som m ario - Istituto Italiano del Rame

Rame Notizie
Periodico trimestrale - N. 29, anno XI, III trimestre ’98
Direttore responsabile: Ruggero Revelli
Redazione: Vincenzo Loconsolo
Direzione, redazione: IIR
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Spedizione in A.P. - 45%- art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Milano
Di questo numero sono stati stampati 20.000 esemplari da:
Coop. Grafica Bergamasca srl - Almenno S. Bartolomeo (BG)
Registrazione del Tribunale di Milano n. 699 del 19/10/87
Prezzo di un singolo fascicolo: Lire 5.000
Abbonamento annuo Italia (4 numeri): Lire 20.000
(tramite versamento sul c/c postale n. 34723205, intestato
a Consedit sas). L’abbonamento decorrerà dal primo
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EDITORIALE
Rame e cultura
ARCHITETTURA
Una nave di rame per un viaggio “possibile” nella tradizione di una città
PERSONAGGI
Medaglia di rame a Lennart Gustafsson
COPERTURE & LATTONERIA
Ecrc NewsLetter - Il cantiere del mese - Centro Formazione Lattonieri
ARCHITETTURA
Il rame: forma e materia dell’architettura contemporanea
ARCHITETTURA
Natuzzi Americas: un design tutto italiano per una “sfida” al solito
AZIENDE
Forme classiche e nuove geometrie
NOTIZIARIO
Arte del rame (42) - Manuale del tubo di rame (43) - Saldatura (44)
PROFESSIONE RAME 8
sommario
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ue nuove realizzazioni di coperture, rivestimenti di facciate e infissi in rame e leghe di
rame caratterizzano a livello internazionale l’architettura del 1998.
Renzo Piano, col suo Museo di Amsterdam, a for- E
ma di nave, interamente rivestita di rame preinverdito, interpreta la spinta del sapere (non è un mu-
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Rame
e cultura
seo un concentrato di cultura?), sempre proteso a
nuovi lidi. Mario Bellini, a Hight Point, negli Stati
Uniti, ha costruito la nuova sede Natuzzi per
l’America, anch’esso in forma di nave. Spirito in
questo caso più vicino all’aspetto commerciale ma
non è il design, appunto, cultura resa disponibile
ad un largo pubblico?
Forme nuove: non è solo l’allitterazione a riunire i
due termini. Mare come elemento di unione (trasporti), per tanti versi tributari del rame e delle sue
leghe per la loro resistenza alla corrosione.
Si narra che la ragione fondamentale della vittoria
di Nelson a Trafalgar fosse consistita nel rivestimento di rame della flotta inglese, che assicurava
loro maggior velocità e maneggevolezza a causa
delle proprietà batteriostatiche del metallo rosso
(motivo non secondario della scelta del rame nella
nuova monetazione in Euro), come pure nelle reti
dell’acqua potabile e dell’acqua calda di consumo.
Nel campo della formazione professionale dei futuri lattonieri, specializzati nel settore del rame, segnaliamo che Regione Lombardia, Ministero del
Lavoro e Unione Europea hanno approvato un
corso della durata di 500 ore (teorico-pratiche) che
si svolgerà a partire dal 23 novembre 1998 presso il
Centro di Formazione Professionale “Maria
Belloni”, in via Bellami, 3, Milano.
Il corso è riservato a giovani immigrati, disoccupati, in età tra i 18 e i 32 anni, in possesso di un regolare permesso di soggiorno e con una discreta conoscenza della lingua italiana.
Per ulteriori informazioni: “Fondazione Luigi
Clerici” tel. 02 416363, “Istituto Italiano del
Rame” tel. 02 89301330.
Ruggero Revelli
Rame notizie
III trimestre 1998 • 3
Il rivestimento in rame posato con la tecnica della doppia aggraffatura
con degli inserti a bande allargate appositamente progettati
A R C H I T E T T U R A
Una nave di rame
per un viaggio “possibile”
nella tradizione di una città
Il disegno del nuovo
Museo della Scienza e
della Tecnologia
progettato dall’architetto
Renzo Piano, per la città
di Amsterdam riconduce
alla prua di una
gigantesca nave. Visibile
da molti luoghi, è per la
città il simbolo di uno
slancio verso il futuro
L
a città di Amsterdam, con il
nuovo Museo della Scienza e
della Tecnologia progettato dall’architetto Renzo Piano, si è arricchita,
oltre che di un centro culturale, anche
di un simbolo di riconoscimento del
proprio dinamismo e della propria modernità. L’edificio, la cui forma monolitica riconduce alla prua di una gigantesca nave, è visibile da molti luoghi della
città e, per contrappunto, la città stessa
risulta visibile dalla terrazza del museo,
consolidando il legame tra le due entità.
Il progetto, collocato nella zona del porto al di sopra del tunnel che collega il
centro della città con l’isola di Prinsen, è
stato volutamente affiancato al pre-esistente Museo Navale Nazionale con il
preciso intento di generare un’area di
attività culturali che sia di forte richiamo
per i visitatori della capitale.
Il sito originario è sostanzialmente una
banchina portuale con la problematica
aggiuntiva dell’ingresso del tunnel stradale, che proprio in quel punto si immerge nel sottosuolo.
L’idea del progetto nasce dal tratto della matita dell’architetto che, osservando
il luogo da una certa distanza, ha elabo-
6 • Rame notizie
III trimestre 1998
rato uno schizzo composto da poche linee. Tuttavia la genialità dell’opera è insita nella semplicità stessa del disegno:
la tensione che si genera tra le curve
tangenti alla sezione della banchina rappresenta il progetto nella sua globalità,
ne è la chiave interpretativa. La parete
frontale dell’edificio, che si raccorda ai
fronti laterali attraverso una curvatura
continua, è disegnata in forte contro
pendenza tale da restituire leggerezza e
dinamismo ad una struttura dalla massa
considerevole. È attraverso questo
espediente che il gioco visuale edificio-
Rame notizie
III trimestre 1998 • 7
nave trova il proprio compimento, accentuato dal fatto che la struttura sembra emergere direttamente dalle acque:
agli occhi di chi guarda si ingenera una
aspettativa di movimento, nell’immaginifico si attende che la nave salpi dal
porto.
È incredibile come, guardando lo schizzo di una semplicità disarmante, questo
riporti in modo così
immediato all’opera
realizzata, come l’idea sia così vicina al
suo compimento reale. È in questa chiave
di lettura che si concretizza il successo
dell’opera di Renzo
Piano, è qui che l’architetto si eleva a al
ruolo maestro.
Renzo Piano progettista si presta a molteplici definizioni ed
interpretazioni; ma
delle tante mi piace
particolarmente riportarne una che il
regista
Guido
Macchi, che ha collaborato a diverse
mostre sulle sue
opere, ha dato di lui
in un articolo pubblicato su Domus in
occasione del premio Pritzker che il
Presidente degli
Stati Uniti, Bill
Clinton, ha consegnato all’architetto:
“Io Piano lo collocherei fra l’artigiano
e il costruttore in
uno spazio che racchiude i valori dell’ingegnere, del disegnatore, del manager, del comunicatore, dell’artista,
insomma lo spazio
dei veri ‘architetti’,
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quelli che fanno e non salgono in cattedra, quelli che non hanno poltrone accademiche. Appena laureato, per scelta
e per fortuna Renzo Piano cominciò
subito a sperimentare e sperimentarsi
nei cantieri a differenza di molti suoi
colleghi che o per mancanza di idee e
di coraggio si sono chiusi dentro le mura universitarie in annose ricerche sullo
‘stile’. Le architetture di Piano sono
nate all’aria aperta e non hanno uno
stile uniforme. Ogni opera è diversa
dalle altre; non c’è prefabbricazione.
Di fronte a un nuovo progetto Piano
inventa in libertà, senza rifarsi al già
fatto, sfidando la nuova realtà.”
Il Museo della Scienza e della
Tecnologia presenta una superficie
esterna completamente impermeabile,
che nasconde le grandi sale tematiche
ispirate alle maggiori argomentazioni
scientifiche attuali: Energia, Elettricità,
Biotecnologia e Tecnologie della
Comunicazione. La filosofia del Museo,
voluta dalla committenza e dall’architetto Piano, è quella dell’interattività,
della partecipazione del pubblico, della
scoperta delle possibilità della scienza e
della tecnica attraverso il gioco. Questa
concezione, che si pone come guida per
l’allestimento museale del futuro, tende
a coinvolgere il visitatore, portandolo
alla comprensione attraverso l’esperienza diretta, attraverso la pratica piut-
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tosto che la prassi.
La suddivisione degli spazi interni,
5.000 metri quadri dall’alto contenuto
tecnologico, porta i visitatori sino alla
terrazza superiore da dove, come anticipato, si può godere una magnifica vista sulla città.
L’involucro esterno è certamente l’elemento caratterizzante l’edificio, ne costituisce l’impatto sulla città, sugli abitanti, in un rapporto di scala che a priori potrebbe sembrare apparentemente
sfavorevole. In tal senso la scelta del rame pre-inverdito quale materiale per il
rivestimento complessivo della struttura ha restituito alla superficie liscia e
priva di aperture evidenti un carattere
di calore, accentuato dai riflessi che l’edificio genera sulla superfice d’acqua
circostante. La malleabilità del rame ha
permesso di rivestire una superficie a
raggio variabile di estrema complessità
senza alcun problema; la tecnica utilizzata è quella della doppia aggraffatura
con degli inserti a bande allargate ap-
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positamente progettati. Questa scansione verticale genera una trama che sospinge l’edificio verso l’alto, in certa
misura lo rende più leggero.
