sorveglianza sierologica in allevamenti suini del

annuncio pubblicitario
Large Animals Review, Anno 10, n. 3, Giugno 2004
29
MARTA PANICCIÁ1, MARCO SENSI1, GIOVANNI FILIPPINI1, CHIARA MAGISTRALI1,
LIVIA MOSCATI1, GIAN MARIO DE MIA1, GIORGIO LEOTTI2, FABIO OSTANELLO3
1
Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, Perugia
2
Merial Italia, Milano
3
Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia Animale - Università di Bologna
Riassunto
In 7 allevamenti intensivi del territorio umbro-marchigiano è stata valutata la sieroprevalenza nei confronti di malattia di
Aujeszky, Sindrome riproduttiva e respiratoria del suino (PRRS), Parvovirosi, Influenza, Micoplasmosi e Leptospirosi, nei riproduttori e nei soggetti all’ingrasso. La sieroprevalenza è stata valutata in funzione della categoria produttiva (riproduttori,
soggetti all’ingrasso) e delle classi di età degli animali esaminati. I profili sierologici aziendali non sono uniformi e tendono ad
essere influenzati dall’età degli animali. In una sola azienda sono presenti scrofe sieropositive alla glicoproteina E del virus
della malattia di Aujeszky. La massima prevalenza possibile dell’infezione da virus della malattia di Aujeszky nelle aziende negative varia dall’8,7% al 17,8%.
Summary
Seroprevalence for Aujeszky’s Disease (AD), Porcine Reproductive and Respiratory Syndrome (PRRS), Porcine Parvovirus
(PPV), Swine Influenza, Mycoplasma hyopneumoniae and Leptospirosis was assessed in breeders and fattening pigs in 7
farms located in the Umbria and Marche regions (Italy). The specific seroprevalence for each category (breeders, fattening
pigs) and for each class of animal age was estimated. Farms serological profiles have been found heterogeneous and tend to
be age-related. A single farm had seropositive breeders for AD virus glycoprotein E. The higher seroprevalence which is possible to find in ADV infections in negative farms is between 8.7% and 17.8%.
INTRODUZIONE
Il patrimonio suinicolo delle regioni Umbria e Marche è
costituito complessivamente da 400.000 capi1 distribuiti in
circa 790 allevamenti2; di questi, il 47% è costituito da allevamenti da riproduzione.
La densità di capi/km2 di superficie agraria utilizzata
(SAU) varia da un minimo di 14 suini nella provincia di
Pesaro a un massimo di 78 in quella di Perugia, con una
media regionale di 72 capi/km2 SAU per l’Umbria e di 29
per le Marche. Rispetto ad altre regioni del Nord Italia3, la
densità di capi sul territorio è più bassa e gli allevamenti
hanno dimensioni più ridotte.
Tale contesto produttivo risulta quindi peculiare rispetto ad altre aree zootecniche italiane e ciò potrebbe rappresentare una sostanziale differenza in termini di fattori
di rischio legati alla diffusione di alcune patologie infettive. Inoltre, più del 50% della popolazione suina è concentrato in allevamenti da ingrasso che acquistano i latto-
ni da aziende del Nord Italia o del Nord Europa (Olanda
principalmente).
Scopo del presente lavoro è stata la valutazione della
prevalenza sierologica di alcune malattie infettive in allevamenti di suini del comprensorio umbro-marchigiano. L’indagine ha riguardato le seguenti patologie: malattia di
Aujezsky (AD), Sindrome riproduttiva e respiratoria del
suino (PRRS), Parvovirosi, Influenza, Leptospirosi, infezione da Mycoplasma hyopneumoniae.
MATERIALI E METODI
Allevamenti ed animali esaminati
L’indagine, condotta tra gennaio e maggio 2001, ha riguardato 6 aziende da riproduzione e ingrasso (RI) e una
da ingrasso (I); le principali caratteristiche anamnestiche
degli allevamenti sono riportate in Tabella 1.
