Economia Applicata
Lezione 10
Prof. Giorgia Giovannetti
[email protected]
Giorgia Giovannetti
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Intro
Intro, elasticitá
Il concetto di mercato, esempi
richiami micro, curve dei costi
Domanda, equilibrio di mercato, statica comparata, curve dei costi
Curve dei costi, forme mercato: concorrenza, monopolio
ESERCIZI concorrenza, monopolio, curve dei costi, ricavi
forme di mercato: concorrenza imperfetta e economia del benessere
esercizi su forme di mercato
forme di mercato concorrenza imperfetta e oligopolio
Oligopolio, curva di domanda ad angolo, benessere, esternalità, beni pubblici
Introduzione teoria dei giochi
Primo compito
Vacanza pasqua
Vacanza pasqua
Soluzioni compito
vacanza
giochi Bertrand, Cournot, Stackelberg
giochi ripetuti, nozioni
Investimenti
Investimenti pubblici e privati
investimenti e incertezza
investimenti analisi costi benefici
esercizi su investimenti
Q&A
Lezione su crisi
esempi acqua e terra
secondo compito
Riassunto e piano lezione
 La distinzione tra le diverse forme di mercato
 La determinazione dell’equilibrio di concorrenza perfetta sia di
breve che di lungo periodo
 La descrizione del monopolio e la determinazione
dell’equilibrio
 La differenziazione dei beni e la concorrenza monopolistica:
determinazione dell’equilibrio di breve e di lungo periodo
 L’equilibrio in un oligopolio nel caso sia di collusione che di
non collusione
 Un confronto tra le implicazioni delle diverse forme di mercato
sul benessere sociale
Riassunto: quanta concorrenza deve
affrontare un’impresa?
Le forme di mercato sono distinte in base ai
seguenti parametri
• Grado di libertà con cui nuove imprese
possono entrare nell’industria
• Natura del prodotto
• Grado di controllo sul prezzo da parte delle
imprese
Riassunto: classificazione delle forme
di mercato
• All’estremo del massimo grado di concorrenza c’è la
concorrenza perfetta (completa libertà di entrata, prodotto
omogeneo, nessun grado di controllo da parte delle imprese
sul prezzo)
• All’estremo opposto c’è il monopolio (presenza di barriere
all’entrata, prodotto unico, massimo grado di controllo sul
prezzo da parte del monopolista)
• Situazioni intermedie sono date dalla concorrenza
monopolistica (libertà di entrata, prodotto differenziato) e
dall’oligopolio (barriere all’entrata, prodotto differenziato o
omogeneo, INTERAZIONE)
Riassunto: le ipotesi della concorrenza
perfetta
Le ipotesi fondamentali sono quattro
1.
2.
3.
Esiste un numero molto elevato di imprese
Il prodotto è omogeneo
C’è perfetta informazione
Le imprese e i loro clienti sono
price-takers
4. Esiste completa libertà di entrata e uscita
Riassunto: Equilibrio di breve periodo
1. Il prezzo di equilibrio
dell’industria, pe, si
determina in
corrispondenza
dell’intersezione tra la
domanda e l’offerta di
mercato
p
S
pe
D
Qe
Q
Riassunto: Equilibrio di breve periodo
2. L’impresa è price-taker →
la sua curva di domanda è
orizzontale in
corrispondenza di pe.
