Direttore di altri cori prestigiosi della zona. E’ ammirevole l’ambizione dell’autore di “racchiudere” un secolo in uno spazio limitato, ma ciò significa per forza di cose sacrificare un certo numero di temi e aspetti pure importanti. Ed il musicista E. Hemberg ne cita alcuni. Parla, per esempio, di alcune affermazioni assolute non totalmente condivisibili, soprattutto da un punto di vista europeo, e sottolinea lo scarso interesse dell’autore verso la musica corale dell’ultimo quarto di secolo (dopo aver privilegiato quella degli anni 1970/1975). Il qualificato recensore non manca di evidenziare, però, anche i pregi dell’opera – come quando N. Strimple entra nelle analisi delle opere prodotte o si dedica alla musica corale di paesi come gli Stati Uniti, il Canada e i paesi del Pacifico, e in tale situazione “rende il libro interessante e meritevole di essere letto”. (Libera presentazione dell’Articolo completo disponibile - soltanto nella versione originale in Inglese - in ICB, Vol XXII, N.1, Ott.Nov.Dic 2002, pg.81) REPERTORIO La breve presentazione questa volta è riservata a Jonathan Dove, musicista inglese (nato nel 1959) che viene definito: “Uno dei più versatili compositori della sua generazione”. E’ autore di musica per orchestra, per gruppi vocali e da camera, per opera, teatro e films. Per il modo in cui compone le sue musiche è un compositore del XX sec. che manifesta grande sensibilità per il colore e le immagini. Per cronica mancanza di spazio citiamo solo pochi titoli a mo’ di esemplificazione: “I tre re” (SATB); “Benedici il Signore o anima mia” (SATB e Organo); “Tobia e gli angeli” (Church Opera in un atto, per solisti, coro di bambini, coro di adulti all’unisono e coro SATB); “L’Anno che passa” (Prima esecuzione del London Symphony Chorus nel 1989). 27 MONDOCORO strazione recente e dai quali è pretesa una pre-conoscenza delle partiture oggetto degli ateliers); b – Ateliers riservati a cantori individuali o cori con buona capacità di lettura a prima vista (dai Il PREMIO ERIC ERICSON è un premio di nuova quali pure è preteso un pre-studio delle partiture); istituzione per giovani Direttori di Coro (di età fra c- Ateliers per tutti i cantori che desiderano qual20 e 32 anni). Il premio, di circa 11.000 euro sarà ra il cosa di meno impegnativo (in questo caso l’especonsegnato al vincitore del concorso che avrà luoX rienza educativa prevarrà su quella strettamente go, in occasione dell’85° compleanno di Eric Ericartistico/esecutiva); son, dal 21 al 25 Ottobre 2003 nelle città di Upsad – Ateliers esclusivi per cori giovanili regionali o la e di Stoccolma. nazionali. Il repertorio che il concorrente dovrà dirigere sarà I programmi musicali garantiscono una quantità scelto fra la musica corale occidentale, con qualdi temi diversi notevole, così come anche la coperche enfasi sulla nuova musica corale svedese. I fitura di un ampia gamma di periodi e di stili musinalisti dovranno dirigere il Coro della Radio Svecali. Si va dalla Musica Catalana (Montserrat, dese in Stoccolma e realizzare la prima esecuzione di un nuovo pezzo corale commissionato per Montsalvatge, ecc.) alla folk music del Nord e Sud l’occasione della finale. america; Haydn e Mozart vengono offerti accanto a I membri della giuria saranno Direttori di Coro e Busto e Miskinis (che saranno presenti di persona Cantanti ben noti a livello internazionale: Anders per la preparazione delle proprie composizioni); Eby (Svezia), Laurence Equilbey (Francia), Maria Cori in Movimento (detti anche Show-Choirs), voGuinand (Venezuela), Bengt Hall (Svezia - Presical Jazz e Gospel non potranno mancare. Uno dei dente), Tönu