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II
• n. 8
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• Martedì, 3 ottobre 20
Sipario
RIFLESSIONE
Destinazione teatro
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SOTTOVOCE
Ricordando
Orazio Bobbio
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RASSEGNA
Ex Jugoslavia
Pagina 3
IL CARTELLONE
Una stagione
Pagine 4-5
COLPO DI SCENA
...e venne l’uomo
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TEATRALIA
La Notte degli Eti
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World Theatre
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NOTES
Ottobre nelle CI
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CARNET PALCOSCENICO
Invito a...
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2 palcoscenico
Martedì, 3 ottobre 2006
RIFLESSIONI Questo, io credo, si debba fare
ortaet eteatro
noizanitseD
Destinazione
Di Alessandra Scaramuzza
ccomi qui in una veste insolita: non regista o autrice che viene intervistata
sul suo ultimo, o prossimo, lavoro, bensì sola davanti a un foglio
bianco da riempire con delle riflessioni sul teatro.
E
Ma anche quelli di Perlini,
Vasilicò, Nanni, Sepe... con le
loro sperimentazioni, la follia,
la trasgressione, l’avanguardia,
le cantine romane, gli spettacoli negli appartamenti, le foto di
scena su Playmen.
TEATRO...
È senz’altro stato il primo
amore della mia vita.
Ricordo le recite allestite alla
scuola elementare dalla mia maestra; i primi matinée organizzati
per noi studentelli
TEATRO...
Arte artigiana che s’impara
strada facendo; esperienza secolare che vien tramandata oralmente; necessità di occhi e orecchie ben aperti per rubare il
ri
Bisogna scendere dai prop
piedistalli, faticosamente o dare
facilmente conquistati, e an
in mezzo alla gente; riaprire
un dialogo con il pubblico;
ascoltarlo, capire ciò che ione
vorrebbe vedere, fare attenz non
a cosa gli è piaciuto, a cosaotivi
gli è piaciuto, e capirne i m
delle scuole medie inferiori;
le prime rappresentazioni serali
a cui andavo “come i grandi” ma
usufruendo dell’abbonamento
speciale (cioè a minor costo) per
noi giovani studenti delle scuole
superiori.
E poi il desiderio di discutere ciò che era stato presentato, di
capire, di approfondire.
Ecco per cui tralasciare i
compiti di aritmetica, chimica,
o fisica, e correre in biblioteca
a leggere Shakespeare, Goldoni, Molière, Ibsen, Wedekind,
Schnitzler, Gombrowitz; e poi
Stanislawski, Mejerhold, Artaud, Beck, Brook, Franco
Quadri con il suo “Rito perduto” e le mie sottolineature
in matita.
Il pubblico
percepisce la
differenza tra
i vari gradi di
qualità di ciò
che gli viene
proposto...
percepisce
l’onestà o
la disonestà
intellettuale
che c’è dietro
uno spettacolo
TEATRO...
Il foyer, il cicaleccio del pubblico che prende posto, la mezza
sala, il buio, l’apertura magica
del sipario, le luci, le scene, i costumi, gli attori, lo spettacolo.
Di Strehler, Trionfo, Cobelli,
Ronconi, Mnouckine; pieni di rigore, classe, stile, coerenza, approfondimenti; con un’idea registica portante che arrivava sempre molto chiaramente in platea
anche se con temi o percorsi talvolta difficili.
mestiere ai vecchi, per impossessarsi
del loro sapere, dei loro segreti,
dei loro misteri.
Pazienza, fatica, impegno, rinuncia, passione, tenacia.
TEATRO...
Luogo d’incontro-scontro tra
regista e impresari, organizzatori e direttori artistici; uomini capaci di leggere una proposta fin
nei suoi meandri più reconditi;
reali conoscitori della macchina
teatrale e quindi utilissimi nell’allestimento di uno spettacolo; provenienti dalla gavetta e
quindi rispettosi della gerarchia
ma anche di tutti i lavoratori; innamorati del processo creativo,
delle persone chiamate a parteciparvi, del pubblico che sapevano
ascoltare.
Così sono stati. Così dovrebbero continuare ad essere.
Io sono stata fortunata.
Sono cresciuta in un periodo
in cui la cultura teatrale era considerata un qualcosa di importante: un bene comune, e prezioso, a cui esser avvicinati fin dalla primissima età affinché diventasse indispensabile.
Mi sono formata in anni ricchi di grande fermento creativo,
quando l’Italia sapeva dare, anche, un’ impronta al teatro europeo.
Ho mosso i primi passi accanto a uomini e donne che erano Maestri.
Anzi: generosi Maestri.
Ciascuno mi ha insegnato
qualcosa: professionalmente e
umanamente.
Pio De Berti Gambini, che
mi aveva conosciuta da attrice,
quando mi rincontrò regista mi
disse: «Lei era un’attrice brava;
era anche molto attenta, mentre
recitava, a percepire gli umori
del pubblico e a modificare di
quel poco l’interpretazione per
andargli incontro e mantenere
desta la sua attenzione. Continui
così anche ora. È per il pubblico
che lei fa questo lavoro».
Io, questo, non l’ho mai dimenticato.
Il pubblico mi ha insegnato
ad ascoltarlo.
Teatro: arte artigiana che s’impara strada facendo;
esperienza secolare che vien tramandata oralmente;
necessità di occhi e orecchie ben aperti per rubare il
mestiere ai vecchi, per impossessarsi del loro sapere,
dei loro segreti, dei loro misteri... luogo d’incontroscontro tra regista e impresari, organizzatori e
direttori artistici; uomini capaci di leggere una
proposta fin nei suoi meandri più reconditi; reali
conoscitori della macchina teatrale
e quindi utilissimi nell’allestimento di uno spettacolo;
provenienti dalla gavetta e quindi rispettosi della
gerarchia ma anche di tutti i lavoratori; innamorati
del processo creativo, delle persone chiamate a
parteciparvi, del pubblico che sapevano ascoltare
Mi ha sempre dato molto: calore, attenzione, gratitudine.
Mi ha rimandato, centuplicata, l’emozione ricevuta dal palco.
Questo, ancora oggi, mi dà la
forza di continuare a fare il mio
mestiere.
Un mestiere che è sempre più
difficile fare.
il pressappochismo
che degrada
Le clientele e il considerare
la Cultura un assessorato o una
dirigenza di serie B di cui chiunque si può occupare, hanno portato a un forte degrado e a un
grande pressappochismo.
Difficile parlare dei problemi concreti e reali legati alla
realizzazione di uno spettacolo con chi non conosce il lavoro che c’è dietro ad uno spettacolo.
Quasi impossibile cercare di
portare avanti un’idea che tenga
conto delle radici culturali di un
palcoscenico 3
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territorio e le sue prospettive di
sviluppo.
Del tutto inutile proporre
un’idea portante.
Pare quasi che, oggi, le scelte
vengano fatte a casaccio.
La costruzione dei cartelloni
mi ricorda tanto lo sprovveduto
che va a far la spesa al supermercato, butta dentro il carrello una
quantità di prodotti senza avere idea di quale cena preparare, e
spende il doppio della saggia casalinga che conosce le pietanze che
rendono felice i suoi familiari, sa
quali ingredienti comprare, e risparmia.
Ciò, a mio avviso, disorienta il
pubblico e lo allontana.
come far (ri)nascere
un amore?
Che fare, allora, per continuare ad averlo?
Coi “grandi eventi” e i “grandi nomi” di cui molti si riempiono la bocca?
Imitando la TV e la sua nevrosi da Auditel? (ma esiste poi veramente questo Auditel?).
Accapparrandosi sgangherati
divetti da reality, soap, fiction e
canzonette?
