UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica DEFINIZIONE DI UN SISTEMA PER LA GESTIONE DEL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO: NORMATIVE, STANDARDS DI RIFERIMENTO E REALIZZAZIONE PRATICA Laureando: Domenico PACCONE Relatore: Chiar.mo Prof. Aldo Franco DRAGONI Anno Accademico 2006-2007 t| Å|x| zxÇ|àÉÜ| 2 INDICE INDICE ............................................................................................ 3 RINGRAZIAMENTI ...................................................................... 5 INTRODUZIONE ........................................................................... 6 CAPITOLO 1: L’INFORMATIZZAZIONE DEI DOCUMENTI CLINICI ................................................................ 9 1.1 INTRODUZIONE ...................................................................... 9 1.1.1 DEFINIZIONE DI CARTELLA CLINICA ................................... 9 1.1.2 PERCHÉ INFORMATIZZARE: DIRETTIVE MINISTERIALI 10 1.1.3 PERCHÉ INFORMATIZZARE: VANTAGGI RISPETTO AL CARTACEO ........................................................................................... 11 1.1.4 LE FINALITÀ .............................................................................. 12 1.1.5 I REQUISITI ................................................................................. 14 1.1.6 LE PROBLEMATICHE ............................................................... 17 1.2 GIURISPRUDENZA E NORMATIVE VIGENTI ................. 19 1.2.1 DEFINIZIONE LEGALE DELLA CARTELLA CLINICA ....... 19 1.2.2 NORMATIVE RELATIVE ALLA COMPILAZIONE ............... 20 1.2.3 NORMATIVE RELATIVE ALL’INFORMATIZZAZIONE DEI DOCUMENTI CLINICI ......................................................................... 21 1.2.4 TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI ............................... 22 1.3 STANDARDS E PROTOCOLLI DI CODIFICA ................... 25 1.3.1 INTRODUZIONE ......................................................................... 25 3 1.3.2 HEALT LEVEL 7 (HL7) .............................................................. 25 1.3.3 STANDARDS DI ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE DELLE CARTELLE CLINICHE ELETTRONICHE ............................ 32 1.3.3.1 ENV 13606-2 ......................................................................... 32 1.3.3.2 POMR .................................................................................... 34 1.3.3.3 LISTA CRONOLOGICA ...................................................... 35 1.3.4 ICD ................................................................................................ 36 1.3.5 LOINC........................................................................................... 39 1.3.6 DICOM ......................................................................................... 40 CAPITOLO 2: SVILUPPO PROGETTUALE .......................... 46 2.1 INTRODUZIONE .................................................................... 46 2.2 IL DOCUMENTO DEI REQUISITI ....................................... 47 2.2.1. ELENCO DEI REQUISITI........................................................... 47 2.2.2. VINCOLI AMBIENTALI ............................................................ 50 2.2.3 FUNZIONALITÀ PREVISTE ...................................................... 51 2.2.4 MATRICE DI TRACCIABILITÀ ................................................. 62 2.3 CDA DI LABORATORIO ........................................................ 62 2.4 SVILUPPO DELLE SEZIONI ANAGRAFICA ED ANAMNESICA ................................................................................ 65 CAPITOLO 3: CONCLUSIONI ................................................. 74 APPENDICE A: XML DEL CDA DI LABORATORIO .............. 77 APPENDICE B: PDF CDA DI LABORATORIO OTTENUTO . 85 APPENDICE C: PAGINE ANAGRAFICHE E ANAMNESICHE SVILUPPATE PER IL FASCICOLO SANITARIO ..................... 88 APPENDICE D: VERBOT .............................................................. 95 BIBLIOGRAFIA .......................................................................... 96 4 RINGRAZIAMENTI L’eccellente percorso formativo realizzato durante l’attività di tirocinio e il supporto sempre efficace nell’attività di stesura della tesi li devo essenzialmente ad alcune persone che intendo ringraziare qui di seguito. Innanzitutto rivolgo un enorme ringraziamento al Professor Aldo Franco Dragoni per la possibilità concessami di svolgere lo stage di formazione presso una struttura sanitaria, facendomi entrare, per la prima volta, a contatto con una realtà lavorativa in un ambito di mio grande interesse, il sanitario appunto. Tengo a ringraziarlo anche per la sua costante disponibilità e pazienza nell’ascoltare e rispondere, durane la stesura della tesi, a dubbi, incertezze e domande di ogni tipo. Sono, poi, immensamente grato al tutor Ing. Luigi Lella, persona eccezionale, disponibile e comprensiva, nonché preparatissima e con grandi competenze, messe sempre a disposizione dei tirocinanti. Il suo aiuto è stato fondamentale nel lavoro svolto, soprattutto nei momenti più difficili e delicati, quando sono stati trattati aspetti informatici di approccio non immediato per uno studente di Ingegneria Biomedica. La crescita formativa avuta durante lo stage di formazione la devo in buona parte a lui. Infine rivolgo un pensiero anche a tutte le persone che lavorano presso il SIA della ASUR zona territoriale n.7, sempre molto gentili e accoglienti con i nuovi tirocinanti. 5 INTRODUZIONE Negli ultimi anni, l’informatizzazione delle cartelle cliniche ha costituito una delle tematiche di maggior rilevanza nell’ambito degli studi atti a fornire un supporto completo ed affidabile all’interno dei servizi sanitari nazionali e locali. La gestione e il controllo della salute sono basati, infatti, sull’uso, la trasmissione e il confronto di una grande mole di dati, informazioni e conoscenze eterogenei. Si registra, quindi, l’esigenza di scambiare una quantità di dati in vertiginoso aumento, sia all’interno di una stessa struttura sanitaria (tra diversi operatori sanitari e tra unità operative specializzate) sia tra strutture geograficamente distanti. La necessità d’utilizzo di sistemi informativi nasce dall’esigenza di dover garantire una sempre maggiore efficienza (attraverso l’ottimizzazione dell’organizzazione locale) ed efficacia dei servizi/prestazioni erogati al cittadino fruitore (attraverso la pianificazione e il controllo). L’esigenza di organizzare e strutturare attraverso supporti informatici i dati clinici deriva anche da una serie di studi ed evidenze che hanno mostrato e portato in evidenza una situazione critica, se si tiene conto che l’oggetto di tali analisi riguarda dati sensibili e, più in generale, la salute degli assistiti. Si è evidenziato, ad esempio, su un considerevole campione analizzato, che la cartella clinica completa non era disponibile per il 30% delle visite effettuate [Tufo, 1971] e che, spesso, gli esami di laboratorio venivano molte volte ripetuti perché i risultati non erano resi disponibili al medico in tempo tempestivo. Quando, invece, le cartelle cliniche sono risultate subito disponibili, si è verificato che, spesso, mancavano dati essenziali (in una ricerca americana [Dawes, 1972] è stato riscontrato che l’età del paziente mancava nel 10% dei casi, che i farmaci non erano trascritti nel 30% e che la 6 diagnosi mancava nel 40%). Infine, quando sono risultati disponibili sia le cartelle cliniche che i dati, si è riscontrato il dispendio di un tempo eccessivo per il reperimento dell’informazione d’interesse [Zimmerman, 1978; Pories, 1990]. Ovviamente tale situazione si ripercuote sui pazienti, che si ritrovano a dover ripetere innumerevoli volte i proprio dati anagrafici, l’anamnesi remota e prossima, etc., a non saper descrivere ai medici i farmaci prescritti e assunti dopo un eventuale ricovero, etc. Da queste evidenze, nel 1991 è stato pubblicato negli Stati Uniti un rapporto della National Academy of Science, commissionato dal Congresso, in cui un comitato di esperti statunitensi è arrivato alla conclusione che un documento clinico elettronico rappresenta una «tecnologia essenziale per la sanità». Nel 1998, poi, al IX Congresso Internazionale di Informatica Medica (Medinfo ’98, Seoul, Agosto 1998) si è prodotto un consenso condiviso, basato su questi principi: • la cartella clinica elettronica è un approccio, non un prodotto; • la tecnologia è un’opportunità, non un vettore; • l’aspetto fondamentale è il paziente, non la tecnologia; • il sistema deve essere sicuro; • occorre un “identificatore unico del paziente”. Tali congressi sono stati quindi il punto di partenza per lo sviluppo di progetti, programmi e studi di ricerca atti alla realizzazione di cartelle cliniche elettroniche locali (Electronic Patient Record) prima e di fascicoli sanitari personali (Electronic Health Record) poi. Infatti, il fascicolo sanitario rappresenta l’integrazione di dati provenienti dalle cartelle cliniche locali in uno strumento accessibile tramite web, che raccoglie la storia clinica di un paziente dalla nascita alla morte. Oggi si denota, comunque, la diffusa tendenza a identificare con il termine di cartelle cliniche elettroniche i suddetti fascicoli sanitari informatizzati. Pertanto, anche nei capitoli seguenti quando si parla di cartelle cliniche ci si riferisce, in realtà, all’accezione più generica di fascicoli sanitari. 7 Anche in Italia sono stati promossi e portati avanti, soprattutto negli ultimi anni, innumerevoli progetti a riguardo, grazie allo sviluppo di tecnologie e supporti hardware/software con potenzialità sempre maggiori e alla diffusione di connessioni in rete a banda larga, che hanno facilitato la comunicabilità e la trasmissibilità di dati online. L’attività di tirocinio svolta presso il SIA della ASUR zona territoriale n.7 di Ancona si è quindi inserita in uno di tali progetti, denominato “Assistente Personale”. Nello specifico, lo stage si è concentrato in un primo momento sull’analisi delle tecnologie e dei protocolli esistenti ed utilizzabili in fase di sviluppo, e successivamente sul progetto vero e proprio del fascicolo sanitario lato medico e la definizione di un applicativo per la gestione dei dati clinici degli esami di laboratorio. 8 CAPITOLO 1: L’INFORMATIZZAZIONE DEI DOCUMENTI CLINICI 1.1 INTRODUZIONE 1.1.1 DEFINIZIONE DI CARTELLA CLINICA Il passo preliminare per l’analisi progettuale di una cartella clinica informatizzata consiste nell’apprendimento della definizione stessa che se ne da: “La cartella clinica è un documento, o meglio un insieme di documenti, nei quali viene registrato dal medico, ed anche dal personale paramedico, un complesso eterogeneo di informazioni soprattutto sanitarie, ma anche anagrafiche, sociali, ambientali, giuridiche, etc., concernenti un determinato, allo scopo di poterne rilevare, il più acutamente possibile, ciò che lo riguarda in senso diagnostico-terapeutico, nel momento di un’eventuale ospedalizzazione, ed in tempi successivi, anche ambulatorialmente, al fine di predisporre gli opportuni interventi medici e 9 poterne usufruire anche per le più varie indagini di natura scientifica, statistica, medico-legale e per l’insegnamento” [Gattai, 1990]. “La cartella clinica è da considerare un diario diagnostico-terapeutico, nel quale vanno annotati fatti di giuridica rilevanza quali i dati anagrafici ed anamnestici del paziente, gli esami obiettivi, di laboratorio e specialistici, le terapie praticate, nonché l’andamento, gli esiti e gli eventuali postumi della malattia” [Cassazione Penale, 27/02/92]. In sintesi, la cartella clinica è una registrazione dei dati anagrafici, dell’anamnesi, dei rilievi clinici, degli indirizzi diagnostici e dei dispositivi terapeutici relativi ad un determinato paziente. Può, quindi, essere definita anche come una costante certificazione di ciò che il medico rileva e delle procedure diagnostico-terapeutiche che intende approntare. 1.1.2 PERCHÉ INFORMATIZZARE: DIRETTIVE MINISTERIALI Già da qualche anno la Convenzione del Ministero della Sanità con i medici di medicina generale prevede e incentiva espressamente l'informatizzazione. Invece, dal 2005 è divenuto obbligo dotarsi di cartelle cliniche informatizzate, come riportato nell’“Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale” (ai sensi dell’Art.8 del D.L.vo 502/92 e successive modificazioni). Infatti, viene esplicitamente riportato che: «Dall’entrata in vigore del presente accordo, tutti i medici di assistenza primaria sono obbligati a garantire, dal momento dell'assunzione dell'incarico, nel proprio studio e mediante apparecchiature e programmi informatici, la gestione della scheda sanitaria individuale e la stampa 10 prevalente (non inferiore al 70%) delle prescrizioni farmaceutiche e delle richieste di prestazioni specialistiche. Le apparecchiature di cui sopra devono essere idonee ad eventuali collegamenti con il centro unico di prenotazione e devono consentire l'elaborazione dei dati occorrenti per ricerche epidemiologiche, il monitoraggio dell'andamento prescrittivo e la verifica di qualità dell'assistenza» (Parte II - Capo II Art. 59 /11). 1.1.3 PERCHÉ INFORMATIZZARE: VANTAGGI RISPETTO AL CARTACEO La nascita e lo sviluppo di un numero sempre maggiore di progetti concernenti cartelle cliniche informatizzate è dovuto ai numerosi vantaggi che queste hanno dimostrato avere rispetto a quelle cartacee, in quanto: • evitano l’archiviazione del cartaceo; • velocizzano le operazioni di inserimento ed archiviazione dei dati; • limitano i rischi di smarrimento dei dati sensibili archiviati; • forniscono all’operatore sanitario un reale ausilio diagnostico-terapeuticogestionale nello svolgimento della propria attività professionale, dando la possibilità di analizzare e confrontare, anche nel tempo, i dati clinici del/dei pazienti, nonché consultare statistiche, effettuare ricerche di dati o formulare ipotesi diagnostiche; • aiutano ad evitare errori; • danno la possibilità di consultare i dati clinici del/dei pazienti in differenti strutture sanitarie; • permettono al personale medico di avere sempre a disposizione qualsiasi informazione riguardante la vita clinica del/dei pazienti; 11 • danno al paziente l’opportunità di poter visionare i propri dati clinici da casa, via web; • facilitano il recupero e la consultazione di dati clinici comprensivi di grafici, tabelle, e bioimmagini. Purtroppo va detto che si denota ancora tra i medici una certa resistenza all’utilizzo e nel prendere confidenza con nuove applicazioni informatiche. Pertanto, la cartella clinica informatizzata deve avere come requisito, o meglio come valore aggiunto, un’interfaccia il più intuitiva e di facile approccio possibile, così come il suo utilizzo deve risultare semplice e friendly per i medici di base che andranno ad utilizzarla. Solo in questo modo, rendendo di immediata percezione i vantaggi offerti dallo strumento elettronico rispetto al cartaceo, si potrà tentare di superare la barriera di resistenza opposta da buona parte della classe medica verso l’utilizzo di applicazioni informatiche di ausilio alla propria attività. 