UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale LA CONCORRENZA DEI PREZZI Differenziazione/Oligopolio Tutorial a cura di: • LEGRENZI ROBERTO 44456 • LUBRINI DAMIANO 46235 • NORIS MARCO 44570 • PALAMINI MAURIZIO 44585 Economia industriale: Prof. Gianmaria Martini 1 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Agenda dell’intervento I. Introduzione II. Il modello di duopolio di Bertrand III. Il modello di Bertrand rivisitato a. Capacità produttiva b. Differenziazione (modello spaziale) IV. Conclusione 2 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Introduzione al modello di Bertrand Intel e AMD sono i 2 principali produttori di microprocessori x86 e rispettivamente le loro quote di mercato sono 75% per la prima e 25% per la seconda. A partire da maggio 2006, AMD ridusse il prezzo dei modelli Athlon 64 X2 dual-core 5000+ e 4600+ del 57%. Pochi giorni dopo, la Intel abbassò il prezzo del suo ultimo processore del 40% e i precedenti di una percentuale compresa tra il 50% e il 60%. Fino ad aprile 2007 seguirono riduzioni dei prezzi da parte di entrambe le imprese. I principali acquirenti di Intel e AMD acquistano dall’impresa che offre il prezzo più basso. Perciò le due imprese rispondono fissando i loro prezzi e cercano in seguito di adattare la produzione alla domanda dei consumatori. Modello di Bertrand: prende in esame due imprese che producono prodotti identici e che competono stabilendo prima i prezzi, piuttosto che i livelli di produzione. 3 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Il modello di duopolio di Bertrand Il modello standard di duopolio di Cournot, riformulato in termini di strategie dei prezzi piuttosto che delle quantità, prende il nome di modello di Bertrand. Nel criticare l’opera di Cournot, Bertrand riconobbe che l’utilizzo del prezzo come variabile strategica si differenzia dall’utilizzo della quantità come variabile strategica. Riformuliamo il modello di Cournot in modo tale che le imprese scelgano il prezzo; abbiamo 2 imprese che scelgono le loro strategie simultaneamente e che producono lo stesso bene allo stesso costo marginale costante, c, conoscendo la struttura della domanda di mercato. 4 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Funzione di domanda nel modello di Cournot: P = A − BQ Riscriviamo la domanda ponendo l’output come variabile dipendente: Q = a − bP dove a= A B e b= 1 B L’output dell’impresa 2 quindi sarà: • se p2 > p1 • se p2 = p1 • se p2 < p1 q2 = 0 a − bp2 q2 = 2 q2 = a − bp2 5 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale p2 p2 > p1 La funzione non è continua p2 = p1 p1 p2 < p1 (a − bp2 ) / 2 q2 La discontinuità della domanda si traduce in una discontinuità dei profitti: • se p2 > p1 • se p2 = p1 • se p2 < p1 Π 2 ( p1 , p2 ) = 0 a − bp2 Π 2 ( p1 , p2 ) = ( p2 − c) 2 Π 2 ( p1 , p2 ) = ( p2 − c)(a − bp2 ) 6 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale RISPOSTA OTTIMALE IMPRESA 2 Per trovare la funzione di risposta ottimale dell’impresa 2 occorre trovare il prezzo p2 che massimizza i profitti dell’impresa 2 per ogni possibile p1. Supponiamo ad esempio che l’impresa 1 scelga un prezzo più elevato del prezzo di monopolio: a + bc p1 > p M = 2b Dal momento che l’impresa 2 può accaparrarsi l’intero mercato scegliendo qualsiasi prezzo inferiore a p1, la sua risposta ottimale sarebbe scegliere il prezzo di monopolio pM e ottenere i profitti di monopolio. Al contrario se l’impresa 1 scegliesse un prezzo molto basso, inferiore al suo costo unitario c, l’impresa 2 si troverebbe di fronte a 2 alternative di prezzo ottimale: • p2 > p1 che comporterebbe nessuna vendita e 0 profitti per l’impresa 2 • p2 < p1 < c che per l’impresa 2 comporterebbe profitti negativi 7 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Nel caso più probabile invece, quando l’impresa 1 stabilisce un prezzo superiore a c, ma pari o inferiore al prezzo di monopolio pM, ovvero: a + bc ≥ p1 > c 2b La risposta dell’impresa 2 sarà di stabilire un prezzo leggermente inferiore a p1. Π 2 ( p1 , p2 ) • I profitti dell’impresa 2 aumentano con continuità quando p2 aumenta passando da c a un valore inferiore a p1, e l’impresa 2 è l’unica dalla quale il cliente acquista • Tuttavia essendo p1 inferiore o uguale a pM il potere di monopolio di 2 è limitato p2 < p1 p2 = p1 L’impresa 2 sceglierà quindi un prezzo leggermente inferiore a quello di 1: p2 > p1 c p1 p2 p2* = p1 − ε 8 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Nell’ultimo caso l’impresa 1 stabilisce un prezzo pari al costo. L’impresa 2 non è incentivata a vendere a un prezzo inferiore, in quanto ciò comporterebbe unicamente perdite. La scelta ottimale di 2 potrà quindi essere: • p2 > p1 • p2 = p1 non venderà niente avrà vendite positive, ma con un pareggio su ogni unità venduta In ogni caso i profitti dell’impresa 2 saranno pari a 0, perciò la sua risposta ottimale quando: p1 = c sarà di stabilire un prezzo p2 maggiore o uguale rispetto a p1. 9 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale La risposta dell’impresa 2 può essere quindi così riassunta: • se a + bc p1 > 2b a + bc c < p1 ≤ 2b c = p1 • se c > p1 ≥ 0 • se • se p2* = a + bc 2b p2* = p1 − ε p2* ≥ p1 p2* > p1 Per un ragionamento simile la risposta dell’impresa 1 sarà: a + bc 2b p1* = p2 − ε • se a + bc 2b a + bc c < p2 ≤ 2b c = p2 • se c > p2 ≥ 0 p1* > p2 • se • se p2 > p1* = p1* ≥ p2 10 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale EQUILIBRIO DI NASH PER IL GIOCO DEL DUOPOLIO Determiniamo ora l’equilibrio di Nash per il gioco del duopolio. Se ad esempio prendiamo il profilo di strategie: a + bc a + bc [ p1 = , p2 = −ε] 2b 2b Questo non può essere un equilibrio. Questo perché l’impresa 2 vende ad un prezzo inferiore a quello dell’impresa 1 e a quello di monopolio. L’impresa 1 non avendo clienti per ottenere grossi profitti abbasserebbe il prezzo a un livello appena inferiore a quello stabilito dall’impresa 2. In altre parole l’impresa 2 non può aspettarsi che l’impresa 1 stabilisca un prezzo come quello proposto nell’esempio perché saprebbe che questo le porterebbe profitti pari a zero. 11 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Ne consegue che il gioco del duopolio alla Bertrand ha uno e un solo equilibrio di Nash, ossia la coppia di prezzi ( p1* = c, p2* = c) Se l’impresa 1 stabilisce questo prezzo prevedendo che così farà l’impresa 2, e se quest’ultima agisce esattamente nello stesso modo, nessuna delle due sarà incentivata a cambiare. Pertanto l’esito è che il prezzo di mercato è pari al costo marginale. Questo è ciò che avviene nel caso della concorrenza perfetta, con l’unica differenza che ora invece di esserci molte imprese di piccole dimensioni ce ne sono solo due, ma di grandi dimensioni rispetto al mercato. 12 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Modello di Bertrand rivisitato Il modello di Bertrand, secondo cui l’impresa che applica il prezzo più alto risulta essere esclusa dal mercato, non è esente da critiche: 1) Capacità produttiva: è assai improbabile che la singola impresa che applica il prezzo più basso abbia capacità produttiva sufficiente a soddisfare l’intera domanda di mercato; 2) Differenziazione (Modello spaziale): il mercato stesso potrebbe non considerare i beni prodotti dalle due compagnie come perfetti sostituti; In entrambi i casi si può affermare che l’impresa che applica il prezzo più alto non incorrerà in una perdita completa della clientela asservita. 