Farsi venire un’idea per l’anniversario della nascita del tale e
la morte del talaltro?
È davvero questo che il pubblico vuole?
Si pensa davvero sia così incapace di gusto e capacità di discernimento?
Io non lo credo proprio.
So che il pubblico percepisce
la differenza tra i vari gradi di
qualità di ciò che gli viene pro-
Pazienza,
fatica,
impegno,
rinuncia,
passione,
tenacia
posto.
So che percepisce l’onestà o
la disonestà intellettuale che c’è
dietro uno spettacolo.
So che sa ciò che gli piace e
ciò che vorrebbe vedere.
So anche, però, che le sue esigenze vengono ascoltate poco o
non ascoltate affatto.
L’unica arma che ha in mano è
disertare i teatri.
E allora: o smettere di lamentarsi delle sale mezze vuote o
riavvicinarsi al pubblico.
teatro: un luogo
che è casa
È questo, io credo, che si debba fare: scendere dai propri piedistalli, faticosamente o facilmente conquistati, e andare in mezzo alla gente; riaprire un dialogo
con il pubblico; ascoltarlo, capire
ciò che vorrebbe vedere, fare attenzione a cosa gli è piaciuto, a
cosa non gli è piaciuto, e capirne
i motivi.
Solo dopo costruire dei percorsi teatrali ad hoc.
E se i “signori del teatro” sono
troppo affaccendati, potrebbe farsene carico un giornale attraverso le sue pagine: con una rubrica
che accolga critiche e proposte da
passare a chi di dovere affinché
ne faccia tesoro.
Un segno, dunque, che riavvicini il pubblico all’idea che il teatro non è solo un “luogo per vedere” ma è anche una casa dove
incontrarsi, riflettere, discutere,
emozionarsi, divertirsi, portare i
propri figli e nipoti e, perché no,
pretendere.
SOTTOVOCE Elvia Nacinovich ricorda Orazio Bobbio
Una simpatica
ailganacanaglia
c acitapmis anU
con licenza
erdi
ansognare
gos id aznecil noc
In ogni artista, dicono, c’è un
bambino. Del bambino, Orazio,
conservava l’immediatezza e un
sorriso accattivante che te lo rendevano subito simpatico. Era la
sua arma vincente quel sorriso,
chissà quante volte gli sarà servito per attraversare indenne le ire
della madre che lo beccava con
le dita nella marmellata. Forse
dall’infanzia gli derivavano anche l’ironia e l’autoironia: dall’essersi dovuto confrontare, lui
bambino, con un nome così importante, così impegnativo, così
VIN (Very Important Name). Lo
so che questo acronimo non esiste, ma a noi che ce ne importa!
Siamo attori, viviamo nella e della nostra fantasia, siamo gente
con licenza illimitata di sognare. Orazio era un sognatore, ma
non certo di quelli che, confidando nella buona sorte, consumano
la vita in attesa di una telefonata
che non arriverà. Era piuttosto
ben consapevole che per realizzare i sogni bisogna essere svegli. A chi non ci credeva, gliel’ha
dimostrato lui che “tuto se pol
far”, basta avere l’entusiasmo,
la determinazione, il rigore, ma
anche la complicità e la dedizione di chi condivide il tuo sogno
con la stessa passione. Un sogno
condiviso e felicemente realizzato è stato il teatro “La Contrada”
fondato da Orazio trent’anni fa
assieme ad Ariella, Lidia e Cesco. Di quel periodo Macedonio
ricorda di quando Orazio girava per la platea con gli occhi di
un innamorato e poi, fermatosi
ad accarezzare con dolcezza una
poltrona gli aveva detto compiaciuto: “Xe proprio un bel teatro!
Xe vero Cesco?”. Che sia proprio un bel teatro lo dimostra il
pubblico che, tra parentesi, non
viene certo attirato dal velluto delle poltrone. È un pubblico
numerosissimo che arriva sempre in grande anticipo, come a
voler pregustare, nel rito dell’attesa, il piacere dello spettacolo.
C’è sempre infatti nell’atrio del
“Cristallo” il cicaleccio festante
degli amici che si ritrovano nel
salotto buono, dove tutti parlano
con tutti, come i passeri sul tetto.
Orazio andava fiero del suo pubblico che con gli anni era diventato sempre più folto, citava dati,
ti raccontava dei suoi progetti futuri e si illuminava… Aveva una
qualità rara, quella di vantarsi
senza cadere nell’ostentazione.
Come compagno di lavoro era
straordinario: ci si intendeva al
volo, non perdeva occasione per
dimostrarti la sua stima, il suo
apprezzamento. Se sbagliavi tu,
fingeva di non accorgersene, e
quando sbagliava lui inforcava
quel sorriso da simpatica canaglia e dovevi per forza fermarti
a ridere con lui. Anche quando
a fermarlo era un’improvvisa
smorfia di dolore, recuperava
quasi subito il sorriso e s’affrettava a rassicurare gli altri e a
convincere se stesso, che quello
in fondo era solo un incidente di
percorso, un motivo in più per festeggiare tutti insieme quando il
male sarebbe stato sconfitto. Ci
abbiamo sperato tutti, ma così
non è stato. Non sono di quelli
che credono nell’opportunità di
un altro incontro, perciò ti dico
addio Orazio.
Il breve percorso che abbiamo fatto insieme è stato una festa e, non ti dico che ci mancherai, perché già ci manchi.
Elvia
RASSEGNA Teatro e danza a Roma
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ExarJugoslavia:
ROMA - Post Jugoslavia: l’Adriatico di
qua nei teatri di Roma, Argentina, India e
Valle da lunedì 25 settembre e fino al 16
ottobre. Nove spettacoli di teatro e danza
provenienti da Croazia, Serbia, Macedonia, Bosnia Erzegovina e Slovenia. Curatore della rassegna Giorgio Urini Uršic. “La
ex-Jugoslavia - dice - oggi ci appare come
il territorio culturale, sociale e poetico di
un’esperienza condivisa: l’ultima eredità
della Mitteleuropa, delle sue utopie e disillusioni.”
Ha inaugurato la Rassegna, all’Argentina il 25 e 26 settembre, “Casimiro e Ca-
rolina”, prima assoluta della pièce prodotta
dal Teatro Nazionale Croato “Ivan Zajc” di
Fiume. Firma “Casimiro e Carolina” Ödön
Von Horváth, la regia è di Paolo Magelli. A
Roma anche il Kamerni Teatar 55 di Sarajevo, attivo anche quando a Sarajevo si sparava e la città era sotto assedio, per proporre
al Teatro India (10 e 11 ottobre) “La notte
di Helver” di Jaroslaw Swierszcz (alias Ingmar Vilkvist) per la regia di Dino Mustafić.
Tra le protagoniste, Mirjana Karanović, attrice principale di “Grbavica”, il film accusa di Jasmila Žbanić, “Orso d’oro” all’ultimo festival del cinema di Berlino.
Dalla Serbia “Il valzer dei cani” di Leonid Andrejev con lo Jugoslavensko dramsko
pozoriste di Belgrado per la regia di Dejan
Mijac e “Ko to tamo peva” per la regia di Slobodan Šijak.
Il Dramski Teatr di Skopje porta in scena
“Divo meso” di Goran Stefanovski per la regia di Aleksander Popovski e sempre per la
regia di Popovski “Don Giovanni” di Moliere.
Con lo Slovensko Mladinsko Gledališče di
Lubiana “Fragile” di Tena Stivičić e regia di
Matjaž Pograjc; infine la lubianese En-Knap
con “S.K.I.N.”
Concluderà la Rassegna il concerto (16
ottobre all’Argentina) Ljiljana Buttler la
Mostar Sevdah Reunion con musiche tipiche.
