Il santo Nome di Maria

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12 SETTEMBRE
IL SANTO
NOME DI MARIA
I
l nome nel mondo orientale non è frutto solo di gusto o di moda o di convenzione, è la definizione di una persona o di una realtà. Per questo nella Bibbia i nomi dei vari personaggi vengono interpretati, sovente in modo libero, per cogliere il significato profondo o simbolico di
ognuno in particolare. Abramo è spiegato come padre di una moltitudine; Giovanni significa
colui che ha ricevuto grazia...
Nome uscito dal cuore di Dio.
Oltre al ricordo storico della istituzione della festa, ci interessa il significato del nome benedetto dato alla futura Madre di Dio e nostra.
Il nome presso i Giudei aveva un’importanza grandissima e si soleva imporre con solennità.
Sappiamo dalla Scrittura che Dio intervenne qualche volta direttamente nella designazione del
nome da imporre a qualche suo servo. L’angelo Gabriele previene Zaccaria che suo figlio si chiamerà Giovanni ed egli ancora dice a Giuseppe, spiegandogli l’Incarnazione del Verbo: “Gli porrai
nome Gesù”. Si può quindi pensare che Dio in qualche modo sia intervenuto, perché alla
Santissima Vergine fosse imposto il nome richiesto dalla sua grandezza e dignità. Gioacchino ed
Anna imposero alla loro bambina il nome di Maria, che al mondo intero è tanto caro.
IL NOME MARIA
“In ebraico Miryam, in greco Mariam o Maria (nella Bibbia dei Settanta, nei Vangeli e negli
Atti Degli Apostoli). E’ un nome molto diffuso in Palestina ai tempi del Cristo e analogo ad altri
documentati da “ostraka” e iscrizioni antichissime scavate nelle regioni vicine, come mrym delle
tavolette di Ugarit (XV-XIV secolo a.C.) scoperte a Ras Shamra sulla costa fenicia. A seconda
delle radici semitiche alle quali i filologi la fanno risalire, Maria potrebbe significare anche ribel-
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le, l’amara o la forte, o più probabilmente colei che si innalza o che è
innalzata - il Vangelo direbbe riempita di grazia - oppure ancora profetessa, Signora, veggente, amata da Dio nella cultura egizia.
La tradizione cristiana, che si basa sulla traduzione che san
Gerolamo fa dell’ebraico mar yam ( goccia di mare), in latino stilla
maris, ha formato il poetico Stella maris, stella del mare, con cui viene
esaltata la madre di Gesù, chiamata il più delle volte Maria Vergine”
(A-M. GERARD, Dizionario della Bibbia, BUR Rizzoli, Milano 1994,
vol. I. p.1009).
Storia della festa.
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513,
ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano.
Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni Sobieski coi suoi Polacchi
vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, S.
Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l’Ottava della Natività. Il santo
Papa Pio X la riportò al 12 settembre.
Il tuo nome è un olio sparso
“I Santi si sono compiaciuti di paragonare il nome di Maria a quello di Gesù. San Bernardo aveva applicato al Signore il testo del
Cantico dei Cantici, I, 3: “Il tuo nome è un olio sparso” perché l’olio
dà luce, nutrimento e medicina. Anche Riccardo di san Lorenzo dice: “Il nome di Maria è paragonato all’olio, perché, dopo il nome di Gesù, sopra tutti gli altri nomi, rinvigorisce i deboli, intenerisce gli induriti, guarisce i malati, dà luce ai ciechi, dona forza a chi ha perso ogni vigore, lo
unge per nuovi combattimenti, spezza la schiavitù del demonio e, come l’olio sorpassa ogni
liquore, così il nome Maria sorpassa ogni altro nome” (De Laudibus B. M. V. l. II, c. 2).
Altre interpretazioni.
Oltre sessantasette interpretazioni diverse sono state date al nome di Maria secondo che fu
considerato di origine egiziana, siriaca, ebraica o ancora nome semplice o composto. Non vogliamo trattenerci sulle interpretazioni e scegliamo le quattro principali riferite dagli antichi scrittori.
“Il nome di Maria, dice Sant’Alberto Magno, ha quattro significati: illuminatrice, stella del mare,
mare amaro, signora o padrona” (Comm. su san Luca, I, 27).
Illuminatrice.
È la Vergine Immacolata giammai offuscata da ombra di peccato; è la donna vestita di sole; è
colei la cui vita gloriosa ha illustrato tutte le Chiese; infine è colei, che ha dato al mondo la vera
luce, la luce di vita.
Stella del mare.
La liturgia la saluta così nell’inno, tanto poetico e popolare, Ave maris stella e ancora
nell’Antifona dell’Avvento e del tempo di Natale: Alma Redemptoris Mater. Sappiamo che la
stella del mare è la stella polare, che è la stella più brillante, più alta e ultima di quelle che forma-
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no l’Orsa Minore, vicinissima al polo fino a sembrare immobile e conservare una posizione quasi invariabile per lunghe notti. Per questo
fatto è di molta utilità per orientarsi sulla carta del cielo e aiuta il navigante a dirigersi, quando non possiede la bussola.
Così Maria, fra le creature, è la più alta in dignità, la più bella, la
più vicina a Dio, invariabile nel suo amore e nella sua purezza; per noi
è esempio di tutte le virtù, illumina la nostra vita e ci insegna la via per
uscire dalle tenebre e giungere a Dio, che è la vera luce.
