Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – ASL 2017 Augusto Frascatani COSA S’INTENDE PER GIS • Geographic Information System (GIS) è un sistema progettato per ricevere, immagazzinare, elaborare, analizzare, gestire e rappresentare dati di tipo geografico Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 2 COSA S’INTENDE PER GIS • Sistema Informativo Territoriale (SIT) è la traduzione italiana di GIS che meglio si avvicina al concetto del GIS La traduzione non è proprio esatta: territorium (latino) artefatto sociale derivato dai processi umani di territorializzazione – antropizzazione. Il termine inglese Geographic è più completo Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 3 COSA S’INTENDE PER GIS • Un potente strumento per archiviare ed elaborare a piacere trasformare e visualizzare dati spaziali dal mondo reale per particolari finalità (Peter Alan Burrough, 1986) Burrough: laurea chimica organica Oxford, appassionato di pedologia, critica metodo per sondaggi terreno senza riferimento quantitativo, diventa docente di geografia, trasferito in Olanda inizia studi di frattali, geostatistica, propagazione errori, logica fuzzy.1984 diventa professore Università Utrecht in geografia fisica e sistemi informazione geografica Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 4 COSA S’INTENDE PER GIS • Un tipo di sistema informativo dove il database consiste di osservazioni su dati spaziali distribuiti, attività od eventi che sono definiti nello spazio secondo punti, linee o aree. Il Sistema elabora dati su questi punti, linee o aree per recuperare dati per interrogazioni ed analisi dedicate (Duecker K.J., 1979); Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 5 COSA S’INTENDE PER GIS • Un modello spaziale di archiviazione ed elaborazione di dati, eventi ed attività spaziali, finalizzato all’interpretazione del paesaggio, dal sito al territorio, dal costruito all’insediato, dalla microscala alla macroscala (Forte M., 2002); Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 6 COSA S’INTENDE PER GIS • GIS = sistema automatizzato per dati spaziali per ACQUISIRE RAPPRESENTARE ANALIZZARE IMMAGAZZINARE RECUPERARE Dati spaziali: posizione, forma, dimensioni, proprietà topologiche Dati non spaziali: dati descrittivi associati alla componente spaziale Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 7 COSA S’INTENDE PER GIS • E’ un sistema hardware e software che gestisce tabelle di dati ed elementi grafici consentendo di catturare, manipolare, conservare dati che hanno riferimenti geografici o spaziali. Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 8 COSA S’INTENDE PER GIS Marble, 1990 Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 9 GEOREFERENZIARE • Requisito fondamentale per applicare tutte le funzioni GIS : tutti i layers siano perfettamente sovrapposti in un’unica ed univoca locazione geografica -> tutti i dati devono essere georeferenziati ovvero devono essere dotati di coordinate Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 10 GEOREFERENZIARE Dati georeferenziati: attribuire ad ogni elemento il SISTEMA DI COORDINATE spaziali reali Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 11 GEOREFERENZIARE Sistema di coordinate: sferoide di riferimento, datum, proiezione e unità di misura Datum: sistema geodetico di riferimento che consente di definire in termini matematici la posizione di punti sulla superficie della Terra Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 12 GEOREFERENZIARE • 2 Sistemi di coordinate: 1. Geografiche: sistema di riferimento: coordinate sferiche -> longitudine e latitudine 2. Piane: dati geografici proiettati in sistema di coordinate piane o cartesiane -> è difficile fare misurazioni in coordinate sferiche Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 13 Proiezioni e sistemi di coordinate Argomento sviluppato tra qualche slides Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 14 LA STRUTTURA DEL GIS • Nel GIS può essere inserito e rappresentato ogni elemento spazialmente identificabile e codificabile, come: 1. 2. 3. 4. Territori Città Strade, fiumi POI -> area -> punti o aree -> linee -> punti POI: point of interest Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 15 LA STRUTTURA DEL GIS • Il GIS viene solitamente rappresentato come una struttura a più livelli di tematismi cartografici, o come si è soliti dire un sandwich a più strati sovrapponibili nello stesso sistema spaziale. Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 16 LA STRUTTURA DEL GIS • Gli strati sono trasparenti e modificabili e comprendono qualunque tipo di informazione spaziale: foto aeree, dati geofisici e da satellite, tematismi cartografici, database e qualunque tipo di informazione rappresentabile in coordinate spaziali Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 17 LA STRUTTURA DEL GIS Fonte:ESRI Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 18 COME LAVORA UN GIS • Collega elementi cartografici a tabelle attributo -> proprietà fondamentale del metodo di lavoro di un GIS • Localizza elementi dalla mappa o dagli attributi • Gestisce insiemi di elementi e attributi come layers -> insieme di elementi geografici della stessa tipologia logica e geometrica, collegati ai loro attributi Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 19 COMPONENTI DEI DATI GEOGRAFICI IN UN GIS • Tre componenti generali per le informazioni geografiche Geometria Attributi Regole I monumenti importanti stanno nel Centro Storico della città Dati spaziali -> componente Informazioni associate ad geometrica della realtà ogni elemento geografica. Descrivono univocamente la posizione degli oggetti in un sistema di riferimento Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Regole precostituite di gestione degli elementi geografici Pagina 20 COME LAVORA UN GIS Collega elementi cartografici a tabelle attributo -> Attributi: informazioni che descrivono gli elementi cartografici ad essi associate. Registrate in un db Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Elementi: oggetti sulle mappe. Hanno posizione, forma rappresentativa e simbolo Pagina 21 COME LAVORA UN GIS Collega elementi cartografici a tabelle attributo -> Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 22 COME LAVORA UN GIS Collega elementi cartografici a tabelle attributo -> Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 23 COME LAVORA UN GIS Localizza elementi dalla mappa o dagli attributi Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 24 COME LAVORA UN GIS Gestisce insiemi di elementi e attributi come layers -> insieme di elementi geografici della stessa tipologia logica e geometrica, collegati ai loro attributi Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 25 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS • I dati, all’interno di un GIS sono memorizzati tipicamente secondo: 1. Database alfanumerici 2. Dati raster 3. Dati vettoriali 4. Dati testuali 5. Dati ASCII (dati testuali codificati in tabelle) • A queste classi storiche dell’evoluzione del GIS, si affiancano progressivamente anche dati di tipo multimediale, come filmati, panorami virtuali ottenuti da fotografie, documenti e immagini. Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 26 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS Database alfanumerici Entità geografiche: 4 caratteristiche 1) Identificatore (ID) 2) Localizzazione 3) Dimensione 4) Attributo I dati sono in forma tabellare: - ogni riga (record) è una entità - ogni colonna (field) è una caratteristica Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 27 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS Database alfanumerici Esempio: Comune di Roma Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 28 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS Database alfanumerici Identificatore Localizzazione Dimensione Attributo Esempio: Comune di Roma Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 29 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS Database alfanumerici shp: shape (forma) include parte grafica e cartografica dbf: memorizza gli attributi dello shape shx: collega ogni shape agli attributi Esempio: Comune di Roma Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 30 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS Database alfanumerici I dati possono essere contenuti su più tabelle ma tutte le tabelle devo riferirsi alla stessa entità uso degli identificatori o elementi comuni in cui ci sia almeno un FIELD riconosciuto Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 31 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS Database alfanumerici Quando una tabella base fa riferimento ad una tabella ‘esterna’, nella tabella base vi sono generalmente i riferimenti geografici, nella tabella ‘esterna’ vi sono generalmente gli attributi. Le relazioni tra le due tabelle (una geografica e una attributi) possono essere 1 a 1 o 1 a molti Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 32 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS Database alfanumerici Relazione 1 a 1: (corrispondenza biunivoca – unica tabella) Studente1 = matricola1 Relazione 1 a molti o molti a 1: Studente1 Studente2 …. Studente (n) Facoltà Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 33 LE TIPOLOGIE DI DATI GIS Database alfanumerici Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 34 DATI RASTER • I dati Raster sono memorizzati mediante la creazione di una griglia regolare, in cui ad ogni cella (coordinate X,Y), ossia un pixel (picture element), viene attribuito un valore da 0 a 255 Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 35 DATI RASTER • Valore del pixel: grado di intensità luminosa (per foto aeree o da satellite) che riflette una regione della superficie terrestre o si riferisce a fenomeni come le informazioni sull’uso del suolo o l’elevazione del terreno. • Si possono rappresentare aree secondo insiemi di celle adiacenti con lo stesso valore (celle con lo stesso colore). Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 36 DATI RASTER Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 37 DATI RASTER • Esistono tre elementi importanti che caratterizzano i dati raster: • A) la risoluzione • B) la compressione • C) la registrazione Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 38 DATI RASTER Risoluzione: dipende dalla fonte dei dati (immagine satellitare, foto aerea, scansione, griglia per analisi territoriale, ecc.) Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 39 DATI RASTER Compressione: • capacità di comprimere i dati raster: • memorizzare il numero dei pixel uguali • ES: considerata una figura in bianco (B) e nero (N), piuttosto che rappresentare la prima riga di un foglio con NBBNNBBBBNNBNBB, questa è, appunto, compressa memorizzandola come 1N2B2N4B2N1B1N2B • La memoria necessaria a gestire un’immagine sarà ridotto di più della metà Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 40 DATI RASTER Compressione: 1N2B2N4B2N1B1N2B Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 41 DATI RASTER Registrazione: Tecnica necessaria per georeferenziare e raddrizzare (ortogonalizzare) Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 42 DATI VETTORIALI • I dati vettoriali sono costituiti da elementi semplici quali punti, linee e poligoni, codificati e memorizzati sulla base delle loro coordinate • Un punto viene individuato in un sistema informativo geografico attraverso le sue coordinate reali (x1, y1); una linea o un poligono attraverso la posizione dei suoi nodi (x1, y1; x2, y2; ...). A ciascun elemento è associato un record del database informativo che contiene tutti gli attributi dell'oggetto rappresentato Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 43 DATI VETTORIALI Sequenza delle coordinate dei punti Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 44 DATI VETTORIALI • I dati vettoriali provengono da digitalizzazione di cartografie, mappe di scavo, rilievi topografici ottenuti tramite CAD e GPS Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 45 RASTER E VETTORIALE • Raster e vector: entrambe le piattaforme possono trattare e importare qualunque classe di dati. • La differenza sostanziale risiede nelle modalità operative Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 46 RASTER E VETTORIALE • Formato raster gestisce bene dati tematici. Questi sistemi necessitano di maggiore potenza hardware e di calcolo, in quanto registrano le informazioni in base alle celle della griglia. Sono prevalentemente orientati all’analisi e all’elaborazione. • Formato vettoriale per strutture complesse di relazioni fra le informazioni descrittive legate agli oggetti rappresentativi del territorio. Ideali per la gestione cartografica e dei database, con grandi potenzialità di interrogazione, gestione e visualizzazione di dati georeferenziati Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 47 DATI RASTER E DATI VETTORIALI MONDO REALE Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 48 DATI RASTER E DATI VETTORIALI MONDO REALE E VETTORIALE Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 49 DATI RASTER E DATI VETTORIALI VETTORIALE Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 50 DATI RASTER E DATI VETTORIALI GRIGLIA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 51 DATI RASTER E DATI VETTORIALI GRIGLIA - RASTER - VETTORIALE Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 52 DATI RASTER E DATI VETTORIALI SOLO RASTER Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 53 DATI RASTER E DATI VETTORIALI RASTER VETTORIALE MONDO REALE Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 54 SCALA DELLA MAPPA • Per rappresentare una parte di superficie terrestre su di una mappa, l’area deve essere ridotta. La misura di questa riduzione è espressa come rapporto -> “scala della mappa” -> rapporto di una distanza sulla mappa con la distanza reale • Grande scala: piccole aree, alta precisione spaziale maggiore dettaglio • Piccola scala: grandi aree, bassa precisione spaziale, minore dettaglio Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 