Mensile - Anno VIII - N° 85 - Novembre 2015 - Poste It. S.p.A. Spedizione in A. Postale - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 - Comma 1 - Aut C/RM/65/2011 - Rm • € 7,00 Editoriale Alla CIA non importa degli UFO X TIMES Periodico mensile Numero 85 Novembre - Anno VIII Redazione: Mail: [email protected] Via Monti Sabini nº148 Monterotondo 00015 (RM) Tel - Fax: 06 9065049 Sede Legale Via Francesco D’Ovidio n°64 00137 (RM) Amministratore Unico Adriano Forgione Direttore Responsabile Giuseppe Morelli [email protected] Direttore Editoriale Lavinia Pallotta [email protected] Direttore generale, artistico e progetto grafico Alberto Forgione [email protected] Impaginazione - Alberto Forgione Redazione Lavinia Pallotta ([email protected]) Silvia Agabiti Rosei ([email protected]) Segreteria e Abbonamenti ([email protected]) Divisione Libri - Mike Plato ([email protected]) Stampa Arti Grafiche Boccia Via Tiberio Claudio Felice 7 84131 Salerno Distribuzione esclusiva per l'Italia Pieroni Distribuzione Srl - Via C. 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Per maggior informazioni si può visitare il testo completo del Decreto Legislativo n.196 del 30 giugno 2003 sul sito ufficiale dellAutorità Garante www.garanteprivacy.it Il 9 ottobre scorso, presso il National Atomic Testing Museum di Las Vegas, che ospita una mostra intitolata Area 51: Myth or Reality, si è svolto un convegno sulla base più chiacchierata del mondo, che ha visto tra i relatori dei membri della CIA. Fra questi il Dr. David Robarge, Chief Historian della CIA. Il moderatore era il giornalista investigativo della KLAS TV George Knapp, che anni fa intervistò il rivelatore Bob Lazar sul suo trascorso nell’Area 51, facendolo conoscere al mondo. Un moderatore quanto mai azzeccato, dunque, per cercare di estorcere qualche verità dalle bocche cucite della Agency. Purtroppo, invece, da questo “panel” non sono uscite notizie rilevanti sui segreti della base super segreta, tanto meno sugli UFO in essa presumibilmente nascosti. Alla domanda del filmaker Jeremy Corbell - impegnato nella lavorazione di un documentario su Bob Lazar - se la CIA stesse ancora studiando gli UFO, Robarge ha risposto tassativamente di no. In un esaustivo report dell’evento sul Las Vegas Now, lo stesso George Knapp scrive: «Per anni la CIA ha negato qualsiasi interesse negli UFO, ma ora ammette che fosse una bugia. Dei documenti, ottenuti legalmente, dimostrano che ha continuato a raccogliere informazioni sugli UFO almeno fino agli anni ’70. Durante l’evento all’Atomic Testing Museum, il filmaker Jeremy Corbell ha chiesto se la Agency sia ancora interessata. Robarge ha risposto di no. Robarge ha raccontato al pubblico di un rapporto della CIA, scritto alcuni anni fa, in cui l’agenzia dichiara che gran parte dei report sugli UFO degli anni ’50 e ’60 fossero causati da aerei spia dell’Area 51, incluso l’U-2. (…) Il Dr. Bruce Maccabee, un fisico esperto della US Navy, ha definito assurda la dichiarazione. Quando la CIA rilasciò quella dichiarazione per la prima volta alcuni anni fa, il Dr. Maccabee fece ciò che gran parte dei giornalisti non si era presa il disturbo di fare. Verificò. Il numero di report UFO è aumentato improvvisamente da quando l’U-2 ha cominciato a volare? No. “Il numero di avvistamenti prima e dopo il 1955 è sostanzialmente lo stesso – ha detto Maccabee – Non c’è stata alcuna ripercussione sulla quantità di avvistamenti in seguito alla comparsa improvvisa degli U-2”. Nel suo ultimo libro, Maccabee riporta che gli avvistamenti UFO fossero molto più numerosi negli anni prima che l’U-2 o l’SR-71 venissero persino costruiti. Per evidenziare ciò che è palese, gli aerei spia nemmeno