DICEMBRE 2012
N°2
teatro
CRASH TROADES
arte
YURY ANCARANI
cinema
RIVER TO RIVER
clubbing
NEXTECH SPECIAL
AGENDA EVENTI diSPECIALE
DICEMBRE
MERCATINI
Sommario
N° 2 • DICEMBRE 2012
pag. 4 | sipario
crash troades
Editoriale
di tommaso chimenti
di Matilde Sereni
pag. 5 | pellicole
Si sa.
Dicembre è mese di somme, divisioni, equazioni e totali. È il mese in cui ti senti addosso
la grinta invernale, ma alla fine è pur sempre
autunno. È il mese della resa dei conti.
E per gli inguaribili ottimisti, quello dei buoni
propositi.
Potevamo esimerci dal rientrare a pieno nella
categoria? Certo che no.
Questo numero due di Lungarno ne è la
prova tangibile.
Quindi, i nostri buoni propositi si possono sostanzialmente suddividere in due maxigruppi:
- arrivare al numero tre;
- non fermarsi più.
river to river
di chiara barbucci
pag. 7 | un sex symbol al mese
scialpi
il mediatore
pag. 8 | clubbing
nextech special
di andrea mi
pag. 9 | domande
zerocalcare
di matilde sereni
pag. 10 | arte
Ambizioso? Non più del necessario.
yury ancarani
di elena magini
In fin dei conti l’Italia è un paese surreale,
dove tutto può succedere. Dove per affermare una cosa la devi negare due volte; dove
“un euro sono quasi duemila lire”; dove puoi
vedere il sole sorgere su un mare e tramontare su un altro. Lungarno parla per Firenze,
certo.
È solo la ciliegina sulla torta.
pag. 15 | storie
edison
di librai edison
pag. 16 | emergenti
rock contest
di gabriele giustini
Chi ha già avuto il piacere di ritrovarselo fra le
mani, sa che non ci facciamo mancare nulla
e non lo facciamo mancare neanche a voi.
Si va dall’agenda, a tratti fredda ma impeccabile, all’articolo sulla libreria sotto i portici,
entrata nel cuore di molti; dal coraggio di
recensire dischi non esattamente “popolari”,
all’intervista al fumettista del momento; dal
teatro al cinema, alla musica, all’arte, alla
cultura nel suo insieme.
pag. 18 | luoghi
palestra robur
di leandro ferretti
pag. 19 | pionieri
everlast
di flavio zocchi
pag. 21
pag. 22
parole
suoni
di sara loddo
di gabriele giustini
pag. 23 | matite
pesci
Tutti sanno che tre è il numero perfetto.
Ma un due con lo spirito di un tre, è ancora
meglio.
Enjoy.
di cuoredicane
Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012
N. 2 - DICEMBRE 2012 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it
Editore
Associazione Culturale Lungarno
Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze
P.I. 06286260481
Direttore Responsabile
Marco Mannucci
in copertina:
“Vagoni”
foto di Marco Vangelisti
Direttore Editoriale
Matilde Sereni
Responsabile di redazione
Leonardo Cianfanelli
Stampa
Nova Arti Grafiche srl - Signa (Fi)
Distribuzione
Ecopony Express - Firenze
Hanno collaborato
Marco Vangelisti, Gabriele Giustini, Flavio
Zocchi, Niccolò Chimenti, Cuoredicane,
Chiara Barbucci, Il Mediatore, Andrea Mi,
Elena Magini, Librai Edison, Tommaso
Chimenti, Sara Loddo, Leandro Ferretti.
Nessuna parte di questo periodico può essere
riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei
proprietari. La direzione non si assume alcuna
responsabilità per marchi, foto e slogan usati
dagli inserzionisti, né per cambiamenti di
date, luoghi e orari degli eventi segnalati.
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4
sipario
di tommaso chimenti
Crash
U
n termine contemporaneo, nella
lingua veloce e facile, internazionale e tecnologica, ed uno proveniente dal passato, dai millenni,
dalla lingua antica per eccellenza, morta ma
sempre foriera di stupore e novità, classica
e classicista. Da questo incontro-scontro, da
questo ossimoro in atto, dalla combinazione
e corto circuito nasce “Crash Troades”, la catastrofe, l’incidente, il caos - punto di non ritorno delle Troiane.
C’è Euripide dietro tutto il lavoro nella creazione di Giancarlo Cauteruccio (e del suo nutrito
pool di professionisti) che, il 10 dicembre al Teatro Studio di Scandicci, presenta per la terza
volta, e per la terza volta cambiato dal luogo
stesso che si fa drammaturgia, impedimento e
possibilità, questa nuova arcaica tragedia dei
tempi antichi come di quelli moderni senza
soluzione di continuità. Terza tappa del progetto “Teatro Urbano” ideato dalla compagnia
Krypton, dopo le due tappe estive, in Piazza
delle Erbe a San Gimignano, ed all’acciaieria
Lucchini a Piombino (fondale della pellicola di
Stefano Mordini e del libro di Silvia Avallone
“Acciaio”), appoggiato da Daniele Spisa per le
scene, Fulvio Cauteruccio per la recitazione,
Virginio Liberti alla drammaturgia, Monica
Benvenuti per il canto, Patrizia de Bari per le
dal 10 al 16 dicembre 2012
Teatro Studio - Scandicci (Fi)
Troades
coreografie, Loris Giancola alle luci, Alessio
Bianciardi il video, Massimo Bevilacqua per i
costumi.
Tre luoghi, tre peculiarità diverse: “Abbiamo
cercato tre luoghi non centrali nel panorama
toscano - spiega il regista Cauteruccio - un itinerario che ci portasse ad un centro storico,
alla criticità di un’area industriale, fino alla
nostra area metropolitana”. Tre luoghi impattanti, fortemente caratterizzati, un viaggio, un
racconto: “Abbiamo pensato al Mito immaginandolo come una rilettura del contemporaneo sulla condizione della donna. Abbiamo
voluto mettere in relazione l’essenzialità e
l’estetica della grecità, il ritmo ed il suono
degl’inglesismi.
Dieci le donne sulla scena (Laura Bandelloni,
Irene Barbugli, Martina Belloni, Debora Daddi,
Martina Lino, Hitomi Ohki, Flavia Pezzo, Elisa
Prosperi, Daniela Ranzetti, Maria Elena Romanazzi), cinque attrici, tre cantanti liriche, due
danzatrici, tutte vestite con abiti da sposa. Ma
queste sono mogli scappate, fuggite dall’incendio di Troia, cosicché i loro abiti di festa
e felicità nuziale, prima candidi e puri, sono
bruciati, impastati, corrotti, sciupati, come se
fossero tele di Alberto Burri date alle fiamme,
distrutti, consumati, divelti e corrosi con la
fiamma ossidrica”.
Il luogo determina l’allestimento scenico,
ogni situazione prevede una sua peculiarità
legata allo spazio che lo ospita: il grande muro
della Cattedrale di San Gimignano, le macchine di ferro di Piombino. A Scandicci l’azione
sarà divisa tra il filtro dell’esterno, prima che
lo spettatore arrivi dentro la pancia del teatro.
“Sarà come un attraversamento per giungere
poi dentro la sala in una situazione di interiorizzazione, come entrare dentro il cuore, il corpo, con tutta l’esplosività dei due allestimenti
estivi per trovare qui, invece, una sorta di rarefazione, il vivo della parola. A San Gimignano
c’erano ambulanze e macchine sovrapposte e
centinaia di assi di legno, a Scandicci l’elemento principe sarà l’acqua, ma anche la terra e la
sabbia. Solo donne in scena, gli uomini-aguzzini e carcerieri e stupratori sono stati volutamente eliminati e soltanto evocati, all’inizio
ed alla fine, attraverso la voce degli Dei che se
ne sono andati abbandonando al loro destino
le Troiane”.
foto di Gabriella Di Tanno
pellicole
5
di chiara barbucci
B
River to River
ollywood. Quanti di noi hanno
usato questa parola riferendosi
al cinema indiano? La fusione tra
Bombay e Hollywood ha portato nell’immaginario collettivo mondiale
qualcosa che invece è solo una parte della
realtà sfaccettata, multiculturale e complessa del cinema indiano. Un cinema che
anche se spesso erroneamente accostato
a quello Hollywoodiano trash, col passare degli anni ha influenzato proprio quel
cinema occidentale che aveva ispirato la
sua nascita. Solo per citare alcuni nomi
famosi Moulin Rouge, Il guru, Bombay
Dreams, The Millionaire. Era il 21 aprile
1913 quando all’Olympia Theatre di Bombay veniva proiettato Raja Harishchandra di Dadasaheb Phalke, il primo lungometraggio girato e prodotto in India. Il
regista dopo aver visto The Life of Christ
fu così colpito da volerne riproporne una
versione incentrata sulla realtà indiana.