1.1.4 LE FINALITÀ A questo punto risulta utile definire quali siano le finalità della cartella clinica informatizzata: • gestione clinica Il normale lavoro clinico viene svolto in base alle informazioni disponibili e, quando queste non sono sufficienti, necessita della ricerca di ulteriori informazioni; • ricerca Spesso in ambito clinico il lavoro non si esaurisce nella diagnosi, ma ha una più o meno grande componente di ricerca, oggi sempre più frequente specie in 12 campo farmacologico. Ne deriva che in area clinica la corretta gestione dei dati e delle informazioni riveste un'importanza sempre maggiore; • amministrazione Negli ultimi anni la componente amministrativa del lavoro clinico sta crescendo sempre più rapidamente e le incombenze di questo tipo diventano sempre più frequenti e complicate. Per obbedire ai doveri amministrativi è necessario avere a disposizione informazioni certe e circostanziate; • controllo finanziario Molte delle informazioni che vengono gestite giornalmente in area clinica hanno un risvolto, oltre che amministrativo, anche finanziario. Dall'accuratezza delle informazioni e dei dati dipende la misurazione del lavoro clinico e la sua valorizzazione in ambito aziendale; • management clinico Il lavoro degli operatori sanitari in ambito clinico diviene sempre più complesso, spesso ha aspetti collaborativi interdisciplinari e interprofessionali. Nel caso in cui più persone intervengono sullo stesso assistito, l'accuratezza e la disponibilità delle informazioni divengono di fondamentale importanza. In queste situazioni non ci si può affidare alla buona volontà dei singoli, ma è necessaria una funzione di management che governi le interazioni e coordini le decisioni; • esigenze legali Come tutti sappiamo, le procedure mediche possono comportare errori, danni e quindi l'avvio di azioni legali tendenti a stabilire le eventuali responsabilità e a definire gli eventuali risarcimenti. In quest'area la qualità e la completezza delle informazioni divengono di importanza assolutamente basilare, in quanto la mancanza di informazioni critiche può far vedere la colpa dove non c'è. 13 1.1.5 I REQUISITI I requisiti di base richiesti per le cartelle cliniche elettroniche possono essere identificati ed elencati osservando sistematicamente diversi possibili aspetti, che vengono di seguito descritti. Contenuto Deve essere sistematizzato e organizzato, come base per ogni successiva elaborazione e per garantire un adeguato livello di qualità, e deve: • utilizzare un insieme minimo di dati concordato; • utilizzare un dizionario di dati comune predefinito; • utilizzare i relativi sistemi di codifica condivisi e il loro formato standard; • riportare le informazioni sull'esito delle terapie e sullo stato del paziente. I primi tre punti richiedono accordi espliciti a livello regionale e possibilmente a livello nazionale e internazionale, per definire i dati che occorre trattare in modo uniforme e i sistemi di codifica collegati. Formato I dati devono essere adeguatamente strutturati, in modo da poter fornire funzionalità avanzate, quali: • predisporre una lista dei problemi come una "pagina di apertura"; • prevedere la possibilità di andare rapidamente da una sezione all'altra della cartella; • utilizzare formati armonizzati tra diverse discipline e diverse strutture sanitarie, per realizzare interfacce omogenee; • la struttura della cartella deve prevedere diversi livelli di organizzazione dei dati con specifiche caratteristiche legali e pratiche. Ad esempio in ENV 14 13606 vengono definiti i concetti di: "folder", "composition", "section", "cluster". Le composizioni sono le unità di documentazione che vengono firmate da un responsabile. Un folder comprende uno o più composizioni. Una composizione può essere organizzata in sezioni. Nella comunicazione tra operatori sanitari l'unità minima di trasmissione dovrebbe essere la composizione firmata. Le prestazioni del sistema È un aspetto più pratico ma fondamentale per l’accettazione da parte degli utenti, per cui si ha: • facilità di immissione dei dati. • rapido recupero dei dati; • disponibilità 24 ore su 24 (almeno per le cartelle cliniche ospedaliere e per le diverse forme di fascicolo sanitario personale); • disponibilità in luoghi facilmente accessibili e compatibili con le modalità di lavoro; Connessioni Il sistema di gestione delle cartelle cliniche deve avere opportune connessioni, logiche ed operative, con altri sistemi, quali: • collegamenti con altri sistemi informativi, con messaggistica standard per scambio di ordini/risultati o per prenotazioni (radiologia, laboratorio etc.); • trasferibilità delle informazioni tra specialisti e luoghi diversi; • facilità di consultazione con banche dati bibliografiche; • collegamenti con basi di dati e con registri istituzionali; • possibilità, ove opportuno, di collegamenti con cartelle cliniche di familiari (secondo modalità di accesso che tengano conto della privacy); • gestione elettronica dei documenti economici (es. rimborsi, ticket). 15 Funzionalità intelligenti Devono essere basate anche su semplici regole o su basi di conoscenze commerciali (per esempio, basi di dati sull'interazione tra farmaci e sugli effetti collaterali): • aiuto alla gestione e all'adattamento di percorsi diagnostico-terapeutici predefiniti, e successiva valutazione retrospettiva dell'appropriatezza degli interventi e delle motivazioni degli scostamenti dai percorsi predefiniti; • supporto alla decisione e guida alla risoluzione di problemi; • richiamo selettivo di informazioni di rilevanza clinica (clinical reminders); • allarmi per segnalare errori o problemi, adattabili dall'utente. Generazione rapporti e documentazione Vanno considerati sia gli aspetti legati alla gestione "interna" dei pazienti e del carico di lavoro, che gli aspetti relativi alla comunicazione con altri operatori: • produzione di documentazione "derivata" (per esempio, ricette o denunce di malattia), nei formati richiesti dalle organizzazioni interessate; • documentazione clinica ordinaria (per esempio, lettera di dimissione); • certificati e documentazione a richiesta (sintesi in risposta a specifici quesiti); • rapporti e grafici sugli andamenti di singoli pazienti o di sottogruppi. Sicurezza È un ulteriore aspetto di crescente rilevanza nelle reti telematiche, sotto diversi punti di vista, sempre garantendo la facilità di accesso per il paziente e i suoi delegati: • rispetto della riservatezza dei dati contro possibilità di lettura ed uso non autorizzati; 16 • controllo delle autorizzazioni e dei mandati per l'introduzione o la modifica dei dati; • protezione dei dati da perdite o modifiche accidentali (back-up). Innovazione Fondamentale nella pratica clinica e relativamente alla resistenza degli operatori a cambiamenti non sempre compatibili con le proprie abitudini e la propria cultura. La cartella clinica elettronica non deve essere imposta, ma deve risultare facilmente compatibile con il modo di lavorare del medico. Lo sforzo per l'utilizzo del sistema deve essere bilanciato dalla percezione di chiari benefici: • addestramento ridotto all'essenziale per l'utilizzo delle funzioni di base, estendibile gradualmente alle funzioni più complesse; • implementazione e installazione il più possibile graduale e modulare; • naturalezza e gradevolezza dell'interfaccia; • rispetto dell'interazione medico-paziente. 1.1.6 LE PROBLEMATICHE L’informatizzazione della cartella clinica o della scheda sanitaria non è un’innovazione banale e priva di rischi. Infatti deve essere garantita: • l’identificazione del compilatore; • la possibilità di fruire dei dati sensibili esclusivamente da parte del paziente e del personale medico autorizzato; • la sicurezza contro le manomissioni; • la tutela dalle intromissioni; • la tutela dalla violazione della segretezza. 17 In caso di mancata competenza specifica sulla sicurezza, il titolare deve avvalersi di personale competente, il quale deve rilasciare certificazione sugli interventi. In particolare, il decreto legislativo 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”) al titolo V prevede che i dati personali oggetto di trattamento siano custoditi e controllati applicando le tecniche, relative a misure e organizzazione, più sicure e aggiornate, atte a ridurre al minimo i rischi di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito e non conforme alle finalità della raccolta, nonché di distruzione o perdita, seppur accidentale. Dunque risulta fondamentale l'adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, le quali prevedono: • un’autenticazione informatica; • l’adozione di procedure di gestione delle credenziali di autenticazione; • l’utilizzo di un sistema di autorizzazione; • l’aggiornamento periodico dell'individuazione dell'ambito del trattamento consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione degli strumenti elettronici; • la protezione degli strumenti elettronici e dei dati da trattamenti illeciti degli stessi, da accessi non consentiti e da determinati programmi informatici; • l’adozione di procedure per la custodia di copie di sicurezza, il ripristino della disponibilità dei dati e dei sistemi; • la disponibilità di un aggiornato documento programmatico di sicurezza. 18 1.2 GIURISPRUDENZA E NORMATIVE VIGENTI 1.2.1 DEFINIZIONE LEGALE DELLA CARTELLA CLINICA Come definito dalla Cassazione (C.d.C. 27/09/99, n° 10695), la cartella clinica è, legalmente, un atto pubblico di fede privilegiata, ossia un atto redatto dal medico nell’esercizio di una potestà di certificazione ed attestazione conferita dalla legge ed in conformità ai singoli regolamenti interni. Nella compilazione di una cartella clinica il medico ricopre, pertanto, il ruolo di pubblico ufficiale se compie attività di assistenza sanitaria (ASL ed Ospedali). Ricoprono in ugual modo questo ruolo i medici della ASL, i medici e farmacisti ospedalieri ed i medici dipendenti privati di una struttura sanitaria convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale. Possono essere quindi delineati gli elementi giuridicamente necessari alla definizione della cartella clinica come atto pubblico: • l’agente: il medico che la redige; • il destinatario: il paziente cui è riferita la cartella clinica; • la volontà: nessun atto può considerarsi riferibile all’autore se non è stato consapevolmente voluto; • l’oggetto: deve essere determinato, possibile e lecito; • il contenuto: la cartella clinica ha contenuto misto e complesso (certificativo, attestativo, dispositivo) e si compone anche di altri documenti (ad esempio le bioimmagini); • le finalità: scopo amministrativo, assistenza sanitaria pubblica; • la forma: scritta. 19 1.2.2 NORMATIVE RELATIVE ALLA COMPILAZIONE In fase di redazione di un documento clinico, la sua funzione certificatoria deve poter essere assicurata attraverso veridicità, completezza, correttezza formale e chiarezza (Cfr. Cass. Penale 27 Marzo 1992). La sottoscrizione di una cartella clinica da parte di un medico non prevede, inoltre, l’ipotesi di responsabilità a suo carico in caso di erronea terapia medica se egli è assente al momento dell’intervento (Corte dei Conti, sez. II, 14 Marzo ’91, n.146). Analogamente, in caso di intervento sanitario con esito infausto il medico può essere dichiarato esente da responsabilità solo se abbia agito attenendosi alle regole della scienza e l'evento si sia verificato per cause a lui non imputabili, oppure se vi sia stato un errore professionale, sempre che questo non sia a sua volta determinato da negligenza, imprudenza o imperizia. Per quanto concerne le eventuali correzioni da apportare, va sottolineato che la documentazione clinica, in virtù della sua funzione pubblica, non appartiene a colui che la redige. Pertanto è vietato alterare il significato della cartella, anche se il documento rimane nella disponibilità materiale del medico. Nell'ipotesi di un’errata annotazione, è quindi lecito solo ripetere successivamente l'annotazione corretta, senza modificare le precedenti scritture (Cassazione penale, sez. V, sentenza 13989/2004). Nei casi in cui vengano riportati, in fase di compilazione, un dato o un’annotazione falsi, si definiscono due tipologie di falsità in atto pubblico: • falsità materiale Il pubblico ufficiale che, nell’esercizio delle sue funzioni, forma, in tutto o in parte, un atto falso o altera un atto vero, è punito con la reclusione da uno a sei anni (art. 476 del Codice Penale); • falsità ideologica 20 Il medico, ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, è soggetto alle pene previste all’art. 479 del Codice Penale nei casi in cui: attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza, omette o altera dichiarazioni da lui ricevute oppure attesta falsamente fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità. 1.2.3 NORMATIVE RELATIVE ALL’INFORMATIZZAZIONE DEI DOCUMENTI CLINICI Il Decreto Legislativo del 7 Marzo 2005, n.82, punto P afferma che si può definire documento informatico la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti. La cartella clinica, quindi, può nascere o essere trasformata in documento informatico, nel rispetto di quanto contenuto nel predetto decreto legislativo. Pertanto, la registrazione su supporto informatico, la trasmissione con strumenti telematici, la sottoscrizione con firma elettronica qualificata e la sottoscrizione con firma digitale sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge se conformi alle regole tecniche di cui all'articolo 71 del D. Lgs. del 7 Marzo 2005, n.82, che garantiscono l'identificabilità dell'autore e l'integrità del documento. Per quanto concerne la validazione legale, essa può essere effettuata dal pubblico ufficiale di competenza, il medico, tramite una firma digitale. L'autenticazione di quest’ultima consiste nell'attestazione, da parte del pubblico ufficiale, che la firma sia stata apposta in sua presenza dal titolare della validità del certificato elettronico utilizzato e che il documento sottoscritto non sia in contrasto con l'ordinamento giuridico. Inoltre, l’informatizzazione dei documenti clinici e lo sviluppo di applicativi online dei servizi di teleassistenza e teleconsulto hanno portato il Garante della Privacy a delineare le condizioni per cui risulti necessaria la notifica delle prestazione di servizi sanitari online, così come riportate nella Newsletter Garante della Privacy n.210 del 26 Aprile 2004, secondo cui: 21 • necessitano di notifica le prestazioni riguardanti servizi relativi ad una banca dati, prestati per via telematica o relativi alla fornitura di beni; • non necessitano di notifica i trattamenti di dati nell’ambito della teleassistenza (consulto per via telefonica), organizzati in banche dati ad archiviazione cartacea od organizzati in banche dati informatizzate ma scollegate da reti telematiche. 