Il romanzo Compagni di settembre di Alberto Vigevani è il primo romanzo partigiano della letteratura italiana. Pubblicato nel 1944, a guerra non ancora conclusa, narra la vicenda di un giovane artista milanese, già antifascista, che dopo l’8 settembre del 1943 si sposta sulle montagne della Val d’Intelvi con “l’incarico di fomentare la resistenza nelle valli che vi si prestavano”. La sua è un’esperienza concentrata in pochi giorni, vissuta “con la forza del furore e dell’amore” ma destinata a concludersi amaramente con lo “scacco” del passaggio in Svizzera. Al di là dei suoi meriti letterari, il valore storico del romanzo consiste nel riportarci all’atmosfera drammatica in cui maturò la scelta di campo di tanti uomini e donne all’annuncio dell’armistizio: un’atmosfera segnata dal repentino passaggio dall’entusiasmo alla disillusione, dal senso di abbandono da parte dell’autorità, dalla diffidenza sociale tra civili ed ex militari, tra operai e borghesi, dal problematico rapporto tra città e provincia, tra pianura e montagna, dall’oscillazione tra attendismo e azione. Elementi con cui dovrà fare i conti il nascente movimento di Liberazione. Gabriele Fontana Ricercatore dell’Istituto di Storia della Resistenza e Contemporanea di Bergamo, si è occupato del ripristino della memoria nella zona di Lecco e nella bassa Valtellina con l’iniziativa dei “sentieri della guerra partigiana” collaborando successivamente con l’Istituto di Storia Contemporanea di Como. Con amici e compagni ha dato vita alla associazione culturale Banlieue e curato le guide Il percorso della 55ma brg. F.lli Rosselli; Il percorso delle brigate garibaldine da Lecco a Introbio; Partigiani sulle Grigne, la 89ma brigata Poletti, nuovi itinerari della memoria. Ha realizzato due mappe relative al territorio di Mandello del Lario e di Colico. Ha collaborato al doppiaggio e sottotitolatura di due documentari, uno sul campo di transito di Westrbork e l’altro sul campo di Buchenwald. Collabora alla gestione del sito www.55rosselli.it. Luigi Borgomaneri Già insegnante di materie letterarie, dal 1976 svolge ricerche per l’Istituto milanese per la storia della resistenza e del movimento operaio (oggi Fondazione Istituto per la storia dell’età contemporanea-ISEC di Sesto San Giovanni). Dal 1997 al 1999 è stato nominato consulente tecnico della Procura militare presso il Tribunale militare di Torino nel procedimento penale a carico di Theodor Saeweke, responsabile della strage di Piazzale Loreto del 10 agosto 1944. Tra l e sue pubblicazioni segnaliamo: Lo straniero indesiderato e il ragazzo del Giambellino. Storie di antifascismi , Archetipolibri, 2014 ; Crimini di guerra. Il mito del buon italiano tra repressione del ribellismo e guerra ai civili (a cura di Luigi Borgomaneri), Guerrini e Associati, 2006 (Atti dell’omonimo Convegno di studi storici ideato e organizzato dal curatore per conto della Fondazione ISEC); Guerriglia di pianura e conflitto sociale , in Luigi Ganapini (a cura di), L’Italia alla metà de l XX Secolo. Conflitto sociale, Resistenza, costruzione di una democrazia , Edizioni Angelo Guerini e Associati, 2005; Dizionario della Resistenza. Storia e geografia della liberazione , vol. I, (voci Milano e Lombardia); Luoghi, formazioni, protagonisti , v ol. II, (voci biografiche). Torino, Einaudi, 2001; Più disciplinati che convinti: operai e Pci di fronte all'insurrezione a Milano , in Atti del Convegno: La Resistenza in Lombardia, a cura dell'Istituto lombardo per la storia della Resistenza e dell'età co ntemporanea, Franco Angeli, 1999; Hitler a Milano. I crimini di Theodor Saevecke capo della Gestapo , Roma, Datanews editore, 1997; I comunisti milanesi, la politica di unità nazionale e la preparazione dell'insurrezione: un dissenso quasi disciplinato , in « Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio, Annali 4. Studi e strumenti di storia contemporanea» , Franco Angeli editore, 1995; Due inverni, un'estate e la rossa primavera. Le Brigate Garibaldi a Milano e provincia 1943 - 1945 , Franco Angeli editore, 1985; II edizione ampliata, 1995. In fase di pubblicazione il volume: Li Chiamavano terroristi. Storia dei Gruppi di azione patriottica (Gap) milanesi, 1943 - 1945 , Unicop li. Giorgio Cosmacini Giorgio Cosmacini è medico, laureato in filosofia, libero docente in radiologia. Già primario radiologo nel Policlinico Universitario di Milano, è attualmente docente di filosofia della scienza e storia della medicina nella Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Vita- Salute del San Raffaele e docente di storia del pensiero medico nella Facoltà di filosofia della stessa università. E’ socio onorario delle Società di Igiene e di Antropologia Medica e membro del direttivo scientifico di numerose associazioni e riviste di cultura. E’ autore di molti libri di filosofia e storia della medicina, di bioetica e di biografie di medici e scienziati. Recentissimo è il libro Medicina e rivoluzione dedicato alla “rivoluzione francese della medicina “ e a ciò che essa ci insegna. Ha pubblicato con Giorgio Cavalleri il volumetto Dieci anni (1935 - 1945). Como, il lago, la montagna (2014 Nodolibri) nel quale ripercorre l’esperienza vissuta in Val d’Intelvi prima e durante i terribili mesi dell’occupazione nazifascista.