LE ONDE ELETTROMAGNETICHE A RADIOFREQUENZA

Ippologia, Anno 17, n. 1, Marzo 2006
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LE ONDE ELETTROMAGNETICHE
A RADIOFREQUENZA MULTIPLA NELLA TERAPIA
DEL MAL DI STINCHI DEL CAVALLO DA CORSA
THE USE OF ELECTROMAGNETIC RADIOFREQUENCY WAVES
IN THE TREATMENT OF BUCKED SHIN COMPLEX OF THE RACING HORSE
E. SANNA PASSINO, G.M. CAREDDU, M.L. MANUNTA, N. COLUMBANO,
G. MASALA, P. MUZZETTO
Istituto di Patologia Generale, Anatomia Patologica e Clinica Ostetrico-Chirurgica Veterinaria - Settore di Clinica Chirurgica Veterinaria
Università degli Studi di Sassari - Via Vienna, 2 - 07100 Sassari
Riassunto
Il mal di stinchi è una delle più frequenti patologie del cavallo da corsa che, seppure abbia una prognosi buona, a volte rappresenta un problema per il veterinario pratico dal punto di vista terapeutico. Gli Autori propongono l’utilizzo di una nuova
metodica terapeutica fisica, le onde elettromagnetiche a radiofrequenza multipla, fornendo spunti critici di riflessione e di approfondimento per il trattamento della patologia.
Summary
Bucked shin is one of the most frequent pathologies of the racing horse which, even in the case of good prognosis, sometimes represents a problem for the practioner from a therapeutic point of view. The Authors propose the use of electromagnetic radiofrequency waves as a new therapy offering further discussion issues related to the treatment of this pathology.
INTRODUZIONE
Le onde elettromagnetiche a radiofrequenza risultano
ormai sempre più implicate in diversi campi quali le produzioni industriali, la gestione a distanza di importanti sistemi a tecnologia avanzata, le telecomunicazioni, la medicina generando non pochi dubbi su un possibile inquinamento elettromagnetico2,3. Mentre agli inizi degli anni ’90
l’utilizzazione in campo medico riguardava quasi esclusivamente l’oncologia e la terapia del dolore9, oggi le onde
elettromagnetiche a radiofrequenza trovano applicazione
con finalità sia diagnostica che terapeutica venendo utilizzate soprattutto nel trattamento di patologie ortopediche
quali le infiammazioni tendinee e/o articolari, gli stiramenti, le distrazioni e gli strappi muscolari post-traumatici,
nonché tutte le patologie dolorose connesse ad iperattività
sportiva1,5,6,7. La necessità di risolvere problematiche simili
in medicina veterinaria ha spinto diversi ricercatori ad utilizzare questo tipo di terapia anche in ortopedia equina.
Tra gli effetti delle onde elettromagnetiche è necessario
distinguere quelli primari (vera e propria azione diretta del
campo magnetico: interazione con materiali ferromagnetici; interazione con macromolecole diamagnetiche dotate
di anisotropia, coinvolte nello svolgimento di attività enzimatiche) dagli effetti secondari (principalmente effetti
elettrici) responsabili delle manifestazioni fisiologiche e fisiopatologiche di importanza clinica (la cui entità è in fun-
zione delle caratteristiche dell’onda e dell’intensità di corrente indotta nei tessuti che determina un riequilibrio dei
potenziali elettrici di membrana ed una depressione dell’attività delle fibre C di piccolo diametro). L’obiettivo di
questo lavoro è di verificare l’efficacia dell’azione antalgica
e di stimolazione dell’attività riparativa della terapia con
radiofrequenze multiple nella periostite metacarpale dorsale (mal di stinchi) del cavallo sportivo.
Con mal di stinchi si indica tradizionalmente un’affezione dolorosa della regione metacarpale dorsale che deriva da un’emorragia sottoperiostale e, in alcuni casi, da microfratture17. In realtà la patologia, classificata clinicamente in 3 tipi (tipo I-II-III), costituisce un complesso di
affezioni che si osservano comunemente in cavalli giovani
(da 2 a 3 anni di età) e veloci, secondarie ad un processo
di rimodellamento dell’osso in seguito a stress da compressione4,10, 11,13,15,16. Sebbene la prognosi sia il più delle
volte buona (riservata solamente nei casi di tipo III), il
trattamento rappresenta un problema spesso ostico. I
principali protocolli terapeutici prevedono, oltre un adeguato periodo di riposo ed un programma di esercizio
controllato, l’uso di antinfiammatori locali e generali,
l’applicazione di revulsivi, l’ignipuntura, la crioterapia, il
drenaggio dell’ematoma mediante aghi, l’intervento chirurgico di osteosintesi5,6,8,11,12,14,17. Questi trattamenti hanno riscosso un successo variabile ma non sono stati eseguiti studi controllati.
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Le onde elettromagnetiche a radiofrequenza multipla nella terapia del mal di stinchi del cavallo da corsa
MAGNETOTERAPIA
ED ELETTRO-MAGNETOTERAPIA
L’applicazione dei campi magnetici a finalità terapeutiche
rientra tra i più antichi metodi di cura conosciuti dall’uomo.
