Territorios
Salento Negroamaro 2008
Rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce
VIII Edizione
progetto
a cura di Gianna Licchetta
L’ottava edizione del FestivalSalento Negroamaro, Rassegna delle Culture Migranti della Provincia di
Lecce trasforma ancora una volta la Provincia Salentina in un unico palcoscenico interculturale che
avrà un’unica ed indiscussa protagonista: l’America Latina. Un’immensa area geografica che va dal
Messico alla Terra del Fuoco, passando per le altissime vette delle Ande peruviane, ma anche per la
foresta amazzonica e le sterminate pampas argentine, un mosaico di territori, dagli stravaganti e
contrastanti paesaggi: mari turchesi e nevi incessanti, sabbie sottili e fiordi scoscesi, giungla e deserto,
aree collinari, ampi tavolati e alte mesas. Libertà e oppressione. In ogni luogo, ovunque si vada,
s’incrociano razze, culture, tradizioni, costumi, cibi, volti e mescolanze di sguardi e di genti la cui vita è
sempre scandita, ritmicamente... dal ballo ...dalla musica.
Sguardo antropologico, valore delle differenze, identità e appartenenza, dialogo e ascolto, segmenti
narrativi e poetici, rappresentazioni teatrali e coreutiche, allestimenti artistici ed esposizioni
documentaristiche, storie e testimonianze, feste, celebrazioni e rituali, musica e audiovisivo, sono i temi
privilegiati dalla rassegna.
Eventi che incroceranno tutte le forme di espressione artistica, dalle più tradizionali, come la musica
dell’Orquesta de la Papaya (25 musicisti da sette Paesi dell’America Centrale) e il folklore Boliviano,,
alle più innovative, come l’esperienza della compagnia cilena Teatrocinemae di quella messicana di
danza contemporanea Tania Perez-Salas, passando attraverso le voci di Rigoberta Menchù Tum,
Eduardo Galeano, Louis-Philippe Dalembert, Marcia Theophilo.
Nella composizione del suo programma, il Festival non ha voluto dimenticare i contrasti che questa
terra ricchissima ci porta dinanzi agli occhi e, a testimonianza di ciò, è dedicato e ha aderito con
entusiasmo al progetto “Vida sin droga”, promosso dall’Ambasciata di Colombia, con l'Alto
Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, i Patrocini del Ministero dell'Interno, degli
Affari Esteri,dell'Ambiente e dei Beni Culturali e IILA Istituto Italo-Latino Americano, che
propone una strategia internazionale a 360°, con l'intento di stimolare una riflessione consapevole sui
danni che l'uso della cocaina arreca alla Vita e alla Terra.
Sempre a questo proposito, sarà presentata in Prima Assoluta (appositamente per il Salento
Negroamaro 2008) l'ultima produzione fotografica de fotoreporter Francesco Zizola/NOOR - “La
Guerra in Corpo” (recentemente premiata con l'ambitissimo World Press Photo nella categoria People
in the News - realizzata con la collaborazione di MSF Medici Senza Frontiere a cura di Deanna
Richardson) e per la danza, il lavoro del coreografo Alvaro Restrepo e del suo tenace progetto
chiamato El Colegio del Cuerpo (Cartagena de las Indias), e l'esperienzadel Festival de Poesia di
Medellìn (Colombia) e quella della Casa de Poesia Silva (Colombia) raccontata attraverso
immagini e testimonianze.
Per una lettura più comprensibile delle proposte culturali presenti nel cartellone artistico, saranno
proposte Residenze, Master Class, , seminari, conferenze che permetteranno di osservare meglio il laoro
delle compagnie di danza e teatro/fisico. Una scelta politica culturale, fortemente voluta dalla
curatrice Gianna Licchetta, che va oltre l'estemporanea presenza degli artisti nel Salento per
un sinfolo evento.
Salento Negroamaro continua la sua collabrazione con Cinema del Reale, Big Sur, con la direzione
artistica di Paolo Pisanelli che propone una retrospettiva sul grande cineasta argentino Fernando
Birri.Inoltre, ospita anche quest’anno Solidaria Direzione Sud, la Fiera mediterranea delle economie
eque, solidali e sostenibili e BorgoinFesta, il complesso progetto di rivalorizzazione culturale e
paesaggistica giunto quest’anno alla sua quarta edizione.
Il 10 agosto nel Centro storico di Lecce, in occasione di Calici di stelle, si terrà la cerimonia di
premiazione della terza edizione del premio giornalistico “Salento Negroamaro”, promosso dalla
Provincia di Lecce in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino Puglia e con il sostegno
dell'assessorato alle risorse agroalimentari della Regione Puglia.
Salento Negroamaro rientra nell'iniziativa "Primavera nel Salento" pacchetto turistico coordinato
dall'Azienda di Promozione Turistica della provincia di Lecce in collaborazione con la partnership
istituzionale e privata, ormai consolidata, che offre agli ospiti l'opportunità di soggiornare in alberghi,
town & country house a prezzi promozionali, di fruire gratuitamente delle iniziative del programma di
"Città Aperte" e degli eventi di cinema, teatro, concerti, mostre e incontri della rassegna delle culture
migranti.
Territorios - Salento Negroamaro 2008 è diretto da Gianna Licchetta e ADCartdiffusion.com. Promosso dalla
Provincia di Lecce, con il sostegno di: IILA Istituto Italo-Latino Americano, Regione Puglia, Ministero dei Beni
Culturali e Ministero dello Sviluppo Economico, Ambasciate di Colombia, Cile, Messico, Teatro Pubblico Pugliese,
Monte dei Paschi di Siena, Gruppo Italgest; il patrocinio delle Rappresentanze diplomatiche latinoamericane in Italia;
con la collaborazione di: CCTC UNESCO, CO.PE.A.M., Azienda di promozione turistica, Cantieri Koreja, Big
Sur, Blutango, Movimento Turismo del Vino, Manifatture Knos; i Comuni di Alessano, Cannole, Cursi, Galatina,
Leverano, Melendugno, Martano, Otranto, San Cesario di Lecce, Vernole.
Arte
“Territorios”
Esposizione d'Arte Contemporanea Latinoamericana
a cura di Irma Arestizábal
Prodotta da IILA Istituto Italo Latino Americano
Inaugurazione ◙ Mercoledì 23 aprile 2008
con la partecipazione di Nabori gruppo musicale cubano
Chiusura ◙ Martedì 30 settembre 2008
Il filo conduttore di “Territorios” - Esposizione d'Arte Contemporanea Latinoamericana, già presentata presso
la 52esima edizione della Biennale d'Arte di Venezia, è l’idea del territorio, di un determinato spazio
circoscritto che ci plasma come persone e che si riflette in tutte le nostre azioni e creazioni.
Oltre al senso geografico, vengono esplorati i vari aspetti del termine, quali quelli legato al concetto di
nazione, di storia, di natura, di politica, dello spazio domestico e dell’infanzia. Gli artisti che declinano
la parola territorios sono: Narda Alvarado (Bolivia); Mónica Bengoa (Cile); Mario Opazo (Colombia);
Cinthya Soto (Costa Rica); René Francisco (Cuba); Wilfredo Prieto (Cuba); Pablo Cardoso (Ecuador);
Manuela Ribadeneira (Ecuador); María Verónica León (Ecuador); Ronald Morán (El Salvador);
Mariadolores Castellanos (Guatemala); Andre Juste e Vladimir Cybil (Haiti); Xenia Mejía (Honduras);
Ernesto Salmerón (Nicaragua); Jonathan Harker (Panama); William Paats (Paraguay); Paola Parcerisa
(Paraguay); Moico Yaker (Perù); Patricia Bueno (Perù); Jorge Pineda (Rep.Dominicana). Inoltre l’IILA,
all’interno dell’esposizione, rende omaggio al grande artista peruviano Jorge Eielson, recentemente
scomparso.
Con il contributo speciale di: Centro Cultural del BID, Washington, USA Illy caffè, Trieste, Italia Museo di Arte
Contemporanea Italiana in America, San José di Costa Rica, Centro Ricerche e Documentazione Amedeo Modigliani,
Massa Marittima, Italia
•
“Territorios” è accompagnata da un bellissimo catalogo documentativo/fotografico
multilingue, stampato in occasione dell’allestimento alla Biennale. Il catalogo Territorios sarà
utilizzato per il Salento Negroamaro integrato da un inserto che riporterà nuovi interventi ed
evidenzierà tutti credits.
Irma Arestizábal, curatrice della Mostra, è nata a Bahia Blanca (Argentina). Considerata una delle
massime esperte di arte latinoamericana, lavora come critica d'arte, curatrice indipendente,
professoressa titolare di Arte Latinoamericana Contemporanea all'Università di Buenos Aires. Ha
ricoperto la carica di Segretario Culturale dell'Istituto Italo-Latino Americano (IILA) di Roma, per
il quale continua a curare il Padiglione Latinoamericano della Biennale di Venezia.
