Ateatro Lo spettacolo dal vivo è una componente di primaria importanza del nostro patrimonio culturale, che va salvaguardata e valorizzata come un bene prezioso la cui natura è tutt’altro che voluttuaria. L’arte di comunicare attraverso i diversi linguaggi elaborati dall’uomo risale alla notte dei tempi, rappresenta noi, il nostro percorso storico, e il nostro futuro; e lo spettacolo dal vivo, nelle sue varie forme, è uno dei modi più efficaci e diretti per conoscersi e imparare a conoscere. Dunque, anche nei periodi di crisi non si deve mai smettere di credere al potere salvifico dell’arte che riesce sempre a farci scorgere mondi diversi e migliori, al di sopra delle quotidiane banalità. La stagione 2009 -10 di Teatri S.p.A. si svolgerà al Teatro Comunale e al Teatro Eden di Treviso; quest’ultimo, come di consueto ospiterà i concerti jazz, mentre al Comunale andranno in scena le opere, gli spettacoli di prosa e di danza e i concerti, oltre a due eventi speciali. I nomi in cartellone testimoniano la volontà di mantenere sempre alto il livello dell’offerta culturale, dando il giusto spazio anche a giovani e talentuosi artisti in carriera: è il caso dei cantanti vincitori del Concorso Internazionale “Toti Dal Monte”, che saranno gli interpreti de La vera costanza di Haydn, in scena al Teatro Comunale a novembre. E come avviene ormai da qualche tempo, nell’intento di valorizzare il repertorio teatrale veneto, anche questa stagione prevede una nuova coproduzione fra Teatri S.p.A. e Teatro Stabile del Veneto per uno spettacolo di prosa, Tramonto di Renato Simoni. Fiduciosi di ottenere ancora una volta l’approvazione del pubblico, auguriamo a tutti una bella stagione a teatro. Avv. On. Dino De Poli Presidente Fondazione Cassamarca 3 Sommario Pagina Quadro Sinottico 4 Concerti 8 Danza 20 Opera 27 Prosa 30 Eventi speciali 41 Jazz 44 Calendario cronologico degli spettacoli Prezzi Piantine dei teatri Calendario vendite Orari biglietterie Informazioni e avvertenze vedi inserto 4 5 Stagione 2009 / 2010 - Quadro Sinottico Teatro Comunale | Concerti Venerdì 16 ottobre 20.45 ANGELA HEWITT pianoforte 8 Venerdì 27 novembre 20.45 A MOLTO RUMORE PER NULLA Giovedì 5 novembre 20.45 DIE SINGPHONIKER 9 Sabato 28 novembre 20.45 B MOLTO RUMORE PER NULLA Lunedì 30 novembre 20.45 ANNA KRAVTCHENKO pianoforte 1 Domenica 29 novembre 16.00 C MOLTO RUMORE PER NULLA Venerdì 11 dicembre 20.45 A EST OVEST Sabato 12 dicembre 20.45 B EST OVEST Domenica 13 dicembre 16.00 C EST OVEST Venerdì 15 gennaio 20.45 A LA TEMPESTA 20.45 B LA TEMPESTA Mercoledì 9 dicembre 20.45 MATTHIAS STIER tenore RAFFAELLA IOZZI pianofort 11 Giovedì 17 dicembre 20.45 QUARTETTO ALBORADA PAOLO FRESU tromba FABRIZIO MELONI clarinetto 12 20.45 RAFAL BLECHACZ pianoforte 13 Sabato 16 gennaio Giovedì 4 febbraio 20.45 QUARTETTO CASALS PIETRO DE MARIA pianoforte 14 Domenica 17 gennaio 16.00 C LA TEMPESTA Venerdì 22 gennaio 20.45 A L’INGANNO Martedì 23 febbraio 20.45 CATERINA DI TONNO soprano RICHARD BARKER pianoforte 15 Sabato 23 gennaio 20.45 B L’INGANNO Martedì 2 marzo FIORENZO PASCALUCCI pianoforte Domenica 24 gennaio 16.00 C L’INGANNO 16 Lunedì 15 marzo 20.45 SERGEJ KRYLOV violino ANDREA BONATTA pianoforte Venerdì 5 febbraio 20.45 A ITALIANI SI NASCE E NOI LO NACQUIMO 17 Sabato 6 febbraio 20.45 B ITALIANI SI NASCE E NOI LO NACQUIMO Giovedì 8 aprile 20.45 CAMERATA SALZBURG ALEXANDER LONQUICH direttore e solista 18 Domenica 7 febbraio 16.00 C ITALIANI SI NASCE E NOI LO NACQUIMO Venerdì 12 febbraio 20.45 A TRAMONTO Sabato 13 febbraio 20.45 B TRAMONTO Domenica 14 febbraio 16.00 C TRAMONTO Venerdì 26 febbraio 20.45 A L’ORO DI NAPOLI Sabato 27 febbraio 20.45 B L’ORO DI NAPOLI Domenica 28 febbraio 16.00 C L’ORO DI NAPOLI Venerdì 19 marzo 20.45 A NON SI SA COME Sabato 20 marzo 20.45 B NON SI SA COME Domenica 21 marzo 16.00 C NON SI SA COME Venerdì 9 aprile 20.45 A LE CONVERSAZIONI DI ANNA K. Sabato 10 aprile 20.45 B LE CONVERSAZIONI DI ANNA K. Domenica 11 aprile 16.00 C LE CONVERSAZIONI DI ANNA K. Mercoledì 27 gennaio 20.45 Teatro Comunale | Danza Mercoledì 25 novembre 20.45 ELISA MONTE DANCE 20 Giovedì 10 dicembre 20.45 AGR ASSOCIATI RHYTH.MIX 21 Mercoledì 20 gennaio 20.45 BALLETTO DI ROMA OTELLO 22 Domenica 21 febbraio 20.45 PASIONES COMPANY DIVINO TANGO 23 Mercoledì 3 marzo 20.45 CCN BALLET DE BIARRITZ MOZART A 2 - CARMEN 24 Mercoledì 14 aprile 20.45 COMPAGNIA NUOVADANZAINDIPENDENTE LA STORIA INAUDITA 25 Teatro Comunale | Opera Sabato 21 novembre 20.45 A LA VERA COSTANZA Domenica 22 novembre 16.00 B LA VERA COSTANZA Lunedì 23 novembre 20.45 C LA VERA COSTANZA Venerdì 12 marzo 20.45 A LA TRAVIATA Sabato 13 marzo 20.45 B LA TRAVIATA Domenica 14 marzo 16.00 C LA TRAVIATA 32 33 34 35 36 37 38 39 40 27 Eventi speciali al Teatro Comunale 29 Sabato 31 ottobre 20.45 RYUICHI SAKAMOTO: PLAYING THE PIANO 41 Venerdì 18 dicembre 20.45 ROSSO NATALE con RED CANZIAN 42 Teatro Eden | Jazz Teatro Comunale | Prosa Venerdì 30 ottobre 20.45 A L’ATTORE (Anteprima nazionale) 30 Venerdì 6 novembre 20.45 A ELISABETTA II 31 Sabato 7 novembre 20.45 B ELISABETTA II Domenica 8 novembre 16.00 C ELISABETTA II Giovedì 12 novembre 20.45 STEFANO BOLLANI DANISH TRIO 44 Domenica 6 dicembre 20.45 ROSARIO BONACCORSO QUARTET 45 Giovedì 14 gennaio 20.45 BOBO STENSON TRIO 46 Lunedì 15 febbraio 20.45 RANDAL CORSEN QUARTET 47 Teatro Comunale | Concerti | Danza | Opera | Prosa 8 9 Teatro Comunale | Concerti Teatro Comunale | Concerti Venerdì 16 ottobre ore 20.45 Giovedì 5 novembre ore 20.45 ANGELA HEWITT pianoforte DIE SINGPHONIKER Johann Sebastian Bach Variazioni Goldberg BWV 988 Markus Geitner contralto Daniel Schreiber e Henning Jensen tenori Michael Mantaj basso-baritono Christian Schmidt basso Berno Scharpf pianoforte La pianista canadese Angela Hewitt, definita dal quotidiano “The Guardian”, “la più grande interprete di Bach dei nostri tempi”, affronterà in questo concerto le Variazioni Goldberg, una delle manifestazioni più straordinarie del genio bachiano. Composte appositamente per Johann Gottlieb Goldberg, maestro di cappella presso il conte von Brühl a Dresda, le Variazioni Goldberg furono scritte da Bach tra il 1741 e il 1745 e pubblicate a Norimberga dall’editore Balthasar Schmid. Destinata al clavicembalo solo, l’opera è stata concepita come un’architettura modulare di 32 brani, disposti seguendo schemi matematici e simmetrie che le conferiscono coesione e continuità. Insieme all’Arte della fuga può essere considerata il vertice delle sperimentazioni di Bach nella creazione di musica per strumenti a tastiera, sia dal punto di vista tecnico-esecutivo, sia per lo stile che combina insieme ricerche di alto livello musicali e matematiche. Sebbene in passato le Variazioni Goldberg fossero considerate soltanto un esercizio tecnico piuttosto ripetitivo, nel XX secolo il contenuto emotivo e la portata dell’intera composizione sono stati ampiamente valorizzati, anche grazie ad analisi critiche e tecniche piuttosto estese. Il grande valore strutturale, l’irraggiungibile tecnica compositiva, l’abilità di toccare ogni possibilità espressiva dello strumento e la tecnica esecutiva richiesta fanno delle Variazioni Goldberg un vero monumento all’intelligenza del grande compositore. © Peter Hundert “Tributo ai Comedian Harmonists”, “From Berlin to Broadway”, “Just songs!” Nel 1980 sei giovani studenti di canto del Conservatorio di Monaco di Baviera, ammiratori di noti ensemble del periodo quali i King Singers e i Manhattan Transfer, decidono di condividere e sviluppare i comuni interessi artistici e i differenti talenti vocali costituendo una propria formazione. I Singphoniker devono il loro successo essenzialmente a due caratteristiche peculiari: la qualità ‘sonora’ della loro vocalità e l’ecletticità dei programmi proposti. Il loro repertorio spazia dalla mistica e dalla spiritualità del canto gregoriano, passando per i madrigali del Rinascimento, fino ai compositori più noti del Romanticismo, quali Franz Schubert, Felix Mendelssohn-Bartholdy e Robert Schuhmann. L’ensemble esplora anche un repertorio più moderno che spazia dagli evergreen dei Comedian Harmonists, rappresentanti del periodo d’oro degli anni venti, fino a Simon & Garfunkel e al Flower-Power-Feeling degli anni sessanta e settanta. La grande capacità dei Singphoniker di interpretare la musica a cappella contemporanea ha portato vari compositori a scrivere brani per il gruppo, quali Variazioni d’amore di Enjott Schneider del 1984 o Augustinus, opera presentata per la prima volta a Monaco di Baviera nel 2005. Negli ultimi 25 anni i Singphoniker sono stati ospiti di importanti concerti e serate di gala in Germania, Europa, Asia e Stati Uniti. 