Centinaia di spettatori furono così entusiasti che il film diventò un evento e fu
replicato nei più importanti cinema della
capitale. A distanza di cento anni il River
to River - Florence Indian Film Festival
omaggia il centenario della nascita del cinema indiano con la versione restaurata
del film muto (grazie alla collaborazione
con la National Film Archive of India) che
segnò l’inizio dell’industria cinematografica più grande del mondo. È un’edizione
speciale quella di quest’anno che si svolgerà al cinema Odeon dal 7 al 14 dicembre 2012 all’interno della 50 Giorni di Cinema. Il River to River - Florence Indian
Festival, arrivato alla sua dodicesima edizione, ci regala un programma ricco, non
solo di proiezioni, ma anche di incontri,
dibattiti, ospiti internazionali. Tutto quello
che riguarda la cultura e la storia di que-
dal 7 al 13 dicembre 2012
Cinema Odeon - Firenze
sto paese è raccontato attraverso le immagini dell’unico festival in Italia dedicato
all’India e il primo nel mondo a dedicarsi
interamente a questo paese. Le pellicole
in gara per questa edizione, tra cui cinque lungometraggi, otto documentari e
otto cortometraggi, concorreranno per
ciascuna sezione al River To River Bitebay
Audience Award. La giuria è composta dal
pubblico in sala. Ma veniamo ai nomi.
L’ospite più atteso è sicuramente il divo
Amitabh Bachchan, l’attore indiano più
conosciuto e rappresentativo di Bollywood per la prima volta ospite di un festival
italiano, presenterà oltre ad un documentario sulla sua vita anche tre suoi film:
Deewaar, Sholay e Black. Con oltre centottanta film alle spalle l’attore è famoso
anche per il suo ruolo di produttore e per
il suo impegno politico e civile. Molti di
voi lo ricorderanno nel ruolo di se stesso
in The Millionaire, quando il piccolo protagonista Jamal fa di tutto per ottenere il
suo autografo. Tra gli altri ospiti attesi c’è
anche il regista Anurag Kashyap (il più importante regista e produttore indiano del
momento) che aprirà il festival il 7 dicembre con Gangs of Wasseypur parte 1 e lo
chiuderà il 13 dicembre con la parte 2. Un
altro grande ospite è sempre un regista,
Imtiaz Ali, acclamato per la sua commedia, porterà in concorso Rockstar, girato in
parte a Verona. I tre ospiti principali saranno tutti e tre sul palco del cinema Odeon
la giornata di inaugurazione del festival, il
7 dicembre, per raccontare la loro vita e la
loro esperienza. Tra le proiezioni da non
perdere spiccano le anteprime italiane di
Adaminte Makan Abu di Salim Ahamed,
candidato agli Oscar nel 2012; Bhooter
Bhobishyot (Future of the Past) di Anik
Datta, commedia esilarante che ha spopolato in India e il film rivelazione dell’anno, Chittagong, il racconto nella nascita
dei primi focolai che che hanno portato
all’indipendenza dell’India, il cui regista
Bedabrata Pain sarà presente a Firenze ad
accompagnare il film.
6
contest
di anna maria giordano
BiancoSuBianco
E
anche questo mese, puntale come sempre, arriva il momento di dare spazio a chi ci ha voluto bene. Lo scorso mese abbiamo lanciato
il nostro primo photo-contest al quale avete risposto in tanti. Non è stato facile scegliere quale delle foto potesse avere il privilegio di
accompagnare il suo autore al concerto di Everlast del 15 Dicembre alla Sala Vanni di Firenze, ma dopo alcune ore passate a discuterne e
soprattutto grazie all’aiuto dei nostri amici di TerraProject, alla fine... eccola!
“Questa foto potrebbe essere stata scattata in qualsiasi giorno, in qualsiasi città. Invece è inverno a Berlino. Un inverno trascorso per lo più da sola.
Con la stessa leggerezza del sorriso di uno sconosciuto, le bianche Briefkasten colorano la facciata.”
un sex symbol al mese
“Rocking-rolling - sopravvivere
Rocking Rolling - con la musica...”
7
il moderatore
Una non precisata (ma di certo illuminata) mente alle
prese con la vera essenza della bellezza
ra il lontano 1983 quando, dimostrando notevoli doti divinatorie unite
E
ad una imbarazzante pronuncia della lingua inglese, Giovanni Scialpi
piombava sulla scena popular della musica italiana, in un trionfo di
jeans ascellari e sopracciglia dipinte con pennarelli punta 35 che qualche temeraria/o riuscì addirittura ad interpretare come qualcosa di affascinante. L’inspiegabile successo di questo suo primo singolo catapultò l’ambiguo
replicante dalla Bassa Padana direttamente al Festivalbar, dove, purtroppo
ancora convinto della sua confidenza con la lingua anglosassone, piazza la sua
“Cigarettes and coffee” al secondo posto, dimostrandosi ormai pronto per il
grande salto verso la kermesse per eccellenza della canzone italiana: Il festival
di San Remo del 1986.
Incredibilmente, non ancora appagato dalle staffilate inflitte nella povera
schiena della carcassa di Shakespeare, continua imperterrito la sua fascinazione esterofila entrando in gara con la canzone “No East No West” (we are the
best...), che lo consacrerà nello stardom degli anni ’80 scaraventandolo in una
inarrestabile ascesa fatta di altri successi discografici e comparsate cinetelevisive, fino all’inevitabile tracollo degli anni Zero, nei quali il disperato sforzo
di restare aggrappato allo show-biz lo porta a raschiare il barile dei musical e
dei Reality show. A onor del vero, ho anche provato a recuperare informazioni
recenti dalla rete ma al primo tentativo di ricerca mi sono imbattuto in una videointervista nella quale appare in gilet bianco sopra torso nudo ed ho quindi
interrotto l’approfondimento, che lascio volentieri a voi temerari lettori...
http://unsexsymbolallasettimana.blogspot.it/
Scialpi
8
clubbing
di andrea mi
7 dicembre 2012
Fortezza da Basso - Firenze
NextechSpecial
Q
ualcuno lo aveva dato per disperso, altri pensavano stesse
decidendo di migrare verso altri
lidi e invece no! Nextech Festival, il festival fiorentino che in sei anni di
grandi successi alla Stazione Leopolda si è
costruito una solida reputazione nello scenario elettronico europeo, torna rinnovato nella forma e nella compagine in regia.
Quelli di Musicus Concentus (attivi anche
su molti altri fronti tra i quali Fosfeni, Network Sonoro e Piano Hour Series, oltre che
promoter dei recenti live di Atom Tm, Lucas
Santtana e della premiata accoppiata 3D +
James Lavelle) stringono un sodalizio con
Decibel Eventi, emergente realtà italiana
con base tra Firenze e Bologna che si è messa in luce promuovendo artisti come Aphex
Twin, Autechre, Modeselektor, Apparat, James Holden e Caribou. Per quadrare il cerchio i capofila chiamano alla collaborazione
altre due giovani realtà attive nell’ambito
della musica elettronica: Atomic Events e
It’s Saturday. In epoche di supporti istituzionali ridotti al minimo storico se non latitanti e di budget al lumicino o ci si avvicina,
titubanti, alla canna del gas o si cerca di fare
rete, di costruire network di produzione e
collaborazione capaci di risolvere con la condivisione molte delle limitazioni endemiche
nel “mercato” culturale.
Il primo appuntamento è fissato per la notte
Nextech Special il 7 dicembre al Padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso di Firenze, con una line up che mette in campo
due pesi massimi dello scenario club internazionale, Jeff Mills e Speedy J, e un eroe
nostrano come Joseph Capriati. Se il primo
è uno degli alfieri più conosciuti della storica
scena techno detroitiana, il secondo è il più
accreditato protagonista europeo del genere, mentre Capriati rappresenta al meglio
quella scuola napoletana che pure tanto ha
dato a questo universo sonoro.
Nativo di Detroit, classe 1963, Jeff Mills
appartiene alla stessa generazione dei più
illustri pionieri della cassa in quattro: Juan
Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson. Per
l’incredibile capacità tecnica, dimostrata
sin da giovanissimo nelle trasmissioni sulle
emittenti locali WDRQ e WJLB, viene soprannominato “il mago”. Dai piatti al mixer
di studio il passaggio è breve e nel 1988
vede la luce il progetto house-industrial
insieme a Tony Srock, Final Cut. Due anni
dopo molla il duo per creare, con Mike
Banks, quello che sarebbe diventato il collettivo techno più importante della storia:
Underground Resistance. Stesso lasso di
tempo e Mills opera una svolta più individualistica, all’insegna di una maggiore attenzione verso la sperimentazione estetica
rispetto all’atteggiamento più politicizzato di Banks, e crea una propria etichetta,
la Axis Records. Le uscite su questa label,
come quelle sulla berlinese Tresor e una
infinita sequela di epici set in giro per il
mondo, gli donano lo scettro di re della
techno negli anni novanta. Il decennio
successivo è quello che Mills dedica maggiormente ad uno dei suoi amori fondanti:
il cinema. Prima s’imbarca nell’impresa di
comporre una nuova colonna sonora per
‘Metropolis’ di Fritz Lang per tornare alle
motivazioni iniziali, alimentate dall’utopia,
da un pensiero futuristico e da un’autentica passione per i mondi e gli “straordinari
scenari” della fantascienza. Un anno più
tardi firma ‘Mono’, un’installazione scultorea dedicata al capolavoro di Kubrick ‘2001
Odiessea nello Spazio’, esposta in occasione del Festival Sonar di Barcellona e, infine,
compone una nuova colonna sonora per
‘L’amore attraverso i secoli’, magia muta di
Buster Keaton. Tra concerti con l’Orchestra
nazionale di Montpellier e diversi DVD prodotti fondendo indissolubilmente suoni e
immagini, Mills si conferma artista multimediale poliedrico e visionario, devoto ad
un’arte sperimentale che sceglie i registri
del minimalismo e dei toni atmosferici,
anche quando sul dancefloor decide di
picchiare duro. Nella sua data fiorentina lo
farà usando, contemporaneamente, quattro
piatti e la sua inseparabile batteria elettronica Roland TR 909.