assomigliano ai dischi volanti. Non si comportano come i velivoli descritti nei report UFO che sorvolano le automobili, le abitazioni o atterrano nelle vicinanze. Gli agenti e i contractor della CIA che sgobbarono in segreto nell’Area 51 aiutarono a vincere la Seconda guerra mondiale. Lo fecero, in parte, usando la disinformazione e storie di copertura, persino coi propri familiari. Si tratta di un’agenzia famosa per ricorrere a sotterfugi e ad azioni di distrazione, ma non molto per la verità. L’I-team ha domandato al Dr. Robarge se la CIA incoraggiasse l’idea che alcuni dei suoi aerei spia potessero essere stati UFO. Lui ha risposto che l’agenzia non aveva il permesso di dire niente per incoraggiare tale speculazione, ma ha aggiunto che non facevano nemmeno niente per scoraggiarla». Che dire, la CIA è sempre la CIA. Ci consoleremo guardando il documentario su Bob Lazar e leggendo il libro di Bruce Maccabee, The FBI-CIA-UFO Connection: The Hidden UFO Activities of USA Intelligence Agencies. Lavinia Pallotta [email protected] www.facebook.com/xtimesmagazine Sommario 06 - 09 Reports dal Mondo 10 a cura della Redazione 10 - 14 Buona fortuna con gli UFO di Lavina Pallotta 15 - Abbonamenti e arretrati 16- 20 Morte sul Pianeta Rosso di Frank Joseph 22- 26 Non del tutto Umani a cura di New Dawn Magazine 28- 29 Booxtore 30- 31 Stargate: la fiction come la realtà 32 di Michael Salla 32 - 39 Non abbiate paura - Intervista a Enrique Villeneuve di Paola Harris 41 - Unidentified 42 - 43 Un centro UFO giapponese preoccupava l’FBI di Lavinia Pallotta 44 - 48 52 Wendigo: la razza dimenticata di Paco Gonzalez 50 - 51 Lo zoo dei misteri a cura di Alberto Forgione 52 - 56 I Predatori dell’Invisibile di Tony Mierzwicki e David Jones 58 - 62 In nessun luogo di Fabio Feminò 64 - 69 Blue Planet Project - la verità sugli alieni? di Mike Plato 70 - 74 Mission to Mars, il film che tradì la NASA di Pino Morelli 76 - 80 XMedia Times a cura di Pino Morelli 58 Editoriale Anniversari, abduction e nuovi mondi Sono sempre incuriosito dalle celebrazioni legate panorama ufologico e alieno. Questo mese, ad esempio, cade il quarantennale del famoso rapimento di Travis Walton. Era il 5 novembre 1975 quando, al taglialegna statunitense all’epoca ventiduenne, capitò ciò che per sempre rappresenterà l’emblema del suo percorso umano, evolutivo, psicologico, sociale. Walton dal suo incontro ravvicinato ha realizzato una sorta di calendario perpetuo condito di incontri, convegni e appuntamenti (anche in Italia), tesi ad approfondire e divulgare un episodio che ancora oggi lascia pochi dubbi. Se ne discute nuovamente in questi giorni, grazie allo “Skyfire Summit” una quattro giorni itinerante in cui i partecipanti rivivranno persino in loco l’esperienza del protagonista della vicenda, per poi riunirsi in un megaconvegno “all’americana” (improponibile oggi da noi: altra mentalità, organizzazione incredibile) in cui è invitata anche Paola Harris. Questo summit mi ha fatto riflettere oltremodo sul tempo che passa inesorabile, sui decenni che scivolano pericolosamente come olio su strada nei riguardi dei rapimenti alieni: un fenomeno che non ha ancora uno spazio nelle tesi che contano in cattedra, una realtà che i Media ancora tralasciano, se non per occuparsene saltuariamente senza approfondimenti. Dall’altra parte, la scienza e la medicina fanno la loro sporca parte, minimizzando, ridicolizzando o rifiutando totalmente ogni possibile accenno professionale nei riguardi del trauma post-abduction di chi vive queste esperienze “aliene”. I decenni passano e siamo “solo noi” a parlarne e sporcarci le mani. Tutto questo sa solo di beffa, se non addirittura di sconfitta. Agli occhi