10 11 Teatro Comunale | Concerti Teatro Comunale | Concerti Lunedì 30 novembre ore 20.45 Mercoledì 9 dicembre ore 20.45 ANNA KRAVTCHENKO pianoforte MATTHIAS STIER tenore Vincitore del XXIII Concorso Internazionale di Musica Vocale da Camera “Città di Conegliano” RAFFAELLA IOZZI pianoforte Franz Liszt Franz Schubert/Franz Liszt Robert Schumann/Franz Liszt Sonata in si minore Rapsodia ungherese n. 12 Serenade Der Müller und der Bach Ständchen Liebesbotschaft Widmung Anna Kravtchenko è nata in Ucraina, a Charkov, nel 1976 ed ha iniziato lo studio della musica a 5 anni. A 9 ha incominciato a frequentare una scuola speciale di musica dove ha studiato con Leonid Margarius. Nel 1991 ha vinto il 1° premio al Concorso Internazionale “Concertino di Praga” e l’anno successivo le è stato assegnato all’unanimità, a soli 16 anni, il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano, che da 5 anni non veniva assegnato. Questa vittoria ha segnato per Anna l’inizio di una straordinaria carriera che l’ha portata ad esibirsi tra l’altro con l’Orchestra Filarmonica della BBC, con la Baltimora Symphony Orchestra, con l’Orchestra da Camera della Radio di Monaco di Baviera e con la Royal Philharmonic Orchestra. Nel 2006 Anna ha inciso un cd interamente dedicato a Chopin ed ha vinto negli USA l’International Web Concert Hall Competition. Il programma è interamente dedicato a Liszt di cui si potrà ascoltare tra l’altro la celebre Sonata in si minore, considerata un compendio delle possibilità idiomatiche e tecniche del pianismo tardoromantico, pur se a farne un indiscusso capolavoro concorre il senso di intima, necessaria unità formale a cui si riconduce l’estrema varietà di registri stilistici. Robert Schumann Dichterliebe op 48 Alberto Evaristo Ginastera Canción al arbol del olvido Carlos Félix López Buchardo Canción del carretero Carlos Guastavino La rosa y el sauce Franz Schubert Der Wanderer an den Mond D 870 Die Forelle D 550 An mein Herz D 860 Totengräbers Heimwehe D 842 Per i romantici tedeschi il Lied è stato il principale laboratorio dell’intreccio tra musica e poesia: Schubert e Schumann testimoniano la varietà degli approcci possibili nel rapporto tra l’arte della parola e l’arte dei suoni. Tra i pezzi in programma si segnalano i Dichterliebe di Schumann, composti nel 1840 sotto il segno d’una doppia ispirazione: da un lato il matrimonio con Clara Wieck, dall’altro lo studio dell’opera di Schubert. Matthias Stier è nato nel 1983 a St. Gallen (Svizzera). Studia con Elio ed Erik Battaglia. Vincitore di numerosi concorsi internazionali quali il “Renata Tebaldi” di San Marino nel 2004, il “Calpurnia” nel 2005 nell’ambito del Festival delle Nazioni di Città di Castello dove ha inoltre debuttato come Arlecchino nell’opera “Mandragora” di Szymanowski. Nel 2006 è Primo premio assoluto al “Silvio Omizzolo” di Padova. Nel 2006 è risultato “Preisträger” alla “Internationale Sommerakademie, Universität Mozarteum” di Salisburgo. Collabora con artisti di fama internazionale quali Boris Petrushansky, Alexander Lonquich, Eric Schneider, Semion Skigin e Gürer Aykal sotto la guida del quale ha eseguito nel 2008 a Istanbul il Requiem di A. Dvorak accompagnato dalla Borusan Istanbul Philharmonic Orchestra. Raffaella Iozzi si è diplomata al Conservatorio “San Pietro a Majella”. É stata vincitrice di concorsi nazionali e internazionali. Nel 2006 ha conseguito il diploma di perfezionamento come collaboratrice al pianoforte alla Scuola Hugo Wolf di Acquasparta. 12 13 Teatro Comunale | Concerti Teatro Comunale | Concerti Giovedì 17 dicembre ore 20.45 Mercoledì 27 gennaio ore 20.45 QUARTETTO ALBORADA Anton Berovski violino, Sonia Peana violino Nicola Ciricugno viola, Piero Salvatori violoncello PAOLO FRESU tromba, flicorno FABRIZIO MELONI clarinetto RAFAL BLECHACZ pianoforte Premio Chopin 2005 Wolfgang Amadeus Mozart Tradizionale Paolo Fresu Karl Jenkins AA.VV. Quintetto per clarinetto e archi in la magg. KV 581 Miserere Requiem Metamorfosi The fifth season Suite L’incontro fra Paolo Fresu e il Quartetto Alborada è la testimonianza dell’onnivoracità del trombettista di Berchidda, sempre pronto a misurare la sua ormai riconosciuta freschezza e naturalezza artistica con il mondo “classico”. Partendo da nomi “sacri” come quelli di Claudio Monteverdi, Erik Satie o il più moderno Arvo Pärt, passando attraverso trascrizioni di musica tradizionale, il cammino musicale si snoda lungo l’asse di nuove avventure sonore, per approdare ad un progetto certamente ambizioso, che è poi quello di suonare composizioni commissionate ad importanti autori contemporanei. Il risultato è un’eccitante verifica del mondo musicale più nobile, visto attraverso le lenti moderne dei più vivi percorsi sonori contemporanei e le estreme libertà che la musica jazz porta da sempre con sé. Nato nel 1996, il Quartetto Alborada ha un repertorio che privilegia la musica barocca e la musica del Novecento con particolare attenzione agli autori minimalisti. Fin dall’inizio l’attività del quartetto si è sviluppata in due direzioni distinte: da un lato l’attività quartettistica alimentata dalla ricerca e dallo studio, dall’altro le collaborazioni a progetti attivi nel panorama della musica jazz contemporanea. Con il Quartetto Alborada si esibirà Fabrizio Meloni, primo clarinetto solista dell’Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala, nel Quintetto per clarinetto e archi di Mozart, una composizione brillante e ambiziosa, ricca di spiritualità e di vita interiore. Johann Sebastian Bach Wolfgang Amadeus Mozart Claude Debussy Fryderyk Chopin Partita n. 1 in si bem. magg. BWV 825 Sonata in si bem. magg. KV 570 Pour le piano Ballata in la bem magg. op. 47 n. 3 Scherzo n. 1 op. 20 3 Mazurche op. 50 Polonaise-Fantaisie op. 61 Il giovane e talentuoso pianista polacco, Rafal Blechacz, classe 1985, vincitore a soli 20 anni del prestigioso Premio Chopin, si cimenta in un programma impegnativo e di notevole varietà sul piano tecnico ed espressivo: da Bach a Mozart, passando per i suoi connazionali, Chopin e Szymanowki. Nato a Naklo nad Notecia nel 1985, Rafal Blechacz ha iniziato lo studio del pianoforte a 5 anni in una scuola musicale della sua città natale. Nel settembre 2000 ha cominciato a frequentare la scuola Rubinstein e, successivamente, l’Accademia Musicale di Bygdoszcz. Nel 2002 ha vinto il 2° Premio al Concorso Internazionale per Giovani Pianisti in memoria di Artur Rubinstein, svoltosi a Bygdoszcz, l’anno successivo è stato il co-vincitore del Concorso Pianistico Internazionale di Hamamatsu in Giappone e nel 2004 ha vinto il 1° Premio al Concorso Pianistico Internazionale del Marocco. Questi successi sono stati coronati dal 1° Premio, vinto all’unanimità, al Concorso Chopin di Varsavia. In seguito a questo trionfo, Rafal Blechacz ha intrapreso una brillante carriera che lo ha � aikovskij del Conservatorio portato tra l’altro ad esibirsi nel 2006 nella Sala C di Mosca con l’Orchestra Mariinsky diretta da Valery Gergiev. Di lui hanno scritto: “Chopin gli calza come un guanto. In modo molto simile a Zimerman, esegue questa musica con sbalorditiva naturalezza. Il suo controllo, il nobile fraseggio, la capacità di smorzare una melodia senza affettazione – tutto ciò gli dà una particolare connotazione.” (Le Temps) 14 15 Teatro Comunale | Concerti Teatro Comunale | Concerti Giovedì 4 febbraio ore 20.45 Martedì 23 febbraio ore 20.45 QUARTETTO CASALS Vera Martinez Mehner violino Abel Tomàs violino Jonathan Brown viola Arnau Tomàs violoncello “DA ROSSINI AI TELEFONI BIANCHI” PIETRO DE MARIA pianoforte Gioachino Rossini Vincenzo Bellini AA.VV. Robert Schumann Quartetto per archi in la magg. n. 3 op. 41 Quartetto con pianoforte in mi bem. magg. op. 47 Quintetto con pianoforte in mi bem. magg. op. 44 Dedicato a Robert Schumann, il concerto si aprirà con il Quartetto per archi in la magg. n. 3, il più ambizioso e audace dei tre quartetti dell’op. 41, oltre che il più lontano dalla forma classica. Fu scritto, come le altre due composizioni in programma, nel 1842, sulla scia della grande amicizia che legava il compositore a Mendelssohn e in omaggio alla grande tradizione degli ultimi quartetti beethoveniani. Segue il Quartetto con pianoforte in mi bem. magg. op. 47, dedicato al conte Mathieu Wielhorsky, mecenate russo che aveva ospitato gli Schumann all’epoca della loro tournée in Russia nel 1844. Conclude il concerto il Quintetto con pianoforte in mi bem. magg. op. 44, dedicato a Clara ed eseguito per la prima volta da Mendelssohn, in occasione di un’audizione privata a casa di amici. Il Quartetto Casals, è considerato uno dei più promettenti giovani quartetti europei. Ha ricevuto il 1° Premio al Concorso Internazionale “Yehudi Menuhin” nel 2000, il 1° Premio al Concorso Internazionale “Johannes Brahms” nel 2002, il Premio della Città di Barcellona nel 2005 e il Premio Musicale Nazionale, in Spagna, nel 2006. �aikovskij di Mosca nel 1990, Dopo aver vinto il Premio della Critica al Concorso C Pietro De Maria ha ricevuto il Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani - Teatro alla Scala di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994). Nel novembre 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn per la sua esecuzione del Concerto n. 1 con la Filarmonica di Amburgo diretta da Ingo Metzmacher. CATERINA DI TONNO soprano Vincitrice XXXVIII Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte” RICHARD BARKER pianoforte Il rimprovero La fioraia fiorentina La danza Vaga luna Malinconia anne o rosa fortunata Arie da operette, Canzoni Caterina Di Tonno si diploma in canto al Conservatorio di Pescara nel 1996, sotto la guida di Maria Luisa Carboni, perfezionandosi con Shirley Verrett all’Accademia Chigiana di Siena. Il suo repertorio va dall’opera alla musica da camera, dal jazz alla canzone napoletana antica, fino alla musica da film. Si è distinta come vincitrice di numerosi concorsi d’opera e musica da camera fra cui il Concorso Di Stefano di Trapani, il Bellini di Caltanissetta, l’AsLiCo, il Concorso Internazionale Duchi d’Acquaviva di Atri e il Concorso Internazionale di musica da camera A. Curci. Nato a Londra nel 1958, Richard Barker ha iniziato gli studi musicali alla King’s School Worcester, completandoli in Italia al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano, dove si è diplomato in pianoforte e in composizione. Dal 1981 collabora con il Teatro Alla Scala. Pianista accompagnatore in molti concorsi di canto internazionali e in vari teatri in Italia e all’estero, dal 1997 insegna all’Accademia di Perfezionamento del Teatro alla Scala. Il programma si distingue per la grande varietà dei pezzi proposti, da alcune interessanti composizioni per voce e pianoforte di Rossini e Bellini a celeberrimi brani tratti da operette come La vedova allegra e Il paese del sorriso di Franz Lehár, Il paese dei campanelli e Cin-ci-là del compositore veneziano Virgilio Ranzato. 16 17 Teatro Comunale | Concerti Teatro Comunale | Concerti Martedì 2 marzo ore 20.45 Lunedì 15 marzo ore 20.45 FIORENZO PASCALUCCI pianoforte Premio Venezia 2008 SERGEJ KRYLOV violino ANDREA BONATTA pianoforte Fryderyk Chopin Andante Spianato et Grande Polonaise Brillante in mi bem. magg. op.22 Sonata n.2 in si bem. minore op.35 Scherzo n.2 in si bem. minore op.31 Mazurche op.41 Barcarolle in fa diesis magg. op.60 Polonaise in la bem. magg. op.53 Robert Schumann Sonata n. 1 in la min. op. 105 Johannes Brahms Sonata n. 1 in sol magg. op .78 Sergej Prokof’ev Sonata n. 1 in fa min. op. 80 Fiorenzo Pascalucci è stato premiato in numerosi concorsi musicali nazionali ed internazionali, tra cui l’ultima edizione del Concorso Pianistico Nazionale “Premio Venezia”. Questa affermazione gli ha aperto un’importante carriera internazionale che l’ha portato ad esibirsi in recital e concerti in Italia e all’estero. Nato a Campobasso nel 1987, si è avvicinato giovanissimo alla musica classica e ha iniziato lo studio del pianoforte presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” della sua città con Giuseppe Squitieri, per poi proseguirlo al Conservatorio “Gioachino Rossini” di Pesaro con Giovanni Valentini. Si è perfezionato con Leonid Margarius, Franco Scala e Anna Kravtchenko presso l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Nato a Mosca, Sergej Krylov conquista giovanissimo il Primo Premio al Concorso Internazionale “R. Lipizer” di Gorizia e, dopo un periodo di perfezionamento con Salvatore Accardo, vince il Concorso “A. Stradivari” di Cremona e il Concorso “F. Kreisler” di Vienna. Da quel momento intraprende una prestigiosa carriera concertistica internazionale, collaborando con molte orchestre, tra le quali l’Orchestra del Teatro Mariinsky, i Wiener Symphoniker, la English Chamber Orchestra, e con direttori come Valery Gergiev, Yuri Temirkanov, Vladimir Ashkenazy. Nel repertorio cameristico si esibisce tra gli altri con Yuri Bashmet, Bruno Canino, Maxim Vengerov. Andrea Bonatta è uno dei pianisti italiani più interessanti della sua generazione. Ha inciso l’opera completa di Brahms per pianoforte e diversi cd dedicati a Liszt e Schubert. Ha tenuto concerti in tutto il mondo ed è membro delle più prestigiose giurie internazionali. Per anni è stato direttore artistico del Concorso “Busoni” di Bolzano, di cui ora è consulente artistico. Il duo si cimenterà in un repertorio di Sonate che include la n.1 op. 105 di Schumann, composta nel 1851, la Sonata n. 1 op. 78 di Brahms, prima delle tre sonate per violino e pianoforte, scritta tra il 1878 e il 1879 ed eseguita per la prima volta dallo stesso Brahms con il violinista Hellmesberger a Vienna, infine la Sonata n. 1 op. 80 di Prokof’ev, dedicata a David Oistrakh, i cui primi schizzi risalgono al 1938, all’epoca dell’ultimo viaggio dell’autore negli Stati Uniti. 18 Teatro Comunale | Concerti Giovedì 8 aprile ore 20.45 CAMERATA SALZBURG ALEXANDER LONQUICH direttore e solista Felix Mendelssohn-Bartholdy Concerto in la min. per pianoforte e orchestra Wolfgang Amadeus Mozart Concerto in mi bem. magg. KV 271 “Jeunehomme-Konzert” Pëtr Il’ič Čajkovskij Serenata per archi op. 48 “L’arte, la sfida, l’essenza sono da ricercare oltre l’interpretazione di ciò che è “visibile”, scritto nella partitura. Qui è dove inizia la realtà della musica.” È stato questo il principio guida che il leggendario violinista Sándor Végh ha voluto dare alla Camerata Salzburg (fondata nel 1952 da Bernhard Paumgartner): principio che ha modellato l’identità stilistica della Camerata dal 1978 fino al 1997, anno della morte di Végh. A lui è succeduto Sir Roger Norrington, Direttore Principale dal 1997 fino al 2006 e, attualmente, Leonidas Kavakos che nell’agosto 2006 ne è stato nominato Direttore Artistico. Dopo cinquant’anni di storia, la Camerata Salzburg è a pieno titolo un’orchestra da camera tra le migliori al mondo. Con l’ensemble si esibirà, nella doppia veste di direttore e solista, Alexander Lonquich, acclamato pianista, presente nelle principali stagioni concertistiche d’Europa, USA, Giappone. In programma il Concerto in la minore di Mendelssohn per pianoforte e archi, composto a soli 14 anni; il concerto per pianoforte di Mozart, KV 271, scritto tra il 1776 e il 1777 a Salisburgo e comunemente chiamato Jeunehomme dal nome di una pianista francese che, secondo la leggenda, si recò nella cittadina austriaca per una tournée. Questo concerto è una delle pietre miliari nella produzione del compositore e presenta una quantità di innovazioni stilistiche che anticipano di molti anni le atmosfere e le poetiche del suo periodo viennese. � aikovskij, un Conclude il concerto la celebre Serenata per archi op. 48 di C ineguagliabile lavoro di ricercatezza timbrica e armonica. © Andreas Hechenberger 20 21 Teatro Comunale | Danza Teatro Comunale | Danza Mercoledì 25 novembre ore 20.45 Giovedì 10 dicembre ore 20.45 ELISA MONTE DANCE IL MEGLIO DELLA MONTE DANCE AGR - ASSOCIATI Atlete della squadra nazionale di ginnastica ritmica coreografia Elisa Monte, David Brown, Tiffany Rea, Joe Celej e la Compagnia musica Glenn Branca, Nina Simone, Michael Nyman, Jeffery Broussard & the Creole Cowboys Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti RHYTH.MIX coreografia Barbara Cardinetti musica Marco Iannelli Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti Creata nel 1981, Elisa Monte Dance è una delle più apprezzate compagnie newyorkesi di danza contemporanea ed ha conquistato ad un anno dalla fondazione il riconoscimento di “migliore compagnia” al Paris International Dance Festival. Da allora, ha continuato il suo percorso artistico con nuove creazioni e tournée in tutto il mondo, riscuotendo ovunque grande successo. Il programma prevede alcune tra le migliori coreografie di Elisa Monte: Pigs and Fishes, uno dei suoi maggiori successi, creato nel 1982 per l’American Dance Theatre; Run to the Rock, un lavoro del 1998 dedicato al danzatore e coreografoAlvin Ailey, Volkmann Suite, coreografia che si ispira alle immagini del famoso fotografo Roy Volkmannn; infine, Zydeco Zaré sulla musica di Johno Frishberg, lavoro rappresentato la prima volta al Joyce Theater di New York nel 2008. Lo Zydeco è uno stile di musica folk originario del Sud della Louisiana, dominato da ritmi veloci e sincopati e caratterizzatodal suono della fisarmonica. © Roy Volkmann «Non appena c’è ritmo c’è scambio; il “perché” e il “come” di questo scambio è il segreto stesso del ritmo» (P. Valéry) Forte della ventennale esperienza nella creazione e produzione di spettacoli in cui il movimento estremo è innalzato a vera forma d’arte, AGR Associati realizza un nuovo spettacolo in cui sport e danza si incontrano per dar vita a una nuova creazione visiva ed emozionale unica al mondo. Nell’ambito della Ginnastica Ritmica, il Team della Nazionale Italiana ha raggiunto, negli ultimi anni, traguardi internazionali altissimi. Parte da qui l’idea di realizzare uno spettacolo in cui l’eleganza e la femminilità di corpi perfetti, allenati a sostenere ed eseguire i movimenti più estremi con stupefacente armonia ed espressività, diventano musa per una creatività visiva originale e innovativa, dove coreografia, scenografia e musica disegnano uno spazio fantastico, fatto di luci e suoni, di immagini ed emozioni. La musica aggiungerà forza narrativa ed espressiva, delineando tempi e ritmi di questo nuovo universo incantato, a metà strada tra immaginario classico e contemporaneo. Soluzioni scenotecniche multimediali sorprendenti e tecnicamente all’avanguardia caratterizzeranno le invenzioni scenografiche, il tutto per sottolineare l’aspetto contemporaneo dello spettacolo, dall’impatto fortemente estetico, sempre volto ad ottenere effetti inattesi e coinvolgenti. 