13 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Capacità produttiva CASO MONTE NORDA Si consideri il caso del Monte Norda (Trentino), in cui si ipotizza la presenza di due diverse stazioni sciistiche: la Punta Resia e la Sport Resort; gli sciatori percepiscono i servizi forniti dagli impianti di risalita (lungo i due fianchi della montagna) come omogenei: la variabile che li guida nella loro scelta è il prezzo giornaliero dell’abbonamento → sembra una normale competizione sui prezzi che, per quanto precedentemente detto, dovrebbe portare all’uguaglianza fra prezzo e costo marginale. In realtà col seguente esempio numerico dimostreremo che, in presenza di vincoli di capacità, tale soluzione non costituisce l’ equilibrio di Nash. Supponiamo che 1000 e 1400 rappresentino il numero massimo di sciatori ospitabili ogni giorno rispettivamente dagli impianti di risalita di Punta Resia e Sport Resort. Esprimiamo poi la domanda turistica con: Q = 6000 − 60 P dove Q rappresenta il numero giornaliero di sciatori, mentre P è il prezzo giornaliero dell’abbonamento (espresso in euro). 14 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 2/9 Supponendo che il costo marginale c sia pari a 10 € e ponendo P=c otterremmo una quantità d’equilibrio pari a Q* = 6000 - 60(10) = 5400, decisamente maggiore della somma delle capacità massime dei due impianti di risalita. prezzo 100 € domanda 10 € 5400 6000 Numero di sciatori Non sarebbe stato opportuno da parte delle due stazioni sciistiche, intuita l’alta richiesta del servizio, aumentare in anticipo le rispettive capacità, con ulteriori impianti di risalita e parcheggi? 15 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 3/9 La risposta a tale domanda è negativa: infatti, se ad esempio Punta Resia fissasse il prezzo a 11 €, non avrebbe senso per la Sport Resort applicare un prezzo di 10,90 € attraverso l’espansione della propria capacità, per poter soddisfare l’intera domanda di mercato. Questo perché Punta Resia sarebbe fortemente incentivata ad adottare il medesimo comportamento della rivale, abbassando ulteriormente il prezzo e investendo in nuove strutture, al fine di riconquistare il mercato. → Tale gioco al ribasso si fermerebbe solo nel momento in cui p=c, con conseguente spartizione equa del mercato, ossia Q1=Q2=5400/2=2700, a fronte di impianti e parcheggi atti ad ospitare il doppio della clientela. Conclusione: l’incentivo ad applicare un prezzo pari al costo marginale dipende sì dal fatto di avere una capacità sufficiente a servire l’intera domanda di mercato al prezzo concorrenziale, ma osservando che tale strategia comporta un’equa divisione del mercato e quindi il 50% di capacità inutilizzata, nessuna delle due imprese avrà interesse ad applicare un prezzo pari al costo marginale. 16 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 4/9 Generalizzando l’esempio, sia: Q C = a − bc la funzione (diretta) di domanda totale in corrispondenza di un prezzo pari al costo marginale (output concorrenziale). Vediamo di capire quale strategia adottata da ciascuna impresa costituisce la scelta ottima al comportamento della rivale, in presenza di vincoli di capacità. Avrebbe senso per l’impresa 2 fissare il prezzo p2 a un livello superiore al costo marginale? 17 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 5/9 Si può osservare che la coppia di strategie di prezzo (p1 = c; p2 > c) costituisce la risposta ottima dell’impresa 2 alla strategia applicata dall’impresa 1. • infatti l’impresa 2, applicando un prezzo per il bene/servizio superiore a quello della concorrente, sa perfettamente che dovrà rinunciare a parte della clientela, che si affiderà all’impresa che offre un prezzo minore; • sa anche che, data la presenza del vincolo di capacità, riuscirà comunque ad appropriarsi di una fetta di mercato, da cui potrà ottenere non più profitti nulli (caso di perfetta spartizione della clientela rappresentata dalla coppia di strategie p1 = p2 = c), bensì positivi; • Abbiamo così formalmente dimostrato che p1 = p2 = c non può rappresentare il NashEquilibrio per le due imprese. 