Territorios Salento Negroamaro 2008 Rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce VIII Edizione progetto a cura di Gianna Licchetta L’ottava edizione del FestivalSalento Negroamaro, Rassegna delle Culture Migranti della Provincia di Lecce trasforma ancora una volta la Provincia Salentina in un unico palcoscenico interculturale che avrà un’unica ed indiscussa protagonista: l’America Latina. Un’immensa area geografica che va dal Messico alla Terra del Fuoco, passando per le altissime vette delle Ande peruviane, ma anche per la foresta amazzonica e le sterminate pampas argentine, un mosaico di territori, dagli stravaganti e contrastanti paesaggi: mari turchesi e nevi incessanti, sabbie sottili e fiordi scoscesi, giungla e deserto, aree collinari, ampi tavolati e alte mesas. Libertà e oppressione. In ogni luogo, ovunque si vada, s’incrociano razze, culture, tradizioni, costumi, cibi, volti e mescolanze di sguardi e di genti la cui vita è sempre scandita, ritmicamente... dal ballo ...dalla musica. Sguardo antropologico, valore delle differenze, identità e appartenenza, dialogo e ascolto, segmenti narrativi e poetici, rappresentazioni teatrali e coreutiche, allestimenti artistici ed esposizioni documentaristiche, storie e testimonianze, feste, celebrazioni e rituali, musica e audiovisivo, sono i temi privilegiati dalla rassegna. Eventi che incroceranno tutte le forme di espressione artistica, dalle più tradizionali, come la musica dell’Orquesta de la Papaya (25 musicisti da sette Paesi dell’America Centrale) e il folklore Boliviano,, alle più innovative, come l’esperienza della compagnia cilena Teatrocinemae di quella messicana di danza contemporanea Tania Perez-Salas, passando attraverso le voci di Rigoberta Menchù Tum, Eduardo Galeano, Louis-Philippe Dalembert, Marcia Theophilo. Nella composizione del suo programma, il Festival non ha voluto dimenticare i contrasti che questa terra ricchissima ci porta dinanzi agli occhi e, a testimonianza di ciò, è dedicato e ha aderito con entusiasmo al progetto “Vida sin droga”, promosso dall’Ambasciata di Colombia, con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, i Patrocini del Ministero dell'Interno, degli Affari Esteri,dell'Ambiente e dei Beni Culturali e IILA Istituto Italo-Latino Americano, che propone una strategia internazionale a 360°, con l'intento di stimolare una riflessione consapevole sui danni che l'uso della cocaina arreca alla Vita e alla Terra. Sempre a questo proposito, sarà presentata in Prima Assoluta (appositamente per il Salento Negroamaro 2008) l'ultima produzione fotografica de fotoreporter Francesco Zizola/NOOR - “La Guerra in Corpo” (recentemente premiata con l'ambitissimo World Press Photo nella categoria People in the News - realizzata con la collaborazione di MSF Medici Senza Frontiere a cura di Deanna Richardson) e per la danza, il lavoro del coreografo Alvaro Restrepo e del suo tenace progetto chiamato El Colegio del Cuerpo (Cartagena de las Indias), e l'esperienzadel Festival de Poesia di Medellìn (Colombia) e quella della Casa de Poesia Silva (Colombia) raccontata attraverso immagini e testimonianze. Per una lettura più comprensibile delle proposte culturali presenti nel cartellone artistico, saranno proposte Residenze, Master Class, , seminari, conferenze che permetteranno di osservare meglio il laoro delle compagnie di danza e teatro/fisico. Una scelta politica culturale, fortemente voluta dalla curatrice Gianna Licchetta, che va oltre l'estemporanea presenza degli artisti nel Salento per un sinfolo evento. Salento Negroamaro continua la sua collabrazione con Cinema del Reale, Big Sur, con la direzione artistica di Paolo Pisanelli che propone una retrospettiva sul grande cineasta argentino Fernando Birri.Inoltre, ospita anche quest’anno Solidaria Direzione Sud, la Fiera mediterranea delle economie eque, solidali e sostenibili e BorgoinFesta, il complesso progetto di rivalorizzazione culturale e paesaggistica giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Il 10 agosto nel Centro storico di Lecce, in occasione di Calici di stelle, si terrà la cerimonia di premiazione della terza edizione del premio giornalistico “Salento Negroamaro”, promosso dalla Provincia di Lecce in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino Puglia e con il sostegno dell'assessorato alle risorse agroalimentari della Regione Puglia. Salento Negroamaro rientra nell'iniziativa "Primavera nel Salento" pacchetto turistico coordinato dall'Azienda di Promozione Turistica della provincia di Lecce in collaborazione con la partnership istituzionale e privata, ormai consolidata, che offre agli ospiti l'opportunità di soggiornare in alberghi, town & country house a prezzi promozionali, di fruire gratuitamente delle iniziative del programma di "Città Aperte" e degli eventi di cinema, teatro, concerti, mostre e incontri della rassegna delle culture migranti. Territorios - Salento Negroamaro 2008 è diretto da Gianna Licchetta e ADCartdiffusion.com. Promosso dalla Provincia di Lecce, con il sostegno di: IILA Istituto Italo-Latino Americano, Regione Puglia, Ministero dei Beni Culturali e Ministero dello Sviluppo Economico, Ambasciate di Colombia, Cile, Messico, Teatro Pubblico Pugliese, Monte dei Paschi di Siena, Gruppo Italgest; il patrocinio delle Rappresentanze diplomatiche latinoamericane in Italia; con la collaborazione di: CCTC UNESCO, CO.PE.A.M., Azienda di promozione turistica, Cantieri Koreja, Big Sur, Blutango, Movimento Turismo del Vino, Manifatture Knos; i Comuni di Alessano, Cannole, Cursi, Galatina, Leverano, Melendugno, Martano, Otranto, San Cesario di Lecce, Vernole. Arte “Territorios” Esposizione d'Arte Contemporanea Latinoamericana a cura di Irma Arestizábal Prodotta da IILA Istituto Italo Latino Americano Inaugurazione ◙ Mercoledì 23 aprile 2008 con la partecipazione di Nabori gruppo musicale cubano Chiusura ◙ Martedì 30 settembre 2008 Il filo conduttore di “Territorios” - Esposizione d'Arte Contemporanea Latinoamericana, già presentata presso la 52esima edizione della Biennale d'Arte di Venezia, è l’idea del territorio, di un determinato spazio circoscritto che ci plasma come persone e che si riflette in tutte le nostre azioni e creazioni. Oltre al senso geografico, vengono esplorati i vari aspetti del termine, quali quelli legato al concetto di nazione, di storia, di natura, di politica, dello spazio domestico e dell’infanzia. Gli artisti che declinano la parola territorios sono: Narda Alvarado (Bolivia); Mónica Bengoa (Cile); Mario Opazo (Colombia); Cinthya Soto (Costa Rica); René Francisco (Cuba); Wilfredo Prieto (Cuba); Pablo Cardoso (Ecuador); Manuela Ribadeneira (Ecuador); María Verónica León (Ecuador); Ronald Morán (El Salvador); Mariadolores Castellanos (Guatemala); Andre Juste e Vladimir Cybil (Haiti); Xenia Mejía (Honduras); Ernesto Salmerón (Nicaragua); Jonathan Harker (Panama); William Paats (Paraguay); Paola Parcerisa (Paraguay); Moico Yaker (Perù); Patricia Bueno (Perù); Jorge Pineda (Rep.Dominicana). Inoltre l’IILA, all’interno dell’esposizione, rende omaggio al grande artista peruviano Jorge Eielson, recentemente scomparso. Con il contributo speciale di: Centro Cultural del BID, Washington, USA Illy caffè, Trieste, Italia Museo di Arte Contemporanea Italiana in America, San José di Costa Rica, Centro Ricerche e Documentazione Amedeo Modigliani, Massa Marittima, Italia • “Territorios” è accompagnata da un bellissimo catalogo documentativo/fotografico multilingue, stampato in occasione dell’allestimento alla Biennale. Il catalogo Territorios sarà utilizzato per il Salento Negroamaro integrato da un inserto che riporterà nuovi interventi ed evidenzierà tutti credits. Irma Arestizábal, curatrice della Mostra, è nata a Bahia Blanca (Argentina). Considerata una delle massime esperte di arte latinoamericana, lavora come critica d'arte, curatrice indipendente, professoressa titolare di Arte Latinoamericana Contemporanea all'Università di Buenos Aires. Ha ricoperto la carica di Segretario Culturale dell'Istituto Italo-Latino Americano (IILA) di Roma, per il quale continua a curare il Padiglione Latinoamericano della Biennale di Venezia. Postazione: Otranto (Le) Location: - Castello Aragonese Territorios Salento Negroamaro 2008 Rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce VIII Edizione INCONTRI Giovedì 1 Maggio - dalle 18.30 Palazzo Ducale - San Cesario di Lecce - Ingresso gratuito RIGOBERTA MENCHÙ TUM Il premio Nobel per la pace inaugura la sezione incontri della rassegna delle culture migranti Giovedì 1 maggio dalle 18.30 nell'atrio del Palazzo Ducale di San Cesario di Lecce il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù Tum inaugura la sezione incontri di Territorios Salento Negroamaro 2008. PROGRAMMA: Ore 12.30 - Comune di Martano (Lecce): partecipazione di Rigoberta Menchù alla Festa Popolare del 1° Maggio Curumuni finalizzato alla raccolta fondi a favore della Fondazione Rigoberta Menchù. Ore 18.00 :Comune di San Cesario di Lecce: Rigoberta Menchù presiederà ad una Conferenza stampa dedicato al tema: "Diritto del lavoro e Diritto della pace" con riferimento all'esperienza dell'America Latina. Ore 20.00 Castello di Acaya (Lecce): Partecipazione di Rigoberta Menchù alla serata in occasione della presentazione Ufficiale del Forum Mediterraneo della Pace. Saranno presenti Paolo Perrone - Sindaco di Lecce, Giovanni Pellegrino - Presidente della Provincia di Lecce, Nichi Vendola – Presidente della Regione Puglia e diversi rappresentanti dell'UNESCO tra cui l'Ambasciatore Omar Massalha, il Segretario CCT dell'UNESCO Giulio Cesare Giordano e il Direttore dell'Accademia d'Egitto a Roma. Nata nel villaggio San Miguel de Uspantàn, del Dipartimento del Quiché (parte nord-occidentale del Guatemala ) il 9 gennaio del 1959, Rigoberta Menchù fin da piccola lavora nei campi dei latifondi, crescendo tra discriminazione, sfruttamento, repressioni, ignoranza e desiderio di riscatto contro gli abusi dei militari ai danni dei campesinos ed ogni forma di dominio straniero. A soli 20 anni è già nell'organizzazione sindacale del CUC (Comitato di Unità Contadina) e comprende subito che la liberazione non può avvenire se non attraverso l'apprendimento della lingua, la non violenza, l'istruzione. Per questo suo volere di giustizia sociale, il vescovo primate del Guatemala, Juan Gerardi, quando, nell'aprile del '98 tre giorni prima di essere assassinato, consegnò il rapporto della Chiesa cattolica sul genocidio in Guatemala, scelse la Menchù come una delle rappresentanti delle famiglie-simbolo di questa tragedia. Rigoberta Menchù, fuggita non ancora ventenne dal suo Paese, incominciò a lavorare subito per la pacificazione con i Cuc. Nel 1983, invitata in Europa da organizzazioni umanitarie per testimoniare la sua vicenda, raccontò ad Elisabeth Burgos non solo la drammatica esperienza personale vissuta , ma anche i segreti maya che avevano permesso al suo popolo di sopravvivere a cinquecento anni di conquista. Dal 1986 diventa membro del Consiglio dell'ONU per i diritti degli indios e nel 1992, 500 anni dopo la scoperta dell'America, a Stoccolma le viene assegnato il premio Nobel per la pace, in riconoscimento della sua attività e del messaggio civile e di giustizia sociale che rappresenta. Attualmente ricopre il ruolo di ambasciatrice di Buona Volontà per la Cultura della Pace presso l'UNESCO, ed la sua è una delle più coraggiose voci di donna che si alza, anche in campo internazionale, contro l'emarginazione e l'ingiustizia sociale, poli tica, culturale delle minoranze etniche. Anche grazie alla sua opera, e a quella di quanti l'hanno sostenuta, il Guatemala è il primo vero esempio di pacificazione, dimostrando che la resistenza sviluppata con un paziente lavoro di formazione delle coscienze è superiore alla mera lotta armata. Salento Negroamaro 2008 Rassegna delle culture migranti – VIII edizione INAUGURAZIONE SABATO 17 MAGGIO 2008 - ALESSANO (lECCE) ORE 19,30 - INGRESSO GRATUITO PALAZZO LEGARI – CASA DE LAS PALABRAS PAESAGGI MONOGRAFICO-LETTERARI A cura di Gianna Licchetta in collaborazione con Barbara Baldaccini e Oscar Minutillo produzione ADC artdiffusion.com (artistic projects development) in collaborazione con il Comune di Alessano (Lecce) Palazzo Legari, splendido palazzo rinascimentale che si trova nel centro storico di Alessano (Lecce), in occasione di questa VIII Edizione della Rassegna Salento Negroamaro, prende il nome di Casa de las palabras prezioso contenitore nel quale verranno ospitati tutti gli appuntamenti, dibattiti, interviste, recitals poetico-letterari, previsti dalla sezione incontri. Un contesto raffinato e curato ad hoc che sarà anche dimora, all'interno delle sue splendide sale espositive, degli allestimenti monografico-letterari dedicati a tre vere e proprie icone della letteratura latinoamericana, divenuti indiscutibilmente patrimonio della cultura universale. La sezione incontri ha l'obiettivo di far conoscere alcuni dei più grandi autori della letteratura latinoamericana, e di testimoniare inoltre l'importanza della poesia e della narrativa in culture diverse dalle nostre, culture più aperte alla comunicazione interpersonale e all'idea che la letteratura e l'arte possano contribuire a cambiare la vita umana. A cura di Carlo Bordini e Andrea di Consoli in collaborazione con Guadalupe Grande. Programma Casa de las Palabras Sabato 17 Maggio ore 19, 30 (allestite sino al 10 settembre ) Inugurazione n. 3 mostre (1)“La Patagonia di Bruce Chatwin” a cura di Istituto Italo-Latino Americano allestimento a cura di ADC artdiffusion.com Scatti fotografici di Chatwin che documentano il suo viaggio nella terra eccentrica per eccellenza - perfetto ricettacolo per l’allucinazione, la solitudine, l’esilio dal quale sarebbe nato il libro “In Patagonia” considerato il libro simbolo di tutti i viaggi.Le oltre quaranta fotografie in bianco e nero che rappresentano l’allestimento, sono una preziosa testimonianza di questa regione così affascinante, evocatrice di meravigliose avventure che da sempre fanno parte del nostro immaginario collettivo. Bruce Chatwin (1940 -1989) dopo aver abbandonato una promettente carriera di gallerista da Sotheby’s a Londra, iniziò quella dello scrittore di viaggi con interessi antropologici, manifestando una irresistibile attrazione verso il nuovo e lo sconfinato. Nel 1974 cominciò il viaggio in Patagonia raccontato nel libro sempre attuale che è stato giudicato “il più originale libro di viaggi di questi ultimi tempi”. Come scriveva Stefano Malatesta “ Buce Chatwin …ha ammirato i ghiacciai scintillanti le foreste pietrificate i torrenti tumultuosi la terribilità dei luoghi circondati dal mare più burrascoso del pianeta” e ce li propone questi luoghi popolati da una pittoresca ed eterogenea umanità dove si incontrano “uno dopo l’altro peones e proprietari allevatori scozzesi e gallesi e gauchos argentini lavoratori dell’isola Chiloé piloti d’aereo lituani e preti antropologi marinai e cacciatori”. (2)“J. L. Borges attraverso le immagini” a cura di Istituto Italo-Latino Americano allestimento a cura di ADC artdiffusion.com Circa 100 fotogrammi, un collage illuminante sulla vita del massimo scrittore argentino. Un viaggio verso l’uomo Borges e il suo tempo, i suoi affetti, i suoi ricordi: Borges in braccio ai genitori, Borges fanciullo, Borges giovane, Borges che riceve la laurea honoris causa di Harvard, Borges in ginocchio sulle rive del Mar Morto, la mesta solitudine di Borges durante i funerali della madre, un poema autografo, frasi estrapolate dai suoi reportages. Una sequenza visiva quindi, che abbraccia l’arco di tempo della vita dello scrittore attraverso immagini che scandiscono i momenti più significativi della sua esistenza e del contesto culturale in cui è vissuto. Tra i massimi geni letterari del Novecento, l'argentino Jorge Luis Borges nacque nel 1899 a Buenos Aires. Dopo aver passato un lungo periodo in Europa durante l'infanzia,frequenta gli studi a Ginevra e in Spagna, dove viene a contatto con l'avanguardia letteraria e scrive le prime poesie.Tornato in Argentina, inizia a collaborare con riviste legate sempre agli ambienti dell’avanguardia. Affetto da una grave forma di miopia e non ancora ripresosi dalla recente scomparsa del padre, verso la fine del 1938 lo scrittore scivola su una scala male illuminata riportando una grave ferita alla testa. La lunga e penosa convalescenza va di pari passo con una crisi depressiva nel corso della quale Borges si convince di non essere più in grado di scrivere. Niente di