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palcoscenico
Martedì, 3 ottobre 2006
CARTELLONE Giro d’orizzonte sulla stagione di prosa 2006/07
A teatro ad applaudire ...
R
icco cartellone all’”Ivan
de Zajc” – Teatro Nazionale Croato che inaugura
la Stagione con “Casimiro e Carolina” di Odön von Horváth per la
regia di Paolo Magelli. La prima
al Teatro Argentina di Roma il 25
settembre, in casa il 3 ottobre. Così
si festeggiano anche i trent’anni di
teatro di Galiano Pahor.
In cartellone “Ničiji sin” (Figlio di nessuno) di Mate Matišić,
thriller psicologico noire diretto da
Vinko Brešan. Di Miroslav Krleža
“Gospoda Glembajevi” (I Glembaj) per la regia di Branko Brezovec. Infine “Rječina” (Fiumara) progetto di Nataša Rajković e
Bobo Jelčić per la regia dello stesso Jelčić. Allo Zajc Off un testo
croato di autore contemporaneo
(probabilmente “U Rijeci i izvan
nje” di Ivica Prtenjača).
Queste le produzioni della Stagione. Verranno replicate “Filumena Marturano” di Eduardo
de Filippo per la regia di Jagoš
Marković; di .
Federico Garcia Lorca saranno
in scena “Le nozze di sangue” per
la regia di Damir Zlatar – Frey;
“Amadeus” di Peter Shaffer
e regia di Tomi Janežič.
Allo ZAJC OFF, di Nina
Mitrović “Ovaj krevet je prekratak
ili samo fragmenti” (Un letto troppo stretto) per la regia di Dario
Harjaček. In scena anche un pezzo
di Harold Pinter, “Imbroglio” diretto da Marin Lukanović. Ancora,
di Giuseppe Manfridi
“Bludi” (Zozòs), commedia
noire diretta da Matjaž Latin.
Di
Bernard-Marie Koltès
“Marš”, performance diretta da
Ivica Buljan. La performance sarà
a dicembre al festival “Backstage” a Saint-Etienneu. “Jazz” di Filip Šovagović per la regia di Ivica
Buljan invece andrà ad Hannover
al festival “Theaterformen” a giugno dell’anno prossimo, in chiusura di stagione
O
ltre 40 spettacoli suddivisi in “linee tematiche” della prosa, del
musical della danza e degli altripercorsi, al Rossetti
La stagione di prosa si inaugura il
17 ottobre con “Opéra Comique” per un
omaggio a due pilastri della grande cultura teatrale italiana, l’opera lirica e la
comicità popolare attraverso il genio di
Gioacchino Rossini, il suo mito, la sua
poesia e la sua musica. Interpreti Tuccio
Musumeci e Pippo Pattavina.
Al Teatro Stabile anche “Arlecchino servitore di due padroni”, capolavoro
goldoniano con in scena un maestro del
calibro di Ferruccio Soleri. Paola Cortellesi, invece ne “Gli ultimi saranno gli ultimi” di Massimiliano Bruno. Leo Gullotta
sarà interprete pirandelliano per “L’uomo,
la bestia e la virtù”. Ancora Pirandello,
con “Il Maestro e Marta” che Filippo Arriva ha tratto dal carteggio dei due amanti. Nel ruolo dello scrittore Virginio Gazzolo, condotto con raffinatezza da Walter
Pagliaro.
“Questi fantasmi” di Eduardo De
Filippo sarà banco di prova per Silvio
Orlando, diretto da Armando Pugliese.
Vaudeville con “La Presidentessa” di
Hennequin-Veber: nel cast Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli; regia di Gigi
Proietti.
Eros Pagni sarà Shylock, nello shakespeariano “Il mercante di Venezia” per la
regia di De Fusco. Nello “Zoo di vetro”
di Tennessee Williams, Claudia Cardinale
sarà diretta da Andrea Liberovici.
In appendice alla stagione di prosa,
lo Stabile regionale apre quest’anno la
rassegna “Grandi Maestri”: tre spettacoli di classe. Il primo maestro sarà Gianrico Tedeschi in “Smemorando”, poi “Sul
lago dorato” di Ernest Thompson, e infine
Mario Scaccia e Debora Caprioglio in una
commedia goldoniana.
Il cartellone dei musical & grandi
eventi prevede “Alta Società” di Cole
Porter con Vanessa Incontrada e la regia
di Massimo Romeo Piparo. “Jesus Christ
Superstar” sarà allo Stabile con la Compagnia della Rancia; In “Sweet Charity”
Lorella Cuccarini e Cesare Bocci.
Reneè De Ceccatty firma i testi e Nicola Piovani le musiche di “Concha Bonita”, per la regia di Alfredo Arias. Interprete Gennaro Canavacciuolo.
Nell’ambito dei grandi eventi “Slava’s
Snowshow”, creazione del clown russo
Slava Polunin che incanta avvolgendo i
teatri di neve – e “The Peking Acrobats”,
con spericolati acrobati cinesi in numeri
della loro antica tradizione.
Il cartellone altripercorsi sarà dedicato
alla drammaturgia contemporanea e ai nuovi linguaggi scenici. Prevede “Lei dunque
capirà” di Caludio Magris; interprete Daniela Giovanetti; regia. Antonio Calenda.
Luigi Lo Cascio sarà doppiamente
“Nella tana”: ne è autore e unico interprete. A “Sud dell’alma” porterà in scena
Maddalena Crippa.
“Alice,una meraviglia di paese” porterà a Trieste Lella Costa mentre ne “Il
bar sotto il mare” di Stefano Benni sarà a
Trieste Fabio De Luigi.
La stagione 2006/07 propone “Migliore” di Mattia Torre interpretato da Valerio
Mastrandrea; “L’arte e la maniera di ab-
Martedì, 3 ottobre 2006
5
L
a stagione al Teatro cittadino di Capodistria: di
nuovo, tre le produzioni,
quattro gli spettacolo ospiti; per
il resto si replica.
La Casa propone “Il malloppo” di Joe Orton, autore satirico
inglese (ha firmato anche “Ciò
che vide il maggiordomo”). Nel
“Malloppo” c’è l’assassinio della signora McLeavy e di conseguenza il suo cadavere da nascondere, una rapina in banca
commessa dal figlio della defunta e da un suo amico, una serial
killer e un detective corrotto che
indaga sulla rapina e scopre un
omicidio.Come sua consuetudine, l’autore si prende gioco degli schemi abituali dei racconti
gialli e mette in evidenza la pazzia criminale delle istituzioni che
per loro natura dovrebbero invece essere le più razionali e filantropiche.
Sul palco anche “Un tram
chiamato desiderio” di Tennessee Williams e “Tre monoatti”
di Molière.
Gli spettacoli ospiti saranno “Nora Nora” di Evald Flisar
con il Teatro Prešeren di Kranj,
“Cercasi tenore” di Ken Ludwig
con il Dramma TNS di Maribor,
“Coloro che il fiume trattiene” di
David Rabe con il TNS di Nova
Gorica, “Natura morta in un fosso” di Fausto Paravidino con il
Teatro Stabile Sloveno di Trieste e “Fiori d’acciaio” di Robert
Harling con il Teatro cittadino di
Lubiana.
