pannello 18 13-2 - Percorso Colceresa

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Costavernese e la Torre degli Ezzelini
Progetto realizzato
con il contributo di
voi sie
te qui
Percorso Colceresa
• su sentiero
• su asfalto
© COMPAGNIA GENERALE RIPRESE AEREE SPA
In ordine, da sinistra a destra:
· Roccaforti medioevali
· Ezzelino da Romano
· Pianta della torre di Ezzelino
Strada della Mariana
Panorama: Costavernese
Sito della torre visto dal piano
In prossimità di via Costavernese, il sentiero della Mariana attraversa il manto stradale e sale ad
ovest per raggiungere la vallata opposta dove scorre il torrente Laverda.
Costavernese è il nome del colle stretto e allungato situato fra la collina di Mure a est, la valle del
Laverda a ovest, la zona pianeggiante detta Nogaredo a sud e la costa Tibalda a nord. Il toponimo
deriva dal latino Costa vernensis, che significa appunto costa primaverile, probabile riferimento al
dolce declivio soleggiato del colle che rinverdisce e fiorisce prima delle altre terre circostanti.
L’itinerario sale nel colle fra coltivazioni di ciliegi, olivi e orti a sinistra, mentre a destra costeggia
una riva piuttosto irta, dove crescono castagni e robinie. All’ingresso della stradina, che prosegue
poi tra alcune case, si consiglia di effettuare una sosta per osservare a sinistra la spianata dell’altura panoramica dove sorgeva l’antico castello di Ezzelino da Romano, una roccaforte turrita che rappresentava un luogo ideale, dal clima mite, dove passare l’inverno.
Di Costavernese si trova il nome in un documento del 1134 del Brunacci: in questa località Ezzelino
il Tiranno aveva dei beni che, dopo la sua morte, furono dati alla chiesa vicentina e poi acquistati da
un certo signor Marco di Gallo. Nel Regestum del 1262 in effetti Costavernese viene citata come uno
dei quarantadue villaggi aggregati al quartiere di Santo Stefano di Vicenza. Il documento parla della
presenza di una torre di difesa affiancata ad una casatorre adibita ad abitazione del dominus, ossia
del signore, dotata di una siepe spinosa e intricata, di larghi fossati e terrapieni. Lo storico Maccà
visitò i resti del castello alla fine del 1700 e dichiarò che essi indicavano l’esistenza di una grande
torre, anticamente circondata da robuste mura.
Le caratteristiche militari, che si rintracciano nelle vecchie mappe del Catasto austriaco, fanno pensare ad una costruzione risalente al XII secolo. Probabilmente il castello fu costruito e potenziato da
Ezzelino da Romano, figura appartenente alla più potente e ricca famiglia del territorio, giunta in
Italia nell’XI secolo al seguito dell’imperatore francese Corrado II, detto il Salico, da cui ottenne in
feudo i territori di Onara e di Romano. Ezzelino III da Romano, detto il Tiranno, dominò nel territorio veneto e vicentino nel 1200. In qualità di vicario dell’imperatore Federico II, bramoso di potere,
allargò il dominio della sua famiglia imponendosi nei territori pedemontani e nella vicina pianura tra
il 1236 e il 1256. Il mondo ecclesiastico lo considerava eretico e perfido. Dopo la sua morte, per cautelarsi contro chi parteggiava per lui, i
Carraresi e i Vicentini confiscarono e
vendettero tutti i beni che Ezzelino
possedeva a Fontaniva, a Bassano, a
Cartigliano, ad Angarano, a Enego, a
Cismon, a Rotzo, a Schiavon, a
Longa, a Breganze e, nel 1264, anche
a Costavernese.