22 23 Teatro Comunale | Danza Teatro Comunale | Danza Mercoledì 20 gennaio ore 20.45 Domenica 21 febbraio ore 20.45 BALLETTO DI ROMA ENTE NAZIONALE DEL BALLETTO PASIONES COMPANY DIVINO TANGO OTELLO coreografia Adrián Aragón, Erika Boaglio musica Astor Piazzolla, Carlos Gardel coreografia Fabrizio Monteverde musica Antonín Dvořák Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti Dopo il successo di critica e pubblico riscosso nelle scorse stagioni dal suo Giulietta e Romeo, Fabrizio Monteverde torna con una nuova versione dell’Otello in cui rivisita il testo shakespeariano lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti tra i personaggi. L’ambientazione costante in un moderno porto di mare chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello davvero è – come è sempre stato – un ‘diverso’, un outsider non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere ‘straniero’, ovvero qualcuno abituato ad ‘altre regole del gioco’, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di ‘zona franca’, un limbo dove si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità dove tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso, il barbaro, non esistono. La stessa forte presenza del mare suggerisce i segreti, ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere, della Gelosia e del Delitto. Precoce dramma romantico l’Otello ben si presta alla lettura provocatoria ed ‘eccessiva’ elaborata da Monteverde, dove anche certe forzature enfatiche di Dvor�ák trovano una loro pertinente e salutare collocazione, fungendo spesso da sottile contrappunto ironico all’azione dei personaggi. (Riccardo Reim) © G. Orlandi Il tango non è una proprietà privata, o soltanto un passo più o meno complesso o sensuale... Non è soltanto un Museo di personaggi di inizio del Novecento nei fiumi peccaminosi delle Milonghe. Il Tango non si impara, si vive! Il Tango è parte della nostra anima argentina...oggi...come ieri…come domani. E se la nostra anima è Divina, lo é anche il nostro Tango! Adrián Aragón Uno spettacolo elegante, sensuale e di alto impatto emotivo. Dove il filo della storia ci porta alle meravigliose ed affascinanti scene di una Argentina viva, piena di speranza. Luci, coreografie e musiche aggiungono ancora valore al già grande livello artistico della Pasiones Company, con Adrián Aragón come protagonista indiscutibile di uno spettacolo mozzafiato, che fulmina i sensi. Classico e contemporaneo al tempo stesso, Divino Tango è una magistrale creazione con una messa in scena superba, agile e struggente. Storie in bianco e nero, o colorate dalla passione. L´eros sottilmente presente quando la coppia va oltre al ballo... e il ballo è una conseguenza di due corpi che ci suggeriscono il dopo. Adrian e la sua Compagnia ci porteranno nell’anima di un paese ricco culturalmente, dove l´immaginazione viaggia tanto velocemente quanto la voglia di uscire da una eterna crisi che ci affligge di continuo. 24 25 Teatro Comunale | Danza Teatro Comunale | Danza Mercoledì 3 marzo ore 20.45 Mercoledì 14 aprile ore 20.45 CCN BALLET DE BIARRITZ COMPAGNIA NU.D.I. NuovaDanzaIndipendente in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” e Teatri S.p.A. MOZART A 2 - CARMEN LA STORIA INAUDITA Liberamente tratto dal libro Teste a pera e teste a mela di Dario Fertilio coreografia Thierry Malandain musica Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Schubert/Gustav Mahler ideazione, regia, coreografia Laura Pulin musiche John Corigliano, Andrey Dergatchev, Shim Hyunjung, Lee Ji Soo, Béatrice Thiriet, Eleni Karaindrou Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti Dopo una carriera d’interprete svolta presso l’Opéra di Parigi, il Ballet du Rhin e il Ballet Théâtre Français di Nancy, Malandain fonda la compagnia Temps Présent che dirige per dodici anni, ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 1998, anno della fondazione del Centre Chorégraphique National-Ballet Biarritz, ne è nominato direttore dal Ministro della cultura Catherine Trautman. Malandain è l’autore di una sessantina di coreografie, molte delle quali ormai entrate nel repertorio di altre compagnie di balletto. Anche le sue incursioni nel teatro lirico risultano importanti, come le collaborazioni con Robert Fortune, Peter Busse, Alberto Fassini, Jean-Louis Pichon, Frédéric Pineau. Nel 2000 è nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura francese, e dal 2001 al 2004, è direttore artistico del Festival di Danza “Le Temps d’Aimer” di Biarritz. Nel 2004 viene nominato ai «Benois de la Danse» presso il Teatro Bolshoi di Mosca e nel 2005 riceve a Bilbao le Prix Culture de la Fondation Sabino Arana; l’anno seguente viene nuovamente nominato ai «Benois de la Danse» per L’envol d’Icare, creazione per il Ballet de l’Opéra National de Paris. Nel 2008 crea, in coproduzione con l’artista spagnolo Manolo Valdés Le portrait de l’infante/L’amour sorcier: una coproduzione Grand Théâtre de la Ville de Luxembourg, Théâtre de Saint – Etienne, Grand Théâtre de Reims, l’ONDE Velizy Villacoublay e CCN Ballet Biarritz/Thierry Malandain. © Olivier Houeix “Ho imparato che essere felici significa semplicemente non conoscere ancora, ignorare ciò che ci aspetta” Dario Fertilio La storia inaudita sboccia da una favola – Teste a pera e teste a mela – e ne fa sprigionare il profumo. Ognuno di noi desidera più di tutto la felicità, sogna l’amore e la libertà di esprimerlo. E qui, nella danza, si trovano i gesti per dirlo. L’avventura di Klaus e Inessa, lui un bianco e razionale testa a pera, lei una rossa e passionale testa a mela, è anzitutto una storia di coraggio, un sì alla vita e al cambiamento. Perciò la malinconia originale, segnata dalla lontananza dei due sessi, qui si dissolve nella luce di una nuova speranza. Il balletto moltiplica le coppie, ma noi sappiamo che si tratta sempre degli stessi Klaus e Inessa colti in momenti successivi: lo stupore dell’incontro, l’appagamento, il dolore del distacco, il ricongiungimento in un tempo diverso. La storia inaudita di Laura Pulin coglie, illuminandolo, il cuore pulsante della favola, nella magia di un cartello annunciatore, di un giocattolo animato, di una filastrocca infantile, di un mormorìo invitante d’acque o di uccelli, si profila un possibile luogo, dove mele e pere tornino ad essere non più teste di uomini e donne, ma soltanto frutti. (Dario Fertilio) © Luca Agostini 27 Teatro Comunale | Opera Venerdì 20 novembre ore 17.00 Sabato 21 novembre ore 20.45 Domenica 22 novembre ore 16.00 Lunedì 23 novembre ore 20.45 Anteprima Giovani Turno A Turno C Turno B LA VERA COSTANZA Opera in tre atti libretto di Francesco Puttini e Pietro Travaglia musica di Franz Joseph Haydn Rosina Baronessa Irene Lisetta Conte Errico Ernesto Masino Villotto Federica Carnevale*/ Sandra Ferrandez Andrea Puja* Arianna Donadelli*/ Auxiliadora Toledano Anicio Zorzi Giustiniani*/ Yuri Haradzetski Cosimo Panozzo*/ Pablo Garcia López Elier Muñoz / César San Martín Gianluca Margheri* *Vincitori del XXXIX Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte” maestro concertatore e direttore Jesús López Cobos (20, 21) José Antonio Montaño (22, 23) regia Elio De Capitani scene Carlo Sala costumi Ferdinando Bruni luci Nando Frigerio Orquesta-Escuela de la Sinfónica de Madrid In coproduzione con Teatro Real di Madrid, Opéra de Wallonie di Liegi, Teatro di Rouen Haute-Normandie, Opéra Théâtre de Saint-Etienne Con la partecipazione di Giovedì 19 novembre, ore 