Tanti i titoli per bambini dai 3
ai 5 anni: “Il sole e i piccoli soli”
di Tone Pavček, “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren, “Il cembalo magico” di Simon Robinson, “Biancaneve” di Grimm –
Polak, “Chi ha cucito la camicia
a Videk” di Fran Levstik ed Eka
Vogelnik, “Favola postale” di
Karel Čapek e Martina Maurič,
“La talpa Zlatko o Chi me l’ha
fatta in testa” di W. Holwarth e
I. Rajh Kunaver, “Sparky il coniglio furbo” di Ana Duša. Per i
bambini dai 5 ai 10 anni, il cartellone propone “Piccolezze” di
Jera Ivanc, “La strega Hillary
va all’opera” di Peter Lund, “Gli
abiti nuovi dell’imperatore” di
H.C. Andersen, “Perchè credere ai draghi” di Jera Ivanc e “Il
mago di Oz” di Baum – Jaklič.
bordare il proprio capoufficio per chiedergli un aumento” per la regia di Alessandro
Marinuzzi e con protagonista Rita Maffei.
Due titoli beckettiani in cartellone: “Altri giorni felici”per Remondi e Caporossi,
“Finale di partita” per la regia e l’interpretazione di Franco Branciaroli.
Risate o comunque divertimento con
“Dove andremo a finire?” di Enrico Vaime con Massimo Bagliani e “Quella del
piano di sopra”, commedia di Pierre Chesnot per la regia di Gigi Proietti e in scena
Pino Quartullo e Sandra Collodel.
Ancora danza con Les Ballets Trockadero de Montecarlo; il Balletto di Mosca
“La Classique” (con “Cenerentola” di
Prokofiev e “Lo Schiaccianoci”). Il Balletto di Stato della Siberia proporrà “Romeo e Giulietta” di Prokofiev.
Per la danza moderna “The Martha
Graham Dance Company”
e il “RobertoBolle & Friends.
Ritorna Momix, la compagnia diretta da Moses Pendleton, in “Sun Flower
Moon”.
“Fuori abbonamento” rassegne dedicate rispettivamente alla musica lirica e
al musical.
“Vissi d’arte, Vissi d’amore – Una serata con Maria Callas” la piéces interpretata da Rossella Falk e dedicata alla grandissima soprano. Mario Maranzana si farà
interprete del mito verdiano e Arnaldo
Ninchi sarà in “Herr Rossini, Signor Wagner” scritto da Tito Schipa jr.
na stagione disegnata in due atti, quella del Teatro cittadino di Pola. Il primo
atto ha la regia del f.f. di direttore, l’altro
atto, conclusivo, quella del nuovo sovrintendente. Il cartellone è quindi pensato per arrivare a
fine anno. Una la produzione, “Orchestra Titanic”, con prima a novembre. Il resto spettacoli esterni, ospiti: con il Teatar Exit di Zagabria
U
“SHAKEing SHAKEspeare”, un mix di personaggi e fatti shakespeariani, shekkerati, appunto. Con il Dramma Italiano si avrà modo di vedere la pièce di Erba “Dramma Italiano/ Kuća
cvijeća koje leti”, “Kvetch” con lo zagabrese
“Gavella” e “Svoga tela gospodar” dello zagabrese “Komedija”, “Antun Tun”, “Padobranci,
ovvero l’arte di cadere”. Ancora, o lo ZKM o lo
N
rizio Panici. Interpreti Pamela Villoresi e Pietro
Longhi, nei panni di una coppia di attori in passato
uniti sia sulle scene che nella vita privata: la rottura, anzi le rotture, portano l’una sul baratro dell’alcool, l’altro nei teatrini di secondo ordine. Finchè
il caso non li rivuole assieme in scena.
Dal 16 al 25 febbraio sul palcoscenico del Cristallo “Io, l’erede” di Eduardo De Filippo. Alla
commemorazione funebre di Prospero Ribera si
riunisce tutta la famiglia dei Selciano, benefattori del “caro estinto” che hanno ospitato per quasi
quarant’anni. Improvvisamente compare Ludovico, figlio di Prospero, che reclama per sé in eredità gli stessi benefici del padre. Interpreti Geppy
Gleijeses, Leopoldo Mastelloni e Marianella Bargilli, per la regia di Andrèe Ruth Shammah.
Dal 2 all’11 marzo, con la Compagnia Mauri-Sturno, un classico della letteratura ottocentesca, “Delitto e castigo” di Dostoevskij, la storia
di Raskolnikov, studente povero che commette un
duplice omicidio, per avvalorare la personale idea
di appartenere ad una categoria di eletti, esenti da
qualunque obbligo morale o sociale. Portato in
scena da Glauco Mauri (ne firma anche la regia) e
da Roberto Sturno.
Con “Ciao Frankie”, tributo a Frank Sinatra,
con Massimo Lopez che ripercorre la carriera di
“the voice”. Regia di Giorgio Lopez.
“Il gatto in tasca” debutterà il 20 aprile e sarà
in scena fino al 2 maggio, poi ancora lo spettacolo fuori abbonamento “Le ire di Giuliano”, dal 15
al 20 maggio.
ata nel 1976, La Contrada è alla trentesima stagione. Inaugurerà la nuova stagione
al “Cristallo” con con una commedia inedita in triestino, “Sariandole” (Lucertole) di Roberto
Curci, in scena dal 6 al 22 ottobre di Roberto Curci ambientata al “pedocìn”, lo storico Bagno della
Lanterna dove uomini e donne sono ancora divisi
da un muro. Caso unico in Europa.
In dicembre, al Cristallo, dall’8 al 17 per la
precisione, “Titus Andronicus” di William Shakespeare, con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini: sul palcoscenico l’antica Roma all’epoca delle
invasioni barbariche, per la regia di Roberto Guicciardini. Prosa intensa e passionale per affrescare
una società dominata dalla sete di potere, dal desiderio di vendetta e dalla violenza.
Il cartellone della stagione 2006/07 propone
anche una commedia classica “L’uomo, la bestia
e la virù” di Luigi Pirandello. Storia, interpreti, bestia e virtù conosciuta: l’uomo è il rispettabilissimo
Paolino, professore per tutti e amanta della signora Perella, la virtù, all’insaputa di tutti. La bestia
è il marito, capitano di marina fedifrago e violento, sempre per mare. Una gravidanza inopportuna,
inattesa e scomoda minaccia di rendere palese la
tresca. A meno che non si riesca ad accomodare la
paternità, ma il lupo di mare ha dimenticato da un
po’ quali sono i doveri coniugali.
Dal 5 al 14 gennaio, interpreteranno Pirandello
Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
Dal 26 gennaio al 4 febbraio, “Un grande grido
d’amore” di Josiane Balasko per la regia di Mau-
zagabrese “Knap” e subito ad ottobre la replica di “Baal”. Il cartellone ha ancora “Gretchen,
pag. 89” con il Teatro di Novi Sad. Tra gli appuntamenti “altri” i concerti di Elda Krajcar Percan e “Altre emozioni” con l’Orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia per un Omaggio a
Sergio Endrigo. Sempre a Teatro, la Cineteca,
ovvero chicche di cinema.
I
l Dramma Italiano festeggia un anniversario tondo: 60 anni. Si regale e
regala al pubblico, in prima mondiale “Dramma Italiano/ Kuća cvijeća koje
leti” un titolo bilingue per una pièce a
firma di Edoardo Erba: una storia datata
1948, in una Fiume difficile, e mette in
luce la vicenda umana di alcuni personaggi che vivono un momento storico particolare dopo la rottura dei rapporti tra la
Jugoslavia di Tito e l’Unione Sovietica di
Stalin. Regia di Lorenzo Loris.
Un classico del teatro, poi, con „Liolà“
di Luigi Pirandello. Commedia musicale,
ha la regia di Nino Mangano e musiche di
Arsen Dedić: la storia del contadino poeta
Neli Schillaci (Liolà). Pirandello scrisse
la commedia nel 1916, in due settimane.
„E’ così giocosa che non pare opera mia“,
scrisse in una lettera al figlio.
In preparazione uno spettacolo per il
trecentesimo della nascita di Carlo Goldoni.
