Tecnologia: 8 consigli per usarla correttamente Boston, 22 ottobre 2016 – Secondo vari studi recenti la presenza sempre più pervasiva della tecnologia nelle nostre vite può influire sulla postura, sulla vista, sui tendini, ma anche sulla nostra salute intima. Ad esempio, le troppe ore trascorse seduti davanti al monitor del PC, ha ricadute negative sul benessere della prostata. La continua attenzione rivolta ai contenuti virtuali, invece, influisce sulla vita sessuale, poiché la vita intima ha bisogno di serenità, di vivere il momento, di nascere all’interno di una atmosfera piacevole. Da queste premesse arrivano i nostri 8 consigli per una serena convivenza quotidiana tra uomini e tecnologia: 1) Il cellulare lontano dai genitali Le ricerche sono controverse ma alcuni studi dimostrerebbero che le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari possano interferire con il DNA delle cellule: per questo è una buona regola non tenere il cellulare in tasca o attaccato alla cintura. 2) No all’e-shopping di farmaci Non comprare nessun tipo di farmaci su internet; in particolare quelli per favorire l’erezione. Per quel tipo di farmaco serve infatti una ricetta medica, perché può avere effetti collaterali importanti e comunque serve una diagnosi dello specialista prima di qualsiasi utilizzo. 3) Digerire bene Durante i pasti togliete la suoneria del cellulare, non guardare le mail e concentratevi su ciò che si sta gustando, meglio se in compagnia. 4) Sesso consapevole Un momento così intimo e coinvolgente non vuole distrazioni, quindi spegnete il cellulare almeno mezz’ora prima… 5) I social deprimono Una ricerca appena pubblicata dalla University of Pittsburgh ha dimostrato che “vivere” costantemente sui social network provoca ansia e depressione. 6) Sì al sexting ma… Più di 80 maschi su 100, nelle società informatizzate, pratica il sexting (sesso su internet e attraverso messaggi/videochat) e questo può essere utile per mantenere sana la prostata… (uno studio condotto dalla Boston University of Public Health ha dimostrato che eiaculando ogni giorno, si taglia del 22% il rischio di sviluppare un tumore alla prostata). Però attenzione: il sexting, dal punto di visto psichico, può diventare un’ossessione e trasformarsi in una dipendenza esattamemente come quella del gioco d’azzardo, degli alcolici e delle sigarette. 7) Occhio alla postura Uno studio pubblicato sull’European Journal of Cancer Prevention ha dimostrato che passare molte ore seduti aumenta il rischio del 30% di disturbi alla prostata, perché il peso del corpo grava sulla zona pelvica, rallentando così il corretto flusso sanguigno. Il consiglio è semplicemente di alzarsi dalla scrivania ogni tanto… 8) La luce blu Niente tecnologia a letto: la luce blu emessa dal display impedisce al cervello di predisporsi per il sonno, perché quel tipo di luce interferisce con la melatonina, l’ormone del sonno. Ecco, ora non potete dire che non vi abbiamo avvisato… di Emanuele Bazzichi Samsung presenta Galaxy Note 7 il nuovo Suwon, 18 agosto 2016 – Samsung ha finalmente presentato il nuovo Galaxy Note 7. Il nuovo modello ha un look raffinato, è realizzato con materiali di prestigio ed ha un esclusivo design a bordi simmetrici. È dotato di scocca resistente all’acqua, funzioni di sicurezza avanzate con autenticazione biometrica (la nuova funzione di scansione dell’iride) e funzioni di intrattenimento coinvolgenti. Il telefono, per le sue caratteristiche, è la soluzione perfetta sia per la vita privata, sia per quella professionale. La vita scorre più veloce che mai, per questo motivo Samsung ha creato Galaxy Note 7: affinché l’utente possa svolgere le proprie attività quotidiane più facilmente, ovunque, e in qualunque momento.” La nuova S Pen del Note 7 è molto più di un semplice strumento di scrittura: è la via per fare tutto in maniera efficiente e precisa. L’utente può dare vita alle proprie idee nel momento esatto in cui avverte l’ispirazione, semplicemente appuntando le informazioni utili sul