Ateatro - ordine commercialisti treviso.

Ateatro
Lo spettacolo dal vivo è una componente di primaria importanza del nostro patrimonio culturale, che va salvaguardata e valorizzata come un
bene prezioso la cui natura è tutt’altro che voluttuaria. L’arte di comunicare attraverso i diversi linguaggi elaborati dall’uomo risale alla notte
dei tempi, rappresenta noi, il nostro percorso storico, e il nostro futuro; e
lo spettacolo dal vivo, nelle sue varie forme, è uno dei modi più efficaci e
diretti per conoscersi e imparare a conoscere.
Dunque, anche nei periodi di crisi non si deve mai smettere di credere al
potere salvifico dell’arte che riesce sempre a farci scorgere mondi diversi
e migliori, al di sopra delle quotidiane banalità.
La stagione 2009 -10 di Teatri S.p.A. si svolgerà al Teatro Comunale e al
Teatro Eden di Treviso; quest’ultimo, come di consueto ospiterà i concerti
jazz, mentre al Comunale andranno in scena le opere, gli spettacoli di
prosa e di danza e i concerti, oltre a due eventi speciali.
I nomi in cartellone testimoniano la volontà di mantenere sempre alto
il livello dell’offerta culturale, dando il giusto spazio anche a giovani e
talentuosi artisti in carriera: è il caso dei cantanti vincitori del Concorso
Internazionale “Toti Dal Monte”, che saranno gli interpreti de La vera
costanza di Haydn, in scena al Teatro Comunale a novembre.
E come avviene ormai da qualche tempo, nell’intento di valorizzare il repertorio teatrale veneto, anche questa stagione prevede una nuova coproduzione fra Teatri S.p.A. e Teatro Stabile del Veneto per uno spettacolo di
prosa, Tramonto di Renato Simoni.
Fiduciosi di ottenere ancora una volta l’approvazione del pubblico, auguriamo a tutti una bella stagione a teatro.
Avv. On. Dino De Poli
Presidente Fondazione Cassamarca
3
Sommario
Pagina
Quadro Sinottico
4
Concerti
8
Danza
20
Opera
27
Prosa
30
Eventi speciali
41
Jazz
44
Calendario cronologico degli spettacoli
Prezzi
Piantine dei teatri
Calendario vendite
Orari biglietterie
Informazioni e avvertenze
vedi inserto
4
5
Stagione 2009 / 2010 - Quadro Sinottico
Teatro Comunale | Concerti
Venerdì 16 ottobre
20.45
ANGELA HEWITT pianoforte
8
Venerdì 27 novembre
20.45 A MOLTO RUMORE PER NULLA
Giovedì 5 novembre
20.45
DIE SINGPHONIKER
9
Sabato 28 novembre
20.45 B MOLTO RUMORE PER NULLA
Lunedì 30 novembre
20.45
ANNA KRAVTCHENKO pianoforte
1
Domenica 29 novembre
16.00 C MOLTO RUMORE PER NULLA
Venerdì 11 dicembre 20.45 A EST OVEST
Sabato 12 dicembre
20.45 B EST OVEST
Domenica 13 dicembre
16.00 C EST OVEST
Venerdì 15 gennaio
20.45 A LA TEMPESTA
20.45 B LA TEMPESTA
Mercoledì 9 dicembre
20.45
MATTHIAS STIER tenore
RAFFAELLA IOZZI pianofort
11
Giovedì 17 dicembre
20.45
QUARTETTO ALBORADA
PAOLO FRESU tromba
FABRIZIO MELONI clarinetto
12
20.45
RAFAL BLECHACZ pianoforte
13
Sabato 16 gennaio
Giovedì 4 febbraio
20.45
QUARTETTO CASALS
PIETRO DE MARIA pianoforte
14
Domenica 17 gennaio
16.00 C LA TEMPESTA
Venerdì 22 gennaio
20.45 A L’INGANNO
Martedì 23 febbraio
20.45
CATERINA DI TONNO soprano
RICHARD BARKER pianoforte
15
Sabato 23 gennaio
20.45 B L’INGANNO
Martedì 2 marzo
FIORENZO PASCALUCCI pianoforte
Domenica 24 gennaio
16.00 C L’INGANNO
16
Lunedì 15 marzo
20.45
SERGEJ KRYLOV violino
ANDREA BONATTA pianoforte
Venerdì 5 febbraio 20.45 A ITALIANI SI NASCE E NOI LO NACQUIMO
17
Sabato 6 febbraio
20.45 B ITALIANI SI NASCE E NOI LO NACQUIMO
Giovedì 8 aprile
20.45
CAMERATA SALZBURG
ALEXANDER LONQUICH direttore e solista
18
Domenica 7 febbraio
16.00 C ITALIANI SI NASCE E NOI LO NACQUIMO
Venerdì 12 febbraio
20.45 A TRAMONTO
Sabato 13 febbraio
20.45 B TRAMONTO
Domenica 14 febbraio
16.00 C TRAMONTO
Venerdì 26 febbraio
20.45 A L’ORO DI NAPOLI
Sabato 27 febbraio
20.45 B L’ORO DI NAPOLI
Domenica 28 febbraio
16.00 C L’ORO DI NAPOLI
Venerdì 19 marzo 20.45 A NON SI SA COME
Sabato 20 marzo
20.45 B NON SI SA COME
Domenica 21 marzo
16.00 C NON SI SA COME
Venerdì 9 aprile
20.45 A LE CONVERSAZIONI DI ANNA K.
Sabato 10 aprile
20.45 B LE CONVERSAZIONI DI ANNA K.
Domenica 11 aprile
16.00 C LE CONVERSAZIONI DI ANNA K.
Mercoledì 27 gennaio
20.45
Teatro Comunale | Danza
Mercoledì 25 novembre
20.45
ELISA MONTE DANCE
20
Giovedì 10 dicembre
20.45
AGR ASSOCIATI RHYTH.MIX
21
Mercoledì 20 gennaio
20.45
BALLETTO DI ROMA OTELLO
22
Domenica 21 febbraio
20.45
PASIONES COMPANY DIVINO TANGO
23
Mercoledì 3 marzo
20.45
CCN BALLET DE BIARRITZ
MOZART A 2 - CARMEN
24
Mercoledì 14 aprile
20.45
COMPAGNIA NUOVADANZAINDIPENDENTE
LA STORIA INAUDITA
25
Teatro Comunale | Opera
Sabato 21 novembre
20.45 A LA VERA COSTANZA
Domenica 22 novembre
16.00 B LA VERA COSTANZA
Lunedì 23 novembre
20.45 C LA VERA COSTANZA
Venerdì 12 marzo
20.45 A LA TRAVIATA
Sabato 13 marzo
20.45 B LA TRAVIATA
Domenica 14 marzo
16.00 C LA TRAVIATA
32
33
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37
38
39
40
27
Eventi speciali al Teatro Comunale
29
Sabato 31 ottobre
20.45 RYUICHI SAKAMOTO: PLAYING THE PIANO
41
Venerdì 18 dicembre
20.45 ROSSO NATALE con RED CANZIAN
42
Teatro Eden | Jazz
Teatro Comunale | Prosa
Venerdì 30 ottobre
20.45 A L’ATTORE (Anteprima nazionale)
30
Venerdì 6 novembre 20.45 A ELISABETTA II
31
Sabato 7 novembre
20.45 B ELISABETTA II
Domenica 8 novembre
16.00 C ELISABETTA II
Giovedì 12 novembre
20.45 STEFANO BOLLANI DANISH TRIO
44
Domenica 6 dicembre
20.45 ROSARIO BONACCORSO QUARTET
45
Giovedì 14 gennaio
20.45 BOBO STENSON TRIO
46
Lunedì 15 febbraio
20.45 RANDAL CORSEN QUARTET
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Teatro Comunale | Concerti | Danza | Opera | Prosa
8
9
Teatro Comunale | Concerti
Teatro Comunale | Concerti
Venerdì 16 ottobre ore 20.45
Giovedì 5 novembre ore 20.45
ANGELA HEWITT pianoforte
DIE SINGPHONIKER
Johann Sebastian Bach Variazioni Goldberg BWV 988
Markus Geitner contralto
Daniel Schreiber e Henning Jensen tenori
Michael Mantaj basso-baritono
Christian Schmidt basso
Berno Scharpf pianoforte
La pianista canadese Angela Hewitt, definita dal quotidiano “The Guardian”, “la più grande interprete di Bach dei nostri tempi”, affronterà
in questo concerto le Variazioni Goldberg, una delle manifestazioni più
straordinarie del genio bachiano. Composte appositamente per Johann
Gottlieb Goldberg, maestro di cappella presso il conte von Brühl a Dresda, le Variazioni Goldberg furono scritte da Bach tra il 1741 e il 1745 e
pubblicate a Norimberga dall’editore Balthasar Schmid. Destinata al
clavicembalo solo, l’opera è stata concepita come un’architettura modulare di 32 brani, disposti seguendo schemi matematici e simmetrie
che le conferiscono coesione e continuità. Insieme all’Arte della fuga
può essere considerata il vertice delle sperimentazioni di Bach nella creazione di musica per strumenti a tastiera, sia dal punto di vista
tecnico-esecutivo, sia per lo stile che combina insieme ricerche di alto
livello musicali e matematiche.
Sebbene in passato le Variazioni Goldberg fossero considerate soltanto un esercizio tecnico piuttosto ripetitivo, nel XX secolo il contenuto
emotivo e la portata dell’intera composizione sono stati ampiamente
valorizzati, anche grazie ad analisi critiche e tecniche piuttosto estese.
Il grande valore strutturale, l’irraggiungibile tecnica compositiva, l’abilità di toccare ogni possibilità espressiva dello strumento e la tecnica
esecutiva richiesta fanno delle Variazioni Goldberg un vero monumento
all’intelligenza del grande compositore.
© Peter Hundert
“Tributo ai Comedian Harmonists”, “From Berlin to Broadway”,
“Just songs!”