Pensato per lo Zajc Off, “Natura morta in un fosso” di Fausto Paravidino; thriller – dramma psicologico per la regia di
Lary Zappia. Allo Zajc Off, anche la replica di “Delitto all’isola delle capre” di
Ugo Betti. Regia Damir Zlatar Frey.
Infine, per un omaggio ad Osvaldo
Ramous, “Pensione Tecla”: firma progetto e regia Elvia Nacinovich.
6 palcoscenico
Martedì, 3 ottobre 2006
COLPO DI SCENA Il teatro secondo ... Noi
...e torna
omou’l’uomo
l anrot e...
di Gianna Mazzieri Sanković
U
n tecnico entra in scena
dietro all’uomo e inizia a
smontare la scenografia
ottocentesca.
UOMO: sospirando Non c’è
più pubblico.
TECNICO: - Ma certo che non
c’è più pubblico, se ne sono andati tutti ormai, anzi, scusi se me lo
permetto, ma lei non dovrebbe star
più qui
mentre parla il tecnico svita alcuni bulloni
UOMO: - Non c’è più il pubblico.
TECNICO: - Dicevo, sì, non c’è
pubblico, ragione per cui è pericoloso starsene qui
UOMO: come se parlasse da
solo-Non c’è alcun pericolo, ora
non c’è più pericolo perché non
c’è. Nell’assenza, nel nulla, nel non
essere, non c’è, non c’è nemmeno
paura... non c’è pubblico
TECNICO: - A una certa età
pure mia madre aveva iniziato a
ripetere le stesse cose, vede avvicinandosi all’Uomo con in mano
un arnese quando dovevo fare una
commissione in città per lei, mi diceva... Ma sa quando? Due giorni
prima me lo diceva : “Dopodomani devi andare alla Posta centrale e
spiegare che la bolletta del telefono l’avevamo pagata già, devi mostrargli il tagliando che lo conferma sai...” E poi lo ripeteva oltre a
quel giorno almeno tre volte pure
il giorno seguente. Tanto che, una
volta svolta tutta la commissione
rispettando al dettaglio le regole da
lei fissate, che succedeva? Finiva
qua, dirà lei? Eh no, troppo bella e
troppo semplice e facile la storia...
Continuava a ripetermelo per altri
tre giorni di seguito “Devi andare
alla posta centrale perché se no non
accetteranno il ricorso” Ma non
l’aveva fatto già il ricorso? dirà
Lei. Ma certo che l’avevo fatto e
gliel’avevo pure detto a mia madre.
C’era solo un piccolo problema: se
l’era scordato! Per cui continuava a
ripetermelo all’infinito quel “Devi
andare alle poste” e io continuavo a ripetere “ci sono già stato, ci
sono già stato, è tutto a posto”. Naturalmente seguiva puntualmente
il rimprovero della mamma “Potevi anche dirmelo, non ti pare, e
non trattarmi così come se fossero
cose che non mi riguardano, come
se non fossi in grado di capire che
la bolletta è troppo alta ed è necessario reclamare il caso agli addetti
al lavoro”.
UOMO: senza dare l’impressione di aver seguito il discorso del
tecnico - Quando non c’è più pubblico, non c’è più anima, non c’è più
scopo, c’è solo silenzio
In fondo alla scena si sente maggior schiamazzo e ogni tanto una
forte risata femminile.
TECNICO: - Ma come mi sono
liberato delle frequenti ripetizioni di
mia madre, dirà Lei, come? Insomma, come mai dopo tre giorni non
parlava più della bolletta? Semplice, perché aveva trovato un altro
argomento per ulteriori tre giorni
di conversazione... Le tubature dell’acqua. Ora che erano gelate era
necessario invitare un tecnico a fare
il sopralluogo.
UOMO:- Nel silenzio delle cose
nasce tutto, nasce il mondo, nascono i pensieri più forti ed è possibile
allora che il ritorno al silenzio sia la
fine dei suoni, dei pensieri, dei rumori, del mondo?
TECNICO:- Sempre il medesimo discorso dei giorni scorsi: “ti
ricordo di chiamarlo perché c’è già
tanta gente che l’ha invitato a verificare ed esaminare le tubature, se
poi non lo fai rimaniamo senz’acqua...”
Improvvisamente una luce argentea illumina il lato destro del
palcoscenico (imitazione della platea due sedie davanti e tre dietro
disposte obliquamente rispetto al
pubblico) dove sta seduto un bambino.
BAMBINO: Ma perché questi
pensieri tetri, tristi, disperati. Perché
ti lamenti tanto, uomo?
UOMO: Sopreso, con un tono
più forte della voce come se improvvisamente riesce a includersi
nel discorso reale abbandonando i
pensieri E tu chi sei? Da dove spunti? Ti conosco, forse?
BAMBINO: Sono stato sempre
qua, ma forse non mi vedevi...Mi
conosci ma forse ridendo non desideri ammetterlo, mi conosci, mi
conosci ...
UOMO: Ma perché poi non
dovrei ammetterlo? Mi sembra
indiscrezione, rimanere in sala e
Personaggi:
Uomo - circa 60 anni
Donna - circa 60 anni
Bambino
Tecnico
Donna delle pulizie
Riccardo- amico dell’ uomo
Giovane attrice | Lei (all’ inizio e alla fine dello spettacolo)
Attore | Lui (all’ inizio e alla fine dello spettacolo)
un gruppo di attori/ comparse
Scena: un uomo sta seduto su una poltrona ottocentesca in
mezzo alla scena (la scena è allestita, abbastanza ricca, scena
ottocentesca...In fondo alla scena - nel mezzo - c’è una porta a vetri
e dietro c’è tanta gente {attori, registi, critici e autorità festeggiano
l’ultima rappresentazione della Compagnia}, attorno a un tavolo imbandito, gente elegantissima che sta facendo il brindisi e mangiando
qualche tartina. C’è anche tanto chiasso: si sentono risate e rumori...
Un uomo prende per mano una giovane attrice e l’accompagna dalla
parte della scena, in un angolo, l’abbraccia e la bacia anche se questa cerca senza troppa convinzione di sfuggirgli ridendo e correndo
tra i mobili della scena ottocentesca. Non notano l’uomo seduto sulla
poltrona in mezzo alla scena - poi rientrano dietro alla porta di vetro,
ricomponendosi gli abiti. Ogni tanto qualche cameriere passa attraverso la scena e porta dello spumante per gli invitati. Dietro alla porta
c’è luce e chiasso, forte chiasso, colori chiari, tanta luce, tutti sorridenti e gaudenti.
A destra, sempre sulla scena, ci sono alcune sedie (imitazione di due
file delle sedie del Teatro). In seconda fila sta seduto un bambino: elegante indossa un vestito e una cravatta bianchi, sembra un piccolo uomo
ascoltare le persone anziane mentre
parlano...e poi io stavo pensando ad
alta voce, non volevo...
BAMBINO: Ma perché tanta
paura di pensare ad alta voce? Perché paura di essere sentito...non ti
devi preoccupare, a me piace parlare e sono bravo pure a non far la
spia...Io lo so che cos’è un segreto
TECNICO: Ah poi, con i segreti, quelli sì che sono uno
spasso...Poiché si scorda di aver
promesso di mantenere un segreto,
sa che cosa ha fatto Maria l’altro
giorno? Ha fatto scatenare un putiferio! Graziella non aveva comunicato ancora ai suoi le proprie intenzioni di sposarsi di lì a un mese, con
il padre severo era necessario andar
cauti...
BAMBINO: con voce ingenua
Ma che c’è di male nello sposarsi?