dell’umanità, noi siamo una gigantesca setta che segue non uno spicchio di realtà, ma un “fenomeno”, mentre là fuori c’è un gelido silenzio fatto di pressapochismo tinto d’incredulità e abbondanti pacche sulla spalla a chi, ormai rassegnato, ci lascia in balia del nostro “credo”. Ironicamente, così accade anche per gli UFO, ma anche per l’Area 51, che vogliamo celebrare per il ventennale dal giorno in cui il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton parlò per la prima volta pubblicamente dell’immensa base in Nevada. Era il 29 settembre 1995. Compie 20 anni persino la caccia ai pianeti esterni al Sistema Solare: il 6 ottobre 1995 veniva scoperto il primo di una sequela di mondi alieni, 51 Pegasi b, e da allora ne sono stati individuati oltre 1.800. Fra questi non mancano i “sosia” e cugini della Terra, il più simile al nostro pianeta è quel Kepler-452b, dal nome del satellite della NASA che lo ha individuato. La storia si ripete, si celebrano rapimenti alieni e si consumano decennali di corsi e ricorsi ignorati dalla storia ufficiale. Quella che, per intenderci, non studieranno mai i nostri figli a scuola, continuando di questo passo. Si compiangono le scomparse e si attendono eventi di chissà quale portata, nel dubbio che la ricerca ufologica stia consumando ossigeno prezioso per rimanere ancora viva. Sarà un piacere discutere anche di questo ad Avellino, il 15 di questo mese. Nel frattempo, tanti auguri anche a noi: sono 8 anni tondi tondi insieme, era l’autunno del 2007. Lunga vita a XTimes! Pino Morelli [email protected] www.xpublishing.it Hanno collaborato a questo numero Pino Morelli, Lavinia Pallotta, Paola Harris, Michael Salla, Fabio Feminò, Tony Mierzwicki, David Jones, Paco Gonzalez, Mike Plato, Frank Joseph Reports a cura della Redazione dal Mondo Una stella misteriosa stupisce gli astronomi: trovata tecnologia aliena? Fonte RaiNews.it – 15 ottobre 2015 Penn State University. Per quanto sia improbabile, una possibile spiegazione – spiega a The Atlantic – è che ad orbitare intorno alla stella siano delle megastrutture costruite da una civiltà aliena avanzata, magari per catturare l’energia emessa dall’astro. In pratica degli enormi pannelli solari, uno scenario finora relegato ai libri di fantascienza. Per chiarire il mistero non resta che continuare a studiare KIC 8462852, senza preclusioni. Il SETI punta il telescopio verso la “megastruttura aliena” Fonte Metro.co.uk – 20 ottobre 2015 P er ora è solo una stranezza inspiegabile, però… al momento non è possibile escludere nulla. Nemmeno l’ipotesi più affascinante: quella del fenomeno misterioso causato da una civiltà aliena. A catturare l’attenzione e la fantasia degli astronomi è una stella che si trova fra le costellazioni del Cigno e della Lira: KIC 8462852. Il suo nome è assai poco suggestivo, ma le sue caratteristiche sorprendono. Un articolo scientifico scritto da esperti di vari paesi e ancora in attesa di pubblicazione riferisce che la luminosità di quell’astro lontano 1.500 anni luce e visibile solo con i telescopi ha delle variazioni assolutamente inedite. Le osservazioni condotte con il telescopio spaziale Kepler hanno mostrato frequentissimi cali e aumenti della luminosità che non rispettano alcuno schema. In un caso è diminuita addirittura del 22% e non è possibile individuare una periodicità di alcun genere fra una flessione e l’altra. Per capire di cosa si tratti, si è inizialmente andati per esclusione. È noto che quando un pianeta extrasolare passa davanti alla sua stella si nota una riduzione della sua luminosità, ma questo avviene con un ritmo ben preciso e con caratteristiche sempre simili. Inoltre, anche un pianeta enorme come Giove causerebbe una