PROVINCIA DI SALERNO COMUNE DI SALERNO Assessorato alle Politiche Culturali Assessorato Pari Opportunità CENTRO INIZIATIVE CULTURALI KOINÈ XIX FESTIVAL DI MUSICA ANTICA DI SALERNO Dei e miti La mitologia nella musica barocca 15-28 novembre 2005 Salerno, Complesso di Santa Sofia La figura di Olimpia, figlia del conte d’Olanda, è invenzione di Ludovico Ariosto e la sua storia è narrata nei canti IX-XI dell’Orlando Furioso. Olimpia si innamora di Bireno, duca di Selandia e per questo rifiuta di sposare Arbante, figlio del re di Frisa. Dal rifiuto nasce un conflitto, nel quale muoiono il padre e i fratelli di Olimpia, e in cui Bireno, giunto in soccorso, è fatto prigioniero. In cambio della sua libertà Olimpia è pronta ad offrire se stessa e tutte le sue ricchezze, ma riceve l’aiuto di Orlando, il quale riesce a liberare Bireno. Questi, però, si incapriccia della sorella di lei, e, dopo aver giaciuto con Olimpia, la abbandona nel sonno su un’isola deserta e prende il largo. Al risveglio Olimpia si lascia andare alla disperazione e indirizza al mare il suo lamento. Dopo altre peripezie la sua storia si conclude con l’incontro di Oberto, re di Ibernia, il quale si innamora di lei e la prende in moglie. La storia di Olimpia e Bireno è evidentemente modellata sul mito di Arianna e Teseo. Anche Arianna infatti viene in aiuto a Teseo e gli consente di uscire dal labirinto del Minotauro, anch’ella è abbandonata a tradimento dal suo amante ingrato sull’isola di Nasso e rivolge al mare il suo celebre lamento. Anch’ella, infine, è presa in moglie da Dioniso, il quale la reca con sé sull’Olimpo ottenendo per lei l’immortalità, e risarcendola così dell’onta subìta. La figura di Olimpia è stata più volte utilizzata in epoca barocca come soggetto per cantate da camera. Le più celebri, di scuola napoletana, sono quelle di Alessandro Scarlatti e di Leonardo Vinci. L’Olimpia di Giovanni Bononcini e quella di Bernardo Sabadini costituiscono esempi meno frequentati o, nel secondo caso, del tutto inediti. La cantata di Bononcini fu pubblicata a Londra nel 1721. Le arie di Sabadini, invece, sono tratte dall’opera Olimpia placata, che andò in scena al Teatro Ducale di Parma nel 1687, in occasione della sua inaugurazione, e che fu espressamente confezionata da Sabadini – compositore attivo a Parma presso la corte dei Farnese – sulla base di un’opera di pochi anni addietro, Olimpia sola di Domenico Freschi, rappresentata a Venezia nel 1681.