RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA
presenta
una coproduzione
LuxVide – RaiFiction –
Tv Channel Russia – Eos Production per ZDF e ORFPampa Production per France 2 –
Baltmedia Projektor per Polsat– Grupo Intereconomia
prodotta da Matilde
e Luca Bernabei
GUERRA
E
PACE
dal romanzo di Lev Tolstoj
regia di
Robert Dornhelm
In onda su Rai 1 il 21/22 e il 28/29 ottobre
cast tecnico
Regia
Sceneggiatura
Robert Dornhelm
Enrico Medioli
Lorenzo Favella
Gavin Scott
Lev Tolstoj
Sabina Marabini
Fabrizio Lucci
Francesco Bronzi
Enrica Biscossi
Alessandro Lucidi
Ian A.P. Kaczmarek
dal romanzo di
Story editor
Direttore della fotografia
Scenografia
Costumi
Montaggio
Musiche originali
Produttore esecutivo
Produttore Rai
Produttori Associati
Daniele Passani
Fania Petrocchi
Saverio D’Ercole
Sara Melodia
Vincenzo Mosca
Matilde e Luca Bernabei
LuxVide, RaiFiction,
Canal Rossia,
Eos Production per ZDF e ORF, Pampa
Production per France 2, Baltmedia
Projektor per Polsat, Grupo
Intereconomia
Prodotto da
una coproduzione
Ufficio Stampa
Studio PUNTOeVIRGOLA
Tel. +39.0639388909
[email protected]
Ufficio stampa Lux:
Andrea Palazzo
[email protected]
Crediti non contrattuali
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cast artistico
Principe Andrei Bolkonsky
Alessio Boni
Natasha Rostova
Clémence Poésy
Pierre Bezuckov
Alexander Beyer
Principe Bolkonsky
Malcolm McDowell
Conte Rostov
Andrea Giordana
Sonja
Ana Caterina Morariu
Principessa Helene Kuragin
Violante Placido
Principe Vasilj Kuragin
Toni Bertorelli
Contessa Rostova
Hannelore Elsner
Capitano Dolokhov
Benjamin Sadler
M.lle Bourienne
Pilar Abella
Principe Anatole Kuragin
Ken Duken
Capitano Denisov
Hary Prinz
Generale Kutuzov
Vladimir Iliyn
Nicolaj Rostov
Dimitry Isaev
Zar Alexander
Igor Kostolevsky
Principessa Lisa Bolkonsky
Elodie Frenck
Napoleone Bonaparte
Scali Delpeyrat
Generale Ramballe
Frederic Gorny
e con la partecipazione di
Valentina Cervi nel ruolo della principessa Marja Bolkonsky
e con
Brenda Blethyn nel ruolo di Maria Dimitrievna
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GUERRA E PACE
LA PIÙ GRANDE COPRODUZIONE TELEVISIVA DEGLI ULTIMI ANNI
GUERRA E PACE, dal capolavoro di Tolstoj, è diventato una fiction per Raiuno e
andrà in onda in 4 puntate nell’autunno del 2007. Con sei Paesi coproduttori,
GUERRA E PACE è la più grande coproduzione televisiva degli ultimi anni. Le
riprese sono iniziate il 7 agosto 2006 in Lituania, per trasferirsi successivamente a
San Pietroburgo e sono durate cinque mesi.
La miniserie è prodotta dalla Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei per Rai Fiction,
che con il suo Direttore, Agostino Saccà, aveva inizialmente proposto il progetto.
Accanto a loro un prestigioso gruppo di partner esteri che ha contribuito a dare a
Guerra e Pace uno status internazionale.
Per EOS Film, il Presidente Jan Mojto e il produttore Ferdinand Dohna, che hanno
prodotto la miniserie per il canale ZDF in Germania e per la ORF austriaca. La EOS è
una società di produzione che fa capo al gruppo BETA FILM, storica società tedesca
attiva nel campo della distribuzione e della produzione di film e fiction, partner
tradizionale di Rai e Lux Vide.
La coproduzione di parte francese è firmata dalla PAMPA Production per il canale
televisivo pubblico France 2. La società di produzione fa capo ad uno dei più stimati
professionisti del settore, Nicolas Traube, ex direttore della fiction di France2.
CANAL ROSSIA è la più importante rete televisiva russa ed è un altro importante
partner nel progetto Guerra e Pace. Questa collaborazione ha un carattere
straordinario poiché per la prima volta nella storia questa rete ha chiuso un accordo
di coproduzione con una società straniera per la realizzazione di una fiction. Sergey
Shumakov è il Deputy General Director di Canal Rossia.
Krzysztof Grabowski di BALTMEDIA PROJEKTOR ha coprodotto Guerra e Pace per
la Polsat, il primo canale televisivo privato polacco. Baltmedia Projektor è un
consorzio di società di produzione polacco molto attivo nella realizzazione di
programmi televisivi. RAI e LUX hanno prodotto insieme a Grabowki anche
GIOVANNI PAOLO II, ottenendo un ascolto record per la storia della televisione
polacca.
INTERECONOMIA è un gruppo finanziario spagnolo che controlla giornali, reti
televisive e servizi economici nella penisola iberica. Negli ultimi anni hanno
investito nella produzione e distribuzione di fiction e hanno collaborato con la LUX
coproducendo GUERRA E PACE dopo il grande successo di GIOVANNI PAOLO
II.
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La regia è affidata a Robert Dornhelm, nomination ai Golden Globe con Requiem für
Dominik (1990), come miglior film straniero e regista di Into the West (2005), prodotto
da Spielberg, I dieci comandamenti e Spartacus.
La sceneggiatura è firmata da Enrico Medioli, collaboratore alle sceneggiature di
numerosi film di Luchino Visconti e nominato all’Oscar per La caduta degli Dei. E’
stato inoltre autore dell’ultimo capolavoro di Sergio Leone, C’era una volta in
America.
Hanno collaborato alla stesura della sceneggiatura Lorenzo Favella e l’inglese Gavin
Scott.
Le musiche originali sono firmate dal Premio Oscar, Jan A.P. Kaczmarek (Finding
Neverland, 2004). Kaczmarek è uno stimato autore di colonne sonore polacco che da
anni lavora ad Hollywood. Fra i suoi film più famosi ricordiamo Unfaithful (2002),
Aimée e Jaguar (1999) e Washngton Square (1997).