L’impatto visivo è eloquente: durante
le ore notturne lo spettacolo, grazie all’utilizzo di proiettori dal basso, è del
tutto eccezionale, lascia senza respiro.
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I 4.200 metri quadri di rame pre-inverdito sulle facciate rappresentano soprattutto dal punto di vista estetico ed
architettonico, ma anche per la sicurezza dal punto di vista tecnico-costruttivo, un valore aggiunto all’immagine
del Museo e dell’intera città di
Amsterdam.
Attualità
Medaglia di rame
a Lennart Gustafsson
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ennart Gustafsson iniziò la propria carriera lavorando per un
fornitore che operava nell’industria dell’acciaio. Passò quindi alla
Metallwerke svedese che fu poi acquisita
dal gruppo finlandese Outukumpu di
cui divenne in seguito presidente.
Perfezionò le sue conoscenze nel mercato del rame e la sua influenza fu riconosciuta a livello mondiale. Fu eletto pertanto presidente della IWCC,
Associazione Internazionale dei produttori di semilavorati di rame. Forte dell’esperienza presso la IWCC promosse la
trasformazione della INCRA,
International Copper Research
Association a ICA, International Copper
Association. Fino al 1989 i produttori
minerari e raffinatori di rame finanziavano INCRA che, priva di collegamenti organici con i produttori e con l’industria
trasformatrice, riusciva solo parzialmente
a soddisfare le esigenze più profonde del
mercato, soprattutto per la carenza di conoscenze specifiche e del quotidiano
contatto con l’utilizzatore finale.
Favorito anche dal ruolo che presso la
Outukumpu, come produttore minerario e trasformatore plastico, svolgeva nell’ambito delle rispettive industrie,
Gustafsson ha saputo fondere le due anime del ciclo del rame ponendo le basi
per un proficuo uso delle risorse destinate alla promozione - risorse che sono
quasi triplicate negli ultimi dieci anni e
che si prevede aumenteranno ancora di
alcune volte nel prossimo quinquennio.
Questo risultato deve essere attribuito in
gran parte da Gustafsson alla sua capacità di coordinamento e convinzione, alla
sua profonda conoscenza del mercato e
dalla sua visione strategica. Il rame raffinato è passato, come consumi finali, da
10 a 13 milioni di tonnellate annue e si
avvia al nuovo millennio forte di una rinnovata competitività sia sotto l’aspetto
economico che ecologico. L’Italia in questo contesto rappresenta il quarto paese
al mondo come importanza.
Il settore elettrico, elettrotecnico ed elettronico rappresentano il 50% del consumo di rame nel mondo, ma in particolare
sviluppo è l’applicazione del metallo rosso nel settore edilizio. La crescente importanza dei problemi ambientali ed in
particolare il termine della vita utile del
prodotto ISO 14000 dovrebbero favorire
molto l’utilizzo delle leghe di rame già
oggi riciclate economicamente quasi al
100%. L’idea strategica di Gustafsson ha
portato a sviluppare l’applicazione del rame nelle nazioni maggiormente industrializzate quali Europa, Nord America
e Giappone ma anche a promuoverne
l’impiego in quelle emergenti dell’Asia e
America Latina. Che questa strategia si
sia rivelata vincente è dimostrato da questa medaglia di rame nonché dallo sviluppo che il rame ha avuto in Italia.
Rame notizie
Il dr. L. Gustafsson
riceve la Medaglia di
Rame dal presidente
dell’AIM, Ing. L.
Iperti e dal dr.A.
Rodella,
amministratore
delegato della
Europa Metalli.
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Coperture&Lattoneria
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opo un periodo di assenza dalle pagine di Rame
Notizie, ritorniamo ad informarvi sulle attività svolte dalla
Campagna Europea Rame per Coperture.
Poiché ad inizio anno il Dr. Maurizio Maggini ha lasciato
l’incarico di responsabile della Campagna Europea Rame
per Coperture, concentrando la propria attività sulla
Campagna Plumbing, è doveroso un ringraziamento per
l’impegno profuso in questi anni di attività, dove gli obiettivi raggiunti hanno superato di gran lunga le aspettative e
la cultura del rame per l’edilizia ha visto un allargamento
della propria diffusione a tutti i livelli delle categorie professionali.
Durante il primo semestre l’attività promozionale della
campagna è proseguita, comunque, con costante intensità
ed impegno; attraverso seminari e convegni che hanno
coinvolto un numero cospicuo di professionisti del settore
edile in diverse regioni:
Il 21 maggio è stato organizzato dalla ECRC e dall’Istituto
Italiano del Rame un convegno “Architecture with Copper:
uso del rame nell’architettura contemporanea” presso il
Politecnico di Milano, nell’ambito del Laboratorio di
Costruzione dell’Architettura. Il programma del convegno
si è svolto secondo due diverse ottiche: dal punto di vista
tecnico, dove sono state visualizzate e descritte le diverse
tecnologie applicative correnti, e dal punto di vista architettonico, dove si è condotta una rassegna di progetti rilevanti realizzati con il rame nell’ultimo trentennio. Ospiti al
convegno sono stati, tra gli altri il Prof. Arch. Andrea
Bruno, progettista e docente di Restauro Architettonico,
che ha presentato le sue opere in rame più recenti, l’arch.
Olaf De Nooyer, Project Manager di Renzo Piano
Workshop, che ha descritto il nuovo Museo della Scienza
e della Tecnologia di Amsterdam (Olanda), completamente rivestito con lastre di rame, e l’arch.
Salvatore Re, progettista del riassetto
urbanistico della Piazza dei Miracoli di
Pisa, nel cui contesto ha realizzato
una serie di chioschi di vendita
suovenirs completamente rivestiti
in rame.
Il convegno, sviluppatosi nell’arco dell’intera giornata, ha
visto la partecipazione interessata di circa 150 spettatori tra universitari,
docenti, progettisti ed
impresari.
Il 30 maggio la
Campagna, attraverso il Centro
Formazione
Lattonieri di Fornaci di
Barga, ha organizzato un
meeting presso l’Associazione
Lattonieri di Trento con tema “coperture e
rivestimenti in rame” che ha visto la partecipazione di oltre 50 lattonieri ed installatori.
Il 3 Giugno presso la Facoltà di architettura di Napoli ed in
collaborazione con l’associazione Oikos si è svolto un
ARCH. ROSSI MARCO ERNESTO
Campagna Europea Rame per Coperture e Lattoneria
Il cantiere del Mese
N
el centrale Corso Italia di Cortina d’Ampezzo (BL), di
fronte allo storico Hotel Posta, è stata recentemente ultimata l’installazione di una copertura in rame preinverdito
sull’edificio municipale, denominato “Comune Vecchio”.
Lo splendido manto di lastre, prodotte e fornite dal gruppo KME, si inserisce perfettamente nel contesto della città
montana famosa nel mondo, stagliandosi tra le vette dolomitiche ed il colore intenso dei cieli.
Il rifacimento della copertura di circa 900 m2, parte del
complessivo restauro dell’edificio storico, è stato effettuato con l’utilizzo di lastre di dimensioni 670 x 3000 mm,
spessore 6/10, con superficie pre-inverdita attraverso un
processo di fabbrica.
La tecnica utilizzata è quella della doppia aggraffatura eseguita a mano, previa profilatura a macchina delle lastre.
Il progetto di ristrutturazione dell’edificio è dello Studio
GTA di Tolmezzo (Ing. Valle), l’impresa appaltatrice è la
ditta Silvio Pierobon & C. s.a.s. di Belluno, mentre le
opere in rame sono state realizzate a tempo di record (tre
settimane) dal lattoniere Danilo Pomarè di Aronzo di
Cadore (BL).
La scelta della Sovrintendenza per il rame preinverdito è
stata dettata, oltre che da esigenze estetiche generali, dalla
vicinanza della antica copertura in rame della chiesa.
Il risultato di questa operazione è la perfetta integrazione
della copertura nel contesto esistente ed un gradevole
inserimento nella natura dei luoghi.
Il nuovo Centro di
Formazione Lattonieri
di Fornaci di Barga
Q
uando nell’ottobre 1993 andammo a presentare la
Scuola lattonieri di Fornaci nessuno di coloro che avevano
lavorato intorno a questo progetto avrebbe scommesso
sul risultato nel tempo e soprattutto sulle soddisfazioni
che questa felice intuizione ci avrebbe riservato.
Oggi, non solo l’attività è notevolmente aumentata, ma si
è sentita la necessità di realizzare una nuova struttura
dove potremo ospitare coloro che chiederanno di partecipare ai nostri seminari in un ambiente più grande, con
macchinari più rispondenti alle nuove tecnologie e soprattutto con una differenziazione dei corsi.
Il nuovo Centro Formazione Lattonieri che si estenderà su
una superficie di 650 m2, sarà strutturato in modo tale da
consentire due livelli di seminari:
- seminario 1 per progettisti e giovani lattonieri
- seminario 2 per lattonieri esperti
Già da questa prima indicazione si può cogliere l’attenzione che viene rivolta, come da sempre comunque abbiamo
cercato di fare, sia ai progettisti che ai lattonieri: finalizzare corsi specifici per queste categorie vorrà dire soprattutto lavorare in un campo dove è importante dare quelle
informazioni di carattere tecnico che, aggiunte alla cultura
universitaria ed alla pratica, permetteranno ai nostri interlocutori di competere su un mercato molto più grande che
oggi si chiama Europa.