Jochem George Paap, in arte Speedy J, è un
dj e produttore in giro da oltre venticinque
anni. Con un solido background nella scena
hip hop si guadagna il suo nome d’arte per
la grande velocità di mixaggio che dimostra
ai piatti quando accompagna una crew locale, dedita ad omaggiare i suoni della vecchia
scuola newyorkese. Già dal primo LP ‘Ginger’,
pubblicato nel 1993, fa sfoggio di un suono
estremo, ipnotico e visionario, coltivato negli
anni attraverso una grande passione per collaborazioni con artisti eterogenei, compresi
Cypress Hill ed Henry Rollins. Nel 2004 inizia
una delle partner di più lungo corso, quella
con Chris Liebing sul progetto Collabs e l’anno successivo esce ‘Metalism’, considerato a
ragione uno dei più importanti album della
storia techno. A conferma di essere artista
che ha fatto la storia della musica elettronica
e che ne ha tratteggiato i canoni estetici, si
possono guardare anche le produzioni rilasciate su Warp Records e Plus 8.
Quando si pensa alla scena techno Made
in Italy è impossibile non far riferimento a
Joseph Capriati, giovane e talentuoso artista partenopeo cresciuto a base di hip hop
e classic house e poi infatuatosi della cassa
dritta con le prime uscite del 2006 su Globox
che gli valgono il supporto Richie Hawtin,
Magda, Paco Osuna. Tra storiche collaborazioni con Rino Cerrone, uscite sulla Cymk
di Alex Under e super hit come “C’est la vie”
Capriati si è conquistato un ruolo di rilievo
nella scena internazionale, fino all’approdo
su etichette di culto come la Clr dell’autorevole Chris Liebing e la Drumcode del pioniere Adam Beyer.
Se si cercano i piaceri del ritmo duro, l’estasi
percussiva e marziale di certa sperimentazione dance dal taglio storico è difficile immaginare un tris d’assi più appropriato.
domande
9
di matilde sereni
Zerocalcare
Ciao Zero, per metterti a tuo agio, cominciamo con una domanda facile. Secondo
te cosa c’entra un’intervista ad un fumettista romano in un mensile dedicato a Firenze?
Me lo domando pure io, ma poi mi sono ricordato che in copertina del numero zero
c’erano addirittura i Radiohead e manco
loro sono fiorentini.
Ok, lo so che ci sono due valide obiezioni:
• uno loro sono venuti comunque a suonare a Firenze;
• e due loro sono i Radiohead e tu sei un
poraccio.
Però alla fine pure io sono venuto a fare i
disegnetti a Firenze al Glue il mese scorso,
quindi un po’ c’entro pure io.
Esatto! E più che altro mi hai lasciato un
tuo contatto decretando la tua fine.
Va bene, andiamo nel classico: dalla prima striscia sul tuo blog www.zerocalcare.it alla presentazione di “Un polpo alla
Gola”, di strada ne hai fatta parecchia pur
restando ben ancorato con piedi e cuore
al tuo quartiere romano. Quando hai iniziato a capire che le cose “stavano andando bene”?
Io in realtà non l’ho ancora capito, continuo a sentirmi praticamente uguale a
quando sono uscito da scuola dieci anni
fa, senza aver conseguito praticamente
nulla.
Che in parte è così, ma in parte no perche negli ultimi mesi per esempio l’affitto
l’avrei potuto pagare anche solo col fumetto, che è una cosa che in Italia non è
scontata per niente.
Però tutto questo carrozzone del fumetto
mi pare così fragile e precario che preferisco continuare a fare traduzioni e ripetizioni, nel caso sparisse tutto da un momento all’altro.
Dopo l’esperienza di Lucca e i crampi alla
mano derivanti, quali sono i tuoi obiettivi
futuri?
Sopravvivere a questo tour di presenta-
fare un giallo, poi invece è uscita fuori una
cosa diversa ma che ha comunque una venatura mistery.
Quell’elemento mistery che racconto, che
scopro nella prima parte del libro dedicata alla mia infanzia, in realtà è veramente
autobiografico, così come lo sono le situazioni, i personaggi, le emozioni raccontate
in tutto il resto del libro.
L’elemento di finzione sta nello svolgimento dell’intreccio e soprattutto nella
sua risoluzione: quelli effettivamente me
li sono inventati perché senno stavo in
pretura e non a disegnare fumetti.
D’altronde era l’unico modo che avevo
per raccontare un giallo senza perdere un
fondo d’autobiografia che comunque per
me è indispensabile per raccontare le mie
storie.
zioni e disegnetti in giro per l’Italia fino
a metà dicembre, che mi sta logorando il
tunnel carpale, come prima cosa.
Poi vorrei concentrarmi sul blog, dedicargli un po’ di cura e al contempo lavorare
con calma ad un nuovo libro, che mi piacerebbe uscisse l’anno prossimo, senza ritrovarmi ad avvelenarmi un’estate con dei
turni di lavoro di 15 ore al giorno sette
giorni su sette...
Sono i tempi dell’editoria, caromio. Ne
sappiamo qualcosa
“La Profezia dell’Armadillo” è un libro tutto sommato autobiografico, stessa cosa
per le strisce che pubblichi online ad allietarci i lunedì. Forse non possiamo dire lo
stesso per “Un polpo alla gola”, sbaglio? A
cosa è dovuta questa svolta?
In realtà non è verissimo, nel senso che
con il Polpo alla gola volevo raccontare
una storia diversa: mi sarebbe piaciuto
Ed è quello che ti caratterizza maggiormente, a mio avviso, il primo motivo di
questo più che meritato successo.
Ok, torniamo in terra locale.
Recentemente sei passato dalle nostre
parti per interviste radio e disegnetti.
Cosa ti è rimasto di questa nostra città a
parte una pizza nello stomaco e scrosci
d’acqua a non finire?
Oltre al freddo e alla pioggia, la pazienza
di chi è rimasto tutta la sera fino a notte
per avere la dedica sul libro nonostante io
sia lentissimo nel fare i disegnetti.
E anche lo stupore nel vedere che c’era
così tanta gente, malgrado le condizioni
atmosferiche ostili e la concorrenza della
rockstar Renzi che faceva il comizio a 100
metri di distanza.
O forse quelli al Mandela Forum, avevano
semplicemente sbagliato ingresso.
Bene, siamo alle conclusioni.
Me lo dici “vorrei una coca cola con la cannuccia corta corta” in romanesco?
Me dai na coca caa cannuccia corta? “Corta” però non lo ripeto perché senno mi
sembra di parlare come Ned Flanders dei
Simpsons.
10 arte
di elena magini
Yury
Ancarani
Ricordi per moderni
dal 19 novembre 2012 al 5 gennaio 2013
Museo Marino Marini
Firenze
e dissonanza sia da un punto di vista filmico
icordi per Moderni, personale del vi-
R
deo artista Yuri Ancarani (Ravenna,
1972) inaugura EARLY ONE MORNING, programma espositivo a cura
di Alberto Salvadori che si succederà per tutto il 2013 negli spazi del Museo Marino Marini. EARLY ONE MORNING si propone di indagare, attraverso la commistione di mostre ed
eventi , il tema della scultura in termini inconsueti e plurali, intesa come peculiare unione
di oggetto e corpo nello spazio. Ricordi per
Moderni presenta 14 video, due su monitor
e i restanti proiettati in tre sequenze di quattro video ciascuna su un sistema di quattro
schermi. All’interno della cripta del museo,
la particolare strutturazione delle proiezioni
va a creare un continnum filmico, costituito
da sedici metri lineari di superficie, dove significativo è il dialogo che si instaura tra lo
scorrere delle immagini e la suggestiva architettura circostante. Lo spettatore è chiamato
a compiere una sorta di viaggio, muovendosi
contestualmente all’apparizione dei video
che si susseguono alternandosi negli schermi: un percorso che termina e ricomincia per
tre volte e che non è caratterizzato da una sequenza cronologica, narrativa o stilistica. La
specificità del lavoro di Ancarani è costituita
dall’alternarsi di uno stile documentaristico
a un immaginario simbolico e talvolta lirico,
un equilibrio estetico in cui si fonde armonia
che tematico. L’artista racconta i cambiamenti e le contraddizioni socio-culturali e paesaggistiche del territorio romagnolo attraverso singoli episodi disgiunti l’uno dall’altro:
micro-narrazioni dove cronache di pulsioni
sessuali si alternano a festeggiamenti di immigrati, scenari industriali a interni domestici
e paesaggi palustri, il tutto contraddistinto da
un’atmosfera intima e quasi onirica in cui viene data voce ad un’umanità ambigua, carica
di desiderio e sfuggente.