Nel cast italiano, ad interpretare il Principe Andrej l'attore Alessio Boni. Con lui
Violante Placido nel ruolo di Hélène, Valentina Cervi in quello di Maria, Ana
Caterina Morariu in quello di Sonia, mentre Andrea Giordana e Toni Bertorelli
interpretano il conte Rostov e il principe Kuragin.
Al loro fianco numerosi attori internazionali tra cui spiccano i nomi di Alexander
Beyer (Munich e Good Bye Lenin!) nel ruolo di Pierre, Malcom Mc Dowell (Arancia
Meccanica, The Company), nel ruolo del Principe Bolkonsky, e Brenda Blethyn
(Orgoglio e Pregiudizio e L'Erba di Grace) nei panni di Maria Dimitrievna.
Ad interpretare Natasha la giovane star emergente, l’attrice francese Clemence
Poesy (Harry Potter e il calice di fuoco).
Un affresco della Russia di inizio Ottocento nel momento cruciale dell'invasione
Napoleonica, che segnò il destino dell’intera Europa. Questo è GUERRA E PACE,
ma non solo: è la vita, l'amore, la morte, il desiderio di vendetta e il perdono, la
ricerca della felicità, la volontà di fare il bene e la caduta nel male di ogni uomo.
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Sinossi
Prima puntata
Mosca 1805.
La Grande Armata francese, guidata da Napoleone, avanza inesorabile verso l’ignara
Russia, facendo terra bruciata attorno a sé.
A Mosca, intanto, la vita continua. A casa dei conti Rostov fervono i preparativi per
la festa di onomastico della giovane e bella Natasha, che aspetta con impazienza i
suoi ospiti. Primi ad arrivare: il principe ANDREJ BOLKONSKIJ, ufficiale dello Stato
Maggiore, con la moglie LISA, incinta, e poi PIERRE, amico di famiglia, accompagnato
dalla sua madrina, MARIA DMITRIEVNA, parente stretta dei Rostov.
Andrej e Pierre si incontrano dopo anni di lontananza. Entrambi sono visibilmente a
disagio: Andrej spicca per la sua fierezza, mentre Pierre, più maldestro, soffre il peso
della sua condizione di figlio illegittimo. La sua vita, però, potrebbe cambiare da un
momento all’altro, se il padre - il conte BEZUCHOV – ormai prossimo alla morte, lo
nominasse suo unico erede, scavalcando nella successione VASILIJ KURAGHIN, anche
lui presente alla festa, insieme alla bellissima figlia ELENA.
Si aprono le danze: Natasha, legata a Pierre da una profonda amicizia, lo invita a
ballare, ma lui rifiuta; NICOLAJ - il primogenito di casa Rostov - si stringe, invece, alla
cugina SONJA, sotto lo sguardo critico della madre, a cui non è sfuggito il sentimento
che da tempo unisce i due ragazzi.
L’arrivo di un dispaccio imperiale interrompe la festa: per ordine dello zar
Alessandro, la Russia entra in guerra a fianco dell’Austria contro la Francia.
Nell’entusiasmo generale, Pierre è la sola voce dissenziente, disposta ad appoggiare
gli ideali di libertà e uguaglianza per cui si batte Napoleone.
Finita la festa, l’emozione di Natasha è così grande che non riesce ad addormentarsi:
confida a Sonja di essersi innamorata del principe Andrej, sebbene sia un uomo
sposato e irraggiungibile.
La notte non è finita nemmeno per Pierre, che raggiunge i suoi compagni di bagordi ANATOLE KURAGHIN, fratello di Elena, e DOLOCHOV – al circolo degli ufficiali. Qui lo
recupera la Dmitrievna, ormai ubriaco, per portarlo al capezzale del padre, che, di
fronte ad uno sconcertato Vasilij, lo riconosce come figlio legittimo. Ora Pierre è il
nuovo conte Bezuchov, uno degli uomini più ricchi di tutta la Russia. All’improvviso
la bella Elena sembra attratta da lui. Stregato da tante attenzioni, Pierre si trova
presto imprigionato in un matrimonio d’interesse, legato per la vita ad una donna
che non lo ama.
Per i soldati, invece, è tempo di addii: Nicolaj si arruola come ussaro; il fratellino,
PETJA, vorrebbe seguirlo, ma è troppo giovane per combattere. Andrej è nominato
aiutante di campo del generale KUTUZOV. Prima di partire, affida la moglie Lisa alle
cure della sorella MARJA, del padre, uomo eccentrico e scontroso, e della loro dama di
compagnia, MLLE BOURIENNE.
Questa guerra, però, sembra una disfatta annunciata: a Branau, i russi battono in
ritirata. Nicolaj viene colpito da una granata e portato in salvo dal suo superiore
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DENISOV. Durante lo scontro decisivo ad Austerlitz, Andrej, ferito, stramazza al
suolo, nel tentativo di organizzare una controffensiva. Ogni sogno di gloria sembra
essere infranto, su di lui soltanto il cielo aperto ed infinito.
I soldati, sconfitti, cominciano a far ritorno a casa: Nicolaj, accompagnato da Denisov,
riabbraccia i suoi genitori e l’amata Sonja, mentre Dolochov trova ospitalità a casa di
Pierre e rimane colpito da Elena. Non tutti però possono ricongiungersi ai loro cari,
la notizia della morte di Andrej arriva con tempestività nella tenuta di Lysya Gory,
gettando nello sconforto il principe Bolkonskij e Marja, che non ha il coraggio di dirlo
a Lisa.
Ed è proprio quando la donna è prossima al parto che Andrei, inaspettatamente, fa
ritorno a casa. E’ stato salvato da un medico francese ed ora è arrivato in tempo per
vedere Nicoluska nascere e la moglie morire mentre lo dà alla luce. Andrej è
disperato, oppresso dai sensi di colpa. Non ha più il diritto di desiderare la felicità.
Non appena Pierre viene informato del ritorno di Andrej, decide di andarlo a
trovare. Il suo entusiasmo, a tratti infantile, non riesce a risollevare l’amico. Sarà il
secondo, casuale, incontro con Natasha a ridare ad Andrej la forza di sperare.
