Dott.ssa Anna Franzi Studio di Psicologia dell’ Età Evolutiva e di Logopedia Via Raffaello Morghen 1 -00133 Roma Impara ad ascoltarlo 1. studia come lo ascolti e reagisci a lui 2. comincia a cambiare il modo in cui ascolti e reagisci a lui 3. prova a comprendere i sentimenti che il bambino esprime, mentre parla, attraverso i cambiamenti della sua voce 4. identifica le situazioni che richiedono un ascolto immediato ed empatico Parla con il bambino più che al bambino 1. parla delle cose che sono importanti per lui 2. sii un buon modello sul piano verbale 3. leggigli o raccontagli delle storie 4. aiutalo ad esprimere verbalmente i suoi sentimenti 5. non costringerlo a parlare Poni attenzione al suo linguaggio corporeo 1. analizza come usa la sua voce 2. esprimigli, con il corpo, i tuoi sentimenti per lui 3. non obbligarlo a parlare nei momenti di maggiore tensione Rendi più facile, prevedibile, regolare la quotidianità 1. rendi meno stressante il momento dei pasti 2. definisci concretamente cosa fare prima di andare al letto 3. accompagnalo nell’acquisizione del controllo degli sfinteri 4. riduci la pressione temporale 5. tieni d’occhio il suo sviluppo globale 6. considera l’influenza delle diverse circostanze sul suo parlato 7. non interromperlo, soprattutto quando sta dicendo cose molto importanti per lui. Aiutalo ad attuare comportamenti efficaci 1. abbi aspettative appropriate 2. correggi il suo comportamento ma non apostrofarlo negativamente per questo 3. sii coerente 4. aiutalo a gestire la sua eccitazione 5. coinvolgi fratelli e sorelle Usa il buon senso Tratto da “If you child stutters” ed.The Stuttering Foundation a cura di Anna Franzi Ascolto Imparare ad ascoltarlo è fondamentale perché il bambino non abbia l’impressione che non vuoi ascoltarlo e perché tu possa divenire consapevole di cosa realmente è importante per lui e per il suo sviluppo. Ponendo attenzione all’ascolto di te stesso, come alle tue abitudini di ascolto, apprenderai a comunicare meglio con il tuo bambino. Ed ecco i 4 passi da fare tutti i giorni per migliorarsi: Step 1: per i primi 3-4 gg concentrati di tanto in tanto nel valutare quanto lo ascolti, come e quanto spesso. Prova a sentire le differenze tra l’ascolto di una piccola parte di ciò che dice e il prestare attenzione alle sue parole. Quali argomenti lo interessano? Ti innervosisci quando prova a parlare? Quanto, del suo parlare, tu ascolti abitualmente? Di cosa parla? Come reagisce quando si interrompe? Quanto lo guardi? Riconoscere il modo in cui lo ascolti fornirà la base per i successivi steps Step 2: Prova a cambiare, non in ogni momento, ma decidi quale situazione richiede più attenzione. Puoi decidere quanto puoi cambiare nelle tue abilità di ascolto in quelle situazioni in cui prestavi minore attenzione. Step 3:Per i giorni successivi ascolta il modo in cui in cui il bambino sta parlando. Come usa la sua voce e quali sentimenti comunica? Parla con lo stesso tono con te e gli altri? Ascolti frequentemente una flessione in ascesa in “Mamma” quando richiede attenzione? Ripete alcune parole più spesso con alcuni più che con altri? Quando parla ai giocattoli usa una tonalità diversa? Ti parla delle sue paure? Una volta che hai imparato dove si richiede un ascolto più attento, e dove minore, allora sarai capace di spiegare al tuo bambino che il non dargli sempre le attenzioni non significa che non lo ami. Intenzionalmente interrompi le attività per esprimere amore e interesse per lui. Imparerà che, quando realmente ha bisogno di te, tu saprai essere attento a lui. Step 4:I segnali vocalici che richiedono ascolto immediato si caratterizzano per un drastico cambiamento nell’intensità o insolite esitazioni e ripetizioni, Quando ciò accade , sii attento alle espressioni facciali, postura e movimenti corporei. L’ascolto è una parte importante del processo di comunicazione ed