[SPETTACOLI 53] LA PROVINCIA MARTEDÌ 16 NOVEMBRE 2010 [ TRA CLASSICA, POP E JAZZ ] Da Heidi e Jackson fino a Beethoven Con Bollani una serata da incorniciare Un lungo bis per il concerto «Piano solo» ha divertito il folto pubblico del Sociale COMO La doppia anima di Stefano Bollani (nella foto Pozzoni ndr): il jazzista che ama improvvisare, soprattutto quando si propone in assolo al pianoforte come ha fatto domenica sera in un Teatro Sociale “sold out”, spaziando dalle song americane al Brasile alla canzone italiana, ma anche l’entertainer che sa divertire gigioneggiando prima e, nei bis, abbandonando ogni remora. Ma andiamo con ordine: la serata si è aperta con due standard, I can’t give you anything but love e l’eterna Misty di Erroll Garner. La linea melodica è appena accennata, poi viene, letteralmente smontata e rimontata in corso d’improvvisazione con momenti di grande lirismo e altri di grande intensità. Un omaggio a Carmen Miranda che lo vede entrare, letteralmente, nello strumento, e poi Se ela quisesse ovvero La voglia, la pazzia, ma Bollani afferma di suonarla in portoghese! Con il trascorrere dei minuti, infatti, lo spirito dissacrante di questo dotatissimo performer emerge sempre più: da una romantica Perché no (Battisti) emerge un inatteso tributo al Michael Jackson di Billie Jean, suonata da dio e cantata con esibito divertimento così come un altro ossequio, stavolta per il compianto Lelio Luttazzi di Legata ad uno scoglio mentre Are you lonesome tonight?, proprio quella di Elvis, lo riporta “sotto le stelle del jazz”. La citazione contiana è voluta perché nel lungo bis il pianista si scatena sobillato dal pubblico e crea un incredibile potpourri lipperlì mescolando (a richiesta) Rachmaninoff, Summertime, Estate di Bruno Martino, la sigla di Heidi, il tema di Pierino e il lupo, Maple leaf rag di Scott Joplin, il Libertango di Piazzolla e Per Elisa di Beethoven prima dell’irresistibile parodia di Conte, appunto, Copacabana che degenera in Puppe a pera di Francesco Nuti. Un’altra composizione-giocattolo, il delizioso sfottò per Fred Bongusto di Mafalda prima del ritorno a casa con Night and day che, però, culmina nel Vitello dai piedi di balsa di Elio e le Storie Tese, richiesta e rimasta fuori dal conto precedente. Standing ovation dovuta più alla simpatia che all’indubbia caratura artistica del personaggio. Alessio Brunialti Piano solo concerto di Stefano Bollani, teatro Sociale, 14 novembre. SEGNALAZIONI [ TEATRO SOCIALE/COMO ] Claudio Bisio al Sociale (sa. ce.) In anticipo sui palcoscenici milanesi, la sala comasca ospiterà, venerdì, alle 20.30, Claudio Bisio ne «Io quella volta lì avevo venticinque anni», ultimo scritto, inedito, del duo Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Arriverà al Sociale Claudio Bisio, accompagnato al pianoforte da Carlo Boccadoro. Il protagonista di questo monologo, apparentemente fermo all’età di 25 anni, rievoca avvenimenti vissuti in prima persona attraverso i decenni, dai ’40 ad oggi. Un viaggio che si fermerà al 2000. L’intento è di rileggere con toni sarcastici e non sempre allegri, la storia del nostro Paese. Biglietti da 27 a 17 euro + prevendita. Info e prenotazioni: 031/270170. [ CINEMA/CANTÙ ] «Miral», in sala la Palestina (al. br.) Gerusalemme, 1948: una donna palestinese, Hind Husseini, incontra cinquantacinque orfani che vivono per la strada e decide di portarli a casa sua per offrire cibo e riparo a quegli innocenti che, nel giro di sei