1.2.4 TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI I dati contenuti nelle cartelle cliniche sono dati sensibili strettamente correlati alle informazioni medico-sanitarie e anagrafiche del paziente a cui si riferiscono. È quindi di immediata evidenza la necessità di normative atte alla tutela della Privacy di tali dati. Il Decreto attualmente vigente in materia è il Decreto Legislativo del 30 Giugno 2003, n. 196, Titolo V. Alcuni degli articoli di maggior rilevanza sono: • art. 76 – condizioni di rilascio del consenso comma 1: gli esercenti le professioni sanitarie e gli organismi sanitari pubblici trattano i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute: a) con il consenso dell’interessato, anche senza l’autorizzazione del Garante, se il trattamento riguarda dati e operazioni indispensabili per perseguire una finalità di tutela della salute dell’interessato; b) senza il consenso dell’interessato, previa autorizzazione del Garante, se la finalità di tutela della salute riguarda la collettività. L’autorizzazione del Garante, salvo i casi di particolare urgenza, viene rilasciata previo consulto del Consiglio Superiore di Sanità. • art. 78 – informativa sul trattamento dei dati 22 comma 1: il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta informano l’interessato relativamente al trattamento dei dati personali, in forma chiara e tale da rendere comprensibili gli elementi indicati nell’articolo 13, comma 1; comma 3: l’informativa può riguardare, altresì, dati personali eventualmente raccolti presso terzi. • art. 13 – informativa sul trattamento dei dati comma 1: l'interessato o la persona presso la quale sono raccolti i dati personali viene previamente informata oralmente o per iscritto circa: a) le finalità e le modalità del trattamento cui sono destinati i dati; b) la natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati; c) le conseguenze di un eventuale rifiuto di rispondere; d) i soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o incaricati, e l'ambito di diffusione dei dati medesimi. • art. 82 – informativa successiva alla prestazione medica comma 1: l’informativa e il consenso al trattamento dei dati personali possono intervenire successivamente alla prestazione, nel caso di emergenza sanitaria o di igiene pubblica per la quale la competente autorità ha adottato un’ordinanza contingibile ed urgente; comma 2: l’informativa e il consenso al trattamento dei dati personali possono intervenire successivamente alla prestazione, in caso di: b) rischio grave, imminente ed irreparabile per la salute del’interessato. • art. 92 – richiesta di accesso ai dati sensibili comma 2: eventuali richieste di presa visione o di rilascio di copia della cartella da parte di soggetti diversi dall’interessato possono essere accolte, in tutto o in parte, solo se la richiesta è giustificata dalla documentata necessità: a) di far valere o difendere una libertà fondamentale e inviolabile o un diritto della personalità, di pari rango a quello dell’interessato. L’art.92 va applicato in conformità con quanto riportato all’art.26, comma 4. 23 • art. 26 – condizioni di trattamento senza consenso comma 4: i dati sensibili possono essere oggetto di trattamento anche senza consenso, previa autorizzazione del Garante: a) quando il trattamento è effettuato da associazioni, enti od organismi senza scopo di lucro, anche non riconosciuti, per il perseguimento di scopi determinati e legittimi, relativamente ai dati personali degli aderenti o dei soggetti che in relazione a tali finalità hanno contatti regolari con l'associazione. Questo può avvenire solo se i dati non siano comunicati all'esterno o diffusi e l'ente determini idonee garanzie relativamente ai trattamenti effettuati, prevedendo espressamente le modalità di utilizzo dei dati; b) quando il trattamento è necessario per la salvaguardia della vita o dell'incolumità fisica di un terzo. Se la medesima finalità riguarda l'interessato e quest'ultimo non può prestare il proprio consenso per impossibilità fisica, per incapacità di agire o per incapacità di intendere o di volere, il consenso è manifestato da chi esercita legalmente la potestà, ovvero da un prossimo congiunto, da un familiare, da un convivente o, in loro assenza, dal responsabile della struttura presso cui dimora l'interessato. 24 1.3 STANDARDS E PROTOCOLLI DI CODIFICA 1.3.1 INTRODUZIONE Negli ultimi anni, la tendenza allo sviluppo sempre crescente di documenti clinicosanitari elettronici ha reso inevitabilmente necessaria la creazione e la definizione di nuovi standards, protocolli e codifiche informatiche specifici per l’ambito medico. Nei paragrafi a seguire vengono presi in esame alcuni degli standards tra i più importanti e diffusi nell’informatica medica, utilizzati poi in fase di sviluppo progettuale. 1.3.2 HEALT LEVEL 7 (HL7) HL7 (www.hl7.org; www.hl7italia.it) è uno standard di comunicazione sviluppato nell’ambito dell’Healtcare con lo scopo di permettere l’intercomunicabilità di dati tra la gran parte delle istituzioni e le strutture del settore sanitario. Più precisamente, l’intento è quello di creare in modo flessibile, produttivo e sistematico approcci, standards, linee guida, metodologie e servizi relativi all’interoperabilità tra vari sistemi informatico-sanitari. I principali vantaggi apportati dalla diffusione dell’HL7 sono, quindi, lo sviluppo di formati e protocolli tali da poter garantire lo scambio di dati tra i vari sistemi informatico-sanitari, la standardizzazione delle interfacce, l’ottimizzazione dell’efficienza nella comunicazione tra le varie strutture sanitarie e l’utilizzo di standard internazionali in ambito medico. L’HL7 prevede inoltre la standardizzazione dei messaggi di intercomunicazione tra sistemi, in particolare per quanto riguarda la struttura dei messaggi stessi, la loro 25 descrizione per le regole di encoding per la trasmissione di dati, ed i trigger events (in sede di generazione di eventi). Lo standard sfrutta un sistema di scambio dati che genera proprio dal verificarsi di uno di questi trigger events, quali ad esempio il ricovero di un nuovo paziente, che porta all’invio di messaggi dal sistema che registra l’evento ad altri sistemi ad esso collegati, come si evince dalla seguente immagine: Fig.1: trigger event e scambio dati Il sistema ricevente invia, poi, di ritorno, un altro messaggio, definito HL7-ACK (Acknowledged Exchange Of Data), ossia una conferma di avvenuta acquisizione dei dati inviati dal sistema di partenza. In caso contrario, se vi è stata perdita d’informazione durante la trasmissione del messaggio attraverso la rete, il sistema ricevente invia delle Query così da indurre il sistema di partenza a re-inviare l’informazione persa. Fig.2: perdita d’informazioni ed invio di Query 26 Questo sistema di scambio dati rende pertanto possibile la registrazione di un nuovo paziente nel sistema informatico-amministrativo centrale, in seguito al verificarsi di un trigger event, ed il successivo scambio dei relativi dati con tutte le altre postazioni informatiche dislocate nei vari dipartimenti ed unità operative complesse. Fig.3: scambio dati tra le varie strutture del sistema informatico ospedaliero L’HL7 prevede, oltre allo scambio di dati amministrativo-anagrafici, anche la trasmissione di messaggi strutturati contenenti tabelle di valori previste dallo standard, tabelle definite dall’utente, riferimenti di codifica di altri standard (ISO, ICD, etc.) o semplici data-type (Nome paziente, ID paziente, etc.). Ogni messaggio viene così ad essere costituito da una serie di segments, ossia una serie di elementi o informazioni organizzati in modo logico, secondo una sequenza ordinata di campi (fields). Attualmente l’HL7 prevede la coesistenza di due versioni, la 2.x, molto stabile e di facile uso, e la v3, designata per il supporto XML ma più complessa e non ancora sufficientemente stabile né testata con documenti strutturati. Nonostante ciò, l’ultima versione presenta degli aspetti e dei vantaggi di prim’ordine, quali la possibilità di sviluppare varianti locali da parte delle utenze che fruiscono dello standard e la gestione di un numero maggiore di trigger events e di formati dei 27 messaggi scambiati. L’aspetto di maggior interesse riguarda comunque la compatibilità della v3 con una metodologia di sviluppo orientata agli oggetti e un sistema di creazione dei messaggi che esplicita le intercorrelazioni semanticolessicali tra le informazioni contenute nei segments: il Reference Information Model (RIM). Il modello RIM, insieme al linguaggio XML per l’encoding dei documenti clinici, è anche alla base della cosiddetta HL7 CDA (Clinical Document Architecture), ossia del sistema di architettura dei documenti clinici che ne permette la fruizione, il trattamento e lo scambio tra i vari sistemi informatico-sanitari. Le principali caratteristiche di un documento in HL7 CDA devono pertanto essere: • Persistenza Un documento clinico deve essere conservato in uno stato inalterato, per un periodo di tempo stabilito da leggi o regolamenti locali; • Gestione Il documento va conservato dall’organizzazione che si occupa della sua gestione; • Autenticazione Un documento clinico è un insieme di dati sensibili, per cui si rende necessaria l’autenticazione legale; • Contesto Il documento clinico definisce il contesto di default per i contenuti in esso presenti; • Interezza L’autenticazione va riferita all’intero documento e non a sue singole porzioni; • Leggibilità 28 Un documento clinico deve essere “human-readable”, ossia leggibile da un umano e non solo da una macchina (nella fattispecie un computer). Strutturalmente, un documento CDA è costituito da un Header, che identifica e classifica il documento e fornisce informazioni sull’autenticazione, sul paziente e sui providers coinvolti, e un Body, che contiene il report clinico, che può essere strutturato o meno in sezioni ricorsive, tramite linguaggi di markup. Più nello specifico, l’Header contiene tags quali: • l’identificativo unico del documento (<id extension>); • il codice che contraddistingue il tipo di documento (<code>). Di solito si ricorre ai codici OID, LOINC o ICD, di cui si parlerà in seguito; • il titolo del documento (<title>); • la data di creazione del documento (<effectiveTime>) oltre che tutta la serie di tags relativi ai cosiddetti Participants, ossia l’insieme degli operatori che definiscono e gestiscono i contenuti del documento CDA: • l’autore (medico ospedaliero, medico della ASL) (<assignedAuthor>): Fig.4: tags relativi all’autore del documento 29 del documento • il laboratorio che ha effettuato l’analisi o l’esame (<representedOrganization>); • l’ente responsabile della gestione e del trattamento del dato clinico acquisito (<assignedCustodian>); • l’assistito a cui il documento è riferito (<record Target>): Fig.5: tags relative all’assistito a cui il documento è riferito Attualmente, l’HL7 CDA è giunta alla Release 2, la quale prevede l’estensione dell’implementazione dei modelli RIM anche al Body e non solo all’Header, come avveniva nella Release 1. Questo aspetto permette la strutturazione articolata del documento CDA in modelli grafici, gli Object Models, attraverso le sei classi, definite “back-bone”, proprie del RIM: • Act Rappresenta le azioni cliniche svolte (esami, visite, etc.) che vanno documentate per il management e la gestione dell’Healtcare e per fini legali; • Participation Rappresenta il “contesto” dell’act, ossia chi ha svolto l’azione, a quali fini la si è compiuta, dove, etc. 30 • Entity Rappresenta le persone, le strutture, le organizzazioni, etc. che prendono parte all’Healtcare; • Role Definisce il ruolo ricoperto dalle entities nelle acts d’interesse; • ActRelationship Definisce i legami e le relazioni tra un act e un altro, ad esempio la relazione che intercorre tra la richiesta di un esame e lo svolgimento stesso dell’esame; • RoleLink Definisce le relazioni tra i vari Role. Fig.6: esempio di Object Model di un documento CDA, strutturato secondo i modelli RIM Queste classi si dividono poi in ulteriori sotto-classi o attributi, quali moodCode, determinerCode, typeCode, etc. 31 1.3.3 STANDARDS DI ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE DELLE CARTELLE CLINICHE ELETTRONICHE Da un punto di vista strutturale, la cartella clinica elettronica può essere organizzata almeno secondo tre principi [Rossi Mori, 2000]: • secondo la suddivisone classica in sezioni (anagrafica, anamnesi, esami obiettivi, prescrizioni, etc.); • per problemi ed episodi di malattia; • come una lista cronologica di fatti, basata sulla data di registrazione (o di ricevimento dei messaggi da altri calcolatori) o sulla data dell’evento sottostante. 1.3.3.1 ENV 13606-2 La documentazione clinica presenta delle sezioni tipiche quali: anamnesi, esame obiettivo, diagnosi e prognosi di entrata, pianificazione della terapia, terapia effettuata, dati di laboratorio, diario clinico, diagnosi di uscita, lettera di dimissione, follow-up, terapia di mantenimento, etc. L’ENV 13606-2 è, quindi, uno standard che prevede il raggruppamento delle varianti locali in grosse categorie, per permettere il confronto tra le cartelle cliniche costruite in modo indipendente. Tali categorie sono schematizzate nella seguente tabella: 32 Fig.7: codifica ENV 13606-2 delle categorie in cui suddividere la cartella clinica Scopo dello standard è, pertanto, quello di fornire una griglia per navigare in un insieme di documenti non predisposti ed estrarre i documenti rilevanti per uno scopo prefissato dall'utente. Inoltre le categorie potranno servire per sviluppare regole che permettano ad un’applicazione di verificare e strutturare i fatti contenuti all'interno di una data sezione. Le categorie ovviamente non sono concepite per sostituire i nomi originali delle sezioni nelle cartelle cliniche originali. 