è direttamente collegato alle emozioni. Migliorando l’ascolto si facilita la fluenza del bambino. Ricorda che ascoltare dovrebbe essere un’esperienza piacevole e rispettosa, non un obbligo. PARLA CON IL BAMBINO PIU’ CHE AL BAMBINO Parlare e ascoltare sono strettamente correlati. Alle volte ti sembra di parlare di continuo con lui perché gli fornisci delle informazioni, regole, disciplina, lo guidi con la tua voce e le tue parole. Tu costantemente gli parli e ritieni di parlargli tanto. Ciò che non fai, però è comunicare con lui in uno scambio di idee, nel rispetto del turno. Parla di cose importanti per lui. Ascoltati o registrati durante i 5 minuti di Special Time per stabilire quanto tempo spendi nel parlare con lui. Poi, deliberatamente stabilisci più tempo ed argomenti per parlare con lui. Parlagli di argomenti che non riguardano il suo comportamento ma di ciò che ha fatto durante la giornata, all’asilo o al nido, o dei suoi giocattoli preferiti o dei libri che sta manipolando. Lascia che sappia che tu puoi ascoltarlo pazientemente, non forzarlo a parlare se ha difficoltà. Contribuisci alla conversazione commentando sulle cose dette, sarà felice della tua attenzione e apprenderà che parlare può essere divertente. Essere un buon modello sicuramente è efficace. Si prova a parlare chiaramente e ad usare parole appropriate per oggetti ed eventi. E’ importante usare frasi e vocaboli appropriati per questa età. Parli rapidamente?Impara a farlo più lentamente e a pausare. Se le frasi tendono ad essere lunghe, complesse, o erratiche, il bambino esiterà, avrà difficoltà a comprenderti,e non saprà come risponderti. Questo potrebbe renderlo disfluente quando risponde. Prova ad usare frasi più semplici e brevi. Tendi ad interromperlo o a finire le sue frasi perché sai che non ci riuscirà? Ciò aggiunge una pressione temporale non necessaria. Concedigli tempo,puoi dirgli che mamma e papà hanno tempo per ascoltarlo. Leggigli delle storie: l’enfasi che si pone nella lettura o racconto di storie non fa che incrementare il piacere che si prova nell’ascoltare o leggere. Destina uno spazio della casa alla lettura, dove ritrovarsi x 5 min. al dì. Dopo aver letto per alcune volte le storie preferite, concedigli la possibilità di finire alcune frasi o di raccontare la storia con le sue parole, ma soltanto se lo vuole. Se senti che non è interessato ad ascoltare le storie, inizia con la presentazione delle immagini preferite, preferibilmente proponendo quelle con una storia scritta sulla faccia posteriore dell’immagine. Raccontagli alcuni eventi della tua infanzia perché tutti i b. amano questo Prova a cercare e creare delle opportunità ogni giorno per potergli leggere delle immagini, libri, raccontare storie quando non è probabile che possiate essere interrotti. Raccontagli di quando era piccolo , che stavate insieme in macchina, nella metro o nell’attesa di fare la pappa. Si potrebbe far vedere meno tv e preferire raccontare o leggere storie. Aiutalo ad esprimere verbalmente i suoi sentimenti Quanto spesso dici al bambino che lo ami e lo preferisci?E’ difficile per il bambino esprimere un sentimento se non ha imparato a vederlo espresso. Cosa tu gli esprimi? Se parli, denigrando gli altri, lui imparerà a fare lo stesso. E’ importante invece che apprende che ci sono diversi possibilità di espressione e che c’è sempre un motivo per cui si reagisce in un modo piuttosto che in un altro. Se osservi che il bambino è arrabbiato, prendeti del tempo per ascoltarlo. Parlate a proposito di ciò che lo ha fatto arrabbiare. Mostragli che può fare ciò che veramente vuole senza necessariamente cambiare umore. Insegnagli come usare correttamente i suoi sentimenti, così che molti dei conflitti che causano la sua disfluenza, potranno essere ridotti. Elimina le richieste di performance I tentativi di forzare il tuo bambino a parlare può