Scheda didattica - Festival Diritti Umani Lugano

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PROGRAMMA SCUOLE
a cura del Film Festival Diritti Umani Lugano
eCOOPI Suisse – CooperazioneInternazionale
They will have to kill us first
Il Mali tra musica e resistenza
Venerdì 7 ottobre 2016 | ore 09:00| Cinema CORSO
Obiettivi della scheda: fornire al docente gli spunti utili per introdurre gli studenti al tema
che sarà affrontato il 7 ottobre partendo dalla visione del documentario “Theywillhave to
killus first”. Fornire consigli di lettura e di approfondimento. Preparare le classi al dibattito.
I diritti umani sono definiti per proteggere gli aspetti fondamentali dell’essere umano contro
l’arbitrio del potere, in pace come in guerra e sono elencati nella Dichiarazione Universale
dei Diritti dell’Uomo del 10 dicembre 1948. Essi sono universali e inalienabili. Il
riconoscimento della dignità e dei diritti uguali e inalienabili di tutti gli individui costituisce la
base della libertà, della giustizia e della pace nel mondo.
TEMA
Nel 2012 i gruppi estremisti islamici invadono e prendono il controllo di una regione del Mali
vasta quanto il Regno Unito e la Francia messi insieme. Viene istituita la legge della sharia e
con essa sono vietate tutte le forme di musica: le stazioni radio distrutte, gli istrumenti
bruciati ed ogni musicista torturato, a volte anche ucciso. La musica, cuore pulsante della
cultura maliana e imprescindibile forma di comunicazione, scompare dal giorno alla notte.
Vere e proprie icone della musica nazionale passano dalla fama alla latitanza, all’esilio. Ma
piuttosto che abbandonare i loro strumenti, alcuni musicisti intraprendono una battaglia,
ancora oggi lontana dalla sua conclusione, per il loro patrimonio culturale e la loro identità.
Film Festival Diritti Umani Lugano
Via Lucchini 1 - Presso Studio Bernasconi
6900 Lugano
Tel. +41 76 5083524 – Mail: [email protected]
SCHEDA FILM
Titolo: Theywillhave to killus first
Regista: Johanna Schwartz
Paese, anno di produzione, durata: UK – 2015– 90’
Lingua: V.o. francese, inglese, songhai – St. italiano
APPROFONDIMENTO
IL MALI
Il Mali(in franceseRépubliquedu Mali) è uno Stato (1.240.142 km²,16.174.580 abitanti;
capitale Bamako) dell'Africa occidentale situato all'interno e senza sbocchi sul mare.Il suo
territorio è stato sede di tre grandi imperi: l'Impero del Ghana, l'Impero del Mali e l'Impero
Songhai.Confina a nord con l'Algeria, ad est con il Niger, a sud con il Burkina Faso e la Costa
d'Avorio, a sud-ovest con la Guinea e ad ovest con il Senegal e la Mauritania; il suo territorio,
per la maggior parte pianeggiante, è costituito al nord da deserto, al sud dalla savana.
I francesi iniziarono la colonizzazione del suo territorio nel 1864 e nel 1895 venne integrato
nell'Africa Occidentale Francese con il nome di Sudan francese.
La Repubblica Sudanese e il Senegal proclamarono la loro indipendenza dalla Francia nel
1960 con il nome di Federazione del Mali. Alcuni mesi dopo, il Senegal si separò e la
Repubblica Sudanese prese il nome di Mali. Il suo primo presidente, Modibo Keita fu
deposto nel 1968 con un sanguinoso colpo di Stato militare che portò al potere
MoussaTraoré. Quest’ultimo nel 1991 fu spodestato da un altro colpo di Stato, ma i militari,
anziché prendere le redini del paese, decisero di formare un governo di transizione civile che
portò nel 1992 alle prime elezioni democratiche, con Alpha OumarKonaré eletto presidente.