Il termine “magnetismo” è stato utilizzato per la prima volta
da Agrippa di Nettesheim nel 1531 nell’opera De occulta
philosophia, ma la magnetite era conosciuta ed utilizzata per
le sue proprietà terapeutiche sin dagli antichi egizi.
La scoperta dell’elettromagnetismo si deve a Oersted
nel 1820; in seguito gli studi vennero sviluppati dal fisico
francese Ampère e dal fisico scozzese Maxwell nella seconda metà dell’800 e potenziati sino ai giorni nostri1,2,3.
Interazione tra campo magnetico
e sistemi biologici
Volendo effettuare una classificazione degli effetti ottenuti dall’interazione dei sistemi biologici con i campi magnetici, bisogna distinguere gli effetti primari da quelli secondari, loro diretta conseguenza, i quali potranno dare
luogo alle manifestazioni fisiologiche e fisiopatologiche di
importanza clinica.
Effetti prettamente magnetici
Corrispondono all’azione diretta del campo magnetico e
dipendono da tre possibilità di interazione:
a) interazione con materiali ferromagnetici, strutturalmente organizzati in organismi animali e nell’uomo;
b) interazione con centri paramagnetici naturalmente presenti o formati con reazioni intermedie;
c) interazione con macromolecole diamagnetiche dotate
di anisotropia di suscettibilità magnetica, coinvolte nello svolgimento di attività enzimatiche.
Da questi tre tipi di interazione, che richiamano la classica nozione di magnetismo come forza di attrazione o repulsione, scaturiscono i seguenti effetti:
– orientamento e traslazione di elementi cellulari;
– orientamento di organuli subcellulari e di macromolecole;
– rotazione, traslazione e/o gradienti di concentrazione
di molecole paramagnetiche;
– orientamento di dipoli elettrici con conseguenze sull’organizzazione dei liquidi contenuti nei tessuti.
Effetti prettamente elettrici
Un campo magnetico variabile induce un campo elettrico anch’esso variabile.
L’entità degli effetti dell’interazione tra campo elettrico
e tessuti biologici è in funzione delle caratteristiche dell’onda e in primo luogo dell’intensità di corrente indotta
nei tessuti. È necessario, comunque, ricordare che nel
meccanismo d’azione di un campo magnetico variabile
non è possibile separare completamente l’effetto magnetico da quello elettrico; l’azione dei campi magnetici ha
quindi luogo probabilmente grazie ad un doppio meccanismo: da una parte un’azione diretta magnetica, dall’altra
l’induzione di un’azione elettrica.
L’azione dei campi magnetici si esplica a tre diversi livelli di organizzazione biologica:
1) molecole protoplasmatiche (in particolare tessuto
collagene);
2) membrana cellulare;
3) tessuto nervoso.
L’effetto fondamentale esercitato dai campi elettromagnetici aventi particolari caratteristiche di intensità, frequenza, durata dei singoli impulsi e modalità di erogazione sui tessuti lesionati è quello di determinare la rimozione
del potenziale di lesione e il conseguente riequilibrio dei
potenziali elettrici della membrana. Le onde elettromagnetiche esercitano la loro azione determinando, in virtù dell’effetto ionizzante, un aumento della permeabilità selettiva cellulare, cui consegue il ripristino della fisiologica differenza di potenziale di membrana.
Per quanto riguarda l’azione analgesica dei campi elettromagnetici, l’iperpolarizzazione delle membrane post-simpatiche produce una diminuzione della trasmissione di informazione ed una conseguente riduzione dell’attività simpatica: si determinerà quindi una relativa vasodilatazione con
aumento della disponibilità tessutale di ossigeno ed eliminazione dell’eventuale componente ischemica del dolore.
Si osserva inoltre una depressione dell’attività delle fibre
C di piccolo diametro, delle quali il cinquanta per cento è
deputato alla trasmissione della cosiddetta componente
lenta del dolore. Sembra inoltre possibile l’ipotesi che il
riequilibrio della membrana cellulare determini il blocco
delle sostanze algogene e pro-infiammatorie, quali l’istamina, la serotonina, i prostanoidi, le prostaglandine ecc.,
nonché un’azione di neutralizzazione o di modulazione
sulla produzione dei cosiddetti radicali liberi, sia diretta a
livello di legame sia mediata dalla stimolazione di varie
reazioni enzimatiche cellulari. La stimolazione del sistema
diencefalo-ipofisario o delle ghiandole surrenali provoca
un’aumentata increzione sistemica di endorfine e catecolamine che influiscono sul controllo del dolore e sulla regolazione dei processi infiammatori.
