YouTube misurerà la viewability delle campagne con società e

martedì 8 settembre 2015
quotidiano di brand marketing, comunicazione,
media, web & digital, pubblicità, design
MEDIA
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GLOBAL
DIGITAL, VIEWABILITY
YouTube misurerà la viewability delle campagne
con società e strumenti di validazione esterni
La novità dovrebbe essere lanciata entro fine anno e risponde alle proteste di Unilever e Kellogg’s
FRANCIA
EDITORIA
Le proteste di importanti inserzionisti come Kellogg’s e Unilever non sono rimaste lettera
morta e anche YouTube ha acconsentito di divulgare i dati sulle
visualizzazioni degli annunci
pubblicitari che appaiono sulla
piattaforma video. La notizia la
ha lanciata il Financial Times
spiegando che YouTube darà
mandato ad aziende esterne di
verificare i dati di visualizzazione
dei video permettendo alle
aziende di verificare la reale efficacia delle loro campagne, non
solo per numeri assoluti ma
anche riguardo ad affinità di target. A maggio Google aveva
pubblicato uno studio sulla visibilità dei video online inserendosi
nell'infuocato dibattito sugli standard di viewability, dichiarando
che a fronte di una visibilità
media del 54% sulle pagine web
le pubblicità su YouTube staccavano qualunque altro tipo di formato con una media del 91% e
addirittura al 94% nel caso di device mobili (leggi l'articolo su
Brand News). Le proteste delle
aziende - alle quali per sapere
che il vino è buono non basta la
dichiarazione dell'oste - sono
state dunque ascoltate e secondo il quotidiano finanziario
entro la fine dell'anno dovrebbe
essere siglato un accordo con
società di validazione come
ComScore, DoubleVerify e Integral Ad Science.
Mondadori Publicité misura l'efficacia delle campagne stampa con un 'Desire Score'
Mondadori Publicité ha messo a
punto uno strumento per certificare
in tempo reale l'efficacia delle campagne stampa apparse sul settimanale Grazia. Sviluppato insieme
all'istituto di ricerca Iligo più i partner adn e AreYouNet.com, si tratta
di una sorta di barometro che stabilisce un punteggio, battezzato
"Desire Score", ricavato da cinque
indicatori: desiderabilità, coinvolgimento, passaparola,
singolarità e connessione all'attualità. Il campione è for-
mato da circa 1.800 lettrici aderenti al panel 'Grazia VIP' che
ogni mese vengono interrogate
su una piattaforma sviluppata
per l'occasione riguardo 20 delle
campagne uscite. I risultati verranno comunicati ai clienti due
settimane dopo l'uscita del numero. I dati ottenuti in tempo
reale serviranno inoltre ai commerciali per preparare il loro lavoro di vendita e proporsi
in modo più rilevante ai clienti.
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ITALIA
APP
Corriere della Sera, dal 10 settembre la nuova digital edition
Tra le novità, le pagine e gli articoli dell’edizione quotidiana del giornale aggiornate durante la giornata,
servizi ‘extra’ e per la prima volta nella storia del Corriere una rassegna stampa dei giornali concorrenti
Il Corriere della Sera annuncia con un video sul proprio
sito web il lancio della nuova digital edition.
La novità, che sarà disponibile dal 10 settembre, viene
spiegata dal vice direttore vicario del quotidiano Barbara Stefanelli. Consentirà, già dalle 3 del mattino, di
poter sfogliare le pagine dell’edizione quotidiana del
giornale, che durante tutta la giornata verranno aggiornate con le eventuali novità. Per leggere gli aggiornamenti, basterà sfiorare il simbolo ‘refresh’ presente sul
pdf del quotidiano. Ma non solo, gli articoli del quotidiano verranno arricchiti con degli approfondimenti
‘extra’ come ad esempio ‘In 20 minuti’, dove verranno
raccolti i principali fatti della giornata con “qualche
idea in più da condividere, magari in una cena tra
amici” ha detto Stefanelli.
Tra le altre novità la rassegna stampa; per la prima
volta il Corriere della Sera proporrà una sintesi del meglio di quanto apparso su giornali e siti italiani e internazionali.
GLOBAL
SOCIAL
Facebook avvia un test della nuova esperienza ads “immersive”
Facebook ha avviato un test della
nuova esperienza ads “immersive”,
annunciata durante lo scorso Festival
di Cannes.
Si tratta di un’esperienza per potenziare inserzioni già esistenti, con cui
le persone potranno interagire dopo
avervi cliccato.
