Resoconto intermedio di gestione

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Resoconto
intermedio
di gestione
al 31 marzo 2017
Il D.Lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016 ha dato attuazione alla Direttiva 2013/50/UE (c.d. Direttiva
“Transparency II”) che ha abrogato, fra gli altri, l’obbligo di pubblicazione dei Resoconti intermedi di
gestione (i documenti contabili introdotti dal 2007 in sostituzione delle Relazioni trimestrali con la Direttiva
“Transparency” 2004/109/CE che armonizzava gli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli
emittenti aventi valori mobiliari ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato).
Il Decreto, in vigore dal 18 marzo 2016, ha modificato il Testo Unico della Finanza (TUF – D. Lgs. 58/1998),
con riferimento in particolare alle “Relazioni finanziarie" di cui all’art. 154-ter, eliminando l’obbligo di
pubblicare il Resoconto intermedio di gestione relativo al primo e al terzo trimestre.
Stante la facoltà prevista dalla direttiva per i Paesi membri della Ue di reintrodurre informazioni periodiche
aggiuntive rispetto alle Relazioni finanziarie annuali e semestrali, sia pure solo a determinate condizioni e
previa analisi d’impatto quanto a costi e benefici, Consob, prima di procedere alle modifiche regolamentari,
ha svolto due consultazioni con il mercato finanziario, l’ultima delle quali si è conclusa nel settembre 2016.
Tenuto pertanto conto delle osservazioni formulate dal mercato, la Commissione ha infine proceduto a
modificare il Regolamento Emittenti, con Delibera n. 19770 del 26 ottobre 2016, introducendo l’art. 82-ter
(Informazioni finanziarie periodiche aggiuntive) che trova applicazione a decorrere dal 2 gennaio 2017.
In base a questa norma, le società quotate hanno facoltà di scegliere se pubblicare o meno le informazioni
finanziarie periodiche aggiuntive; qualora scelgano, su base volontaria, di pubblicarle, devono comunicarlo
al mercato, specificando gli elementi informativi che intendono fornire, in modo che le decisioni adottate
risultino chiare e stabili nel tempo. L’eventuale decisione di interrompere la pubblicazione deve essere
motivata e resa pubblica, acquistando efficacia a partire dall’esercizio successivo.
Il Consiglio di Gestione di UBI Banca ha deliberato di confermare l’impostazione attualmente in uso in
termini di informativa trimestrale, con eventuali semplificazioni dei contenuti non strettamente
indispensabili alla comprensione dell’andamento di periodo, fino ad eventuale diversa deliberazione, anche
alla luce del consolidarsi di differenti prassi di settore.
Le date di approvazione dei Resoconti riferiti al primo ed al terzo trimestre sono state rese note nel
Calendario Finanziario.
Società per azioni
Sede Legale e Direzione Generale: Bergamo, Piazza Vittorio Veneto 8
Sedi Operative: Bergamo, Piazza Vittorio Veneto 8; Brescia, Via Cefalonia 74
Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia
Codice Fiscale, Partita IVA ed iscrizione al Registro delle Imprese di Bergamo n. 03053920165
ABI 3111.2 Albo delle Banche n. 5678 Albo dei Gruppi Bancari n. 3111.2
Capogruppo del Gruppo Bancario Unione di Banche Italiane
Capitale sociale al 31 marzo 2017: Euro 2.443.094.485,00 i.v.
www.ubibanca.it
Indice
UBI Banca: cariche sociali al 31 marzo 2017 .......................................................................... pag.
Gruppo UBI Banca: principali partecipazioni al 31 marzo 2017 .............................................. pag.
Gruppo UBI Banca: articolazione territoriale al 1° aprile 2017 ................................................ pag.
Gruppo UBI Banca: principali dati e indicatori ....................................................................... pag.
Il rating .................................................................................................................................. pag.
Il titolo UBI Banca .................................................................................................................. pag.
5
6
7
8
9
11
RELAZIONE INTERMEDIA SULL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2017
▪
Gli eventi rilevanti del primo trimestre 2017 ...................................................................... pag.
L’acquisizione delle Target Bridge Institutions …………………… .................................................. pag.
L’implementazione del Piano 2019/2020…................................................................................. pag.
Il Piano strategico Non Performing Loans ................................................................................... pag.
La Sensitivity Analysis BCE ………… .......................................................................................... pag.
Variazioni dell’area di consolidamento........................................................................................ pag.
L’articolazione territoriale .......................................................................................................... pag.
Il posizionamento di mercato ..................................................................................................... pag.
L’evoluzione dell’organico ........................................................................................................... pag.
Prospetti consolidati riclassificati, prospetti di conto economico al netto delle più
significative componenti non ricorrenti e prospetti di raccordo ............................................... pag.
16
16
17
20
21
22
23
24
25
36
▪
Il conto economico consolidato .................................................................................................... pag.
L’intermediazione con la clientela: la raccolta .................................................................... pag.
La raccolta totale ....................................................................................................................... pag.
La raccolta diretta ..................................................................................................................... pag.
La raccolta indiretta e il risparmio gestito .................................................................................. pag.
L’intermediazione con la clientela: gli impieghi .......................................................................... pag.
L’evoluzione del portafoglio crediti .............................................................................................. pag.
La rischiosità ............................................................................................................................. pag.
L’attività sul mercato interbancario e la situazione di liquidità................................................ pag.
▪
L’attività finanziaria ....................................................................................................................... pag.
65
▪
Il patrimonio netto e l’adeguatezza patrimoniale........................................................................ pag.
72
▪
▪
Società consolidate: dati principali .............................................................................................. pag.
Altre informazioni .......................................................................................................................... pag.
Accertamenti ispettivi ................................................................................................................ pag.
Informativa sul contenzioso ....................................................................................................... pag.
Novità fiscali .............................................................................................................................. pag.
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del trimestre e prevedibile evoluzione
della gestione consolidata ................................................................................................. pag.
▪
▪
▪
▪
▪
27
46
46
47
50
53
53
55
61
76
80
80
81
84
85
BILANCIO CONSOLIDATO INTERMEDIO AL 31 MARZO 2017
Schemi del bilancio consolidato intermedio al 31 marzo 2017 ...................................................... pag.
94
Note illustrative ................................................................................................................................... pag.
99
DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE
DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI ............................................................................................ pag.
103
CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI
CONTATTI
3
Legenda
Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali:
- linea (-): quando il fenomeno non esiste;
- non significativo (n.s.): quando il fenomeno non è significativo;
- non disponibile (n.d.): quando il dato non è disponibile;
- segno “X”: quando la voce non è da valorizzare (conformemente alle Istruzioni della Banca d’Italia).
Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in migliaia di euro.
4
UBI Banca: cariche sociali
Presidenti Onorari (*)
Gino Trombi
Emilio Zanetti
Consiglio di Sorveglianza
(nominato dall’Assemblea dei Soci il 2 aprile 2016)
Presidente
Vice Presidente Vicario
Vice Presidente
Vice Presidente
Andrea Moltrasio
Mario Cera
Pietro Gussalli Beretta
Armando Santus
Francesca Bazoli
Letizia Bellini Cavalletti
Pierpaolo Camadini
Ferruccio Dardanello (**)
Alessandra Del Boca
Giovanni Fiori
Patrizia Michela Giangualano
Paola Giannotti
Lorenzo Renato Guerini
Giuseppe Lucchini
Sergio Pivato
Consiglio di Gestione
(nominato dal Consiglio di Sorveglianza il 14 aprile 2016)
Presidente
Vice Presidente
Consigliere Delegato
Letizia Maria Brichetto Arnaboldi Moratti
Flavio Pizzini
Victor Massiah (***)
Silvia Fidanza
Osvaldo Ranica
Elvio Sonnino
Elisabetta Stegher
Direzione Generale
Direttore Generale
Vice Direttore Generale Vicario
Vice Direttore Generale
Vice Direttore Generale
Victor Massiah(***)
Elvio Sonnino
Frederik Geertman
Rossella Leidi
Dirigente preposto ex art. 154 bis TUF
Elisabetta Stegher
Società di Revisione
DELOITTE & TOUCHE Spa
(*)
(**)
(***)
Rispettivamente già Presidenti Onorari di Banco di Brescia Spa e di Banca Popolare di Bergamo Spa.
Nominato dall’Assemblea Ordinaria del 7 aprile 2017 per l’integrazione del Consiglio di Sorveglianza in seguito alle dimissioni di
Gian Luigi Gola nel dicembre 2016. Il Consigliere eletto resterà in carica sino all’originaria scadenza del Consigliere sostituito e
cioè sino all’Assemblea dei Soci che si terrà dopo la chiusura dell’esercizio sociale 2018.
Nominato Consigliere Delegato e Direttore Generale dal Consiglio di Gestione il 15 aprile 2016.
5
Gruppo UBI Banca: principali partecipazioni
al 31 marzo 2017
UBI Banca Spa
SOCIETÀ
FINANZIARIE
BANCHE
IW Bank Spa
UBI Banca
International Sa
Lussemburgo
ASSET
MANAGEMENT E
SERVIZI FIDUCIARI
ASSICURAZIONI
100%
UBI Leasing Spa
99,62%
100%(1)
UBI Factor Spa
100%
Prestitalia Spa
100%
Aviva Vita Spa
20%
Lombarda
Vita Spa
40%
UBI Pramerica
SGR Spa
ALTRE
65%
UBI Management
100%
Co Sa
Lussemburgo
UBI Trustee Sa
Lussemburgo
BPB
Immobiliare Srl
100%
Kedomus Srl
100%
100%
UBI Sistemi
e Servizi SCpA
98,56%(3)
Zhong Ou
Asset Management 35%(2)
Co. Ltd Cina
UBI Academy
SCRL
100%
Società consolidate con il metodo integrale
Società consolidate con il metodo del patrimonio netto
(1)
(2)
(3)
Il perfezionamento della cessione, sulla base dell’accordo sottoscritto il 28 aprile 2016, è atteso entro la fine del secondo trimestre 2017,
una volta ultimate le relative azioni propedeutiche.
Nel giugno 2015 un terzo della quota partecipativa è stato riclassificato fra le attività non correnti in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5.
Il restante 1,44% è detenuto da Cargeas Assicurazioni Spa (già UBI Assicurazioni Spa).
Le percentuali si riferiscono alle quote di partecipazione complessivamente detenute dal Gruppo (dirette + indirette) sull’intero capitale sociale.
Gruppo UBI Banca: articolazione territoriale
al 1° aprile 2017
Trentino Alto Adige 1
5
4
170 305
201
Veneto 27
Lombardia
(685)
1 Valle d’Aosta
160 1
3
Friuli Venezia Giulia 9
Piemonte
(164)
Emilia Romagna 42
35 1 Liguria
Marche 78
(36)
Umbria 18
5
Abruzzo 14 2
(16)
2 Toscana
(7)
Molise 6
2 94 Lazio
Puglia 86 1
(87)
(96)
Basilicata 17
1 Sardegna
70 4 Campania
(74)
Calabria 76
Filiali in Italia
UBI Banca Spa
UBI Banca Macro Area Territoriale Nord Ovest
1.441
4
198
Filiali all’estero
UBI Banca Spa
Nizza, Mentone, Antibes (Francia), Monaco (Germania),
Madrid (Spagna)
UBI Banca International Sa (Lussemburgo)
Lussemburgo
UBI Banca Macro Area Territoriale
Milano Emilia Romagna
213
UBI Banca Macro Area Territoriale
Bergamo e Lombardia Ovest
308
Presenze Internazionali
UBI Factor Spa
Cracovia (Polonia)
UBI Management Co. Sa
Lussemburgo
UBI Banca Macro Area Territoriale
Brescia e Nord Est
238
UBI Banca Macro Area Territoriale Centro Sud
459
IW Bank Spa
21
Zhong Ou Asset Management Co. Ltd
Shanghai (Cina)
UBI Trustee Sa
Lussemburgo
Uffici di rappresentanza
San Paolo (Brasile), Mosca, Mumbai, Hong Kong, Shanghai, Dubai,
New York, Casablanca.
6
Gruppo UBI Banca: principali dati e indicatori1
31.3.2017
31.12.2016
31.12.2015
31.12.2014
31.12.2013
31.12.2012
31.12.2011
31.12.2010
31.12.2009
31.12.2008
INDICI DI STRUTTURA
Crediti netti verso clientela /totale attivo
73,9%
72,8%
72,2%
70,3%
71,2%
70,1%
76,8%
78,0%
80,1%
79,0%
Raccolta diretta da clientela /totale passivo
73,5%
75,8%
78,1%
76,5%
74,5%
74,6%
79,2%
81,8%
79,5%
80,0%
Crediti netti verso clientela /raccolta diretta da clientela
Patrimonio netto (incluso utile/perdita) /totale passivo
100,6%
96,1%
92,4%
91,9%
95,5%
94,0%
97,0%
95,4%
100,8%
98,7%
7,8%
8,0%
8,5%
8,1%
8,3%
7,4%
6,9%
8,4%
9,3%
9,1%
Risparmio gestito /raccolta indiretta da clientela privata
65,2%
66,5%
61,1%
57,1%
55,2%
54,3%
51,2%
54,6%
53,2%
53,1%
15,4
15,0
13,2
14,0
14,7
17,0
18,5
19,3
17,1
17,3
3,0%
n.s.
1,2%
2,4%
2,4%
0,8%
3,9%
1,6%
2,4%
0,6%
Financial leverage ratio (totale attivo - attività immateriali) /(pn
incluso utile/perdita + pn di terzi - attività immateriali)
INDICI DI REDDITIVITÀ
ROE (utile netto)/(patrimonio netto incluso utile/perdita)
ROTE [utile netto /pn tangibile (pn incluso utile/perdita immobilizzazioni immateriali)]
ROA (utile netto /totale attivo)
3,7%
n.s.
1,4%
2,9%
3,4%
1,2%
5,9%
3,1%
4,6%
1,2%
0,23%
n.s.
0,10%
0,19%
0,20%
0,06%
0,27%
0,13%
0,22%
0,06%
Cost/income (oneri /proventi operativi)
65,4%
69,0%
64,5%
61,8%
62,3%
64,3%
69,5%
70,6%
64,4%
63,9%
Spese per il personale /proventi operativi
40,2%
40,9%
38,4%
38,2%
37,9%
39,0%
41,4%
41,5%
37,5%
38,8%
Rettifiche nette su crediti /crediti netti verso clientela
(costo del credito)
0,64%
1,91%
0,95%
1,08%
1,07%
0,91%
0,61%
0,69%
0,88%
0,59%
Margine di interesse /proventi operativi
43,5%
48,0%
48,4%
53,3%
50,9%
52,8%
61,7%
61,3%
61,5%
68,7%
Commissioni nette /proventi operativi
44,0%
42,8%
38,6%
36,0%
34,5%
33,5%
34,7%
33,9%
31,1%
33,3%
8,2%
4,9%
8,6%
5,9%
9,4%
7,3%
0,2%
1,0%
3,2%
-5,9%
Risultato netto dell'attività finanziaria /proventi operativi
INDICI DI RISCHIOSITÀ
Sofferenze nette /crediti netti verso clientela
4,69%
4,87%
5,07%
4,70%
3,89%
3,18%
2,49%
1,91%
1,36%
0,88%
(grado di copertura delle sofferenze)
45,15%
45,08%
38,64%
38,56%
41,60%
42,60%
43,31%
48,69%
51,57%
54,58%
Grado di copertura delle sofferenze al lordo degli stralci delle
posizioni oggetto di procedura concorsuale e delle relative
rettifiche2
58,57%
58,48%
52,25%
53,36%
56,05%
57,63%
59,06%
63,62%
66,10%
9,42%
9,84%
11,45%
11,10%
10,53%
8,73%
6,30%
5,17%
4,62%
2,40%
COEFFICIENTI PATRIMONIALI Basilea 3 dal 31 3 2014
Tier 1 ratio (Tier 1 capital dopo filtri e deduzioni /RWA)
11,44%
11,48%
12,08%
12,33%
13,23%
10,79%
9,09%
7,47%
7,96%
7,73%
Common Equity Tier 1 ratio (CET1 dopo filtri e deduzioni/ RWA)
11,44%
11,48%
12,08%
12,33%
12,60%
10,29%
8,56%
6,95%
7,43%
7,09%
Total capital ratio ( Totale Fondi propri/ RWA)
14,71%
14,10%
13,93%
15,29%
18,91%
16,01%
13,50%
11,17%
11,91%
11,08%
9.960.812
Rettifiche di valore su sofferenze / sofferenze lorde
Crediti deteriorati netti / crediti netti verso clientela
3
Totale Fondi propri (dati in migliaia di euro)
8.710.084
8.389.105
8.545.017
9.441.598
11.546.144
12.203.619
12.282.153
10.536.200
10.202.555
di cui: Tier 1 capital dopo i filtri e le deduzioni
Attività di rischio ponderate (RWA)
6.773.075
6.829.283
7.408.894
7.615.265
8.075.247
8.263.720
8.276.278
7.047.888
6.816.876
6.944.723
59.206.839
59.483.864
61.344.866
61.762.588
61.045.600
76.589.350
91.010.213
94.360.909
85.677.000
89.891.825
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
67.037
(830.150)
116.765
(725.767)
250.830
82.708
(1.841.488)
172.121
270.099
69.001
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
ante impatto del Piano Industriale (in precedenza oneri per
esodi anticipati e impairment)
72.756
(565.812)
182.774
233.230
314.550
184.581
349.373
177.293
289.022
88.810
Utile (perdita) normalizzato di pertinenza della Capogruppo
86.287
(474.357)
195.132
146.537
100.220
97.324
111.562
105.116
173.380
425.327
DATI ECONOMICI, PATRIMONIALI (in migliaia di euro),
OPERATIVI E DI STRUTTURA (numero)
Proventi operativi
798.151
3.119.499
3.370.864
3.409.630
3.437.292
3.526.311
3.438.339
3.496.061
3.906.247
4.089.739
(522.019)
(2.153.466)
(2.175.181)
(2.108.222)
(2.141.798)
(2.266.660)
(2.389.626)
(2.468.564)
(2.514.347)
(2.611.348)
Crediti netti verso clientela
84.521.597
81.854.280
84.586.200
85.644.223
88.421.467
92.887.969
99.689.770
101.814.829
98.007.252
96.368.452
di cui: Sofferenze nette
3.963.363
3.987.303
4.287.929
4.025.079
3.437.125
2.951.939
2.481.417
1.939.916
1.332.576
848.671
7.960.659
8.055.608
9.688.549
9.508.105
9.312.273
8.105.174
6.279.884
5.261.129
4.532.234
2.315.913
Oneri operativi
Crediti deteriorati netti
Raccolta diretta da clientela
84.005.846
85.166.013
91.512.399
93.207.269
92.603.936
98.817.560
102.808.654
106.760.045
97.214.405
97.591.237
Raccolta indiretta da clientela
86.869.436
82.116.612
79.547.957
75.892.408
71.651.786
70.164.384
72.067.569
78.078.869
78.791.834
74.288.053
di cui: Risparmio gestito
Raccolta totale da clientela
Patrimonio netto del Gruppo (incluso utile/perdita )
Attività immateriali
Totale attivo
Sportelli in Italia
56.607.185
54.631.219
48.567.539
43.353.237
39.553.848
38.106.037
36.892.042
42.629.553
41.924.931
39.430.745
170.875.282
167.282.625
171.060.356
169.099.677
164.255.722
168.981.944
174.876.223
184.838.914
176.006.239
171.879.290
11.140.207
8.973.612
8.989.578
9.981.862
9.804.048
10.339.392
9.737.882
8.939.023
10.979.019
11.411.248
1.686.920
1.695.973
1.757.468
1.776.925
2.918.509
2.964.882
2.987.669
5.475.385
5.523.401
5.531.633
114.343.137
112.383.917
117.200.765
121.786.704
124.241.837
132.433.702
129.803.692
130.558.569
122.313.223
121.955.685
1.441
1.524
1.554
1.668
1.725
1.727
1.875
1.892
1.955
1.944
17.151
17.560
17.716
18.132
18.337
19.090
19.407
19.699
20.285
20.680
16.335
780
16.494
787
16.756
824
17.462
713
17.625
671
18.490
672
18.828
713
19.384
786
20.185
880
20.606
924
Forza lavoro di fine periodo (dipendenti effettivi in servizio +
collaboratori con contratto di somministrazione)
Forza lavoro media4 (dipendenti effettivi in servizio + collaboratori
con contratto di somministrazione)
Promotori finanziari
1 Gli indicatori sono stati costruiti utilizzando i dati riclassificati riportati nel capitolo “Prospetti consolidati riclassificati, prospetti di conto economico al netto delle più
significative componenti non ricorrenti e prospetti di raccordo” della Relazione intermedia sull’andamento della gestione consolidata.
Relativamente all’esercizio 2016, stante la perdita registrata, gli indici di redditività non vengono esposti in quanto scarsamente significativi.
Con riguardo agli esercizi 2014 e 2011, si segnala che gli indici di redditività sono stati costruiti utilizzando l’utile d’esercizio ante oneri per esodi anticipati e impairment.
Con riferimento agli Indicatori Alternativi di Performance (IAP) riportati nel presente Resoconto, ed in particolare nella Relazione intermedia sull’andamento della gestione
consolidata, si è tenuto conto degli Orientamenti emessi dall’ESMA il 5 ottobre 2015, che Consob ha incorporato nelle proprie prassi di vigilanza (Comunicazione n. 0092543
del 3 dicembre 2015). Tali Orientamenti sono divenuti applicabili dal 3 luglio 2016.
Si precisa inoltre che il 18 agosto 2016, il Consiglio di Gestione ha approvato le nuove linee guida del Gruppo UBI Banca in tema di identificazione delle poste non ricorrenti.
Le informazioni sul titolo azionario sono riepilogate nelle pagine che seguono.
2 Il grado di copertura delle sofferenze inclusive dei write-off riferito al 31 dicembre 2015 è stato riesposto in quanto da tale data vengono utilizzati i dati contabili; i rapporti
evidenziati nei periodi precedenti permangono invece di natura gestionale.
3 I dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 erano stati calcolati secondo la metodologia Basilea 2 AIRB e si riferiscono rispettivamente agli indicatori: Tier1 (patrimonio
di base/attività di rischio ponderate); Core Tier 1 dopo le deduzioni specifiche dal patrimonio di base (patrimonio di base al netto delle preference shares e azioni di risparmio o
privilegiate di terzi/attività di rischio ponderate); Total capital ratio (patrimonio di vigilanza + Tier 3/attività di rischio ponderate).
Per i periodi precedenti i dati erano stati calcolati secondo il metodo Basilea 2 Standard.
4 Nel calcolo della forza lavoro media i dipendenti part-time vengono convenzionalmente considerati al 50%.
8
Il rating
Si riportano di seguito i giudizi di rating assegnati al Gruppo UBI Banca dalle principali
agenzie internazionali.
Il 24 gennaio 2017, facendo seguito all’annuncio e alla successiva stipula del contratto per
l’acquisizione dal Fondo di Risoluzione di tre delle quattro Target Bridge Institutions costituite
nel novembre 2015, Moody’s ha confermato i giudizi assegnati con Outlook Stabile.
(I) Capacità di rimborso dei depositi in valuta locale a lungo
termine (scadenza originaria pari o superiore a 1 anno)
(Aaa: miglior rating – C: default)
MOODY'S
Long-term Bank deposits rating (I)
Short-term Bank deposits rating (II)
Baseline Credit Assessment (BCA) (III)
Long-term Issuer Rating (IV)
Baa2
ba2
Baa3
Long-term Counterparty Risk Assessment (V)
Baa2(cr)
Short-term Counterparty Risk Assessment (V)
Prime-2(cr)
Outlook
(II) Capacità di rimborso dei depositi in valuta locale a breve
termine (scadenza originaria pari o inferiore a 13 mesi)
(Prime-1: massima qualità – Not Prime: non classificabile fra
le categorie Prime)
Prime-2
(III) Il BCA non è un rating ma un giudizio sulla solidità
finanziaria intrinseca della banca in assenza di supporti
esterni
(aaa: miglior rating – c: default)
Stabile
(IV) Giudizio sulla capacità dell’emittente di onorare il debito
senior e le obbligazioni
(Aaa: miglior rating – C: default)
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured rating
Baa3
Subordinated debt
Covered Bond
Ba3
(Primo Programma – mutui residenziali)
(V) Il Counterparty Risk (CR) Assessment non è un rating, ma
un giudizio sulla probabilità di default negli impegni
operativi e contrattuali assunti dalla banca
[Aaa(cr): miglior rating – C (cr): default]
[P-1 (cr): miglior rating – Not Prime (cr): non classificabile
fra le categorie Prime]
Aa2
Il 13 gennaio 2017, sulla base dell’annuncio della presentazione di un’Offerta vincolante sulle
tre Banche Ponte, S&P Global Ratings ha confermato tutti i rating con Outlook Stabile.
I rating sono stati nuovamente confermati nella periodica revisione annuale del 4 maggio
2017.
(i) L’Issuer Credit Rating riflette il giudizio sul merito creditizio
intrinseco della banca unitamente ad una valutazione del
potenziale futuro supporto che la banca potrà ricevere in caso
di difficoltà (dal governo o dal gruppo di appartenenza).
Breve termine: capacità di ripagare il debito con durata
inferiore ad un anno (A-1: miglior rating – D: default)
Lungo termine: capacità di pagamento degli interessi e del
capitale su debiti di durata superiore ad 1 anno
(AAA: miglior rating – D: default)
(ii) Il SACP rappresenta il giudizio sul merito creditizio
intrinseco della banca, in assenza di supporto esterno (da
parte del governo o del gruppo di appartenenza). Viene
ottenuto partendo da un “Anchor SACP” che sintetizza la
valutazione dei rischi economici e industriali propri del
settore bancario italiano, poi rettificato per tenere conto di
specifici fattori della banca quali la patrimonializzazione, la
posizione commerciale, l’esposizione al rischio, la raccolta e
la situazione di liquidità, valutati anche in ottica
comparativa.
S&P GLOBAL RATINGS
Short-term Issuer Credit Rating (i)
A-3
Long-term Issuer Credit Rating (i)
BBB-
Stand Alone Credit Profile (SACP) (ii)
Outlook (rating a lungo termine)
bbbStabile
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured debt
Subordinated debt
BBBBB
Il 20 febbraio 2017, Fitch Ratings ha ridotto di 1 notch il rating a lungo termine (Long-term
Issuer Default Rating), da “BBB” a “BBB-”, e il Viability Rating, da “bbb” a “bbb-”. L’Outlook
Negativo è rimasto invariato, quale riflesso del debole contesto economico italiano.
Secondo Fitch, l’azione è stata motivata dal peso dello stock dei crediti deteriorati sul
patrimonio, giudicato elevato in ottica prospettica, dal momento che a parere dell’Agenzia gli
obiettivi di riduzione indicati nel Piano Industriale 2019/2020 non sembrerebbero
sufficientemente ambiziosi.
Ciò nonostante il Gruppo stia procedendo alla realizzazione del Piano con notevole anticipo
rispetto alle tempistiche originariamente definite ed abbia già conseguito significative riduzioni
9
degli attivi deteriorati (in termini sia lordi che netti), anche in virtù di significative flessioni dei
nuovi ingressi da bonis.
Si segnala che il 21 aprile 2017, l’Agenzia ha ridotto di 1 notch il rating sul debito sovrano
italiano a lungo termine, portandolo da “BBB+” a “BBB” con Outlook stabile.
(1) Capacità di rimborso del debito nel breve termine (durata
inferiore ai 13 mesi) (F1+: miglior rating – D: default)
(2) Capacità di fronteggiare puntualmente gli impegni finanziari
nel lungo termine indipendentemente dalla scadenza delle
singole obbligazioni. Questo rating è un indicatore della
probabilità di default dell’emittente
(AAA: miglior rating – D: default)
(3) Valutazione della solidità intrinseca della banca, vista
nell’ipotesi in cui la stessa non possa fare affidamento su
forme di sostegno esterno (aaa: miglior rating - f: default).
(4) Giudizio sulla probabilità di un eventuale intervento esterno
(da parte dello Stato o di azionisti di riferimento) nel caso la
banca si trovi in difficoltà
[1: elevata probabilità di un supporto esterno – 5: non si può
fare affidamento su un eventuale supporto (come nel caso
delle banche europee in regime di risoluzione BRRD)]
(5) Questo rating costituisce un elemento informativo
accessorio, strettamente correlato al Support Rating, in
quanto identifica, per ogni livello del Support Rating, il livello
minimo che, in caso di eventi negativi, potrebbe raggiungere
l’Issuer Default Rating (No Floor per le banche europee in
regime di risoluzione BRRD).
FITCH RATINGS
Short-term Issuer Default Rating (1)
F3
Long-term Issuer Default Rating (2)
BBB-
Viability Rating (3)
bbb-
Support Rating (4)
5
Support Rating Floor (5)
NF
(No Floor)
Outlook (Long-term Issuer Default Rating)
Negativo
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured debt
BBB-
Subordinated debt
BB+
Il 13 gennaio 2017, in considerazione dell’accresciuta probabilità che sotto il regime BRRD (la
Direttiva in materia di risanamento e risoluzione degli enti creditizi) tutti i debiti subordinati
vengano utilizzati, insieme al capitale, per assorbire perdite, DBRS ha posto in revisione con
possibili implicazioni negative i titoli subordinati emessi da 27 Gruppi Bancari Europei, tra i
quali anche UBI Banca, aventi un rating inferiore di un notch rispetto all’Intrinsic Assessment.
La revisione – che il 29 marzo 2017 è stata prorogata – dovrebbe concludersi nella prima parte
del mese di maggio.
Sempre il 13 gennaio 2017, l’Agenzia ha rivisto il rating sul debito sovrano italiano,
abbassandolo da “A (low)” a “BBB (high)” con Trend stabile.
Con riferimento invece all’acquisizione delle tre Banche Ponte, il 20 gennaio l’Agenzia ha
confermato tutti i rating di UBI Banca modificando il Trend da Stabile a Negativo per tenere
conto dei potenziali rischi, anche esecutivi, connessi all’operazione.
(I) L’Issuer Rating non è un rating sulle emissioni ma
sull’emittente, in quanto riflette la valutazione sul suo merito
di credito. Il giudizio viene generalmente assegnato su un
orizzonte di lungo periodo utilizzando la scala dei rating a
lungo termine. Nel settore bancario l’Issuer Rating
rappresenta un giudizio finale sul merito creditizio di una
banca che incorpora sia l’Intrinsic Assessment, sia eventuali
considerazioni su supporti esterni.
DBRS
Issuer rating (I)
BBB (high)
Senior Long-term Debt and Deposit rating (II)
BBB (high)
Short-term Debt and Deposit rating (III)
Intrinsic Assessment (IA) (IV)
Support Assessment (V)
R-1 (low)
BBB (high)
(II) Capacità di rimborso del debito a lungo termine (scadenza
superiore a 1 anno).
(AAA: highest credit quality – C: very highly speculative)
SA3
Long-Term Critical Obligations rating
A
Short-Term Critical Obligations rating
R-1 (low)
Trend (tutti i rating)
Negativo
(III) Capacità di rimborso del debito a breve termine (scadenza
inferiore a 1 anno).
[R-1 (high): highest credit quality - R-5: very highly
speculative]
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured
Subordinated debt
Covered Bond
(Primo Programma – mutui residenziali)
Covered Bond
(Secondo Programma – mutui commerciali)
BBB
(IV) L’Intrinsic Assessment (IA) è un giudizio sulla solidità
finanziaria intrinseca della banca in assenza di supporti
esterni. Vengono valutati i fondamentali della banca in cinque
ambiti: rete commerciale, redditività, liquidità e funding,
profilo di rischio e capitalizzazione.
AA (low)
(V) Valutazione del supporto esterno (gruppo di appartenenza o
governo) in caso di difficoltà [SA1: supporto interno dal
gruppo di appartenenza; SA2: supporto esterno (governativo);
SA3: nessun supporto esterno; SA4: potenziale supporto al
gruppo di appartenenza].
BBB (high)
Under Review
with Negative
Implications
A
10
Il titolo UBI Banca
Il titolo azionario
Il titolo azionario UBI Banca è negoziato al Mercato Telematico Azionario (MTA) della Borsa
Italiana, segmento Blue Chip ed è incluso fra i 40 titoli del paniere FTSE/Mib Index.
Performance comparata del titolo azionario Unione di Banche Italiane
Importi in euro
31.3.2017
A
30.12.2016
B
Var. %
A/B
30.9.2016
C
30.6.2016
D
31.3.2016
E
Var. %
A/E
30.12.2015
F
Azioni Unione di Banche Italiane
- prezzo ufficiale
3,570
2,607
36,9%
1,978
2,432
3,263
9,4%
6,246
- prezzo di riferimento
3,598
2,612
37,7%
2,050
2,474
3,252
10,6%
6,200
Indice FTSE Italia All-Share
22.568
20.936
7,8%
18.033
17.775
19.787
14,1%
23.236
Indice FTSE Italia Banche
10.174
9.511
7,0%
7.653
7.178
10.471
-2,8%
15.388
Fonte: Datastream
Il primo trimestre 2017 è stato caratterizzato da un significativo rally delle borse mondiali che,
con la sola eccezione di Tokyo, hanno tutte incrementato il loro valore da inizio anno: le
elezioni presidenziali americane hanno innescato un trend rialzista sulla scia degli annunciati
piani di espansione fiscale e di investimenti in infrastrutture.
La Borsa italiana è risultata tra le migliori avendo beneficiato del recupero del comparto
bancario: fortemente sotto-pesato dagli investitori a fine 2016 – a causa dell’incertezza seguita
all’esito del referendum costituzionale e della situazione problematica di alcuni Istituti
nazionali – nei primi mesi di quest’anno, con l’allontanarsi del timore di elezioni politiche, le
soluzioni trovate o in via di definizione con la Banca Centrale Europea in relazione alle banche
in difficoltà e l’attesa per un rialzo dei tassi, il settore è tornato a crescere.
A beneficiare della ripresa sono state le realtà più solide, tra cui UBI Banca, che nel periodo ha
segnato una performance del titolo del +37% (prezzo ufficiale) grazie anche all’esito favorevole
delle trattative per l’acquisto delle tre Banche Ponte. Il dato si confronta con il +7% registrato
dal FTSE Italia Banche (che ha risentito degli andamenti negativi delle realtà creditizie in crisi)
e il +7,8% del FTSE Italia All-Share (in parte influenzato dai titoli del settore energetico).
Nel periodo gennaio-marzo 2017 gli scambi azionari sul titolo UBI Banca hanno riguardato 1,1
miliardi di titoli per un controvalore di 3,5 miliardi di euro (nel medesimo periodo del 2016
erano stati scambiati circa 662 milioni di titoli per un controvalore di 2,6 miliardi di euro).
In seguito ai recuperi evidenziati, la capitalizzazione di Borsa (calcolata sul prezzo ufficiale) è salita
a 3,5 miliardi rispetto ai 2,5 miliardi di fine 2016, collocando UBI Banca al 4° posto tra i Gruppi
bancari commerciali italiani quotati1.
Successivamente alla chiusura del trimestre, i mercati hanno dapprima mostrato una fase di instabilità
(dettata dalle incertezze geopolitiche e dalla consultazione elettorale indetta in Gran Bretagna per inizio
giugno) per poi intraprendere un trend ascendente nell’ultima decade di aprile, sospinti dal confortante
risultato del primo turno delle elezioni francesi e dalle rinnovate aspettative sulle politiche di Trump (in
particolare in tema di tasse sulle imprese). In questo contesto il titolo UBI Banca, favorito anche dai giudizi
positivi espressi dal mercato, ha chiuso il mese a 3,895 euro (prezzo ufficiale), dopo aver toccato, nella
seduta del 25 aprile, un massimo di 4,094 euro, ai livelli di marzo 2016.
1 Il Gruppo si posiziona al 6° posto considerando tutti i Gruppi bancari quotati.
11
Andamento del titolo azionario UBI Banca
dal 4 gennaio 2016 e volumi scambiati
Volumi
9
80.000.000
75.000.000
8
70.000.000
65.000.000
7
60.000.000
55.000.000
6
50.000.000
45.000.000
5
40.000.000
4
35.000.000
30.000.000
3
25.000.000
20.000.000
2
15.000.000
10.000.000
1
5.000.000
0
G
F
M
A
M
2016
L
G
A
S
O
N
D
G
F
2017
M
0
A
prezzi di riferimento in euro
Il picco registrato a livello di volumi in data 30 novembre 2016 si è verificato in asta di chiusura.
Andamento comparato del FTSE Italia All-Share, del FTSE Italia Banche e del
titolo azionario UBI Banca dal 4 gennaio 2016
120
110
100
90
80
70
60
50
40
UBI Banca
30
FTSE Italia All-Share
20
FTSE Italia Banche
10
0
G
F
M
A
M
G
2016
L
A
S
prezzi di riferimento in euro
12
O
N
D
G
F
2017
M
A
Di seguito si riepilogano le principali informazioni relative al titolo azionario UBI Banca, nonché i più
importanti indicatori di Borsa che, per una migliore significatività, sono stati costruiti utilizzando grandezze
consolidate.
Titolo azionario UBI Banca e principali indicatori di Borsa
I Trimestre 2017
Numero di azioni in essere a fine periodo
Anno 2016
977.237.794
976.300.395
Prezzo medio titolo UBI (media dei prezzi ufficiali rilevati giornalmente da Borsa Italiana Spa) - in euro
3,230
3,029
Prezzo minimo (registrato durante le negoziazioni) - in euro
2,572
1,903
Prezzo massimo (registrato durante le negoziazioni) - in euro
3,830
6,150
Dividendo unitario - in euro
n.d.
0,11
Dividend Yield (dividendo unitario/prezzo medio)
n.d.
3,63%
Dividendi totali - in euro (*)
n.d.
107.162.640
Book Value [Patrimonio netto consolidato del Gruppo (inclusa perdita/escluso utile di periodo) / n. azioni] - in euro
9,11
9,21
Book value calcolato sottraendo dal patrimonio netto consolidato le attività immateriali di pertinenza del Gruppo - in euro
Capitalizzazione di Borsa di fine periodo (prezzi ufficiali) - in milioni di euro
Price / book value [Capitalizzazione di Borsa di fine periodo / (patrimonio netto consolidato del Gruppo escluso utile di periodo) ]
Price / book value calcolato sottraendo dal patrimonio netto consolidato le attività immateriali di pertinenza del Gruppo
7,40
7,48
3.489
2.545
0,39
0,28
0,48
0,35
(*) Il monte dividendi relativo al 2016 è stato calcolato sulle n. 974.205.820 azioni in circolazione al 28 febbraio 2017 (data di iscrizione del nuovo capitale
sociale dopo le operazioni di concambio delle azioni di Banca Popolare di Ancona Spa, di Banca Carime Spa e di Banca di Valle Camonica Spa con azioni di
UBI Banca; tale numero non include le n. 3.031.974 azioni proprie in portafoglio alla medesima data.
13
14
RELAZIONE
INTERMEDIA
SULL’ANDAMENTO DELLA
GESTIONE CONSOLIDATA
AL 31 MARZO 2017
Gli eventi rilevanti del primo trimestre 2017
L’acquisizione delle Target Bridge Institutions
L’11 gennaio 2017 il Consiglio di Sorveglianza, su proposta del Consiglio di Gestione, ha
deliberato di approvare e di inviare al Fondo di Risoluzione un’Offerta vincolante per l’acquisto
del 100% del Capitale di Nuova Banca delle Marche (in possesso, fra l’altro, del 98,86% di
Cassa di Risparmio di Loreto), Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio (in possesso, fra l’altro, del
100% di Banca Federico del Vecchio) e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti (le “Target Bridge
Institutions”), tre delle quattro Banche Ponte costituite dopo l’intervento del Fondo di
Risoluzione nel novembre 2015 per le quali è stato individuato un razionale industriale,
finanziario ed economico funzionale alla potenziale creazione di valore per il Gruppo UBI
Banca.
L’Offerta, avente validità sino al 18 gennaio 2017 compreso, è stata favorevolmente accolta dal
Direttorio della Banca d’Italia che nella medesima giornata ha deliberato la stipula del
contratto di cessione delle tre Banche Ponte a UBI Banca, avvenuta a margine.
Il contratto di cessione prevede che l’acquisto sia subordinato a una serie di condizioni
sospensive, fra le quali:
(i) l’ottenimento delle prescritte autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza
per i profili di rispettiva pertinenza (in particolare, Banca d’Italia/Banca Centrale Europea,
Antitrust e IVASS);
(ii) la cessione pro-soluto, da completarsi prima della data del Closing, di circa 2,2 miliardi di
crediti deteriorati lordi;
(iii) l’approvazione da parte dell'Assemblea di UBI Banca di un aumento di capitale di massimi
400 milioni di euro;
(iv) l’esecuzione e perfezionamento della ricapitalizzazione da parte del Venditore per un
importo stimato in 450 milioni di euro a favore delle Target Bridge Institutions.
Il contratto di cessione prevede inoltre una limitazione contrattuale dei rischi assunti
attraverso la verifica preventiva del rispetto di alcuni Parametri Rilevanti (per il cui dettaglio si
rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata del Bilancio 2016).
Durante i primi tre mesi dell’esercizio e nelle settimane successive si è pertanto dato corso a
tutte le attività propedeutiche al perfezionamento dell’acquisizione.
Sono state innanzi tutto presentate le necessarie istanze autorizzative a: Banca d’Italia/Banca
Centrale Europea (in particolare, per l’acquisizione delle Banche Ponte e per l’aumento di
capitale di UBI Banca); IVASS (per l’acquisto, in via indiretta, delle partecipazioni di controllo
detenute da Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio in BancAssurance Popolari Spa e in
BancAssurance Popolare Danni Spa); Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (per
l’operazione di concentrazione derivante dall’acquisizione delle suddette Banche).
Il 4 aprile è stata rilasciata l’autorizzazione IVASS; il 12 aprile quella Antritust e il 28 aprile
quella Banca d’Italia/BCE (relativamente all’acquisizione delle Target Bridge Institutions).
Il 7 aprile 2017, in sessione straordinaria, l’Assemblea dei Soci di UBI Banca ha approvato,
con il voto favorevole del 99,8% del capitale presente, la proposta di attribuzione al Consiglio
di Gestione della delega ex art. 2443 C.C. ad aumentare a pagamento ed in via scindibile in
una o più volte il capitale sociale entro il 31 luglio 2018 previa autorizzazione del Consiglio di
Sorveglianza, per un importo massimo complessivo di 400 milioni di euro (comprensivo di
eventuale sovrapprezzo), mediante l’emissione di azioni ordinarie prive di valore nominale ed
aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione. L’efficacia della deliberazione, e quindi
della delega, è stata subordinata al perfezionamento dell’acquisizione delle tre banche entro il
termine ultimo del 31 luglio 2018, fatta salva, in ogni caso, la necessità di acquisire la
preventiva autorizzazione di Banca d’Italia/BCE.
16
Il 14 aprile 2017 è stata presentata a Consob la richiesta di autorizzazione alla pubblicazione
del Documento di Registrazione.
In vista del Closing dell’operazione, il 5 maggio 2017 il Consiglio di Gestione e il Consiglio di
Sorveglianza di UBI Banca hanno approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2019/2020,
per i cui dettagli si rimanda al capitolo “Fatti di rilievo successivi alla chiusura del trimestre e
prevedibile evoluzione della gestione consolidata”, nel quale trovano altresì illustrazione i
principali step legati al perfezionamento dell’acquisizione delle Target Bridge Institutions.
L’implementazione del Piano 2019/2020
 La Banca Unica
Nel corso del primo trimestre è stato completato, con significativo anticipo rispetto alla
scadenza originariamente prevista, il complesso progetto della Banca Unica.
Come già anticipato nell’informativa di Bilancio, l’incorporazione in UBI Banca delle sette
Banche Rete è avvenuta in due fasi:
• la prima ha riguardato Banca Popolare Commercio e Industria e Banca Regionale Europea,
con la stipula, il 15 novembre 2016, di due distinti atti di fusione che hanno avuto
decorrenza degli effetti verso i terzi dal 21 novembre 2016 (dal 1° gennaio 2016 per quelli
contabili e fiscali). Contestualmente alla stipula dell’atto di fusione relativo a BRE, UBI
Banca ha perfezionato l’acquisto delle azioni di risparmio e delle azioni privilegiate detenute
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, in esecuzione di un accordo sottoscritto con
la Fondazione stessa il 27 giugno 2016 e comunicato al mercato in pari data1;
• la seconda fase ha coinvolto tutte le restanti Banche Rete (Banca Popolare di Bergamo,
Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di Brescia e Banca di Valle Camonica) con
la stipula, il 2 febbraio 2017, di quattro distinti atti di fusione (uno per ogni Banca Rete,
fatta eccezione per la stipula di un unico atto per BBS e BVC) e decorrenza degli effetti
verso i terzi dal 20 febbraio 2017 (dal 1° gennaio 2017 per gli effetti contabili e fiscali).
Dal punto di vista operativo, anche la seconda wave di migrazione sul sistema informativo di UBI Banca
è stata portata a termine con successo, garantendo sin dal primo giorno di attività la piena operatività di
tutte le filiali migrate. L’operazione ha riguardato un totale di circa 1.150 filiali e punti operativi, 8,3
milioni di anagrafiche clientela, 2,45 milioni di conti correnti, 1,47 milioni di depositi titoli e ha coinvolto
circa 6.000 dipendenti nella fase preparatoria e post migrazione.
I passaggi che hanno interessato il capitale sociale di UBI Banca sono dettagliati nel
successivo paragrafo “Variazioni dell’area di consolidamento”, al quale si rimanda.
L’evoluzione della struttura organizzativa
Come già illustrato in sede di rendicontazione annuale, in seguito all’annuncio del Piano Industriale
2019/2020, la struttura organizzativa di UBI Banca è stata oggetto di una revisione complessiva nell’ottica
di un rafforzamento del modello di business ed operativo e di una semplificazione dell’assetto del Gruppo in
concomitanza con l’abbandono del modello federale e l’incorporazione delle Banche Rete in Capogruppo.
Dopo i primi interventi operati nel 2016, con il completamento della seconda fase di
migrazione la configurazione organizzativa di UBI Banca ha subito ulteriori evoluzioni (il 20
febbraio ed il successivo 3 aprile 2017) che hanno riguardato, in particolare:
• il completamento della struttura distributiva per Macro Aree Territoriali, con l’istituzione di
tre nuove MAT: Bergamo e Lombardia Ovest, Brescia e Nord Est, Centro Sud (quest’ultima
destinataria delle unità operative di rete di Roma inizialmente in capo alla MAT Milano e
Emilia Romagna);
1 UBI Banca ha rilevato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, titolare in precedenza del 24,904% del capitale sociale di BRE,
tutte le azioni privilegiate BRE non possedute da UBI Banca (n. 50.473.189 azioni) e tutte le azioni di risparmio BRE di proprietà
della Fondazione (n. 18.240.680 azioni), ad un prezzo complessivo di 120 milioni di euro. Con il predetto accordo UBI Banca ha
altresì condiviso con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo il mantenimento in capo a quest’ultima di talune prerogative legate
a BRE e al territorio in cui opera.
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• nell’ambito dell’Area Remote Channels, la revisione organizzativa della struttura ex Contact
Center, all’interno della quale, seguendo una logica di piena integrazione dei canali di
contatto con la clientela, sono state fatte confluire attività già svolte da altre strutture, non
solo di UBI Banca ma anche di UBI Sistemi e Servizi;
• la riconfigurazione delle pre-esistenti strutture Private & Corporate Unity in Centri Imprese,
per la gestione della clientela Corporate delle Macro Aree Territoriali;
• la creazione dei nuovi Centri Top Private nei quali sono state ricondotte le risorse che
seguivano tale clientela all’interno delle ex Private & Corporate Unity;
• il trasferimento al Servizio Operations Commerciale delle attività in ambito tesoreria enti, in
precedenza gestite da UBI.S;
• con l’obiettivo di un ulteriore rafforzamento del governo del credito da parte delle strutture
di Chief Lending Officer2:
- il completamento dell’accentramento dei presidi di gestione del credito anomalo
(inadempienze probabili) in essere nelle ex Banche Rete, con contestuale
riorganizzazione degli stessi su base territoriale e portafogliazione delle esposizioni su
gestori specializzati;
- la riconduzione nel neo costituito Servizio Regolarizzazione Crediti delle attività di
Supporto Morosità Crediti, originariamente in capo a UBI Sistemi e Servizi;
• il trasferimento all’interno dell’Area Risorse Umane della gestione amministrativa del
Personale, precedentemente svolta in UBI.S, per garantire un presidio diretto sul comparto.