Postazione: Otranto (Le)
Location:
-
Castello Aragonese
Territorios
Salento Negroamaro 2008
Rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce
VIII Edizione
INCONTRI
Giovedì 1 Maggio - dalle 18.30
Palazzo Ducale - San Cesario di Lecce - Ingresso gratuito
RIGOBERTA MENCHÙ TUM
Il premio Nobel per la pace inaugura la sezione incontri della rassegna delle culture migranti
Giovedì 1 maggio dalle 18.30 nell'atrio del Palazzo Ducale di San Cesario di Lecce il premio
Nobel per la pace Rigoberta Menchù Tum inaugura la sezione incontri di Territorios Salento Negroamaro 2008.
PROGRAMMA:
Ore 12.30 - Comune di Martano (Lecce): partecipazione di Rigoberta Menchù alla Festa Popolare del
1° Maggio Curumuni finalizzato alla raccolta fondi a favore della Fondazione Rigoberta Menchù.
Ore 18.00 :Comune di San Cesario di Lecce: Rigoberta Menchù presiederà ad una
Conferenza stampa dedicato al tema: "Diritto del lavoro e Diritto della pace" con riferimento
all'esperienza dell'America Latina.
Ore 20.00 Castello di Acaya (Lecce): Partecipazione di Rigoberta Menchù alla serata in occasione della
presentazione Ufficiale del Forum Mediterraneo della Pace. Saranno presenti Paolo Perrone - Sindaco
di Lecce, Giovanni Pellegrino - Presidente della Provincia di Lecce, Nichi Vendola – Presidente della
Regione Puglia e diversi rappresentanti dell'UNESCO tra cui l'Ambasciatore Omar Massalha, il
Segretario CCT dell'UNESCO Giulio Cesare Giordano e il Direttore dell'Accademia d'Egitto a Roma.
Nata nel villaggio San Miguel de Uspantàn, del Dipartimento del Quiché (parte nord-occidentale
del Guatemala ) il 9 gennaio del 1959, Rigoberta Menchù fin da piccola lavora nei campi dei
latifondi, crescendo tra discriminazione, sfruttamento, repressioni, ignoranza e desiderio di riscatto
contro gli abusi dei militari ai danni dei campesinos ed ogni forma di dominio straniero. A soli 20
anni è già nell'organizzazione sindacale del CUC (Comitato di Unità Contadina) e comprende
subito che la liberazione non può avvenire se non attraverso l'apprendimento della lingua, la non
violenza, l'istruzione. Per questo suo volere di giustizia sociale, il vescovo primate del Guatemala,
Juan Gerardi, quando, nell'aprile del '98 tre giorni prima di essere assassinato, consegnò il rapporto
della Chiesa cattolica sul genocidio in Guatemala, scelse la Menchù come una delle rappresentanti
delle famiglie-simbolo di questa tragedia. Rigoberta Menchù, fuggita non ancora ventenne dal suo
Paese, incominciò a lavorare subito per la pacificazione con i Cuc. Nel 1983, invitata in Europa da
organizzazioni umanitarie per testimoniare la sua vicenda, raccontò ad Elisabeth Burgos non solo la
drammatica esperienza personale vissuta , ma anche i segreti maya che avevano permesso al suo
popolo di sopravvivere a cinquecento anni di conquista. Dal 1986 diventa membro del Consiglio
dell'ONU per i diritti degli indios e nel 1992, 500 anni dopo la scoperta dell'America, a Stoccolma
le viene assegnato il premio Nobel per la pace, in riconoscimento della sua attività e del messaggio
civile e di giustizia sociale che rappresenta. Attualmente ricopre il ruolo di ambasciatrice di Buona
Volontà per la Cultura della Pace presso l'UNESCO, ed la sua è una delle più coraggiose voci di
donna che si alza, anche in campo internazionale, contro l'emarginazione e l'ingiustizia sociale, poli
tica, culturale delle minoranze etniche. Anche grazie alla sua opera, e a quella di quanti l'hanno
sostenuta, il Guatemala è il primo vero esempio di pacificazione, dimostrando che la resistenza
sviluppata con un paziente lavoro di formazione delle coscienze è superiore alla mera lotta armata.
Salento Negroamaro 2008
Rassegna delle culture migranti – VIII edizione
INAUGURAZIONE SABATO 17 MAGGIO 2008 - ALESSANO (lECCE)
ORE 19,30 - INGRESSO GRATUITO
PALAZZO LEGARI – CASA DE LAS PALABRAS
PAESAGGI MONOGRAFICO-LETTERARI
A cura di Gianna Licchetta
in collaborazione con Barbara Baldaccini e Oscar Minutillo
produzione ADC artdiffusion.com
(artistic projects development)
in collaborazione con il Comune di Alessano (Lecce)
Palazzo Legari, splendido palazzo rinascimentale che si trova nel centro storico di Alessano
(Lecce), in occasione di questa VIII Edizione della Rassegna Salento Negroamaro, prende il
nome di
Casa de las palabras prezioso contenitore nel quale verranno ospitati tutti gli appuntamenti,
dibattiti, interviste, recitals poetico-letterari, previsti dalla sezione incontri. Un contesto
raffinato e curato ad hoc che sarà anche dimora, all'interno delle sue splendide sale espositive,
degli allestimenti monografico-letterari dedicati a tre vere e proprie icone della letteratura
latinoamericana, divenuti indiscutibilmente patrimonio della cultura universale.
La sezione incontri ha l'obiettivo di far conoscere alcuni dei più grandi autori della letteratura
latinoamericana, e di testimoniare inoltre l'importanza della poesia e della narrativa in culture
diverse dalle nostre, culture più aperte alla comunicazione interpersonale e all'idea che la
letteratura e l'arte possano contribuire a cambiare la vita umana. A cura di Carlo Bordini e
Andrea di Consoli in collaborazione con Guadalupe Grande.
Programma Casa de las Palabras
Sabato 17 Maggio ore 19, 30 (allestite sino al 10 settembre )
Inugurazione n. 3 mostre
(1)“La Patagonia di Bruce Chatwin”
a cura di Istituto Italo-Latino Americano
allestimento a cura di ADC artdiffusion.com
Scatti fotografici di Chatwin che documentano il suo viaggio nella terra eccentrica per eccellenza - perfetto ricettacolo per
l’allucinazione, la solitudine, l’esilio dal quale sarebbe nato il libro “In Patagonia” considerato il libro simbolo di tutti i
viaggi.Le oltre quaranta fotografie in bianco e nero che rappresentano l’allestimento, sono una preziosa testimonianza di
questa regione così affascinante, evocatrice di meravigliose avventure che da sempre fanno parte del nostro immaginario
collettivo.
Bruce Chatwin (1940 -1989) dopo aver abbandonato una promettente carriera di gallerista da Sotheby’s
a Londra, iniziò quella dello scrittore di viaggi con interessi antropologici, manifestando una irresistibile
attrazione verso il nuovo e lo sconfinato. Nel 1974 cominciò il viaggio in Patagonia raccontato nel libro
sempre attuale che è stato giudicato “il più originale libro di viaggi di questi ultimi tempi”.
Come scriveva Stefano Malatesta “ Buce Chatwin …ha ammirato i ghiacciai scintillanti le foreste pietrificate i
torrenti tumultuosi la terribilità dei luoghi circondati dal mare più burrascoso del pianeta” e ce li propone questi luoghi
popolati da una pittoresca ed eterogenea umanità dove si incontrano “uno dopo l’altro peones e proprietari allevatori
scozzesi e gallesi e gauchos argentini lavoratori dell’isola Chiloé piloti d’aereo lituani e preti antropologi marinai e
cacciatori”.
(2)“J. L. Borges attraverso le immagini”
a cura di Istituto Italo-Latino Americano
allestimento a cura di ADC artdiffusion.com
Circa 100 fotogrammi, un collage illuminante sulla vita del massimo scrittore argentino.
Un viaggio verso l’uomo Borges e il suo tempo, i suoi affetti, i suoi ricordi: Borges in braccio ai genitori, Borges fanciullo,
Borges giovane, Borges che riceve la laurea honoris causa di Harvard, Borges in ginocchio sulle rive del Mar Morto, la
mesta solitudine di Borges durante i funerali della madre, un poema autografo, frasi estrapolate dai suoi reportages.
Una sequenza visiva quindi, che abbraccia l’arco di tempo della vita dello scrittore attraverso immagini che scandiscono i
momenti più significativi della sua esistenza e del contesto culturale in cui è vissuto.
