Testo di Mario Spezia - Foto di Paolo Tullini 11/08 Partenza con volo Aeroflot per Mosca; fila interminabile alla dogana e poi volo per Novo Sibirsk. Due giorni per le operazioni di sdoganamento dei mezzi. Il 14/08 recuperiamo le 10 moto, le 2 Toyota e il Mitsubishi e nel primo pomeriggio partiamo. I due camion russi (due Gaz) sono sull'orlo del tracollo e avanzano con una lentezza esasperante e con continui interventi di riparazione Siamo accompagnati da quattro russi, due per camion: i due gemelli Viktor e Analolij, (ottimi meccanici e persone disponibili), una specie di orso gongolante, Genja, sempre allegro e casinista, e infine Yuri capace di parlare perfettamente l'italiano e russo a tutti gli e ffetti: rapporti non facili fin dall'inizio. Ci fermiamo dopo 217 km di buona strada, aspettiamo i camion e ripariamo in un albergo presso Novo Altaisk 15/8 - 300 km. Raggiungiamo Biisk e poi Gorno Altaisk Primi guasti alle moto (pignone, catena alternatore); si ripara quei de si può e si va avanti. Boschi di betulle e pini, coltivazioni di girasoli, frumento e fieno. Spiedini ai ristoranti. Ci inoltriamo sugli Altai e a sera arriviamo a Sebalino. Cerchiamo un posto per mangiare e dormire. Dobbiamo accontentarci di un pavimento e qualche boccone, però protetti dalla polizia. 16/08 - 90 km. Partenza ore 6. Riprendiamo la strada di montagna con pioggia e freddo intenso e raggiungiamo Tasanta a metà pomeriggio. Qualche ora alla frontiera e poi cena nella ger mongola e campo sotto la pioggia battente. 17/08 - 87 km. Finalmente in Mongolia discendiamo sotto la pioggia una vallata meravigliosa cosparsa di ger e di mongoli sorridenti e festosi. La strada è una mulattiera. Ci facciamo guidare da un mongolo con la Usc (moto russa onnipresente in Mongolia) e arriviamo giù all’altopiano. La situazione si fa subito critica. La guida mongola non conosce la strada per proseguire, i russi ancora meno. Incontriamo subito dei fiumi da guadare. Ne passiamo due in qualche maniera (Maurizio si dimostrerà un abile motociclista e capace meccanico), ma ci fermiamo di fronte al terzo: non sappiamo da che parte prenderlo. Piantiamo il campo: la notte porterà consiglio. 18/08 - 90 km. Ci sarebbe bisogno di una guida che conoscesse bene il percorso e magari parlasse il mongolo, invece nessuno sa la strada e nessuno ci sa dare indicazioni precise. Inoltre non abbiamo itinerari certi da seguire con indicazioni di guadi, passi, difficoltà. Decidiamo di procedere con il GPS e Giorgio, capitano di lungo corso, mette a frutto la sua esperienza di navigazione, con l'aiuto delle carte militari dei russi e con il Foto di gruppo a Tosoncengel conributo di Mauro (capogruppo azzoppato) e di Valdlmiro (grande viaggiatore). Guadiamo il terzo fiume con l'aiuto di un camion che ci traghetta le moto e traina le macchine. Troveremo ancora un altro guado e supereremo anche quello. Bilancio finale, le due Toyota si impantanano ma vengono recuperate con qualche danno alla carrozzeria. Il Mitsubishi prende una buca, piega il telaio, e deve smontare e abbandonare la cellula: non c'è spazio per recuperarla sui camion. Qualche moto beve troppa acqua con conseguenze ovvie. Bisogna notare a questo riguardo che nel caso di rottura di una moto i camion russi non sarebbero stati in grado di recuperare i mezzi incidentali a meno di rinunciare alle taniche di carburante o ai loro pezzi di ricambio. Il voto sull’assistenza avuta sarà, alla fine del viaggio, decisamente insufficiente. Arriviamo al lago Uureg Nuur e facciamo il campo. Che tramonto! 19/08 - 231 km. Partiamo in direzione Ulaangon su strada sterrata fino ad incrociare la strada asfaltata che scende dalla Russia e che ci porterà in città. Facciamo benzina e cambiamo i soldi. I motociclisti, come era già successo nei giorni scorsi, non riescono a viaggiare compatti, prendono direzioni diverse, si perde un sacco di tempo per recuperarli. La storia continuerà identica fino alla fine, nonostante tutti gli accordi e le incazzature. Campo sull’altopiano aspettando la motorella smarrita. 20/08 - 289 km Naranbulag; Khyargas Nuur, Tsavdan. Sempre col GPS e le carte russe viaggiamo verso est su altipiani e vallate fantastici, a ridosso di due parchi naturali. Laghi e villaggi di ger, campo appena fuori della cittadina, sopra un lago salato. 21/08 - 250 km. Si viaggia sempre su una quota che varia fra i 1900 e 1500 metri. Paesaggi incontaminati che cambiano in continuazione: laghi, montagne, passi. Un cielo azzurro cosparso di nuvolette allegre. I colori variano dal verde smeraldo, al verde salvia, all’ocra e a tutte le tonalità del bruciato a seconda della vegetazione e del terreno. La guida delle moto è molto difficoltosa per la presenza di cumuli di sabbia finissima sulle piste. Dopo Tosontsengel ci infiliamo in una vallata bellissima lungo il fiume Ider Gol. Arriviamo a Bayan Ukhaa e ci fermiamo per il campo lungo il fiume: finalmente un bagno. 