16 gennaio 2017 Il Resto del Carlino L'ospedale di Cento fa scuola FA SCUOLA il modello organizzativo per intensità di cura dell’ospedale Santissima Annunziata di Cento. Mercoledì scorso, infatti, Stefano Formentini e Nicoletta Lo Monaco, rispettivamente direttore del presidio unico ospedaliero e medico di direzione dell’Ausl di Treviso, hanno fatto visita all’ospedale centese per osservarne sul campo l’organizzazione della piattaforma chirurgica. A guidarli sono stati Mario Bertasi, medico dirigente e responsabile organizzativo di piattaforma, Elena Toselli, coordinatore della piastra chirurgica, l’infermiera flussista Gilli Gloria e l’infermiera del pre-ricovero Marina Fava, che hanno parlato della loro esperienza diretta sul campo. La Nuova Ferrara Unife va a caccia di laureati e di premi Un mastodonte della didattica universitaria: cinque dipartimenti in uno, quasi un terzo dei docenti dell’intera università di Ferrara riuniti sotto l’ombrello di una nuova superfacoltà, la libertà per gli studenti di muoversi tra una ventina di corsi. Il progetto è stato messo a punto dal rettore di Unife, Giorgio Zauli, ed è divenuto operativo con l’istituzione della macro-area di Medicina, Farmacia e Prevenzione. Il preside si chiama Melchiore Giganti, 59 anni, radiologo ed esperto di diagnostica per immagini. Nato a Massa-Carrara, padre siciliano, madre toscana, si è laureato a Pisa, specializzazioni in Radiologia, Medicina nucleare e Cardiologia, una parentesi negli Usa, poi l’arrivo a Ferrara, il concorso da ricercatore, la docenza e l’incarico di responsabile della Diagnostica per Immagini di Unife. Preside, la nuova facoltà ha dimensioni di tutto rispetto. Il motto “piccolo è bello” per l’università non vale? «Oggi gli atenei più piccoli sono anche i più deboli e, se posso usare questa espressione, sotto tiro. L’istituzione centrale, il ministero, tende a favorire le strutture con una massa critica più grossa, le grandi università, e questo è un meccanismo che svantaggia atenei come il nostro. Per innalzare efficienza e qualità e avere maggiore disponibilità di risorse si è resa necessaria una riconfigurazione accorpando in un unica facoltà cinque dipartimenti che includono corsi di medicina, farmacia e chimica. Senza le barriere fra i diversi corsi di laurea la nuova facoltà sarà più agile che in passato e in grado di agevolare gli studenti nei loro percorsi di studio». In quale modo? «Sarà facilitata la mobilità. Lo studente che si renderà conto di aver sbagliato corso di studi o che non è riuscito ad entrare in un corso a numero programmato e ha optato provvisoriamente per un altro corso non dovrà ricominciare da zero se l’anno successivo potrà finalmente accedere a quella che era stata la sua prima scelta. Oggi bisogna ricorrere alla commissione crediti, inoltre è previsto un costo per lo studente. Tutto questo sparirà». Esistono altri esempi di questo tipo in Italia? «Esistono facoltà con corsi accorpati ma non mi risultano altre strutture che abbiano unificato sotto la stessa direzione, con una finalità esclusivamente didattica, tante discipline». In effetti assieme a Farmacia compare anche Chimica e si parla di un futuro ingresso di Biologia. «Il nome provvisorio della facoltà è Medicina, Farmacia e Prevenzione. Potrebbe essere modificato come potrebbe essere arricchito da altre discipline che al momento non fanno parte di questa area didattica. La prevenzione è il futuro del nostro sistema sanitario, l’assistenza dopo che ci si è ammalati è molto costosa, la prevenzione garantisce un beneficio per il cittadino che non diventerà un paziente. Ma anche il sistema se ne gioverà e potrà conseguire economie. È una scelta che deve entrare in modo stabile nei percorsi di formazione dei giovani medici. Nella prevenzione c’è anche la tutela dell’ambiente: l’analisi chimica e clinica consente di ampliare la conoscenza estendendola all’ambiente