Nel 1980 sei giovani studenti di canto del Conservatorio di Monaco di
Baviera, ammiratori di noti ensemble del periodo quali i King Singers
e i Manhattan Transfer, decidono di condividere e sviluppare i comuni interessi artistici e i differenti talenti vocali costituendo una propria
formazione. I Singphoniker devono il loro successo essenzialmente a
due caratteristiche peculiari: la qualità ‘sonora’ della loro vocalità e
l’ecletticità dei programmi proposti. Il loro repertorio spazia dalla mistica e dalla spiritualità del canto gregoriano, passando per i madrigali
del Rinascimento, fino ai compositori più noti del Romanticismo, quali
Franz Schubert, Felix Mendelssohn-Bartholdy e Robert Schuhmann.
L’ensemble esplora anche un repertorio più moderno che spazia dagli
evergreen dei Comedian Harmonists, rappresentanti del periodo d’oro
degli anni venti, fino a Simon & Garfunkel e al Flower-Power-Feeling
degli anni sessanta e settanta. La grande capacità dei Singphoniker di
interpretare la musica a cappella contemporanea ha portato vari compositori a scrivere brani per il gruppo, quali Variazioni d’amore di Enjott
Schneider del 1984 o Augustinus, opera presentata per la prima volta a
Monaco di Baviera nel 2005.
Negli ultimi 25 anni i Singphoniker sono stati ospiti di importanti concerti e serate di gala in Germania, Europa, Asia e Stati Uniti.
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Teatro Comunale | Concerti
Teatro Comunale | Concerti
Lunedì 30 novembre ore 20.45
Mercoledì 9 dicembre ore 20.45
ANNA KRAVTCHENKO pianoforte
MATTHIAS STIER tenore
Vincitore del XXIII Concorso Internazionale di Musica Vocale
da Camera “Città di Conegliano”
RAFFAELLA IOZZI pianoforte
Franz Liszt
Franz Schubert/Franz Liszt
Robert Schumann/Franz Liszt
Sonata in si minore
Rapsodia ungherese n. 12
Serenade
Der Müller und der Bach
Ständchen
Liebesbotschaft
Widmung
Anna Kravtchenko è nata in Ucraina, a Charkov, nel 1976 ed ha iniziato
lo studio della musica a 5 anni. A 9 ha incominciato a frequentare una
scuola speciale di musica dove ha studiato con Leonid Margarius.
Nel 1991 ha vinto il 1° premio al Concorso Internazionale “Concertino
di Praga” e l’anno successivo le è stato assegnato all’unanimità, a soli
16 anni, il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio
Busoni di Bolzano, che da 5 anni non veniva assegnato. Questa vittoria
ha segnato per Anna l’inizio di una straordinaria carriera che l’ha portata ad esibirsi tra l’altro con l’Orchestra Filarmonica della BBC, con la
Baltimora Symphony Orchestra, con l’Orchestra da Camera della Radio
di Monaco di Baviera e con la Royal Philharmonic Orchestra. Nel 2006
Anna ha inciso un cd interamente dedicato a Chopin ed ha vinto negli USA
l’International Web Concert Hall Competition.
Il programma è interamente dedicato a Liszt di cui si potrà ascoltare
tra l’altro la celebre Sonata in si minore, considerata un compendio delle
possibilità idiomatiche e tecniche del pianismo tardoromantico, pur se a
farne un indiscusso capolavoro concorre il senso di intima, necessaria
unità formale a cui si riconduce l’estrema varietà di registri stilistici.
Robert Schumann
Dichterliebe op 48
Alberto Evaristo Ginastera Canción al arbol del olvido
Carlos Félix López Buchardo Canción del carretero
Carlos Guastavino
La rosa y el sauce
Franz Schubert Der Wanderer an den Mond D 870
Die Forelle D 550
An mein Herz D 860
Totengräbers Heimwehe D 842
Per i romantici tedeschi il Lied è stato il principale laboratorio dell’intreccio
tra musica e poesia: Schubert e Schumann testimoniano la varietà degli approcci possibili nel rapporto tra l’arte della parola e l’arte dei suoni. Tra i pezzi
in programma si segnalano i Dichterliebe di Schumann, composti nel 1840
sotto il segno d’una doppia ispirazione: da un lato il matrimonio con Clara
Wieck, dall’altro lo studio dell’opera di Schubert.
Matthias Stier è nato nel 1983 a St. Gallen (Svizzera). Studia con Elio ed Erik
Battaglia. Vincitore di numerosi concorsi internazionali quali il “Renata Tebaldi” di San Marino nel 2004, il “Calpurnia” nel 2005 nell’ambito del Festival
delle Nazioni di Città di Castello dove ha inoltre debuttato come Arlecchino
nell’opera “Mandragora” di Szymanowski. Nel 2006 è Primo premio assoluto
al “Silvio Omizzolo” di Padova. Nel 2006 è risultato “Preisträger” alla “Internationale Sommerakademie, Universität Mozarteum” di Salisburgo. Collabora con artisti di fama internazionale quali Boris Petrushansky, Alexander Lonquich, Eric Schneider, Semion Skigin e Gürer Aykal sotto la guida del
quale ha eseguito nel 2008 a Istanbul il Requiem di A. Dvorak accompagnato
dalla Borusan Istanbul Philharmonic Orchestra.
Raffaella Iozzi si è diplomata al Conservatorio “San Pietro a Majella”. É stata
vincitrice di concorsi nazionali e internazionali. Nel 2006 ha conseguito il diploma di perfezionamento come collaboratrice al pianoforte alla Scuola Hugo
Wolf di Acquasparta.
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Teatro Comunale | Concerti
Teatro Comunale | Concerti
Giovedì 17 dicembre ore 20.45
Mercoledì 27 gennaio ore 20.45
QUARTETTO ALBORADA
Anton Berovski violino, Sonia Peana violino
Nicola Ciricugno viola, Piero Salvatori violoncello
PAOLO FRESU tromba, flicorno
FABRIZIO MELONI clarinetto
RAFAL BLECHACZ pianoforte
Premio Chopin 2005
Wolfgang Amadeus Mozart
Tradizionale
Paolo Fresu
Karl Jenkins
AA.VV.
Quintetto per clarinetto
e archi in la magg. KV 581
Miserere
Requiem
Metamorfosi
The fifth season
Suite
L’incontro fra Paolo Fresu e il Quartetto Alborada è la testimonianza dell’onnivoracità del trombettista di Berchidda, sempre pronto a misurare la sua ormai riconosciuta freschezza e naturalezza artistica con il mondo “classico”. Partendo da
nomi “sacri” come quelli di Claudio Monteverdi, Erik Satie o il più moderno Arvo
Pärt, passando attraverso trascrizioni di musica tradizionale, il cammino musicale
si snoda lungo l’asse di nuove avventure sonore, per approdare ad un progetto
certamente ambizioso, che è poi quello di suonare composizioni commissionate
ad importanti autori contemporanei. Il risultato è un’eccitante verifica del mondo
musicale più nobile, visto attraverso le lenti moderne dei più vivi percorsi sonori
contemporanei e le estreme libertà che la musica jazz porta da sempre con sé.
Nato nel 1996, il Quartetto Alborada ha un repertorio che privilegia la musica barocca e la musica del Novecento con particolare attenzione agli autori
minimalisti. Fin dall’inizio l’attività del quartetto si è sviluppata in due direzioni distinte: da un lato l’attività quartettistica alimentata dalla ricerca e dallo
studio, dall’altro le collaborazioni a progetti attivi nel panorama della musica
jazz contemporanea. Con il Quartetto Alborada si esibirà Fabrizio Meloni, primo
clarinetto solista dell’Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala, nel
Quintetto per clarinetto e archi di Mozart, una composizione brillante e ambiziosa, ricca di spiritualità e di vita interiore.
Johann Sebastian Bach
Wolfgang Amadeus Mozart
Claude Debussy
Fryderyk Chopin
Partita n. 1 in si bem. magg. BWV 825
Sonata in si bem. magg. KV 570
Pour le piano
Ballata in la bem magg. op. 47 n. 3
Scherzo n. 1 op. 20
3 Mazurche op. 50
Polonaise-Fantaisie op. 61
Il giovane e talentuoso pianista polacco, Rafal Blechacz, classe 1985, vincitore a soli 20 anni del prestigioso Premio Chopin, si cimenta in un programma
impegnativo e di notevole varietà sul piano tecnico ed espressivo: da Bach a
Mozart, passando per i suoi connazionali, Chopin e Szymanowki. Nato a Naklo
nad Notecia nel 1985, Rafal Blechacz ha iniziato lo studio del pianoforte a 5
anni in una scuola musicale della sua città natale. Nel settembre 2000 ha cominciato a frequentare la scuola Rubinstein e, successivamente, l’Accademia
Musicale di Bygdoszcz. Nel 2002 ha vinto il 2° Premio al Concorso Internazionale per Giovani Pianisti in memoria di Artur Rubinstein, svoltosi a Bygdoszcz,
l’anno successivo è stato il co-vincitore del Concorso Pianistico Internazionale di Hamamatsu in Giappone e nel 2004 ha vinto il 1° Premio al Concorso
Pianistico Internazionale del Marocco. Questi successi sono stati coronati dal
1° Premio, vinto all’unanimità, al Concorso Chopin di Varsavia. In seguito a
questo trionfo, Rafal Blechacz ha intrapreso una brillante carriera che lo ha
� aikovskij del Conservatorio
portato tra l’altro ad esibirsi nel 2006 nella Sala C
di Mosca con l’Orchestra Mariinsky diretta da Valery Gergiev. Di lui hanno
scritto: “Chopin gli calza come un guanto. In modo molto simile a Zimerman,
esegue questa musica con sbalorditiva naturalezza. Il suo controllo, il nobile
fraseggio, la capacità di smorzare una melodia senza affettazione – tutto ciò
gli dà una particolare connotazione.” (Le Temps)
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Teatro Comunale | Concerti
Teatro Comunale | Concerti
Giovedì 4 febbraio ore 20.45
Martedì 23 febbraio ore 20.45
QUARTETTO CASALS
Vera Martinez Mehner violino
Abel Tomàs violino
Jonathan Brown viola
Arnau Tomàs violoncello
“DA ROSSINI AI TELEFONI BIANCHI”
PIETRO DE MARIA pianoforte
Gioachino Rossini
Vincenzo Bellini
AA.VV. Robert Schumann Quartetto per archi in la magg. n. 3 op. 41
Quartetto con pianoforte in mi bem. magg. op. 47
Quintetto con pianoforte in mi bem. magg. op. 44
Dedicato a Robert Schumann, il concerto si aprirà con il Quartetto per archi in
la magg. n. 3, il più ambizioso e audace dei tre quartetti dell’op. 41, oltre che il
più lontano dalla forma classica. Fu scritto, come le altre due composizioni in
programma, nel 1842, sulla scia della grande amicizia che legava il compositore
a Mendelssohn e in omaggio alla grande tradizione degli ultimi quartetti beethoveniani. Segue il Quartetto con pianoforte in mi bem. magg. op. 47, dedicato al conte
Mathieu Wielhorsky, mecenate russo che aveva ospitato gli Schumann all’epoca
della loro tournée in Russia nel 1844. Conclude il concerto il Quintetto con pianoforte in mi bem. magg. op. 44, dedicato a Clara ed eseguito per la prima volta da
Mendelssohn, in occasione di un’audizione privata a casa di amici.
