Bollettino 340 del 04-06-2014

OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO
GALILEI
28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 - 335275538
apansuno @ tiscali.it
www.apan.it - www.osservatoriogalilei.com
Le coordinate dell’osservatorio sono: 45° 38’ 16” Nord 8° 34’ 25 Est
BOLLETTINO N. 340
Mercoledì 4 giugno 2014, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo
mercoledì di ogni mese, vi sarà una serata di osservazioni al telescopio.
La Luna sarà di un giorno antecedente al primo quarto, per cui in perfette condizioni poterla
osservare. La luce radente del Sole permetterà di vedere molto bene i crateri sul terminatore, Data la
sua luminosità non eccessiva si potranno osservare le costellazioni primaverili quali i Gemelli, il
Leone, la Vergine e la Lira. Si potremo osservare anche alcuni oggetti del profondo.
Giove sarà visibile in prima sera nei Gemelli.. Marte sarà visibile tutta notte nella Vergine; sarà molto
luminoso ad est nella Vergine e Saturno nella Bilancia. Venere sarà visibile al mattino in Ariete e
Mercurio tramonterà alla sera poco dopo il Sole nei Gemelli.
RECENSIONI
MICHELE BIANCHI
STORIA DELLA LONGITUDINE
Il contributo di Galileo alla sua determinazione
Editore: Il Frangente
Maggio 2012
Pagne 32 - € 10.00
Dopo un'introduzione storica, il libro rammenta alcuni principi generali
e relazioni fondamentali che legano la longitudine all'angolo orario di
un corpo celeste. I metodi per determinare la longitudine sono quelli
che tra il 1400-1700 riscossero più successo e di tali metodi vengono
mostrati i principali pregi e difetti. I ricercatori dell'epoca, tranne
Wiston e Ditton, avevano sviluppato metodi di natura astronomica.
Nessuno credeva che sarebbe stato possibile inventare un orologio
senza pendolo. Ci si concentra in particolare su un metodo ideato da Galileo Galilei il quale, dopo la
scoperta dei satelliti medicei e dei cosiddetti "fenomeni medicei" (occultazione, transito del disco,
eclisse, transito dell'ombra), si accorse che questi eventi astronomici avevano le caratteristiche adatte
per essere di supporto ai naviganti.
Una stipulazione delle effemeridi dei suddetti satelliti ha permesso di determinare la longitudine con
errori pressoché inferiori ai 10' di longitudine. Il metodo tuttavia non fu adottato dai naviganti per la
difficoltà di osservare i pianeti da una piattaforma poco stabile quale il ponte di una nave, ma fu
utilizzato per ridefinire la cartografia del mondo.
(a cura di Silvano Minuto)
MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI
Concludiamo l’esame dell’orologio della torre di Berna.
Fotografia n. 4: Ber-na, la Torre
dell’Orologio, un quadrante
orario.
I due quadranti superiori hanno un
diametro di 5 m; la lancetta più
grande, descrive davanti alle ore,
impresse con le mezze ore sul
bordo esterno, un giro in dodici
ore.
All’interno i quattro quarti sono
indicati con cifre romane, con
suddivisioni di cinque in cinque
minuti, davanti ai quali la lancetta
piccola descrive un giro in un’ora.
Le lancette delle ore hanno un’estremità a forma di mano ed un disco solare fiammeggiante nel cui
centro risalta un volto umano in rilievo, mentre all’altra estremità è applicata una mezzaluna con la
siluette di un viso; le lancette piccole hanno la forma di una freccia.
Fotografia n. 5: Berna, la Torre
dell’Orologio, l’altro quadrante
orario.
Il quadrante astronomico ha un
diametro di 2,50 m (fotografia n.
6), ha due serie di 12 cifre romane
con le mezze ore, e sulle quali
una lancetta, che ha la forma
rudimentale di una mano, descrive
un giro in 24 ore.