Quindi dei seminari con programmi rinnovati sia teorici
che pratici, che presenteranno le tecnologie ed i prodotti
presenti sul mercato e soprattutto daranno la possibilità ai
lattonieri di cimentarsi con sagome di tetti in legno in
scala 1:1 dove saranno sistemati abbaini, camini, compluvi, displuvi ecc..
Naturalmente non verranno trascurate le tecniche correnti
comunemente utilizzate nelle coperture e nei rivestimenti
di facciata, tecniche che, attraverso i moderni macchinari
(che potranno essere visti ed utilizzati nel Centro), permettono la realizzazione di un tetto a prezzi altamente
competitivi: profilatrici per il tetto aggraffato, centinatrici,
aggraffatrici portatili, ecc..
Naturalmente sarà aumentato anche il personale del
Centro cercando, in questo modo, di poter dar risposta a
tutte quelle richieste che sicuramente emergeranno
durante i nostri incontri.
Il nuovo Centro Formazione Lattonieri sarà così strutturato:
- uffici direzione
- saletta per ospiti
- aula teoria multifunzionale con attrezzature per la didattica ed esposizione di varie tipologie di tetti ed accessori oltre ad isolamenti termici ed acustici, guaine, vernici
protettive, sigillanti, chiodi e viti in rame, graffette, prodotti per saldatura, attrezzi ed utensili, ecc.
- officina di pratica (250 mq.) attrezzata di macchinari ed
utensili
- magazzini materiali di consumo
- magazzini vari.
Il nuovo indirizzo è:
CENTRO FORMAZIONE LATTONIERI
Via della Repubblica, 259
55052 Fornaci di Barga (LU)
Tel. 0583/701.270 - 701.1
Fax 0583/701.404
Siamo certi, pensando di interpretare il pensiero di tutti
coloro che hanno partecipato in questi anni ai nostri seminari, di aver colto uno dei suggerimenti che ci sono stati
dati: più spazio per la pratica in officina ed un occhio particolare per le nuove tecnologie e le tecniche innovative:
noi, come sempre, abbiamo ascoltato.
SAINATI MILVIO
Responsabile Centro Formazione Lattonieri
di Fornaci di Barga
Planimetria del nuovo
Centro Formazione
Lattonieri
di Fornaci di Barga
Coperture&Lattoneria
Coperture&Lattoneria
ECRC NewsLetter
seminario per giovani architetti sulle applicazioni in rame
nell’architettura.
Altri seminari sono previsti nelle zone di Venezia, Torino e
Napoli entro la fine dell’anno (per informazioni rivolgersi
alla Scuola lattonieri).
Gran parte dei nostri sforzi sono, tuttavia, rivolti al Centro
Formazione Lattonieri di Fornaci di Barga, che, pur garantendo lo svolgimento dei corsi di formazione, sta subendo
una vera e propria “rivoluzione” sia delle strutture sia
della didattica, per offrire un servizio di divulgazione tecnica sempre più aggiornato e professionale. Ma di questo
potrete leggere diffusamente nella pagina seguente.
La forza compositiva ed estetico formale del rame
A R C H I T E T T U R A
Il rame:
forma e materia
dell’architettura
contemporanea
L
a forma e la matericità di un’opera architettonica sono componenti formali e formanti l’opera
stessa che dichiarano e costituiscono la
sua natura più essenziale.
Forma, funzione, tecnologia, materia
sono tra loro fortemente connesse e dipendenti, anche se spesso l’aspetto materico di realizzazione di un manufatto
architettonico passa in secondo piano
rispetto a parametri di analisi, valutazione e racconto più consueti.
“In un laboratorio americano dove usano queste nuove stupende macchine di
rappresentazione visuale ho chiesto di
vedere il Duomo di Milano in mattone;
l’immagine risultava perfetta, ma mi dava un senso di disagio come se avessi
perduto i monumenti a cui nonostante
tutto resto legato; il Duomo e
Sant’Ambrogio perduti in un gioco impossibile, ambiguo, delittuoso ma infine
affascinante.” (V. Savi) (1)
Queste poche righe, riferendosi ad opere oltremodo note e ben sedimentate
nella memoria collettiva, sono fortemente chiarificatrici per comprendere
rapidamente e visivamente quanto un
materiale sia indissolubilmente legato
alla forma ed all’immagine complessiva
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di un’architettura.
Così la scelta da parte di un progettista
di usare il rame,
piuttosto che un altro materiale, per costruire parti di una
propria opera, o di
utilizzarlo quasi come unico materiale
di rivestimento, come vedremo in alcuni casi che verrano sinteticamente illustrati qui di seguito, è un momento decisionale motivato non solo da considerazioni di tipo costruttivo - tecnologico,
ma da scelte complessive inerenti la totalità dell’opera, la sua immagine architettonica, le sue valenze estetico - formali.
Il centro commerciale Centro Torri, a
Parma, progettato da Aldo Rossi, dove
le Torri, in una ricerca progettuale quasi simbolica di un elemento di memoria
storica e in rapporto con la città, segnalano ed evidenziano la propria presenza
racchiuse nel perimetro dell’edificio,
accosta ad un uso diffuso ed unitario
del mattone a vista, sia per le torri che
per il corpo centrale dell’edificio, l’uso
del rame per gli elementi di copertura
che fungono da coronamento alle forme
pure ed essenziali dell’intero complesso
architettonico (figg. 1, 2).
Nel 1990 a Firenze, in occasione dei
mondiali di calcio, si realizza, su progetto dell’architetto Gae Aulenti, il nuovo
accesso alla Stazione di Santa Maria
Novella dal piazzale della Fortezza da
Basso. Il collegamento è progettato in
modo che, partendo dal sottostante
piazzale di parcheggio, sale con una
rampa continua lungo il rilevato ferroviario, sovrapassa mediante un ponte
pedonale il viale Strozzi e raggiunge così la quota della Stazione (figg. 3, 4).
L’intervento complessivo che si inserisce in luoghi importanti e fortemente significativi dominati dalla presenza della
vicina Fortezza, doveva configurarsi
quasi come una nuova strada urbana segnata lungo il percorso da un segno architettonico unitario, le Torri, che relazionandosi con il contesto hanno il
compito di sottolineare i luoghi princi-
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18 • Rame notizie
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pali del percorso, come ad esempio
il luogo della sosta (fig. 3).
In una attenta ricerca dei materiali,
l’immagine architettonica risulta caratterizzata dall’uso del mattone a
vista, che dialoga con le vicine presenze storiche utilizzato anche nel
disegno delle pavimentazioni che richiamano gli antichi selciati laterizi
delle città toscane, e dall’uso del
ferro per evidenziare nelle parti
strutturali la matrice ferroviaria dell’opera. Così la grande travatura
metallica di sostegno del ponte su
viale Strozzi ripropone nel disegno
formale complessivo l’immagine
strutturale delle travi dei ponti ferroviari (fig. 5).
Accanto al mattone ed al ferro spicca la scelta del rame per realizzare le
coperture dove il bel colore naturale del rame sposa in modo armonico
e continuo i cromatismi del laterizio, dialogando così con scelte ma-
Rame notizie
III trimestre 1998 • 19
teriche determinate da un’ attenzione
particolare alla storicità del contesto in
cui si opera (fig. 6).
“Io sono convinta che l’architettura è
legata alla polis, è un’arte della città,
della fondazione, per cui non può che
essere riferita e condizionata da quel
determinato contesto in cui nasce.
Il luogo, il tempo, la cultura formano
quella architettura invece che un’altra”.
(G. Aulenti) (2)
Ritroviamo il tema della stazione in un
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altro grande intervento sempre legato
alle opere realizzate in occasione dei
mondiali di calcio del 1990, il Nuovo
Air Terminal ostiense a Roma, progettato da Julio La Fuente (fig.7).
Il complesso architettonico è situato al
termine del collegamento ferroviario tra
la città e l’aeroporto Leonardo da Vinci
in una zona di Roma caratterizzata anche dalla presenza di importanti edifici
come l’Ufficio delle Poste di Libera.
L’edificio della Stazione è coperto da
una grande volta a botte interamente rivestita in rame che caratterizza l’intero
intervento, e richiama nella forma la
memoria delle grandi stazioni europee.
La grande volta a botte, che ha un raggio di 12,50 m, è interrotta da oblò ve-
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trati ed in corrispondenza dell’ingresso
e dell’uscita principali si trasforma in
due volte a crociera (figg. 8, 9).
La base dell’edificio rivestita in mattoni
vuole richiamare toni cromatici legati
alle antiche costruzioni romane; le parti
interne si relazionano cromaticamente
con l’esterno grazie alla pavimentazione
in botticino rosso di Verona.
Il rame, se pur ancora usato come materiale di rivestimento delle coperture, ha
sicuramente in questa architettura una
importanza principale essendo utilizzato per l’elemento formale caratterizzante l’intero intervento.
Nel 1991 James Stirling è chiamato a
progettare il Padiglione del libro Electa
Rame notizie
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alla Biennale di Venezia (fig. 10).
L’edificio di piccole dimensioni, misura
circa 30 metri per 6 e nel punto più alto
non arriva a 8 metri, è caratterizzato formalmente dalla copertura in rame a falde
che ne segna la forma e il colore, un bel
verde rame in sintonia con i due stretti
filari di alberi in cui è inserito (fig 11).
Lo storico Francesco Dal Co ha sottolineato come la grande copertura in rame
che avvolge l’intero edificio si interrom-
pa improvvisamente
su uno dei due lati
corti ricordando con
la sua forma il profilo di un vaporetto
veneziano.
Infatti “con le sue
forme e i suoi materiali si sforza di apparire non nuovo, come una presenza familiare. Semplicità e
complicazione si intersecano e si esaltano a vicenda…” (F.