Il Quartetto Casals, è considerato uno dei più promettenti giovani quartetti europei.
Ha ricevuto il 1° Premio al Concorso Internazionale “Yehudi Menuhin” nel 2000, il
1° Premio al Concorso Internazionale “Johannes Brahms” nel 2002, il Premio della
Città di Barcellona nel 2005 e il Premio Musicale Nazionale, in Spagna, nel 2006.
�aikovskij di Mosca nel 1990,
Dopo aver vinto il Premio della Critica al Concorso C
Pietro De Maria ha ricevuto il Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani - Teatro alla Scala di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994). Nel novembre 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn per la sua esecuzione del
Concerto n. 1 con la Filarmonica di Amburgo diretta da Ingo Metzmacher.
CATERINA DI TONNO soprano
Vincitrice XXXVIII Concorso Internazionale per Cantanti
“Toti Dal Monte”
RICHARD BARKER pianoforte
Il rimprovero
La fioraia fiorentina
La danza
Vaga luna
Malinconia
anne o rosa fortunata
Arie da operette, Canzoni
Caterina Di Tonno si diploma in canto al Conservatorio di Pescara nel 1996,
sotto la guida di Maria Luisa Carboni, perfezionandosi con Shirley Verrett
all’Accademia Chigiana di Siena. Il suo repertorio va dall’opera alla musica
da camera, dal jazz alla canzone napoletana antica, fino alla musica da film.
Si è distinta come vincitrice di numerosi concorsi d’opera e musica da camera
fra cui il Concorso Di Stefano di Trapani, il Bellini di Caltanissetta, l’AsLiCo, il
Concorso Internazionale Duchi d’Acquaviva di Atri e il Concorso Internazionale di musica da camera A. Curci.
Nato a Londra nel 1958, Richard Barker ha iniziato gli studi musicali alla King’s
School Worcester, completandoli in Italia al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di
Milano, dove si è diplomato in pianoforte e in composizione. Dal 1981 collabora
con il Teatro Alla Scala. Pianista accompagnatore in molti concorsi di canto
internazionali e in vari teatri in Italia e all’estero, dal 1997 insegna all’Accademia di Perfezionamento del Teatro alla Scala. Il programma si distingue per la
grande varietà dei pezzi proposti, da alcune interessanti composizioni per voce
e pianoforte di Rossini e Bellini a celeberrimi brani tratti da operette come La
vedova allegra e Il paese del sorriso di Franz Lehár, Il paese dei campanelli e
Cin-ci-là del compositore veneziano Virgilio Ranzato.
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Teatro Comunale | Concerti
Teatro Comunale | Concerti
Martedì 2 marzo ore 20.45
Lunedì 15 marzo ore 20.45
FIORENZO PASCALUCCI pianoforte
Premio Venezia 2008
SERGEJ KRYLOV violino
ANDREA BONATTA pianoforte
Fryderyk Chopin Andante Spianato et Grande Polonaise Brillante
in mi bem. magg. op.22
Sonata n.2 in si bem. minore op.35
Scherzo n.2 in si bem. minore op.31
Mazurche op.41
Barcarolle in fa diesis magg. op.60
Polonaise in la bem. magg. op.53
Robert Schumann Sonata n. 1 in la min. op. 105
Johannes Brahms Sonata n. 1 in sol magg. op .78
Sergej Prokof’ev
Sonata n. 1 in fa min. op. 80
Fiorenzo Pascalucci è stato premiato in numerosi concorsi musicali nazionali ed internazionali, tra cui l’ultima edizione del Concorso Pianistico
Nazionale “Premio Venezia”. Questa affermazione gli ha aperto un’importante carriera internazionale che l’ha portato ad esibirsi in recital e
concerti in Italia e all’estero. Nato a Campobasso nel 1987, si è avvicinato
giovanissimo alla musica classica e ha iniziato lo studio del pianoforte
presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” della sua città con Giuseppe
Squitieri, per poi proseguirlo al Conservatorio “Gioachino Rossini” di
Pesaro con Giovanni Valentini. Si è perfezionato con Leonid Margarius,
Franco Scala e Anna Kravtchenko presso l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola.
Nato a Mosca, Sergej Krylov conquista giovanissimo il Primo Premio
al Concorso Internazionale “R. Lipizer” di Gorizia e, dopo un periodo di
perfezionamento con Salvatore Accardo, vince il Concorso “A. Stradivari” di Cremona e il Concorso “F. Kreisler” di Vienna. Da quel momento
intraprende una prestigiosa carriera concertistica internazionale, collaborando con molte orchestre, tra le quali l’Orchestra del Teatro Mariinsky, i Wiener Symphoniker, la English Chamber Orchestra, e con direttori
come Valery Gergiev, Yuri Temirkanov, Vladimir Ashkenazy. Nel repertorio cameristico si esibisce tra gli altri con Yuri Bashmet, Bruno Canino,
Maxim Vengerov.
Andrea Bonatta è uno dei pianisti italiani più interessanti della sua generazione. Ha inciso l’opera completa di Brahms per pianoforte e diversi
cd dedicati a Liszt e Schubert. Ha tenuto concerti in tutto il mondo ed è
membro delle più prestigiose giurie internazionali. Per anni è stato direttore artistico del Concorso “Busoni” di Bolzano, di cui ora è consulente
artistico.
Il duo si cimenterà in un repertorio di Sonate che include la n.1 op. 105
di Schumann, composta nel 1851, la Sonata n. 1 op. 78 di Brahms, prima
delle tre sonate per violino e pianoforte, scritta tra il 1878 e il 1879 ed
eseguita per la prima volta dallo stesso Brahms con il violinista Hellmesberger a Vienna, infine la Sonata n. 1 op. 80 di Prokof’ev, dedicata a David
Oistrakh, i cui primi schizzi risalgono al 1938, all’epoca dell’ultimo viaggio dell’autore negli Stati Uniti.
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Teatro Comunale | Concerti
Giovedì 8 aprile ore 20.45
CAMERATA SALZBURG
ALEXANDER LONQUICH direttore e solista
Felix Mendelssohn-Bartholdy Concerto in la min.
per pianoforte e orchestra
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto in mi bem. magg. KV 271 “Jeunehomme-Konzert”
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Serenata per archi op. 48
“L’arte, la sfida, l’essenza sono da ricercare oltre l’interpretazione di ciò
che è “visibile”, scritto nella partitura. Qui è dove inizia la realtà della musica.” È stato questo il principio guida che il leggendario violinista Sándor
Végh ha voluto dare alla Camerata Salzburg (fondata nel 1952 da Bernhard Paumgartner): principio che ha modellato l’identità stilistica della
Camerata dal 1978 fino al 1997, anno della morte di Végh. A lui è succeduto Sir Roger Norrington, Direttore Principale dal 1997 fino al 2006 e,
attualmente, Leonidas Kavakos che nell’agosto 2006 ne è stato nominato
Direttore Artistico. Dopo cinquant’anni di storia, la Camerata Salzburg è
a pieno titolo un’orchestra da camera tra le migliori al mondo.
Con l’ensemble si esibirà, nella doppia veste di direttore e solista, Alexander Lonquich, acclamato pianista, presente nelle principali stagioni
concertistiche d’Europa, USA, Giappone. In programma il Concerto in la
minore di Mendelssohn per pianoforte e archi, composto a soli 14 anni; il
concerto per pianoforte di Mozart, KV 271, scritto tra il 1776 e il 1777 a Salisburgo e comunemente chiamato Jeunehomme dal nome di una pianista
francese che, secondo la leggenda, si recò nella cittadina austriaca per
una tournée. Questo concerto è una delle pietre miliari nella produzione
del compositore e presenta una quantità di innovazioni stilistiche che anticipano di molti anni le atmosfere e le poetiche del suo periodo viennese.
� aikovskij, un
Conclude il concerto la celebre Serenata per archi op. 48 di C
ineguagliabile lavoro di ricercatezza timbrica e armonica.
© Andreas Hechenberger
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Teatro Comunale | Danza
Teatro Comunale | Danza
Mercoledì 25 novembre ore 20.45
Giovedì 10 dicembre ore 20.45
ELISA MONTE DANCE
IL MEGLIO DELLA MONTE DANCE
AGR - ASSOCIATI
Atlete della squadra nazionale di ginnastica ritmica
coreografia Elisa Monte, David Brown, Tiffany Rea,
Joe Celej e la Compagnia
musica Glenn Branca, Nina Simone, Michael Nyman,
Jeffery Broussard & the Creole Cowboys
Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti
RHYTH.MIX
coreografia Barbara Cardinetti
musica Marco Iannelli
Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti
Creata nel 1981, Elisa Monte Dance è una delle più apprezzate compagnie
newyorkesi di danza contemporanea ed ha conquistato ad un anno dalla
fondazione il riconoscimento di “migliore compagnia” al Paris International
Dance Festival. Da allora, ha continuato il suo percorso artistico con nuove
creazioni e tournée in tutto il mondo, riscuotendo ovunque grande successo.