e al contesto nel quale vive la persona». Se è vero che uno dei vostri obiettivi è concorrere al meglio per i fondi legati ai meccanismi premiali, allora si può dire che dovrete “produrre” più laureati. «Questo è uno degli indici significativi in un’ottica di reperimento delle risorse. Ci proponiamo un incremento del 10% dei laureati. E contiamo sulla capacità attrattiva dell’ateneo. In una città dove l’80% del pil deriva da pensioni e impiego pubblico l’incremento di una fonte di reddito “esterna” favorito da una crescita dell’università rappresenta un fattore positivo. Muoversi su questo terremo (l’aumento dei laureati) equivale a una scelta tattica, puntare sulla prevenzione è una strategia. Aggiungo un terzo aspetto: la promozione. Ricorreremo alle risorse interne per fare conoscere in lungo e in largo le nostre finalità». Gli organismi della facoltà sono già operativi? «Il consiglio è composto dai 5 direttori di dipartimento, da 1 delegato dei direttori del dottorato di ricerca, da 3 rappresentanti degli studenti e da 11 coordinatori dei corsi di laurea, più il preside. Il primo consiglio si riunirà nei primi giorni di febbraio». Ultima domanda, Melchiore con una sola erre non è un refuso... «Così, con una sola erre, si chiamava mio nonno. Mio padre ha insistito per darmi lo stesso nome anche a costo di discussioni, non proprio tranquille, che ha dovuto a lungo sostenere con mia madre». «Vaccinazioni, estendere le funzioni dei medici di base» L’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) non è ancora entrato in vigore perché bisogna attendere il visto della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ma, anche se la nuova lista delle prestazioni offerte gratuitamente dallo Stato, non è ancora legge c’è chi ha iniziato a valutare gli aspetti più eclatanti del provvedimento, in particolare l’inclusione nei Lea di un numero più ampio di vaccinazioni rispetto al passato. «La ritengo una scelta assolutamente positiva - commenta Roberto Tieghi, segretario del sindacato medico Snami - oggi una parte della popolazione contesta i vaccini e rischia di far compiere un passo indietro al nostro sistema della prevenzione. Inoltre, quando i nuovi Lea saranno in vigore, il trattamento sarà uniforme in tutto il territorio nazionale». Anche Claudio Casaroli, segretario Fimmg, apprezza la scelta sui vaccini. «Il sistema nazionale ribadisce che la vaccinazione è importante per il cittadino afferma il medico di base - Voglio però rilevare che oggi la richiesta è salita per il meningococco C a livelli che impongono una lunga lista d’attesa e non capisco perché, oltre all’Ufficio di Igiene, non vengano attivati anche gli ambulatori di medicina generale». L’Asl vende cinque stabili L’Asl di Ferrara mette in vendita cinque immobili nei Comuni di Ferrara, Bondeno, Copparo e Ostellato. L’avviso di asta pubblica è stato approvato e pubblicato alcuni giorni fa e riguarda, tra gli altri, un fabbricato di 391 mq con corte annessa (664 mq) in via Comacchio n. 296, a Ferrara. Il prezzo a base d’asta è di 517mila euro. In via Borgoleoni, a Ferrara, al n. civico 126, si trova uno stabile di 415 mq composto da due unità ma messo sul mercato senza possibilità di frazionamento. La base d’asta è di 478mila euro. A Ostellato si vende un altro immobile (superficie 530 mq, giardino e parcheggio di 2.625 mq) con accesso dallo Stradello della Croce n. 2 al prezzo base di 451.800 euro. Un altro stabile è in vendita a Copparo, in via Carducci n. 54. Il fabbricato ha una superficie di 1.774 mq e una corte di 1.153 mq: il valore a base d’asta è stato fissato in 881mila euro. L’ultima unità in vendita indicata nel documento si trova a Bondeno, in via Borgatti n. 72. L’immobile ha un’ampiezza di 132 mq e il prezzo base è di 89.100 euro. Il sistema di aggiudicazione prevede offerte segrete con esclusione delle offerte inferiori all’importo a base d’asta.