display in stand by con la S Pen. Con la funzione Selezione Intelligente S Pen consente inoltre di creare GIF e condividerle con facilità. E’ possibile zoomare lo schermo o convertire contenuti nella lingua desiderata con un semplice movimento. La nuova “penna” riproduce in modo efficace la facilità d’uso e la precisione di una vera penna. Grazie al design con una punta di 0,7 mm, migliorie in fatto di sensibilità alla pressione, assicura un’esperienza d’uso molto realistica. Anche S Pen è resistente all’acqua, consentendo all’utente di annotare i propri pensieri senza interruzioni, anche sott’acqua. Samsung ha prestato particolare attenzione alle misure di sicurezza: oltre alla scansione delle impronte digitali, il telefono è dotato della nuova tecnologia di riconoscimento dell’iride, un sistema di autenticazione biometrica estremamente sicuro, utilizzabile per sbloccare la schermata home e per accedere in totale sicurezza ai propri contenuti. Dotato di schermo QHD Super AMOLED da 5.7 pollici, lo smartphone è predisposto per lo streaming video HD, grazie a colori più brillanti e a un nero più intenso, offre infatti un’esperienza cinematografica senza precedenti. Inoltre, abbinando Galaxy Note7 al nuovo Gear VR (occhiali per la realtà virtuale) si può vivere un’esperienza ancora più immersiva ed estremamente coinvolgente. L’incredibile schermo Super AMOLED e il potente processore di Galaxy Note7, uniti ad un catalogo sempre più ampio di app, foto, giochi e molto altro, pongono l’utente sempre più al centro dell’azione. Galaxy Note 7 è inoltre compatibile con l’ innovativa videocamera Gear 360. Estremamente sottile e leggero, con l’esclusiva curvatura dual-edge gli dona l’aspetto prezioso tipico della serie Galaxy. L’esperienza d’uso semplificata e raffinata, associata all’interfaccia utente grafica, consente quindi un’interazione continua tra l’utente e il device. Il dispositivo vanta la stessa fotocamera avanzata lanciata con l’S7 e l’S7 edge. La tecnologia Dual Pixel, l’ampia apertura e l’auto focus veloce funzionano insieme per scattare foto brillanti, nitide anche in condizioni di scarsa luminosità. Oltre alla memoria interna da 64GB, il cellulare offre una memoria espandibile fino a 256GB. È inoltre dotato di batteria da 3.500 mAh, e una porta micro-USB. Galaxy Note 7 sarà disponibile a partire dal 2 Settembre nei colori Blue Coral, Silver Titanium e Black Onyx al prezzo consigliato di 879 euro. Infine, tutti coloro che lo prenoteranno presso i punti vendita aderenti e lo registreranno su Samsung People, riceveranno il nuovo Gear VR, per provare l’esperienza della realtà virtuale. di Emanuele Bazzichi Pokemon Go: l’app per trovare i pokemon San Francisco, 21, luglio 2016 – Come sicuramente saprete negli ultimi giorni è scoppiata la nuova moda dell’estate per quanto riguarda le app per cellulare: si tratta ovviamente di Pokemon Go. Per chi non lo sapesse, si tratta di un applicazione con cui è possibile “andare a caccia” di pokemon, proprio come nel noto cartone animato, utilizzando la funzione di geolocalizzazione e la fotocamera presente sugli smartphone. E’ ancora presto per capire se questo grande successo sarà l’alba di un nuovo modo di giocare con lo smartphone o solo uno dei tanti fenomeni passeggeri. Intanto, sicuramente, la grande diffusione dell’app a livello globale sta sensibilmente incrementando l’utilizzo dei GPS dei nostri cellulari. Infatti, fino ad ora, il GPS era utilizzata solitamente in viaggio, per trovare il giusto percorso con la funzione di navigazione. Sempre in questi giorni, parallelamente alla diffusione di Pokemon Go, è uscita l’app complementare Poke Radar. Questa app è stata sviluppata per aiutare gli appassionati di Pokemon a progredire nel gioco, aiutandosi a vicenda. Uno degli obiettivi di chi gioca, infatti, è catturare quanti più Pokémon possibile; con Pokemon Radar si può cercare un tipo di Pokemon specifico sulla mappa, oppure vedere tutti quelli che sono stati segnalati nello stesso momento in un