Il programma prevede alcune tra le migliori coreografie di Elisa Monte: Pigs
and Fishes, uno dei suoi maggiori successi, creato nel 1982 per l’American
Dance Theatre; Run to the Rock, un lavoro del 1998 dedicato al danzatore e
coreografoAlvin Ailey, Volkmann Suite, coreografia che si ispira alle immagini
del famoso fotografo Roy Volkmannn; infine, Zydeco Zaré sulla musica di Johno Frishberg, lavoro rappresentato la prima volta al Joyce Theater di New
York nel 2008. Lo Zydeco è uno stile di musica folk originario del Sud della
Louisiana, dominato da ritmi veloci e sincopati e caratterizzatodal suono della
fisarmonica.
© Roy Volkmann
«Non appena c’è ritmo c’è scambio; il “perché” e il “come” di questo
scambio è il segreto stesso del ritmo» (P. Valéry)
Forte della ventennale esperienza nella creazione e produzione di spettacoli in cui il movimento estremo è innalzato a vera forma d’arte, AGR
Associati realizza un nuovo spettacolo in cui sport e danza si incontrano
per dar vita a una nuova creazione visiva ed emozionale unica al mondo.
Nell’ambito della Ginnastica Ritmica, il Team della Nazionale Italiana ha
raggiunto, negli ultimi anni, traguardi internazionali altissimi. Parte da
qui l’idea di realizzare uno spettacolo in cui l’eleganza e la femminilità
di corpi perfetti, allenati a sostenere ed eseguire i movimenti più estremi con stupefacente armonia ed espressività, diventano musa per una
creatività visiva originale e innovativa, dove coreografia, scenografia e
musica disegnano uno spazio fantastico, fatto di luci e suoni, di immagini
ed emozioni. La musica aggiungerà forza narrativa ed espressiva, delineando tempi e ritmi di questo nuovo universo incantato, a metà strada tra
immaginario classico e contemporaneo. Soluzioni scenotecniche multimediali sorprendenti e tecnicamente all’avanguardia caratterizzeranno
le invenzioni scenografiche, il tutto per sottolineare l’aspetto contemporaneo dello spettacolo, dall’impatto fortemente estetico, sempre volto ad
ottenere effetti inattesi e coinvolgenti.
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Teatro Comunale | Danza
Teatro Comunale | Danza
Mercoledì 20 gennaio ore 20.45
Domenica 21 febbraio ore 20.45
BALLETTO DI ROMA
ENTE NAZIONALE DEL BALLETTO
PASIONES COMPANY
DIVINO TANGO
OTELLO
coreografia Adrián Aragón, Erika Boaglio
musica Astor Piazzolla, Carlos Gardel
coreografia Fabrizio Monteverde
musica Antonín Dvořák
Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti
Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti
Dopo il successo di critica e pubblico riscosso nelle scorse stagioni dal
suo Giulietta e Romeo, Fabrizio Monteverde torna con una nuova versione dell’Otello in cui rivisita il testo shakespeariano lavorando soprattutto
sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti tra i
personaggi. L’ambientazione costante in un moderno porto di mare chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello davvero è – come è sempre
stato – un ‘diverso’, un outsider non tanto per il colore della pelle quanto
per il suo essere ‘straniero’, ovvero qualcuno abituato ad ‘altre regole
del gioco’, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di ‘zona
franca’, un limbo dove si arriva o si attende di partire, un coacervo di
diversità dove tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come
naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo
brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso, il barbaro, non esistono. La stessa forte presenza del mare suggerisce i segreti, ininterrotti
moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti
progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere, della Gelosia e
del Delitto. Precoce dramma romantico l’Otello ben si presta alla lettura
provocatoria ed ‘eccessiva’ elaborata da Monteverde, dove anche certe
forzature enfatiche di Dvor�ák trovano una loro pertinente e salutare collocazione, fungendo spesso da sottile contrappunto ironico all’azione dei
personaggi. (Riccardo Reim)
© G. Orlandi
Il tango non è una proprietà privata,
o soltanto un passo più o meno complesso o sensuale...
Non è soltanto un Museo di personaggi di inizio del Novecento
nei fiumi peccaminosi delle Milonghe.
Il Tango non si impara, si vive!
Il Tango è parte della nostra anima argentina...oggi...come ieri…come domani.
E se la nostra anima è Divina, lo é anche il nostro Tango!
Adrián Aragón
Uno spettacolo elegante, sensuale e di alto impatto emotivo. Dove il filo della
storia ci porta alle meravigliose ed affascinanti scene di una Argentina viva,
piena di speranza. Luci, coreografie e musiche aggiungono ancora valore al
già grande livello artistico della Pasiones Company, con Adrián Aragón come
protagonista indiscutibile di uno spettacolo mozzafiato, che fulmina i sensi.
Classico e contemporaneo al tempo stesso, Divino Tango è una magistrale
creazione con una messa in scena superba, agile e struggente. Storie in bianco e nero, o colorate dalla passione. L´eros sottilmente presente quando la
coppia va oltre al ballo... e il ballo è una conseguenza di due corpi che ci suggeriscono il dopo. Adrian e la sua Compagnia ci porteranno nell’anima di un
paese ricco culturalmente, dove l´immaginazione viaggia tanto velocemente
quanto la voglia di uscire da una eterna crisi che ci affligge di continuo.
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Teatro Comunale | Danza
Teatro Comunale | Danza
Mercoledì 3 marzo ore 20.45
Mercoledì 14 aprile ore 20.45
CCN BALLET DE BIARRITZ
COMPAGNIA NU.D.I. NuovaDanzaIndipendente
in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”
e Teatri S.p.A.
MOZART A 2 - CARMEN
LA STORIA INAUDITA
Liberamente tratto dal libro Teste a pera e teste a mela di Dario Fertilio
coreografia Thierry Malandain
musica Wolfgang Amadeus Mozart,
Franz Schubert/Gustav Mahler
ideazione, regia, coreografia Laura Pulin
musiche John Corigliano, Andrey Dergatchev, Shim Hyunjung,
Lee Ji Soo, Béatrice Thiriet, Eleni Karaindrou
Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti
Alle ore 20.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti
Dopo una carriera d’interprete svolta presso l’Opéra di Parigi, il
Ballet du Rhin e il Ballet Théâtre Français di Nancy, Malandain fonda
la compagnia Temps Présent che dirige per dodici anni, ottenendo
numerosi riconoscimenti. Nel 1998, anno della fondazione del Centre
Chorégraphique National-Ballet Biarritz, ne è nominato direttore dal
Ministro della cultura Catherine Trautman. Malandain è l’autore di una
sessantina di coreografie, molte delle quali ormai entrate nel repertorio
di altre compagnie di balletto. Anche le sue incursioni nel teatro lirico
risultano importanti, come le collaborazioni con Robert Fortune, Peter
Busse, Alberto Fassini, Jean-Louis Pichon, Frédéric Pineau. Nel 2000 è
nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura
francese, e dal 2001 al 2004, è direttore artistico del Festival di Danza
“Le Temps d’Aimer” di Biarritz. Nel 2004 viene nominato ai «Benois de la
Danse» presso il Teatro Bolshoi di Mosca e nel 2005 riceve a Bilbao le Prix
Culture de la Fondation Sabino Arana; l’anno seguente viene nuovamente
nominato ai «Benois de la Danse» per L’envol d’Icare, creazione per il
Ballet de l’Opéra National de Paris. Nel 2008 crea, in coproduzione con
l’artista spagnolo Manolo Valdés Le portrait de l’infante/L’amour sorcier:
una coproduzione Grand Théâtre de la Ville de Luxembourg, Théâtre de
Saint – Etienne, Grand Théâtre de Reims, l’ONDE Velizy Villacoublay e
CCN Ballet Biarritz/Thierry Malandain.
© Olivier Houeix
“Ho imparato che essere felici
significa semplicemente
non conoscere ancora,
ignorare ciò che ci aspetta”
Dario Fertilio
La storia inaudita sboccia da una favola – Teste a pera e teste a mela – e ne fa
sprigionare il profumo. Ognuno di noi desidera più di tutto la felicità, sogna
l’amore e la libertà di esprimerlo. E qui, nella danza, si trovano i gesti per dirlo.
L’avventura di Klaus e Inessa, lui un bianco e razionale testa a pera, lei una
rossa e passionale testa a mela, è anzitutto una storia di coraggio, un sì alla vita
e al cambiamento. Perciò la malinconia originale, segnata dalla lontananza dei
due sessi, qui si dissolve nella luce di una nuova speranza. Il balletto moltiplica
le coppie, ma noi sappiamo che si tratta sempre degli stessi Klaus e Inessa
colti in momenti successivi: lo stupore dell’incontro, l’appagamento, il dolore
del distacco, il ricongiungimento in un tempo diverso. La storia inaudita di Laura Pulin coglie, illuminandolo, il cuore pulsante della favola, nella magia di un
cartello annunciatore, di un giocattolo animato, di una filastrocca infantile, di un
mormorìo invitante d’acque o di uccelli, si profila un possibile luogo, dove mele
e pere tornino ad essere non più teste di uomini e donne, ma soltanto frutti.
