fabbrica delle armi fonderia ed altri siti

COMUNE DI MONGIANA
PROVINCIA DI VIBO VALENTIA
Ecomuseo delle ferriere: fabbrica
delle armi fonderia ed altri siti
PROGETTO
LOCALITA':
Zona ferriere di Mongiana
Elaborato Progetto n.
b -r e l a z i o n i t e c n i c h e e r e l a z i o n i
specialistiche - R E L A Z I O N E
GEOLOGICA E GEOTECNICA
03
DATA
Progettisti :
Archeologo
Geologo
Geometra
Geometra
Architetto
SCALA
Dott. Fracesco Cuteri
Dott. Mariano Bellezza
Giorgio Tropeano
Francesco Brognano
Ugo Staropoli
TAV.
Il Resposabile del Procedimento
OPERA PUBBLICA
PROGETTO
DEFINITIVO
Comune di Mongiana
Provincia di Vibo Valentia
PREMESSA
In ottemperanza delle disposizioni prescritte dalla legge sismica n° 64
del 2 febbraio 1974, dal successivo Decreto Ministeriale dell'11 marzo 1988
(norme tecniche riguardanti le indagini su terreni e rocce .......), dalla Legge
Regionale del 19 aprile 2002 n°19, dalla circolare del 9 gennaio 1996 n°
218/24/3 del Ministero dei Lavori Pubblici, dall’ O.P.C.M. 3274 del 20
marzo 2003 e successive integrazioni, dal Decreto Ministeriale del 14
gennaio 2008 (nuove norme tecniche per le costruzioni) nonche' dal
Decreto Legislativo 180/98 e successive modificazioni ed integrazioni (P.A.I. piano stralcio per l'assetto idrogeologico approvato dalla Regione Calabria con
delibera n°115 del 28 dicembre 2001).
Tale elaborato si e' proposto principalmente di determinare l'origine, la
natura dei terreni in affioramento, il loro stato tettonico-strutturale nonche'
i connotati morfologici presenti, sulla base dei quali potere esprimere dei
pareri circa l'idoneita' dell' area all'utilizzo programmato.
Per tale fine sono stati effettuati inizialmente numerosi sopralluoghi in
situ per un primo esame a vista dei luoghi, subitamente seguiti da un
particolareggiato rilevamento geolitologico di superficie.
Successivamente, sono state esperite alcune indagini geognostiche
strumentali di tipo diretto.
Nel contempo, per una piu' completa conoscenza della situazione
geologica locale, i risultati tecnici acquisiti durante la prima fase, sono stati
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correlati con i numerosi dati emersi da campagne geognostiche gia'
effettuate in periodi precedenti, ed ampliati attraverso notizie tratte dalla
bibliografia specialistica in materia .
Le conclusioni maturate attraverso quanto gia' espresso, sono state
infine riportate nella seguente relazione, fornendo cosi' un quadro completo
di tutti gli aspetti legati all'assetto territoriale di cui si dovra' tenere conto
per una piu' corretta programmazione progettuale.
ASSETTO MORFOLOGICO
L'area in esame e' ubicata all'interno del centro di Mongiana, piu'
precisamente all’interno delle località denominata "Centro abitato".
Le connotazioni morfologiche che coinvolgono il territorio, sono quelle
sostanti in un tipico ambiente di "montagna", essendo quest'ultimo
contraddistinto da quote altimetriche mediamente comprese tra isoipse di
890 metri e 1115 metri sul livello del mare.
Tale situazione specifica gia' in generale che l'assetto morfologico e'
quello di versante, definito cioe' da una porzione di territorio che,
dipartendosi dalla zona piu' apicale di un rilevato che converge a valle
(pendenze talora molto esasperate ma che oscillano mediamente tra il 5 % ed
il 35% - angolo di inclinazione compreso tra 3 ed 11 gradi -) verso l'alveo del
torrente Allaro.
Nonostante cio', sia perche' il comprensorio in questione possiede una
tipica sistemazione a gradoni che conferisce all'area connotati di pianoro, la
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zona non presenta in atto episodi connessi con la dinamica gravitativa e/o di
dissesto ne' particolari strutture morfologiche capaci di destare particolari
perplessita' tecniche circa l'intervento da eseguire.
Ci si rende quindi conto che, allo stato attuale, il territorio in esame
presenta caratteristiche morfologiche tali da essere idoneo all'utilizzo
programmato.
INQUADRAMENTO GEOLOGICO
La conoscenza dei litotipi presenti, effettuata tramite rilevamento
lungo una superficie complessiva di circa 1 Kmq, ha permesso di riscontrare
nell'area la presenza delle seguenti formazioni:
- terreni residuali
- rocce magmatiche-intrusive.
- I terreni residuali (Pliocene-attuale), in giacitura sulle rocce
cristalline, sono composti da sedimenti granulometricamente riconducibili a
sabbie e sabbie-ghiaiose talora con ciottoli rocciosi a spigoli vivi.