Vicino al cuore, 2003 - still da video - Courtesy l’artista e ZERO…, Milano
in alto: Baal, 2007 - still da video - Courtesy l’artista e ZERO…, Milano
Dicembre
03 lun
10 lun
EVERYTHING FLOWS - Spazio SUC (Firenze) ing. gratuito
CANTI ERRANTI+QUARTIERE TAMBURI - Nelson Mandela Forum (Firenze) ing. NP
CRASH TROADES - Teatro Studio (Scandicci) ing. NP
04 mar
11 mar
MARIA DEVIGLI - Volume (Firenze) ing. gratuito
MARTIN BRANDLMAYR SOLO - Ex Wide (Pisa) ing. gratuito
EXCALIBUR TRILOGY - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
MOSCHETA - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 15/30 euro
SACRO E PROFANO di Marco Tamburro - Palazzo Medici Riccardi (Firenze) ing. 4/7
euro
UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE BIS di Rocco Papaleo - Teatro Giotto (Borgo
S. Lorenzo) ing. 15 euro
UMBERTO ORSINI in LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE - Teatro Verdi
(Santa Croce sull’Arno) ing. 13-18 euro
MY DYING BRIDE - Viper Theatre (Firenze) ing. 25 euro
MELAMPUS - Teatro C (Livorno) ing. NP
CRASH TROADES DA LE TROIANE DI EURIPIDE - Teatro Studio (Scandicci) ing. NP
LA GRANDE MAGIA DI EDUARDO DE FILIPPO - Teatro della Pergola (Firenze) ing.
15/30 euro
05 mer
12 mer
FFS con FEDRIGO | FAZZINI | SCETTRI - Caffè Letterario Le Murate (Firenze) ing.
gratuito
MA PERCHÉ FACCIAMO TEATRO IN TEMPO DI CRISI? - Glue (Firenze) ing. gratuito
DISQUIETED BY - Capanno BlackOut (Prato) ing. gratuito
GREG LAKE - Viper Theatre (Firenze) ing. 28 euro
ABBADREAM Abba Tribute - Hard Rock Cafè (Firenze) ing. gratuito
SPAM - Caffè Letterario Le Murate (Firenze) ing. gratuito
CAPPUCCETTO ROSSO - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
NINOS DU BRASIL - Capanno BlackOut (Prato) ing. gratuito
PAUL VAN KEMENADE, HAN BENNINK, AKI TAKASE - Ex Wide (Pisa) ing. 8 euro
LO SCHIACCIANOCI , CON IL BALLETTO DI MOSCA LA CLASSIQUE - Teatro Verdi
(Firenze) ing.NP
PASSO - CANGO Cantieri Goldonetta (Firenze) ing. 10 euro
06 gio
13 gio
MIMES OF WINES - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
MASH-UP CINEMA: LA SECONDA VITA DELLE IMMAGINI - Cinema Odeon (Firenze)
ing. 7,50 euro
HUNGER di Steve McQueen - Glue (Firenze) ing. gratuito
CHEAP TIME - Spectre Live Club (Bucine) ing. NP
MASSIMILIANO LAROCCA - Teatro Everest (Firenze) ing. NP
ROMEO E GIULIETTA - Teatro Comunale Niccolini (S. Casciano) ing. 16 euro
CENTAVOLO - OTTO Luogo dell’Arte (Firenze) ing. gratuito
BLUE WILLA - Palazzo Strozzi (Firenze) ing. gratuito
IL DIAVOLO CUSTODE - Teatro Excelsior (Empoli) ing. 19 euro
ACAB di Stefano Sollima - Glue (Firenze) ing. gratuito
PIANO MAGIC - Viper Theatre (Firenze) ing. 15 euro
EGLE SOMMACAL (Massimo Volume) - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
ALICE - Teatro Puccini (Firenze) ing. 25/37 euro
GINEVRA DI MARCO - Nelson Mandela Forum (Firenze) ing. NP
07 ven
14 ven
WALKING THE COW - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
BOLOGNA VIOLENTINA - Ex Fila (Firenze) ing. 3 euro
MELAMPUS - Il Moderno (Agliana) ing. gratuito
NECESSARIA/MENTE - Auditorium Flog (Firenze) ing. 10 euro
JESTER AT WORK+ live painting + El Luchador - Glue (Firenze) ing. gratuito
MASSIMO RANIERI - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP
NEXTECH SPECIAL - Fortezza da Basso (Firenze) ing. 30 euro
FUZZ ORCHESTRA+UMANZUKI - Ex Fila (Firenze) ing. 3 euro
CLANDESTINO - Teatro Puccini (Firenze) ing. 13/15 euro
CLUB DOGO - Auditorium Flog (Firenze) ing. 15 euro
KARIBEAN - Glue (Firenze) ing. gratuito
DON GIOVANNI - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
LN RIPLEY + AUCAN DJ/VJ SET - Capanno BlackOut (Prato) ing. gratuito
APPALOOSA - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
01 sab
08 sab
15 sab
IL POSTINO DI NERUDA - Teatro Le Laudi (Firenze) ing. 18 euro
RUE ROYALE - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
STAPLE (The SPECIALS/UK) - Auditorium Flog (Firenze) ing. 13 euro
LA VALIGIA DEI SOGNI - Glue (Firenze) ing. gratuito
DIMARTINO + CRIMINAL JOKERS - Sonar (Colle Val d’Elsa) ing. 10/12 euro
MAURIZIO GERI SWINGTET - Pinocchio Jazz (Firenze) ing. 10 euro
HAINS, ROTELLA / DECOLLAGES, ARTYPO, SEITA&SAFFA - Galleria Il Ponte
(Firenze) ing. gratuito
NIMI FESTIVAL GIAPPONESE - Stazione Leopolda (Firenze) ing. 8 euro
SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO - Teatro Le Laudi (Firenze) ing. 18 euro
ROCKCONTEST 2012 SERATA FINALE special guest GIARDINI DI MIRÒ - Auditorium Flog (Firenze) ing. 8 euro
MORIR DAL RIDERE - Glue (Firenze) ing. gratuito
TELESTAR - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
20 ANNI DI ORTODOSSIA - Viper Theatre (Firenze) ing. NP
MIRKO GUERRINI - Pinocchio Jazz (Firenze) ing. 10 euro
John Peter Sloan in I AM NOT A PENGUIN - Teatro Puccini (Firenze) ing. 16/20 euro
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI - Auditorium Flog (Firenze) ing. 13 euro
LOLA E BILLY SHOW - Glue (Firenze) ing. gratuito
HONEYBIRD & THE BIRDIES - Capanno BlackOut (Prato) ing gratuito
EVERLAST - Sala Vanni (Firenze) ing. 15 euro
THE VICKERS - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
MAURO OTTOLINI - Pinocchio Jazz (Firenze) ing. 10 euro
02 dom
09 dom
16 dom
MANDRAKE - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito
IL GIARDINO DEI CILIEGI- Teatro Fabbricone (Prato) ing. 17 euro
SOULFUL SOAP - Ex Fila (Firenze) ing. O LA FINE DELL’AVVENTURA NP
SANDOKAN- Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
VASCO BRONDI + ANDREA BRUNO - Sala Vanni (Firenze) ing. gratuito
IRENE GRANDI e STEFANO BOLLANI - Teatro Verdi (Firenze) ing. 28/35 euro
JETHRO TULL’S IAN ANDERSON PLAYS “THICK AS A BRICK” - Teatro del Giglio
(Lucca) ing. 65/75 euro
RASSEGNA “SPAGNA ’500-’900” - Chiesa di S. Firenze (Firenze) ing. 8 euro
BLACK EYED DOG - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing.NP
A PIEDI NUDI NEL PARCO - Teatro Shalom (Empoli) ing. 19 euro
SISTEMA FISICO - Studio MDT (Firenze) ing. gratuito
MELODY NELSON - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito
THONY - Sala Vanni (Firenze) ing. 11,50
HONEYBIRD AND THE BIRDIES - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing. NP
ANTONELLA RUGGERO - Teatro del Giglio (Lucca) ing. NP
MAURO GROSSI SPECIAL TRIO - Villa Medicea La Magia (Quarrata) ing. 5 euro
Mercatini
G
FIERA ANTIQUARIA
Piazza Vittorio Veneto (Sesto F.no) 2 Dicembre
IL MERCATALE DI FIRENZE
Piazza della Repubblica (Firenze) 8+9 Dicembre
FIERA DILADDARNO
Piazza S. Spirito (Firenze) 2 Dicembre
MERCATINI DI NATALE
Via Pascoli (Scandicci) 2 Dicembre
MERCATO DEL PICCOLO ANTIQUARIATO
Piazza Mino (Fiesole) 2 Dicembre
MERCATO DELLA LEGALITÀ
Palazzo Medici Riccardi (Firenze) dal 4 al 9 Dicembre
ARTOUR IL BELLO IN PIAZZA
Piazza S. Maria Novella (Firenze) 7/8/9+21/22/23 Dicembre
NATALEPERFILE 2012
Palazzo Corsini (Firenze) 7/8/9 Dicembre
FIERUCOLA DELL’IMMACOLATA
Piazza SS. Annunziata (Firenze) 8 Dicembre
IL LIBRO IN PIAZZA
Piazza Strozzi (Firenze) 8 Dicembre
IL NEGOZIO DI NATALE DI EMERGENCY
Palazzo Medici Riccardi dal 8 al 24 Dicembre
FIERA DI S. SPIRITO
Piazza S. Spirito (Firenze) 9 Dicembre
MERRY CHRISTMAS
Piazza Mino (Fiesole) 9 Dicembre
MERCATINI NATALIZI
Piazza Matteotti (Scandicci) 13 e 16 Dicembre
FORTEZZA ANTIQUARIA
Fortezza da Basso (Firenze) 15 e 16 Dicembre
MERCATO DI NATALE DELL’ATT
Palazzo Budini Gattai (Firenze) 15 e 16 Dicembre
ARTIGIANI IN PIAZZA
Piazza Mino (Fiesole) 16 Dicembre
FIERUCOLINA DI NATALE
Piazza S. Spirito (Firenze) 16 Dicembre
MERCATINO BIOLOGICO IL PAGLIAIO
Piazza Matteotti (Greve in Chianti) 23 Dicembre
WEIHNACHTSMARKT Mercato di Natale Tedesco
Piazza S. Croce (Firenze) dal 28 Novembre al 16 Dicembre
_ 8 dicembre, ore 10.30 piazza dell’Olio
LE STRADE DEL CIBO
_ 9 dicembre, ore 10.15 / 11.15 / 12.15
IN SUA MOVENZA È FERMO
Visita spettacolo al Teatro della Pergola
www.teatrodellapergola.com
17 lun
24 lun
31 lun
LA CASA DI BERNARDA ALBA - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
SYCAMORE AGE - Karemaski (Arezzo) ing. NP
BOBO RONDELLI - Cage Theatre (Livorno) ing. NP
QUARTER PAST ONE - Controsenso (Prato) ing. NP
ORT. CONCERTO DI NATALE - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP
SPECIALE SUL CAPODANNO FIORENTINO NEL PROSSIMO NUMERO
18 mar
25 mar
Presentazione libro CALVINO AMERICANO. IDENTITA’ E VIAGGIO NEL NUOVO
MONDO di Alessandro Raveggi - Palazzo Rucellai (Firenze) ing. gratuito
BENVENUTI IN CASA GORI - Glue (Firenze) ing. gratuito
COLORADO TOUR - Nelson Mandela Forum (Firenze) ing. 20/40euro
SHREK MUSICA - Teatro Verdi (Firenze) ing. 25/50 euro
MIMES OF WINE - Teatro C (Livorno) ing. NP
BIRD’S EYE VIEW - Cango Cantieri Goldonetta (Firenze) ing. 10 euro
NEW YORK SKA JAZZ ENSEMBLE - Auditorium Flog (Firenze) ing. 10 euro
FUZZTONES - Sonar (Colle Val d’Elsa) ing. 10/12 euro
Dove
19 mer
26 mer
UMBERTO ORSINI LEGGE GIOVANNI PASCOLI - Teatro Metastasio (Prato) ing.