(Dario Fertilio)
© Luca Agostini
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Teatro Comunale | Opera
Venerdì 20 novembre ore 17.00
Sabato 21 novembre ore 20.45
Domenica 22 novembre ore 16.00
Lunedì 23 novembre ore 20.45 Anteprima Giovani
Turno A
Turno C
Turno B
LA VERA COSTANZA
Opera in tre atti
libretto di Francesco Puttini e Pietro Travaglia
musica di Franz Joseph Haydn
Rosina Baronessa Irene Lisetta
Conte Errico
Ernesto Masino
Villotto
Federica Carnevale*/ Sandra Ferrandez
Andrea Puja*
Arianna Donadelli*/ Auxiliadora Toledano
Anicio Zorzi Giustiniani*/ Yuri Haradzetski
Cosimo Panozzo*/ Pablo Garcia López
Elier Muñoz / César San Martín
Gianluca Margheri*
*Vincitori del XXXIX Concorso Internazionale per Cantanti
“Toti Dal Monte”
maestro concertatore e direttore Jesús López Cobos (20, 21)
José Antonio Montaño (22, 23)
regia Elio De Capitani
scene Carlo Sala
costumi Ferdinando Bruni
luci Nando Frigerio
Orquesta-Escuela de la Sinfónica de Madrid
In coproduzione con Teatro Real di Madrid, Opéra de Wallonie di Liegi,
Teatro di Rouen Haute-Normandie, Opéra Théâtre de Saint-Etienne
Con la partecipazione di
Giovedì 19 novembre, ore 17.00, al Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti
© Bozzetti di Carlo Sala
La vera costanza è un dramma giocoso in tre atti composto da Haydn nel 1778 e
rappresentato per la prima volta presso il Teatro di Esterháza il 25 aprile 1779.
Il primo atto si apre con un terribile temporale in mare che causa il naufragio
di una piccola barca in un villaggio di pescatori: i naufraghi, la Baronessa Irene,
il Marchese Ernesto, il damerino Villotto e Lisetta, cameriera della Baronessa,
vengono soccorsi da Masino e da sua sorella Rosina. L’incontro si rivela incredibilmente fortuito per la Baronessa: Rosina infatti è la pescatrice della quale
si è invaghito suo nipote, il Conte Errico. La Baronessa tenta di indurre Rosina a
prendere in sposo Villotto, ignorando che Errico, da cinque anni lontano, aveva
sposato Rosina prima di partire. La proposta della Baronessa fa tentennare
la pescatrice, incerta tra la volontà di fedeltà e la realtà di un marito lontano.
Inaspettatamente però arriva Errico e, sospettando il tradimento della moglie,
minaccia di uccidere Villotto. Nel secondo atto è Ernesto che supplica Rosina
di accettare Villotto: da ciò dipende infatti il suo matrimonio con la Baronessa.
Ma una dichiarazione di Ernesto viene udita e fraintesa dalla Baronessa e da
Errico. L’atto terzo vede un ultimo tentativo da parte della Baronessa di dividere
Rosina da Errico, anche questo destinato a fallire.
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Teatro Comunale | Opera
Giovedì 11 marzo ore 17.00
Venerdì 12 marzo ore 20.45
Sabato 13 marzo ore 20.45
Domenica 14 marzo ore 16.00
Anteprima Giovani
Turno A
Turno B
Turno C
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti
tratto dal dramma La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio
libretto di Francesco Maria Piave
musica di Giuseppe Verdi
Violetta Valery Alfredo Germont
Giorgio Germont
Flora Bervoix
Annina
Gastone
Dottore Grenvil
Barone Douphol
Il Marchese d’Obigny
Lana Kos / Uni Lee
Salvatore Cordella / Piero Pretti
Filippo Bettoschi / Simone Piazzola
Chiara Brunello
Nan Zheng
Ramtin Ghazavi
Abramo Rosalen
Mattia Olivieri
Matteo Ferretti
maestro concertatore e direttore Giampaolo Bisanti
regia Henning Brockhaus
scene Josef Svoboda
costumi Giancarlo Colis
Orchestra Filarmonia Veneta
Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”
direttore David Crescenzi
In coproduzione con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi
e Teatro del Aquila di Fermo
Mercoledì 10 marzo ore 17.00, Ridotto del Teatro Comunale: incontro con gli artisti
Tratta dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio), La signora delle camelie, La traviata è considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e fa
parte della trilogia popolare assieme a Il Trovatore e a Rigoletto.
La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo
1853 ma, a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza e della scabrosità
dell’argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con una
compagnia vocale all’altezza e retrodatando l’azione di due secoli, riscosse
finalmente il meritato successo. L’azione è condotta come una narrazione a
ritroso attraverso le note del preludio che apre l’opera: un ritratto musicale
della protagonista, colta nello stadio del declino fisico (i diafani violini del primo tema, che caratterizzerà poi l’atto terzo), mentre la mente corre nostalgica ai tempi della tormentata relazione amorosa (è il passionale «Amami,
Alfredo» del secondo atto) e ai giorni spensierati delle frivolezze parigine in
cui la passione era divampata (ed ecco i guizzi brillanti dei violini a corteggiare
il tema amoroso ripetuto con calore dagli archi gravi). L’ascoltatore viene così
condotto per mano in questo viaggio nel passato, sino a venire catapultato nel
bel mezzo della festa chiassosa che apre l’atto primo, con la consapevolezza
che ciò cui assisterà è già ‘passato’: una situazione di euforica allegria, che il
tempo ha in realtà ormai travolto e soffocato.
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Teatro Comunale | Prosa
Teatro Comunale | Prosa
Giovedì 29 ottobre ore 17.00 Anteprima giovani
Venerdì 30 ottobre ore 20.45 Turno A
ANTEPRIMA NAZIONALE
Compagnia del Teatro Carcano diretta da Giulio Bosetti
Venerdì 6 novembre ore 20.45
Sabato 7 novembre ore 20.45
Domenica 8 novembre ore 16.00
Teatro Vittoria Attori & Tecnici
L’ATTORE
riduzione di Tullio Kezich e Alessandra Levantesi dal romanzo
di Mario Soldati
ELISABETTA II
di Thomas Bernhard
con Giulio Bosetti, Marina Bonfigli, Antonio Salines,
Alice Redini, Elio Aldrighetti
regia Giulio Bosetti
con Roberto Herlitzka
regia Teresa Pedron
Storia di un “attore” amico. Incontro in ricordo di Mario Soldati e Tullio Kezich.
Intervengono Giulio Bosetti, Alessandra Levantesi e Carmelo Alberti.
Teatro Comunale ore 11.00
Fin dall’uscita del libro nel 1970, Giulio Bosetti ha maturato il proposito
di portare in scena questo romanzo di Soldati, ormai divenuto un piccolo
classico. Secondo la sua abitudine, Soldati assume qui il ruolo di spettatore
incuriosito, spaventato e alla fine coinvolto in una vicenda umana che riguarda
un quartetto di personaggi: l’anziano attore Enzo Melchiorri, sua moglie, il
collega faccendiere Argenta e la ragazza Giovanna, che sconvolgerà l’esistenza
di tutti. Qui è noto che lo scrittore si servì di modelli realmente vissuti (a suo
tempo ne circolarono addirittura i nomi), proiettandoli però in una dimensione
di fantasia. Il risultato è una commedia drammatica di appassionante
interesse, anche perché si svolge a cavallo di un mondo dello spettacolo
che sta rapidamente cambiando con l’affermarsi sempre più invadente della
televisione. Bosetti, che interpreterà il personaggio “io”, si propone di evocare
un Soldati ancora più Soldati di quello della pagina. (Tullio Kezich)
Ho letto L’attore di Mario Soldati più di trent’anni fa, rimanendone affascinato.
Riletto recentemente il romanzo è ancora bellissimo e colpisce per la
leggerezza della scrittura e per i suoi dialoghi, già pronti per essere detti ad
alta voce. Come per Dostoevskij, possiamo dire che Soldati scrivesse i suoi
romanzi pensando al teatro. Ecco il motivo per il quale ho voluto proporre a
Kezich una riduzione del romanzo. Lo spettacolo sarà una creazione sulla
creazione, in totale libertà. (Giulio Bosetti)
© Angelo Redaelli
Turno A
Turno B
Turno C
Sabato 7 novembre ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
Questa pièce, una delle ultime dell’autore, fu scritta nel 1987. La scelta
di un attore come Roberto Herlitzka, massimo virtuoso della parola è
particolarmente preziosa e interessante per la realizzazione di un testo
carico di ironia trasgressiva e dissacrante nei confronti del mondo e dei
potenti. In Elisabetta II uno scontroso industriale, incattivito dalla vecchiaia,
si prepara a ricevere nel suo appartamento gli invitati di suo nipote, venuti
ad acclamare dal suo balcone la regina d’Inghilterra in visita a Vienna.
Nel finale Bernhard ci riserva una macabra sorpresa. Il personaggio di
Herrenstein ricalca la galleria dei grandi vecchi trattati da Bernhard. In
un clima ossessivo, ripetitivo, monologante, il protagonista impossibilitato
al movimento, inchiodato su una sedia a rotelle, usa gli strumenti della
parola per tessere un continuo eloquio martellante ai danni del cameriere
che funge da testimone di questa danza macabra alle spalle di tutti e di
tutto. Un rosario di invettive acri risuona perennemente nelle orecchie
del cameriere Richard. Una specie di Finale di partita ambientato in
un’atmosfera con valenze meno metafisiche, attraversata da momenti che
suscitano forte ilarità grazie all’esasperazione a cui ricorre Herrenstein
per giustificare il suo rifiuto verso il mondo. Nel finale il potere viene messo
finalmente alla berlina con un espediente di massima teatralità. Tutti gli
invitati seguiranno il loro destino precipitando dal balcone. Unici superstiti
l’industriale Herrenstein e il fido domestico Richard.
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Teatro Comunale | Prosa
Teatro Comunale | Prosa
Venerdì 27 novembre ore 20.45
Turno A
Sabato 28 novembre ore 20.45
Turno B
Domenica 29 novembre ore 16.00 Turno C
Venerdì 11 dicembre ore 20.45
Sabato 12 dicembre ore 20.45
Domenica 13 dicembre ore 16.00
Teatro di Roma – Compagnia Lavia Anagni
Artisti Riuniti in coproduzione con Noctivagus s.r.l.