17.00, al Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti © Bozzetti di Carlo Sala La vera costanza è un dramma giocoso in tre atti composto da Haydn nel 1778 e rappresentato per la prima volta presso il Teatro di Esterháza il 25 aprile 1779. Il primo atto si apre con un terribile temporale in mare che causa il naufragio di una piccola barca in un villaggio di pescatori: i naufraghi, la Baronessa Irene, il Marchese Ernesto, il damerino Villotto e Lisetta, cameriera della Baronessa, vengono soccorsi da Masino e da sua sorella Rosina. L’incontro si rivela incredibilmente fortuito per la Baronessa: Rosina infatti è la pescatrice della quale si è invaghito suo nipote, il Conte Errico. La Baronessa tenta di indurre Rosina a prendere in sposo Villotto, ignorando che Errico, da cinque anni lontano, aveva sposato Rosina prima di partire. La proposta della Baronessa fa tentennare la pescatrice, incerta tra la volontà di fedeltà e la realtà di un marito lontano. Inaspettatamente però arriva Errico e, sospettando il tradimento della moglie, minaccia di uccidere Villotto. Nel secondo atto è Ernesto che supplica Rosina di accettare Villotto: da ciò dipende infatti il suo matrimonio con la Baronessa. Ma una dichiarazione di Ernesto viene udita e fraintesa dalla Baronessa e da Errico. L’atto terzo vede un ultimo tentativo da parte della Baronessa di dividere Rosina da Errico, anche questo destinato a fallire. 29 Teatro Comunale | Opera Giovedì 11 marzo ore 17.00 Venerdì 12 marzo ore 20.45 Sabato 13 marzo ore 20.45 Domenica 14 marzo ore 16.00 Anteprima Giovani Turno A Turno B Turno C LA TRAVIATA Melodramma in tre atti tratto dal dramma La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio libretto di Francesco Maria Piave musica di Giuseppe Verdi Violetta Valery Alfredo Germont Giorgio Germont Flora Bervoix Annina Gastone Dottore Grenvil Barone Douphol Il Marchese d’Obigny Lana Kos / Uni Lee Salvatore Cordella / Piero Pretti Filippo Bettoschi / Simone Piazzola Chiara Brunello Nan Zheng Ramtin Ghazavi Abramo Rosalen Mattia Olivieri Matteo Ferretti maestro concertatore e direttore Giampaolo Bisanti regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda costumi Giancarlo Colis Orchestra Filarmonia Veneta Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” direttore David Crescenzi In coproduzione con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e Teatro del Aquila di Fermo Mercoledì 10 marzo ore 17.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti Tratta dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio), La signora delle camelie, La traviata è considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della trilogia popolare assieme a Il Trovatore e a Rigoletto. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza e della scabrosità dell’argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con una compagnia vocale all’altezza e retrodatando l’azione di due secoli, riscosse finalmente il meritato successo. L’azione è condotta come una narrazione a ritroso attraverso le note del preludio che apre l’opera: un ritratto musicale della protagonista, colta nello stadio del declino fisico (i diafani violini del primo tema, che caratterizzerà poi l’atto terzo), mentre la mente corre nostalgica ai tempi della tormentata relazione amorosa (è il passionale «Amami, Alfredo» del secondo atto) e ai giorni spensierati delle frivolezze parigine in cui la passione era divampata (ed ecco i guizzi brillanti dei violini a corteggiare il tema amoroso ripetuto con calore dagli archi gravi). L’ascoltatore viene così condotto per mano in questo viaggio nel passato, sino a venire catapultato nel bel mezzo della festa chiassosa che apre l’atto primo, con la consapevolezza che ciò cui assisterà è già ‘passato’: una situazione di euforica allegria, che il tempo ha in realtà ormai travolto e soffocato. 30 31 Teatro Comunale | Prosa Teatro Comunale | Prosa Giovedì 29 ottobre ore 17.00 Anteprima giovani Venerdì 30 ottobre ore 20.45 Turno A ANTEPRIMA NAZIONALE Compagnia del Teatro Carcano diretta da Giulio Bosetti Venerdì 6 novembre ore 20.45 Sabato 7 novembre ore 20.45 Domenica 8 novembre ore 16.00 Teatro Vittoria Attori & Tecnici L’ATTORE riduzione di Tullio Kezich e Alessandra Levantesi dal romanzo di Mario Soldati ELISABETTA II di Thomas Bernhard con Giulio Bosetti, Marina Bonfigli, Antonio Salines, Alice Redini, Elio Aldrighetti regia Giulio Bosetti con Roberto Herlitzka regia Teresa Pedron Storia di un “attore” amico. Incontro in ricordo di Mario Soldati e Tullio Kezich. Intervengono Giulio Bosetti, Alessandra Levantesi e Carmelo Alberti. Teatro Comunale ore 11.00 Fin dall’uscita del libro nel 1970, Giulio Bosetti ha maturato il proposito di portare in scena questo romanzo di Soldati, ormai divenuto un piccolo classico. Secondo la sua abitudine, Soldati assume qui il ruolo di spettatore incuriosito, spaventato e alla fine coinvolto in una vicenda umana che riguarda un quartetto di personaggi: l’anziano attore Enzo Melchiorri, sua moglie, il collega faccendiere Argenta e la ragazza Giovanna, che sconvolgerà l’esistenza di tutti. Qui è noto che lo scrittore si servì di modelli realmente vissuti (a suo tempo ne circolarono addirittura i nomi), proiettandoli però in una dimensione di fantasia. Il risultato è una commedia drammatica di appassionante interesse, anche perché si svolge a cavallo di un mondo dello spettacolo che sta rapidamente cambiando con l’affermarsi sempre più invadente della televisione. Bosetti, che interpreterà il personaggio “io”, si propone di evocare un Soldati ancora più Soldati di quello della pagina. (Tullio Kezich) Ho letto L’attore di Mario Soldati più di trent’anni fa, rimanendone affascinato. Riletto recentemente il romanzo è ancora bellissimo e colpisce per la leggerezza della scrittura e per i suoi dialoghi, già pronti per essere detti ad alta voce. Come per Dostoevskij, possiamo dire che Soldati scrivesse i suoi romanzi pensando al teatro. Ecco il motivo per il quale ho voluto proporre a Kezich una riduzione del romanzo. Lo spettacolo sarà una creazione sulla creazione, in totale libertà. (Giulio Bosetti) © Angelo Redaelli Turno A Turno B Turno C Sabato 7 novembre ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti Questa pièce, una delle ultime dell’autore, fu scritta nel 1987. La scelta di un attore come Roberto Herlitzka, massimo virtuoso della parola è particolarmente preziosa e interessante per la realizzazione di un testo carico di ironia trasgressiva e dissacrante nei confronti del mondo e dei potenti. In Elisabetta II uno scontroso industriale, incattivito dalla vecchiaia, si prepara a ricevere nel suo appartamento gli invitati di suo nipote, venuti ad acclamare dal suo balcone la regina d’Inghilterra in visita a Vienna. Nel finale Bernhard ci riserva una macabra sorpresa. Il personaggio di Herrenstein ricalca la galleria dei grandi vecchi trattati da Bernhard. In un clima ossessivo, ripetitivo, monologante, il protagonista impossibilitato al movimento, inchiodato su una sedia a rotelle, usa gli strumenti della parola per tessere un continuo eloquio martellante ai danni del cameriere che funge da testimone di questa danza macabra alle spalle di tutti e di tutto. Un rosario di invettive acri risuona perennemente nelle orecchie del cameriere Richard. Una specie di Finale di partita ambientato in un’atmosfera con valenze meno metafisiche, attraversata da momenti che suscitano forte ilarità grazie all’esasperazione a cui ricorre Herrenstein per giustificare il suo rifiuto verso il mondo. Nel finale il potere viene messo finalmente alla berlina con un espediente di massima teatralità. Tutti gli invitati seguiranno il loro destino precipitando dal balcone. Unici superstiti l’industriale Herrenstein e il fido domestico Richard. 