Tra
i massimi geni letterari del Novecento, l'argentino Jorge Luis Borges nacque nel 1899 a Buenos
Aires. Dopo aver passato un lungo periodo in Europa durante l'infanzia,frequenta gli studi a Ginevra e
in Spagna, dove viene a contatto con l'avanguardia letteraria e scrive le prime poesie.Tornato in
Argentina, inizia a collaborare con riviste legate sempre agli ambienti dell’avanguardia. Affetto da una
grave forma di miopia e non ancora ripresosi dalla recente scomparsa del padre, verso la fine del 1938
lo scrittore scivola su una scala male illuminata riportando una grave ferita alla testa. La lunga e penosa
convalescenza va di pari passo con una crisi depressiva nel corso della quale Borges si convince di non
essere più in grado di scrivere. Niente di più falso. La fine del difficile periodo restituisce ai lettori un
Borges in splendida forma. Nel 1944 esce Finzioni, nel ’45 L’aleph, e il mondo riconosce in questo
argentino dallo stile britannico, questo distinto signore accompagnato dall’immancabile bastone, un
grandissimo della letteratura. I suoi enigmi metafisici, le sottili divagazioni sul destino, sul sogno, sul
mistero della creazione, i suoi paradossali e affascinanti giochi di specchi influenzeranno la letteratura
dei decenni successivi oltre che, come confesserà García Márquez, «far superare all’America Latina il
secolare complesso di inferiorità nei confronti della cultura europea».
(3)“Pablo Neruda, passi in Italia”
a cura di Patricia Rivadeneira e Federica La Paglia
con il sostegno ambasciata del Cile
La mostra Pablo Neruda, passi in Italia, frutto di lunghi mesi di ricerche, è nata nel corso dell'anno
dedicato alle celebrazioni per il Centenario nerudiano nel 2004 ed ha già ricevuto un largo consenso di
stampa e pubblico.
In Italia la figura di Pablo Neruda è sempre stata amata, sia per la forza e la profondità dei suoi versi, sia
per il suo fondamentale legame col Paese dove giunse esule nei primi anni Cinquanta.
E proprio la storia di questo legame è la ragion d'essere della mostra cresciuta grazie anche alle
testimonianze dei suoi molti amici italiani.
Pablo Neruda, passi in Italia raccoglie un insieme di fotografie sulla vita di Neruda, dalla nascita fino ai
suoi ultimi giorni, dedicando una particolare sezione al suo soggiorno caprese. Lo scopo è raccontare la
storia del grande poeta seguendo le sue orme, in un percorso che unisca vita privata ed artistica.
Poemi, immagini e aneddoti curiosi dipingono il ritratto del cantore dell'amore e dell'uomo politico,
dell'amante delle donne e del cileno sofferente per la propria terra lontana, dell'amico e compagno di
partito di Guttuso e Trombadori, del poeta, apparentemente severo nella postura, che nascondeva un
animo battagliero ma anche estremamente delicato.
Segue stesso giorno – Inaugurazione Casa de las Palabras
sabato 17 maggio ore 20,45:
Recital Un caffè non è mai lontano
declamazione futurista di e con Antonio Petrocelli
Antonio Petrocelli è un attore fiorentino di origini lucane, con alle spalle una consolidata carriera
cinematografica che lo ha visto ricoprire ruoli importanti in più di 50 film diretti dai principali registi
italiani quali Nanni Moretti, Gabriele Salvatores, Marco Bellocchio, Liliana Cavani ed Enzo
Monteleone.
Petrocelli non è solo un abile attore ma è anche un ottimo autore. Dopo il successo del suo primo
romanzo autobiografico “Volantini, ora tocca a me partire” infatti, ha nel cassetto un nuovo romanzo che
indaga la condizione dell’attore e che dichiara apertamente il suo amore incondizionato per il cinema e
per tutto ciò che esso rappresenta.
Insomma, Antonio Petrocelli ci sa fare. Come attore, come autore, come performer futurista durante i suoi
recitals, come artista sincero, che sa trasmettere il senso del bello.
Nell’ambito della Rassegna Salento Negroamaro, presenta uno spettacolo su testi di poeti
surrealisti spagnoli tradotti da Vittorio Bodini, il grande e mai dimenticato autore salentino,
una prova d'attore che richiede grande virtuosismo ma che “non te lo fa pesare, mentre ti
stupisce e ti conquista per la varietà, la genialità, il perfetto dosaggio di eros e ironia.”
segue stesso giorno:
Sabato 17 Maggio, ore 22,00
Alessano
Musica Orquestra Tipica El Afronte
(per la prima volta in Italia)
Guppo musicale di Buenos Aires coomposto da dieci giovani musicista e una coppia di
danzatori di tango. Nel dicenmbre del 2004 a Buenos Aires il violinista Gabriel Atum si riunì
con dieci artisti tra musicisti e cantanti, con il fine di formare un'orchestra tipica di tango.
In due mesi, formatosi il gruppo, già contava 16 pezzi di tango classici in repertorio, seguendo
lo stile proprio dell'Orchestra Tipica di Osvaldo Pugliese.
Ad oggi, la formazione è composta da quattro fuelles (bandoneones), tre violini, un cello, un
piano, un contrabbasso e un cantante.
Nel giugno del 2005 El Afronte ha partecipato attivamente alla creazione della Union de
Orquestats tipicas e al Ciclo “Tango de Aca” , festival organizzato dal governo dela Città
Autonoma di Buenos Aires, de è stata organizzata dall'organizzazione pubblica di “interesse
culturale”.
L'attività del gruppo prosegue anche nelle milongue e nei clubs di tango.
CASA DE LAS PALABRAS
Intervento ◙ Martedì 20 Maggio 2008
ore 21,00 – ingresso libero
EDUARDO GALEANO
(Uruguay)
Senza dubbio uno dei più acclamati scrittori latinoamericani, tradotto in più di 20 lingue, Galeano si
distingue per uno stile unico che mescola storia, realtà, finzione, giornalismo e analisi politica.
Nato in Uruguay nel 1940, ha lavorato dapprima come giornalista diventando il capo-redattore di
“Marcha”, un settimanale che ha visto la collaborazione di personaggi come Mario Vargas Llosa e Mario
Benedetti. Dopo essere stato costretto all’esilio in seguito al golpe militare del 1973, che riportò la
dittatura militare in Uruguay, si sposta in Argentina dove fonda la rivista culturale “Crisis” e pubblica
libri di politica e cultura.
Il riconoscimento da parte del grande pubblico, gli arriva con la pubblicazione del suo capolavoro, “Le
vene aperte dell’America Latina”,indiscussamente la sua opera più nota e il primo dei suoi libri ad essere
tradotto in inglese. Costatogli quattro anni di faticosa gestazione, ma «scritto in soli tre mesi», è una
poderosa accusa dello sfruttamento dell’America Latina da parte di poteri stranieri a partire dal XV
secolo ai giorni, che Galeano descrive con passione ed idealismo e il rigore dei documenti.
Con l’arrivo della dittatura di Videla anche in Argentina, viene aggiunto alle liste nere del regime e
costretto a trasferirsi in Spagna dove incomincia a lavorare all’altro suo capolavoro, “La Memoria del
fuoco”, una storia dell’America del Nord e del Sud, dai miti pre-colombiani e fino al 1980, in cui i
personaggi sono figure storiche reali, generali, artisti, rivoluzionari, operai, conquistatori e conquistati,
premiato nel 1998 con l’American Book Award.
Ronald Wright ha scritto sul Times Literary Supplement: "I grandi scrittori... dissolvono i vecchi generi per fondarne
di nuovi. Questa trilogia, di uno degli scrittori più coraggiosi e raffinati dell'America Latina, è di difficile classificazione".
Galeano è anche un appassionato tifoso di calcio: "Splendori e miserie del gioco del calcio" (1997) è un'analisi
della storia di questo sport. Galeano lo paragona a una recita teatrale e a una guerra; critica il patto
scellerato con le multinazionali e attacca gli intellettuali di sinistra che rifiutano, per ragioni ideologiche,
il gioco e il suo fascino nei confronti delle masse.
CASA DE LAS PALABRAS
Intervento ◙ mercoledì 21 Maggio 2008
ore 21,00 Ingresso libero
LUCA MASTRANTONIO E ROSSANA MIRANDA
presentazione del libro “Hugo Chavez – Il caudillo Pop”
Marsilio editori
Nell’ambito del Festival Salento Negroamaro, presenterà il libro “ Hugo Chavez Scrive nella prefazione Gian Antonio Stella:“Strepitoso. Aiuta a capire meglio, senza paraocchi ideologici, lo strano
impasto di cui è composto l'uomo. Attraverso Chávez possiamo comprendere anche noi stessi. La nostra sinistra. La
nostra destra”
CASA DE LAS PALABRAS
Intervento ◙ sabato 24 maggio Maggio 2008
ore 21,00 Ingresso libero
LOUIS-PHILIPPE DALEMBERT
(Haiti)
Nato a a Port-au-Prince (Haïti), è un grande viaggiatore, ha vissuto e visitato tantissimi posti del
mondo.Quest’uomo-tartaruga, questo vagabondo, come lui stesso si definisce, si diploma alla Scuola
Superiore di Port au Prince e prosegue poi i suoi studi universitari a Parigi presso l’università della
Sorbona, esercitando anche la carriera di giornalista. Soggiorna una prima volta a Roma nel 1994/95 e
dopo un breve ritorno in terra natìa, durante il quale copre la carica di Ministro della Cultura, realizza
un viaggio di diversi mesi nelle sperdute terre andine. Grazie ad una borsa di residenza, si sposta poi per
un lungo periodo a Gerusalemme, visitando Israele, la Palestina, l’Egitto, la Giordania, una parte del
mondo che influenza molto la sua poesia.