MOLTO RUMORE PER NULLA
di William Shakespeare
con Lorenzo Lavia, Giorgia Salari, Pietro Biondi,
Francesco Bonomo, Salvatore Palombi, Andrea Nicolini,
Gianni De Lellis, Alessandro Riceci, Luca Fagioli
regia Gabriele Lavia
Sabato 28 novembre ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
Inquestacommediasonocontenutialcunitemichiavedelteatroshakespeariano,
in primo luogo il dilemma esistenziale tra l’essere e l’apparire, il tema del
doppio, dello specchio, della maschera. Nella solare città di Messina, il ricco
Lionato accoglie nella sua magione il principe d’Aragona don Pedro, di ritorno
dalla guerra insieme ai suoi più stretti compagni. L’atmosfera gaia e leggera
dell’estate mediterranea fa da sfondo agli amori tra il giovane Claudio e la
dolce Ero e tra i litigiosi Beatrice e Benedetto. Nell’imminenza delle nozze
di Claudio ed Ero, don Juan, geloso del favore che Claudio gode presso
don Pedro, fa di tutto per screditare Ero e impedirle così di sposare il suo
amato. Nulla però potrà impedire all’amore di trionfare sui cattivi sentimenti
che saranno giustamente puniti. Questa, in breve, la trama di un’opera che
condensa in sé tutto il meglio delle commedie shakespeariane: finte morti,
sospetti, intrighi, schermaglie amorose, scambi di persona, congiure. Un
molto che attraverso lo specchio del rumore si riflette e diventa, o ritorna,
nulla. La congiura, la guerra civile che ha visto soccombere il “bastardo” Juan
e vincere il “legittimo” don Pedro, lo scambio di persona tra Ero e Margherita,
la finta morte di Ero, la finta figlia di Antonio, le maschere... le maschere... le
maschere... tutto questo... tutto questo “rumore” finirà nel nulla come era
nato dal nulla e allora... ha ragione Benedetto... Balliamo!” (Gabriele Lavia)
Turno A
Turno B
Turno C
EST OVEST
di Cristina Comencini
con Rossella Falk, Luciano Virgilio
Claudio Bigagli, Daniela Piperno
regia Cristina Comencini
Sabato 12 dicembre ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
La famiglia di Letizia - il fratello, i due figli, i nipoti - si riunisce per
festeggiare i suoi ottant’anni.
Letizia vive sola con Oxana, la badante ucraina, nella vecchia casa in cui,
come dice lei, “…gli oggetti fuggono come avessero paura di morire con
me...” o, come più realisticamente commenta Oxana “…è stato requisito
tutto dai figli... come da noi ai tempi della guerra civile...”.
Sulla festa incombe l’assenza di una delle nipoti, un segreto che nessuno
della famiglia ha avuto il coraggio di dire alla nonna. Si litiga, si scherza,
si mente per non rivelare la verità, che verrà fuori poco a poco, la verità di
tutti. Le due donne, l’anziana signora e la sua badante, restano alla fine
sole nella vecchia casa, unite da un’esperienza che ora appare comune:
la straniera ha dovuto lasciare le sue figlie per guadagnare denaro, lo
stesso denaro che all’ovest ha dissestato la famiglia di Letizia ed è forse
all’origine del mistero della scomparsa della nipote. Un mondo in cui est
e ovest si rispecchiano e si affrontano, cercando un senso che sembra
sfuggire a tutti. (Cristina Comencini)
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Teatro Comunale | Prosa
Venerdì 15 gennaio ore 20.45
Sabato 16 gennaio ore 20.45
Domenica 17 gennaio ore 16.00
Teatro Comunale | Prosa
Turno A
Turno B
Turno C
Venerdì 22 gennaio ore 20.45
Sabato 23 gennaio ore 20.45
Domenica 24 gennaio ore 16.00
Teatro Stabile di Napoli
Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Eliseo
Turno A
Turno B
Turno C
Compagnia Mauri Sturno
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
con Umberto Orsini, Flavio Bonacci, Rino Cassano,
Gino De Luca, Francesco Di Leva, Francesco Feletti,
Carmine Paternoster, Rolando Ravello, Enzo Salomone,
Federica Sandrini, Francesco Silvestri, Salvatore Striano
regia Andrea De Rosa
L’INGANNO (SLEUTH)
di Anthony Shaffer
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
traduzione, adattamento e regia Glauco Mauri
Sabato 16 gennaio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
Sabato 23 gennaio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
Ne La tempesta (1611-1612), Prospero duca di Milano, interessato più ai libri e alla
magia che al ducato, è spodestato dal fratello Antonio. Imbarcato su una nave con
la figlioletta Miranda, arriva in un’isola. Qui abitano Calibano figlio di una strega, e
alcuni spiriti, tra cui Ariel. Prospero riduce tutti al proprio servizio. Dodici anni dopo,
con le sue arti magiche, fa naufragare vicino l’isola una nave che trasporta Alonso
re di Napoli con il figlio Ferdinando e Antonio, fratello di Prospero. Tutti riescono a
raggiungere l’isola, ma Ferdinando resta isolato dai compagni, incontra Miranda e
se ne innamora ricambiato. Prospero gli fa un incantesimo. Ariel, per ordine del suo
padrone, terrorizza Antonio e Alonso, che si pentono delle loro malefatte. Prospero
libera Ferdinando dall’incantesimo, gli dà in sposa Miranda, perdona il fratello a patto
che restituisca il ducato. Dal canto suo Prospero rinuncia alla magia, libera Ariel e
salpa per l’Italia lasciando Calibano padrone dell’isola. La tempesta somiglia a un
labirinto. Come in una casa di specchi, ogni volta che intravedi una via d’uscita, questa
uscita si rivela essere dalla parte opposta a quella che avevi immaginato. Come in un
miraggio o in un sogno, quando provi ad afferrare qualcosa, l’oggetto su cui credi di
aver messo le mani si dilegua. Finché capisci che ciò che conta non è l’uscita e che
non c’è nulla da afferrare. Stare ad ascoltare le domande che il testo ti pone e restarci
dentro (restare dentro alle domande, al labirinto) è l’unica via. (Andrea De Rosa)
Nel 1972 Anthony Shaffer ricevette il prestigioso “Premio Award” per la
migliore commedia dell’anno Sleuth, che cominciò così la sua fortunatissima
carriera teatrale. Definito subito dalla critica thriller-psicologico, Sleuth, ebbe
un tale succeso che fu, per ben due volte, adattato per il cinema. La prima
volta nel 1972 con la regia di Mankiewicz con Laurence Olivier e Michael
Caine. La seconda nel 2007 con la regia di Branagh, con Michael Caine e Jude
Law e la sceneggiatura di Harold Pinter. Dopo la prima a Londra, la pièce
debuttò al Music Box Theatre di Broadway. A New York rimase in scena per
ben 4 anni mentre a Londra le repliche si protrassero per 8 anni. Anthony
Shaffer propone in questo testo tutte le sue abilità di sceneggiatore di gialli.
Di rilievo sono le sue collaborazioni con Alfred Hitchcock e gli adattamenti per
lo schermo di alcuni romanzi di Agatha Christie. Ma c’è qualcosa di più nel
fascino di questa commedia: ironia, dramma, gioco, comicità e sorprendenti
colpi di scena. Due uomini giocano a ingannarsi nei loro più intimi sentimenti
in un gioco che sfocia in una farsa feroce. Ma la farsa che umilia le debolezze
dell’uomo si tramuta in un dramma dove l’uomo rimane vittima di se stesso.
E non a caso il gioco termina con lo sghignazzo di un pupazzo meccanico che
inerte ha assistito alla scena. Si ride, ci si diverte ma ci si ricorda anche che
l’uomo rimane sempre il protagonista, nel bene e nel male, del suo destino.
© Bepi Caroli
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Teatro Comunale | Prosa
Venerdì 5 febbraio ore 20.45
Sabato 6 febbraio ore 20.45
Domenica 7 febbraio ore 16.00
Teatro Comunale | Prosa
Turno A
Turno B
Turno C
La Contrada - Teatro Stabile Di Trieste / Procope Studio
ITALIANI SI NASCE E NOI LO NACQUIMO
di Maurizio Micheli e Tullio Solenghi
con Maurizio Micheli e Tullio Solenghi e con Sandra Cavallini,
Gualtiero Giorgini, Adriano Giraldi, Fulvia Lorenzetti,
Matteo Micheli, Luca Romani
regia Marcello Cotugno
Sabato 6 febbraio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
L’Italia sta per festeggiare i 150 anni della sua unità. Quale miglior occasione
per riflettere sugli aspetti del nostro costume e del nostro carattere
nazionale che, malgrado il passare dei secoli, non sembrano cambiati e
puntualmente si ripropongono? E, dato che l’ironia è di tutte le riflessioni la
più acuta ed efficace, e il teatro il luogo perfetto per significare la propria
identità, qualcuno, Micheli e Solenghi, con la complicità di due amici, di buone
riletture, di sfiziose canzoni, propongono Italiani si nasce. E postillano e noi
lo nacquimo, implicito omaggio al genere del varietà teatrale. E così, in una
piazza italiana, ai piedi dei due monumenti di Garibaldi e di Vittorio Emanuele
II, una compagnia teatrale comincia a raccontare una storia d’Italia che si
dipana a partire dai lombi supremi, quelli di Adamo, con la creazione. Per
poi passare ad alcuni protagonisti altolocati della storia (Leonardo, Colombo,
Galilei, Cavour, Casanova) ma anche alle più umili comparse. Scopriremo
così che tutti sono accomunati dallo stesso irresistibile denominatore
comune: l’italianità. Esiste ancora? E come si manifesta oggi? E che fine
hanno fatto “Dio Patria e Famiglia” o gli inevitabili e invadenti “poeti santi e
navigatori”? I due protagonisti, coadiuvati da una compagnia di altri sei attori,
si caleranno nel funambolismo dei personaggi, per ripercorrere attraverso
caratterizzazioni, trucchi, dialetti, travestimenti, le mille identità necessarie a
raccontare i loro Italiani. Del resto loro, Italiani lo “nacquettero”.