flessione pari solo all’1%, decisamente lontana da quanto osservato. A filtrare la luce emessa da KIC 8462852 è dunque qualcosa di molto più grande o di molto più strano. Gli autori dell’articolo ipotizzano che si possa trattare di una nube di detriti generata da un violentissimo impatto tra pianeti. In questo caso però si dovrebbe osservare un eccesso di infrarossi dovuti al riscaldamento delle polveri, ma il fenomeno è assente. Un’altra ipotesi è quella di una serie di comete che passano davanti alla stella, ma anche in questo caso è difficile pensare che, per quanto siano numerose, possano arrivare a bloccare il 22% della luce. L’articolo non cita mai gli alieni, ma il principale autore della ricerca, Tabetha Boyajian dell’Università di Yale, ha contattato un esperto di astrobiologia, Jason Wright della 6 P otremmo avvicinarci al nostro primo sguardo sulla vita extraterrestre, dal momento che gli scienziati del SETI hanno deciso di scansionare la stella dove è stato avvistato uno strano segnale “alieno”. Uno strano “blip” nell’orbita della stella suggerisce che qualcosa di veramente grande sia in orbita intorno ad essa, che potrebbe essere una struttura aliena o una sorta di cintura di asteroidi. Seth Shostak del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) Institute di Mountain View, in California, ha dichiarato, «Stiamo cercando in quella direzione con l’Allen Telescope Array». Secondo Shostak, gli osservatori dovrebbero forse moderare l’entusiasmo con le lezioni impartite dalla storia. «La storia suggerisce che troveremo una spiegazione che non coinvolga i Klingon, per così dire». «Non avevamo mai visto nulla di simile», ha detto invece Tabetha Boyajian di Yale. «È stato davvero strano. Abbiamo pensato che potessero essere sbagliati i dati o che fossero i movimenti della sonda, ma è stato tutto controllato». L’oggetto provoca blip “caotici” alla luce della stella, come si è visto dal nostro pianeta - ma non sappiamo cosa sia. In Cina appare una città fantasma Fonte mysteriousuniverse.org - 14 ottobre 2015 I mmaginate, una sera, di guardare fuori dalla finestra e vedere nel cielo una misteriosa città che fluttua sopra di voi. Questo è successo davvero ai primi di ottobre, quando gli abitanti di Foshan, in Cina, hanno visto una città spettrale sorvolare la città. L’evento si è ripetuto qualche giorno dopo a Jiangxi. Ci sono report di avvistamenti simili risalenti al 2011, quando una misteriosa città fantasma è apparsa sopra il fiume di Huanshan City. Si tratta di miraggi, di apparizioni di città spettrali, visioni da altre dimensioni o altro ancora? La città fantasma di Foshan è stata ripresa in video e riportata nei notiziari locali, diffondendosi virale su internet. Bush padre: gli americani non sono pronti per la verità sugli UFO Fonte http://www.pressexaminer.com - 10 settembre 2015 G eorge Bush padre, ex Presidente degli Stati Uniti, è impegnato in questi giorni nella campagna per la candidatura alla presidenza di suo figlio Jeb Bush. Jeb stava organizzando una raccolta fondi a Orlando. Durante la raccolta fondi, un uomo tra il pubblico ha sollevato una strana domanda che ha portato a un’ancora più sorprendente risposta da parte dell’ex presidente e direttore della CIA. Un giornalista/attivista ha chiesto a Bush quando il governo USA rivelerà la verità sugli UFO agli americani. George Sr. ha risposto «gli americani non saprebbero gestire la verità». Una risposta che ha lasciato la folla e i giornalisti in attonito silenzio. Erano stati colti completamente di sorpresa. Tutti i numerosi partecipanti si sono sentiti chiaramente a disagio dopo la risposta di Bush. Gli organizzatori dell’evento hanno dovuto persino bloccare le