MATERIALI E METODI
12 cavalli di razza p.s.i. e 9 cavalli di razza a.a.s., di entrambi i sessi ed età compresa tra 22 e 38 mesi, affetti da
mal di stinchi di I e II tipo, sono stati sottoposti ad un protocollo terapeutico che consisteva nell’applicazione giornaliera (30 minuti per quattro settimane) di campi elettromagnetici generati da un apparecchio portatile multifunzione Medical Technology SR&D (mod. MTVD 1000);
l’apparecchiatura impiegata genera due segnali elettrici a
radiofrequenza multipla, caratterizzati da due differenti livelli di frequenze, emessi attraverso due distinti canali collegati ad erogatori costituiti da induttori appiattiti che si
applicano sulla parte da trattare dell’animale. I valori di
frequenza dei segnali prodotti variano rapidamente ed automaticamente da 100 KHz a 200 MHz in un canale (manopola A) e da 400 a 500 MHz nell’altro canale (manopola
B) (Figg. 1-2). È stata impostata una durata di applicazione di 30 minuti per ciascun trattamento.
In tutti gli animali la patologia interessava il bipede anteriore ed i sintomi persistevano da più di due settimane.
Durante la terapia nessun animale è stato sedato o contenuto in maniera costrittiva (Figg. 3-4).
Durante il periodo di trattamento tutti i soggetti sono
stati mossi al passo sottomano per la prima settimana e
quindi sono stati progressivamente riavviati al lavoro montato in tempi crescenti. I controlli effettuati ogni settimana
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e dopo 30 giorni dall’ultimo trattamento hanno preso in
considerazione la sintomatologia clinica, il grado di zoppia,
l’algia alla palpazione e la ripresa dell’attività agonistica.
RISULTATI
FIGURA 1 - Apparecchio portatile multifunzione Medical Technology
SR&D (mod. MTVD 1000) utilizzato.
La claudicazione, presente alla prima visita in tutti gli
animali, è regredita progressivamente dall’inizio della seconda settimana (per le forme di I tipo), sino a scomparire
completamente nel corso della terza settimana (per le forme di II tipo) (Tab. 1). Anche il parametro algia alla palpazione ha subito una rapida modifica. Durante la seconda
settimana di trattamento, il 50% presentava un grado di
dolore definito “lieve” mentre l’altro 50% dava una risposta negativa alla prova (Tab. 2). Si osservava, inoltre, il
completo recupero della lunghezza della falcata e dell’arco
di sospensione dell’arto interessato mentre non è stato
possibile apprezzare modificazioni significative del quadro
radiologico. L’esercizio fisico e gli allenamenti sono ripresi
in maniera graduale sino alla ripresa dell’attività agonistica
avvenuta nella stessa categoria in media dopo 38 giorni.
Non è stato notato alcun effetto collaterale e, a distanza di
sei mesi, nessun animale ha presentato recidive.
CONCLUSIONI E DISCUSSIONE
FIGURA 2 - Particolare dell’induttore appiattito contenuto nelle fasce.
Nella nostra esperienza, l’utilizzo delle onde elettromagnetiche a radiofrequenza a fini terapeutici nella cura del
mal di stinchi è risultata utile ed efficace. Gli approcci tra-
Tabella 1
Zoppie
14
12
10
8
6
4
2
0
0
1ª
2ª
3ª
4ª
settimana settimana settimana settimana
FIGURA 3 - Applicazione delle fasce al bipede anteriore.
Tabella 2
FIGURA 4 - Particolare delle fasce.
4ª
se
tti
m
an
a
1ª
se
tti
m
an
a
2ª
se
tti
m
an
a
3ª
se
tti
m
an
a
Vi
si
ta
Algia
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Le onde elettromagnetiche a radiofrequenza multipla nella terapia del mal di stinchi del cavallo da corsa
dizionali per la terapia di questa patologia prevedono, oltre
al riposo e ad un programma di esercizio controllato, somministrazioni di revulsivi e di FANS con risultati soggettivi,
poiché non tutti gli animali rispondono allo stesso modo.
Inoltre, tali approcci terapeutici possono causare complicazioni legate all’uso stesso del farmaco aggravate dal tempo
di sospensione degli stessi, indispensabile per non incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa antidoping.
L’apparecchio multifunzione Medical Technology
SR&D (mod. MTVD 1000) si è rivelato di facile impiego,
versatile, ben adattabile alle diverse sedi di applicazione,
non stressante per i cavalli. Inoltre, non sono stati notati
segni di infiammazione locale o complicazioni post-terapeutiche. La terapia ha ridotto i tempi di riposo normalmente necessari per il recupero in questa patologia e favorito una ripresa ideale ed un più rapido rientro in pista.
Tra gli inconvenienti sono da segnalare l’impegno continuativo del personale interessato (veterinario, allenatore,
proprietario, ecc.) correlato all’applicazione giornaliera ed
un impegno economico ancora da valutare.
Per i soddisfacenti risultati clinici ottenuti riteniamo che
questa terapia possa costituire non solo un valido ausilio
terapeutico alternativo nei casi di osteoperiostite metacarpale dorsale ma anche un efficace supporto in molte affezioni dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico del cavallo sportivo.
Key words
Parole chiave
15.
Onde elettromagnetiche a radiofrequenza, mal di stinchi,
osteoperiostite metacarpale dorsale, cavallo, zoppia.
Electromagnetic radiofrequency waves, bucked shin complex, horse, lameness.
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