Kaljuste (Estonia), Annette Simonsen temi principali offerti sarà “I canti antichi e mo(Danimarca), Dale Warland (USA). derni alla Beata Vergine Maria”. Ultimo giorno per la richiesta di partecipazione: Naturalmente il Presidente Kämpfen spera che il 31 marzo 2003. Per informazioni e Modulo d’iscriprogramma musicale e la diversa struttura del Fezione: www.korcentrum.rikskonserter.se oppure: stival possa piacere ed attirare un grande numero Korcentrum/The Swidish Choral Centre Rikskondi Cantori, Cori e Direttori di Coro e incoraggiarli serter - Nybrokajemn 11 – SE 11140 Stockholm – a raggiungere Barcellona per lanciare il potente Sweden – Tel. +46-8-84071600. segnale di pace e di convivenza che emana da un grande Festival della Musica. ([email protected] - [email protected] - website: www.europacantat.org/barcelona2003) XV FESTIVAL EUROPA CANTAT CONCORSO PER GIOVANI DIRETTORI DI CORO 28 Barcellona, 18-27 Luglio 2003 “Una magnifica esposizione di musica corale; una opportunità per trovarci insieme. Vieni, unisciti a noi!” Tra otto mesi a Barcellona avrà luogo il grande Festival “Europa Cantat” che nella rivista “EC Magazine” (della Federazione Europea dei Cori Giovanili) viene presentato ormai nei minimi dettagli (programmi dei 25 Ateliers compresi). A parlare delle novità introdotte rispetto alla precedente edizione realizzata a Nevers in Francia è il Presidente della Commissione Musicale Hansruedi Kämpfen. Innanzitutto i cori partecipanti avranno una posizione preminente nella realizzazione degli ateliers e dei maggiori concerti serali: non più un supercoro invitato, ma i migliori cori partecipanti al Festival realizzeranno i concerti serali. I 25 Ateliers previsti sono stati suddivisi in categorie per aiutare cori e cantori individuali ad evitare di iscriversi ad Ateliers che poi non si dimostrano adeguati a soddisfare i loro desideri o che eccedono le loro capacità: a – Ateliers riservati esclusivamente ai cori (ammessi al Festival a seguito di ascolto di una regi- MICRO… FLASH-NEWS Il nuovo sito della Federazione Mondiale per la Musica Corale è www.ifcm.net. Chiunque lo desideri può aderire individualmente alla IFCM. Attraverso una “sezione speciale” a loro riservata i membri di IFCM possono accedere al Censimento Corale Mondiale (Associazioni continentali, nazionali, regionali, Cori) e alla lista dei soci individuali che viene aggiornata tre volte all’anno. E’, inoltre, possibile accedere all’archivio dell’“International Choral Bulletin”. Il Coro Mondiale dei Giovani ha ricevuto il prestigioso Premio Robert Edler per l’anno 2002. La sessione estiva del WYC (World Youth Choir) si è svolta a Chicago con grande successo, sotto la direzione del musicista estone Tönu Kaljuste (considerato uno dei migliori direttori di coro attualmente in attività) che ha svolto un lavoro stupendo. In occasione del “6° Symposium Mondiale della Musica Corale” il coro si è esibito nella Cattedrale di San Paolo stracolma di pubblico. Per informazioni sul Coro Mondiale dei Giovani: World Youth Choir – c/o Jean-marc Poncelet – ICCM – Namour – Belgium; e.mail:oppure: [email protected] - web page: www.ifcm.net . Cori di Ragazzi e di Giovani … futuro prossimo: - L’Associazione dei Cori di Voci bianche di Hong Kong ha accettato la proposta di organizzare nel 2004 il “Secondo Symposium Mondiale dei Cori di Ragazzi e Cori Giovanili”. Si è in attesa della comunicazione della nomina dei membri della Commissione Artistica. - L’Assemblea Generale della IFCM (Federazione Mondiale per la Musica Corale) ha deliberato di istituire al suo interno una Commissione per i Ragazzi ed i Giovani. Christopher Simmons (Presidente di Europa Cantat) è stato scelto come primo Responsabile della nuova importante Commissione. - Il “Bollettino Corale Internazionale” (Organo informativo della IFCM) a partire dal 2003 si arricchirà di una rubrica riservata a “Il mondo dei Cori per Ragazzi e per Giovani”. La signora Margarete Enevold, titolare della rubrica, è professore alla Royal Danish Academy of Music, è stata fondatrice e direttrice per 22 anni del Coro di Bambini della stessa Academy of Music, vanta un notevole curriculum personale da Direttore di Coro, da insegnante, da autrice di studi e pubblicazioni sulla produzione e su ogni altro aspetto del lavoro corale con i ragazzi. IL DOSSIER DEL RECENTE NUMERO DI ICB (Bollettino Corale Internazionale)… … è dedicato a “La Scena Corale Britannica” (titolo del primo articolo) e si arricchisce dei seguenti ulteriori contributi: - Opportunità di cantare. Come incoraggiare i giovani a cantare; - Network Management: Il coro Nazionale Giovanile di Scozia sta in cima a una piramide di attività sempre in espansione rivolte a rinvigorire la scena corale scozzese; - Nuovo College (Oxford): innovazione nella tradizione; - Il futuro nuovo Centro della Musica di Gateshaed; - Quattro compositori britannici: Diana Burrell, Judith Weir, James Macmillan, Steve Martland; - Llangollen International Music Eisteddfod. I principali Festival corali che si sono svolti in Europa durante la primavera 2003 vengono presentati da “EC Magazine”, la rivista notiziario di “Europa Cantat, Federazione Europea dei Cori Giovanili “: Barcelona (E) (Oltre 4000 ragazzi e giovani di oltre 100 cori!); Halle/Saale (D) (“La cosa più importante è che i giovani scoprano qualcosa per cui vale la pena vivere” R. Höppner, Primo Ministro della Sassonia), Neerpelt (B) (50ma edizione del Festival per Cori di giovani e ragazzi); Nancy (F) (Cori da 12 paesi diversi, ospiti di quindici cori di Nancy e dintorni); Osnabruck (D) (Organizzazione veramente professionale e partecipazione di cori di alto livello); Marktoberdorf (D) (Tutto sulla Musica Sacra; rappresentate tutte le religioni popolari del mondo: Cristianesimo (Cattolico, Protestante, Ortodosso), Ebraismo, Islamismo (Marocco, Turchia), Hinduismo e Buddismo!). ACCADEMIA EUROPEA PER GIOVANI DIRETTORI DI CORO – Mannheim 2002 Attraverso testimonianze personali conosciamo l’entusiasmante esperienza dei partecipanti (tra cui l’italiano Vincenzo Scarafile) alla prima edizione 2002 dell’Accademia Europea per giovani Direttori di Coro che ebbe luogo lo scorso mese di maggio. Dice – fra l’altro – uno di loro: “Il workshop di Mannheim è l’unico in cui ho imparato così tante cose in così breve tempo“ e continua: “…è in questo tipo di eventi, che coinvolgono persone di paesi, cultura, linguaggio e storia diversi, che è possibile creare l’ambiente più democratico e libero. Le persone si conoscono e si comprendono a vicenda nel modo migliore e lavorano insieme con amore, tolleranza e pazienza per raggiungere la perfezione attraverso l’eterea forza della musica. Per esempio, non dimenticherò mai l’ultimo concerto in cui ho cantato da Mussulmano Turco, nella Germania Protestante, entro le pareti di una chiesa Cattolica!…” VIAGGIO DI STUDIO PER DIRETTORI DI CORO IN BULGARIA Un interessante intervento del giovane Direttore norvegese Kjetil Aamann presenta, invece, l’ultimo “Study Tour for Choral Conductors” (Viaggio di studio per Direttori di Coro) che si è realizzato in Bulgaria. Ecco solo due brevi frasi significative: “Sono appena tornato dal Viaggio di studio in Bulgaria avendo appreso durante quei pochi giorni molto più di quanto avrei mai potuto immaginare prima di partire” e ancora: “Mandare il proprio direttore di Coro in viaggio di Studio è il miglior investimento che il coro possa fare se vuole svilupparsi musicalmente”. (Per mancanza di spazio tutte le notizie sono state – talvolta barbaramente, me ne scuso – riassunte. Per tutte è disponibile la notizia completa originale e la possibilità di conoscere ulteriori dettagli: [email protected] - fax: 02 700440733). 