I due si rivedranno una terza volta ad un ballo, indetto a Mosca per celebrare la pace
appena stipulata tra la Francia e la Russia. Natasha è molto emozionata: ritta, con la
schiena alla parete, aspetta che qualcuno la inviti a ballare. Contro ogni sua speranza,
è Andrej ad avvicinarsi a lei. I suoi occhi non si staccano da quelli di lui, mentre si
lasciano trasportare dalle note di un romantico valzer.
Alla fine del ballo, Natasha e Andrej continuano a cercarsi nella sala e si scambiano
uno sguardo carico di promesse.
Seconda Puntata
La notte dopo il ballo, Natasha non riesce a smettere di pensare ad Andrej. Anche il
principe, dal canto suo, continua a sognare la ragazza, che inconsapevolmente gli ha
restituito la voglia di vivere e amare.
Il giorno seguente, Andrej si reca in visita a casa Rostov e i due innamorati non
riescono a celare i loro sentimenti: l’amore di Andrej traspare dai versi di
Shakespeare che scrive sul diario della ragazza, mentre Natasha canta con insolita
emozione un romantico pezzo al pianoforte.
I conti Rostov si guardano preoccupati per le differenze di classe, di età e di carattere
che non sembrano però impensierire i due innamorati. Più tardi, Andrej confida a
Pierre i suoi sentimenti e l’amico lo incoraggia ad assecondarli, chiedendo Natasha in
moglie.
A palazzo Kuraghin, intanto, si svolge un ricevimento in onore di Anatole, in
procinto di partire per la Lituania. Dolochov, amico e ospite di Pierre, corteggia
senza ritegno la bellissima Elena, che apparentemente lo respinge ma che in realtà
accetterà di passare la notte con lui.
La mattina seguente, scoprendo che Elena ha dormito fuori, Pierre si infuria ma
Elena non si lascia spaventare dalle accuse del marito.
Il tempo passa e Andrej ancora non è tornato dai Rostov: questo deprime Natasha,
che crede di essersi illusa invano; in realtà, Andrej si è recato dal padre per chiedere
il consenso al secondo matrimonio, consenso che il principe Bolkonskij concede solo
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a patto che Andrej aspetti un anno, la durata del suo nuovo, importante incarico di
comandante delle truppe in Lituania, approvato dall’Imperatore stesso.
Scoraggiato dall’atteggiamento ostile del padre, Andrej si confida con la sorella
Marja, che lo incoraggia a non mollare; Andrei si reca allora in casa Rostov e chiede
Natasha in moglie. La ragazza, fuori di sé dalla gioia, accetta di aspettare.
Nel frattempo, il principe Bolkonsky si accorge che Kuraghin sta tentando, per
motivi puramente economici, di combinare il matrimonio tra Anatole e Marja, che
rimane affascinata dal giovane militare; tuttavia, dopo aver scoperto il promesso
sposo e la dama di compagnia in tenero atteggiamento, Marja rifiuta di sposarlo.
Andrej parte con l’esercito e Natasha, per ingannare l’attesa, gli scrive lunghe lettere,
alle quali Andrej risponde confermando il suo amore e la sua nostalgia.
Pierre, invece, sta affrontando l’inconsistenza del suo matrimonio: come confida a
Natasha, la moglie ormai lo ignora completamente, mentre il suocero non fa che
sfruttare i suoi beni. Natasha è addolorata per l’amico, soprattutto quando scopre che
i sospetti di Pierre erano fondati: Elena lo sta tradendo con Dolochov. Durante una
festa, Pierre affronta il rivale e lo sfida a duello. La notizia raggiunge Natasha che,
inorridita, cerca di convincere Elena a fermare il marito, ma inutilmente; la ragazza
parla allora direttamente con Pierre, pregandolo, per il bene che gli vuole, di non
combattere.
Pierre, tuttavia, non si tira indietro e, nel duello, ferisce Dolochov. Elena lo
rimprovera aspramente: per la sua folle gelosia ha compromesso il suo onore e la sua
reputazione. Sconvolto, Pierre le intima di lasciarlo per sempre.
Natasha passa delle ore felici con il padre e il fratello, che la aiutano a ingannare
l’attesa; Nicolaj, però, confida alla sorella di non essere d’accordo con la decisione di
Andrej di fare aspettare la sua fidanzata così a lungo, ma Natasha gli ricorda che lui
sta facendo lo stesso con Sonja. Toccato dalle parole della sorella, Nicolaj affronta la
madre, affermando di volere sposare Sonja: davanti al secco rifiuto della contessa
Rostova, il ragazzo dichiara alla sua amata di volerla sposare subito, senza aspettare
il consenso di nessuno. Sonja, però, rifiuta di essere felice a spese di chi l’ha cresciuta.
Nicolaj, deluso, parte per raggiungere l’esercito.
In Lituania, Andrej riceve la visita di un contadino, che chiede riparazione perché un
ufficiale, di nome Anatole Kuraghin, ha messo incinta la figlia: stanco del
comportamento irresponsabile di Anatole, Andrej ordina all’ufficiale di sposare la
ragazza e rimediare così al suo errore.
Intanto, Natasha si reca con i genitori in visita alla famiglia di Andrej, ma riceve una
gelida accoglienza dal principe Bolkonsky, fermamente contrario a questo
matrimonio. Inutili i tentativi di Marja di rasserenare l’atmosfera: Natasha se ne va
affranta. La Dmitrievna, da parte sua, affronta il vecchio principe per convincerlo a
cambiare idea su Natasha e lo accusa di rovinare i suoi figli, tenendoli gelosamente
per sé, ma viene messa bruscamente a tacere.
Kuragin, intanto, cerca di convincere Pierre a perdonare il comportamento della
moglie Elena, dalla quale il giovane è ancora fortemente attratto, e lo convince
recarsi all’Opera con la famiglia, apparentemente di nuovo unita. In teatro ci sono
anche Anatole, assetato di vendetta contro Andrej che l’ha costretto a sposare una
contadina, e Natasha. Guardando i due giovani, Elena comincia ad architettare un
piano, “avrai la tua vendetta” promette al fratello con un malefico sorriso.
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Terza puntata
In teatro, tra i pettegolezzi sul prossimo matrimonio tra Natasha e il principe Andrej,
ritroviamo Dolochov, ripresosi dai postumi della ferita ricevuta in duello da Pierre.
