OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO GALILEI 28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 - 335275538 apansuno @ tiscali.it www.apan.it - www.osservatoriogalilei.com Le coordinate dell’osservatorio sono: 45° 38’ 16” Nord 8° 34’ 25 Est BOLLETTINO N. 340 Mercoledì 4 giugno 2014, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo mercoledì di ogni mese, vi sarà una serata di osservazioni al telescopio. La Luna sarà di un giorno antecedente al primo quarto, per cui in perfette condizioni poterla osservare. La luce radente del Sole permetterà di vedere molto bene i crateri sul terminatore, Data la sua luminosità non eccessiva si potranno osservare le costellazioni primaverili quali i Gemelli, il Leone, la Vergine e la Lira. Si potremo osservare anche alcuni oggetti del profondo. Giove sarà visibile in prima sera nei Gemelli.. Marte sarà visibile tutta notte nella Vergine; sarà molto luminoso ad est nella Vergine e Saturno nella Bilancia. Venere sarà visibile al mattino in Ariete e Mercurio tramonterà alla sera poco dopo il Sole nei Gemelli. RECENSIONI MICHELE BIANCHI STORIA DELLA LONGITUDINE Il contributo di Galileo alla sua determinazione Editore: Il Frangente Maggio 2012 Pagne 32 - € 10.00 Dopo un'introduzione storica, il libro rammenta alcuni principi generali e relazioni fondamentali che legano la longitudine all'angolo orario di un corpo celeste. I metodi per determinare la longitudine sono quelli che tra il 1400-1700 riscossero più successo e di tali metodi vengono mostrati i principali pregi e difetti. I ricercatori dell'epoca, tranne Wiston e Ditton, avevano sviluppato metodi di natura astronomica. Nessuno credeva che sarebbe stato possibile inventare un orologio senza pendolo. Ci si concentra in particolare su un metodo ideato da Galileo Galilei il quale, dopo la scoperta dei satelliti medicei e dei cosiddetti "fenomeni medicei" (occultazione, transito del disco, eclisse, transito dell'ombra), si accorse che questi eventi astronomici avevano le caratteristiche adatte per essere di supporto ai naviganti. Una stipulazione delle effemeridi dei suddetti satelliti ha permesso di determinare la longitudine con errori pressoché inferiori ai 10' di longitudine. Il metodo tuttavia non fu adottato dai naviganti per la difficoltà di osservare i pianeti da una piattaforma poco stabile quale il ponte di una nave, ma fu utilizzato per ridefinire la cartografia del mondo. (a cura di Silvano Minuto) MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI Concludiamo l’esame dell’orologio della torre di Berna. Fotografia n. 4: Ber-na, la Torre dell’Orologio, un quadrante orario. I due quadranti superiori hanno un diametro di 5 m; la lancetta più grande, descrive davanti alle ore, impresse con le mezze ore sul bordo esterno, un giro in dodici ore. All’interno i quattro quarti sono indicati con cifre romane, con suddivisioni di cinque in cinque minuti, davanti ai quali la lancetta piccola descrive un giro in un’ora. Le lancette delle ore hanno un’estremità a forma di mano ed un disco solare fiammeggiante nel cui centro risalta un volto umano in rilievo, mentre all’altra estremità è applicata una mezzaluna con la siluette di un viso; le lancette piccole hanno la forma di una freccia. Fotografia n. 5: Berna, la Torre dell’Orologio, l’altro quadrante orario. Il quadrante astronomico ha un diametro di 2,50 m (fotografia n. 6), ha due serie di 12 cifre romane con le mezze ore, e sulle quali una lancetta, che ha la forma rudimentale di una mano, descrive un giro in 24 ore. Sul fondo del quadrante si muove un cerchio di 1,80 m di diametro, sul bordo del quale sono riportati i 366 giorni dell’anno ed i mesi, che descrive un giro in un giorno siderale, cosicché l’asta delle ore ne compie il giro in un anno; i dodici mesi vi figurano con le denominazio-ni usate un tempo in Germania: Jenner, Hornung (questi due si notano, in basso a sinistra, nella fo-tografia n. 7), März, April, May, Brachmonat, Heumonat, Augstmonat, Herbstmonat, Weinmonat, Wintermonat, Christmonat. Su questo cerchio vi è, posto eccentricamente, un disco con i dodici se-gni dello zodiaco, attorno al quale si muove un piccolo disco solare con volto umano che è azionato per mezzo di un tirante dalla lancetta delle ore; questo disco