33 1.3.3.2 POMR La "cartella clinica orientata per problemi" (POMR, “Problem Oriented Medical Record”, pubblicato da Lawrence Weed nel 1968-69) prevede una suddivisione diversa delle sezioni e dei contenuti delle cartelle cliniche. Lo scopo è quello di incoraggiare un processo logico nella raccolta e memorizzazione dei dati, per generare testi più strutturati e cartelle più chiare, anche per comunicare informazioni sul paziente ad altri operatori. In questo approccio, la cartella è organizzata secondo tre modalità: 1. informazioni di base, sia permanenti (es.: data di nascita, sesso, anamnesi familiare) che variabili (es.: stato civile, stato lavorativo, indirizzo, test di screening); 2. lista dei problemi, che contiene i problemi attivi e inattivi, sia di tipo medico che sociale; 3. dati clinici di dettaglio, organizzati per problema. In particolare, ogni problema viene esaminato seguendo uno schema ben preciso, il SOAP: • aspetti Soggettivi, osservati o raccontati dal paziente; • aspetti Oggettivi, osservati dal medico od ottenuti come risultati di analisi; • valutazione (Assessment), che riflette l'interpretazione del medico; • Pianificazione, che riguarda gli obiettivi e le azioni da intraprendere. I riassunti basati sui problemi sono risultati utili per migliorare il processo decisionale (es.: per rapidità e qualità delle decisioni, per un migliore accesso alle informazioni rilevanti). Questo approccio è stato facilmente trasferito su supporto elettronico, per la progettazione, la presentazione e l'analisi di cartelle cliniche. Nell'uso concreto, è stata tuttavia riscontrata una certa imprecisione nel gestire in modo omogeneo e pratico le relazioni, spesso complesse, tra problemi e incontri (encounters), episodi e sotto-problemi. Sono stati quindi proposti diversi modelli 34 più dettagliati, che sono tuttora oggetto di discussione. Tra questi, occorre citare il modello OHEAP (Orientation, History, Exam, Assessment, Plan). E' stata poi proposta una serie di criteri per l'implementazione su calcolatore dell'approccio problem-oriented: • il sistema deve essere centrato sugli aspetti clinici; • i problemi devono essere ben codificati; • il sistema deve poter aiutare la decisione clinica; • il sistema deve gestire l'evoluzione dei problemi; • il sistema deve gestire diverse viste cliniche sui dati; • le funzioni di manutenzione devono essere integrate con le procedure di lavoro; • il sistema deve gestire la documentazione amministrativa; • il sistema deve essere integrato con utili strumenti clinici. 1.3.3.3 LISTA CRONOLOGICA Per un calcolatore è semplice ordinare e presentare i fatti clinici per data, anche se la realizzazione pratica di questa funzione nelle cartelle cliniche reali non è altrettanto semplice. Infatti questa funzione implica due presupposti: 1. ogni fatto che descrive un dato clinico deve essere rappresentato esplicitamente come un singolo dato elementare. In altre parole, i fatti non possono essere memorizzati in modo informale all'interno di arbitrari brani di testo, ma devono essere ben suddivisi (uno per frase). Inoltre i fatti non devono essere frammentati in un numero imprevedibile di campi non collegati, ovvero - se l'informazione è rappresentata in più campi - esistono dei criteri espliciti che permettono all'applicazione di raggrupparli; 35 2. ogni fatto corrisponde esplicitamente ad una data, e il "tipo di data" è esplicito. Esistono, infatti, diversi tipi di data, che non possono essere confusi tra loro. Le date appartengono a tre grandi categorie: • date relative alla documentazione (es. creazione del documento, dettatura, firma, importazione nella cartella clinica); • date relative all'evento di interesse sanitario (es.: appuntamento, esecuzione, insorgenza, prelievo, incidente); • date relative alla "consapevolezza", cioè quando l'autore della cartella clinica è venuto a conoscenza del dato (es.: riportato dal paziente, lettura del referto, osservazione diretta, conclusione diagnostica). Nella maggior parte dei casi dei dati clinici correnti, tuttavia, i tre tipi di date spesso coincidono o non sono significativamente distanti, e le conseguenze pratiche di queste distinzioni sono limitate, anche grazie all'adozione di particolari accorgimenti. 1.3.4 ICD La Classificazione Internazionale delle Malattie, dove ICD sta per International Classification of Diseases (www.who.int/classifications/icd/en), è un sistema di classificazione nel quale le malattie e i traumatismi sono ordinati, per finalità statistiche, in gruppi tra loro correlati. Negli Stati Uniti, a partire dal 1979, un Comitato (in cui sono rappresentati le associazioni professionali ed accademiche dei medici, le associazioni degli ospedali e l'ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità) ha sviluppato e provvede ad aggiornare annualmente una versione modificata ed ampliata del sistema ICD, la ICD9-CM ("International Classification of Diseases, 9th revision, Clinical Modification"), la quale è stata utilizzata a partire dal 1979. Il termine 36 "clinical" è utilizzato per sottolineare le modifiche introdotte: rispetto alla ICD-9, fortemente caratterizzata dall'orientamento a scopo di classificazione delle cause di mortalità, la ICD-9-CM è soprattutto orientata a classificare i dati di morbilità. Infatti, le principali modificazioni introdotte sono finalizzate a consentire sia una classificazione più precisa ed analitica delle formulazioni diagnostiche, attraverso l'introduzione di un quinto carattere, sia l'introduzione della classificazione delle procedure. La Classificazione ICD9 nella traduzione italiana predisposta e pubblicata a cura dell'Istat, è stata utilizzata, ai sensi del Decreto del Ministero della Sanità 26 luglio 1993, per la codifica delle informazioni. La classificazione ICD9-CM è finalizzata a tradurre in codici alfa-numerici i termini medici in cui sono espressi le diagnosi di malattia, gli altri problemi di salute e le procedure diagnostiche e terapeutiche. I caratteri fondamentali di tale classificazione sono i seguenti: • l'esaustività tutte le entità trovano una loro collocazione, più o meno specifica, entro i raggruppamenti finali della classificazione; • la mutua esclusività ciascuna entità è classificabile soltanto in uno dei raggruppamenti finali della classificazione; • il numero limitato di raggruppamenti circa quindicimila codici consentono la classificazione delle diagnosi, dei problemi di salute e delle principali procedure diagnostico-terapeutiche; • la specificità dei raggruppamenti in ragione della rilevanza delle entità nosologiche dal punto di vista della sanità pubblica le entità nosologiche di particolare importanza per la sanità pubblica, o che si verificano con maggiore frequenza, sono individuate da una specifica categoria; 37 tutte le altre entità nosologiche sono raggruppate in categorie non strettamente specifiche, che comprendono condizioni differenti, benché tra loro correlate. La struttura della classificazione ICD è determinata, poi, da due assi principali: • l'eziologia; • la sede anatomica. I capitoli in cui si articola la classificazione riflettono i due assi principali: il criterio eziologico determina i cosiddetti capitoli "speciali" (malattie infettive, traumi); il criterio anatomico determina i capitoli cosiddetti "locali", ovvero riferiti ad una specifica sede anatomica. In generale il criterio eziologico prevale su quello anatomico, per cui le condizioni morbose sono in via prioritaria classificate in uno dei capitoli speciali. I codici presenti nella ICD9-CM relativi alle diagnosi sono costituiti da caratteri numerici o alfanumerici, in numero di tre, quattro o cinque. Quando sono necessari più di tre caratteri, si ricorre all’utilizzo di un punto decimale, che viene interposto tra il terzo ed il quarto carattere. I codici presenti nella ICD9-CM relativi alle procedure sono costituiti da caratteri numerici, in numero di due, tre o quattro. Quando sono necessari più di due caratteri, un punto decimale è interposto tra il secondo e il terzo. Il sistema ICD9-CM contiene, pertanto, due classificazioni, una per le malattie ed una per le procedure. Esso è costituito da tre parti: 1. Indice alfabetico delle malattie; 2. Elenco sistematico delle malattie; 3. Elenco alfabetico e sistematico delle procedure. L'elenco sistematico e l'indice alfabetico delle due classificazioni sono concepiti per integrarsi a vicenda. 38 L'indice alfabetico consente l'agevole ricerca di una singola voce. L'elenco sistematico contiene, invece, tutte le indicazioni accessorie per verificare la correttezza del codice attribuito. Nel 1992 è stata, inoltre, completata la classificazione ICD10, una sorta di versione ottimizzata ed aggiornata della ICD9, che ha visto i primi utilizzi pratici ad inizio millennio, specialmente negli Stati Uniti. Inizialmente, si è utilizzata l’ICD10 prettamente per codifiche riguardanti la mortalità, mentre l’ICD9 per codifiche concernenti la morbilità, ossia lo stato d’avanzamento delle malattie. Negli ultimi anni sono state, poi, prodotte delle release riguardanti la codifica delle diagnosi (ICD10-CM) e quella delle procedure (ICD10-PCS), che hanno portato al sempre crescente ricorso alla classificazione ICD10, grazie alla presenza di nuove sezioni, alla revisione radicale di alcuni settori dell’ICD9 e all’utilizzo di un codice alfanumerico, e non più semplicemente numerico. Attualmente, però, soprattutto in Europa, si tende ancora all’utilizzo dell’ICD9. 1.3.5 LOINC La codifica LOINC (www.regenstrief.org/medinformatics/loinc) è stata sviluppata a partire dal 1994 dal Regenstrief Institute For Health Care (organizzazione no-profit di ricerca medica associata all’Università dell’ Indiana) e dalla LOINC Committee per permettere il movimento elettronico di dati Clinici dai laboratori analisi che li producono agli ospedali e studi medici. Tale codifica offre, infatti, un set standard di nomi e codici per identificare i risultati clinici degli esami di laboratorio. Il Regenstrief Institute For Health Care ha anche sviluppato una utility di nome RELMA (Regenstrief LOINC Mapping Assistant), per facilitare la ricerca all’interno del database LOINC. Ogni singolo LOINC record è caratterizzato da un codice che può essere integrato nei messaggi in HL7 ed è descritto da sei campi, definiti assi, riportati di seguito: 39 • Component: sostanza o entità misurata (es.: Potassio, Emoglobina, etc.); • Kind of Property: caratteristica dell’ analita che è stato misurato (es.: concentrazione, attività enzimatica, etc.); • Time Aspect: intervallo di tempo durante il quale è stata effettuata la misurazione (es.: 12h, 24h, etc.); • System: tipo di campione su cui è stata effettuata la misurazione (es.: sangue, urine, etc.); • The type of Scale: scala di misura (es.: quantitativa, nominale, descrittiva, etc.); • Type of Method: procedura utilizzata per compiere l’osservazione. Si ottengono, in questo modo, codici del tipo riportato nella seguente tabella: Fig. 8: esempio di codici LOINC 1.3.6 DICOM Lo standard DICOM, Digital Imaging And Communications In Medicine (http://medical.nema.org), è stato creato dalla National Electrical Manufacturers Association (NEMA) per promuovere la distribuzione e la visione delle immagini di esami clinici, come ultrasuoni, risonanze magnetiche, PET, etc. Il precursore del 40 DICOM è stato lo standard ACR-NEMA, che prevedeva una standardizzazione terminologica, una ben precisa e definita strutturazione ed un encoding dei file. Nel 1993, però, a seguito di numerose ottimizzazioni si è arrivati alla nascita del DICOM, le cui specifiche sono state da subito suddivise in 9 “parti”, con l’aggiunta di due capitoli che fissano i criteri secondo cui i file possono essere scambiati attraverso supporti di memoria removibili come dischi e nastri. Fig. 9: specifiche DICOM Ciascuna di queste parti definisce una ben precisa specifica, come descritto di seguito: • Parte 1 contiene una panoramica dello standard stesso, con descrizione dei principi basilari. • Parte 2 41 viene fornita la definizione di conformità verso DICOM, cioè si richiede ai costruttori di descrivere chiaramente come i loro apparecchi siano conformi allo standard. • Parte 3 formula la definizione degli oggetti di informazione (IOD), alcuni dei quali potrebbero contenere gruppi di attributi simili, raccolti insieme in una serie di moduli comuni. Tali oggetti composti sono per esempio un’immagine TC, RM, NM, US, etc. e contengono attributi inerenti alla stessa entità del mondo reale ed altri non inerenti. • Parte 4 mostra le specifiche delle classi di servizi (SOP Class), che sono basate su una serie di operazioni base, operanti su IOD. Tali classi di servizi sono: certificazione, memorizzazione, richiamo/consultazione di immagini ed informazioni, contenuto dello studio, gestione del paziente, gestione dell'esame, gestione del referto, gestione della documentazione. Quando un'applicazione DICOM genera una serie di dati, questa deve essere decodificata per poter essere inserita in un messaggio per la comunicazione. • Parte 5 le specifiche della codifica dati ed i relativi processi formano la quinta parte di DICOM. La principale funzione di questa parte può essere definita come il "linguaggio" che due apparecchi devono usare per comunicare (es.: formato JPEG per la compressione delle immagini). • Parte 6 è l'elenco completo di tutti gli elementi dei dati, insieme ai loro valori numerici o alfanumerici. • Parte 7 42 definisce ciò che è necessario al software applicativo per interagire con i protocolli di comunicazione DICOM. Il formato base di un messaggio è costituito da una stringa di comando ed una stringa di dati. • Parte 8 il supporto di rete per il trasferimento dei messaggi è descritto nell’ottava parte. In ambiente DICOM il protocollo di comunicazione utilizzato è il TCP/IP, che rappresenta uno standard ormai molto diffuso che consente il trasferimento di immagini e dati a prescindere dal mezzo fisico di trasmissione in modo efficiente e coordinato. Data l'esistenza di molte reti di comunicazione, realizzate secondo strategie differenti, la scelta di questo standard rappresenta una soluzione ideale al trasferimento delle immagini diagnostiche, sia a livello locale, che su rete metropolitana (MAN) o geografica (WAN). • Parte 9 sono raggruppate tutte le modalità relative ai vecchi protocolli punto-punto ancora in uso presso vecchi sistemi. Da un punto di vista strutturale, ogni singolo file DICOM presenta un header, che contiene le informazioni riguardanti il nome del paziente, il tipo di esame, le dimensioni dell’immagine, etc. e un body con i dati relativi all’immagine. L’informazione contenuta nell’header è organizzata in gruppi. Ad