Accanto a lui siede Anatole, che fissa ammirato Natasha.
Elena decide di presentargli l’oggetto di tanta ammirazione e, una volta di fronte a
Natasha, Anatole si prodiga in complimenti che colpiscono la giovane al cuore.
Rendendosi conto di avere, per la prima volta da quando è partito, dimenticato per
un attimo Andrej, Natasha è turbata, confusa, non riesce a capire cosa le stia
succedendo.
Intanto, Andrej è in udienza da Napoleone, al quale annuncia che lo Zar è disposto a
concedere la pace soltanto se le truppe francesi non oltrepasseranno il fiume Niemen.
Napoleone rifiuta sprezzante.
Elena continua la sua opera di seduzione verso Natasha: con la scusa di distrarla, la
porta con sé in diverse occasioni mondane e le confida che Anatole è pazzo di lei.
Soltanto la Dmitrievna disapprova questa nuova amicizia, temendo che Elena abbia
in mente qualcosa. Infatti, Natasha è sempre più stretta nella rete tesale dai fratelli
Kuragin, anche se tenta in ogni modo di resistere alla corte di Anatole.
Pierre, intanto, si sta dedicando alla cura delle sue proprietà e, vedendo con i propri
occhi i problemi che assillano i contadini russi, prende a cuore la loro situazione e
decide di aiutarli, animato da spirito filantropico.
Per far capitolare definitivamente Natasha, Elena e Anatole architettano un piano
diabolico: Anatole inscena un finto suicidio ed Elena si precipita a dirlo a Natasha,
confessandole che il motivo è l’amore non corrisposto che il fratello prova per lei.
Commossa da tanta devozione, Natasha capitola: perché aspettare un uomo che ha
preferito la guerra a lei, quando ha di fronte un giovane disposto ad uccidersi per la
donna che ama? Nonostante il parere contrario di Sonja, Natasha accetta di fuggire
con lui.
La sospettosa Dmitrievna, però, scopre il piano e blocca la fuga; Natasha, sopraffatta
dall’emozione e dal rimorso, tenta di uccidersi.
Sconvolto, Pierre affronta Anatole e gli ordina di lasciare Mosca, quindi si reca dalla
ragazza per rivelarle quanto Anatole la stesse ingannando, approfittando della sua
ingenuità. Natasha, disperata, gli confessa di sentirsi profondamente in colpa nei
confronti di Andrej, al quale ha mandato una lettera per rompere il fidanzamento e,
sapendo che Pierre è in procinto di raggiungere l’esercito, lo prega di chiedere
perdono ad Andrej da parte sua; Pierre promette di farlo, assicurando a Natasha che
lui le starà sempre vicino.
L’esercito francese supera il Niemen; nella prospettiva di dover proseguire la guerra,
lo Zar decide di assegnare a Kutuzov il comando supremo dell’esercito, con il pieno
appoggio di Pierre. Andrej raggiunge il nuovo comandante per fargli rapporto sulla
situazione in Lituania, ma Kutuzov lo libera dall’impegno: vuole averlo accanto a sé
per la battaglia finale.
A Mosca, la famiglia Rostov sta affrontando l’esaltazione del figlio minore nei
confronti dello zar Alessandro e della guerra; Nicolaj cerca di dissuadere Petja dal
combattere, spiegandogli come i soldati non facciano altro che tentare di dimenticare
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l’instabilità della loro vita e la paura della morte, ma il ragazzino non si lascia
spaventare.
Prima di partire per il fronte, Pierre saluta Natasha e sta per confessarle ciò che prova
per lei, ma decide di fermarsi: aspetterà di tornare dalla guerra.
Siamo ormai alla resa dei conti: francesi e russi si scontrano a Borodino in una
sanguinosa battaglia destinata a rimanere nella storia. Andrej viene ferito mentre
affronta coraggiosamente il nemico e, cadendo a terra, pensa a Natasha, della quale è
ancora innamorato.
Contemporaneamente, Natasha si risveglia angosciata a causa di un incubo, il
legame tra i due non è ancora spezzato.
Pierre assiste al ferimento di Andrej e si precipita a soccorrerlo, promettendogli di
portarlo via dal campo di battaglia.
Quarta puntata
Dopo la sconfitta di Borodino, in molti a Mosca decidono di lasciare la città e di dar
fuoco alle loro case, pur di non vederle nelle mani dei francesi.
Come tutti gli altri, anche i Rostov stanno facendo i bagagli in vista della fuga. Solo
Petja è recalcitrante e, a furia di insistere, strappa al padre il permesso di arruolarsi
come ussaro nel reggimento di Nicolaj. La partenza della famiglia, però, viene
ritardata dall’arrivo di alcuni soldati in condizioni miserevoli. Natasha apre loro le
porte di casa, si improvvisa infermiera e a poco a poco ritrova, in questa dedizione, la
voglia di vivere. Inaspettatamente un’ultima carrozza si aggiunge al convoglio dei
Rostov: Pierre affida alle loro cure un suo amico, un ufficiale molto malato, di cui
tutti conoscono l’identità, tranne Natasha. Si tratta, infatti, del principe Andrej. Con
grande dispiacere di Natasha, Pierre ha deciso di restare a Mosca: vuole provare ad
uccidere Napoleone con le sue stesse mani. Durante il viaggio, la contessa Rostova si
accorge che Natasha continua a sentirsi in colpa per gli errori commessi in passato e
decide di portarla da Andrej, che la perdona e le dichiara di non aver mai smesso di
amarla.
Dopo la morte del padre, Marja si ritrova sola a capo di Lysya Gory. I suoi servi si
rifiutano di obbedirle, hanno sequestrato i cavalli e le impediscono di abbandonare la
tenuta. L’ordine viene ripristinato dall’arrivo tempestivo di Nicolaj e di altri ussari,
che salvano Marja dalla difficile situazione. Al momento del congedo, Marja e Nicolaj
si salutano con l’augurio che questo incontro possa ristabilire la concordia tra le loro
famiglie: sembra che tra i due sia nato un sentimento importante, che non passa
inosservato agli occhi di Sonja quando Marja, accompagnata da Nicolaj e dal piccolo
Nicoluska, raggiunge i Rostov, fuggiti da Mosca, per riabbracciare il fratello Andrei.