Dalembert elabora, sia in prosa che in poesia, un’opera fortemente marcata dalle tematiche del
vagabondaggio, concetto che lui stesso preferisce a quello dell’erranza, e dell’infanzia.
Le due tematiche sembrano essere legate nello spirito dell’autore in quanto passa dall’infanzia all’età
adulta allo stesso modo in cui emigra da un paese all’altro.
Una terza tematica fondante è quella biblica, traccia di un’educazione famigliare molto religiosa sotto il
segno del sabbah.Ritornato ancora una volta a Roma, dove gli viene assegnata la carica di Vicesegretario
alla Cultura presso l'Istituto Italo Latino Americano, continua senza posa a lavorare tra Haiti, Parigi e
Roma, entrando a far parte di quel gruppo di scrittori haitiani detti "dell’esterno", poichè vivono e
pubblicano le loro opere fuori dal loro paese. Le sue prime poesie sono state raccolte nel volume
Evangile pour les miens (Port-au-Prince, 1982). Ha pubblicato in riviste di molti paesi europei ed
americani. Dal 1990 pubblica anche racconti, uno dei quali, Caraiblues, ha vinto nel 1991 il concorso di
Radio France Internationale.
La matita del buon Dio non ha la gomma (Edizioni Lavoro, 1997) è il suo primo romanzo.
CASA DE LAS PALABRAS
Intervento ◙ sabato 31 Maggio 2008
ore 21,00 Ingresso libero
RECITAL - AMAZZONIA MADRE D'ACQUA
di e con
MARCIA THEOPHILO (Brasile)
Accompagnato da musica dal vivo e videoproiezione
Poeta e antropologa, nata a Fortaleza, vive fra il Brasile e l'Italia.
In un'intervista dice: "Nel mio lavoro ho cercato di fare una fusione tra memoria emotiva e memoria culturale, tra
poesia e documentazione, tra mondo arcaico e mondo contemporaneo, creando un tutt'uno in cui tutte queste materie si
compenetrano. Penso però, che senza la poesia non si può arrivare all'anima della foresta. L'antropologia è una disciplina
che ha finito con il privilegiare gli oggetti e la cultura materiale. Io ho privilegiato il soggetto più leggero, l'anima, la
poesia." Tutta la sua opera si ispira alla foresta amazzonica, ai suoi popoli, ai suoi miti, alberi e animali.
La sua infanzia è stata influenzata dalla nonna paterna - che viveva in Acre, Amazzonia - che è stata la
prima persona che le ha raccontato dei miti della foresta , delle grandi visioni del fiume, delle voci del
vento, delle metamorfosi della luna, mettendola in sintonia con la polifonia delle voci della natura.
Esiliata dal suo paese nel 1972, si trasferisce in Europa dove intesse una rete di conoscenze con le
figure più eminenti della poesia internazionale e, stabilitasi in seguito a Roma, si attiva per favorire
l'interscambio culturale tra il suo paese e l'Italia organizzando incontri, meeting internazionali e
partecipando a recitals poetici.
Le sue composizioni sono andate ad impreziosire diverse antologie e Marcia, che ha sempre partecipato
attivamente alla vita letteraria italiana, ha sempre aderito a molti eventi importanti organizzati in questo
ambito quali la “Settimana dei diritti umani” , la “Manifestazione internazionale della giornata mondiale
del libro” dell'U.N.E.S.C.O, la “Carovana dei poeti per la pace” e la recente “Fiumara d'arte”.
Màrcia Théophilo, che fa parte della lista di candidatura al premio Nobel, ed ha ricevuto nel 2005 il
“Premio Unione Letterati Italiani” per il suo magnifico libro “Amazzonia, respiro del mondo”.
Attualmente, lavora anche come giornalista e criritico d’arte a San Paolo.
CASA DE LAS PALABRAS
Intervento ◙ giovedì 5 e venerdì 6 Giugno 2008
ore 21,00 Ingresso libero
PEDRO GOMEZ
direttore
CASA DE POESIA SILVA
(Colombia)
Casa Silva è il tempio per eccellenza della poesia latino americana e il luogo fondamentale di
accentramento artistico e di conservazione e diffusione della cultura poetica.
Ogni anno Casa Silva organizza il Festival di poesia de Bogotà, caratterizzato dall’apertura a tutte le
tendenze, in cui si intende dare spazio a tutti, senza distinzioni di impostazione e senza soggiacere a
nessuna influenza che spesso si crea in alcuni ambienti culturali. Proprio per questa impostazione
aperta, propone, per ogni sua edizione, un omaggio ad un poeta colombiano, pubblicando un’antologia
dei suoi versi che viene presentata in occasione del Festival.
Si può dire che tutta la poesia colombiana sia presente in queste antologie.
Casa Silva è una fondazione il cui obiettivo è di stimolare e rendere accessibile allo studio, alla
conoscenza, la poesia di tutti i tempi e di tutte le aree geografiche. Tutti i servizi, come la vastissima
biblioteca, i seminari, sono usufruibili gratuitamente. La sua offerta culturale è indirizzata soprattutto
alla popolazione di basso reddito, per la quale Casa Silva è diventata un riferimento fondamentale per lo
studio, l’insegnamento e per i continui eventi organizzati al suo interno.
Numerosi sono i seminari diretti da poeti e rivolti a platee diversi, docenti di letteratura, studenti,
bambini il cui scopo consiste nell’orientare i partecipanti alle letture e fornire loro la conoscenza
basilare della storia e della scrittura poetica.
Gli incontri sono accompagnati da documentazione audiovisiva.
CASA DE LAS PALABRAS
Intervento ◙ domenica 8 Giugno 2008
ore 21,00 Ingresso libero
FERNANDO RENDON
(Colombia)
Dal 1991, più di 800 poeti di 142 Paesi da tutto il mondo hanno partecipato al Festival de
Medellin, riconosciuto per la sua importanza nella società contemporanea internazionale.
Lo scorso anno è stato assegnato all’Evento il Premio Nobel Alternativo per la Pace, con la seguente
motivazione: “per aver mostrato come la creatività, la bellezza, la libera espressione e il senso della comunità possono
fiorire insieme e sconfiggere anche la paura e la violenza più radicate”
Il Festival di Medellìn insieme al movimento culturale a favore della pace in Colombia, vogliono
contribuire alla costruzione della pace attraverso la poesia, espressione immemorabile del profondo
desiderio di un’umanità fraterna e solidale, rinata dalle ceneri della meschinità e dell’egoismo, che nei
secoli hanno deteriorato la storia umana.
La scorsa 17°edizione, ha presentato circa 70 opere letterarie di poeti presenti alla manifestazione, ed è
stata definita dalla stampa internazionale come il festival più partecipato nella storia della poesia.
In questi quasi vent’anni di storia, due dei principali obiettivi del Festival sono:
•
accrescere la resistenza poetica e spirituale del popolo colombiano, che lotta per la vita e per il
sogno di un Paese nuovo, attraverso il dialogo tra poeti e tradizioni poetiche per contribuire
all’intreccio dei progetti di poesia in tutti i continenti (festival, pubblicazioni periodiche, scuole
di poesie), e lo scambio di esperienze, opinioni e proposte;
•
mantenere un elevato livello di coscienza sociale ed estetica, oltre che di solidarietà di fronte ai
problemi strutturali del nostro Paese;
•
rinnovare i processi di integrazione e scambio simbolico per comprendere l’importanza
di ascoltarsi, della pluralità e della diversità del pensiero umano e per creare
un’attitudine partecipativa del popolo nella cultura e nel processo di consolidazione
della democrazia colombiana.
L'incontro sarà accompagnato da documentazione audiovisiva.
CASA DE LAS PALABRAS
Intervento ◙ domenica 15 giugno 2008
ore 21,00 Ingresso libero
Dio non ama i bambini
Recital dall'ultimo libro omonimo
di e con
LAURA PARIANI
(Italia –Argentina)
accompagnato da musica dal vivo
Intervento ◙ domenica 15 Giugno 2008
La scrittrice Laura Pariani, da ritenersi una delle protagoniste più significative della nostra
narrativa italiana, ha dimostrato di possedere una rara sapienza di scrittura ed una grande
capacità di orchestrare storie attraverso avvedute strategie linguistiche.
Il suo esordio narrativo avviene nel 1993 con la raccolta di racconti , con cui si aggiudica il Premio
Grinzane Cavour. I suoi libri successivi ottengono un unanime consenso di critica ed importanti
riconoscimenti, tra cui il Premio Selezione Campiello per
Laura Pariani nelle sue opere si è spesso rivolta ai mondi sconfinati dell'America Latina, che scopre per
la prima volta a 15 anni, in un viaggio folgorante attraverso l'Argentina e la Patagonia, alla ricerca di un
nonno che vi si era trasferito anni addietro.