Sul fondo del quadrante si muove un cerchio di 1,80 m di diametro, sul bordo del quale sono riportati i
366 giorni dell’anno ed i mesi, che descrive un giro in un giorno siderale, cosicché l’asta delle ore ne
compie il giro in un anno; i dodici mesi vi figurano con le denominazio-ni usate un tempo in Germania:
Jenner, Hornung (questi due si notano, in basso a sinistra, nella fo-tografia n. 7), März, April, May,
Brachmonat, Heumonat, Augstmonat, Herbstmonat, Weinmonat, Wintermonat, Christmonat. Su
questo cerchio vi è, posto eccentricamente, un disco con i dodici se-gni dello zodiaco, attorno al quale
si muove un piccolo disco solare con volto umano che è azionato per mezzo di un tirante dalla
lancetta delle ore; questo disco descrive, come quella, un giro in 24 ore e rappresenta il percorso del
sole sull’eclittica. Un prolungamento, diametralmente opposto, della lancetta delle ore termina con una
stella che indica, per mezzo di un piccolo indice, la data dell’anno. Una lancetta munita di un globo
lunare, mezzo nero e mezzo dorato, ruotante intorno al centro dell’eclittica, rappresenta il movimento
diurno apparente della luna, le sue fasi oltre al suo percorso attraverso i segni dello zodiaco; è
azionata, alla sua estremità, da un’asta che gira intorno al centro principale del quadrante. Una
lancetta a forma di drago, e che indica le epoche delle eclissi solari e lunari, completa le numerose
indicazioni di questo quadrante.
Sopra questo quadrante appare, da una apertura, il nome del giorno corrente della settimana
(fotografia n. 7); questi nomi sono iscritti su un disco che, ogni giorno a mezzanotte, descrive 1/7 di
giro. Il meccanismo è situato in una apertura del muro mascherata da una lastra che fa parte del
fondo del quadrante.
Fotografia n. 6: Berna, Torre dell’Orologio – il quadrante astronomico
Fotografia n. 7: Berna, Torre dell’Orologio – indicazione del giorno e dei mesi.
a cura di Salvatore Trani
IMPARARE GLI ALLINEAMENTI
Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le
costellazioni, può essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno
vicine fra loro; orientarsi in un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare
il cielo, occorre innanzitutto cercare delle forme caratteristiche, dette asterismi.
Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio, possibilmente sgombro da intralci
fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di grandi aree della volta
celeste.
In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma procederemo ad illustrare le
varie costellazioni per raggruppamenti omogenei.
I precedenti articoli sugli allineamenti sono così stati pubblicati:
I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa
Maggiore) – 31.3.2011
II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011
III – Cassiopeia – 31.5.2011
IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011
V – Cefeo – 31.8.2011
VI – Drago – 30.9.2010
VII – Perseo – 27.10.2011
VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011
IX – Triangolo estivo – 31.12.2011
X – La Lira – 31.01.2012
XI – Il Cigno – 28.02.2012
XII – L’Aquila – 31.03.2012
XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012
XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012
XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012
XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012
XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012
XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012
XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco –
2.11.2012
XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012
XXVI – Ofiuco – 31.12.2012
XXVII – Serpente – 31-1-2013
XXVIII – Scorpione – 28.2.2013
XXIX – Bilancia 31.3.2013
XXX – Sagittario – 30.04.2013
XXXI – Capricorno – 31 05 2013
XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013
XXXIII – Pegaso – 31 07 2013
XXXIV – Andromeda – 31 08 2013
XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013
XXXVI – Perseo – 30112013
XXXVII – Ariete e Triangolo – 31.12.2013
XXXVIII – Pesci – 31012014
XXXIX – Il grande pentagono di Auriga 05.03.14
XL – Il Toro – 31032014
XLI – I Gemelli - 30402014
LA COSTELLAZIONE DEI GEMELLI
La costellazione dell'Auriga è una delle più brillanti del cielo: contiene cinque stelle disposte a formare
un pentagono, la più brillante delle quali, Capella, con una magnitudine pari a 0,08, è la sesta stella
più
luminosa del cielo. Si tratta di una stella di colore giallo, ma in realtà è un sistema di quattro stelle,
risolvibili solo con un telescopio.
