Sabato 14 maggio 2016 ore 10.30 - 12.30 Palazzo Vespignani – Sede di Imola dell’Università di Bologna via Garibaldi, 24 - Imola Visita guidata al Palazzo e letture a cura del Corso di Laurea in Verde ornamentale e Tutela del paesaggio dell’Università di Bologna - sede di Imola Programma della mattinata > Apertura della manifestazione e visita guidata a Palazzo Vespignani, prestigioso palazzo storico che grazie al generoso intervento di Fondazione Cassa di Risparmio di Imola rappresenta la principale sede imolese dell’Università di Bologna > Letture: Profumi ed aromi di fiori e piante nell’Arte pittorica a cura di: prof.ssa Maria Grazia Bellardi, docente del corso di laurea in Verde ornamentale e tutela del paesaggio Spesso ci si chiede se sia possibile “dipingere” il profumo dei fiori o l’aroma di una pianta o di un frutto. In un breve viaggio “odoroso” si cercherà di trovare quei dipinti in grado di stimolare con la forza espressiva del disegno e del colore il nostro senso olfattivo. Si incontreranno dapprima pittori contemporanei che usano e, qualche volta, abusano della parola “profumo”; in seguito, andando a ritroso nel tempo, ci si soffermerà sulle Allegorie dell’olfatto dell’Arcimboldo e di alcuni esponenti della Famiglia Brueghel, si attraverseranno i giardini profumati e luminosi di fine Ottocento-inizio Novecento di Monet e di Klimt, per poi passare dalla nostalgia del Preraffaellismo inglese alla sperimentazione e genialità del Futurismo italiano. Sarà quindi un viaggio sensoriale nel tempo, tra fiori e paesaggi. La tulipomania: storia di un fiore (e di un virus) “geniale” a cura di: dott.ssa Mariangela Molinari, laureata in Verde ornamentale e tutela del paesaggio La tulipomania, quella follia collettiva scoppiata nell’Olanda del Seicento, quando un bulbo di tulipano giunse a costare quanto una casa, è ricordata come la prima bolla speculativa della storia. Ma, in realtà, fu molto più di questo. L’analizzeremo come in un’inchiesta giornalistica: dove si sviluppò esattamente, e quando, questa passione smodata per i tulipani? Quali figure coinvolse e, soprattutto, cosa rendeva questi fiori di una tale bellezza, unica e irripetibile? Per quale ragione i loro tepali potevano presentare, a sorpresa, screziature di colore tanto raffinate? Cercheremo le risposte nell’arte del tempo, in cui il tulipano screziato era onnipresente, fino ad arrivare al Novecento, quando, grazie al microscopio elettronico, si scoprì il responsabile del “fenomeno botanico” che aveva influenzato un’intera epoca. Si trattava di un virus, capace di mettere in atto una geniale strategia di sopravvivenza: sfruttare a proprio vantaggio il concetto di bellezza. O era stato forse il tulipano a essere tanto geniale, una volta infetto, da diventare un’opera d’arte della natura, anziché deperire?