descrive, come quella, un giro in 24 ore e rappresenta il percorso del sole sull’eclittica. Un prolungamento, diametralmente opposto, della lancetta delle ore termina con una stella che indica, per mezzo di un piccolo indice, la data dell’anno. Una lancetta munita di un globo lunare, mezzo nero e mezzo dorato, ruotante intorno al centro dell’eclittica, rappresenta il movimento diurno apparente della luna, le sue fasi oltre al suo percorso attraverso i segni dello zodiaco; è azionata, alla sua estremità, da un’asta che gira intorno al centro principale del quadrante. Una lancetta a forma di drago, e che indica le epoche delle eclissi solari e lunari, completa le numerose indicazioni di questo quadrante. Sopra questo quadrante appare, da una apertura, il nome del giorno corrente della settimana (fotografia n. 7); questi nomi sono iscritti su un disco che, ogni giorno a mezzanotte, descrive 1/7 di giro. Il meccanismo è situato in una apertura del muro mascherata da una lastra che fa parte del fondo del quadrante. Fotografia n. 6: Berna, Torre dell’Orologio – il quadrante astronomico Fotografia n. 7: Berna, Torre dell’Orologio – indicazione del giorno e dei mesi. a cura di Salvatore Trani IMPARARE GLI ALLINEAMENTI Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio, possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei. I precedenti articoli sugli allineamenti sono così stati pubblicati: I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa Maggiore) – 31.3.2011 II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011 III – Cassiopeia – 31.5.2011 IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011 V – Cefeo – 31.8.2011 VI – Drago – 30.9.2010 VII – Perseo – 27.10.2011 VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011 IX – Triangolo estivo – 31.12.2011 X – La Lira – 31.01.2012 XI – Il Cigno – 28.02.2012 XII – L’Aquila – 31.03.2012 XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012 XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012 XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012 XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012 XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012 XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012 XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco – 2.11.2012 XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012 XXVI – Ofiuco – 31.12.2012 XXVII – Serpente – 31-1-2013 XXVIII – Scorpione – 28.2.2013 XXIX – Bilancia 31.3.2013 XXX – Sagittario – 30.04.2013 XXXI – Capricorno – 31 05 2013 XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013 XXXIII – Pegaso – 31 07 2013 XXXIV – Andromeda – 31 08 2013 XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013 XXXVI – Perseo – 30112013 XXXVII – Ariete e Triangolo – 31.12.2013 XXXVIII – Pesci – 31012014 XXXIX – Il grande pentagono di Auriga 05.03.14 XL – Il Toro – 31032014 XLI – I Gemelli - 30402014 LA COSTELLAZIONE DEI GEMELLI La costellazione dell'Auriga è una delle più brillanti del cielo: contiene cinque stelle disposte a formare un pentagono, la più brillante delle quali, Capella, con una magnitudine pari a 0,08, è la sesta stella più luminosa del cielo. Si tratta di una stella di colore giallo, ma in realtà è un sistema di quattro stelle, risolvibili solo con un telescopio. Nelle notti invernali, l'Auriga si osserva senza difficoltà sfruttando l'allineamento a pentagono suggerito in precedenza, raggiungendo El Nath, uno dei corni del Toro; questa stella costituisce anche il vertice meridionale di un altro pentagono, il cui vertice opposto ad El Nath è costituito da Capella, che durante le notti di febbraio si presenta praticamente allo zenit. A sud di Capella è presente un gruppo composto da tre stelle di terza magnitudine, talvolta chiamate "caprette", due delle quali sono disposte in coppia. Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere stelle e costellazioni recensito il 15.2.2011 UN TELESCOPIO PER MONITORARE GLI ASTEROIDI KILLER Sono ben 26 gli asteroidi che fra il 2000 e il 2013 hanno raggiunto la Terra esplodendo nell'alta atmosfera e liberando un'energia compresa fra uno e 600 chilotoni. Per confronto, l'esplosione della bomba atomica che distrusse Hiroshima nel 1945 aveva una potenza di 15 chilotoni. A rendere noti questi dati è stata la B612 Foundation, una fondazione privata che sta raccogliendo fondi per lo sviluppo di un sistema di monitoraggio degli asteroidi che potrebbero entrare in collisione con il nostro pianeta. Dato che gran parte di questi impatti non provoca danni - perché avvengono nelle regioni più altre dell'atmosfera oppure cadono negli oceani o in aree disabitate - solo pochi di essi assurgono agli onori della cronaca, come quello da 600 chilotoni a Chelyabinsk, in Russia, nel 2013, o quelli avvenuti a Sulawesi, in Indonesia, nel 2009, nell'oceano Antartico nel 2004, e nel Mediterraneo nel 2002. Ma in realtà il bombardamento della Terra da parte di questi corpi celesti è continuo. L'aspetto più preoccupante della situazione – sottolineano i responsabili della B612 Foundation - è che nessuno di questi asteroidi è stato rilevato in anticipo da un osservatorio spaziale o terrestre: gli impatti sono stati registrati solo grazie alla rete di sensori sviluppata nel quadro degli accordi sul disarmo nucleare, che monitora costantemente il pianeta per rilevare la firma a infrasuoni di un'eventuale detonazione nucleare. “Mentre è stata rilevata la maggior parte dei grandi asteroidi in grado di distruggere un intero paese o un continente, meno di 10.000 del milione e più dei piccoli ma pericolosi asteroidi in grado di distruggere un'intera area metropolitana sono stati individuati nello spazio attorno alla Terra”, ha detto Ed Lu, già astronauta dello Shuttle e della Stazione Spaziale Internazionale e co-fondatore della B612 Foundation. “Poiché non sappiamo dove o quando si verificherà il prossimo grande impatto, l'unica cosa che ha impedito una catastrofe dovuta a un asteroide di dimensioni sufficienti a distruggere una città è stata la fortuna.” Ciò che rimase dell'immensa foresta di Tunguska, in Siberia, in una foto realizzata 21 anni dopo l'impatto dell'asteroide, avvenuto nel 1908 L'obiettivo della Fondazione B612 Foundation è proprio quello di cambiare la situazione con il lancio, previsto per il 2018, del Sentinel Space Telescope, un telescopio spaziale a infrarossi destinato a creare la prima mappa dinamica globale del sistema solare interno, individuando le posizioni attuali e le traiettorie degli asteroidi che rischiano di raggiungere la Terra. L'orbita prevista del Sentinel Space Telescope Fonte: Rivista Le Scienze FUNIVIA ILLUMINATA DI NOTTE Funivia illuminata di notte, via libera - Il Parco Gran Sasso ha detto sì Il Parco Gran Sasso-Monti della Laga ha dato il via libera al progetto di illuminazione della funivia del Gran Sasso. Un parere che fa seguito alle risultanze dello studio commissionato dal Comune al Dipartimento di medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell'ambiente dell’Università per la valutazione di incidenza ambientale dell'impianto di illuminazione sulla fauna presente ad alta quota. Le associazioni ambientaliste, e lo stesso Parco, avevano avanzato più di una riserva sulla realizzazione dell'opera, propedeutica al funzionamento, in notturna, della funivia. L'illuminazione di alcuni pali dell'impianto, come previsto da progetto, avrebbero spaventato i chirotteri e le farfalle notturne. Conclusioni ribaltate dallo studio dell’ateneo aquilano. «Abbiamo l'ok del Parco all’illuminazione della funivia», conferma il sindaco Massimo Cialente. «Seguiremo le osservazioni che sono state fatte e andremo avanti con il progetto». Lo studio è costato alle casse del Comune 10mila euro, 300mila euro il fondo della Protezione civile a disposizione per l’illuminazione della funivia di Campo Imperatore. Ma l’intervento non si esaurisce qui. «L’installazione di fari sui pali dell'impianto», evidenzia Cialente, «consentirà alla funivia di viaggiare anche di notte. Un primo passo verso la valorizzazione del Gran Sasso e la fruizione della nostra montagna in estate e in inverno. Intendiamo portare a Campo Imperatore anche il metano e l’acqua, stiamo pensando anche di dotare la zona di fibra ottica. Un valore aggiunto per l’albergo, che sarà maggiormente fruibile e dotato di servizi». Il Comune intende, inoltre, ripristinare la fermata intermedia “a domanda”, proprio a metà percorso della funivia. Una fermata di vecchia data, soppressa con il rifacimento dell’impianto. «Il percorso prevedrà la possibilità per gli