Parallelamente agli interventi sopra richiamati, l’organigramma di UBI Banca ha subito una
variazione anche a livello di Chief General Counsel. È stato infatti rafforzato il presidio legale a
supporto dell’operatività connessa ai servizi di investimento e alle operazioni straordinarie,
attraverso la creazione di un nuovo Servizio, denominato “Affari Legali Finanza e Operazioni
Straordinarie”, a diretto riporto del Chief, nel quale sono confluite attività già in essere
nell’Area Affari Legali e Contenzioso. Tale nuova struttura consentirà di:
- potenziare le attività legali a supporto dell’operatività posta in essere dalle strutture di Chief
Wealth and Welfare Officer e di Chief Commercial Officer per le materie di competenza;
- gestire in forma centralizzata e specializzata tutti gli aspetti legali connessi alle operazioni
straordinarie.
Il Regolamento per la gestione delle erogazioni liberali di UBI Banca
La revisione del modello organizzativo di UBI Banca che ha accompagnato la realizzazione
della Banca Unica ha interessato anche il processo di gestione delle attività connesse alle
erogazioni liberali del Gruppo.
Nel novembre 2016 il Consiglio di Sorveglianza ha definito specifiche Linee Guida in materia,
che riguardano, in particolare, la gestione accentrata del Fondo statutario (ex art. 44.3 dello
Statuto Sociale di UBI Banca) e i criteri di ripartizione delle disponibilità fra le Macro Aree
Territoriali (MAT).
Sulla base di tali Linee Guida è stato definito il “Regolamento del processo di gestione delle
erogazioni liberali di UBI Banca” che il Consiglio di Sorveglianza ha approvato in versione
finale il 14 febbraio 2017, dopo un preventivo esame da parte del Consiglio di Gestione.
L’approvazione del Regolamento ha costituito il passaggio propedeutico per la definizione del
Piano annuale degli interventi 2017 di UBI Banca, deliberato dal Consiglio di Sorveglianza del
7 marzo dopo preliminare valutazione del Comitato Nomine.
Con il nuovo modello organizzativo definito, l’erogazione di liberalità da parte del Gruppo verrà
effettuata:
• per gli interventi di più ampio respiro (interregionale), principalmente dal Consiglio di
Sorveglianza;
• per quelli a più spiccato carattere locale, dalle singole MAT interessate, ovvero dalle
Fondazioni “storiche” promosse nel tempo dalle ex Banche Rete 3 , attraverso il loro
patrimonio che potrà essere integrato dalle contribuzioni del Gruppo.
2 Si veda in proposito anche quanto riportato nel successivo paragrafo “Il Piano strategico Non Performing Loans”.
3 Fondazione Banca Popolare di Bergamo ONLUS, Fondazione UBI per Varese ONLUS, Fondazione Banca San Paolo, Fondazione CAB
- Istituto di Cultura Giovanni Folonari, Fondazione Banca Popolare Commercio e Industria ONLUS.
18
Nell’ottica di garantire un più efficace rapporto con il territorio, sono stati previsti 5 Nuclei
Territoriali Operativi dove ciascun Responsabile di MAT sarà affiancato da un Consigliere di
Sorveglianza specificatamente designato, con esperienza sul territorio di riferimento.
 La presentazione di UBI Welfare
Attraverso la neo-costituita struttura Wealth and Welfare – prevista in sede di Piano con la
missione di creare un polo unico di offerta in ambito asset management, assicurazioni,
previdenza e servizi socio sanitari – UBI Banca si presenta sul mercato nazionale come il primo
operatore bancario a proporre una soluzione integrata per il welfare aziendale.
Durante un incontro con la stampa, tenutosi a Milano il 22 marzo 2017, il Presidente del
Consiglio di Gestione, Letizia Moratti, e Rossella Leidi, Chief Wealth and Welfare Officer, hanno
illustrato la piattaforma UBI Welfare, dedicata a persone, imprese e territorio e finalizzata ad
accompagnare le imprese nell’intraprendere un percorso di welfare aziendale4 che offra ai loro
dipendenti soluzioni rispondenti alla crescente domanda di servizi dedicati a prevenzione,
cura, assistenza, educazione e tempo libero.
UBI Banca è entrata in questo mercato con una visione strategica innovativa, di più ampio
respiro rispetto agli operatori già presenti. Il Gruppo mira infatti a:
• promuovere la realizzazione di un ecosistema welfare territoriale come protezione
sussidiaria rispetto a quello statale che sta arretrando;
• costituire un network di prossimità in cui aziende e operatori del terzo settore del territorio
possono diventare fornitori di servizi welfare.
UBI Welfare offre una consulenza specialistica, da quella giuslavorista a quella fiscale, al fine
di creare un piano calibrato sulle esigenze dell’impresa, con una metodologia di advisory che
parte dall’analisi dei bisogni. Lo scopo è quello di realizzare una partnership per
accompagnare, con una soluzione di full outsourcing, le aziende, anche le PMI meno
strutturate, lungo tutto il percorso di attivazione e gestione del piano di welfare: dai fattori
abilitanti, ai servizi di education ed advisory per imprese e dipendenti, fino alla messa a
disposizione e gestione della piattaforma.
Ad oggi il progetto vanta un potenziale di 300 mila imprese già clienti del Gruppo che
rappresentano, attualmente, il target di riferimento aziendale.
UBI Banca intende svolgere un ruolo di integratore delle migliori competenze e professionalità
grazie allo sviluppo di una serie di accordi di collaborazione, in primis con le organizzazioni
territoriali di Confindustria ma anche con alcuni ordini professionali, come i consulenti del
lavoro e i commercialisti, nonché con società di consulenza esperte in finanza agevolata e
strategie retributive.
Il Gruppo ha inoltre deciso di investire nella ricerca: in collaborazione con ADAPT, la Scuola di
Alta formazione in Relazioni industriali e di lavoro, fondata nel 2000 dal Professor Marco Biagi,
è stato costituito l’Osservatorio UBI Welfare, un’iniziativa di analisi e ricerca che si pone
l’obiettivo di elaborare indicatori affidabili e chiavi di lettura con particolare riferimento al
welfare aziendale.
 Gli altri progetti
Le altre iniziative incluse nel Transformation Plan del Piano Industriale procedono e vengono
regolarmente monitorate e rendicontate al Vertice aziendale per una valutazione costante del
raggiungimento dei risultati attesi e della coerenza delle iniziative stesse con gli obiettivi del
Piano.
4 Con la Legge di Stabilità del 2016 e la Legge di Bilancio 2017, al fine di sostenere la competitività delle imprese italiane, sono stati
introdotti rilevanti benefici fiscali sui premi di risultato (cioè per incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione)
che vengono erogati dalle imprese del settore privato e sulla partecipazione agli utili dell’impresa da parte dei lavoratori, quali:
- l’applicazione di un’imposta forfettaria del 10% (sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali);
- l’azzeramento del cuneo fiscale se il dipendente sceglie di percepire i premi di produttività o la partecipazione agli utili non in
contanti ma sotto forma di servizi di welfare aziendale, con vantaggi sia per le aziende che per i dipendenti.
19
Il Piano strategico Non Performing Loans
Alla luce dell’incremento dei crediti deteriorati delle banche europee, nel mese di settembre 2016 la Banca
Centrale Europea ha emanato una “Draft guidance to banks on non performing loans” con l’obiettivo di
sensibilizzare le banche soggette a supervisione diretta alla definizione di una strategia di riduzione di tale
stock. A tal fine, è stato previsto che ogni singolo istituto stili un Piano operativo da sottoporre all’Autorità
entro il primo trimestre di ogni anno.
Sulla base degli esiti della consultazione pubblica condotta nel periodo settembre-novembre, il 20 marzo
2017 la Banca Centrale Europea ha pubblicato il testo definitivo delle Linee Guida in materia di crediti
deteriorati (Non Performing Loans - NPL), segnando un importante passo avanti ai fini della gestione degli
NPL nell’intera area dell’euro. Il documento contiene le misure, i processi e le migliori prassi che le banche
sono esortate ad applicare nel trattamento delle posizioni deteriorate e che confluiranno nel dialogo
continuo di vigilanza.
L’Autorità auspica la definizione di strategie ambiziose ma realistiche e, rispetto al draft pubblicato, ha
aggiunto alcuni dettagli sulle operazioni di trasferimento del rischio e sui requisiti di valutazione delle
garanzie. Gli aspetti più rilevanti riguardano i tempi di attuazione e la possibilità per le banche di avere a
disposizione più opzioni – tra le quali la cessione dei crediti è solo una delle vie percorribili – a fianco di
azioni di recupero, di cancellazione oppure di ricorso al servicing. In questo senso la BCE sembra aver
accolto le istanze provenienti dalle banche italiane per una gestione meno drastica della problematica di
smaltimento dei crediti deteriorati.
In ottemperanza a quanto previsto dai documenti BCE, a partire dall’esercizio 2017 il Gruppo
UBI Banca si è dotato di linee guida per la gestione del credito anomalo, declinate nel
documento “RAF - Policy a Presidio dei Rischi Creditizi”, con il quale è stato altresì introdotto
un monitoraggio secondo parametri risk based, e di un Piano strategico NPL che è stato
inoltrato all’Autorità di Vigilanza il 17 marzo 2017.
Il Gruppo ha effettuato, nel corso degli ultimi anni, importanti investimenti sia sulle risorse sia
sugli strumenti dedicati alla gestione del credito deteriorato.
Forte della positiva performance di recupero in termini di sofferenze rispetto al benchmark di
riferimento e al miglioramento registrato nel 2016 sulle esposizioni classificate come
inadempienze probabili, la strategia del Gruppo per la riduzione degli NPL delinea un
approccio prevalentemente interno, facente leva su un ulteriore rafforzamento dei presidi già
in essere, attraverso:
 il governo anticipatorio del presumibile deterioramento del credito, con il potenziamento del
sistema di “EarlyWarning” e l'attivazione di un modello di gestione industrializzata delle
rinegoziazioni sulle prime irregolarità tramite un nucleo specializzato dedicato a queste
attività5;
 l’attivazione di una Business Unit dedicata – separata dalla filiera ordinaria – alla gestione
delle inadempienze probabili (valorizzando l’esperienza e le competenze maturate nel
comparto delle sofferenze), con monitoraggio diretto per segmento di clientela da parte di
figure specialistiche5 e il ricorso all'outsourcing per i "piccoli tagli";
 la gestione proattiva dei collaterali immobiliari, per beneficiare degli effetti diretti e indotti6
della Re.O.Co., la neo-costituita Società immobiliare del Gruppo;
 l’attivazione di cessioni selettive di NPL sui portafogli di piccolo taglio (ad es. consumatori e
POE) e di cessioni opportunistiche (ad es. Single Name) su posizioni assistite da garanzie
“Commercial real estate”, anche in considerazione del miglioramento atteso del mercato
immobiliare.
In relazione a quanto sopra, con decorrenza 3 aprile, è stata creata, in staff all’Area Politiche e
Monitoraggio Crediti, la nuova Funzione “Supporto Politiche e Monitoraggio Crediti” con il
compito di presidiare le attività di governo delle azioni e dei target del Piano strategico NPL e le
nuove attività introdotte dalla BCE.
5 Si veda in proposito anche quanto riportato nel precedente sottoparagrafo relativo all’evoluzione della struttura organizzativa di UBI
Banca.
6 Per effetti diretti si intendono le aste assegnate alla Re.O.Co. mentre per indotti le aste assegnate a terzi.
20
In particolare, alla nuova struttura competono:
• il supporto nell’aggiornamento annuale del Piano e nell’individuazione di ulteriori azioni per
il raggiungimento degli obiettivi;
• il monitoraggio complessivo dei risultati, dello stato di avanzamento delle iniziative e degli
esiti delle singole azioni, analizzando gli eventuali scostamenti rispetto ai target del Piano.
Il Piano presentato in BCE declina la strategia per la gestione del credito anomalo definita ed
attivata per il periodo 2017-2021 e mira a conseguire, attraverso le azioni descritte, una
riduzione complessiva dello stock dei crediti deteriorati lordi per circa 2,7 miliardi di euro, dai
12,5 miliardi di fine 2016 ai 9,8 miliardi previsti a fine 2021, con una parallela diminuzione
della loro incidenza sui crediti totali lordi dal 14,4% al 10,4%.
Lo stock del credito deteriorato lordo atteso a fine 2020 è pari a 10,2 miliardi di euro, inferiore
di circa 850 milioni rispetto a quello stimato nel Piano Industriale 2019/2020 (11 miliardi).
La Sensitivity Analysis BCE
Il 28 febbraio la BCE ha avviato uno stress specifico sul rischio tasso di interesse del Banking
Book, “Sensitivity analysis of IRRBB - Stress Test 2017”, in quanto identificato tra i principali
rischi cui sono esposte le banche soggette a supervisione diretta.
La prova di stress di quest’anno ha lo scopo di fornire alla BCE le informazioni sufficienti a
comprendere la sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse delle attività e delle passività
incluse nel portafoglio bancario nonché del margine di interesse. Gli shock ipotetici applicati
derivano dagli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nel
documento “Standards - Interest rate risk in the banking book” pubblicato nell’aprile 2016
(variazioni nel livello e nella forma della curva dei tassi).
Analizzando l’influenza sugli intermediari di sei shock ipotetici dei tassi di interesse, l’esercizio
si concentra sulle variazioni del valore economico delle attività e delle passività nel portafoglio
bancario nonché sull’andamento del margine di interesse generato da tali attività e passività. Il
portafoglio bancario considerato include le attività e le passività che non sono connesse alle
attività di negoziazione delle banche.
L’esercizio mira inoltre a esaminare come i modelli comportamentali utilizzati dagli
intermediari influenzino la misurazione del rischio, poiché il comportamento può cambiare in
risposta alle variazioni dei tassi di interesse.
Non è prevista disclosure pubblica sui risultati individuali dello stress che UBI Banca ha
comunicato alla BCE a partire dagli inizi di aprile, ma gli stessi, dopo un periodo di “Quality
Assurance” ossia di verifica della loro consistenza, che presumibilmente si terrà nel periodo
aprile-giugno, saranno considerati principalmente nell’ambito del processo di revisione e
valutazione prudenziale (SREP), contribuendo a calibrare gli orientamenti di secondo pilastro
(Pillar 2 guidance). I risultati saranno discussi nell’ambito del dialogo di vigilanza SREP tra le
banche e i gruppi di vigilanza congiunti la prossima estate.
21
Variazioni dell’area di consolidamento
Rispetto al 31 dicembre 2016 l’area di consolidamento ha subito le modifiche qui riportate.
Il completamento della Banca Unica
Il 20 febbraio 2017, con la cosiddetta “second wave”, sono divenute efficaci, ai sensi e per gli
effetti degli artt. 2501 e seguenti del Codice Civile, le fusioni per incorporazione di Banca
Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime e Banca di
Valle Camonica in UBI Banca, con conseguente cancellazione delle ultime 5 Banche Rete dal
perimetro di consolidamento e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2017.
Di seguito si riepilogano i principali passaggi intervenuti, tenendo presente che, per effetto
della fusione, ai soci delle Banche incorporate diversi dalla Capogruppo sono state attribuite
azioni UBI Banca di nuova emissione, sulla base dei rapporti di cambio individuati, mentre le
azioni delle Banche incorporate detenute dalla Controllante sono state annullate senza
concambio e non è stato previsto alcun conguaglio in denaro:

Banco di Brescia - Banca Popolare di Bergamo: stante il controllo totalitario esercitato dalla Capogruppo,
non è stato previsto alcun rapporto di concambio; la fusione per incorporazione è stata deliberata dai
rispettivi Consigli di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2505 C.C. e degli Statuti Sociali, rispettivamente in
data 29 settembre e 7 ottobre 2016;

con riferimento alle altre Banche Rete, le cui fusioni in Capogruppo sono state approvate dalle relative
Assemblee Straordinarie (svoltesi nelle giornate dell’11, 13 e 14 ottobre 2016), sono stati individuati
rapporti di cambio, che hanno dato luogo all’emissione delle sotto indicate nuove azioni UBI Banca a
favore dei detentori terzi rispetto al Gruppo:
- per BPA n. 6,0815 azioni UBI Banca per ogni n. 1 azione BPA, pari a n. 618.315 nuove azioni
dell’Incorporante;
- per Carime n. 0,1651 azioni UBI Banca per ogni n. l azione Carime, pari a n. 24.050 nuove azioni
dell’Incorporante;
- per BVC n. 7,2848 azioni UBI Banca per ogni n. l azione BVC, pari a n. 295.0347 nuove azioni
dell’Incorporante.
Il nuovo capitale di UBI Banca risultante dalle fusioni, pari a 2.443.094.485,00 euro per un
totale di n. 977.237.794 azioni prive di valore nominale, è stato iscritto presso il Registro
delle Imprese di Bergamo il 28 febbraio 20178.
A far tempo dal 20 febbraio 2017 le partecipazioni e i possessi azionari delle ex Banche Rete
sono passati in carico alla Capogruppo, in particolare:
le percentuali azionarie detenute in UBI.S rispettivamente da BPB, BBS, BPA, Carime (2,8769%
ciascuna) e da BVC (1,4385%), che hanno portato la quota di controllo al 92,0080% (79,0619% al 31
dicembre 2016);
 le quote di proprietà in UBI Academy pari, per BPB, BBS, BPA e Carime al 3% ciascuna e per BVC
all’1,5%, che hanno fatto salire il controllo di UBI Banca all’88% (dal 74,5% di fine 2016);
 le azioni di UBI Banca International in carico a BBS e a BPB, rispettivamente il 5,4825% e il 3,1598%
del capitale sociale della Banca lussemburghese, che hanno fatto assumere il controllo totale ad UBI
Banca (dal 91,3577% del dicembre 2016);
 le n. 500 azioni detenute da Carime nel capitale sociale della Banca d’Italia.

Le Società Veicolo per le cartolarizzazioni
• UBI Lease Finance 5 Srl – in liquidazione: il 24 gennaio 2017 si è tenuta l’Assemblea di
approvazione del Bilancio finale di liquidazione, quale ultimo atto amministrativo prima
della cancellazione della Società dal Registro delle Imprese, avvenuta in data 6 marzo 2017.
Al 31 marzo 2017 la Società non figura più all’area di consolidamento;
• UBI Finance 3 Srl – in liquidazione: il 6 marzo 2017 si è tenuta l’Assemblea di approvazione
del Bilancio finale di liquidazione (riconvocazione), quale ultimo atto amministrativo prima
della cancellazione della Società dal Registro delle Imprese, avvenuta il 19 aprile 2017.
7 Banca di Valle Camonica era controllata dalla Capogruppo all’89,8867% e partecipata da BBS all’8,8387%; tutte le relative azioni
sono state annullate senza concambio, pertanto le nuove azioni di UBI Banca emesse si riferiscono alla sola quota dei terzi.
8 In data 20 febbraio 2017, a margine delle fusioni sono state emesse n. 936.467 nuove azioni di UBI Banca, ulteriormente aumentate
in numero di 932 in seguito all’applicazione del meccanismo di arrotondamento il 28 febbraio 2017.
22
L’articolazione territoriale
A fine marzo l’articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca si presentava costituita da 1.447
sportelli, dei quali 1.441 operanti in Italia, con una diminuzione di 83 unità rispetto a fine
2016 pressoché integralmente riconducibile alla manovra di razionalizzazione della struttura
distributiva in seguito al completamento della seconda fase del progetto “Banca Unica”,
avvenuta con efficacia dal 20 febbraio 2017 e già anticipata nell’informativa di Bilancio, a cui
pertanto si rimanda9.
Con il 1°aprile è inoltre divenuto effettivo il trasferimento ad UBI Banca dei due sportelli esteri
di Monaco (Germania) e Madrid (Spagna) facenti capo ad UBI Banca International Sa (con sede
in Lussemburgo) in via propedeutica alla cessione della stessa entro la fine del primo semestre
2017.
Alla data del presente Resoconto il numero delle filiali risulta sceso a 1.443 (1.437 in Italia), in seguito alla chiusura del
minisportello di Succivo in aprile e di quelli di Jesi (c/o New Holland), Offagna e Pozzuoli (c/o Accademia Aereonautica) in
maggio.
Come già anticipato nel sottoparagrafo dedicato all’evoluzione della struttura organizzativa di
UBI Banca, con la realizzazione della “Banca Unica” è stata completata la riconfigurazione del
modello distributivo di Gruppo delineata nel Piano Industriale 2019/2020. Più in dettaglio:
 le filiali sono state suddivise in cinque Macro Aree Territoriali: Nord Ovest, Milano Emilia
Romagna, Bergamo e Lombardia Ovest, Brescia e Nord Est e Centro Sud;
 sono divenute pienamente operative le nuove divisioni Top Private Banking (TPB) – punto di
riferimento specialistico per la clientela Top Private10 – e Corporate & Investment Banking
(CIB) che opera quale:
- gestore esclusivo dei Gruppi Large Corporate tramite un team di figure innovative, il
Global Relationship Manager (GRM), referente unico del cliente per l’operatività
complessiva, ordinaria e straordinaria11;
- fornitore di servizi e prodotti evoluti per le aziende Mid Corporate12sulle quali il CIB ha
un ruolo di fabbrica prodotto per le operazioni straordinarie di fusione e acquisizione,
accesso al mercato dei capitali e di finanza strutturata;
 i 123 centri (46 PCU e 77 Corner) che a fine 2016 costituivano la struttura UBI Banca
Private & Corporate Unity sono scesi a 104 (38 PCU e 66 Corner)13. Le risorse preposte a
seguire la clientela Top Private sono confluite in 22 Centri Top Private e 40 Corner di nuova
costituzione – già operativi al 31 marzo 2017 – alle dipendenze del Responsabile Top Private
Banking. Dal 3 aprile 2017, con il passaggio dei restanti Private Banker in filiale, i PCU ed i
relativi Corner 14 sono stati convertiti in Centri Imprese facenti capo alle Macro Aree
Territoriali.
Si ricorda infine che il presidio del territorio continua ad essere garantito anche da una rete di
780 promotori finanziari facenti capo alla società IW Bank Spa (787 a fine 2016) relativamente
ai quali è in atto un processo di razionalizzazione dei portafogli gestiti associati.
9 Si veda il capitolo “La struttura distributiva e il posizionamento” della Relazione sulla gestione consolidata. Si segnala inoltre la
cessata operatività in gennaio del minisportello di Frosinone presso l’Aereonautica militare.
10 Il Top Private Banking comprende la clientela Private con patrimonio (raccolta diretta ed indiretta) superiore a 1 milione di euro.
11 Al 31 marzo 2017 la direzione GRM risultava complessivamente composta da un team di 30 Global Relationship Manager.
12 Large Corporate: controparti con almeno 250 milioni di euro di fatturato; Mid Corporate: clienti con fatturato compreso tra 50 e
250 milioni.
13 Con decorrenza 20 febbraio 2017 è stata effettuata la chiusura di 6 PCU e di 13 Corner e la riqualificazione di 3 PCU in Corner e di
1 Corner in PCU:
- EX BANCA POPOLARE DI BERGAMO: chiusura di 2 PCU (Brescia Via A. Gramsci, 39, Bergamo Piazza Vittorio Veneto, 8) e di 4 Corner
[Gavirate Piazza della Libertà, 2 (PCU Varese Nord), Milano Corso Italia, 22 (PCU Milano), Caravaggio Piazza Garibaldi, 1 (PCU
Dalmine), Seregno Via Medici da Seregno, 29 (PCU Monza)]; riqualificazione del PCU di Saronno Via Pietro Micca, 10 in Corner;
- EX BANCO DI BRESCIA: chiusura di 2 PCU (a Bergamo Via Silvio Pellico, 10/12 e a Roma Via Vittorio Veneto, 108B) e del Corner di
Bergamo Via Palma il Vecchio, 113; riqualificazione in Corner del PCU Lombardia Sud a Cremona Via Mantova, 137;
- EX BANCA CARIME: riqualificazione in PCU del Corner di Foggia Viale Ofanto, 198C;
- EX BANCA DI VALLE CAMONICA: chiusura del PCU di Franciacorta a Lovere Via Gregorini, 43;
- EX BANCA POPOLARE DI ANCONA: chiusura di 8 Corner [Roma Viale Buozzi, 78 (PCU Roma), Termoli Via Abruzzi e Ascoli Piceno Viale
Indipendenza, 42 (PCU Pescara), Senigallia Via Giovanni Marchetti, 70 e Jesi Corso Matteotti, 1 (PCU Jesi), Osimo Piazza
Comune, 4 (PCU Civitanova), Campobasso Via Vittorio Veneto, 86 e Caserta Piazza Vanvitelli, 20 (PCU Aversa); riqualificazione in
Corner del PCU di Napoli Via Petronio, 3;
- UBI BANCA (EX BPCI): chiusura del PCU di Roma in Corso Vittorio Emanuele II, 21.
14 Il dato non include le tre unità di UBI Banca operative dal 6 maggio 2013 e dedicate alla sola clientela Corporate.
23
Il posizionamento di mercato
La tabella sintetizza il posizionamento del Gruppo UBI
Banca in termini di sportelli, raccolta tradizionale ed
impieghi, sia a livello nazionale che nelle regioni e
nelle province caratterizzate da una presenza più
significativa delle Banche del Gruppo. Le rilevazioni
fanno riferimento agli ultimi dati resi disponibili da
Banca d’Italia: 31 dicembre 2016 sia per gli sportelli
che per gli aggregati patrimoniali.
A livello nazionale la quota di mercato in
termini di sportelli si presenta pari al
5,3%, in lieve incremento
rispetto a
dicembre 2015 (5,1%), confermando livelli
superiori al 10% in 14 province italiane,
unitamente ad un’importante presenza a
Milano (8,9%) e a Roma (oltre il 4%).
La quota nazionale della raccolta
tradizionale – che peraltro non include la
componente obbligazionaria – si è
attestata al 3,5%, mentre per gli impieghi
risulta pari al 5,1%.
Quale riflesso delle caratteristiche dei due
Gruppi di origine, in alcune aree a
maggior presidio territoriale continuano
ad evidenziarsi quote di mercato della
raccolta tradizionale e/o degli impieghi
superiori a quelle degli sportelli.
Gruppo UBI Banca: le quote di mercato
(*)
31.12.2016
Sportelli
Depositi
(**) (***)
Impieghi
(***)
Nord Italia
6,1%
5,1%
6,1%
Lombardia
prov. di Bergamo
prov. di Brescia
prov. di Como
prov. di Lecco
prov. di Mantova
prov. di Milano
prov. di Monza Brianza
prov. di Pavia
prov. di Sondrio
prov. di Varese
12,9%
23,5%
22,2%
5,7%
5,9%
4,7%
8,9%
8,8%
13,0%
5,8%
24,1%
8,5%
30,7%
27,8%
5,7%
5,2%
3,8%
3,9%
7,8%
13,6%
1,5%
28,2%
8,7%
37,1%
29,5%
8,1%
9,3%
3,6%
4,3%
10,2%
11,5%
4,5%
21,3%
Piemonte
prov. di Torino
prov. di Alessandria
prov. di Cuneo
prov. di Novara
6,9%
2,7%
10,8%
20,0%
2,7%
4,9%
1,9%
7,2%
18,3%
3,2%
4,4%
2,0%
9,3%
15,1%
5,5%
4,4%
3,9%
4,9%
6,5%
3,8%
3,8%
3,1%
2,8%
10,0%
2,8%
6,6%
5,9%
8,1%
6,5%
8,8%
Liguria
prov. di Genova
prov. di Imperia
prov. di La Spezia
prov. di Savona
Centro Italia
3,4%
1,1%
2,9%
Marche
prov. di Ancona
prov. di Fermo
prov. di Macerata
prov. di Pesaro e Urbino
7,7%
10,2%
10,2%
8,3%
5,4%
7,4%
11,5%
9,6%
7,8%
3,3%
9,2%
11,6%
15,1%
10,8%
5,1%
Lazio
prov. di Roma
prov. di Viterbo
4,2%
4,1%
13,5%
0,8%
0,7%
12,1%
3,3%
3,3%
10,4%
Sud Italia
7,1%
6,1%
5,4%
5,3%
5,0%
7,9%
6,2%
3,9%
3,5%
6,5%
4,9%
4,6%
4,0%
9,0%
5,1%
18,1%
11,1%
22,2%
14,7%
20,2%
12,5%
19,8%
14,2%
26,9%
10,9%
15,7%
24,6%
13,1%
9,0%
17,2%
8,0%
10,9%
17,6%
Basilicata
prov. di Potenza
prov. di Matera
8,3%
8,4%
8,1%
10,3%
11,2%
9,0%
7,5%
8,2%
6,4%
Puglia
prov. di Bari
prov. di Brindisi
prov. di Barletta Andria Trani
prov. di Taranto
7,4%
9,4%
9,8%
5,4%
8,8%
6,4%
7,6%
7,5%
6,2%
7,1%
4,7%
5,0%
6,0%
4,6%
5,2%
5,3%
3,5%
5,1%
Campania
prov. di Napoli
prov. di Caserta
prov. di Salerno
Calabria
prov. di Catanzaro
prov. di Cosenza
prov. di Crotone
prov. di Reggio Calabria
prov. di Vibo Valentia
Totale Italia
(*)
Fonte Banca d'Italia: Base Dati Statistica per le quote sportelli; segnalazioni di matrice
per gli aggregati patrimoniali.
(**) Conti correnti, certificati di deposito, depositi a risparmio. Sono escluse le obbligazioni.
(***) Quote di mercato per ubicazione dello sportello. La segnalazione di matrice per gli
impieghi fa riferimento alla voce 58335 02 relativa al Totale impieghi, che riguarda
il settore privato ed include le sofferenze lorde.
24
L’evoluzione dell’organico
Organico del Gruppo
Dipendenti effettivi in servizio
Numero
UBI Banca Spa*
IW Bank Spa
UBI Banca International Sa
TOTALE BANCHE
UBI Sistemi e Servizi SCpA
UBI Leasing Spa
Prestitalia Spa
UBI Pramerica SGR Spa
UBI Factor Spa
UBI Academy SCRL
UBI Trustee Sa
UBI Management Company Sa
Kedomus Srl**
BPB Immobiliare Srl
Centrobanca Sviluppo Impresa SGR Spa***
TOTALE
Collaboratori con contratto di somministrazione
FORZA LAVORO
Dipendenti a libro matricola
31.3.2017
31.12.2016
Variazioni
31.3.2016
31.3.2017
31.12.2016
Variazioni
A
B
A-B
C
D
E
D-E
14.082
300
87
14.415
305
88
-333
-5
-1
14.468
301
85
15.388
292
84
15.778
293
84
-390
-1
-
14.469
14.808
-339
14.854
15.764
16.155
-391
1.980
203
170
153
142
14
6
5
5
4
-
2.044
207
170
154
144
15
6
5
3
4
-
-64
-4
-1
-2
-1
2
-
1.953
209
177
154
137
14
5
4
4
-
850
206
87
120
122
5
4
4
-
862
208
89
120
124
5
4
4
-
-12
-2
-2
-2
-
17.151
17.560
-409
17.511
17.162
17.571
-409
-
-
-
-
-
-
-
17.151
17.560
-409
17.511
FORZA LAVORO FTE
16.608,0
17.013,5
-405,5
16.969,2
Distaccati extra Gruppo
- out
- in
18
18
-
23
17.169
17.578
-409
17.534
TOTALE RISORSE UMANE
*
**
***
7
7
-
17.169
17.578
-409
Nel novembre 2016 e nel febbraio 2017 si sono perfezionate le fusioni per incorporazione delle Banche Rete in UBI Banca Spa.
Kedomus Srl è la Real Estate Owned Company (Re.O.Co.) del Gruppo UBI Banca costituita il 5 agosto 2016, in essa sono distaccati cinque dipendenti
del Gruppo.
Al 31 marzo 2017, così come alle date di raffronto, erano operative presso la Società 2 risorse parzialmente distaccate da altre Società del Gruppo e
pertanto non computate tra i dipendenti effettivi in servizio.
Nel prospetto sopra riportato viene dettagliata – per ciascuna Società – l’effettiva distribuzione del personale dipendente (lavoratori a
tempo indeterminato, a tempo determinato e con contratto di apprendistato) al 31 marzo 2017, rettificata per tenere conto dei distacchi da
e verso altre entità del Gruppo ovvero esterne al Gruppo (colonna A), raffrontata con quelle di fine 2016 (colonna B) e del 31 marzo 2016
(colonna C), entrambe ricostruite su basi omogenee. Nella colonna D viene invece indicato, per ciascuna Società, il numero dei dipendenti
risultanti a libro matricola al 31 marzo 2017 confrontato con la situazione di fine 2016, anch’essa ricostruita su basi omogenee (colonna E).
Rispetto a quanto pubblicato nelle precedenti informative, si segnala che:
- per Banca Popolare Commercio e Industria Spa, Banca Regionale Europea Spa, Banca Popolare di Bergamo Spa, Banco di Brescia Spa,
Banca di Valle Camonica Spa, Banca Popolare di Ancona Spa e Banca Carime Spa, oggetto di incorporazione nel novembre 2016 e nel
febbraio 2017, il relativo organico è stato ricompreso nella Capogruppo per entrambe le date di raffronto;
- per UBI Fiduciaria Spa e S.B.I.M. Spa l’organico in essere al 31 marzo 2016 (4 risorse in forza in UBI Fiduciaria), essendo divenute
efficaci il 28 settembre 2016 le fusioni per incorporazione di entrambe le Società nella Capogruppo, è stato ricondotto in UBI Banca.
Al 31 marzo 2017 la forza lavoro del Gruppo UBI Banca si presentava costituita da 17.151
risorse rispetto alle 17.560 del dicembre 2016, evidenziando nel periodo una riduzione di 409
unità.
In termini invece di FTE (Full Time Equivalent), ossia tenendo conto dell’effetto dei part-time in essere, la forza lavoro del
Gruppo si è ridotta di 405,5 risorse (da 17.013,5 a 16.608,0).
L’evoluzione intervenuta è riconducibile alle n. 486 uscite volontarie realizzate nell’ambito del
“Protocollo di Intesa Sindacale – Piano Industriale 2019/2020” – siglato l’11 dicembre 2016 –
che hanno interessato circa il 78% delle 62215 risorse previste in uscita nella prima fase di
riassetto organizzativo correlata alla realizzazione della Banca Unica. Le restanti 136 risorse
usciranno gradualmente nel corso dell’anno.
15 Alle 600 risorse previste in uscita durante la prima fase del Piano Industriale, sono andate ad aggiungersi n. 22 risorse riferite alle
domande in eccesso ricevute nell’ambito dell’Accordo dell’aprile 2016, accolte nel Protocollo del dicembre 2016.
25
Tali uscite sono state parzialmente controbilanciate dai nuovi inserimenti effettuati in ottica di
ricambio generazionale e di sostegno all’occupazione giovanile, in coerenza con gli impegni
assunti dal Gruppo negli ultimi anni.
Come emerge dalla tabella relativa alla
dinamica per tipologia contrattuale, nei
tre mesi dell’anno l’uscita netta di
personale a tempo indeterminato ha
trovato solo marginale compensazione
nell’incremento del personale a tempo
determinato.
Lavoratori dipendenti a libro matricola
31.3.2017
Numero
31.12.2016
Variazione
Totale lavoratori dipendenti
17.162
17.571
-409
di cui: tempo indeterminato
16.987
17.478
-491
107
93
14
68
-
68
tempo determinato
apprendisti (*)
(*)
L'apprendistato è un contratto riservato a giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni,
che permette di ottenere una qualifica mediante una formazione in ambito lavorativo
Nel dettaglio, la riduzione complessiva
che dia competenze tecnico-professionali specifiche. La durata dei contratti in essere
di 409 risorse è la risultante di:
nel Gruppo UBI Banca attualmente è pari a 24 mesi.
• 537 uscite (delle quali 530 a tempo
indeterminato, anche per effetto dei
sopra citati ingressi al fondo di settore, e 7 a tempo determinato);
• 128 inserimenti (di cui 39 a tempo indeterminato e 89 a tempo determinato).
Per quanto riguarda gli inserimenti, si sottolinea che, dalla presentazione del Piano Industriale
(giugno 2016) al 31 marzo 2017, il Gruppo ha effettuato circa 300 inserimenti.
26
Prospetti consolidati riclassificati,
prospetti di conto economico al netto delle
più significative componenti non ricorrenti
e prospetti di raccordo
Stato patrimoniale consolidato riclassificato
Importi in migliaia di euro
31.3.2017
31.12.2016
Variazioni
A
B
A-B
Variazioni
%
A/B
31.3.2016
Variazioni
C
A-C
Variazioni
%
A/C
ATTIVO
10.
Cassa e disponibilità liquide
476.835
519.357
-42.522
-8,2%
506.194
-29.359
-5,8%
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
627.034
729.616
-102.582
-14,1%
966.772
-339.738
-35,1%
30.
Attività finanziarie valutate al fair value
188.449
1.999
1,1%
194.738
-4.290
-2,2%
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
8.475.803
9.613.833 -1.138.030
-11,8%
15.699.461 -7.223.658
-46,0%
50.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
7.274.195
7.327.544
-53.349
-0,7%
3.445.469
3.828.726
111,1%
60.
Crediti verso banche
4.850.605
3.719.548
1.131.057
30,4%
3.591.309
1.259.296
35,1%
70.
Crediti verso clientela
84.521.597
81.854.280
2.667.317
3,3%
84.072.553
449.044
0,5%
80.
Derivati di copertura
424.061
461.767
-37.706
-8,2%
714.946
-290.885
-40,7%
90.
Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
10.591
23.963
-13.372
-55,8%
61.469
-50.878
-82,8%
100.
Partecipazioni
254.842
254.364
478
0,2%
259.545
-4.703
-1,8%
120.
Attività materiali
1.637.718
1.648.347
-10.629
-0,6%
1.673.882
-36.164
-2,2%
130.
Attività immateriali
di cui: avviamento
1.686.920
1.465.260
1.695.973
1.465.260
-9.053
-
-0,5%
-
1.747.089
1.465.260
-60.169
-
-3,4%
-
140.
Attività fiscali
2.982.254
3.044.044
-61.790
-2,0%
2.790.272
191.982
6,9%
150.
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
160.
Altre attività
Totale dell'attivo
190.448
5.811
5.681
130
2,3%
70.283
-64.472
-91,7%
924.423
1.297.151
-372.728
-28,7%
895.255
29.168
3,3%
114.343.137
112.383.917
1.959.220
1,7%
116.689.237 -2.346.100
-2,0%
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
10.
Debiti verso banche
16.665.755
14.131.928
2.533.827
17,9%
11.495.105
5.170.650
20.
Debiti verso clientela
56.443.308
56.226.416
216.892
0,4%
56.527.759
-84.451
-0,1%
30.
Titoli in circolazione
27.562.538
28.939.597 -1.377.059
-4,8%
33.124.613 -5.562.075
-16,8%
40.
Passività finanziarie di negoziazione
722.633
800.038
-77.405
-9,7%
610.468
112.165
18,4%
60.
Derivati di copertura
195.586
239.529
-43.943
-18,3%
1.000.034
-804.448
-80,4%
80.
Passività fiscali
100.
Altre passività
110.
120.
229.327
232.866
-3.539
-1,5%
427.460
-198.133
-46,4%
2.726.147
1.962.806
763.341
38,9%
2.476.949
249.198
10,1%
Trattamento di fine rapporto del personale
306.523
332.006
-25.483
-7,7%
337.289
-30.766
-9,1%
Fondi per rischi e oneri:
466.939
457.126
9.813
2,1%
255.392
211.547
82,8%
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
140.+170.
+180.+190.+
200.
45,0%
Capitale, sovrapprezzi di emissione, riserve,
riserve da valutazione e azioni proprie
69.230
70.361
-1.131
-1,6%
68.981
249
0,4%
397.709
386.765
10.944
2,8%
186.411
211.298
113,4%
8.906.575
9.819.728
-913.153
-9,3%
9.877.656
-971.081
-9,8%
210.
Patrimonio di pertinenza di terzi
50.769
72.027
-21.258
-29,5%
514.451
-463.682
-90,1%
220.
Utile (perdita) del periodo
67.037
-830.150
n.s.
42.061
24.976
59,4%
114.343.137
112.383.917
116.689.237 -2.346.100
-2,0%
Totale del passivo e del patrimonio netto
27
n.s.
1.959.220
1,7%
Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali consolidati riclassificati
31.3.2017
31.12.2016
30.9.2016
30.6.2016
31.3.2016
Importi in migliaia di euro
ATTIVO
10.
Cassa e disponibilità liquide
476.835
519.357
490.884
476.840
506.194
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
627.034
729.616
677.514
681.543
966.772
30.
Attività finanziarie valutate al fair value
190.448
188.449
189.638
188.641
194.738
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
8.475.803
9.613.833
14.144.698
15.417.870
15.699.461
50.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
7.274.195
7.327.544
3.403.798
3.452.886
3.445.469
60.
Crediti verso banche
4.850.605
3.719.548
4.108.062
3.930.021
3.591.309
70.
Crediti verso clientela
84.521.597
81.854.280
82.010.978
83.906.862
84.072.553
80.
424.061
461.767
792.164
791.268
714.946
90.
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
10.591
23.963
68.955
63.857
61.469
100.
Partecipazioni
254.842
254.364
260.220
253.719
259.545
120.
Attività materiali
1.637.718
1.648.347
1.652.607
1.659.827
1.673.882
130.
Attività immateriali
1.686.920
1.695.973
1.688.282
1.685.184
1.747.089
di cui: avviamento
1.465.260
1.465.260
1.465.260
1.465.260
1.465.260
2.982.254
3.044.044
2.981.776
3.006.517
2.790.272
150.
Attività fiscali
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
160.
Altre attività
140.
Totale dell'attivo
5.811
5.681
64.401
63.883
70.283
924.423
1.297.151
832.951
1.081.317
895.255
114.343.137
112.383.917
113.366.928
116.660.235
116.689.237
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
10.
Debiti verso banche
16.665.755
14.131.928
13.800.894
13.691.017
11.495.105
20.
Debiti verso clientela
56.443.308
56.226.416
53.789.291
55.460.078
56.527.759
30.
Titoli in circolazione
27.562.538
28.939.597
30.794.003
32.064.830
33.124.613
40.
Passività finanziarie di negoziazione
722.633
800.038
584.324
612.314
610.468
60.
Derivati di copertura
195.586
239.529
1.100.804
1.110.942
1.000.034
80.
Passività fiscali
100.
Altre passività
229.327
232.866
243.662
241.596
427.460
2.726.147
1.962.806
2.750.791
3.230.328
2.476.949
110.
120.
Trattamento di fine rapporto del personale
306.523
332.006
343.160
339.679
337.289
Fondi per rischi e oneri:
466.939
457.126
587.569
591.468
255.392
69.230
70.361
72.347
73.527
68.981
397.709
386.765
515.222
517.941
186.411
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
140.+170.
+180.+190.+
200.
Capitale, sovrapprezzi di emissione, riserve, riserve
da valutazione e azioni proprie
8.906.575
9.819.728
9.644.117
9.629.328
9.877.656
210.
Patrimonio di pertinenza di terzi
50.769
72.027
482.826
475.640
514.451
220.
Utile (perdita) del periodo
67.037
-830.150
-754.513
-786.985
42.061
114.343.137
112.383.917
113.366.928
116.660.235
116.689.237
Totale del passivo e del patrimonio netto
28
Conto economico consolidato riclassificato
Importi in migliaia di euro
10.-20.
70.
40.-50.
80.+90.+
100.+110.
220.
180.a
180.b
200.+210.
190.
240.+270.
290.
330.
A
B
A-B
A/B
C
(10,4%)
(40,0%)
(10,8%)
1.497.891
(19.707)
1.517.598
Dividendi e proventi simili
Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Commissioni nette
di cui commissioni di performance
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura,
cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair
value
Altri oneri/proventi di gestione
2.045
3.809
350.861
3.223
523
5.252
337.146
2.311
1.522
(1.443)
13.715
912
291,0%
(27,5%)
4,1%
39,5%
9.678
24.136
1.335.033
26.349
65.360
28.889
15.714
26.705
49.646
2.184
315,9%
8,2%
153.711
99.050
798.151
801.521
(320.579)
(166.345)
772.940
778.556
(319.787)
(171.800)
25.211
22.965
792
(5.455)
3,3%
2,9%
0,2%
(3,2%)
3.119.499
3.139.206
(1.275.306)
(734.654)
(35.095)
(1.943)
(36.042)
(3.289)
(947)
(1.346)
(2,6%)
(40,9%)
(143.506)
(10.624)
Proventi operativi
Proventi operativi esclusi gli effetti della PPA
Spese per il personale
Altre spese amministrative
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali
di cui: effetti della Purchase Price Allocation
(33.152)
(32.753)
399
1,2%
(132.882)
(522.019)
(520.076)
(527.629)
(524.340)
(5.610)
(4.264)
(1,1%)
(0,8%)
(2.153.466)
(2.142.842)
276.132
245.311
30.821
12,6%
966.033
281.445
(134.802)
254.216
(155.339)
27.229
(20.537)
10,7%
(13,2%)
996.364
(1.565.527)
(16.142)
(7.460)
116
252
(6.368)
402
16.394
1.092
(286)
n.s.
17,1%
(71,1%)
(130.057)
(42.885)
22.969
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
117.844
84.258
33.586
39,9%
(749.467)
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle
imposte esclusi gli effetti della PPA
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
di cui: effetti della Purchase Price Allocation
123.157
(39.006)
1.758
93.163
(34.352)
2.952
29.994
4.654
(1.194)
32,2%
13,5%
(40,4%)
(719.136)
182.388
10.048
(6.082)
95
(7.400)
521
(1.318)
(426)
(17,8%)
(81,8%)
1.267
1.696
76.216
47.938
28.278
59,0%
(547.225)
72.756
(4.617)
42.506
(445)
-
30.250
(445)
4.617
71,2%
(100,0%)
-
(565.812)
(207.783)
(37.936)
(15.541)
(1.102)
-
1.102
-
(3.078)
-
67.037
42.061
24.976
59,4%
(830.150)
(3.460)
(5.432)
(1.972)
(36,3%)
(18.587)
Risultato della gestione operativa
Risultato della gestione operativa esclusi gli effetti della
PPA
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre
attività/passività finanziarie
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni
(Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi
di cui: effetti della Purchase Price Allocation
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
ante impatto Piano Industriale ed altri esclusi gli effetti della
PPA
340.
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
200.
31.12.2016
(40.413)
(2.246)
(42.659)
180.b
210.
180.b
Variazioni
%
387.600
(5.616)
393.216
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
ante impatto Piano Industriale ed altri
Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi
Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi
Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi
Rettifiche di valore delle attività materiali al netto delle imposte
e dei terzi
Oneri progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi
180.a
Variazioni
347.187
(3.370)
350.557
Oneri operativi
Oneri operativi esclusi gli effetti della PPA
130. b+c+d
31.3.2016
Margine d'interesse
di cui: effetti della Purchase Price Allocation
Margine d'interesse esclusi gli effetti della PPA
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali esclusi gli effetti della PPA
130.a
31.3.2017
Effetto complessivo della Purchase Price Allocation sul
conto economico
29
Evoluzione trimestrale del conto economico consolidato riclassificato
2017
I trimestre
Importi in migliaia di euro
10.-20.
70.
40.-50.
80.+90.+
100.+110.
220.
180.a
180.b
200.+210.
130.
b+c+d
190.
240.+270.
290.
330.