esempio, il gruppo 0002hex è il gruppo del file “meta information” e contiene tre elementi: uno definisce la lunghezza del gruppo stesso, il secondo memorizza la versione del file e l’ultimo definisce la sintassi di trasferimento. I tag vengono poi racchiusi, per convenzione, tra parentesi quadre (es.: [7001,0010]LO; [7001,1001]UI) e presentano anche dei codici che definiscono lo stato dell’elemento descritto, detti “status codes” (es.: A700 - Out of Resources: indica che non vi è più spazio sufficiente per memorizzare o processare l’immagine). Di seguito viene, quindi, riportato un esempio esplicativo di file DICOM: 43 Fig. 10: file DICOM Lo standard DICOM, inoltre, non definisce l’architettura dell’intero sistema, né specifica requisiti funzionali ma facilita l’interoperabilità tra i sistemi informaticoclinici per bioimmagini tramite la definizione di: • un set di protocolli da seguire che richiedono la conformità allo standard, per le comunicazioni in rete; • una sintassi dei comandi e le informazioni associate che possono essere scambiate tramite l’utilizzo di tali protocolli; • un set di funzioni per la memorizzazione dei file da seguire per la conformità allo standard. La necessità di rendere possibile tale interoperabilità deriva dal fatto che, spesso, i sistemi informatici per definizione ed elaborazione di bioimmagini interagiscono con altri devices clinici, per cui il 44 DICOM deve rendere possibile l’intercomunicabilità di tali dati tra le diverse aree del sistema informatico-sanitario. Infatti, lo standard può essere considerato un’evoluzione del PACS (Picture Archiving And Communication System), in quanto prevede l'interconnessione sia meccanica che elettronica delle apparecchiature con costi e difficoltà minori ed una manutenzione semplificata. Come si evince nella figura sottostante, in cui è rappresentato lo schema di un dipartimento di immagini completamente informatizzato, DICOM offre molteplici vantaggi. Infatti, esso consente sia l’utilizzo di un unico sistema di documentazione (laser) e di memorizzazione, sia il collegamento diretto bidirezionale ai sistemi informativi di reparto (RIS) ed ospedialeri (HIS), oltre che la comunicazione all'esterno con altri ospedali o con Internet. Fig. 11: intercomunicabilità dei file DICOM 45 CAPITOLO 2: SVILUPPO PROGETTUALE 2.1 INTRODUZIONE Il progetto del fascicolo sanitario elettronico per medici di base è stato ideato alla ASUR Zona Territoriale N.7 di Ancona per rispondere alla forte necessità dei medici di base, appunto, di poter disporre di uno strumento informatico diretto, intuitivo, di facile approccio e personalizzabile, atto al supporto e all’ausilio dell’attività medica. Questa esigenza è particolarmente sentita dai medici che si trovano a gestire un gran numero di pazienti e che, quindi, sentono la necessità di poter fruire di uno strumento capace di organizzare in modo sistematico i numerosi dati, esami, diagnosi, terapie, anamnesi, ricette, etc. che devono gestire giornalmente. Le attuali tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono permettere di creare uno strumento simile, mettendo a disposizione dei medici di base una serie di servizi e applicazioni che possano aiutarlo a far incontrare le sue esigenze e le sue richieste con le risorse offerte dall’interfaccia progettata. Tutto questo ha il duplice scopo di migliorare la qualità e l’efficienza dell’attività medica e di permettere l’archiviazione, l’organizzazione e la strutturazione dei dati sensibili dei pazienti assistiti in modo più sistematico. Lo sviluppo di queste nuove 46 tecnologie informatiche deve inoltre poter essere di complemento all’attività svolta dal personale medico, alleggerendone il carico di lavoro. Sulla base di tali considerazioni è stato sviluppato un Documento dei Requisiti per il progetto del fascicolo sanitario per medici di base, diviso in tre sezioni principali: • Sezione I: illustra a grandi linee il comportamento esterno del sistema: definisce i requisiti funzionali e non funzionali del software da realizzare, sulla base delle richieste dei medici di base, e specifica anche i vincoli ambientali che devono essere rispettati. • Sezione II: è destinato agli sviluppatori e formalizza le specifiche funzionali del sistema. • Sezione III: riporta la tracciabilità del progetto, ovvero una matrice che collega i requisiti esposti nella seconda sezione con le componenti specifiche del sistema che sono state definite per implementarli. 2.2 IL DOCUMENTO DEI REQUISITI 2.2.1. ELENCO DEI REQUISITI • R1. Selezione mirata ed ottimizzata dei casi clinici e dei dati significativi La gestione dei dati di tutti gli assistiti può diventare molto problematica, considerando l’elevato numero di pazienti di un medico di medicina generale, sino a 1500 e più, e l’elevata mole di dati relativa ai casi di malattia cronica. E’ necessario, quindi, presentare i dati degli assistiti in una forma semplificata che permetta non solo di selezionare quelli più rilevanti, in relazione ad un determinato caso e ad un determinato problema, ma anche di individuare quelli più urgenti. Attraverso l’interfaccia dovrebbero così poter essere recuperati tutti i dati più significativi dei 47 casi clinici all’ordine del giorno e di tutti quelli che, a seguito di un aggiornamento dei dati stessi, meritano un’attenzione maggiore. • R2. Creazione semplificata della scheda clinica relativa ad un nuovo assistito L’inserimento di un nuovo paziente nella lista degli assistiti del medico di base deve avvenire in una forma semplificata. Ad esempio dev’essere possibile recuperare immediatamente, in modo automatico, tutti i dati anagrafici del paziente, specificando o il codice fiscale oppure nome, cognome, luogo e data di nascita dell’assistito. Deve essere anche possibile recuperare eventualmente i dati del fascicolo clinico del paziente, qualora questi siano stati precedentemente inseriti da altri medici nel database dei fascicoli sanitari virtuali. Tali dati sono, infatti, presenti all’interno di un middleware server che permette la condivisione dei dati del paziente tra tutti i medici che lo hanno in cura. • R3. Visualizzazione strutturata della cartella clinica La visualizzazione dei dati della cartella clinica di un dato paziente deve avvenire in maniera personalizzata e semplificata. La cartella clinica elettronica deve cioè fornire delle viste particolari che dipendano dal caso esaminato ed eventualmente anche da una serie di impostazioni definite dal medico di base stesso. I dati del paziente dovrebbero poter essere strutturati sia nella forma classica (per sezioni quali l’anamnesi, gli esami, le diagnosi, le terapie, le prescrizioni ed il diario clinico) che in altre forme, ad esempio orientate ai problemi o secondo opportuni ordini cronologici. • R4. Rispetto delle norme sulla privacy Si devono garantire dei livelli di sicurezza adeguati per l’accesso ai dati sensibili degli assistiti. Le politiche di accesso a tali dati devono rispettare le norme sulla privacy, consentendo, ad esempio, all’assistito di selezionare le persone che possono fruirne, specificando i vari livelli di accesso. • R5. Aggiornamento automatico ed assistito della cartella clinica 48 I dati contenuti all’interno della cartella clinica dovrebbero essere automaticamente aggiornati con tutti i nuovi dati provenienti dal sistema sanitario, relativi al caso clinico considerato (nuovi referti di esami di laboratorio e/o strumentali, diagnosi, terapie e prescrizioni di medici specialisti, etc.). L’inserimento di nuovi dati da parte del medico di base deve avvenire in modo assistito. L’interfaccia deve cioè suggerire le sezioni da modificare, segnalare dei dati inseriti in modo errato, ed eventualmente supportare anche la specifica della diagnosi e del nuovo intervento terapeutico. • R6. Firma digitale da apporre ai dati sensibili Secondo i criteri giuridici che conferiscono al medico la responsabilità legale del contenuto del fascicolo sanitario personale, deve essere possibile specificare e accreditare la fonte dei dati in esso contenuti attraverso strumenti quali la firma elettronica. • R7. Stampa di ricette e certificati pre-compilati L’interfaccia dovrebbe poter essere in grado di generare in modo semi-automatico documenti medici stampabili, risparmiando al medico il tempo speso nell’attività compilativa degli stessi. • R8. Gestione della dispensa dello studio medico È necessario poter gestire l’inventario del materiale sanitario e l’elenco completo dei farmaci in modo informatizzato, attraverso una sezione dedicata dell’interfaccia. • R9. Possibilità di accesso a risorse online per il supporto decisionale L’interfaccia dovrebbe segnalare al medico tutte le risorse online che possono aiutarlo ad inquadrare meglio il caso clinico esaminato e a scegliere il trattamento terapeutico più idoneo. Tale supporto può tornare utile soprattutto in presenza di patologie dalla difficile diagnosticazione o di esami clinici dall’incerta interpretazione. 49 • R10. Informazione ed educazione del paziente Attraverso l’interfaccia deve poter essere possibile selezionare una serie di risorse consultabili dall’assistito, per educarlo sui rischi in cui può incorrere e sulle misure da adottare per migliorare il proprio stile di vita. Tali risorse possono includere non solo informative, guide e manuali ma anche veri e propri percorsi terapeutici con obiettivi verificabili dallo stesso assistito. 2.2.2. VINCOLI AMBIENTALI • V1. Interazione con il chatterbot Per semplificare l'interazione con l'interfaccia, il medico potrebbe esprimere le proprie richieste ed informazioni in linguaggio naturale. Ad esempio si potrebbe utilizzare un chatterbot, ovvero un’interfaccia che riesca ad interpretare le domande dell’utente rispondendo sia oralmente che in forma scritta, e modificando anche i contenuti informativi visualizzati. • V2. Separazione del contenuto dalla presentazione grafica Verranno utilizzati, nello sviluppo dell'interfaccia grafica, i fogli di stile (CSS), per garantire la corretta e uguale visualizzazione su tutti i browser e permettere l'utilizzo di diversi dispositivi per la visualizzazione dell'interfaccia (non solo PC ma anche PDA e cellulari). • V3. Standard di rappresentazione dei risultati I dati estratti dai moduli cartacei vanno rappresentati in formato XML; le informazioni relative al layout del modulo vanno rappresentate in formato XSL-FO. Il documento XML contenente i dati del modulo, unitamente al foglio di stile XSLFO, consentirà di produrre una copia elettronica del modulo in formato PDF. • V4. DBMS utilizzato 50 Verrà utilizzato un database MySQL per l’archiviazione dei dati. • V5. Trasmissione sicura dei dati Per la trasmissione in sicurezza dei dati verrà utilizzata la tecnologia SSL. • V6. Requisito di portabilità L’applicazione web che implementa il sistema di gestione dei dati si deve basare sulle tecnologie Java e JSP. 2.2.3 FUNZIONALITÀ PREVISTE Sulla base dei requisiti delineati, è stato così sviluppato l’elenco completo delle funzionalità previste per il fascicolo sanitario per medici di base. A riguardo, un primo passo importante è stata la realizzazione dello use case model riportato di seguito e, in versione ottimizzata, nel cd-rom allegato alla tesi: Fig. 12: use case model 51 Successivamente si è passati alla stesura vera e propria delle funzionalità: • F1. AUTENTICAZIONE - Descrizione: permette l’identificazione del medico che accede ai dati sensibili degli assistiti. - Input: inserimento Username e Password. - Sorgente: form per l’inserimento dei dati necessari all’autenticazione (Username e Password). - Output: nessuno. - Destinazione: nessuna. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F2. ACCESSO A CARTELLE CLINICHE - Descrizione: permette al medico di accedere alla sezione riguardante le cartelle cliniche dei propri pazienti. - Input: comandi impartiti dall’utente. - Sorgente: pulsantiera interfaccia Assistente Personale. - Output: nessuno. - Destinazione: nessuna. - Requisiti: nessuno. - Pre-condizioni: autenticazione. - Post-condizioni: nessuna. - Effetti collaterali: nessuno. • F3. REGISTRAZIONE PAZIENTE 52 - Descrizione: nel caso in cui il medico di base riceva un nuovo paziente, può registrarlo e crearne la relativa cartella clinica, inserendo successivamente le voci di ogni suo campo e di ciascuna sezione prevista. - Input: insieme di dati di vario tipo (String, Char, …). - Sorgente: form per l’inserimento dei dati relativi al nuovo paziente. - Output: nuovo record all’interno del database centrale. - Destinazione: base di dati MySQL. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F4. VISUALIZZAZIONE LISTA C.C. - Descrizione: permette la visualizzazione delle liste dei casi più urgenti e di quelli programmati nel calendario delle visite. - Sorgente: comandi impartiti da mouse o tastiera dall’utente. - Output: selezione di una parte lista di assistiti. - Destinazione: browser. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL; caricamento del file XML contenente la lista degli assistiti ed i criteri di visualizzazione. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F5. VISUALIZZAZIONE SINGOLA C.C. - Descrizione: una volta selezionato dalla lista un dato assistito, il medico può visualizzare determinate sezioni della sua cartella clinica, anche in base al problema in esame. 53 - Input: selezione dell’assistito. - Sorgente: pagina JSP relativa alla lista degli assistiti. - Output: apertura della cartella clinica dell’assistito selezionato. - Destinazione: browser. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL e del file XML contenente le sezioni della cartella ed i criteri di visualizzazione. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. ¾ F5.1. ANAGRAFICA. Tale sezione comprende diverse voci tra le quali: dati strettamente anagrafici (Nome, Cognome, Data di nascita, Sesso, etc.), recapiti (Indirizzo, Telefono, Mail, etc.), dati sanitari principali (Codice SSN, ASL di appartenenza, etc.) e descrizione del nucleo familiare di appartenenza. ¾ F5.2. ANAMNESI. Consta di tre sottogruppi: 9 F5.2.1. FISIOLOGICA. Si divide in più sezioni: Generale (parametri vitali, gruppo sanguigno, etc.), Sportiva (elenco sport praticati, livello di agonismo, frequenza), Abitudini (abitudini alimentari, tabagismo, consumo di alcool, stupefacenti, etc.), Handicap (se il paziente presenta qualche handicap), Esenzioni, Occupazione lavorativa, Allergie, Vaccinazioni effettuate, sezione Ostetrico-Ginecologica (per le donne). 