escursionisti di chiedere lo stop della funivia all’altezza dei canaloni», aggiunge il sindaco. «Ci prepariamo ad avere una struttura più moderna e funzionale. L’iniziativa rientra nel più ampio programma di riqualificazione del Gran Sasso per fare del turismo montano una leva di sviluppo importante del territorio». Intanto l’associazione operatori del turismo «Gran Sasso 360» auspica «che gli sforzi di tutti gli addetti ai lavori consentano il rapido approntamento di impianti e piste da sci sul Gran Sasso e che tutto sia pronto per la prossima apertura, pur se in ritardo rispetto ad altre stazioni sciistiche abruzzesi». Peccato che si siano dimenticati dell’Osservatorio Astronomico di Campo Imperatore, uno dei pochi che fino ad ora poteva fruire di un cielo relativamente poco inquinato. La distruzione del territorio continua e malgrado le promesse di mantenere integro il territorio, di evitare sprechi inutili sono stati spesi più di 300mila euro solo per il progetto ....... L’Osservatorio di Campo Imperatore preda degli amministratori pubblici che dimostrano veramente di avere perso il controllo del buon senso. INVITO ALL’OSSERVAZIONE – STELLE DOPPIE Albireo (β Cygni) E’un sistema stellare situato su un estremo del braccio più lungo della croce che costituisce la struttura della costellazione del Cigno, l'altro estremo è Deneb (α Cygni). È considerata una delle più belle stelle doppie del cielo poiché è costituita da due stelle di colore contrastante: la principale è di colore arancio mentre la secondaria, di classe B8, è di colore biancoazzurro. Ad occhio nudo appare essere una singola stella, ma un piccolo telescopio è sufficiente per apprezzarne la duplicità e il contrasto di colore tra la stella principale e la secondaria. La sua posizione moderatamente boreale fa sì che questa stella sia osservabile specialmente dall'emisfero nord, in cui si mostra alta nel cielo nella fascia temperata; dall'emisfero australe la sua osservazione risulta invece più penalizzata, specialmente al di fuori della sua fascia tropicale. Essendo di magnitudine +3,05, la si può osservare anche dai piccoli centri urbani senza difficoltà, sebbene un cielo non eccessivamente inquinato sia maggiormente indicato per la sua individuazione Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine giugno e novembre; nell'emisfero nord è visibile anche per tutto l'autunno, grazie alla declinazione boreale della stella, mentre nell'emisfero sud può essere osservata in particolare durante i mesi del tardo inverno australe. Albireo A la più brillante della coppia, ha magnitudine apparente 3,1; è una gigante brillante arancione di classe K3, con una temperatura di 4.400 kelvin, inferiore a quella del Sole, ma con raggio 50 volte superiore; il suo colore è giallo-arancio e la sua massa è calcolata essere 5 volte quella solare. La sua luminosità è 950 volte quella solare. Nel 1976 usando la tecnica dello speckle all'Osservatorio di Kitt Peak, Albireo A è risultata essere a sua volta una binaria; la sua compagna, Albireo C, o Albireo Ac come è catalogata nel Washington Double Star Catalog è molto simile alla compagna visibile Albireo B: è una stella bianco-azzurra di sequenza principale di classe B9 e magnitudine apparente 5,8. Dista dalla componente A 40 Unità Astronomiche e il loro periodo orbitale è calcolato in 214 anni. La loro separazione attuale è di 0,4 secondi d'arco, di conseguenza la separazione visuale delle componenti è possibile solo con strumenti professionali di grande apertura. Albireo B, di magnitudine 5,1 è invece una stella di classe B8 di sequenza principale, quindi di colore bianco-azzurro, avente una temperatura superficiale di 12.100 kelvin, molto più elevata di quella solare; la sua massa è calcolata essere 3,3 volte quella solare. La sua luminosità è 190 volte quella solare. Si distingue per l'alta velocità orbitale: completa un giro su sé stessa in 0,6 giorni. Viene anche classificata come stella Be Le distanze dal Sole sono state recentemente rettificate attraverso l'analisi del satellite Hipparcos e sono rispettivamente di 434 anni luce per la componente A e di 400 anni luce per la componente B. In base alle distanze non ancora rettificate risultavano pertanto separate da 34 secondi d'arco, ciò significa che le due stelle