32 33 Teatro Comunale | Prosa Teatro Comunale | Prosa Venerdì 27 novembre ore 20.45 Turno A Sabato 28 novembre ore 20.45 Turno B Domenica 29 novembre ore 16.00 Turno C Venerdì 11 dicembre ore 20.45 Sabato 12 dicembre ore 20.45 Domenica 13 dicembre ore 16.00 Teatro di Roma – Compagnia Lavia Anagni Artisti Riuniti in coproduzione con Noctivagus s.r.l. MOLTO RUMORE PER NULLA di William Shakespeare con Lorenzo Lavia, Giorgia Salari, Pietro Biondi, Francesco Bonomo, Salvatore Palombi, Andrea Nicolini, Gianni De Lellis, Alessandro Riceci, Luca Fagioli regia Gabriele Lavia Sabato 28 novembre ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti Inquestacommediasonocontenutialcunitemichiavedelteatroshakespeariano, in primo luogo il dilemma esistenziale tra l’essere e l’apparire, il tema del doppio, dello specchio, della maschera. Nella solare città di Messina, il ricco Lionato accoglie nella sua magione il principe d’Aragona don Pedro, di ritorno dalla guerra insieme ai suoi più stretti compagni. L’atmosfera gaia e leggera dell’estate mediterranea fa da sfondo agli amori tra il giovane Claudio e la dolce Ero e tra i litigiosi Beatrice e Benedetto. Nell’imminenza delle nozze di Claudio ed Ero, don Juan, geloso del favore che Claudio gode presso don Pedro, fa di tutto per screditare Ero e impedirle così di sposare il suo amato. Nulla però potrà impedire all’amore di trionfare sui cattivi sentimenti che saranno giustamente puniti. Questa, in breve, la trama di un’opera che condensa in sé tutto il meglio delle commedie shakespeariane: finte morti, sospetti, intrighi, schermaglie amorose, scambi di persona, congiure. Un molto che attraverso lo specchio del rumore si riflette e diventa, o ritorna, nulla. La congiura, la guerra civile che ha visto soccombere il “bastardo” Juan e vincere il “legittimo” don Pedro, lo scambio di persona tra Ero e Margherita, la finta morte di Ero, la finta figlia di Antonio, le maschere... le maschere... le maschere... tutto questo... tutto questo “rumore” finirà nel nulla come era nato dal nulla e allora... ha ragione Benedetto... Balliamo!” (Gabriele Lavia) Turno A Turno B Turno C EST OVEST di Cristina Comencini con Rossella Falk, Luciano Virgilio Claudio Bigagli, Daniela Piperno regia Cristina Comencini Sabato 12 dicembre ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti La famiglia di Letizia - il fratello, i due figli, i nipoti - si riunisce per festeggiare i suoi ottant’anni. Letizia vive sola con Oxana, la badante ucraina, nella vecchia casa in cui, come dice lei, “…gli oggetti fuggono come avessero paura di morire con me...” o, come più realisticamente commenta Oxana “…è stato requisito tutto dai figli... come da noi ai tempi della guerra civile...”. Sulla festa incombe l’assenza di una delle nipoti, un segreto che nessuno della famiglia ha avuto il coraggio di dire alla nonna. Si litiga, si scherza, si mente per non rivelare la verità, che verrà fuori poco a poco, la verità di tutti. Le due donne, l’anziana signora e la sua badante, restano alla fine sole nella vecchia casa, unite da un’esperienza che ora appare comune: la straniera ha dovuto lasciare le sue figlie per guadagnare denaro, lo stesso denaro che all’ovest ha dissestato la famiglia di Letizia ed è forse all’origine del mistero della scomparsa della nipote. Un mondo in cui est e ovest si rispecchiano e si affrontano, cercando un senso che sembra sfuggire a tutti. (Cristina Comencini) 34 35 Teatro Comunale | Prosa Venerdì 15 gennaio ore 20.45 Sabato 16 gennaio ore 20.45 Domenica 17 gennaio ore 16.00 Teatro Comunale | Prosa Turno A Turno B Turno C Venerdì 22 gennaio ore 20.45 Sabato 23 gennaio ore 20.45 Domenica 24 gennaio ore 16.00 Teatro Stabile di Napoli Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Eliseo Turno A Turno B Turno C Compagnia Mauri Sturno LA TEMPESTA di William Shakespeare con Umberto Orsini, Flavio Bonacci, Rino Cassano, Gino De Luca, Francesco Di Leva, Francesco Feletti, Carmine Paternoster, Rolando Ravello, Enzo Salomone, Federica Sandrini, Francesco Silvestri, Salvatore Striano regia Andrea De Rosa L’INGANNO (SLEUTH) di Anthony Shaffer con Glauco Mauri, Roberto Sturno traduzione, adattamento e regia Glauco Mauri Sabato 16 gennaio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti Sabato 23 gennaio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti Ne La tempesta (1611-1612), Prospero duca di Milano, interessato più ai libri e alla magia che al ducato, è spodestato dal fratello Antonio. Imbarcato su una nave con la figlioletta Miranda, arriva in un’isola. Qui abitano Calibano figlio di una strega, e alcuni spiriti, tra cui Ariel. Prospero riduce tutti al proprio servizio. Dodici anni dopo, con le sue arti magiche, fa naufragare vicino l’isola una nave che trasporta Alonso re di Napoli con il figlio Ferdinando e Antonio, fratello di Prospero. Tutti riescono a raggiungere l’isola, ma Ferdinando resta isolato dai compagni, incontra Miranda e se ne innamora ricambiato. Prospero gli fa un incantesimo. Ariel, per ordine del suo padrone, terrorizza Antonio e Alonso, che si pentono delle loro malefatte. Prospero libera Ferdinando dall’incantesimo, gli dà in sposa Miranda, perdona il fratello a patto che restituisca il ducato. Dal canto suo Prospero rinuncia alla magia, libera Ariel e salpa per l’Italia lasciando Calibano padrone dell’isola. La tempesta somiglia a un labirinto. Come in una casa di specchi, ogni volta che intravedi una via d’uscita, questa uscita si rivela essere dalla parte opposta a quella che avevi immaginato. Come in un miraggio o in un sogno, quando provi ad afferrare qualcosa, l’oggetto su cui credi di aver messo le mani si dilegua. Finché capisci che ciò che conta non è l’uscita e che non c’è nulla da afferrare. Stare ad ascoltare le domande che il testo ti pone e restarci dentro (restare dentro alle domande, al labirinto) è l’unica via. (Andrea De Rosa) Nel 1972 Anthony Shaffer ricevette il prestigioso “Premio Award” per la migliore commedia dell’anno Sleuth, che cominciò così la sua fortunatissima carriera teatrale. Definito subito dalla critica thriller-psicologico, Sleuth, ebbe un tale succeso che fu, per ben due volte, adattato per il cinema. La prima volta nel 1972 con la regia di Mankiewicz con Laurence Olivier e Michael Caine. La seconda nel 2007 con la regia di Branagh, con Michael Caine e Jude Law e la sceneggiatura di Harold Pinter. Dopo la prima a Londra, la pièce debuttò al Music Box Theatre di Broadway. A New York rimase in scena per ben 4 anni mentre a Londra le repliche si protrassero per 8 anni. Anthony Shaffer propone in questo testo tutte le sue abilità di sceneggiatore di gialli. Di rilievo sono le sue collaborazioni con Alfred Hitchcock e gli adattamenti per lo schermo di alcuni romanzi di Agatha Christie. Ma c’è qualcosa di più nel fascino di questa commedia: ironia, dramma, gioco, comicità e sorprendenti colpi di scena. Due uomini giocano a ingannarsi nei loro più intimi sentimenti in un gioco che sfocia in una farsa feroce. Ma la farsa che umilia le debolezze dell’uomo si tramuta in un dramma dove l’uomo rimane vittima di se stesso. E non a caso il gioco termina con lo sghignazzo di un pupazzo meccanico che inerte ha assistito alla scena. Si ride, ci si diverte ma ci si ricorda anche che l’uomo rimane sempre il protagonista, nel bene e nel male, del suo destino. © Bepi Caroli 36 37 Teatro Comunale | Prosa Venerdì 5 febbraio ore 20.45 Sabato 6 febbraio ore 20.45 Domenica 7 febbraio ore 16.00 Teatro Comunale | Prosa Turno A Turno B Turno C La Contrada - Teatro Stabile Di Trieste / Procope Studio ITALIANI SI NASCE E NOI LO NACQUIMO di Maurizio Micheli e Tullio Solenghi con Maurizio Micheli e Tullio Solenghi e con Sandra Cavallini, Gualtiero Giorgini, Adriano Giraldi, Fulvia Lorenzetti, Matteo Micheli, Luca Romani regia Marcello Cotugno Sabato 6 febbraio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti L’Italia sta per festeggiare i 150 anni della sua unità. Quale miglior occasione per riflettere sugli aspetti del nostro costume e del nostro carattere nazionale che, malgrado il passare dei secoli, non sembrano cambiati e puntualmente si ripropongono? E, dato che l’ironia è di tutte le riflessioni la più acuta ed efficace, e il teatro il luogo perfetto per significare la propria identità, qualcuno, Micheli e Solenghi, con la complicità di due amici, di buone riletture, di sfiziose canzoni, propongono Italiani si nasce. E postillano e noi lo nacquimo, implicito omaggio al genere del varietà teatrale. E così, in una piazza italiana, ai piedi dei due monumenti di Garibaldi e di Vittorio Emanuele II, una compagnia teatrale comincia a raccontare una storia d’Italia che si dipana a partire dai lombi supremi, quelli di Adamo, con la creazione. Per poi passare ad alcuni protagonisti altolocati della storia (Leonardo, Colombo, Galilei, Cavour, Casanova) ma anche alle più umili comparse. Scopriremo così che tutti sono accomunati dallo stesso irresistibile denominatore comune: l’italianità. Esiste ancora? E come si manifesta oggi? E che fine hanno fatto “Dio Patria e Famiglia” o gli inevitabili e invadenti “poeti santi e navigatori”? I due protagonisti, coadiuvati da una compagnia di altri sei attori, si caleranno nel funambolismo dei personaggi, per ripercorrere attraverso caratterizzazioni, trucchi, dialetti, travestimenti, le mille identità necessarie a raccontare i loro Italiani. Del resto loro, Italiani lo “nacquettero”. Venerdì 12 febbraio ore 20.45 Sabato 13 febbraio ore 20.45 Domenica 14 febbraio ore 16.00 Turno A Turno B Turno C Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, La