certo posto. Ogni segnalazione mostra il nome dell’utente che l’ha fatta e l’ora del giorno in cui è stato avvistato il Pokémon. Ogni altro utente può votare la segnalazione positivamente, se ha trovato il Pokémon segnalato in quel punto, o negativamente se invece non l’ha trovato. Poke Radar si può usare scaricando la app gratuita per i dispositivi iOS, oppure da browser. Secondo quanto annunciato dalla pagina Facebook della app a breve dovrebbe essere disponibile anche la versione per Android. L’applicazione però è ancora molto giovane ed ha alcuni difetti: in primo luogo può esaurire velocemente la batteria dello smartphone, soprattutto se viene usata in contemporanea a Pokémon Go. Inoltre c’è il problema delle false segnalazioni: gli sviluppatori dell’app hanno costruito il meccanismo di votazione delle segnalazioni per verificarne l’affidabilità, ma fin’ora sono ancora poche le persone che usano l’app e per questo la maggior parte delle segnalazioni ha solo 1 voto di conferma. Seguiremo sicuramente gli sviluppi di questo fenomeno in continuo mutamento. Continuate a seguirci e… buona caccia. di Emanuele Bazzichi Dilagano i servizi “truffa” non richiesti Roma, 14 luglio 2016 – Nuove grane per chi usa internet dallo smartphone; il rischio questa volta è di ritrovarsi col credito prosciugato da un momento all’altro. Ciò può accadere a causa dell’attivazione di servizi sms a pagamento o di abbonamenti a siti sconosciuti, ma dai costi esorbitanti. Per evitare di rimanere senza soldi sul cellulare, la polizia postale consiglia di richiedere al proprio operatore il “Barring Sms“: ovvero lo sbarramento totale degli sms a pagamento non richiesti. Ecco nel dettaglio cosa succede: si tratta spesso di un minimo di 5 euro a sms, o a settimana nel caso degli abbonamenti, per oroscopi, immagini, suonerie che vengono attivati a nostra insaputa, spiega la polizia; accade che il malcapitato si imbatta in una pubblicità mentre sta normalmente navigando su internet, clicchi su “leggi”, e subito gli arrivi la richiesta di abbonamento ad un servizio truffaldino, notificato dall’arrivo di un sms. Solitamente questi abbonamenti si chiamano sms o servizi a sovrapprezzo o sms premium e contengono loghi, wallpaper, suonerie e videosuonerie, screensaver, giochi, applicazioni, chat/community, news e servizi informativi, voting. L’unica cosa sicura è che non sono stati richiesti dall’utente. Basta un attimo e ci si ritrova abbonati a un servizio a pagamento senza averlo richiesto. In questi casi bisogna contattare il centro assistenza del proprio operatore per chiedere il blocco dell’attivazione di servizi in abbonamento da parte di terzi. Potete richiedere gratuitamente il Barring (sbarramento) o il blocco degli sms premium (è la stessa cosa) al vostro operatore; i numeri da chiamare del servizio clienti per il proprio operatore sono: Tim 119, Vodafone 190, Wind 155, Tre 133. di Emanuele Bazzichi Hello Jeans: i pantaloni che caricano lo smartphone Santa Monica, 23 giugno 2016 – Quante volte vi sarà capitato di avere il 2% di batteria dopo una giornata in cui non avete avuto modo di poter caricare il vostro smartphone? Il problema della batteria scarica affligge praticamente tutti gli utilizzatori di smartphone e tablet del mondo. In soccorso degli utenti sono arrivati una serie di caricabatterie portatili dalle forme più disparate. Il problema è che molto spesso questi caricabatterie portabili sono decisamente ingombranti e poco pratici. Il marchio specializzato in denim Joe’s Jeans ha tentato di risolvere il problema creando gli Hello Jeans: pantaloni capaci di ricaricare i vostri smartphone. Questi particolari jeans tecnologici non ricaricano direttamente il vostro iPhone, ma hanno due scompartimenti in cui inserire cellulare e batteria. All’Altezza della cintura è posizionata in orizzontale una tasca in cui inserire il caricatore. Subito sotto c’è una seconda tasca verticale in cui inserire lo smartphone. Smartphone e batteria vengono collegatitramite in piccolo