55 SCALA DELLA MAPPA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 56 SCALA DELLA MAPPA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 57 SCALA DELLA MAPPA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 58 SCALA DELLA MAPPA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 59 SCALA DELLA MAPPA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 60 SCALA DELLA MAPPA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 61 SCALA DELLA MAPPA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 62 CENNI DI CARTOGRAFIA • La rappresentazione cartografica consente di riprodurre le caratteristiche del territorio (reale) su un supporto gestibile (mappe) • Il territorio, in qualunque scala lo si voglia rappresentare, è comunque ‘tondo’ e la carta è bidimensionale • Da superficie tonda a superficie piana si generano deformazioni • Sulla base di ciò che si intende visualizzare è possibile minimizzare le deformazioni Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 63 CENNI DI CARTOGRAFIA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 64 CENNI DI CARTOGRAFIA Se la Terra fosse una sfera …. Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 65 CENNI DI CARTOGRAFIA Geoide, elissoide e superficie topografica Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 66 CENNI DI CARTOGRAFIA • Il geoide è la forma geometrica che tiene conto dello sferoide (superficie tridimensionale ottenuta per rotazione di un'ellisse attorno ad uno dei suoi assi principali) e delle variazioni di gravità • E’ la superficie equipotenziale del campo gravitazionale passante per il livello medio dei mari • La superficie del geoide è sempre perpendicolare al ‘filo a piombo’ Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 67 CENNI DI CARTOGRAFIA 1 - Oceano 2 - Elissoide 3 - filo a piombo 4 - Continente 5 - Geoide Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 68 CENNI DI CARTOGRAFIA • Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 69 CENNI DI CARTOGRAFIA Differenza tra il geoide e l’ellissoide Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 70 CENNI DI CARTOGRAFIA • L’ellissoide approssima la superficie e la forma della Terra • Non è unico …! Bessel(1841) Clarke(1880) Helmert(1906) Hayford(1909) Krassovsky(1942) WGS84 (1984) • Può anche essere locale (consente precisione massima in ambito locale), purché sia fissato un punto di origine e di orientazione • Ovviamente lo stesso punto avrà coordinate differenti • Necessità di un unico datum mondiale con origine centro Terra: WGS84 Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 71 CENNI DI CARTOGRAFIA • La verticale geometrica all’ellissoide può non coincidere con la verticale (filo a piombo) al geoide. L’angolo formato è la deflessione Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 72 CENNI DI CARTOGRAFIA • Il DATUM è un tipo di ellissoide con le sue caratteristiche e la sua posizione rispetto al geoide • Il Datum deve coincidere per un’area circoscritta con il geoide in un particolare punto detto punto di emanazione e si stabilisce la ‘direzione di emanazione’ per fissare il sistema di riferimento dell’ellissoide • Un ellissoide così orientato approssima molto bene la superficie terrestre per un intorno molto vasto delle dimensioni di una regione o uno Stato Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 73 CENNI DI CARTOGRAFIA Due tipi di datum: • Datum locali: accostano l’ellissoide di riferimento alla superficie terrestre in un punto particolare per migliorare localmente l’accuratezza del modello • Datum globali, che sono orientati al centro della Terra e sono utilizzati per funzionare globalmente Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 74 CENNI DI CARTOGRAFIA • WGS84 (Datum globale) World GeodeticSystem 84 usa un proprio ellissoide (WGS84); è usato dalla rete di rilevamento satellitare GPS • ED50 (Datum locale) European Datum1950 (ED50) usa l’ellissoide internazionale 1924 (Hayford), è orientato a Postdam(Germania) ed è stato creato per l’uso in Europa; è il datum utilizzato nella produzione cartografica IGM recente • ROMA40 (Datum locale) Roma 1940 usa l’ellissoide internazionale di Hayforded è orientato a Monte Mario (Roma); è il datum utilizzato nella produzione cartografica IGM fino alla fine degli anni ’80, e ancora in uso nella Cartografia Tecnica Regionale Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 75 CENNI DI CARTOGRAFIA • Le coordinate geografiche si misurano in longitudine e latitudine, cioè angoli misurati in gradi, dal centro della Terra ad un punto della superficie dell’ellissoide. Gli assi del sistema di riferimento sono l’equatore e il meridiano