Nelle notti invernali, l'Auriga si osserva senza difficoltà sfruttando l'allineamento a pentagono
suggerito in precedenza, raggiungendo El Nath, uno dei corni del Toro; questa stella costituisce
anche il vertice meridionale di un altro pentagono, il cui vertice opposto ad El Nath è costituito da
Capella, che durante le notti di febbraio si presenta praticamente allo zenit.
A sud di Capella è presente un gruppo composto da tre stelle di terza magnitudine, talvolta chiamate
"caprette", due delle quali sono disposte in coppia.
Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere stelle e costellazioni recensito il 15.2.2011
UN TELESCOPIO PER MONITORARE GLI ASTEROIDI KILLER
Sono ben 26 gli asteroidi che fra il 2000 e il 2013 hanno raggiunto la Terra esplodendo nell'alta
atmosfera e liberando un'energia compresa fra uno e 600 chilotoni. Per confronto, l'esplosione della
bomba atomica che distrusse Hiroshima nel 1945 aveva una potenza di 15 chilotoni. A rendere noti
questi dati è stata la B612 Foundation, una fondazione privata che sta raccogliendo fondi per lo
sviluppo di un sistema di monitoraggio degli asteroidi che potrebbero entrare in collisione con il nostro
pianeta.
Dato che gran parte di questi impatti non provoca danni - perché avvengono nelle regioni più altre
dell'atmosfera oppure cadono negli oceani o in aree disabitate - solo pochi di essi assurgono agli
onori della cronaca, come quello da 600 chilotoni a Chelyabinsk, in Russia, nel 2013, o quelli avvenuti
a Sulawesi, in Indonesia, nel 2009, nell'oceano Antartico nel 2004, e nel Mediterraneo nel 2002. Ma
in realtà il bombardamento della Terra da parte di questi corpi celesti è continuo.
L'aspetto più preoccupante della situazione – sottolineano i responsabili della B612 Foundation - è
che nessuno di questi asteroidi è stato rilevato in anticipo da un osservatorio spaziale o terrestre: gli
impatti sono stati registrati solo grazie alla rete di sensori sviluppata nel quadro degli accordi sul
disarmo nucleare, che monitora costantemente il pianeta per rilevare la firma a infrasuoni di
un'eventuale detonazione nucleare.
“Mentre è stata rilevata la maggior parte dei grandi asteroidi in grado di distruggere un intero paese o
un continente, meno di 10.000 del milione e più dei piccoli ma pericolosi asteroidi in grado di
distruggere un'intera area metropolitana sono stati individuati nello spazio attorno alla Terra”, ha detto
Ed Lu, già astronauta dello Shuttle e della Stazione Spaziale Internazionale e co-fondatore della B612
Foundation. “Poiché non sappiamo dove o quando si verificherà il prossimo grande impatto, l'unica
cosa che ha impedito una catastrofe dovuta a un asteroide di dimensioni sufficienti a distruggere una
città è stata la fortuna.”
Ciò che rimase dell'immensa foresta di Tunguska, in Siberia, in una foto realizzata 21 anni dopo
l'impatto dell'asteroide, avvenuto nel 1908
L'obiettivo della Fondazione B612 Foundation è proprio quello di cambiare la situazione con il lancio,
previsto per il 2018, del Sentinel Space Telescope, un telescopio spaziale a infrarossi destinato a
creare la prima mappa dinamica globale del sistema solare interno, individuando le posizioni attuali e
le traiettorie degli asteroidi che rischiano di raggiungere la Terra.