Si presentano moderatamente addensati, immersi in una matrice limososiltosa,
poco resistenti all'erosione, e di colore variabile tra il marrone chiaro
ed il rosato.
Lo spessore di essi, e' variabile da zona a zona; in taluni punti tale coltre,
puo' raggiungere anche i 10-20 metri di profondita', in altri, invece, e'
addirittura assente.
Le rocce magmatiche-intrusive sono rappresentate da graniti e
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granodioriti dell'Unita' di Stilo, ed hanno avuto origine durante il
corrugamento ercinico nel Paleozoico (metodo degli aloni pleocroici e del
Rb/Sr , FERRARA G. E LONGINELLI A. , 1980).
Tale complesso, rappresenta lo "zoccolo" cristallino dell'intero
comprensorio delle Serre Calabre ed e' attraversato talora da vene
pegmatitiche e meno frequentemente da apliti.
La' dove affiorano, si evidenzia in essi un elevato grado di alterazione
(molto frequente e' la reazione di caolinizzazione dei feldspati) e
fratturazione dovuta alla precedente (oligocene-miocene) ed all'attuale
azione tettonica e di sollevamento.
L'intensa fratturazione della roccia granitica, non ha permesso,
comunque, di rilevare nella zona direzioni dominanti, anche se, in un contesto
generale ed a grande scala, gli orientamenti piu' ricorrenti in tale complesso
sono N 40° W, E-W, e N 50° E .
Dal punto di vista tettonico-strutturale, nell'area interessata
dall'intervento, non sono state riconosciute tracce di faglie, fratture,
dislocazioni, ecc..... e/o altri tipi di strutture, capaci di interferire
negativamente con gli intenti programmati.
IDROLOGIA ED IDROGEOLOGIA
Sul territorio investigato l'idrologia di superficie e' dominata e fa capo
al torrente Allaro, che nell'intero comprensorio di Mongiana costituisce il
corso d'acqua a piu' alto numero gerarchico.
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Esso rappresenta l'asta fluviale principale entro cui confluiscono tutta
una serie di fossi, linee preferenziali, incisioni e corsi d'acqua attivi, ma a
chiaro carattere torrentizio.
Il drenaggio delle acque meteoriche superficiali e' quindi inizialmente
regolato dalla presenza di tali forme di scorrimento d'acqua, rappresentativi
di piccoli bacini del primo e/o secondo ordine, che smaltiscono definitivamente
il flusso appunto verso il gia' menzionato torrente Allaro.
Il bacino imbrifero di quest'ultimo (interessato da un regime
pluviometrico tipicamente mediterraneo, con inverni molto piovosi ed estati
quasi asciutte) si sviluppa per lo piu' sui rilievi circostanti a pendenza
molto accentuata, e solo nelle zone a valle l'alveo sviluppa dimensioni
significative.
Da tenere in debito conto pero' che tutte le citate forme di deflusso
idrico superficiale in genere presentano, in coincidenza con eventi
idrometeorici pronunciati e prolungati, una attivita' idraulica molto rilevante
talora con divagazioni ed esondazioni del letto, altrimenti sono sede di
scorrimento idrico alquanto contenuto con il letto fluviale che si incassa ed
erode in principalmente in profondita'.
Dal punto di vista prettamente idrogeologico, l'acqua d'infiltrazione
circolando in maniera molto complessa e poco deducibile verso livelli di
potenziale piu' basso, drena verso il livello di base locale che e' l'asta del
torrente Allaro.
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Ad ogni buon conto, essendo le caratteristiche idrogeologiche di ogni
singolo litotipo strettamente connesse e vincolanti per la circolazione idrica
sotterranea, i terreni affioranti nel territtorio presentano i seguenti
caratteri:
- il complesso granitico contiene un reticolo di fessure piu' o meno
sviluppato.
La permeabilita' per fessurazione da origine a falde in rete localizzate
e discontinue; a queste si possono associare falde epidermiche, anche
consistenti, che hanno sede nei prodotti d'alterazione del substrato e negli
accumuli detritici ammassati nelle depressioni.
La circolazione sotterranea, mediamente assai limitata, alimenta il
reticolo di superficie e numerose sorgenti con portate ridotte.
- il complesso residuale contiene falde, generalmente a superficie libera,
di estensione e spessore variabile con la geometria dell'acquifero.
Coefficiente di permeabilita' indicativamente compreso tra 10
elevato alla -2 e dieci elevato alla -4 cm/sec, trasmissivita' molto variabile e
diffusivita' limitata.
Sulla base di cio', appare piuttosto chiaro che per la successione
stratigrafica dei terreni che interessano il territorio in esame, nel sottosuolo
l'acquifero e' da considerare rappresentato dalla coltre d'alterazione a
prevalenza sabbiosa del basamento magmatico-intrusivo.
PARTE DEL SITO RICADE IN ZONA PAI R4 RICHIO IDRAULICO