Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle” Struttura del preamplificatore di carica Lodovico Ratti I.N.F.N. Sezione di Pavia, 26 ottobre 2004 SOMMARIO Blocchi di base di un preamplificatore di carica Stadio di guadagno Stadio di uscita Generatori di corrente e riferimenti di tensione Reti di retroazione per il ripristino della carica Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Canale di lettura Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Preamplificatore (schema a blocchi) Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Caratteristiche I-V nel MOSFET In regione di sottosoglia − qVDS qV ID = ID0exp GS 1 − exp , nkT kT VGS < Vth In regione di triodo W 1 2 ( ) V − V V − VDS , GS th DS L 2 < VGS − Vth , VGS > Vth ID = µCOX VDS ID0=corrente di saturazione inversa q=carica elementare n=fattore di non idealità k=costante di Boltzmann T=temperatura assoluta Vth=tensione di soglia µ=mobilità dei portatori COX=capacità specifica dell’ossido di gate W,L=larghezza, lunghezza di gate λ=parametro di modulazione del canale In regione di saturazione ID = VDS 1 W 2 µCOX (VGS − Vth ) (1 + λVDS ), 2 L ≥ VGS − Vth , VGS > Vth Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Modello per piccoli segnali del MOSFET Transconduttanza: gm = ∂ID ∂VGS CGS, CGD=capacità di overlap e capacità verso il canale In regione di debole inversione: gm = ID kT n q Resistenza di uscita: In regione lineare: In regione lineare: W = µCOX (VGS − Vth − VDS ) L −1 W gm = µCOX VDS L rDS In regione di saturazione: In regione di saturazione: gm = µCOX W (VGS − Vth ) = 2 µCOX W ID L L rDS ∂I = D ∂VDS rDS = 1 λID Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 −1 Stadio di guadagno Caratteristiche I-V nel BJT In regione attiva diretta: qV IC = IC0exp BE kT IC0=corrente di saturazione inversa q=carica elementare k=costante di Boltzmann T=temperatura assoluta IE = IC + IB , IC = βFIB , IC = α FIE Transconduttanza gm = qI ∂IC = C ∂VBE kT β=guadagno di corrente ad emettitore comune α=guadagno di corrente a base comune VA=tensione di Early CBE, CBC=capacità di diffusione e di giunzione Resistenza di uscita −1 rCE ∂I V = C = A IC ∂VCE Resistenza di ingresso −1 ∂I β rπ = B = gm ∂VBE Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Caratteristiche I-V nel JFET In regione di triodo: 2 VGS VDS VDS − − , ID = IDSS 21 − V V V PO PO PO 1 W 2 IDSS = µCG VPO , VDS < VGS − VPO 2 L In regione di pinch-off: 2 VPO=tensione di pinch-off µ=mobilità dei portatori CG=capacità specifica gate canale W=largezza di gate L=lunghezza di gate λ=parametro di modulazione del canale CGS, CGD=capacità gate-canale V ID = IDSS 1 − GS (1 + λVDS ), VPO VDS ≥ VGS − VPO Transconduttanza gm = ∂ID W = 2 µCG ID ∂VGS L Resistenza di uscita rDS ∂I = D ∂VDS −1 = 1 λID Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Uno stadio di guadagno richiede: •un generatore di corrente comandato in tensione •un nodo ad alta impedenza Forma più semplice di stadio di guadagno: amplificatore invertente con carico passivo Amplificatore a MOSFET v out = −gm (R//rDS ) vin Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Amplificatore a BJT v out = −gm (R//rCE ) vin Realizzabile anche con i dispositivi complementari (FET a canale P, BJT PNP) Si osservi che, sia nel caso dell’amplificatore a MOS, sia per quello a BJT: v out q < E v nkT in (n=1 per il BJT) Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno L’amplificatore a carico passivo non è utilizzato nella pratica per diverse ragioni: • ha guadagno limitato • non è del tutto compatibile con le tecnologie monolitiche Amplificatore invertente con carico attivo Ingresso a NMOS Ingresso a PMOS Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Il guadagno di piccolo segnale in continua cresce al decrescere della corrente