La condizione di massimo
profitto è data da
RMG=p=CMG
In corrispondenza
dell’equilibrio l’impresa
consegue un extraprofitto
(area tratteggiata)
p
CMG
CME
pe
pe= RME=RMG
qe
Q
Riassunto: Curva di offerta di breve
periodo
Nel breve periodo la curva di offerta dell’impresa coincide
con il tratto crescente della curva di costo marginale (nella
parte in cui questo è superiore alla curva di costo variabile
medio)
p
S
p3
p2
p1
p
CMG = S
CVME
D3
D2
D1
Q
q
Riassunto: L’equilibrio di lungo periodo
La presenza di extraprofitti incoraggia nuove imprese a entrare
nell’industria e/o quelle esistenti a produrre di più → si determina uno
spostamento della curva di offerta dell’industria che provoca una
diminuzione del prezzo fino a che le imprese otterranno solo profitti
normali
p
S1
SL
p
CMELP
p1
pL
D
Q
qL
q
Riassunto: Vantaggi della concorrenza
perfetta
• Il prezzo è uguale al costo marginale
• Nel lungo periodo le imprese ottengono
solo profitti normali → il prezzo è al
livello minimo possibile
• Le imprese inefficienti saranno costrette
a lasciare il mercato
Riassunto: L’equilibrio di lungo periodo
AC
MC
P
Impresa
AC
CM
MC
CMeP
Settore
Offerta, BP
Offerta LP
P*
D=RM=RMe
P*
D
q*
Q
Quantità
Quantità
Il mercato raggiunge un equilibrio di lungo quando l’impresa
rappresentativa ottiene solo i profitti normali, ossia nel punto di minimo
della Curva dei Cme di lungo periodo. La curva di offerta di lungo
periodo è allora orizzontale (se i costi sono identici per tutte le imprese).
Se l’espansione del settore facesse aumentare i prezzi dei fattori (ad
esempio il lavoro), allora la curva di offerta di lungo periodo non sarebbe
orizzontale ma inclinata positivamente.
Riassunto: Spostamenti della domanda
nel breve e nel lungo periodo
(a) Condizione iniziale
Mercato
Impresa
Price
Prezzo
CM CMeT
P1
P
Offerta di breve
P1
A
Offerta di lungo
Domanda, D1
0
Quantità
(impresa)
0
Q1
Quantità
(mercato)
13
Riassunto: Spostamenti della domanda
nel breve e nel lungo periodo
Risposta di breve
Mercato
Prezzo
Prezzo
Profitto
CM CMeT
B
P2
P2
P1
P1
Offerta di breve
A
Offerta di lungo
D1
0
Quantità
(impresa)
0
Q1 Q2
D2
Quantità
(mercato)
14
Riassunto: Spostamenti della domanda
nel breve e nel lungo periodo
Risposta di lungo periodo
Impresa
Prezzo
Mercato
Prezzo
CM
CMeT
P1
P2
P1
B
A
S1
C
S2
Offerta di
D lungo periodo
2
D1
0
Quantità
(impresa)
0
Q1 Q2 Q3 Quantità
(mercato)
15
Sintesi
•
In concorrenza perfetta l’impresa è price taker, quindi il suo ricavo è
proporzionale alla quantità prodotta
•
Il prezzo corrisponde al ricavo marginale e al ricavo medio
•
Il profitto è massimo per la quantità che eguaglia costo marginale e
ricavo marginale (e prezzo)
•
Nel breve periodo l’impresa sceglie di non produrre se il prezzo
è al di sotto dei costi medi variabili
•
Nel lungo periodo l’impresa esce dal mercato se il prezzo è al di
sotto dei costi medi totali
•
Se il numero delle imprese può variare liberamente, nel lungo
periodo il prezzo eguaglia il costo medio totale minimo e il numero
delle imprese cambia sino a che si realizza la situazione di profitto
nullo
16
Cosa succede quando sul mercato
opera una sola impresa?
 Si ha monopolio quando nell’industria opera una
sola impresa (anche se i confini di industria possono
essere arbitrari).
 Affinché un’impresa mantenga la propria
posizione di monopolista ci devono essere barriere
all’entrata sufficientemente elevate.