IV trimestre
III trimestre
II trimestre
I trimestre
Margine d'interesse
di cui: effetti della Purchase Price Allocation
Margine d'interesse esclusi gli effetti della PPA
Dividendi e proventi simili
Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Commissioni nette
di cui commissioni di performance
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura,
cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value
Altri oneri/proventi di gestione
347.187
(3.370)
350.557
2.045
3.809
350.861
3.223
364.765
(3.362)
368.127
(59)
5.197
346.188
18.291
367.554
(5.870)
373.424
1.138
6.989
321.392
2.524
377.972
(4.859)
382.831
8.076
6.698
330.307
3.223
387.600
(5.616)
393.216
523
5.252
337.146
2.311
65.360
28.889
47.367
22.047
23.755
24.760
66.875
25.538
15.714
26.705
Proventi operativi
Proventi operativi esclusi gli effetti della PPA
Spese per il personale
Altre spese amministrative
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali
di cui: effetti della Purchase Price Allocation
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali esclusi gli effetti della PPA
798.151
801.521
(320.579)
(166.345)
(35.095)
(1.943)
785.505
788.867
(321.521)
(241.245)
(37.511)
(1.912)
745.588
751.458
(314.687)
(166.083)
(34.265)
(2.040)
815.466
820.325
(319.311)
(155.526)
(35.688)
(3.383)
772.940
778.556
(319.787)
(171.800)
(36.042)
(3.289)
(33.152)
(35.599)
(32.225)
(32.305)
(32.753)
Oneri operativi
(522.019)
(600.277)
(515.035)
(510.525)
(527.629)
Oneri operativi esclusi gli effetti della PPA
(520.076)
(598.365)
(512.995)
(507.142)
(524.340)
276.132
185.228
230.553
304.941
245.311
281.445
(134.802)
190.502
(191.773)
238.463
(167.381)
313.183
(1.051.034)
254.216
(155.339)
(16.142)
(7.460)
116
(79.204)
(12.684)
21.027
(386)
(3.544)
339
(50.719)
(20.289)
1.201
252
(6.368)
402
Risultato della gestione operativa
130.a
2016
Risultato della gestione operativa esclusi gli effetti della PPA
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre
attività/passività finanziarie
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
esclusi gli effetti della PPA
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
di cui: effetti della Purchase Price Allocation
(Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi
di cui: effetti della Purchase Price Allocation
117.844
(77.406)
59.581
(815.900)
84.258
123.157
(39.006)
1.758
(6.082)
95
(72.132)
20.669
1.742
(8.298)
221
67.491
(14.721)
2.622
(7.707)
445
(807.658)
210.792
2.732
24.672
509
93.163
(34.352)
2.952
(7.400)
521
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante
impatto Piano Industriale ed altri esclusi gli effetti della PPA
76.216
(61.724)
41.996
(575.435)
47.938
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
ante impatto Piano Industriale ed altri
72.756
(65.035)
37.153
(580.436)
42.506
(4.617)
114
(7.638)
(218)
(4.463)
(207.234)
(37.936)
(3.440)
(445)
-
180.b
Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi
Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi
Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi
Rettifiche di valore delle attività materiali al netto delle imposte e
dei terzi
Oneri progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi
(1.102)
(3.078)
-
-
-
-
340.
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
67.037
(75.637)
32.472
(829.046)
42.061
Effetto complessivo della Purchase Price Allocation sul conto
economico
(3.460)
(3.311)
(4.843)
(5.001)
(5.432)
180.a
210.
180.b
200.
30
Conto economico consolidato riclassificato al netto delle più
significative componenti non ricorrenti
Importi in migliaia di euro
31.3.2017
31.3.2016
al netto delle
componenti non
ricorrenti
al netto delle
componenti non
ricorrenti
Margine di interesse (inclusi effetti PPA)
Variazioni
Variazioni
%
(10,4%)
347.187
387.600
(40.413)
Dividendi e proventi simili
2.045
523
1.522
291,0%
Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
3.809
5.252
(1.443)
(27,5%)
350.861
3.223
337.146
2.311
13.715
912
4,1%
39,5%
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e
delle attività/passività valutate al fair value
65.360
15.714
49.646
315,9%
Altri oneri/proventi di gestione
28.889
26.705
2.184
8,2%
3,3%
Commissioni nette
di cui commissioni di performance
Proventi operativi (inclusi effetti PPA)
798.151
772.940
25.211
Spese per il personale
(320.579)
(319.787)
792
0,2%
Altre spese amministrative
(166.345)
(171.800)
(5.455)
(3,2%)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali
(inclusi effetti PPA)
Oneri operativi (inclusi effetti PPA)
Risultato della gestione operativa (inclusi effetti PPA)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività
finanziarie
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni
(35.095)
(36.042)
(947)
(2,6%)
(522.019)
(527.629)
(5.610)
(1,1%)
276.132
245.311
30.821
12,6%
(134.802)
(155.339)
(20.537)
(13,2%)
2.521
252
2.269
n.s.
(7.460)
(6.368)
1.092
17,1%
116
402
(286)
(71,1%)
62,0%
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
(inclusi effetti PPA)
136.507
84.258
52.249
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
(44.138)
(34.352)
9.786
28,5%
(Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi
(6.082)
(7.400)
(1.318)
(17,8%)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
86.287
42.506
43.781
103,0%
In seguito all’approvazione delle nuove linee guida del Gruppo UBI Banca in materia di identificazione delle poste non ricorrenti, avvenuta in data 18 ottobre
2016, il prospetto di sintesi è stato rivisto nell’esposizione dei dati relativa al periodo comparativo e differisce pertanto da quanto pubblicato nel Resoconto
intermedio di gestione al 31 marzo 2016.
31
Conto economico consolidato riclassificato al netto delle più significative
componenti non ricorrenti: dettagli
Piano Industriale
2019/2020
Componenti non
ricorrenti
Altre componenti non ricorrenti
31.3.2017
31.3.2017
Rettifiche di valore
(impairment) del
Fondo Atlante
Oneri progetto
Banca Unica
31.3.2016
al netto delle
componenti non
ricorrenti
Oneri progetto
Bridge Banks
Adeguamenti sugli
oneri per esodi
anticipati (ex Accordo
Sindacale del 23 12
2015)
31.3.2016
Importi in migliaia di euro
Margine di interesse (inclusi effetti PPA)
al netto delle
componenti non
ricorrenti
347.187
347.187
387.600
Dividendi e proventi simili
2.045
2.045
523
523
Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
3.809
3.809
5.252
5.252
Commissioni nette
387.600
350.861
350.861
337.146
337.146
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value
65.360
65.360
15.714
15.714
Altri oneri/proventi di gestione
28.889
28.889
26.705
798.151
772.940
Proventi operativi (inclusi effetti PPA)
798.151
-
-
-
26.705
-
772.940
Spese per il personale
(320.579)
(320.579)
(319.787)
(319.787)
Altre spese amministrative
(166.345)
(166.345)
(171.800)
(171.800)
(35.095)
(35.095)
(36.042)
(522.019)
(527.629)
-
276.132
245.311
-
(134.802)
(155.339)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (inclusi effetti PPA)
Oneri operativi (inclusi effetti PPA)
Risultato della gestione operativa (inclusi effetti PPA)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni
(522.019)
-
-
-
276.132
-
-
-
(134.802)
(16.142)
2.521
252
252
(7.460)
(6.368)
(6.368)
116
116
402
402
117.844
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
(39.006)
(Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi
(6.082)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri
72.756
Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi
-
18.663
-
136.507
84.258
(44.138)
(34.352)
(6.082)
(7.400)
86.287
42.506
-
42.506
-
(445)
445
-
-
-
1.102
-
-
1.102
86.287
42.061
(5.132)
-
13.531
-
-
Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi
(4.617)
Oneri progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi
(1.102)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
67.037
ROE (Utile netto / (Patrimonio netto + Utile del periodo))
245.311
(155.339)
(7.460)
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
(inclusi effetti PPA)
18.663
(36.042)
(527.629)
4.617
4.617
13.531
-
84.258
(34.352)
(7.400)
445
42.506
3,0%
3,8%
1,7%
1,7%
Cost / Income (inclusi effetti PPA)
65,4%
65,4%
68,3%
68,3%
Cost / Income (esclusi effetti PPA)
64,9%
64,9%
67,3%
67,3%
In seguito all’approvazione delle nuove linee guida del Gruppo UBI Banca in materia di identificazione delle poste non ricorrenti, avvenuta in data 18 ottobre 2016, il prospetto di dettaglio è stato rivisto nella sezione relativa al periodo
comparativo e differisce pertanto da quanto pubblicato nel Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016.
32
Prospetto di raccordo al 31 marzo 2017
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
31.3.2017
Voci
Riclassifiche
Schema di
bilancio
consolidato
Recupero
imposte
Utile delle
partecipazioni
valutate a pn
Amm.ti per
migliorie su
beni di terzi
31.3.2017
Oneri
progetto
Bridge
Banks
Oneri progetto
Banca Unica
(Piano Industriale
2019/2020)
Prospetto
consolidato
riclassificato
Importi in migliaia di euro
Margine d'interesse
10.-20.
347.187
Dividendi e proventi simili
70.
347.187
2.045
2.045
Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
40.-50.
80.+90.+
100.+110.
3.809
Commissioni nette
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura,
cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value
350.861
Proventi operativi
(53.992)
847.623
(53.992)
Spese per il personale
(320.579)
180.b
Altre spese amministrative
(228.853)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali
Oneri operativi
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre
attività/passività finanziarie
130.
b+c+d
240.+270.
711
-
-
53.992
6.883
1.633
(166.345)
(522.019)
(711)
(35.095)
-
(711)
6.883
1.633
263.807
-
3.809
-
6.883
1.633
(134.802)
(16.142)
(16.142)
Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni
290.
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
330.
(Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante
impatto Piano Industriale ed altri
67.037
180.b
Oneri progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi
(7.460)
3.925
109.328
Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi
276.132
(134.802)
(7.460)
180.b
798.151
(320.579)
53.992
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
340.
3.809
28.889
(583.816)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
190.
711
(34.384)
Risultato della gestione operativa
130.a
65.360
82.170
180.a
200.+210.
350.861
65.360
Altri oneri/proventi di gestione
220.
3.809
(3.809)
116
6.883
1.633
117.844
(36.237)
(2.238)
(531)
(39.006)
(6.054)
(28)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
-
-
-
-
-
-
4.617
-
(6.082)
1.102
(4.617)
67.037
-
-
-
72.756
(4.617)
(1.102)
(1.102)
-
67.037
-
Prospetto di raccordo al 31 marzo 2016
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
Voci
31.3.2016
Riclassifiche
Schema di
bilancio
consolidato
Utile delle
partecipazioni
valutate a pn
Recupero
imposte
31.3.2016
Amm.ti per
migliorie su
beni di terzi
Importi in migliaia di euro
10.-20.
70.
Margine d'interesse
40.-50.
220.
Commissioni nette
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura,
cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value
Altri oneri/proventi di gestione
Proventi operativi
523
5.252
15.714
822.042
(55.185)
Altre spese amministrative
(226.985)
Risultato della gestione operativa
130.a
130.
b+c+d
190.
240.+270.
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre
attività/passività finanziarie
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
290.
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
330.
(Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi
180.a
340.
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante
oneri per esodi anticipati
Adeguamenti sugli oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e
dei terzi
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
15.714
(55.185)
180.b
Oneri operativi
337.146
81.059
(320.554)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali
5.252
337.146
Spese per il personale
Prospetto
consolidato
riclassificato
387.600
523
180.a
200.+210.
(ex Accordo
23 12 2015)
387.600
Dividendi e proventi simili
Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
80.+90.+
100.+110.
Adeguamenti
sugli oneri per
esodi anticipati
831
5.252
831
26.705
-
772.940
767
(319.787)
55.185
(171.800)
(35.211)
(831)
(36.042)
(582.750)
55.185
-
(831)
767
239.292
-
5.252
-
767
(155.339)
(527.629)
245.311
(155.339)
252
252
(6.368)
(6.368)
5.654
83.491
(5.252)
-
402
767
84.258
(34.098)
(254)
(34.352)
(7.332)
(68)
(7.400)
445
42.506
42.061
-
-
-
-
-
-
-
-
42.061
33
(445)
(445)
-
42.061
Prospetto di raccordo al 31 dicembre 2016
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
31.12.2016
Schema di
bilancio
consolidato
Voci
Riclassifiche
Recupero
imposte
Utile delle
partecipazioni
valutate a pn
Amm.ti per
migliorie su
beni di terzi
Importi in migliaia di euro
10.-20.
70.
Margine d'interesse
Dividendi e proventi simili
40.-50.
220.
Commissioni nette
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura,
cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value
Altri oneri/proventi di gestione
Proventi operativi
9.678
190.
240.+270.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
290.
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente
330.
(Utile)/perdita d'esercizio di pertinenza di terzi
Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo ante
impatto Piano Industriale ed altri
153.711
3.302.854
(212.416)
(206.020)
130.
b+c+d
24.136
1.335.033
(212.416)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali
Prospetto
consolidato
riclassificato
1.497.891
306.541
(970.465)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre
attività/passività finanziarie
Industriale
2019/2020)
153.711
Altre spese amministrative
130.a
Oneri
progetto
Banca Unica Impairment
(Piano
immobili
1.335.033
Spese per il personale
Oneri operativi
(Piano
Industriale
2019/2020)
24.136
180.b
Risultato della gestione operativa
Impairment
marchi
9.678
180.a
200.+210.
(ex Accordo
11 12 2016 ed
adeguamenti
ex Accordo
23 12 2015)
1.497.891
Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
80.+90.+
100.+110.
31.12.2016
Oneri per esodi
anticipati
4.925
24.136
4.925
(1.599.717)
99.050
-
-
-
-
324.411
(1.275.306)
212.416
23.395
(4.925)
3.119.499
62.854
(734.654)
4.585
(143.506)
(2.153.466)
(2.776.202)
212.416
-
(4.925)
324.411
62.854
23.395
4.585
526.652
-
24.136
-
324.411
62.854
23.395
4.585
966.033
(1.565.527)
(1.565.527)
(130.057)
(130.057)
(42.885)
(42.885)
47.105
(24.136)
(1.164.712)
-
22.969
324.411
62.854
23.395
4.585
(749.467)
319.619
(107.283)
(20.836)
(7.606)
(1.506)
182.388
14.943
(9.345)
(4.082)
(248)
(1)
1.267
207.783
37.936
15.541
3.078
(565.812)
(830.150)
180.a
Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi
-
210.
Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi
-
180.b
Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi
-
200.
Rettifiche di valore delle attività materiali al netto delle imposte e dei terzi
340.
Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo
-
-
-
-
-
(207.783)
(207.783)
(37.936)
(37.936)
(15.541)
(830.150)
-
34
-
-
-
-
-
(15.541)
(3.078)
(3.078)
-
(830.150)
Note esplicative alla redazione dei prospetti consolidati
Gli Schemi di bilancio obbligatori sono stati redatti sulla base della Circolare Banca d’Italia n. 262 del 22
dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, pertanto, ai fini della redazione del presente Resoconto sono
state osservate le previsioni di cui al 4° Aggiornamento del 15 dicembre 2015.
Per consentire una visione più coerente con il profilo gestionale, vengono redatti i Prospetti riclassificati,
in applicazione delle seguenti regole:
-
la voce utili (perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto include gli utili (perdite) delle partecipazioni
valutate al patrimonio netto iscritti alla voce 240 dello schema contabile;
la voce altri oneri/proventi di gestione include la voce 220, al netto delle riclassificazioni citate in altri punti;
i recuperi di imposte iscritti alla voce 220 dello schema contabile (altri oneri/proventi di gestione) sono
riclassificati a riduzione delle imposte indirette incluse fra le altre spese amministrative;
la voce rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali include le voci 200 e 210 dello schema contabile,
nonché le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi classificate alla voce 220;
la voce utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni include la voce 240, al netto degli utili (perdite)
delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, nonché la voce 270 dello schema contabile;
***
-
gli oneri derivanti dall’approvazione del nuovo Piano Industriale 2019/2020 sono stati isolati e ricondotti in
apposite righe (al netto delle imposte e dei terzi) in calce ai prospetti (le spese sono state imputate a conto
economico nel 2° trimestre 2016, con modesti adeguamenti nei periodi successivi):
• gli oneri per esodi anticipati includono un parziale della voce 180a dello schema contabile;
• gli oneri conseguenti al progetto Banca Unica evidenziano un parziale della voce 180b dello schema contabile;
• l’impairment sui marchi recepisce un parziale della voce 210;
-
gli oneri per esodi anticipati (al netto di imposte e terzi) presenti nel 1°, nel 3° e nel 4° trimestre 2016,
costituiscono un parziale della voce 180a dello schema contabile,
le rettifiche di valore delle attività materiali (al netto di imposte e terzi) presenti nel 4° trimestre 2016 includono un
parziale della voce 200 dello schema contabile;
gli oneri relativi al progetto di acquisizione delle Bridge Banks (al netto di imposte e terzi) presenti nel 1° trimestre
2017 rappresentano un parziale della voce 180b.
-
La riconduzione delle voci dei prospetti riclassificati ai dati degli schemi di bilancio viene agevolata da un
lato con l’inserimento, a margine di ciascuna voce, del numero corrispondente alla voce di schema
obbligatorio ivi ricondotta e dall’altro, con la predisposizione di specifici Prospetti di raccordo.
Si evidenzia inoltre che i commenti andamentali dei principali aggregati patrimoniali ed economici
vengono effettuati sulla base dei prospetti riclassificati, nonché dei prospetti riclassificati riferiti ai periodi
di comparazione, cui si uniformano anche le tabelle di dettaglio inserite nei successivi capitoli del
presente Resoconto.
Al fine di agevolare l’analisi dell’evoluzione economica del Gruppo ed in ottemperanza alla Comunicazione
Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 20061, sono stati inseriti due appositi Prospetti, il primo di sintesi
(che consente una lettura comparata dei risultati del periodo in termini normalizzati), il secondo, di
natura analitica, che evidenzia l’impatto economico dei principali eventi ed operazioni non ricorrenti –
essendo i relativi effetti patrimoniali e finanziari, in quanto strettamente connessi, non significativi – che
così si riassumono:
I Trimestre 2017:
- oneri connessi all’approvazione del nuovo Piano Industriale 2019/2020 (legati al
completamento della Banca Unica);
- rettifiche di valore sull’investimento nel Fondo Atlante;
- oneri legati al progetto di acquisizione delle Bridge Banks.
I Trimestre 2016:
- adeguamenti sugli oneri per esodi anticipati spesati a margine del’Accordo del 23 dicembre
2015.
1 In seguito all’entrata in vigore (dal 3 luglio 2016) degli Orientamenti ESMA/2015/1415, le cui linee guida la Consob ha incorporato
nelle proprie prassi di vigilanza e monitoraggio degli emittenti, i criteri del Gruppo UBI Banca in materia di identificazione delle poste
non ricorrenti (evidenziate nei Prospetti normalizzati) sono stati oggetto di revisione.
I nuovi criteri di determinazione, che circoscrivono il carattere di non ricorrenza a ben specifici proventi ed oneri (connessi ad
esempio all’adozione di un Piano Industriale, oppure agli impatti valutativi e realizzativi su immobilizzazioni materiali, immateriali,
finanziarie e titoli HTM, agli effetti di modifiche normative e metodologiche, nonché ad eventi straordinari, anche di natura sistemica)
sono stati approvati dal Consiglio di Gestione del 18 ottobre 2016.
35
Il conto economico consolidato
I dati economici commentati fanno riferimento ai prospetti consolidati riclassificati – conto economico, evoluzione
trimestrale e conto economico al netto delle più significative componenti non ricorrenti (sintetico e analitico) – riportati
nello specifico capitolo, ai quali anche le tabelle di dettaglio di seguito inserite sono state uniformate. Per la descrizione
degli interventi, si rinvia alle Note esplicative che seguono i prospetti riclassificati, nonché ai prospetti di raccordo.
Inoltre, i commenti esaminano le dinamiche che hanno caratterizzato il primo trimestre 2017 rispetto all’analogo periodo
del precedente esercizio, nonché rispetto agli ultimi tre mesi del 2016 (quest’ultimo evidenziato da un leggero sfondo).
Il primo trimestre dell’anno si è concluso con un utile netto superiore ai 67 milioni di euro1, in
crescita del 59,4% rispetto ai 42,1 milioni dello stesso periodo del 2016, grazie all’andamento
positivo dei proventi operativi, all’ulteriore flessione degli oneri, nonché a minori esigenze
rettificative sul portafoglio crediti. Il risultato conseguito assume, fra l’altro, maggior rilevanza se
si tiene conto che il Gruppo ha contemporaneamente gestito tutte le complessità legate
all’incorporazione delle ultime 5 ex Banche Rete.
L’evoluzione infra-annuale evidenzia un deciso miglioramento rispetto alla perdita netta di 75,6 milioni
registrata nel quarto trimestre 2016, condizionata soprattutto dagli oneri a carico del sistema bancario
spesati a fine anno (il contributo addizionale al Fondo di Risoluzione, 74,7 milioni; la svalutazione
complessiva dell’investimento nel Fondo Atlante, 73 milioni; nonché la rettifica sulla quota di
partecipazione allo Schema volontario del FITD per CariCesena, pari a 3,9 milioni), pur in presenza di un
recupero dei ricavi su base congiunturale.
Nei tre mesi in esame, la gestione ordinaria ha dato luogo a proventi operativi per 798,2
milioni, in miglioramento del 3,3% rispetto ai 772,9 milioni del 2016, quale sintesi degli
andamenti più sotto illustrati.
Dal punto di vista congiunturale, i proventi operativi mostrano un ulteriore incremento rispetto ai 785,5
milioni del quarto trimestre, da ricondurre in via principale ai risultati della negoziazione e ai ricavi
commissionali, a fronte dell’arretramento del margine d’interesse (-4,8%).
Il margine d’interesse, comprensivo degli effetti della PPA per -3,4 milioni (-5,6 milioni nei
primi tre mesi del 2016), è sceso a 347,2 milioni, contro i 387,6 milioni del periodo di
confronto, recependo principalmente il movimento della struttura dei tassi nei due periodi2,
ma anche gli effetti dei volumi intermediati/investiti; in particolare3:
• l’intermediazione con la clientela ha prodotto un flusso di interessi netti pari a 300,9
milioni (330,8 milioni il dato di raffronto). La flessione è spiegata dall’evoluzione dei volumi
attivi intermediati (-1,2% la variazione tendenziale delle consistenze medie, calcolata
gestionalmente sugli impieghi lordi fruttiferi, di cui -8,2% per la componente a breve
termine), ma soprattutto dall’effetto tasso sul portafoglio crediti complessivo, solo
parzialmente compensati dalla dinamica riflessiva della raccolta a medio/lungo termine.
Nonostante l’effetto tasso abbia significativamente impattato anche la raccolta a breve,
quest’ultima ha trovato più che ampia compensazione nella diminuzione della provvista a
m/l termine. In tale contesto la forbice con clientela si è chiusa di 14 punti base rispetto al
primo trimestre 2016, risentendo della più accentuata riduzione che ha caratterizzato i
tassi attivi rispetto a quelli sulla raccolta.
Il saldo con la clientela include peraltro i differenziali incassati principalmente sulla
copertura dei prestiti obbligazionari (34,6 milioni rispetto ai precedenti 46,8 milioni);
1 In seguito all’adozione delle nuove linee guida per la definizione degli elementi non ricorrenti approvata dal Consiglio di Gestione
nell’ottobre 2016 (si veda il precedente capitolo “Prospetti consolidati riclassificati, prospetti di conto economico al netto delle più
significative componenti non ricorrenti e prospetti di raccordo”) sono stati rivisti gli elementi a suo tempo inclusi nel prospetto
comparativo al 31 marzo 2016.
Escludendo le componenti non ricorrenti (al netto della fiscalità e dei terzi) - negative per 19,3 milioni nel primo trimestre 2017 (per
la contabilizzazione di un’ulteriore rettifica sull’investimento nel Fondo Atlante, per gli oneri collegati al progetto di acquisizione delle
Banche Ponte, nonché per i costi rivenienti dal completamento della Banca Unica) e altrettanto negative ma per 0,4 milioni
nell’analogo periodo 2016 (in seguito all’iscrizione degli adeguamenti sugli oneri per incentivi all’esodo), l’utile netto normalizzato sale
a 86,3 milioni, contro i 42,5 milioni del 2016.
Entrambi i trimestri incorporano l’onere conseguente all’allocazione della differenza di fusione (Purchase Price Allocation - PPA)
rispettivamente per 3,5 milioni nel 2017 e per 5,4 milioni nel 2016.
2 La media del tasso Euribor a 1 mese si è mantenuta negativa, scendendo a -0,377% nei primi tre mesi del corrente esercizio, dal
-0,258% calcolato per il primo trimestre 2016.
3 La ricostruzione dei saldi netti è avvenuta allocando gli interessi attivi e passivi dei derivati di copertura, nonché gli interessi passivi
sulle passività finanziarie di negoziazione all’interno delle diverse aree di attività (con clientela, finanziaria, con banche).
Al 31 marzo 2017 il Gruppo, in accordo alle proprie Policy e ai principi contabili internazionali, non ha rilevato il beneficio derivante
dal TLTRO II.
36
• il portafoglio titoli di proprietà ha generato interessi attivi netti per 48,8 milioni (59,3
milioni nel 2016), in presenza di investimenti in titoli di debito scesi nei dodici mesi di 3,8
miliardi. A fronte del maggior contributo fornito dal portafoglio HTM, incrementato dai titoli
ex AFS riclassificati nel quarto trimestre 2016 (mentre il flusso proveniente dalla
negoziazione si è pressoché azzerato), si evidenzia la flessione dell’apporto delle obbligazioni
AFS (37,2 milioni rispetto ai corrispondenti 80 milioni), conseguenza anche delle prese di
valore realizzate nel tempo. Il comparto incorpora inoltre i costi relativi agli scoperti (-328
mila euro) e alla parziale copertura dei titoli a tasso fisso (differenziali corrisposti sui
derivati, scesi a 7,2 milioni, da 32,4 milioni, dopo la manovra di chiusura degli IRS
realizzata nel mese di dicembre);
• l’attività sul mercato interbancario evidenzia un saldo negativo pressoché invariato di 2,5
milioni, principalmente determinato dall’intermediazione con altre controparti bancarie,
stante i minori interessi sul debito corrisposti alle Banche Centrali (va infatti tenuto
presente che il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale è stato azzerato dal 16
marzo 2016, dal precedente 0,05% in vigore dal settembre 2014).
Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Titoli
di debito
Importi in migliaia di euro
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Altre
operazioni
Finanziamenti
31.3.2017
31.3.2016
185
-
-
185
-
-
-
-
-
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
37.165
-
-
37.165
80.025
4. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza
19.025
-
-
19.025
11.265
158
2.434
-
2.592
2.040
5
392.780
30
392.815
459.398
X
X
27.326
27.326
14.440
X
56.538
X
395.214
7
27.363
7
479.115
63
568.924
2. Attività finanziarie valutate al fair value
5. Crediti verso banche
6. Crediti verso clientela
7. Derivati di copertura
8. Altre attività
Totale
1.693
Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Debiti
Altre
operazioni
Titoli
Importi in migliaia di euro
1. Debiti verso banche centrali
31.3.2017
31.3.2016
(452)
X
-
(452)
2. Debiti verso banche
(4.622)
X
-
(4.622)
(2.785)
3. Debiti verso clientela
(9.276)
X
(14)
(9.290)
(13.916)
4. Titoli in circolazione
(1.834)
X
(117.235)
-
(117.235)
(161.472)
(328)
-
-
(328)
(1.312)
6. Passività finanziarie valutate al fair value
-
-
-
-
-
7. Altre passività e fondi
8. Derivati di copertura
X
X
X
X
(1)
-
(1)
-
(5)
-
(14.678)
(117.235)
(15)
(131.928)
(181.324)
347.187
387.600
5. Passività finanziarie di negoziazione
Totale
Margine di interesse
Su base congiunturale, il margine d’interesse mostra una contrazione di 17,6 milioni. All’interno
dell’aggregato si evidenzia un ripiegamento delle componenti principali, solo residualmente frenate dalla
modesta evoluzione positiva del saldo interbancario (funzionale all’indebitamento verso banche diverse
dalle Banche Centrali).
Evoluzione trimestrale del margine d'interesse
Importi in migliaia di euro
Intermediazione con la clientela
2017
2016
I trimestre
IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre
300.899
312.354
313.688
322.298
Attività finanziaria
48.797
55.059
54.232
58.494
59.298
Interbancario
(2.515)
(2.883)
(672)
(3.187)
(2.579)
6
235
306
367
58
347.187
364.765
367.554
377.972
387.600
Componenti residuali
Margine d'interesse
37
330.823
In particolare, l’intermediazione con la clientela ha continuato a risentire dell’effetto tasso sul portafoglio
crediti, solo in parte frenato dalla dinamica riflessiva della raccolta a m/l termine e dalla marginale
apertura del mark-down sulle scadenze più lunghe (nei due periodi la forbice si è ridotta di qualche
punto base), ma è opportuno sottolineare che per il terzo trimestre consecutivo il mark-down sta
migliorando, confermando il trend evidenziatasi nel corso del precedente esercizio.
Il contributo del portafoglio titoli di debito ha invece riflesso la dinamica degli AFS (-32,4 milioni il flusso
degli interessi a fronte di una riduzione delle consistenze di 1,1 miliardi), in gran parte compensato dagli
aumentati flussi HTM, ma soprattutto dai minori costi di copertura sostenuti nel periodo (-19,4 milioni)
dopo la manovra di rimodulazione del rischio tasso del dicembre 2016.
Nel trimestre sono stati incassati dividendi, pressoché interamente sul portafoglio titoli AFS in
capo ad UBI Banca, per 2 milioni, di cui 1,4 milioni di pertinenza della ex BRE e della ex
Carime, quale ritorno economico sulle quote detenute nella Banca d’Italia e la rimanente parte
riferita a quote OICR (la voce complessiva nel 2016 aveva totalizzato 0,5 milioni, i dividendi
della Banca d’Italia erano stati infatti incassati nel mese di maggio).
Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto4 nei primi tre mesi dell’anno sono stati
pari a 3,8 milioni (5,3 milioni nel periodo di raffronto) derivanti, per gli apporti più rilevanti,
da: Zhong Ou (1,7 milioni dai precedenti 2,3 milioni), Lombarda Vita (0,5 milioni invariati),
Aviva Vita (1,4 milioni da 2,7 milioni, importo quest’ultimo inclusivo degli 0,8 milioni di Aviva
Assicurazioni Vita, incorporata in Aviva Vita con efficacia dal 31 dicembre 2016).
Commissioni attive: composizione
Commissioni passive: composizione
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
a) garanzie rilasciate
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza
31.3.2016
12.552
231.761
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
13.004
214.140
a) garanzie ricevute
c) servizi di gestione e intermediazione:
(157)
(26.879)
(424)
(20.830)
(2.928)
(2.968)
1. negoziazione di strumenti finanziari
3.759
4.746
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
1.775
1.725
2. negoziazione di valute
89.423
19.334
70.089
77.558
18.302
59.256
1.892
1.943
-
-
6. collocamento di titoli
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini
68.516
9.420
67.757
10.040
8. attività di consulenza
8.1 in materia di investimenti
9. distribuzione di servizi di terzi
1.937
1.937
55.039
1.446
1.446
48.925
9.1. gestioni di portafogli
9.1.1. individuali
5
5
6
6
9.2. prodotti assicurativi
50.318
43.323
9.3. altri prodotti
d) servizi di incasso e pagamento
4.716
35.288
5.596
34.736
3. gestioni di portafogli
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
5. banca depositaria
f) servizi per operazioni di factoring
2.986
3.706
i) tenuta e gestione dei conti correnti
j) altri servizi
48.742
67.963
43.891
69.970
399.292
379.447
Totale
31.3.2016
-
(28)
3. gestioni di portafogli
3.1. proprie
3.2. delegate da terzi
(2.303)
(2.303)
(2.394)
(2.394)
4. custodia e amministrazione di titoli
(1.585)
(1.228)
5. collocamento di strumenti finanziari
(2.971)
(1.231)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari,
prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
Totale
(17.092)
(12.981)
(10.989)
(10.406)
(48.431)
(10.319)
(10.728)
(42.301)
Commissioni nette
350.861
337.146
Le commissioni nette sono salite a 350,9 milioni (+13,7 milioni rispetto al 2016), grazie alla
dinamica sia dei servizi legati al comparto “titoli”, sia dei servizi bancari generali. In dettaglio:
• i servizi di gestione, intermediazione e consulenza hanno contribuito alla formazione
dell’aggregato con 203,1 milioni5, in crescita di 11,5 milioni rispetto all’analogo periodo 2016,
dei quali +0,9 milioni relativi a maggiori commissioni di performance di pertinenza di UBI
Pramerica SGR. La variazione è da ricondurre in gran parte ai buoni risultati delle gestioni di
portafoglio (+12 milioni rivenienti sia dalle GPM sia da fondi comuni di investimento e sicav,
in virtù dei maggiori volumi medi di risparmio gestito delle ex Banche Rete e di UBI
Pramerica SGR), ma anche alla distribuzione di servizi di terzi, in particolare polizze
assicurative Vita (+7 milioni circa, in relazione ai volumi medi sottoscritti). Risentendo della
volatilità dei mercati e dei minori flussi di “compravendite” nell’ambito della raccolta
4 Nell’aggregato sono inseriti i risultati netti delle Società in base alla quota parte detenuta dal Gruppo.
5 L’importo è formato dai servizi di gestione, intermediazione e consulenza al netto delle corrispettive voci passive e calcolato
escludendo la negoziazione di valute.
38
amministrata, si presentano invece in calo: la negoziazione (-0,9 milioni), la ricezione e
trasmissione ordini (-0,6 milioni), nonché la custodia e amministrazione (-0,4 milioni).
L’andamento dell’attività di collocamento (-1 milione) è del tutto funzionale agli stock
sottoscritti e si è mantenuta in linea con i volumi registrati nel primo trimestre 2016. Al
passivo, l’offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi ha evidenziato un
aumento (+4,1 milioni) a 17,1 milioni, per effetto dei maggiori volumi in ambito finanziario
che i promotori intercettano al di fuori dell’operatività di filiale;
• l’attività bancaria tradizionale6 ha migliorato la propria contribuzione di 2,2 milioni a 147,8
milioni. A fronte dell’incremento della tenuta e gestione dei conti correnti (+4,9 milioni,
grazie alla maggior redditività dei conti tradizionali, unitamente all’apporto dei conti a
pacchetto), si è riscontrato un calo generalizzato degli altri servizi (-1,7 milioni, per i minori
finanziamenti e crediti di firma riferiti al perimetro di attività della ex Centrobanca, ma
anche per la flessione, -1,8 milioni, della CDF, contabilizzata nell’aggregato per 32,2
milioni, da correlarsi anche alla dinamica dei volumi medi di impiego sul b/t), degli incassi
e pagamenti, del factoring, nonché delle garanzie rilasciate/ricevute (complessivamente -1
milione).
Rispetto al quarto trimestre, le commissioni nette si presentano in crescita, ma in termini meno
significativi (+4,7 milioni), anche per effetto del diverso peso delle commissioni di performance di
pertinenza di UBI Pramerica SGR sui due periodi (18,3 milioni negli ultimi tre mesi dell’anno e 3,2
milioni7 nel primo trimestre 2017).
In dettaglio, i servizi di gestione, intermediazione e consulenza hanno mostrato un aumento di 12,4
milioni a 203,1 milioni, sostenuto prevalentemente dal collocamento titoli (+22,7 milioni, rivenienti anche
dai maggiori collocamenti di Sicav non di Gruppo) e dal buon andamento della distribuzione di servizi di
terzi (specialmente le polizze Vita, +9 milioni), a fronte del rallentamento evidenziato dalle gestioni di
portafogli (dove sono allocate le sopracitate commissioni di performance) e della crescita della voce
passiva legata all’offerta fuori sede di prodotti e servizi.
I servizi bancari si sono invece ridimensionati a 147,8 milioni (-7,7 milioni), incorporando una debolezza
generalizzata riflesso dell’evoluzione dei volumi operativi, ma anche della stagionalità degli addebiti
commissionali: -2,2 milioni gli incassi e pagamenti, per il minor numero di transazioni eseguite; -0,7
milioni il factoring; -1 milione gli altri servizi, in gran parte derivanti da finanziamenti e crediti di firma,
stante il leggero indebolimento della CDF (-0,5 milioni); -6,5 milioni la tenuta dei conti correnti, quale
conseguenza degli addebiti complessivi a fine anno sui conti tradizionali.
Evoluzione trimestrale delle commissioni nette
Importi in migliaia di euro
2017
2016
I trimestre
IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza
(al netto delle corrispettive voci passive):
negoziazione di strumenti finanziari
gestioni di portafogli
custodia e amministrazione di titoli
collocamento di titoli
attività di ricezione e trasmissione di ordini
attività di consulenza
distribuzione di servizi di terzi
offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
203.107
831
87.120
307
65.545
9.420
1.937
55.039
(17.092)
190.712
1.295
99.253
1.026
42.855
9.063
1.664
50.385
(14.829)
177.357
608
82.408
940
57.672
7.194
1.828
40.527
(13.820)
186.382
2.200
78.236
695
60.347
9.324
1.851
46.790
(13.061)
191.613
1.778
75.164
715
66.526
10.040
1.446
48.925
(12.981)
147.754
12.395
1.775
24.299
2.986
48.742
57.557
155.476
9.689
1.775
26.538
3.638
55.243
58.593
144.035
10.005
1.696
24.678
3.189
47.580
56.887
143.925
10.349
1.749
25.952
3.404
46.427
56.044
145.533
12.580
1.697
24.417
3.706
43.891
59.242
350.861
346.188
321.392
330.307
337.146
Servizi bancari
(al netto delle corrispettive voci passive):
garanzie
negoziazione di valute
servizi di incasso e pagamento
servizi per operazioni di factoring
tenuta e gestione dei conti correnti
altri servizi
Commissioni nette
Nei primi tre mesi dell’anno, la favorevole situazione dei mercati finanziari, benché
caratterizzata da un’elevata volatilità, ha consentito all’attività finanziaria di generare un utile
6 Tutte le variazioni sono state calcolate sottraendo le commissioni passive alle rispettive componenti attive.
7 Le commissioni di performance rappresentano lo 0,9% dei ricavi netti per commissioni dei tre mesi, contro il il 5,3% del precedente
quarto trimestre e lo 0,7% del corrispondente primo trimestre del 2016.
39
di 65,4 milioni, in deciso recupero rispetto ai 15,7 milioni del corrispondente periodo 2016. Più
precisamente:
Risultato netto dell'attività di negoziazione (Voce 80)
Plusvalenze
Utili da
negoziazione
Minusvalenze
(A)
(B)
(C)
Importi in migliaia di euro
1. Attività finanziarie di negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.826
790
1.224
476
845
-
(D)
(1.661)
(552)
106
(14)
1
(18)
191
641
2. Passività finanziarie di negoziazione
31.3.2016
[(A+B)-(C+D)]
(784)
(55)
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
Risultato netto
Perdite da
negoziazione
31.3.2017
605
659
13.866
3.067
(21)
916
(536)
(1)
(18)
5
(697)
(1.087)
(952)
11.330
-
39
-
-
39
530
2.1 Titoli di debito
-
39
-
-
39
530
2.2 Debiti
-
-
-
-
-
-
X
X
X
X
-
-
7.339
(6.240)
2.3 Altre
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio
4. Strumenti derivati
97.928
40.767
(83.154)
(41.731)
15.967
(6.652)
4.1 Derivati finanziari
- su titoli di debito e tassi di interesse
97.928
92.965
40.767
32.544
(83.154)
(80.282)
(41.731)
(36.925)
15.967
8.302
(6.652)
(5.335)
- su titoli di capitale e indici azionari
3.336
4.226
(1.277)
(873)
5.412
(3.384)
- su valute e oro
X
1.627
X
3.997
X
(1.595)
X
(3.933)
2.157
96
1.863
204
- altri
4.2 Derivati su crediti
Totale
-
-
-
-
-
-
99.754
42.030
(83.938)
(43.392)
23.950
1.504
Risultato netto dell'attività di copertura (Voce 90)
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
Risultato netto dell'attività di copertura
31.3.2016
(2.089)
(986)
Utili (perdite) da cessione/riacquisto (Voce 100)
Utili
Risultato netto
31.3.2017
Perdite
Importi in migliaia di euro
31.3.2016
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
-
2. Crediti verso clientela
254
(975)
-
-
(721)
(1.607)
44.057
(26)
44.031
24.855
43.619
438
(2)
(24)
43.617
414
24.564
291
3.3 Quote di O.I.C.R.
-
-
-
-
3.4 Finanziamenti
-
-
-
-
44.311
(1.001)
43.310
23.248
1. Debiti verso banche
-
-
-
-
2. Debiti verso clientela
-
-
-
-
Totale passività
325
325
(3.134)
(3.134)
(2.809)
(2.809)
(6.756)
(6.756)
Totale
44.636
(4.135)
40.501
16.492
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3.1 Titoli di debito
3.2 Titoli di capitale
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Totale attività
Passività finanziarie
3. Titoli in circolazione
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (Voce 110)
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
Risultato netto dell'attività di negoziazione, di copertura, di cessione/riacquisto e
delle attività/passività valutate al fair value
31.3.2016
2.998
(1.296)
65.360
15.714
• la negoziazione ha fornito una contribuzione positiva di circa 24 milioni (+1,5 milioni il dato
di raffronto) riconducibile per +0,7 milioni ai titoli di debito, per +6,3 milioni ai titoli di
capitale e relativi derivati (per la quasi totalità quotati sui mercati regolamentati e riferiti a
40
indici azionari), per +8,5 milioni all’attività in valuta8 legata all’operatività della clientela
corporate, nonché per +8,3 milioni ai derivati su titoli di debito e tassi d’interesse
(utili/perdite, plus/minusvalenze e ratei). Questi ultimi – che recepiscono anche l’attività
svolta per conto della clientela – riflettono sia l’operatività in derivati di trading (inclusi gli
eventuali unwinding), sia la valutazione dei derivati stessi (di investimento e pareggiati sul
mercato), oltre alla maturazione dei relativi differenziali (peraltro negativi nei primi mesi
dell’anno stante la crescita – ancorché contenuta – dei tassi swap sulle lunghe scadenze);
• la copertura, che esprime la variazione di fair value dei derivati e delle relative poste
coperte, ha originato un risultato negativo per 2,1 milioni, da ricondursi soprattutto alla
valorizzazione di mutui e finanziamenti oggetto di copertura (-1 milione nel 2016 legato
soprattutto ai derivati su titoli AFS e in misura minore su mutui e finanziamenti);
• la cessione di AFS e il riacquisto di passività finanziarie hanno apportato utili per 40,5
milioni, di cui +43,6 milioni dalla vendita di titoli di Stato italiani da parte della Capogruppo,
+0,4 milioni dalla cessione di partecipazioni, -0,7 milioni dalla cessione di posizioni in
sofferenza, nonché -2,8 milioni dal riacquisto di titoli in circolazione nell’ambito
dell’operatività in contropartita con la clientela.
Nel 2016 l’utile dalla cessione/riacquisto di attività/passività finanziarie si era attestato a 16,5 milioni: +24,6 milioni
dalla vendita di titoli di Stato italiani, +0,3 milioni quale effetto della chiusura della liquidazione di una Società
industriale (di cui il Gruppo deteneva una partecipazione del 6%), -1,6 milioni dalla cessione di posizioni in sofferenza
(riferite alla ex Centrobanca), nonché -6,8 milioni dal riacquisto di titoli in circolazione;
• la valutazione al fair value degli investimenti in fondi Tages e delle partecipazioni di private
equity ha dato luogo ad un risultato positivo di 3 milioni (-1,3 milioni nel 2016, determinato
dalle minusvalenze sui Fondi Tages solo parzialmente compensate dagli incrementi di fair
value sulle partecipazioni PE).
Anche esaminando l’evoluzione infra-annuale il risultato dell’attività finanziaria mostra un progresso
interessante di +18 milioni rispetto ai 47,4 milioni dei tre mesi precedenti, grazie soprattutto all’attività di
cessione/riacquisto di attività/passività finanziarie, in miglioramento di 37,8 milioni, di cui 22,5 milioni
dalla cessione di titoli di Stato italiani.
Il quarto trimestre era invece stato caratterizzato da una rilevante contribuzione della negoziazione, per
46,4 milioni, di cui 29,7 milioni provenienti da strumenti derivati su titoli di debito e tassi d’interesse,
anche per effetto della manovra di rimodulazione del rischio tasso sul portafoglio AFS realizzata all’inizio
del mese di dicembre con la chiusura (unwinding) degli IRS utilizzati per la copertura del rischio tasso e
ripristinata su data “forward”.
Evoluzione trimestrale del contributo dell'attività finanziaria
2017
I trimestre
2016
II trimestre
I trimestre
Risultato netto dell'attività di negoziazione
23.950
46.448
17.924
4.071
1.504
Risultato netto dell'attività di copertura
(2.089)
(574)
2.239
(264)
(986)
Totale attività
43.310
8.327
9.584
76.373
23.248
Totale passività
(2.809)
(5.646)
(6.997)
(6.363)
(6.756)
Utili (perdite) da cessione/riacquisto
40.501
2.681
2.587
70.010
16.492
Risultato netto delle attività/passività finanziarie
valutate al fair value
2.998
(1.188)
1.005
(6.942)
(1.296)
Risultato netto
65.360
47.367
23.755
66.875
15.714
Importi in migliaia di euro
IV trimestre III trimestre
Gli altri oneri/proventi di gestione si sono portati a 28,9 milioni, in aumento di circa 2,2 milioni
quale riflesso dell’evoluzione dei proventi (+1,9 milioni) a fronte della marginale variazione
registrata dagli oneri di gestione (-0,2 milioni), in particolare quelli derivanti dai contratti di
tesoreria agli enti pubblici.
Nonostante le flessioni registrate dai recuperi su premi assicurativi (-0,4 milioni, legati ai minori
volumi transati, la cui voce di spesa si ritrova fra le altre spese amministrative) e sui contratti di
locazione finanziaria (-0,1 milioni, che trova correlata compensazione fra gli oneri), i proventi di
8 Il Gruppo non pone in essere posizioni speculative e i risultati si riferiscono all'operatività con la clientela e in proprio, generalmente
pareggiata sul mercato: di conseguenza le voci in questione (righe 1.5, 4.1 e 3) devono essere considerate secondo una vista unitaria.
Nel complesso, le voci accolgono i risultati della negoziazione in cambi a pronti e a termine della clientela (transazioni chiuse e/o in
essere), nonché dell’operatività per conto della clientela pareggiata gestionalmente da UBI Banca sul mercato.
Le ampie oscillazioni valutarie verificatesi a partire dal 2015, che avevano guidato l’intensificarsi dell’operatività con la clientela, non
si sono ancora esaurite, complici anche le incertezze legate al processo di uscita della Gran Bretagna dalla UE.
41
gestione
hanno
beneficiato
di
aumentate sopravvenienze attive (+2,4
milioni),
al
cui
interno
viene
contabilizzata anche la CIV, in
flessione di 0,6 milioni.
Altri proventi e oneri di gestione
Importi in migliaia di euro
Altri proventi di gestione
31.3.2017
31.3.2016
40.503
38.554
Recupero spese e altri ricavi su c/c
4.001
4.060
Recupero premi assicurativi
4.617
4.978
Recuperi di imposte
53.992
55.185
Su
base
congiunturale
gli
altri
Fitti, canoni attivi e altri proventi per gestione immobili
1.180
1.135
oneri/proventi di gestione sono migliorati di
Recupero spese su contratti di locazione finanziaria
3.545
3.660
6,8 milioni rispetto ai 22 milioni del quarto
Altri proventi e sopravvenienze attive
27.160
24.721
trimestre, grazie in prima istanza alla
Riclassifica "recuperi di imposte"
(53.992)
(55.185)
riduzione degli oneri complessivi (-6,8
Altri oneri di gestione
(11.614)
(11.849)
milioni)
e
in
particolare
delle
Ammortamento migliorie su beni di terzi
(711)
(831)
sopravvenienze passive (-6,4 milioni, anche
Oneri relativi ai contratti di locazione finanziaria
(2.460)
(2.447)
per il venir meno degli oneri per rapine e
Oneri per contratti di tesoreria agli enti pubblici
(631)
(874)
perdite su cause e relative spese legali delle
Altri oneri e sopravvenienze passive
(8.523)
(8.528)
ex Banche Rete sostenuti a fine anno). Le
Riclassifica ammortamento migliorie su beni di terzi
componenti attive, invariate nei due
per cespiti in affitto
711
831
periodi, hanno in ogni caso sintetizzato
Totale
28.889
26.705
dinamiche opposte: una contrazione dei
recuperi spese su conti correnti (-3 milioni,
condizionati dalla stagionalità degli addebiti sui contri tradizionali), nonché su fitti e altri proventi per la
gestione immobili e su contratti di locazione finanziaria (complessivamente -0,8 milioni), a fronte di una
crescita delle sopravvenienze attive (+3,7 milioni, con la CIV stabile nei due periodi).
Va sempre peraltro tenuto presente che le sopravvenienze attive e passive, essendo alimentate anche da componenti di
natura eterogenea e di carattere non strutturale, spesso presentano dinamiche molto variabili da un periodo all’altro.