9 F5.2.2. REMOTA. Comprende una descrizione di tutte le patologie passate relative al paziente, con riferimento alla diagnosi, alle terapie attuate, agli esami effettuati, ai farmaci somministrati e alla definizione dello stato attuale della patologia (attiva, risolta, cronica). 54 9 F5.2.3. FAMILIARE. Contiene i parametri vitali di riferimento dei membri del nucleo familiare del paziente e un elenco delle patologie (in atto, passate o croniche) e delle allergie dei parenti più stretti. Questa sezione è di particolare interesse per identificare eventuali ereditarietà in riferimento a patologie in atto. 9 F5.2.4. PROSSIMA. Contiene una descrizione dei problemi riscontrati durante la visita del paziente, specificando quelli di natura soggettiva, cioè i disturbi percepiti dal paziente, e quelli di natura obiettiva, ossia i problemi effettivamente riscontrati dal medico. ¾ F5.3. TERAPIE. In questa sezione rientra l’elenco delle cure farmacologiche a cui il paziente è sottoposto, degli esami prescritti, e di tutte le altre terapie previste dal medico relativamente ad una determinata patologia. ¾ F5.4. ESAMI/ANALISI. Sono ivi presenti tutti i dati e i file relativi ad analisi di laboratorio ed esami strumentali. Ad esempio, sono contenute in questa sezione bioimmagini (radiografie, ecografie, etc.), tracciati (ECG, EEG, etc.), tabelle riportanti i valori delle analisi emocromocitometriche, etc. Inoltre è prevista la presenza di referti testuali e i tracciati relativi all’andamento temporale dei valori dei parametri vitali e fisiologici. ¾ F5.5. DIARIO CLINICO. In questa sezione vengono segnalati tutti i sintomi presentati dal paziente, relativamente ad una certa data, e la diagnosi emessa dal medico di base. Il diario clinico può contenere anche delle annotazioni (testo libero). • F6. MODIFICA DATI C.C. - Descrizione: il medico può modificare i dati di ciascuna sezione (Anagrafica, Anamnesi, Diario del paziente, etc.) nei casi in cui si manifestino cambiamenti nel quadro clinico dell’assistito. 55 - Input: insieme di dati di vario tipo (String, Char, …). - Sorgente: form per l’inserimento dei dati da modificare. - Output: aggiornamento record con modifiche apportate. - Destinazione: base di dati MySQL. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F7. MODIFICA RISORSE PAZIENTE - Descrizione: il medico, nell’area web dell’Assistente Personale fruibile e accessibile ai pazienti, ha modo di apportare modifiche, aggiungere elementi o file, inserirvi avvisi e/o memo importanti per l’assistito, … - Input: insieme di dati di vario tipo (String, Char, …). - Sorgente: form per la selezione delle risorse da visualizzare. - Output: aggiornamento record con modifiche apportate. - Destinazione: base di dati MySQL. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F8. GENERAZIONE RAPPORTI STAMPABILI - Descrizione: questa sezione è di notevole interesse, in quanto permette al personale medico di risparmiare il tempo speso nella scrittura manuale di innumerevoli ricette e certificati vari (di sana e robusta costituzione, di malattia, etc.). Infatti, per quanto riguarda ad esempio le ricette, il medico, che sta visualizzando la cartella clinica del paziente in visita, accede alla sezione “ricette e certificati” e in automatico il sistema riporta sul modello della ricetta 56 da stampare tutta l’anagrafica dell’assistito in questione e l’intestazione riguardante i dati del medico stesso; poi, se si vuole sottoporre il paziente ad un esame diagnostico, basta selezionarlo dall’elenco degli esami nella sezione “esami e analisi” o “ terapie” e in automatico il sistema riporta la prescrizione sul modello della ricetta. Analogamente avviene con la prescrizione di un farmaco, andandolo a selezionare dalla sezione “terapie”. A questo punto si avvia la stampa e si genera una ricetta già completa. - Input: insieme di dati di vario tipo (String, Char, …). - Sorgente: form per la creazione di documento stampabile. - Output: documento stampabile completo. - Destinazione: browser. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F9. PERSONALIZZAZIONE INTERFACCIA - Descrizione: con questa funzione il medico ha modo di apportare alcune modifiche e variazioni a livello di layout, posizionamento ed ordinamento delle aree consultabili, … In tal modo si può creare un aspetto grafico dell’interfaccia più intuitivo, in base alle esigenze e alle preferenze dell’operatore medico che ne fa uso. - Input: selezione effettuata dall’utente. - Sorgente: form per la personalizzazione dell’interfaccia. - Output: aggiornamento XML, con i criteri di personalizzazione effettuati dall’utente. - Destinazione: base di dati MySQL. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. 57 - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F10. RECUPERO INFO PER SUPPORTO DECISIONALE - Descrizione: l’interfaccia, in base alla patologia dell’assistito analizzata dal medico, è in grado di reperire dalle risorse web del database centrale le diagnosi simili a quella in analisi. Tali diagnosi, per chiari motivi di tutela della privacy, vengono riportate e richiamate in forma anonima, sia per quanto riguarda il paziente a cui si riferiscono sia in riferimento al medico che le ha prodotte. - Input: rappresentazione del caso clinico esaminato. - Sorgente: modulo estrazione conoscenza. - Output: recupero diagnosi di casi simili. - Destinazione: browser. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F11. ACCESSO AL DISPENSARIO - Descrizione: in questa sezione il medico può avere accesso ad una sorta di inventario di tutto il materiale a sua disposizione (farmaci, campioni, materiale sanitario). Con dei sistemi di Alert è inoltre possibile creare avvisi in caso di esaurimento. - Input: criteri di ricerca impostati dall’utente. - Sorgente: pagina JSP. - Output: lista del materiale sanitario e farmacologico a disposizione. - Destinazione: browser. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. 58 - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. ¾ F11.1. VISUALIZZAZIONE SCORTE. Il medico ha modo di visualizzare l’elenco del materiale sanitario a sua disposizione nello studio medico. Attraverso la possibilità di personalizzazione dell’interfaccia, l’operatore sanitario può anche decidere in che modo organizzare e gestire la visualizzazione dell’inventario. ¾ F11.2. AGGIORNAMENTO SCORTE. Ogni nuovo rifornimento di scorte può essere inserito e memorizzato nell’interfaccia, così da poter poi visualizzare, nella sezione di cui al punto precedente (F11.1.), il materiale sanitario arrivato. • F12. AGGIORNAMENTO LISTA FARMACI - Descrizione: prevede un periodico aggiornamento automatico della lista dei farmaci prescrivibili. - Input: comando impartito dall’utente tramite mouse o tastiera. - Sorgente: database remoto. - Output: lista dei farmaci aggiornata. - Destinazione: base di dati MySQL. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F13. ACCESSO AL MOTORE DI RICERCA - Descrizione: l’interfaccia prevede l’utilizzo di un motore di ricerca personalizzato, per permettere il recupero dei risultati sulla base del profilo del medico. - Input: criteri di ricerca specificati dall’utente. 59 - Sorgente: form HTML. - Output: risultati della ricerca effettuata. - Destinazione: base di dati MySQL. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F14. ACCESSO AL FORUM - Descrizione: il medico può accedere al forum di discussione, scambiando pareri ed opinioni mediche con altri medici della ASL ed offrendo un servizio di consulto per i propri assistiti. Inoltre, successivamente all’inserimento di un quesito nel forum, il sistema è in grado di andare ad individuare tutte le risposte dal contenuto simile, presenti nel database. In questo modo è possibile ricevere una risposta in minor tempo, senza dover aspettare quella diretta dei partecipanti al forum. - Sorgente: form HTML. - Output: visualizzazione del forum. - Destinazione: base di dati MySQL. - Requisiti: caricamento del driver di connessione al database MySQL. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. • F15. ACCESSO A PUBMED - Descrizione: il medico può accedere al sito di PubMed, da cui poter leggere e scaricare articoli pubblicati, relativamente all’ambito medico o alla patologia d’interesse. - Input: criteri di ricerca specificati dall’utente. 60 - Sorgente: form HTML. - Output: visualizzazione testo di articoli archiviati in PubMed. - Destinazione: browser d’utilizzo. - Requisiti: importo API per ricerca archivio PubMed. - Pre-condizioni: apertura connessione con database remoto di PubMed. - Post-condizioni: chiusura connessione con database remoto di PubMed. - Effetti collaterali: nessuno. • F16. FIRMA - Descrizione: la firma di documenti clinici è di fondamentale importanza, in quanto il medico ricoprire un ruolo di forte responsabilità nella compilazioni e modifica dei dati delle cartelle cliniche. Queste, infatti, sono ritenute, a livello giuridico, atti pubblici, rispetto ai quali il personale medico ricopre il ruolo di pubblico ufficiale. - Input: chiave privata, Certification Authority, digest e timestamp dei dati in formato xml. - Sorgente: Smart Card. - Output: firma elettronica dei dati creati, gestiti o modificati. - Destinazione: database centrale. - Requisiti: caricamento dei driver di connessione a MySQL e caricamento dei driver della Smart Card. - Pre-condizioni: apertura di una connessione sicura con il database centrale MySQL. - Post-condizioni: chiusura della connessione sicura con il database centrale. - Effetti collaterali: nessuno. 61 2.2.4 MATRICE DI TRACCIABILITÀ Il Documento dei Requisiti prevede, alla fine, anche la rappresentazione di una matrice di tracciabilità, per verificare il soddisfacimento dei requisiti e dei vincoli ambientali tramite le funzionalità previste in fase di progetto: R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 V1 V2 V3 V4 V5 V6 F1 F2 F3 F4 F5 F6 F7 F8 F9 F10 F11 F12 F13 F14 F15 F16 * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * Fig. 13: matrice di tracciabilità 2.3 CDA DI LABORATORIO Dopo la stesura del Documento dei Requisiti, si è passati alla realizzazione del documento clinico di laboratorio e alla sua implementazione. La cartella clinica di un dato paziente contiene infatti, sotto la sezione esami, anche tutti i referti degli esami di laboratorio effettuati, disposti in ordine cronologico. Lo sviluppo di tale documento ha previsto una prima fase di analisi e studio delle diverse tipologie di esami clinici effettuabili da qualsiasi unità analisi ospedaliera o centri analisi della ASUR o privati. 62 Successivamente è stata predisposta una tabella costituita dall’insieme dei principali valori misurabili ed analizzabili, presenti sui documenti di laboratorio di tutti i centri analisi presi in considerazione e suddivisi per gruppi: • valori emocromocitometrici; • velocità di eritrosedimentazione; • prove emocoagulative; • gruppi ematici; • tests immunologici; • markers per epatite A, B, C; • valori chimico-clinici; • esame delle urine; • esame chimico; • esame microscopico. Dopo la definizione di un file .doc riportante la tabella nella sua interezza, si è generato il relativo foglio di stile XSL-FO, attraverso una trasformazione con Microsoft Word. A questo punto l’attenzione si è spostata sulla realizzazione di un file XML, nel rispetto dei vincoli strutturali imposti da HL7 e tramite l’utilizzo delle codifiche LOINC. Il file consta, pertanto, di due sezioni: un Header ed un Body. Nella prima parte sono definiti gli aspetti generici identificativi del documento, il medico che ha effettuato le analisi, il laboratorio in cui sono state fatte e in cui vengono conservate ed il paziente che si è sottoposto agli esami clinici in questione. Le voci identificative codesystem, presenti nell’Header, sono state riempite con i corrispettivi codici OID, sottorami del relativo ramo riferito ad HL7 (www.alvestrand.no/objectid/2.16.840.1.113883.html), ossia: 2.16.840.1.113883. xxx 63 Concluso l’Header, si è passati alla stesura del Body, riportante i dati relativi agli esami e ai valori clinici analizzati. In questa fase è risultato molto utile l’utilizzo del programma RELMA LOINC, che ha coadiuvato l’attività di ricerca ed identificazione dei codici LOINC, relativi ai rispettivi valori degli esami di laboratorio effettuati. Nel Body sono pertanto presenti tutte le informazioni riguardanti i valori clinici presi in considerazione: data ed ora della misurazione, range di riferimento, valore effettivo, unità di misura, … Per una più chiara visione di quanto descritto, in appendice è riportato l’intero file XML. Successivamente si è passati allo studio del foglio di stile relativo alla tabella finale del CDA di laboratorio che si desidera ottenere. Il problema principale ha riguardato l’identificazione della corretta definizione sintattica del percorso di richiamo dei valori dell’XML, motivo per cui ci si è avvalsi del linguaggio di markup XPATH, che ha reso possibile l’esatta individuazione dei nodi dell’XML. Una Path Expression è, infatti, scritta come una sequenza di passi per raggiungere un nodo XML, partendo dal nodo corrente (percorso "relativo"). In alternativa è possibile utilizzare dei percorsi "assoluti" utilizzando come riferimento la radice del documento. Ad esempio, riferendoci al valore relativo agli Eritrociti, presente nell’XML: <!-- Primo valore: ERITROCITI --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="11273-0" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="ERITROCITI"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 5.45 --> <value xsi:type="PQ" value="5.45" unit="10*6/mm3"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="4.50" unit="10*6/mm3"></low> 64 <high value="6.00" unit="10*6/mm3"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> lo si può richiamare attraverso la seguente Path Expression: <xsl:value-of select="ClinicalDocument/component/StructuredBody/component/ section/entry/Act[code/@displayName='ESAME EMOCROMOCITOMETRICO'] /entryRelationship/organizer[code/@displayName='ESAME EMOCROMOCITOMETRICO']/component/observation[code/@displayName='ERI TROCITI']/value/@value"></xsl:value-of> In questo modo è stato possibile richiamare nell’XSL-FO tutti i relativi valori clinici contenuti nell’XML. Lo scopo finale è quello della realizzazione di un referto clinico in formato PDF, facilmente visualizzabile e stampabile. Pertanto si è ricorsi ad un’applicazione Java, che ha permesso l’implementazione dei file XML ed XSL con Apache FOP, il quale prende in input i suddetti file, producendo in uscita un PDF riportante la tabella completa contenente i risultati dell’esame di laboratorio effettuato. In appendice viene riportato il referto in PDF, così come viene prodotto attraverso l’applicazione FOP. Inoltre, alla tesi è allegato un cd-rom contenente i file XML, XSL-FO, l’applicazione Java utilizzata e il PDF che si ottiene. 