Riassunto: le Barriere all’entrata che
possono assumere forme diverse
1. Economie di scala
2. Economie di varietà
3. Differenziazione del
prodotto e fedeltà
alla marca
4. Costi inferiori per
l’impresa già
esistente
5. Proprietà o controllo
di importanti fattori di
produzione
6. Proprietà o controllo delle
reti di vendita al dettaglio
o all’ingrosso
7. Protezione legale
8. Fusioni e acquisizioni
9. Tattiche aggressive
10. Intimidazione
(queste ultime si basano su
una minaccia credibile di
comportamento aggressivo da
parte del monopolista)
Riassunto: La massimizzazione del profitto di
un monopolista
La curva di domanda dell’impresa
coincide con la domanda di mercato →
variando la quantità offerta l’impresa è in
grado di influenzare il prezzo
P
I profitti sono massimi nel punto in cui
CM=RM. La quantità da produrre sarà
Q1 ed il prezzo P1.
CM
Per Q1, RMe>CMe e l’impresa
ottiene extra-profitti
(area scura).
L’extraprofitto (area tratteggiata)
CMe è tanto più elevato quanto meno
elastica è la domanda
P1
CMe1
RM
CM=RM
Q1
D = RMe
Quantità
Le barriere all’entrata
impediscono a nuove
imprese di entrare nel
settore.
Un confronto tra concorrenza e
monopolio
1.
2.
Confronto tra equilibrio in
un’industria monopolista e in una
perfettamente concorrenziale
(assumendo che abbiano le stesse
configurazioni di costo)
nel breve periodo in concorrenza
perfetta si produce un bene in
quantità maggiore e a un prezzo
inferiore
nel lungo periodo in concorrenza
perfetta i prezzi sono al livello
minimo possibile
p
CMG
pm
pc
RMG
D
Qm Qc
Q
Confronto
• In concorrenza perfetta il costo marginale è sempre
uguale al prezzo.
• La soluzione di concorrenza perfetta assicura una
maggiore quantità venduta ad un minor prezzo e
perciò è superiore in termini di benessere alla
soluzione di monopolio
• Nel lungo periodo la libertà di entrata in un mercato
perfettamente concorrenziale spinge le imprese a
produrre nel punto di minimo della curva dei costi
medi . Il monopolista al contrario è protetto dalle
barriere all’entrata è quindi può mantenere i
prezzi ad un livello superiore al costo medio
minimo
Un confronto tra concorrenza e
monopolio
È probabile che le configurazioni di costo in concorrenza
perfetta e in monopolio non siano uguali
• I costi in monopolio possono essere superiori per via della
protezione derivante dalle barriere all’entrata che non
incentiva all’efficienza
• I costi potrebbero essere superiori in concorrenza perfetta
se il monopolista fosse in grado di sfruttare le economie di
scala
Un confronto tra monopolio e
concorrenza perfetta (1)
Supponete che tutte le imprese di un mercato concorrenziale
siano acquistate da un monopolista
Il mercato concorrenziale era in
P
Offerta BP
equilibrio nel punto A, la quantità
=CM
scambiata era Q1 ed il prezzo P1.
B
P2
A
P1
RM
Q2
Q1
Offerta LPPer il monopolista la Offerta LP è la
curva del costo marginale (di LP) CM
= CM LP LP, e la Offerta di BP rappresenta
D
quella del costo marginale (di BP) CM
Quantità
Il monopolista massimizza i propri profitti nel breve periodo nel punto in cui
RM=CM, ossia in P2Q2 (punto B).
Un confronto tra monopolio e
concorrenza perfetta (2)
Nel Lungo periodo….
P
OffertaBP
l’impresa può fare variare le
quantità di tutti gli input ...
=CM
P3
P2
C
B
A
P1
Offerta LP
= CMLP
MR
Q3 Q2
Q1
D
e fisserà la quantità da produrre
in base al criterio RM=CMLP,
ossia in P3Q3 (punto C).
Quantità
Quindi prezzi più alti e quantità nettamente inferiore al punto A
Mercati contendibili
L’esistenza di una minaccia di concorrenza ha un
effetto simile alla concorrenza effettiva e influenza la
determinazione del prezzo e della quantità di
equilibrio
Un mercato è perfettamente contendibile
quando i costi di entrata e di uscita sono nulli
Parola chiave: Mercati contendibili
• Rispetto al confronto tra monopolio e concorrenza alcuni
significativi avanzamenti nella ricerca sono stati realizzati
con la teoria dei mercati contendibili.