fondamentale Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 76 CENNI DI CARTOGRAFIA • Le coordinate cartesiane si basano su un sistema di due assi ortogonali (x, y) La localizzazione di un punto è dato dall’intersezione dei due valori. Gli assi di riferimento sono l’equatore e un meridiano fondamentale Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 77 CENNI DI CARTOGRAFIA • Le coordinate geografiche (λ, φ) e quelle cartesiane (x, y) sono misurate sulla superficie dell’ellissoide di riferimento La quota (h o z) (altimetria) è misurata a partire dalla superficie del geoide (livello medio marino) Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 78 CENNI DI CARTOGRAFIA • Paralleli Linee di intersezione con la superficie terrestre di piani perpendicolari all’asse terrestre Linee che uniscono punti con identico valore di latitudine • Meridiani Linee di intersezione con la superficie terrestre di piani contenenti l’asse terrestre e passanti per i poli Linee che uniscono punti con identico valore di longitudine Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 79 CENNI DI CARTOGRAFIA • Le coordinate geografiche sono coordinate ellissoidiche, perciò “sferiche” perché designano la posizione dei punti su una superficie ellissoidica. Latitudine e longitudine vengono misurate in gradi e frazioni di grado (gradi sessagesimali g°m’s’’o decimali g.ms) Tutti i punti che si trovano sull’Equatore hanno latitudine 0, mentre il valore massimo possibile per la latitudine nord o sud è 90 ai poli Tutti i punti del meridiano iniziale hanno longitudine 0°ed il valore massimo possibile si ha sull’antimeridiano corrispondente che ha longitudine 180° Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 80 CENNI DI CARTOGRAFIA • La latitudine geografica è la distanza angolare di un punto (P) dall'equatore misurata lungo il meridiano che passa per quel punto (angolo sotteso dall’arco di meridiano che unisce il punto all’equatore). Si misura verso nord o verso sud, da 0°a 90 • La longitudine geografica di un luogo (P) è l'angolo tra il meridiano del luogo e il meridiano fondamentale (Greenwich-UTM) (angolo sotteso dall’arco di parallelo che unisce il punto al meridiano fondamentale). Si misura verso est o verso ovest, da 0 a 180° Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 81 CENNI DI CARTOGRAFIA Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 82 CENNI DI CARTOGRAFIA • I meridiani ed i paralleli non sono linee rette equidistanti né formano un reticolo È necessario un reticolato ortogonale ed equidistante: il sistema di coordinate piane. Il sistema di coordinate piane oggi maggiormente utilizzato è il reticolato chilometrico che si riferisce alla proiezione universale trasversa di Mercatore (UTM). Il reticolato italiano si riferisce alla proiezione di Gauss-Boaga, ellissoide internazionale, anche se in molte carte topografiche italiane alla scala 1:25.000 sono indicati entrambi i tipi di reticolato (UTM e Gauss-Boaga) Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 83 CENNI DI CARTOGRAFIA • I meridiani ed i paralleli non sono linee rette equidistanti né formano un reticolo È necessario un reticolato ortogonale ed equidistante: il sistema di coordinate piane. Il sistema di coordinate piane oggi maggiormente utilizzato è il reticolato chilometrico che si riferisce alla proiezione universale trasversa di Mercatore (UTM). Il reticolato italiano si riferisce alla proiezione di Gauss-Boaga, ellissoide internazionale, anche se in molte carte topografiche italiane alla scala 1:25.000 sono indicati entrambi i tipi di reticolato (UTM e Gauss-Boaga) Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 84 CENNI DI CARTOGRAFIA I principali tipi di proiezione sono: a: cilindrica; b: conica; c: zenitale o azimutale Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 85 CENNI DI CARTOGRAFIA Queste proiezioni mantengono forma e scala costante solo sul punto (o lungo la linea) di tangenza in a l'equatore, in b è un parallelo, in c è un polo allontanandosi aumenta la distorsione a: cilindrica; b: conica; c: zenitale o azimutale Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 86 CENNI DI CARTOGRAFIA • Una tipo di proiezione importante è la proiezione cilindrica trasversa in cui cilindro di proiezione è tangente ad una coppia di meridiani invece che all'equatore in tal modo mantiene forma e scala lungo il meridiano di tangenza Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 87 CENNI DI CARTOGRAFIA • Questa proiezione è alla base del sistema UTM (Universale Trasversa di Mercatore): sistema di 60 proiezioni cilindriche trasverse lungo meridiani a distanza di 6 gradi di longitudine Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 88