Venerdì 12 febbraio ore 20.45
Sabato 13 febbraio ore 20.45
Domenica 14 febbraio ore 16.00
Turno A
Turno B
Turno C
Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”,
La Contrada - Teatro Stabile di Trieste, Teatri S.p.A.
TRAMONTO
di Renato Simoni
con Dorotea Aslanidis, Nicoletta Maragno, Giancarlo Previati,
Massimo Somaglino e Lino Spadaro, Pino Costalunga,
Eleonora Bolla, Maria Grazia Plos, Michele Casarin,
Andrea Pennacchi
regia Damiano Michieletto
Sabato 13 febbraio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
Siamo in un paese del Veneto, di cui è sindaco il conte Cesare, autoritario
ed egoista in casa come fuori. La sua volontà è la sola che conti, per cui
le sue decisioni non ammettono obiezioni di sorta. Si sente superiore
in tutto, anche nell’ambito della morale, motivo per cui rifiuta al povero
Marasca il posto di maestro comunale, perché colpevole di aver tollerato
troppo a lungo in casa la moglie adultera prima di scacciarla. Allora questi
gli rivela che anche lui, vent’anni prima, avrebbe dovuto fare la stessa
cosa. La rivelazione lo ferisce nel profondo, distruggendo la sua sicurezza
e il suo orgoglio. Comincia allora ad indagare con allusioni e sottintesi
per conoscere la verità, finché la moglie Eva, uscendo dal suo stato di
soggezione, confessa di aver cercato l’amore in un altro uomo poiché nel
marito aveva trovato solo un tiranno. Cesare cerca allora sostegno nella
vecchia madre e si sforza di cambiare atteggiamento verso gli altri: ma
oramai tutto è inutile, continuare a vivere per lui non ha alcun senso.
In collaborazione con Regione Veneto e Fondazione Cassamarca di Treviso; lo
spettacolo è distribuito da Arteven.
© Paolo Fantin
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Teatro Comunale | Prosa
Venerdì 26 febbraio ore 20.45
Sabato 27 febbraio ore 20.45
Domenica 28 febbraio ore 16.00
Teatro Comunale | Prosa
Turno A
Turno B
Turno C
Ass. Cult. “La Pirandelliana” in coproduzione con
Diana Or.i.s. snc
L’ORO DI NAPOLI
dai racconti di Giuseppe Marotta
adattamento teatrale di Armando Pugliese e Gianfelice Imparato
con Gianfelice Imparato, Luisa Ranieri, Valerio Santoro
regia Armando Pugliese
Sabato 27 febbraio ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
“Una dichiarazione d’amore per Napoli, città splendida e miserabile, amorosa
e spietata, e per i suoi abitanti, disperati, poveri, ricchi di fantasia, magnifici,
capaci di inventarsi la vita giorno per giorno. In questi racconti la Napoli
di un tempo rivive senza pietismo o retorica, ma con commossa, asciutta,
a volte divertita partecipazione.” Così nel risvolto di copertina del libro. Di
Marotta si accentua la vena umoristica più che quella malinconica, l’allegria
più che la tristezza. L’Oro di Napoli è la pazienza, “la possibilità di rialzarsi
dopo ogni caduta; una remota, ereditaria, intelligente, superiore pazienza.”
È il suo tema conduttore. Di maniera nel suo bozzettismo? Troppo teatrale
e calligrafico? Forse, ma riscattato dalla sagace direzione desichiana degli
attori e dallo stesso teatralismo del popolo dei bassi napoletani. È da quel
“teatralismo” che si intende partire per un’edizione teatrale de L’Oro di Napoli,
e da quella miriade di personaggi e di situazioni dei quali si raccolgono le
storie, dolenti o comiche, tragiche o paradossali. E, progressivamente,
scopriamo quei personaggi che interloquiscono tra loro nell’androne, tra le
scale, sulla strada, sui pianerottoli del palazzo-microcosmo, dando vita a una
coralità dolente e magica. Questa edizione teatrale de L’Oro di Napoli sarà una
nuova ricomposizione dei racconti di Marotta. (Armando Pugliese)
Venerdì 19 marzo ore 20.45
Sabato 20 marzo ore 20.45
Domenica 21 marzo ore 16.00
Turno A
Turno B
Turno C
Sicilia Teatro
NON SI SA COME
di Nicola Fano da Luigi Pirandello
con Sebastiano Lo Monaco
regia Sebastiano Lo Monaco
Sabato 20 marzo ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
Su una nave da crociera degli anni Trenta c’è una compagnia di comici
di rivista che ogni pomeriggio prova numeri nuovi da proporre la sera ai
croceristi. Due coppie e un tecnico-amministratore formano il gruppo
guidato da un uomo che gli altri chiamano il Conte: forse ha un passato
aristocratico ma se lo ha, è certamente un passato decaduto. Noi
incontriamo i comici mentre provano i loro numeri, ma presto veniamo a
scoprire di più della loro vita. In realtà, le due coppie sono legate anche
da un incastro di segreti: in passato i ruoli si sono incrociati e ognuno
dei due uomini ha consumato una passione con la moglie dell’altro.
Forse si amano ancora così, intersecando la loro realtà con le loro
aspirazioni e i loro destini. Forse no. Il tutto tra una prova e l’altra, tra
una canzone e l’altra, tra un pezzo musicale e l’altro, nel vitale ripetersi
della loro vanità comica. Fino al colpo di scena finale, quando i tradimenti
intrecciati saranno rivelati e la realtà apparirà troppo pesante per essere
trasformata in fantasia filosofica, com’è abitudine del Conte. Questa è la
storia del nostro spettacolo, che non è una parodia di Pirandello (anche
se i comici di rivista, le canzonette popolari e gli sketch sono quanto di
meno gli è familiare); al contrario è un omaggio estremo a Pirandello,
perché infila una sua trama (quella di Non si sa come, appunto) in un
contesto sociale che gli è lontanissimo, quello della comicità popolare.
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Teatro Comunale | Prosa
Venerdì 9 aprile ore 20.45
Sabato 10 aprile ore 20.45
Domenica 11 aprile ore 16.00
Teatro Comunale | Eventi Speciali (fuori abbonamento)
Turno A
Turno B
Turno C
Il Teatro Eliseo - Arca Azzurra Teatro
LE CONVERSAZIONI DI ANNA K.
di Ugo Chiti
liberamente ispirato a La metamorfosi di Franz Kafka
con Giuliana Lojodice
regia Ugo Chiti
Sabato 10 aprile ore 17.00, Fondazione Benetton Studi Ricerche: incontro con gli artisti
“Quando Gregor Samsa si risvegliò una mattina da sogni inquieti si ritrovò nel
suo letto trasformato in un insetto gigantesco”. L’incipit, probabilmente, più
folgorante di tutta la letteratura moderna, potrebbe essere cambiato nel più
dimesso “quella mattina quando Anna arrivò in ritardo di oltre cinque minuti,
vide il signore e la signora Samsa seduti nel tinello in attesa di fare colazione.
La figlia Grete aveva già messo il latte sul fornello e Anna, scusandosi con tutti,
notò che il signorino Gregorio non era ancora in piedi malgrado fossero già le
otto passate”. Questo cambio prospettico è uno sguardo autonomo e diverso
su uno dei racconti più emblematici del novecento La metamorfosi di Franz
Kafka. Uno sguardo defilato, dal basso, che mette al centro della scena il
personaggio marginale di Anna, l’anziana addetta alle pulizie di casa Samsa,
assumendola come punto di osservazione per l’intera vicenda. Scelta
prospettica che sottolinea un aspetto “portante” della metamorfosi; quella
disperante ovvietà quotidiana che si respira nella casa, come la studiata
comicità involontaria che spesso illumina i personaggi evidenziandone il
tragico. Anna con la sua tenera, riduttiva visione del vivere è uno sguardo
disincantato ma anche giaculatoria affettuosa, grido struggente, rabbioso
che commenta e accompagna la tragedia di ogni diversità, come la condizione
estrema del vivere accanto al dolore. (Ugo Chiti)
Sabato 31 ottobre ore 20.45
RYUICHI SAKAMOTO: PLAYING THE PIANO
Europe 2009
Ryuichi Sakamoto pianoforte e pianoforte preparato
Nel corso della sua carriera Ryuichi Sakamoto ha attraversato molti confini
sperimentando con successo vari stili musicali che lo hanno reso celebre in
tutto il mondo. Con interessi musicali che vanno dai Beatles a Beethoven,
Sakamoto si è diplomato in composizione all’Università delle Arti. Nel 1977
ha cominciato il suo lavoro di compositore, arrangiatore e session man con
i più importanti artisti di musica jazz, rock e classica. Nel 1978 ha realizzato
il suo primo album solista e ha formato la Yellow Magic Orchestra, subito
riconosciuta e apprezzata a livello internazionale. Il secondo disco del
gruppo ha venduto più di un milione di copie e ha portato i tre ad un tour
mondiale. Dopo aver lasciato la YMO si è dedicato alla carriera solista e alla
world music. Ha collaborato con David Bowie, David Byrne, David Sylvian,
Iggy Pop, Youssou N’dour, Robbie Robertson e Caetano Veloso o con gli
scrittori William Burroughs e William Gibson. Il lavoro più noto di Sakamoto
è probabilmente la colonna sonora del film Merry Christmas, Mr. Lawrence, (in
Italia Furyo) che gli ha fatto vincere un Anthony Asquith Award for Film Music
dalla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA). La colonna sonora
del 1987 per L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci gli ha fatto vincere un
Oscar, un Grammy e un Golden Globe, oltre al premio della Los Angeles Film
Critics Association e una nomination ai BAFTA. Da allora ha lavorato ancora
due volte con Bertolucci, con Oliver Stone (Wild Palms), con Pedro Almodovar
(Tacchi a Spillo) e due volte con Brian de Palma (Snake Eyes, Femme Fatale).