L'orbita prevista del Sentinel Space Telescope
Fonte: Rivista Le Scienze
FUNIVIA ILLUMINATA DI NOTTE
Funivia illuminata di notte, via libera - Il Parco Gran Sasso ha detto sì
Il Parco Gran Sasso-Monti della Laga ha dato il via libera al progetto di illuminazione della funivia del
Gran Sasso. Un parere che fa seguito alle risultanze dello studio commissionato dal Comune al
Dipartimento di medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell'ambiente dell’Università per
la valutazione di incidenza ambientale dell'impianto di illuminazione sulla fauna presente ad alta
quota.
Le associazioni ambientaliste, e lo stesso Parco, avevano avanzato più di una riserva sulla
realizzazione dell'opera, propedeutica al funzionamento, in notturna, della funivia. L'illuminazione di
alcuni pali dell'impianto, come previsto da progetto, avrebbero spaventato i chirotteri e le farfalle
notturne.
Conclusioni ribaltate dallo studio dell’ateneo aquilano. «Abbiamo l'ok del Parco all’illuminazione della
funivia», conferma il sindaco Massimo Cialente. «Seguiremo le osservazioni che sono state fatte e
andremo avanti con il progetto». Lo studio è costato alle casse del Comune 10mila euro, 300mila
euro il fondo della Protezione civile a disposizione per l’illuminazione della funivia di Campo
Imperatore.
Ma l’intervento non si esaurisce qui. «L’installazione di fari sui pali dell'impianto», evidenzia Cialente,
«consentirà alla funivia di viaggiare anche di notte. Un primo passo verso la valorizzazione del Gran
Sasso e la fruizione della nostra montagna in estate e in inverno. Intendiamo portare a Campo
Imperatore anche il metano e l’acqua, stiamo pensando anche di dotare la zona di fibra ottica. Un
valore aggiunto per l’albergo, che sarà maggiormente fruibile e dotato di servizi».
Il Comune intende, inoltre, ripristinare la fermata intermedia “a domanda”, proprio a metà percorso
della funivia. Una fermata di vecchia data, soppressa con il rifacimento dell’impianto. «Il percorso
prevedrà la possibilità per gli escursionisti di chiedere lo stop della funivia all’altezza dei canaloni»,
aggiunge il sindaco. «Ci prepariamo ad avere una struttura più moderna e funzionale.
L’iniziativa rientra nel più ampio programma di riqualificazione del Gran Sasso per fare del turismo
montano una leva di sviluppo importante del territorio». Intanto l’associazione operatori del turismo
«Gran Sasso 360» auspica «che gli sforzi di tutti gli addetti ai lavori consentano il rapido
approntamento di impianti e piste da sci sul Gran Sasso e che tutto sia pronto per la prossima
apertura, pur se in ritardo rispetto ad altre stazioni sciistiche abruzzesi».
Peccato che si siano dimenticati dell’Osservatorio Astronomico di Campo Imperatore, uno dei pochi
che fino ad ora poteva fruire di un cielo relativamente poco inquinato.
La distruzione del territorio continua e malgrado le promesse di mantenere integro il territorio, di
evitare sprechi inutili sono stati spesi più di 300mila euro solo per il progetto .......
L’Osservatorio di Campo Imperatore preda degli amministratori pubblici che dimostrano veramente di
avere perso il controllo del buon senso.
INVITO ALL’OSSERVAZIONE – STELLE DOPPIE
Albireo (β Cygni)
E’un sistema stellare situato su un estremo del braccio più lungo della croce che costituisce la
struttura della costellazione del Cigno, l'altro estremo è Deneb (α Cygni).
È considerata una delle più belle stelle doppie del cielo poiché è costituita da due stelle di colore
contrastante: la principale è di colore arancio mentre la secondaria, di classe B8, è di colore biancoazzurro.