domande. Alcuni esperti sostengono che il novantunenne Bush padre soffra di un disturbo cognitivo. Non gode di buona salute e potrebbe avere un disturbo neurologico come l’Alzheimer, che potrebbe spiegare l’insolito commento. Alla sua età è abbastanza normale soffrirne, dicono. Tuttavia è interessante notare che questa non sia la prima volta che Bush padre esprime un’opinione controversa sugli UFO. Durante la campagna presidenziale del 1988, James Adder, giornalista dell’Arkansas Globe, gli domandò dell’esistenza degli UFO e Bush rispose «So qualcosa. Ne so parecchio». All’epoca, l’intervista venne interrotta. Poi, in un altro dibattito con Dukakis disse, «sto molto attento nella vita pubblica a gestire le informazioni clas- sificate». George Bush padre era vice presidente all’epoca e aveva accesso a informazioni classificate. Di tutti i presidenti che hanno dovuto affrontare il problema UFO, George Bush è forse quello più qualificato a essere stato messo al corrente del segreto. Ha trascorso un anno come direttore della CIA, che sta a capo dell’intera comunità di intelligence statunitense, sotto il presidente Ford. Poi, come DCI, era incaricato di tenere dei briefing a Jimmy Carter durante la sua transizione alla presidenza nel 1976. È stato detto spesso che gli Stati Uniti sappiano molto di più sugli UFO di quanto dicano in pubblico. Le informazioni sono classificate perché chi sta al governo ritiene che gli americani non possano reggere la verità. (Questa notizia, nonostante la sua larga diffusione, non è confermata e potrebbe essere falsa. Per dovere di cronaca la riportiamo comunque, in attesa di riscontri. NdR). 7 Reports dal Mondo UFO romboidale durante una dimostrazione dell’Aeronautica messicana Fonte www.elgrafico.mx - 11 ottobre 2015 U n UFO romboidale è stato avvistato (e fotografato) sopra il quartiere di Tabla del Pozo, Ecatapec, Messico, dall’UFO hunter Salvador Ramirez, che ha ripreso un grande oggetto color marrone sospeso a mezz’aria a bassa quota. L’UFO ha mostrato grande stabilità nonostante i fortissimi venti, facendo escludere dunque che potesse trattarsi di un pallone, dal momento che sembrava sotto controllo intelligente. Contemporaneamente, l’Aeronautica messicana stava tenendo un airshow per celebrare il 25mo anno d’Indipendenza del Messico. A tutti gli aerei che non appartenevano all’Aeronautica era stato vietato di sorvolare la zona. Inoltre, le operazioni aeree dell’Aeroporto Internazionale di Città del Messico erano state interrotte per assicurare libertà di movimento ai jet militari. L’oggetto in questione era di forma romboidale, simile a quello avvistato il 15 luglio 2015 sopra il Volcan de Fuego di Colima, diffusosi in modo virale sui social media dopo che era stato immortalato dalle piattaforme digitali di Webcams de Mexico. Un gruppo internazionale di scienziati per lo studio degli UFO Fonte www.motherjones.com - 19 ottobre 2015 U n gruppo di scienziati e accademici di tutto il mondo ha lanciato un nuovo progetto chiamato UFODATA, che sta per UFO Detection and Tracking, per l’applicazione di una rigorosa ricerca scientifica allo studio degli UFO. Questo progetto nonprofit, tutto basato sul volontariato, che include scienziati dagli Stati Uniti, Italia, Olanda, Regno Unito e Cile, intende utilizzare metodi di ricerca e raccolta dati scientifici per affrontare un argomento che è stato largamente confinato ai margini (nel migliore dei casi) della comunità scientifica tradizionale. 