Gli oneri operativi hanno totalizzato 522 milioni (-5,6 milioni rispetto al primo trimestre
2016), incorporando andamenti divergenti fra le diverse componenti:
• le spese per il personale si sono
Spese per il personale: composizione
mantenute sostanzialmente stabili,
attestandosi a 320,6 milioni (+0,8
Importi in migliaia di euro
milioni).
1) Personale dipendente
Come si osserva in tabella, tutte le
a) Salari e Stipendi
principali voci relative al Personale
b) Oneri sociali
dipendente non hanno evidenziato
c) Indennità di fine rapporto
movimenti di rilievo nei due periodi,
d) Spese previdenziali
e) Accantonamento al trattamento di fine rapporto
poiché l’evoluzione delle retribuzioni e
f) Accantonamento al fondo trattamento
gli incrementi legati al CCNL hanno
di quiescenza e obblighi simili:
trovato
adeguata
compensazione
- a contribuzione definita
nella diminuzione della forza lavoro
- a prestazione definita
media (-175 risorse). In aumento si
g) Versamenti ai fondi di previdenza complem. esterni:
presentano invece gli “Altri benefici a
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
favore dei dipendenti” (+2,6 milioni),
h) Costi derivanti da accordi di pagamento
anche per effetto dei minori rimborsi
basati su propri strumenti patrimoniali
per piani formativi.
i) Altri benefici a favore dei dipendenti
Alla
stabilità
dell’aggregato
ha 2) Altro personale in attività
- Spese per collaboratori con contratto
peraltro
contribuito
anche
il
di somministrazione
diminuito
esborso
per
gli
- Altre spese
Amministratori e i Sindaci (-1 milione 3) Amministratori e Sindaci
circa), quale sintesi del processo di 4) Personale collocato a riposo
razionalizzazione societaria in atto nel
Totale
Gruppo, che ha ridotto il numero di
Consiglieri presenti, ma anche per i diminuiti compensi erogati;
31.3.2017
31.3.2016
(317.778)
(316.030)
(225.485)
(225.429)
(60.673)
(61.468)
(12.463)
(12.276)
-
-
(187)
(525)
(285)
(207)
-
-
(285)
(207)
(9.857)
(9.850)
(9.763)
(9.812)
(94)
(38)
-
-
(8.828)
(6.275)
(318)
(294)
(3)
(315)
(2)
(292)
(2.483)
(3.463)
-
-
(320.579)
(319.787)
• le altre spese amministrative – 166,3 milioni – si presentano in riduzione di 5,5 milioni, dei
quali 3 milioni relativi all’imposizione fiscale indiretta, in gran parte conseguenti al venir
meno dell’IVA infragruppo sui canoni di service dopo la costituzione della Banca Unica.
La variazione delle spese correnti (-2,5 milioni) riepiloga risparmi che hanno interessato
pressoché tutte le voci in tabella e in termini più significativi: gli affitti passivi, la conduzione
e manutenzione immobili (-1,6 milioni per effetto delle chiusure di minisportelli nell’aprile
2016 e delle chiusure connesse alla realizzazione della Banca Unica) e i servizi in outsourcing
(-1,4 milioni, principalmente correlati all’esaurita campagna commerciale che prevedeva un
riscatto a premi conclusosi nella prima parte del 2016). In controtendenza si presentano solo
42
i servizi professionali e di consulenza
(+0,9 milioni, per gli interventi di
adeguamento
normativi
e
prescrittivi, quali MiFID II, ma anche
inerenti al sistema informativo e
all’innovazione digitale), nonché le
spese per recupero crediti (+1,4
milioni). Va peraltro tenuto presente
che i contributi associativi includono
la quota ordinaria relativa al Fondo
di Risoluzione pari a 31,6 milioni 9
per il 2017; il dato relativo al 2016
includeva la stima del contributo per
31,9 milioni;
• le rettifiche di valore nette su attività
materiali
e
immateriali
hanno
registrato una modesta flessione a
35,1
milioni
(-0,9
milioni),
giustificata
dai
minori
ammortamenti sui beni real estate
(-1,3 milioni, anche per le chiusure
di sportelli intervenute), e dalla
flessione della PPA (-1,3 milioni, da
ricondursi all’impairment sui marchi
delle ex Banche Rete effettuato a
fine anno), a fronte dei maggiori
ammortamenti sulle componenti IT
(+1,7
milioni,
afferenti
alle
componenti SW e HW centrale).
Altre spese amministrative: composizione
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
A. Altre spese amministrative
(156.317)
31.3.2016
(158.778)
Affitti passivi
(11.809)
(12.429)
Servizi professionali e consulenze
(18.194)
(17.297)
Canoni di locazione hardware, software ed altri beni
(8.362)
(8.107)
Manutenzione hardware, software ed altri beni
(10.692)
(10.832)
Conduzione immobili
(10.409)
(11.066)
Manutenzione immobili
(3.196)
(3.547)
Contazione, trasporto e gestione valori
(2.857)
(2.829)
Contributi associativi
(34.579)
(34.612)
Informazioni e visure
(2.128)
(2.453)
Periodici e volumi
Postali
(292)
(339)
(3.317)
(3.308)
Premi assicurativi
(7.908)
(7.894)
Pubblicità e promozione
(3.523)
(3.637)
Rappresentanza
(262)
(301)
(10.915)
(11.133)
Servizi in outsourcing
(9.950)
(11.362)
Spese di viaggio
(3.314)
(3.553)
Spese per recupero crediti
(9.389)
(7.979)
Stampati, cancelleria e materiale di consumo
(1.513)
(1.887)
Telefoniche e trasmissione dati
Trasporti e traslochi
(1.326)
(1.346)
Vigilanza
(1.380)
(1.678)
Altre spese
(1.002)
(1.189)
(10.028)
(13.022)
(2.932)
(49.054)
(2.058)
(51.642)
Imposta comunale sugli immobili
(5.218)
(5.036)
Altre imposte
(6.816)
(9.471)
Riclassifica "recuperi di imposte"
53.992
55.185
(166.345)
(171.800)
B. Imposte indirette
Imposte indirette e tasse
Imposte di bollo
Totale
L’analisi congiunturale conferma il trend di contenimento degli oneri operativi, 522 milioni, che si
riducono di 3,6 milioni rispetto ai 525,6 milioni del quarto trimestre 2016 (normalizzati per 74,7 milioni
quale contributo addizionale al Fondo di Risoluzione richiesto da Banca d’Italia nel mese di dicembre).
In dettaglio, rispetto agli ultimi tre mesi dell’esercizio:
 le spese per il personale si riducono di 0,9 milioni (da 321,5 a 320,6 milioni), sintetizzando i primi
risparmi conseguenti all’evoluzione dell’organico (le uscite per esodi anticipati ex Accordo Sindacale
del’11 dicembre 2016 si sono principalmente concentrate a fine febbraio) che hanno ampiamente
fronteggiato la dinamica delle componenti inerziali delle retribuzioni;
 le altre spese amministrative (considerate al netto del sopracitato contributo straordinario) si sono
mantenute stabili a 166,3 milioni (-0,3 milioni), in quanto l’appostazione del contributo ordinario al
fondo di Risoluzione per 31,6 milioni ha trovato compensazione nei minori esborsi in ambito
progettuale, per pubblicità e promozione, per recupero crediti e consulenze legali/societarie, nonché
per riparazioni immobiliari (concentratesi a fine anno);
 le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali si sono ridimensionate a 35,1 milioni,
-2,4 milioni, da ricondursi ai minori ammortamenti in ambito real estate (-1,5 milioni) e IT (-0,9 milioni).
Per effetto degli andamenti sopra descritti il risultato della gestione operativa è migliorato a
276,1 milioni, con un progresso del 12,6% rispetto al primo trimestre del 2016.
Su base trimestrale, la gestione operativa evidenzia un incremento del 49% rispetto ai 185,2 milioni degli
ultimi tre mesi dell’esercizio precedente (+6,3% normalizzando l’importo del quarto trimestre 2016).
Quale riflesso dell’elevato profilo qualitativo del portafoglio, sia in termini di peso delle posizioni
in bonis a basso rischio, sia con riferimento ai flussi di “nuovo deteriorato”, nel primo trimestre
sono state iscritte rettifiche di valore nette per deterioramento crediti per 134,8 milioni, inferiori
del 13,2% rispetto ai 155,3 milioni del corrispondente periodo del 2016.
Come si può notare dalla tabella, la voce è stata alimentata per 131,4 milioni dalle svalutazioni
specifiche nette, in riduzione di 18,8 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2016, rivenienti in gran
parte dalle ex Banche Rete; l’aggregato ha peraltro beneficiato di riprese di valore (escluso il time
reversal) per 80,9 milioni (70,8 milioni nel 2016).
9 La voce ha inoltre recepito un conguaglio di 99 mila euro relativo al versamento della quota 2015 al Fondo di Risoluzione.
43
Le rettifiche di portafoglio nette
sono state invece pari a 3,4
milioni, -1,7 milioni rispetto al
2016, sintetizzando in dettaglio
rettifiche di valore sui crediti in
bonis pressoché invariate nei
due periodi (7,7 milioni contro i
precedenti
7,8
milioni),
fronteggiate da un incremento
delle riprese (4,2 milioni contro i
precedenti 2,6 milioni), da
ricondurre
principalmente
a
Prestitalia, UBI Factor e UBI
Banca International.
Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti: composizione
Rettifiche /riprese di valore nette
Specifiche
31.3.2017
Di portafoglio
Importi in migliaia di euro
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
(131.363)
(131.363)
Totale
2
(3.441)
(3.439)
2
(134.804)
(134.802)
Rettifiche /riprese di valore nette
Specifiche
31.3.2016
Di portafoglio
Importi in migliaia di euro
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Totale
(150.151)
(5.188)
(155.339)
(150.151)
(5.188)
(155.339)
Per effetto di quanto sopra
esposto il costo del credito (calcolato come incidenza delle rettifiche nette complessive sul
portafoglio prestiti netti alla clientela di fine periodo) si è ridimensionato allo 0,64%, a fronte
dello 0,74% del trimestre di raffronto (dati annualizzati); l’intero esercizio 2016 aveva
evidenziato un’incidenza pari all’1,91% per l’effetto delle maggiori rettifiche contabilizzate in
coerenza con le previsioni del Piano Industriale.
A conferma del trend migliorativo in atto, anche in termini congiunturali le rettifiche di valore nette si
presentano in ridimensionamento, -29,7% rispetto ai 191,8 milioni del quarto trimestre che avevano
determinato un costo del credito dello 0,94% (annualizzato).
Rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento crediti: evoluzione trimestrale
I
trimestre
Di
II
trimestre
Di
III
trimestre
Di
IV
trimestre
Specifiche
Di
portafoglio
2017
(131.363)
(3.439)
(134.802)
2016
(150.151)
(5.188)
(155.339)
(1.045.673)
(5.361)
(1.051.034)
(177.884)
10.503
(167.381)
(209.024)
17.251
(191.773)
2015
(199.326)
9.134
(190.192)
(207.544)
8.637
(198.907)
(184.540)
16.006
(168.534)
(231.544)
(13.469)
(245.013)
2014
(212.210)
13.584
(198.626)
(237.289)
6.814
(230.475)
(210.219)
13.169
(197.050)
(242.443)
(60.023)
(302.466)
2013
(155.657)
(2.085)
(157.742)
(212.689)
(13.461)
(226.150)
(192.435)
(314)
(192.749)
(347.302)
(19.035)
(366.337)
2012
(122.221)
(8.949)
(131.170)
(225.562)
22.381
(203.181)
(161.535)
1.207
(160.328)
(373.308)
20.773
(352.535)
2011
(96.010)
(9.364)
(105.374)
(142.877)
(15.271)
(158.148)
(110.779)
(24.364)
(135.143)
(195.114)
(13.299)
(208.413)
2010
(105.366)
(26.493)
(131.859)
(184.080)
(5.765)
(189.845)
(124.200)
(9.811)
(134.011)
(217.327)
(33.890)
(251.217)
2009
(122.845)
(36.728)
(159.573)
(176.919)
(58.703)
(235.622)
(178.354)
(18.995)
(197.349)
(281.668)
9.001
(272.667)
2008
(64.552)
4.895
(59.657)
(85.136)
(8.163)
(93.299)
(77.484)
(25.384)
(102.868)
(219.512)
(90.887)
(310.399)
Importi in
migliaia di euro
Specifiche
portafoglio
Specifiche
portafoglio
Specifiche
portafoglio
Il conto economico del primo trimestre ha inoltre registrato:
•
16,1 milioni quali rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività/passività
finanziarie10 rivenienti:
- per -38,9 milioni dalla voce 130 b); in particolare -38,1 milioni si riferiscono alla
svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante (normalizzati per 18,7 milioni, quale
ulteriore svalutazione dopo i 19,4 milioni contabilizzati e normalizzati nel dicembre
scorso come rettifica sull’impegno al versamento avvenuto ad inizio gennaio 2017),
mentre i restanti 0,8 milioni sono relativi a svalutazioni durevoli di strumenti detenuti
nel portafoglio AFS di UBI Banca;
- per +22,8 milioni dalla voce 130 d), che include 19,4 milioni quale ripresa sull’impegno
sopra citato afferente al Fondo Atlante e per la rimanente parte riprese su crediti di firma
e su impegni diversi;
10 Nel primo trimestre 2016 erano presenti riprese nette per 0,2 milioni derivanti per -4,7 milioni dalla voce 130 b) (di cui: -0,4 milioni
quali svalutazioni durevoli di strumenti AFS di UBI Banca, prevalentemente quote OICR, e -4 milioni riferiti a strumenti
partecipativi acquisiti nell’ambito dell’attività creditizia) e per +4,9 milioni dalla voce 130 d) e attinenti per 3 milioni a riprese su
crediti di firma e su impegni diversi e per 1,9 milioni al provento scaturito dalla differenza fra l’onere definitivamente quantificato e
l’importo precedentemente spesato nell’ambito dell’intervento del FITD a favore di Banca Tercas.
44
•
•
7,5 milioni quali accantonamenti netti Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
ai fondi per rischi ed oneri11, riferiti a
31.3.2017
31.3.2016
controversie legali per 3,6 milioni
Importi in migliaia di euro
(anatocismo e investimenti, bond e
(406)
(405)
derivati) e a fronteggiare altri rischi Accantonamenti netti ai fondi per rischi su revocatorie
Accantonamenti netti ai fondi oneri per il personale
probabili per 3,3 milioni, di cui 2,2
Accantonamenti netti ai fondi per bond in default
(152)
(1)
milioni
riconducibili
a
reclami Accantonamenti netti ai fondi per controversie legali
(3.615)
(1.990)
pervenuti e a rischi identificati da una Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
(3.287)
(3.972)
specifica procedura statistica;
Totale
(7.460)
(6.368)
0,1 milioni quale utile netto dalla
cessione di investimenti12 conseguiti principalmente dalle dismissioni di cespiti immobiliari
realizzate nel periodo.
Nel quarto trimestre erano state effettuate le seguenti registrazioni contabili:
 79,2 milioni quali rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie
costituiti per 73 milioni dalla svalutazione complessiva dell’investimento nel Fondo Atlante (53,6
milioni sull’investimento e 19,4 milioni sull’impegno) e per 3,9 milioni dalla rettifica sulla quota di
partecipazione allo Schema Volontario del FITD;
 12,7 milioni quali accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri riconducibili prevalentemente a
rischi per reclami e contestazioni di diversa natura;
 21 milioni quali utili dalla cessione di investimenti, essenzialmente quale plusvalenza sulla cessione
dell’immobile ex BPCI.
Per effetto degli andamenti sopra descritti, l’utile dell’operatività corrente al lordo delle
imposte è migliorato a 117,8 milioni, con un progresso del 40% rispetto agli 84,3 milioni
realizzati nello stesso trimestre del 2016.
In conseguenza degli appostamenti effettuali, il quarto trimestre aveva evidenziato una perdita
dell’operatività corrente di 77,4 milioni.
Le imposte sul reddito del periodo dell’operatività corrente si sono parallelamente attestate a 39
milioni dai 34,4 milioni del primo trimestre 2016, definendo un tax rate del 33,10% (in linea
con l’aliquota teorica del 33,07%) rispetto al precedente 40,77%.
La riduzione del tax rate è sostanzialmente dovuta agli interventi in campo tributario, con effetto dal
2017, contenuti nella Legge di Stabilità per il 2016 la quale, a fronte dell’introduzione di un’addizionale
di 3,5 punti percentuali a carico del sistema bancario – che ha di fatto annullato per le banche la
riduzione dell’aliquota IRES dal 27,5% al 24% – ha previsto la rimozione dell’indeducibilità ai fini IRES ed
IRAP del 4% degli interessi passivi iscritti nel bilancio delle banche ed enti finanziari. L’effetto positivo che
ne è conseguito è risultato tuttavia parzialmente compensato dalla significativa diminuzione per l’anno
2017 del beneficio derivante all’agevolazione ACE - “Aiuto alla crescita economica”, per la riduzione del
coefficiente di rendimento nozionale (sceso al 2,3% dal 4,75% del 2016) e le mutate modalità di
determinazione dell’agevolazione stessa, quantificata per l’anno in corso solo sugli aumenti di capitale e
utili a riserva accantonati negli ultimi cinque anni (in luogo degli incrementi rilevati dal 2010 in avanti).
Coerentemente con l’evoluzione descritta e per effetto dei risultati conseguiti dalle Società del
Gruppo, l’utile del periodo di pertinenza di terzi (comprensivo degli effetti delle scritture di
consolidamento) è sceso a 6,1 milioni dai 7,4 milioni del 2016, risentendo peraltro del
diminuito peso dei terzi conseguente alla creazione della Banca Unica.
Nel quarto trimestre l’utile dei terzi si era attestato a 8,3 milioni.
Infine, in voci separate (oggetto di normalizzazione), espresse al netto di imposte e quota dei
terzi, vengono riportati:
-
gli oneri relativi al completamento della Banca Unica (altre spese amministrative: 4,6 milioni al netto
di imposte per 2,2 milioni e della quota dei terzi per 28 mila euro);
gli oneri relativi all’acquisizione delle Bridge Banks (altre spese amministrative: 1,1 milioni al netto di
imposte per 0,5 milioni).
Nel primo trimestre 2016, erano stati riportati gli oneri per esodi anticipati normalizzati (0,4 milioni al netto di imposte
per 0,3 milioni e della quota dei terzi per 0,1 milioni), riferiti agli adeguamenti sugli importi in precedenza accantonati,
adeguamenti resisi necessari sulla base delle effettive adesioni pervenute. Gli oneri erano stati contabilizzati nel
quarto trimestre 2015 a valere sull’Accordo sindacale sottoscritto il 23 dicembre 2015.
11 Nel periodo di raffronto gli accantonamenti netti si erano quantificati in 6,4 milioni e si riferivano a controversie legali per circa 2
milioni e ad altri rischi probabili per 4 milioni (di cui 2,8 milioni quali appostazioni finalizzate a fronteggiare i reclami pervenuti,
nonché i rischi identificati da una specifica procedura statistica installata a fine 2015).
12 Nel 2016 erano stati contabilizzati 0,4 milioni sempre relativi a plusvalenze conseguite da dismissioni immobiliari.
45
I commenti che seguono si riferiscono agli aggregati patrimoniali consolidati riportati nei prospetti consolidati
riclassificati, a cui si uniformano anche le relative tabelle di dettaglio. Per le informazioni relative ad UBI Banca e
alle altre Società del Gruppo si rinvia al capitolo “Società consolidate: dati principali”.
L’intermediazione con la clientela:
la raccolta
La raccolta totale
Raccolta totale da clientela
31.12.2016
B
Incid.
%
Raccolta diretta
84.005.846 49,2%
85.166.013 50,9%
84.583.294 51,4%
87.524.908 52,8%
89.652.372 53,6%
Raccolta indiretta
86.869.436 50,8%
82.116.612 49,1%
4.752.824
5,8%
80.093.166 48,6%
78.097.204 47,2%
77.573.440 46,4%
9.295.996 12,0%
56.607.185 33,1%
54.631.219 32,7%
1.975.966
3,6%
52.861.648 32,1%
50.914.753 30,7%
49.085.233 29,4%
7.521.952 15,3%
in valore
in %
-1.160.167 -1,4%
30.9.2016
C
Incid.
%
30.6.2016
D
Incid.
%
31.3.2016
E
Incid.
%
Variazioni A/E
31.3.2017
A
di cui: risparmio gestito
Incid.
%
Variazioni A/B
Impo rti in migliaia di euro
in valore
in %
-5.646.526 -6,3%
Raccolta totale da clientela
170.875.282 100,0% 167.282.625 100,0% 3.592.657
2,1% 164.676.460 100,0% 165.622.112 100,0% 167.225.812 100,0% 3.649.470
2,2%
Raccolta totale al netto
di CCG e raccolta istituzionale
154.249.828
151.187.033
3.062.795
2,0%
149.353.161
147.923.030
148.685.408
5.564.420
3,7%
153.775.791
150.712.758
3.063.033
2,0%
147.854.458
146.152.589
146.904.142
6.871.649
4,7%
di cui: clientela ordinaria
captive
La raccolta totale del Gruppo, costituita dalle masse complessivamente amministrate per
conto della clientela, al 31 marzo 2017 totalizzava 170,9 miliardi, in aumento di 3,6 miliardi
sia su base annua che trimestrale.
Come si può notare dalla tabella, isolando l’aggregato dalle componenti istituzionali (inclusive della CCG)
e dagli stock non captive (obbligazioni ex Centrobanca), la raccolta riveniente dalla clientela ordinaria
captive si attesta a 153,8 miliardi, mostrando un progresso nei dodici mesi di 6,9 miliardi,
significativamente maggiore rispetto al funding complessivo, dei quali 3,1 miliardi riconducibili ai primi
tre mesi dell’esercizio.
L’evoluzione
positiva
dell’aggregato
risulta
(consistenze di fine trimestre in milioni di euro)
determinata
dalla
raccolta
110.000
indiretta, il cui stock ha
100.000
ormai superato quello della
raccolta diretta.
90.000
In un contesto di fondo di
80.000
maggior fiducia, che sta
70.000
favorendo
il
ritorno
all’investimento da parte
60.000
dei risparmiatori, i primi
50.000
mesi del 2017 hanno
40.000
peraltro
beneficiato
dell’andamento favorevole
30.000
dei mercati finanziari.
20.000
Di converso, la componente
10.000
diretta
si
presenta
in
flessione
sia
su
base
annua
0
1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q 2Q3Q4Q 1Q 2Q3Q4Q 1Q 2Q3Q4Q 1Q
che su base trimestrale,
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
riflettendo: da un lato, la
Raccolta diretta
Raccolta indiretta
progressiva riduzione delle
obbligazioni
sottoscritte
dalla clientela ordinaria captive, per la diminuita attrattività della remunerazione offerta;
dall’altro, le significative scadenze dei titoli ex Centrobanca nel quarto trimestre del 2016.
Raccolta diretta e raccolta indiretta
46
La raccolta diretta
Al 31 marzo 2017 la raccolta diretta del Gruppo UBI Banca ammonta a 84 miliardi (di cui 81,9
miliardi di pertinenza della Capogruppo), in diminuzione di 1,2 miliardi nel trimestre e di 5,6
miliardi anno su anno. Il calo registrato in entrambi i periodi è ascrivibile alla componente
costituita dai titoli in circolazione e in particolare alle obbligazioni sottoscritte da clientela
ordinaria, sia captive che extra captive, in costante riduzione nei dodici mesi.
Nel dettaglio, i debiti verso clientela, pari a 56,4 miliardi (56,2 miliardi a fine 2016 e 56,5
miliardi al marzo precedente) non hanno evidenziato oscillazioni significative in termini
complessivi anche se le forme tecniche più rilevanti hanno mostrato tendenze opposte:
 i conti correnti e depositi liberi (52,5 miliardi dai 52,4 di dicembre e 48,6 di marzo 2016),
caratterizzati da un trend di crescita continuo nel 2016 – derivante principalmente dalle
incertezze dei risparmiatori in un contesto di tassi nulli o prossimi allo zero –, si sono pressoché
stabilizzati nel trimestre in esame nonostante gli accresciuti investimenti indicati dalla
dinamica della raccolta indiretta;
 i pronti contro termine con la Cassa di Compensazione e Garanzia (2,5 miliardi di euro dai 2,3
miliardi di fine anno e dai 6,2 miliardi del medesimo periodo del 2016) hanno confermato la
loro natura volatile in quanto strumento utilizzato per coprire i fabbisogni temporanei di
liquidità e finanziare, quando necessario, il portafoglio titoli (in progressiva contrazione nei
dodici mesi).
Sono rimasti invece di importo marginale e pressoché stabili nei raffronti le rimanenti voci:
finanziamenti – altri per 356 milioni (277 milioni dei quali costituiti dai fondi messi a disposizione
dalla CDP nell’ambito degli interventi a sostegno delle PMI) e altri debiti per 730 milioni.
Raccolta diretta da clientela
31.03.2017
A
Importi in migliaia di euro
Conti correnti e depositi liberi
Depositi vincolati
Finanziamenti
Incid.
%
31.12.2016
B
Incid.
%
Variazioni A/B
in valore
31.3.2016
C
in %
Variazioni A/C
Incid.
%
in valore
in %
52.456.698
62,4%
52.404.432
61,5%
52.266
0,1%
48.639.666
54,3%
3.817.032
7,8%
151.926
0,2%
125.315
0,1%
26.611
21,2%
385.165
0,4%
-233.239
-60,6%
3.104.536
3,7%
2.957.962
3,5%
146.574
5,0%
6.785.670
7,6%
-3.681.134
-54,2%
2.748.479
3,3%
2.605.052
3,1%
143.427
5,5%
6.327.867
7,1%
-3.579.388
-56,6%
2.521.635
3,0%
2.268.259
2,7%
253.376
11,2%
6.162.636
6,9%
-3.641.001
-59,1%
- altri
356.057
0,4%
352.910
0,4%
3.147
0,9%
457.803
0,5%
-101.746
-22,2%
Altri debiti
730.148
0,9%
738.707
0,9%
-8.559
-1,2%
717.258
0,8%
12.890
1,8%
56.443.308
67,2%
56.226.416
66,0%
216.892
0,4%
56.527.759
63,1%
-84.451
-0,1%
27.455.693
32,7%
28.714.317
33,7%
-1.258.624
-4,4%
32.228.181
35,9%
-4.772.488
-14,8%
106.845
0,1%
225.280
0,3%
-118.435
-52,6%
766.436
0,9%
-659.591
-86,1%
-
-
-
-
-
129.996
0,1%
-129.996 -100,0%
27.562.538
32,8%
28.939.597
34,0%
-1.377.059
-4,8%
33.124.613
36,9%
-5.562.075
-16,8%
14.103.819
16,8%
13.827.333
16,2%
276.486
2,0%
12.377.768
13,8%
1.726.051
13,9%
4.779.069
5,7%
4.298.583
5,0%
480.486
11,2%
2.485.083
2,8%
2.293.986
92,3%
-100.015 -100,0%
- pronti contro termine passivi
di cui: pct con la CCG
Totale debiti verso clientela (voce 20 Passivo)
Obbligazioni
Certficati di deposito (a)+(c)
Altri titoli (b)
Totale titoli in circolazione (*) (voce 30 Passivo)
-
di cui:
titoli sottoscritti dalla clientela istituzionale:
Programma EMTN (**)
Programma Negotiable European Commercial
Paper (ex CD francesi) (a)
-
-
100.015
0,1%
Programma Euro Commercial Paper (b)
-
-
-
-
Programma Covered Bond
titoli sottoscritti dalla clientela ordinaria:
-
553.492
0,6%
-553.492 -100,0%
-
129.996
0,1%
-129.996 -100,0%
9.324.750
11,1%
9.428.735
11,1%
-103.985
-1,1%
9.209.197
10,3%
115.553
1,3%
13.444.674
16,0%
15.037.038
17,7%
-1.592.364
-10,6%
20.636.356
23,0%
-7.191.682
-34,8%
del Gruppo:
- Certificati di deposito (c)
- Obbligazioni
106.845
0,1%
125.265
0,1%
-18.420
-14,7%
212.944
0,2%
-106.099
-49,8%
12.863.792
15,3%
14.437.498
17,0%
-1.573.706
-10,9%
18.642.146
20,8%
-5.778.354
-31,0%
474.037
0,6%
474.275
0,6%
1.781.266
2,0%
di reti terze:
- Obbligazioni emesse dalla ex Centrobanca
Totale raccolta diretta
-238
-0,1%
-1.307.229
-73,4%
-1.160.167
-1,4%
89.652.372 100,0%
-5.646.526
-6,3%
53.958.157
-36.484
-0,1%
50.365.123
3.556.550
7,1%
69.070.421
-1.690.029
-2,4%
71.111.968
-3.731.576
-5,2%
84.005.846 100,0%
85.166.013 100,0%
Debiti verso la clientela al netto della CCG
53.921.673
Totale raccolta diretta al netto della CCG e
della raccolta istituzionale
67.380.392
(*) All’interno dell’aggregato i titoli subordinati, rappresentati da emissioni Lower Tier 2, ammontano a 4.714 milioni al 31 marzo 2017 (di cui 1.274 milioni
rappresentati da due titoli EMTN), a 3.012 milioni al 31 dicembre 2016 (di cui 768 milioni rappresentati da un titolo EMTN) e a 2.735 milioni al 31 marzo 2016.
(**) I corrispondenti valori nominali ammontano a 4.709 milioni al 31 marzo 2017 (di cui 1.250 milioni nominali subordinati), a 4.212 milioni al 31 dicembre
2016(di cui 750 milioni nominali subordinati) e a 2.423 milioni al 31 marzo 2016.
47
I titoli in circolazione risultano invece scesi a 27,6 miliardi (-1,4 miliardi nei tre mesi e -5,6
milardi in ragione d’anno) composti da:
- obbligazioni per 27,5 miliardi, in contrazione rispettivamente di -1,3 miliardi e di -4,8 miliardi;
- certificati di deposito per 107 milioni (-118 milioni e -660 milioni), ormai costituiti dalla sola
componente di pertinenza della clientela ordinaria, dal momento che la componente
istituzionale, precedentemente rappresentata dalle Negotiable European Commercial Papers
(ex CD francesi) – in essere per 100 milioni a dicembre e per 553 milioni a marzo– è giunta a
maturazione nel mese di gennaio e non è stata rinnovata vista la prossima cessione della
partecipazione in UBI International, società emittente dei due Programmi a breve termine di
raccolta istituzionale;
- altri titoli azzerati (ammontavano a 130 milioni a marzo 2016) sempre in relazione alla
dismissione della partecipazione nella società lussemburghese: questa voce accoglieva infatti il
funding derivante dal programma istituzionale di Euro Commercial Paper.
In termini di tipologia di clienti, la RACCOLTA IN TITOLI DA CLIENTELA ISTITUZIONALE si presenta così
strutturata:
 Titoli EMTN (Euro Medium Term Notes), quotati sulla piazza di Dublino ed emessi da UBI
Banca nell’ambito di un Programma con massimale di 15 miliardi di euro, per 4,8 miliardi
(4,3 miliardi a dicembre e 2,5 miliardi a marzo 2016). Nel corso dei dodici mesi si sono
registrate emissioni per 2,474 miliardi nominali (delle quali 1,224 miliardi nella forma di
“private placement” e 1,25 miliardi attraverso due collocamenti pubblici di tipo subordinato)
a fronte di scadenze e riacquisti totali per 186 milioni nominali. Nel solo primo trimestre,
sempre in termini nominali, sono state collocate obbligazioni per 605 milioni nominali (di cui
500 milioni riferiti al collocamento subordinato effettuato a metà marzo) a fronte di scadenze
e riacquisti per 108 milioni nominali complessivi. Si ricorda che gli stock evidenziati in tabella
incorporano anche gli effetti delle valorizzazioni contabili dei titoli;
 Obbligazioni bancarie garantite (Covered Bond) per 9,3 miliardi (9,4 miliardi a fine anno e
9,2 miliardi un anno prima). Nei dodici mesi sono stati effettuati collocamenti per 1,5
miliardi nominali totali1, controbilanciati da scadenze per 1,2 miliardi nominali: 1 miliardo
riferito ad un titolo giunto a maturazione nel settembre 2016, 166,6 milioni relativi al
richiamo, il 22 novembre 2016, di una delle due emissioni di tipo “amortising” stipulate con
la BEI (quota capitale residua e ammortamenti maturati nell’anno), 22,7 milioni per le quote
di ammortamento complessivamente maturate nell’anno sul rimanente titolo BEI “amortising”
detenuto. Si ricorda che le variazioni indicate in tabella risentono anche degli effetti delle
valorizzazioni contabili dei titoli.
Nell’ambito del Primo Programma “multioriginator”, garantito da mutui residenziali, di
massimi 15 miliardi, UBI Banca ha attualmente in essere 9 Covered Bond per un valore
nominale di 8,875 miliardi (al netto di ammortamenti per complessivi 125 milioni
nominali)2. I titoli sono negoziati a Dublino.
Al 31 marzo 2017 il patrimonio di mutui residenziali costituito presso UBI Finance a garanzia delle
emissioni effettuate ammonta a 13,6 miliardi originati per il 98,6% da UBI Banca e per l’1,4% da IW
Bank.
Il portafoglio continua ad evidenziare un’elevata frammentazione, includendo oltre 179 mila mutui con un
debito residuo medio di 76 migliaia di euro, distribuiti per il 66,9% nel nord Italia, ed in particolare in
Lombardia (46,9% del totale).
Successivamente alla chiusura del trimestre, con decorrenza 1° maggio, è stata perfezionata una cessione
al Programma di mutui residenziali per circa 1,7 miliardi di euro di debito residuo da parte di UBI Banca.
È inoltre operativo un Secondo Programma, sempre “multioriginator”, di massimi 5 miliardi di
euro, garantito da mutui commerciali e da mutui residenziali non utilizzati nel Primo
Programma. Ad oggi il Programma, quotato sulla Borsa di Dublino, è stato utilizzato soltanto
per emissioni self-retained3.
1 1 miliardo ad inizio settembre 2016 e due riaperture, per 0,25 miliardi ciascuna, in giugno ed in ottobre 2016, dell’emissione da 750
milioni realizzata nell’ottobre 2015.
2 A valere sul medesimo Programma sono inoltre in essere tre emissioni self-retained per 2,25 miliardi nominali: una da 0,5 miliardi
realizzata nel dicembre 2015, una seconda, da 1 miliardo, perfezionata a fine marzo 2016 ed una terza, da 750 milioni, conclusa nel
giugno 2016. In quanto riacquistate dalla stessa UBI Banca, in base ai principi IAS/IFRS tali passività non trovano evidenza contabile.
3 Complessivamente 2,19 miliardi: due emissioni effettuate nel 2012 per 1,04 miliardi nominali totali (al netto delle quote di
ammortamento nel frattempo maturate), un’emissione da 200 milioni realizzata nel marzo 2014, una quarta da 650 milioni
finalizzata nel luglio 2015 e una quinta da 300 milioni conclusa nel giugno 2016. In quanto riacquistate dalla stessa UBI Banca, in
base ai principi IAS/IFRS tali passività non trovano evidenza contabile.
48
A fine trimestre il patrimonio di mutui commerciali e residenziali costituito presso UBI Finance CB 2 a
garanzia delle emissioni effettuate ammonta a 2,9 miliardi originati per il 99,3% da UBI Banca e per lo
0,7% da IW Bank.
Il portafoglio include oltre 26 mila mutui con un debito residuo medio di 111 migliaia di euro: la distribuzione,
parimenti al Primo Programma, risulta concentrata nel nord Italia (68,5%) ed in particolare in Lombardia
(46,5% del totale).
La RACCOLTA IN TITOLI DA CLIENTELA ORDINARIA – costituita ormai pressoché totalmente da
obbligazioni – è scesa a 13,4 miliardi (-7,2 miliardi su base annua e -1,6 miliardi nel
trimestre). In dettaglio:
- lo stock emesso da UBI Banca risulta diminuito a 12,9 miliardi dai 18,6 miliardi del marzo
2016 e dai 14,4 miliardi di fine 2016: nei dodici mesi, a fronte di emissioni per 1,2 miliardi
nominali, sono giunte a scadenza obbligazioni per 5,6 miliardi nominali e sono stati
effettuati riacquisti per 1,4 miliardi nominali. Nei primi tre mesi del 2017, in particolare, i
collocamenti sono ammontati a soli 15 milioni nominali (rappresentati da Social Bond),
contro scadenze per 1,2 miliardi e riacquisti per 246 milioni (sempre in termini nominali).
- la raccolta residuale da clientela extra-captive, rappresentata dai titoli emessi dalla ex
Centrobanca e collocati mediante reti bancarie terze, mostra una consistenza di 474 milioni,
pressoché stabile da inizio anno e in decremento per 1,3 miliardi anno su anno in seguito alle
scadenze intervenute.
In tabella si riepilogano le scadenze dei titoli obbligazionari del Gruppo in essere a fine marzo
2017.
Scadenze dei titoli obbligazionari in essere al 31 marzo 2017
II trimestre III trimestre IV trimestre
2017
2017
2017
Importi nominali in milioni di euro
UBI BANCA
Obbligazioni clientela ordinaria
Obbligazioni clientela istituzionale
di cui: EMTN
Covered b ond
Altre Banche del Gruppo
Totale
2018
2019
2020
2021
Anni
successivi
Totale
1.761
1.000
761
750
11
-
1.516
466
1.050
50
1.000
-
1.136
967
169
158
11
-
6.756
5.362
1.394
1.371
23
1
6.628
4.500
2.128
1.105
1.023
-
2.271
723
1.548
25
1.523
-
1.142
119
1.023
1.023
-
5.516
5
5.511
1.250
4.261
-
26.726
13.142
13.584
4.709
8.875
1
1.761
1.516
1.136
6.757
6.628
2.271
1.142
5.516
26.727
49
La raccolta indiretta e il risparmio gestito
Raccolta indiretta da clientela ordinaria
31.3.2017
A
Importi in migliaia di euro
Incid.
%
31.12.2016
B
Incid.
%
Variazioni A/B
in valore
in %
31.3.2016
C
Incid.
%
Variazioni A/C
in valore
in %
In amministrazione
30.262.251
34,8%
27.485.393
33,5%
2.776.858
10,1%
28.488.207
36,7%
1.774.044
6,2%
Risparmio gestito
56.607.185
65,2%
54.631.219
66,5%
1.975.966
3,6%
49.085.233
63,3%
7.521.952
15,3%
Gestioni di Patrimoni Mobiliari
7.077.090
8,2%
7.004.075
8,5%
73.015
1,0%
6.941.731
8,9%
135.359
1,9%
1.883.134
2,2%
1.816.587
2,2%
66.547
3,7%
1.804.407
2,3%
78.727
4,4%
Fondi Comuni di Investimento e Sicav
32.660.363
37,6%
31.147.123
37,9%
1.513.240
4,9%
27.127.324
35,0%
5.533.039
20,4%
Polizze assicurative e fondi pensione
16.869.732
19,4%
16.480.021
20,1%
389.711
2,4%
15.016.178
19,4%
1.853.554
12,3%
16.866.752
19,4%
16.231.409
19,8%
635.343
3,9%
14.752.413
19,0%
2.114.339
14,3%
86.869.436
100,0%
82.116.612
100,0%
4.752.824
5,8%
77.573.440
100,0%
9.295.996
12,0%
di cui: GPF
di cui: Polizze assicurative
Totale
A fine marzo la raccolta indiretta del Gruppo UBI Banca si attestava a 86,9 miliardi di euro,
in aumento sia nel trimestre (+4,8 miliardi), sia su base annua (+9,3 miliardi).
I livelli straordinariamente bassi raggiunti dai tassi di interesse e dai rendimenti a scadenza
dei titoli governativi, attesi ancora stabili nei prossimi mesi, hanno continuato a favorire una
crescente allocazione del risparmio delle famiglie in prodotti gestiti ed assicurativi i quali
hanno peraltro beneficiato – in particolare nel primo trimestre dell’anno – del favorevole
andamento delle quotazioni sui mercati finanziari che ha contributo a sostenere anche la
raccolta in amministrazione.
Come
si
evince
dal
Raccolta indiretta
grafico, con uno stock di
(consistenze di f ine trimestre in milioni di euro)
56,6 miliardi di euro –
60.000
equivalenti
al
65,2%
55.000
dell’aggregato totale – il
50.000
risparmio gestito è salito a
45.000
livelli superiori a quelli
40.000
pre-crisi, mostrando una
35.000
crescita di 7,5 miliardi nei
dodici mesi (+15,3%), dei
30.000
quali 2 miliardi riferibili al
25.000
2017 (+3,6%).
20.000
Dalla tabella emerge come
15.000
nei tre mesi l’evoluzione
10.000
dell’aggregato sia stata
5.000
sostenuta in primis dai
Fondi
Comuni
di
0
1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q
Investimento
e
Sicav,
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
cresciuti di 1,5 miliardi a
Risparmio gestito
Risparmio amministrato
32,7
miliardi
(+5,5
miliardi su base annua),
grazie anche agli esiti dei collocamenti di alcuni nuovi prodotti/comparti di UBI Sicav (1,2
miliardi tra gennaio e marzo 2017).
Complessivamente nei dodici mesi il Gruppo ha collocato Fondi Comuni UBI Pramerica per circa 1 miliardo4
e prodotti UBI Sicav per 3 miliardi5.
A partire dal 23 marzo 2017 sono state inoltre collocate due nuove Sicav (UBI Sicav Euro Corporate Bond
High Potential Classe 2 e UBI Sicav Obiettivo Stabilità Classe 2) per complessivi 0,5 miliardi che non
figurano fra gli stock di fine marzo in quanto regolati con valuta 8 maggio 2017.
4 UBI Pramerica Obiettivo Stabilità; UBI Pramerica Obiettivo Controllo.
5 UBI Sicav Global Stars (Classe 1 e Classe 2), UBI Sicav Social 4 Future Classe 1, UBI Sicav Euro Corporate Bond High Potential
(Classe A e Classe 1); UBI Sicav Global Multiasset 15 (Classe A, Classe 1 e Classe 2); UBI Sicav Obiettivo Stabilità (Classe A e Classe
1); UBI Sicav Obiettivo Controllo Classe A e UBI Sicav GloBo.
50
Allo sviluppo del risparmio gestito hanno contribuito in misura significativa anche le Polizze
assicurative che si sono portate a 16,9 miliardi di euro (+0,6 miliardi da dicembre; +2,1
miliardi da marzo 2016), in linea con il favorevole trend del comparto che ha visto una raccolta
premi nel trimestre di 1,2 miliardi.
Le Gestioni di Patrimoni Mobiliari, pari a 7 miliardi, hanno evidenziato marginali recuperi sia
su base congiunturale che su base tendenziale, beneficiando del trend al rialzo del mercato.
La raccolta in amministrazione è salita a 30,3 miliardi mostrando una crescita di ben 2,8
miliardi nel trimestre (+1,8 miliardi rispetto a marzo 2016), quale riflesso della ripresa delle
quotazioni sui mercati, in particolare quelli azionari, pur permanendo un trend di fondo di
progressiva ricomposizione dei portafogli della clientela verso gli strumenti di risparmio gestito.
***
Con riferimento al settore dei FONDI COMUNI E SICAV, a fine trimestre i dati di Assogestioni6
relativi alle Società di Gestione del Gruppo UBI Banca segnalavano in termini di patrimonio
gestito7:



una raccolta netta positiva per 892,4 milioni di euro, corrispondenti al 3,2% del patrimonio
gestito di fine 2016 (a livello di sistema la raccolta netta è stata invece positiva per 14,9
miliardi8, corrispondenti al 1,7% del patrimonio gestito alla fine dell’anno precedente);
un incremento percentuale del patrimonio nei tre mesi (+1,2 miliardi; +4,3%) più accentuato
della tendenza del sistema (+26,6 miliardi; +3%). Anche nei dodici mesi il confronto presentato
in tabella conferma una crescita percentuale del patrimonio gestito del Gruppo più marcata
rispetto al campione bancario (+18,6% a fronte del +9,6%);
un patrimonio di 29,2 miliardi che classifica il Gruppo all’ottavo posto con una quota di mercato
del 3,15%, in miglioramento rispetto a tutti i periodi di raffronto (3,11% a dicembre; 2,91% a
marzo 2016).
Va tuttavia ricordato che il campione Assogestioni include anche operatori non bancari; ne derivano
pertanto quote di mercato per il Gruppo UBI Banca nel settore del risparmio gestito (comparto
Fondi comuni) fisiologicamente inferiori a quelle espresse con riferimento a raccolta diretta,
impieghi e sportelli. Limitando l’analisi alle sole società bancarie la quota di mercato del Gruppo al
31 marzo 2017 risulta pari al 6,01% – dal 5,91% di dicembre – con UBI Banca da marzo 2016 al
quarto posto tra gli operatori italiani del settore.
I dati riepilogativi esposti in tabella confermano l’approccio prudenziale della clientela del
Gruppo, evidenziando:





un’incidenza delle categorie di fondi meno rischiose (fondi di liquidità e obbligazionari) sempre
superiore al dato di sistema ed in crescita nei dodici mesi (dal 52% al 53,3%), a fronte di una
flessione per il campione Assogestioni (dal 46,5% al 45,2%). L’evoluzione trimestrale mostra in
entrambi i casi un lieve calo dell’incidenza di tali fondi quale riflesso anche del trend al rialzo dei
mercati finanziari;
una parallela maggior incidenza dei fondi bilanciati – saliti in un anno dal 28,1% al 29,2%
rispetto a un dato medio di sistema passato dall’8,1% all’8,7% – da correlarsi anche ad alcuni
tra i nuovi prodotti (Fondi e Sicav) collocati nel periodo;
un’incidenza dei fondi azionari in flessione in termini tendenziali e costantemente inferiore al
campione di riferimento (9,9% contro 21,6%);
una calo del peso dei fondi flessibili nei dodici mesi (7,5%) in controtendenza rispetto
all’incremento del dato di sistema (24,1%);
nessun investimento significativo in fondi hedge (0,5% l’incidenza per il campione Assogestioni).
6 “Mappa mensile del Risparmio Gestito”, marzo 2017. Per le società non incluse “Mappa Trimestrale del Risparmio Gestito”, dicembre
2016.
7 Si ricorda che, nell’ambito delle rilevazioni periodiche effettuate da Assogestioni, a partire da giugno 2012 il dato del risparmio
gestito riferito al Gruppo UBI Banca include, in considerazione della loro natura, anche le deleghe di gestione a Pramerica Financial
– marchio utilizzato da Prudential Financial Inc. (USA) – partner di UBI Banca per il tramite di UBI Pramerica SGR (al 31 marzo
2017 Fondi Comuni e Sicav per 6,4 miliardi, dei quali 1,8 miliardi azionari e 4,6 miliardi obbligazionari). Tale esposizione garantisce
una più coerente rappresentazione delle effettive consistenze patrimoniali del Gruppo UBI Banca.
8 Sulla base dei dati di Assogestioni, la raccolta netta di sistema è riconducibile per l’83% ai fondi di diritto estero (+12,4 miliardi) ed
in via residuale a quelli di diritto italiano (+2,5 miliardi). In termini di tipologie, l’evoluzione è stata trainata dai fondi obbligazionari
(+6,7 miliardi), dai bilanciati (+4 miliardi) e dai flessibili (+3,6 miliardi), mentre più contenuto è stato il contributo dei fondi azionari
(+1,7 miliardi), a fronte di una flessione dei fondi monetari (-0,8 miliardi) e di una sostanziale stabilità dei fondi hedge (-0,3 miliardi).
51
Patrimonio gestito dei fondi (incluso, per il Gruppo UBI Banca, lo stock dato in delega)
Gruppo UBI Banca
31.3.2017
A
Importi in milioni di euro
Azionari
Bilanciati
Obbligazionari
Fondi di liquidità
Flessibili
TOTALE (a)
Sistema
31.12.2016
B
Incid.
%
Variazioni A/B
in valore
in %
31.3.2016
C
Incid.
%
Variazioni A/C
in valore
in %
2.901
9,9%
2.762
9,9%
139
5,0%
2.572
10,4%
329
12,8%
8.547
15.028
29,2%
51,4%
7.831
14.360
27,9%
51,2%
716
668
9,1%
4,7%
6.918
11.917
28,1%
48,3%
1.629
3.111
23,5%
26,1%
569
2.199
2,0%
7,5%
867
2.219
3,1%
7,9%
-298
-20
-34,4%
-0,9%
912
2.335
3,7%
9,5%
-343
-136
-37,6%
-5,8%
29.244
100,0%
28.039
100,0%
1.205
4,3%
24.654
100,0%
4.590
18,6%
31.3.2017
A
Importi in milioni di euro
Incid.