Ad occhio nudo appare essere una singola stella, ma un piccolo telescopio è sufficiente per
apprezzarne la duplicità e il contrasto di colore tra la stella principale e la secondaria. La sua
posizione moderatamente boreale fa sì che questa stella sia osservabile specialmente dall'emisfero
nord, in cui si mostra alta nel cielo nella fascia temperata; dall'emisfero australe la sua osservazione
risulta invece più penalizzata, specialmente al di fuori della sua fascia tropicale. Essendo di
magnitudine +3,05, la si può osservare anche dai piccoli centri urbani senza difficoltà, sebbene un
cielo non eccessivamente inquinato sia maggiormente indicato per la sua individuazione
Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine giugno e
novembre; nell'emisfero nord è visibile anche per tutto l'autunno, grazie alla declinazione boreale
della stella, mentre nell'emisfero sud può essere osservata in particolare durante i mesi del tardo
inverno australe.
Albireo A la più brillante della coppia, ha magnitudine apparente 3,1; è una gigante brillante
arancione di classe K3, con una temperatura di 4.400 kelvin, inferiore a quella del Sole, ma con
raggio 50 volte superiore; il suo colore è giallo-arancio e la sua massa è calcolata essere 5 volte
quella solare. La sua luminosità è 950 volte quella solare.
Nel 1976 usando la tecnica dello speckle all'Osservatorio di Kitt Peak, Albireo A è risultata essere a
sua volta una binaria; la sua compagna, Albireo C, o Albireo Ac come è catalogata nel Washington
Double Star Catalog è molto simile alla compagna visibile Albireo B: è una stella bianco-azzurra di
sequenza principale di classe B9 e magnitudine apparente 5,8. Dista dalla componente A 40 Unità
Astronomiche e il loro periodo orbitale è calcolato in 214 anni. La loro separazione attuale è di 0,4
secondi d'arco, di conseguenza la separazione visuale delle componenti è possibile solo con
strumenti professionali di grande apertura.
Albireo B, di magnitudine 5,1 è invece una stella di classe B8 di sequenza principale, quindi di colore
bianco-azzurro, avente una temperatura superficiale di 12.100 kelvin, molto più elevata di quella
solare; la sua massa è calcolata essere 3,3 volte quella solare. La sua luminosità è 190 volte quella
solare. Si distingue per l'alta velocità orbitale: completa un giro su sé stessa in 0,6 giorni. Viene anche
classificata come stella Be
Le distanze dal Sole sono state recentemente rettificate attraverso l'analisi del satellite Hipparcos e
sono rispettivamente di 434 anni luce per la componente A e di 400 anni luce per la componente B. In
base alle distanze non ancora rettificate risultavano pertanto separate da 34 secondi d'arco, ciò
significa che le due stelle distano tra loro circa 650 miliardi di chilometri (50 volte la grandezza del
sistema solare). Data l'enorme distanza per lungo tempo sì è pensato che fosse una doppia ottica,
cioè senza un legame gravitazionale tra le due componenti. Comunque oggi si è portati a credere che
sia un vero sistema binario con un periodo orbitale di molte migliaia di anni, forse 75.000 anni.
Albireo si sta avvicinando velocemente al sistema solare, e in un futuro lontano, tra oltre 5 milioni di
anni, raggiungerà la minima distanza dalla Terra, a 23,2 anni luce di distanza. A quell'epoca sarà la
stella più luminosa nel cielo terrestre, con una magnitudine apparente di -3,30.
Il nome arabo assegnato a questa stella è Minqār al-Dajāja, che tradotto letteralmente significa il
becco della gallina, definizione che rimanda alla posizione di Albireo all'interno della costellazione.
Tenendo conto di ciò, viene in un certo senso confermata l'ipotesi secondo la quale il nome attuale
della stella sia frutto di un errore di trascrizione. In un'edizione del 1515 dell'Almagesto, il nome
Albireo viene collegato all'espressione latina ab ireo (che significa dall'iris), dove il termine Ireus,
ovvero l'iris, potrebbe essere una trascrizione errata della parola greca Ornis, che significa uccello.
