IL PRINCIPE DELLA RISATA: OMAGGIO A TOTÒ – di Maria

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IL PRINCIPE DELLA RISATA: OMAGGIO A TOTÒ – di Maria Guarracino
ROMA\ aise\ - Marcella Continanza è in Italia per un giro di conferenze e letture poetiche. L’abbiamo incontrata il 7 febbraio al
Teatro Montil di Castellammare di Stabia dove ha tenuto un intervento su Totò nella serata "La comicità da Totò a Troisi",
organizzata dall’Associazione culturale "Achille Basile - Le ali della lettura". Invitata come autrice del libro "Totò dopo Totò"
(Zambon Editore-Frankfurt amMain 1998), ha parlato del suo rapporto magico con Totò e come, evitando scelte già fatte da
altri, si sia affidata al racconto dei napoletani perché Totò fa parte della storia di Napoli: è la sua anima."Per conoscere Totò,
per capire Totò, per scrivere di lui sono partita dal suo rione, la Sanità, e via via per i vicoli, le piazze, le strade, i negozi, al
Teatro Totò, cercandolo nello spirito della sua gente. Il senso di appartenenza ad una comunità viene ai napoletani da Totò. È il
filo conduttore di Napoli, un punto di riferimento. E ho voluto scrivere di questa "presenza" elevata a mitologia e offrirla com’è
stata offerta a me".Un’idea originale parlare di Totò tramite le parole dei napoletani e testi inediti di autori del nord: "è un
reportage giornalistico, una lunga e intensa intervista, arricchita di colori, di suoni, di voci, di sapori napoletani, un viaggio che si
snoda per le vie di Napoli e dintorni. A Napoli Totò è vivo, è figura nobile, scaramantica e per certi versi sociale. Come ricorda
lo scrittore Ghirelli, la proposta che fece Fellini di santificare Totò appare più che accettabile e se dipendesse dai napoletani,
forse anche realizzabile. Ma Totò a Napoli è già santo, secondo solo a San Gennaro. E porta bene. Come mi disse il regista
Guido Palmiggiano che mi regalò un piccolo calendarietto come amuleto. E a me portò fortuna. Il libro ebbe un successo
insperato in Germania dove Totò era in parte sconosciuto e venne presentato al Museo del Cinema di Francoforte insieme alla
proiezione del film "Totò e Peppino divisi a Berlino", alla Fiera del Libro, alla Libreria Europea, all’Istituto Dante Alighieri di
Berlino e al Teatro Darmstadt oltre ai vari articoli sui giornali tedeschi e interviste radiofoniche".Molto coinvolgente è stata la
lettura del testo "Il mio Totò" del poeta ligure Giuseppe Conte. Voce recitante: Maria Carmen Matarazzo che ha moderato la
serata."Per Conte, Totò è il comico che ha amato e che ama di più, egli ha rappresentato i vizi e i difetti degli italiani in maniera
molto marcata ma al tempo stesso leggera. La sua maschera è universale e la paragona a Plauto".Interessante l’analisi del
critico teatrale Giuseppe Ghielmetti nel suo "Il Principe e il Giullare" quando scrive: "Totò e Dario, universi paralleli, diversissimi
e simili, amarli significava sfidare il potere quello politico per Fo, culturale per Totò". E avvincenti anche quelli di Antonio
Ghirelli, Alessandro Pirolini, Luciano Lattanzi e Antonio Volpe.La serata è stata così bella nel ricordare Totò, insieme alla
docente della Federico II di Napoli Giuseppina Scognamiglio e all’attore-regista Gianni Aversano che auspichiamo la
Continanza riproponga il libro di Totò non solo perché ricorre il 50° anniversario della sua morte, ma perché il libro è ancora
vivo e attuale ed emana l’essenza di Totò, come le ha detto il pubblico."Sì, mi piacerebbe però sono impegnata a correggere le
bozze del libro che uscirà a breve "Poesia al cinema" e che, nella traduzione tedesca, sarà presentato al Museo del Cinema di
Francoforte nell’ambito del Festival della Poesia Europea di Francoforte sul Meno. Ma di questo parleremo nel prossimo
incontro". (aise)
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