Il Castello di Marostica allora divenne un presidio militare di controllo di
tutta l’area collinare e, quando nel
1311 Cangrande della Scala ne assunse il dominio vicariale, i Padovani
sottoposero il castello ad un martellante lancio di pietre e di dardi, e,
Sito del castello di Ezzelino
Progetto realizzato da
Comune di
Mason
Vicentino
Comune di
Molvena
Percorsi complementari
• su sentiero
• su asfalto
Comune di
Pianezze
San Lorenzo
Pro Loco
Mason
Vicentino
Panorama: località Battagliona
Percorsi in fase
di completamento
1
Tabellone informativo
Punto sosta
Panorama: Mason
Panorama: Mure
non riuscendo a conquistarlo, devastarono e incendiarono il territorio circostante. Altre scorrerie
furono compiute dai Padovani anche nel 1314. Il castello di Costavernese fu probabilmente distrutto
nello scontro d’armi avvenuto ai piedi o lungo i fianchi del colle, in località Battagliona detta anche
Valle, in epoca imprecisata e probabilmente contemporanea o anteriore alla conquista del territorio
da parte di Cangrande della Scala, avvenuta con scontri e distruzioni fra il 1311 e il 1314.
Fino alla metà del 1960 circa era ancora visibile la traccia del perimetro della torre a pianta esagonale irregolare, il cui lato maggiore misurava sugli otto metri circa. I grandi massi basaltici della base
della struttura, sono stati nel tempo impiegati nella costruzione delle case vicine e della Via dei Sassi
di Molvena e il terreno è stato livellato e ricoperto di terra. Alcuni blocchi di pietra sono anche stati
rinvenuti nel giardino del signor Viero, la cui abitazione è situata lungo la strada della Mariana. Altri
grossi massi sono emersi nel colle dei Micheletto. Alcuni scavi hanno rilevato la presenza di vani interrati mentre alcuni cunicoli sotterranei, secondo la leggenda, sfociavano in località Battagliona.
Nell’omonima piana sottostante, detta anche Valle, localizzata a sud del colle, secondo la tradizione c’era un tempo un lago. La piana è certamente un punto di confluenza e di raccolta delle acque
di scolo dei colli, nonché zona ricca di sorgenti, fertile e umida, assai interessante sotto il profilo
naturalistico. La località è stata prosciugata in epoca imprecisata con opere di canalizzazione delle
acque. Ivi sono state anche rinvenute delle ossa umane per cui si suppone la presenza di un cimitero. Gli ontani vi crescono numerosi e fiorenti, come pure gli alberi da frutto tra cui prevalgono il ciliegio, la vite, il melo, il pero, il fico, il gelso, il nocciolo e il noce.
Il castello sorgeva in una posizione strategica perché dalla sommità del colle prospiciente la pianura
si gode un’ampia vista panoramica che conta ben quindici campanili. A nord e a nord-est l’Altopiano
dei 7 Comuni e il monte Grappa fanno da corona ai colli di San Luca, Rubbio e Roveredo. Tra il verde
boschivo appare l’abitato di Lusiana con l’andamento sinuoso dei tornanti fiancheggiati dalle case.
Più in basso, nel susseguirsi continuo delle alture, si può ricostruire e ripercorrere visivamente il
Percorso Colceresa nel suo saliscendi da Pianezze a Mason. Di fianco alla località Mascarellotti si profila Mure con la terrazza della bella chiesa dal campanile turrito; poi nel declivio di Collalto appare
l’elegante parrocchiale di Molvena e la chiesa di Pianezze dallo stravagante campanile barocco. Più
ad est il colle del paese di Villa si affaccia nella sconfinata distesa della pianura vicentina, accanto
al verde rigoglioso del centenario parco di Villa Mastai Ferretti. Il signorile complesso della villa è particolarmente interessante: la struttura settecentesca appartenne al pittore Cosroe Dusi, al deputato
della sinistra storica Ippollito Venzo e al conte Fortunato Mastai Ferretti, cui dobbiamo l’eleganza
liberty della casa padronale e la ricchezza del parco.