Dal Co) (3).
A Vire, in Normandia, è stato recentemente ricostruito il vecchio teatro distrutto durante la Seconda Guerra
Mondiale. L’architetto incaricato, il parigino Jean Jacques Morisseau, ha progettato un edificio di grandi dimensioni
articolato su piu’ livelli, un vero e proprio centro culturale con più teatri al
proprio interno che offre anche spazi
museali e riservati a mostre ed esposizioni (fig. 12).
La particolare immagine architettonica
13
dell’edificio, segnata sul prospetto
principale da un importante elemento a
sbalzo, che sembra una vela a protezione della grande facciata vetrata che a
sua volta rimanda al prospetto interno,
ben visibile grazie alla trasparenza del
materiale, è sottolineata su tutti i fronti
11
22 • Rame notizie
III trimestre 1998
dal modulo a griglia del rivestimento in
rame, che armonizza e rende unitaria
l’opera architettonica nella sua totalità
(figg. 13, 14).
I moduli rettangolari in rame misurano
175 x 75 cm, sono separati da un giunto di 4 cm di larghezza e 5,5 cm di
Rame notizie
III trimestre 1998 • 23
profondità; i fissaggi dei
moduli sono a completa
scomparsa (fig. 15).
Le facciate laterali sono
sottolineate da finestre a
nastro; sull’intero edificio
sono montati degli elementi scatolari che con-
tengono dei corpi illuminanti (fig. 16).
Diversamente dai casi finora visti, in
questa realizzazione troviamo un uso
quasi esclusivo del rame come unico
materiale caratterizzante non parti, ma
l’intero manufatto architettonico.
La scelta del rame non è funzionale alla
copresenza di altri materiali, magari an-
14
15
16
24 • Rame notizie
III trimestre 1998
17
18
20
che di memoria storica, ma vive di una
forza compositiva ed estetico formale
propria (fig. 17).
Ad Amburgo, nel luglio 1997, è stato ultimato l’edificio commerciale
“Lofthouse” ad opera degli architetti J.
Bothe, K. Richtere, H. Teherani. Si tratta di una costruzione con un forte carattere plastico (fig. 18); la facciata a sud è
19
26 • Rame notizie
III trimestre 1998
caratterizzata dai vetri ondulati e piegati, a vista sulla sponda del fiume Elbe,
dalle bande verniciate in rosso che rimarcano le solette dei piani (fig. 19);
scandole in rame patinate verdi rivestono la facciata opposta a nord conferendo all’edificio immagini tra loro diverse,
in una raffinata combinazione di uso del
rame e del vetro (figg. 20, 21).
Rame notizie
III trimestre 1998 • 27
21
Diverse sono le opere, diverse le funzioni, diversi i progettisti, diversi i luoghi,
differenti sono stati i racconti e le sottolineature per ogni singola opera, ma ciò
che in modo unitario si voleva evidenziare era l’importanza della materia per
un edificio, che è opera costruita, e come in particolare il rame, oltre ad avere
note caratteristiche tecnico - tecnologi-
28 • Rame notizie
III trimestre 1998
che ha delle forti valenze estetico - formali in grado di rispondere alle esigenze
progettuali, tra loro, le più diverse.
1) A. Rossi - G. Braghieri, “Centro Torri” a cura di M.
Baracco, ed. clup 1988.
2) M. Petranzan, “Gae Aulenti”, ed. Rizzoli 1996.
3) F. Dal Col, Padiglione del libro Electa della
Biennale di Venezia, ed. Electa 1991.
Aziende associate all’IIR
A.D.I. Sas
Strada Statale Regina km 3,111
62018 Potenza Picena (MC)
Tel. 0733/884043 - Fax 0733/884000
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43056 San Polo di Torrile (PR)
Tel. 0521/813291 - Fax 0521/813699
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Zona Industriale P.l.P. Sanbucheto
62019 Recanati (MC)
Tel. 071/987082 - Fax 071/987078
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Via dell’Artigianato 30
31030 Dosson di Cassier (TV)
Tel. 0422/490183 - Fax 0422/383120
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Via all’Adige, 4
38068 Rovereto (TN)
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20041 Agrate Brianza (MI)
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Via per Re, 38
28030 Malesco (VB)
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Huerfanos 1270 P.O. Box 150-D
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Tel. 00562/6988801 - Fax 00562/6903366
Tel. 0324/92217 - Fax 0324/92332
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CO.FI.METAL srl
Via del Fornaccio, 3/B - Vallina
50010 Bagno a Ripoli (FI)
Tel. 055/696269 - Fax 055/696137
83100 Avellino (AV)
Tel. 0825/625507 - Fax 0825/625388
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Via Castelmella, 55/57
25030 Torbole Casaglia (BS)
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Rame notizie
ottobre/dicembe 1996 • 29
Progetto: Mario Bellini - Know how tecnico: Astec
A R C H I T E T T U R A
Natuzzi Americas:
un design tutto italiano
per una sfida al “solito”
Da un progetto
dello Studio
dell’architetto Mario
Bellini, un’ardita
opera, fortemente
caratterizzata
dall’utilizzo di
ottone brunito, per
la nuova sede
della Natuzzi
Americas. La
società Astec, ha
fornito il know how
tecnico nella
realizzazione e
nello sviluppo dei
rivestimenti.
C
ome nella migliore tradizione
le esperienze oltreoceano portano spesso i connotati della
grande impresa, sia per le grandi dimensioni tipiche di quei territori, sia, ed è
questo il caso, per l’esemplare complessità del lavoro, o ancora per il contenuto
evocativo dell’opera che è diventata rapidamente emblema dell’azienda committente, e più in generale uno dei sim-
30 • Rame notizie
III trimestre 1998
boli dell’imprenditoria italiana nel mondo.
Il committente è Natuzzi Americas, del
gruppo Industrie Natuzzi di Santeramo
in Colle (BA), conosciuto in Italia per il
marchio ”Divani & Divani”, quotato a
Wall Street, la più forte realtà di mercato
nel mondo dei salotti; un fatturato notevole, di cui la maggior parte realizzato all’estero, soprattutto nel Nord America.
Rame notizie
III trimestre 1998 • 31
Le dimensioni
dell’edificio sono
comprese tra i
cento metri lineari
della facciata
rettilinea e i quasi
cinquanta metri
della facciata curva,
l’altezza è
mediamente di 24
metri, per
complessivi quattro
piani.
32 • Rame notizie
Il Progetto dello Studio dell’architetto
Mario Bellini di Milano, una firma prestigiosa dell’architettura e del design.
L’azienda Astec, prestigiosa realtà imprenditoriale, annoverata nel ristretto
lotto di fornitori d’opera prediletti dal
mondo dell’architettura colta, una sapiente miscela di maestranze di grande
esperienza ed un management giovane e
vivace.
La connotazione fondamentale dell’opera è il suo rivestimento, “la sua pelle”
III trimestre 1998
che è totalmente di derivazione industriale e totalmente realizzata in bronzo
architettonico ovvero in ottone brunito,
una lega di rame al 67%.
Astec, ha fornito il know how tecnico e
la maestrìa nella realizzazione e nello sviluppo dei rivestimenti che per la forma e
le caratteristiche dell’edificio (la facciata
curva è una funzione irregolare) ha comportato un grande lavoro di progettazione ed interpretazione delle indicazioni
del progettista.
IL LUOGO
Lo Showroom Natuzzi ad Hight Point
nel North Carolina, è collocato in uno
stretto e lungo lotto in prossimità di un
grosso crocevia, si collega ad un edificio
preesistente di cui ne ha annullato la
presenza per via di un consistente ampliamento fino ad ottenere una superficie coperta di 10.000 m2 espositivi.
La pianta, che ricorda la forma di un
coltello, si modella nelle tre dimensioni
sulle linee della prua di una nave, metafora esplicita della capacità imprenditoriale italiana di spingersi ed approdare
nei mercati d’oltre Oceano.
Hight Point è figlia della cultura del decentramento tipica negli Stati Uniti, che
ha fatto di questa piccolo centro di circa
50.000 abitanti il centro del mercato dell’arredamento. Qui periodicamente si
danno convegno migliaia di operatori
del settore da tutti gli Stati Uniti che
Rame notizie
Il rivestimento è
formato da 795
pannelli
(quadrilateri
irregolari) dello
spessore di 3mm,
per una fornitura
totale di 120 t di
ottone brunito
III trimestre 1998 • 33
trattano i loro affari in un’area commerciale ed espositiva che si estende in un’area relativamente concentrata, dove si
può trovare quanto in America è disponibile nel mercato del mobile e dintorni.
L’edificio ora risalta decisamente in un
paesaggio grigio e prevalentemente popolato da edilizia anonima di stampo
commerciale, finalizzata soprattutto a
fornire spazio utile e cubatura per le esigenze degli espositori.
La scelta della Natuzzi Americas si è
orientata invece verso “l’invenzione”.
Un edificio che potesse diventare simbolico e rimanere come segno forte non solo sul territorio, ma anche come icona
mediatica. Un investimento importante
non solo in termini di utilizzo funzionale, ma anche in termini autoreferenziali,
giocando intelligentemente sull’identificazione tra l’azienda e la propria sede.
Astec aveva già lavorato negli allestimenti e nei padiglioni fieristici Natuzzi, realizzando una serie di manufatti speciali
in metallo, sotto la guida dello Studio
Bellini. Il gruppo di lavoro aveva un
background. Alcune esperienze, di minore importanza, ma sempre connotate
da spirito innovativo, fanno da prologo a
quest’opera.