più falso. La fine del difficile periodo restituisce ai lettori un Borges in splendida forma. Nel 1944 esce Finzioni, nel ’45 L’aleph, e il mondo riconosce in questo argentino dallo stile britannico, questo distinto signore accompagnato dall’immancabile bastone, un grandissimo della letteratura. I suoi enigmi metafisici, le sottili divagazioni sul destino, sul sogno, sul mistero della creazione, i suoi paradossali e affascinanti giochi di specchi influenzeranno la letteratura dei decenni successivi oltre che, come confesserà García Márquez, «far superare all’America Latina il secolare complesso di inferiorità nei confronti della cultura europea». (3)“Pablo Neruda, passi in Italia” a cura di Patricia Rivadeneira e Federica La Paglia con il sostegno ambasciata del Cile La mostra Pablo Neruda, passi in Italia, frutto di lunghi mesi di ricerche, è nata nel corso dell'anno dedicato alle celebrazioni per il Centenario nerudiano nel 2004 ed ha già ricevuto un largo consenso di stampa e pubblico. In Italia la figura di Pablo Neruda è sempre stata amata, sia per la forza e la profondità dei suoi versi, sia per il suo fondamentale legame col Paese dove giunse esule nei primi anni Cinquanta. E proprio la storia di questo legame è la ragion d'essere della mostra cresciuta grazie anche alle testimonianze dei suoi molti amici italiani. Pablo Neruda, passi in Italia raccoglie un insieme di fotografie sulla vita di Neruda, dalla nascita fino ai suoi ultimi giorni, dedicando una particolare sezione al suo soggiorno caprese. Lo scopo è raccontare la storia del grande poeta seguendo le sue orme, in un percorso che unisca vita privata ed artistica. Poemi, immagini e aneddoti curiosi dipingono il ritratto del cantore dell'amore e dell'uomo politico, dell'amante delle donne e del cileno sofferente per la propria terra lontana, dell'amico e compagno di partito di Guttuso e Trombadori, del poeta, apparentemente severo nella postura, che nascondeva un animo battagliero ma anche estremamente delicato. Segue stesso giorno – Inaugurazione Casa de las Palabras sabato 17 maggio ore 20,45: Recital Un caffè non è mai lontano declamazione futurista di e con Antonio Petrocelli Antonio Petrocelli è un attore fiorentino di origini lucane, con alle spalle una consolidata carriera cinematografica che lo ha visto ricoprire ruoli importanti in più di 50 film diretti dai principali registi italiani quali Nanni Moretti, Gabriele Salvatores, Marco Bellocchio, Liliana Cavani ed Enzo Monteleone. Petrocelli non è solo un abile attore ma è anche un ottimo autore. Dopo il successo del suo primo romanzo autobiografico “Volantini, ora tocca a me partire” infatti, ha nel cassetto un nuovo romanzo che indaga la condizione dell’attore e che dichiara apertamente il suo amore incondizionato per il cinema e per tutto ciò che esso rappresenta. Insomma, Antonio Petrocelli ci sa fare. Come attore, come autore, come performer futurista durante i suoi recitals, come artista sincero, che sa trasmettere il senso del bello. Nell’ambito della Rassegna Salento Negroamaro, presenta uno spettacolo su testi di poeti surrealisti spagnoli tradotti da Vittorio Bodini, il grande e mai dimenticato autore salentino, una prova d'attore che richiede grande virtuosismo ma che “non te lo fa pesare, mentre ti stupisce e ti conquista per la varietà, la genialità, il perfetto dosaggio di eros e ironia.” segue stesso giorno: Sabato 17 Maggio, ore 22,00 Alessano Musica Orquestra Tipica El Afronte (per la prima volta in Italia) Guppo musicale di Buenos Aires coomposto da dieci giovani musicista e una coppia di danzatori di tango. Nel dicenmbre del 2004 a Buenos Aires il violinista Gabriel Atum si riunì con dieci artisti tra musicisti e cantanti, con il fine di formare un'orchestra tipica di tango. In due mesi, formatosi il gruppo, già contava 16 pezzi di tango classici in repertorio, seguendo lo stile proprio dell'Orchestra Tipica di Osvaldo Pugliese. Ad oggi, la formazione è composta da quattro fuelles (bandoneones), tre violini, un cello, un piano, un contrabbasso e un cantante. Nel giugno del 2005 El Afronte ha partecipato attivamente alla creazione della Union de Orquestats tipicas e al Ciclo “Tango de Aca” , festival organizzato dal governo dela Città Autonoma di Buenos Aires, de è stata organizzata dall'organizzazione pubblica di “interesse culturale”. L'attività del gruppo prosegue anche nelle milongue e nei clubs di tango. CASA DE LAS PALABRAS Intervento ◙ Martedì 20 Maggio 2008 ore 21,00 – ingresso libero EDUARDO GALEANO (Uruguay) Senza dubbio uno dei più acclamati scrittori latinoamericani, tradotto in più di 20 lingue, Galeano si distingue per uno stile unico che mescola storia, realtà, finzione, giornalismo e analisi politica. Nato in Uruguay nel 1940, ha lavorato dapprima come giornalista diventando il capo-redattore di “Marcha”, un settimanale che ha visto la collaborazione di personaggi come Mario Vargas Llosa e Mario Benedetti. Dopo essere stato costretto all’esilio in seguito al golpe militare del 1973, che riportò la dittatura militare in Uruguay, si sposta in Argentina dove fonda la rivista culturale “Crisis” e pubblica libri di politica e cultura. Il riconoscimento da parte del grande pubblico, gli arriva con la pubblicazione del suo capolavoro, “Le vene aperte dell’America Latina”,indiscussamente la sua opera più nota e il primo dei suoi libri ad essere tradotto in inglese. Costatogli quattro anni di faticosa gestazione, ma «scritto in soli tre mesi», è una poderosa accusa dello sfruttamento dell’America Latina da parte di poteri stranieri a partire dal XV secolo ai giorni, che Galeano descrive con passione ed idealismo e il rigore dei documenti. Con l’arrivo della dittatura di Videla anche in Argentina, viene aggiunto alle liste nere del regime e costretto a trasferirsi in Spagna dove incomincia a lavorare all’altro suo capolavoro, “La Memoria del fuoco”, una storia dell’America del Nord e del Sud, dai miti pre-colombiani e fino al 1980, in cui i personaggi sono figure storiche reali, generali, artisti, rivoluzionari, operai, conquistatori e conquistati, premiato nel 1998 con l’American Book Award. Ronald Wright ha scritto sul Times Literary Supplement: "I grandi scrittori... dissolvono i vecchi generi per fondarne di nuovi. Questa trilogia, di uno degli scrittori più coraggiosi e raffinati dell'America Latina, è di difficile classificazione". Galeano è anche un appassionato tifoso di calcio: "Splendori e miserie del gioco del calcio" (1997) è un'analisi della storia di questo sport. Galeano lo paragona a una recita teatrale e a una guerra; critica il patto scellerato con le multinazionali e attacca gli intellettuali di sinistra che rifiutano, per ragioni ideologiche, il gioco e il suo fascino nei confronti delle masse. CASA DE LAS PALABRAS Intervento ◙ mercoledì 21 Maggio 2008 ore 21,00 Ingresso libero LUCA MASTRANTONIO E ROSSANA MIRANDA presentazione del libro “Hugo Chavez – Il caudillo Pop” Marsilio editori Nell’ambito del Festival Salento Negroamaro, presenterà il libro “ Hugo Chavez Scrive nella prefazione Gian Antonio Stella:“Strepitoso. Aiuta a capire meglio, senza paraocchi ideologici, lo strano impasto di cui è composto l'uomo. Attraverso Chávez possiamo comprendere anche noi stessi. La nostra sinistra. La nostra destra” CASA DE LAS PALABRAS Intervento ◙ sabato 24 maggio Maggio 2008 ore 21,00 Ingresso libero LOUIS-PHILIPPE DALEMBERT (Haiti) Nato a a Port-au-Prince (Haïti), è un grande viaggiatore, ha vissuto e visitato tantissimi posti del mondo.Quest’uomo-tartaruga, questo vagabondo, come lui stesso si definisce, si diploma alla Scuola Superiore di Port au Prince e prosegue poi i suoi studi universitari a Parigi presso l’università della Sorbona, esercitando anche la carriera di giornalista. Soggiorna una prima volta a Roma nel 1994/95 e dopo un breve ritorno in terra natìa, durante il quale copre la carica di Ministro della Cultura, realizza un viaggio di diversi mesi nelle sperdute terre andine. Grazie ad una borsa di residenza, si sposta poi per un lungo periodo a Gerusalemme, visitando Israele, la Palestina, l’Egitto, la Giordania, una parte del mondo che influenza molto la sua poesia. Dalembert elabora, sia in prosa che in poesia, un’opera fortemente marcata dalle tematiche