29 concorsi REGOLAMENTO DEL 2° CONCORSO NAZIONALE CORALE DI VOCI BIANCHE “Il Garda in Coro” Art. 1 "Il Garda in Coro", 2° Concorso Nazionale Corale Voci Bianche avrà luogo a Malcesine nei giorni 9, 10 ed 11 maggio 2003. PARTECIPAZIONE 30 Art. 2 Il concorso è riservato a complessi corali amatoriali. Tale qualifica non comprende i direttori e gli eventuali strumentisti richiesti dal programma. E' ammesso l'accompagnamento di strumenti musicali, fatta eccezione di apparecchiature elettroniche e di basi preregistrate. A richiesta sarà messo a disposizione un pianoforte da accompagnamento. Il concorso prevede la partecipazione di cori di bambini di ambo i sessi, nati dopo il 1° gennaio 1988, suddivisi nelle seguenti due categorie: Cat. A - repertorio profano Cat. B - repertorio sacro (popolare, spiritual, polifonia classica,...), di cui almeno uno popolare di derivazione della regione di origine del coro. La durata complessiva dell’esecuzione (pause comprese) non dovrà superare i 20 minuti. Art. 6 I cori iscritti alla Cat. B dovranno presentare un programma di almeno quattro brani di contenuto sacro. La durata complessiva dell’esecuzione (pause comprese) non dovrà superare i 20 minuti. AMMISSIONE Art. 3 Il numero di esecutori di ciascun complesso corale, escluso il direttore ed eventuali strumentisti accompagnatori, non deve essere inferiore a 18. Il rispetto di tale limite potrà essere eventualmente verificato prima dell’inizio dell’esecuzione. Art. 7 La Commissione Artistica ammetterà i cori alle competizioni in base ai seguenti criteri: a) valutazione del programma (qualità dei brani e loro conformità al regolamento); b) valutazione del curriculum del coro e del direttore. La Commissione Artistica si riserva la possibilità di chiedere la sostituzione delle composizioni non ritenute idonee. Qualora la Commissione ritenesse alcuni dei brani presentati non conformi al presente regolamento, i cori interessati saranno avvertiti con ampio anticipo. Art. 4 Ciascun complesso corale potrà iscriversi ad una o ad entrambe le categorie. COMMISSIONE GIUDICATRICE-CLASSIFICHE PROGRAMMI Art. 5 I cori iscritti alla Cat. A dovranno presentare un programma di almeno quattro brani di contenuto profano Art. 8 La Commissione Giudicatrice, costituita da personalità di rilievo nel mondo della coralità italiana, formulerà un giudizio tenendo conto della qualità tecnica e dell’interpre- tazione. Su richiesta dei direttori, tali giudizi potranno essere discussi con la Commissione Giudicatrice al termine delle prove del concorso. Art. 9 La Commissione Giudicatrice indicherà i cori ammessi al concerto di premiazione finale che si terrà il giorno domenica 11 maggio 2003 a Malcesine. CALENDARIO DELLE PROVE Art. 10 Date e sedi delle prove con l’orario di esecuzione dei cori partecipanti, saranno comunicati per lettera entro il 31 marzo 2003. Qualora un coro non fosse presente all’orario previsto dall’ordine di esecuzione, potrà eseguire la prova entro un’ora dalla prima chiamata, purché i motivi del ritardo siano ritenuti validi dal Comitato Organizzatore. PREMI Art. 11 Ai complessi premiati verrà corrisposto un premio unico ed indivisibile nella seguente misura per ciascuna categoria: a) € 1.000,00 al