Lo sguardo si muove zig-zagando qua e là alla ricerca dei siti storici. Le roccaforti volute da re
Berengario nell’XI secolo per far fronte all’invasione degli Ungari, formavano una serie concatenata
di punti di osservazione e di controllo delle vie d’accesso alla pedemontana. Nel mirabile paesaggio
collinare il Doglione di Marostica creava una congiunzione militare difensiva continua che dal
Castelletto dei nobili Cumani e dalla Torresella di Pianezze univa il Castello dei Pedàola, che si può
immaginare nel colle omonimo lungo il sentiero delle Strambane, il Castellare di Molvena e quello di
Mure, situati nei pressi delle due chiese parrocchiali, la Torre di Ezzelino di Costavernese e la fortificazione di Valeriano da Breganze di via Castello a Mason.
Nel verde della vegetazione, in punti panoramici incantevoli, si affacciano verso il piano ville e palazzi. Ai piedi del colle Peòla, in via dell’Artigianato, si staglia Villa Basso, complesso settecentesco dall’aspetto signorile, rimaneggiato nell’Ottocento.
Lungo via Collesello, che conduce al centro della frazione di Mure, si profila la settecentesca Villa
Celi e l’ottocentesca Casa Sandonà. Di fronte all’abitato di Villa, in un colmello tra alti cipressi, pini
domestici e cedri del Libano spunta Villa Lovison, complesso padronale ottocentesco di villeggiatura
dall’intonaco rossastro, di buon interesse architettonico e ambientale.
Più a est, mascherato dalla vegetazione, nel contesto industriale di Molvena compare la sagoma del
monumentale complesso cinquecentesco di Ca’ Dal Ferro, memoria della più antica struttura benedettina, che ospitò alla fine del 1700 le truppe napoleoniche e le truppe francesi durante la Grande
Guerra.
A sud nel comune di Mason appare il complesso di Villa Angaran delle Stelle, espressione raffinata del
Villa Lovison a Mure
Villa Mastai Ferretti a Villa
neopalladianesimo, con la bella facciata circondata dal folto parco e dall’oratorio della
Trasfigurazione. Nell’altura di Mason, che si
affaccia verso Costavernese lungo la vallata
del torrente Laverda, appare l’abitato di via
Castello, sito storico il cui toponimo, in prossimità del Centro Rosmarino, fa riferimento
alla presenza di un castello.
Tornando con lo sguardo a nord-est, là dove le
colline moreniche sfumano nel piano, da est
ad ovest, si profilano, nel complicato intreccio edilizio della pianura, il campanile di Nove
con la statua di San Pietro, l’esile punta aguzza di quello di Cartigliano, le torri campanarie di Villaraspa, Schiavon, Longa, Friola,
Pozzoleone, Mason e infine la corona degli
Euganei e dei Berici; sopra la verde cortina di
Contrà Vaccara di Mason, spunta il campanile
di San Giorgio di Perlena, detto spion per l’invidiabile posizione dominante.
Quando il cielo è limpido e il vento pulisce
l’aria stagnante dalle foschie ormai frequenti,
lo sguardo può spaziare fino alla laguna veneta.
Abitato di via Castello a Mason
Villa Celi a Mure
Panorama: Pianezze
Panorama con Villa Angaran delle Stelle a Mason
Pro Loco
Pianezze
San Lorenzo
Consulta
delle
Associazioni
Consulta
Associazioni di Molvena
MOLVENA
Istituto
Comprensivo
“Don L. Milani”
Mason Vic.no
Regione
del Veneto
Provincia
di Vicenza
Comunità
Montana
dall’Astico
al Brenta
UNPLI
Veneto
Comitato
Regionale
UNPLI
Vicenza
Comitato
Provinciale
Protezione
Civile
Intercomunale
Colceresa
Cavalieri
delle
Colline
Molvena
Gruppo
Escursionisti
B.M. Bedont
Pianezze S.L.
Gruppo
Podisti
“Il Ciliegio”
Mason Vic.no
Consorzio
di tutela
Ciliegia di
Marostica I.G.P.
© testo ed immagini
Istituto Comprensivo
“Don Lorenzo Milani”, Mason Vic.
• Editing grafico / produzione:
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