18 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 6/9 Riassumendo … • In presenza di vincoli di capacità, la competizione sui prezzi si gioca solo dopo la definizione dei livelli di capacità da parte di ciascuna impresa • sebbene l’esito del gioco non sia univoco, risulta improbabile che le singole imprese acquisiscano capacità sufficiente a soddisfare l’intero mercato se i prezzi successivamente fissati si livelleranno al costo marginale Vediamo ora di approfondire meglio tali considerazioni, riprendendo in esame il caso Norda e mostrando il concetto di razionamento efficiente: Supponiamo che, in corrispondenza di prezzi tali da comportare un eccesso di domanda rispetto alle singole capacità massime degli impianti, le due stazioni sciistiche siano in grado di selezionare i clienti, ospitando coloro che presentano le maggiori disponibilità a pagare. La domanda Q=6000-60P, in corrispondenza di P=50 €, risulta pari a 3000, maggiore della somma delle capacità massime delle due stazioni. 19 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 7/9 L’ipotesi di razionamento efficiente comporta che Punta Resia ospiterà i 1000 sciatori con la più alta disponibilità a pagare e ci permette di osservare più da vicino la domanda residuale relativa alla Sport Resort, rappresentata in figura, in cui sono tracciate le linee relative ai costi e ai ricavi marginali. €/unità 83,33 € domanda 60,00 € ricavi marginali 36,67 € 10,00 € costo marginale 1400 Quantità Un caso interessante si ha in corrispondenza di p1 = p2 = 60€: la domanda risulta essere pari a 2400, ossia alla somma delle capacità massime delle due stazioni. Si tratta di un equilibrio di Nash? 20 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 8/9 Per rispondere a ciò, consideriamo la curva di domanda residuale della Sport Resort, ottenuta traslando a sinistra di 1000 la curva di domanda originale (questo perché Punta Resia può soddisfare 1000 sciatori). • Si ottiene Q = (6000 -1000) - 60P, ossia Q = 5000 - 60P, da cui la domanda inversa risulta pari a P = 83,333 - Q/60. Si ricorda che tale stazione presenta un limite massimo di capacità pari a 1400. L’ottimalità della soluzione è data dalle seguenti considerazioni: • • una diminuzione del prezzo non comporterebbe alcuna variazione in termini di clientela servita, poiché la stazione opera a capacità massima; un aumento del prezzo comporterebbe non soltanto una perdita in termini di quota di mercato detenuta, bensì anche di profitti: questo lo si evince graficamente osservando che, in corrispondenza di ciascun livello di output, i ricavi marginali sono superiori a i costi marginali. 21 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 9/9 • Fissare un prezzo p2=60 € risulta essere la risposta ottima alla strategia di Punta Resia di fissare il prezzo p1 anch’esso pari a 60 €. Discorso analogo se si guarda il problema dall’ottica dell’impresa 1; • Abbiamo cioè ricavato che l’equilibrio di Nash per questo duopolio alla Bertrand è dato da p1 = p2 = 60 €. In definitiva: • Le imprese che competono sui prezzi, in presenza di beni omogenei raramente scelgono di disporre di capacità produttiva sufficiente a soddisfare l’intera domanda di mercato a prezzi concorrenziali (p = c); • La considerazione più importante la si può fare a livello di welfare, osservando che in presenza di vincoli di capacità si arriva a soluzioni tali per cui la domanda di mercato viene soddisfatta in presenza di prezzi superiori ai costi marginali il duopolio di Bertrand non è più in grado di garantire l’efficienza di mercato osservata in assenza di vincoli di capacità. 22 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Differenziazione Le imprese non producono beni perfettamente identici (cade l’ipotesi del modello di Bertrand => P≠MC) CASO: SALONE DI ACCONCIATURA Consideriamo ad esempio due negozi di parrucchieri: possiamo affermare con certezza che essi non offriranno lo stesso taglio di capelli, e nemmeno la stessa acconciatura. Inoltre, probabilmente, avranno posizioni ed apparecchiature differenti. Queste considerazioni bastano a far si che alcuni clienti preferiscano un parrucchiere rispetto ad un altro (nonostante essi applichino prezzi differenti). Da ciò si può dedurre che una semplice differenziazione in termini di posizione, arredamento, stile di taglio può giustificare il fatto che un negozio fissi prezzi più elevati rispetto ad un proprio concorrente, senza perdere immediatamente i propri clienti. 