UNIVERSITÀ DI OXFORD SIGILLO anno ottavo numero quindici «D narratario laboratorio di testi: racconti analisi rapsodie epopee giornale in foglio con editoria elettronica da tavolo direttore responsabile Fabio Trazza www.ilnarratario.info - Premio Nazionale “Verba Volant” 1999 - assegnato con patrocinio Ministero Istruzione Università Ricerca - [email protected] redazione organizzazione fotocomposizione e stampa in proprio Periodico Quindicinale - Aut. Tribunale Milano 34/95 28.1.1995 - tel/fax 02/6123586 - via Arbe 29 - 20125 Milano UNIVERSITÀ DI CAMBRIDGE SIGILLO il domenica 15 settembre 2002 per ottenere un giudizio, opo aver salvapotevano accedere con più to l’Europa, che comodità in un luogo unico. sia l’uomo che Nasceva così l’idea di avere l’unirà?». Così Spinelli una capitale nell’Inghilterra, registrava sul suo Diario, il nell’Abbazia di Westminster, 18 giugno 1948, l’annuncio dopo 31 convocazioni del di Churchill di un suo parlamento tra il 1339 e il interessamento a convocare Proposta per schema di analisi: modello britannico 1371, e dopo che dal 1459 l’Assemblea europea. nessun parlamento fu più E aggiungeva: «Quando convocato fuori da penso alla tremenda viltà di templi, a costruire fori e case private.[...]Fu così che la gara per ottenere Westminster. Il parlamento inglese rimase sempre baluardo della difesa quasi tutti gli uomini politici, i quali non osano dire cose non riconoscimenti pubblici si sostituì alla costrizione.[...]Fece istruire alle 1) di un uomo dal monarca e questo grazie all’antico, e originalissimo, conformiste, ammiro assai questo vecchio». Oggi tanti, dimentichi arti i figli dei maggiorenti britanni.[...]Il risultato fu che quelli che diritto comune. Una significativa prova sarà l’Habeas corpus act. Le di ammirare quel vecchio e tutto il suo paese, Regno unito d’Inghilterra, prima avevano odiato il latino, ora vollero parlarlo correntemente ed Corti regie (commissioni speciali della Curia, itineranti nelle Contee) Scozia e Irlanda del nord, nutrono verso le resistenze britanniche a eloquentemente, ed anche l’abbigliamento romano acquistò popolarità redigevano «i precedenti», l’alimento primo di cui si nutriva il Diritto una comune politica continentale gli stessi confusi timori, che dovette e la toga divenne d’uso frequente. Un po’ alla volta, si manifestò una Comune inglese. Non preesistevano soluzioni legali, ma venivano avere chi, nell’estate del 55 a.C., per motivi politici, salpava, all’incirca propensione agli allettamenti della mollezza, portici, terme, sontuosi prodotte da norme ed assise regali, che assumevano la sostanza di dopo mezzanotte, per la Britannia. Era Cesare. Attraversata la Manica, banchetti. Nella loro inesperienza, i Britanni definivano civiltà ciò che fonte originaria e la veste di valore sostanziale.Verrà il tempo in cui il sarebbe giunto con le sue navi davanti alle coste della Britannia, a in effetti era parte integrante del loro servaggio». Servaggio e civiltà. potere regale di emanare norme ed assise sarà vincolato a facoltà e picco sul mare, verso le nove del mattino: «dal mare vide la scogliera I Britanni avrebbero avuto molto da dire. Soprattutto avrebbero avuto 2) ambiti definiti, o apertamente combattuto, come fecero i baroni della e le truppe nemiche, in armi, schierate su tutte le alture circostanti». molto da fare quando agli inizi del 1700 dovettero impegnarsi per Magna Charta nel 1215 e uno dei primi parlamenti nel 1327 quando Il confronto tra l’oggi e un tempo così antico non paia ai miei abbattere la vergognosa pagina della schiavitù di altri popoli nel mondo. costrinse il re all’abdicazione, violando per la prima volta la sacralità venticinque lettori iperbolico. La Britannia entra nella storia europea Ma allora il loro slogan non sarebbe stato desunto da Tacito. Avrebbero della monarchia, o come quando il Good Parliament nel 1376 inventò con le due spedizioni militari di Cesare (55 e 54 a.C.) e il suo legame inciso sul medaglione della Società inglese per l’abolizione degli schiavi la procedura dell’impeachment. Intanto però la società veniva liberata con l’Europa non fu mai frutto di violenza, nonostante il suo presunto l’uomo e il fratello. Fratellanza, un’idea derivata dal cristianesimo, dalle pratiche giuridiche barbariche dei pagani (ordalia), degli isolamento, e la Manica. Al contrario le sue aperture sono state sul che, con i romani, si era diffusa e radicata nell’arena del mondo. anglosassoni (compurgazione), dei normanni (duello). Fu il Concilio continente sottovalutate o apertamente combattute. È la sorte toccata !!E nell’arena erano scesi i monaci. «Date pace ai nostri amici, Laterano nel 1215 a dare il colpo di grazia a un processo fondato sulla anche ai contributi per l’unità europea, dibattuti tra la visione Signore, perché non c’è nessun altro che combatte per noi all’infuori 3) 4) capacità di resistere a un ferro rovente, vietando agli ecclesiastici di confederale e la posizione