TECNICO: sghignazzando Tu
sei piccino e non lo puoi capire: non
c’ è nulla di male nel fatto stesso,
ma sono gli adulti, i grandi che hanno bisogno di rimuginare, di ripensare, di calcolare, di rivedere....
BAMBINO: Ma perché? Perché tanti calcoli? Si fa matematica
anche quando non ci sono i compiti per casa?
TECNICO: Perché, almeno in
questo caso, il padre aveva già una
mezza idea di quale fosse il marito
ideale per sua figlia e non lo trovava
certamente nel vicino di casa. Questo era detestato innanzitutto perché
da bimbo gli aveva rotto un vetro
mentre giocava a pallone. Da giovane aveva organizzato delle feste
molto allegre, anzi troppo, per cui
svegliava il vicinato (compreso il
futuro suocero!). Ora spesso usava posteggiare sul suo posto...Anzi
a pensarci meglio il vecchio si era
accorto che, effettivamente, negli
ultimi due mesi non lo faceva più,
il giovane. Si vede che stava preparando il passo fatale....
UOMO: Ma le sembrano discorsi da fare a un bimbo questi?
Su su, faccia il suo lavoro e lasci in
pace noialtri Rivolto al bambino Ma
quanti anni potresti avere? Mi sembri tanto serio...
BAMBINO: Serio no, forse attento Rivolto al tecnico: Ma poi, i
due si sono sposati?
TECNICO: Poi è andato tutto
bene...ma pensa che cosa poteva capitare? Perché certe donne non ce la
fanno a mantenere i segreti...
BAMBINO: Poi dipende che
cosa vuol dire segreto...
UOMO: Il segreto più grande
della mia vita se ne andrà con me,
non lo saprà nessuno, eppure m’ha
fatto vivere i momenti più belli...
BAMBINO: Perché nascono i
segreti?
UOMO: Perché l’uomo ha bisogno di ritrovarsi un’immagine sua,
indivisibile, indefinibile, imprecisa
e nello stesso tempo viva, palpitante, commovente. Nel momento
in cui il segreto scomparisse verrebbe cancellata la sua impronta, il
suo forte legame con l’animo sussultante...
TECNICO: con tono canzonatorio Te lo dico io il perché, è molto meno poetico del suo: figurati che
cosa farebbero tutto il giorno la mia
Maria e Luisa se non ci fossero tutti i segreti, le dicerie, le visioni, le
coincidenze da scoprire per mettere
il naso negli affari che non le riguardano. Ma vivono eccome, vivono
delle vite altrui. Inventando, qualche volta devo dire il vero anche
scoprendo qualche “segreto” prima del tempo. Comunque palpitano
nello spendere ore e ore a scoprire
ciò che le circonda... Capisci, come
nelle telenovele?
UOMO: Nel silenzio i segreti
fanno casa, fanno nido e poi s’addormentano
BAMBINO:con voce allegra Ti
va di giocare?
UOMO: con voce roca Sono
troppo vecchio per giocare. Alla tua
età giocavo tanto, tanto, però ero
spesso in strada con i miei coetanei.
Tu non ci vai in piazza o in qualche
parco?
BAMBINO: Beh, di parchi ce
ne sono pochi ormai, e le strade
sono poco affidabili. Ma ci si arrangia, quache volta anche solo per le
scale della casa, altre volte in casa
di amici...E’ bello giocare...
TECNICO: Ai miei tempi si faceva a biglie o a pallone...bei tempi... Ricordo ancora il giorno in cui
ruppi la scarpa destra. Era una piacevole giornata di primavera e tutti i miei amici giocavano contro la
squadra del rione vicino
BAMBINO: Ma c’erano pure
i campi?
TECNICO: Insomma, campi, campi...non erano dei veri e
propri campi, ci si arrangiava...
C’ era fame, sai, molta fame, e
miseria...però ciò non impediva ai
bimbi di divertirsi con poco
BAMBINO : Racconta racconta...
TECNICO: Vedi, a casa mia
lavorava solo il padre ed eravamo
in tre piccini da sfamare per cui la
mamma gestiva ogni briciola attentamente in modo da non farci mancare le cose indispensabili. Così, un
giorno, venne a casa con un bel paio
di scarpe nuove per me... Aveva rinunciato a farsi un nuovo vestito per
permettermi di andar più comodo.
Le vecchie scarpe erano di cartone
e quando faceva freddo te lo sentivi
il gelo nei piedi...
BAMBINO: Era buona tua
mamma?
TECNICO : Buona sì, dolce e
buona...Quella volta, però, l’avevo combinata grossa. Ero rimasto
a giocare con le bambine nel cortile di casa ma Natale era venuto
a chiamarmi perché mancava uno
e la partita non si poteva fare. Rifiutai fermo spiegando che avevo
le scarpe nuove e non potevo permettermelo
BAMBINO: Certo la mamma si
era sacrificata per comperartele...
TECNICO: Sì, però, quando
Natale aveva iniziato a deridermi
e darmi della femminuccia poiché
giocavo con le bambine, decisi di
unirmi ai ragazzi facendo attenzione...
BAMBINO: E poi, come andò
a finire?
TECNICO: Finì nel peggiore
dei modi: detti un calcio troppo forte e la scarpa si ruppe. Stavo veramente male, non volevo rientrare a
casa, ho passeggiato per tutta la città prima di ritornare a casa... La faccia delusa di mamma quando entrai,
non me la scorderò mai più!
UOMO: Le delusioni più grandi sono quelle dei genitori quando il
figlio si dedica a cose che loro non
ammettono, a professioni impossibili, scegliendo vie di vita diverse
da quelle che loro, i genitori, avevano pensato uniche. Le soluzioni
migliori! Come se ci fosse un ricettario da seguire per capire che fare,
dove andare, quale via scegliere
nella vita...?
BAMBINO: Ma ci sono tante
vie, e anche se una non ti piace puoi
tornare indietro e riprendere un’altra via? Lo dice rivolendosi all’Uomo poi, invece chiede conferma al
tecnico: E’ vero?
TECNICO: Sì, ma non sempre.
Qualche volta non si può tornare
indietro...qualche volta...
BAMBINO: ridendo Certo,
qualche volta c’è il senso unico e allora, me l’ha insegnato la maestra,
non si deve tornare indietro ma ripercorrere tutta la strada per poi riprendere al bivio l’altra direzione....
UOMO: Il bivio...Una figura
affascinante ...Se Orlando avesse
scelto la strada diversa forse non
avrebbe incontrato mai Angelica e
le guerre tra cristiani e pagani si sarebbero concluse prima, molto prima! Quante possibilità sono racchiuse nel bivio, nell’ incrocio di
strade, nelle immense figure umane
che devi affrontare per scoprire infine la loro nullità, le loro bugie, le
loro assenze...
TECNICO: Ferruccio, ad esempio, aveva deciso di andarsene dalla
città anni addietro, quando la storia
aveva fatto cambiare volto a queste
terre...Era andato lontano, in Canada, ha formato famiglia, ha tanti figli
e nipoti, e ha per consorte una donna meravigliosa, energica. Credo
sia irlandese, dai capelli rossi: ora
li avrà probabilmente grigi..Con lei,
ha messo su un’ impresa edile e con
il tempo ha smesso di scrivere...Suo
fratello Luciano è rimasto, ha perso
il lavoro, ha perso la casa di famiglia, ha cambiato rione. Era molto
introverso, suo fratello, finché la
vita non gli ha tirato brutti scherzi e
allora ha iniziato a battere il pugno
sul tavolo, a difendersi. Ha appreso una nuova lingua senza la quale
era impossibile affrontare la nuova
realtà. E’ diventato caporeparto dell’
Ufficio turistico centrale, oggi è un
vero signore...
BAMBINO: Ma si incontrano i
due fratelli?