Andrei muore pochi giorni dopo, assistito amorevolmente da Natasha.
La contessa accoglie Marja come una figlia e chiede a Sonja il grande sacrificio di
rompere la promessa di fidanzamento fatta in gioventù, per lasciar libero Nicolaj di
scegliere una nuova sposa.
Napoleone prende possesso del Cremlino e marcia su Mosca, una città ormai deserta,
rasa al suolo dagli incendi. Ad aspettarlo, riverenti, pochi voltagabbana - dello
stampo dei Kuragin - che vogliono rifugiarsi sotto le ali protettive dei vincitori e
Pierre, vestito da contadino, con la pistola in pugno, pronto a sparargli contro. Sta
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per premere il grilletto, quando viene distratto dai gemiti di una bambina, rimasta
schiacciata sotto le macerie di un palazzo in fiamme. Senza esitazione, la porta in
salvo. Cerca anche di difendere una ragazza, aggredita da alcuni soldati, ma viene
catturato e sbattuto in prigione. Qui fa amicizia con PLATON, un uomo semplice con
una grande fede, che si prende cura di lui e lo aiuta a rimettersi in forze, a trovare
una ragione per cui valga la pena vivere. Per Pierre questa ragione è Natasha, la
donna di cui è innamorato, avendo compreso orami da tempo che Elena non significa
niente per lui.
Stremati dal freddo e dalla fatica, i francesi abbandonano la Russia. La strategia di
Kutuzov, tempo e pazienza, si è rivelata vincente. Nicolaj, Denisov e Petja sono tra i
primi ussari ad attaccare la colonna dei soldati in ritirata. Terminato lo scontro durante il quale Petja è ferito a morte - i russi liberano i prigionieri di guerra, dirottati
verso un paese vicino. Tra questi c’è anche Pierre. Sfinito dal lungo cammino, cade a
terra privo di sensi e viene salvato da uno sconosciuto. Da questo momento, si
perdono le sue tracce. Tornata a Mosca, Natasha non si dà pace e continua a
chiedersi che ne sia stato di lui.
La distruzione del ponte sulla Berezina segna la definitiva vittoria dei russi sui
francesi. Lo zar, insoddisfatto dell’esito della guerra, destituisce Kutuzov e assume il
comando dell’esercito. Vuole distruggere Napoleone, anche a costo di arrivare fino a
Parigi.
Mosca, pian piano, torna a ripopolarsi. C’è un grande desiderio di guardare al futuro,
di andare avanti e di ricominciare a vivere. Marja e Nicolaj si sposano, prima che lui
riparta per la Francia insieme all’esercito. Tutti sembrano aver ritrovato la serenità,
tranne Natasha che non ha ancora perso le speranze di rivedere Pierre. Sarà una
mendicante a condurla da lui. La donna rivela a Natasha che, tra i ruderi di casa
Rostov, c’è un pianoforte ancora intatto. In ricordo dei vecchi tempi, Natasha prova a
suonarlo,il suono della musica giunge alle orecchie di Pierre che [ appena rientrato a
Mosca, in mezzo ad altri profughi. Ed è così che Natasha e Pierre, dopo una lunga
separazione, si ritrovano per non lasciarsi mai più.
Diversi anni dopo, stipulata la pace definitiva tra la Francia e la Russia, le famiglie di
Pierre e Natasha, di Nicolaj e Marja crescono numerose. E’ finalmente arrivato il
tempo della pace.
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Il regista
Robert Dornhelm
Regista di alcuni importanti documentari per la tv austriaca nei primi anni
settanta si è poi dedicato alla realizzazione di film di finzione. Il film che gli ha
dato notorietà è stato Echo Park (1986), selezionato per i Festival di Venezia e di
Londra, fenomeno anticipatore del proliferare delle produzioni indipendenti negli
Stati Uniti nel decennio successivo.
Nato in Romania a Timisoara, Dornhelm è emigrato in Austria nel 1960
dove ha studiato regia cinematografica e televisiva all’Università di Vienna. Nel
1977 ha realizzato il documentario I Ragazzi dell’Opera, con cui si è guadagnato la
nomination all’Oscar e nel 1981 She Dances Alone altro documentario che ha
riscosso un notevole successo di critica. Nel 1982 ha lavorato a Rearranged, rimasto
incompiuto a causa della morte di Grace Kelly. Nel 1983 ha realizzato un film sulla
vita del musicista dei Rolling Stones, Bill Wyman, Digital Dreams. Dopo aver
realizzato Echo Park ha proseguito con Cold Feet – Piedi Freddi (1989), Requiem fur
Dominik (1990), I.R.A. Un Gesto Estremo (1997) e The Venice Project (1999, presentato
al Festival di Venezia).
Tra le regie televisive ricordiamo: Fatal Deception: Mrs Lee Harvey Oswald
(1993, nomination agli Emmy Awards), Anna Frank: the Whole Story (2001, vincitore
di un Emmy), Sins of the Father (2002), The Rudy Giuliani Story (2003), The Michelle
Brown Story (2004), Spartacus (2004) Into the West (2005, miniserie prodotta da
Steven Spielberg che ha ottenuto 11 nomination agli Emmy), I Dieci Comandamenti
(2006) e Kronprinz Rudolf (2006) sulla tragica vicenda del doppio suicidio dell’erede
degli Asburgo a Mayerling. Quest’ultimo uscirà presto sugli schermi di Rai Uno
con Vittoria Puccini nel ruolo di Maria Vetsera.
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GUERRA E PACE di Lev Nikolaevic Tolstoj
Nel 1863 Tolstoj intraprende il lungo lavoro di GUERRA E PACE che
durerà sei anni. Terminata nel 1869, l'opera verrà pubblicata nel 1878.
In un dei più celebri romanzi della storia letteraria Tolstoj ci presenta
la vita di alcune famiglie russe tra il 1805 e il 1815, attraverso le guerre
napoleoniche che videro il famoso condottiero prima vincitore sulle armate
russe, poi inesorabilmente sconfitto.
GUERRA E PACE tenta di far luce su un enigma che si era affacciato
alla coscienza dell'Europa proprio nell'Ottocento: l'enigma della storia.