23 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 2/12 In un tratto di strada di 1 Km si trovano 2 negozi gestiti da imprese concorrenti: • L’impresa 1 è dislocata nella parte occidentale della città (indirizzo X=0); • L’impresa 2 è dislocata nella parte orientale della città (indirizzo X=1). Ogni impresa ha lo stesso costo di produzione unitario c. La caratteristica di differenziazione su cui agiremo è quindi la Posizione delle due imprese. Impresa 1 Impresa 2 Distribuiti uniformemente 0 1 24 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 3/12 Definiamo: 1) x = distanza del consumatore A rispetto all’impresa 1; 2) V = prezzo (valore) di riserva che il consumatore attribuisce al servizio/prodotto; 3) t = costo unitario dello spostamento (disutilità unitaria); • I clienti hanno un comportamento razionale per cui solitamente preferiscono acquistare il bene dall’ impresa a loro più vicina. Consumatore A Impresa 2 Impresa 1 x (1-x) 25 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 4/12 Supponiamo che V>c, quindi che ciascun consumatore acquisti almeno un’unità del prodotto (nel nostro caso vada dall’impresa). Se il consumatore acquista un bene che non corrisponde al suo ideale, è soggetto ad una perdita di utilità. Vediamo la situazione del consumatore A in termini di costi: • Costo per andare dall’impresa 1 : t*x; • Costo per andare dall’impresa 2 : t*(1-x); In termini di surplus per il consumatore A: • surplus Impresa 1: V – p1 – t * x ; • surplus Impresa 2 : V – p2 – t * (1 – x ); Dove p1 è il prezzo pagato all’ impresa 1, mentre p2 è il prezzo pagato all’impresa 2. Il consumatore andrà dall’impresa che gli riserverà il surplus maggiore, ammesso che sia maggiore di zero! 26 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 5/12 l’equilibrio di Nash? • In equilibrio entrambe le imprese hanno una quota di mercato positiva, quindi la situazione di π=0 non rientra nell’equilibrio di Nash, perché in tal caso basta abbassare il prezzo per avere effetti positivi (migliori); • V>c quindi le imprese sono incentivate a vendere a quanti più clienti possibili; • esiste un consumatore marginale xm per il quale è indifferente servirsi da un’impresa piuttosto che dall’ altra (surplus uguale); • Obbiettivo: individuare i prezzi ottimi per le due imprese. Ciò significa: m m V − p1 − tx = V − p2 − t(1− x ) ( p2 − p1 + t) x ( p1, p2 ) = 2t m 27 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 6/12 In corrispondenza di ciascuna combinazione di prezzi p1 e p2, tutti i consumatori a sinistra di xm ricorrono all’impresa 1, mentre quelli a destra alla 2: xm => porzione di mercato servita dall’impresa 1; (1 – xm) => porzione di mercato servita dall’impresa 2. Impresa 1 Impresa 2 xm 0 1 xm Consumatore indifferente ( 1- xm ) 28 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 7/12 Se il totale dei consumatori è N ed essi sono distribuiti in modo uniforme, le funzioni di domanda delle imprese 1 e 2 per ciascuna combinazione di prezzi (p1,p2) sono: DOMANDA 1 => ( p2 − p1 + t ) D ( p1 , p2 ) = x ( p1 , p2 ) / = / 2t DOMANDA 2 => ( p1 − p2 + t ) D ( p1 , p2 ) = [1 − x ( p1 , p2 )]/ = / 2t 1 2 m m La funzione di domanda di ciascuna impresa è: 1) Decrescente nel suo prezzo, ma crescente in quello del suo concorrente. 2) E’ continua sia in p1 che in p2 quando i beni sono differenziati. 