• Secondo questa teoria quello che rileva è la concorrenza
potenziale. Se un monopolio è protetto da elevate
barriere all’entrata allora sarà in grado di ottenere elevati
extra profitti anche nel lungo periodo senza timore di
subire l’effetto della concorrenza.
• Se invece un altro soggetto avesse la possibilità di
acquisire l’impresa monopolista, questa si comporterebbe
in modo più simile ad un’impresa concorrenziale
Mercati contendibili
• Un mercato è perfettamente contendibile se i costi di
entrata e di uscita da parte dei potenziali rivali che
usano la stessa tecnologia del monopolista sono nulli.
Nuove imprese possono entrare nel mercato, se vi sono
extra profitti.
• Basta la minaccia di tale esito per assicurare che l’impresa
già sul mercato terrà i prezzi al livello dei costi medi minimi.
• Una condizione essenziale al verificarsi della condizione dei
mercati contendibili è l’assenza di costi irrecuperabili
(sunk costs). Se il capitale iniziale (i costi fissi) può essere
trasferito, i costi di uscita saranno nulli ed i potenziali entranti
saranno disposti ad entrare effettivamente nel mercato
Parola chiave: monopolio
naturale
• Un settore ha rilevanti economie
di scala ed una domanda che ne
consente lo sfruttamento
P
• la curva LAC è continuamente
decrescente fino alla domanda
P1
LMC
• l’impresa più grande avrà un
vantaggio di costo rispetto a tutte
le altre
• .. e finirà per dominare il settore
LAC •
MR
Q1
D
Quantità
Questo è un MONOPOLIO
NATURALE
Riassunto: la discriminazione del prezzo
• Supponete che un monopolista abbia due diversi
gruppi di clienti
– con differenti elasticità della domanda
 esempio: chi viaggia in aereo per affari ha una diversa
reattività al prezzo rispetto a chi viaggia per turismo
• Il monopolista potrebbe incrementare i propri profitti
vendendo ai viaggiatori per affari ad un prezzo
maggiore.
• La discriminazione del prezzo è possibile solo
per quei beni che non possono essere rivenduti
 esempio: fornitura energia elettrica
La maggior parte dei mercati opera in una
situazione intermedia tra la concorrenza ed il
monopolio
• Un’impresa che opera in un mercato
imperfettamente concorrenziale
– si trova a fronteggiare una curva di domanda del
proprio prodotto inclinata negativamente
– e si rende conto che la quantità che potrà vendere
dipende dal prezzo che decide di fissare
Le ipotesi della concorrenza monopolistica
Caratteristiche principali
• 1. Il numero di imprese è piuttosto elevato. Ogni
impresa ha una quota relativamente piccola del
mercato e quindi le sue azioni non hanno grossa
influenza su quelle dei concorrenti. Non c’è
interazione strategica
• 2. C’è libertà di entrata nell’industria (= concorrenza
perfetta) e di uscita
• 3. Ciascuna impresa produce un bene differenziato
rispetto ai concorrenti. Può aumentare il prezzo
senza perdere tutta la domanda
– Esempi: i negozi di vendita al dettaglio
• Fiducia e conoscenza personale del negoziante
• Localizzazione (droghiere sotto casa)
• Effettiva diversità del prodotto
concorrenza monopolistica
In altre parole…..
1. I venditori competono per lo stesso gruppo di
consumatori
2. Grazie alla differenziazione del prodotto: ogni impresa
produce un prodotto leggermente diverso e ha perciò di
fronte una curva di domanda inclinata negativamente.
3. Libertà di entrata. Il n. di imprese si aggiusta fino a fare
tendere a zero il profitto.
Esempi: libri, dischi, film, ristoranti … e in fondo ogni
negozio al dettaglio!
Concorrenza monopolistica
• Ogni impresa occupa una nicchia del mercato. C’è una
sorta di monopolio locale.