disturbare la sua fluenza quando lo costringi a parlare di qualcosa che è accaduto, in presenza e per i parenti, amici di famiglia. E’ naturale ricordagli che deve dire “grazie”, “per favore” ma occorre ricordare che facendolo si esercita una pressione e ciò può provocare la disfluenza. Questa pressione extra può essere evitata lasciandolo procedere secondo il suo ritmo. Gli si potrebbe semplicemente dire” Quando qualcuno ci da qualcosa, noi diciamo”grazie”…invece di comandargli di dire”Grazie” Poni attenzione al linguaggio corporeo Alcuni ritengono che la comunicazione sia solo verbale e dimenticano che il bambino prima di iniziare a parlare dialogava con il suo corpo. Se il genitore, risponde adeguatamente a ciò, la relazione evolve favorevolmente. Man mano che il bambino cresce continua ad utilizzare il linguaggio corporeo e poi le parole. Se sei attento ti accorgi che il bambino usa il linguaggio per raggiungerti, per stabilire un contatto. Perché chiede e richiede sempre la stessa cosa? Perché sembra che lui voglia la tua attenzione proprio mentre sei indaffarato? Ricorrere a queste strategie significa che lui vuole la tua attenzione emozionale. Quanto più diventi sensibile alle emozioni sottese a questo genere di parlato, tanto più riuscirai a rispondere in modo più significativo ed appropriato. Trova modi diversi per esprimere i sentimenti Guardalo e sorridigli quando puoi. Se ti chiede perché stai ridendo, gli rispondi perché lo ami. Guardalo in faccia mentre parli perché ciò lo fa sentire importante. Aiutalo nelle cose difficili ma non costringerlo a ringraziarti. Analizza come usa la voce. Rendi più facile la quotidianità I bambini hanno una varietà di opportunità per crescere forti, sicuri,o sentirsi minacciati e fiacchi. Sicuramente nella gestione della quotidianità si creano delle opportunità per promuovere la fluenza. Si potrebbe rendere il momento del pasto, un momento meno stressante. Se il bambino mangia poco e non volentieri, il pasto diventa un problema per entrambi. Potresti rivedere la situazione: Balbetta di più durante il pasto? Cosa accade? Tu gli parli? Lo rimproveri frequentemente? Ti arrabbi se non mangia abbastanza? Stai confondendo il pranzo/cena con un momento di rigorosa disciplina? Usi il momento del pranzo/cena per discutere di problemi familiari(soldi, lavoro…)? Se il bambino è nutrito bene non mangia prima dei pasti. Egli mangerà il giusto, il necessario. Se continua a non voler mangiare, prova a cambiare qualcosa. Se tu stai lavorando sulle tecniche, fai un giochetto mentre sta mangiando e controlla il tuo impulso a volerlo correggere. Se ti accorgi che stai usando il pranzo come momento di scontro con tuo marito sulle difficoltà quotidiane, ricorda che il bambino è estremamente sensibile allo stress familiare. Stabilisci una routine prima di andare al letto Molti bambini cercano di ritardare l’andata al letto usando tecniche come chiedere un bicchiere d’acqua, farsi leggere alcune pagine di una storia, avere il dubbio che ci siano dei mostri sotto il letto. Può essere semplice e possibile riuscire ad andare a letto. La sera, è un buon momento per leggergli una storia, ma ciò va fatto,prima che il bambino vada a letto. Tienilo nelle tue braccia, come per tranquillizzarlo, prima di andare al letto. Stabilisci quanti bicchieri d’acqua, quante pagine saranno lette e quanto tempo resterai nella sua stanza dopo averlo accompagnato. Monitora l’apprendimento del controllo sfinteriale Apprendere il controllo degli sfinteri può essere un processo difficile. Se non puoi affiancarlo, non provare. E’ da seguirlo perché non si senta un fallimento. Se gli capita di farsela addosso, tu puoi aiutarlo a capire che è naturale che succeda perché Lui sta imparando ed usare il water fa parte della crescita, significa che sta diventando grande. Riduci la pressione Osserva le attività quotidiane