11,50/25 euro
MASSIMILIANO SORRENTINI | DANILO GALLO | MIRCO MARIOTTINI “ON
MONK” - Caffè Letterario Le Murate (Firenze) ing. gratuito
BENVENUTI IN CASA GORI - Glue (Firenze) ing. gratuito
IL MAGO DI OZ - Teatro del Maggio Musicale F.no (Firenze) ing. NP
CHI NUN TENE CORAGGIO NUN SE COCCA CH’ ‘E FEMMENE BELLE - Teatro
Politeama (Prato) ing. 25/55 euro
LE GRAN CABARET A BORDO - Teatro Puccini (Firenze) ing. 16/20 euro
VENUS IN FURS - Capanno BlackOut (Prato) ing. gratuito
TWO NOT ONE - Ex Wide (Pisa) ing. gratuito
SARTO PER SIGNORA - Teatro Shalom (Empoli) ing. 19 euro
20 gio
27 gio
FANTASTIC MR. FOX di Wes Anderson - Glue (Firenze) ing. gratuito
OBLOMOV - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. gratuito
SPIRIT OF NEW ORLEANS GOSPEL CHOIR - Lucca Winter Festival (Lucca) ing. NP
OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE - Villa Demidoff (Firenze) ing. NP
FAST ANIMALS AND SLOWKIDS - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
THE LIFE OF DAVID GALE di Alan Parker - Glue (Firenze) ing. gratuito
IO DOPPIO - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP
OLTRARNO ATELIER, DE ANIMA - Cantieri Goldonetta (Firenze) ing. 10 euro
CANI E GATTI - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 15/30 euro
OBO - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
21 ven
28 ven
GIUDA - Ex Fila (Firenze) ing. 5 euro
CREPAPELLE - Teatro Metastasio (Prato) ing. 11,50/25
SACRI CUORI+ live painting + Kropotnik - Glue (Firenze) ing. gratuito
CLASSIC ALBUM “LIVE” IN THE COURT OF THE CRIMSON KING - Viper Theatre
(Firenze) ing. 8 euro
PASSOGIGANTE - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
ALESSANDRO BENVENUTI+ANTONIO GABELLINI - Odeon (Firenze) ing. NP
I LICAONI - Cage Theatre (Livorno) ing. NP
WERNER + KA MATE KA ORA + WALKING THE COW - Glue (Firenze) ing. gratuito
CENTO DI QUESTI GIORNI - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
SINFONICO HONOLULU - La Cité (Firenze) ing. gratuito
IL LAGO DEI CIGNI, CON IL NEW CLASSICAL BALLET OF MOSCOW - Teatro Verdi
(Firenze) ing. NP
LA BEFFA DEL GRASSO LEGNAIUOLO - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro
I GANZI - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
22 sab
29
IL PICCOLO PRINCIPE - Teatro Puccini (Firenze) ing. 16 euro
ZEN CIRCUS + FLORA & FAUNA - Auditorium Flog (Firenze) ing. 10 euro
EGBERT - Viper Theatre (Firenze) ing. 20/25 euro
DIMARTINO - Capanno BlackOut ing. gratuito
NOBRAINO - Sonar (Colle Val d’Elsa) ing. 10/12 euro
L’ANIMALE CHRISTMAS PARTY - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
GATTI MEZZI - Mattatoio n. 5 (Montepulciano) ing. 5 euro
BEATLES vs. ROLLING STONES PARTY - Auditorium Flog (Firenze) ing. 13 euro
SYCAMORE AGE - Cycle Club (Prato) ing. NP
NOMADI - Obihall (Firenze) ing. NP
DIMARTINO + METRODORA - Karemaski (Arezzo) ing. 7 euro
LA CUCINA DEGLI ANGELI - Teatro Reims (Firenze) ing. 12 euro
CHAOS CONSPIRACY + THE AUTUMN LEAVES FALL IN - Rullante Club (Firenze)
ing. gratuito
SUS - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
sab
23 dom
30
GRANDE FESTA DI NATALE - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito
MELLOW MOOD - Auditorium Flog (Firenze) ing. 8 euro
CASA DEL VENTO - Karemaski (Arezzo) ing. NP
SUBHUMAN - Bordeline (Pisa) ing. NP
ANTONELLA RUGGERO - Duomo (San Miniato) ing. NP
‘B’ THE UNDERWATER BUBBLE WATER SHOW - Teatro Verdi (Firenze) ing. gratuito
dom
Auditorium Flog
Via Michele Mercati, 24 Firenze
Biblioteca delle Oblate
Via dell’Oriuolo, 26 Firenze
Caffè LaCité
Borgo San Frediano, 20 Firenze
Cinema Odeon
Via dÈ Sassetti, 1 Firenze
Circolo Aurora
Viale Vasco Pratolini, 2 Firenze
Ex Fila
Via Mons. Leto Casini, 11 - Firenze
GLUE - Alternative Concept Space
Viale Manfredo Fanti, 20 - Firenze
Museo Marino Marini
Via della Spada, 1 - Firenze
Nelson Mandela Forum
Viale Malta, 6 - Firenze
NOF Gallery
Borgo San Frediano, 17 - Firenze
Nuovo Teatro dell’Opera
Viale Fratelli Rosselli, 1 - Firenze
Palazzo Strozzi
Piazza degli Strozzi - Firenze
Sala Vanni
Piazza del Carmine, 14 - Firenze
Stazione Leopolda
Viale Fratelli Rosselli, 5 - Firenze
Teatro della Pergola
Via della Pergola, 18 Firenze
Teatro di Rifredi
Via Vittorio Emanuele II Firenze
Teatro ObiHall
Via Fabrizio De André, 50 - Firenze
Teatro Puccini
Via delle Cascine, 41 - Firenze
Teatro Verdi
Via Ghibellina, 101 - Firenze
Viper Theatre
Via Pistoiese - Via Lombardia - Firenze
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storie 15
di librai edison
L
a Libreria Edison, costretta a chiudere alla fine di novembre, è stata
per Firenze qualcosa di più di un
“negozio dove si vendono libri”. Ha
rappresentato per la città un luogo di scambio, di ritrovo, di officina culturale. Centinaia
di presentazioni, eventi, incontri culturali e
dibattiti si sono svolti in quasi venti anni di
attività. L’Edison è il posto dove incontrarsi,
dove stringere rapporti, dove poter leggere
e informarsi sulle novità editoriali, ma non
solo. Uno dei pochi spazi e delle poche librerie non trasformate in supermercati del libro.
Quindi la sua chiusura sarà una grossa perdita, e non solo la perdita di una libreria che
non era in crisi, con conseguente perdita
del posto di lavoro per i 36 dipendenti, ma
anche la perdita di un luogo della città e dei
cittadini. Un luogo di tutte quelle persone
che l’hanno frequentata non semplicemente come negozio in cui comprare qualcosa
in un classico “acquista e fuggi”, bensì come
luogo in cui passare il tempo, consultare e
approfondire, parlare e studiare, incontrarsi
e fare conoscenza, ripararsi dalle intemperie
ed anche innamorarsi.
Davanti all’imbarbarimento culturale a cui
tutti noi assistiamo e a cui molti, purtroppo,
si stanno abituando, l’Edison ha rappresentato una realtà culturale viva e vivace aperta
a tutti e per tutti, ed è quindi indubbiamente un bene comune. Far chiudere la libreria
significa dare un duro colpo alla città di Firenze, significa far spegnere l’ennesima luce
di una città che pretende di essere il centro
della cultura europea.