%
Incid.
%
31.12.2016
B
Incid.
%
Variazioni A/B
in valore
in %
31.3.2016
C
Incid.
%
Variazioni A/C
in valore
in %
Azionari
Bilanciati
200.056
80.327
21,6%
8,7%
191.042
75.700
21,2%
8,4%
9.014
4.627
4,7%
6,1%
178.059
68.543
21,0%
8,1%
21.997
11.784
12,4%
17,2%
Obbligazionari
Fondi di liquidità
Flessibili
386.340
32.976
223.852
41,6%
3,5%
24,1%
378.171
33.896
217.859
42,0%
3,7%
24,2%
8.169
-920
5.993
2,2%
-2,7%
2,8%
351.460
42.382
201.112
41,5%
5,0%
23,8%
34.880
-9.406
22.740
9,9%
-22,2%
11,3%
4.356
-
0,5%
-
4.638
-
0,5%
-
-282
-
-6,1%
-
5.030
265
0,6%
0,0%
-674
-265
-13,4%
-100,0%
927.907
100,0%
901.306
100,0%
26.601
3,0%
846.851
100,0%
81.056
9,6%
Fondi hedge
Non classificati
TOTALE (b)
Quota di mercato del Gruppo UBI Banca
(a)/(b)
3,15%
3,11%
2,91%
Quota di mercato del Gruppo UBI Banca
considerando le sole Società bancarie
6,01%
5,91%
5,59%
***
Per quanto riguarda invece il risparmio gestito al netto dei fondi di gruppo – che include le GESTIONI
– a fine marzo il Gruppo UBI Banca si posizionava al settimo posto –
quinto tra i gruppi italiani – con un patrimonio complessivo, riferito a clientela sia ordinaria che
istituzionale, di 49,9 miliardi ed una quota di mercato del 2,82%, in aumento nel raffronto con
dicembre (2,77%) e con marzo 2016 (2,54%).
Circoscrivendo l’analisi alle sole società bancarie, la quota di mercato del Gruppo al 31 marzo 2017
si attestava al 6,36% – in miglioramento rispetto al 6,30% di fine 2016 – posizionando UBI Banca
stabilmente al quarto posto tra gli operatori del settore (5,99% a marzo 2016).
COLLETTIVE E DI PORTAFOGLIO
Anche nei primi mesi del 2017 UBI Pramerica SGR Spa ha ottenuto un importante riconoscimento: in marzo,
in occasione del Diaman Awards 2017, la linea GPF Evoluzione Crescita si è aggiudicata il quinto premio
nella categoria “GPF/GPM Balanced” sulla base di una valutazione della performance 2016 corretta per il
rischio.
52
L’intermediazione con la clientela:
gli impieghi
L’evoluzione del portafoglio crediti
Composizione dei crediti verso clientela
31.3.2017
A
Importi in migliaia di euro
Incid.
%
di cui
deteriorate
31.12.2016
B
Incid.
%
di cui
deteriorate
Variazioni A/B
in valore
in %
31.3.2016
C
Incid.
%
di cui
deteriorate
Variazioni A/C
in valore
in %
Conti correnti
8.392.393
9,9%
1.056.471
7.938.970
9,7%
1.071.247
453.423
5,7%
9.202.906
11,0%
1.464.721
-810.513
-8,8%
Pronti contro termine attivi
Mutui ipotecari e altri finanziamenti
a medio/lungo termine
Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto
2.409.894
2,9%
-
120.991
0,2%
-
2.288.903
n.s
13.016
0,0%
-
2.396.878
n.s
53.288.563
63,0%
4.705.313
52.791.455
64,5%
4.715.396
497.108
0,9%
53.090.008
63,2%
5.334.418
198.555
0,4%
Leasing finanziario
2.818.814
3,3%
139.471
2.816.354
3,4%
153.221
2.460
0,1%
2.888.119
3,4%
240.813
-69.305
-2,4%
5.966.122
7,1%
1.032.521
6.023.872
7,4%
1.066.486
-57.750
-1,0%
6.222.425
7,4%
1.235.356
-256.303
-4,1%
Factoring
2.044.782
2,4%
257.096
2.465.964
3,0%
270.071
Altre operazioni
9.593.996
11,4%
769.787
9.689.646
11,8%
779.187
Titoli di debito:
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
Totale
di cui: a Breve Termine
a Medio Lungo Termine
-421.182 -17,1%
-95.650
2.199.607
2,6%
368.064
-154.825
-7,0%
-1,0%
10.449.113
12,4%
1.028.096
-855.117
-8,2%
-326
-4,4%
7.033
0,0%
-
7.028
0,0%
-
5
0,1%
7.359
0,0%
-
5
0,0%
-
3
0,0%
-
2
66,7%
5
0,0%
-
-
-
7.028
0,0%
-
7.025
0,0%
-
3
0,0%
7.354
0,0%
-
-326
-4,4%
7.960.659
8.055.608
9.671.468
84.521.597
100,0%
81.854.280
100,0%
2.667.317
3,3%
84.072.553
100,0%
449.044
0,5%
22.441.065
26,6%
20.215.571
24,7%
2.225.494
11,0%
21.864.642
26,0%
576.423
2,6%
62.080.532
73,4%
61.638.709
75,3%
441.823
0,7%
62.207.911
74,0%
-127.379
-0,2%
In un contesto economico in lento miglioramento, seppur ancora dominato da elementi di
incertezza e fragilità, l’evoluzione del portafoglio prestiti del Gruppo nel PRIMO TRIMESTRE ha
mostrato segnali di recupero: al 31 marzo 2017 gli impieghi si sono portati a 84,5 miliardi di
euro, evidenziando una crescita di 2,7 miliardi rispetto a dicembre.
Come si può notare dalla tabella, l’incremento incorpora in realtà una significativa ripresa
dell’attività con la Cassa di Compensazione e Garanzia (+2,3 miliardi 1), pressoché integralmente
nella forma dei pronti contro termine di impiego della liquidità, e una contrazione della
componente non performing (-0,1 miliardi), al netto dei quali i finanziamenti all’economia
risultano in aumento di 0,43 miliardi (+0,6%) a 73,96 miliardi (73,53 miliardi a fine 2016).
La positiva evoluzione dei crediti in bonis netti esclusa la CCG sintetizza un progresso della
componente a medio/lungo termine (+0,5 miliardi), a fronte di una ancor debole dinamica per le
forme a breve scadenza (-64 milioni), nonostante il trend positivo dei conti correnti.
Con riferimento in particolare al medio/lungo termine, il comparto si conferma sostenuto dalle nuove erogazioni su
fondi TLTRO (+0,7 miliardi lo stock del debito residuo in essere nei tre mesi), mentre quello del credito al consumo
permane condizionato dall’andamento riflessivo delle consistenze residuali della ex B@nca 24-7 gestite da UBI
Banca e del ramo CQS confluito in Prestitalia (ancorché si stiano rafforzando i segnali di recupero alla luce delle
iniziative di potenziamento commerciale realizzate nell’ambito del Piano Industriale), sostanzialmente compensato
dalla positiva evoluzione dell’attività con la clientela delle ex Banche Rete.
Dei 53,3 miliardi in essere a marzo, i mutui residenziali – in marginale crescita rispetto a dicembre –
totalizzavano, sulla base delle evidenze gestionali, 24,1 miliardi dei quali 22,3 miliardi erogati a famiglie
consumatrici e 1,8 miliardi alle imprese.
Passando invece a considerare l’EVOLUZIONE NEI DODICI MESI, il portafoglio prestiti totale
(bonis+deteriorati) evidenzia un incremento di 0,4 miliardi (+0,5%)2 che tuttavia, se considerato
1 Al 31 marzo 2017 l’esposizione verso la CCG era pari a complessivi 2,6 miliardi, dei quali 2,4 miliardi in PCT attivi e 0,2 miliardi per
marginazioni (268,9 milioni a dicembre dei quali 121 milioni in PCT e 147,9 per marginazioni).
2 Dalle informazioni relative a febbraio pubblicate da Banca d’Italia (Supplemento al Bollettino Statistico “Banche e Moneta: serie
nazionali", aprile 2017), la dinamica dei prestiti a residenti appartenenti al settore privato – corretti per tener conto delle
cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari – conferma il graduale consolidarsi del ciclo del credito con
una crescita su base annua dello 0,8% (+1,1% a dicembre) evidenziando, in termini di destinatari, il proseguimento del trend positivo
per le famiglie +2,2% (+1,8% a fine 2016) e una ripresa ancora incerta per le società non finanziarie +0,1% (+0,9% a gennaio; +0,2%
a dicembre), nonostante condizioni di offerta sempre più accomodanti. Secondo le anticipazioni dell’ABI (Monthly Outlook, Economia
w Mercati Finanziari-Creditizi, aprile 2017), a marzo la variazione annua degli impieghi a residenti appartenenti al settore privato è
risultata pari al +0,9%.
53
al netto dell’incremento dei crediti verso la CCG 3 (+ 2 miliardi per pronti contro termine e
marginazioni), delinea un andamento ancora riflessivo (-1,6 miliardi), confermato peraltro da
una modesta contrazione dei saldi medi (-1,2%). Su di esso hanno influito: in primis la
significativa riduzione intervenuta nello stock dei crediti deteriorati netti (-1,7 miliardi), per
l’operare congiunto di molteplici fattori migliorativi, così come illustrato nell’informativa di
Bilancio alla quale si rimanda; il permanere, ancorché in progressivo esaurimento, del trend
negativo dei finanziamenti alla clientela non captive delle Società Prodotto, essenzialmente
legati alla precedente attività delle reti terze dismesse; la revisione, contestuale al lancio del
Piano Industriale, delle posizioni a redditività negativa o nulla che ha portato alla chiusura di
alcuni rapporti con impatti soprattutto sugli stock dei crediti a breve.
Dal punto di vista delle scadenze, rispetto a marzo 2016 la tabella evidenzia una sostanziale
stabilità dei prestiti a medio/lungo termine – 62,1 miliardi equivalenti al 73,4% del totale – e
un progresso degli impieghi a breve scadenza, +0,6 miliardi a 22,4 miliardi equivalenti al
26,6%, riconducibile alla sopra citata esposizione verso la CCG. Al netto di tale esposizione, i
prestiti a breve termine si presentano in riduzione di 1,5 miliardi (-0,7 miliardi al netto della
riduzione dei deteriorati), continuando nel loro complesso a risentire della scarsa domanda di
circolante proveniente dalle imprese, le quali in molti casi preferiscono sostituire il credito a
breve con i finanziamenti TLTRO.
Su base annua i crediti in bonis netti esclusa la CCG evidenziano un recupero ancora modesto
(73,96 miliardi dai 73,85 miliardi in essere a marzo 2016).
In considerazione della contrapposta dinamica dei due stock di riferimento, il rapporto
impieghi/raccolta si è portato al 100,6%, a fronte del 96,1% di dicembre e del 93,8% di marzo
2016.
Per quanto riguarda le “grandi Grandi esposizioni
esposizioni”, la segnalazione di
31.3.2017
31.12.2016
30.9.2016
marzo 2017, redatta in base Importi in migliaia di euro
alle disposizioni previste dalla
Numero posizioni
6
3
3
disciplina di Basilea 3 in vigore
Esposizione
31.724.314
22.324.759
22.971.445
dal 1° gennaio 2014 4 ,
Posizioni di rischio
323.115
25.368
evidenzia 6 posizioni d’importo
pari o superiore al 10% del
capitale ammissibile per complessivi 31,7 miliardi di euro. In dettaglio:
30.6.2016
31.3.2016
3
4
27.096.939
29.478.784
-
786.042
•
15,8 miliardi sono riferiti al Ministero dell’Economia e delle Finanze principalmente per gli
investimenti in titoli di Stato della Capogruppo ed in via residuale per le attività fiscali correnti
ed anticipate (17,8 miliardi a dicembre; 21,8 miliardi a marzo 2016)5;
•
10 miliardi alla Cassa di Compensazione e Garanzia, in relazione all’operatività della
Capogruppo per pronti contro termine e relativi impegni (3 miliardi a fine esercizio; 6,8 miliardi a
marzo 2016);
1,5 miliardi agli investimenti in titoli del Tesoro degli Stati Uniti d’America (1,5 miliardi a fine
2016);
2 miliardi alle disponibilità depositate presso Banca d’Italia;
1,2 miliardi agli aumentati investimenti in Titoli governativi spagnoli;
1,2 miliardi all’operatività in essere nei confronti di una primaria controparte bancaria
(principalmente per pronti contro termine passivi).
•
•
•
•
Oltre a quelle sopra indicate, a marzo 2016 veniva segnalata una esposizione per 0,9 miliardi riferita agli affidamenti in
essere verso un primario gruppo large corporate.
Anche in ragione dell’applicazione di un fattore di ponderazione pari a zero ai rapporti con lo
Stato, le posizioni di rischio effettive del Gruppo dopo le ponderazioni risultano solo 3 per un
importo di 323,1 milioni, prevalentemente riconducibile all’esposizione verso la citata primaria
controparte bancaria. Per ciascuna delle posizioni segnalate, la percentuale sul capitale
ammissibile risulta essere ampiamente inferiore al limite del 25% previsto per i gruppi
bancari.
3 Al 31 marzo 2016 l’esposizione verso la CCG era pari a complessivi 550,6 milioni, dei quali 537,6 milioni per marginazioni e 13
milioni in PCT attivi.
4 Circolari Banca d’Italia 285 e 286 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.
5 Fino a marzo 2016 le esposizioni riferite ad attività fiscali correnti ed anticipate erano oggetto di segnalazione separata.
54
Concentrazione dei rischi
(incidenza dei primi clienti o gruppi sul complesso degli impieghi lordi per cassa e firma)
Clienti o Gruppi
31.3.2017
31.12.2016
30.9.2016
30.6.2016
31.3.2016
Primi 10
4,1%
3,8%
3,6%
3,8%
3,6%
Primi 20
6,6%
6,4%
6,0%
6,1%
5,9%
Primi 30
8,1%
8,1%
7,7%
7,8%
7,5%
Primi 40
9,2%
9,2%
8,9%
9,1%
8,6%
Primi 50
10,1%
10,2%
9,8%
10,1%
9,6%
Dal
punto
di
vista
della
concentrazione, i dati di fine trimestre
mostrano un marginale incremento
rispetto a dicembre per i primi gruppi
di clientela, pur mantenendosi su
livelli sempre contenuti, a conferma
dell’attento presidio da parte del
Gruppo di questo importante aspetto
qualitativo del portafoglio.
Finanziamenti con fondi assegnati dalla Banca Centrale Europea (TLTRO)
Con riferimento alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine TLTRO, si rammenta che il 10 marzo
2016 la BCE aveva approvato un nuovo programma denominato “New series of targeted longer-term refinancing
operations (TLTRO II)” che prevedeva quattro operazioni trimestrali (da giugno 2016 a marzo 2017), ciascuna con
durata quadriennale.
Nell’ambito di tale programma il Gruppo UBI Banca ha richiesto fondi per complessivi 12,5 miliardi di euro a
fronte di un ammontare massimo richiedibile pari a 14,5 miliardi6. Più in dettaglio:
 nel giugno 2016 il Gruppo ha preso parte alla prima delle quattro aste, rimborsando interamente i fondi ottenuti
nelle precedenti operazioni TLTRO I per complessivi 8,1 miliardi di euro7 e aggiudicandosi nuovi fondi per un
ammontare di 10 miliardi di euro con scadenza 24 giugno 2020;
 nel marzo 2017 il Gruppo ha partecipato alla quarta e ultima asta ottenendo liquidità per 2,5 miliardi con
scadenza 24 marzo 20218.
Al 31 marzo 2017 i finanziamenti erogati alla clientela a valere su tali fondi risultavano pari a 9,6 miliardi di euro
con un debito residuo in essere pari a 7,6 miliardi (6,9 miliardi a fine 2016). Alla medesima data i finanziamenti
deliberati e non ancora erogati ammontavano a 1,7 miliardi9.
La rischiosità
Variazione annua dei crediti deteriorati lordi nel primo
trimestre di ciascun anno (valori in milioni di euro)
550
500
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
-50
-100
-150
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Nei primi tre mesi del 2017 sono
andati consolidandosi i segnali di
miglioramento della rischiosità del
portafoglio prestiti del Gruppo.
A fine marzo lo stock dei crediti
deteriorati lordi risultava in ulteriore
riduzione a 12,4 miliardi di euro [115,1 milioni da dicembre (-0,9%); 1,1 miliardi su base annua (-8,1%)],
con un’incidenza che, grazie al
concomitante aumento del portafoglio
totale, è scesa al 13,89% dal 14,44%
di fine 2016 (15,28% a marzo 2016).
Il grafico conferma l’inversione di
tendenza delineatasi a partire da
giugno 2016, con la flessione del
primo trimestre – derivante dalla
fisiologica soluzione di posizioni
deteriorate, in assenza di importanti
cessioni di crediti nel periodo – in
evidente contrapposizione rispetto agli
anni precedenti.
6 Come da comunicazione Banca d’Italia.
7 Importo complessivo che il Gruppo si era aggiudicato con la partecipazione a tre delle sette aste TLTRO I poste in essere dalla BCE.
8 Il totale dei fondi raccolti nelle quattro operazioni dagli intermediari dell’Area euro è stato pari a 740 miliardi (331 miliardi al netto dei
rimborsi volontari dei finanziamenti ancora in essere ottenuti con la prima serie di TLTRO). Alle controparti della Banca d’Italia sono
stati assegnati un totale di 241 miliardi (128 miliardi netti).
9 Alla data del 30 aprile 2017 i finanziamenti erogati alla clientela a valere su tali fondi risultavano saliti a 10 miliardi di euro con un
debito residuo in essere di 7,9 miliardi, mentre quelli deliberati e non ancora erogati ammontavano a 1,7 miliardi.
55
Dalla
tabella
delle Crediti deteriorati lordi:
2016
2017
variazioni
trimestrali variazioni trimestrali
emerge il persistere del
I trim.
IV trim.
III trim.
II trim.
I trim.
trend di riduzione degli Importi in migliaia di euro
ingressi da bonis, scesi ai
Sofferenze
-34.345
-230.607
275.816
93.509
134.280
livelli minimi degli ultimi
Inadempienze probabili
-94.527
-450.255
-292.211
-249.520
-68.819
Esposizioni scadute/sconfinate
13.814
-29.078
-32.391
-60.142
-3.437
anni:
-18,5%
la
loro
-115.058
-709.940
-48.786
-216.153
62.024
variazione
rispetto
al Crediti deteriorati lordi
ingressi da esposizioni in bonis
317.061
354.871
267.711
281.768
389.236
medesimo periodo dell’anno
uscite verso esposizioni in bonis
-92.886
-84.807
-103.664
-182.921
-86.351
precedente, -10,7% nei
confronti
del
quarto
trimestre 2016. Il trend appare ancora più accentuato se considerato in termini di flusso netto
(ingressi da - uscite verso bonis): -26% nel raffronto con il primo trimestre 2016; -17% rispetto
all’ultimo quarto dell’anno precedente.
Quanto sopra si sta rendendo possibile anche in virtù di un contesto congiunturale meno
critico, ma soprattutto quale conseguenza:
- del favorevole profilo di rischio del portafoglio in bonis, che vede le classi di rischio più
basso rappresentare ben il 78,1% del totale, con le classi più elevate stabilmente sotto la
soglia del 4,5%;
- dei numerosi interventi di riorganizzazione interna e dei processi operativi posti in essere
negli ultimi anni per rafforzare il presidio del rischio di credito e il recupero delle posizioni
deteriorate. Presidi che il Gruppo intende ulteriormente potenziare nell’ambito del Piano
strategico NPL inoltrato alla BCE nel marzo 2017 in ottemperanza alle linee guida emanate
in materia dalla Autorità di Vigilanza10.
Analogamente anche i
crediti deteriorati netti
sono
risultati
in
ulteriore flessione a 8
miliardi [-95 milioni
da dicembre (-1,2%);
-1,7
miliardi
da
marzo 2016 (-17,7%)].
Totale Portafoglio in Bonis - Profilo di Rischio
Dati gestionali riferiti al perimetro rating interni
80,0%
75,0%
70,0%
65,0%
60,0%
55,0%
50,0%
45,0%
40,0%
35,0%
30,0%
25,0%
20,0%
15,0%
10,0%
5,0%
0,0%
Marzo 2017
Rischio Alto
Rischio Medio
Richio Basso
Non Retate (*)
4,2%
13,6%
78,1%
4,1%
In
termini
di
forme
tecniche,
la
tabella
“Composizione dei crediti
verso clientela” mostra la
prevalente concentrazione
dei crediti deteriorati netti
nella voce “Mutui ipotecari
ed altri finanziamenti a m/l
termine”,
caratterizzata
peraltro dalla presenza di
garanzie reali che rendono
fisiologico un più contenuto
livello di copertura.
Quale effetto di una
parallela
riduzione
(*) Da marzo 2016 le esposizioni verso i dipendenti del Gruppo non sono più considerate tra le Non Retate, ma sono state
ricondotte nelle pertinenti classi di rating.
degli
aggregati
di
riferimento, il Texas
Ratio11 - che misura il rapporto tra crediti deteriorati netti e patrimonio netto tangibile - è
rimasto stabile al 109,5% (109,4% a dicembre).
Dicembre 2016
4,4%
14,0%
77,5%
4,1%
Il grado di copertura dei crediti deteriorati è ulteriormente migliorato attestandosi al 35,83%
(35,67% a dicembre; 28,34% a marzo 2016), nonostante l’elevato peso delle posizioni garantite
in via reale e LTV (Loan To Value) cautelativi che caratterizzano i finanziamenti erogati dal
Gruppo.
10 Per maggiori dettagli si veda il capitolo “Gli eventi rilevanti del primo trimestre 2017” del presente Resoconto.
11 L’indicatore viene calcolato secondo il seguente rapporto: crediti deteriorati netti totali / [patrimonio netto contabile (escluso
l’utile/inclusa la perdita di periodo) + patrimonio di pertinenza dei terzi - attività immateriali totali].
56
Rettificato per tenere conto dei crediti stralciati relativi a procedure ancora aperte, il grado di
copertura si attestava al 46,02% (45,80% a dicembre; 37,64% a marzo 2016)12.
Relativamente ai crediti in bonis, a fine marzo la copertura si presentava pari allo 0,49%, in
marginale flessione rispetto allo 0,51% di dicembre, quale riflesso dell’accresciuto peso delle
posizioni a rischio basso ma anche dell’aumentata operatività con la Cassa di Compensazione e
Garanzia, per sua natura non soggetta a rettifica (0,55% a marzo 2016).
Crediti verso clientela al 31 marzo 2017
Esposizione lorda
Importi in migliaia di euro
Crediti deteriorati
- Sofferenze
- Inadempienze probabili
(13,89%)
(8,09%)
(5,62%)
- Esposizioni scadute/sconfinate
Crediti in bonis
12.406.374
7.226.416
5.024.667
Rettifiche
di valore
4.445.715
3.263.053
1.175.066
Grado di
copertura (*)
Valore di bilancio
(9,42%)
(4,69%)
(4,55%)
7.960.659
3.963.363
3.849.601
35,83%
45,15%
23,39%
4,89%
(0,18%)
155.291
7.596
(0,18%)
147.695
(86,11%)
76.935.988
375.050
(90,58%)
76.560.938
0,49%
89.342.362
4.820.765
84.521.597
5,40%
Totale
Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.
Crediti verso clientela al 31 dicembre 2016
Esposizione lorda
Importi in migliaia di euro
Crediti deteriorati
- Sofferenze
- Inadempienze probabili
(14,44%)
(8,37%)
(5,91%)
- Esposizioni scadute/sconfinate
Crediti in bonis
12.521.432
7.260.761
5.119.194
Rettifiche
di valore
4.465.824
3.273.458
1.184.283
Grado di
copertura (*)
Valore di bilancio
(9,84%)
(4,87%)
(4,81%)
8.055.608
3.987.303
3.934.911
35,67%
45,08%
23,13%
5,71%
(0,16%)
141.477
8.083
(0,16%)
133.394
(85,56%)
74.177.541
378.869
(90,16%)
73.798.672
0,51%
86.698.973
4.844.693
81.854.280
5,59%
Totale
Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.
Crediti verso clientela al 31 marzo 2016
Esposizione lorda
Importi in migliaia di euro
Crediti deteriorati
- Sofferenze
- Inadempienze probabili
(15,28%)
(8,06%)
(6,92%)
- Esposizioni scadute/sconfinate
Crediti in bonis
Totale
13.496.311
7.122.043
6.111.180
Rettifiche
di valore
3.824.843
2.775.182
1.040.092
Grado di
copertura (*)
Valore di bilancio
(11,50%)
(5,17%)
(6,03%)
9.671.468
4.346.861
5.071.088
28,34%
38,97%
17,02%
3,64%
(0,30%)
263.088
9.569
(0,30%)
253.519
(84,72%)
74.813.550
412.465
(88,50%)
74.401.085
0,55%
88.309.861
4.237.308
84.072.553
4,80%
Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.
(*)
Il grado di copertura è calcolato come rapporto fra rettifiche di valore ed esposizione lorda.
Limitatamente alle sofferenze, le rettifiche e le esposizioni lorde sono al netto degli stralci delle posizioni oggetto di procedure concorsuali ancora aperte.
Al 31 marzo 2017 le esposizioni oggetto di concessioni al lordo delle svalutazioni risultavano
pari a 5,8 miliardi, sostanzialmente stabili da dicembre, a fronte di una variazione tendenziale
ancora positiva (+0,2 miliardi), seppur in marcato rallentamento (+4% rispetto al +7,9%
registrato nel 2016).
Si ricorda che l’evoluzione dell’aggregato e la sua composizione risentono anche della specificità della normativa
Forbearance13 introdotta a partire dal settembre 2014.
Le posizioni deteriorate devono infatti maturare un periodo minimo di permanenza pari ad un anno (“cure period”),
trascorso il quale si procede all’accertamento del ripristino delle condizioni qualitative del cliente, prima della loro
eventuale riclassificazione fra le esposizioni non deteriorate. Per le posizioni oggetto di concessioni classificate fra i non
deteriorati deve invece trascorrere un periodo minimo di due anni (“probation period”) prima che la posizione possa
perdere l’attributo “Forborne” e quindi uscire dalle relative segnalazioni.
Le esposizioni oggetto di concessioni nette si sono confermate pari a 5 miliardi, evidenziando
una modesta riduzione nei tre come nei dodici mesi.
12 Il dato relativo al 31 marzo 2016 differisce marginalmente rispetto a quanto pubblicato in precedenza in quanto fa riferimento a
dati contabili (e non a dati gestionali).
13 Termine utilizzato per indicare situazioni in cui il debitore non è considerato in grado di rispettare le scadenze e le condizioni
contrattuali a causa di difficoltà finanziarie. Sulla scorta di tali difficoltà il creditore decide di modificare la scadenza e le condizioni
del contratto per consentirgli di onorare il debito o di rifinanziarlo, integralmente o parzialmente.
57
Esposizioni oggetto di concessioni al 31 marzo 2017 (Forbearance)
Esposizione lorda
Importi in migliaia di euro
Esposizioni Deteriorate
- Sofferenze
- Inadempienze probabili
- Esposizioni scadute/sconfinate
Esposizioni non Deteriorate
(59,96%)
(11,84%)
(47,49%)
(0,63%)
3.483.891
688.286
2.759.098
36.507
(40,04%)
Totale
Rettifiche
di valore
Valore di bilancio
803.730
245.238
556.632
1.860
(53,97%)
(8,92%)
(44,35%)
(0,70%)
2.326.274
40.008
(46,03%)
5.810.165
843.738
2.680.161
443.048
2.202.466
34.647
Grado di
copertura (*)
23,07%
35,63%
20,17%
5,09%
2.286.266
1,72%
4.966.427
14,52%
Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.
Esposizioni oggetto di concessioni al 31 dicembre 2016 (Forbearance)
Esposizione lorda
Importi in migliaia di euro
Esposizioni Deteriorate
- Sofferenze
- Inadempienze probabili
- Esposizioni scadute/sconfinate
Esposizioni non Deteriorate
(58,33%)
(11,17%)
(46,78%)
(0,38%)
3.382.817
647.704
2.712.955
22.158
(41,67%)
Totale
Rettifiche
di valore
Valore di bilancio
778.454
226.924
550.273
1.257
(52,31%)
(8,45%)
(43,44%)
(0,42%)
2.416.725
42.408
(47,69%)
5.799.542
820.862
2.604.363
420.780
2.162.682
20.901
Grado di
copertura (*)
23,01%
35,04%
20,28%
5,67%
2.374.317
1,75%
4.978.680
14,15%
Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.
Esposizioni oggetto di concessioni al 31 marzo 2016 (Forbearance)
Esposizione lorda
Importi in migliaia di euro
Esposizioni Deteriorate
- Sofferenze
- Inadempienze probabili
- Esposizioni scadute/sconfinate
Esposizioni non Deteriorate
Totale
(56,68%)
(7,01%)
(49,11%)
(0,56%)
3.167.138
391.450
2.744.596
31.092
(43,32%)
Rettifiche
di valore
Valore di bilancio
515.442
108.901
404.741
1.800
(52,68%)
(5,61%)
(46,49%)
(0,58%)
2.420.834
39.332
(47,32%)
5.587.972
554.774
2.651.696
282.549
2.339.855
29.292
Grado di
copertura (*)
16,27%
27,82%
14,75%
5,79%
2.381.502
1,62%
5.033.198
9,93%
Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.
(*) Il grado di copertura è calcolato come rapporto fra rettifiche di valore ed esposizione lorda.
SOFFERENZE14
Come si può notare dalla tabella delle variazioni trimestrali, tra gennaio e marzo lo stock delle
sofferenze lorde risulta in ulteriore lieve flessione (-34,3 milioni; -0,5%) dopo che nell’ultimo
quarto del 2016 l’aggregato aveva beneficiato degli effetti degli stralci su procedure concorsuali
ancora aperte 15 e delle cessioni effettuate nel periodo.
Su base annua le sofferenze lorde si presentano ancora in marginale crescita da 7,1 miliardi a
7,2 miliardi (+104,4 milioni; +1,5%).
Nel corso del primo trimestre sono state realizzate cessioni di sofferenze, prevalentemente chirografarie, per
un valore gestionale lordo di 16,7 milioni, dei quali 8,8 milioni riferiti a UBI Leasing.
Le sofferenze nette, sostanzialmente stabili da dicembre a 4 miliardi di euro (-23,9 milioni;
-0,6%), nei dodici mesi risultano in calo di 383,5 milioni (-8,8%) quale riflesso delle
significative rettifiche contabilizzate nel secondo trimestre 2016 in coerenza con il Piano
Industriale 2019/2020.
Le sofferenze nette assistite da garanzie reali sono rimaste invariate ai 3,1 miliardi di dicembre
con un’incidenza del 78,8% (78,7% a fine 2016).
A fine trimestre la quota rappresentata dalle sofferenze nette prive di alcun tipo di copertura
reale o personale si attestava al 13,1% (12,9% a fine 2016).
14 A febbraio (Supplemento al Bollettino Statistico “Banche e Moneta: serie nazionali", aprile 2017), le sofferenze del settore privato al
lordo delle svalutazioni totalizzavano 202,6 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto a dicembre (+1,1%) e con variazioni
tendenziali ancora positive (+3,6% dal +0,1% di fine 2016). Il rapporto sofferenze lorde del settore privato/impieghi al settore
privato si è così attestato al 12,61% (12,32% a dicembre). Le sofferenze nette risultavamo invece in diminuzione a 77 miliardi di
euro – il valore più basso da maggio 2014 – registrando una contrazione dell’11,3% rispetto agli 86,8 miliardi di fine 2016 e del
6,7% base annua (dal -1,9% del dicembre 2016). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è conseguentemente portato al
4,41% (4,89% a fine 2016).
15 Al 31 marzo 2017 i crediti stralciati relativi a procedure concorsuali ancora aperte ammontavano a 2.341 milioni (2.342 milioni a
fine 2016).
58
L’analisi dei flussi riferita ai primi tre mesi evidenzia, rispetto all’analogo periodo del 2016:
-
-
una complessiva riduzione dei nuovi ingressi (-22%), che ha interessato sia gli ingressi da bonis,
i quali continuano a mantenersi marginali, sia i trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate, soprattutto inadempienze probabili (-56,7% la flessione dei nuovi ingressi rispetto al
quarto trimestre 2016);
un incremento dell’82,5% delle cancellazioni;
un incremento degli incassi e dei realizzi per cessioni.
In virtù dell’incremento congiunturale del portafoglio crediti, il rapporto sofferenze/impieghi è
sceso all’8,09%, dall’8,37% di dicembre, in termini lordi, e al 4,69%, dal 4,87% di fine
esercizio, in termini netti (rispettivamente 8,06% e 5,17% a marzo 2016).
Il grado di copertura è ulteriormente migliorato al 45,15% (45,08% in chiusura d’anno; 38,97%
dodici mesi prima).
Considerando anche le pratiche spesate a conto economico relative a procedure concorsuali
ancora aperte, il grado di copertura si attesta in realtà al 58,57% (58,48% a dicembre; 52,41%
a marzo 2016) 16 . Con riferimento invece alle sofferenze non assistite da garanzie reali,
considerate al lordo dei suddetti write-off, in chiusura di trimestre il loro grado di copertura si
presentava pari al 78,23% (78,69% a fine 2016).
LE INADEMPIENZE PROBABILI
Le inadempienze probabili lorde, in ulteriore calo a 5 miliardi (-95 milioni da dicembre; -1,8%),
nei dodici mesi hanno mostrato un decremento di 1,1 miliardi (-17,8%), che ha interessato
tutte le realtà del Gruppo, con impatti più rilevanti per UBI Banca (Capogruppo ed ex Banche
Rete), UBI Leasing e Prestitalia.
L’analisi dei flussi riferita ai primi tre mesi evidenzia, rispetto all’analogo periodo del 2016:
-
una complessiva riduzione dei nuovi ingressi (-20%), confermata anche in termini congiunturali
(-15,8%);
un incremento del 15% delle uscite verso bonis;
un calo del 18,5% dei trasferimenti ad altre categorie deteriorate, principalmente a sofferenze
(-56% nei tre mesi).
Le inadempienze probabili nette sono scese a 3,8 miliardi (-85,3 milioni nel primo trimestre;
-2,2%), in significativa flessione rispetto a marzo 2016 (-1,2 miliardi; -24,1%), quale
conseguenza della riduzione dello stock lordo, ma anche delle maggiori rettifiche operate in
giugno 2016 a margine della presentazione del Piano Industriale.
Parallelamente il grado di copertura è salito al 23,39% dal 23,13% di dicembre (17,02% a
marzo 2016).
Le inadempienze probabili nette assistite da garanzie reali si sono mantenute stabili a 2,9
miliardi con una incidenza del 75,4% (74,7% a fine 2016).
LE ESPOSIZIONI SCADUTE/SCONFINATE
Le esposizioni scadute/sconfinate lorde – per natura soggette ad una certa variabilità – si
presentano in crescita rispetto alla fine dell’esercizio precedente (+13,8 milioni; +9,8%) ma il
loro trend annuale risulta in significativa contrazione [-107,8 milioni (-41%) essenzialmente
riconducibili ad UBI Factor ed UBI Leasing], quale riflesso della qualità del portafoglio in bonis
(elevato peso delle posizioni a rischio basso) e dei presidi nel tempo posti in essere per
anticipare il deterioramento del credito.
L’analisi dei flussi riferita ai primi tre mesi evidenzia, rispetto all’analogo periodo del 2016:
-
una flessione di 74 milioni (-43%) dei nuovi ingressi da bonis che conferma la tendenza di fondo
in atto dall’inizio del 2013;
una parallela e fisiologica riduzione dei trasferimenti ad altre categorie di crediti deteriorati,
prevalentemente ad inadempienze probabili (-89,5 milioni; -59,4%);
16 Si veda nota 12.
59
-
una diminuzione delle uscite verso bonis, da correlarsi alla progressiva riduzione dei volumi in
entrata.
Il grado di copertura è sceso al 4,89% dal 5,71% di dicembre (3,64% a marzo 2016).
Crediti per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde nel primo trimestre 2017
Importi in migliaia di euro
Esposizione lorda iniziale al 1° gennaio 2017
Variazioni in aumento
ingressi da esposizioni in bonis
trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
altre variazioni in aumento
Variazioni in diminuzione
(*)
incassi
realizzi per cessioni
trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
Totale
5.119.194
141.477
254.220
397.828
102.399
754.447
11.266
206.813
98.982
317.061
12.521.432
210.399
59.421
15
269.835
32.555
131.594
3.402
167.551
-288.565
-492.355
-88.585
-869.505
-878
-80.973
-11.035
-92.886
-143.207
-3.951
-
-147.158
-113.654
-199.309
-16.150
-329.113
-25.807
-988
-150
-26.945
-5.019
-203.569
-61.247
-269.835
altre variazioni in diminuzione
Esposizione lorda finale al 31 marzo 2017
Esposizioni scadute
probabili
7.260.761
uscite verso esposizioni in bonis
cancellazioni
Inadempienze
Sofferenze
-
-3.565
-3
-3.568
7.226.416
5.024.667
155.291
12.406.374
Crediti per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde nel 2016
Importi in migliaia di euro
Inadempienze
Sofferenze
Esposizioni scadute
probabili
Totale
Esposizione lorda iniziale al 1° gennaio 2016
6.987.763
6.179.999
266.525
Variazioni in aumento
1.576.125
1.704.769
464.331
3.745.225
99.748
742.738
451.100
1.293.586
1.786.601
ingressi da esposizioni in bonis
trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
altre variazioni in aumento
Variazioni in diminuzione
uscite verso esposizioni in bonis
cancellazioni
(*)
incassi
13.434.287
1.371.045
415.388
168
105.332
546.643
13.063
665.038
-1.303.127
-2.765.574
-589.379
-4.658.080
-457.743
-1.728
-373.137
-82.878
-850.132
-42.084
-16
-892.232
-387.818
-941.435
-55.827
-1.385.080
realizzi per cessioni
-48.160
-20.645
-
-68.805
trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
-11.068
-1.335.806
-439.727
-1.786.601
altre variazioni in diminuzione
Esposizione lorda finale al 31 dicembre 2016
-4.221
-52.467
-10.931
-67.619
7.260.761
5.119.194
141.477
12.521.432
Crediti per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde nel primo trimestre 2016 (**)
Importi in migliaia di euro
Esposizione lorda iniziale al 1° gennaio 2016
Variazioni in aumento
ingressi da esposizioni in bonis
trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
altre variazioni in aumento
Variazioni in diminuzione
uscite verso esposizioni in bonis
cancellazioni
Inadempienze
Sofferenze
(*)
incassi
realizzi per cessioni
trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
altre variazioni in diminuzione
Esposizione lorda finale al 31 marzo 2016
Esposizioni scadute
probabili
Totale
6.987.763
6.179.999
266.525
298.886
477.092
176.995
13.434.287
952.973
24.271
191.643
173.322
389.236
259.787
141.512
118
401.417
14.828
143.937
3.555
162.320
-164.606
-545.911
-180.432
-890.949
-852
-70.384
-15.115
-86.351
-78.455
-6.621
-6
-85.082
-77.425
-192.641
-14.185
-284.251
-4.252
-
-
-4.252
-877
-249.746
-150.794
-401.417
-2.745
-26.519
-332
-29.596
7.122.043
6.111.180
263.088
13.496.311
(*) La voce comprende i write-off, ovvero gli stralci relativi a procedure concorsuali ancora aperte, e le cancellazioni vere e proprie, ovvero gli stralci relativi a procedure concorsuali
chiuse.
(**) In coerenza con il criterio di calcolo dei flussi relativi al primo trimestre 2017 e all'intero 2016, i flussi relativi al primo trimestre 2016 sono stati ricostruiti per rapporti e pertanto
differiscono rispetto a quelli pubblicati nel Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016, che erano stati invece calcolati per controparte.
60
L’attività sul mercato interbancario
e la situazione di liquidità
Al 31 marzo 2017 la posizione interbancaria netta del Gruppo UBI Banca si presentava
debitoria per 11,8 miliardi, in aumento rispetto ai -10,4 miliardi di fine dicembre.
Il saldo negativo, mantenutosi tale in tutti i periodi intermedi del precedente esercizio, benché
su livelli inferiori, risulta strettamente correlato all’indebitamento nei confronti della Banca
Centrale per le operazioni di rifinanziamento (complessivamente 12,5 miliardi di TLTRO II).
Escludendo i rapporti con Banche Centrali, la posizione interbancaria netta si conferma
negativa, ma di dimensioni decisamente più contenute, -1,7 miliardi rispetto ai -1,5 miliardi
del 31 dicembre ed ai -0,1 miliardi del 31 marzo 2016, anche in relazione alle dinamiche
contrapposte dei volumi di impiego e di funding con altre controparti bancarie.
Posizione interbancaria netta
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
Crediti verso banche
di cui Crediti verso Banche Centrali
Debiti verso banche
di cui Debiti verso Banche Centrali
Posizione interbancaria netta
31.12.2016
30.9.2016
30.6.2016
31.3.2016
4.850.605
3.719.548
4.108.062
3.930.021
2.417.160
1.064.303
532.460
421.839
3.591.309
297.898
16.665.755
14.131.928
13.800.894
13.691.017
11.495.105
12.491.031
9.993.625
9.998.754
9.999.873
8.108.273
-11.815.150
-10.412.380
-9.692.832
-9.760.996
-7.903.796
Crediti escluse Banche Centrali
2.433.445
2.655.245
3.575.602
3.508.182
3.293.411
Debiti escluse Banche Centrali
4.174.724
4.138.303
3.802.140
3.691.144
3.386.832
Posizione interbancaria escluse Banche Centrali
-1.741.279
-1.483.058
-226.538
-182.962
-93.421
Il Gruppo continua peraltro a mantenere un posizionamento più che positivo in termini di
riserve di liquidità, comprovato anche dagli indicatori specifici previsti da Basilea 3, a breve
termine (Liquidity Coverage Ratio) e strutturale (Net Stable Funding Ratio), entrambi superiori al
100%1.
Va peraltro precisato che gli indicatori risulterebbero superiori ad 1 anche in presenza di una
struttura di funding ordinaria non basata sul supporto del TLTRO II.
Nel trimestre l’operatività sul mercato interbancario ha evidenziato le seguenti tendenze.
I crediti verso banche, 4,9 miliardi, sono cresciuti di 1,1 miliardi per effetto di:
 diminuite disponibilità (-0,5 miliardi) verso Banche Centrali con riferimento al conto
accentrato per la Riserva Obbligatoria, che totalizzava 0,6 miliardi a fine marzo.
In realtà, le variazioni del dato puntuale sono fisiologiche e dipendenti dalle strategie di gestione del
saldo, tenuto conto dei vincoli relativi alla giacenza media da rispettare nel periodo di riferimento. Il
Gruppo mantiene di norma una giacenza media in linea con quella dovuta;


un impiego di liquidità (+1,8 miliardi) presso la Banca Centrale;
impieghi verso altre banche scesi a 2,4 miliardi (-0,2 miliardi). All’interno dell’aggregato, si
osserva la flessione dei conti correnti e dei depositi vincolati (-136 milioni, nell’ambito
dell’ordinaria operatività sul mercato interbancario) e degli altri finanziamenti
(-86 milioni); questi ultimi riflettono l’attività creditizia delle ex Banche Rete nei confronti
della clientela (ad esempio erogazione di finanziamenti a controparti bancarie emanazione
di gruppi industriali e/o finanziari), ma soprattutto le marginazioni e i conti di liquidità
(complessivamente oltre 800 milioni) costituiti presso controparti bancarie internazionali
relativamente alle società veicolo per le cartolarizzazioni e per i Covered Bond.
1 Il Regolamento Delegato (UE) 2015/61 ha stabilito l’introduzione dell’indicatore LCR dal 1° ottobre 2015 con un livello minimo
richiesto inizialmente pari al 60%; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017.
61
Crediti verso banche: composizione
31.3.2017
A
Importi in migliaia di euro
Incidenza
%
31.12.2016
B
Incidenza
%
Variazioni A/B
in valore
in %
31.3.2016
C
Incidenza
%
Crediti verso Banche Centrali
Riserva obbligatoria
Altri
2.417.160
567.160
1.850.000
49,8%
11,7%
38,1%
1.064.303
1.064.303
-
28,6%
28,6%
-
1.352.857
-497.143
1.850.000
127,1%
-46,7%
-
297.898
296.675
1.223
8,3%
8,3%
0,0%
Crediti verso banche
Conti correnti e depositi liberi
Depositi vincolati
Altri finanziamenti:
- pronti contro termine
- altri
Titoli di debito
2.433.445
1.227.747
6.624
1.199.074
840
1.198.234
-
50,2%
25,4%
0,1%
24,7%
0,0%
24,7%
-
2.655.245
1.348.754
21.305
1.285.186
1.285.186
-
71,4%
36,2%
0,6%
34,6%
34,6%
-
-221.800
-121.007
-14.681
-86.112
840
-86.952
-
-8,4%
-9,0%
-68,9%
-6,7%
-6,8%
-
3.293.411
1.945.959
21.372
1.326.080
1.326.080
-
91,7%
54,2%
0,6%
36,9%
36,9%
-
4.850.605
100,0%
3.719.548
100,0%
1.131.057
30,4%
3.591.309
100,0%
Totale
La raccolta interbancaria a fine trimestre si presentava pari a 16,7 miliardi, in aumento di 2,5
miliardi rispetto al dicembre 2016.
Il funding deriva per 12,5 miliardi2 da operazioni di rifinanziamento non convenzionale con la
BCE – TLTRO II (le operazioni mirate di rifinanziamento destinate all’espansione del credito a
imprese e famiglie): UBI Banca si è aggiudicata i fondi per 10 miliardi con valuta 29 giugno 2016
(scadenza 24 giugno 2020 e tasso allo 0%) e per ulteriori 2,5 miliardi con valuta 29 marzo
2017 (scadenza 24 marzo 2021 e tasso analogo).
Escludendo tale approvvigionamento, i debiti verso banche ammontavano a 4,2 miliardi,
sostanzialmente invariati su base trimestrale (+36 milioni), sintetizzando tuttavia le seguenti
modeste variazioni:
 -26 milioni i conti correnti e i depositi vincolati, in sede di ordinaria operatività sul mercato;
 +152 milioni i pronti contro termine, pari a 1,7 miliardi e riferiti pressoché interamente alla
strutturazione di operazioni con controparti di mercato, aventi quale sottostante gli
investimenti in US Treasury e in titoli governativi dei Paesi emergenti;
 -90 milioni i finanziamenti – altri, al cui interno vengono contabilizzati i prestiti (e i relativi
ammortamenti) BEI, cioè le operazioni di provvista a medio/lungo termine con la Banca
Europea per gli Investimenti, volte al sostegno delle PMI, che al 31 marzo totalizzavano 1,7
miliardi; a tali finanziamenti accedevano direttamente sia la Capogruppo, sia le ex Banche
Rete.
Infine, nella voce “Altri debiti” sono compresi i fondi afferenti al rapporto di regolamento delle
carte di credito con l’Istituto Centrale Banche Popolari (complessivamente circa 35 milioni, in
marginale variazione rispetto al dicembre scorso).