Tolstoj si rivolge ad avvenimenti di cinquant'anni prima. Il suo è un
romanzo coscientemente storico che sceglie uno dei momenti gloriosi della
storia russa recente e lo rilegge alla luce di una profonda visione delle
vicende umane.
È difficile dire se Tolstoj abbia creato i suoi personaggi come
illustrazione di un sentimento della vita o se quel sentimento germogli
dall'essenza dei personaggi. Così come la storia è l'intreccio di individuale e
collettivo, di libertà e di necessità, così in GUERRA E PACE la visione della
storia vive nelle vite degli individui. La guerra è la situazione in cui il
carattere paradossale dell'esistenza umana si manifesta pienamente. La
storia vi manifesta la sua cieca violenza, ma l'individuo vi può manifestare
forse la tragica vicinanza alla propria nuda essenza. Per questo in tempi di
guerra e in tempi di pace l'opera di Tolstoj è molto più di un romanzo.
Una sinfonia di voci, che cercano di rintracciare senso e verità nel caos
della storia.
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I numeri di GUERRA e PACE
15.000
Comparse
1.800
Stunt
1.500
Cavalli
105
Location
50
Tipi di carrozze
2.400
Costumi
650
Fucili
15
Cannoni
10
Nazionalità di provenienza del cast
20
Settimane di riprese
6
Paesi coproduttori
160
Membri di troupe
Le riprese in interni sono state girate anche nei due palazzi imperiali
più importanti della Russia: Peterhoff e Pushkin a San Pietroburgo.
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I protagonisti
Alessio Boni (Principe Andrej)
Ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è
diplomato in recitazione con Orazio Costa Giovangigli a Taormina con un saggio
tratto dall’Amleto di Shakespeare. In seguito ha frequentato un corso di
perfezionamento tenuto da Luca Ronconi e uno di recitazione teatrale a Los Angeles.
Tra i suoi primi impegni teatrali: Sogno di una notte di mezza estate regia di Peter
Stein, Peer Gynt regia di Luca Ronconi e L’avaro regia di Giorgio Strehler. L’ultimo è
La fortuna di David Auburn, regia di Enrico Maria Laman.
Ha esordito al cinema nel film Diario di Matilde Manzoni di Lino Capolicchio
nel 2000. In seguito ha interpretato La Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana
(2003), Quando sei nato non puoi più nasconderti ancora con Marco Tullio Giordana
(2004), Non aver paura di Angelo Longoni (2004), La Bestia nel cuore di Cristina
Comencini (2005), Arrivederci amore, ciao di Michele Soavi (2005), Viaggio segreto di
Roberto Andò (2006).
In televisione ha lavorato molto. Ricordiamo: Gioco perverso di Italo Moscati
(1991), Dove siete? Io sono qui di Liliana Cavani (1992), Il bambino è mio di Massimo
Manna (1993), L’Ispettore Sarti di Giulio Questi (1994), Dopo la tempesta dei fratelli
Frazzi (1995), Un prete tra noi di Giorgio Capitani (1996), Il Conte di Montecristo di Ugo
Gregoretti (1996), Un prete tra noi 2 di Lodovico Gasparini (1998), Pepe Carvalho di
Franco Giraldi (1998), La Donna del treno di Carlo Lizzani (1998), Senza paura di
Stefano Calvania (1999), Maria figlia del suo Figlio (1999), Incantesimo 3 di Thomas
Sherman e Alessandro Cane (1999), Incantesimo 4 di Alessandro Cane e Castellani
(2000), L’Uomo del vento di Paolo Bianchini (2001), L’altra donna di Anna Negri (2001),
Dracula di Roger Young (2001), Cime tempestose di Fabrizio Costa (2003), La Caccia di
Massimo Spano (2004). Nell’ultimo anno è stato protagonista di Caravaggio di
Angelo Longoni , Rebecca di Riccardo Milani (dal romanzo di Daphne De Maurier) e
Sangue Pazzo di Marco Tullio Giordana. Nel 2004 ha vinto il Nastro d’argento per la
sua interpretazione ne La meglio gioventù.
Clémence Poésy (Natasha)
Nata a Parigi nell’82, ha iniziato a recitare all’età di 14 anni. L’interpretazione
che l’ha rivelata al grand pubblico internazionale è Harry Potter e il calice di fuoco
(2005) di Mike Newell, in cui ha il ruolo di Fleur Delacour. È anche apparsa nella
miniserie di successo Gunpowder, Trason & Plot, nel ruolo di Maria Stuarda, regina di
Scozia.
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Subito prima di iniziare Guerra e Pace, aveva finito di recitare come
protagonista in un film di fantascienza, Tender Interface dell’ungherese Ildikó Enyedi e
in Sans moi di Olivier Panchot .
Ha appena finito di girare per il cinema Le dernier Gang, mentre è in post
produzione In Bruges, co-produzione internazionale in cui Clémence recita come
protagonista al fianco di Ralph Phiennes e Colin Farrell.
Alexander Beyer (Pierre)
Nato il 24 giugno 1973 a Erfurt nell’ex DDR, Beyer è un attore molto popolare
in Germania, conosciuto soprattutto per le serie TV.
Tra i film per il cinema ricordiamo: Hamlet X di Herbert Frisch (2003) in cui
aveva il ruolo di Orazio, Good Bye Lenin! di Wolfgang Becker che l’ha fatto conoscere
anche in Italia e poi Munich di Steven Spielberg (2005) e Pauvre Diable di Li Wolfgang
Schiffer (2005).
Ha appena terminato, come protagonista, Maria am Wasser di Thomas Wendrich
ed è anche nel cast del colossal internazionale Leningrad di Aleksandr Buravsky accanto a
Gabriel Byrne e Mira Sorvino.
Andrea Giordana (Conte Rostov)
Ha lavorato moltissimo in teatro. Tra le sue interpretazioni ricordiamo: Roma
335 regia di Giorgio Ferrara (1973), Simplicissimus regia di Aldo Trionfo (1976), As
You Like it regia di Antonio Calenda (1977), Becket e il suo Re regia di Aldo Trionfo,
Fiore di Cactus regia di Giorgio Albertazzi, Alla stessa ora il prossimo Anno regia di
Anna Proclemer, L’Onorevole il Poeta e la Signora regia di Antonio Calenda
(1994/1995), Il Seduttore regia di Giancarlo Sepe (1995/1996), Il Leone d’Inverno regia
di Mauro Avogadro (2000), Zio Vanja regia si Sergio Fantoni (2003), La lunga vita di
Marianna Ucria regia di Lamberto Pugelli (2005), Giù dal Monte Morgan regia di Sergio
Fantoni (2006).