TECNICO: Non credo, la vita li
ha fatti percorrere strade diverse, e
oggi le loro famiglie continuano ad
esistere su continenti diversi
UOMO: Eppure l’”essere” al
bivio sceglie solo la direzione, lui
dentro rimane se stesso, rimane
pensiero puro, rimane essenza...
Dovrebbe operare ovunque e comunque, dovrebbe essere in grado
di rimaner integro, incorruttibile, se
non ci fosse il resto...
In fondo, dove le persone fanno festa si sente un’ altra fragorosa risata
TECNICO: Io devo ammonirvi
entrambi perché è pericoloso star
qui sul palcoscenico mentre qualcuno lo smonta, potreste farvi male,
ferirvi. Non che non mi sia gradita
la vostra presenza, anzi, non avevo
lavorato da tempo con tanto piacere. Così, discorrendo del più e del
meno il tempo passa più facilmente e uno non si accorge di lavorare,
vero piccolo?
BAMBINO: Non lo so, io non
ho lavorato mai, mi piacerebbe, certo, ma prima devo crescere...
UOMO: come parlando tra sé e
sé sempre rivolto verso il pubblico
Anche la crescita è legata all’ esperienza dettata dal tempo e dal luogo
altrimenti l’essere rimarrebbe puro.
C’è un tempo, c’è un luogo, bambino mio, che preferisci? Dimmelo...
BAMBINO: Ogni luogo, ogni
tempo è interessante. Diventa curioso trovarsi in molti luoghi e in
diversi tempi, altrimenti è noia. Mi
piace scoprire, vedere, sbirciare. A
te non piace sbirciare?
palcoscenico 7
Martedì, 3 ottobre 2006
TEATRALIA Gli Olimpici del teatro
itENotte
ilged degli
ettoNEti
aL
La
VICENZA - Gli Olimpici del
Teatro. I Premi Eti sono stati assegnati a metà settembre al teatro Olimpico di Vicenza, quasi
una “Notte degli Oscar” per il
Teatro dopo che oltre quattrocento tra artisti e addetti ai lavori hanno sezionato e valutato il palcoscenico.Prosa, attore/
attrice protagonista, regista,
monologo, innovazione, musical, attore/attrice non protagonista, musiche, scene, costumi.
Ed il premio speciale alla carriera, consegnato a Rossella Falk.
Diva. Ecco concorrenti e vincitori (in neretto)
SPETTACOLO DI PROSA:
Morte di un commesso viaggiatore (regia di Marco Sciaccaluga)
- Delitto e castigo (regia di Glauco
Mauri) - Memorie dal sottosuolo
(regia di Gabriele Lavia);
ATTORE PROTAGONISTA:
Eros Pagni (Morte di un commesso viaggiatore) - Geppy Gleijeses
(Io, l’erede) - Glauco Mauri (Delitto e castigo);
ATTRICE PROTAGONISTA:
Giulia Lazzarini (Giorni felici)
- Andrea Jonasson (Piccoli crimi-
ni coniugali) - Paola Mannoni (La
casa di Bernarda Alba);
REGISTA: Marco Sciaccaluga
(Morte di un commesso viaggiatore) - Alessandro d’Alatri (Il sorriso di Daphne) - Andrea Liberovici
(Urfaust);
INTERPRETE di MONOLOGO: Paola Cortellesi (Gli ultimi
saranno ultimi) - Angela Finocchiaro (Miss Universo) - Filippo
Timi (La vita bestia);
SPETTACOLO D’INNOVAZIONE: Altri giorni felici (regia di
Claudio Remondi e Riccardo Caporossi) - La sagra del signore della nave (regia di Vincenzo Pirrotta)
- La tempesta (regia di Ferdinando
Bruni e Francesco Frongia);
MUSICAL O COMMEDIA
MUSICALE: The Producers (regia di Saverio Marconi) - Dracula (regia di Alfredo Arias) - Volevo
fare il ballerino (regia di Giampiero Solari);
ATTORE NON PROTAGONISTA: Ugo Maria Morosi (Morte di un commesso viaggiatore) Gianluca Gobbi (Morte di un commesso viaggiatore) - Leopoldo Mastelloni (per Io, l’erede);
ATTRICE NON PROTAGONISTA: Sara Bertelà (L’illusione comica) - Laura Curino (Il
sorriso di Daphne) - Guia Jelo
(Liolà);
ATTORE/ ATTRICE EMERGENTE: Federica Di Martino (La
forma delle cose) - Lorenzo Gleijeses (Il figlio di Gertrude) - Lorenzo
Lavia (La forma delle cose);
SCENOGRAFO: Emanuele
Luzzati (Il ponte di San Luis Rey)
- Lorenzo Ghiglia (Titus Andronicus) - Carmelo Giammello (Memorie dal sottosuolo);
COSTUMISTA: Odette Nicoletti (La donna vendicativa) - Antonella Berardi (Due partite) - Carlo Sala (Amleto);
AUTORE DI MUSICHE:
Ramberto Ciammarughi (La sagra del signore della nave) - Giovanna Marini (La ballata del carcere di Reading) - Paolo Terni (Il fucile da caccia);
AUTORE DI NOVITÀ ITALIANA: Vittorio Franceschi
(Il sorriso di Daphne) - Cristina Comencini (Due partite)
- Edoardo Erba (Animali nella
nebbia).
Romeo e Giulietta
Rossella Falk
Cinema cielo
Sizwe Banzi è morto
Nel cuore del World Theatre
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Cinque
Grandi
Festival
ZAGABRIA - Peter Brook, Lev Dodin, Oskaras Koršunovas, Jan Fabre e
Danio Manfredini i grandi nomi del IV
Festival internazionale del teatro che dal
15 al 22 settembre ha avuto svolgimento
a Zagabria.
Spettacolo … spettacolare “Il coro di
Mosca” per la regia di Lev Dodin in apertura di Festival.
Peter Brook ha porposto “Sizwe Banzi
è morto” dello scrittore sudafricano Athol
Fugard. Dopo che nelle edizioni precedenti sul palcoscenico zagabrese si sono
proposti Nekrošius e Tuminas, terzo rappresentante della Lituania, nell’edizione
2006 del Festival, Oskaras Koršunovas,
NOTES
Il Coro di Mosca
Ottobre nelle CI
CI DIGNANO
14 ottobre ore 19,30 concerto con
la Mandolinistica ed i Solisti della
SAC “Lino Mariani” di Pola
CI FIUME
3 ottobre ore 18 Concerto del
Quartetto d’archi Lumen Harmonium
18 ottobre ore 18,30 concerto di
Paola Radin (flauto)
L’angelo della morte
CI PLOSTINE
21 ottobre ore 19 Spettacolo con
coro, cantanti e gruppo di ballo della
CI di Umago per il 130.mo dell’insediamento a Plostine
con “Romeo e Giulietta”, ovvero Shakespeare letto oggi. Jan Fabre, ha rielaborato
il “suo” “Angelo della morte” impersonato da Ivana Jozić. Danio Manfredini ha ri-
letto a adattato al teatro il romanzo di Jeana Geneta “La Signora dei fiori” ed ha trasportato i suoi eroi della notte, ladri, amanti, trans nel “Cinema Cielo”.