I NUMERI DELL’OPERA
Le dimensioni dell’edificio sono comprese tra i cento metri lineari della facciata rettilinea e i quasi cinquanta metri
della facciata curva, l’altezza è mediamente di 24 metri, per complessivi quattro piani.
Il materiale di rivestimento scelto dal
progettista e dal committente è, come
già detto, l’OT 67 brunito in tonalità
molto scura.
Per quanto riguarda la facciata rettilinea,
la prevalenza delle superfici vetrate si
abbina a fascioni marcapiano intervallati
da “pinne” aggettanti, che scandiscono
ritmicamente il prospetto con un interasse di 75 cm.
La parte basamentale è invece rivestita
34 • Rame notizie
III trimestre 1998
Nella facciata
rettilinea, la
prevalenza delle
superfici vetrate si
abbina a fascioni
marcapiano
intervallati da
“pinne” aggettanti,
che scandiscono
ritmicamente il
prospetto con un
interasse di 75 cm.
Rame notizie
III trimestre 1998 • 35
Vista dell’ingresso
con in dettaglio una
delle numerose e
originali soluzioni
tecniche
36 • Rame notizie
da pannelli forati di 1,50 x 0,75
e complessivamente la fornitura
per la facciata rettilinea riguarda
1800 m2 di materiale diversamente
lavorato.
Astec ha affrontato le questioni tecniche
legate al fissaggio dei rivestimenti seguendo, per le pannellature della facciata piana, una prassi strutturale tipica:
halfen ancorati alla struttura, squadrette
di regolazione e tubi in acciaio zincato
per controventare. La normativa locale
imponeva per le strutture di rivestimento
una resistenza al vento fino a 125 miglia
orarie (200 km/h). Ciò ha comportato
un attento studio delle retrostutture, del
loro dimensionamento e dei sistemi di
ancoraggio del rivestimento.
Ma la vera sfida sotto il profilo tecnico è
III trimestre 1998
stata la realizzazione della facciata
curva.
Questa come accennato, prendeva spunto da un tratto a mano libera del progettista che ha comportato un attento e raffinato lavoro di codifica. Inoltre la facciata, oltre a curvare planimetricamente,
si modellava nella terza dimensione inclinandosi progressivamente da un minimo
di 6° ad un massimo di 36° (0,75°
ogni m). Questa inclinazione in curva si
doveva conciliare con un rivestimento in
pannelli che montati dovevano mantenere fughe di separazione tra loro, sia
longitudinali che verticali, dell’ampiezza
costante di 30 mm.
È stato necessario lavorare la facciata come un modello tridimensionale al quale
sovrapporre una griglia cartesiana, per
poter ricavare con esattezza millimetrica
dimensioni e angoli di ogni pannello.
Il risultato sono stati 795 pannelli (quadrilateri irregolari) dello spessore di
3 mm, millimetricamente uno diverso
dall’altro, fissati alla sottostruttura con
un totale di 4770 bulloni a vista in acciaio inox, per una fornitura totale di
120 t di ottone brunito.
La retrostruttura è stata realizzata con
40 tubolari (200 x 100 x 6) in acciaio
zincato a caldo montati con staffe per la
regolazione tridimensionale, realizzate
singolarmente tenendo conto delle tensioni torsionali dovute alla particolare
forma della facciata. Omega, coprifili in
ottone e bullonatura per il fissaggio
completano la gamma dei componenti e
degli accessori.
La soluzione di molti particolari del coronamento e l’inserimento di un oblò di
tre metri di diametro nella facciata, per il
resto completamente cieca, completano
il lavoro progettuale che è stato condotto in stretta collaborazione con lo studio
Bellini e che ha comportato tolleranze
(25 mm su 40 ml) irrisorie rispetto alle
superfici complessive.
La facciata è stata preparata e montata
preventivamente in un apposito locale
ricavato nello stabilimento Astec in partizioni di 8 x 24 metri per verificarne tutti gli aspetti legati al montaggio. Di seguito i pezzi testati (in totale quasi
20.000 solo per la facciata curva), sono
stati classificati e preparati per l’imballo.
Oltre all’opera di rivestimento, Astec ha
realizzato una serie di interventi di completamento.
Il controsoffitto della hall di entrata con
270 m2 di pannelli di ottone brunito, la
tettoia in aggetto antistante l’accesso
principale, 115 metri di balaustre in ac-
ciaio inox lungo passerella d’entrata e i
bordi della vasca ed infine i pavimenti
della galleria espositiva interna in acciaio
laminato, con uno speciale trattamento a
base di cere polimeriche.
Il lavoro a distanza ha comportato un
controllo e una verifica sistematica di
tutte le parti.
È stata prodotta un’enorme mole di documentazione contenente tutte le informazioni tecniche e procedurali per la gestione interna, gli imballi e il montaggio
in cantiere, in due lingue e in due sistemi
di misura (metrico decimale e anglosassone).
Gli imballi, sono stati oggetto di particolare attenzione, poiché il materiale in ottone brunito, chiuso in casse di legno a
loro volta stoccate in containers, seppure ben protetto, doveva affrontare un
viaggio di 20 giorni via nave, sopportare
umidità, salsedine e urti, e arrivare in
cantiere conservando intatte le condizioni e le tonalità originali.
A questo punto un enorme “kit” di
montaggio è stato predisposto: 16 spedizioni per un totale di 21 containers sono
stati controllati e spediti in cantiere secondo una sequenza precisa.
In cantiere si rendeva dunque necessaria
la verifica delle strutture dell’edificio,
dei raggi di curvatura, degli allineamenti
e delle inclinazioni della retrostruttura,
con tolleranze dimensionali più vicine
all’industria meccanica che all’edilizia.
Astec ha lavorato in stretto contatto con
il Main Contractor e le figure professionali coinvolte, affinché la sede e le predisposizioni fossero posizionate e preparate con estrema precisione, che le procedure fossero chiare, e che infine la manipolazione a piè d’opera del materiale inviato fosse appropriata.
Durante la fase di montaggio in opera,
posatori italiani dell’Astec, hanno affiancato le maestranze locali al fine di condurre in porto il lavoro nei tempi previsti, controllandone ogni dettaglio e rimanendo in stretto contatto con l’azienda.
Per sua natura l’ottone brunito (la brunitura è una preossidazione del materiale) offre garanzie di durevolezza e stabi-
Rame notizie
III trimestre 1998 • 37
lità, ma soprattutto conferisce a quest’opera quell’aspetto “vivo” che solo i materiali naturali riescono a dare.
La lieve sfaccettatura della superficie
curva, la variazione dell’incidenza della
luce dovuta all’inclinazione delle superfici, i riflessi in movimento dell’acqua alla base, conferiscono all’edificio una vibrazione del tutto particolare.
Ed infine, non meno importante la particolarità della sua forma, che al cambiare
del punto di vista appare mutevole agli
occhi dell’osservatore.
DUE PAROLE SUI TEMPI
La produzione industriale di componentistica per il rivestimento degli edifici ha
in se un’alto tasso di progettualità e margini di errore esigui, al contrario delle
tecniche di costruzione tradizionali.
Ciò comporta una dilatazione dei tempi
del progetto e la conseguente contrazio-
ne dei tempi di posa a piè d’opera. In genere l’abbattimento dei tempi di cantierizzazione, considerati i costi della manodopera, è dato apprezzabile ed obbiettivo comunemente perseguito.
A proposito di ciò, un dato su tutti: dalla
partenza del primo container per gli Stati
Uniti alla data dell’inaugurazione (il 23
aprile 1998) sono trascorsi 196 giorni.
Proponiamo al lettore una riflessione,
certo su quanto fin qui esposto, ma soprattutto sull’interesse, alla luce delle
più recenti evoluzioni, che possono suscitare i rivestimenti di matrice industriale e la capacità di queste tecnologie,
oggi più che mai, di conservare ed esaltare i valori espressivi e poetici così cari
all’architettura.
arch. Giovanni Guiotto
DAIDESIGN Group
Le immagini del servizio sono state realizzate da: Matteo Piazza (Milano)
IL RAME FIRMATO ASTEC
Fin dal 1983, anno della sua costituzione, Astec si è caratterizzata come azienda versatile e dinamica in grado di offrire un prodotto orientato al progetto di elevate prestazioni qualitative e d’immagine.
Oltre ai materiali prestigiosi quali le leghe di rame OT 67 e OT 85,Astec ha col tempo maturato tecnologie ed esperienza nella lavorazione anche di altri metalli. Il campo
di azione riguarda le opere serramentistiche metalliche, la carpenteria leggera, i rivestimenti metallici delle facciate ed interni, coperture, lucernari, elementi di arredo.
Recentemente Astec ha costituito una società di progettazione DAIDESIGN Group
per una maggior qualificazione tecnica e formale, dove uno staff di tecnici e architetti
sviluppa i progetti in stretta collaborazione con i progettisti e i committenti.
Molti sono gli interventi e le collaborazioni dell’azienda con progettisti di fama internazionale in Italia e all’estero. Solo per citarne alcuni: Il Piccolo Teatro di Milano arch.tti Zanuso e Crescini, Edizioni Property Treviso arch. Toni Follina, Contrada
Valmontone Siena arch.tti Michelucci e Sacchi, l’edificio oggetto di questo articolo
dell’arch. Mario Bellini e la Sinagoga “Cymbalista” a Tel Aviv dell’arch. Mario Botta.
Astec sta perfezionando la certificazione di conformità del proprio sistema Qualità alla norma UNI EN ISO 9001 “ modello per l’assicurazione della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza” . Questo ambizioso obiettivo, che dovrebbe concretizzarsi già entro la fine del 1998, si pone come primo importante momento di verifica del lavoro fin qui svolto per il miglioramento del proprio
Sistema Qualità.