Al cinema ha debuttato a soli 12 anni. Ricordiamo: Erode il grande di Arnaldo
Genoino (1958), Le Italiane e l’amore di Citto Maselli (1961), Il Tormento e l’Estasi di
Carol Reed (1965), E’ stato bello amarti di Adimaro Sala (1968), Golpe de estadio di
Sergio Cabrera (1998), Lettere dalla Sicilia di Manuel Giliberti (2006).
In televisione, oltre ad aver presentato il Festival di Sanremo, sfilate e galà
artistici e aver interpretato diverse commedie fatte per la tv, ricordiamo: Il Giovane
Mussolini di Calderone (1992), Un figlio a metà I e II di Giorgio Capitani (1992), Il
prezzo della vita di Stefano Reali (1994), Positano di Vittorio Sindoni (1995), La Memoria
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e il Perdono di Giorgio Capitani (2001), Blindati di Claudio Fragasso (2001), La Tassista
di Josè Maria Sanchez (2003).
In questa prossima stagione teatrale Andrea Giordana sarà Otello con la regia
di Giancarlo Sepe.
Ana Caterina Morariu (Sonja)
Nata in Romania da una famiglia di artisti, Ana Caterina è diventato un volto
popolare anche per le platee del nostro paese.
Tra i lavori per il cinema ricordiamo: Chi ci ferma più di Claudio Cupellini
(2004), Ocean’s Twelwe di Steven Soderbergh e Il Mio Miglior Nemico di Carlo Verdone
(2006) per cui è stata candidata come miglior attrice non protagonist al David di
Donatello.
In televisione: La Fuga degli Innocenti di Leone Pompucci (2004), La Omicidi di
Riccardo Milani (2004), Le Cinque Giornate di Milano di Carlo Lizzani (2004), De
Gasperi, l’uomo della speranza di Liliana Cavani (2005), Don Pietro Pappagallo di
Gianfranco Albano (2006) e La Sacra Famiglia di Raffaele Mertes (2006).
Ha appena terminato le riprese de Il commissario De Luca accanto ad
Alessandro Preziosi, per la regia di Antonio Frazzi.
Malcolm McDowell (Principe Bolkonsky)
Esordisce al cinema nel 1968 con il film If di Lindsay Anderson. Tra i film
successivi ricordiamo: Caccia sadica di Joseph Losey (1969), Arancia meccanica di
Stanley Kubrick (1971), Io, Caligola di Tinto Brass (1976), Il bacio della pantera di Paul
Schrader (1982), Tuono blu di John Badham (1982), Intrigo ad Hollywood di Blake
Edwards (1988), Mortacci di Sergio Citti (1989), Maggio Musicale di Ugo Gregoretti
(1989), Classe 1999 di Mark L. Lester, I Protagonisti di Robert Altman (1992), Star Trek:
Generations di Leonard Nimoy (1997), Piscina: incontri a Beverly Hills di Robert
Downey (1997), Gangster n.1 di Paul McGuigan (2000), Cuori estranei di Edoardo Ponti
(2002), I'll Sleep When I'm Dead di Mike Hodges (2003), The Company di Robert
Altman (2003), Evilenko di David Grieco (2004), In Good Company di Paul Weitz
(2004). Nel 2005 gli è stato assegnato il Nastro d'Argento Europeo.
In televisione ha preso parte a diverse serie, soprattutto americane, come Law
& Order: Criminal Intent.
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Valentina Cervi (Marja Bolkonsky)
Il suo primo ruolo importante al cinema è con Jane Campion in Ritratto di
Signora di Jane Campion (1995). L’anno seguente esce Escoriandoli, film culto di
Antonio Rezza in cui Valentina è protagonista accanto al regista. Nel biennio
successivo è la pittrice Artemisia Gentileschi in Artemisia di Agnese Merlet (1996) ed
interpreta Figli di Annibale di Davide Ferrario (1997). Seguono La Via degli Angeli di
Pupi Avati, Hotel di Mike Figgis (2001), L’anima gemella di Sergio Rubini (2001), La
valigia di Tulse Luper di Peter Greenaway (2002), Mondo Civilizado di Luca
Guadagnino (2002), Passato prossimo di Maria Sole Tognazzi (2002) e Provincia
meccanica di Stefano Mordini (2004).
Ha lavorato in teatro interpretando nel 2000 le Perversioni Sessuali a Chicago
regia di Marcello Cotugno e nel 2002 Le Regole dell’Attrazione di Bret E. Ellis regia di
Luca Guadagnino.
Valentina Cervi è stata nominata ai César come miglior esordiente in Rien sur
Robert (2000, inedito in Italia) ed è stata nominata ai David di Donatello nel 2005
come miglior attrice in Provincia Meccanica. Ha appane iniziato in Toscana le riprese
di Miracle at St. Anna, per la regia di Spike Lee.
Guerra e Pace è il suo primo lavoro per la televisione.
Violante Placido (Helene Kuragin)
Ha esordito giovanissima. Al cinema ricordiamo tra l’altro: Quattro bravi
ragazzi di Claudio Camarca (1993), Vite strozzate di Ricky Tognazzi (1996), Jack
Frusciante è uscito dal gruppo di Enza Negroni (1996), L’Anima gemella di Sergio Rubini
(2002), Che ne sarà di noi di Giovanni Veronesi (2003), Ora o mai più di L.Pellegrini
(2003), Ovunque sei di Michele Placido (2003), Il Giorno più bello di Massimo Cappelli
(2005), La cena per farli conoscere di Pupi Avati (2005).
Ha appena ultimato Lezioni di cioccolato di C. Cupellini.
In televisione: Farfalle di Roberto Palmerini (1997), Casa Famiglia di Riccardo
Donna (2000), Sospetti 2 di Gianni Lepre (2002), Karol di Giacomo Battiato (2005),
L’Uomo che rubò la Gioconda di Fabrizio Costa (2006).
In teatro ha interpretato Bash per la regia di Marcello Cotugno. Con il nome
d’arte di Viola ha pubblicato un album indie-rock dal titolo Don’t be shy, uscito nel
2005.
E’ stata nominata al Nastro d’argento come miglior attrice per L’anima gemella
nel 2003 e l’anno seguente per il suo ruolo in Ora o mai più.
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Hannelore Elsner (Contessa Rostova)
Tra le interpretazioni cinematografiche ricordiamo: Alibi per un assassino di
Alfred Vohrer (1963), Il Viaggio a Vienna di Edgard Reitz (1973), Il ritorno di Zanna
Bianca di Lucio Fulci (1974), Il Maschio internazionale di Alfred Weidenman (1974), Il
sarto di Ulm di Edgard Reitz (1978), Hanna Flanders di Oskar Roehler (2000), Zucker...
Come diventare Ebreo in 7 giorni di Dani Levy (2005).
Per la televisione ha interpretato numerosissime serie e film.
Dmitri Isayev (Nicolaj)
Prima di Guerra e Pace ha interpretato diverse serie tv per la Russia, dove è una
star molto ricercata.
Brenda Blethyn (Marja Dmitrievna)
Ha lavorato molto in televisione. Ricordiamo: Yes Minister di Anthony Jay e
Jonathan Lynn (1980/1984), King Lear di Jonathan Miller (1982), Racconti Imprevisti da
Roald Dahl (1979/1988), That Uncertain Feeling di Robert Chetwin (1985), Chance in a
Million di Michael Mills (1984), Sunday Premiere: Claws di Mike Vardy (1987), Maigret
(1992), Anne Frank: the Whole Story di Robert Dornhelm (2001), Belonging di
Christopher Menaul (2004), Mysterious Creatures di David Evans (2006),
Al cinema: Segreti e bugie di Mike Leigh (1996), Night Train di John Lynch
(1998), In the Winter Dark di James Bogle (1998), Little Voice – E’ nata una stella di Mark
Herman (1998), RKO 281 di Benjamin Ross (1999), L’Erba di Grace di Nigel Cole
(2000), Yellow Bird di Faye Dunaway (2001), Daddy & Them di Billy Bob Thornton
(2002), Sonny di Nicolas Cage (2002), Piccolo Dizionario Amoroso di Guy Jenkin (2003),
Beyond the Sea di Kevin Spacey (2004), On a Clear Day di Gaby Dellal (2005), Orgoglio e
Pregiudizio di Joe Wright (2005).
Ken Duken (Anatole Kuragin)
Tra le innumerevoli fiction interpretate ricordiamo: Imperium: Augustus di
Roger Young (2003), La Fuga degli Innocenti di Leone Pompucci (2004) e Karol, un
uomo diventato Papa di Giacomo Battiato (2005).
Hary Prinz (Denisov)
Hary Prinz ha lavorato soprattutto per la televisione tedesca: Schwabenk inder
di Jo Baier (2003); Andreas Hofer 1809 – Die Freiheit des adlers (2002) di Schwarzen
Berger ; Die Espressung – ein teuflischr pakt di Stefan Krohmer (2001); Die Frende di
Roger Frappler Götz Spielmann (2000). Per la televisione italiana ha interpretato Al di
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là delle frontiere di Maurizio Zaccaro (2004), La moglie cinese di Antonio Luigi Grimaldi
(2006) e Mafalda di Savoia di Maurizio Zaccaro (2006).
Toni Bertorelli (Vasili Kuragin)
Ha lavorato moltissimo in teatro. Tra i registi con cui ha lavorato di più
ricordiamo Carlo Cecchi. Ha anche curato la regia di alcuni spettacoli teatrali.
Al cinema ricordiamo: Morte di un Matematico Napoletano di Mario Martone
(1994), Pasolini, un Delitto Italiano di Marco Tullio Giordana (Sacher d’Oro come
Miglior Attore Non Protagonista, 1995), Il Principe di Homburg di Marco Bellocchio
(1996), L’estate di David di Carlo Mazzacurati (1997), Besame Mucho di Maurizio Ponzi
(1998), La Lingua del Santo di Carlo Mazzacurati (1999), Il Partigiano Johnny di Guido
Chiesa (1999), Le Parole di mio padre di Francesca Comencini (2000), La Stanza del figlio
di Nanni Moretti (2000), L’ora di religione di Marco Bellocchio (Premio Flaiano
“Pegaso d’Oro” come Miglior Attore Non Protagonista, 2001), Luce dei miei occhi di
Giuseppe Piccioni (201), La Passione di Cristo di Mel Gibson (2002), Alla fine della notte
di Salvatore Piscicelli (2002), Ora o mai più di Lucio Pellegrini (2002), A luci spente di
Maurizio Ponzi (2003), Il Caimano di Nanni Moretti (205), Sole nero di Krysztof
Zanussi (2006), Seta di François Girard (2006).
In televisione: La spia del regime di Alberto Negrin (1975), Requiem di Thomas
Sherman (1991), Il giovane Mussolini di Gianluigi Calderone (1992), La tenda nera di
Luciano Manuzzi (1995), Una sola debole voce di Alberto Sironi (1997), Trenta righe per
un delitto di Lodovico Gasperini (1997), Francesco di Michele Soavi (2001), La guerra è
finita di Lodovico Gasparini (2001), Il giovane Casanova di Giacomo Battiato (2001),
Renzo e Lucia di Francesca Archibugi (2002), Sospetti 2 di Gianni Lepre (2002), I
bambini di Nonantola di Leone Pompucci (2003), La Monaca di Monza di Alberto Sironi
(2004), Una famiglia in giallo di Alberto Sironi (2004), Alcide De Gasperi di Liliana
Cavani (2004), La moglie cinese di Antonello Grimaldi (2005), La guerra sulle montagne
di Giacomo Campiotti (2005).
Benjamin Sadler (Dolokhov)
Tra le numerosissime interpretazioni in tv ricordiamo: I Guardiani del Cielo di
Alberto Negrin (1998), Gli Amici di Gesù – Maria Maddalena di Raffaele Mertes (2000),
San Giovanni – L’Apocalisse di Raffaele Mertes (2002), Imperium: Augustus di Roger
Young (2003), Caravaggio di Angelo Longoni (2007).
Al cinema ricordiamo Luther di Eric Till (2003).
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