cavo USB. Il marchio Joe’s Jeans ha da poco lanciato il modello feminile, che è in vendita sul sito del brand. Il costo non è propriamente economico, dato che parliamo di 238 dollari (218 euro). Nel costo però è compreso il caricabatterie e il cavo per collegarlo allo smartphone. Inoltre, a differenza di altri abiti hi-tech lanciati in passato, l’Hello Jeans è un capo decisamente trendy e alla moda; sono infatti disponibili jeans femminili sdruciti in differenti stili. La maggior parte dei modelli sono skinny e sono in vendita in differenti colori, dal nero, al grigio, all’azzurro, al classico denim scuro. di Emanuele Bazzichi Google presenta Ara: il primo telefono montabile Montain View, 11 giugno 2016 – Google decide di seguire una strada fortemente innovativa per il suo ingresso nel mercato degli smartphone: parliamo infatti della creazione di un nuovo smartpone completamente modulare. Gli studi per questo telefono, denominato da Google “Project Ara“, sono iniziati alcuni anni fa. Il progetto mostrava uno smartphone rivoluzionario, assemblato con componenti che gli stessi proprietari potevano comodamente scollegare e sostituire. La struttura era formata da una base universale dotata di connettori magnetici e alloggiamenti per tutti i componenti essenziali del telefono: dallo schermo frontale, alla parte posteriore a cui si collegava la maggior parte dell’hardware. In questo modo, hanno spiegato gli sviluppatori, chiunque avrebbe potuto comporre il proprio smartphone personalizzato, a seconda delle proprie esigenze di budget e della preferenza su determinate caratteristiche: chi ad esempio preferisce uno schermo ampio, chi di una fotocamera ad alte prestazioni, chi una memoria di archiviazione particolarmente capiente. Lo sviluppo di questo particolare progetto ha incontrato però diversi ostacoli sul proprio percorso, costringendo Google a perdere terreno rispetto alla tabella di marcia. Quest’anno però, in occasione dell’evento Google più importante dell’anno: il Google I/O, a sorpresa si è tornato a parlare di Ara, annunciando addirittura come data di immissione nel mercato il 2017. Si tratterà del primo telefono che Google abbia mai costruito completamente in casa. Aimé, le prime dichiarazioni ufficiali purtroppo hanno ridimensionato le potenzialità del telefono: sembra infatti che, almeno nei primi modelli, la personalizzazione sarà possibile soltanto per quanto riguarda alcuni componenti, non sfruttando a pieno la modularità prevista inizialmente. di Emanuele Bazzichi Smartphone: usarlo prima di dormire fa ingrassare Illinois, 26 maggio 2016 – Secondo una ricerca, guardare la luce dello schermo di uno smartphone, prima di dormire, causa un aumento di peso e disordini nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue. Questa notizia è preoccupante veramente per la maggior parte delle persone. Non è una novità che molti di noi concludano la giornata con in mano il proprio smartphone, ma questo è un vizio che è eglio perdere perché ne va della nostra salute. Un team di ricercatori della Northwestern University dell’Illinois ha condotto un esperimento su alcuni volontari per valutare gli effetti della luce blu emessa dai nostri smartphone, sull’organismo umano; i dati sono stati pubblicati sulla rivista Plos One. A finire sotto esame non è stata direttamente la luce blu del cellulare, ma una lunghezza d’onda dello spettro visibile (cioè la luce che vediamo a occhio nudo) che cade nel colore del blu. Era già risaputo che questo tipo di luce avesse degli effetti negativi sul nostro organismo, ma mai nessuno si sarebbe immaginato tanto. Gli scienziati hanno preso 19 volontari e li hanno tenuti sotto osservazione per quattro giorni. Le cavie sono state sottoposte alla stessa dieta, ma sono stati tenuti in luoghi più o meno illuminati dalla luce blu. Nei primi due giorni tutti gli individui sono stati tenuti nella penombra nel corso delle ore di veglia, mentre a partire dal terzo giorno i partecipanti sono stati divisi casualmente