• I consumatori potrebbero essere disposti a pagare anche
un prezzo più elevato pur di non doversi spostare per
acquistare il bene
In questo contesto come si giunge all’equilibrio
dell’impresa?
• Nel breve periodo l’impresa opera come un
monopolista. L’unica sostanziale differenza è che nel
caso della concorrenza monopolistica l’impresa
fronteggia una curva di domanda mediamente più
elastica che nel caso del monopolio
Concorrenza monopolistica
• Normalmente l’impresa realizza extra-profitti, il cui
ammontare dipende dai parametri della funzione di
domanda
• Se imprese ottengono profitti, nel lungo periodo
nuove imprese cercano di entrare nel mercato. In
questo modo le nuove imprese ridurranno la
domanda del bene delle imprese esistenti.
• Il processo continua fino a quando lo spostamento
della curva di domanda non è tale per cui il prezzo
di equilibrio è uguale al costo medio. In questa
situazione gli extra-profitti sono pari a zero
Breve periodo
Max Profitto:
CM = RM
In questo caso l’impresa
si limita a minimizzare la
perdita
La concorrenza monopolistica
• La curva di domanda si contrae
MC
P
AC
MC
fino a diventare tangente al
AC
costo medio AC.
• L’impresa realizza solo profitti
F
normali
P1=AC1
• L’impresa non opera al minimo
costo medio di LP
• Il prezzo è maggiore del costo
MR
Q1
D
marginale
Q
Caratteristiche:
-
Come nel monopolio,
prezzo > costo marginale
-
Come in concorrenza perfetta,
prezzo = costo medio totale
Differenze con la concorrenza perfetta:
1.
Le imprese di concorrenza
monopolistica operano al di sotto della
dimensione efficiente  capacità
produttiva in eccesso.
2.
P > CM  Le imprese avrebbero
interesse a espandere la produzione al
prezzo corrente perché otterrebbero
profitti!
Recap: Equilibrio di breve
periodo
La condizione di massimo
profitto è RM=CM
L’extraprofitto (area
tratteggiata) è tanto più
elevato quanto meno elastica
è la domanda → un’impresa
con un prodotto molto
differenziato può conseguire
elevati extraprofitti nel breve
periodo
p
CM
CME
pB
RM
pB
QB
Q
Recap: Equilibrio di lungo
periodo
L’esistenza di extraprofitti
incoraggia l’entrata di nuove
imprese nell’industria
In questo modo la domanda
delle imprese già esistenti si
riduce fino all’azzeramento
degli extraprofitti (cioè fino a
quando la domanda non è
tangente al costo medio)
CMGLP
p
CMELP
pB
pL
RMG
QL
Q
Recap: L’equilibrio di lungo
periodo, 2
p, r, m, c
m
c
pe
p= Rme
Qe
r
Q
• Come nel monopolio la curva di domanda è inclinata
negativamente (ma è più elastica) e il prezzo è maggiore
del ricavo marginale e del costo marginale
• Come nella concorrenza perfetta, nel lungo periodo
l’esistenza di alti profitti attira nuove imprese: il prezzo
cade fino ad eguagliare il costo medio
41
Concorrenza non di prezzo
In pratica le imprese che operano in concorrenza
monopolistica non si limitano a fissare il prezzo e
l’output, ma prendono decisioni anche su altre variabili
• Sviluppo del prodotto: offrire un prodotto
differenziato da quelli dei concorrenti, quindi un
bene caratterizzato da bassa elasticità
• Pubblicità: una pubblicità efficace provoca un
aumento della domanda e la rende più anelastica
Un confronto tra concorrenza
monopolistica e concorrenza perfetta
1.
2.