SUINI
SORVEGLIANZA SIEROLOGICA
IN ALLEVAMENTI SUINI DEL COMPRENSORIO
UMBRO-MARCHIGIANO
30
Sorveglianza sierologica in allevamenti suini del comprensorio umbro-marchigiano
Tabella 1
Dati anamnestici degli allevamenti esaminati
Campioni esaminati
Allevamento
Tipologia
Rimonta
Note
Capi in
produzione
Profilassi vaccinale
adottata
riproduttori
progenie
totale
A
RI ciclo semi chiuso
esterna
Acquisto di scrofette e verri
350 scrofe
AD, PPV, MR, MY
31
20
51
B
RI
interna
Acquisto di verri
400 scrofe
AD, PPV, MR, MY, IN
22
48
70
C
I
Acquisto di lattoni dall’estero;
TP/TV per capannone
7000 capi
AD
–
90
90
D
RI
esterna
Acquisto di scrofette e seme,
2 siti produttivi
300 scrofe
AD, PPV, MY
32
52
84
E
RI ciclo semi chiuso
esterna
Acquisto di scrofette e verri
950 scrofe
AD, PPV, MR, MY, RA, AP
55
20
75
F
RI
ciclo chiuso
esterna
Acquisto di scrofette e verri
da un unico fornitore
90 scrofe
AD, PPV, MR, MY, IN
15
13
28
G
RI
ciclo chiuso
esterna
Acquisto di scrofette,
verri e seme
200 scrofe
AD, PPV, MR, MY, RA, LE
23
19
42
178
262
440
ciclo chiuso
ciclo chiuso
totale
Nota: Malattia di Aujeszky (AD), parvovirosi (PPV), mal rosso (MR), influenza (IN), mycoplasma (MY), rinite atrofica (RA), Actinobacillus pleuropneumoniae
(AP), Leptospirosi (LE).
Per ciascuna azienda, il campione di soggetti esaminati è
stato scelto in funzione della composizione per fasce di età
degli animali presenti. In assenza di informazioni precedenti circa la diffusione delle infezioni, il livello di campionamento è stato calcolato per una prevalenza attesa del
50% e un errore accettabile pari a ± 20% (IC=95%).
In tutti gli allevamenti RI veniva effettuata una profilassi
vaccinale contro la malattia di Aujeszky e la micoplasmosi
sia sui riproduttori sia sui soggetti all’ingrasso e contro la
parvovirosi sui soli riproduttori. Negli allevamenti B e F
veniva applicata una profilassi vaccinale contro l’influenza
mentre nell’allevamento G gli animali sono stati vaccinati
anche contro la leptospirosi. Al momento del controllo
sierologico, nessuno degli allevamenti aveva mai praticato
la vaccinazione nei confronti del virus della PRRS.
effettuata la determinazione dei titoli anticorpali anti Mycoplasma hyopneumoniae. Due sieri dell’azienda G sono risultati non idonei alla determinazione degli anticorpi totali e
anti gE del virus della malattia di Aujeszky e 5 sieri dell’azienda A non sono stati esaminati per influenza. Solo 40 sieri provenienti dall’azienda C sono stati esaminati per leptospira. In totale sono state effettuate 3070 determinazioni.
Diagnosi di laboratorio
RISULTATI
Le prove sierologiche sono state eseguite presso l’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche,
Perugia (IZS-UM), utilizzando i seguenti test diagnostici:
malattia di Aujeszky, anticorpi anti gE: Elisa CHECKiT PRV-gI (Bommeli); malattia di Aujeszky, anticorpi totali:
Elisa Aujeszky gB (Pourquier); PRRS: Elisa Herd Check
anti-PRRS (IDEXX); Influenza: inibizione dell’emoagglutinazione (antigene IZS-UM); Parvovirosi: Elisa Parvovirus
(Ingenasa); infezione da Mycoplasma hyopneumoniae: Elisa
Mycoplasma hyopneumoniae (IDEXX); Leptospirosi: micro
agglutinazione lenta (antigene IZS-UM).