Debiti verso banche: composizione
31.3.2017
A
Importi in migliaia di euro
Debiti verso Banche Centrali
Debiti verso banche
Conti correnti e depositi liberi
Depositi vincolati
Finanziamenti:
- pronti contro termine passivi
- altri
Altri debiti
Totale
Incidenza
%
31.12.2016
B
Incidenza
%
Variazioni A/B
in valore
in %
31.3.2016
C
Incidenza
%
12.491.031
75,0%
9.993.625
70,7%
2.497.406
25,0%
8.108.273
70,5%
4.174.724
804.612
6.125
3.329.328
1.671.296
1.658.032
25,0%
4,8%
0,0%
20,0%
10,0%
10,0%
4.138.303
772.773
63.830
3.267.745
1.519.740
1.748.005
29,3%
5,5%
0,5%
23,1%
10,8%
12,3%
36.421
31.839
-57.705
61.583
151.556
-89.973
0,9%
4,1%
-90,4%
1,9%
10,0%
-5,1%
3.386.832
876.403
77.611
2.371.054
782.739
1.588.315
29,5%
7,6%
0,7%
20,6%
6,8%
13,8%
34.659
0,2%
33.955
0,2%
704
2,1%
61.764
0,6%
16.665.755
100,0%
14.131.928
100,0%
2.533.827
17,9%
11.495.105
100,0%
2 Il dato contabile è comprensivo del rateo interessi e dell’eventuale costo della copertura.
62
Riserva di liquidità disponibile
Dati gestionali in milioni di euro - valori netto haircut
Pool BCE
di cui titoli di Stato (A)
31.3.2017
A
Incidenza
%
31.12.2016
B
Incidenza
%
Variazioni A/B
in valore
in %
31.3.2016
C
Incidenza
%
18.562
71,0%
16.102
57,6%
2.460
15,3%
14.148
53,6%
5.195
19,9%
2.917
10,4%
2.278
78,1%
5.163
19,5%
di cui titoli di Stato italiani (a)
4.054
15,5%
2.917
10,4%
1.137
39,0%
5.163
19,5%
Titoli liquidabili non inclusi nel Pool BCE
6.002
22,9%
8.284
29,6%
-2.282
-27,5%
5.648
21,4%
6.002
22,9%
8.284
29,6%
-2.282
-27,5%
5.648
21,4%
5.957
22,8%
7.498
26,8%
-1.541
-20,6%
5.648
21,4%
1.601
6,1%
3.574
12,8%
-1.973
-55,2%
6.615
25,0%
123
0,5%
2.080
7,4%
-1.957
-94,1%
5.888
22,3%
26.165
12.798
100,0%
48,9%
27.960
14.775
100,0%
52,8%
-1.795
-1.977
-6,4%
-13,4%
26.411
17.426
100,0%
65,9%
di cui titoli di Stato (B)
di cui titoli di Stato italiani (b)
Titoli di Stato rifinanziati (C)
di cui titoli di Stato italiani (c)
Riserva di liquidità
di cui titoli di Stato (A+B+C)
di cui titoli di Stato italiani (a+b+c)
Aste BCE (quota impegnata)
Titoli di Stato rifinanziati
10.134
38,8%
12.495
44,6%
-2.361
-18,9%
16.699
63,2%
-12.500
-47,8%
-10.000
-35,7%
2.500
25,0%
-8.108
-30,7%
-1.601
-6,1%
-3.574
-12,8%
-1.973
-55,2%
-6.615
-25,0%
Riserva di liquidità disponibile
12.064
46,1%
14.386
51,5%
-2.322
-16,1%
11.688
44,3%
di cui titoli liberi ai fini dell'indicatore LCR
12.370
47,3%
11.201
40,1%
1.169
10,4%
10.863
41,1%
Le “riserve disponibili computabili ai fini dell’indicatore LCR” sono le attività liquide che soddisfano i requisiti generali ed operativi previsti rispettivamente
dagli articoli 7 ed 8 del Regolamento Delegato (UE) 2015/61 della Commissione del 10 ottobre 2014 [che ha integrato il Regolamento (UE) n. 575/2013 del
Parlamento], nonché i criteri di ammissibilità conformemente al Capo 2 del medesimo Regolamento.
Al 31 marzo 2017 la riserva di liquidità3 del Gruppo si attestava a 26,2 miliardi (in termini di
valore netto haircut), in diminuzione di 1,8 miliardi su base trimestrale, ed era composta per:
• 18,6 miliardi (+2,5 miliardi) da attivi conferiti al Pool presso BCE a garanzia sia del già
citato ricorso al programma TLTRO II (e all’ampliamento del finanziamento stesso) sia
dell’indebitamento infragiornaliero;
• 6 miliardi (-2,3 miliardi) da attività prontamente smobilizzabili a pronti e a termine
(prevalentemente titoli governativi italiani) non conferite al Pool e a disposizione della
tesoreria di Capogruppo per la gestione della liquidità a breve termine. La flessione
dell’aggregato nel trimestre va prevalentemente ricondotta al passaggio di titoli di Stato
all’interno del Pool (di cui oltre 1 miliardo governativi italiani) quale garanzia dell’aumentato
ricorso al finanziamento BCE;
• 1,6 miliardi (-2 miliardi circa) dall’insieme dei titoli di Stato rifinanziati (posizioni passive al
netto di quelle attive).
A fronte della stabilità del rifinanziamento dei titoli di Stato italiani con Cassa di
Compensazione e Garanzia (sostanzialmente invariato nei tre mesi), il saldo si è modificato
in seguito alla stipula di pct attivi con CCG (+2,2 miliardi) quale forma di impiego della
liquidità; la quota rifinanziata di titoli di altri emittenti sovrani non ha per contro mostrato
scostamenti di rilievo.
Complessivamente nei tre mesi si è assistito ad un ulteriore alleggerimento della posizione in titoli di
Stato italiani (-1,7 miliardi il valore contabile, si veda anche il successivo capitolo “L’attività finanziaria”),
mentre è parallelamente continuata la politica di diversificazione degli investimenti con l’acquisto di titoli
di altri emittenti governativi UE o extra-UE.
Il Gruppo persegue una strategia di graduale alleggerimento e diversificazione (per area geografica e per
emittente sovereign e corporate) dei portafogli, tesa tuttavia a mantenere una consistenza dei governativi
domestici tale da assicurare un’ottimale gestione del profilo di liquidità, tramite la stanziabilità degli stessi.
La riserva di liquidità complessiva equivale a circa il 50% della raccolta diretta a vista rappresentata da
conti correnti e depositi liberi al 31 marzo 2017.
3 Si rammenta che un'attività è considerata liquida se l'ente creditizio ha la capacità di monetizzarla tempestivamente non incontrando
impedimenti di fatto o di diritto.
63
Come si osserva anche dalla tabella seguente, in termini di composizione per categoria di
strumenti finanziari, la riserva (26,17 miliardi, -1,8 miliardi rispetto a fine anno in termini di
valore netto haircut) recepisce sostanzialmente la flessione dei titoli di proprietà stanziabili o
prontamente smobilizzabili (-2 miliardi, di cui -720 milioni nominali), da leggersi in coerenza
con la dinamica del portafoglio AFS, ma soprattutto con la valorizzazione e i nuovi haircut
applicati da BCE sul debito sovrano italiano dopo il downgrade di DBRS del 13 gennaio 2017
[da A (low) a BBB (high)].
La sopracitata riduzione è stata marginalmente compensata dalle variazioni positive (+0,2
miliardi) che hanno interessato le autocartolarizzazioni (al netto degli ammortamenti), i
Covered Bond self retained, nonché il portafoglio crediti ABACO.
Al 31 marzo 2017, stante la quota a garanzia del funding da TLTRO II pari a 12,5 miliardi e la
quota a garanzia dell’operatività in pronti contro termine pari a 1,6 miliardi, il margine di
liquidità disponibile si quantificava in 12,1 miliardi, rispetto ai 14,4 miliardi di dicembre.
Le attività libere (prevalentemente titoli di Stato italiani) ai fini dell’indicatore LCR
ammontavano invece a 12,4 miliardi4 (11,2 miliardi tre mesi prima).
Il margine disponibile rappresenta il 23% della raccolta diretta a vista costituita da conti correnti
e depositi liberi al 31 marzo 2017.
Riserva di liquidità: composizione per tipologia di attivo sottostante
31.3.2017
valore
nominale
Importi in miliardi di euro
valore
netto haircut
31.12.2016
valore
nominale
valore
netto haircut
30.9.2016
valore
nominale
valore
netto haircut
30.6.2016
valore
nominale
31.3.2016
valore
netto haircut
valore
nominale
valore
netto haircut
Titoli di proprietà (AFS, HTM e L&R) (*)
13,10
13,38
13,82
15,36
13,84
15,74
14,84
16,92
15,62
17,89
Covered Bond (emissioni "self-retained")
4,44
3,88
4,44
3,87
5,32
4,71
5,32
4,69
3,45
3,05
0,71
0,90
0,73
0,39
0,33
0,59
0,49
Cartolarizzazione mutui residenziali della
ex B@nca 24-7
Cartolarizzazione attivi di UBI Leasing
Cartolarizzazione finanziamenti in bonis a PMI
delle Banche Rete
Crediti eligibili derivanti dall'adesione
ad ABACO (**)
Riserva di liquidità
(*)
0,76
0,68
0,97
0,66
0,83
0,68
0,86
2,10
1,87
2,10
1,77
2,10
1,75
-
2,09
1,77
2,09
1,74
2,48
2,06
0,49
0,42
7,26
4,59
7,16
4,56
7,36
4,36
7,15
4,19
6,88
3,92
29,75
26,17
30,58
27,96
31,93
29,30
28,66
26,93
27,83
26,41
I Titoli di proprietà, esposti sia in valore nominale sia netto haircut, includono anche l'ammontare dei titoli di Stato rifinanziati.
L’aggregato è pertanto del tutto omogeneo con quanto evidenziato nella tabella “Riserva di liquidità disponibile”, dove è riportata la tipologia dei titoli di
Stato qui inclusi, e rappresenta la quota più significativa degli attivi liquidabili del Gruppo.
(**) ABACO (attivi bancari collateralizzati) è la procedura predisposta da Banca d’Italia per la gestione dei prestiti stanziabili. Per essere stanziabile un credito deve
presentare specifici requisiti di idoneità indicati dalla normativa di Banca d’Italia e riferiti alla tipologia del debitore (settore pubblico, società non finanziarie,
istituzioni internazionali e sovranazionali), al merito creditizio [valutato tramite rating esterni, rating tool di provider abilitati e rating interni (per le banche
autorizzate da Banca d’Italia all’utilizzo dei modelli interni)], all’importo minimo (0,03 milioni di euro per i prestiti domestici) e alla forma tecnica.
4 Gli obiettivi, le soglie di tolleranza e i limiti relativi alla riserva di liquidità disponibile sono valutati con riferimento al controvalore
delle attività prontamente liquidabili, al netto degli haircut previsti dal Regolamento Delegato (UE) n. 61/2015.
64
L’attività finanziaria
Al 31 marzo 2017 le attività finanziarie del Gruppo totalizzavano 16,6 miliardi (15,8 miliardi
al netto delle passività finanziarie), in diminuzione di 1,3 miliardi rispetto al dato di fine 2016.
Nel trimestre è proseguita l’azione di ricomposizione e diversificazione degli investimenti con
ulteriori vendite di titoli di Stato italiani (scesi di 1,7 miliardi a 11,5 miliardi) e acquisti di
Bonos spagnoli (347 milioni nominali) e di titoli governativi emessi dai Paesi emergenti (100
milioni di dollari nominali).
Successivamente alla chiusura del trimestre, nel mese di aprile, sono state invece effettuate compravendite
che hanno comportato la cessione di BTP contabilizzati nel portafoglio AFS per 850 milioni di euro nominali
ed investimenti in BTP nel portafoglio HTM per 1 miliardo di euro nominali.
Attività/passività finanziarie
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
Valore di
bilancio
(A)
Variazioni (A) / (B)
31.12.2016
Incid.
%
Valore di
bilancio
(B)
Incid.
%
in valore
in %
30.9.2016
Valore di
bilancio
(C)
30.6.2016
Incid.
%
Valore di
bilancio
(D)
31.3.2016
Incid.
%
Valore di
bilancio
(E)
Incid.
%
Att. fin. detenute per la negoziazione
627.034
3,8%
729.616
4,1%
-102.582
-14,1%
677.514
3,7%
681.543
3,4%
966.772
4,8%
di cui: contratti derivati finanziari
552.443
3,3%
616.200
3,5%
-63.757
-10,3%
550.032
3,0%
554.248
2,8%
556.265
2,8%
Att. fin. valutate al fair value
Att. fin. disponibili per la vendita
Att. fin. detenute sino alla scadenza
190.448
1,1%
188.449
1,1%
1.999
1,1%
189.638
1,0%
188.641
1,0%
194.738
1,0%
8.475.803
51,2%
9.613.833
53,8%
-1.138.030
-11,8%
14.144.698
76,8%
15.417.870
78,1%
15.699.461
77,2%
7.274.195
43,9%
7.327.544
41,0%
-53.349
-0,7%
3.403.798
18,5%
3.452.886
17,5%
3.445.469
17,0%
16.567.480
100,0%
17.859.442
100,0%
-1.291.962
-7,2%
18.415.648
100,0%
19.740.940
100,0%
20.306.440
100,0%
15.470.001
93,4%
16.700.645
93,5%
-1.230.644
-7,4%
17.282.962
93,8%
18.628.634
94,4%
19.276.446
94,9%
11.475.988
69,3%
13.183.605
73,8%
-1.707.617
-13,0%
15.012.032
81,5%
16.177.490
81,9%
17.691.911
87,1%
- titoli di capitale
284.499
1,7%
285.445
1,6%
-946
-0,3%
277.026
1,5%
257.642
1,3%
289.456
1,4%
- quote O.I.C.R.
260.537
1,6%
257.152
1,4%
3.385
1,3%
305.628
1,7%
300.416
1,5%
184.273
0,9%
722.633
100,0%
800.038
100,0%
-77.405
-9,7%
584.324
100,0%
612.314
100,0%
610.468
100,0%
722.633
100,0%
800.038
100,0%
-77.405
-9,7%
584.324
100,0%
612.314
100,0%
610.468
100,0%
-1.214.557
-7,1%
17.831.324
Attività finanziarie (a)
di cui:
- titoli di debito
- di cui: titoli di Stato italiani
Passività finanziarie di
negoziazione (b)
di cui: contratti derivati finanziari
Attività finanziarie nette (a-b)
15.844.847
17.059.404
19.128.626
19.695.972
Il portafoglio costituito da “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (627.034 migliaia di euro) risulta inferiore al medesimo portafoglio detenuto dalla Capogruppo (628.834
migliaia) per la presenza dei contratti derivati finanziari stipulati da UBI Banca con le Società del Gruppo. Tali strumenti, oltre ad essere oggetto di elisioni infragruppo, sono allocati
dalla Capogruppo nella negoziazione poiché i relativi asset coperti si trovano nei bilanci delle Società del Gruppo. In sede di consolidamento, i medesimi strumenti, stipulati a
copertura degli asset sottostanti, vengono iscritti contabilmente fra i derivati di copertura.
I derivati finanziari compresi fra le attività di negoziazione della Capogruppo a marzo 2017 erano pari a 554.249 migliaia di euro, mentre a livello di Gruppo erano pari a
552.443 migliaia.
Dalle evidenze gestionali1 riferite al 31 marzo 2017, si rileva che:
-
-
-
-
in termini di tipologie di strumenti finanziari, il portafoglio titoli del Gruppo risultava composto per il
90,7% (92,6% a fine 2016) da titoli governativi, per il 5,9% (5,7%) da titoli corporate (equamente
ripartiti tra settore Financial ed emittenti corporate; il 98% di tali investimenti presentava inoltre un
livello di rating pari a “investment grade”, concentrato per il 63% nel segmento BBB e per il 33% nel
segmento A), per il restante 3,4% (1,7%) da hedge fund, fondi e azioni (tra cui sono ricomprese le
quote detenute nel Fondo Atlante);
dal punto di vista del profilo finanziario, i titoli a tasso variabile rappresentavano il 49,4% (51,8%) del
portafoglio, i titoli a tasso fisso il 49,5% (47,2%), essendo la parte rimanente composta da titoli
strutturati, presenti principalmente nel portafoglio AFS, e da titoli convertibili;
per quanto riguarda la divisa di riferimento, l’88,5% (89,7%) dei titoli era espresso in euro e l’11,5% %
(10,3%) in dollari con cambio coperto mentre in termini di distribuzione territoriale l’87,6% (88,75%)
degli investimenti (esclusi gli hedge fund) risultava emesso da Paesi dell’Area euro;
l’analisi per rating (inerente alla sola componente obbligazionaria) non evidenziava scostamenti con il
fine anno ed il portafoglio rimaneva costituito per il 99,85% da titoli “investment grade”.
1 L’analisi gestionale si riferisce ad un portafoglio di dimensioni più contenute rispetto a quello contabilmente rilevato a livello consolidato,
in quanto esclude le attività AFS c.d. durevoli, alcuni portafogli minori nonché i contratti derivati finanziari di negoziazione. Sono inoltre
escluse le operazioni effettuate a cavallo del periodo (trattasi, in particolare, della compravendita netta di 7 milioni di dollari di titoli di
Stato dei Paesi emergenti).
65
Le Attività finanziarie disponibili per la vendita
Le “Attività finanziarie disponibili per la vendita” (Available For Sale – AFS), voce 40 dell’Attivo, vengono valutate al fair
value con iscrizione delle variazioni nell’apposita riserva da valutazione del patrimonio netto, ad eccezione delle perdite per
riduzione di valore che configurano “impairment” ai sensi dello IAS 39. In tal caso la riduzione di valore intervenuta nel
periodo viene rilevata a conto economico. Il Gruppo UBI Banca applica lo IAS 34 “Bilanci intermedi” solo alle Relazioni
finanziarie semestrali, con conseguente identificazione di un “interim period” semestrale: eventuali apprezzamenti dei titoli,
che si dovessero registrare nel secondo trimestre, andranno a ridurre la rettifica rilevata a Conto economico nel primo
trimestre; diversamente, eventuali riprese di valore rispetto ai prezzi rilevati al 31 dicembre andranno rilevate: per i titoli di
capitale, in apposita riserva del patrimonio netto; per i titoli di debito, a conto economico.
Per le definizioni relative alla gerarchia del fair value (livelli 1, 2 e 3) si rinvia alla Sezione A.4, della Parte A – Politiche
contabili della Nota Integrativa Consolidata del Bilancio 2016.
Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
Titoli di debito
di cui: titoli di Stato
italiani
L1
L2
7.954.707
31.12.2016
Valore di
bilancio
(A)
L3
158.595
L1
in valore
in %
13.347
9.265.308
-1.138.251
L2
13.755
8.127.057
9.094.524
Variazioni (A)/(B)
Valore di
bilancio
(B)
L3
157.437
31.3.2016
L1
L2
-12,3%
15.237.781
160.991
Valore di
bilancio
(C)
L3
26.729
15.425.501
4.180.871
-
-
4.180.871
5.750.938
-
-
5.750.938
-1.570.067
-27,3%
14.024.465
-
-
14.024.465
Titoli di capitale
21.801
-
184.810
206.611
25.098
-
182.892
207.990
-1.379
-0,7%
2.790
-
209.684
212.474
Quote O.I.C.R.
23.348
48.191
70.596
142.135
25.841
49.165
65.529
140.535
1.600
1,1%
13.531
47.955
-
61.486
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
7.999.856
206.786
269.161
8.475.803
9.145.463
206.602
261.768
9.613.833
-1.138.030
15.254.102
208.946
236.413
15.699.461
Finanziamenti
Totale
-11,8%
Al 31 marzo 2017 le attività finanziarie disponibili per la vendita si attestavano a 8,476 miliardi,
per 8,445 miliardi attribuibili alla Capogruppo.
La tabella mostra titoli di debito pari a 8,1 miliardi, in flessione di 1,1 miliardi nei tre mesi per la
riduzione dei titoli di Stato italiani, scesi di 1,6 miliardi in seguito a vendite di BTP per nominali
1.330 milioni, marginalmente compensate, tra gli altri titoli di debito, dall’acquisto di Bonos
spagnoli per 300 milioni nominali e di titoli governativi dei Paesi emergenti per 100 milioni di
dollari nominali.
Si ricorda che le variazioni espresse nelle tabelle tengono conto delle valorizzazioni contabili di fine periodo.
I titoli di capitale, attestatisi a 206,6 milioni e riconducibili a UBI Banca per 198,3 milioni,
risultano pressoché in linea con il dato di fine anno (208 milioni). I titoli sono classificati per la
quasi totalità al livello 3 di fair value: tra questi figura per 12,2 milioni, importo invariato nel
trimestre, il titolo relativo al contributo allo Schema Volontario del FITD per l’intervento di
sostegno a Cassa di Risparmio di Cesena.
Le quote O.I.C.R. ammontano a 142 milioni e comprendono – ai livelli 1 e 3 di fair value –
unicamente gli investimenti della Capogruppo: a livello 1 sono contabilizzati il fondo Polis e due
fondi ETF, mentre a livello 3 sono iscritte le quote sottoscritte del Fondo Atlante, pari a 70,6
milioni, in aumento rispetto ai 65,5 milioni di fine esercizio in relazione al versamento effettuato
ad inizio gennaio e già espresso al netto dell’ulteriore impairment cui è stato assoggettato in
chiusura di trimestre.
Resta invece sostanzialmente invariato l’importo contabilizzato al livello 2 di fair value.
Rimangono iscritti fondi immobiliari per circa 12,6 milioni (16,5 milioni a fine 2016), tra i quali il più rilevante è
il già citato fondo Polis, classificato a livello 1 di fair value per 7,8 milioni (11,3 milioni a fine 2016): nel
trimestre si sono registrati rimborsi in conto capitale per 4,2 milioni, controbilanciati da variazioni positive di
fair value per 0,7 milioni.
66
Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza
La voce 50 dell’Attivo “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” (Held To Maturity – HTM) comprende gli strumenti
finanziari che si ha intenzione e capacità di mantenere fino alla scadenza.
Tali attività sono valutate al costo ammortizzato con imputazione a conto economico delle eventuali perdite durevoli di
valore o delle eventuali riprese di valore registrate in seguito al venir meno delle motivazioni che le avevano determinate.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione
Importi in migliaia di euro
31.3.2017
Valore di
bilancio
(A)
Titoli di debito
di cui: titoli di Stato
italiani
Totale
Totale
Variazioni (A)/(B)
Fair Value
L1
Totale
in %
in valore
Valore di
bilancio
(C)
31.3.2016
Fair Value
L1
Totale
L2
L3
L2
L3
L2
L3
7.274.195
7.287.369
-
-
7.287.369
7.327.544
7.440.786
-
-
7.440.786
-53.349
-0,7%
3.445.469
3.595.144
-
-
3.595.144
7.274.195
7.287.369
-
-
7.287.369
7.327.544
7.440.786
-
-
7.440.786
-53.349 -0,7%
3.445.469
3.595.144
-
-
3.595.144
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
7.274.195
7.287.369
-
-
7.287.369
7.327.544
7.440.786
-
-
7.440.786
-53.349
3.445.469
3.595.144
-
-
3.595.144
Finanziamenti
L1
31.12.2016
Valore di
bilancio
(B)
Fair Value
-0,7%
Il portafoglio continua ad essere costituito da BTP per un valore nominale di 6,385 miliardi ed
un controvalore contabile di 7,3 miliardi. Si ricorda che nel quarto trimestre 2016 il portafoglio
era stato interessato dal passaggio di BTP per 3,335 miliardi nominali (maturazione
2022/2023) provenienti dal portafoglio AFS.
Come anticipato in premessa, nel mese di aprile, sono stati classificati in questo portafoglio nuovi
investimenti per 1 miliardo di euro nominali.
Gli strumenti finanziari di negoziazione
Le Attività finanziarie di negoziazione
La voce 20 dell’Attivo “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (Held For Trading – HFT) comprende gli
strumenti finanziari di trading “utilizzati al fine di generare un utile dalle fluttuazioni di prezzo a breve termine”. Essi
vengono valutati al fair value rilevato a conto economico – Fair Value Through Profit or Loss – FVPL.
Per le definizioni relative alla gerarchia del fair value (livelli 1, 2 e 3) si rinvia alla Sezione A.4, della Parte A – Politiche
contabili della Nota Integrativa Consolidata del Bilancio 2016.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
L1
L2
31.12.2016
Valore di
bilancio
(A)
L3
L1
L2
Variazioni (A)/(B)
31.3.2016
Valore di
bilancio
(B)
in valore
100
107.793
-39.044
-36,2%
405.032
344
L3
in %
L1
L2
Valore di
bilancio
(C)
L3
Attività per cassa
Titoli di debito
di cui: titoli di Stato
italiani
68.622
27
100
68.749
107.483
210
100
405.476
20.922
-
-
20.922
105.123
-
-
105.123
-84.201
-80,1%
221.977
-
-
221.977
Titoli di capitale
5.561
-
2
5.563
4.949
-
2
4.951
612
12,4%
4.185
-
2
4.187
Quote O.I.C.R.
279
-
-
279
672
-
-
672
-393
-58,5%
276
-
568
844
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
74.462
27
102
74.591
113.104
210
102
113.416
-38.825
-34,2%
409.493
344
670
410.507
-10,3%
627
528.500
27.138
556.265
-
-
-
-
Finanziamenti
Totale (a)
-
Strumenti derivati
Derivati finanziari
9.653
528.832
13.958
552.443
1.403
599.680
15.117
616.200
-63.757
Derivati su crediti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale (b)
9.653
528.832
13.958
552.443
1.403
599.680
15.117
616.200
-63.757
-10,3%
627
528.500
27.138
556.265
Totale (a+b)
84.115
528.859
14.060
627.034
114.507
599.890
15.219
729.616
-102.582
-14,1%
410.120
528.844
27.808
966.772
67
-
A fine trimestre le attività finanziarie detenute per la negoziazione ammontavano a 627 milioni,
composte da attività per cassa per 74,6 milioni (113,4 milioni a dicembre) e da strumenti
derivati per 552,4 milioni (616,2 milioni), la cui dinamica e consistenza vanno lette in stretta
correlazione con la corrispondente voce iscritta fra le passività finanziarie di negoziazione.
Come evidenziato dalla tabella, i titoli di debito, che rappresentano la voce principale tra le
attività per cassa ed includono titoli di Stato italiani per 20,9 milioni, risultano diminuiti a 68,7
milioni (-39 milioni) avendo incorporato scadenze di BOT per 105 milioni nominali, solo
parzialmente compensati dall’acquisto di BTP per 23,25 milioni nominali e di Bonos per 47
milioni nominali.
Si ricorda che le variazioni espresse nelle tabelle tengono conto delle valorizzazioni contabili di fine periodo.
I titoli di capitale, 5,6 milioni di pertinenza della Capogruppo, mostrano un lieve incremento
(+0,6 milioni) quasi totalmente attribuibile al titolo di una piccola impresa lanciata sul mercato
AIM.
Le quote O.I.C.R., in essere per un importo esiguo (279 milioni) riferito all’investimento in due
fondi immobiliari quotati, hanno registrato una flessione nel periodo di 393 mila euro dovuta
alla vendita di fondi detenuti da UBI Pramerica, la SGR del Gruppo.
Le Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie di negoziazione: composizione
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
L1
L2
31.12.2016
Valore di
bilancio
(A)
L3
L1
L2
Variazioni (A)/(B)
Valore di
bilancio in valore
(B)
L3
in %
31.3.2016
L1
L2
Valore di
bilancio
(C)
L3
Passività per cassa
Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Debiti verso clientela
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
5.151
717.471
11
722.633
76
799.931
31
800.038 -77.405
610.468
-
-
-
-
-
-
-
Totale (b)
5.151
717.471
11
722.633
76
799.931
Totale (a+b)
5.151
717.471
11
722.633
76
799.931
Totale (a)
Strumenti derivati
Derivati finanziari
Derivati creditizi
-9,7%
17
610.440
11
-
-
-
-
-
-
31
800.038 -77.405
-9,7%
17
610.440
11
610.468
31
800.038 -77.405
-9,7%
17
610.440
11
610.468
-
Le passività finanziarie di negoziazione, 722,6 milioni dai precedenti 800 milioni, si
confermano costituite solo da derivati finanziari, la cui evoluzione deve essere interpretata in
coerenza con quella della corrispondente voce iscritta tra le attività finanziarie.
68
Le Attività finanziarie valutate al fair value
La voce “Attività finanziarie valutate al fair value” comprende gli strumenti finanziari classificati in tale categoria in
applicazione della Fair Value Option (FVO). Tali attività vengono valutate al fair value con imputazione delle variazioni a
conto economico.
Per le definizioni relative alla gerarchia del fair value (livelli 1, 2 e 3) si rinvia alla Sezione A.4, della Parte A – Politiche
contabili della Nota Integrativa Consolidata del Bilancio 2016.
Attività finanziarie valutate al fair value: composizione
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
Titoli di debito
L1
L2
31.12.2016
Valore di
bilancio
(A)
L3
L1
L2
Variazioni (A)/(B)
Valore di
bilancio in valore
(B)
L3
in %
31.3.2016
L1
Valore di
bilancio
(C)
L3
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di capitale
1.647
2.000
68.678
72.325
1.555
3.000
67.949
72.504
-179
-0,2%
1.375
3.000
68.420
72.795
Quote O.I.C.R.
118.123
-
-
118.123
115.945
-
-
115.945
2.178
1,9%
116.959
-
4.984
121.943
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
119.770
2.000
68.678
190.448
117.500
3.000
67.949
188.449
1.999
1,1%
118.334
3.000
73.404
194.738
Finanziamenti
Totale
-
L2
Le attività finanziarie valutate al fair value, pari a 190,4 milioni (188,4 milioni a fine esercizio),
sono totalmente riferite alla Capogruppo e includono:
- titoli di capitale per 72,3 milioni, stabili nel trimestre, detenuti nell’ambito delle attività di
Merchant Banking e di Private Equity;
- quote O.I.C.R. per 118,1 milioni, unicamente costituite dai fondi Tages, iscritti a livello 1 di fair
value e suscettibili di variazioni legate alla valorizzazione di mercato.
L’esposizione al rischio sovrano
Dalla tabella esposta alla pagina seguente emerge che al 31 marzo 2017 il valore di bilancio
delle esposizioni al rischio sovrano di UBI Banca ammontava a 15,2 miliardi dai 16,2
miliardi di fine 2016. La diminuzione è sostanzialmente riconducibile all’Italia che, pur
rimanendo lo Stato verso cui risulta concentrato l’80% delle esposizioni, ha incorporato gli
effetti delle vendite effettuate nel periodo nel portafoglio AFS e delle scadenze che hanno
interessato il portafoglio HFT. Relativamente agli altri investimenti governativi, si rileva un
incremento di 0,5 miliardi ascrivibile ai nuovi acquisti di Bonos per 0,4 miliardi e di titoli dei
Paesi emergenti per 0,1 miliardi.
Il dettaglio delle esposizioni del Gruppo UBI Banca viene declinato tenendo presente che,
secondo le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza europea (European Securities and Markets
Authority, ESMA), per "debito sovrano" devono intendersi i titoli obbligazionari emessi dai
Governi centrali e locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati.
69
Gruppo UBI Banca: esposizioni al rischio sovrano
Paese/portafoglio di classificazione
Impo rti in migliaia di euro
- Italia
attività e passività finanziarie detenute per la
negoziazione (esposizione netta)
attività finanziarie disponibili per la vendita*
attività finanziarie detenute sino alla scadenza
crediti
- Stati Uniti
attività finanziarie disponibili per la vendita
- Belgio
crediti
- Olanda
crediti
- Abu Dhabi
attività finanziarie disponibili
- Andorra
crediti
- Arabia Saudita
attività finanziarie disponibili
- Cile
attività finanziarie disponibili
- Colombia
attività finanziarie disponibili
- Corea del Sud
attività finanziarie disponibili
- Filippine
attività finanziarie disponibili
- Indonesia
attività finanziarie disponibili
- Israele
attività finanziarie disponibili
- Kazakistan
attività finanziarie disponibili
- Lituania
attività finanziarie disponibili
- Marocco
attività finanziarie disponibili
- Messico
attività finanziarie disponibili
- Oman
attività finanziarie disponibili
- Panama
attività finanziarie disponibili
- Perù
attività finanziarie disponibili
- Polonia
attività finanziarie disponibili
- Qatar
attività finanziarie disponibili
- Repubblica slovacca
attività finanziarie disponibili
- Romania
attività finanziarie disponibili
- Slovenia
attività finanziarie disponibili
- Spagna
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
per la vendita
attività e passività finanziarie detenute per la
negoziazione (esposizione netta)
-
31.3.2017
Valore
nominale
attività finanziarie disponibili per la vendita
crediti
Sud Africa
attività finanziarie disponibili per la vendita
Trinidad e Tobago
attività finanziarie disponibili per la vendita
Turchia
attività finanziarie disponibili per la vendita
Uruguay
attività finanziarie disponibili per la vendita
Argentina
attività e passività finanziarie detenute per la
negoziazione (esposizione netta)
Totale esposizione per cassa
Valore
di bilancio
31.12.2016
Fair Value
Valore
nominale
Valore
di bilancio
Fair Value
10.506.405
12.151.382
12.153.526
11.737.293
13.673.120
13.786.362
23.251
3.431.505
6.385.000
666.649
1.496.586
1.496.586
61
61
10
10
4.677
4.677
7.483
7.483
2.806
2.806
25.723
25.723
1.403
1.403
14.030
14.030
37.415
37.415
4.677
4.677
12.160
12.160
4.677
4.677
14.966
14.966
27.593
27.593
2.338
2.338
14.966
14.966
14.030
14.030
7.951
7.951
3.741
3.741
1.871
1.871
27.126
27.126
9.354
9.354
1.097.512
20.922
4.186.109
7.274.195
670.156
1.513.933
1.513.933
61
61
10
10
4.729
4.729
7.397
7.397
2.855
2.855
30.843
30.843
1.507
1.507
18.358
18.358
40.769
40.769
4.663
4.663
13.040
13.040
5.410
5.410
15.668
15.668
28.382
28.382
2.390
2.390
15.851
15.851
18.420
18.420
8.519
8.519
3.765
3.765
2.064
2.064
30.183
30.183
10.732
10.732
1.220.418
20.922
4.186.109
7.287.369
659.126
1.513.933
1.513.933
61
61
10
10
4.729
4.729
7.397
7.397
2.855
2.855
30.843
30.843
1.507
1.507
18.358
18.358
40.769
40.769
4.663
4.663
13.040
13.040
5.410
5.410
15.668
15.668
28.382
28.382
2.390
2.390
15.851
15.851
18.420
18.420
8.519
8.519
3.765
3.765
2.064
2.064
30.183
30.183
10.732
10.732
1.220.418
105.000
4.761.505
6.385.000
485.788
1.517.883
1.517.883
61
61
10
10
2.299
2.299
19.922
19.922
14.230
14.230
28.935
28.935
9.487
9.487
9.487
9.487
27.986
27.986
11.384
11.384
11.384
11.384
4.743
4.743
19.448
19.448
760.568
105.123
5.756.273
7.327.544
484.180
1.533.693
1.533.693
61
61
10
10
2.299
2.299
23.359
23.359
18.936
18.936
31.008
31.008
10.115
10.115
9.715
9.715
28.011
28.011
12.091
12.091
15.006
15.006
5.233
5.233
21.466
21.466
820.563
105.123
5.756.273
7.440.786
484.180
1.533.693
1.533.693
61
61
10
10
2.299
2.299
23.359
23.359
18.936
18.936
31.008
31.008
10.115
10.115
9.715
9.715
28.011
28.011
12.091
12.091
15.006
15.006
5.233
5.233
21.466
21.466
820.563
47.000
1.050.000
512
14.030
14.030
1.871
1.871
7.015
7.015
11.224
11.224
660
46.289
1.173.617
512
15.323
15.323
1.878
1.878
7.848
7.848
12.035
12.035
559
46.289
1.173.617
512
15.323
15.323
1.878
1.878
7.848
7.848
12.035
12.035
559
750.000
10.568
14.230
14.230
7.115
7.115
11.384
11.384
829
809.995
10.568
15.471
15.471
7.746
7.746
12.067
12.067
843
809.995
10.568
15.471
15.471
7.746
7.746
12.067
12.067
843
660
559
559
829
843
843
13.374.361
15.188.992
15.191.136
14.208.678
16.240.813
16.354.055
* Il valore di bilancio delle AFS Italia differisce rispetto a quello riportato nella riga "titoli di Stato italiani" della tabella relativa alle “Attività
finanziarie disponibili per la vendita” per la presenza, in questa tabella, di obbligazioni Cassa Depositi e Prestiti (emittente statale) per 5,2 milioni
al 31 marzo 2017 e per 5,3 milioni al 31 dicembre 2016.
70
Nella tabella seguente viene invece riportata la distribuzione per scadenza dei titoli di Stato
italiani in portafoglio.
A fine marzo, la vita media del portafoglio AFS si attestava a 10,24 anni (8 anni a fine 2016),
quella del portafoglio HTM a 4,64 anni (4,9 anni), mentre quella dei titoli di Stato classificati
nel portafoglio di negoziazione (HFT) risultava pari a 29,94 anni (0,2 anni). Il significativo
allungamento rilevato nel portafoglio HFT è dovuto al sopra citato investimento effettuato nel
trimestre di BTP per 23,25 milioni nominali, aventi scadenza nel 2047.
Dal confronto con i dati di fine 2016 emerge una crescita della fascia temporale “da 1 anno
fino a 3 anni” da leggersi in correlazione all’avvicinata scadenza di due titoli del portafoglio
HTM che ha comportato il loro passaggio dalla fascia “da 3 anni fino a 5 anni”.
Si rileva inoltre, sempre nella fascia “da 1 anno fino a 3 anni”, la riduzione del portafoglio AFS
in seguito alle vendite intervenute nel periodo.
Maturity Titoli di Stato Italiani
31.3.2017
31.12.2016
Attività
Attività
Attività
finanziarie
finanziarie
finanziarie
detenute
disponibili per detenute sino
per la
la vendita alla scadenza
negoziazione
Impo rti in migliaia di euro
Fino a 6 mesi
Valore di
bilancio
Attività
Attività
Attività
finanziarie
finanziarie
finanziarie
detenute
disponibili per detenute sino
per la
la vendita alla scadenza
negoziazione
Incid.
%
Valore di
bilancio
Incid.
%
-
-
-
-
105.122
-
-
105.122
Da 6 mesi fino a 1 anno
-
102.229
-
102.229
0,9%
-
335.710
-
335.710
0,8%
2,6%
Da 1 anno fino a 3 anni
-
694.999
2.238.816
2.933.815
25,6%
-
1.881.807
-
1.881.807
14,3%
Da 3 anni fino a 5 anni
-
238.455
1.122.919
1.361.374
11,9%
-
-
2.637.845
2.637.845
20,0%
Da 5 anni fino a 10 anni
2
1.506.904
3.912.460
5.419.366
47,1%
-
1.789.459
4.689.699
6.479.158
49,1%
20.920
1.638.284
-
1.659.204
14,5%
1
1.743.962
-
1.743.963
13,2%
20.922
4.180.871
7.274.195 11.475.988
100,0%
105.123
5.750.938
7.327.544 13.183.605
100,0%
Oltre 10 anni
Totale
***
A completamento dell’informativa richiesta dall’ESMA, si precisa che al 31 marzo 2017 (così come a
dicembre 2016) non vi erano in essere contratti derivati su credito (Credit Default Product), né tantomeno il
Gruppo ha operato su tali strumenti nel corso dell’esercizio, per incrementare la propria esposizione ovvero
per acquisire protezione.
71
Il patrimonio netto e
l’adeguatezza patrimoniale
L’evoluzione del patrimonio netto consolidato
Prospetto di raccordo tra patrimonio e risultato del periodo della Capogruppo con patrimonio e
risultato del periodo consolidati al 31 marzo 2017
di cui:
Risultato del periodo
Patrimonio netto
Importi in migliaia di euro
Patrimonio netto e risultato del periodo come da situazione contabile della Capogruppo
8.659.819
70.831
Effetto del consolidamento delle Società controllate, anche congiuntamente
336.812
25.982
Effetto della valutazione a patrimonio netto delle altre partecipazioni rilevanti
29.535
4.502
-
-45.741
-52.554
11.463
8.973.612
67.037
Dividendi incassati nel periodo
Altre rettifiche di consolidamento (inclusi gli effetti della PPA)
Patrimonio netto e risultato del periodo come da situazione contabile consolidata
Variazioni del patrimonio netto consolidato del Gruppo intervenute nel primo trimestre del 2017
Esistenze
al
31.12.2016
Riserve
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Operazioni sul
patrimonio netto
Variazioni
di riserve
Dividendi
e altre
destinazioni
Importi in migliaia di euro
Capitale:
Variazioni gennaio-marzo 2017
Allocazione risultato
esercizio precedente
Emissione
nuove azioni
Stock options
31.3.2017
Redditività
consolidata
complessiva
Patrimonio
netto del
Gruppo
2.440.751
-
-
-
2.343
-
-
2.443.094
2.440.751
-
-
-
-
2.343
-
-
-
2.443.094
-
Sovrapprezzi di emissione
3.798.430
-
-
-
-
-
-
3.798.430
Riserve
3.664.366
-830.150
-
-401
-
-
-
2.833.815
-73.950
-
-
158
-
-
-85.103
-158.895
-9.869
-
-
-
-
-
-
-9.869
-830.150
830.150
-
-
-
-
67.037
67.037
8.989.578
-
-243
2.343
-
-18.066
8.973.612
Riserve da valutazione
Azioni proprie
Risultato del periodo
Patrimonio netto del Gruppo
-
Al 31 marzo 2017 il patrimonio netto del Gruppo UBI Banca, comprensivo dell’utile del
periodo, si attestava a 8.973,6 milioni di euro, in marginale flessione rispetto agli 8.989,6
milioni di fine 2016.
Come si evince dalla tabella “Variazioni del patrimonio netto consolidato del Gruppo intervenute
nel primo trimestre 2017”, il decremento di 16 milioni sintetizza:


la flessione per 84,9 milioni del saldo delle riserve da valutazione, integralmente generata dall’impatto
della redditività complessiva,
che ha interessato: per -84,6 Riserve da valutazione di pertinenza del Gruppo: composizione
milioni le attività finanziarie
31.3.2017
31.12.2016
disponibili per la vendita; per - Importi in migliaia di euro
0,2 milioni gli utili/perdite
Attività finanziarie disponibili per la vendita
-111.516
-26.860
attuariali
relativi
a
piani
Copertura
flussi
finanziari
-10
285
previdenziali a benefici definiti;
Differenze di cambio
-243
-243
per -0,3 milioni la copertura di
Utili (Perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
-107.925
-107.773
flussi finanziari e per +0,2
Leggi speciali di rivalutazione
60.799
60.641
milioni le Leggi speciali di
rivalutazione;
Totale
-158.895
-73.950
una variazione positiva per 2,3
milioni ascrivibile all’emissione di n. 937.399 azioni ordinarie rivenienti dalla fusione per incorporazione
72


nella Capogruppo di Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare di Ancona, Banca di
Valle Camonica e Banca Carime;
una variazione negativa complessiva per 0,4 milioni delle altre riserve che sintetizza determinanti
positive di varia natura1, fronteggiate dall’impatto negativo dei mutati assetti partecipativi che hanno
accompagnato il completamento della “Banca Unica”;
l’appostazione dell’utile del periodo per 67 milioni.
Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita di pertinenza del Gruppo: composizione
31.3.2017
31.12.2016
Importi in migliaia di euro
Riserva positiva
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
35.904
56.064
109.465
-
-209.331
-4.165
-99.453
-
-173.427
51.899
10.012
-
68.846
53.688
10.505
-
-158.922
-727
-250
-
-90.076
52.961
10.255
-
201.433
-312.949
-111.516
133.039
-159.899
-26.860
Totale
Riserva negativa
Totale
Riserva positiva
Riserva negativa
Totale
Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita di pertinenza del Gruppo: variazioni nel periodo
Importi in migliaia di euro
Titoli
di debito
Titoli
di capitale
Quote
di O.I.C.R.
Finanziamenti
Totale
1. Esistenze iniziali al 1° gennaio 2017
-90.076
52.961
10.255
-
-26.860
2. Variazioni positive
2.1 Incrementi di fair value
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative
60.442
53.866
198
3.719
3.538
130
3.471
3.120
185
67.632
60.524
513
31
130
185
167
-
-
6.378
51
166
-
3. Variazioni negative
3.1 Riduzioni di fair value
3.2 Rettifiche da deterioramento
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive da realizzo
3.4 Altre variazioni
-143.793
-110.562
-33.229
-2
-4.781
-4.397
-167
-217
-3.714
-3.696
-18
-
-152.288
-118.655
-33.396
-237
4. Rimanenze finali al 31 marzo 2017
-173.427
51.899
10.012
-
-111.516
- da deterioramento
- da realizzo
2.3 Altre variazioni
346
167
6.595
Come si può notare dalla tabella di dettaglio, la sopra richiamata variazione negativa di 84,6
milioni che ha interessato le “Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la
vendita” è stata generata dai titoli di debito in portafoglio (il cui saldo è diminuito di 83,3
milioni a -173,4 milioni, al netto dell’effetto fiscale e della quota riferibile ai terzi) ed in
particolare ai titoli di Stato italiani. La relativa riserva, negativa per 155,5 milioni, ha infatti
registrato una flessione di 89,5 milioni nel corso del trimestre (a dicembre 2016 era pari a 66,1 milioni), integralmente riconducibile al portafoglio della Capogruppo.
Informazioni relative agli assetti proprietari di UBI Banca
Sulla base delle comunicazioni ricevute ai sensi dell’art. 120 del Testo Unico della Finanza
(D.Lgs. 58/1998) non si rilevano variazioni rispetto a quanto già riportato nella Relazione al
Bilancio d’esercizio di UBI Banca al 31 dicembre 2016, con i seguenti investitori che risultano
detenere partecipazioni superiori al 3%:
 Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo con una quota del 5,910% comunicata il 22
novembre 20162;
 Fondazione Banca del Monte di Lombardia con una quota del 5,208% comunicata il 24
novembre 20163;
1 Fra queste figurano +1,1 milioni quale rilascio parziale della riserva negativa iscritta al 31 dicembre 2016 in conseguenza del
passaggio di 3,3 miliardi nominali di BTP dal portafoglio AFS al portafoglio HTM.
2 Comunicazione effettuata a margine della fusione per incorporazione di Banca Regionale Europea in UBI Banca. La partecipazione
risulterebbe pari al 5,905% se ricalcolata sul capitale sociale alla data del presente Resoconto.
3 Comunicazione effettuata a margine della fusione per incorporazione di Banca Popolare Commercio e Industria in UBI Banca. La
partecipazione risulterebbe pari al 5,203% se ricalcolata sul capitale sociale alla data del presente Resoconto.
73
 Silchester International Investors LLP con una quota del 5,123% comunicata il 4 novembre
20154.
Va in ogni caso tenuto presente che le percentuali di partecipazione indicate potrebbero non essere più
quelle effettive qualora fosse nel frattempo intervenuta una modifica che non comporta obblighi di
comunicazione ai sensi della disciplina applicabile. Si precisa inoltre che non sono stati considerati i soci
(società di gestione) che si sono avvalsi dell’esenzione di cui all’art. 119-bis del Regolamento Emittenti.
In base alle segnalazioni fornite dagli intermediari finanziari in occasione dello stacco del dividendo
relativo all’esercizio 2015, gli azionisti UBI Banca risultano pari a circa 150 mila unità.
L’adeguatezza patrimoniale
Il 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento
contenuta nel Regolamento UE n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, c.d. CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE
(Capital Requirements Directive, c.d. CRD IV), che traspongono nell’Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di
Basilea per la Vigilanza Bancaria (c.d. framework Basilea 3).
Il CRR ha avuto diretta efficacia negli Stati membri, mentre la disciplina contenuta nella CRD IV è stata recepita a livello
nazionale con il D.Lgs. 12 maggio 2015, n. 72, entrato in vigore il 27 giugno 2015.
A conclusione di un processo di consultazione pubblica avviato nel novembre 2013, il 17 dicembre Banca d’Italia ha
pubblicato la Circolare 285 “Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, che ha dato attuazione, per gli ambiti di
competenza, alla nuova disciplina comunitaria, unitamente alla Circolare 286 “Istruzioni per la compilazione delle
segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare” e all’aggiornamento della Circolare 154
“Segnalazioni di vigilanza delle istituzioni creditizie e finanziarie. Schemi di rilevazione e istruzioni per l'inoltro dei flussi
informativi” (complesso normativo oggetto di più aggiornamenti nel 2014 e nel 2015).
Si ricorda che l’introduzione delle regole di Basilea 3 è soggetta a un regime transitorio durante il quale le nuove regole
saranno applicate – nella maggior parte dei casi – in proporzione crescente fino al 2019, quando avranno piena
applicazione a regime (full application). Nel contempo, gli strumenti di capitale non più conformi saranno esclusi
gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza, entro il 2021.
I requisiti patrimoniali consolidati richiesti al Gruppo UBI Banca per il 2017, indicati nella comunicazione ricevuta il 12
dicembre 2016 dalla BCE, risultano così articolati:
• un nuovo requisito minimo di CET1 phased in pari al 7,5%5;
• un requisito minimo di Total SREP Capital Requirement pari al 9,75%6 . Aggiungendo il Capital Conservation Buffer
dell’1,25%, si perviene a un requisito minimo in termini di Overall Total Capital Requirement dell’11%.