Dal quel momento i ritorni si sono accumulati diventando una fonte inesauribile di scoperte di
sé e della vita. Nel libro di recente pubblicazione “Patagonia Blues”, il paesaggio del Fin del
Mundo è segnato dalle ferite indimenticabili dello sterminio indio, in quanto per Pariani
leggere e scrivere vuol dire prendersi carico di altre vite, lontane o vicine non importa, e
portarle alla luce, restituendo soprattutto dignità, valore a quelle segnate, oltraggiate
dall’arroganza dei più forti
Salento Negroamaro 2008
Arte
“La Guerra in Corpo”
di Francesco Zizola/NOOR
In collaborazione con MSF – Medici Senza Frontiere
a cura di Deanna Richardson
Esposizione fotografica che ha ricevuto
il II° Premio World Press Photo 2008
categoria “People in the News”
Prima Mondiale
Inaugurazione ◙ 15 giugno 2008
Chiusura ◙ 18 Agosto 2008
La “Guerra in Corpo”, è l'ultima produzione fotografica di Francesco Zizola – fotoreporter italiano che è
stata recentemente premiata il II°Premio dell’ambitissimo World Press Photo nella categoria “People in the
News”:
La mostra si compone di scatti fotografici che ritraggono il terribile ed attualissimo tema della violenza
sulle donne in Colombia:“Nel mondo ogni 8 minuti viene uccisa una donna. La Colombia è il secondo paese per
violenza sessuale ed è il terzo paese al mondo per numero di sfollati. Gli stupri e gli altri crimini sessuali, come le
mutilazioni genitali, vengono commessi di frequente dalle forze di sicurezza e dai paramilitari nel contesto della tattica del
terrore contro le comunità accusate di collaborare con la guerriglia. Particolarmente a rischio sono le donne di origine
africana, le indigene, le contadine, le abitanti delle bindonville.”
Unico fotografo italiano ad aver mai vinto il World Press Photo (l'Oscar della Fotografia), Francesco
Zizola è uno dei più affermati fotoreporter internazionali. Nato a Roma nel 1962, inizia a fotografare a
19 anni indirizzandosi quasi subito sul reportage come attività principale e collaborando con quotidiani
e settimanali italiani e stranieri tra cui L'Europeo, Epoca, Newsweek, Stern, The European. Segue
l'attualità internazionale con reportages dall'Albania, dalla Corea del Nord, dalla Romania, dalla
Germania, dal Kenia, da Israele, dalla Russia e dalla Yugoslavia. Nel 1992 inizia a lavorare al suo
progetto Eredi del Duemila, sulla condizione dell'infanzia nel mondo, progetto realizzato con il
contributo del Comitato Italiano dell'UNICEF che si propone di documentare, nei modi propri
dell'inchiesta fotografica, la situazione dell'infanzia nella società mondiale alle soglie del terzo millennio.
Nell'ambito di Eredi del Duemila, ha a tutt'oggi realizzato diversi reportage su alcune realtà molto
problematiche del nostro pianeta: Brasile, Sierra Leone, Angola, Bangladesh , Thailandia, Giappone,
Stati Uniti.
Nel 1994 pubblica il libro fotografico “Ruas” sulla vita dei bambini di strada in Brasile, che vince il
premio MIFAV, attribuito dall'Università degli Studi di Roma, come miglior pubblicazione fotografica
del 1994, il primo premio del World Press Photo nella sezione "People in the news" ed infine il "Visa d'Or " al
Festival Internazionale di Fotogiornalismo Visa pour l'Image di Perpignan. Nel 1996, una grande
selezione di Eredi del Duemila viene esposta con grande rilievo all'interno della mostra celebrativa sui 50
anni dell'Unicef presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e all'Arengario di Palazzo Reale a Milano.
La sua immagine della bambina angolana che stringe nelle braccia una bambola, è dichiarata Foto
dell'Anno per il World Press Photo1997. Il suo reportage su "Angola - Il Dramma delle mine" vince il primo
nella categoria "People in the News" sempre del World Press Photo 1997. Nel 1998 infine si aggiudica,
sempre al World Press Photo, il primo premio, foto singola, nella categoria "General News" con
un'immagine sul Kurdistan iracheno e il secondo premio nella stessa categoria con il reportage
completo. Nel 1998 gli viene assegnato il prestigioso "Picture of the Year" con un'immagine dal reportage
sul Kurdistan Irakeno pubblicata su "Life". E nel 1998 sempre il "Picture of the Year" assegna il premio al
suo reportage sulla Cina pubblicato da US News & World Report. Una prima parte del suo lavoro sui
bambini viene pubblicato nella prestigiosa collana “Photopoche”, in francese (Nathan, 2000) e in
italiano (Contrasto, 2000) con il titolo Stati d'Infanzia.
Posizione: Città di Lecce
Location:
Museo Provinciale Sigismondo Castromediano
Salento Negroamaro 2008
Rassegna delle culture migranti – VIII edizione
PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA
Territorios – Salento Negroamaro 2008
presentano
Escen@cion
Teatral
con il sostegno
IILA Istituto Italo-Latino Americano - LDA - Gobierno del Chile
in collaborazione con
ADC artdiffusion.com – Udp (Universidad Diego Portales)
CromaZoo - NO DEFINITIVO Universidad Mayor a Santiago del Cile
In America Latina costante è l' attività culturale e nello specifico il teatro, negli anni, ha prodotto forti
proposte creative, potendo vantare una forte vitalità. In qualsiasi momento dell’anno è possibile
assistere a spettacoli e/o partecipare a stage, residenze, laboratori.
Se i grandi maestri della drammaturgia e della regia latino-americana sono conosciuti ed apprezzati nel
resto d'Europa, grazie, appunto, alla partecipazione a manifestazioni, festivals e rassegne, in Italia ci
sono state pochissime occasioni per conoscere il linguaggio teatrale di questo continente. Poco noto è il
lavoro portato avanti con coraggio ed ostinazione dagli artisi latinoamericani sul loro territorio, che
assume ancora più valore se si riflette attentamente sulla difficoltà allo svolgimento delle attività
artistico-culturali, causato dall'interferimento delle problematiche sociali e dei forti contrasti interni che
da sempre affliggono l'America Latina.
Alla luce di queste considerazioni, nell’ambito della Rassegna “Territorios” Salento Negroamaro 2008,
verranno proposte una serie di attività, spettacoli, laboratori, residenze di artisti provenienti dal teatro
fisco-coreutico contemporaneo latino americano, presentate da compagnie già ampiamente riconosciute
a livello internazionale e per la prima volta portate in Italia in occasione della rassegna. Nell’ottica di
riuscire a creare una quanto più proficua integrazione delle loro attività e metodologie pedagogiche sul
territorio e allo scopo di istaurare rapporti e scambi artistici - che non si esauriscano con l’occasione
contingente, ma che possano diventare un serbatoio culturale da proporre con continuità in area
salentina - verrà dato ampio spazio alla formazione laboratoriale e a conferenze esplicative dei processi
creativi.
PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA
presentano
IN PRIMA ASSOLUTA
29 maggio 2008 - 30 maggio 2008
LA DESGRACIA AJENA (Cile)
"PROYECTO MONOLOGS"
laboratorio global de monólogos y videos
di Pedro Sepúlveda Cruz Coke
in co-produzione con
IILA Istituto Italo-Latino Americano - LDA - Gobierno del Chile
partners
ADC artdiffusion.com – Udp (Universidad Diego Portales)
CromaZoo - NO DEFINITIVO 29 maggio 2008 - ore 21,00 p.zza San Luigi (ingresso gratutito)
30 maggio 2008 - ore 21,00 p.zza Galluccio (ingresso gratuito)
durata 2 h 30 min.
CITTA' DI GALATINA
www.adcartdiffusion.com
Il progetto MONOLOGS (www.proyectomonologs.com) propone una delle messe in scena
multimediali più interessanti degli ultimi anni in Cile, sviluppata con grande maestria grazie a una serie
di monologhi e video presentati in diversi spazi pubblici della città di Galatina. I monologhi sono stati
scritti da cinque drammaturghi latinoamericani mentre i video sonostati girati da videomaker
provenienti dai cinque continenti: Allo spettacolo, in totale partecipano 45 artisti di tutto il mondo.
Il progetto MONOLOGS di Pedro Sepulveda Cruz Cokeè un intervento nello spazio urbano, un
dispositivo nel quale le opere teatrali (monologhi) e audiovisivi (video) vengono installate in spazi
pubblici, chiusi o aperti, che rappresentano punti nevralgici della città (piazze, parchi, biblioteche,
stazioni della metropolitana o del treno, strade, etc.)