8 «È Assolutamente chiaro che non faremo progressi nella comprensione della causa dei report di avvistamenti UFO senza ottenere il tipo di dati che vogliamo raccogliere» ha spiegato Mark Rodeghier, direttore scientifico e presidente del J. Allen Hynek Center for UFO Studies di Chicago, e ora membro del direttivo di UFODATA. «Ulteriori testimonianze UFO, in cui vengono compilati i moduli che dicono cosa è stato visto non ci aiuteranno a risolvere il problema». Il problema a cui Rodeghier si riferisce sono i frequenti, inspiegabili avvistamenti dei fenomeno aerei. Il gruppo, composto da circa 15 scienziati, ingegneri, astronomi, professori e giornalisti, vuole installare una serie di stazioni di sorveglianza automatizzate, dotate di strumenti di ricerca scientifica, in varie località ritenute UFO hotspot, come quelle negli Stati Uniti occidentali e a Hessdalen, in Norvegia. Le stazioni fotograferanno oggetti non identificati e analizzeranno la luce proveniente da essi in modo da sapere di più sulle loro fonti energetiche. Sono già state fatte cose del genere in passato, ma mai secondo un metodo scientifico così rigoroso e coordinato. I sensori che il gruppo spera di poter costruire includeranno camere ad alta risoluzione dotate di spettrografie, un metodo che serve per analizzare il tipo di luce che l’obiettivo sta riprendendo e il modo in cui l’energia può influenzare l’atmosfera attorno alla fonte luminosa. Altre strumentazioni includeranno magnetometri e contatori Geiger e una stazione meteorologica. UFO fotografato sopra Cony Island Fonte http://www.express.co.uk - 15 ottobre 2015 U n UFO composto, apparentemente, da un’insolita serie di luci, lunghe fino a 180 metri, è stato visto da quattro persone a Cony Island, vicino a New York, ed è stato segnalato al MUFON. Roger Marsh, del sito web Openminds.tv, ha riferito, «Un fotografo di strada di New York che stava guidando verso Cony Island ha raccontato di aver ripreso un oggetto discoidale mentre scattava delle foto al ponte. Il testimone era in compagnia di tre amici e stavano andando a prenderne un altro». Il fotografo, di cui non è stato fatto il nome, ha spiegato: «Porto sempre la macchina fotografica con me. Ho scattato con una Fujifilm XT1 e avevo la macchina impostata sulla modalità sequenza rapida. Stavamo passando vicino al ponte, quando ho deciso di scattare alcune foto veloci. La mia attenzione è stata catturata da un improvviso bagliore all’angolo dell’occhio, una specie di luminosità a distanza. In quel momento ho alzato il dito dal pulsante e ho rivisto le foto che avevo scattato in modalità veloce quando si era presentato l’oggetto». Il testimone non pensa che l’oggetto fosse rimasto visibile per molto tempo, «… si muoveva così rapidamente che l’ho avuto nei frame per solo uno o due secondi. Si è spostato ed è uscito dall’obiettivo in pochissimo tempo». Il direttore del- la sezione del MUFON dello stato di New York Lillian Waters e l’investigatore sul campo John Reinhart hanno investigato il caso e hanno chiarato, «Sebbene non visibile a occhio nudo, una foto rivela un oggetto discoidale con una cupola in cima. L’oggetto era molto grande – forse 300 piedi di diametro - e sembra aver avuto luci esterne giallo arancioni». (foto ©MUFON) Una strana formazione nel cielo dell’Utah Fonte www.openminds.tv - 16 ottobre 2015 U n testimone di Sandy, in Utah, ha visto e filmato un oggetto blu luminoso in cielo. L’avvistamento è stato segnalato al MUFON, che lo ha inserito nel proprio database (Case 70772). Il testimone avrebbe avvistato l’oggetto alle 9:30 pm del 20 settembre 2015. «Ho visto un oggetto nel cielo che non si muoveva affatto – ha dichiarato – . Sembrava molto lontano ed era di un blu luminoso. Quando ho cominciato a scattare fotografie, ha iniziato a spostarsi nel cielo. Non ho sentito alcun rumore, né visto alcuna scia. Era una notte pressoché senza nuvole e ho visto altre stelle, ma quello era decisamente diverso da una stella, e appariva blu piuttosto che bianco come le stelle». Il testimone e la sua famiglia hanno visto l’oggetto per circa 15 minuti. «Alcuni minuti dopo sono tornato fuori e l’oggetto era proprio sopra casa nostra, alto nel cielo. Poi si è spostato verso nordovest ed è scomparso. Non l’ho più trovato. Sono riuscito a fare alcune foto e un video». (foto ©MUFON). 