Al 31 marzo 2017 il Gruppo UBI Banca evidenziava, sulla base dei criteri transitori applicati per
l’esercizio, un Common Equity Tier 1 ed un Tier 1 ratio dell’11,44% (11,48% a dicembre 2016),
superiore di 394 p.b. rispetto alla soglia target indicata dallo SREP.
Il CET1 al 31 marzo 2017, calcolato sulla base delle regole che saranno applicate al termine
del periodo transitorio (c.d. CET1 ratio fully phased-in), è stimato pari all’11,29%.
Nel trimestre il capitale di qualità primaria ha registrato una moderata flessione (-56 milioni),
da 6.829 milioni a 6.773 milioni, imputabile principalmente ai seguenti fattori:
•
•
l’impatto negativo determinato dall’andamento nel periodo delle riserve AFS relative ai titoli
governativi7 (-72 milioni) e dalla maggiore deduzione delle DTA derivanti da redditività futura (-45
milioni) generata dalle disposizioni transitorie applicabili nel 2017 (deduzione di un ulteriore 20%
rispetto al 2016), solo parzialmente attenuata dalla quota di utilizzo delle stesse per effetto della
compensazione del risultato fiscale positivo di periodo con la perdita pregressa;
l’impatto positivo per circa 74 milioni derivante dall’inclusione dell’utile di periodo, dalla riduzione di
valore degli intangibili e dalla diminuzione di 26 milioni della shortfall in deduzione (57 milioni contro
i precedenti 83 milioni).
Il Tier 2 ha evidenziato un incremento a 1.937 milioni dai precedenti 1.560 milioni (+377
milioni) grazie all’emissione di un titolo subordinato EMTN per nominali 500 milioni, in parte
controbilanciato dall’ammortamento progressivo dei titoli computabili.
4 La partecipazione risulterebbe pari al 4,732% se ricalcolata sul capitale sociale alla data del presente Resoconto: si precisa tuttavia
che Silchester ha partecipato all’Assemblea del 7 aprile 2017 con un numero di azioni pari al 7,258% del capitale sociale di UBI
Banca.
5 Risultato della somma tra Capitale Regolamentare Minimo di Pillar 1 (4,5%), requisito di Pillar 2 (1,75%) e Capital Conservation
Buffer (1,25%), calcolato secondo la disciplina transitoria phased-in prevista dalla Banca d’Italia.
6 Risultato della somma tra Capitale Regolamentare Minimo di Pillar 1 (Fondi propri 8%) e requisito di Pillar 2 (1,75%).
7 Le perdite non realizzate hanno subito una sterilizzazione del 20% rispetto al 40% del 2016.
74
Quale risultato degli andamenti descritti, i Fondi propri totali sono saliti a 8,7 miliardi, dagli 8,4
miliardi di fine 2016 (+321 milioni).
Le attività di rischio ponderate (RWA) hanno mostrato una contrazione di 277 milioni a 59,2
miliardi, principalmente in conseguenza della riduzione dei volumi di impiego relativi alle Società
Prodotto, valutati con metodologia standard, solo parzialmente controbilanciati dall’incremento
dei volumi relativi alle posizioni Corporate valutate con metodologia IRB.
Il Total Capital Ratio (TCR) si è conseguentemente portato al 14,71%, dal precedente 14,10%
(+61 p.b.), ampiamente al di sopra del requisito minimo richiesto per il 2017.
Per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria previsto da Basilea 3, il Leverage ratio8 si è
attestato al 5,41% (5,75% a dicembre 2016) mentre l’indicatore a regime è pari al 5,35%.
Coefficienti patrimoniali (Basilea 3)
Importi in migliaia di euro
31.3.2017
Common Equity Tier 1 capital al netto dei filtri prudenziali
Deduzioni dal Common Equity Tier 1 relative agli Elementi negativi per Eccedenza delle
Perdite attese rispetto alle Rettifiche di valore comprensiva dell'applicazione delle
disposizioni transitorie *
Common Equity Tier 1 capital
Additional Tier 1 capital prima delle deduzioni
Deduzioni dall'Additional Tier 1
di cui: Elementi negativi per Eccedenza delle Perdite attese rispetto alle Rettifiche di
valore comprensiva dell'applicazione delle disposizioni transitorie
31.12.2016
6.830.097
6.912.245
-57.022
-82.962
6.773.075
6.829.283
-
286
-
286
-
-286
-
-
Tier 1 capital ( Common Equity Tier 1 + Additional Tier 1)
6.773.075
6.829.283
Tier 2 capital prima delle disposizioni transitorie
1.975.563
-
1.606.204
1.975.563
1.606.204
-38.554
-46.382
-6.336
-20.812
Tier 2 capital dopo le deduzioni specifiche
1.937.009
1.559.822
Totale Fondi propri (Total own funds)
8.710.084
8.389.105
4.325.359
4.351.066
Additional Tier 1 capital
Effetti delle disposizioni di grandfathering sugli strumenti Tier 2
Tier 2 capital dopo le disposizioni transitorie
Deduzioni dal Tier 2
di cui: Elementi negativi per Eccedenza delle Perdite attese rispetto alle Rettifiche di
valore comprensiva dell'applicazione delle disposizioni transitorie
Rischio di credito
Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
Rischi di mercato
Rischio operativo
-
9.182
11.987
118.706
112.356
283.300
283.300
Totale requisiti prudenziali
4.736.547
4.758.709
Attività di rischio ponderate
59.206.839
59.483.864
11,44%
11,48%
11,44%
11,48%
14,71%
14,10%
In
seguito
alle
autorizzazioni ricevute dalla
Banca d’Italia, il Gruppo
UBI Banca utilizza i modelli
interni per il calcolo dei
requisiti
patrimoniali
a
fronte del rischio di credito
con riferimento al segmento
Corporate (esposizioni verso
imprese)
ed
ai
rischi
operativi dalla segnalazione
di vigilanza consolidata al
30 giugno 2012 e con
riferimento al segmento
Retail
regolamentare
(esposizioni verso piccole e
medie
imprese
ed
esposizioni garantite da
immobili residenziali) dalla
segnalazione consolidata al
30 giugno 2013.
Common Equity Tier 1 ratio
(Common Equity Tier 1 capital dopo i filtri e le deduzioni / Attività di rischio ponderate)
Tier 1 ratio
(Tier 1 capital dopo i filtri e le deduzioni / Attività di rischio ponderate)
Total capital ratio
(Totale Fondi propri / Attività di rischio ponderate)
* La voce include la quota di Eccedenza delle Perdite attese rispetto alle Rettifiche che, per effetto
delle disposizioni transitorie applicabili, sono oggetto di deduzione dall'Additional Tier 1. Per
incapienza di tale livello di capitale, la quota viene interamente dedotta dal CET1.
Si ricorda che i profitti/le perdite non realizzate relative ad esposizioni verso le amministrazioni
centrali classificate nella categoria "Attività disponibili per la vendita", a partire dal 1° ottobre 2016,
sulla base di quanto previsto dal Reg. UE 445/2016, sono oggetto di inclusione nel CET1,
conformemente alle disposizioni transitorie contenute nella Parte II, Capitolo 14 della Circolare n.
285. Precedentemente, perdite o profitti non realizzati su tali esposizioni non venivano inclusi in
alcun elemento dei fondi propri per effetto della facoltà esercitata nel gennaio 2014 ed applicata sia
a livello individuale che consolidato.
8 Secondo Basilea 3, il Leverage è calcolato come rapporto tra il Tier 1 e il totale dell’attivo di bilancio e fuori bilancio, con un minimo
richiesto del 3%. Il valore dell’indicatore è stato calcolato secondo le previsioni del CRR, così come modificate dall’Atto delegato (UE)
n. 62/2015.
75
Società consolidate: dati principali
Risultato netto di periodo
I trimestre
2017
A
Importi in migliaia di euro
Unione di Banche Italiane Spa (*)
I trimestre
2016
B
Variazione
A-B
Variazione
%
A/B
Anno
2016
C
70.831
176.352
(105.521)
(59,8%)
(493.425)
Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*)
-
12.471
(12.471)
(100,0%)
-
Banca Regionale Europea Spa (*)
-
2.508
(2.508)
(100,0%)
-
Banca Popolare di Bergamo Spa (*)
-
33.877
(33.877)
(100,0%)
(11.936)
Banco di Brescia Spa (*)
-
9.364
(9.364)
(100,0%)
(158.739)
Banca Popolare di Ancona Spa (*)
-
(2.422)
(2.422)
(100,0%)
(113.995)
Banca Carime Spa (*)
-
1.225
(1.225)
(100,0%)
(58.315)
Banca di Valle Camonica Spa (*)
-
2.707
(2.707)
(100,0%)
(3.425)
(78)
(71)
148
10,2%
(159)
(1.206)
(1.708)
(502)
(29,4%)
(6.913)
Centrobanca Sviluppo Impresa SGR Spa
IW Bank Spa
UBI Banca International Sa (**)
2.453
(2.468)
4.921
16.698
12.866
3.832
29,8%
Zhong Ou Asset Management Co. Ltd
1.736
2.328
(592)
(25,4%)
7.317
UBI Leasing Spa
2.667
4.448
(1.781)
(40,0%)
(54.917)
(9,5%)
UBI Pramerica SGR Spa
n.s.
(5.408)
63.587
UBI Factor Spa
2.650
2.927
(277)
Prestitalia Spa
1.732
(2.143)
3.875
BPB Immobiliare Srl
(170)
(59)
111
190,5%
-
571
(571)
(100,0%)
-
6.999
2.873
4.126
143,6%
-
UBI Fiduciaria Spa (3)
-
(146)
(146)
(100,0%)
-
Aviva Assicurazioni Vita Spa (20%) (4)
-
840
(840)
(100,0%)
-
Società Bresciana Immobiliare Mobiliare - S.B.I.M. Spa (1)
UBI Sistemi e Servizi SCpA (2)
Aviva Vita Spa (20%)
n.s.
(8.656)
(14.310)
(716)
1.380
1.860
(480)
(25,8%)
5.460
Lombarda Vita Spa (40%)
542
525
17
3,2%
11.525
UBI Management Co. Sa (**)
447
1.247
(800)
(64,1%)
1.850
UBI Trustee Sa (**)
111
250
(139)
(55,4%)
104
67.037
42.061
24.976
CONSOLIDATO
59,4%
(830.150)
(*) In data 15 novembre 2016 sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione nella Capogruppo UBI Banca di Banca Popolare
Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea (con efficacia giuridica dal 21 novembre 2016 e decorrenza degli effetti
contabili e fiscali dal 1° gennaio 2016) mentre il 2 febbraio 2017 sono stati stipulati gli atti di fusione relativi all’incorporazione
nella Capogruppo delle restanti Banche Rete: Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di
Brescia e Banca di Valle Camonica (con decorrenza 20 febbraio 2017 per gli effetti verso i terzi e 1° gennaio 2017 per gli effetti
contabili e fiscali).
I risultati netti al 31 dicembre 2016 e al 31 marzo 2016 di UBI Banca, pro-formati per tenere conto delle sopra citate
incorporazioni, si attestano rispettivamente a -820.873 migliaia e a 65.848 migliaia.
(**) Il risultato evidenziato emerge dalle situazioni contabili predisposte ai fini del consolidamento, secondo i principi applicati dalla
Capogruppo.
Il perfezionamento dell’operazione di cessione di UBI Banca International è atteso entro la fine del secondo trimestre 2017, una
volta ultimate le relative azioni propedeutiche.
(1) Il 23 ottobre 2015, con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2015, è divenuta efficace la fusione per
incorporazione di SOLIMM Srl in S.B.I.M. Spa (Società Bresciana Immobiliare Mobiliare). Il 28 settembre 2016 è divenuta efficace
la fusione per incorporazione di S.B.I.M. Spa nella Capogruppo.
(2) Trattandosi di una Società consortile con scopo mutualistico e non lucrativo, UBI Sistemi e Servizi chiude il bilancio in pareggio.
(3) Il 28 settembre 2016 è divenuta efficace la fusione per incorporazione della Società in UBI Banca.
(4) In data 5 ottobre 2016 l’Assemblea straordinaria di Aviva Vita Spa ha deliberato la fusione per incorporazione della propria
controllata Aviva Assicurazioni Vita con efficacia giuridica dal 31 dicembre 2016.
76
Crediti netti verso clientela
31.3.2017
A
Importi in migliaia di euro
Unione di Banche Italiane Spa (*)
31.12.2016
B
83.618.686
Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*)
-
31.3.2016
C
Variazione
A-C
Variazione %
A/C
37.111.384
21.271.288
62.347.398
-
8.822.536
-8.822.536
n.s.
-100,0%
Banca Regionale Europea Spa (*)
-
-
8.246.211
-8.246.211
-100,0%
Banca Popolare di Bergamo Spa (*)
-
18.831.193
18.936.780
-18.936.780
-100,0%
Banco di Brescia Spa (*)
-
11.732.362
12.470.719
-12.470.719
-100,0%
Banca Popolare di Ancona Spa (*)
-
7.638.165
7.791.801
-7.791.801
-100,0%
Banca Carime Spa (*)
-
4.036.265
4.064.330
-4.064.330
-100,0%
Banca di Valle Camonica Spa (*)
-
1.729.589
1.752.247
-1.752.247
-100,0%
1.234.506
1.231.530
1.357.327
-122.821
-9,0%
282.390
336.658
378.800
-96.410
-25,5%
-12,7%
Prestitalia Spa
UBI Banca International Sa
IW Bank Spa
627.200
647.373
718.084
-90.884
UBI Factor Spa
2.059.683
2.468.928
2.168.678
-108.995
-5,0%
UBI Leasing Spa
6.288.875
6.347.210
6.569.710
-280.835
-4,3%
84.521.597
81.854.280
84.072.553
449.044
0,5%
CONSOLIDATO
Indici di rischiosità
Sofferenze nette / Crediti netti
31.3.2017
Incidenze percentuali
Unione di Banche Italiane Spa (*)
31.12.2016
3,65%
Crediti deteriorati netti totali / Crediti netti
31.3.2016
2,85%
1,45%
31.3.2017
7,68%
31.12.2016
31.3.2016
6,60%
5,60%
Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*)
-
-
3,78%
-
-
8,58%
Banca Regionale Europea Spa (*)
-
-
6,03%
-
-
12,06%
Banca Popolare di Bergamo Spa (*)
-
4,13%
4,51%
-
6,87%
8,07%
Banco di Brescia Spa (*)
-
3,65%
3,73%
-
10,09%
11,81%
Banca Popolare di Ancona Spa (*)
-
6,33%
6,77%
-
12,26%
13,86%
Banca Carime Spa (*)
-
5,99%
6,59%
-
10,78%
11,80%
Banca di Valle Camonica Spa (*)
-
3,96%
4,46%
-
8,84%
10,79%
0,89%
5,65%
6,54%
10,04%
17,28%
Prestitalia Spa
0,68%
0,76%
UBI Banca International Sa
1,73%
3,99%
4,81%
15,44%
15,60%
IW Bank Spa
1,82%
1,77%
1,97%
3,67%
3,57%
3,55%
UBI Factor Spa
10,20%
8,46%
10,15%
12,87%
11,11%
17,44%
UBI Leasing Spa
10,81%
10,81%
11,43%
18,11%
18,47%
20,88%
4,69%
4,87%
5,17%
9,42%
9,84%
11,50%
CONSOLIDATO
(*) In data 15 novembre 2016 sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione nella Capogruppo UBI Banca di Banca Popolare
Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea (con efficacia giuridica dal 21 novembre 2016 e decorrenza degli effetti
contabili e fiscali dal 1° gennaio 2016) mentre il 2 febbraio 2017 sono stati stipulati gli atti di fusione relativi all’incorporazione
nella Capogruppo delle restanti Banche Rete: Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di
Brescia e Banca di Valle Camonica (con decorrenza 20 febbraio 2017 per gli effetti verso i terzi e 1° gennaio 2017 per gli effetti
contabili e fiscali).
I crediti netti verso clientela di UBI Banca, pro-formati per tenere conto dell’incorporazione delle Banche Rete, si attestano a
81.112.931 migliaia al 31 dicembre 2016 e a 83.406.219 migliaia al 31 marzo 2016. Il rapporto sofferenze nette/crediti netti è pari
al 3,77% al 31 dicembre 2016 e al 3,99% al 31 marzo 2016 mentre il rapporto crediti deteriorati netti totali/crediti netti ammonta
al 7,96% al 31 dicembre 2016 e al 9,22% al 31 marzo 2016.
77
Raccolta diretta da clientela
31.3.2017
A
Importi in migliaia di euro
Unione di Banche Italiane Spa (*)
31.12.2016
B
80.241.032
Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*)
31.3.2016
C
Variazione
A-C
Variazione %
A/C
44.160.639
38.364.272
41.876.760
109,2%
-
6.358.487
-6.358.487
-100,0%
-
Banca Regionale Europea Spa (*)
-
-
5.120.775
-5.120.775
-100,0%
Banca Popolare di Bergamo Spa (*)
-
16.445.137
15.455.472
-15.455.472
-100,0%
Banco di Brescia Spa (*)
-
8.653.781
8.052.080
-8.052.080
-100,0%
Banca Popolare di Ancona Spa (*)
-
5.171.558
4.891.392
-4.891.392
-100,0%
Banca Carime Spa (*)
-
5.871.976
5.559.106
-5.559.106
-100,0%
Banca di Valle Camonica Spa (*)
-
1.041.859
992.858
-992.858
-100,0%
UBI Banca International Sa (**)
1.438.311
1.701.873
1.514.698
-76.387
-5,0%
IW Bank Spa
2.809.327
2.757.347
2.783.443
25.884
0,9%
84.005.846
85.166.013
89.652.372
-5.646.526
-6,3%
CONSOLIDATO
La raccolta diretta da clientela è comprensiva dei debiti verso clientela e dei titoli in circolazione, con esclusione dei prestiti
obbligazionari e degli altri titoli sottoscritti direttamente da Società del Gruppo.
Per le seguenti Banche, la raccolta diretta risulta così rettificata:
31.3.2017
Importi in milioni di euro
31.12.2016
31.3.2016
Prestiti obbligazionari
Unione di Banche Italiane Spa
Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*)
1.702,7
2.654,1
3.137,6
-
-
297,6
Banca Regionale Europea Spa (*)
-
-
1.271,7
Banca Popolare di Bergamo Spa (*)
-
991,2
1.008,3
Banco di Brescia Spa (*)
-
1.887,2
2.154,7
Banca Popolare di Ancona Spa (*)
-
1.286,2
1.094,9
Banca di Valle Camonica Spa (*)
-
441,0
398,0
10,0
10,0
10,0
-
-
938,0
IW Bank Spa
Euro Commercial Paper e ex Cd francesi
UBI Banca International Sa
(*) In data 15 novembre 2016 sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione nella Capogruppo UBI Banca di Banca Popolare
Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea (con efficacia giuridica dal 21 novembre 2016 e decorrenza degli effetti
contabili e fiscali dal 1° gennaio 2016) mentre il 2 febbraio 2017 sono stati stipulati gli atti di fusione relativi all’incorporazione
nella Capogruppo delle restanti Banche Rete: Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di
Brescia e Banca di Valle Camonica (con decorrenza 20 febbraio 2017 per gli effetti verso i terzi e 1° gennaio 2017 per gli effetti
contabili e fiscali).
La raccolta diretta da clientela di UBI Banca, pro-formata per tenere conto dell’incorporazione delle Banche Rete, si attesta a
80.293.392 migliaia al 31 dicembre 2016 e a 84.794.854 migliaia al 31 marzo 2016.
(**) Il perfezionamento dell’operazione di cessione è atteso entro la fine del secondo trimestre 2017, una volta ultimate le relative azioni
propedeutiche.
78
Raccolta indiretta da clientela ordinaria (valori di mercato)
31.3.2017
A
Importi in migliaia di euro
Unione di Banche Italiane Spa (*)
31.12.2016
B
73.828.545
31.3.2016
C
Variazione
A-C
Variazione %
A/C
18.374.907
5
73.828.540
n.s.
-
10.779.183
-10.779.183
-100,0%
-
10.393.472
-10.393.472
-100,0%
31.818.308
31.500.614
-31.500.614
-100,0%
16.546.418
16.272.786
-16.272.786
-100,0%
-
5.238.305
5.194.113
-5.194.113
-100,0%
Banca Carime Spa (*)
-
6.641.983
6.621.434
-6.621.434
-100,0%
Banca di Valle Camonica Spa (*)
-
1.529.069
1.481.715
-1.481.715
-100,0%
Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*)
-
Banca Regionale Europea Spa (*)
-
Banca Popolare di Bergamo Spa (*)
-
Banco di Brescia Spa (*)
-
Banca Popolare di Ancona Spa (*)
32.641.819
31.476.373
27.770.094
4.871.725
17,5%
UBI Banca International Sa (**)
UBI Pramerica SGR Spa
2.888.849
2.640.060
2.735.673
153.176
5,6%
IW Bank Spa
9.447.631
8.833.568
8.673.267
774.364
8,9%
Lombarda Vita Spa (1)
6.675.345
6.360.382
5.809.565
865.780
14,9%
10.987.883
7.849.961
7.034.849
3.953.034
56,2%
-
2.603.969
2.313.592
-2.313.592
-100,0%
86.869.436
82.116.612
77.573.440
9.295.996
Aviva Vita Spa (1)
Aviva Assicurazioni Vita Spa (1)
CONSOLIDATO
12,0%
Risparmio gestito (valori di mercato)
31.3.2017
A
Importi in migliaia di euro
Unione di Banche Italiane Spa (*)
31.12.2016
B
49.314.862
Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*)
-
31.3.2016
C
Variazione
A-C
12.250.894
-
49.314.862
-
5.882.467
-5.882.467
Variazione %
A/C
n.s.
-100,0%
Banca Regionale Europea Spa (*)
-
-
5.303.979
-5.303.979
-100,0%
Banca Popolare di Bergamo Spa (*)
-
18.542.143
16.590.637
-16.590.637
-100,0%
Banco di Brescia Spa (*)
-
8.940.263
7.972.328
-7.972.328
-100,0%
Banca Popolare di Ancona Spa (*)
-
2.786.946
2.395.933
-2.395.933
-100,0%
Banca Carime Spa (*)
-
4.354.020
3.890.683
-3.890.683
-100,0%
Banca di Valle Camonica Spa (*)
-
798.692
644.016
-644.016
-100,0%
32.641.819
31.476.373
27.770.094
4.871.725
17,5%
153.641
146.610
141.515
12.126
8,6%
6.392.837
6.175.632
5.750.215
642.622
11,2%
6.675.345
6.360.382
5.809.565
865.780
14,9%
10.987.883
7.849.961
7.034.849
3.953.034
56,2%
2.603.969
2.313.592
-2.313.592
-100,0%
54.631.219
49.085.233
7.521.952
15,3%
UBI Pramerica SGR Spa
UBI Banca International Sa (**)
IW Bank Spa
Lombarda Vita Spa (1)
Aviva Vita Spa (1)
Aviva Assicurazioni Vita Spa (1)
-
CONSOLIDATO
56.607.185
(*) In data 15 novembre 2016 sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione nella Capogruppo UBI Banca di Banca Popolare
Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea (con efficacia giuridica dal 21 novembre 2016 e decorrenza degli effetti
contabili e fiscali dal 1° gennaio 2016) mentre il 2 febbraio 2017 sono stati stipulati gli atti di fusione relativi all’incorporazione
nella Capogruppo delle restanti Banche Rete: Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di
Brescia e Banca di Valle Camonica (con decorrenza 20 febbraio 2017 per gli effetti verso i terzi e 1° gennaio 2017 per gli effetti
contabili e fiscali).
La raccolta indiretta da clientela ordinaria di UBI Banca, pro-formata per tenere conto dell’incorporazione delle Banche Rete, si
attesta a 70.051.024 migliaia al 31 dicembre 2016 e a 65.708.899 migliaia al 31 marzo 2016. Il risparmio gestito risulta invece pari
a 47.672.958 migliaia al 31 dicembre 2016 e a 42.680.043 migliaia al 31 marzo 2016.
(**) Il perfezionamento dell’operazione di cessione è atteso entro la fine del secondo trimestre 2017, una volta ultimate le relative
azioni propedeutiche.
(1) Il dato esposto in questa riga è il totale gestito dalla Società; si ricorda che per determinare la raccolta consolidata si considera
solo la parte collocata dalle Società del Gruppo UBI Banca.
79
Altre informazioni
Accertamenti ispettivi
A partire dal 26 febbraio 2016 la Banca Centrale Europea ha disposto accertamenti ispettivi
mirati nei confronti della Capogruppo UBI Banca in tema di BUSINESS MODEL & PROFITABILITY. Le
verifiche si sono concluse il 19 maggio con un “pre-closing meeting” durante il quale sono
state anticipate ai vertici aziendali le risultanze delle verifiche condotte (formalmente concluse
il 20 maggio 2016): trattasi di tematiche principalmente legate ad aspetti organizzativi interni e
a strumenti di pianificazione e controllo. Il 25 maggio 2016 UBI Banca ha inviato al team
ispettivo alcune considerazioni preliminari sugli specifici argomenti affrontati nel “pre-closing
meeting”. Il 12 ottobre si è svolto il “closing meeting” nel corso del quale sono stati discussi i
rilievi emersi.
Sulla base delle evidenze del rapporto finale ricevuto il 10 gennaio 2017, il 7 febbraio il
Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca hanno esaminato una prima
risposta con le osservazioni e gli interventi di mitigazione programmati.
Il 10 marzo 2017 UBI Banca ha trasmesso alla BCE una proposta di allineamento
riscontrando, il successivo 31 marzo, alcuni quesiti formulati in merito dall’Autorità.
Con lettera del 22 giugno 2016 la Banca Centrale Europea ha stabilito accertamenti in tema di
con focus in particolare su: strategie della
Banca e del Gruppo con riguardo alla gestione dei conflitti di interesse, verifica delle policy e
procedure che mirano alla identificazione e gestione dei soggetti correlati al Gruppo e quindi in
potenziale conflitto di interessi, idoneità dei sistemi di controllo interno ad intercettare detti
conflitti. Gli accertamenti si sono conclusi il 5 agosto.
Il 27 gennaio 2017 la BCE ha trasmesso gli esiti dell’attività svolta, con indicazione a
predisporre un piano d’intervento per dare attuazione alle soluzioni richieste e alle azioni
suggerite. Il 7 marzo la Capogruppo ha fornito riscontro all’Autorità con la trasmissione del
piano degli interventi elaborato. Il 2 maggio 2017 è stato inviato a BCE un aggiornamento
sullo stato di attuazione degli interventi alla fine del primo trimestre.
GOVERNANCE, REMUNERATION AND INTERNAL CONTROLS,
Con comunicazione del 13 maggio 2016 la Banca Centrale Europea ha reso noto l’avvio di
verifiche nei confronti del Gruppo UBI Banca in materia di INTERNAL AND EXTERNAL REPORTING
QUALITY. Il focus principale riguarda i processi di aggregazione dei dati, con particolare
riferimento al rischio di credito. Le verifiche si sono concluse il 28 luglio 2016.
Il 23 novembre 2016 si è svolto l’”exit meeting” al fine di approfondire i risultati dell'ispezione:
sono stati individuati alcuni ambiti di miglioramento, in particolare con riferimento al processo
di segnalazione FINREP, COREP e Large exposure e all’informativa gestionale sul rischio di
credito che viene presentata agli Organi Aziendali. Sono state inoltre consegnate evidenze di
ulteriori ambiti di miglioramento, per i quali il Gruppo ha pianificato gli interventi di
adeguamento.
Il 12 dicembre 2016 è pervenuto il rapporto finale nel quale la BCE ha ufficializzato le azioni
correttive richieste al Gruppo UBI Banca con riferimento agli ambiti sopra citati. L’11 gennaio
2017 la Capogruppo ha fornito una risposta con la formalizzazione delle azioni correttive
intraprese per il 2017, alla quale hanno fatto comunicazioni di aggiornamento in data 1°
febbraio, 8 marzo e 4 maggio 2017.
La BCE ha segnalato, con lettera del 17 novembre 2016, l’avvio di un’ispezione in tema di
CAPITAL POSITION CALCULATION ACCURACY. Gli accertamenti si sono conclusi il 3 marzo 2017
mentre il successivo 12 aprile si è svolta la presentazione ufficiale dei risultati preliminari. La
Banca è in attesa del rilascio del report finale da parte dell’Autorità di Vigilanza.
L’11 gennaio 2017 la Banca Centrale Europea ha disposto una verifica in materia di INTERNAL
MODEL conseguente alla richiesta di estensione del perimetro IRB, in coerenza con il piano di
roll-out del Gruppo. Gli approfondimenti sono terminati il 7 aprile.
80
Il 31 marzo 2017 la Banca d’Italia ha comunicato l’avvio di accertamenti ispettivi in materia di
TRASPARENZA presso IW Bank. Le attività di verifica, iniziate il 3 aprile, si sono concluse il 7
aprile. Si è in attesa di conoscere le relative risultanze.
Si segnala infine che il 6 febbraio 2017 la Federal Reserve Bank di New York e il New York
State Department of Financial Services hanno avviato un approfondimento conoscitivo – sulla
situazione in essere al 31 dicembre 2016 – relativamente all’Ufficio di rappresentanza, di
recente apertura, a New York. L’accertamento si è concluso il 26 aprile 2017 con la consegna
del relativo rapporto e l’attribuzione del rating “satisfactory” all’Ufficio, mentre sono previste
alcune ulteriori attività di affinamento a fronte di specifiche indicazioni ricevute dalle Autorità.
***
Agli accertamenti sopra richiamati, che si sostanziano nella presenza in loco presso UBI Banca
di ispettori BCE (“on site inspection”), si affiancano – nell’ambito del Supervisory Examination
Plan periodicamente definito in sede di vigilanza – molteplici attività di verifica “a distanza”,
condotte attraverso scambi informativi via mail e riunioni periodiche, le quali hanno assunto,
ad oggi, la forma di “Thematic Review”, "Deep dive", "Quality Assessment", "For Action".
Le Thematic Review attualmente in corso nel Gruppo UBI Banca riguardano i seguenti ambiti:
- IFRS 9 (al fine di conoscere lo stato dell’arte del processo di adozione del nuovo principio
contabile): la Review, iniziata il 2 gennaio, si è conclusa il 31 marzo 2017. Si è in attesa
della pianificazione dell’incontro per un confronto sulle tematiche affrontate;
- Risk Data Aggregation and Risk Reporting [rispetto dei principi fissati dal BCBS (Basel
Committee on Banking Supervision) per lo sviluppo di un sistema di early warning a fronte
del potenziale superamento anche in ottica previsionale dei livelli di rischio giudicati
accettabili alla luce del Risk Appetite Framework adottato dalla Banca]: avviata nel 2016, i
primi risultati sono stati discussi con BCE nel corso di un incontro svoltosi il 30 marzo
2017. Il successivo 5 maggio è stata inviata una risposta preliminare alla bozza del report
ricevuta nel corso del mese di aprile. Si è in attesa della versione definitiva del documento;
- Profitability (esame del modello di business nell’ambito delle valutazioni SREP): l’analisi ha
preso avvio il 9 marzo 2017 con la richiesta di compilazione di un template, trasmesso il 3
aprile 2017.
Informativa sul contenzioso
Il contenzioso legale
Rispetto alla situazione presentata nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, alla quale si
rimanda, nel trimestre si segnalano i seguenti nuovi contenziosi rilevanti per i quali è stato
stimato un rischio possibile (o una passività potenziale):
• una causa promossa da soggetti beneficiari di agevolazioni pubbliche in relazione alle quali
UBI Banca (subentrata a Centrobanca Spa), in qualità di Banca Concessionaria, è stata
citata in solido avanti il Tribunale Civile di Roma (dopo analogo giudizio promosso avanti il
TAR Lazio – Sezione di Roma conclusosi per difetto di giurisdizione) con gli Enti Agevolanti
interessati, di cui è mandataria, per una posizione agevolativa a valere sulla Legge 46/1992
istruita da una Banca terza aderente a proprio RTI;
• richiesta di risarcimento danni a UBI Banca (subentrata a Banca Popolare di Ancona),
nell'ambito di opposizione a decreto ingiuntivo. A seguito di trattative da subito instaurate
con la controparte e con le altre società del medesimo gruppo si è giunti ad un’intesa sui
punti di una possibile transazione, ad oggi in corso di perfezionamento.
Si segnala, inoltre, la riclassificazione a rischio remoto delle seguenti cause:
• una citazione (riveniente dall’ex Banco di Brescia) – per la quale era stato stimato un rischio
probabile – notificata da una Società con fallimento apertosi nel 1999 e tuttora in corso, che
in persona dell’Amministratore ha chiesto la restituzione d’importi prelevati/utilizzati nel
81
periodo settembre 1997 – giugno 1998 dall’Amministratore Unico, decaduto a settembre
1997 senza che la Banca fosse stata informata. Nel dicembre 2012 il Giudice, in
accoglimento delle eccezioni presentate dalla Banca, ha disposto la cancellazione dal ruolo
della causa. La controparte ha riassunto la causa nei termini, pende pertanto il giudizio.
Con udienza del 26 aprile 2017 la causa è stata trattenuta a sentenza con concessione dei
termini di legge per il deposito di conclusioni e repliche. La valutazione sul grado di
probabilità della soccombenza è stata modificata sulla base del parere ricevuto dal legale
esterno;
• richiesta di risarcimento danni nei confronti di UBI Leasing – per la quale era stato stimato
un rischio possibile – per supposto inadempimento delle obbligazioni del contratto di
locazione finanziaria relativo ad un immobile in costruzione. La valutazione sul grado di
probabilità della soccombenza è stata modificata sulla base della Consulenza Tecnica
d’Ufficio, disposta nel corso dell’evoluzione del contenzioso, che non ha evidenziato alcun
inadempimento da parte di UBI Leasing stessa la quale, in realtà, vanta un consistente
credito nei confronti del cliente.
Il contenzioso fiscale
Verifiche fiscali ed altre attività istruttorie
Come già riportato nelle precedenti informative, in data 4 ottobre 2016 la Guardia di Finanza
ha iniziato una verifica fiscale nei confronti dell’incorporata Banco di Brescia, avente ad
oggetto l’annualità 2012 in generale e l’annualità 2016 per le sole ritenute alla fonte.
Successivamente, la verifica è stata estesa all’annualità 2011 per la sola imposta sul valore
aggiunto: la verifica su questa annualità è terminata con la notifica di un processo verbale di
constatazione contenente un unico rilievo relativo al presunto mancato assoggettamento ad
IVA delle commissioni relative alla gestione ed all’incasso di crediti ceduti dall’incorporata alle
Società di cartolarizzazione nell’ambito di operazioni disciplinate dalla Legge n. 130 del 30
aprile 1999. L’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia, uniformandosi alla
posizione espressa dalla Risoluzione n. 106 del 17 novembre 2016, non ha dato seguito al
processo verbale di constatazione e, quindi, non ha emesso avviso di accertamento a carico
dell’incorporata Banco di Brescia entro il 31 dicembre 2016, data in cui sono scaduti i termini
per l’accertamento.
La verifica relativa alle annualità 2012 e 2016 è terminata in data 17 marzo 2017 con la
notifica di un processo verbale di constatazione, ove i verificatori hanno dato atto di non aver
riscontrato alcuna irregolarità.
Atti di accertamento
PREFERENCE SHARES – UBI BANCA E EX BANCO DI BRESCIA – E IMPOSTA DI REGISTRO OPERAZIONI DI
CONFERIMENTO SPORTELLI – UBI BANCA E EX BANCHE RETE (BANCA POPOLARE DI BERGAMO, BANCO DI
BRESCIA, BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA E BANCA REGIONALE EUROPEA)
La vicenda contenziosa è sostanzialmente conclusa, posto che le commissioni tributarie
competenti e la Corte di Cassazione hanno emesso provvedimenti di estinzione del giudizio per
cessata materia del contendere su quasi tutte le controversie pendenti. In particolare, con
riferimento a:
- “preference shares”, è stata dichiarata la cessata materia del contendere su tutte le
annualità in contenzioso (l’ultima sentenza, relativa all’appello sull’annualità 2004
dell’incorporata Banco di Brescia, è stata depositata in data 31 gennaio 2017);
- “switch sportelli”, é stata dichiarata la cessata materia del contendere su tutte le
controversie eccezion fatta per quella relativa a UBI Banca (per sé e per l’incorporata Banca
Popolare Commercio Industria), ove l’udienza, originariamente fissata per il giorno 3 aprile
2017, è stata rinviata dalla Commissione Tributaria Regionale della Lombardia a nuovo
ruolo per motivi meramente amministrativi.
Prosegue l’attività di recupero delle imposte e delle sanzioni versate in via provvisoria nel corso
dei procedimenti e non dovute alla luce degli accordi conciliativi stipulati a seguito dell’accordo
transattivo del 4 febbraio 2016.
82
IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO
FINANCE
–
COMMISSIONI DI GESTIONE E INCASSO CREDITI: EX BANCHE RETE E UBI
La vicenda prende le mosse da una serie di questionari inviati alle ex Banche Rete a partire
dall’esercizio 2014, i quali si sono successivamente tradotti in altrettanti avvisi di
accertamento: l’Amministrazione finanziaria contestava il mancato assoggettamento ad IVA
delle commissioni relative alla gestione ed all’incasso di crediti ceduti dalle ex Banche Rete alle
Società di cartolarizzazione nell’ambito di operazioni di cui alla Legge n. 130 del 1999.
La vicenda contenziosa è sostanzialmente conclusa, posto che tutte le commissioni tributarie
competenti hanno dichiarato la cessata materia del contendere a seguito dell’annullamento in
autotutela degli avvisi di accertamento in conseguenza della Risoluzione dell’Agenzia delle
Entrate n. 106 del 17 novembre 2016, dove è stato chiarito che, nell’ambito di operazioni
disciplinate dalla Legge n. 130 del 30 aprile 1999, l’attività di servicing svolta dal soggetto che
ha concesso il credito costituisce prestazione di servizi esente da IVA in quanto ricompresa tra
i “servizi di gestione dei crediti da parte dei concedenti”. In un solo caso, l’Agenzia delle
Entrate non ha impugnato la sentenza favorevole resa a UBI Banca (ex Banca Regionale
Europea), ormai passata in giudicato senza necessità di azioni ulteriori.
Infine, con riguardo a UBI Finance Srl, quale controparte delle operazioni di cartolarizzazione
poste in essere dalle ex Banche Rete, in data 8 maggio 2017 si sono tenute presso la
Commissione Tributaria Provinciale di Milano le udienze di trattazione degli avvisi di
irrogazione sanzioni relativi alle annualità 2009 e 2010: i giudici si sono riservati la decisione.
UBI BANCA: IRPEG
Nel novembre 2011 UBI Banca (già BPU Banca) era stata destinataria di un avviso di
accertamento in merito al trattamento fiscale ai fini IRPEG applicato sul conferimento di
azienda bancaria effettuato il 1° luglio 2003 a favore delle allora neo costituite Banca Popolare
di Bergamo e Banca Popolare Commercio e Industria. In particolare, veniva contestata la
deduzione integrale operata dalla conferente BPU Banca di fondi rischi tassati costituiti in
precedenti esercizi.
Nel 2015 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto il ricorso di UBI Banca,
riconoscendo come l’avviso di accertamento fosse stato notificato oltre il termine ordinario di
decadenza ed in difetto dei presupposti di legge per l’accertamento integrativo. In esito a tale
sentenza l’Agenzia delle Entrate ha comunicato provvedimento di sgravio della cartella di
pagamento di 8,3 milioni di euro notificata nel 2014 ad UBI Banca, già oggetto di sospensiva
da parte della Commissione Tributaria.
L’Agenzia delle Entrate ha proposto appello il 19 ottobre 2015 alla Commissione Tributaria
Regionale di Milano in relazione al quale la Banca ha presentato proprie tempestive
controdeduzioni.
Con sentenza depositata il 1° marzo 2017 la Commissione Tributaria Regionale di Milano ha
rigettato l’appello dell’Agenzia delle Entrate condannando altresì quest’ultima al rimborso alla
Banca delle spese processuali del giudizio d’appello. La Banca ha notificato tale sentenza
all’Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia: l’Agenzia delle Entrate ha
proposto ricorso alla Corte di Cassazione in data 8 maggio 2017. La Banca si costituirà in
giudizio nei termini di legge con proprio controricorso.
– TARI 2014
In data 6 luglio 2016 il Comune di Milano ha notificato all’incorporata Banca Popolare
Commercio Industria un avviso di pagamento TARI per l’anno 2014 per un ammontare
complessivo di 234 mila euro. Sulla base di una valutazione effettuata, l’atto impositivo
sarebbe infondato per circa 114 mila euro. Di conseguenza, l’incorporata Banca Popolare
Commercio e Industria ha proposto impugnativa parziale tramite ricorso depositato il 16
settembre 2016 presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano.
L’udienza per la trattazione del ricorso, fissata al 27 marzo 2017, è stata rinviata al 29 maggio
2017 su richiesta del Comune di Milano.
UBI BANCA EX BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA
UBI BANCA EX BANCA DI VAL CAMONICA: IRPEG-ILOR
1977 E 1980
L’Ufficio delle Imposte Dirette di Breno emetteva avvisi di accertamento per maggiore IRPEG ed
ILOR (annualità 1977 e 1980) a carico dell’incorporata Banca di Valle Camonica, ritualmente
impugnati da quest’ultima. La Banca è risultata soccombente in primo grado: in sede di
appello, la Commissione Tributaria di secondo grado di Brescia ha confermato in parte i rilievi
83
dell’Amministrazione finanziaria, dichiarando corretto l’accertamento del maggior imponibile
IRPEG ed ILOR con riguardo alla contestazione della deducibilità integrale di taluni costi
siccome non riferibili a ricavi interamente tassabili. Da tali pronunce conseguiva la debenza di
maggiori imposte per complessivi 51 mila euro, oltre sanzioni ed interessi.
Avverso le decisioni di secondo grado, sia l’Amministrazione finanziaria sia l’incorporata Banca
di Valle Camonica hanno proposto ricorso alla Commissione Tributaria Centrale di Roma.
Quest’ultima, con decisioni del 14 e 15 luglio 2010, confermava le decisioni di secondo grado
parzialmente sfavorevoli.
In data 29 luglio 2011 l’incorporata Banca di Valle Camonica, sulla base di forti
argomentazioni a supporto della correttezza del proprio operato, proponeva ricorso alla Corte
di Cassazione avverso le pronunce della Commissione Tributaria Centrale. L’udienza di
trattazione dei due ricorsi si è tenuta in data 19 aprile 2017: i giudici si sono riservati la
decisione.
UBI LEASING: IVA
In data 10 dicembre 2015 UBI Leasing ha ricevuto un processo verbale di constatazione a
chiusura di una verifica fiscale effettuata dalla Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia
Tributaria di Brescia sull’anno 2010. In particolare, quest’ultima ha contestato l’illegittima
detrazione IVA e la conseguente presentazione di una dichiarazione IVA annuale infedele per
indebita detrazione IVA, in relazione ad un’operazione presunta oggettivamente inesistente
(acquisto di attrezzature industriali varie oggetto di contratto di locazione finanziaria).
L’8 febbraio 2016 UBI Leasing ha presentato proprie motivate osservazioni all’Agenzia delle
Entrate – Direzione Regionale della Lombardia. Il successivo 20 dicembre l’Amministrazione
finanziaria, ritenendo fondati i rilievi contenuti nel processo verbale di constatazione, ha
notificato avviso di accertamento con richiesta di una maggiore IVA pari a 396 mila euro oltre
interessi e contestuale irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 495 mila
euro.
Nel corso del primo trimestre 2017 la Società ha avviato la procedura di accertamento con
adesione: tale procedura è tuttora in corso e dovrebbe concludersi entro la seconda decade del
mese di maggio.
Novità fiscali
Relativamente al quadro normativo fiscale di riferimento non si segnalano ulteriori novità
rispetto a quanto già illustrato nella Relazione al Bilancio consolidato 2016, alla quale si
rimanda.
84
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del
trimestre e prevedibile evoluzione della
gestione consolidata
Successivamente al 31 marzo 2017 – data a cui si riferisce il presente Resoconto intermedio di
gestione – e fino al 10 maggio 2017 – data di approvazione dello stesso da parte del Consiglio
di Gestione di UBI Banca Spa – non sono intervenuti eventi di rilievo tali da influenzare la
situazione economica e patrimoniale illustrata.
A titolo informativo si segnalano i seguenti aspetti.
Delibere assunte dall’Assemblea ordinaria e straordinaria di UBI Banca
Il 7 aprile 2017 si è riunita, sotto la presidenza di Andrea Moltrasio (Presidente del Consiglio di
Sorveglianza), l’Assemblea dei Soci di UBI Banca, chiamata sia in sede ordinaria che
straordinaria a deliberare sugli argomenti all’ordine del giorno.
Il Presidente del Consiglio di Gestione, Letizia Moratti, ha proceduto all’illustrazione dei dati
relativi all’andamento dell’esercizio 2016 e dei risultati conseguiti, approvati dal Consiglio di
Sorveglianza il precedente 7 marzo.
In sede ordinaria, l’Assemblea si è così espressa in merito ai punti in esame:
1. con il voto favorevole del 93,1% e l’astensione del 5,8% del capitale presente, ha approvato
la proposta di copertura della perdita di esercizio mediante imputazione della stessa alla
Riserva sovrapprezzo azioni e la distribuzione di un dividendo unitario di 0,11 euro, a valere
sulla Riserva straordinaria, così come proposto dal Consiglio di Gestione in considerazione
dell’adeguata patrimonializzazione del Gruppo secondo i parametri stabiliti dalle Regole di
Basilea 3 e in conformità alla Comunicazione della Banca Centrale Europea del 13
dicembre 2016 in tema di politiche di distribuzione del dividendo. Il dividendo sarà pagato
sulle n. 974.205.820 azioni ordinarie in circolazione, al netto delle azioni proprie detenute
in portafoglio, pari a un monte dividendi di massimi 107.162.640,20 euro e sarà messo in
pagamento con data di stacco, record date e data di pagamento rispettivamente il 22, 23 e
24 maggio 2017, contro stacco della cedola n. 19;
2. con il voto favorevole del 92,4% e l’astensione del 6,1% del capitale presente, ha nominato
Ferruccio Dardanello quale Consigliere di Sorveglianza, per l’integrazione del Consiglio
stesso in seguito alle dimissioni di un componente nel dicembre 2016. Il Consigliere eletto
durerà in carica sino alla scadenza del mandato dell’attuale Consiglio di Sorveglianza e cioè
sino all’Assemblea dei Soci che si terrà, ai sensi dell’art. 2364-bis Cod. Civ., dopo la
chiusura dell’esercizio sociale 2018;
3. ha deliberato in senso favorevole sulla prima sezione della Relazione sulla Remunerazione,
redatta ai fini dell’Informativa al pubblico ai sensi delle Disposizioni vigenti e messa a
disposizione del pubblico ai sensi di legge. Tale prima sezione contiene le principali
informazioni riguardanti i processi decisionali in tema di sistemi di remunerazione, le
principali caratteristiche, le modalità attraverso cui è assicurato il collegamento tra
remunerazione e risultati, i principali indicatori di performance presi a riferimento, le
ragioni sottostanti le scelte dei sistemi di remunerazione variabile e le altre prestazioni non
monetarie;
4. ha adottato, come da proposta, le politiche di remunerazione a favore dei Consiglieri di
Sorveglianza e dei Consiglieri di Gestione;
5. ha approvato i Piani di remunerazione basati su strumenti finanziari - per la valorizzazione
di una quota della componente variabile a breve termine (annuale) e a lungo termine
(pluriennale) della retribuzione del “Personale più Rilevante” e per la valorizzazione del
premio di produttività (cd. Premio Aziendale) di competenza 2017 per tutto il Personale
85
Dipendente - e le conseguenti proposte di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie al
servizio di tali Piani, così articolate:
•
•
•
per il Piano di incentivazione di breve termine 2017 destinato al “Personale più rilevante”, la
valorizzazione di una componente della remunerazione variabile mediante l’assegnazione di azioni
ordinarie UBI Banca, per un controvalore massimo pari a circa 3,5 milioni di euro, ed eventualmente
anche di quote e azioni di O.I.C.R. istituiti da UBI Pramerica SGR Spa e da UBI Management
Company Sa al “Personale più rilevante” di UBI Pramerica;
per il Piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2017-2019/2024 destinato al “Personale
più rilevante”, l’assegnazione di azioni ordinarie UBI Banca per un controvalore massimo in arco di
Piano pari a circa 16,4 milioni di euro;
relativamente al Premio di produttività di competenza 2017 per tutto il Personale Dipendente,
l’assegnazione di azioni ordinarie UBI Banca per un controvalore massimo pari a 18 milioni di euro;
6. sempre in tema di remunerazione, preso atto della proposta del Consiglio di Sorveglianza, e
in sostanziale continuità con quanto approvato dall’Assemblea 2016, ha approvato i termini
di fissazione dei criteri e i limiti di annualità massime dei compensi e delle relative modalità
di pagamento da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di
cessazione anticipata della carica;
7. da ultimo, preso atto della proposta del Consiglio di Sorveglianza e in considerazione della
vigente disciplina in materia, ha deliberato la determinazione del rapporto tra
remunerazione variabile e fissa fino ad un massimo del 2:1 per il “Personale più Rilevante”
rientrante nell’ambito dell’Area Investimenti della Società di Asset Management, UBI
Pramerica SGR Spa, la cui applicazione per il 2017 è prevista per 6 posizioni.