L' intervento totalmente gratuito è pensato come un “regalo” alla città, nato dalla constatazione di un
gruppo di artisti della mancanza di spazio nei luoghi ufficialmente deputati all’espressione artistica, sia
individuale che di gruppo. Questa percezione si è trasformata in una proposta di intervento urbano,
che si concretizza con un dispositivo scenico che accoglie un incontro fra gli attori e la gente che
abitualmente popola gli spazi pubblici. Per questo il Gruppo Monologs ha creato un tracciato che
riunisce artisti di ogni genere, che trattano diverse tematiche, e che stabilisce un contatto invitando le
persone ad assumere attivamente il loro ruolo di passanti.
La molteplicità di fonti di alimentazione è alla base del progetto che così crea una diversità di linguaggi
che genera un dialogo trasversale fra gli artisti, il pubblico e la città.
La principale missione del Gruppo Monologos, dunque è la creazione di una rete di relazioni
composta dai seguenti agenti:
• Artisti (rete globale di videomaker, registi teatrali e gruppo Monologs)
• Spazio
• Pubblico
LA CITTÀ
MONOLOGS/ Galatina - Sarà allestito in otto giorni,. La compagnia, attualmente sul territorio si
muove nei spazi pubblici della città, consegnando ad ogni luogo una programmazione unica sviluppata
secondo una linea curatoriale determinata dai dieci allestimenti. Dall’incontro di similitudini e differenze
dei temi si apre la possibilità del dialogo fra diverse visioni della cultura latinoamericana.
VIDEO
Il video svolge la funzione di trasmettitore o satellite di immagini, le quali appaiono alternandosi con
l’esecuzione dei monologhi. La sua presenza è, allo stesso tempo, complemento e contrasto dei testi, da
una parte come interferenza visiva, zapping di strada e, dall’altra, come lo spazio di esposizione ed
incontro di artisti di diversa provenienza.
FONTI DI PROGRAMMAZIONE VIDEO
L'invito a partecipare al progetto è stato rivolto a videomaker con un percorso già avviato e ad artisti
emergenti, da tutte le parti del mondo.
La convocazione internazionale è avvenuta tramite un appello a differenti centri di creazione, ricerca e
diffusione artistica.
MONOLOGHI
Il teatro è uno degli alimentatori principali. Da questo MONOLOGS riprende la relazione di intimità
fra l’interprete ed il pubblico. Nonostante il dispositivo scenico, inteso come corpo tecnologico, abbia
carattere globale, multiculturale e multimediale, il teatro assicura in modo permanente la vicinanza ed il
contatto a livello locale, individuale, intimo.
LE FONTI DI PROGRAMMAZIONE MONOLOGHI
La programmazione di MONOLOGS consta della partecipazione di quattro paesi latinoamericani:
Argentina, Cile, Messico e dell’Italia in quanto paese ospitante. La ricerca di gruppi parte dal
presupposto di una visione del teatro il più ampia e diversa possibile. Per la compagnia è molto
importante la voce della cultura teatrale indipendente che ogni volta acquista sempre più forza e solidità
nella propria proposta. Verranno inoltre proposti nomi affermati e di fama internazionale.
Il monologo come tracciato consente di entrare in contatto con diversi generi teatrali, diversi stili di
montaggio e diverse tematiche.
PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA
in collaborazione tra
il Festival Salento Negroamaro, e il
www.napoliteatrofestival.it
La compagnia Teatro Cinema, ex Troppa, nota nel panorama europeo grazie a “Gemelos”,
l’opera rivelazione del Festival Internazionale di Avignone, arriva in Italia. La prima tappa (il 6 e 7
giugno) è al Napoli Teatro Festival Italia, a cui segue subito il Salento Negroamaro 2008
(11,12,13 giugno) a Galatina, e successivamente lo spettacolo sarà ospitato al Piccolo di
Milano – Teatro Strelher (il 23 e 24 giugno). La compagnia, presenta la nuova opera Sin Sangre
(opera basata sul testo omonimo di Alessandro Baricco), spettacolo che mostra un nuovo modo di fare
teatro, la cui sfida estetica è creare la fusione tra virtuale e materiale, usando un linguaggio
cinematografico che la rende interessante ed enormemente affascinante.
La narrazione diviene, per Juan Carlos Zagal, il simbolo di un inquietante desiderio di ricostruzione
della memoria: un vortice di passioni che si scatenano sotto forma di vendetta, amore, solitudine,
eternità, fatalità, angoscia. « – afferma Zagal – è un invito a riflettere sulla nostra terra e la nostra storia,
due valori pregni di dolore, mistero e bellezza». Un lento pomeriggio nella vecchia fattoria isolata nella
campagna di Manuel Roca, viene rotto in maniera violenta dall’irruzione di tre uomini armati. Manuel
ordina al figlio e alla piccola Nina di nascondersi mentre viene accusato dai tre banditi di aver preso
parte alle torture dei prigionieri feriti durante la guerra civile appena conclusa. La vendetta di ieri
sembra intrecciarsi con la vendetta di oggi, ma improvvisamente odio, violenza, sangue, lasciano
lentamente il passo a una sorta di miracolo purificatore nel bel mezzo dell’orrore.
Nelle mani della compagnia cilena, diviene un racconto poetico che contiene una forte struttura
cinematografica. Questa la sfida di Zagal: rendere, attraverso il teatro, la ricostruzione mentale che
elaborano i personaggi nel loro viaggio nel tempo e nello spazio. Passato e presente si fondono
attraverso l’utilizzo di linguaggi narrativi differenti rendendo impercettibile la frontiera tra teatro e
cinema. L’illusione di viaggiare nel tempo, in un andirivieni permanente, dà vita a un racconto
allucinante e vertiginoso che sfugge alle quattro pareti della sala.
ventuno anni Zagal inizia a frequentare l’Universidad Católica de Chile, in pieno periodo di dittatura
militare. Frequenta la Scuola di Teatro, dove conosce Laura Pizarro e Jaime Lorca, con cui fonda una
compagnia. Nel 1987, terminati gli studi, costituisce il gruppo “La Troppa”, uno dei più importanti
ensemble del Sud America. La poetica della compagnia è profondamente influenzata dal clima sociopolitico degli anni Ottanta: il senso di contestazione si manifesta negli spettacoli: (1987), (1988) e
(1989). Il teatro viene inteso come luogo di incontro tra la scoperta di una forma e l’esplorazione del
sentire, come spazio di tensione tra questi estremi. Dopo lo spettacolo , nel 2005 la Compagnia si
scioglie. Juan Carlos Zagal e Laura Pizarro formano il gruppo Teatro Cinema, insieme ad un ampio
collettivo di professionisti della scena. (2007), basato sull’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, in
4 mesi di rappresentazioni è stato visto da 30 mila spettatori diventando lo spettacolo teatrale più
celebrato dalla stampa e dal pubblico.
Si è presentata con grande successo in importanti festival tra cui il Festival VIA - Grand Plateau du Théâtre
du Manège, Belgio, Festival Iberoamericano di Bogotá. Inoltre, parteciperà alla programmazione del Festival di
Pina Bausch a novembre prossimo.
PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA
presentano
IN PRIMA EUROPEA
18 giugno 2008
Vicente Ruiz ed Héctor Noguera
“NIJINSKY O UNA MENTE ASESINADA”
18 giugno 2008 ore 21,30 Ingresso € 10,00
p.zza Galluccio
durata 1 h 15 min
CITTA' DI GALATINA
www.comune.galatina.le.it
www.umayor.cl
(Workshop residenziale in orario serale (da definire) 15 ◙ 16 ◙ 17 Giugno 2008)
Nijinsky o luna mente asesinada è un’opera prodotta dal talento e dall’esperienza dell’attore e regista
teatrale Héctor Noguera che interpreta il danzatore russo Vaslav Nijinsky (1890-1950) diretto
magistralmente da Vicente Ruiz. Precedentemente ci avevano già stupiti con il montaggio di The Freak
Man.
La performance è una libera interpretazione della vita di Vaslav Nijinsky, ballerino russo che
probabilmente nacque nel 1890 e che morì nel 1950 e considerato il padre della danza moderna.
L’artista emerse per il suo virtuosismo impressionante e per le sue avanguardiste creazioni, come La
consacrazione della primavera e Il pisolino di un fauno .
Amante di Diaguilev, mecenate del balletto russo, Nijinsky sviluppò una schizofrenia che lo condannò,
quando aveva poco più di 30 anni, a vivere rinchiuso in diversi ospedali psichiatrici
Indubbiamente "Nijinsky o una mente asesinada" concede la massima libertà creativa ai componenti di
quest’opera, tcercando di evocare l’ispirazione e la sfida vissuti da Nijinsky, per realizzare la sua
rivoluzionaria poetica del movimento.
Vincente Ruiz
Noto coreografo e regista teatrale, Ruiz ha introdotto e sviluppato il teatro di ricerca in Cile, realizzando
coreografie sperimentali, basate sulla tecnica di Marha Graham e su quella della danza Butoh combinate
ad una visione estremamente personale del movimento.