38 • Rame notizie
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Rame notizie
III trimestre 1998 • 39
Moscatelli in Cantù: 50 anni di attività
A
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Forme classiche
e nuove geometrie
C
on tutta la capacità brianzola
dei maestri canturini e con l’utilizzo caparbio delle tecniche
fondamentali dell’artigianato,
Moscatelli muove lungo gli anni diffici-
li, decisivi e fecondi del dopoguerra.
Nel segno della più vasta tradizione
dell’arredamento esalta la lavorazione
del metallo con paziente opera creativa. Ritornano gesti di una tecnica antica, sempre a “misura d’uomo” e prendono corpo forme classiche e nuove
geometrie. Le esperienze accumulate e
i risultati emersi nel corso degli anni, il
desiderio di offrire un prodotto sempre più qualificato, portano Moscatelli
ad una lettura sapiente ed attenta dell’oggi con le sue esigenze, le tematiche,
le forme.
Da queste premesse nascono arredi
per spazi privati e pubblici.
Pur mantenendo l’impronta della
“bottega” di un tempo in Moscatelli la
tradizione diviene attualità e raggiunge
l’esatta dimensione per assicurare una
risposta precisa nei più aperti settori
del mercato.
CASA MAGGIONI
ARCORE (MI)
Parapetto in ottone
satinato, parti in ferro
satinato.
- Assonometria
sviluppo parapetto
scala
- Sezione verticale
colonnina, corrente
superiore ed inferiore
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Plafoniere con telaio in ottone lucido
per lucernario apribile.
Disegno della sezione verticale
STAND FIERISTICO PER ROVAGNATI S.P.A.
Struttura in tubolare, ottone lucido
ø 80 mm con pareti trasparenti in plexiglas.
Disegno della sezione orizzontale.
40 • Rame notizie
III trimestre 1998
Rame notizie
III trimestre 1998 • 41
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TRENTO, 24 OTTOBRE 1998
ARTE DEL RAME
Nell’ambito della mostra “Rame d’arte”
(20 giugno - 8 novembre 1998), l’Istituto
Italiano del Rame e il Castello del
Buonconsiglio organizzano una giornata
di studio per approfondire le tematiche
relative alla progettazione, produzione,
utilizzo e conservazione di manufatti di
rame che, oggi, come nel passato, caratterizzano alte forme d’arte e oggetti di
uso quotidiano.
Il seminario avrà luogo sabato 24 ottobre 1998, alle ore 9,00 presso il Castello
del Buonconsiglio, Via Bernardo Clesio,
5 - Trento.
Programma
DISPONIBILE IN OCCASIONE DEL SAIE
Prof. GUGLIELMO VALDUGA
Assessore all’Istruzione, Formazione professionale e Cultura
Saluto ai partecipanti
NUOVA EDIZIONE
DEL MANUALE
DEL TUBO DI RAME
Dr. FRANCO MARZATICO
Direttore del Castello del Buonconsiglio
Introduzione alla giornata di studio
Dr. MAURIZIO MAGGINI
Consulente Istituto Italiano del Rame,
Firenze
Il rame: aspetti storici ed economici
Prof. UMBERTO BARBISAN
IUAV, Venezia
Il rame, le sue leghe, la produzione e l’impiego, come oggetto
della riflessione tecnologica
Dr. NICCOLÒ AMMANNATI
Centro Ricerche Europa Metalli, Fornaci
di Barga (Lucca)
Sig.ra TIZIANA IGLIOZZI
Restauratrice, Montevarchi (Arezzo)
Le tecniche di restauro dei manufatti di rame
e leghe di rame
Dr. EZIO CHINI
P.A.T., Servizio Beni Culturali, Ufficio Beni
Storico-artistici,Trento
La pittura sul rame. Appunti sulla storia e sulla tecnica
Dr. RUGGERO REVELLI
Presidente IIR Servizi S.r.l.
Due iniziative IIR nel settore del design
DIBATTITO
ore 15,30 Visita guidata alla mostra “Rame
d’arte”
Dr. UMBERTO RAFFAELLI
Curatore mostra
Con la collaborazione di I.T.V. - Istituto
Trentino del Vino
Istituto Italiano del Rame, Via Corradino
d’Ascanio, 1 - 20142 Milano - Tel. 02
89301330; Castello del Buonconsiglio, Via
Bernardo Clesio 5 - 38100 Trento - Tel.
0461 233770
42 • Rame notizie
III trimestre 1998
Presentato in occasione della Mostra convegno, il volume Manuale del tubo di rame
è ora in distribuzione. Il tubo di rame è un
prodotto decisamente
conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, tuttavia alcune sue peculiarità non sono, almeno in
Italia, ancora pienamente sfruttate. In questa ulteriore edizione del manuale si è tenuta presente sia questa situazione
che le novità nel frattempo emerse.
Il rame è ovunque il materiale per tubazioni più
utilizzato, a contatto con
l’acqua potabile, ad
esempio negli USA, dove gli aspetti igienici sono oggetto di particolare
attenzione, oltre il 90%
degli impianti interni e
l’80% delle derivazioni
di utenze sono realizzate
con tubo di rame.
Anche in Europa, ed in
particolare in Gran
Bretagna, si verifica una
penetrazione di mercato
analoga, mentre in Italia
la maggior diffusione
del tubo di rame è riscontrabile negli impianti di riscaldamento e di distribuzione
del gas. Infatti, solo in seguito alla, relativamente, recente modifica del regolamento sanitario con l’emanazione del DPR
1095 del 1968 è stato possibile il suo utilizzo negli impianti domestici di acqua potabile.
Tra i numerosi vantaggi che il tubo di rame offre agli utilizzatori troviamo la sua
adattabilità alle possibili varianti delle reti
orizzontali, per impianti di riscaldamento:
tradizionali a radiatori monotubo con corpi scaldanti in serie, a due tubi con collettori complanari o collettori singoli abbinati. In entrambi i casi l’impiego di tubi di
rame ricotto, fornito in rotoli, consente
una notevole rapidità di esecuzione, data
la facilità con cui esso può essere tagliato
nelle lunghezze volute, curvato e collegato
ai corpi scaldanti mediante raccordi mec-
canici a compressione che richiedono la
semplice manovra di una chiave fissa.
Queste caratteristiche delle reti di distribuzione orizzontale in tubo di rame sono
particolarmente apprezzate dagli installatori sia nelle nuove costruzioni sia, soprattutto, nel settore del recupero edilizio, dove l’adattabilità del tubo a seguire il profilo delle opere murarie ed il suo ridotto
diametro, consentono di posarlo nel sottofondo dei pavimenti o, se non si prevede
Rame notizie
III trimestre 1998 • 43
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il rifacimento degli stessi, in appositi zoccolini battiscopa prefabbricati che presentano un ingombro assai ridotto.
Se dalle reti di distribuzione orizzontale
degli impianti di riscaldamento a radiatori,
passiamo all’esame di quelle necessarie alla formazione dei pannelli radianti, dove
sono richieste caratteristiche di duttilità,
incorruttibilità e ridotti ingombri, possiamo affermare che l’impiego del tubo di rame è stato fondamentale per lo sviluppo di
questo tipo di impianti, come dimostrano
le numerose esperienze compiute nell’arco di un trentennio da progettisti e installatori.
Manuale del tubo di rame
A cura di: Istituto Italiano del Rame
Edito da: Consedit sas
F.to UNI A4, 232 p., ill., 1998.
ISBN 88-86543-02-6.
Per informazioni o per richiedere il volume: Consedit sas, Via Giovannino De
G r a s s i , 9 , 2 0 1 2 3 M i l a n o - Te l
02 48020842 - Fax 02 48020858
IN AUTUNNO A BOLOGNA E A CHIEVO (VR)
CORSI DI SPECIALIZZAZIONE
IN SALDATURA
L’Istituto Italiano di Saldatura organizza due corsi di specializzazione per tecnici della saldatura.
Il primo di essi, (della durata di 4 mesi
per un impegno di 184 ore a partire dalla metà di ottobre e riconosciuto dal
Ministero della Pubblica Istruzione), si
rivolge ad ingegneri e periti industriali.
Verrà svolto a Bologna presso l’ITI
“Aldini Valeriani”. Scopo del corso è
quello di fornire una formazione di ba-
44 • Rame notizie
III trimestre 1998
se specialistica per il conseguimento
della Certificazione ad “European
We l d i n g E n g i n e e r ” , “ E u r o p e a n
Welding Technologist”, “European
Welding Specialist” ed “European
Welding Inspector”, nuove figure professionali previste dall’European
Welding Federation (EWF) e richiamate dalla norma EN 719.
Il secondo corso (co-finanziato dal
Fondo Sociale Europeo e con inizio
previsto verso la metà di ottobre - inizio
di novembre) si rivolge non solo ai tecnici del settore, ma anche alle aziende
interessate al conseguimento della
Certificazione ad EWT. La sede del
corso sarà il Centro Servizi Formativi
“Antonio Provolo” di Chievo (VR).
Infine una notizia che riguarda le aziende interessate alla certificazione.
Sempre dall’istituto Italiano della
Saldatura giunge la notizia dell’istituzione dell’Albo Europeo delle aziende
certificate UNI EN 729/ISO 3834
2Requisiti di qualità per la saldatura”
secondo lo schema EWF (European
Federation for Welding, Joining and
Cutting).