del vagabondaggio, concetto che lui stesso preferisce a quello dell’erranza, e dell’infanzia. Le due tematiche sembrano essere legate nello spirito dell’autore in quanto passa dall’infanzia all’età adulta allo stesso modo in cui emigra da un paese all’altro. Una terza tematica fondante è quella biblica, traccia di un’educazione famigliare molto religiosa sotto il segno del sabbah.Ritornato ancora una volta a Roma, dove gli viene assegnata la carica di Vicesegretario alla Cultura presso l'Istituto Italo Latino Americano, continua senza posa a lavorare tra Haiti, Parigi e Roma, entrando a far parte di quel gruppo di scrittori haitiani detti "dell’esterno", poichè vivono e pubblicano le loro opere fuori dal loro paese. Le sue prime poesie sono state raccolte nel volume Evangile pour les miens (Port-au-Prince, 1982). Ha pubblicato in riviste di molti paesi europei ed americani. Dal 1990 pubblica anche racconti, uno dei quali, Caraiblues, ha vinto nel 1991 il concorso di Radio France Internationale. La matita del buon Dio non ha la gomma (Edizioni Lavoro, 1997) è il suo primo romanzo. CASA DE LAS PALABRAS Intervento ◙ sabato 31 Maggio 2008 ore 21,00 Ingresso libero RECITAL - AMAZZONIA MADRE D'ACQUA di e con MARCIA THEOPHILO (Brasile) Accompagnato da musica dal vivo e videoproiezione Poeta e antropologa, nata a Fortaleza, vive fra il Brasile e l'Italia. In un'intervista dice: "Nel mio lavoro ho cercato di fare una fusione tra memoria emotiva e memoria culturale, tra poesia e documentazione, tra mondo arcaico e mondo contemporaneo, creando un tutt'uno in cui tutte queste materie si compenetrano. Penso però, che senza la poesia non si può arrivare all'anima della foresta. L'antropologia è una disciplina che ha finito con il privilegiare gli oggetti e la cultura materiale. Io ho privilegiato il soggetto più leggero, l'anima, la poesia." Tutta la sua opera si ispira alla foresta amazzonica, ai suoi popoli, ai suoi miti, alberi e animali. La sua infanzia è stata influenzata dalla nonna paterna - che viveva in Acre, Amazzonia - che è stata la prima persona che le ha raccontato dei miti della foresta , delle grandi visioni del fiume, delle voci del vento, delle metamorfosi della luna, mettendola in sintonia con la polifonia delle voci della natura. Esiliata dal suo paese nel 1972, si trasferisce in Europa dove intesse una rete di conoscenze con le figure più eminenti della poesia internazionale e, stabilitasi in seguito a Roma, si attiva per favorire l'interscambio culturale tra il suo paese e l'Italia organizzando incontri, meeting internazionali e partecipando a recitals poetici. Le sue composizioni sono andate ad impreziosire diverse antologie e Marcia, che ha sempre partecipato attivamente alla vita letteraria italiana, ha sempre aderito a molti eventi importanti organizzati in questo ambito quali la “Settimana dei diritti umani” , la “Manifestazione internazionale della giornata mondiale del libro” dell'U.N.E.S.C.O, la “Carovana dei poeti per la pace” e la recente “Fiumara d'arte”. Màrcia Théophilo, che fa parte della lista di candidatura al premio Nobel, ed ha ricevuto nel 2005 il “Premio Unione Letterati Italiani” per il suo magnifico libro “Amazzonia, respiro del mondo”. Attualmente, lavora anche come giornalista e criritico d’arte a San Paolo. CASA DE LAS PALABRAS Intervento ◙ giovedì 5 e venerdì 6 Giugno 2008 ore 21,00 Ingresso libero PEDRO GOMEZ direttore CASA DE POESIA SILVA (Colombia) Casa Silva è il tempio per eccellenza della poesia latino americana e il luogo fondamentale di accentramento artistico e di conservazione e diffusione della cultura poetica. Ogni anno Casa Silva organizza il Festival di poesia de Bogotà, caratterizzato dall’apertura a tutte le tendenze, in cui si intende dare spazio a tutti, senza distinzioni di impostazione e senza soggiacere a nessuna influenza che spesso si crea in alcuni ambienti culturali. Proprio per questa impostazione aperta, propone, per ogni sua edizione, un omaggio ad un poeta colombiano, pubblicando un’antologia dei suoi versi che viene presentata in occasione del Festival. Si può dire che tutta la poesia colombiana sia presente in queste antologie. Casa Silva è una fondazione il cui obiettivo è di stimolare e rendere accessibile allo studio, alla conoscenza, la poesia di tutti i tempi e di tutte le aree geografiche. Tutti i servizi, come la vastissima biblioteca, i seminari, sono usufruibili gratuitamente. La sua offerta culturale è indirizzata soprattutto alla popolazione di basso reddito, per la quale Casa Silva è diventata un riferimento fondamentale per lo studio, l’insegnamento e per i continui eventi organizzati al suo interno. Numerosi sono i seminari diretti da poeti e rivolti a platee diversi, docenti di letteratura, studenti, bambini il cui scopo consiste nell’orientare i partecipanti alle letture e fornire loro la conoscenza basilare della storia e della scrittura poetica. Gli incontri sono accompagnati da documentazione audiovisiva. CASA DE LAS PALABRAS Intervento ◙ domenica 8 Giugno 2008 ore 21,00 Ingresso libero FERNANDO RENDON (Colombia) Dal 1991, più di 800 poeti di 142 Paesi da tutto il mondo hanno partecipato al Festival de Medellin, riconosciuto per la sua importanza nella società contemporanea internazionale. Lo scorso anno è stato assegnato all’Evento il Premio Nobel Alternativo per la Pace, con la seguente motivazione: “per aver mostrato come la creatività, la bellezza, la libera espressione e il senso della comunità possono fiorire insieme e sconfiggere anche la paura e la violenza più radicate” Il Festival di Medellìn insieme al movimento culturale a favore della pace in Colombia, vogliono contribuire alla costruzione della pace attraverso la poesia, espressione immemorabile del profondo desiderio di un’umanità fraterna e solidale, rinata dalle ceneri della meschinità e dell’egoismo, che nei secoli hanno deteriorato la storia umana. La scorsa 17°edizione, ha presentato circa 70 opere letterarie di poeti presenti alla manifestazione, ed è stata definita dalla stampa internazionale come il festival più partecipato nella storia della poesia. In questi quasi vent’anni di storia, due dei principali obiettivi del Festival sono: • accrescere la resistenza poetica e spirituale del popolo colombiano, che lotta per la vita e per il sogno di un Paese nuovo, attraverso il dialogo tra poeti e tradizioni poetiche per contribuire all’intreccio dei progetti di poesia in tutti i continenti (festival, pubblicazioni periodiche, scuole di poesie), e lo scambio di esperienze, opinioni e proposte; • mantenere un elevato livello di coscienza sociale ed estetica, oltre che di solidarietà di fronte ai problemi strutturali del nostro Paese; • rinnovare i processi di integrazione e scambio simbolico per comprendere l’importanza di ascoltarsi, della pluralità e della diversità del pensiero umano e per creare un’attitudine partecipativa del popolo nella cultura e nel processo di consolidazione della democrazia colombiana. L'incontro sarà accompagnato da documentazione audiovisiva. CASA DE LAS PALABRAS Intervento ◙ domenica 15 giugno 2008 ore 21,00 Ingresso libero Dio non ama i bambini Recital dall'ultimo libro omonimo di e con LAURA PARIANI (Italia –Argentina) accompagnato da musica dal vivo Intervento ◙ domenica 15 Giugno 2008 La scrittrice Laura Pariani, da ritenersi una delle protagoniste più significative della nostra narrativa italiana, ha dimostrato di possedere una rara sapienza di scrittura ed una grande capacità di orchestrare storie attraverso avvedute strategie linguistiche. Il suo esordio narrativo avviene nel 1993 con la raccolta di racconti , con cui si aggiudica il Premio Grinzane Cavour. I suoi libri successivi ottengono un unanime consenso di critica ed importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Selezione Campiello per Laura Pariani nelle sue opere si è spesso rivolta ai mondi sconfinati dell'America Latina, che scopre per la prima volta a 15 anni, in un viaggio folgorante attraverso l'Argentina e la Patagonia, alla ricerca di un nonno che vi si era trasferito anni addietro. Dal quel momento i ritorni si sono accumulati diventando una fonte inesauribile di scoperte di sé e della vita. Nel libro di recente pubblicazione “Patagonia Blues”, il paesaggio del