distano tra loro circa 650 miliardi di chilometri (50 volte la grandezza del sistema solare). Data l'enorme distanza per lungo tempo sì è pensato che fosse una doppia ottica, cioè senza un legame gravitazionale tra le due componenti. Comunque oggi si è portati a credere che sia un vero sistema binario con un periodo orbitale di molte migliaia di anni, forse 75.000 anni. Albireo si sta avvicinando velocemente al sistema solare, e in un futuro lontano, tra oltre 5 milioni di anni, raggiungerà la minima distanza dalla Terra, a 23,2 anni luce di distanza. A quell'epoca sarà la stella più luminosa nel cielo terrestre, con una magnitudine apparente di -3,30. Il nome arabo assegnato a questa stella è Minqār al-Dajāja, che tradotto letteralmente significa il becco della gallina, definizione che rimanda alla posizione di Albireo all'interno della costellazione. Tenendo conto di ciò, viene in un certo senso confermata l'ipotesi secondo la quale il nome attuale della stella sia frutto di un errore di trascrizione. In un'edizione del 1515 dell'Almagesto, il nome Albireo viene collegato all'espressione latina ab ireo (che significa dall'iris), dove il termine Ireus, ovvero l'iris, potrebbe essere una trascrizione errata della parola greca Ornis, che significa uccello. ROSETTA È PRONTA ALLO SPRINT FINALE La sonda ha superato anche l’ultimo test Gli ultimi controlli sono stati effettuati per Rosetta, la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) lanciata il 2 marzo 2004, è tutto pronto per la lunga frenata verso il suo obiettivo, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Il team dell’ESA che manovra la sonda ha annunciato che questa fase è stata portata a termine con successo, fornendo la prima delle tre grandi spinte orbitali che porteranno il veicolo spaziale sulla scia della cometa il prossimo 6 agosto. In questa lunga e delicata fase, che segue il risveglio della sonda europea, uno per uno, tutti gli strumenti hanno ripreso vita dopo oltre due anni di ibernazione. L’operazione, avvenuta a 500 milioni di chilometri dalla Terra, è durata ben 7 ore (una delle più lunghe della storia dei voli spaziali dell’ESA) e ha usato ben 218 chili di carburante. “Questa manovra è stata assolutamente necessaria per ridurre la velocità di Rosetta rispetto alla posizione della cometa in modo da arrivare con una velocità relativa di circa 1 m/s,”. Prima del grande incontro con la cometa sono previsti altre due grandi spinte orbitali, il 4 e il 18 giugno. Ci saranno poi altre sei spinte minori per le ultime inserzioni orbitali e la frenata finale. Rosetta è un’importante missione alla quale partecipa attivamente anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che ha contribuito a due degli strumenti a bordo della sonda: VIRTIS (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer) e GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator). Gli altri strumenti a bordo, che sono già stati testati negli ultimi tre mesi, sono OSIRIS (Optical, Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System), NAC (Narrow Angle Camera) e WAC (Wide Angle Camera). Recentemente ha superato gli esami a pieni voti anche Philiae, il lander di 100 chili progettato e realizzato con un fondamentale contributo italiano guidato dall’Agenzia Spaziale Italiana, che raggiungerà la superficie della cometa il prossimo 10 novembre. Il sito di atterraggio verrà scelto solo verso il mese di settembre, dopo un’accurata analisi della superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko. Quello che seguirà sarà la fase di ricerca e raccolta dei campioni a 23 centimetri di profondità: entrerà in azione un sistema dotato di un trapano con una punta di diamante e forni di platino con lenti di zaffiro che riscalderanno i campioni per le analisi. Si tratta della fase più delicata ed emozionante della missione perché sarà la prima volta che delle strumentazioni terrestri toccheranno la fredda roccia di una cometa. Fonte: Rivista Coelum FLY ME TO THE MOON Il cratere Mairan Al bordo sud-orientale della Luna possiamo osservare il cratere "Adams", una formazione circolare isolata di 68Km con versanti abbastanza scoscesi su cui si trovano Adams B ad ovest e Adams D ad est. Le pareti sono abbastanza alte e terrazzate, su di esse si sovrappongono