Ed a fronte di tale chiusura, causata dal mancato rinnovo del contratto di affitto da parte
del proprietario dell’immobile non esiste an-
Edison
cora nessun progetto ufficiale sul futuro riutilizzo dell’immobile di piazza della Repubblica. Secondo notizie fornite a suo tempo
dalla stampa (ma appunto mai confermate
ufficialmente dal proprietario dell’immobile)
lo spazio avrebbe potuto essere dato in affitto ad un colosso dell’informatica oppure ad
una grande catena di abbigliamento.
Senza avere in linea di principio niente in
contrario alla tecnologia o all’abbigliamento, i dipendenti della Libreria Edison hanno
chiesto però che quel luogo rimanesse un
luogo per la cultura, così come garantito anche da una norma del piano regolatore del
Comune. E insieme a loro lo hanno chiesto
più di 30.000 cittadini che fino ad ora hanno
firmato una petizione istituita per chiedere
al Comune stesso di non modificare il vincolo che garantisce la destinazione d’uso a carattere culturale. Lo hanno chiesto, naturalmente, perché ritengono che sia importante
mantenere vivo uno spazio come quello e
perché pretendono che l’amministrazione
pubblica faccia una politica culturale che ab-
bia come scopo il bene comune. Altrimenti il rischio è quello che Firenze si trasformi
in una città vetrina per sole multinazionali.
Ma lo hanno chiesto anche perché ritengono che laddove una libreria ha sempre ben
funzionato ed anche in futuro sempre ben
funzionerebbe, non ci sarebbe neanche una
motivazione di carattere pratico-economico
per modificare il vincolo di destinazione
d’uso.
Notizia recente è che i dipendenti della libreria hanno avuto modo di incontrare il
Sindaco Matteo Renzi, il quale ha dato rassicurazioni circa il mantenimento del vincolo
culturale e la futura riapertura di un’altra libreria. Naturalmente la buona nuova è stata
appresa, dai lavoratori, ma anche dalla città
stessa di Firenze, con molto sollievo. Vero è
però anche che i dipendenti della libreria, e
con essi la città stessa di Firenze, non smetteranno di tenere alta l’attenzione e di seguire passo passo lo sviluppo della vicenda.
foto: © Niccolò Chimenti - Beatnoir Studio
16 emergenti
di gabriele giustini
Rock Contest
S
iamo all’atto finale del Rock Contest 2012. Come da tradizione, la serata conclusiva si svolge Sabato 8 dicembre all’Auditorium Flog di Firenze, giorno in cui si esibiscono i sei gruppi
finalisti. Il gruppo ospite di questa edizione è quello dei Giardini di Mirò, alle prese con il loro ultimo lavoro “Good Luck”. Per parlare della storia del Rock Contest, della sua crescita, del suo momento
attuale e di tanto altro, abbiamo incontrato Giuseppe Barone, responsabile della programmazione musicale di Controradio Firenze e
direttore artistico del contest.
Il Rock Contest è giunto alla sua 24° edizione, un traguardo importantissimo. Da quanti anni stai seguendo attivamente la manifestazione e come è nato questo tuo coinvolgimento.
Da quando entrai a fare parte dello staff di Controradio nel 2000 in
qualità di Responsabile della Programmazione Musicale una delle mie
“fisse” fu quella di far ripartire questo concorso che sapevo, da musicista, essere così importante per la scena locale. Ci riuscii nel 2002,
l’anno della rinascita, grazie all’impegno della radio nel coinvolgere le
istituzioni (il Comune di Firenze e, più tardi, la Regione Toscana) e nella
collaborazione di Ernesto De Pascale. In realtà allora vedevamo la cosa
ancora come limitata al bacino di emissione della radio, è piacevole
vedere, a distanza di dieci anni come il Rock Contest sia diventata probabilmente la più importante manifestazione nazionale di questo genere in grado di lanciare dei veri casi nella musica alternativa italiana.
Questa è la seconda edizione a svolgersi dopo la scomparsa di
Ernesto de Pascale, una delle figure più importanti nella crescita
della manifestazione. Come è cambiato il tuo rapporto con la manifestazione e quanto vi manca Ernesto?
Beh, sicuramente l’impegno è raddoppiato anche se delle intuizioni e
dell’esperienza di Ernesto abbiamo fatto tesoro. Certo, è più compli-
cato effettuare scelte difficili senza il confronto con una persona della
sua preparazione, e le risate (lo confesso, a volte ciniche) che facevamo
nella fase di ascolto dei demo mi mancano. Per me era prima che un
collega un amico, e mi son trovato diverse volte a immaginare quello
che gli avrei detto o le battute che avrebbe fatto. Il premio che abbiamo istituito assieme a Il Popolo Del Blues pensando a lui, dedicato
alla Miglior Canzone in Italiano, è il nostro modo di portare avanti una
delle istanze a cui lui era particolarmente attento, ed è stato carino
vedere come Dario Brunori e poi Dente abbiano condiviso volentieri
il progetto.
Cosa è cambiato secondo te, se qualcosa è cambiato, fra le primissime edizioni del concorso e quelle odierne?
Tutto. È cambiato il mondo, è cambiata la preparazione delle band ed
il significato della musica per le persone. Le band degli esordi erano
molto motivate e, in qualche modo vivevano il rock, ma erano musicalmente davvero naive. Oggi forse si vive meno quello che si suona, ma
lo si fa con una grande preparazione e consapevolezza, ma preferisco
non lanciarmi ora in pipponi sociologici.
Quanto vi impegna il Rock Contest e quante persone sono coinvolte oltre te?
Tutti i conduttori e lo staff della radio sono coinvolti nel Contest per
tutta la durata del concorso, dal lancio del bando fino alle fasi live e
poi nel dopo-contest per seguire i gruppi che ne vengono fuori. Marco Imponente è fondamentale per tutta la parte della raccolta fondi
e del management, Giustina Terenzi per la realizzazione degli spazi
radiofonici di approfondimento, Valentina Mori poi mi dà un aiuto
fondamentale per le questioni organizzative relative ai gruppi e le serate, Marco Quinti e Giulia Naldini sono i nostri fotografi ufficiali. Che
dire poi dell’insostituibile bravo presentatore Stefano Trevis Luporini?
Il concorso è gratuito, quanto è faticoso tutti gli anni riuscire a trovare tutte le risorse economiche ed umane per tenere in piedi la
cosa?
La produzione del Rock Contest impegna molte persone durante tutto
l’anno. Le risorse derivano dalla volontà delle istituzioni (l’assessorato
alla cultura della Regione Toscana e quello delle politiche giovanili del
Comune di Firenze) che, nonostante i tagli, continuano a sostenere il
progetto ritenendolo, evidentemente, importante per il territorio. Ma
non basterebbero senza l’intervento di Controradio che mette a disposizione del concorso personale, logistica e promozione anche nazionale tramite il circuito Popolare Network.
Il Rock Contest è un concorso nazionale, presumiamo vi arrivino
demo da tutta Italia ed in quantità industriale. Ci saranno sicuramente molti esclusi alcuni dei quali scontenti e particolarmente
delusi. Alcuni si manifestano on-line, cosa vorresti dire a tutti quei
gruppi che per un motivo o per un altro non sono rientrati tra i 36
selezionati?
Intanto è una questione numerica. Mi spiego. Se si presentano più di
500 gruppi dai quali selezionarne 36, vuol dire che per una media di
144 persone contente ci saranno circa 1850 scontenti. A volte le rimostranze sono comprensibili, gruppi anche bravi non sono selezionati
perché rientrano poco nei nostri canoni, altre volte sono davvero incomprensibili, ma in quei casi è davvero difficile spiegare cercando di
rimanere cortesi quando l’unica risposta sensata sarebbe fatevene una
ragione, meglio se vi date all’ippica.
Si chiama Rock Contest ma già da qualche anno la partecipazione
è aperta a progetti che abbracciano anche generi musicali piuttosto distanti dal Rock. Quando, e come mai, avete deciso che era
arrivato il momento di allargare gli orizzonti?
Per quanto mi riguarda, da subito! Rock è una vecchia denominazione del Contest agli esordi, quando il Rock era un genere abbastanza definito, ma già negli anni in cui cominciavo ad occuparmene la
commistione tra i generi era in uno stadio ben avanzato. Ad oggi per
rock intendiamo una sorta di attitudine al do it yourself. Certo, cambiare nome dopo 25 anni avrebbe poco senso. Secondo te dovremmo
pensarci?
No, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Un cambio di nome
avrebbe poco senso, onestamente. Proseguiamo. Immagino che
il Rock Contest sia anche un veicolo importantissimo per la radio.
Cerco di spiegarmi. Spesso i gruppi che partecipano sono molto
giovani e, almeno che i loro genitori non siano già ascoltatori
della radio, per loro potrebbe essere la prima volta che sentono
parlare di Controradio. Riuscite poi a capitalizzare questa risorsa?
Ci proviamo! Considerato che la radio non ci guadagna dall’organizzazione del Contest è ovvio che, oltre a crederci fermamente, per noi è
un’occasione importante per confrontarci tutti gli anni con nuove generazioni di musicisti e di fan. Ormai nel tempo so per certo che tanti
ascoltatori incominciano a seguirci proprio per quello, e tanti ragazzi
che abbiamo incontrato come musicisti ora sono dei veri amici della
radio. Va da sé che saranno più interessati all’aspetto musicale della
radio più che a quello che si rivolge ad un ascolto più adulto.