Fin del Mundo è segnato dalle ferite indimenticabili dello sterminio indio, in quanto per Pariani leggere e scrivere vuol dire prendersi carico di altre vite, lontane o vicine non importa, e portarle alla luce, restituendo soprattutto dignità, valore a quelle segnate, oltraggiate dall’arroganza dei più forti Salento Negroamaro 2008 Arte “La Guerra in Corpo” di Francesco Zizola/NOOR In collaborazione con MSF – Medici Senza Frontiere a cura di Deanna Richardson Esposizione fotografica che ha ricevuto il II° Premio World Press Photo 2008 categoria “People in the News” Prima Mondiale Inaugurazione ◙ 15 giugno 2008 Chiusura ◙ 18 Agosto 2008 La “Guerra in Corpo”, è l'ultima produzione fotografica di Francesco Zizola – fotoreporter italiano che è stata recentemente premiata il II°Premio dell’ambitissimo World Press Photo nella categoria “People in the News”: La mostra si compone di scatti fotografici che ritraggono il terribile ed attualissimo tema della violenza sulle donne in Colombia:“Nel mondo ogni 8 minuti viene uccisa una donna. La Colombia è il secondo paese per violenza sessuale ed è il terzo paese al mondo per numero di sfollati. Gli stupri e gli altri crimini sessuali, come le mutilazioni genitali, vengono commessi di frequente dalle forze di sicurezza e dai paramilitari nel contesto della tattica del terrore contro le comunità accusate di collaborare con la guerriglia. Particolarmente a rischio sono le donne di origine africana, le indigene, le contadine, le abitanti delle bindonville.” Unico fotografo italiano ad aver mai vinto il World Press Photo (l'Oscar della Fotografia), Francesco Zizola è uno dei più affermati fotoreporter internazionali. Nato a Roma nel 1962, inizia a fotografare a 19 anni indirizzandosi quasi subito sul reportage come attività principale e collaborando con quotidiani e settimanali italiani e stranieri tra cui L'Europeo, Epoca, Newsweek, Stern, The European. Segue l'attualità internazionale con reportages dall'Albania, dalla Corea del Nord, dalla Romania, dalla Germania, dal Kenia, da Israele, dalla Russia e dalla Yugoslavia. Nel 1992 inizia a lavorare al suo progetto Eredi del Duemila, sulla condizione dell'infanzia nel mondo, progetto realizzato con il contributo del Comitato Italiano dell'UNICEF che si propone di documentare, nei modi propri dell'inchiesta fotografica, la situazione dell'infanzia nella società mondiale alle soglie del terzo millennio. Nell'ambito di Eredi del Duemila, ha a tutt'oggi realizzato diversi reportage su alcune realtà molto problematiche del nostro pianeta: Brasile, Sierra Leone, Angola, Bangladesh , Thailandia, Giappone, Stati Uniti. Nel 1994 pubblica il libro fotografico “Ruas” sulla vita dei bambini di strada in Brasile, che vince il premio MIFAV, attribuito dall'Università degli Studi di Roma, come miglior pubblicazione fotografica del 1994, il primo premio del World Press Photo nella sezione "People in the news" ed infine il "Visa d'Or " al Festival Internazionale di Fotogiornalismo Visa pour l'Image di Perpignan. Nel 1996, una grande selezione di Eredi del Duemila viene esposta con grande rilievo all'interno della mostra celebrativa sui 50 anni dell'Unicef presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e all'Arengario di Palazzo Reale a Milano. La sua immagine della bambina angolana che stringe nelle braccia una bambola, è dichiarata Foto dell'Anno per il World Press Photo1997. Il suo reportage su "Angola - Il Dramma delle mine" vince il primo nella categoria "People in the News" sempre del World Press Photo 1997. Nel 1998 infine si aggiudica, sempre al World Press Photo, il primo premio, foto singola, nella categoria "General News" con un'immagine sul Kurdistan iracheno e il secondo premio nella stessa categoria con il reportage completo. Nel 1998 gli viene assegnato il prestigioso "Picture of the Year" con un'immagine dal reportage sul Kurdistan Irakeno pubblicata su "Life". E nel 1998 sempre il "Picture of the Year" assegna il premio al suo reportage sulla Cina pubblicato da US News & World Report. Una prima parte del suo lavoro sui bambini viene pubblicato nella prestigiosa collana “Photopoche”, in francese (Nathan, 2000) e in italiano (Contrasto, 2000) con il titolo Stati d'Infanzia. Posizione: Città di Lecce Location: Museo Provinciale Sigismondo Castromediano Salento Negroamaro 2008 Rassegna delle culture migranti – VIII edizione PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA Territorios – Salento Negroamaro 2008 presentano Escen@cion Teatral con il sostegno IILA Istituto Italo-Latino Americano - LDA - Gobierno del Chile in collaborazione con ADC artdiffusion.com – Udp (Universidad Diego Portales) CromaZoo - NO DEFINITIVO Universidad Mayor a Santiago del Cile In America Latina costante è l' attività culturale e nello specifico il teatro, negli anni, ha prodotto forti proposte creative, potendo vantare una forte vitalità. In qualsiasi momento dell’anno è possibile assistere a spettacoli e/o partecipare a stage, residenze, laboratori. Se i grandi maestri della drammaturgia e della regia latino-americana sono conosciuti ed apprezzati nel resto d'Europa, grazie, appunto, alla partecipazione a manifestazioni, festivals e rassegne, in Italia ci sono state pochissime occasioni per conoscere il linguaggio teatrale di questo continente. Poco noto è il lavoro portato avanti con coraggio ed ostinazione dagli artisi latinoamericani sul loro territorio, che assume ancora più valore se si riflette attentamente sulla difficoltà allo svolgimento delle attività artistico-culturali, causato dall'interferimento delle problematiche sociali e dei forti contrasti interni che da sempre affliggono l'America Latina. Alla luce di queste considerazioni, nell’ambito della Rassegna “Territorios” Salento Negroamaro 2008, verranno proposte una serie di attività, spettacoli, laboratori, residenze di artisti provenienti dal teatro fisco-coreutico contemporaneo latino americano, presentate da compagnie già ampiamente riconosciute a livello internazionale e per la prima volta portate in Italia in occasione della rassegna. Nell’ottica di riuscire a creare una quanto più proficua integrazione delle loro attività e metodologie pedagogiche sul territorio e allo scopo di istaurare rapporti e scambi artistici - che non si esauriscano con l’occasione contingente, ma che possano diventare un serbatoio culturale da proporre con continuità in area salentina - verrà dato ampio spazio alla formazione laboratoriale e a conferenze esplicative dei processi creativi. PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA presentano IN PRIMA ASSOLUTA 29 maggio 2008 - 30 maggio 2008 LA DESGRACIA AJENA (Cile) "PROYECTO MONOLOGS" laboratorio global de monólogos y videos di Pedro Sepúlveda Cruz Coke in co-produzione con IILA Istituto Italo-Latino Americano - LDA - Gobierno del Chile partners ADC artdiffusion.com – Udp (Universidad Diego Portales) CromaZoo - NO DEFINITIVO 29 maggio 2008 - ore 21,00 p.zza San Luigi (ingresso gratutito) 30 maggio 2008 - ore 21,00 p.zza Galluccio (ingresso gratuito) durata 2 h 30 min. CITTA' DI GALATINA www.adcartdiffusion.com Il progetto MONOLOGS (www.proyectomonologs.com) propone una delle messe in scena multimediali più interessanti degli ultimi anni in Cile, sviluppata con grande maestria grazie a una serie di monologhi e video presentati in diversi spazi pubblici della città di Galatina. I monologhi sono stati scritti da cinque drammaturghi latinoamericani mentre i video sonostati girati da videomaker provenienti dai cinque continenti: Allo spettacolo, in totale partecipano 45 artisti di tutto il mondo. Il progetto MONOLOGS di Pedro Sepulveda Cruz Cokeè un intervento nello spazio urbano, un dispositivo nel quale le opere teatrali (monologhi) e audiovisivi (video) vengono installate in spazi pubblici, chiusi o aperti, che rappresentano punti nevralgici della città (piazze, parchi, biblioteche, stazioni della metropolitana o del treno, strade, etc.) L' intervento totalmente gratuito è pensato come un “regalo” alla città, nato dalla constatazione di un gruppo di artisti della mancanza di spazio nei luoghi ufficialmente deputati all’espressione artistica, sia individuale che di gruppo. Questa percezione si è trasformata in una proposta di intervento urbano, che