È un’esperienza che può essere personalizzata. Gli esperti di marketing
possono infatti connettersi a un canvas composto da diversi formati pub-
blicitari e personalizzarlo utilizzando i
contenuti più funzionali ai loro obiettivi
di business, tra cui video, immagini,
testi e link esterni.L’esperienza viene
creata su Facebook ed è ottimizzata
per mobile, così da risultare più semplice per le persone.
“A giugno abbiamo condiviso la nostra idea di canvas creativo per gli
esperti di marketing, al fine di sviluppare esperienze “immersive”. Abbiamo recentemente iniziato a testare
questo prodotto all’interno di campagne pubblicitarie avviate da brand
come Gatorade, Michael Kors e Mr.
Porter. Non vediamo l’ora di osservare il modo in cui gli esperti di marketing utilizzeranno questo strumento
per creare esperienze coinvolgenti
per le persone e raggiungere i loro
obiettivi chiave, tra cui la brand affinity e la direct response” ha spiegato
Kelly Graziadei, Director of Ads Product Marketing di Facebook.
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RICERCHE
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GLOBAL
INSIGHT
Lo stereotipo dell’uomo ideale resiste alla globalizzazione
tecnologica. Vincono i brand attenti alle culture locali
L’idea che la tecnologia stia rendendo il mondo un villaggio globale con una cultura uniforme e
conforme è un inganno. Lo dimostra una ricerca qualitativa di TNS che rivela quanto valori e modelli varino a seconda di Paesi e culture quando si tratta di definire l’uomo ideale e quanto ciò
sia di vitale importanza per le marche. Perché una comunicazione che va alla grande in USA
non è detto che abbia lo stesso impatto in altri mercati.
Il pendolo tra globale e locale continua a oscillare e ora
sembra insistere su differenze e sfumature locali: lo sostiene una ricerca qualitativa di TNS secondo cui nello
scenario competitivo attuale un brand vincente è sempre più spesso quello che sa allinearsi nel modo più
efficace alle culture locali e quando comunica abbandona l’imperialismo del commercial unico. È vero che
più internazionali sono i brand più hanno bisogno di
‘global proposition’ e che Hollywood e internet hanno
reso il pianeta più piccolo, ma le culture nazionali rimangono forti e ciascuna di essa perpetua un distintivo
set di codici invisibili a chi ci si muove dentro. Basta
pensare a come l’ascesa, una volta inarrestabile, di
McDonald’s e KFC in Cina sia stata stoppata dall’avanzata di un gruppo di brand della ristorazione locale, segnala TNS.
La ricerca su quante sfumature abbia oggi l’uomo
ideale intende dare ai brand insight approfonditi attraverso un’analisi culturale comparata partendo non
tanto, o non solo, da come dovrebbe essere l’uomo
ideale dal punto di vista delle donne, quanto dall’approfondimento di come ci si attende che un uomo sia
in 6 domini sociologici. Questi sono stati definiti Embeddedness (quanto le radici di un uomo affondano
nell’ambiente in cui è nato/cresciuto); Modus Operandi
(come si muove all’interno della società); X Factor
(quali conoscenze e strumenti in suo possesso ne
fanno un uomo ideale); Ultimate Purpose (come si
muove tra mondo materiale e spirituale); Manliness vs.
femininity (come le donne percepiscono il ruolo dell’uomo); Manliness vs. other men (come esprime la pro-
Le caratteristiche dell’uomo ideale nei diversi paesi
Clicca sull’immagine per scaricare lo studio
pria identità quando si confronta con altri uomini).
La ricerca è stata condotta in 9 Paesi – Brasile, Cina,
Giappone, Germania, India, Italia, Russia, UK e USA
ed è ora in corso in altri mercati – e vuole gettare le
basi di una guida galattica per i brand globali che vogliano adattare la loro comunicazione con le audience
locali scattando una sorta di mega-istantanea alle società dei diversi mercati.
Per rendere l’idea, William Landel Mills, Global Qualitative Research Director, dice che il fatto che gli uomini
tedeschi non siano ossessionati come gli americani dal
bianco brillante dei loro denti non spiega solo perché
non è utile per un brand di dentifrici investire troppo in
comunicazione per l’ultimo sbiancante in Germania –
dove ci si fida più della naturalezza del sorriso di una
persona che di una dentatura perfetta -, ma anche tutta
una serie di differenze che ci sono, e resistono, tra questi due mercati in un’ampia gamma di categorie merceologiche.