2.4 SVILUPPO DELLE SEZIONI ANAGRAFICA ED ANAMNESICA Nelle cartelle cliniche relative ad ogni singolo paziente, due delle sezioni di 65 maggior importanza riguardano le pagine anagrafiche, necessarie per l’identificazione e l’indicizzazione dei pazienti tenuti in cura dai vari medici di base, e quelle anamnesiche, che delineano un quadro generale e d’insieme della vita clinica degli assistiti. Nella fase di studio e sviluppo di tali sezioni, da implementare nel fascicolo sanitario, sono stati analizzati e comparati i seguenti software per la gestione di documenti e fascicoli clinici: • “Studio Medico”: software prodotto dalla SoftVision per la gestione degli studi di medici di base; • “Anamnesi”: programma sviluppato dalla Meeting Point Internet & Software Solutions di Mantova; • “Medico 2000”: software realizzato dalla Mediatec Informatica di Rovigo; • “Cartella Clinica Bracco”: programma della DS Medigroup di Milano; • “Pagellium”: software elaborato dal Dott. Pagelli della ASUR zona territoriale n.7 di Ancona. L’attività di studio e analisi di tali programmi si è basata in una prima fase di comparazione parallela delle sezioni anagrafiche ed anamnesiche di ciascun software, per poter individuare la totalità di voci e valori clinici in esse presenti, per riportarle, poi, in fase di sviluppo, nelle relative pagine del fascicolo sanitario. Pertanto, la seconda fase del lavoro ha riguardato la stesura di progetto delle pagine anagrafiche ed anamnesiche, ponendo particolare attenzione sul layout e sui contenuti presenti, sulla base dello studio preliminare delle relative sezioni dei software sopra citati. Una prima stesura cartacea è stata seguita da una realizzazione ed implementazione informatica, con la collaborazione di un altro tirocinante. Analizzando nel dettaglio la fase preliminare di analisi, sono riportati di seguito alcuni esempi del lavoro comparativo tra i vari programmi informatico-clinici studiati e del successivo sviluppo implementativo. Per quanto riguarda la sezione anagrafica, i software contengono tutti pressappoco 66 le stesse voci: nome, cognome, indirizzo, data e luogo di nascita, recapiti, etc. . A queste si aggiungono dati identificativi quali codice fiscale e numero di tessera sanitaria, oltre che i campi relativi alla Asl di appartenenza. Prendendo in considerazione, per esempio, “Studio Medico”, “Medico 2000” e “Anamnesi”, il layout e i campi relativi all’anagrafica di un paziente sono mostrati nelle seguenti figure: Fig.14: pagina anagrafica di “Studio Medico” 67 Fig.15: pagina anagrafica di “Medico 2000” Fig.16: pagina anagrafica di “Anamnesi” Pertanto, sulla base dell’analisi di tali interfacce, si è passati alla stesura del layout e dei campi da inserire nella pagina anagrafica da implementare nel fascicolo 68 sanitario in via di sviluppo, con la successiva implementazione che ha portato al seguente risultato: Fig.17: pagina anagrafica sviluppata Analizzando la figura 17, si evince immediatamente la presenza di alcune voci che esulano dai comuni e condivisi campi anagrafici dei software analizzati. Infatti, è presente un campo “Nucleo Familiare”, seguito da un pulsante di ricerca, che permette l’individuazione immediata delle cartelle cliniche di altri assistiti, correlati al paziente in analisi da vincoli di parentela. Questo può avvenire grazie alla 69 possibilità di indicizzazione dell’elenco assistiti per nucleo familiare, aspetto di importanza rilevante ai fini dell’analisi e dell’individuazione di possibili ereditarietà di certe patologie. Inoltre, a fondo pagina, è presente una finestra riguardante le esenzioni, con un menu a cascata che permette di identificare quella di interesse dal database implementato. Tale aspetto è utile, ad esempio, ai fini della produzione automatica di rapporti stampabili quali le ricette. Un analogo lavoro comparativo è stato effettuato anche per tutte le pagine riguardanti l’Anamnesi: si è studiato il layout dei vari software, i campi e le voci riportate, per poi pensare, su tale base, alle modalità di sviluppo delle relative pagine per il fascicolo sanitario. È da notare che si è sempre posta attenzione sulle possibili aree ed i possibili campi addizionali da poter inserire, in modo tale da offrire un valore aggiunto ai medici di base nella gestione dei dati clinici dei loro assistiti. Riferendoci sempre ad un caso d’esempio, mostriamo le pagine concernenti l’Anamnesi Fisiologica dei software analizzati precedentemente per l’anagrafica: Fig.18: Anamnesi Fisiologica di “Medico 2000” 70 Fig.19: Anamnesi Fisiologica di “Anamnesi” Per quanto riguarda, invece, “Studio Medico”, la sezione relativa all’Anamnesi Fisiologica viene suddivisa in diverse pagine (generale, sportiva, abitudini, …), come si evince dalla seguente immagine: Fig.20: Anamnesi Fisiologica di “Studio Medico” Sulla base di tali analisi, si è passati, come per la parte anagrafica, allo sviluppo delle pagine dell’Anamnesi Fisiologica per il fascicolo sanitario. Si sono ottenute, così, le tre pagine riportate di seguito: 71 Fig.21: Anamnesi Fisiologica, pag.1 Fig.22: Anamnesi Fisiologica, pag.2 72 Fig.23: Anamnesi Fisiologica, pag.3 Anche in questo caso sono state inserite, oltre alla totalità dei campi presenti in ciascuno dei software analizzati, alcune voci ulteriori, tali da caratterizzare e rendere più peculiari l’interfaccia e le funzionalità offerte dal fascicolo sanitario sviluppato. Ad esempio, sulla base del consulto con medici del 118, sono state inserite nella prima pagina le voci: “Saturazione”, “Pulsazione”, “Pressione Max” e “Pressione min”, in quanto sono alcuni dei cosiddetti parametri vitali, di cui è di fondamentale importanza saperne i valori in condizioni stazionarie, ossia non patologiche, così da rilevare in modo immediato e tempestivo qualsiasi loro variazione, dovuta ad eventuali nuovi fattori patologici. Ulteriore valore aggiunto apportato all’interfaccia sviluppata riguarda la presenza di una funzionalità “Personalizza”, che permette al medico di decidere quali voci e quali campi visualizzare o meno, in modo da rendere l’applicazione di approccio immediato e friendly, in base alle esigenze del medico stesso che ne fruisce. In appendice vengono, quindi, riportate tutte le pagine anagrafiche ed anamnesiche prodotte ed implementate nel fascicolo sanitario, con un simile approccio analitico, comprese la “Home Page”, la pagina di registrazione di un nuovo utente, quella di login, etc. 73 CAPITOLO 3: CONCLUSIONI L’informatica medica sta ormai assumendo un ruolo basilare all’interno delle strutture sanitarie ed ospedaliere. Molti dei più grossi ospedali e policlinici si affidano ormai a sistemi PACS, a reti di comunicazione interne, ad archiviazione digitale di esami per bioimmagini, etc. Anche nelle ASL l’attenzione si sta focalizzando sullo sviluppo di software e applicativi per la gestione telematica dei dati clinici degli assistiti, sempre in accordo con gli obblighi previsti dalla Legge sulla Privacy. La ASUR zona territoriale n.7 di Ancona ha deciso, quindi, di adeguarsi a questa informatizzazione dei servizi sanitari, portando avanti un progetto d’avanguardia, innovativo e di grande utilità: il progetto “Assistente Personale”. In questo modo, come descritto nel Documento dei Requisiti al precedente capitolo, si vogliono fornire e mettere a disposizione di assistiti e medici enormi potenzialità e vantaggi. I pazienti potranno, infatti, consultare risultati clinici, prescrizioni o consigli del proprio medico online, eliminando la necessità di recarsi in ambulatorio anche semplicemente per ritirare un’analisi, riducendo le visite cliniche ai casi più seri ed urgenti, abbattendo così i tempi di attesa. Una proposta avanzata, per uno sviluppo futuro a tal riguardo, è quella di munire i poliambulatori di “totem” recanti al loro interno dei PC connessi al portale di Assistente Personale, tramite cui ogni paziente può ricevere un primo consulto, grazie all’assistente virtuale (chatterbot) che è stato già sviluppato e implementato. Il progetto portato avanti durante lo stage di formazione apporterà enormi benefici soprattutto all’attività ambulatoriale, in quanto i medici disporranno di informazioni 74 cliniche in modo integrato, ricerche e pratiche cliniche recenti, avvisi immediati e memo concernenti la gestione degli assistiti, accesso a risorse e letteratura medica di vario tipo, possibilità di fornire online consulti generici ai pazienti, prima di eventuali visite ambulatoriali, disponibilità di accesso a qualsiasi dato diagnosticoclinico relativamente a ciascun assistito. Il medico, infatti, è in grado, in ogni istante e nel rispetto della privacy del paziente, di conoscere tutte le informazioni cliniche di cui ha bisogno per gestire il caso, indipendentemente da dove i dati siano stati prodotti. Se necessario, inoltre, ovviamente solo con il consenso del paziente, i dati possono essere trasferiti per via telematica anche ad altre strutture di ricovero e cura alle quali il paziente si trovi a dover accedere durante un determinato percorso diagnostico-terapeutico. Questo proprio grazie all’utilizzo di standard quali XML ed HL7, la “lingua” internazionale dei sistemi informativi sanitari, utilizzati anche nello sviluppo applicativo del referto degli esami clinici di laboratorio, come descritto nel precedente capitolo. È chiaro ed evidente, quindi, che un progetto di tale portata, e con tali benefici e potenzialità, apporta enormi migliorie anche in termini di qualità delle prestazioni cliniche. Infatti, due parole chiave in Sanità, a riguardo, sono l’efficienza e l’efficacia dei servizi erogati. Un’implementazione informatica dell’attività clinica, pertanto, non può essere altro che un incentivo all’ottimizzazione dell’output e, di conseguenza, dell’outcome dei servizi messi a disposizione, che si traducono poi in soddisfazione del cliente (gli assistiti). Il prosieguo del progetto e dello sviluppo di Assistente Personale e, nello specifico, del fascicolo sanitario elettronico si baserà, quindi, sulla definizione di applicazioni e funzioni mirate al sempre crescente supporto all’attività medica e, più o meno indirettamente, al raggiungimento di una piena soddisfazione del cliente. Si possono prefigurare, pertanto, innumerevoli vie e strade di sviluppi futuri. Una tra queste, tra l’altro già seguita da diverse strutture ospedaliere, è quella di fornire i medici in corsia di Pocket PC, da cui poter accedere ad Assistente Personale e consultare in tempo reale dati, esami e referti relativi ai pazienti ricoverati. Per quanto riguarda i medici di base, si può prevedere, come già ipotizzato in altri progetti a livello regionale o locale, la fornitura di palmari da cui 75 consultare una versione di Assistente Personale dedicata e specifica per questo tipo di supporto tecnologico. Le strade di sviluppo dell’informatizzazione di cartelle cliniche e fascicoli sanitari sono, dunque, innumerevoli. Il problema, purtroppo, risiede spesso nella mancanza di fondi stanziati, nella poca fiducia in progetti forse troppo innovativi per essere compresi fino in fondo, nella scarsa vision e intraprendenza di alcuni dirigenti sanitari e, soprattutto, nella ancor poca apertura del personale medico verso supporti e tecnologie d’avanguardia di sostegno all’attività clinica. 76 APPENDICE A: XML DEL CDA DI LABORATORIO <?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?> <ClinicalDocument xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance" xsi:schemaLocation="urn:hl7-org:v3 file:/C:/Documents and Settings/Administrator/Desktop/provaXSL/CDA.ReleaseTwo.CommitteeBallot03.Aug.2004B.xsd"> <!-******************************************************** CDA Header ******************************************************** --> <id extension="c266" root="2.16.840.1.113883.3.933"></id> <!-- QIdentificativo univoco dell'istanza del documento. Non ci sono convenzioni da adottare --> <code code="11488-4" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" displayName="Consultation note"></code> <title>Referto Analisi del Sangue</title> <effectiveTime value="20070124"></effectiveTime> <confidentialityCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.25"></confidentialityCode> <!-Normali regole di accesso al documento. Può essere consultato da personale autorizzato per motivi di ordine medico o amministrativo --> <languageCode code="ita" codeSystemName="2.16.840.1.113883.6.121"></languageCode> <author> <time value="20070124"></time> <assignedAuthor> <id extension="XXXXXXXXXXXXXXXX"></id> <!-- Codice fiscale dell'autore del documento. --> <assignedPerson> <name> <given>Pinco</given> <family>Pallino</family> <suffix>Dr</suffix> </name> </assignedPerson> <representedOrganization> <name>Polo Ospedaliero di Loreto</name> <telecom>071750916291</telecom> <addr>via S.Francesco (Loreto, AN)</addr> </representedOrganization> </assignedAuthor> </author> <custodian> <assignedCustodian> <representedCustodianOrganization> <id extension="XXXXXXXXXXXXXXXX"></id> <!-- Identificativo univoco dell'azienda che esegue le analisi ed è responsabile del trattamento degli stessi. --> <name></name> <!-- Nome dell'azienda che conserva i dati --> <telecom></telecom> <addr></addr> </representedCustodianOrganization> </assignedCustodian> </custodian> <recordTarget> <patientRole> <id extension="LLLLGU75E28C615S"></id> <!-- Codice fiscale del soggetto cui i dati presenti nel body si riferiscono. --> <addr> <streetName>via Avvenati</streetName> 77 <houseNumber>8</houseNumber> <postalCode>60129</postalCode> <city>Ancona</city> <!-- Una possibile alternativa è data dal relativo codice ISTAT --> <state>Ancona</state> <!-- Una possibile alternativa è data dal relativo codice ISTAT --> <country>ITALY</country> </addr> <telecom value="07134835"></telecom> <patientPatient> <administrativeGenderCode code="M" codeSystem="2.16.840.1.113883.12.1"></administrativeGenderCode> <maritalStatusCode code="S" codeSystem="2.16.840.1.113883.12.2"></maritalStatusCode> <religiousAffiliationCode code="c"></religiousAffiliationCode> <raceCode code="c"></raceCode> <ethnicGroupCode code="e"></ethnicGroupCode> <birthplace classCode="CITY"></birthplace> <languageCommunication></languageCommunication> </patientPatient> </patientRole> </recordTarget> <!-******************************************************** CDA Body ******************************************************** --> <component> <StructuredBody> <component> <section> <entry> <!