A partire dall'autunno del 2008 si sono riacutizzate le tensioni nel Nord del paese tra il
gruppo etnico Tuareg (accusato di sostenere la ribellione ancora latente nella regione di
Kidal, al confine con quella di Gao) e le etnie maggioritarie nel paese. Violenze e
intimidazioni contro elementi Tuareg da parte di ex miliziani filo-governativi si sono ripetute
senza che le autorità intervenissero a difesa delle vittime.
Il 22 marzo 2012, dei soldati ammutinati guidati dal capitano Amadou Haya Sanogo
costituiscono il Comitato Nazionale per il ripristino della democrazia in Mali, e il loro primo
atto è stato l'annuncio della dissoluzione delle istituzioni e la sospensione della Costituzione.
Nel nord l'etnia tuaregdel Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad, si uniscono con
alcune frazioni fondamentaliste, (gli Ansar Dine) - che aderiscono al Gruppo Salafita per la
Predicazione e il Combattimento, poi denominato al-Qa'ida nel Maghreb islamico - per
prendere il controllo della regione settentrionale del Paese, l'Azauad.
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Nel corso degli scontri sono state distrutte numerose reliquie della locale tradizione sufi e le
tombe stesse (marabutti) di alcuni "santi" musulmani,a causa dell'accesa ostilità
iconoclastica del Wahhabismo verso qualsiasi forma di culto, che non sia rivolta ad Allah,
considerata una bestemmia.Che la musica, sia stata quasi ridotta al silenzio è alquanto grave.
Un silenzio che pesa moltissimo e rischia di far scomparire quelle popolazioni dal radar
dell’opinione pubblica, alimentando l’ennesima tragedia umanitaria destinata all’oblio.
Nel 2013 il presidente DioncoundaTraoré‚ chiede e ottiene un intervento aereo della Francia
per combattere i ribelli del nord. In seguito, sono state liberate le principali città dell'Azauad
cadute in mano ai fondamentalisti islamici; le truppe sono state accolte con esultanza dalla
popolazione.
LIBERTÀ D’ESPRESSIONE - UNA LIBERTÀ FONDAMENTALE
Cos’è il diritto alla libertà d’espressione? Innanzitutto è un diritto umano, sancito all’articolo
19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948. Si tratta pertanto di un
diritto fondamentale. L’importanza primordiale della libertà d’espressione è riconducibile al
fatto che esistono dei rapporti di interdipendenza tra questo e tutti gli altri diritti, in quanto
ne consolida l’esercizio. Secondo un rapporto dell’UNESCO su «mass-media, sviluppo e
sradicamento della povertà», pubblicato nel 2006, esiste una forte correlazione positiva tra
la libertà d’espressione e il miglioramento dei redditi, la riduzione della mortalità infantile e
il progresso in materia di alfabetizzazione delle persone adulte.
Non vi sono quindi limiti a questa libertà? Possiamo giustificare qualsiasi tipo di discorso o di
comunicazione in nome della libertà d’espressione? La risposta è no.
COOPI in Mali
Il Mali è uno dei Paesi più colpiti dalla crisi alimentare che sta attraversando il Sahel.
Dal 2013 COOPI interviene nelle regioni di Ségou e di Mopti, con progetti di lotta alla
malnutrizione infantile, perché sono tra le regioni del Sud più prossime a quelle toccate dal
conflitto e perché sono quelle che hanno un tasso di malnutrizione di bambini con meno di 5
anni particolarmente elevato.
Dal nostro primo intervento nel Paese forniamo supporto ai centri sanitari locali attraverso:
la formazione e supervisione del personale medico per la presa in carico dei bambini affetti
da malnutrizione severa; mezzi di trasporto per gli spostamenti di mamme e bambini dai
villaggi all’ospedale distrettuale; fornitura di farmaci per i centri sanitari e gli ospedali per
garantire la gratuità delle cure. Inoltre formiamo le comunità sulle corrette pratiche
igieniche e sulla capacità di riconoscere la malnutrizione e le nostre equipe si spostano
periodicamente dai centri principali verso i villaggi più lontani per effettuare controlli
periodici.