ROSETTA È PRONTA ALLO SPRINT FINALE
La sonda ha superato anche l’ultimo test
Gli ultimi controlli sono stati effettuati per Rosetta, la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA)
lanciata il 2 marzo 2004, è tutto pronto per la lunga frenata verso il suo obiettivo, la cometa
67P/Churyumov-Gerasimenko.
Il team dell’ESA che manovra la sonda ha annunciato che questa fase è stata portata a termine con
successo, fornendo la prima delle tre grandi spinte orbitali che porteranno il veicolo spaziale sulla
scia della cometa il prossimo 6 agosto. In questa lunga e delicata fase, che segue il risveglio della
sonda europea, uno per uno, tutti gli strumenti hanno ripreso vita dopo oltre due anni di ibernazione.
L’operazione, avvenuta a 500 milioni
di chilometri dalla Terra, è durata ben
7 ore (una delle più lunghe della storia
dei voli spaziali dell’ESA) e ha usato
ben 218 chili di carburante.
“Questa
manovra
è
stata
assolutamente necessaria per ridurre
la velocità di Rosetta rispetto alla
posizione della cometa in modo da
arrivare con una velocità relativa di
circa 1 m/s,”.
Prima del grande incontro con la cometa sono previsti altre due grandi spinte orbitali, il 4 e il 18
giugno. Ci saranno poi altre sei spinte minori per le ultime inserzioni orbitali e la frenata finale.
Rosetta è un’importante missione alla quale partecipa attivamente anche l’Istituto Nazionale di
Astrofisica (INAF), che ha contribuito a due degli strumenti a bordo della sonda: VIRTIS (Visible and
Infrared Thermal Imaging Spectrometer) e GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator). Gli
altri strumenti a bordo, che sono già stati testati negli ultimi tre mesi, sono OSIRIS (Optical,
Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System), NAC (Narrow Angle Camera) e WAC (Wide
Angle Camera).
Recentemente ha superato gli esami a pieni
voti anche Philiae, il lander di 100 chili
progettato e realizzato con un fondamentale
contributo italiano guidato dall’Agenzia
Spaziale Italiana, che raggiungerà la
superficie della cometa il prossimo 10
novembre. Il sito di atterraggio verrà scelto
solo verso il mese di settembre, dopo
un’accurata analisi della superficie di
67P/Churyumov-Gerasimenko.
Quello che seguirà sarà la fase di ricerca e raccolta dei campioni a 23 centimetri di profondità: entrerà
in azione un sistema dotato di un trapano con una punta di diamante e forni di platino con lenti di
zaffiro che riscalderanno i campioni per le analisi. Si tratta della fase più delicata ed emozionante
della missione perché sarà la prima volta che delle strumentazioni terrestri toccheranno la fredda
roccia di una cometa.
Fonte: Rivista Coelum
FLY ME TO THE MOON
Il cratere Mairan
Al bordo sud-orientale della Luna possiamo osservare il cratere "Adams", una formazione circolare
isolata di 68Km con versanti abbastanza scoscesi su cui si trovano Adams B ad ovest e Adams D ad
est. Le pareti sono abbastanza alte e terrazzate, su di esse si sovrappongono due piccoli crateri a
nord e un cratere a sud.
Il fondo è piatto con piccoli crateri di cui uno centrale. La sua formazione risale al periodo Nectariano
(da -3.92 miliardi di anni a -3.85 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 2 giorni
dopo la Luna nuova oppure 1 giorno dopo la Luna piena.
Alcuni dati:
Longitudine: 68.387° East
Latitudine: 31.892° South
Faccia: Nearside
Quadrante: Sud-Est
Area: Bordo Sud-Orientale della Luna
Origine del nome:
Dettagli: John Couch Adams
Astronomo britannico del 19° secolo nato in Gran Bretagna
Nato a Laneast nel 1819
Morto a Cambridge nel 1892
Fatti notevoli: Ha dimostrato l'esistenza e ha indicato la posizione di Nettuno indipendentemente da Le
Verrier ma i suoi lavori non sono stati pubblicati dal 'Royal Observatory'.