Mare amaro.
Maria è detta così nel senso che, nella sua materna bontà, rende
amari per noi i piaceri della terra, che tentano di ingannarci e di farci
dimenticare il vero ed unico bene; lo è ancora nel senso che durante la
Passione del Figlio il suo cuore fu trapassato dalla spada del dolore. È
mare, perché, come il mare è inesauribile, inesauribili sono la bontà e
la generosità di Maria per tutti i suoi figli. Le gocce d’acqua del mare
non possono essere contate se non dalla scienza infinita di Dio e noi
possiamo appena sospettare la somma immensa di grazie che Dio ha
deposto nell’anima benedetta di Maria.
Signora o padrona.
Maria è veramente nostra Signora. Signora vuol dire Regina,
Sovrana. Regina è veramente Maria, perché la più santa di tutte le creature, la Madre di Colui, che è Re per titolo di Creazione,
d’Incarnazione e Redenzione. Associata al Figlio in tutti i suoi misteri,
a lui è gloriosamente unita in cielo in corpo e anima; eternamente beata intercede continuamente
per noi, applicando alle nostre anime sia i meriti da lei acquistati sia le grazie delle quali è fatta
mediatrice e dispensiera.
Discorso di san Bernardo.
Nel contesto di tale festività diviene quasi un obbligo riportare la conclusione della seconda
omelia di san Bernardo sul Vangelo Missus est, Lc 1, 26-38 :
“E il nome della Vergine era Maria. Questo nome, che significa stella del mare, si adatta
perfettamente alla Madre di Dio, perché, come l’astro emette il suo raggio, così la Vergine
concepisce suo Figlio e il raggio non diminuisce lo splendore della stella e il Figlio non
diminuisce la verginità della Madre. Nobile stella sorta da Giacobbe, il cui raggio illumina
il mondo, splende nei cieli, penetra l’abisso, percorre la terra. Riscalda più che i corpi le
anime; inaridisce il vizio, feconda la virtù. Sì, Maria è l’astro fulgente e senza uguali, che
scintilla di meriti e rischiara coi suoi esempi la nostra vita, sovente mare tempestoso.
Chiunque tu sia che nel flusso e riflusso della storia abbia l’impressione di camminare in
mezzo alla tempesta turbinante, non distogliere gli occhi dall’astro splendido, se non vuoi
essere inghiottito dall’uragano.
Se si desta la burrasca delle tentazioni, se si drizzano gli scogli delle tribolazioni, guarda la
stella ed invoca Maria. Se sei in balìa dei flutti della superbia o dell’ambizione, della
calunnia o della gelosia, guarda la stella ed invoca Maria. Nei pericoli, nelle angosce, nel
dubbio pensa a Maria, invoca Maria”.
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TESTI LITURGICI PROPOSTI
Nei testi della Messa per il Santo Nome di Maria tutta la gloria è
resa a Dio Padre per il Nome di Gesù, cioè per la Persona del Figlio
suo, “nel cui nome è tutta la nostra salvezza: davanti a lui si piega
infatti ogni ginocchio in cielo, in terra e sotto terra. Ma, nella sua
Provvidenza, Dio ha voluto che risuonasse sulla bocca dei fedeli anche
il nome di Maria. Il popolo cristiano guarda a lei come fulgida stella, la
invoca come Madre e nei pericoli a lei ricorre come a sicuro rifugio”
(Prefazio). Del resto è il compito, è la missione di Maria nella storia
della salvezza di ieri e di oggi.
Il nome della Vergine è qualificato come glorioso - aggettivo
mutuato dal personaggio di Giuditta - e Dio lo ha tanto esaltato, che
sulla bocca di tutti sarà sempre la sua lode (Antifona d’Ingresso). Il suo
nome è detto pure santo, in quanto designa la Donna che fu tutta piena
di grazia (Vangelo).
La Vergine è chiamata poi Madre, perché dal Figlio eletta a nostra
Madre (Colletta); lo sanno i fedeli e perciò con immensa fiducia si affidano alla sua protezione, sperimentando la dolcezza della sua maternità.
A questa Madre-Regina, nell’orazione dopo Comunione, la liturgia
chiede di essere guida e patrocinio di quanti si gloriano del nome cristiano, affinché adeguandosi alle scelte del Battesimo, aderiscano con
tutta l’anima a Cristo, così da vivere solo per lui e a lui solo piacere.
Stupenda anche la prima lettura tratta dal libro del Siracide (Neo-Volg. 24, 23-31).
Io , come vite, produco germogli di grazia,
e i miei fiori danno frutti di gloria e di rettitudine.
Io sono la madre del bell’amore e del timore,
della conoscenza e della santa speranza.
In me è la grazia per ogni via e verità,
in me ogni speranza di vita e virtù.
Avvicinatevi tutti a me, voi che mi desiderate
e saziatevi dei miei frutti.
Poiché il mio insegnamento è più dolce del miele,
e il possedermi è più dolce del favo di miele.
Il mio ricordo durerà di generazione in generazione.
Quanti si nutrono di me, avranno ancora fame ;
e quanti da me si dissetano, avranno ancora sete.
Chi mi ascolta, non sarà deluso;
e chi compie le mie opere, non peccherà.
Chi mi rende onore, avrà la vita eterna.
La pietà popolare ha tradotto questa splendida pagina biblica nel commovente e poetico inno:
Nome dolcissimo, nome d’amore.
don Vincenzo Mercante
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