Per ulteriori informazioni sui corsi rivolgersi direttamente a:
Istituto Italiano di Saldatura
Divisione Formazione e Insegnamento
Tel: 010 8341371 - 8341408
Fax: 010 8367780
e-mail: [email protected]
INTERNET
LE PAGINE
DEL RAME
Visitate il sito Internet
dell’Istituto Italiano
del Rame all’indirizzo:
www.iir.it
Avviso ai lettori
Con il numero 7, “Professione rame”,
il media di European Copper Plumbing
Promotion Campaign, cessa la
pubblicazione come periodico,
diventando una rubrica con cadenza
semestrale di Rame notizie. Si tratta di
una scelta dettata principalmente da
esigenze di funzionalità nell’intento di
favorire l’informazione tecnica attraverso
la più diffusa rivista del settore.
PROFESSIONE
8 RAME
Il
rame
va
alla
fiera
RAME
la scelta professionale
per gli impianti
idrotermosanitari
Patrocinato da
International Copper Association • International
Wrought Copper Council • European Capillary Fittings Manufacturers Association
Istituto Italiano
del Rame
Via C. d’Ascanio, 1
20142 Milano
Tel. 02 89301330
Fax 02 89301513
Per gli operatori del settore, appuntamento allo stand
dell’Istituto Italiano del Rame che presenta
la nuova edizione del “Manuale del tubo di rame”
Oltre a partecipare regolarmente,
assieme all’Istituto Italiano del
Rame, alle principali fiere specializzate del settore idrotermo-sanitario
e dell’edilizia industrializzata, quali
EXPOCOMFORT a Milano, EDILMED a Napoli, La Campagna Promozione Rame nell’Impiantistica è
stata recentemente presente anche
ad altre importanti manifestazioni
ed in particolare: RIABITAT a Genova, FIERA ADRIATICA (Edilizia - Termosanitaria) a Silvi Marina, SANA
(Prodotti e Tecnologie Ecocompatibili) a Napoli, Convegno Edilizia e
Ambiente a Trento, Convegno Associazione Termotecnica Italiana a
Firenze.
Le postazioni informative della
Campagna, nell’ambito dello stand
dell’Istituto del Rame, hanno riscosso una grande attenzione da parte di
progettisti, responsabili tecnici di
enti pubblici, installatori, molti dei
quali giovanissimi, operatori dell’edilizia, studenti e docenti delle scuole professionali, giornalisti tecnici,
consumatori attenti alla qualità.
A tutti i visitatori è stata distribuita
una aggiornata documentazione
tecnica e sono state fornite informazioni ed assistenza applicativa in
relazione al grande interesse che
tubi e raccordi di rame hanno susci-
Estratto da “Rame notizie” n. 29 - Editrice: Consedit sas. Via Giovannino De Grassi, 9 - 20123 Milano
Stampa: Cooperativa Grafica Bergamasca srl, Albegno di Treviolo (BG) - Ottobre 1998
tato in termini di prestazioni, affidabilità, facilità di installazione, durata nel tempo ed economicità, ovvero rapporto qualità/prezzo.
Le domande sono state numerose e
pertinenti, così come le risposte fornite dagli esperti della Campagna, a
conferma della attualità e validità
del canale fiere e manifestazioni
per la circolazione delle informazioni e del supporto applicativo a
favore della professione termo-sanitaria.
Arrivederci perciò alle prossime
manifestazioni. Vi aspettiamo nello
stand IIR/Campagna Rame nell’Impiantistica, presso il SAIE a Bologna
(Pad. 25 stand B26) dal 14 al 18
ottobre dove potrete ricevere una
aggiornata documentazione tecnica
e trovare la nuova edizione del
“Manuale del tubo di rame”.
Stand dell’IIR a “RIABITAT” di Genova
Rame notizie
III trimestre 1998 • 45
PROFESSIONE
RAME
La norma europea
per i raccordi
PROFESSIONE
Designazione Temperatura
massima °C1)
da 6 mm compreso
a 34 mm compreso
da 34 mm a
54 mm compreso
da 54 mm a
108 mm compreso
30
25
25
16
65
25
16
16
110
16
10
10
S-Sn96Ag4
S-Sn97Ag3
La norma europea, pubblicata nel
gennaio 1998 e recepita dall’UNI
nell’aprile 1998 è suddivisa nelle
seguenti cinque parti:
UNI EN 1254 - 1 Rame e leghe di
rame - Raccorderia idraulica - Raccordi per tubazioni di rame con terminali atti alla saldatura o brasatura
capillare
UNI EN 1254 - 2 Idem - Idem - Raccordi per tubazioni di rame con terminali a compressione
UNI EN 1254 - 3 Idem - Idem - Raccordi per tubazioni di plastica con
terminali a compressione
UNI EN 1254 - 4 Idem - Idem - Raccordi combinanti altri terminali di
connessione con terminali di tipo
capillare o a compressione
UNI EN 1254 - 5 Idem - Idem - Raccordi per tubazioni di rame con terminali corti per brasatura capillare.
È subito evidente che il campo di
applicazione di questo gruppo di
norme copre tutte le tipologie di raccordi oggi esistenti colmando finalmente le lacune della normativa.
Inoltre è necessario sottolineare la
decisione di standardizzare la fabbricazione di due famiglie di raccordi a
brasare che differiscono tra loro principalmente per la lunghezza della
zona di contatto tra tubo e raccordo.
La conseguenza è che il metodo di
giunzione da adottare, dovrà essere
anch’esso differente: per i raccordi
“più lunghi” (UNI EN 1254-1) si potrà
utilizzare indifferentemente la brasatura dolce o forte, mentre per i raccordi con la zona di contatto più corta
(UNI EN 1254-5) dovrà essere utilizzata esclusivamente la brasatura forte.
Una seconda differenziazione tra le
due famiglie risiede nella gamma
dimensionale che prevede diametri
nominali tra 6 e 108 mm per i rac-
46 • Rame notizie
S-Sn99Cu1
S-Sn97Cu3
Pressione massima
(in funzione del diametro nominale1) 2)) bar
1) Per applicazioni non previste dalla tabella, è necessario richiedere l’approvazione del produttore dei raccordi.
2) Valori intermedi di pressione possono essere ottenuti per interpolazione.
Tab. 1 - Temperature e pressioni massime di esercizio per brasatura dolce
Designazione
B-Ag44CuZn-675/735
Temperatura
massima °C1)
Pressione massima
(in funzione del diametro nominale1) 2)) bar
da 6 mm
compreso
a 34 mm
compreso
da 34 mm
a 54 mm
compreso
da 54 mm
a 108 mm
compreso
da 108
a 159 mm
compreso
30
25
25
16
5
65
25
16
16
3
110
16
10
10
2
B-Cu44ZnAg-690/810
B-Cu97P-710/820
B-Cu89PAg-650/810
B-Cu92PAg-650/810
1) Per applicazioni non previste dalla tabella, è necessario richiedere l’approvazione del produttore dei raccordi.
2) Valori intermedi di pressione possono essere ottenuti per interpolazione.
Tab. 2 - Temperature e pressioni massime di esercizio per brasatura forte
Temperatura
massima °C
Pressione massima
(in funzione del diametro nominale1) 2)) bar
tra 6 mm compreso
a 54 mm compreso
da 54 mm
a 108 mm compreso
30
16
10
65
10
6
110
6
4
120
5
3
1) Valori intermedi di pressione possono essere determinati per interpolazione.
2) Alcuni tipi di raccordi a compressione sono adatti per usi a rapporti temperature/pressioni diversi da quelli indicati in tabella. Per tali applicazioni è necessario seguire le indicazioni del produttore dei raccordi in esame.
Tab. 3 - Temperature e pressioni massime di esercizio per raccordi a compressione
cordi conformi alla UNI EN 1254-1
e tra 14,7 e 159 mm per quelli conformi alla UNI EN 1254-5.
I raccordi meccanici a compressione (UNI EN 1254-2) sono a loro
volta suddivisi in due sottogruppi:
• tipo A - raccordi, per i quali non è
richiesta alcuna preparazione specifica del tratto terminale del tubo da
collegare, che realizzano la tenuta
per mezzo della compressione di
un anello posizionato esternamente
al tubo.
• tipo B - raccordi, per i quali è
III trimestre 1998
necessaria una formatura specifica
(cartellatura) del tratto terminale del
tubo, che realizzano la tenuta per
mezzo della compressione del tubo
stesso contro il raccordo. I raccordi
di tipo B possono essere utilizzati
solo con tubi ricotti o semiduri. I diametri nominali e le relative tolleranze sono le stesse dei raccordi femmina della tabella precedente fino al
diametro massimo di 108 mm.
Infine la UNI EN 1254-4 definisce i
requisiti dei raccordi misti ovvero di
quel tipo di raccordi che abbinano
terminali a brasare o a compressione
con terminali filettati. In particolare
vengono definite le caratteristiche
specifiche di questi raccordi cioè le
filettature che possono essere cilindriche conformemente alle norme
internazionali ISO 7 o ISO 228
oppure coniche secondo ISO 7
(filettature esterne). La gamma dei
diametri spazia da 1/8 a 4 pollici
con filettature sia maschio che femmina. Ovviamente per gli altri requisiti non specifici vi sono rimandi alle
altre parti della norma stessa.
Le norme indicano infine le pressioni di esercizio a cui le varie famiglie
di raccordi possono essere impiegate in funzione della temperatura del
fluido convogliato.
Tra queste, oltre alle verifiche
dimensionali e di tenuta alla pressione, è opportuno sottolineare il controllo degli eventuali residui carboniosi, la resistenza alla dezincificazione (quando richiesta) e la resistenza alla corrosione sotto sforzo.