29 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 8/12 La continuità delle funzioni di domanda si trasmette anche ai rispettivi profitti: Profitto impresa 1 : Π1( p1, p2 ) = ( p1 − c) ( p2 − p1 + t) / 2t Profitto impresa 2 : Π 2 ( p1, p2 ) = ( p2 − c) ( p1 − p2 + t) / 2t 30 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 9/12 CALCOLO STRATEGIA DI PREZZO DELLE DUE IMPRESE (determinazione del prezzo ottimo) 1° Metodo: Dato p1 procediamo al calcolo del prezzo ottimo per l’impresa 1: ∂Π1 =0 ∂p1 => p2 + c + t p = 2 * 1 Dato p2 procediamo al calcolo del prezzo ottimo per l’impresa 2 : ∂Π 2 =0 ∂p2 => p*2 = p1 + c + t 2 31 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 10/12 2° Metodo : Convertire la curva di domanda dell’impresa 1 nella sua forma inversa e risolverla nel punto dove i ricavi marginali (MR) pareggiano il costo marginale (MC). 1° Caso (impresa 1): Curva di domanda: D1 ( p1, p2 ) = x m ( p1, p2 ) / = Domanda inversa: q1 = ( p2 − p1 + t ) / 2t 2t ( p2 − p1 + t) / => p1 = p2 + t − q1 / 2t Curva Ricavi Marginali: MR = ∂R = ( p2 + t − 2t q1 )q1 = p2 + t − 4t q1 ∂q1 / Condizione di Primo Ordine di massimizzazione dei profitti: => / MR = MC 4t * p2 + t − q1 = c / 32 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 11/12 Risolvo nel valore ottimale del’output dell’impresa 1, a partire dal prezzo scelto dalla impresa 2: q1* = / ( p2 + t − c) 4t Sostituisco il valore di q1* nella curva di domanda inversa di 1 e trovo il prezzo ottimale stabilito dall’impresa1 a partire dal prezzo stabilito dalla 2. La funzione di risposta ottimale dell’impresa 1 è: p1* = p2 + t − 2t / p +t+c ( )( p2 + t − c) = 2 / 4t 2 2° Caso: Stessa procedura per l’impresa 2. La funzione di risposta dell’impresa 2 è: p*2 = p1 + c + t 2 33 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Caso 12/12 Uguagliando i due prezzi ottimi, determiniamo l’equilibrio di Nash: * 1 * 2 p = p =c+t => ∏ i = ( pi* − c) / / 2 = t/ / 2 Funzioni di risposta per la competizione dei prezzi con prodotti sostituti imperfetti p2 Curva di risposta ottima per l’impresa 2 Curva di risposta ottima per l’impresa 1 p2* =MC+t (MC+t)/2 (MC+t)/2 p1* =MC+t p1 34 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Esempio numerico Esempio: Abbiamo 2 negozi di parrucchieri dislocati in via Centrale ad un Km di distanza. Caratteristiche: •Tutti i potenziali clienti vivono in via centrale e sono distribuiti equamente; •Ciascun consumatore è disposto a pagare un prezzo massimo di 50 € per un taglio dei capelli nel negozio sottocasa; •Ogni consumatore sostiene un costo di andata e ritorno pari a 5 €,se deve spostarsi per tagliare i capelli; •Il costo unitario per consumatore è di 10€. Determiniamo un prezzo che massimizza i profitti dei negozi: Il prezzo di equilibrio è : p1* = p*2 = c + t = 10 + 5 = 15 € 35 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Punti importanti in relazione ai risultati ottenuti : Ruolo del parametro t: è una misura del valore che ciascun consumatore attribuisce al fatto di ottenere la sua versione preferita del prodotto (bene); t elevato: • I consumatori hanno forti preferenze per il prodotto che desiderano di più, e sostengono un’elevata perdita di utilità, qualora debbano consumare un prodotto differente; • La concorrenza dei prezzi fra le imprese è attenuata: la differenziazione del prodotto rende la concorrenza dei prezzi molto meno intensa. Le imprese non si fanno molti problemi a stabilire un prezzo elevato per il prodotto o servizio offerto. t non elevato: • I consumatori attribuiscono meno valore al fatto di ottenere il loro prodotto preferito, essi sono attratti dai prezzi più bassi; • La concorrenza dei prezzi è intensificata; t=0: • La differenziazione del prodotto non ha valore agli occhi dei consumatori, i quali trattano tutti i beni come se fossero identici; • La concorrenza dei prezzi diventa agguerrita (P=MC => Mod. Bertrand). 