Confronto tra equilibrio di lungo
periodo in un’industria in
concorrenza monopolistica e in
una perfettamente concorrenziale
(assumendo che abbiano le
stesse configurazioni di costo)
in concorrenza monopolistica si
produce un bene in quantità
minore e a un prezzo superiore
(le imprese hanno un eccesso di
capacità produttiva: producendo
di più subirebbero una perdita)
non viene minimizzato il CMELP
p
CMELP
p2
p1
pcpL
pcmL
q2
q1
Queste differenze si attenuano all’aumentare dell’elasticità della domanda in
concorrenza monopolistica
Q
Riassumendo: Concorrenza
imperfetta
• Concorrenza monopolistica
– molte imprese che offrono prodotti che
sono stretti sostituti l’uno dell’altro
– ogni impresa ha un limitato grado di
potere decisionale sul prezzo.
• Oligopolio
– poche imprese
– ciascuna delle quali si rende conto che esiste
una forte interdipendenza.
Oligopolio
• Mercato con pochi produttori
• Consapevolezza che le azoni di ogni
concorrente (ad esempio la scelta del
prezzo) hanno effetto su tutti gli altri
• Un oligopolio può essere caratterizzato da
una collusione o da una competizione tra
le imprese
Oligopolio
• Due caratteristiche principali distinguono
l’oligopolio dalle altre forme di mercato:
• 1. L’interdipendenza strategica tra le
imprese che operano nel mercato
• 2. La presenza di barriere all’entrata
Oligopolio
• 1. Poiché nell’oligopolio ci sono poche imprese,
ognuna dovrà tenere conto delle azioni delle
altre. Le imprese sono strategicamente
interdipendenti: il profitto di un’impresa non
dipende più solo dalle proprie scelte ma anche
da quelle altrui
• Ad esempio se un’impresa decide di
abbassare il prezzo di vendita anche le
vendite delle altre imprese ne saranno
influenzate
Oligopolio
• Rispetto alle altre forme di mercato è quindi più
difficile prevedere l’effetto della variazione del
prezzo di un’impresa sulle quantità di prodotto
vendute dall’impresa stessa
• 2. Le barriere all’entrata sono simili a quelle che
caratterizzano il mercato di monopolio. La
dimensione delle barriere varia da mercato a
mercato.
L’oligopolio
• Le barriere all’entrata sono superabili.
• Nuove imprese possono entrare sul mercato,
ma debbono affrontare alti costi, o partire da una
posizione svantaggiata
– L’oligopolio è una caratteristica del paesaggio
economico odierno
– Poche imprese dominano le industrie, soprattutto nel
settore manifatturiero
– Circa 50 imprese producono circa il 15% dei beni
della manifattura nel mondo industrializzato
49
L’oligopolio collusivo
Le imprese oligopoliste saranno tentate di accordarsi
con le altre al fine di massimizzare i profitti congiunti
(comportandosi come un monopolista)
Equilibrio in oligopolio
collusivo
Un accordo collusivo
formale è noto come cartello
(definizione). Le imprese si
accordano e fissano un prezzo
per massimizzare i profitti
congiunti. Esse poi si
spartiscono il mercato tramite
l’assegnazione di quote (la cui
somma non può superare q1)
p
CMGcartello
Dato dalla somma
dei costi marginali
dei componenti
p1
RMGindustria
q1
Dindustria
q
In molti paesi i cartelli sono illegali. Le imprese allora possono
colludere in modo tacito
Collusione tacita
Vi sono diverse forme di collusione tacita
• Leadership di prezzo dell’impresa dominante
• Leadership di prezzo dell’impresa standard
• Fissazione del prezzo in base al costo medio
• Esistenza di un prezzo di riferimento
Caratteristiche dell’oligopolio
• La quota di mercato:
– nel settore poche imprese detengono una significativa quota di
mercato (e possono quindi influenzare i prezzi)
– Nel mondo esistono circa 150 imprese produttrici di automobili,
ma Ford e General Motors, insieme, producono un terzo dei
veicoli
• Operazioni su scala globale:
– Alcune imprese hanno impianti in varie parti del mondo e
possono spostare la produzione da un punto all’altro
• Integrazione verticale
– Molte imprese controllano diversi gradini del processo produttivo
(Intel produce anche schede madri, alcune industrie
automobilistiche possiedono imprese che producono materiale
elettrico ecc.)