stazionaria A= v out = −gm1 (rDS1 //rDS2 ) = vin W1 W ID 2µ1COX 1 L1 L1 = ID (λ1 + λ2 ) ID (λ1 + λ2 ) 2µ1COX Per bassi valori di ID il guadagno in DC diviene indipendente dalla corrente (M1 entra in regione di sottosoglia) A= v out 1 =− kT vin (λ1 + λ2 ) n q Comportamento in frequenza A (s ) = −gm1 (rDS1 //rDS2 ) C2=capacità verso il substrato e capacità tra gate e drain di M2 1 , τ P = (CGD1 + C2 )(rDS1 //rDS2 ) 1 + sτ P Prodotto banda-guadagno GBW = 1 2πτ P A= 1 gm1 = 2π CGD1 + C2 W1 ID L1 CGD1 + C2 2µ1COX Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno L’amplificatore invertente con carico attivo soffre del problema dell’amplificazione della capacità CGD1 per effetto Miller i = sCGD1 [1 + gm1 (rDS1 //rDS2 )]vin = sCGD1 (1 + A ) Dal punto di vista del segnale, tutto va come se all’ingresso ed all’uscita dell’amplificatore fossero presenti le capacità CGD1,in e CGD1,out di valore CGD1,in = CGD1 (1 + A ), CGD1,out = CGD1 (1 + A ) ≈ C A GD1 Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Il problema può essere risolto con l’impiego di un amplificatore in configurazione cascode E’ costituito da un dispositivo a source comune connesso ad un transistore a gate comune Ingresso a NMOS Ingresso a PMOS Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Anche in questo caso il guadagno di piccolo segnale a bassa frequenza cresce al decrescere della corrente stazionaria A= v out = −gm1rDS3 = vin 2µ1COX W1 L1 ID λ3 Il basso guadagno tra l’ingresso ed il nodo D AD = vD g W1L 2 = − m1 = − vin gm2 W2L 1 garantisce l’attenuazione dell’effetto Miller Comportamento in frequenza τ D = C 4 + C2 1 + τ out g β gm1 (ZD //rDS1 ) ≈ C 4 + C2 1 + m1 , gm2 g g m2 m2 C2=capacità tra gate e source e tra source e substrato di M2 e capacità tra drain e substrato di M1 C3= capacità tra gate e drain e tra drain e substrato di M2 e M3 = (rDS3 //ZX )C3 ≈ rDS3C3 , τ out << τ D Prodotto banda-guadagno GBW = 1 2πτ P A= 1 gm1 = 2π C3 2µ1COX W1 ID L1 C3 Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno L’analisi degli schemi che seguono dimostra la validità delle approssimazioni adottate v x = ixrDS1 + (ix + gm2vD )rDS2 vD = ixrDS1 v Zx = x = rDS1 + rDS2 (1 + gm2rDS1 ) ≈ rDS1gm2rDS2 ix vD = iDrDS3 + (iD − gm2 vD )rDS2 ZD = β vD 1 rDS3 1 + = ≈ iD gm2 rDS2 gm2 Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Negli amplificatori sin qui esaminati, il guadagno dipende dalla resistenza di uscita Zout = Z1 //Z2 = rDS1 //rDS2 Zout = Z1 //Z2 = rDS3 //rDS1gm2rDS2 A = −gm1Zout = −gm1 (rDS1 //rDS2 ) A = −gm1Zout = −gm1 (rDS3 //rDS1gm2rDS2 ) ≈ −gm1rDS3 Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Un modo per incrementare il guadagno consiste nell’aumentare la resistenza vista nel ramo con impedenza più piccola Amplificatore in configurazione cascode con carico cascode La resistenza di uscita è data dalla connessione in parallelo di due strutture cascode Guadagno in continua A= v out 1 2 = −gm1 (rDS1gm2rDS2 //rDS4gm3rDS3 ) = − (gmrDS ) vin 2 per gm1 = gm2 = gm3 = gm e rDS1 = rDS2 = rDS3 = rDS4 = rDS Se si tiene conto della dipendenza di gm ed rDS dalla corrente stazionaria A= 1 (gmrDS )2 ∝ ID-1 2 In regione di sottosoglia A= v out 1 =− 2 vin kT 2 n λ q Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Una versione migliorata dell’amplificatore in configurazione cascode con carico cascode si può ottenere aumentando la corrente nel solo dispositivo di ingresso Guadagno di piccolo segnale A= g (I + I ) v out 2 = − m1 M4 M6 gmrDS , dove 2 vin gm1 (IM4 + IM6 ) = 2µ1COX W1 (IM4 + IM6 ) = gm1 (IM4 ) 1 + IM6 L1 IM4 Per IM6=3IM4, gm1 = 2 ⋅ gm1 (IM4 ) Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di guadagno Nell’amplificatore in configurazione a cascode ripiegato, il ramo di uscita ed il ramo di ingresso sono separati. Le correnti nei due