in due gruppi: uno è stato esposto a 3 ore di luce blu prima di mezzogiorno, mentre l’altro ha subito lo stesso trattamento di sera. I risultati hanno mostrato che nel sangue dei soggetti illuminati di sera l’insulina (l’ormone che riduce la glicemia) non era in grado di riportare i livelli di glucosio a un livello normale dopo i pasti. Questo rappresenta un problema serio perché, sul lungo periodo, l’accumulo di glucosio nel sangue può causare un aumento della massa grassa, favorendo lo sviluppo di patologie quali il diabete. Quindi, se tenete alla vostra salute, spengete il vostro smartphone prima di andare a dormire e leggete un bel libro. di Emanuele Bazzichi Ti sei mai chiesto quanta vita ha il tuo smartphone? Ecco la risposta Cupertino, 21 aprile 2016 – Molto spesso ci troviamo a discutere sulla durata dei nostri device elettronici (smartphone, pc, schermi, ecc) e sul fatto se sia più o meno conveniente la loro riparazione o sostituzione con device nuovi. Prima di parlare di questo complesso argomento, occorrere preliminarmente conoscere un concetto fondamentale nel campo dell’elettronica: ovvero l’ “obsolescenza programmata“. Può sembrare anch’esso qualcosa di complicato, ma il senso è davvero semplice: si tratta della durata di un prodotto decisa in anticipo dall’azienda che lo produce. Apple, ad esempio, da anni è al centro di contestazioni da parte dei clienti sulla definizione, a monte, dei tempi di vita (e di morte) dei propri prodotti, al fine di indurre all’acquisto di nuovi modelli. La Rete è andata in subbuglio quando è stata la stessa azienda di Cupertino a rivelare, in occasione della campagna per la Giornata della Terra, che la durata media dei proprio prodotti è tre anni. Ebbene si; IPhone, iPad, Apple Watch diventano “vecchi” dopo 36 mesi. Più lunghe di un anno, invece, le aspettative di vita di un Mac e di Apple Tv che, secondo i dati della “mela morsicata”, dovrebbero avere fino a 4 anni di “esistenza”. “Non si tratta di obsolescenza programmata”, fanno sapere dall’azienda, “bensì della definizione dei termini di utilizzo medio dei device da parte del primo acquirente, usata per calcolare il ciclo di vita di un prodotto e, dunque, il suo impatto ambientale.” Il documento è stato presentato da Cupertino durante Apple for Earth: la campagna di comunicazione sugli impatti ambientali dei propri prodotti svolta in collaborazione con il WWF. Apple fa sapere che si tratta di stime, e non di una dichiarazione di intenti da parte dell’azienda. Al limite è la constatazione del ciclo di vita che gli Apple fan concedono ai propri gadget: centinaia o anche migliaia di euro per dispositivi che poi cambieranno tre anni dopo. Comunque niente di diverso dagli utilizzatori di smartphone Android; non è dunque il telefono a “scadere“, ma il marketing a farcelo sentire “vecchio” e da cambiare. Smartphone, tablet, laptop, in realtà, possono reggere anche fino a 6 o 7 anni in alcuni casi, con un corretto utilizzo e manutenzione oltre, ovviamente, a un po’ di fortuna. Come sottolinea Lisa Jackson, vicepresidente Apple per l’ambiente: «Un altro modo in cui stiamo cercando di preservare le risorse del nostro pianeta è attraverso il programma di riuso e riciclo; ci impegniamo molto per evitare che i nostri prodotti non finiscano in luoghi come le discariche abusive e crediamo che il miglior modo per evitarlo sia di riutilizzarli, ma prima o poi, anche i nostri prodotti devono essere smaltiti». di Emanuele Bazzichi Cellulare, usarlo mentre si cammina sarà illegale Anversa, 7 aprile 2016 – Dai rapporti diffusi da Anci ed Istat è emerso che il numero degli incidenti stradali, in Italia, è in crescita e sembra che il 20% di questi sia provocato da distrazioni al volante dovute agli smartphone. Infatti, nonostante i tanti spot pubblicitari televisivi per prevenire questo fenomeno, quello dell’utilizzo del cellulare, quando si è alla guida dell’auto, rimane una bruttissima abitudine estremamente diffusa nel nostro paese. I dati ci dicono che per