-- Report Entry da cui deriva la section --> <Act classCode="ACT" moodCode="EVN"> <code code="24317-0" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" displayName="ESAME EMOCROMOCITOMETRICO"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Campione di sangue totale utilizzato per le osservazioni dell'intera section --> <specimen typeCode="SPC"> <specimenRole classCode="SPEC"> <!-- ID unico del campione assegnato dal laboratorio --> <id root="1.3.6.4.1.4.1.2835.1" extension="0321123456"></id> </specimenRole> </specimen> <!-- Esame Emocromocitometrico --> <entryRelationship typeCode="COMP"> <organizer classCode="BATTERY" moodCode="EVN"> <id root="1.3.6.4.1.4.1.2835.1" extension="060321123456"></id> <code code="24317-0" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="ESAME EMOCROMOCITOMETRICO"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data del risultato finale delle analisi: 09:00 del 30 Dicembre 2006 --> <effectiveTime value="200612300900"></effectiveTime> <!-- Primo valore: ERITROCITI --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="11273-0" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="ERITROCITI"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> 78 <!-- Risultato: 5.45 --> <value xsi:type="PQ" value="4.60" unit="10*6/mm3"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="4.50" unit="10*6/mm3"></low> <high value="6.00" unit="10*6/mm3"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Secondo valore: EMOGLOBINA --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="20509-6" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="EMOGLOBINA"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 16.0 --> <value xsi:type="PQ" value="16.0" unit="g/dL"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="11.5" unit="g/dL"></low> <high value="14.5" unit="g/dL"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Terzo valore: LEUCOCITI --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="11156-7" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="LEUCOCITI"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 6900 --> <value xsi:type="PQ" value="6900" unit="mm3"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="4000" unit="mm3"></low> <high value="10000" unit="mm3"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Quarto valore: EMATOCRITO --> <component> 79 <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="20570-8" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="EMATOCRITO"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 48 --> <value xsi:type="PQ" value="48" unit="%"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="40" unit="%"></low> <high value="54" unit="%"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Quinto valore: MCV --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="30428-7" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="MCV"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 88 --> <value xsi:type="PQ" value="88" unit="fL"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="80" unit="fL"></low> <high value="99" unit="fL"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Sesto valore: MCH --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="28539-5" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="MCH"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 29 --> <value xsi:type="PQ" value="29" unit="fL"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="27" unit="fL"></low> <high value="31" unit="fL"></high> </value> 80 </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Settimo valore: MCHC --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="28540-3" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="MCHC"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 33 --> <value xsi:type="PQ" value="22" unit="fL"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="33" unit="fL"></low> <high value="37" unit="fL"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Ottavo valore: NEUTROFILI --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="26499-4" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="NEUTROFILI"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 60 --> <value xsi:type="PQ" value="60" unit="%"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="40" unit="%"></low> <high value="75" unit="%"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Nono valore: EOSINOFILI --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="26449-9" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="EOSINOFILI"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 3 --> <value xsi:type="PQ" value="3" unit="%"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> 81 <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="0" unit="%"></low> <high value="7" unit="%"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Decimo valore: BASOFILI --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="26444-0" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="BASOFILI"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 0 --> <value xsi:type="PQ" value="0" unit="%"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="0" unit="%"></low> <high value="2" unit="%"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Undicesimo valore: LINFOCITI --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="26474-7" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="LINFOCITI"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 33 --> <value xsi:type="PQ" value="33" unit="%"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="18" unit="%"></low> <high value="50" unit="%"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Dodicesimo valore: MONOCITI --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="26484-6" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="MONOCITI"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> 82 <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 4 --> <value xsi:type="PQ" value="4" unit="%"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="2" unit="%"></low> <high value="9" unit="%"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Tredicesimo valore: PIASTRINE --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="26515-7" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" codeSystemName="LOINC" displayName="PIASTRINE"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi --> <effectiveTime value="200612300730"></effectiveTime> <!-- Risultato: 1.4 --> <value xsi:type="PQ" value="1.4" unit="10*5/mm3"></value> <interpretationCode code="N" codeSystem="2.16.840.1.113883.5.83"></interpretationCode> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="1.5" unit="10*5/mm3"></low> <high value="4.0" unit="10*5/mm3"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <!-- Fine della batteria di valori --> </organizer> </entryRelationship> </Act> <Act classCode="ACT" moodCode="EVN"> <id root="2.16.840.1.113883.19" extension="1234"></id> <code code="18725-2" displayName="ESAME DELLE URINE"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'inserimento dei dati --> <effectiveTime value="200612301015"></effectiveTime> <specimen typeCode="SPC"> <specimenRole classCode="SPEC"> </specimenRole> </specimen> <entryRelationship typeCode="COMP"> <organizer classCode="BATTERY" moodCode="EVN"> <code code="xxxxx" displayName="ESAME DIRETTO"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'esame --> <effectiveTime value="200612300630"></effectiveTime> <!-- 2 Osservazioni: colore=giallo paglierino, aspetto=limpido --> <component> 83 <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="5778-6" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" displayName="COLORE"></code> <value xsi:type="ST">giallo paglierino</value> </observation> </component> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="5767-9" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" displayName="ASPETTO"></code> <value xsi:type="ST">limpido</value> </observation> </component> </organizer> </entryRelationship> <entryRelationship typeCode="COMP"> <organizer classCode="BATTERY" moodCode="EVN"> <code code="xxxxx" displayName="ESAMI AL MICROSCOPIO"></code> <statusCode code="completed"></statusCode> <!-- Ora & Data dell'analisi al microscopio --> <effectiveTime value="200612300700"></effectiveTime> <!-- 2 Osservazioni: densità, pH --> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="19152-8" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" displayName="DENSITA"></code> <value xsi:type="PQ" value="1025" unit="kg/m3"></value> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="1015" unit="kg/m3"></low> <high value="1025" unit="kg/m3"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> <component> <observation classCode="OBS" moodCode="EVN"> <code code="27378-9" codeSystem="2.16.840.1.113883.6.1" displayName="pH"></code> <value xsi:type="PQ" value="6.50" unit="unità di pH"></value> <!-- Range di valori di riferimento --> <referenceRange typeCode="REFV"> <observationRange classCode="OBS" moodCode="EVN.CRT"> <value xsi:type="IVL_PQ"> <low value="4.4" unit="unità di pH"></low> <high value="8.0" unit="unità di pH"></high> </value> </observationRange> </referenceRange> </observation> </component> </organizer> </entryRelationship> </Act> </entry> </section> </component> </StructuredBody> </component> </ClinicalDocument> 84 APPENDICE B: PDF CDA DI LABORATORIO OTTENUTO 85 86 87 APPENDICE C: PAGINE ANAGRAFICHE E ANAMNESICHE SVILUPPATE PER IL FASCICOLO SANITARIO Fig.24: registrazione nuovo utente Fig.25: login 88 Fig.26: Home Page del fascicolo sanitario Fig.27: registrazione nuovo paziente 89 Fig.28: Anamnesi Familiare, pag.1 Fig.29: Anamnesi Familiare, pag.2 90 Fig.30: Anamnesi Fisiologica, pag.1 Fig.31: Anamnesi Fisiologica, pag.2 91 Fig.32: Anamnesi Fisiologica, pag.3 Fig.33: allergie/intolleranze 92 Fig.34: vaccinazioni 93 Fig.35: pagina di personalizzazione 94 APPENDICE D: VERBOT Nelle screenshots delle sezioni anagrafica e anamnesica, illustrate nella precedente appendice, si evidenzia senz’altro la presenza del chatterbot riportato qui di seguito: Fig.36: Chatterbot Il chatterbot consiste in una faccia 3D parlante e viene utilizzato nell’interazione con l’utente, all’interno di un software, Verbot (Verbally Enhanced Software Robot), che combina il linguaggio naturale, le tecniche proprie dell’Intelligenza Artificiale e un’animazione real-time (assieme alla sintesi vocale) al fine di creare un assistente virtuale parlante. Infatti, tramite le tecniche utilizzate all’interno del Player del Software Verbot, viene reso possibile all’utente di porre domande in linguaggio naturale (tramite tastiera), alle quali il chatterbot risponde sia per iscritto che tramite sintesi vocale. Inoltre, il personaggio animato è capace di lanciare applicazioni esterne, visualizzare siti Web, parlare differenti lingue e leggere ad alta voce. 95 BIBLIOGRAFIA National Electrical Manufacturers Association, “Digital Imaging Communications in Medicine, Part 1: introduction and overview”, 2007 and Marcheschi P., “CDA Release 2, Guida all’uso” CEN/TC 251 Healt Informatics, “Revision of ENV-13606, parts 1-4 - Electronic healthcare record communication”, 2001 Giacomini M., “Gli standards per l’informatica medica”, 2007 Robert H. Dolin, “HL7 Clinical Document Architecture, Release 2” Sottile P. A., “Architettura della cartella clinica virtuale”, 2003 Perelli Ercolini M., Pascale M., “Requisiti, Normativa, Giurisprudenza delle cartelle cliniche” Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, “Regole per il riconoscimento e la verifica del documento informatico”, 2005 Integrating the Healthcare Enterprise (IHE), “IHE Laboratory Technical Framework Supplement, LOINC Test Codes Subset”, 2006 Integrating the Healthcare Enterprise (IHE), “IHE Laboratory Technical Framework Supplement, Sharing Laboratory Reports”, 2006 Dcr. Lgs. 30 Giugno 2003, n.196, “Codice in materia di protezione dei dati personali” McDonald C., Huff S., Vreeman J. Daniel, Mercer K., “Logical Observation Identifiers Names and Codes (LOINC®), Users' Guide”, 2006 96 Sigonore O., “Il ruolo central di XML nell’evoluzione del Web”, 2001 Regenstrief Institute, “LOINC® Database Version 2.17Released”, 2006 Heitmann K.U., Blobel B., Dudeck J., “HL7 - Communication standard in medicine”, 1999 Spronk R., “HL7 v3, Encounters & Demographics” Nationaal ICT Instituut in de Zorg (Nederland), “HL7 v3 Data Types en CMETs” Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna, “Definizione della 10a revisione della Classificazione Statistica internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati”, 2006 Anedda P., Brelstaff G., Moehrs S., Tuveri M., Zanetti G., “Cartella Clinica Elettronica su Piattaforma Java InfoBus” Dalmiani S., Marcheschi P., Mazzarisi A., “HL7 Clinical Document Architecture to Share Structured Data in Wide Hospital Information Systems”, 2004 Patersona G.I., Shepherdb M., Wangb X., Wattersb C., Zitnera D, “Using the XMLbased Clinical Document Architecture for Exchange of Structured Discharge Summaries”, 2002 Rossi Mori A., Maceratini R, “La cartella clinica elettronica (Electronic Patient Record)”, 2000 Rossi Mori A., “Standards per l’informatica sanitaria”; 2000 Clunie D.A., “Dicom Structured Reporting”, 2000 Castro E., “XML for the World Wide Web”, 2001 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 08 febbraio 1999 Garante della Privacy, Newsletter n.183 del 15 settembre 2003, “Cartelle cliniche e privacy” Garante della Privacy, Newsletter n.210 del 26 aprile 2004, “Notificazioni in sanità: precisazioni del Garante” Decreto del Presidente della Repubblica n.318 del 28 luglio 1999, “Regolamento recante norme per l'individuazione delle misure di sicurezza minime per il trattamento dei dati personali a norma dell'articolo 15, comma 2, della legge 31 dicembre” 97 Dottorini M. L., “La Cartella Clinica”, 2004 Baraghini G., Capelli M., “Il sistema qualità ISO 9000 in Sanità, Guida al miglioramento della qualità nelle strutture sanitarie”, 2000 http://www.sph.sc.edu/comd/rorden/dicom.html, “The DICOM standard” http://www.dclunie.com/dicom-status/status.html#BaseStandard2007, “The DICOM standard development status” https://www.hl7.org/library/data-model/RIM/C30202/rim.htm#rimUnder, “The HL7 Reference Information Model” http://www.who.int/classifications/icd/en/, “World Healt (WHO/OMS), International Classification of Diseases (ICD)” Organization http://www.alvestrand.no/objectid/2.16.840.1.113883.html, “Healt Level Seven Inc. OID, 2.16.840.1.113883” http://www.regenstrief.org/medinformatics/loinc, “Logical Observation Identifiers Names and Codes” http://www.hl7.org http://www.hl7italia.it http://medical.nema.org http://www.dica33.it/ 98