nelle quali la famiglia è coinvolta. Il bambino è sbattuto e passa da un posto ad un altro perchè la famiglia è occupata? Se va al nido, quale orario fa? Quanto può autoregolarsi a casa perché viva momenti di rilassamento? Sta con gli adulti la maggior parte del tempo? Che rapporto c’è tra inattività ed attività? L’eccessiva stimolazione o il non tener conto delle reali esigenze del bambino sacrifica la sua spontaneità, interferisce con la sua autentica possibilità di espressione Occorre ricordare che ogni vostro atteggiamento può produrre vissuti di gioia, frustrazione, inadeguatezza,rifiuto e ansia. Queste sensazioni, vissuti, complicano la fuoriuscita delle parole.. molte di queste pressioni vanno necessariamente ridotte. Tieni d’occhio lo sviluppo globale Guarda alla sua crescita sul piano fisico, motorio, in termini di abilità sociali e intellettuali. Se ti accorgi che il tuo b è coinvolto profondamente in una determinata area del suo sviluppo e quindi che la sua energia è rivolta in quella direzione, è difficile che si possa interessare all’acquisizione delle abilità verbali. Potrebbe, il suo linguaggio essere addirittura meno fluente. Se ciò accade, non preoccuparti. il processo di sviluppo è dinamico. Se questa fase dura troppo allora ti devi chiedere la ragione di ciò o consultare uno specialista. Se ti rendi conto che è impegnato ad imparare ad andare in bicicletta, per esempio, non preoccuparti del linguaggio per il momento. Considera altre influenze Non sono i traumi,gli incidenti a causare la balbuzie però è vero che in queste circostanze il bambino può diventare più disfluente. Nell’eventualità che ciò accada, sii particolarmente attento alla tua relazione emotiva con lui. Se riuscirai a dedicargli più tempo, il suo linguaggio probabilmente ritornerà al suo usuale livello di fluenza. Riduci le interruzioni E’ facile interrompere qualcuno che ha molte esitazioni nel suo linguaggio, e se il tuo bambino sta mostrando segni di balbuzie, questo è da evitare. Tu dovresti non cercare di mirare alla completa eliminazione delle interruzioni, ma lavorare per ridurle, soprattutto quando lui dice cose veramente importanti per lui. Osserva cosa gli impedisce di essere fluente . Per es. cerca di parlare e sta facendo qualcosa allo stesso tempo.? Incoraggialo a interrompere l’altra attività quando vuole parlare. Se è sovreccitato, o è nel pieno del suo gioco, non chiedergli spiegazioni fino a che non si è calmato. Sarai abile a creare,cercare situazioni nel quotidiano in cui il fare un cambiamento incrementerà la possibilità per il b di parlare più fluentemente. Guida il suo comportamento Dubbi e vissuti di fallimento insorgono quando chiedi al bambino di misurarsi con l’immagine ideale che ti sei costruito di lui. Gli stai chiedendo un livello di perfezione molto alto? Le difficoltà linguistiche insorgono durante alcuni episodi e potrebbero essere condizionati da questi sentimenti. Abbi aspettative appropriate sul suo comportamento. Il più delle volte ci aspettiamo che i nostri bambini dicano e facciano certe cose perché socialmente accettabili. Non dovremmo aspettarci che siano sempre al top. Occorre essere tolleranti a ragione dell’età e delle abilità del bambino. Apprendere le giuste parole e cose da fare richiede tempo. Egli apprenderà dal nostro esempio, e lui desidererà essere come te quando tu lo apprezzerai mentre fa le cose correttamente. Non fargli ripetere le sue azioni o le sue parole molte volte pensando che questo lo aiuterà ad imparare. Dopo tutto egli è ancora un bambino piccolo. Se ti senti imbarazzato per alcuni suoi comportamenti, le tue aspettative erano elevate. Correggi il comportamento, non il bambino E’importante apprendere le modalità positive di correzione e dare significatività ai suoi sentimenti ed azioni. Se tu fai sentire il tuo bambino incapace, cattivo, gli stai insegnando