Lessico Famigliare. - IISS Ferraris Acireale

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Lessico Famigliare.
Agosto 2003. Natalia Ginzburg. Lessico Famigliare. ?...e ricorder? sempre la sua
schiena china a raccogliere, per le stanze, i nostri documenti sparsi, le scarpe dei
bambini, con gesti di bont? umile, pietosa e paziente. E aveva, quando scappammo
da quella casa, il viso di quella volta che era venuto da noi a prendere Turati, il viso
trafelato, spaventato e felice di quando portava in salvo qualcuno?. ?Adriano era
ormai un grande e famoso industriale. Conservava tuttavia ancora, nell'aspetto,
qualcosa di randagio, come da ragazzo quando faceva il soldato; e si muoveva
sempre col passo strascicato e solitario d'un vagabondo. Ed era ancora timido; e
della sua timidezza non sapeva giovarsi come d'una forza, al modo dell'editore,
perci? usava ricacciarla indietro, in presenza di persone che incontrava per la
prima volta: fossero autorit? politiche, o poveri ragazzi venuti a domandargli un
posto alla fabbrica; buttava indietro le spalle, raddrizzava la testa e accendeva i
suoi occhi d'uno sguardo immobile, freddo e puro. Lo incontrai a Roma per la
strada, un giorno, durante l'occupazione tedesca. Era a piedi; andava solo, col suo
passo randagio; gli occhi perduti nei suoi sogni perenni, che li velavano di nebbie
azzurre. Era vestito come tutti gli altri, ma sembrava, nella folla, un mendicante; e
sembrava, nel tempo stesso, anche un re. Un re in esilio, sembrava. Leone fu
arrestato in una tipografia clandestina. Avevamo quell'appartamento nei pressi di
piazza Bologna; ed ero sola in casa con i miei bambini, e aspettavo, e le ore
passavano; e capii cos? a poco a poco, non vedendolo ritornare, che dovevano
averlo arrestato. Pass? quel giorno, e la notte; e la mattina dopo, venne da me
Adriano, e mi disse di lasciar subito quell'alloggio, perch? Leone infatti era stato
arrestato, e l? poteva venire, da un momento all'altro, la polizia. M'aiut? a fare le
valige, a vestire i bambini; e scappammo via, e mi condusse da amici che
acconsentivano ad ospitarmi. Io ricorder? sempre, tutta la vita, il grande conforto
che sentii nel vedermi davanti, quel mattino, la sua figura che mi era cos?
familiare, che conoscevo dall'infanzia, dopo tante ore di solitudine e di paura, ore
in cui avevo pensato ai miei che erano lontani, al Nord, e che non sapevo se avrei
mai riveduto; e ricorder? sempre la sua schiena china a raccogliere, per le stanze, i
nostri documenti sparsi, le scarpe dei bambini, con gesti di bont? umile, pietosa e
paziente. E aveva, quando scappammo da quella casa, il viso di quella volta che
era venuto da noi a prendere Turati, il viso trafelato, spaventato e felice di quando
portava in salvo qualcuno?. Quarant'anni di vita italiana e una famiglia
indimenticabile sono al centro di una straordinaria autobiografia che allinea una
serie di personaggi famosi, da Filippo Turati a Cesare Pavese. Il capolavoro di
Natalia Ginzburg. Apparso nel 1963, Premio Strega di quell'anno, Lessico famigliare
? il libro pi? significativo e fortunato della Ginzburg, e ancor oggi non ha perso nulla
della sua freschezza. Una famiglia ? anche fatta di voci che si intrecciano a pranzo
e a cena, di scherzi, battute, allusioni, modi di dire che sono comprensibili solo a
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chi ci vive dentro. Partita per rievocare il "lessico" di genitori e fratelli, la Ginzburg
si ? accorta che ci? che stava inseguendo era proprio il quid misterioso che fa di
una famiglia quello che ?. Scrittrice di rapporti e cadenze familiari nei suoi romanzi,
qui la Ginzburg ha abbandonato l'invenzione per l'autobiografia diretta, e vi ha
trovato una insospettata libert?, e un'inesauribile allegria. La famiglia Levi, di cui
registra le voci, ? davvero speciale, a partire dal padre burbero e dalla madre
perpetuamente gaia; ma non meno memorabili sono l'ambiente in cui vivono, la
Torino intellettuale e antifascista tra le due guerre, e gli stessi avvenimenti della
storia italiana, a partire dalla fuga di Filippo Turati, rappresentato come un "grande
orso" dall'aria misteriosa. Il libro acquista cosi anche il valore di una cronaca
dell'antifascismo visto con gli occhi di una bambina, e poi di una moglie e di una
madre, per la quale gli avvenimenti pubblici non si differenziano dalla vita
casalinga e dai rapporti d'amicizia. Un libro unico, un ritratto di famiglia dell'ltalia
migliore, che continua a incantare e divertire anche i lettori delle nuove
generazioni.
Data: 15 Agosto 2003 - Autore: Admin - Num. letture: 594 - Sezione: Cultura
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