si concretizza con un dispositivo scenico che accoglie un incontro fra gli attori e la gente che abitualmente popola gli spazi pubblici. Per questo il Gruppo Monologs ha creato un tracciato che riunisce artisti di ogni genere, che trattano diverse tematiche, e che stabilisce un contatto invitando le persone ad assumere attivamente il loro ruolo di passanti. La molteplicità di fonti di alimentazione è alla base del progetto che così crea una diversità di linguaggi che genera un dialogo trasversale fra gli artisti, il pubblico e la città. La principale missione del Gruppo Monologos, dunque è la creazione di una rete di relazioni composta dai seguenti agenti: • Artisti (rete globale di videomaker, registi teatrali e gruppo Monologs) • Spazio • Pubblico LA CITTÀ MONOLOGS/ Galatina - Sarà allestito in otto giorni,. La compagnia, attualmente sul territorio si muove nei spazi pubblici della città, consegnando ad ogni luogo una programmazione unica sviluppata secondo una linea curatoriale determinata dai dieci allestimenti. Dall’incontro di similitudini e differenze dei temi si apre la possibilità del dialogo fra diverse visioni della cultura latinoamericana. VIDEO Il video svolge la funzione di trasmettitore o satellite di immagini, le quali appaiono alternandosi con l’esecuzione dei monologhi. La sua presenza è, allo stesso tempo, complemento e contrasto dei testi, da una parte come interferenza visiva, zapping di strada e, dall’altra, come lo spazio di esposizione ed incontro di artisti di diversa provenienza. FONTI DI PROGRAMMAZIONE VIDEO L'invito a partecipare al progetto è stato rivolto a videomaker con un percorso già avviato e ad artisti emergenti, da tutte le parti del mondo. La convocazione internazionale è avvenuta tramite un appello a differenti centri di creazione, ricerca e diffusione artistica. MONOLOGHI Il teatro è uno degli alimentatori principali. Da questo MONOLOGS riprende la relazione di intimità fra l’interprete ed il pubblico. Nonostante il dispositivo scenico, inteso come corpo tecnologico, abbia carattere globale, multiculturale e multimediale, il teatro assicura in modo permanente la vicinanza ed il contatto a livello locale, individuale, intimo. LE FONTI DI PROGRAMMAZIONE MONOLOGHI La programmazione di MONOLOGS consta della partecipazione di quattro paesi latinoamericani: Argentina, Cile, Messico e dell’Italia in quanto paese ospitante. La ricerca di gruppi parte dal presupposto di una visione del teatro il più ampia e diversa possibile. Per la compagnia è molto importante la voce della cultura teatrale indipendente che ogni volta acquista sempre più forza e solidità nella propria proposta. Verranno inoltre proposti nomi affermati e di fama internazionale. Il monologo come tracciato consente di entrare in contatto con diversi generi teatrali, diversi stili di montaggio e diverse tematiche. PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA in collaborazione tra il Festival Salento Negroamaro, e il www.napoliteatrofestival.it La compagnia Teatro Cinema, ex Troppa, nota nel panorama europeo grazie a “Gemelos”, l’opera rivelazione del Festival Internazionale di Avignone, arriva in Italia. La prima tappa (il 6 e 7 giugno) è al Napoli Teatro Festival Italia, a cui segue subito il Salento Negroamaro 2008 (11,12,13 giugno) a Galatina, e successivamente lo spettacolo sarà ospitato al Piccolo di Milano – Teatro Strelher (il 23 e 24 giugno). La compagnia, presenta la nuova opera Sin Sangre (opera basata sul testo omonimo di Alessandro Baricco), spettacolo che mostra un nuovo modo di fare teatro, la cui sfida estetica è creare la fusione tra virtuale e materiale, usando un linguaggio cinematografico che la rende interessante ed enormemente affascinante. La narrazione diviene, per Juan Carlos Zagal, il simbolo di un inquietante desiderio di ricostruzione della memoria: un vortice di passioni che si scatenano sotto forma di vendetta, amore, solitudine, eternità, fatalità, angoscia. « – afferma Zagal – è un invito a riflettere sulla nostra terra e la nostra storia, due valori pregni di dolore, mistero e bellezza». Un lento pomeriggio nella vecchia fattoria isolata nella campagna di Manuel Roca, viene rotto in maniera violenta dall’irruzione di tre uomini armati. Manuel ordina al figlio e alla piccola Nina di nascondersi mentre viene accusato dai tre banditi di aver preso parte alle torture dei prigionieri feriti durante la guerra civile appena conclusa. La vendetta di ieri sembra intrecciarsi con la vendetta di oggi, ma improvvisamente odio, violenza, sangue, lasciano lentamente il passo a una sorta di miracolo purificatore nel bel mezzo dell’orrore. Nelle mani della compagnia cilena, diviene un racconto poetico che contiene una forte struttura cinematografica. Questa la sfida di Zagal: rendere, attraverso il teatro, la ricostruzione mentale che elaborano i personaggi nel loro viaggio nel tempo e nello spazio. Passato e presente si fondono attraverso l’utilizzo di linguaggi narrativi differenti rendendo impercettibile la frontiera tra teatro e cinema. L’illusione di viaggiare nel tempo, in un andirivieni permanente, dà vita a un racconto allucinante e vertiginoso che sfugge alle quattro pareti della sala. ventuno anni Zagal inizia a frequentare l’Universidad Católica de Chile, in pieno periodo di dittatura militare. Frequenta la Scuola di Teatro, dove conosce Laura Pizarro e Jaime Lorca, con cui fonda una compagnia. Nel 1987, terminati gli studi, costituisce il gruppo “La Troppa”, uno dei più importanti ensemble del Sud America. La poetica della compagnia è profondamente influenzata dal clima sociopolitico degli anni Ottanta: il senso di contestazione si manifesta negli spettacoli: (1987), (1988) e (1989). Il teatro viene inteso come luogo di incontro tra la scoperta di una forma e l’esplorazione del sentire, come spazio di tensione tra questi estremi. Dopo lo spettacolo , nel 2005 la Compagnia si scioglie. Juan Carlos Zagal e Laura Pizarro formano il gruppo Teatro Cinema, insieme ad un ampio collettivo di professionisti della scena. (2007), basato sull’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, in 4 mesi di rappresentazioni è stato visto da 30 mila spettatori diventando lo spettacolo teatrale più celebrato dalla stampa e dal pubblico. Si è presentata con grande successo in importanti festival tra cui il Festival VIA - Grand Plateau du Théâtre du Manège, Belgio, Festival Iberoamericano di Bogotá. Inoltre, parteciperà alla programmazione del Festival di Pina Bausch a novembre prossimo. PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA presentano IN PRIMA EUROPEA 18 giugno 2008 Vicente Ruiz ed Héctor Noguera “NIJINSKY O UNA MENTE ASESINADA” 18 giugno 2008 ore 21,30 Ingresso € 10,00 p.zza Galluccio durata 1 h 15 min CITTA' DI GALATINA www.comune.galatina.le.it www.umayor.cl (Workshop residenziale in orario serale (da definire) 15 ◙ 16 ◙ 17 Giugno 2008) Nijinsky o luna mente asesinada è un’opera prodotta dal talento e dall’esperienza dell’attore e regista teatrale Héctor Noguera che interpreta il danzatore russo Vaslav Nijinsky (1890-1950) diretto magistralmente da Vicente Ruiz. Precedentemente ci avevano già stupiti con il montaggio di The Freak Man. La performance è una libera interpretazione della vita di Vaslav Nijinsky, ballerino russo che probabilmente nacque nel 1890 e che morì nel 1950 e considerato il padre della danza moderna. L’artista emerse per il suo virtuosismo impressionante e per le sue avanguardiste creazioni, come La consacrazione della primavera e Il pisolino di un fauno . Amante di Diaguilev, mecenate del balletto russo, Nijinsky sviluppò una schizofrenia che lo condannò, quando aveva poco più di 30 anni, a vivere rinchiuso in diversi ospedali psichiatrici Indubbiamente "Nijinsky o una mente asesinada" concede la massima libertà creativa ai componenti di quest’opera, tcercando di evocare l’ispirazione e la sfida vissuti da Nijinsky, per realizzare la sua rivoluzionaria poetica del movimento. Vincente Ruiz Noto coreografo e regista teatrale, Ruiz ha introdotto e sviluppato il teatro di ricerca in Cile, realizzando coreografie sperimentali, basate sulla tecnica di Marha Graham e su quella della danza Butoh combinate ad una visione estremamente personale del movimento. Vincente Ruiz