9 di Lavinia Pallotta Buona fortuna con gli UFO È cominciato il disclosure ufficiale sulla vita extraterrestre? S teven Greer è uno dei personaggi più attivi e, credo, influenti nel panorama ufologico internazionale. Quando nel 2001 ha indetto una conferenza stampa a Washington DC per presentare i testimoni del Disclosure Project, voleva cambiare le cose, sollevare il velo di segretezza ufficiale nei confronti della realtà extraterrestre, sgretolare il muro di silenzio e omertà che impedisce alla verità di emergere in tutta la sua forza dirompente. Non è andata proprio così, la barriera del debunking e del cover-up si è rivelata molto più forte delle sue buone intenzioni, ma nessuno come lui è stato capace di raccogliere così tante testimonianze importanti, di insider governativi, militari e scienziati. Poi ha avviato lo CSETI, per portare avanti un progetto di contatto con “gli UFO”, coinvolgendo centinaia di persone negli avvistamenti programmati; ha tenuto briefing per politici e militari sullo scottante argomento UFO/ET; è stato amico di Laurance Rockefeller, magnate dell’ufologia che piaccia o meno; è ancora nelle grazie di politici importanti che, a quanto pare, non sono tutti impegnati a nascondere la verità sulla presenta aliena sul nostro pianeta. Un segreto troppo grande Scrive Greer nel suo libro Contact, Countdown to Transformation – The CSETI experience 1992-2009 (settembre 2009), riferendosi al dopo Disclosure nel 2001: «Il giorno dopo la conferenza stampa del Disclosure, uno dei testimoni è andato alla Casa Bianca come turista, indossando il suo badge che lo identificava come 10 un Disclosure Project Witness. Andy Card, capo di gabinetto del presidente, ha visto il badge e ha detto, “abbiamo letto di questa cosa sul Washington Times. Buona fortuna con quello che state facendo”. Il testimone ha messo i documenti dei briefing che stavamo tenendo per dei membri del Congresso nelle mani di Andy Card e lo ha visto poi dirigersi verso la West Wing della Casa Bianca con essi. Era il 2001, quando era presidente George W. Bush». Chissà quei documenti se hanno mai raggiunto il Presidente, se li ha letti e cosa ne ha pensato. George W. Bush non è stato certo tra i presidenti più aperti e brillanti in fattore di UFO disclosure, e purtroppo non solo in quello, ma in quanto figlio di un ex direttore della CIA è probabile che ne sapesse più di altri. Sicuramente più di Bill Clinton, che è risaputo fosse interessato alla questione UFO, ma i veri detentori del “segreto” non erano altrettanto interessati a condividerlo con lui. Racconta sempre Greer nel suo libro, «Laurance Rockefeller mi ha detto che le implicazioni (della verità sugli UFO, ndr) sono così vaste e profonde che nessun aspetto della vita sulla Terra resterebbe invariato dalla divulgazione di queste informazioni. È vero e questi apparatchiks, burocrati e politici, hanno paura di affrontarlo. È quello che è successo, ovviamente, con Bill Clinton dopo che ho tenuto un briefing per il suo team e il suo direttore della CIA. Clinton era terrorizzato dalle implicazioni del disclosure. Era convinto che se avesse fatto quello che era stato consigliato, ovvero sottoporre un Ordine Esecutivo per indagare sulla cosa, avrebbe fatto la fine di Jack Kennedy. Gran parte dei politici non vuole occuparsi di