Contrada - Teatro Stabile di Trieste, Teatri S.p.A. TRAMONTO di Renato Simoni con Dorotea Aslanidis, Nicoletta Maragno, Giancarlo Previati, Massimo Somaglino e Lino Spadaro, Pino Costalunga, Eleonora Bolla, Maria Grazia Plos, Michele Casarin, Andrea Pennacchi regia Damiano Michieletto Sabato 13 febbraio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti Siamo in un paese del Veneto, di cui è sindaco il conte Cesare, autoritario ed egoista in casa come fuori. La sua volontà è la sola che conti, per cui le sue decisioni non ammettono obiezioni di sorta. Si sente superiore in tutto, anche nell’ambito della morale, motivo per cui rifiuta al povero Marasca il posto di maestro comunale, perché colpevole di aver tollerato troppo a lungo in casa la moglie adultera prima di scacciarla. Allora questi gli rivela che anche lui, vent’anni prima, avrebbe dovuto fare la stessa cosa. La rivelazione lo ferisce nel profondo, distruggendo la sua sicurezza e il suo orgoglio. Comincia allora ad indagare con allusioni e sottintesi per conoscere la verità, finché la moglie Eva, uscendo dal suo stato di soggezione, confessa di aver cercato l’amore in un altro uomo poiché nel marito aveva trovato solo un tiranno. Cesare cerca allora sostegno nella vecchia madre e si sforza di cambiare atteggiamento verso gli altri: ma oramai tutto è inutile, continuare a vivere per lui non ha alcun senso. In collaborazione con Regione Veneto e Fondazione Cassamarca di Treviso; lo spettacolo è distribuito da Arteven. © Paolo Fantin 38 39 Teatro Comunale | Prosa Venerdì 26 febbraio ore 20.45 Sabato 27 febbraio ore 20.45 Domenica 28 febbraio ore 16.00 Teatro Comunale | Prosa Turno A Turno B Turno C Ass. Cult. “La Pirandelliana” in coproduzione con Diana Or.i.s. snc L’ORO DI NAPOLI dai racconti di Giuseppe Marotta adattamento teatrale di Armando Pugliese e Gianfelice Imparato con Gianfelice Imparato, Luisa Ranieri, Valerio Santoro regia Armando Pugliese Sabato 27 febbraio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti “Una dichiarazione d’amore per Napoli, città splendida e miserabile, amorosa e spietata, e per i suoi abitanti, disperati, poveri, ricchi di fantasia, magnifici, capaci di inventarsi la vita giorno per giorno. In questi racconti la Napoli di un tempo rivive senza pietismo o retorica, ma con commossa, asciutta, a volte divertita partecipazione.” Così nel risvolto di copertina del libro. Di Marotta si accentua la vena umoristica più che quella malinconica, l’allegria più che la tristezza. L’Oro di Napoli è la pazienza, “la possibilità di rialzarsi dopo ogni caduta; una remota, ereditaria, intelligente, superiore pazienza.” È il suo tema conduttore. Di maniera nel suo bozzettismo? Troppo teatrale e calligrafico? Forse, ma riscattato dalla sagace direzione desichiana degli attori e dallo stesso teatralismo del popolo dei bassi napoletani. È da quel “teatralismo” che si intende partire per un’edizione teatrale de L’Oro di Napoli, e da quella miriade di personaggi e di situazioni dei quali si raccolgono le storie, dolenti o comiche, tragiche o paradossali. E, progressivamente, scopriamo quei personaggi che interloquiscono tra loro nell’androne, tra le scale, sulla strada, sui pianerottoli del palazzo-microcosmo, dando vita a una coralità dolente e magica. Questa edizione teatrale de L’Oro di Napoli sarà una nuova ricomposizione dei racconti di Marotta. (Armando Pugliese) Venerdì 19 marzo ore 20.45 Sabato 20 marzo ore 20.45 Domenica 21 marzo ore 16.00 Turno A Turno B Turno C Sicilia Teatro NON SI SA COME di Nicola Fano da Luigi Pirandello con Sebastiano Lo Monaco regia Sebastiano Lo Monaco Sabato 20 marzo ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti Su una nave da crociera degli anni Trenta c’è una compagnia di comici di rivista che ogni pomeriggio prova numeri nuovi da proporre la sera ai croceristi. Due coppie e un tecnico-amministratore formano il gruppo guidato da un uomo che gli altri chiamano il Conte: forse ha un passato aristocratico ma se lo ha, è certamente un passato decaduto. Noi incontriamo i comici mentre provano i loro numeri, ma presto veniamo a scoprire di più della loro vita. In realtà, le due coppie sono legate anche da un incastro di segreti: in passato i ruoli si sono incrociati e ognuno dei due uomini ha consumato una passione con la moglie dell’altro. Forse si amano ancora così, intersecando la loro realtà con le loro aspirazioni e i loro destini. Forse no. Il tutto tra una prova e l’altra, tra una canzone e l’altra, tra un pezzo musicale e l’altro, nel vitale ripetersi della loro vanità comica. Fino al colpo di scena finale, quando i tradimenti intrecciati saranno rivelati e la realtà apparirà troppo pesante per essere trasformata in fantasia filosofica, com’è abitudine del Conte. Questa è la storia del nostro spettacolo, che non è una parodia di Pirandello (anche se i comici di rivista, le canzonette popolari e gli sketch sono quanto di meno gli è familiare); al contrario è un omaggio estremo a Pirandello, perché infila una sua trama (quella di Non si sa come, appunto) in un contesto sociale che gli è lontanissimo, quello della comicità popolare. 40 41 Teatro Comunale | Prosa Venerdì 9 aprile ore 20.45 Sabato 10 aprile ore 20.45 Domenica 11 aprile ore 16.00 Teatro Comunale | Eventi Speciali (fuori abbonamento) Turno A Turno B Turno C Il Teatro Eliseo - Arca Azzurra Teatro LE CONVERSAZIONI DI ANNA K. di Ugo Chiti liberamente ispirato a La metamorfosi di Franz Kafka con Giuliana Lojodice regia Ugo Chiti Sabato 10 aprile ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti “Quando Gregor Samsa si risvegliò una mattina da sogni inquieti si ritrovò nel suo letto trasformato in un insetto gigantesco”. L’incipit, probabilmente, più folgorante di tutta la letteratura moderna, potrebbe essere cambiato nel più dimesso “quella mattina quando Anna arrivò in ritardo di oltre cinque minuti, vide il signore e la signora Samsa seduti nel tinello in attesa di fare colazione. La figlia Grete aveva già messo il latte sul fornello e Anna, scusandosi con tutti, notò che il signorino Gregorio non era ancora in piedi malgrado fossero già le otto passate”. Questo cambio prospettico è uno sguardo autonomo e diverso su uno dei racconti più emblematici del novecento La metamorfosi di Franz Kafka. Uno sguardo defilato, dal basso, che mette al centro della scena il personaggio marginale di Anna, l’anziana addetta alle pulizie di casa Samsa, assumendola come punto di osservazione per l’intera vicenda. Scelta prospettica che sottolinea un aspetto “portante” della metamorfosi; quella disperante ovvietà quotidiana che si respira nella casa, come la studiata comicità involontaria che spesso illumina i personaggi evidenziandone il tragico. Anna con la sua tenera, riduttiva visione del vivere è uno sguardo disincantato ma anche giaculatoria affettuosa, grido struggente, rabbioso che commenta e accompagna la tragedia di ogni diversità, come la condizione estrema del vivere accanto al dolore. (Ugo Chiti) Sabato 31 ottobre ore 20.45 RYUICHI SAKAMOTO: PLAYING THE PIANO Europe 2009 Ryuichi Sakamoto pianoforte e pianoforte preparato Nel corso della sua carriera Ryuichi Sakamoto ha attraversato molti confini sperimentando con successo vari stili musicali che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Con interessi musicali che vanno dai Beatles a Beethoven, Sakamoto si è diplomato in composizione all’Università delle Arti. Nel 1977 ha cominciato il suo lavoro di compositore, arrangiatore e session man con i più importanti artisti di musica jazz, rock e classica. Nel 1978 ha realizzato il suo primo album solista e ha formato la Yellow Magic Orchestra, subito riconosciuta e apprezzata a livello internazionale. Il secondo disco del gruppo ha venduto più di un milione di copie e ha portato i tre ad un tour mondiale. Dopo aver lasciato la YMO si è dedicato alla carriera solista e alla world music. Ha collaborato con David Bowie, David Byrne, David Sylvian, Iggy Pop, Youssou N’dour, Robbie Robertson e Caetano Veloso o con gli scrittori William Burroughs e William Gibson. Il lavoro più noto di Sakamoto è probabilmente la colonna sonora del film Merry Christmas, Mr. Lawrence, (in Italia Furyo) che gli ha fatto vincere un Anthony Asquith Award for Film Music dalla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA). La colonna sonora del 1987 per L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci gli ha fatto vincere un Oscar, un Grammy e un Golden Globe, oltre al premio della Los Angeles Film Critics Association e una nomination ai BAFTA. Da allora ha lavorato ancora due volte con Bertolucci, con Oliver Stone (Wild Palms), con Pedro Almodovar (Tacchi a Spillo) e due