Una cosa che mi sta a cuore. Non son più di primo pelo ed anche
io ho vissuto molte edizioni del contest. Una della cose che più mi
piacerebbe vedere, ma che non accade quasi mai, è che ogni tanto
nascesse qualche collaborazione fra i gruppi locali - considerando
foto: © Marco Quinti e Giulia Naldini
anche la nostra tutto sommato piccola area metropolitana - e che
soprattutto questi ragazzi partecipassero un po’ di più a eventi
e concerti cittadini. Senza generalizzare ovviamente, ma a volte
invece si ha la sensazione che molti partecipino al concorso e che
dopo un po’ spariscano dalla circolazione. Davvero non si riesce
a creare una sorta di zoccolo duro composto da un centinaio di
ragazzi (fra musicisti e appassionati) che poi magari si ritrovano a
vedere qualche concerto in città o in regione?
Non so, Firenze è strana, lo dico da immigrato (Giuseppe è nato a Parabita in provincia di Lecce, NdR), un po’ troppo attenta al particolare.
Più che alla formazione di una vera scena, a volte è più facile assistere alla formazione di conventicole chiuse e un po’ autoreferenziali in
competizione fra di loro. Ho anche visto conventicole di questo genere spingere gli artisti di riferimento a fare scelte sempre più sbagliate
fino a chiudersi nel masturbatorio (ma non farò nomi neanche sotto
tortura!). Non mancano però le eccezioni, ho visto tantissime collaborazioni nascere tra gli artisti che si sono conosciuti al Contest, e spesso
con artisti del resto d’Italia.
Un’ultima domanda. Perché il Rock contest sì e altri contest musicali no?
Come direbbero i politici navigati, ti ringrazio di questa domanda. Ora,
seriamente...il Rock Contest è, grazie al supporto delle istituzioni e la
spinta forte di una radio e di un network radiofonico, nonché alla fitta
rete di amicizie e collaborazioni (XL di Repubblica, Audioglobe fra gli
altri) una felicissima eccezione nel panorama nazionale. Noi non abbiamo bisogno di spremere i gruppi (come piuttosto spesso accade)
né di usare gli stessi come corollario a margine di cose più articolate e
dispersive. Il nostro interesse invece, per le ragioni che spiegavo, coincide con quello degli artisti partecipanti. Se loro crescono, cresciamo
anche noi!
18 luoghi
di leandro ferretti
Palestra
Robur
Lezioni di ginnastica culturale
T
ra due giorni è Natale, non va bene e
non va male: e dopo una settimana è
Capodanno. A Natale siamo tutti più
buoni, a Capodanno si fanno somme, sottrazioni e pronostici. Che ne sarà di
questa città nel 2013, che ne sarà soprattutto
della cultura di questa città nel 2013? Ci vorrebbe la capacità di attivare dei flashforward
alla Lost. Stiamo per entrare in uno degli anni
economicamente più incerti che le pubbliche
amministrazioni in special modo locali abbiano mai vissuto: di soldi ne goccioleranno
sempre meno all’interno dei già aridi serba-
per fiorentini
toi pluviali dei produttori di cultura. Giunta è
l’ora della cassetta degli attrezzi, del massimo
dell’inventiva, delle idee veramente vincenti,
e forse di una pulizia d’aria utile in ambienti
talora viziati da troppo conservatorismo. The
2013 Cultural Next Big Thing? L’Arno, siamo disposti a farci una scommessa di Capodanno.
Dopo un paio d’anni di rodaggio fatti di attività soprattutto estive, il fiume è pronto a ritornare veramente al centro della città (dove
tra l’altro dovrebbe stare regolarmente almeno per ragioni geografiche). A tutto tondo:
qualità dell’acqua, pulizia delle sponde, infra-
strutture di servizio, possibilità di farci un giro
in barca. Un fiume che comincia a Rovezzano
e finisce davanti alla Piagge, dove par di stare
in Louisiana, con nuove aree da colonizzare,
dopo la Spiaggia di S. Niccolò e la zona della
Zecca Vecchia. Un fiume da conoscere, un fiume per le famiglie e i bambini. Pieno di segni
culturali che lo rendano vivo, partecipato, attraversato, fotografato e discusso, ripartendo
dal Pensatoio che il Progetto RIVA ci ha installato nel corso dell’ultima estate. Abbiamo bisogno di posti dove stare per riposare, creare
e ricrearsi. E di un fiume da contemplare.
foto: © Serena Gallorini
pionieri 19
di flavio zocchi
F
irenze sarà per una sera il centro del movimento hip hop più
vero e storico: il 15 dicembre si
esibirà, in uno show speciale
acustico, uno dei massimi esponenti del
genere, Everlast, che da almeno venti
anni ha contribuito a portare il tema hip
hop da un’audience prettamente nera
ai suburbi e all’orecchio del giovane
bianco. Everlast è stato infatti uno dei
primi artisti a lavorare in questa direzione, fin dai suoi esordi alla fine degli
anni ’80.
Everlast, che all’anagrafe fa Erik Schrody, nasce nella East Cost, a New York
City 43 anni fa. Da giovanissimo, causa
divorzio dei genirori, si trasferisce in
California, non a Los Angeles, ma al di
là della collina di Hollywood, nella San
Fernando Valley. Come racconta in
molte interviste, era un liceale normalissimo fino a quando non ascoltò uno
e poi due e tre pezzi dei Run-DMC...e la
sua vita cambiò.
Si ritrova nel centro della nascente scena gangsta rap di Los Angeles: è infatti
uno dei membri fondatori dei Rhyme
Syndicate Posse, gruppo capitanato da
Ice T (che sarà poi il futuro fondatore dei
NWA insieme a Dr. Dre). Everlast ha solo
venti anni e nel 1990 presenta il suo disco d’esordio che non viene molto considerato a Los Angeles. Questo primo
fallimento lo avvicina a uno dei Dj più
attivi della scena, quel Lethal con cui
fonderà gli House Of Pain. I due iniziano
così una parabola che porterà il gruppo
ad essere considerato il migliore nel
crossover per la capacità di fondere
rock e rap insieme.
Il disco di debutto degli House Of Pain è
un classico anche al giorno d’oggi. Anticipato dal singolo “Jump Around”, raggiunge il platino, e per i due anni seguenti, non si parla che di loro. Il disco
successivo “Same As It Ever Was” fu un
successone. Poi, nel 1996, Everlast inizia
il suo percorso di cambiamento umano
e artistico: lascia la band con cui ha avuto successo e si avvicina alla religione
islamica, iniziando la sua carriera solista
Everlast
15 dicembre 2012
Sala Vanni - Firenze
che ri-inizia con il disco “Whitey Ford
Sings The Blues” che ottiene un enorme
successo, arrivando per tre volte al platino. Il singolo What It’s Like riceve il
Grammy Awards, nel disco si iniziano
ad ascoltare le prime sonorità country
e bluesseggianti che sono centrali nella
filosofia artistica dell’Everlast di oggi.
Negli anni arrivano poi altri album, la
collaborazione con il chitarrista Carlos
Santana, che frutta un altro Grammy
per il brano “Put Your Lights On”.
Durante gli anni 2000, Everlast ha girato
il mondo, andando alla ricerca costante
di religiosità e di nuovi stimoli musicali.
Il suo hip hop, da sempre contaminato,
nel tempo si sposa con suoni come
blues e country. I testi sono introspettivi e molto meno “di strada” che all’apice
della sua carriera anche se Everlast, intorno al 1999, ebbe un duro scontro in
rima con l’astro nascente Eminem.
Il percorso artistico di Everlast si è evoluto grazie a mille esperienze di vita,
come lui stesso ha dichiarato: “Sesso,
droga e violenza sono cose che tutti possono provare, e io l’ho fatto. Ma giunge
il momento di provare a vivere la vita in
un altro modo”. Dopo diverse collaborazioni (suo un ruolo fondamentale nel
progetto La Coka Nostra), negli ultimi
tempi si è dedicato ad una sorta di cantautorato impegnato. Quella di Firenze
del 15 dicembre è infatti una data speciale: un set acustico, in cui verranno
presentate al pubblico italiano nuove e
vecchie canzoni. In definitiva, il nuovo
percorso artistico di Everlast, che potremmo definire “country-hop”, è frutto
del percorso umano che il “nostro” ha
iniziato negli ultimi dieci anni ed è un
omaggio a due geniali cattivi maestri
come Johnny Cash e Waylon Jennings.
L’ascolto di questi due artisti, sostiene
Everlast, “Mi ha colpito profondamente,
mi hanno aiutato a iniziare una nuova
carriera. Come una rinascita”.
Non resta che vederlo on stage in Sala
Vanni per un set sicuramente affascinante e senza tempo.
Parole
STEFANO BENNI
“Di tutte le ricchezze”
di sara loddo
SUSAN CAIN
“Quiet.
Il potere degli introversi”
Feltrinelli - 2012
Martin è un ex professore universitario, un
vecchio intellettuale un po’ bizzarro, che
ha scelto di passare la vecchiaia nell’isolamento dell’Appennino. Fra le passeggiate
nei boschi, la scrittura e le conversazioni
con gli animali che popolano quei luoghi, il
professore sembra aver trovato la pace. La
tranquillità scandita dalla routine, dopo una
vita molto intesa. Se non che quella solitudine rassicurante viene turbata dall’arrivo di
una coppia di vicini in fuga dalla città. Un lui
scontento e iroso e una lei dotata di una bellezza sconvolgente, in grado di richiamarne un’altra lontana nel tempo. Così i ricordi
riaffiorano e il professore viene sconvolto
da sentimenti che sembravano sepolti nel
tempo e che culminano in un poetico valzer
finale.