mesi, diventano quasi duemila con la nascita dell’istituto Dar Al-Tifel. Da questa vicenda storica prende spunto «Miral», film di Julian Schnabel in programma stasera e domani alle 21.15 per la rassegna «Cinema di qualità» al Lux di Cantù (biglietti a 5 euro). Nel cast anche Willem Dafoe e Vanessa Redgrave. [ MUSICA/MILANO ] Garbo, un live alla Casa 139 CONCERTO/LUGANO CONCERTO/CARDUCCI Lombard e Beltramini in un’orchestra di passione Alla Maratona Chopin la Campaner piace e divide Concerto colmo di pathos giovedì scorso a Lugano con la splendida Orchestra della Svizzera Italiana, diretta in modo eccellente da Alain Lombard, e un solista d’eccezione, quale il clarinettista Paolo Beltramini. Raramente eseguito, forse per le difficoltà interpretative insite nella partitura, il «Concerto op. 57 per clarinetto e orchestra» del danese Carl Nielsen, che sembra qui ispirarsi al clima espressivo della tradizione popolare, pervenendo a un linguaggio personale ancorato alla tonalità, ma attento agli apporti delle correnti moderne, specialmente dell’impressionismo. Virtuosistico e nel contempo espressivo il clarinettista Paolo Beltramini, che ha offerto un’esecuzione straordinaria ben coadiuvato dalla lodevole prestazione dell’orchestra e da Alain Lombard, autorevole direttore, che ha pure fornito un’interpretazione assai esauriente della «Serenata op. 22»di Dvorak e della «Suite n. 1, op. 46» dal «Peer Gynt» di Grieg. L’esecuzione di Lombard ha regalato ampi bagliori di tagliente incisività, colori e iridescenze timbriche ricercate. Alberto Cima Ha preso il via sabato scorso al Carducci la maratona pianistica dedicata a Chopin: sedici giovani pianisti da tutta Europa che ripercorrono quasi “in toto” l’integrale corpus del genio, diretti da Kostantin Bogino. Una Barbara Squitieri pulita e sempre “reservata” ha delineato uno Chopin introverso, intimista nella Valse op. 34 n. 2 e dei Notturni op. 55, aprendosi un po’ nella Barcarola op. 60; altro carattere, corposo di suono e completo, quello della lettone Elina Sirone, capace di coerenza, ricchezza e compattezza espressiva attraverso selezione variegata di sette Preludi dall’op. 28 e la difficile Polacca Fantasia op. 61: Chopin battagliero. Seconda parte, dopo lo svedese Berg Henrick dalla tecnica brillante e un pensiero dalla comunicatività un po’ chiusa, catalizzata dalla ventiquattrenne Gloria Campaner. La pianista friulana ha nuovamente diviso il pubblico con le sue scelte interpretative - stavolta era la Terza Sonata op. 58 - molto personali, ricercate, percorse dai preziosismi di una ricerca interpretativa, ben visibile anche dalla gestuslità altrettanto preziosa, che fa il “suo” Chopin: fascinoso per gli uni, troppo personale per gli altri. Un carattere, in attesa di capire se è nata o meno la nuova Glenn Gould, che fa discutere, coinvolge e infervora. Stefano Lamon (al. br.) Garbo festeggia trent’anni di carriera con un grande evento stasera a Milano. Un concerto alla Casa 139 di via Ripamonti 139 per presentare il box «L’altra zona»: tre dischi ormai introvabili («Macchine nei fiori», «Fuori per sempre» e «Up the line»), tre album in versione mp3 ad alta qualità («Blu», «Gialloelettrico», «Come il vetro»), tre canzoni inedite e un dvd ricco di filmati attuali e d’epoca, il tutto in edizione limitata e numerata di 500 copie firmate dall’artista che si esibirà anche in concerto alle 22 (ingresso a 10 euro con tessera Arci). [ CINEMA/MILANO ] Wang Bin allo Gnomo (n. fal.) Si