53
Le cause dell’oligopolio
• Il progresso tecnologico diminuisce i costi di
produzione, ma solo se aumenta la scala della
produzione (chi non si ingrandisce è estromesso dal
mercato)
• Le nuove tecnologie richiedono impianti e macchinari più
grandi. Può succedere che la scala delle operazioni
efficiente cresca più rapidamente della domanda, per cui
rimane sul mercato un numero sempre più piccolo di
imprese.
– Es: se, per il progresso tecnologico, l’output di un’impresa
siderurgica efficiente sale di 50 volte, mentre la domanda sale di
10 volte, solo 1/5 delle imprese prima esistenti copre ora l’intera
domanda
54
Capitale fisso e meccanismi di
mercato
• L’accrescersi del capitale fisso rende meno pronto
l’aggiustamento del mercato
– È più difficile uscire dal mercato anche se si fanno perdite
– Finché si riesce a coprire i costi variabili conviene continuare a
produrre, perché si limitano le perdite
– Se in un settore è stato prodotto “troppo” (sovra-investimento) può
passare molto tempo (il periodo in cui gli impianti sono efficienti) prima
che la produzione diminuisca
– Se si è prodotto troppo poco (sotto-investimento) per produrre
significativamente di più bisogna aspettare la costruzione di nuovi
impianti
– Gli errori di previsione hanno conseguenze molto più gravi che nella
concorrenza perfetta
55
L’incertezza
• L’investimento è sempre fatto in condizioni di
incertezza
– Quando il capitale fisso è minore il periodo di
incertezza è breve
– Quando c’e un grande capitale fisso il periodo di
incertezza è lungo
– Il problema è sapere se la somma dei margini
operativi Dc’- Dc, alla fine del periodo di vita degli
impianti, sarà tale da coprire l’investimento iniziale
per il capitale fisso più profitti
– La vita del capitale fisso è spesso lunga
56
Definizioni: tipi di oligopolio
• Oligopolio concentrato
– Prodotto omogeneo
– Impianti di dimensioni grandi più efficienti di quelli
piccoli (economie di scala, esistenza di discontinuità
tecnologiche)
– La domanda è soddisfatta da un numero limitato di
grandi impianti
• Oligopolio differenziato
– Ogni impresa ha un proprio mercato
– Fedeltà della clientela all’impresa
– Diviene difficile farsi una clientela per le nuove
imprese (alte spese di pubblicità)
57
Profitti e oligopolio
• Nell’oligopolio permangano profitti più alti della
media anche nel lungo periodo, e quindi prezzi più
alti che in concorrenza
– L’altezza dei profitti dipende dall’altezza delle barriere all’entrata
– Oligopolio concentrato: una nuova impresa deve dotarsi di un
grande impianto→aumenta sensibilmente la produzione
→diminuisce il prezzo →si annullano i profitti
– Barriere all’entrata: ampiezza del mercato in rapporto alla
capacità produttiva degli impianti efficienti + elasticità della
domanda e tasso di crescita previsto per la domanda
58
Elasticità della domanda e barriere
all’entrata
S1
p
p*
p1
p2
S2
D1
D2
Q*
Q 2 Q1
Q
• Un nuovo impianto sposta la curva di offerta da S1 a
S2.
