La popolazione del Mondo La popolazione umana ha superato i 7 miliardi di persone: il continente più popolato è l’Asia (4 miliardi, 2/3 della popolazione mondiale). Nel corso della storia la popolazione è gradualmente aumentata, anche se un forte incremento avverrà a partire dalla seconda metà del XVIII secolo. Nel 2050, secondo le previsioni supereremo i 9 miliardi. Particolarmente importante è la speranza di vita, il numero di anni che ogni nuovo nato può aspettarsi di vivere. Negli stati economicamente più sviluppati essa supera gli 80 anni, con un basso tasso di natalità e un basso tasso di moralità: il risultato è l’invecchiamento della popolazione. Mentre nei paesi africani i giovani al di sotto dei 15 anni supera oltre il 40% della popolazione. L’uomo è riuscito ad adattarsi a qualsiasi ambiente della Terra, compresi nell’Artico e nel Sahara. La distribuzione può essere valutata nella densità della popolazione: essa si ottiene dividendo la popolazione per la superficie dello Stato preso in esame e si esprime in abitanti per chilometro quadrato ab./kmq. Più il valore della densità è basso, meno densamente abitato. Il più densamente popolato è l’Asia con 89 abitanti/kmq. La media di densità della popolazione è di 44 ab./kmq. Non tutti gli ambienti sono uguali e la popolazione non è uniformemente; ci sono aree densamente popolate (regioni costiere e vicino ai fiumi come l’Europa occidentale, le coste dell’Oceano Indiano e Pacifico, l’area orientale dell’America settentrionale) e aree quasi disabitate (deserti, foreste tropicali). Oltre il 50% della popolazione mondiale vive nelle città; una percentuale questa che è aumentata nel corso nel XX secolo. Nei paesi ricchi si attesta tra il 70 e l’80 % mentre nelle realtà sottosviluppate siamo intorno al 45%. Alcune città crescono così tanto che giungono anche ad includere città minori, fino a contare oltre 10 milioni: sono le megalopoli. Il maggiore è con oltre 35 milioni. Le città europee hanno sempre un centro storico, mentre ai margini i quartieri residenziali. Nelle città nordamericane invece sono presenti piante regolari a scacchiera, visto lo sviluppo più recente. Le città dei paesi meno sviluppati invece sono caratterizzate dal contrasto tra i centri direzionali e le aree fatiscenti (slum o bidonvilles) dove si accalca la popolazione povera. L’identità culturale ha come base la lingua: la lingua madre è quella che un bambino impara a parlare durante l’infanzia; la lingua ufficiale è quella utilizzata nei documenti ufficiali da parte di uno stato (in alcuni stati possono essere più di una); le lingue internazionali sono utilizzate nelle relazioni internazionali e nella comunicazione tra cittadini e stati diversi. La più diffusa è l’inglese. Anche le religioni del mondo rientrano nella cultura delle persone: sono le religioni politeiste e le religioni monoteiste, che si esprimono nelle diversità dei riti, nell’organizzazione della comunità religiosa e nell’aspetto dei luoghi religiosi principali (ad esempio le città sante). Le principali sono il Cristianesimo, l’Islam, l’Induismo, il Buddismo e l’Ebraismo. Nel corso della storia la popolazione si è sempre spostata alla ricerca di migliori condizioni di vita; oggi le persone più povere vanno alla ricerca di una vita migliore in questi paesi più ricchi. Le motivazioni sono anche legate alle guerre, alle persecuzioni e alla speranza di miglioramento delle proprie condizioni di vita. Le migrazioni inoltre possono essere definitive, temporanee e anche interne. Differenti sono i loto effetti.