che è un bambino cattivo. Invece, concentrati nell’insegnargli che il suo comportamento è sbagliato. Tu puoi fare questo, cambiando il tuo modo di correggerlo. Per es. invece di dire” Tu sei così cattivo rispetto a tua sorella più piccola …. Digli” Tirare i capelli a tua sorella è sbagliato” Questo è affermare che è il suo comportamento ad avere causato un problema, piuttosto che insegnargli che è lui il problema .Come aiutarlo a gestire i suoi momenti di rabbia? E’ importante che impari i gestirli. Se si tratta la rabbia come qualcosa che deve essere soppressa, le disfluenze linguistiche che spesso ricorrono in questi momenti, si amplieranno nella sua mente. Tu per controllarlo gli dici che è cattivo perché prova quell’emozione. Ma non lo aiuti. Tu potresti, con calma, discutere il suo comportamento e spiegargli che ci possono essere modi diversi per gestire il proprio sentire, emozioni. ciò lo aiuterà a fare la differenza tra avere un sentimento e cosa una persona fa quando sente questa emozione. Ascoltati quando sei arrabbiato con il tuo bambino e relativamente a come affronti la difficoltà. E cosa accade dopo. Il bambino ha bisogno di sapere che quell’emozione può essere rilassata, potrebbe aver bisogno di spiegazioni senza però che tu mamma ti illuda che possa cambiare comportamento di colpo, ma incoraggiandolo a provarci. Essere rigorosi nella disciplina La disciplina è importante perché il bambino impari come comportarsi efficacemente. Il modo in cui si fa questo ha una diretta influenza sui sentimenti verso se stesso. Come usi le parole per punirlo è importante. Usare parole che otterrebbero un facile controllo, potrebbe avere un costo molto alto. Quando lo punisci in altri modi, egli come reagisce?Si immobilizza o ti guarda spaventato o neppure coglie la tua reazione perché sei arrabbiato? In entrambi i casi, tu stai usando la tua emozione per forzarlo a comportarsi bene. Questo approccio può valere solo per un po’ e a sacrificio della sua sicurezza. Un altro elemento emozionale da considerare sono alcune abitudini parentali come: “Se mi vuoi bene ed io voglio bene a te, tu devi sempre fare quello che io voglio che tu faccia”. E’ importante focalizzarsi sul suo comportamento, che sappia che quel suo comportamento è inaccettabile, che può cambiare e che tu lo ami indipendentemente da questo. Prova ad evitare metodi che sono fortemente emozionali, prolungati, rigidi. Quando sei arrabbiato con il bambino si vede perché lo tratti diversamente, perdi la pazienza, o reagisci diversamente rispetto a ciò che fai di solito. Lui è molto sensibile al tuo stress e il modo migliore per aiutarlo è rassicurarlo che tu ti prendi cura di te stesso. Controllo eccitamento Vacanze, giornate speciali, inizio dell’asilo sono momenti fortemente eccitanti. Spesso i parenti riferiscono che dopo la parentesi estiva di fluenza c’è stato un peggioramento appena prima della scuola .Se noti meno fluenza in questi momenti prova a ridurne l’intensità. Spesso la difficoltà sorge al picco dell’eccitazione che si è incrementata in un lungo periodo di tempo: Natale, per es. con l’attesa dei regali o la festa dei compleanni. Fratelli e sorelle E’ giusto che sappiano come poter aiutare il fratello a parlare. Essi potrebbero stimolarlo a parlare nel rispetto del turno. Se si osserva che il bambino non riesce a parlare e lo vorrebbe,lo si può incoraggiare dicendo ai fratelli e sorelle “Penso che vostro fratello voglia dire come la pensa”. Tutti i bambini hanno bisogno di rispettare il turno nella conversazione. Naturalmente il tutto sempre nel reciproco rispetto del diritto a parlare. Buon senso Questi sono solo linee guida per costruire una relazione con il proprio figlio e non pattern rigidi da imparare. Evitare sicuramente gli estremi e porre attenzione agli effetti di ciò che facciamo può renderci veramente genitori efficaci.