Non sono stati testati per parvovirus i sieri degli animali
di peso superiore ai 30 kg e tutti quelli dell’azienda B. I sieri
dell’azienda B non sono stati esaminati nei confronti dei virus influenzali mentre per i sieri dell’azienda G non è stata
Nelle Figure 1 e 2 vengono riportate le prevalenze sierologiche, rispettivamente per i riproduttori e per i soggetti
all’ingrasso, distinte per categorie di età mentre nella Tabella 2 vengono riportati i risultati in funzione delle aziende esaminate. La Figura 3 riporta la sieroprevalenza nei
confronti del virus della malattia di Aujeszky (anticorpi totali e anti gE) e del PRRSV per azienda e categoria produttiva (riproduttori/progenie).
Analisi statistica
È stata valutata la proporzione dei soggetti sieropositivi
in funzione delle classi di età e delle categorie produttive
(riproduttori e soggetti all’ingrasso), utilizzando il test
chi-quadrato.
Riproduttori
Malattia di Aujeszky (AD): la percentuale aziendale di
capi positivi per anticorpi totali contro il virus della AD varia tra l’86,4% e il 100%, i valori di sieroprevalenza sono
31
SUINI
Large Animals Review, Anno 10, n. 3, Giugno 2004
FIGURA 1 - Prevalenza percentuale nei riproduttori (valori assoluti tra parentesi).
costantemente elevati in tutte le categorie di età e non vengono evidenziate differenze statisticamente significative
(chi-quadrato=0,636; P=0,888). I soggetti sieropositivi per
gE provengono tutti dalla stessa azienda (E), (Fig. 3), dove
si evidenziano percentuali di sieropositività significativamente più elevate nelle scrofe anziane (chi-quadra-
32
Sorveglianza sierologica in allevamenti suini del comprensorio umbro-marchigiano
FIGURA 2 - Prevalenza percentuale nei soggetti all’ingrasso (valori assoluti tra parentesi).
to=17,975; P=0,000). In considerazione del numero di campioni esaminati e delle dimensioni aziendali, la prevalenza
massima possibile nei riproduttori degli allevamenti che
hanno fornito un esito negativo varia dall’8,7% al 17,8%4.
PRRS: in un’unica azienda (B) non sono state riscontrate scrofe sieropositive mentre nelle altre la sieropositività
varia dal 25,8% al 78,1%. È stata evidenziata una riduzione statisticamente significativa della prevalenza all’aumentare dell’età (chi-quadrato=12,346; P=0,006).
Influenza: la sieropositività varia tra il 17,4% e il 94,5%
per H1N1 e tra 3,4% e 94,5% per H3N2. Le scrofette e le
scrofe più anziane evidenziano le prevalenze più elevate
(rispettivamente per H1N1 e H3N2: chi-quadrato=10,543; P=0,014 e chi-quadrato=21,369; P=0,000).
Mycoplasma hyopneumoniae: la prevalenza aziendale
varia dal 12,5% al 94,5%; anche in questo caso le scrofet-
te e le scrofe più anziane evidenziano le percentuali più
elevate di sieropositività (chi-quadrato=18,826; P=0,000).
Parvovirosi: i valori di sieropositività aziendali variano
dal 34,4% al 100% con il gruppo delle scrofe di 1-3 parti
che evidenzia i valori di sieropositività più bassi (chi-quadrato=22,395; P=0,000).
Leptospirosi: i soggetti sieropositivi provengono tutti
dall’unica azienda che applica la profilassi vaccinale (G).
Soggetti all’ingrasso
Malattia di Aujeszky (AD): la percentuale aziendale di
capi positivi per anticorpi totali contro il virus della AD
varia dal 66,7% al 100% e la sieroprevalenza è prossima al
95% in tutte le categorie di peso tranne in quella 25-30 kg
33
SUINI
Large Animals Review, Anno 10, n. 3, Giugno 2004
FIGURA 3 - Prevalenza sierologica per PRRSV, Aujeszky totali e Aujeszky gE.
dove si attesta intorno al 70% (chi-quadrato=39,844;
P=0,000); al di sopra dei 30 kg tutti i soggetti sono negativi per anticorpi anti gE (chi-quadrato=9,088; P=0,028).
PRRS: i valori di prevalenza aziendali in questi soggetti
sono correlati a quanto emerso dall’esame dei riproduttori
ed aumentano in funzione dell’età (chi-quadrato=88,833;
P=0,000).