La marcatura, obbligatoria, e la
dichiarazione di conformità, quando
richiesta, sono altre indicazioni
incluse nella norma.
Le condizioni di esercizio indicate
dalla UNI EN 1254 sono riportate
nelle tabb. 1 e 2.
Nei raccordi meccanici la tenuta
idraulica e la resistenza meccanica
sono affidate al serraggio degli
appositi dispositivi e alla presenza di
guarnizioni nelle forme e materiali
più differenti e la loro caratteristica
comune più evidente risiede nella
possibilità di procedere a montaggi
e smontaggi successivi al più sostituendo l’elemento di tenuta.
Da punto di vista costruttivo, questi
raccordi sono realizzati, generalmente in tre o più pezzi separati, il
corpo e i vari dati di serraggio, a cui
si aggiungono gli elementi di tenuta,
bicono o guarnizioni, che caratterizzano il tipo di raccordo.
Le condizioni di esercizio per i raccordi con bicono e con colletto
conico, indicate dalla UNI EN 1254,
sono riportate nella tab. 3.
Tubi di rame per “LE TORRI LOMBARDE”
È in corso di realizzazione a San
Donato Milanese, alle porte di
Milano, un complesso residenziale:
“Le Torri Lombarde”.
Il complesso è costituito da nove
edifici collegati tra loro da sette
grandi ponti, oltre 300 appartamenti per 45.000 m2 complessivi.
Artefice del progetto urbanistico è
uno dei maestri del Movimento
Moderno, il giapponese Kenzo
Tange, fondatore dell’architettura
giapponese del ventesimo secolo.
Per soddisfare le diverse esigenze
degli acquirenti, le tipologie di
base degli alloggi saranno più di un
centinaio, dal monolocale all’attico, con soluzioni interne molto
particolari come ad esempio pareti
circolari o locali disposti ad angolo. Per la facciata sono stati utilizzati materiali diversi, dagli intonaci
colorati al rivestimento metallico,
per poter ottenere un’immagine
d’insieme molto articolata e varia.
L’insieme è arricchito da balconi,
loggiati e piccoli giardini pensili.
La progettazione della parte
impiantistica è stata realizzata dallo
studio dell’Ingegner Rossi di Milano
e prevede l’utilizzo di circa 20.000
metri di tubi di rame: un’ennesima
conferma dell’affidabilità di questo
materiale in termini di qualità, durata ed economicità.
RAME
Il rame in cattedra
Tra le numerose iniziative di comunicazione e assistenza applicativa
promosse dalla Campagna Rame in
collaborazione con l’IIR, stanno
assumendo una crescente importanza le attività didattiche in favore
degli Istituti e dei Centri di Formazione Professionale del settore termosanitario.
Di notevole interesse la collaborazione avviata con gli IPSIA, Istituti
Professionali di Stato per l’Industria
e l’Artigianato, un po’ in tutt’Italia,
ed in particolare con le rispettive
sezioni “termico-meccanico” che
rilasciano agli allievi:
- al termine del 3° anno la qualifica
di “Operatore Termico” con specializzazione nell’impiantistica;
- al termine del 5° anno il diploma
di “Tecnico dei Sistemi Energetici” (con il quale si può accedere
all’università).
Gli istituti ed i centri di formazione,
con i loro laboratori e con l’ausilio
di docenti e istruttori esperti del
ramo, svolgono programmi didattici
che investono le problematiche dei
materiali e dell’impiantistica del
riscaldamento, del sanitario e della
refrigerazione, tutti campi di impiego crescente per il tubo ed i raccordi di rame.
Da qui l’interesse reciproco della
Scuola e dell’Industria all’effettuazione di lezioni teorico-pratiche che
consentano ai giovani partecipanti di
acquisire informazioni aggiornate
sulle caratteristiche e prestazioni del
rame e sulle relative modalità applicative. A corredo di queste presentazioni viene fornita agli allievi, ed
ovviamente ai docenti, una nutrita
documentazione tecnica e normativa
di carattere professionale, il cui
pezzo forte è costituito dal “Manuale
del tubo di rame”, un volume di oltre
200 pagine, ora alla terza edizione.
Tra gli IPSIA e altri istituti presso i
quali sono stati effettuati questi
Rame notizie
III trimestre 1998 • 47
PROFESSIONE
RAME
interventi, che assumeranno carattere ricorrente, vogliamo ricordare
solo alcuni tra i tanti visitati: L. Da
Vinci a Como, U. Pomilio a Chieti,
G. Marconi a Vairano Scalo, S. Pertini a Terni, E. De Amicis a Roma,
D.U. Di Marzio a Pescara, Cavour e
Marconi a Perugia, L. Da Vinci a
Firenze, Feltrinelli a Milano. E tra i
Centri Formazione Professionale:
Madonnina del Grappa a Firenze,
Villaggio del Fanciullo a Pordenone,
F.I.L. a Prato, ENAIP a Chiavari,
ENAIP a Cuneo, ENAIP a Grugliasco.
Con la riapertura dell’anno scolastico la Campagna si propone di
estendere il numero degli incontri.
Sarà nostra cura farlo al più presto,
nel frattempo presidi e docenti di
termo-sanitaria possono interpellarci direttamente: Campagna Promozione Rame nell’impiantistica, presso IIR fax 02/89301513 oppure
att.ne G. Tortora fax 081/7524583;
Arrivederci a scuola!
Rame e formazione
professionale nella
termo-sanitaria
La Campagna di promozione Rame
nell’Impiantistica e l’Istituto Italiano del Rame sono lieti di informare i lettori di questa Newsletter,
che ha preso avvio una promettente collaborazione con la Direzione
Generale Formazione Professionale del Ministero della Pubblica
Istruzione.
Il campo di reciproco interesse è
quello della formazione nel settore
termosanitario, facente capo agli
IPSIA (Istituti Professionali di Stato
per l’Industria e l’Artigianato) e
riguardante l’indirizzo operatori
termici e tecnici dei sistemi energetici, di cui si parla in altra parte
di questa Newsletter.
È previsto che la collaborazione
CD ROM “IL TUBO DI RAME NELL’EDILIZIA”
European Copper Plumbing Promotion Campaign ha realizzato in
collaborazione con “Editoria Elettronic” il
CD Rom “Il tubo di rame nell’edilizia”
La crescente importanza della scelta dei prodotti
nell’impiantistica idrotermosanitaria ha messo in
evidenza la necessità di materiali che diano una
risposta qualitativa adeguata; tra questi il rame, sia
per i tubi che per i raccordi, è sicuramente uno dei
più frequentemente utilizzati nelle nuove costruzioni e
nel sempre più importante settore delle ristrutturazioni.
Il rame, grazie alle sue proprietà chimico-fisiche, meccaniche e tecnologiche,
rappresenta certamente una scelta affidabile, economica e sicura.
European Copper Plumbing Promotion Campaign presenta all’interno del CD
Rom “Il tubo di rame nell’edilizia” i risultati di alcune ricerche di mercato condotte da società indipendenti con lo scopo di ottenere aggiornamenti sulla
situazione dell’impiantistica in Italia e conoscere il giudizio di progettisti e
installatori in relazione all’utilizzo del rame. È stata inoltre realizzata una
approfondita ricerca al fine di confrontare i costi di installazione fra materiali
alternativi in relazione a diverse tipologie di impianto. Anche da questo studio
emergono dati che confermano la competitività economica dei sistemi realizzati con tubazioni e raccordi di rame.
All’interno del CD Rom trova spazio un video con interviste a professionisti del
settore quali idraulici e progettisti che testimoniano, ancora una volta, i molteplici vantaggi del rame in termini di affidabilità, durata e prestazioni, ma altresì di economicità complessiva dell’impianto.
48 • Rame notizie
III trimestre 1998
possa ampliarsi nel prossimo futuro anche in altre direzioni, nell’ambito di un protocollo d’intesa
attualmente allo studio.
Vi sono altri possibili sviluppi di
grande interesse per la formazione
professionale dei giovani, collegati
ai molteplici impieghi del rame in
settori quali l’edilizia, l’elettronica,
l’artigianato, ecc..
Si sta pensando, ad esempio, alla
messa a punto congiunta di moduli didattici multimediali sulle applicazioni del rame nell’impiantistica, per i quali la Campagna e l’IIR
porranno a disposizione il loro
Know-how, oltre ad una serie di
strumenti informativi aggiornati:
Manuale de tubo di rame, software
per la progettazione impiantistica,
CD Rom, video e documentazione
tecnica.
In progetto è anche l’organizzazione di conventions o seminari destinati ai docenti ed istruttori IPSIA e
nell’ambito dei quali procedere ad
un confronto di esperienze, punti
di vista e metodi didattici in tema
di formazione, sulla base di relazioni ed interventi degli esperti
dell’industria e della scuola. Si
dovrà anche affrontare il punto
della cooperazione tra le due parti
per l’attivazione di seminari, visite
e stages formativi aziendali.
Un significativo momento di questa
collaborazione è previsto proprio
in occasione del SAIE di Bologna e
consisterà nell’installazione di un
“punto informativo” sulla Formazione Professionale, presidiato da
studenti e istruttori IPSIA, all’interno dello stand dell’IIR/Campagna.
Nei prossimi numeri di Professione
Rame informeremo i nostri lettori
sugli sviluppi di questa collaborazione tra Scuola e Industria che,
anche per il nostro impegno, ci
auguriamo proficua e tale da fornire un fattivo contributo allo sviluppo della professionalità dei giovani
progettisti ed installatori della
termo-sanitaria.