due piccoli crateri a nord e un cratere a sud. Il fondo è piatto con piccoli crateri di cui uno centrale. La sua formazione risale al periodo Nectariano (da -3.92 miliardi di anni a -3.85 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 2 giorni dopo la Luna nuova oppure 1 giorno dopo la Luna piena. Alcuni dati: Longitudine: 68.387° East Latitudine: 31.892° South Faccia: Nearside Quadrante: Sud-Est Area: Bordo Sud-Orientale della Luna Origine del nome: Dettagli: John Couch Adams Astronomo britannico del 19° secolo nato in Gran Bretagna Nato a Laneast nel 1819 Morto a Cambridge nel 1892 Fatti notevoli: Ha dimostrato l'esistenza e ha indicato la posizione di Nettuno indipendentemente da Le Verrier ma i suoi lavori non sono stati pubblicati dal 'Royal Observatory'. Autore del nome: Birt / Lee (1865) Nelle foto una ripresa del cratere "Adams" e un ritratto dell'epoca di John Couch Adams. Lo strumento minimo per poter osservare questo cratere è un rifrattore da 60mm. Davide Crespi COMPETIZIONE COMETARIA Questa nota vuol segnalare una circostanza di interesse per coloro che cacciano e osservano le Comete, fatto che risale alla fine del XVIII secolo. Charles Messier (1730-1817) francese e famoso cacciatore di comete, ne scoperse ben 13, e per non perdere tempo e per non confondersi fece un catalogo di oggetti celesti che in qualche modo potevano confondersi con le comete. E' un catalogo, oggi, di ben 110 oggetti tra galassie, ammassi globulari, ammassi aperti, nebulose planetarie, e non manca qualche piccolo errore, comunque è ben noto a tutti gli amatori del Cielo. Carolina Herschel (1750-1848) di origine tedesca, collaboratrice del fratello William (1782-1871) lo scopritore di Urano, Carolina mentre assecondava nelle osservazioni il fratello, per conto proprio scoprì ben 8 comete con un telescopio regalatogli da William. Ecco i nostri ipotetici contendenti cometari. Charles Messier scopri le sue 13 comete tra gli anni 1760 e il 1798, mentre Carolina Herschel scoprì le sue 8 comete tra gli anni 1786 e il 1797. Appare evidente che il periodo delle osservazioni di comete in comune tra Charles e Carolina è quello che interessò le notti di caccia alle comete della Herschel. Il 18.11 aprile 1790 Carolina Herschel da Slough in Inghilterra, scopre la cometa C1790 H1 (Herschel), ovvero 1790 III , con il sistema di nomenclatura in vigore sino al 1995, nella costellazione di Andromeda (AND) che poi si sposterà in Cassiopea (CAS), mentre in Francia Charles Messier vede la stessa cometa, di cui ha avuto notizia per primo, il 30 aprile, che poi il 2 maggio apparirà nei pressi della Galassia di Andromeda, chiamata M31 nel suo catalogo. Sempre esaminando gli annali storici delle pubblicazioni del tempo emerge che Messier scoperse la sua dodicesima cometa denominata C/1793 S2 ovvero 1793 I, con il vecchio sistema, il 27.9 settembre 1793 nella costellazione di Ercole (HER) che poi si sposterà nel Serpente (SER) e nell'Ofiuco (OPH), mentre a Slough, Carolina Herschel scopriva indipendentemente la medesima cometa il 7.83 ottobre nella costellazione dell'Ofiuco (OPH) nei pressi della stella Delta OPH. Si nota anche che gli Herschel comunicavano con il francese perché Messier aveva già osservato tempestivamente altra tre comete scoperte da Carolina Herschel e precisamente la C/1786 P1, la C/1788 Y1 e C/1790 A1. Ma perché parlare di competizione allora? Semplicemente perché l'alternanza della scoperta ora dell'uno ora dell'altra appare come una vera gara fra questi due grandi cacciatori di comete di tanto tempo fa. Uranio CINQUE PER MILLE Sottoscrivete il cinque per mille a favore dell’Osservatorio: ci permette di ammodernare ed ampliare la struttura e di migliore le prestazioni in particolar modo nel campo della divulgazione e della ricerca. Sono stati iniziati i lavori per la sostituzione del telescopio principale con uno più grande e più potente per la cui realizzazione servono dei fondi. APAN Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus Sottoscrivi il tuo cinque per mille per l’Osservatorio Astronomico di Suno a Te non costa nulla ma per Noi è una grande opportunità Casella sostegno del volontariato C.F. osservatorio 00437210032 Hanno collaborato Silvano Minuto Vittorio Sacco Salvatore Trani Davide Crespi Sandro Baroni