inviare un messaggio testuale ci vogliano “soltanto” 10 secondi, ma in questo lasso di tempo il conducente dell’automobile perde di vista mediamente 300 metri del suo percorso. Tragitto nel corso del quale può succedere di tutto… Da un sondaggio su 32.650 automobilisti italiani, uno su otto è stato sorpreso con una mano sul telefonino e l’altra sul volante, o addirittura sul manubrio dello scooter. Sono più abituati a mandare sms e a telefonare durante la guida al nord (42,2%), al centro (29,3%) e al sud (28,5%). Questi i dati diffusi dall‘ASAPS (associazione della polizia stradale) che ha avviato un’indagine per capire quanto i cellulari siano utilizzati mentre si è alla guida. Il problema è comune anche altrove; in Svizzera, per cercare di arginare questo fenomeno, la consigliera nazionale Maja Ingold ha proposto di adottare la stessa iniziativa, già attuata in Germania, che prevede il sequestro del telefonino all’automobilista, qualora si sospetti che l’incidente sia stato causato proprio dall’uso del cellulare. La paura di vedersi sequestrare lo smartphone e doverlo ricomprare, dovrebbe spingere molte persone a una maggiore responsabilità al volante, dato i costi elevati di questi device. Ma non finisce qua. In alcuni paesi il pericolo dell’uso del cellulare viene percepito anche durante gli spostamenti a piedi. Ad esempio, ad Anversa, in Belgio, sono state introdotte, in alcune strade, delle speciali corsie text-walking, mentre in Nevada e New Jersey si discute da anni per rendere tale pratica illegale. Nel New Jersey è stata presentata anche una proposta di legge in parlamento; se la proposta diverrà legge, i cittadini sorpresi ad usare il cellulare durante una camminata a piedi, potranno scegliere se pagare 50 dollari di multa o trascorrere 15 giorni in prigione. Insomma, l’Italia appare ancora ben lontana dall’affrontare questo probema nella maniera più adatta ed adeguata. di Emanuele Bazzichi ViVino, la nuova App che vi dirà tutto sul vino San Francisco, 17 marzo 2016 – Quante volte vi è capitato di acquistare un vino al supermercato, ma poi non rimanerne pienamente soddisfatti al momento della sulla tavola? La cosa può diventare addirittura imbarazzante se il vino deve essere offerto a degli ospiti, o essere regalato. Ebbene, Vivino è una nuova App che può risolvere questo problema. Infatti, è sufficente scattare una foto all’etichetta di un qualsiasi vino per scoprirne il prezzo medio, il voto dato dalla community di Vivino (formata da oltre 4 milioni utenti), recensioni, addirittura consigli sugli abbinamenti più indicati con il cibo e anche un breve storico sulle varie annate di produzione. L’app fornisce tutte queste informazioni in pochi secondi, con possibilità di segnalare i vini più buoni e quelli meno buoni. Si può anche condividere la propria esperienza e ricevere consigli personalizzati su vini particolari. Inoltre è possibile scoprire dove comprare i vini più votati nei rivenditori a voi più vicini. E’ sufficente scattare una foto e l’app riconosce e salva subito i vini in memoria. Se un vino non è presente nel database, basta effettuare una segnalazione e verrà caricato nei giorni successivi. Potete aggiungere i vini ai “Preferiti” per assicurarvi ottime esperienze future e sapere dove acquistare i vini con la funzione “Nei dintorni”. Si possono ottenere anche suggerimenti personalizzati sulla base dei vostri gusti, condividere tutto questo con gli amici di Facebook, Twitter e Gmail e conoscere le loro esperienze enogastronomiche. E’ possibile anche effettuare la scansione offline: la foto verrà comunque conservata in memoria e caricata appena ci si connette. Così come si può inserire un potenziale d’invecchiamento, per sapere dopo quanto tempo il vino avrà raggiunto il suo stato ottimale per essere degustato. Vivino è disponibile gratuitamente nei vostri store digitali, mentre la versione premium, con funzioni potenziate, è disponibile al prezzo di 4,49 € mensili. Un saluto e continuate a seguirci. di Emanuele Bazzichi