36 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale La posizione delle imprese: abbiamo ipotizzato che le 2 imprese siano posizionate alle estremità della via, ma anche la posizione e la progettazione del prodotto fanno parte della strategia di un’impresa; vi sono due forze opposte che incidono sulla scelta del prezzo e della posizione: 1. Le due imprese vorranno evitare di collocarsi nello stesso punto, in quanto così facendo eliminerebbero le differenze fra i 2 prodotti. In questo la concorrenza dei prezzi sarebbe agguerrita come nel modello originario di Bertrand; 2. Ciascuna impresa è anche incentivata a posizionarsi in prossimità del centro della città per poter raggiungere la parte più ampia di mercato possibile; La tensione tra queste 2 forze rende la soluzione dell’esito di equilibrio molto complicata. Infatti vi sono numerosi studi che riguardano questa frangia dell’economia. 37 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Complementi e sostituti strategici Di seguito sono illustrate le funzioni di risposta ottimale del modello di duopolio standard di Cournot e le funzioni di risposta ottimale del modello di Bertrand sotto l’ipotesi di prodotti differenziati q2 p2 Impresa 1 Impresa 2 Impresa 2 Impresa 1 q1 p1 Un’analisi sulle proprietà delle funzioni di risposta ottimale ci consente di comprendere il funzionamento dell’interazione strategica e cosa può causare una variazione dell’intensità della concorrenza. 38 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sostituti strategici Si ipotizzi di aumentare c2 il costo unitario dell’impresa 2. L’effetto sarebbe quello di uno spostamento verso l’interno della curva di risposta ottimale per l’impresa 2. Il nuovo equilibrio di Nash viene raggiunto in un punto in cui l’impresa 2 produce di meno e l’impresa 1 di più rispetto a prima. Quindi l’impresa 1 risponde aggressivamente all’aumento di c2 per l’impresa 2, aumentando la propria quota di mercato a spese della sua rivale. q2 Quando un consumatore reagisce ad un aumento (diminuzione) del prezzo del prodotto acquistando una quantità minore (maggiore) di esso e una quantità minore (maggiore) di un altro, si dice che i 2 beni sono sostituti. Quando le funzioni di risposta ottimale hanno pendenza negativa si dice che le strategie (le quantità nel caso di Cournot) sono sostituti strategici. Impresa 1 Impresa 2 q1 39 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Complementi strategici Invece l’aumento di c2 nel modello di Bertrand con beni differenziati sposta la curva di risposta ottimale dell’impresa 2 verso l’alto. A causa dell’aumento dei costi, L’impresa 2 fisserà un p2 più alto in risposta a ciascun dato valore di p1. In questo caso la reazione dell’impresa 1 è meno aggressiva per l’impresa 2 e reagisce aumentando p1. L’intensità della concorrenza fra i due soggetti viene meno a causa dell’impossibilità per l’impresa 2 di stabilire un prezzo più basso rispetto a p1. p2 Quando un consumatore reagisce a una variazione del prezzo di un bene acquistando una quantità maggiore o minore di entrambi, si dice che i due beni sono complementi. Quando le funzioni di risposta ottimale hanno pendenza positiva si dice che le strategie (i prezzi nel caso di Bertrand) sono complementi strategici. Impresa 2 Impresa 1 p1 40 UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale In conclusione: E’ molto importante la scelta del prezzo o della quantità come variabile strategica per costruire la concorrenza di mercato E’ ipotizzabile che si competa sulle quantità, in quei mercati dove le imprese stabiliscono dei programmi di produzione prima di mettere in vendita i prodotti ai consumatori. (Es. mercato dell’energia, piantagioni di caffè, produttori di automobili ecc.). E’ ipotizzabile che si competa sui prezzi in molte aziende di servizi (banche, assicurazioni, compagnie aeree ecc.) e in aziende manifatturiere, e di detergenti dove la battaglia sui prezzi è molto forte. Il modello spaziale di differenziazione è uno strumento molto utile per capire come le preferenze dei consumatori incidano sulla concorrenza dei prezzi sia per la varietà (differenziazione orizzontale del prodotto) sia per la qualità (differenziazione verticale del prodotto). 41