realizza performance dal forte impatto pubblico incentrate sul tema dei diritti umani, la libertà di espressione, l’abolizione della censura, che sono diventati oggetto di studio e riferimento per la storia della danza, del teatro e della performance in Cile. Ruiz, che dirige attualmente la Facoltà di danza nella Universidad Mayor a Santiago del Cile, da diversi anni porta avanti un lavoro di recupero, insegnamento e diffusione delle lingue indigene, in particolare il mapudungun, del popolo cileno mapuche, grazie anche al sostegno di importanti Istituzioni Cilene ed internazionali. In collaborazione con altri studiosi, è attualmente impegnato ad ultimare un testo di ricerca sul metodo "- del tiempo real -", da lui applicato nella danza. In occasione di Negroamaro presenterà la coproduzione “Nijinky o una mente asesinada” realizzata con il noto attore e registra teatrale Hector Noguera, figura chiave di serie televisive cilene, che ha ricevuto durante la sua lunga carriera importanti riconoscimenti del teatro latino-americano. PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA presentano IN PRIMA ASSOLUTA – PRODUZIONE SALENTO NEGROAMARO 2008 5 luglio 2008 Chiara Martinoli – Elvio Assunçao (Italia/Brasile) Uomini e Dei 5 luglio 2008 ore 21,30 Ingresso € 15,00 p.zza Galluccio durata 1 h 15 min CITTA' DI GALATINA www.ufrj.br Uomini e Dei èuno spettacolo sui principi fondamentali del Candomblè brasiliano. Le forze invisibili della natura prendono forma in corpi che danzano, corpi che si trasformano, corpi capaci di plasmare lo spazio intorno ad essi, corpi di uomini che danzano il divino. Un uomo e una donna, principio maschile e femminile racchiusi in entrambi i danzatori: l'uomo iniziato ad un Dio femminile, la donna figlia di un Dio guerriero. Ogni cosa ha una duplice forma, la realtà non è mai quella che sembra, l'ambiguità della energia in perenne movimento è bilanciata dalla ricerca di equilibrio, di consapevolezza. Lo spettacolo crea la vera atmosfera di un rituale di candomblè e svela al pubblico l'esperienza umana dietro al cammino iniziatico, al di fuori degli schemi folklorico-turistici. Uomini e Dei è il frutto della ricerca di due danzatori, coreografi, ricercatori, il brasiliano Elvio Assuncao e l' italiana Chiara Martinoli,, che da anni portano in scena la loro esperienza mistica e religiosa, attenti a non cadere in clichè esotici, ma esaltando nei loro lavori sia il lato interiore ed epifanico del candomble, che il suo aspetto artistico, legato alle danze, i canti e le percussioni. Domenica 6 Luglio 2008 – ore 18,00 Palazzo della Cultura – Città di Galatina Ingresso gratuito Conferenza: - Forze invisibili in Movimento- il ruolo del corpo e della danza nei rituali animisti di origine africana nel Sud America Introduzione alla cosmogonia africana e al concetto di forza ed energia nelle culture “nere”. L'uomo come manipolatore delle forze dell'universo, il concetto di equilibrio dinamico. Questi sono i temi della presentazione di alcune religioni animiste ed i loro principi base: il segreto, le maschere, il culto degli ancestri, il Pantheon Yoruba, il Pantheon Nago. La conferenza affronta tematiche quali brevi cenni storici sulla tratta degli schiavi e il conseguente approdo di queste religioni nel territorio Latino Americano; confronto tra la relazione che esiste tra il corpo interprete (danzatore-cantante-attore) e il corpo dell'iniziato ai rituali afro nell' America Latina; spiegazione del concetto di corpo dilatato, per primo citato dall'antropologo Eugenio Barba e successivamente esplorato dalla stessa Helenita. Riappare il concetto di energia o forza applicata ad un corpo in forma di movimento, corpo danzante, ma anche corpo, dominio del Dio, degli Orixas quando entrano in forma di energia nel corpo di un iniziato, abitandolo. Corpo di danzatore, corpo di iniziato vivono un processo simile, quello di farsi invadere, passare attraverso, abitare da forze altre che da se stesso. Corpo che si dilata, che trascende. La sessione di lavoro si concluderà provando la tesi di quanto questa visione del mondo e del proprio corpo come ricettore delle forze dell'universo, influenzi il comportamento culturale della società latino americana. Le schede che seguono sono da completare Salento Negroamaro 2008 Rassegna delle culture migranti – VIII edizione Tierra que baila COMPAGNIA L’EXPLOSE (Francia-Colombia) Spettacolo giovedì 3 ◙ venerdì 4 Luglio 2008 (Residenza 29 ◙ 30 Giugno ◙ 1 Luglio) Fondata quindici anni fa dal coreografo spagnolo Tino Fernandez, la compagnia l’Explose, considerata una delle realtà più interessanti nel panorama delle arti performative in America del Sud, nella sua opera di creazione riserva un’attenzione particolare alla fusione tra la danza contemporanea e il teatro, mediante una drammaturgia scenica molto concreta e studiata. Ogni intenzione è tradotta in gesto fisico e ogni movimento è espressione di una situazione teatrale. La ricerca poetica della compagnia mette l’accento sull’aspetto emozionale piuttosto che sui movimenti. Il risultato è un lavoro che, attraverso un’energia ruvida e violenta, vuole esprimere l’incontro con la realtà e il rifiuto di un immaginario intimo, codificato in una società basata sugli artifici. L´Explose è anche luogo d’incontro di artisti di differenti discipline con l’obiettivo di realizzare progetti coreografici proposti dal direttore. Negli anni l’Explose ha creato diciassette spettacoli che sono stati rappresentati in America Latina, Europa, Stati Uniti, Asia, Nord Africa, e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti in Colombia e all’estero. Uno degli spettacoli più significativi, Frenesì è stato co-prodotto nel 2006 dalla 12esima Biennale di Lyon. L’Explose appoggia la sua metodologia di lavoro sulla ricerca dell’energia nel movimento e sul superamento della forma, attraverso una teatralità capace di parlare dell’essere umano. Racconta Fernandez come sia stato determinante per lo sviluppo della ricerca del gruppo, l’incontro con la cultura e la vita colombiana. “Un paese esuberante e pieno di contrasti, capace di generare migliaia di storie da raccontare, un posto dove la gente costruisce emozioni attraverso il ballo”. Spiega ancora Fernandéz: “Le relazioni ed i comportamenti umani sono il fondamento del mio lavoro". "Il danzatore incarna una sorta di unicità che sulla scena diventa il riflesso di una realtà molto più generale”. Nell’ambito del Festival Salento Negroamaro, la compagnia presenterà due coreografie frutto di un lavoro che oscilla tra la danza ed il teatro, complice in questo la collaborazione con la drammaturga Juliana Reyes. Lo stage diretto da Tino Fernandez, che precederà di qualche giorno gli spettacoli, metterà l’accento sull’importanza dell’ascolto durante il processo creativo. Postazione: Città di LeccePalazzo dei Celestini Date: govedì 3 Luglio: presentazione dello spettacolo El tiempo de un silencio (1.ma Europea) venerdì 4 Luglio: presentazione dello spettacolo ¿Por quién lloran mis amores? (1.ma Italiana) 29 ◙30 Giugno ◙ 1 Luglio: workshop residenziale C.IA TANIA PEREZ SALAS (Messico) Spettacolo sabato 12 Luglio 2008 (Residenza 9 ◙ 10 ◙ 11 Luglio 2008) Tania Perez coreografa messicana, fonda e dirige la sua Compagnia dal 1994, riscuotendo ovunque molti consensi e convinte critiche che l'hanno portata a diventare in breve tempo una degli esponenti di punta della danza contemporanea messicana in tutto il mondo. L'infinita dedizione e professionalità, ha portato la Compagnia ad un livello tecnico ed espressivo di grande qualità che gli è stato riconosciuto sin dalla sua fondazione. Il lavoro di Tania tratta temi universali che si snodano attraverso un'apertura totale alle infinte possibilità ed inquietudini artistiche, lasciando che siano le intuizioni a dare vita ad immagini mentali che convergono con stati profondi dell'emozionalità. Tania è uno spirito libero che rifiuta di essere filtrato o limitato durante il suo processo creativo, producendo una visione intensamente personale che ha arricchito il lavoro coreografico di significati molteplici. Ogni suo lavoro, parte da una reale esperienza di vita ed è questa intimità che le permette di raggiungere e di connettersi emozionalmente con lo spettatore che in questo modo è catturato