Vincente Ruiz realizza performance dal forte impatto pubblico incentrate sul tema dei diritti umani, la
libertà di espressione, l’abolizione della censura, che sono diventati oggetto di studio e riferimento per
la storia della danza, del teatro e della performance in Cile.
Ruiz, che dirige attualmente la Facoltà di danza nella Universidad Mayor a Santiago del Cile, da diversi anni
porta avanti un lavoro di recupero, insegnamento e diffusione delle lingue indigene, in particolare il
mapudungun, del popolo cileno mapuche, grazie anche al sostegno di importanti Istituzioni Cilene ed
internazionali.
In collaborazione con altri studiosi, è attualmente impegnato ad ultimare un testo di ricerca sul metodo
"- del tiempo real -", da lui applicato nella danza.
In occasione di Negroamaro presenterà la coproduzione “Nijinky o una mente asesinada” realizzata con il
noto attore e registra teatrale Hector Noguera, figura chiave di serie televisive cilene, che ha ricevuto
durante la sua lunga carriera importanti riconoscimenti del teatro latino-americano.
PROVINCIA DI LECCE – CITTA' DI GALATINA
presentano
IN PRIMA ASSOLUTA – PRODUZIONE SALENTO NEGROAMARO 2008
5 luglio 2008
Chiara Martinoli – Elvio Assunçao
(Italia/Brasile)
Uomini e Dei
5 luglio 2008 ore 21,30 Ingresso € 15,00
p.zza Galluccio
durata 1 h 15 min
CITTA' DI GALATINA
www.ufrj.br
Uomini e Dei èuno spettacolo sui principi fondamentali del Candomblè brasiliano. Le forze invisibili della
natura prendono forma in corpi che danzano, corpi che si trasformano, corpi capaci di plasmare lo
spazio intorno ad essi, corpi di uomini che danzano il divino. Un uomo e una donna, principio maschile
e femminile racchiusi in entrambi i danzatori: l'uomo iniziato ad un Dio femminile, la donna figlia di un
Dio guerriero. Ogni cosa ha una duplice forma, la realtà non è mai quella che sembra, l'ambiguità della
energia in perenne movimento è bilanciata dalla ricerca di equilibrio, di consapevolezza. Lo spettacolo
crea la vera atmosfera di un rituale di candomblè e svela al pubblico l'esperienza umana dietro al cammino
iniziatico, al di fuori degli schemi folklorico-turistici. Uomini e Dei è il frutto della ricerca di due
danzatori, coreografi, ricercatori, il brasiliano Elvio Assuncao e l' italiana Chiara Martinoli,, che da anni
portano in scena la loro esperienza mistica e religiosa, attenti a non cadere in clichè esotici, ma
esaltando nei loro lavori sia il lato interiore ed epifanico del candomble, che il suo aspetto artistico, legato
alle danze, i canti e le percussioni.
Domenica 6 Luglio 2008 – ore 18,00
Palazzo della Cultura – Città di Galatina
Ingresso gratuito
Conferenza:
- Forze invisibili in Movimento- il ruolo del corpo e della danza nei rituali animisti di origine africana nel Sud America
Introduzione alla cosmogonia africana e al concetto di forza ed energia nelle culture “nere”. L'uomo
come manipolatore delle forze dell'universo, il concetto di equilibrio dinamico.
Questi sono i temi della presentazione di alcune religioni animiste ed i loro principi base: il segreto, le
maschere, il culto degli ancestri, il Pantheon Yoruba, il Pantheon Nago.
La conferenza affronta tematiche quali brevi cenni storici sulla tratta degli schiavi e il conseguente
approdo di queste religioni nel territorio Latino Americano;
confronto tra la relazione che esiste tra il corpo interprete (danzatore-cantante-attore) e il corpo
dell'iniziato ai rituali afro nell' America Latina;
spiegazione del concetto di corpo dilatato, per primo citato dall'antropologo Eugenio Barba e
successivamente esplorato dalla stessa Helenita. Riappare il concetto di energia o forza applicata ad un
corpo in forma di movimento, corpo danzante, ma anche corpo, dominio del Dio, degli Orixas quando
entrano in forma di energia nel corpo di un iniziato, abitandolo. Corpo di danzatore, corpo di iniziato
vivono un processo simile, quello di farsi invadere, passare attraverso, abitare da forze altre che da se
stesso. Corpo che si dilata, che trascende.
La sessione di lavoro si concluderà provando la tesi di quanto questa visione del mondo e del proprio
corpo come ricettore delle forze dell'universo, influenzi il comportamento culturale della società latino
americana.
Le schede che seguono sono da completare
Salento Negroamaro 2008
Rassegna delle culture migranti – VIII edizione
Tierra que baila
COMPAGNIA L’EXPLOSE
(Francia-Colombia)
Spettacolo giovedì 3 ◙ venerdì 4 Luglio 2008
(Residenza 29 ◙ 30 Giugno ◙ 1 Luglio)
Fondata quindici anni fa dal coreografo spagnolo Tino Fernandez, la compagnia l’Explose, considerata
una delle realtà più interessanti nel panorama delle arti performative in America del Sud, nella sua
opera di creazione riserva un’attenzione particolare alla fusione tra la danza contemporanea e il teatro,
mediante una drammaturgia scenica molto concreta e studiata. Ogni intenzione è tradotta in gesto fisico
e ogni movimento è espressione di una situazione teatrale.
La ricerca poetica della compagnia mette l’accento sull’aspetto emozionale piuttosto che sui movimenti.
Il risultato è un lavoro che, attraverso un’energia ruvida e violenta, vuole esprimere l’incontro con la
realtà e il rifiuto di un immaginario intimo, codificato in una società basata sugli artifici.
L´Explose è anche luogo d’incontro di artisti di differenti discipline con l’obiettivo di realizzare progetti
coreografici proposti dal direttore.
Negli anni l’Explose ha creato diciassette spettacoli che sono stati rappresentati in America Latina,
Europa, Stati Uniti, Asia, Nord Africa, e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti in Colombia e
all’estero. Uno degli spettacoli più significativi, Frenesì è stato co-prodotto nel 2006 dalla 12esima
Biennale di Lyon.
L’Explose appoggia la sua metodologia di lavoro sulla ricerca dell’energia nel movimento e sul
superamento della forma, attraverso una teatralità capace di parlare dell’essere umano.
Racconta Fernandez come sia stato determinante per lo sviluppo della ricerca del gruppo, l’incontro
con la cultura e la vita colombiana. “Un paese esuberante e pieno di contrasti, capace di generare migliaia di storie
da raccontare, un posto dove la gente costruisce emozioni attraverso il ballo”. Spiega ancora Fernandéz: “Le relazioni
ed i comportamenti umani sono il fondamento del mio lavoro". "Il danzatore incarna una sorta di unicità che sulla scena
diventa il riflesso di una realtà molto più generale”.
Nell’ambito del Festival Salento Negroamaro, la compagnia presenterà due coreografie frutto di un
lavoro che oscilla tra la danza ed il teatro, complice in questo la collaborazione con la drammaturga
Juliana Reyes.
Lo stage diretto da Tino Fernandez, che precederà di qualche giorno gli spettacoli, metterà l’accento
sull’importanza dell’ascolto durante il processo creativo.
Postazione: Città di LeccePalazzo dei Celestini
Date: govedì 3 Luglio: presentazione dello spettacolo El tiempo de un silencio (1.ma Europea)
venerdì 4 Luglio: presentazione dello spettacolo ¿Por quién lloran mis amores? (1.ma Italiana)
29 ◙30 Giugno ◙ 1 Luglio: workshop residenziale
C.IA TANIA PEREZ SALAS
(Messico)
Spettacolo sabato 12 Luglio 2008
(Residenza 9 ◙ 10 ◙ 11 Luglio 2008)
Tania Perez coreografa messicana, fonda e dirige la sua Compagnia dal 1994, riscuotendo ovunque
molti consensi e convinte critiche che l'hanno portata a diventare in breve tempo una degli esponenti di
punta della danza contemporanea messicana in tutto il mondo.
L'infinita dedizione e professionalità, ha portato la Compagnia ad un livello tecnico ed espressivo di
grande qualità che gli è stato riconosciuto sin dalla sua fondazione.
Il lavoro di Tania tratta temi universali che si snodano attraverso un'apertura totale alle infinte
possibilità ed inquietudini artistiche, lasciando che siano le intuizioni a dare vita ad immagini mentali
che convergono con stati profondi dell'emozionalità.
Tania è uno spirito libero che rifiuta di essere filtrato o limitato durante il suo processo creativo,
producendo una visione intensamente personale che ha arricchito il lavoro coreografico di significati
molteplici.
Ogni suo lavoro, parte da una reale esperienza di vita ed è questa intimità che le permette di raggiungere
e di connettersi emozionalmente con lo spettatore che in questo modo è catturato e coinvolto da una
performance sorprendente, visiva e fortemente emotiva.