svolge da oggi a domenica al Cinema Gnomo di Milano (e alla Fabbrica del vapore) la prima retrospettiva italiana del regista cinese Wang Bing il cui film di finzione, «The Ditch-La fossa» è stato in concorso a Venezia. Un’opera molto dura, sui campi di lavoro maoisti, proiettata alle 20.30. Sabato alle 15 lezione con il regista (prenotazione obbligatoria 02/3313411). [ FESTIVAL ] Cortellesi e Bisio a Sanremo «Se Morandi ci vuole abbiamo una canzone perfetta per il Festival»: Paola Cortellesi e Claudio Bisio sono pronti per Sanremo. Lo rivelano oggi a «Tv Sorrisi e Canzoni». [ DISCHI ] Zero, pronto il nuovo cd Sarà da oggi nei negozi il «Segreto Amore» di Renato Zero, il best dal 26 novembre su iTunes e gli altri canali digitali. [ TEATRO/LUGANO ] Luxuria: «Mariacallàs, la solitudine degli ultimi» Vladimir: «In scena porto le "Persone naturali e strafottenti" di Patroni Griffi, vero nel 1974 come oggi» LUGANO Un testo sulla solitudine o come dice Vladimir Luxuria, che ne è interprete con altri, sulla "bastarda solitudine", quella feroce sensazione di abbandono che solo gli ultimi possono conoscere, anche e soprattutto, quando gli "altri", fanno festa. Si parla di Persone naturali e strafottenti, in scena, da oggi a giovedì, alle 20.30, al teatro Cittadella. «Proponiamo un lavoro firmato da Giuseppe Patroni Griffi nel 1974 - racconta Vladimir - che, all’epoca, fu causa di feroci polemiche e che oggi presenta spunti di vera attualità». Luxuria, che per la sua interpretazione dolente e intensa si è guadagnata le recensioni positive di molti addetti ai lavori, interpreta Mariacallàs, un travestito chiamato così per la sua relazione conn un armatore "alla Onassis". «Mariacallàs si ritrova, nella notte di San Silvestro, a Napoli, con un gruppetto di ultimi come lei, di discriminati che percepiscono con maggiore crudezza, l’esclusione dalla festa. Il mio personaggio e gli altri sentono che i fuochi artificiali sono come il bombardamento di una guerra, un conflitto senza vincitori né vinti. Ci muoviamo sull’orlo di un baratro, come nell’apocalisse, in cui l’augurio tradizionale "Buona fine, miglior principio" è tagliato a metà». In questo testo, intenso e dolcemamaro, vanno in scena diversi tipi di discriminazione. «C’è la discriminazione di classe, rappresentata da Donna Violante - spiega Luxuria - ma anche il pregiudizio razziale verso un giovane afroamericano giunto a Napoli per ricostruire le proprie radici. C’è l’omofobia che colpisce Mariacallàs. L’ultimo personaggio, Fred, è invece un intellettuale borghese che sceglie di cercare gli ultimi, ritenuti più veri e sinceri rispetto alle per- sone che appartengono al "suo" mondo». E poi c’è l’altro grande protagonista, Napoli, ventre della terra, palcoscenico e attrice insieme… «Napoli è la grande metafora - aggiunge Luxuria - è la babele, il labirinto, il bunker di guerra con i suoi bassi, illuminati dai fuochi nella notte di Capodanno. Uno scenario bello e catastrofico insieme». L’occasione dello spettacolo fa tornare il discorso sul tema della lotta per i diritti dei gay. «Io sono ottimista - afferma il popolare transgender - siamo dalla parte giusta della storia e di diritti degli omosessuali si parla oggi molto più che in passato, nonostante le strumentalizzazioni. Anche in Italia arriverà prima o poi una legge sulle unioni civili. E poi sogno tante persone aperte, che siano più degli omofobi e di chi ci rifiuta». Infotel.: 004158/8667280. Sara Cerrato Vladimir Luxuria