volte con Brian de Palma (Snake Eyes, Femme Fatale). Dopo sei mesi di tournée in Giappone, Sakamoto presenta in Europa Ryuichi Sakamoto: Playing the Piano concerto in cui si esibirà su 2 pianoforti, di cui uno preparato elettronicamente, che suoneranno contemporaneamente. Prevendita anche su www.venetojazz.com 42 Teatro Comunale | Eventi Speciali (fuori abbonamento) Venerdì 18 dicembre ore 20.45 ROSSO NATALE parole e musica di RED CANZIAN Raccontare di Red Canzian, soprattutto a Treviso, la sua città, è abbastanza superfluo…tutti sanno a grandi linee la sua storia, fatta di musica, di successo e di tanti riconoscimenti tra cui il cavalierato della Repubblica. Ma non tutti sanno quali siano stati i suoi esordi e come mai Bruno Canzian in arte “Red” abbia intrapreso una carriera così lontana dal suo diploma di geometra, faticosamente conquistato all’Istituto Riccati…E allora ci ha pensato lui, mettendo insieme tutti i pezzi della sua vita e trasformandoli in uno spettacolo particolare ed emozionante, fatto di musica e parole. Immaginate una specie di talk-show con tanto di giornalista in palco (la bravissima Maria Pia Zorzi), che attraverso una serie di domande, porta l’artista a raccontare di sé, ma anche della storia di Treviso degli anni ’60 - ’70, nonchè la storia del nostro paese che cominciava ad avvertire nell’aria quei segnali di cambiamento di cui la musica era tra i più forti! e infatti oltre alle parole c’è anche tanta musica su quel palco, con alcuni bravissimi musicisti che in acustico accompagnano Red…e le canzoni, non sono solo quelle che l’hanno reso famoso con i Pooh ma anche quelle di altri gruppi storici; ed è raro e difficile che un’artista così famoso abbia la voglia, il coraggio e l’umiltà di mettersi a nudo come Red fa in questo spettacolo…non tralasciando di raccontare anche i dolori, oltre alle gioie, della sua vita privata, creando momenti di reale commozione…ma poi, come tutti gli artisti di razza, sa rovesciare l’atmosfera giocando su se stesso con divertente autoironia…deliziosi sono i racconti delle sue peripezie quando cominciò a farsi crescere i capelli in un periodo in cui non era proprio di moda e in una Treviso non ancora pronta ad accettare certe “mutazioni”. E sul palco appaiono durante i racconti varie memorabilia, dalla prima chitarra, ai pantaloni a zampa d’elefante, a un suo quadro quando racconta della sua passione per la pittura…e poi tante foto curiose che raccontano un’Italia che viveva magari con leggera ingenuità ma con grande entusiasmo il cambiamento di modi e mode. Teatro Eden | Jazz In collaborazione con 44 45 Teatro Eden | Jazz Teatro Eden | Jazz Giovedì 12 novembre ore 20.45 Domenica 6 dicembre ore 20.45 STEFANO BOLLANI DANISH TRIO ROSARIO BONACCORSO QUARTET Stefano Bollani pianoforte Jesper Bodilsen contrabbasso Morten Lund batteria Rosario Bonaccorso contrabbasso Andy Gravish tromba, flicorno Andrea Pozza pianoforte Nicola Angelucci batteria Bollani si è diplomato al Conservatorio di Firenze nel 1993 e dopo una breve esperienza pop è diventato velocemente uno dei jazzisti italiani più apprezzati da critica e pubblico. Ha collaborato con musicisti, come Elio e le Storie Tese, Gato Barbieri, Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Portal, Enrico Rava, Paolo Fresu e Richard Galliano. La collaborazione più importante e prolifica è quella col suo mentore, il trombettista Enrico Rava. Nel 1998 Bollani vince il premio della rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento, conferitogli anche dalla rivista giapponese Swing Journal nel 2003, anno in cui la rivista inglese Mojo segnala il suo disco Smat Smat come uno dei migliori dell’anno. Tra gli ultimi lavori I Visionari, in formazione di quintetto, Piano Solo, The Third Man, con Rava, e l’ultimo BollaniCarioca. Sempre nel 2007 vince l’Hans Koller European Jazz Prize come migliore musicista europeo dell’anno. Bollani ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e radiofoniche e ha pubblicato alcuni libri fra cui L’America di Renato Carosone e La sindrome di Brontolo. Nel 2008 ha ricevuto, insieme ad Enrico Rava, una nomination come “Best Jazz Album” agli Italian Jazz Awards 2008 per The Third Man. © Paolo Soriani Rosario Bonaccorso nasce nel 1957 a Riposto, cittadina di mare all’ombra dell’Etna, che sembra aver trasmesso al musicista siciliano la stessa esplosiva e trascinante energia. Nel 1960 si trasferisce con la famiglia a Imperia, rimanendovi fino a quando il suo talento non lo porterà a viaggiare per tutta l’Italia e successivamente per il mondo intero. Il debutto sulla scena nazionale avviene nel 1982 durante il festival internazionale del CIAK di Milano al fianco di star del panorama jazz tra i quali Franco Ambrosetti, Daniel Humair e Dado Moroni. Dopo anni di collaborazioni prestigiose, si conferma tra i più autorevoli e rappresentativi musicisti jazz d’Europa. Ha collaborato stabilmente come contrabbassista nei gruppi di Enrico Rava, nel progetto Milestones con Gino Paoli, Boltro, Rea, Gatto, nel Trio Visions con Ferra e Sferra e per dieci anni con Stefano di Battista in Francia. Questi sono solo alcuni dei grandi nomi con cui Bonaccorso è stato ed è tuttora impegnato sui più prestigiosi palchi internazionali tra cui New York, Tokyo, Parigi, la Scala di Milano e l’Opera di Vienna. Un’esperienza così ampia non poteva che concretizzarsi nella realizzazione di un proprio disco: Travel Notes, una raccolta di 11 brani, ideati e maturati nell’arco di molti anni spesi a suonare in giro per il mondo. Ogni brano è una fotografia di uno spaccato di vita tra palco e realtà, un percorso umano e musicale “autobiografico” in grado di raccontare molto dell’artista. 46 47 Teatro Eden | Jazz Teatro Eden | Jazz Giovedì 14 gennaio ore 20.45 Lunedì 15 febbraio ore 20.45 BOBO STENSON TRIO RANDAL CORSEN QUARTET Bobo Stenson pianoforte Anders Jormin contrabbasso Jon Fält batteria Randal Corsen pianoforte Reno Steba basso Enrique Firpi batteria Pernell Saturnino percussioni Bobo Stenson (Västera �s, Svezia, 1944) ha registrato in trio per la prima volta per la ECM nel 1971 con Arild Andersen e Jon Christensen, ma la genesi dell’attuale gruppo risale agli anni ’80 con la collaborazione di Anders Jormin (Jönköping, Svezia, 1957). Contrabbassista e pianista hanno intensificato la loro crescita musicale in vari contesti, tra i quali tournée e registrazioni per la ECM con Don Cherry (Donna Nostra), Charles Lloyd (Notes from Big Sur, The Call, All My Relations, Canto), Tomasz Stanko (Matka Joanna, Leosia) e registrando in trio con il batterista norvegese Jon Christensen Reflections, War Orphans e Serenity. Per l’album Goodbye (2006), il trio si è avvalso della collaborazione in studio del grande batterista americano Paul Motian, mentre da allora, per la parte concertistica il trio lavora con il giovane improvvisatore Jon Fält (Gävle, Svezia, 1979). Stenson eseguirà un repertorio di musiche tratte dal suo ultimo album, Cantando, presentato a Stoccolma, al famoso Fasching Club il 3 settembre 2008. Randal Corsen è considerato uno dei più importanti ambasciatori musicali di Curaçao, la sua isola di nascita nelle Antille olandesi e il suo repertorio è un originale e affascinante miscela di jazz, musica latina e folclore popolare. Tra i riconoscimenti ricevuti da Corsen, si ricorda il premio Dutch Edison per Evolushón nel 2004 e tra le sue incisioni, il cd Armonia, registrato nel 2007 a New York con alcuni tra i migliori musicisti jazz del mondo. Nel suo nuovo cd Dulsura di Korsou, Corsen ritorna alle proprie origini con un tributo ai più importanti compositori e alla tradizione musicale della sua amata isola. Per realizzare questo progetto che presenta pezzi strumentali e pezzi cantati in Papiamentu, la lingua ufficiale delle Antille olandesi, Corsen si è avvalso dell’aiuto di molti amici musicisti, suoi connazionali. Randal Corsen è anche il fondatore di una big band che porta il nome di Tumbábo, formata da 16 musicisti, per la quale ha arrangiato in chiave moderna molte composizioni tratte dal repertorio tradizionale caraibico. Gli incontri con gli artisti della stagione di prosa si terranno presso la Fondazione Benetton Studi Ricerche spazi Bomben Via Cornarotta 7-9,Treviso info: tel. 0422 5121 [email protected] www.fbsr.it L’attività del Teatro Comunale e del Teatro Eden è organizzata da Teatri S.p.A. Società strumentale di Fondazione Cassamarca di Treviso in collaborazione con Arteven, col sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e la partecipazione della Regione Veneto A cura dell’Ufficio Stampa di Teatri S.p.A. Chiuso in tipografia il settembre 2009 Progetto grafico: Ethic – Conegliano Stampa: Trevisostampa – Ponzano V.to ( TV)