Dopo sei mesi di tournée in Giappone, Sakamoto presenta in Europa Ryuichi
Sakamoto: Playing the Piano concerto in cui si esibirà su 2 pianoforti, di cui
uno preparato elettronicamente, che suoneranno contemporaneamente.
Prevendita anche su www.venetojazz.com
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Teatro Comunale | Eventi Speciali (fuori abbonamento)
Venerdì 18 dicembre ore 20.45
ROSSO NATALE
parole e musica di RED CANZIAN
Raccontare di Red Canzian, soprattutto a Treviso, la sua città, è abbastanza
superfluo…tutti sanno a grandi linee la sua storia, fatta di musica, di successo
e di tanti riconoscimenti tra cui il cavalierato della Repubblica. Ma non tutti
sanno quali siano stati i suoi esordi e come mai Bruno Canzian in arte “Red”
abbia intrapreso una carriera così lontana dal suo diploma di geometra,
faticosamente conquistato all’Istituto Riccati…E allora ci ha pensato lui,
mettendo insieme tutti i pezzi della sua vita e trasformandoli in uno spettacolo
particolare ed emozionante, fatto di musica e parole. Immaginate una specie
di talk-show con tanto di giornalista in palco (la bravissima Maria Pia Zorzi),
che attraverso una serie di domande, porta l’artista a raccontare di sé, ma
anche della storia di Treviso degli anni ’60 - ’70, nonchè la storia del nostro
paese che cominciava ad avvertire nell’aria quei segnali di cambiamento di
cui la musica era tra i più forti! e infatti oltre alle parole c’è anche tanta
musica su quel palco, con alcuni bravissimi musicisti che in acustico
accompagnano Red…e le canzoni, non sono solo quelle che l’hanno reso
famoso con i Pooh ma anche quelle di altri gruppi storici; ed è raro e difficile
che un’artista così famoso abbia la voglia, il coraggio e l’umiltà di mettersi
a nudo come Red fa in questo spettacolo…non tralasciando di raccontare
anche i dolori, oltre alle gioie, della sua vita privata, creando momenti di
reale commozione…ma poi, come tutti gli artisti di razza, sa rovesciare
l’atmosfera giocando su se stesso con divertente autoironia…deliziosi sono i
racconti delle sue peripezie quando cominciò a farsi crescere i capelli in un
periodo in cui non era proprio di moda e in una Treviso non ancora pronta
ad accettare certe “mutazioni”. E sul palco appaiono durante i racconti varie
memorabilia, dalla prima chitarra, ai pantaloni a zampa d’elefante, a un suo
quadro quando racconta della sua passione per la pittura…e poi tante foto
curiose che raccontano un’Italia che viveva magari con leggera ingenuità ma
con grande entusiasmo il cambiamento di modi e mode.
Teatro Eden | Jazz
In collaborazione con
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Teatro Eden | Jazz
Teatro Eden | Jazz
Giovedì 12 novembre ore 20.45
Domenica 6 dicembre ore 20.45
STEFANO BOLLANI DANISH TRIO
ROSARIO BONACCORSO QUARTET
Stefano Bollani pianoforte
Jesper Bodilsen contrabbasso
Morten Lund batteria
Rosario Bonaccorso contrabbasso
Andy Gravish tromba, flicorno
Andrea Pozza pianoforte
Nicola Angelucci batteria
Bollani si è diplomato al Conservatorio di Firenze nel 1993 e dopo una
breve esperienza pop è diventato velocemente uno dei jazzisti italiani più
apprezzati da critica e pubblico. Ha collaborato con musicisti, come Elio
e le Storie Tese, Gato Barbieri, Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Portal,
Enrico Rava, Paolo Fresu e Richard Galliano. La collaborazione più
importante e prolifica è quella col suo mentore, il trombettista Enrico
Rava. Nel 1998 Bollani vince il premio della rivista Musica Jazz come
miglior nuovo talento, conferitogli anche dalla rivista giapponese Swing
Journal nel 2003, anno in cui la rivista inglese Mojo segnala il suo disco
Smat Smat come uno dei migliori dell’anno. Tra gli ultimi lavori I Visionari,
in formazione di quintetto, Piano Solo, The Third Man, con Rava, e l’ultimo
BollaniCarioca. Sempre nel 2007 vince l’Hans Koller European Jazz Prize
come migliore musicista europeo dell’anno. Bollani ha partecipato a
numerose trasmissioni televisive e radiofoniche e ha pubblicato alcuni libri
fra cui L’America di Renato Carosone e La sindrome di Brontolo. Nel 2008 ha
ricevuto, insieme ad Enrico Rava, una nomination come “Best Jazz Album”
agli Italian Jazz Awards 2008 per The Third Man.
© Paolo Soriani
Rosario Bonaccorso nasce nel 1957 a Riposto, cittadina di mare all’ombra
dell’Etna, che sembra aver trasmesso al musicista siciliano la stessa
esplosiva e trascinante energia. Nel 1960 si trasferisce con la famiglia a
Imperia, rimanendovi fino a quando il suo talento non lo porterà a viaggiare
per tutta l’Italia e successivamente per il mondo intero. Il debutto sulla
scena nazionale avviene nel 1982 durante il festival internazionale del CIAK
di Milano al fianco di star del panorama jazz tra i quali Franco Ambrosetti,
Daniel Humair e Dado Moroni.
Dopo anni di collaborazioni prestigiose, si conferma tra i più autorevoli e
rappresentativi musicisti jazz d’Europa. Ha collaborato stabilmente come
contrabbassista nei gruppi di Enrico Rava, nel progetto Milestones con
Gino Paoli, Boltro, Rea, Gatto, nel Trio Visions con Ferra e Sferra e per dieci
anni con Stefano di Battista in Francia. Questi sono solo alcuni dei grandi
nomi con cui Bonaccorso è stato ed è tuttora impegnato sui più prestigiosi
palchi internazionali tra cui New York, Tokyo, Parigi, la Scala di Milano e
l’Opera di Vienna.
Un’esperienza così ampia non poteva che concretizzarsi nella realizzazione
di un proprio disco: Travel Notes, una raccolta di 11 brani, ideati e maturati
nell’arco di molti anni spesi a suonare in giro per il mondo. Ogni brano è
una fotografia di uno spaccato di vita tra palco e realtà, un percorso umano
e musicale “autobiografico” in grado di raccontare molto dell’artista.
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Teatro Eden | Jazz
Teatro Eden | Jazz
Giovedì 14 gennaio ore 20.45
Lunedì 15 febbraio ore 20.45
BOBO STENSON TRIO
RANDAL CORSEN QUARTET
Bobo Stenson pianoforte
Anders Jormin contrabbasso
Jon Fält batteria
Randal Corsen pianoforte
Reno Steba basso
Enrique Firpi batteria
Pernell Saturnino percussioni
Bobo Stenson (Västera
�s, Svezia, 1944) ha registrato in trio per la prima
volta per la ECM nel 1971 con Arild Andersen e Jon Christensen, ma la genesi dell’attuale gruppo risale agli anni ’80 con la collaborazione di Anders
Jormin (Jönköping, Svezia, 1957). Contrabbassista e pianista hanno intensificato la loro crescita musicale in vari contesti, tra i quali tournée e registrazioni per la ECM con Don Cherry (Donna Nostra), Charles Lloyd (Notes
from Big Sur, The Call, All My Relations, Canto), Tomasz Stanko (Matka Joanna, Leosia) e registrando in trio con il batterista norvegese Jon Christensen
Reflections, War Orphans e Serenity. Per l’album Goodbye (2006), il trio si
è avvalso della collaborazione in studio del grande batterista americano
Paul Motian, mentre da allora, per la parte concertistica il trio lavora con il
giovane improvvisatore Jon Fält (Gävle, Svezia, 1979). Stenson eseguirà un
repertorio di musiche tratte dal suo ultimo album, Cantando, presentato a
Stoccolma, al famoso Fasching Club il 3 settembre 2008.
Randal Corsen è considerato uno dei più importanti ambasciatori musicali
di Curaçao, la sua isola di nascita nelle Antille olandesi e il suo repertorio è
un originale e affascinante miscela di jazz, musica latina e folclore popolare.
Tra i riconoscimenti ricevuti da Corsen, si ricorda il premio Dutch Edison
per Evolushón nel 2004 e tra le sue incisioni, il cd Armonia, registrato nel
2007 a New York con alcuni tra i migliori musicisti jazz del mondo. Nel
suo nuovo cd Dulsura di Korsou, Corsen ritorna alle proprie origini con un
tributo ai più importanti compositori e alla tradizione musicale della sua
amata isola. Per realizzare questo progetto che presenta pezzi strumentali
e pezzi cantati in Papiamentu, la lingua ufficiale delle Antille olandesi,
Corsen si è avvalso dell’aiuto di molti amici musicisti, suoi connazionali.
Randal Corsen è anche il fondatore di una big band che porta il nome di
Tumbábo, formata da 16 musicisti, per la quale ha arrangiato in chiave
moderna molte composizioni tratte dal repertorio tradizionale caraibico.
Gli incontri con gli artisti della stagione di prosa si terranno presso la
Fondazione Benetton Studi Ricerche
spazi Bomben
Via Cornarotta 7-9,Treviso
info:
tel. 0422 5121
[email protected]
www.fbsr.it
L’attività del Teatro Comunale e del Teatro Eden
è organizzata da
Teatri S.p.A.
Società strumentale di Fondazione Cassamarca di Treviso
in collaborazione con Arteven,
col sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
e la partecipazione della Regione Veneto
A cura dell’Ufficio Stampa
di Teatri S.p.A.
Chiuso in tipografia il settembre 2009
Progetto grafico: Ethic – Conegliano
Stampa: Trevisostampa – Ponzano V.to ( TV)