Infine, in sede straordinaria l’Assemblea ha approvato, con il voto favorevole del 99,8% del
capitale presente, la proposta di attribuzione al Consiglio di Gestione della delega ex art. 2443
C.C. ad aumentare a pagamento ed in via scindibile in una o più volte il capitale sociale entro
il 31 luglio 2018, previa autorizzazione del Consiglio di Sorveglianza, per un importo massimo
complessivo di 400 milioni di euro, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, mediante
l’emissione di azioni ordinarie prive di valore nominale ed aventi le stesse caratteristiche di
quelle in circolazione, da offrire in opzione agli aventi diritto, con ogni più ampia facoltà di
stabilire, di volta in volta, nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità, termini e condizioni
dell’operazione, ivi compreso il prezzo di emissione, comprensivo di eventuale sovrapprezzo
delle azioni stesse ed il godimento.
L’efficacia della deliberazione, e quindi l’attribuzione di tale delega, è subordinata
all’esecuzione dell’acquisizione da parte di UBI Banca dell’intero capitale sociale di Nuova
Banca delle Marche Spa, di Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio Spa e di Nuova Cassa di
Risparmio di Chieti Spa entro il termine ultimo del 31 luglio 2018, fatta salva, in ogni caso la
necessità di acquisire la preventiva autorizzazione di Banca d’Italia/Banca Centrale Europea.
Contestualmente è stata altresì approvata la modifica dell’art. 5 dello Statuto sociale mediante
l’inserimento, in un nuovo comma, del conferimento della delega al Consiglio di Gestione ad
aumentare il capitale sociale nei termini sopra illustrati, attribuendo inoltre al Presidente e al
Consigliere Delegato, anche disgiuntamente tra loro e con facoltà di subdelega, ogni e più
ampio potere per provvedere a quanto necessario per l’attuazione di quanto deliberato.
Il Closing dell’operazione di acquisizione delle Banche Ponte e
l’aggiornamento del Piano Industriale 2019/2020
In vista del Closing dell’operazione, il 5 maggio 2017 il Consiglio di Gestione e il Consiglio di
Sorveglianza di UBI Banca hanno approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2019/2020,
per il periodo 2017-2020, nel quale trovano altresì illustrazione i principali step legati al
perfezionamento dell’acquisizione delle Target Bridge Institutions (Nuova Banca Marche,
Nuova Banca Etruria e Nuova Carichieti).
Negli 11 mesi trascorsi dall’approvazione (avvenuta il 27 giugno 2016), il Gruppo ha già
realizzato radicali interventi organizzativi: l’adozione di un’unica struttura operativa – la Banca
Unica, in anticipo sui tempi inizialmente indicati, e la contestuale razionalizzazione della
governance societaria, con il riacquisto delle partecipazioni di minoranza – l’evoluzione del
modello distributivo (con la riorganizzazione commerciale, dei crediti ed il presidio geografico
assicurato dalle Macroaree e dalle Direzioni Territoriali), ma anche la contabilizzazione della
86
maggior parte dei costi una tantum connessi alla realizzazione del Piano stesso (il
contenimento dei costi di struttura ha già visto i primi interventi di chiusura massiva di filiali
e di ridimensionamento degli organici), nonché il parziale riassorbimento della shortfall con
l’incremento delle coperture dei crediti.
L’aggiornamento, che conferma il business model e le linee strategiche definite nella versione
“Stand Alone”, prende avvio dunque da una forte base di partenza che abilita il
raggiungimento degli obiettivi stimati, estendendosi al perimetro delle Bridge Banks nella
nuova configurazione Combined Entity risultante dall’integrazione in UBI Banca delle Banche
Ponte.
Nello specifico, il Piano si basa sulla conferma dei 4 pilastri chiave:
1) il modello organizzativo di “Banca Unica” sull’intero perimetro della Combined Entity, in
base al quale sono già state incorporate in UBI Banca, nel corso del 2016 e dei primi mesi
del 2017, le 7 ex Banche Rete e in cui verranno integrate le 3 Bridge Banks;
2) l’evoluzione dell’approccio commerciale, attraverso:
- l'assetto multicanale integrato (da realizzarsi entro il 2017) sia per consentire al cliente
di accedere alla banca con continuità ed operare indifferentemente su tutti i canali
disponibili, sia per consentire alla banca di raggiungere il cliente in modo mirato con la
proposta commerciale;
- il disegno di una strategia dedicata per singolo segmento di clientela (“Persone e
Famiglie”, “Affluent e Private” e “Aziende”) in considerazione anche dei trend di mercato;
3) i punti di forza strutturali:
- la qualità degli attivi e le adeguate coperture del credito problematico;
- la prosecuzione e l’accelerazione della razionalizzazione degli oneri complessivi;
4) la massimizzazione degli indicatori di redditività ed efficienza nel rispetto di una struttura
patrimoniale e finanziaria equilibrata.
Focus sul perimetro Bridge Banks
Le logiche di integrazione delle Bridge Banks si riassumono come segue:
 completamento della migrazione IT verso il sistema UBI Banca entro febbraio 2018, con la
prima migrazione prevista per ottobre 2017 (Nuova Banca Marche);
 estensione delle linee guida strategiche ed operative e del modello di business al perimetro
delle Bridge Banks, facendo leva anche sulla valorizzazione del marchio e della reputazione
di UBI Banca, e in particolare;
- piena integrazione nella rete commerciale di UBI Banca (-140 filiali previste nel
perimetro Bridge Banks in arco di Piano);
- ri-prezzamento della raccolta a breve termine, che rappresenta circa il 90% della raccolta
totale delle 3 Banche, ai livelli di UBI Banca “Stand Alone”. Il mark down negativo
rispetto all’Euribor a 1 mese è atteso ridursi, nel perimetro Bridge Banks, da 172 bps a
12 bps;
- significativa riduzione degli oneri operativi (-200 milioni circa nel 2020 rispetto al 2016
nel perimetro Banche Ponte) attraverso l'incremento della produttività complessiva che
comporterà anche la riduzione dell’organico (-1.569 risorse o -32% rispetto al 2016 nel
perimetro Banche Ponte) e l'ottimizzazione delle altre spese amministrative;
- riduzione del costo del credito attraverso l'adozione delle best practice e del modello
organizzativo UBI Banca, dal “giorno 1” della migrazione IT; il costo del credito delle 3
Banche è atteso scendere a 87 punti base nel 2020;
- richiesta di estensione dei modelli interni di UBI Banca sul rischio di credito e operativo
al perimetro delle Banche Ponte entro il primo semestre del 2018.
Il Piano 2017-2020 della Combined Entity (UBI Banca+3 Bridge Banks)
Il Piano Industriale 2017-2020 stima un utile netto in crescita a 919 milioni nel 2019 e a
1.117 milioni nel 2020. L’obiettivo di creazione di valore porta il ROTE all’11% nel 2019 e al
87
12% nel 2020. In termini di dividendo, è prevista la distribuzione nel periodo di piano del 40%
circa dell’utile netto consolidato ricorrente della Combined Entity.
La crescita della redditività è abilitata da tutte le principali componenti di conto economico
(ricavi, costi e credito) attraverso:
i) un’evoluzione dell’approccio commerciale per segmento di clientela e conseguentemente del
modello distributivo del Gruppo in ottica di assetto multicanale integrato con una
conseguente semplificazione della rete territoriale, abilitata in prima istanza dal passaggio
alla Banca Unica. In particolare in arco di Piano si prevede:
- la chiusura di circa 370 sportelli di cui circa 140 nel perimetro Bridge Banks;
- la ristrutturazione di circa 700 filiali e l’implementazione di precisi formati (filiali
flagship, full, light) con specifici moduli mirati a migliorare il presidio del territorio e la
migrazione verso i canali digitali;
ii) un andamento dei volumi, sulla base delle tendenze già in atto nel 2016, stimata come
segue:
Lo Stato Patrimoniale della Combined Entity
2016
2019
2020
CAGR
16-19
CAGR
16-20
94,2
84,9
9,3
85,2
89,6
30,8
58,8
174,8
14,8
1
10,0
19,2
97,3
88,8
8,5
75,0
114,8
26,6
88,3
189,9
23,7
10,0
16,7
100,1
92,0
8,1
74,3
124,4
26,7
97,7
198,6
27,8
8,5
15,2
1,1%
1,5%
-3,0%
-4,2%
8,6%
-4,9%
14,5%
2,8%
16,9%
0,0%
-2,6%
1,5%
2,0%
-3,1%
-3,4%
8,5%
-3,6%
13,5%
3,2%
17,0%
-4,0%
-5,7%
Dati in miliardi di euro
Crediti netti verso la clientela (al netto della CCG)
di cui crediti in bonis (al netto della CCG)
di cui crediti deteriorati
Raccolta diretta da clientela ordinaria
Raccolta indiretta
di cui raccolta amministrata
di cui raccolta gestita e assicurativa
Totale raccolta (diretta + indiretta)
Raccolta istituzionale
Raccolta interbancaria (BCE)
Portafoglio titoli di proprietà
1 Incrementati a 12,5 miliardi al 29 marzo 2017.
-
-
crescita degli impieghi netti (escluso pct attivi con Cassa di Compensazione e Garanzia),
da 94,2 miliardi nel 2016 a circa 97,3 miliardi nel 2019 e a circa 100,1 miliardi nel
2020, con un CAGR rispettivamente dell’1,1% e dell’1,5% che riflette una stima di
crescita del PIL inferiore all’1% in arco Piano;
in termini di finanziamento alla crescita, essa sarà sostenuta in particolare dalla raccolta
istituzionale, prevista in aumento in arco piano dai 14,8 miliardi di fine 2016 a circa
23,7 miliardi nel 2019 e a 27,8 miliardi a fine 2020;
la raccolta totale (diretta e indiretta) da clientela ordinaria è previsto si incrementi dai
174,8 miliardi a fine 2016 a circa 189,9 miliardi nel 2019 ed a 198,6 miliardi nel 2020.
All’interno dell’aggregato, per la raccolta gestita e assicurativa è atteso uno sviluppo
significativo, dai 58,8 miliardi del 2016 a circa 88,3 miliardi nel 2019 e a circa 97,7
miliardi nel 2020, abilitato anche:
■
dalla parziale trasformazione della raccolta diretta (prestiti obbligazionari bancari) in
risparmio gestito, anche in ottica di tutela del cliente coerentemente con le regole sul
bail-in, e dalla conversione della raccolta amministrata in gestita;
■
dall’incremento della capacità distributiva nel segmento “Affluent & Private” anche
grazie all’inserimento di nuovi Private Bankers;
■
dalla leva sulla rete IW Bank Private Investments che verrà potenziata;
■
dalla focalizzazione sulla componente assicurativo/previdenziale nei segmenti
“Persone e Famiglie” e “Affluent & Private”;
■
dall’accelerazione nell’utilizzo delle nuove tecnologie (Big Data e Advanced analytics)
per la determinazione di un’offerta mirata;
88
iii) uno sviluppo economico che riflette i punti di forza strutturali del Gruppo:
Il Conto economico della Combined Entity
Dati in milioni di euro
Proventi operativi
di cui Margine d'interesse
di cui Commissioni nette
Oneri operativi
di cui Spese per il Personale
di cui Altre Spese Amministrative
Risultato Gestione operativa
Rettifiche nette su crediti
1
Utile netto
Cost/income
Costo del credito (punti base)
2016
2019
2020
CAGR
16-19
CAGR
16-20
3.592
1.708
1.523
(3.166)
(1.914)
(1.006)
426
(2.471)
(1.861)
88%
2
n.s.
4.102
2.040
1.790
(2.445)
(1.471)
(801)
1.657
(612)
919
60%
63
4.459
2.263
1.912
(2.356)
(1.404)
(780)
2.103
(567)
1.117
53%
57
4,5%
6,1%
5,5%
-8,3%
-8,4%
-7,3%
57,3%
-27,7%
n.s.
n.s.
n.s.
5,6%
7,3%
5,9%
-7,1%
-7,5%
-6,2%
49,0%
-23,1%
n.s.
n.s.
n.s.
1 Incluso il riassorbimento della
shortfall, la riallocazione del
Badwill riveniente dall’acquisto
delle Bridge Banks e l’utilizzo
delle Attività Fiscali Differite
(DTA).
2 Il costo del credito della
Combined Entity nel 2016
sarebbe di 262 punti base
includendo il riassorbimento
della shortfall di UBI Banca e le
perdite derivanti dalla cessione
di crediti deteriorati delle Bridge
Banks.
Nota: I risultati tengono conto
della nuova normativa sull’ACE.
La maggior redditività sarà raggiunta grazie alle tre componenti di conto economico, ricavi,
costi e costo del credito, dove questi ultimi sono previsti fornire complessivamente il
maggior contributo al miglioramento del ROTE:
- i proventi operativi sono attesi in crescita; in particolare, il progresso del margine
d’interesse deriverà totalmente dalla diminuzione del costo del funding, mentre l’apporto
delle commissioni avverrà principalmente in relazione allo sviluppo della raccolta
indiretta;
- in seguito anche al passaggio alla Banca Unica e all’estensione di tale modello alle 3
Bridge Banks, gli oneri operativi sono previsti in ulteriore riduzione a circa 2,35 miliardi
a fine Piano, nonostante l’inclusione di un forte programma di investimenti
(multicanalità integrata, nuove piattaforme per il Corporate e strumenti per i Private
Banker, rifacimento di circa 700 filiali, ecc..) in gran parte già presente nel Piano UBI
Banca “Stand Alone”.
Al netto delle componenti non ricorrenti, gli oneri operativi beneficeranno di sinergie per
oltre 300 milioni, passando da 2,64 miliardi nel 2016 a 2,34 miliardi nel 2020.
In particolare:
a) le spese per il personale sono previste in costante diminuzione per posizionarsi a circa
1,4 miliardi a fine Piano, con un forte ricambio generazionale e la riduzione di circa
3.000 risorse, per effetto:

dell’uscita di circa 4.000 risorse, di cui 600 circa liberate dal progetto Banca
Unica;

dell’ ingresso di circa 900 persone, in aggiunta alle circa 200 assunte nella seconda
metà del 2016, garantendo l’inserimento di nuove professionalità a sostegno
dell’evoluzione dell’approccio commerciale.
Il costo del personale include peraltro importanti interventi di valorizzazione e
sviluppo, fra cui, ma non solo, la leva sulla formazione (con quasi mezzo milione di
gg/uomo in arco Piano), l’aumento della flessibilità già sperimentata con successo in
anni recenti (smart working e misure di work-life balance) e il rafforzamento della
retribuzione variabile in relazione all’incremento della redditività del Gruppo;
b) le altre spese amministrative, anch’esse attese in riduzione, beneficeranno dei
risparmi derivanti dall’assetto di Banca Unica, inclusi quelli legati alla riduzione del
numero di filiali. A questi si aggiungeranno i risparmi collegati soprattutto
all’ottimizzazione dei processi operativi e la rinegoziazione dei contratti di fornitura,
che potranno contrastare la crescita inerziale dei costi in arco di Piano.
L’effetto combinato della crescita dei ricavi e della riduzione dei costi produrrà un
miglioramento del cost/income al 60% circa nel 2019 e al 52,8% nel 2020.
-
la qualità e il costo del credito.
Il Gruppo presenta un’elevata qualità del credito, che verrà ulteriormente valorizzata in
arco Piano, grazie:
a) alla focalizzazione della struttura organizzativa, abilitata anche dalla Banca Unica,
con l’ulteriore miglioramento delle capacità di recupero del credito:
89
per quanto riguarda le sofferenze, viene confermata la struttura di gestione
centralizzata, già esistente dal 2009 con oltre 130 persone;

per quanto riguarda l’altro credito anomalo, la Banca Unica ha favorito l’evoluzione
organizzativa con la gestione centralizzata e l’introduzione del gestore credito
anomalo a diretto riporto del Chief Lending Officer.
Nel complesso, la struttura comprende circa 400 persone dedicate alla gestione dei
crediti deteriorati;
b) al rafforzamento degli strumenti di monitoraggio con l'introduzione di informazioni
comportamentali evolute (ad esempio Big Data);
c) all’utilizzo di una Re.O.Co. a supporto della valorizzazione delle garanzie Real Estate,
già operativa a fine 2016.

È previsto che tali interventi, assieme alla riduzione dei nuovi flussi in entrata di
deteriorati, ormai in corso da oltre 4 anni nel Gruppo, portino un ulteriore miglioramento
della già storicamente elevata qualità del credito, consentendo in arco di Piano:
- la riduzione delle partite deteriorate lorde a circa 12,9 miliardi nel 2020;
- la diminuzione del costo del credito a circa lo 0,57% nel 2020;
- il miglioramento delle coperture del credito deteriorato (inclusi gli stralci) intorno al 47%
nel 2020;
- la flessione del Texas ratio all’87% circa nel 2020.
Al risultato di periodo contribuiranno inoltre Badwill e utilizzo dei benefici fiscali derivanti
da perdite pregresse delle Bridge Banks:
a) per quanto riguarda il Badwill:
l’allocazione deve essere effettuata entro 12 mesi dalla data del closing sulla base del
principio contabile internazionale IFRS 3 (aggregazioni aziendali).
Ai fini della predisposizione del Piano, è stata aggiornata la stima preliminare già
effettuata in concomitanza all’annuncio dell’Acquisizione. I risultati di tale
aggiornamento, sempre preliminari, prevedono la rilevazione del Badwill a conto
economico, alla data di acquisizione, di circa 600 milioni a fronte del patrimonio
contabile delle Bridge Banks, inclusivo della stima sulla perdita attesa nel corso del 2017
fino al passaggio del controllo, di circa 1.010 milioni. La quota residua, pari a circa 410
milioni si prevede verrà allocata principalmente ai crediti deteriorati per portare il valore
di carico al presunto valore di fair value e ad altre partite, quali la raccolta diretta ed i
fondi per rischi ed oneri. Il rilascio a conto economico per tali poste è assunto
convenzionalmente pari a 5 anni per i crediti e a 3 anni per le altre poste;
b) per quanto riguarda l’utilizzo dei benefici fiscali pregressi:
nell’ambito dell’operazione di acquisizione sono stati identificati benefici fiscali potenziali,
che derivano da perdite pregresse delle Bridge Banks, trasferiti al Gruppo UBI Banca
sulla base di specifici interpelli favorevoli ricevuti dall’Agenzia delle Entrate.
Poiché le DTA in oggetto non sono “qualificate”, ovvero la recuperabilità dipende
dall’effettiva certezza di imponibili capienti, è stato adottato un approccio che prevede
l’iscrizione a conto economico limitando l’analisi di recuperabilità ad un orizzonte
temporale finito. In arco di Piano, sono state complessivamente iscritte a conto
economico circa 550 milioni di DTA. Ai fini del patrimonio di vigilanza, ulteriori benefici
fiscali saranno utilizzabili dopo il 2020.
iv) un’evoluzione armonica della redditività e degli indici di solidità e di equilibrio strutturale.
Il Piano presenta una crescita armonica del Gruppo, anche in seguito all’integrazione delle
Bridge Banks, e conferma la valenza industriale dell’acquisizione.
Gli obiettivi declinati permettono una redditività sostenibile nel tempo e un rafforzamento dei
ratio patrimoniali, a quest’ultimo contribuiscono nel breve l’aumento di capitale che verrà
effettuato da UBI Banca, nonché, a tendere, la crescita degli utili, con indicatori di equilibrio
strutturale e di rischio ampiamente superiori ai requisiti regolamentari esistenti e attesi e ai
target fissati nelle policy di Gruppo.
Il Piano gode di un buffer rappresentato dalle DTA rivenienti dalle Bridge Banks.
L’esecuzione è inoltre supportata da un piano di incentivazione a medio lungo termine
approvato dall’Assemblea di UBI Banca in data 7 aprile che prevede un investimento diretto
del Personale più rilevante, fino ad un massimo prestabilito e in coerenza con i livelli di “pay90
mix” definiti, acquistando con risorse proprie titoli azionari di UBI Banca soggetti a blocco
della vendita, fino al 31 dicembre 2019 per una quota pari al 50% e fino al 31 dicembre 2020
per il restante 50%. Il premio, riconosciuto in azioni, considerate tra gli strumenti più
appropriati per allineare gli interessi dell’azionista con quelli del management, è calcolato
come moltiplicatore dell’investimento effettuato sulla base delle performance di Gruppo
misurate su due periodi di riferimento, al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2020.
Gli indicatori di redditività e di equilibrio strutturale
2016
Stand Alone
2019
2020
11,2%
14,1%
5,6%
33,4%
>100%
>100%
109%
n.s.
12,3%
15,8%
5,6%
27,1%
>100%
>120%
98%
11%
13.5%
17,0%
6,2%
31,5%
>100%
>120%
87%
12%
CET1 ratio (fully loaded)
Total Capital Ratio (fully loaded)
Leverage ratio (fully loaded)
MREL
Net Stable Funding Ratio
Liquidity Coverage ratio
Texas ratio
Return on Tangible Equity
Nota: il CET1 ratio include gli impatti derivanti dall’implementazione dell’IFRS 91, il model change, le
nuove regolamentazioni sugli stralci, etc..
1
Le proiezioni di Piano Industriale includono gli impatti derivanti dall’entrata in vigore dell’IFRS 9. Alla data di prima
applicazione (1° gennaio 2018) è stimato un impatto negativo sul capital di circa 210 milioni lordi. In seguito
all’applicazione delle disposizioni normative, l’impatto sui ratio di capitale risulta trascurabile.
***
Il 10 maggio 2017, previa verifica dell’avvenuto manifestarsi delle condizioni sospensive al
Closing previste dal contratto di acquisizione, avrà luogo l’acquisizione delle Target Bridge
Institutions da parte di UBI Banca, per il corrispettivo di 1 euro.
Sempre in data 10 maggio 2017, a valle del Closing, si terranno le assemblee dei soci di Nuova
Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti
e Banca Federico del Vecchio, che procederanno a:
(i) nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione;
(ii) quanto alle Target Bridge Institutions, ad adottare un nuovo testo statutario con la
variazione – in particolare – della denominazione e della sede sociale; quanto a Banca
Federico del Vecchio, ad apportare alcune variazioni al testo statutario al fine di recepire
l’ingresso in un nuovo Gruppo bancario e di adeguare i contenuti all’impostazione generale
adottata dal Gruppo UBI Banca.
Per quanto concerne la Cassa di Risparmio di Loreto, la nomina del nuovo Consiglio di
amministrazione e i sopra citati interventi di adeguamento dello Statuto saranno sottoposti
all’approvazione dell’Assemblea dei soci in data 17/18 maggio 2017.
L’efficacia di tutti gli interventi statutari soggiace alla preventiva autorizzazione di Banca
d’Italia/Banca Centrale Europea.
***
Mentre procede, con particolare intensità da parte di tutti i diversi Enti regolatori, l’attività di
emanazione di nuova normativa (prevalentemente nella forma di regolamenti e standard
tecnici per l’attuazione delle Direttive Europee più rilevanti, quali MIFID II, PSD II, Direttiva
Europea sulla Privacy, IV Direttiva Antiriciclaggio, ecc..), si segnala che il 14 aprile 2017 è
entrato in vigore il D.Lgs 15 marzo 2017, n. 38, recante “Attuazione della decisione quadro
2003/568/GAI del Consiglio, del 22 luglio 2003, relativa alla lotta contro la corruzione nel
settore privato”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 30 marzo 2017.
Tale Decreto apporta alcune modifiche al Capo IV, Titolo XI del Libro V del codice civile (nello
specifico è stato modificato l'art. 2635 inerente alla corruzione tra privati, e sono strati
introdotti gli artt. 2635-bis, 2635-ter) e all’art. 25-ter del D.Lgs. 231/2001 relativamente alla
responsabilità amministrativa degli enti.
91
Al riguardo sono state tempestivamente avviate tutte le necessarie attività di adeguamento,
compreso l'adeguamento del "Modello di organizzazione, gestione e monitoraggio ex D.Lgs.
231/2001" adottato da UBI Banca.
***
Circa la prevedibile evoluzione della gestione consolidata, si confermano a livello di UBI
Banca "stand alone" le indicazioni fornite in sede di approvazione dei risultati al 31 dicembre
2016.
Si rammenta che le 3 Bridge Banks, per le quali il closing del contratto di compravendita
avverrà in data 10 maggio 2017, verranno consolidate a partire dal 1° aprile 2017; in sede di
informativa semestrale la prevedibile evoluzione della gestione si riferirà quindi al perimetro
allargato.
Bergamo, 10 maggio 2017
IL CONSIGLIO DI GESTIONE
92
BILANCIO CONSOLIDATO
INTERMEDIO
AL 31 MARZO 2017
Schemi del bilancio consolidato
intermedio al 31 marzo 2017
Stato patrimoniale consolidato
31.3.2017
31.12.2016
31.3.2016
Importi in migliaia di euro
VOCI DELL'ATTIVO
10.
Cassa e disponibilità liquide
476.835
519.357
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
627.034
729.616
506.194
966.772
30.
Attività finanziarie valutate al fair value
190.448
188.449
194.738
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
8.475.803
9.613.833
15.699.461
50.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
7.274.195
7.327.544
3.445.469
60.
Crediti verso banche
4.850.605
3.719.548
3.591.309
70.
Crediti verso clientela
84.521.597
81.854.280
84.072.553
80.
Derivati di copertura
424.061
461.767
714.946
90.
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
10.591
23.963
61.469
254.842
254.364
259.545
100.
Partecipazioni
120.
Attività materiali
1.637.718
1.648.347
1.673.882
130.
Attività immateriali
di cui:
- avviamento
1.686.920
1.695.973
1.747.089
1.465.260
1.465.260
1.465.260
140.
Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
- di cui alla Legge 214/2011
2.982.254
371.618
2.610.636
1.954.022
3.044.044
435.128
2.608.916
1.956.572
2.790.272
579.833
2.210.439
1.957.995
150.
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
160.
Altre attività
TOTALE DELL'ATTIVO
5.811
5.681
70.283
924.423
1.297.151
895.255
114.343.137
112.383.917
116.689.237
31.3.2017
31.12.2016
31.3.2016
Importi in migliaia di euro
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
10.
Debiti verso banche
16.665.755
14.131.928
11.495.105
20.
Debiti verso clientela
56.443.308
56.226.416
56.527.759
30.
Titoli in circolazione
27.562.538
28.939.597
33.124.613
40.
Passività finanziarie di negoziazione
722.633
800.038
610.468
60.
Derivati di copertura
195.586
239.529
1.000.034
Passività fiscali
a) correnti
b) differite
229.327
72.356
156.971
232.866
59.817
173.049
427.460
159.184
268.276
2.476.949
80.
100.
Altre passività
2.726.147
1.962.806
110.
Trattamento di fine rapporto del personale
306.523
332.006
337.289
120.
Fondi per rischi e oneri:
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
466.939
69.230
397.709
457.126
70.361
386.765
255.392
68.981
186.411
140.
Riserve da valutazione
-158.895
-73.950
174.827
170.
Riserve
2.833.815
3.664.366
3.655.183
180.
Sovrapprezzi di emissione
3.798.430
3.798.430
3.798.430
190.
Capitale
2.443.094
2.440.751
2.254.371
200.
Azioni proprie (-)
-9.869
-9.869
-5.155
210.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
50.769
72.027
514.451
220.
Utile (Perdita) del periodo (+/-)
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
94
67.037
-830.150
42.061
114.343.137
112.383.917
116.689.237
Conto economico consolidato
31.3.2017
31.3.2016
31.12.2016
Importi in migliaia di euro
10.
Interessi attivi e proventi assimilati
479.115
568.924
20.
Interessi passivi e oneri assimilati
(131.928)
(181.324)
2.161.121
(663.230)
30.
Margine di interesse
347.187
387.600
1.497.891
40.
Commissioni attive
399.292
379.447
1.508.992
50.
Commissioni passive
(48.431)
(42.301)
(173.959)
60.
Commissioni nette
350.861
337.146
1.335.033
70.
Dividendi e proventi simili
2.045
523
9.678
80.
Risultato netto dell’attività di negoziazione
23.950
1.504
69.947
90.
Risultato netto dell’attività di copertura
(2.089)
(986)
415
100.
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
40.501
(721)
44.031
(2.809)
16.492
(1.607)
24.855
(6.756)
91.770
(31.482)
149.014
(25.762)
110.
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
120.
Margine di intermediazione
130.
Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) altre operazioni finanziarie
140.
Risultato netto della gestione finanziaria
614.509
585.896
1.300.729
170.
Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa
614.509
585.896
1.300.729
180.
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
(549.432)
(320.579)
(228.853)
(547.539)
(320.554)
(226.985)
(2.570.182)
(1.599.717)
(970.465)
190.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
(7.460)
(6.368)
(42.885)
200.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
(18.920)
(19.289)
(80.823)
210.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali
(15.464)
(15.922)
(125.197)
220.
Altri oneri/proventi di gestione
230.
Costi operativi
240.
Utili (Perdite) delle partecipazioni
270.
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
280.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
290.
Imposte sul reddito del periodo dell’operatività corrente
300.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte
73.091
320.
Utile (perdita) del periodo
330.
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi
340.
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo
67.037
2.998
(1.296)
(8.421)
765.453
740.983
2.996.313
(150.944)
(134.802)
(38.902)
22.760
(155.087)
(155.339)
(4.668)
4.920
(1.695.584)
(1.565.527)
(111.643)
(18.414)
82.170
81.059
306.541
(509.106)
(508.059)
(2.512.546)
3.809
5.252
24.136
116
402
22.969
109.328
83.491
(1.164.712)
(36.237)
(34.098)
319.619
49.393
(845.093)
73.091
49.393
(845.093)
(6.054)
(7.332)
14.943
42.061
(830.150)
Prospetto della redditività consolidata complessiva
31.3.2017
31.3.2016
31.12.2016
Importi in migliaia di euro
10.
UTILE/ PERDITA DEL PERIODO
73.091
49.393
(845.093)
(102)
(9.898)
(17.005)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
40.
Piani a benefici definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
90.
Copertura dei flussi finanziari
100.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
120.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
6.033
507
(81)
130.
Totale delle altre componenti reddituali al netto delle imposte
(85.055)
(86.603)
(332.007)
140.
REDDITIVITÅ COMPLESSIVA (Voce 10. + 130.)
(11.964)
(37.210)
(1.177.100)
150.
REDDITIVITA' CONSOLIDATA COMPLESSIVA DI PERTINENZA DI TERZI
6.102
6.750
(10.526)
160.
REDDITIVITA' CONSOLIDATA COMPLESSIVA DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO
(18.066)
(43.960)
(1.166.574)
95
(296)
469
570
(90.690)
(77.681)
(315.491)
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2017
Variazioni gennaio - marzo 2017
Allocazione risultato
esercizio precedente
31 marzo 2017
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze
al
31.12.2016
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze
all'1.1.2017
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
2.451.729
2.451.729
-
-
2.451.729
2.451.729
-
-
-
-
2.343
2.343
-
-
-
-
-
-
-814
-814
-
Sovrapprezzi di emissione
3.817.846
-
3.817.846
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Riserve
a) di utili
b) altre
3.720.909
1.810.697
1.910.212
-
3.720.909
1.810.697
1.910.212
-845.093
-845.093
-
-22.224
-22.224
-
2.545
2.545
-
-
-
-
-
-73.917
-
-73.917
-
-
-
-
-
-
-
-
Variazion
Dividendi
Emissione Acquisto Distribuzione Variazione
i
e altre
nuove
azioni straordinaria strumenti di
di riserve
destinazioni
azioni
proprie
dividendi
capitale
Riserve
Patrimonio
netto
del Gruppo
-
2.453.258
2.453.258
-
2.443.094
2.443.094
-
10.164
10.164
-
-2.738
-
3.815.108
3.798.430
16.678
-
-4.373
-4.373
-
2.851.764
943.380
1.908.384
2.833.815
879.127
1.954.688
17.949
64.253
-46.304
-
-
1
-85.055
-158.971
-158.895
-76
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-9.869
-9.869
-
Importi in migliaia di euro
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Redditività
Derivati
Variazioni consolidata
su
Stock
interessenze complessiva
proprie options
partecipative
azioni
di Terzi
-
-
-
-
-
-
-
-9.869
-
-9.869
-
-
-
-
-845.093
-
-845.093
845.093
-
-
-
-
-
-
-
-
-
73.091
73.091
67.037
6.054
Patrimonio netto
9.061.605
-
9.061.605
-
-22.224
2.545
2.343
-
-
-
-
-
-7.924
-11.964
9.024.381
8.973.612
50.769
Patrimonio netto del Gruppo
8.989.578
-
8.989.578
-
-
2.545
2.343
-
-
-
-
-
-2.788
-18.066
8.973.612
X
X
72.027
-
72.027
-
-22.224
-
-
-
-
-
-
-
-5.136
6.102
50.769
X
X
Azioni proprie
Utile/perdita del periodo
Patrimonio netto dei Terzi
96
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2016
Variazioni gennaio - marzo 2016
Allocazione risultato
esercizio precedente
Esistenze
al
31.12.2015
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze
all'1.1.2016
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
2.565.936
2.520.829
45.107
-
2.565.936
2.520.829
45.107
-
-
-
-
-
Sovrapprezzi di emissione
3.818.024
-
3.818.024
-
-
Riserve
a) di utili
b) altre
3.737.499
1.806.092
1.931.407
-
3.737.499
1.806.092
1.931.407
144.466
144.466
-
-31.568
-31.568
-
256.993
-
256.993
-
-
-
-
-
-
-
-5.155
-
-5.155
-
-
Variazion
Dividendi
Emissione Acquisto Distribuzione Variazione
i
azioni straordinaria strumenti di
e altre
nuove
di riserve
proprie
dividendi
capitale
destinazioni
azioni
Riserve
Importi in migliaia di euro
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile/perdita del periodo
Patrimonio netto
Patrimonio netto del Gruppo
Patrimonio netto dei Terzi
31 marzo 2016
Operazioni sul patrimonio netto
Redditività
Derivati
Variazioni consolidata
su
Stock
interessenze complessiva
proprie options
partecipative
azioni
Patrimonio
netto
del Gruppo
di Terzi
-
-
-
-
-
-
-69
-69
-
-
2.565.867
2.520.760
45.107
2.254.371
2.254.371
-
311.496
266.389
45.107
-
-
-
-
-
-
-
-75
-
3.817.949
3.798.430
19.519
-14.478
-14.478
-
-
-
-
-
-
-186
-186
-
3.835.733
1.918.990
1.916.743
3.655.183
1.843.067
1.812.116
180.550
75.923
104.627
-
-
-
-
-
-
-9
-86.603
170.381
174.827
-4.446
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-5.155
-5.155
-
144.466
-
144.466
-144.466
-
-
-
-
-
-
-
-
-
49.393
49.393
42.061
7.332
10.517.763
-
10.517.763
-
-31.568
-14.478
-
-
-
-
-
-
-339
-37.210
10.434.168
9.919.717
514.451
9.981.862
-
9.981.862
-
-3.515
-14.478
-
-
-
-
-
-
-192
-43.960
9.919.717
X
X
535.901
-
535.901
-
-28.053
-
-
-
-
-
-
-
-147
6.750
514.451
X
X
97
Rendiconto finanziario consolidato (metodo indiretto)
31.3.2017
31.3.2016
Importi in migliaia di euro
A. ATTIVITÁ OPERATIVA
1. Gestione
risultato del periodo (+/-)
-
plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (-/+)
-
plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
-
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
-
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
-
accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
-
275.968
73.091
204.421
49.393
-26.948
-208
2.089
986
150.944
155.087
34.384
35.211
7.460
6.368
premi netti non incassati (-)
-
-
-
altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+)
-
-
-
imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-)
58.251
-20.443
-
rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (-/+)
-
altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
-
-23.303
-21.973
-2.184.467
127.894
230.019
22.461
-
attività finanziarie valutate al fair value
-
attività finanziarie disponibili per la vendita
-
crediti verso banche: a vista
-
-
-
crediti verso banche: altri crediti
-1.131.057
-161.372
-
crediti verso clientela
-2.802.119
358.308
-
altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
debiti verso banche: a vista
-
debiti verso banche: altri debiti
-
debiti verso clientela
-
titoli in circolazione
-
passività finanziarie di negoziazione
-
passività finanziarie valutate al fair value
-
altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
999
151
1.175.469
-81.690
444.347
92.161
1.901.164
-
-415.687
-
2.533.827
1.040.802
216.892
1.263.288
-1.377.059
-3.123.315
-77.405
78.656
-
-
604.909
324.882
-7.335
18.753
2.162
-
536
-
2.045
523
B. ATTIVITÁ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
vendite di partecipazioni
-
dividendi incassati su partecipazioni
-
vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
vendite di attività materiali
-
-
-
117
13
vendite di attività immateriali
-
-
vendite di società controllate e di rami d'azienda
-
-
-15.125
-
-11.625
-
2. Liquidità assorbita da
acquisti di partecipazioni
-
acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
-
acquisti di attività materiali
-8.556
-6.093
-
acquisti di attività immateriali
-6.569
-5.532
-
acquisti di società controllate e di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
-
-
-12.963
-11.089
-
-
C. ATTIVITÁ DI PROVVISTA
emissioni/acquisti di azioni proprie
emissioni/acquisti di strumenti di capitale
-
-
-
-22.224
-31.568
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
-22.224
-31.568
LIQUIDITÁ NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO
-42.522
-23.904
distribuzione dividendi e altre finalità
Riconciliazione
31.3.2017
Importi in migliaia di euro
31.3.2016
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo
519.357
530.098
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo
-42.522
-23.904
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo
98
-
-
476.835
506.194
Note illustrative
Principi generali di redazione
Il Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2017 del Gruppo UBI Banca, approvato dal
Consiglio di Gestione del 10 maggio 2017, è redatto in forma consolidata ed è stato
predisposto su base volontaria al fine di garantire continuità con le precedenti informative
periodiche trimestrali1.
Gli Schemi inclusi sono predisposti in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS
ad oggi vigenti2, relativamente ai quali non sono state effettuate deroghe.
Il documento non è predisposto ai sensi delle disposizioni del principio IAS 34 “Bilanci
Intermedi”, relativo all’informativa finanziaria infrannuale, in considerazione del fatto che il
Gruppo UBI Banca applica tale principio alle Relazioni finanziarie semestrali e non anche
all’informativa trimestrale.
I principi contabili adottati, con specifico riguardo alle fasi di classificazione, iscrizione,
valutazione e cancellazione delle poste patrimoniali, nonché di iscrizione dei costi e dei ricavi
sono i medesimi adottati per il Bilancio al 31 dicembre 2016, a cui si rimanda per la lettura
integrale3.
La redazione del Resoconto intermedio richiede da parte della direzione l’effettuazione di stime
e di assunzioni che hanno effetto sui valori dei ricavi, dei costi, delle attività e delle passività di
bilancio e sull’informativa relativa ad attività e passività potenziali.
Se nel futuro tali stime e assunzioni, che sono basate sulla miglior valutazione da parte della
direzione alla data del presente Resoconto, dovessero differire dalle circostanze effettive,
saranno modificate in modo appropriato nel periodo in cui le circostanze stesse variano.
Per una più ampia descrizione dei processi valutativi più rilevanti per il Gruppo, si rinvia alla
Parte A.1, Sezione 2, paragrafo “Principi contabili” della Nota Integrativa del Bilancio
consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2016.
In coerenza con le precedenti informative periodiche, al fine di garantire la piena comparabilità
dei dati quantitativi, il Resoconto include sia gli Schemi di bilancio consolidato conformi alla
Circolare Banca d’Italia n. 262/20054 e successive modificazioni e integrazioni, sia i Prospetti
consolidati riclassificati, entrambi redatti in euro quale moneta di conto.
Il documento è inoltre corredato dalle tabelle di dettaglio sul contenuto delle principali voci del
Conto economico consolidato riclassificato e dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato
con i relativi commenti.
Il Resoconto si riferisce all’area di consolidamento declinata nel Bilancio al 31 dicembre 2016,
che ha subito le modifiche indicate nello specifico paragrafo della Relazione intermedia
sull’andamento della gestione consolidata.
1 Tale impostazione, comunicata al mercato, in ossequio a quanto previsto dall’art. 82 ter del Regolamento Emittenti Consob, in data
30 gennaio 2017, in futuro potrebbe essere passibile di riformulazione da parte della Banca, anche alla luce del consolidarsi di
differenti prassi di settore. Il D.Lgs. 25/2016 (attuativo della Direttiva 2013/50/UE) ha infatti eliminato l’obbligo di pubblicazione del
Resoconto intermedio relativo al primo e al terzo trimestre stabilendo la possibilità per la Consob, attraverso apposito Regolamento,
di prevedere eventuali obblighi informativi aggiuntivi, rispetto al Bilancio annuale e alla Relazione semestrale, i cui contenuti non
potranno essere più ampi di quelli definiti in precedenza. In data 26 ottobre 2016, con Delibera n. 19770 la Consob ha approvato le
modifiche al “Regolamento Emittenti” in materia di Resoconti intermedi di gestione, introducendo il nuovo art. 82 ter che prevede,
per gli Emittenti, la facoltà di pubblicare l’informativa periodica trimestrale.
2 Tali principi, recepiti dal nostro ordinamento mediante il D.Lgs. n. 38/2005, che ha esercitato l’opzione prevista dal Regolamento CE
1606/2002 in materia di principi contabili internazionali, sono applicati in funzione del verificarsi degli eventi da questi disciplinati a
far tempo dalla data di applicazione obbligatoria dei medesimi, se non diversamente specificato.
3 Nota Integrativa consolidata – Parte A.2 “Politiche Contabili – Parte relativa alle principali voci di bilancio”.
4 Lo Stato patrimoniale elenca le attività e le passività in ordine decrescente di liquidità e il Conto economico espone i costi secondo la
natura dei medesimi.
99
In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, in materia di fatti intervenuti dopo la data di
riferimento del Resoconto intermedio di gestione, si informa che successivamente al 31 marzo
2017, data di riferimento del Resoconto in parola, e fino al 10 maggio 2017, data di
approvazione da parte del Consiglio di Gestione, non sono intervenuti fatti tali da comportare
una rettifica dei dati presentati negli Schemi di bilancio.
L’informativa contabile del Resoconto intermedio di gestione5 è sottoposta a revisione contabile
limitata a titolo volontario.
Altri aspetti
Valutazione quote Fondo Atlante
Al 31 dicembre 2016, come già evidenziato nell’informativa resa nella Nota Integrativa del
Bilancio consolidato 2016, il Gruppo UBI Banca, avendo attentamente considerato tutti gli
elementi informativi utili alla stima del valore dell’investimento nel Fondo Atlante a tale data,
aveva proceduto alla rilevazione, a fronte di un’esposizione complessiva pari a 162,2 milioni6 di
euro, di una rettifica di valore da impairment pari complessivamente a circa 73 milioni7.
Al 31 marzo 2017 la valutazione delle quote detenute, in costanza di metodologia valutativa,
ha tenuto conto della perdita d’esercizio effettivamente conseguita da Banca Popolare di
Vicenza e da Veneto Banca al 31 dicembre 2016, risultata significativamente superiore a
quella stimata e incorporata nella valutazione di fine 2016. Ciò ha portato alla rilevazione di
un’ulteriore rettifica di valore pari a 18,7 milioni8 di euro.
Al 31 marzo 2017 il valore di carico post rettifica dell’investimento nel Fondo Atlante, iscritto
nella voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita”, risulta pari a 70,6 milioni.
Valutazione quota adesione allo Schema Volontario del Fondo Interbancario Tutela dei
Depositi
Come già descritto nella Nota Integrativa del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, cui si
rimanda per una lettura esaustiva, la realizzazione dell’operazione di ricapitalizzazione della
Cassa di Risparmio di Cesena (“CariCesena”), posta in essere da parte dello Schema Volontario
istituito presso il FITD al fine di effettuare interventi in favore della banche in stato di
dissesto9, ha comportato per il Gruppo UBI Banca il versamento di complessivi 16,13 milioni
di euro (comprensivi anche della quota parte delle spese connesse all’intervento e al
funzionamento dello Schema Volontario10) a fronte del quale si è provveduto a:
- iscrivere “Attività finanziarie disponibili per la vendita” nei confronti dello Schema
Volontario, per un importo pari a circa 16,07 milioni;
- rilevare nel Conto economico, alla sottovoce “Altre spese amministrative”, oneri per 0,06
milioni, riferibili alle spese di cui sopra.
Al 31 dicembre 2016, la valutazione delle quote AFS iscritte, espressa sulla base del rischio
equity attribuito a CariCesena, ha comportato la rilevazione nel Conto economico, alla voce
“Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività disponibili per la vendita”, di rettifiche
di valore per complessivi 3,9 milioni di euro.
La contabilizzazione è stata operata in considerazione del fatto che si è ritenuto sussistessero
le condizioni, di cui alle previsioni dello IAS 39, per la rilevazione di una rettifica da
impairment.
Allo stato attuale la partecipazione nella Cassa di Risparmio di Cesena, in capo allo Schema
Volontario, è oggetto di una proposta preliminare non vincolante di acquisto da parte di Crédit
Agricole Cariparma, nell’ambito di una più ampia operazione volta ad individuare una
5 Trattasi dei prospetti contabili consolidati e delle relative Note illustrative.
6 Di cui 119,1 milioni di euro relativi ad “Attività finanziarie disponibili per la vendita” ed euro 43,1 milioni relativi ad impegni.
7 Di cui 53,6 milioni di euro riferibili alla parte iscritta ad “Attività finanziarie disponibili per la vendita” e 19,4 milioni relativi
all’impegno.
8 Effetto netto delle rettifiche di valore sulle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” pari a 38,1 milioni di euro e delle riprese di
valore sull’impegno iscritto al 31 dicembre 2016 e già oggetto di svalutazione per 19,4 milioni.
9 Il Gruppo UBI Banca ha assunto un impegno pari a 41 milioni di euro, ridotto a seguito dell’intervento di sostegno a favore di
CariCesena a 24,6 milioni di euro.
10 Complessivamente pari a 1 milione di euro.
100
soluzione, attraverso il passaggio del controllo, alle difficoltà evidenziate dai deficit patrimoniali
anche di Cassa di Risparmio di Rimini e Cassa di Risparmio di San Miniato.
Pertanto, con specifico riferimento alla valutazione dell’investimento in parola al 31 marzo
2017 si segnala che, in attesa di una più compiuta definizione dei termini dell’operazione nel
suo complesso sopra citata, si è ritenuto di confermare il valore di iscrizione al 31 dicembre
2016. Qualora si dovessero riscontrare novità, tale valutazione sarà oggetto di aggiornamento
in occasione della Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2017.
101
102
DICHIARAZIONE
DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA
REDAZIONE DEI DOCUMENTI
CONTABILI SOCIETARI
104
106
Calendario degli eventi societari per il 2017
di UBI Banca
Data prevista
Evento
Rispettivamente data di stacco, record date e
22 maggio, 23 maggio e 24 maggio
data di pagamento del dividendo, se deliberato
2017
dall’Assemblea degli Azionisti
4 agosto 2017
Approvazione della
Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno
2017
9 novembre 2017
Approvazione del
Resoconto intermedio di gestione al 30
settembre 2017
Le presentazioni dei dati contabili alla comunità finanziaria verranno comunicate di volta in
volta.
Calendario finanziario
Contatti
Sul sito www.ubibanca.it è disponibile tutta l’informativa periodica
Investor Relations:
tel. 035 392 2217
e-mail: [email protected]
Media Relations:
tel. 02 7781 4932 /02 7781 4213
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Affari societari e Rapporti con le Authorities:
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