federalista. Un primo ministro inglese di te» fu la comune espressione di welsh depredati da sassoni (V-VI presiedere quelle giurie, degne di un’arena già sporca di sangue. disse nel suo discorso a Strasburgo il 5 luglio 1948: «Europe must sec d.C.) e di sassoni depredati da danesi (dopo il IX sec. d.C.) e così federate or perish».5) Quando George Brown, ministro degli esteri, !!"L’arena vive di regole, ma si nutre di ambizione. L’ambizione via, sino ai viking e ai normanni. Tutti sempre aiutati dai monaci a di qualche sovrano inglese spinse gli inglesi in Scozia, Galles e Irlanda sostenne la necessità dell’ingresso della Gran Bretagna nella Comunità, sopravvivere, anche con le armi, nei luoghi più inospitali dove erano 6) per anglicizzarli, senza successo, nonostante persecuzioni e trovò l’opposizione del capo francese de Gaulle, che bloccò la stati (e si erano) confinati, Galles e Cornovaglia per prime. La rovina discriminazioni (Statuto di Kilkenny, 1366, per l’Irlanda). L’ambizione decisione di Harold Wilson nel 1967 di aderire alla Comunità europea.7) della Britannia di Gildas (tra il 540 e il 550), la Storia ecclesiastica di qualche dinastia insanguinò l’arena con una guerra delicata nel La stessa creazione della moneta comune europea fu sostenuta in del popolo inglese di Beda (terminata nel 731) e la Cronaca nome, fredda e crudele nella condotta, la guerra delle due rose: «Fu Inghilterra a partire dall’ottobre 1977.8) Eppure l’ • oggi circola per anglosassone (scritta per annali) ci narrano le tragedie di una un’operazione chirurgica effettuata dalla nobiltà sul suo stesso l’Europa, ma non per l’Inghilterra. Questa menomazione (grave per popolazione, che nelle isole, varcato il 1000, si era persino dimezzata, corpo» (Trevelyan). Nelle isole non mancavano però sensibilità, spirito una moneta che ambiziosamente si autoproclama “comune europea”) rispetto all’epoca romana, nonostante tanti nuovi arrivi. Un crollo critico e devozione, ingredienti di vera riforma. I saggi di Oxford erano non dipende dalle «alte scogliere» oltre Manica, da cui «le truppe consumato nella più cruenta fluidità di una vera arena. Gli archeologi prudenti, ma gli studenti di Cambridge, nelle loro riunioni alla taverna nemiche, in armi, schierate su tutte le alture circostanti» ci osservano. scavano ancora e ci ridanno stratificazioni che dai recinti monastici del Cavallo Bianco, discutevano le proposizioni di Lutero. Da essi In attesa di curare le nostre menomazioni, cerchiamo, almeno, di celtico-romani, ai mausolei tardoromani, ai cimiteri incentrati sulla sarebbe dovuta derivare l’Inghilterra moderna: Tyndale e Coverdale far circolare le nostre idee. Così il narratario prosegue la sua analisi su tomba di un martire, alle cattedrali anglosassoni, portano alle chiese tradussero la Bibbia, Cranmer scrisse il Libro delle preghiere, Latimer fondamenti, modelli e radici del federalismo, consapevole che questo delle attuali contee. La missione in Kent del monaco romano Agostino, dibatteva il rapporto società-potere politico. Il re, Enrico VIII, li rimarrà sempre e solo una spinta pragmatica,9) capace però, di quella in Irlanda, Scozia e Northumbria di san Patrizio, furono ascoltava e quando morì stringeva la mano di Cranmer, mormorando rimodellare le istituzioni e promuovere anche quelle doverose riletture l’impresa di papa Gregorio Magno per insegnare a re e thegns (militari le sue stesse preghiere. Ma, aldilà degli aspetti umani e della tenerezza e “revisioni” senza le quali la valutazione del processo storico cessa aristocratici sempre al fianco del loro re) a raccontare faide e lealtà, che ogni morte ispira e della profondità dei dibattiti sulla riforma, di essere un passo continuo di avvicinamento alla verità storica, per aiutarli a costruire i loro canti epici in letteratura, invitarli a riconoscere nulla può far dimenticare che l’ “iconoclastia” voluta dal consiglio rimanere imbalsamata in qualche “lettura”, cosiddetta “definitiva” solo i luoghi sacri. Videro così crescere Canterbury, centro nei secoli della della Corona e ordinata all’arcivescovo Cranner aveva di mira la perché consolatoria o, peggio, perché scissa dalla visione d’insieme religiosità inglese. Dall’arena, poi, i monaci ripartivano per portare il spoliazione di tutte le chiese locali, non per rendere più povera la della storia umana. Utile, quindi, e attuale, muovere dall’antico. cristianesimo nelle loro terre d’origine, nella corte di Carlo Magno, Chiesa, ma per rendere più ricca la corona. Un parlamentare cattolico, Anche se discutere le “letture” talvolta lacera, come ci ricorda lo nella Frisia franca, a Utrecht, a Maine. Sempre in nome del popolo, di cancelliere del regno, si oppose all’idea di fondare l’Ecclesia storico Luciano Canfora a conclusione della sua discussione sullo cui la chiesa aveva un’idea (come ricorda il titolo del libro del venerabile Anglicana su un atto del parlamento e di derivarne legittimazione dal sbarco di Cesare in Britannia: «La storiografia divide e la costante Beda) i re no. Così re e thegns furono indotti a rispettare le capo del potere legislativo, il re. Fu mandato al patibolo a Londra nel revisione è sua arma».10) A meno che la storiografia, camufatta da “costumanze” locali, ottenendo in cambio l’accettazione di una loro 1535. Era Tommaso Moro, il più grande interprete inglese dell’umaspecialismo, non incorpori quella debolezza del pensiero così cara a “legge laica imposta a ogni popolo nel miglior modo possibile”. nesimo europeo. Ucciso Moro, si sperava lo si dimenticasse e con 20 tanto novecento e così incapace di farci credere che anche le visioni Nacque così il Witan, un consiglio di vari re, thengs, vescovi e !! sterline al mese di ammenda per chi si rifiutava di frequentare la Chiesa d’insieme possono raggiungere un significativo grado di certezza. rappresentanti influenti di tante comunità locali. Riorganizzato il Anglicana si offriva agli inglesi di dimenticare il cattolicesimo. ntreremo quindi nell’arena del mondo (secondo sistema di shires (contee) (rimasto in vigore sino al 1974), nessun re l’espressione di Morgan: «Da molti punti di vista, la Gran !!"Ora l’arena poteva diventare la terra delle fate. Addolcita dalla ricevette mai un potere assoluto, gli fu anzi richiesto un servizio poesia cavalleresca francese nella traduzione del Roman de la rose di Bretagna è stata ed è l’arena dell’umanità») consapevoli assoluto, una consacrazione, come testimonia l’omelia di Ælfric di di non assistere né all’armonioso incedere delle situazioni reali verso segue in seconda Eynsham, pronunciata per l’elezione di un re: «Nessuno può farsi re, le loro soluzioni legali (tipico della concezione liberale), né a un "! ! Note # ma il popolo è dotato della libera volontà di scegliersi come re colui drammatico divenire verso l’autocoscienza di una nazione o verso la 1) Altiero Spinelli, Diario europeo 1948/1969, Società editrice il Mulino, 1989 che più gli piace. Ma, una volta consacrato, il re ha potere sul popolo, Bologna, pag. 6. liberazione di una classe o verso un nulla privo di senso (tipico delle al quale non è lecito scuotersene di dosso il giogo». E i re, con la loro Winston Churchill, nei suoi discorsi (oltre alla presa di posizione citata nel versioni logico-dialettiche, materialistiche o nichiliste), ma spinti a ristretta corte e senza esercito, vagavano, conoscendo e rispettando le testo) a favore dell’unità europea, a Ginevra nel 1946 e all’Aja nel 1948, capire l’imprevedibilità della lotta tra competizione civile e scontro “costumanze”. Dinanzi al pericolo raccoglievano dalle shires cavalieri, esprimeva convincimenti maturati decenni prima ed ennunciati in un articolo tribale, che, a livello istituzionale, si riflette nella continua tensione arcieri, soldati. Gli scontri si susseguivano in un alternarsi e stratificarsi del 15 febbraio 1930, The United States of Europe. tra spinte federative e strappi centralistici. 2) Caio Giulo Cesare, De bello gallico, Libro IV, 23. di popoli e guerrieri. La stessa Londra fu assediata e saccheggiata. 3) Harold Macmillan, politico britannico, conservatore, primo ministro dal Londra, balena in mezzo ai pesci (come la definisce Trevelyan al !! La Britannia, meta delle più antiche tribù iberiche, celtiche, 1957 al 1963, fu sostenitore di una visione confederale dell’Europa. irlandesi, belghe, venete, in successione a ondate, dal lontano Levante confronto dei borghi inglesi), pur ferita dai normanni, indicò la rotta: 4) Ronald William MacKay, deputato ed esponente del Labour Party, fu rimosso europeo all’Occidente, viveva nella lotta interna ed esterna tra clan mai unificare i modelli di vita e le istituzioni rappresentative. E contro dal proprio partito dalla carica di membro dell’Assemblea consultiva del senza re, ma ricchi di capi, quando giunsero le legioni romane. L’azione l’accentramento normanno, rimasero quattro contee, Northumbria, Consiglio d’Europa per la sua posizione rigidamente federalista e per il suo politica di federare i vari popoli in Gallia e in Britannia fu la genialità Anglia orientale, Mercia, Wessex. Rappresentanti regali (reevs), scelti progetto di riforma dello statuto del Consiglio in senso federale. Nel suo di Cesare più della stessa condotta militare. Si avviò la mobilità più sul territorio, giravano nella comunità, per difenderla da grossi o piccoli testo, Federal Europe, del 1940, è presente anche un progetto di Costituzione spinta: scrittura e lettura, vie, edifici, regole nei commerci, leggi per la tiranni davanti al tribunale dello shire. Erano chiamati shire-reevs, degli Stati Uniti d’Europa. 5) Clement Attle, laburista inglese, successore di Churchill, fu primo ministro pubblica amministrazione, diritti di cittadinanza e città. Accettata la sceriffi, strumento della difesa amministrativa e legale degli abitanti. dal luglio 1945 all’ottobre 1951. supremazia delle leggi romane, modellate per essere indipendenti da !!Le teorie giuridiche provenivano dalle università italiane e venivano 6) La necessità dell’ingresso della Gran Bretagna nella Comunità non veniva ogni particolare gruppo, quindi universali, il governo spettava ai capi plasmate in un originale senso giuridico nuovo, stratificatosi nella espressa a livello personale, come testimoniano le numerose prese di locali, saliti a rango di re per scelta del loro gruppo etnico. E quando Common Law. Nella stessa persona di un re di quell’arena, Enrico II posizione a favore dell’unità europea espresse in varie occasioni da Richard arriveranno i barbari, i capi militari, se saranno riusciti a contenere le (1154-1189), che, pur venendo dal cuore della Francia, l’Angiò, Stafford Cripps, scienzato, economista e politico laburista, con incarichi bande dei vari Pitti, Attacotti, Sassoni, Scoti, vedranno in quella loro governava l’Inghilterra, si fondeva il più innovativo diritto e il più diplomatici e ministeriali sia nel Gabinetto di guerra di Churchill, sia in momentanea fortuna l’occasione per rivendicare maggior peso negli blasfemo dei delitti. Il suo lungo peregrinare per oltre trent’anni, per quello di Attle, dal 1945 al 1951. equilibri dell’impero. Con le loro contese e rivendicazioni, renderannoo assistere e far evolvere le amministrazioni lo trasformò in padre di un Per non dire di Hubert M. Gladwin, diplomatico e politico liberale inglese, rappresentante permanente dell’Inghilterra alle Nazioni Unite fra il 1950 e instabile la struttura istituzionale fondata su una diocesi britannica, “Comune Diritto”. Il suo lungo accanimento per far accettare ai il 1954, ambasciatore in Francia fra il 1954 e il 1960, vicepresidente del guidata da un vicarius a Londra, che presiedeva i governatori delle vescovi diritti regali sulla Chiesa locale, quale sintesi del lungo Movimento Europeo. quattro province (Maxima Caesariensis, Flavia Caesariensis, Britannia patrocinio di re e nobili, oltrechè della piccola nobiltà rurale (gentry), Contro l’opposizione di de Gaulle si veda John Pinder, Europe against de prima, Britannia secunda) tutte sullo stesso piano giuridico e con propri e dei comuni cittadini, lo spinse a desiderare di far tacere l’arcivescovo Gaulle, 1963, autore anche, insieme a Roy Pryce, di L’Europa oltre il centri amministrativi tutti fondati dai romani (ripettivamente Londra, di Canterbury, Thomas Becket: «Ci sarà ben qualcuno che mi libererà mercato comune, 1970. Lincoln, Grencester, York). Quando poi le grandi vie di comunicazione di questo fastidioso prete». Quattro suoi cavalieri il 29 dicembre 1170 7) Harold Wilson, ancora primo ministro dal 1974 al 1976, al vertice di Roma interne all’impero divennero insicure, i grandi proprietari terrieri corsero nella Cattedrale e lì assassinarono Becket. Nessun papa visitò del 1975 accettò la decisione dell’elezione europea a suffragio universale. presero atto di essere senza impero romano, anche se continuarono a e visiterà l’Inghilterra fino al 1982. Chi si dedicava alla compilazione 8) Roy Jenkins, laburista inglese, sostenne ufficialmente la creazione della moneta comune europea. Rappresentò l’ala federalista del suo partito nella vivere su quel modello, e ricambiarono con la propria protezione il del diritto comune assumeva metodo e scienza giuridici dal «diritto Commissione esecutiva di Bruxelles, di cui divenne presidente. clero cristiano che operava per una forte coesione sociale, civile» degli antichi imperatori romani e dal «diritto canonico» dei 9) il narratario: “schemi di analisi per il modello elvetico”, 15 settembre 2000; rappresentando una sorta di sopravvivente legittimità, avendola padri della Chiesa, integrato dalla legislazione papale. A centinaia e per il “modello tedesco”, 15 settembre 2001. ricevuta direttamente dall’ultimo impero. Per non tacere l’accusa a per cento anni, dal 1150 al 1250, giuristi, religiosi, studenti, partivano 10) Luciano Canfora, Giulio Cesare. Il dittatore democratico, Gius. Laterza Cesare (e per lui a tutta Roma) di aver usato la violenza, di aver portato per studiare i due diritti a Bologna o a Parigi. Al loro ritorno altri & Figli, 1999, Roma-Bari, p.120. guerra, quando non stragi o (si direbbe oggi) genocidio, si potrebbe inglesi li seguivano e altri si lamentavano per questi “inglesi Nell’impossibilità (per lo spazio di cui dispone il narratario) di fornire una obiettare che ancora oggi non vi sia chi sappia formulare prima, e far italianizzati”. Furono loro ad arricchire Oxford, sede di una neonata bibliografia esauriente sulla storia dell’Inghilterra, si indicano qui, le letture rispettare poi, un diritto universale per l’insieme dei popoli e degli università, di fiorenti scuole dei due diritti. E furono loro, nella essenziali, oggi disponibili in libreria, dalle quali ricavare ampi elenchi stati della terra. Si può, cioè, discutere sulla costrizione o sulla libertà, compilazione della Common Law, a svuotare il contenuto positivo di bibliografici, cronologicamente e tematicamente ordinati): ma temo si direbbe poco di nuovo oltre a quanto già sapevano gli tante norme del codice romano (a parte quelle generali), e a costruire Matthew Fforde, Storia della Gran Bretagna 1832-1992, Editori Laterza 1994, stessi romani. Avevano dibattuto il dilemma e Tacito lo aveva reso un diritto comune che risultasse dalla raccolta di «precedenti» questioni pp.433. Per nota bibliografica: pp.409-410. esplicito, a un secolo e mezzo dall’invasione di Cesare, dopo che la e sentenze, dibattute ed emesse dalle diverse e singole giurie. Per la Kenneth O. Morgan, a cura di, Storia dell’Inghilterra. Da Cesare ai giorni presenza romana in Britannia era stata consolidata da Agricola, cura di queste raccolte fu istituita un’assemblea di magistrati, la nostri, Tascabili Bompiani 2001, pp.565. Per bibliografia: pp. 539-552. «incoraggiando una popolazione bellicosa, a vivere in modo pacifico, Common Pleas, che doveva risiedere a Westminster. I comuni sudditi, Martin D.Pugh, Storia della Gran Bretagna 1789-1990, Carocci 2002, pp.270. offrendole i piaceri che derivano da tale stile di vita.[...]aiutò a erigere invece di inseguire gli spostamenti della Curia regia per tutto il regno Per nota bibliografica: pp.267-270. E Europa Italia: modelli possibili FEDERALISMO REGIONALISMO il narratario pagina 2 laboratorio di testi: racconti analisi rapsodie epopee continua dalla prima Chaucer (prima del realismo dei Canterbury Tales) poteva gustare l’allegoria di Spenser, La regina delle fate. Il mondo peggiorava (the world growes daily wourse and wourse) ma restava comprensibile, con l’arte, che ci “porge lo specchio della natura”, e ci mostra “la vera età e il corpo del tempo, la sua forma e il suo peso”. Finchè nell’arena furono piantate le quinte. L’arena divenne teatro. Era nato Shakespeare. Nello specchio del Globe Theater a Londra si stagliava l’uomo, l’Amleto: il suo sentirsi onnipotente e il suo essere polvere. !!Daily wourse and wourse: Elisabetta, al trono nel 1558, con il suo primo prelievo, da regina delle fate, incassò 140.000 sterline. Con l’ultimo, da Gloriana, solo 70.000 e si spegneva il 24 marzo 1603. Quando il gettito si ridusse ancora si attribuì la responsabilità alla nuova dinastia in carica, gli Stuart. Fu decisa un’altra operazione chirurgica all’aperto, in piena arena: la guerra civile, cominciata con le accuse ai sovrani, i processi, le condanne. Tutto prevedibile per una tecnica parlamentare consolidata. Ciò che non era previsto era l’esito dell’operazione, la dittatura. Fu sufficiente un decennio per convincere gli inglesi a restaurare, come minore dei mali, la loro monarchia, e ad accettarne un’altra, anche illegittima, purché scelta e votata dal parlamento. Si è sempre visto in quegli eventi la gloriosa rivoluzione. Oggi la storiografia più avvertita tende a distinguere il mito dalla storia. Restano ancora da studiare con cura disincantata alcuni processi reali seguiti da quella gloria e sfuggiti alle (e dalle) conclamate sovranità e sacralità del parlamento. E che qui si indicano a titolo di esempio: 1! Il ruolo della Banca d’Inghilterra e di enti finanziari, anche !1 alternativi a se stessa (1711-20, Compagnia dei mari del sud) e le catastrofi dei fallimenti. I parlamenti tuonano ancora sovrane sanzioni. 2! L’utilizzo del Bilancio garantì la convocazione annuale dal !2 1689 del parlamento, ma ne trasformò la natura, piegandola alla semplice (seppur nobile) arte della gestione del bilancio. 3!"La nascita dei partiti politici. Nell’ottobre del 1678 vicino a !3 Hampstead fu architettata l’accusa di una congiura del papa e dei gesuiti per assassinare il re (protestante), far salire al trono il fratello (cattolico) del re e iniziare così il massacro generale dei protestanti. Una ventina di imputati, innocenti, furono spediti a morte. Gli oppositori della corte chiamarono gli avversari «tagliagole», in irlandese «tory». I fautori della corte risposero dando ai loro avversari il titolo di «ladri banditi», e dicendoglielo in scozzese, «whig». I due insulti feroci, tory e whig, presto divenuti destra e sinistra, (dalla posizione che rispettivamente avrebbero occupato nelle camere parlamentari), divennero il marchio di fabbrica di realtà che aspirano al controllo del parlamento, ma non ne accettano nè regole, nè controlli. 4! La nascita e l’utilizzo della scienza moderna avrebbe potuto !4 e dovuto far uscire di scena fate, streghe e magia. Ma le pulsioni per il dominio degli elementi permangono ancora allo stadio tribale, se non sono mediate dalla ricerca di quella speciale verità che giace nelle leggi di natura. La Royal Society, nonostante il proprio vanto per Newton, Bacone, Harvey, Boyle, Hooke, Hobbes, Locke, Moro, lasciò irrisolto il problema di organizzare la società sulla mera base dei risultati delle ricerche scientifiche. E sarebbe illusorio (o drammatico) pensare che i centri politici, pur espressi dai parlamenti, possano essere la mediazione culturale più idonea per stabilire un nesso vitale tra indicatori scientifici e comportamenti sociali, tra bisogni sociali e ricerca di nuovi indicatori scientifici. Sarebbe molto più vitale l’autonomia della comunità scientifica. Ma nell’arena si approvarono leggi (progettate durante le rivoluzioni e perfezionate nella restaurazione) per sottoporre scuole e università al controllo dello stato. Dal ’200 in poi i monaci, liberamente, avevano dato il cuore e il cervello alle isole britanniche: Oxford e Cambridge. Le leggi furono abrogate nel 1718. Ma non si debella un malcostume solo per legge. 5! La fine della censura avvenne per la decadenza del Licensing !5 Act (1695). Grub Street divenne centro di tante gazzette. Cresceva un pubblico popolare politicizzato. Si avviò la critica alla guerra e crebbe un disinteressato desiderio di pace e non per merito della sacralità del parlamento, ma di chi produceva libretti e giornali, fogli e foglietti, e del pubblico dei lettori, che li finanziava. Quale rapporto instaurare tra sovranità del parlamento e autonomia della pubblica opinione? $$ Finite le rivoluzioni, si ricucì il filo dell’antico rapporto tra poteri legati nel rispetto di una costituzione mai scritta, ma conosciuta con fiducia, sentita con orgoglio e modificabile senza emendamenti formali. Fu proprio la costituzione a spingere i coloni inglesi in terra americana a ribellarsi a un’autorità centrale che pretendeva di imporre ogni tipo di tasse alle colonie. Quando i sudditi inglesi d’America proclamarono nel 1765 “nessuna imposizione di tasse senza rappresentanza” avevano ragione in base a un diritto del paese che avevano lasciato, ma la loro madrepatria rispondeva che al parlamento, così com’era composto, nessuno avrebbe potuto opporsi. E loro si opposero. Fecero l’America. Si era consumata, fuori dall’arena, la frattura tra sovranità centrale del parlamento e assemblee autonome con diritti locali. In America aveva preso tanto slancio quello spirito di autonomia da rendere concreta la prospettiva federale. Linee di frattura erano percepibili anche all’interno dell’arena, visibili nello spirito associativo. Tra gli anni 1779 e 1780 spirò un vento distruttivo dal basso, contro tutto (gentry, parlamento, governo, costituzione). Le “associazioni” reclamavano radicali riforme, ma furono minate da una contraddizione: –l’alba dei diritti umani (con gli scritti della scuola di R. Price e J. Priestley); –la notte della violenza, con le strade di Londra nella primavera del 1780 abbandonate a saccheggi e massacri in una settimana di orgia distruttiva. Quando nelle piazze si avvertono i rumori di rivendicazioni concitate, sono molti a sentire l’aleggiare dei fantasmi per le strade devastate di Londra. Saranno chiamati conservatori. $$Dietro il velo del conservatorismo tardo settecentesco inglese non c’era la reazione, ma la nuova Inghilterra: —con l’indipendenza parlamentare dell’Irlanda (1782); —con il riordino dei rapporti politici in India (East India Act) e in Canada (soluzione del Quebec); —con l’abolizione della schiavitù; —con l’impegno di ispirazione evangelica (sostenuto da tanti giudici locali) su carceri, scuole, mutui soccorsi, livelli ricreativi di strati bassi (ancora legati allo spettacolo della lotta dei cani contro un orso incatenato). Era la nuova Inghilterra dell’idea filosofica di utilità, elaborata nelle opere di Jeremy Bentham (17481832), riferimento del radicalismo politico inglese. $$Nell’arena erano scesi nuovi attori: operai che costruivano massicciate per ferrovie e capitani d’industria che producevano macchine e beni da far scorrere su quei binari per il mondo. Si spostò la funzione-gestione di trattative e scontri a livello “nazionale” anche per scelta del movimento operaio rappresentato nelle trade unions. Anche il movimento radicale, per opera di James Wilson, scozzese, giornalista, assumeva il nodo forza-lavoro dentro l’Economist (da lui fondato nel 1843). E la People’s Charter (cartismo) con le sue rivendicazioni (dal suffragio universale al voto segreto), produsse tale allarme sociale che gli stessi aderenti fecero cadere l’esplicita proposta di J. Stuart Mill di estendere il suffragio universale alle donne tra il 1838 e il 1848 proprio mentre maturava una coincidenza, che dovrebbe essere meglio indagata. Del 1848 è l’uscita del Manifesto di n laboratorio di testi racconti analisi rapsodie epopee il arratario periodico quindicinale anno ottavo numero quindici 2002 domenica quindici settembre domenica 15 settembre 2002 Marx e dei Principi di economia politica di Mill. Il primo, in nome del materialismo storico dialettico, offrirà al mondo la rottura rivoluzionaria. Il secondo, in nome di una « filosofia della storia da costruire con gli sforzi di tutte le nazioni più colte», offrirà al mondo l’integrazione progressiva. I“Pincipi” sarebbero incomprensibili senza il suo monumentale Sistema di Logica del 1840, divenuto subito la bibbia laica di Oxford e di Cambridge. Intanto con i suoi studi Adam Smith capiva che solo la “mano invisibile” del commercio mondiale, più che una consapevole decisione politica, lanciava la Gran Bretagna sulle montagne russe del capitalismo internazionale. $$Per freno a tanto impeto, e per medicina alle tante ripercussioni sociali più negative, si chiese (e si ottenne) l’intervento del governo centrale. Ma per la coscienza dei contemporanei era solo l’eccezione alla regola di provvedere in proprio per le comunità locali. Anzi, la frangia celtica di parlamentari irlandesi, scozzesi e gallesi, condizionava il parlamento a ripiegarsi sulle autonomie con la Home rule. Se la politica inglese verso l’Irlanda era stata sino ad allora solo una «questione di papa o di patate», (nella sprezzante definizione del premier Benjamin Disraeli) diventava questione di legge per l’autonomia di tutta l’Irlanda, compreso l’Ulster (Home Rule Bill). Solo le industrie in Scozia e il carbone in Galles legarono questi paesi alla potenza inglese, che con la sua fase imperialistica li avrebbe ricompensati. L’idea di federazione era pur presente, ma non la si imboccava. Lambiva terre lontane, con i Boeri, ma ci si precipitò in una guerra nel corno d’Africa, sperimentando di tutto, dal corpo a corpo tra inglesi e zulu, ai massicci rifornimenti militari di nuove armi tedesche ai Boeri. L’ottocento si chiudeva così con una guerra locale, modello per la guerra globale del novecento. $$Con il novecento, intanto, dopo il primo passo mosso da J.S.Mill, le donne irruppero nell’arena. L’obiettivo del suffragio femminile portò le suffragette a cercare tutte le strade possibili, anche violente, con lo sciopero della fame sino alla morte, per una nuova idea di cittadinanza. Quello che non ottenevano dal centro, lo prendevano nelle elezioni per il voto locale e (dopo essersi spese a rimpiazzare gli uomini in tutti i lavori durante gli anni di guerra, si candidarono alle amministrazioni municipali, al sinodo della Chiesa ufficiale, ai comitati scolastici, ai comitati per l’applicazione della legge sulla povertà. Una povertà nuova. Il Parliament Act (1911) pensò di sostituire con più successo lo stato agli interventi che crescevano. E finanziò il welfare, promettendo anche Home rule, quasi spingendo gli unionisti protestanti dell’Ulster ad armarsi con armi tedesche contro l’Irlanda. Non si fece in tempo a giungere alla guerra civile. Bussava la guerra mondiale. $$Il colpo, che chiamò tutta l’arena in guerra, senza nazionalismo e a favore di piccole nazioni, fu l’invasione tedesca del Belgio. La guerra fu vinta senza trionfalismo: con 750.000 morti, 2.500.000 feriti e invalidi permanenti e la delusione per i trattati di pace di Versailles, che avrebbero portato la Germania alla rovina finanziaria con conseguenze gravissime per tutti i paesi d’Europa. E l’Inghilterra non voleva fare più il poliziotto del mondo. Nell’ottobre del ‘29 arrivò il crollo della Borsa in America e un’altra creatura della crisi, l’unità nazionale con aiuti di stato ai settori in crisi e aiuti alla popolazione. $$ Più in tutta Europa crescevano e si armavano i sistemi nazioanlistici più la non ingerenza diventava la politica inglese. Ma quando il 1° settembre Hitler attaccò la Polonia, il 3 settembre la Gran Bretagna rispose con la dichiarazione di guerra al III Reich hitleriano. Si difese dai bombardamenti tedeschi al prezzo di 60.000 civili, ma fu impossibile difendere le rotte con le proprie forze, pur unite alle il narratario www.ilnarratario.info autorizzazione tribunale di Milano 34/95 - 28.1.1995 webmaster pierpaolo crudo ! '*L* -A.% N'/ $, I O% &M ( " 0 + " alla cortese attenzione dei Visitatori del sito www.ilnarratario.info !"E A)% #$U P* %&R' O ( )% Premio Nazionale “Verba Volant” 1999 assegnato con patrocinio Ministero Istruzione Università Ricerca Edizione fuori commercio - Vietata la vendita - Proprietà letteraria e artistica ® Distribuzione a cura del «Laboratorio Altiero Spinelli» ausiliarie del Commonwealth. La Gran Bretagna poteva contare solo sulle forze degli Stati uniti d’America. Per difendere un paese europeo lontano, la Polonia, la Gran Bretagna cedeva agli Usa l’influenza su metà del globo, l’area del Pacifico. L’impero inglese non sarebbe più stato come prima, anche se per lui erano morti 270.000 soldati del Regno unito e del Commonwealth, oltre ai civili. Per le ferite, la perdita dei possedimenti, il deficit nella bilancia commerciale con gli Usa, nell’arena fu razionato il pane e le vesti sino al 1954. Con il Rapporto Beveridge si capì che fare: imposte statali per finanziare la sicurezza sociale. Nacque l’“assistenza dalla culla alla tomba”. Keynes fu chiamato al tesoro, come nel ‘19. Ci furono gli accordi di Bretton Woods. Dopo la lunga cura, una lunga pace, pagata a carissimo prezzo, chiuse l’arena in se stessa. Con qualche risentimento. Contro i successori della propria egemonia sul mondo, persa con la guerra vinta. $$«L’alleanza formale con gli americani in seno alla Nato è continuata, ma con scarso entusiasmo». Così scrive Morgan. Poco entusiasmo verso l’America. Ancora meno verso l’Europa. All’interno, impellenti le richieste di casa e di fine dell’altezzosità razziale gridate da 1.000.000 di pakistani, indiani, indios, africani. La lingua gallese veniva difesa con la dinamite (1966 Carmarthen). Un sentimento antiinglese si diffondeva in Scozia, nelle Highlands e nelle Lowlands. L’Irlanda del nord si agitava per una guida protestante incapace di risolvere le disuguaglianze religiose, economiche e razziali palesi. Era urgente un giro nell’arena per placarla. La Royal Commission on the Constitution (‘69) studiò la trasformazione del Regno Unito in federazione di stati tra Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles, ma propose solo qualche trasferimento di poteri. Accanto alla questione irlandese, montò la questione scozzese. Decollò il termine devolution e il relativo disegno di legge, sottoposto a referendum con prassi insolita per la Gran Bretagna (2.3.79 ), invece del dovuto 40% raccolse solo 32,9%. Si invertì il giro: un nuovo referendum sarebbe stato solo consultivo (Scotland’s Parliament). Avuto il consenso popolare, nasce lo Scotland Act 1998 e le prime elezioni scozzesi (6 maggio 99) insediano un parlamento di 129 membri, con potestà di legiferare su tutte le materie che non sono espressamente riservate dallo Scotland Act ‘98 al parlamento di Londra. È il “modello dei poteri residui”, caratteristico del modello federale e tipico degli Stati Uniti d’America. L’assemblea di Westminster rimane unico parlamento sovrano del regno. E così, come in un’arena, il parlamento nazionale è ora circondato dai limiti dall’alto (Europa) e dal basso (regioni) e avviluppato in un paradosso: con legge ordinaria può decidere di abbandonare l’Europa, ma è dubbio che possa fare altrettanto con la devolution scozzese, tutelata da decisione proveniente da referendum. Vorrebbe più autonomia al proprio interno, ma stenta a realizzare una federazione vera per uno sbilanciamento evidente (l’Inghilterra da sola ha l’85% della Gran Bretagna). Considerata la spropozione di Tiratura dell’edizione cartacea: seicento copie distintamente contrassegnate e raggruppate in quattro serie A serie « » di centocinquanta esemplari copia O N 0 in PDF (La spedizione postale originale in copia cartacea numerata su carta bodonia è distribuita dal “Laboratorio Altiero Spinelli”) giornale in foglio con editoria elettronica da tavolo 20125 Milano via Arbe 29 tel./fax 02/6123586 direttore responsabile Fabio Trazza [email protected] grandezze tra Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del nord, si studia allora di “spezzettare” l’Inghilterra con il Regional Development Agencies Act 1998, suddividendola in 9 regioni responsabili di fronte al parlamento (White paper “Your region, your choice. Revitalising the English Region”). I Consigli di Contea, saranno sostituiti da assemblee regionali di 25-35 membri eletti direttamente dal popolo, con ampi poteri locali e potestà impositiva fiscale. Sorgerebbero solo là dove, con referendum, se ne facesse richiesta. Molti sbandierano l’innovazione, come se la vita degli stati, e una loro auspicata federazione, si risolvesse in un gioco di dimensioni tra antiche contee e moderne regioni. Ma le sfide sono molto più complesse. Oggi l’arena si è riaperta al mondo e vuol condividerne rischi e avventure, anche contenendo nuovi crudeli lottatori. Il gioco più pericoloso, però, non è più quello di chi è capace di fare un assassinio nella cattedrale, né quello di chi è capace di aprire le gabbie per lasciare liberi gli schiavi, nè quello di decidere chi è più rivoluzionario tra chi alza le grate della discriminazione per liberare i proletari o quello che le alza per liberare le donne e far crescere i diritti. Il gioco più pericoloso oggi è quello di trovare il modo per far convivere i popoli (sempre più colpiti dalle incursioni terroristiche) con le loro diversità più o meno ricche di interessi materiali e/o più o meno povere di credenze e pensiero. Una ricerca che darebbe più frutti se fosse condotta con in mente il motto britannico: «Europe must federate or perish». ft Ai miei lettori, che hanno espresso il desiderio di sottoscrivere un abbonamento, comunico di voler continuare, per il momento, a mantenere il narratario nel suo attuale stato di prodotto editoriale fuori commercio. Suggerisco loro l’opportunità di voler sostenere il “Laboratorio Altiero Spinelli”, associazione senza fine di lucro impegnata nella comunicazione, formazione, volontariato e diffusione dei valori dell’unità europea, alla cui nascita ha contribuito proprio il narratario. Sarò grato a quanti aiuteranno a diffondere il narratario, indicando l’indirizzo di persone interessate: Banca di Credito Cooperativo di Sesto S.Giovanni BBAN C 08865 20700 Conto numero 21609/75 intestato a “Laboratorio Altiero Spinelli”.