e coinvolto da una performance sorprendente, visiva e fortemente emotiva. La Compagnia ha partecipato a moltissimi festivals tra i quali quello di Danza Latinoamericana di Montreal, il Festival Internazionale Cerventino, il Festival Internazionale del Centro Historico e alla prestigiosa Biennale di Danza di Lyon che le ha co-prodotto una delle coreografie presentate per l'occasione. Postazione: Città di Lecce Location: Palazzo dei Celestini Sabato 12 Luglio: presentazione spettacolo (n. 3 coreografie) Las Horas ◙ Anabiosis ◙ Las Agua del Olvido Date: 9 ◙ 10 ◙ 11 Luglio: Workshop Residenziale C.IA EL COLEGIO DEL CUERPO (Cartagena de Indias) Spettacolo giovedì 24 ◙ venerdì 25 Luglio 2008 (Residenza 21 ◙ 22 ◙ 23 Luglio) Alvaro Restrepo, inizia la sua straordinaria esperienza con la danza contemporanea, ricevendo una borsa di studio dal governo colombiano che gli consente di studiare a New York con i più grandi coreografi del momento come Jennifer Muller, Martha Graham, Merce Cunningham e Cho Kyoo-Hyun. Sempre a New York fonda la compagnia Athanor Danza con l’obiettivo di sperimentare nuovi linguaggi teatrali. Nel 1986 torna in Colombia come solista e coreografo, lasciandosi alle spalle successi e riconoscimenti per fondare nel 1997 “El Colegio del Cuerpo”, una scuola di danza contemporanea per i bambini e i ragazzi dei quartieri poveri di Cartagena, progetto di elevata qualità artistica e pedagogica riconosciuto in tutto il mondo e portato avanti con la coreografa Marie-France Delieuvin.. Da molti anni Restrepo utilizza la danza contemporanea come strumento pedagogico per fondere la grazia estetica ed artistica con l'etica. Questa esigenza ha preso sempre maggiore sostanza, nel confronto con le emozioni forti vissute nella sua terra natale, la Colombia, dove oggi “le tante violenze sul corpo hanno fatto perdere il sacro valore della vita”. Importantissimi i suoi laboratori durante i quali il coreografo lavora sul corpo inteso non solo come strumento ma anche come habitat, spazio e al contempo scenario attraverso il quale poter accedere alla vita. Restrepo, è stato Direttore Artistico del Festival Laokoon del Teatro Kampnagel di Amburgo, per le edizioni 2005 e 2006. Tra i numerosi riconoscimenti: Medaglia al merito Culturale (Colcultura 1993), Medaglia al Festival Internacional di Cali (2002), Segnalazione da parte del Ministero della Cultura Colombiano per il premio Educación para la Paz dell’UNESCO per il progetto pedagogico di “El Colegio del Cuerpo". El Colegio del Cuerpo è unente senza scopo di lucro che contribuisce allo sviluppo educativo, sociale, economico ed umano attraverso l'eccellenza artistica e nella cornice della co-responsabilità sociale, propone la creazione di un modello di cooperazione inter/istituzionale tra differenti entità dell'ordine locale, nazionale ed internazionale che supportano il lavoro del eCdC o hanno manifestato l’interesse a farlo. L’ Alleanza inter/istituzionale permette che le entità incluse possano, a loro volta, appoggiarsi su eCdC per il compimento delle loro proprie missioni, beneficiando dello sviluppo dell'educazione, dell'arte e della cultura e contribuendo al miglioramento della qualità di vita dei bambini e dei giovani, come delle loro famiglie e comunità, permettendo loro il progresso e la costruzione di una cultura di pace per il paese ed il mondo. Postazione: Città di Lecce Location: Palazzo dei Celestini Date: 21 ◙ 22 ◙ 23 Luglio workshop residenziale giovedi 24 Luglio: presentazione spettacolo Fragmentos: estratti di opere di repertoriovenerdì 25 Luglio: presentazione spettacolo Fuerza de Sangre: un estratto dall'ultima produzione. Antologia di creazioni coreografiche. Territorios Salento Negroamaro 2008 Rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce VIII Edizione ESTALEGAL BAND (Italia – Brasile) Concerto ◙ domenica 1° Giugno 2008 Gli Estalegal (está legal in Portoghese significa “è tutto ok!”) sono una band costituitasi a Roma nel 2005 i cui musicisti, pur provenendo da esperienze diverse e variegate ed in particolare dalla musica jazz, hanno in comune una grandissima passione per la musica brasiliana. L’intento degli Estalegal è promuovere in Italia e non solo, lo stile della musica popolare brasiliana (MPB) che la band propone miscelando ritmi ed armonie tradizionali con musiche e testi originali. La formazione è composta da un quintetto con la voce di Anna Fabrizi, le chitarre di Renato Bonanni, il pianoforte di Stefano Ferretti, il basso “brasiliano” di Geraldo Monteiro e la batteria di Mauro Salvatore, tutti musicisti che hanno maturato importanti esperienze in Italia ed all’Estero anche in campo jazzistico. Gli estalegal, che fanno parte dei network internazionali di musica e cultura latino-americana Musibrasil (www.musibrasil.net) e Sentir Latino(www.sentirlatino.it), si sono avvalsi in alcuni contesti delle prestigiose collaborazioni di Jim Porto (www.jimporto.com) e Robertinho Bastos (www.robertinhobastos.com), due importanti nomi nel panorama della musica brasiliana in Italia. Inoltre, alcuni brani della band sono stati inseriti nella programmazione della radio brasiliana di Rio de Janeiro, Radio MPB. Postazione: Comune di Borgagne Location: da definire Date: • Domenica 1° Giugno 2008 ◙ concerto ORQUESTA DE LA PAPAYA (Centro America) Concerto ◙ Sabato 26 Luglio 2008 Sin dalla sua creazione nel febbraio del 2002, l’Orchestra della Papaya è diventata il più emblematico biglietto da visita dell’America Centrale, essendo composta da musicisti provenienti da sette diversi paesi dell’America Centroamericana che sono stati in grado di unire in maniera sorprendentemente armoniosa, musicalità tradizionali e contemporanee della loro terra. Il grande successo di questo ensemble risiede tutto nella maestria in cui il violino folk di Panama, la batteria e le percussioni di Belize e Honduras, le percussioni tradizionali dell’epoca pre-colombiana del Guatemala, e le marimbas del Nicaragua, sono state messe insieme sotto la direzione del grande pianista costaricano Manuel Obregón. I musicisti della Papaya sono un riflesso autentico della convergenza etnica in questa grande area del centro America, miscellanea di antenati indigeni, africani, europei che hanno dato vita nel corso della loro convivenza, a fecondissimi mix culturali ed artistici. La Papaya Orchestra, ha conquistato sia la popolazione dell’America Centrale che il pubblico esigente del Festival Jazz di New Orleands, del Festival della Louisiana così come l’intero Forum di Barcellona ed ogni nuova produzione è stata vissuta in patria come una celebrazione, un pezzo dell’identità cultural-musicale centro Americana. Postazione: Otranto (Le) Location: Castello Aragonese – Città di Otranto Date: - Sabato 26 Luglio 2008 ◙ concerto MANUEL OBREGON (Costa Rica) Concerto ◙ domenica 27 Agosto2008 Nato a San José in Costa Rica, Manuel Obregón ha iniziato a studiare piano all'età di sette anni. Dopo essersi diplomato al Conservatorio dell'Università del Costa Rica, si sposta a Madrid e poi a Barcellona per continuare i suoi studi presso il Real Conservatorio di Musica ed ancora alla Swiss Jazz School di Berne in Svizzera. Questo straordinario pianista e compositore, è stato in grado di unire una forte formazione accademica senza mai però dimenticare le proprie tradizioni. Ha tracciato una carriera davvero straordinaria con ben 14 dischi sia in solo che con vari gruppi da egli stesso formati, includendo Afro Cosmos, Cahuita,lo Sporadic Jazz Quintet, Gospel Caribe, la Papaya Orquesta e Malpaís. La produzione video-DVD Simbiosis, prodotta in collaborazione con il regista José Cortés (2004), è diventata anche uno spettacolo live dal forte impatto visivo ed emozionale, durante il quale Obregón appare al piano completamente immerso nelle potenti immagini della foresta e della natura costaricana frutto di un lavoro di ricerca che Cortés ha svolto nell’arco di ben di 15 anni. Postazione: Vernole (Lecce) Location: Corte del Castello Acaja (Le) - Castello di Otranto – Otranto (Le) Date: Domenica 27 e Mercoledì 30 Luglio2008 presentazione concerto: Simbiosis Provincia di Lecce www.salentonegroamaro.org - www.provincia.le.it tel. 0832 683589 www.adcartdiffusion.com comunicazione e ufficio stampa: [email protected] 3382784990/3491070880