Autore del nome: Birt / Lee (1865)
Nelle foto una ripresa del cratere "Adams" e un ritratto dell'epoca di John Couch Adams. Lo strumento
minimo per poter osservare questo cratere è un rifrattore da 60mm.
Davide Crespi
COMPETIZIONE COMETARIA
Questa nota vuol segnalare una circostanza di interesse per coloro che cacciano e osservano le
Comete, fatto che risale alla fine del XVIII secolo.
Charles Messier (1730-1817) francese e famoso cacciatore di comete, ne scoperse ben 13, e per non
perdere tempo e per non confondersi fece un catalogo di oggetti celesti che in qualche modo
potevano confondersi con le comete. E' un catalogo, oggi, di ben 110 oggetti tra galassie, ammassi
globulari, ammassi aperti, nebulose planetarie, e non manca qualche piccolo errore, comunque è ben
noto a tutti gli amatori del Cielo.
Carolina Herschel (1750-1848) di origine tedesca, collaboratrice del fratello William (1782-1871) lo
scopritore di Urano, Carolina mentre assecondava nelle osservazioni il fratello, per conto proprio
scoprì ben 8 comete con un telescopio regalatogli da William.
Ecco i nostri ipotetici contendenti cometari.
Charles Messier scopri le sue 13 comete tra gli anni 1760 e il 1798, mentre Carolina Herschel scoprì
le sue 8 comete tra gli anni 1786 e il 1797.
Appare evidente che il periodo delle osservazioni di comete in comune tra Charles e Carolina è quello
che interessò le notti di caccia alle comete della Herschel.
Il 18.11 aprile 1790 Carolina Herschel da Slough in Inghilterra, scopre la cometa C1790 H1
(Herschel), ovvero 1790 III , con il sistema di nomenclatura in vigore sino al 1995, nella costellazione
di Andromeda (AND) che poi si sposterà in Cassiopea (CAS), mentre in Francia Charles Messier
vede la stessa cometa, di cui ha avuto notizia per primo, il 30 aprile, che poi il 2 maggio apparirà nei
pressi della Galassia di Andromeda, chiamata M31 nel suo catalogo.
Sempre esaminando gli annali storici delle pubblicazioni del tempo emerge che Messier scoperse la
sua dodicesima cometa denominata C/1793 S2 ovvero 1793 I, con il vecchio sistema, il 27.9
settembre 1793 nella costellazione di Ercole (HER) che poi si sposterà nel Serpente (SER) e
nell'Ofiuco (OPH), mentre a Slough, Carolina Herschel scopriva indipendentemente la medesima
cometa il 7.83 ottobre nella costellazione dell'Ofiuco (OPH) nei pressi della stella Delta OPH.
Si nota anche che gli Herschel comunicavano con il francese perché Messier aveva già osservato
tempestivamente altra tre comete scoperte da Carolina Herschel e precisamente la C/1786 P1, la
C/1788 Y1 e C/1790 A1.
Ma perché parlare di competizione allora? Semplicemente perché l'alternanza della scoperta ora
dell'uno ora dell'altra appare come una vera gara fra questi due grandi cacciatori di comete di tanto
tempo fa.
Uranio
CINQUE PER MILLE
Sottoscrivete il cinque per mille a favore dell’Osservatorio: ci permette di ammodernare ed ampliare la
struttura e di migliore le prestazioni in particolar modo nel campo della divulgazione e della ricerca.
Sono stati iniziati i lavori per la sostituzione del telescopio principale con uno più grande e più potente
per la cui realizzazione servono dei fondi.
APAN
Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus
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C.F. osservatorio 00437210032
Hanno collaborato
Silvano Minuto
Vittorio Sacco
Salvatore Trani
Davide Crespi
Sandro Baroni