– Se la domanda è elastica la quantità scambiata cresce
molto (da Q* a Q1) e il prezzo diminuisce poco (da p* a p1)
– Se la domanda non è elastica (D2) la quantità scambiata
cresce poco (da Q* a Q2) e il prezzo decresce molto (da p*
a p1 )
59
Oligopolio differenziato
• Le barriere all’entrata sono legate alle spese per
conquistare la clientela
– Di grande importanza le spese per la pubblicità molto
alte quando si tratta di far conoscere un nuovo
marchio
– Spesso è la stessa pubblicità a creare la
differenziazione di prodotti peraltro molto simili
– “il nome del marchio è importante solo quando le
caratteristiche del prodotto non lo sono”
60
Il grado normale di utilizzo degli
impianti
• Le imprese fissano il prezzo e adeguano l’offerta
alla domanda
– Fanno previsioni circa il grado “normale” della
domanda e evitano di produrre il massimo possibile
– Lasciano un certo grado di capacità produttiva
inutilizzata per fronteggiare periodi di improvvisa
crescita della domanda
– Obiettivo: non perdere in questi casi quote consistenti
di mercato, per non favorire la concorrenza
61
La guerra dei prezzi
• Riduzione dei prezzi per mettere in difficoltà i
concorrenti
– Prezzo di eliminazione di lungo periodo: inferiore ai
costi + il profitto medio dell’impresa da eliminare –
questa non rinnova gli impianti
– Prezzo di eliminazione di breve periodo: inferiore ai
costi variabili
– Rare le guerre dei prezzi: possono avere effetti
rovinosi quando effettuate tra grandi imprese, molto
modesti quando sono eliminate le piccole
– La concorrenza è sulle vendite piuttosto che sui
prezzi (campagne promozionali, sconti ecc.)
62
La curva di domanda ad angolo (1)
Esaminiamo come
un’impresa percepisce la
propria curva di domanda in
un oligopolio
P
P0
Q0
Q
Essa osserva il proprio
prezzo ed il proprio livello
di output,
ma deve prevedere quale
sarà la reazione dei
concorrenti a qualsiasi
variazione del prezzo
La curva di domanda ad angolo (2)
L’impresa si aspetta che una propria
riduzione del prezzo sarà imitata anche dai
concorrenti, che interpretano questa
azione come un’azione aggressiva
P
P0
… allora la domanda, a seguito di
una riduzione del prezzo, sarà
inelastica.
La curva di domanda sarà
ripida per prezzi inferiori a P0.
D
Q0
Q
La curva di domanda ad angolo (3)
…ma i concorrenti non reagiranno
invece ad eventuali aumenti del prezzo
P
allora la domanda sarà
relativamente elastica per
prezzi al di sopra di P0.
P0
L’impresa ipotizza di
avere una curva di
domanda ad angolo
D
Q0
Q
La curva di domanda ad angolo (4)
P
Date queste ipotesi l’impresa prevede che i
propri ricavi si ridurranno sia nel caso di una
riduzione sia nel caso di un aumento del prezzo
allora la miglior strategia sarà quella
di mantener il prezzo a P0.
P0
D
Q0
I prezzi tenderanno allora ad
essere stabili, anche in presenza
di variazioni dei costi marginali
Q
La curva di domanda ad angolo, summary
$/Q
Se l’impresa alza il
prezzo le rivali non
reagiranno e la
domanda sarà
elastica
Fino a quando i costi marginali incontrano il ricavo
marginale nel tratto verticale, il prezzo e la quantità
rimarranno costanti
C’’
C’
P*
Se l’impresa
riduce il prezzo le
rivali reagiranno
e la domanda
sarà rigida
D
Quantità
Q*
R’
67
La curva di domanda a angolo
•
•
Anche in assenza di
collusione i prezzi in
oligopolio possono
rimanere stabili
È probabile che abbassando
il prezzo un oligopolista non
guadagni quote di mercato
perché i rivali faranno
altrettanto nel timore di
perdere clienti
Al contrario, se alza il
prezzo, l’oligopolista
perderà molti clienti dal
momento che i suoi rivali
non lo seguiranno per
accaparrarsi parte della sua
quota di mercato
p
p1
D
q1
q
L’oligopolio e i consumatori
SVANTAGGI
• Prezzi elevati
• Può esservi un non pieno
sfruttamento delle
economie di scala
• Maggiore ricorso alla
pubblicità
VANTAGGI
• L’extraprofitto può essere
usato per investire in
ricerca e sviluppo
• La concorrenza non di
prezzo attraverso la
differenziazione di
prodotto consente una
maggiore scelta per i
consumatori