La Compagnia ha partecipato a moltissimi festivals tra i quali quello di Danza Latinoamericana di
Montreal, il Festival Internazionale Cerventino, il Festival Internazionale del Centro Historico e alla
prestigiosa Biennale di Danza di Lyon che le ha co-prodotto una delle coreografie presentate per
l'occasione.
Postazione: Città di Lecce
Location:
Palazzo dei Celestini
Sabato 12 Luglio: presentazione spettacolo (n. 3 coreografie) Las Horas ◙ Anabiosis ◙
Las Agua del Olvido
Date:
9 ◙ 10 ◙ 11 Luglio: Workshop Residenziale
C.IA EL COLEGIO DEL CUERPO
(Cartagena de Indias)
Spettacolo giovedì 24 ◙ venerdì 25 Luglio 2008
(Residenza 21 ◙ 22 ◙ 23 Luglio)
Alvaro Restrepo, inizia la sua straordinaria esperienza con la danza contemporanea, ricevendo una
borsa di studio dal governo colombiano che gli consente di studiare a New York con i più grandi
coreografi del momento come Jennifer Muller, Martha Graham, Merce Cunningham e Cho Kyoo-Hyun.
Sempre a New York fonda la compagnia Athanor Danza con l’obiettivo di sperimentare nuovi linguaggi
teatrali.
Nel 1986 torna in Colombia come solista e coreografo, lasciandosi alle spalle successi e riconoscimenti
per fondare nel 1997 “El Colegio del Cuerpo”, una scuola di danza contemporanea per i bambini e i
ragazzi dei quartieri poveri di Cartagena, progetto di elevata qualità artistica e pedagogica riconosciuto in
tutto il mondo e portato avanti con la coreografa Marie-France Delieuvin..
Da molti anni Restrepo utilizza la danza contemporanea come strumento pedagogico per fondere la
grazia estetica ed artistica con l'etica. Questa esigenza ha preso sempre maggiore sostanza, nel
confronto con le emozioni forti vissute nella sua terra natale, la Colombia, dove oggi “le tante
violenze sul corpo hanno fatto perdere il sacro valore della vita”.
Importantissimi i suoi laboratori durante i quali il coreografo lavora sul corpo inteso non solo come
strumento ma anche come habitat, spazio e al contempo scenario attraverso il quale poter accedere alla
vita.
Restrepo, è stato Direttore Artistico del Festival Laokoon del Teatro Kampnagel di Amburgo, per le edizioni
2005 e 2006. Tra i numerosi riconoscimenti: Medaglia al merito Culturale (Colcultura 1993),
Medaglia al Festival Internacional di Cali (2002), Segnalazione da parte del Ministero della
Cultura Colombiano per il premio Educación para la Paz dell’UNESCO per il progetto
pedagogico di “El Colegio del Cuerpo".
El Colegio del Cuerpo è unente senza scopo di lucro che contribuisce allo sviluppo educativo, sociale,
economico ed umano attraverso l'eccellenza artistica e nella cornice della co-responsabilità sociale,
propone la creazione di un modello di cooperazione inter/istituzionale tra differenti entità dell'ordine
locale, nazionale ed internazionale che supportano il lavoro del eCdC o hanno manifestato l’interesse a
farlo.
L’ Alleanza inter/istituzionale permette che le entità incluse possano, a loro volta, appoggiarsi su eCdC
per il compimento delle loro proprie missioni, beneficiando dello sviluppo dell'educazione, dell'arte e
della cultura e contribuendo al miglioramento della qualità di vita dei bambini e dei giovani, come delle
loro famiglie e comunità, permettendo loro il progresso e la costruzione di una cultura di pace per il
paese ed il mondo.
Postazione: Città di Lecce
Location:
Palazzo dei Celestini
Date:
21 ◙ 22 ◙ 23 Luglio workshop residenziale
giovedi 24 Luglio: presentazione spettacolo Fragmentos: estratti di opere di repertoriovenerdì
25 Luglio: presentazione spettacolo Fuerza de Sangre: un estratto dall'ultima
produzione.
Antologia di creazioni coreografiche.
Territorios
Salento Negroamaro 2008
Rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce
VIII Edizione
ESTALEGAL BAND
(Italia – Brasile)
Concerto ◙ domenica 1° Giugno 2008
Gli Estalegal (está legal in Portoghese significa “è tutto ok!”) sono una band costituitasi a Roma nel 2005 i cui
musicisti, pur provenendo da esperienze diverse e variegate ed in particolare dalla musica jazz, hanno in
comune una grandissima passione per la musica brasiliana.
L’intento degli Estalegal è promuovere in Italia e non solo, lo stile della musica popolare brasiliana
(MPB) che la band propone miscelando ritmi ed armonie tradizionali con musiche e testi originali.
La formazione è composta da un quintetto con la voce di Anna Fabrizi, le chitarre di Renato Bonanni,
il pianoforte di Stefano Ferretti, il basso “brasiliano” di Geraldo Monteiro e la batteria di Mauro
Salvatore, tutti musicisti che hanno maturato importanti esperienze in Italia ed all’Estero anche in
campo jazzistico.
Gli estalegal, che fanno parte dei network internazionali di musica e cultura latino-americana Musibrasil
(www.musibrasil.net) e Sentir Latino(www.sentirlatino.it), si sono avvalsi in alcuni contesti delle
prestigiose
collaborazioni
di
Jim
Porto
(www.jimporto.com)
e
Robertinho
Bastos
(www.robertinhobastos.com), due importanti nomi nel panorama della musica brasiliana in Italia.
Inoltre, alcuni brani della band sono stati inseriti nella programmazione della radio brasiliana di Rio de
Janeiro, Radio MPB.
Postazione: Comune di Borgagne
Location: da definire
Date:
•
Domenica 1° Giugno 2008 ◙ concerto
ORQUESTA DE LA PAPAYA
(Centro America)
Concerto ◙ Sabato 26 Luglio 2008
Sin dalla sua creazione nel febbraio del 2002, l’Orchestra della Papaya è diventata il più
emblematico biglietto da visita dell’America Centrale, essendo composta da musicisti
provenienti da sette diversi paesi dell’America Centroamericana che sono stati in grado di
unire in maniera sorprendentemente armoniosa, musicalità tradizionali e contemporanee
della loro terra.
Il grande successo di questo ensemble risiede tutto nella maestria in cui il violino folk di Panama, la
batteria e le percussioni di Belize e Honduras, le percussioni tradizionali dell’epoca pre-colombiana
del Guatemala, e le marimbas del Nicaragua, sono state messe insieme sotto la direzione del grande
pianista costaricano Manuel Obregón.
I musicisti della Papaya sono un riflesso autentico della convergenza etnica in questa grande area del
centro America, miscellanea di antenati indigeni, africani, europei che hanno dato vita nel corso della
loro convivenza, a fecondissimi mix culturali ed artistici.
La Papaya Orchestra, ha conquistato sia la popolazione dell’America Centrale che il pubblico
esigente del Festival Jazz di New Orleands, del Festival della Louisiana così come l’intero
Forum di Barcellona ed ogni nuova produzione è stata vissuta in patria come una
celebrazione, un pezzo dell’identità cultural-musicale centro Americana.
Postazione: Otranto (Le)
Location:
Castello Aragonese – Città di Otranto
Date:
-
Sabato 26 Luglio 2008 ◙ concerto
MANUEL OBREGON
(Costa Rica)
Concerto ◙ domenica 27 Agosto2008
Nato a San José in Costa Rica, Manuel Obregón ha iniziato a studiare piano all'età di sette anni. Dopo
essersi diplomato al Conservatorio dell'Università del Costa Rica, si sposta a Madrid e poi a Barcellona
per continuare i suoi studi presso il Real Conservatorio di Musica ed ancora alla Swiss Jazz School di Berne in
Svizzera. Questo straordinario pianista e compositore, è stato in grado di unire una forte formazione
accademica senza mai però dimenticare le proprie tradizioni. Ha tracciato una carriera davvero
straordinaria con ben 14 dischi sia in solo che con vari gruppi da egli stesso formati, includendo Afro
Cosmos, Cahuita,lo Sporadic Jazz Quintet, Gospel Caribe, la Papaya Orquesta e Malpaís.
La produzione video-DVD Simbiosis, prodotta in collaborazione con il regista José Cortés (2004), è
diventata anche uno spettacolo live dal forte impatto visivo ed emozionale, durante il quale Obregón
appare al piano completamente immerso nelle potenti immagini della foresta e della natura costaricana
frutto di un lavoro di ricerca che Cortés ha svolto nell’arco di ben di 15 anni.
Postazione: Vernole (Lecce)
Location:
Corte del Castello Acaja (Le) - Castello di Otranto – Otranto (Le)
Date:
Domenica 27 e Mercoledì 30 Luglio2008 presentazione concerto: Simbiosis
Provincia di Lecce
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