CI ROVIGNO
16 ottobre ore 19,30 Concerto del
Coro “Capella Civica di Trieste”, diretto dal Maestro Marco Sofianopulo,
con un programma di canti istriani
Il programma può subire modifiche
8 palcoscenico
Martedì, 3 ottobre 2006
CARNET PALCOSCENICO rubriche a cura di Carla Rotta
INVITO A TEATRO - Il cartellone del mese
IN CROAZIA
Teatro lirico G. Verdi - Trieste
Teatro Nazionale Ivan de Zajc - Fiume
3, 4, 6 e 7 ottobre ore 19,30
Kazimir i Karolina di Odon von Horvàth. Regia
Paolo Magelli
5, 18 e 23 ottobre ore 20 ZAJC OFF
Questo letto è stretto ovvero Solo frammenti
di Nina Mitrovic. Regia di Dario Harjaček. Interpreti Elena Brumini, Zdenko Botić, Damir Orlić,
Andreja Blagojević, Olivera Baljak, Biljana Torić,
Denis Brižić, Alex Đaković, Sabina Salamon, Nenad Vukelić
10 e 11 ottobre ore 19
Amadeus di
Shaffer. Dramma con musiche di Mozart.
Regia Toni
Janežič.
Interpreti Žarko
Radić,
Alen
Liverić e Daria
Lorenzi
16 ottobre
ore 20 ZAJC
OFF
Delitto all’isola delle capre dramma di Ugo Betti. Regia Damir Zlatar Frey.
Interpreti Andreja Blagojević, Elena Brumini, Rosanna Bubola, Mirko Soldano
IN ITALIA
19, 23, 24 ottobre ore 19,30; 20 ottobre ore
19
Judita opera
26, 27 e 30
ottobre ore 19
Circus Primitif Balet balletto di Zelwer.
Coreografia e
regia Staša Zurovac
Primitif Ballet
Amadeus
26 e 27
Zozos
ottobre ore
20ZAJC
OFF
Bludi/
Zozos commedia noire di Giuseppe Manfridi. Regia
Matjaž Latin.
Interpreti Andreja Blagojević, Damir Orlić, Alen
Liverić
6 ottobre ore 20,30; 8 ottobre ore 18
Concerto con l’Orchestra del
Teatro “G. Verdi”. Direttore Tomas Netopil. Pianoforte Angela Hewitt. Musiche di R. Schumann e J. Brahms
13 ottobre ore 20,30; 15 ottobre ore 18
Concerto di Orchestra e
Coro del Teatro “G. Verdi”. Direttore Daniel Oren. Violoncello
Nina Kotova. Maestro del Coro
Lorenzo Fratini. Musiche di M.
Bruch, G. Gershwin e L. Bernstein
Daniel Oren
28 ottobre ore 20
Concerto della Filarmonica. Musiche di Papandopulo e Mussorgski
Teatro cittadino - Pola
3 ottobre ore 9, 10,30 e 18
Padobranci di Ivica Šimić. Regia Ivica Šimić.
Interpreti Larisa Lipovac e Damir Klemenić
7
ottobre
ore 20
Greta, pag.
89 di Lutz Hubner. Regia Boris Liješević.
Interpreti Jasna
Đuričić e Boris
Isaković
13 ottobre ore 12 e 20; 14 ottobre ore 20
Baal di Bertolt Brecht. Regia Eduard Miler. Interpreti Goran Navojec, Dražen Šivak, Lucija Šerbedžija, Ana Karić, Ozren
Grabarić, Mia Krajcar
26 ottobre ore 20
SHAKEing SHAKEspeare
Regia Marko Raguž. Interpreti
Živko Anočić, Marko Makovičić, Jerko Marčić
30 ottobre ore 9,30, 11, 18; 31 ottobre ore
9,30, 11 e 20
Antun Tun di grigor Vitez. Regia Ivica Šimić. Interpreti Damir Klemenić, Nina Kaić, Lana Barić
IN SLOVENIA
Nina Kotova
11, 12,
13, 21 e 23
ottobre ore
20; 18 e 24
ottobre ore
18
Il malloppo commedia noire di Joe
Orton. Regia
Boris
Cavazza.
Interpreti
Il malloppo
Dare Valič,
Maja Martina Merljak, Gorazd
Žilavec, Primož Ekart, Jaša Jam-
nik,
Jaka
Varmuž
20 ottobre ore 20
L’ u o v o
di Colombo commedia di Iskra
Ignis. Regia
Uroš
Fürst. Interprete Mojca
Funkl
27 ottobre ore 20; 29 ottobre ore 18
Concerto di Orchestra e
Coro del teatro “G. Verdi”.
Direttore Daniel Oren. Pianoforte David Greilsammer.
Violoncello Nina Kotova. Violino Peter Manning. Maestro del
coro Lorenzo Fratini. Musiche
di L. v. Beethoven
Politeama Rossetti - Trieste
Ciclo: Prosa
17, 19, 20 e 21 ottobre ore
20,30; 18 e 22 ottobre ore 16
Opera comique di Nicola
Fano, da un’idea di Antonio Calenda. Regia Antonio Calenda.
Scene Bruno Buonincontri.
Musiche Germano Mazzocchetti. Costumi Elena Mannini
Interpreti: Tuccio Musumeci,
Pippo Pattavina
Alice, una meraviglia di paese
Ciclo: Danza e dintorni
30 e 31 ottobre ore 20,30
Les Ballets Trockadero de
Montecarlo
Teatro cittadino - Capodistria
7 ottobre ore 10
Del cagnolino e della gattina Spettacolo per ragazzi di
Maja Bavdaž Solce. Regia Katarina Aulitisova e Lubomir Piktor.
Con Maja Bavdaž Solce
20 ottobre ore 20; 22 ottobre ore 18
Concerto di Orchestra e
Coro del Teatro “G. Verdi”.
Direttore Daniel Oren. Clarinetto Alessandro Carbonare.
Maestro del coro Lorenzo Fratini. Musiche di Mozart e Mendelssohn - Bartholdy
Desa Muck, Vesna Maher, Vojko
Belšak, Siniša Bukinac
Opera comique
Ciclo: Altri percorsi
27 ottobre ore 20,30
Alice, una meraviglia di
paese di L. Costa, G. Gallione,
M. Cirri, A. Sofri. Regia Giorgio
Gallione. Interpreti: Lella Costa
L’uovo
di Colombo
21 ottobre ore 11
Il sole e i piccoli soli - Ecco
qualcosa! E ciò non è poco!
Spettacolo per ragazzi di Tone
Pavček. Regia Tijana Zinajić.
Interpreti Dunja Zupanec, Boris Kos
Selma e Lojzka commedia
di Desa Muck. Regia Katja Pegan. Interpreti Ljerka Belak,
Selma e Lojzka
27 ottobre ore 20
Mia moglie si chiama Zlatko
commedia di Raffy Shart. Regia Miralem Zupčević. Interpreti Mario Drmač, Edin Drljević,
Amina Begović, Bakir Kumrić,
Suada Ahmetašević, Senka Oruč,
Mirsad Imamović
Anno II / n. 8 3 ottobre 2006
“LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina
IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina
Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat
edizione: PALCOSCENICO
Redattore esecutivo: Carla Rotta / Impaginazione: Željka Malec
Collaboratori: Gianna Mazzieri Sanković, Elvia Nacinovich, Daniela Rotta Stoiljković,
Alessandra Scaramuzza
Les Ballets Trockadero
La Contrada - Trieste
6, 7, 11, 12, 13, 14, 18,
19, 20 e 21 ottobre ore
20,30; 8, 10, 15, 17 e 22 ottobre ore 16,30
Sariandole di Roberto Curci. Regia Francesco
Macedonio. Scene Sergio
D’Osmo. Costumi Fabio
Bergamo.
Musiche a cura di Livio
Cecchelin. Interpreti Ariella Reggio e Lidia Kozlovich e con Paola Bonesi,
Maria Grazia Plos, Marzia
Postogna, Maurizio Zacchigna, Sara Cechet e Raffaele Sinkovic, Maria Serena Ciano, Tjasa Ruzzier e
Tina Sossi
Ariella Reggio