rami possono essere regolate in maniera indipendente Il drain dell’elemento di ingresso ha a disposizione un più ampio intervallo di tensioni Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di uscita Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di uscita Lo stadio di uscita ha il compito di fornire all’amplificatore una bassa resistenza in uscita, in maniera tale che il segnale possa essere riportato sul carico senza perdita di guadagno Il source follower rappresenta lo schema più semplice di stadio di uscita Differenza di livello tra ingresso ed uscita VGS1 = Vth,1 + 2ID1 W µCOX 1 L1 Guadagno in continua A= Resistenza di uscita Ζουτ = v out g m1rDS1rDS2 = ≈1 v in g m1rDS1rDS2 + rDS1 + rDS2 rDS1rDS2 1 ≈ gm1rDS1rDS2 + rDS1 + rDS2 gm1 Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Stadio di uscita L’impedenza di uscita può essere migliorata utilizzando una rete di feedback locale Ζουτ = Il source follower (standard e con rete di feedback locale) è uno stadio in classe A Il carico viene pilotato in maniera asimmetrica Isink ≤ IM2 rDS2 1 ≈ gm1rDS2 (1 + gm4rDS3 ) gm1gm4rDS3 Stadio di uscita Lo stadio push-pull fornisce bassa impedenza di uscita ed è in grado di pilotare il carico in maniera simmetrica Ζουτ = 1 gm1 + gm2 I transistori M1 ed M2 devono essere dimensionati in maniera tale che la resistenza di uscita sia il più possibile lineare Una differenza tra IM1 ed IM2 è espressione di una resistenza di uscita finita Iout = IM1 − IM2 = µnCOX Affinché il termine in ∆V2 scompaia deve essere IM1 = µnCOX W1 (Vov.n + ∆V )2 , Vov.n = VGS1 − Vth1 2 L1 IM2 = µpCOX W2 (Vov.p − ∆V )2 , Vov.p = VSG2 − Vth2 2 L2 V 2 W1 Vov.n 1 + ∆V 2 1 − ov.n ∆V 1 + L1 Vov.p 2 Vov.p Vov.n = Vov.p ⇒ µn W1 W = µp 2 L1 L2 Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Generatori di corrente Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Generatori di corrente Lo specchio di corrente consente di riprodurre una corrente nel ramo di un circuito sfruttando la presenza di una corrente di riferimento IRef = IM1 = µnCOX W1 (VGS1 − Vth )2 (1 + λVDS1 ) 2 L1 Iout = IM2 = µnCOX W2 (VGS1 − Vth )2 (1 + λVDS2 ) 2 L2 Nell’ipotesi che λ≈0 Iout W2 L 2 = IRef W1 L 1 Limitazioni: modulazione della lunghezza di canale (Zout=rDS2=1/λIout) mismatch geometrico e tecnologico Possibili soluzioni scomposizione dei transistori con W grande in un numero N di dispositivi più piccoli ed interdigitati tra loro Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Generatori di corrente I MOSFET sono stati divisi in dispositivi con larghezza più piccola Struttura interdigitata Un elemento di M1 ed uno di M2 agli estremi dello stack Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Generatori di corrente Lo specchio di corrente in configurazione cascode e lo specchio di Wilson consentono di aumentare l’impedenza di uscita del generatore Wilson current mirror Zout = g 1 + rDS3 1 + m3 (1 + gm1rDS1 ) gm2 gm2 Cascode current mirror Zout = rDS2gm3rDS2 Limitazioni: ridotta dinamica di uscita ridotta dinamica di uscita sistematico mismatch tra Iref e Iout Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Generatori di corrente La disponibilità di dispositivi JFET nella tecnologia consente di realizzare generatori di corrente estremamente semplici Iout = IDSS = W 2 1 µCG VPO 2 L 2 Iout Impedenza di uscita V = IDSS 1 − GS , VPO Zout = rDS = VGS = IoutR 1 λIout Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Riferimenti di tensione Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Riferimenti di tensione Un semplice riferimento di tensione può essere realizzato con un partitore di tensione µnCOX W1 (VDS1 − Vth1 )2 = µnCOX W2 (VDS2 − Vth2 )2 2 L1 2 L2 VDS1 + VDS2 = E La tensione V1 è pari a V1 = VDS1 = α1 α V − α 2 Vth2 E + 1 th1 , con α1 + α 2 α1 + α 2 α1 = W1 W2 e α2 = L1 L2 µ C (E − Vth1 − Vth2 ) I = n OX 2 2 L L 1 2 W + W 1 2 2 La corrente nel circuito è pari a Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Riferimenti di tensione Il comportamento del partitore di tensione è legato alla stabilità delle tensioni di alimentazione Per limitare questi effetti si può impiegare un dispositivo chiuso a diodo polarizzato mediante una corrente di riferimento V1 = Vth1 + IB µnCOX W1 L1 In questo caso la stabilità di V1 è legato alla stabilità della corrente IB Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Schemi completi di amplificatori Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Schemi completi di amplificatori Amplificatori invertenti in configurazione cascode Ingresso a NMOS Ingresso a PMOS Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Schemi completi di amplificatori Amplificatori invertenti in configurazione a cascode ripiegato Ingresso a NMOS Ingresso a PMOS Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Schemi completi di amplificatori Amplificatori invertenti in configurazione cascode Ingresso a BJT NPN Ingresso a BJT PNP Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica In un preamplificatore di carica, le reti di ripristino svolgono alcuni compiti essenziali: consentono di stabilizzare il preamplificatore di carica alle basse frequenze forniscono un percorso conduttivo alla corrente di polarizzazione del rivelatore ed all’eventuale corrente di polarizzazione all’ingresso del circuito consentono di ripristinare (in maniera periodica o continua) nell’amplificatore le condizioni antecedenti all’arrivo del segnale di carica Criteri di scelta: • compattezza • rumore • adeguamento a variazioni nella corrente di leakage del rivelatore • frequenza di accadimento degli eventi Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica La rete di retroazione più semplice è costituita da un resistore RF in reazione al condensatore CF. Risposta alla delta v out (t ) = Q t exp - , τ = R FCF CF τ Densità spettrale di rumore associata ad RF diF2 4kT = df RF Una soluzione di questo tipo è compatibile soltanto con la realizzazione di circuiti a componenti discreti su scheda stampata. I resistori realizzati in tecnologia monolitica • hanno resistenza di precisione limitata • sono relativamente ingombranti (tanto più quanto maggiore è la resistenza) Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica In tecnologia monolitica, il ripristino della carica può essere effettuato mediante un interruttore analogico in parallelo al condensatore di reazione. Nell’ipotesi che l’interruttore si comporti in maniera ideale, il condensatore CF viene istantaneamente scaricato alla chiusura dell’interruttore La soluzione è a minima occupazione d’area. Il segnale all’uscita del preamplificatore può essere inviato ad un formatore oppure prelevato direttamente da un circuito campionatore. Problemi: iniezione di carica, clock feedthrough e rumore kT/C Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Iniezione di carica: quando il transistore è acceso, un canale deve esistere all’interfaccia ossido-silicio; nell’ipotesi che sia Vin=Vout la carica totale nello strato di inversione è Qch = WLC OX (VDD − Vin − Vth ) Quando il transistore si spegne, la carica esce dal canale attraverso i terminali di drain e di source. La carica iniettata dal lato destro viene integrata nella capacità CH. La variazione della tensione in uscita è ∆V = WLC OX (VDD − Vin − Vth ) 2CH Clock feedthrough: l’interruttore MOS accoppia le transizioni del segnale di clock al condensatore di campionamento attraverso le capacità di overlap L’errore sulla tensione di uscita è ∆V = VCLK WC ov WC ov + CH Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Soluzioni: uso di un transistor dummy ∆q1 = W1L 1COX (VCLK − Vin − Vth ) 2 ∆q2 = W2L 2COX (VCLK − Vin − Vth ) ∆q1 ∆q2 Affinché sia ∆q1=∆q2 si può scegliere per esempio L 2 = L1 , W2 = W1 2 Questa scelta funziona anche per la soppressione del clock feedthrough ∆V = − VCLK + VCLK W1C ov + W1C ov + CH + 2W2C ov 2W2C ov =0 W1C ov + CH + 2W2C ov Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica uso di interruttori complementari ∆q1(e − ) Affinché sia ∆q1=∆q2 deve essere ∆q2 (h+ ) ( W1L 1COX (VDD − Vin − Vthn ) = W2L 2COX Vin − Vthp ) Dunque, fissata la geometria dei transistori, la cancellazione dell’iniezione di carica può avvenire solo per un certo valore della tensione di ingresso. Il circuito non è in grado di fornire una completa cancellazione neppure del clock feedthrough, poiché in generale, le capacità di overlap dei transistori a canale P sono diverse da quelle dei transistori a canale N Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Rumore kT/C: la resistenza rON dell’interruttore introduce rumore termico all’uscita; quando l’interruttore si apre, il rumore rimane immagazzinato all’uscita del circuito Il valore quadratico medio del rumore all’uscita è dato da 2 rON 4kT 4kT 1 v = ∫ df = 2 rON 1 + ω2rON CF2 CF 2π 0 2 n +∞ +∞ kT 1 dx = ∫0 1 + x2 CF I problemi di iniezione di carica, di clock feedthrough e di rumore kT/C possono essere attenuati con tecniche di correlated double sampling Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Il ripristino della carica può essere ottenuto mediante uno stadio a transconduttanza, ovvero un circuito che genera una corrente di segnale proporzionale alla tensione al suo ingresso iout,g = Gmvin,g = Gmv out Risposta alla delta v out (t ) = Q C t exp - , τ = F CF Gm τ Si osservi che il transconduttore ideale si comporta come un resistore RF di resistenza RF = 1 Gm Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica L’analisi di piccolo segnale (nell’ipotesi che M3 ed M4 siano identici, e che lo siano pure M1 ed M2) fornisce i seguenti risultati i1 = gm1 vin,g i2 = gm1 2 vin,g 2 iout,g = i1 + i2 = gm1vin,g = Gmvin,g In realtà la relazione tra la corrente di drain e la tensione tra drain e source è di tipo quadratico 2 ID = BVov , B= 1 W µC OX , L 2 Vov = VGS − Vth 2 Se i è la corrente differenziale dovuta ad una tensione differenziale vin,g Si osservi che BI = v v I + i = B Vov + in,g , I − i = B Vov − in,g 2 2 i1 = i2 = i = vin,g BI 1 − 2 B vin, g 4I gm1 2 Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 2 Reti di retroazione per il ripristino della carica Sorgenti di rumore nel transconduttore dib2 = 4kTΓgm3 , df di2a = 4kTΓgm1 df La densità spettrale di rumore associata al transconduttore è data da din2 = 8kTΓ (gm1 + gm3 ) df Per gm1=gm3 Il generatore di rumore equivalente può essere rappresentato come un generatore di corrente in parallelo al transconduttore din2 4kT = 16kT ΓGm = 4Γ df RF Si osservi che in assenza di segnale, la tensione all’ingresso del transconduttore (e dunque all’uscita del preamplifcatore di carica) tende ad uguagliare la tensione di riferimento Vref Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Nella configurazione del tipo a resistenza ridotta (R-scaling) una resistenza di piccolo valore viene utilizzata per generare una corrente che, attenuata mediante uno specchio di corrente, viene impiegata come corrente di ripristino i2 = 1:N v out v , i3 = out R N ⋅R i3 i2 Risposta alla delta v out (t ) = Q t exp - , τ = CFR eq = CFN ⋅ R CF τ Si osservi che, in assenza di segnale, l’uscita dell’amplificatore assume il valore necessario affinché sia v out = N ⋅ Idet R Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Sorgenti di rumore nella rete di ripristino 1:N diR2 4kT , = df R 2 diM2 = 4kTΓgm2 , df 2 diM3 = 4kTΓgm3 df Grazie allo specchio di corrente, la densità spettrale