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SPUNTI DI RIFLESSIONE PER ATTIVITÀ DA SVOLGERE IN CLASSE
Discussione con gli studenti e le studentesse per far emergere quali siano le loro opinioni e la
loro percezione del fenomeno. Questa parte può essere proposta come lavoro di gruppo, ogni
gruppo discute su domande differenti e poi è chiamato a esporre le proprie idee. A partire da
quanto emerso dalla discussione e dalle questioni rimaste aperte, approfondire i temi e
portare le domande al momento di riflessione che seguirà il film
Libertà di manifestazione del pensiero,libertà artistica; entrambe riconosciute da tutte le
moderne costituzioni. Ad esse sono inoltre dedicati diversi articoli della Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo del 1948
1) Analisi degli articoli della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948
2) Analisi degli articoli della Costituzione svizzera e del Cantone Ticino che garantiscono
questi diritti
La musica del Mali come patrimonio dell’umanità
http://www.linkiesta.it/it/article/2013/01/27/in-mali-nacque-il-blues-ce-anche-la-nostramusica-fra-le-vittime-della/11416/
Che la musica possa essere un’arma potente nel denunciare gli abusi, le ingiustizie e nel
criticare lo status quo lo conferma l’alto numero, ogni anno, di artisti che si trovano a dover
fare i conti con attacchi, violenze, intimidazioni e arresti da parte dei vari governi o di attori
non statali.Questi siti ci forniscono diversi dati sulla censura dell’arte e della musica nel
mondo:
http://artsfreedom.org/
http://freemuse.org/
Attività proposta:
Proporre agli allievi dei brani che nella storia recente sono stati strumenti di denuncia e di
lotta al potere.
La musica come voce degli “ultimi”: http://www.radiopopolare.it/2016/03/i-versi-deirapper-rifugiati/
FONTI E ULTERIORE MATERIALE DI APPROFONDIMENTO
Sul tema dei diritti umani (www.amnesty.ch/scuole)
Testo integrale della Dichiarazione Universale
Storia e Struttura della Dichiarazione Universale
Versione semplificata della Dichiarazione Universale
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I diritti umani in Svizzera e in Ticino
Costituzione Federale delle Confederazione svizzera
Costituzione della Repubblica e Cantone Ticino
Letture consigliate, spunti:
Joseph Ki Zerbo:Storia dell'Africa Nera; Un continente tra preistoria e futuro (Einaudi)
http://viedifuga.org/mali/
Quando la musica è vietata alle donne: http://www.tunemusiclab.com/quando-la-musicavietata-alle-donne/
Iran, musiciste nel mirino: non possono suonare in pubblico:
http://www.secoloditalia.it/2015/03/iran-musiciste-nel-mirino-non-possono-suonare-inpubblico/
PROPOSTE DI COLLABORAZIONE
Il Film Festival Diritti Umani è un’occasione di riflessione sul tema dei diritti umani. La
manifestazione non vuole però essere un evento isolato ma uno stimolo per mantenere vivo
l’interesse e la riflessione dei giovani su questo tema.
Siamo volentieri a disposizione per collaborare all'organizzazione di incontri o altre attività
nelle sedi scolastiche, offrendopossibili contributiquali:
A. Selezione di film,fiction o documentari di riconosciuta qualità
B. Testimonianze di persone impegnate in attività umanitarie o di aiuto allo sviluppo
C. Contatti con ONG attive nel settore e presenti in Ticino
D. Documentazione selezionata sui singoli temi di interesse.
Le occasioni di incontro potrebbero essere quelle collegate a giornate o ricorrenze
internazionali oppure locali, quali ad esempio:
10 dicembre : Giornata dei diritti umani
18 dicembre: Giornata dei migranti
26 gennaio: Giornata della memoria
8 marzo: Giornata della donna
21 marzo: Settimana contro il razzismo
Film Festival Ditti Umani Lugano
www.festivaldirittiumani.ch - [email protected]
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