Influenza: la sieroprevalenza aziendale per H1N1 è relativamente modesta variando dal 3,8% al 15,4% e diminuisce all’aumentare del peso (chi-quadrato=8,575; P=0,036).
Più elevata risulta la sieroprevalenza aziendale per H3N2
che, pur evidenziando una differenza statisticamente significativa tra i gruppi (chi-quadrato=25,370; P=0,000) tende
ad essere maggiormente costante.
Mycoplasma hyopneumoniae: non si evidenziano differenze statisticamente significative tra i gruppi (chi-quadrato=4,749; P=0,191) e le sieropositività aziendali variano
dal 25% all’80%.
Leptospirosi: nessun soggetto esaminato è risultato sieropositivo.
DISCUSSIONE
Le aziende esaminate evidenziano una buona situazione
epidemiologica per quanto riguarda la diffusione della malattia di Aujeszky: la massima prevalenza possibile nei riproduttori degli allevamenti che hanno fornito esito nega-
tivo, in funzione del livello di campionamento utilizzato e
delle dimensioni aziendali, varia da un minimo dell’8,7%
(azienda D) al 17,8% (azienda F). Come già evidenziato
da altri Autori5, le dimensioni di allevamento costituiscono
un possibile fattore di rischio: l’unica azienda in cui sono
stati evidenziati riproduttori sieropositivi nei confronti
della glicoproteina E del virus della malattia di Aujeszky è
infatti quella di più grandi dimensioni nella quale, tuttavia,
la prevalenza nelle giovani scrofe è meno elevata. Dal 1997
ad oggi, è stata registrata una significativa riduzione della
prevalenza di tale patologia all’interno del comprensorio
umbro-marchigiano2, verosimilmente da ricondurre ad
una corretta applicazione del programma vaccinale ed al
rispetto delle regole che caratterizzano il Piano Nazionale
di Controllo.
Per quanto concerne la Sindrome riproduttiva e respiratoria del suino (PRRS) i risultati ottenuti non si discostano
da quanto rilevato da altri Autori6,7,8 che hanno valutato la
diffusione dell’infezione in altri contesti italiani. Anche negli allevamenti umbri e marchigiani, la percentuale di sieropositività è correlata all’età dei soggetti ma esistono forti
differenze di prevalenza in funzione dell’azienda.
La situazione sierologica relativa ai virus influenzali
conferma la circolazione di entrambi i sottotipi H1N1 e
H3N2 come già evidenziato sia in Italia sia in altri Paesi
europei9,10.
La diffusione nel comprensorio umbro-marchigiano
delle malattie prese in considerazione appare simile a quel-
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Sorveglianza sierologica in allevamenti suini del comprensorio umbro-marchigiano
Tabella 2
Risultati degli esami sierologici (valori percentuali tra parentesi)
azienda
Ingrasso / progenie
esaminati
positivi
Aujeszky totali
A
B
C
D
E
F
G
totale
20
48
90
52
20
13
17
260
20
48
60
52
20
12
17
229
Aujeszky gE
A
B
C
D
E
F
G
totale
20
48
90
52
20
13
17
260
1
2
0
0
6
0
0
9
PRRS
A
B
C
D
E
F
G
totale
20
48
90
52
20
13
19
262
Parvovirosi
A
D
E
F
G
totale
H1N1
Riproduzione
esaminati
positivi
Totale esaminati
(100,0)
(100,0)
(66,7)
(100,0)
(100,0)
(92,3)
(100,0)
(88,1)
31
22
n.e.
32
55
15
23
178
29
19
–
31
54
15
23
171
(93,5)
(86,4)
(–)
(96,9)
(98,2)
(100,0)
(100,0)
(96,1)
51
70
90
84
75
28
40
438
(5,0)
(4,2)
(0,0)
(0,0)
(30,0)
(0,0)
(0,0)
(3,5)
31
22
n.e.
32
55
15
23
178
0
0
–
0
17
0
0
17
(0,0)
(0,0)
(–)
(0,0)
(30,9)
(0,0)
(0,0)
(9,6)
51
70
90
84
75
28
40
438
4
1
42
52
4
7
0
110
(20,0)
(2,1)
(46,7)
(100,0)
(20,0)
(53,8)
(0,0)
(42,0)
31
22
n.e.
32
55
15
23
178
8
0
–
25
39
8
8
88
(25,8)
(0,0)
(–)
(78,1)
(70,9)
(53,3)
(34,8)
(49,4)
51
70
90
84
75
28
42
440
20
n.e.
20
13
19
72
18
–
19
4
6
47
(90,0)
(–)
(95,0)
(30,8)
(31,6)
(65,3)
31
32
55
15
23
156
31
11
55
15
17
129
(100,0)
(34,4)
(100,0)
(100,0)
(73,9)
(82,7)
51
32
75
28
42
228
A
C
D
E
F
G
totale
17
90
52
20
13
19
211
1
14
2
2
2
1
22
(5,9)
(15,6)
(3,8)
(10,0)
(15,4)
(5,3)
(10,4)
29
n.e.
32
55
15
23
154
17
–
8
52
10
4
91
(58,6)
(–)
(25,0)
(94,5)
(66,7)
(17,4)
(59,1)
46
90
84
75
28
42
365
H3N2
A
C
D
E
F
G
totale
17
90
52
20
13
19
211
0
13
38
3
13
12
79
(0,0)
(14,4)
(73,1)
(15,0)
(100,0)
(63,2)
(37,4)
29
n.e.
32
55
15
23
154
1
–
19
52
7
6
85
(3,4)
(–)
(59,4)
(94,5)
(46,7)
(26,1)
(55,2)
46
90
84
75
28
42
365
Micoplasmosi
A
B
C
D
E
F
totale
20
48
90
52
20
13
243
7
12
48
25
16
5
113
(35,0)
(25,0)
(53,3)
(48,1)
(80,0)
(38,5)
(46,5)
31
22
n.e.
32
55
15
155
20
8
–
4
52
9
93
(64,5)
(36,4)
(–)
(12,5)
(94,5)
(60,0)
(60,0)
51
70
90
84
75
28
398
Leptospirosi
A
B
C
D
E
F
G
totale
20
48
40
52
20
13
19
212
0
0
0
0
0
0
0
0
(0,0)
(0,0)
(0,0)
(0,0)
(0,0)
(0,0)
(0,0)
(0,0)
31
22
n.e.
32
55
15
23
178
0
0
–
0
0
0
9
9
(0,0)
(0,0)
(–)
(0,0)
(0,0)
(0,0)
(39,1)
(5,1)
51
70
40
84
75
28
42
390
Large Animals Review, Anno 10, n. 3, Giugno 2004
Parole chiave
Sorveglianza sierologica, malattia di Aujezsky, PRRS, Parvovirosi, Leptospirosi, influenza, micoplasmosi, suino.
Key words
Serological survey, Aujeszky’s disease, PRRS, porcine Parvovirus infection, Leptospirosis, swine influenza, Mycoplasmal disease, swine.
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SUINI
la riscontrata in altri contesti nazionali, anche se esistono
forti differenze nei profili sierologici aziendali probabilmente da mettere in relazione alle dimensioni di allevamento, alla tipologia di management e di rimonta e alle
fonti di approvvigionamento dei lattoni.
La sostanziale uniformità sierologica non è sostenuta da
una produttività zootecnica altrettanto uniforme. Riteniamo che questo sia, con molta probabilità, riconducibile a
protocolli gestionali fra loro diversi e non sempre perfettamente adeguati alla genetica utilizzata, alla tipologia e alle
strutture di allevamento.
La gestione sanitaria di ogni singola unità produttiva,
risente molto spesso di dinamiche di mercato che conducono l’allevatore ad operare utilizzando principalmente un approccio terapeutico, quindi di gestione delle
emergenze, piuttosto che profilattico, con lo studio e la
pianificazione di protocolli manageriali più razionali e
codificati.
L’andamento altalenante dei prezzi della carne di suino,
vissuto troppo spesso in modo emotivo dall’imprenditore
zootecnico, esita in politiche di rimonta non sempre costanti, che portano a disequilibri sia in termini di produzione che di stabilità immunitaria della mandria. Questo
ultimo fatto rende ancora più difficile la standardizzazione
di piani di profilassi indiretta e la corretta interpretazione
dei risultati sierologici stessi.
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