di rumore associata alla resistenza R viene riportata all’ingresso attenuata di un fattore N2 2 diR, in df = 4kT R ⋅ N2 Per quel che riguarda il rumore nel canale dei MOSFET M1 ed M2 gm3 = 2µ COX 2 diM3, in df W2 Idet , L2 gm2 = 2µ COX di2 = M3 = 4kTΓgm3 , df 2 diM2, in df = N ⋅ W2 N ⋅ Idet = N ⋅ gm3 L2 2 2 1 diM2 1 diM3 = N2 df N df Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Il ripristino della carica può essere ottenuto mediante una configurazione con limitazioni in termini di slew-rate (slew-rate limited) In assenza di segnale M1 opera in zona lineare, con Vout≈Vin (Ibias è molto piccola e la tensione di saturazione di M1 è pure molto piccola) All’arrivo di un segnale (a t=t0), M1 entra in zona di saturazione e specchia la corrente Ibias v out (t ) = Q Ibias − t, t > t 0 CF C F La scarica prosegue linearmente finché M1 non torna in zona di triodo Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica In presenza di segnale il transistore M1 opera in saturazione e riproduce la corrente Ibias secondo il fattore di specchio I contributi di rumore provenienti da M1, M2 e dal generatore di corrente Ibias possono essere riferiti all’ingresso del preamplificatore 2 diN, in df = 2 di2 diM1 g di2 + m1 M2 + b df gm2 df df Questa rete di ripristino è adeguata per applicazioni in cui si richieda una conversione tensione-tempo Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica In quelle tecnologie in cui siano disponibili dispositivi FET a giunzione è possibile adottare una tecnica di ripristino che sfrutta la corrente nella giunzione gate-canale in polarizzazione diretta In assenza di segnale, la corrente di leakage del rivelatore viene compensata dalla corrente nella giunzione gate-canale Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Esempio: preamplificatore di carica realizzato con soli JFET a canale N Ripristino resistivo Ripristino non resistivo Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Alle basse frequenze In presenza di segnale v out R1 = −gm1R bias 1 + vin R2 v out = −gm1R vin R >> R bias , R >> g-1 m2 gm2R bias >> 1 Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Dal punto di vista del rumore, il vantaggio offerto da questa tecnica di ripristino della carica consiste principalmente nella soppressione del contributo di rumore parallelo associato alla resistenza di reazione Va comunque tenuto conto del rumore granulare nella corrente di gate del dispositivo di ingresso Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica L’uso di una rete di ripristino a singolo MOSFET in saturazione, consente all’amplificatore di avere una elevata adattabilità alla corrente di leakage del rivelatore Vout1 ≈ Vbias − VT1 + M1 M2 Qdet vin1 2 L1 (Idet + IB ) µC OX W1 La risposta del circuito (vout1) ha forma dipendente dall’ampiezza della carica in ingresso (Qdet) a causa della caratteristica I-V di M1 Qinj v out1 vin2 v out2 Vout1 (t ) ≈ 2(VGS1 − VT1 ) t CF ( ) 2 V V 1 exp g − − GS1 T1 C m1 + 1 Qdet F La rete di compensazione agisce in maiera tale da ridurre le non linearità nel segnale; inoltre Qinj = N ⋅ Qdet Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Reti di retroazione per il ripristino della carica Sorgenti di rumore nella rete di ripristino: rumore nella corrente di canale di M1 ed M2 e rumore termico in Rf Il rumore parallelo dovuto alla rete di ripristino, riferito all’ingresso del primo amplificatore, è dato da din2 g 1 + = 4kT gm1 + m2 df N2 N2R f Per N sufficientemente elevato i contributi di rumore dovuti ad M2 ed Rf possono essere trascurati Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 Bibliografia Corso Nazionale di Formazione “Elettronica di front-end per i rivelatori di particelle”, Pavia, 26 ottobre 2004 • B. 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