primo coro classificato; b) € 500,00 al coro secondo classificato; c) € 250,00 al terzo coro classificato. ASSEGNAZIONE DEI PREMI Art. 12 Al coro primo classificato di ciascuna categoria verrà assegnato il Trofeo “ Il Garda in Coro” e il diploma di classifica; al direttore del coro una targa offerta dall’Amministrazione del Comune di Malcesine. Ai cori 2° e 3° classificato verrà assegnata una targa offerta dall’Amministrazione del Comune di Malcesine. A tutti i cori partecipanti verrà rilasciato il diploma di partecipazione. Art. 13 Verranno assegnati inoltre: a) Premio Speciale FENIARCO, di € 500,00 destinato alla migliore esecuzione di un brano a scelta tratto dalla raccolta "Giro Giro Canto" edito dalla FENIARCO; b) Premio Speciale ASAC Veneto di € 250,00 assegnato al coro proveniente dalla Regione Veneto migliore classificato con punteggio non inferiore a 80/100; c) Premio Speciale Federazione Cori del Trentino, assegnato al coro proveniente dalla provincia di Trento migliore classificato; d) Premio Speciale Ospitalità offerto dall'Associazione Albergatori di Malcesine al coro proveniente dalla regione più lontana; e) Premio Speciale Simpatia offerto dall'Associazione "Il Garda in Coro". TASSA DI ISCRIZIONE Art. 14 L’iscrizione al concorso per la singola categoria comporta il versamento della tassa di € 50,00 (non rimborsabile) a mezzo di vaglia postale (indicando la causale) intestato a: “Il Garda in Coro” – Ass. Concorso Nazionale Voci Bianche. Le domande di iscrizione dovranno essere indirizzate a: “Il Garda in Coro” - Presidenza c/o Renata Peroni Loc. Campo, 13 37018 Malcesine (VR) e pervenire entro le ore 12.00 del 28 febbraio 2003. E’ richiesta la seguente documentazione, per ogni singola iscrizione: a) domanda di iscrizione, utilizzando la scheda allegata al presente regolamento compilata in tutte le sue parti (richiedila alla segreteria; b) breve curriculum del coro e del direttore, in formato cartaceo ed elettronico; c) elenco nominativo dei componenti del coro e rispettiva data di nascita, in formato cartaceo ed elettronico; tale documento dovrà essere sottoscritto, sotto la propria personale responsabilità, dal presidente oppure dal segretario oppure dal direttore del coro. I cantori dovranno presentarsi muniti di un documento di riconoscimento; d) n. 7 copie delle partiture dei brani, chiaramente leggibili, in formato A4; e) fotografia del coro (in formato digitale, se possibile); f) ricevuta del versamento di € 50,00 per ogni singola scheda di iscrizione. ALLOGGIO Art. 15 Attraverso l’iscrizione, il complesso (compresi eventuali accompagnatori) usufruirà automaticamente del servizio di prenotazione per il soggiorno e il pernottamento nei giorni del concorso, che sarà curato esclusivamente dal Comitato Organizzatore. Sono previste 3 possibilità di alloggio per le notti del 9/10 maggio secondo le seguenti caratteristiche: a) € 26,00 per persona al giorno con sistemazione albergo * (1 stella), mezza pensione (camera, colazione, cena), esclusi eventuali extra; b) € 31,00 per persona al giorno con sistemazione albergo ** (2 stelle), mezza pensione (camera, colazione, cena), esclusi eventuali extra; c) € 36,00 per persona al giorno con sistemazione albergo *** (3 stelle), mezza pensione (camera, colazione, cena), esclusi eventuali extra . Nella scheda di iscrizione, dovrà essere indicata la scelta preferita per il tipo di sistemazione. Art. 16 Il Comitato Organizzatore declina ogni responsabilità in caso di danni a cose e persone che avvengano durante le tre giornate del concorso. 31 La Feniarco augura a tutti un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo