ISTITUTO COMPRENSIVO DI GIOIOSA MAREA
Via Calvario – 98063 Gioiosa Marea (ME) - Cod. Mecc. MEIC84400TTel. 0941301121 – Fax 0941302711 Cod. Fiscale 94007260832
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Comunicazione n. 85
Gioiosa Marea 25/01/2014
Ai docenti dell’Istituto
OGGETTO: Iniziative in occasione della Giornata della Memoria
Il 27 gennaio del 1945 vennero aperti i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz e si
ebbe chiara visione dell’inferno in terra.
Al fine di tramandare e rafforzare nei giovani la consapevolezza della Shoah, si invitano tutti i
docenti (in particolare i docenti di Lettere e Religione) a prodigarsi per un’adeguata campagna di
sensibilizzazione come già concordato. A mezzogiorno in tutti i plessi dell’istituto si rispetterà
un minuto di silenzio in suffragio delle milioni di vittime della follia nazista.
“È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano
assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora
che la gente sia veramente buona di cuore. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della
morte,della miseria,della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto,odo sempre
più forte l’avvicinarsi del rombo che ci ucciderà,partecipo al dolore di migliaia di uomini,eppure
quando guardo il cielo,penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata
durezza cesserà,che ritorneranno la pace e la serenità.”
Il diario di Anna Frank
“Erano cento
Erano cento uomini in arme.
Quando il sole sorse nel cielo,
Tutti fecero un passo avanti.
Ore passarono, senza suono:
Le loro palpebre non battevano.
Quando suonarono le campane,
Tutti mossero un passo avanti.
Così passò il giorno e fu sera,
Ma quando fiorì in cielo la prima stella,
Tutti insieme fecero un passo avanti.
“Indietro, via di qui, fantasmi immondi:
Ritornate alla vostra vecchia notte”:
Ma nessuno rispose, e invece.
tutti in cerchio, fecero un passo avanti.”
Primo Levi, incipit di “Vizio di forma”
In questo luogo della memoria, la mente, il cuore e l'anima provano un estremo bisogno di silenzio.
Silenzio nel quale ricordare. Silenzio nel quale cercare di dare un senso ai ricordi che ritornano
impetuosi. Silenzio perché non vi sono parole abbastanza forti per deplorare la terribile tragedia
della Shoah. Io stesso ho ricordi personali di tutto ciò che avvenne quando i Nazisti occuparono la
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Polonia durante la Guerra. Ricordo i miei amici e vicini ebrei, alcuni dei quali sono morti, mentre
altri sono sopravvissuti.
Sono venuto a Yad Vashem per rendere omaggio ai milioni di Ebrei che, privati di tutto, in
particolare della loro dignità umana, furono uccisi nell'Olocausto. Più di mezzo secolo è passato,
ma i ricordi permangono. Qui, come ad Auschwitz e in molti altri luoghi in Europa, siamo
sopraffatti dall'eco dei lamenti strazianti di così tante persone. Uomini, donne e bambini gridano a
noi dagli abissi dell'orrore che hanno conosciuto. Come possiamo non prestare attenzione al loro
grido? Nessuno può dimenticare o ignorare quanto accadde. Nessuno può sminuirne la sua
dimensione.
Giovanni Paolo II, in occasione della visita al mausoleo di Yad Vashem, dedicato alla memoria
delle vittime della Shoah
F.to Il Dirigente Scolastico
Prof. Leon ZINGALES
Firma autografa omessa ai sensi dell'art. 3 D. Lgs. n. 39/1993