21
Bompiani - 2012
Il saggio di Susan Cain, 44enne americana
ex avvocato di Wall Street, indaga la natura
dell’introversione.
Dividendo i tipi umani nelle due grandi categorie di introverso ed estroverso, l’autrice
mette in luce pregi e potenzialità di un carattere considerato come secondario in un
mondo fatto a misura di estroverso. Con un
sistema scolastico che impone un metodo di
insegnamento partecipativo, a scapito degli
studenti portati per la riflessione solitaria e
ambienti lavorativi dove vengono premiate
le personalità più esibizioniste e socievoli,
gli introversi si vedono costretti a negare la
propria natura, fingendosi estroversi.
La Cain capovolge questo sistema, affermando i valori positivi dell’introversione e
mettendone in luce l’importanza per la società.
CHRISTA WOLF
“August”
Edizioni e/o - 2012
Scritto nel luglio 2011, a pochi mesi dalla scomparsa, “August” è l’ultimo racconto
della scrittrice tedesca, dedicato al marito
Gerhard. Con uno stile semplice, che riproduce il pensiero del protagonista, la Wolf
utilizza il tema del viaggio - materiale e della
memoria - per raccontare l’amore infantile
del piccolo August per Lilo, una bambina
più grande di lui, che fu il suo punto di riferimento durante il ricovero presso il sanatorio per malati di tubercolosi. Attraverso
continui flashback, il protagonista ripercorre
le tappe più importanti di quel particolare
legame sentimentale, incentrato sulla brama di attenzioni di un bambino privo di riferimenti genitoriali, che aveva sviluppato un
attaccamento quasi maniacale, in grado di
sopravvivere al trascorrere del tempo.
CLASSIQUE C’EST CHIC
GUY DE MAUPASSANT - Bel-Ami (Feltrinelli - 2012)
Scritto alla fine dell’800, il capolavoro di Maupassant descrive le gesta di Georges Duroy, chiamato con il vezzeggiativo
“Bel-Ami” dalle sue amanti, con uno stile tutt’ora attuale. Grazie al fascino e alle doti di abile calcolatore, Bel-Ami fa il suo
ingresso nell’alta società parigina passando dalla porta del giornalismo, ne percorre i gradini a gran velocità, fino ad
approdare al vertice. Con sfrontatezza e fredda strategia, Duroy sfrutta tutte le occasioni e il proprio ascendente sulle
donne per fare successo, mostrando la pochezza e la superficialità degli ambienti di potere, dominati dall’intreccio fra
politica, stampa e finanza.
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22
Suoni
di gabriele giustini
GOAT
“World Music”
CODY CHESNUTT
“Landing on a Hundred”
MUDHONEY
“Live in Berlin 1988 DVD”
Rocket Recordings
One Little Indian
!K7 Records
Parte “Diabari” e la prima impressione è di
trovarsi, ahinoi, protagonisti di “Wicker Man”,
pellicola cult (pagan)horror del ’73. L’avete
visto? Ne han fatto un orrendo remake (“Il
prescelto”) con un altrettanto orrendo Nicolas Cage protagonista. L’aria che si respira in
“World Music”, debutto degli svedesi Goat,
sin qui sconosciuta band proveniente da
un piccolo e remoto paesino che si chiama
Korpolombolo ed intorno al quale circolano graziose leggende, è quella di una band
scoppiatissima che si diverte da matti a re-inventare il genere World. Svezia, World? Eh sì.
Tribal-rock, psychedelia acidissima, mantra
kraut, riti voodoo e spiritualità. È abbastanza
World? Potenzialmente ce n’è per tutti i gusti. Vi piacciono i Jaga Jazzist? Beccati i Goat.
Mulatu Astatke e Fela Kuti. Prova con i Goat?
Siete rimasti sotto con gli acidi dei Jefferson
Airplane? Li hanno pure i Goat. Ah, c’è anche
del Metal, che non fa mai male. Uno dei dischi dell’anno. World Music.
Ma si può quasi scomparire per una decina
d’anni dopo aver fatto un doppio capolavoro come “The Headphone Masterpiece”, sì
quello dove c’era ‘The Seed’, e dare ogni tanto solo qualche sporadica notizia di sé, tipo
gli adolescenti coi loro genitori? Evidentemente sì, se ti chiami Cody ChesnuTT, che
però non è certo adolescente. E se, soprattutto, dopo quei dieci anni ne fai un altro di
capolavoro, seppur molto diverso. Tanto, infatti, era scarno e casalingo “The Headphone
Masterpiace”, sia pure ricco di spunti funk,
folk e hip-hop, quanto il nuovo “Landing on
a Hundred” è ricco, nel senso di produzione
e arrangiamenti. Dodici brani che regalano
una nuova luce, più moderna, al termine
soul. Se Al Green fosse ancora in palla e se,
principalmente, il padre di Marvin Gaye non
avesse avuto una pistola a portata di mano,
chissà, magari un “Landing on a Hundred”
sarebbe già uscito. Mica dobbiamo aspettare
il 2022 per il prossimo, vero?
Lungi da noi salire sul carro dei vincitori, ma i
Mudhoney, per tutta una serie di motivi che
non stiamo qui ad elencare per non correre il
rischio di apparire tediosi, sono una di quelle
band rock’n’roll che è difficile non amare.
Non hanno avuto la fortuna dei Nirvana, che
li adoravano, neanche quella dei Pearl Jam,
che se li portano in tour, o dei Soundgarden
o degli Alice In Chains. Eppure sono arrivati
prima di tutti questi, non si son pianti addosso se a loro, di torta, ne è toccata poca,
ed hanno continuato a fare dischi eccellenti
anche dopo il pazzesco EP d’esordio ‘Superfuzz Bigmuff’, 1988. E sempre in quell’anno,
addirittura prima che uscisse l’EP, ci fu la loro
prima volta in Europa - in verità è la prima
volta di una qualsiasi band grunge - che
potete adesso rivivere qui, nel DVD “Live in
Berlin 1988”. La furia di quel movimento,
l’ingenuità e la passione, è in questo concerto. Tra i bonus, un’intervista esclusiva Mark
Arm. Touch me I’m sick.
LA DISCOTECA Bigiotteria di musica italiana
FLAVIO GIURATO - “Il tuffatore” (1982) - Ad avercelo il vinilone, da mettere su tutte le volte che devi fare colpo sugli ospiti. La scenetta la sai già:
“L’hai mai sentito Flavio Giurato?” e la risposta “No” e allora “Te lo faccio sentire, è il fratello di Luca”… “Ah, quello rincoglionito”. Questo è un disco al pari dei grandissimi della musica italiana, è una cosa che quando la senti pensi che il mondo sia stupido e ingiusto.
Perché “Il tuffatore” è un capolavoro dimenticato, fuori catalogo, fuori categoria, fuori area di rigore. Che poi che palle dover sempre
analizzare le canzoni. I dischi sono fatti di un sacco di parole che come provi a decifrarle, si perdono. Lo dice lui stesso in apertura:
“amore non andare coi cantautori, che poi finisci nelle canzoni”. Perché è la parola che vanifica sempre tutto. Qua dentro si trova il
futuro e il passato della canzone italiana, stella polare tra le più ispirate della nostra storia. Lo struggersi nella limpidezza di un amore
impossibile ad Orbetello, il situazionismo pop e la visionaria pacatezza del Flavio lo fanno più cantautore dei cantautori e meno
cantante dei non cantanti tipologia Ciampi. Mille trovate di arrangiamenti, versi profondissimi e disincanto beffardo, quello di chi ha capito come stanno
davvero le cose e che non ci possiamo fare più un cazzo. E allora “consumiamo la nostra passione e il nostro brevissimo giorno”.
I ragazzi di Via Bardelli
CRAXI
“Dentro i battimenti delle rondini” CD
I CRAXI sono, anzi erano visto che non
esistono più: Luca Cavina (Zeus!, Calibro
35) al basso, Andrea Belfi (Hobocombo,
Rosolina Mar) alla batteria, Alessandro
Fiori (Mariposa) alla voce e alla tastiera ed
Enrico Gabrielli (Mariposa, Calibro 35) alla
chitarra elettrica e al sax.
Non c’è apologia nei CRAXI. CRAXI è solo
un nome che suona bene, come il disco!
è una divisione di
AUDIOGLOBE
ANCIENT SKY “T.R.I.P.S.”
CD/LP
ANCIENT SKY sono nati nel 2008 a
Brooklyn, NY, dall’incontro più o meno
fortuito di un quartetto di musicisti provenienti dalla Virginia. “T.R.I.P.S.” è il loro
2° album. Melodie ipnotiche che si scontrano come onde su di una sezione ritmica
compatta come scogli, adornate da linee
vocali ululate e sognanti. Un viaggio onirico a cavallo tra psychedelia e post-rock.
In arriv
o nel 2
collab
013, in
o
TANN razione co
EN RE
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C
il nuo
vo alb ORDS,
um de
gli
“O
in ed
izione pera!”,
LP, sia
CD e
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stand limitato ch
ard.
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pesci 23
di cuoredicane