22/08 - 330 km Prendiamo una strada (incrociata per puro caso) che va dritta in direzione di Tsetserleg e che è in costruzione con i contributi del Fondo mondiale per lo sviluppo. Un'opera faraonica che difficilmente sarà finita: senza l'asfalto si deteriora con la velocità del vento. Qualche tratto buono con continue deviazioni per i lavori in corso, alla fine un tormento. I camion continuano a procedere lentamente e a rallentare il viaggio. Ultimo tratto terrificante, sempre per i lavori, ma a sera arriviamo a Tsetserleg. Pernottiamo all’ Hotel Sundur, i russi arrivano alle 23,30. 23/08 - 130 km. Alla mattina visita al monastero buddista, un po' di shopping e poi avanti fra sbagli di direzione, guasti e ritardi. Nel tardo pomeriggio arriviamo a Erdene Zuu e visitiamo il bellissimo tempio buddista. Pernottiamo in un campo di ger vicino Kharkhorin (antica capitale della Mongolia). Dopo la cena un gruppo di musicisti ci Intrattiene con un caratteristico canto mongolo: eccellente. Ennesimo briefing per decidere se andare o meno nel deserto del Gobi. Decidiamo di non andare AnM • MOTO RAID E 4X4 • SUPPLEMENTO TREKKING 2003 9 SIBERIA - MONGOLIA Alla frontiera di Tasanta (Russia-Mongolia) Sulla transiberiana verso il Baikal per una serie di motivi: 1) il capogruppo Mauro deve arrivare a Ulan Batar il 26/08 per rientrare in Italia con un volo del 27 mattina; 2) il calcolo dei chilometri fornitoci col programma è sballato: crediamo di dover fare ancora più di 4000 km e invece scopriremo più avanti che sono molti di meno; 3) i russi hanno fretta di rientrare in Russia e avvallano quella previsione dei chilometri sballata 24/08 60 km. Impieghiamo gran parte della giornata una scampagnata sulle Mongol Els (dune di sabbia), con pratica di sci ed altre amenità. Notte in un vicino campo di ger. 25/08 - 338 km fino ad Ulan Batar su strada mista ma confortevole. Alloggio in albergo e ottima cena al ristorante indiano. 26/08 visita alla città: monasteri, musei, negozi, bighellonaggio, incontri vari. 27/08 salutiamo Mauro che ritorna in Italia e noi prendiamo la strada verso la frontiera in direzione nord 354 km. Tempo incerto con pioggia. C'è la possibilità di visitare l'antico tempio di Amarbayasgalant e su questa scelta si evidenzia uno dei problemi fondamentali di questo viaggio. In realtà ci sono due gruppi con esigenze completamente diverse: i motociclisti sono duramente impegnati alla guida e alla sera sognano di trovare un hotel caldo e una fine veloce delle loro pene. I viaggiatori delle auto (meno provati dalla guida e anche diversi per interessi) sono più propensi a visitare i vari siti che incontrano e volentieri alla sera piantano le tende dove capita, non disdegnando di fare qualche chilometro in più. I russi non sono per niente entusiasti delle tende e dei campi ed hanno mezzi lenti e poco affidabili. La divaricazione fra i due gruppi è netta ma per questa volta si deciderà d proseguire tutti assieme per la frontiera evitando la deviazione per il monastero. Arriviamo in frontiera alle 16.00 ma non riusciamo a passare e ripieghiamo in un hotel decisamente infame. 28/08 passiamo tutta la mattina e il primo pomeriggio sotto l'acqua a espletare le formatità di frontiera: non si può dire che i russi amino le cose semplici. Poi, chilometri 256, soliti sbandamenti del gruppo ma alla fine arriviamo a Ulan Ude dopo aver visitato il monastero dei Buriati a Dactan. Albergo in centro protetti dalla enorme testa di Lenin. Cena e briefìng. Scopriamo attraverso le carte stradali la vera entità dei chilometri ancora da compiere: 1200 meno del previsto. Anche i russi, alla fine, ammettono di essersi basati su un calcolo sbagliato. Siamo in anticipo ma con intenzioni diverse: le moto, i camion e il Toyota di Mauro decidono di puntare dritto a Novosibirsk lungo la strada asfaltata che costeggia la Transiberiana. L'altro Toyota e il Mitsubishi decidono di fare una deviazione che permetta di visitare i dintorni del lago Baikal. 29/08 - 407 km. Il gruppo si divide: le moto puntano decisamente verso ovest e io descrivo il viaggio delle due macchine. Facciamo una deviazione ad est del fiume Selenga per visitare i villaggi Burlati e poi tentiamo di raggiungere una riserva naturale a nord del Selenga, ma dobbiamo rinunciare: troppe ore di attesa per la chiatta. Quindi puntiamoad ovest e facciamo il campo sulle rive del lago. Il guado in Mongolia 10 AnM • MOTO RAID E 4X4 • SUPPLEMENTO TREKKING 2003 30/08 - 270 km Ci fermiamo dopo Sludyanka per fare un’ottima colazione a base di pesce secco e vodka, poi raggiungiamo Irkutsk. I due gruppi si incrociano ma sono ormai divisi. Raggiungiamo il lago e tentiamo di noleggiare un naviglio e sbarcare più a nord. Scopriamo che non è possibile. Quindi torniamo a Irkutsk e ci sistemiamo nell'hotel Retrò: consigliabile. 31/08 - 308 km Visita alla città e partenza nel primo pomeriggio in direzione di Caciug. Abbandoniamo le strade asfaltate e ci inoltriamo nella vera Siberia. Vallate stupende percorse da fiumi, boschi, prati e cieli che variano in continuazione. Raggiungiamo il fiume Lena e piantiamo il campo. 01/09- 314 km Proseguiamo su una pista sterrata e fangosa verso Kigalovo. I paesaggi sono di grande atmosfera: ponti di legno su barconi, fiumi bellissimi, paludi, steppe, i colori dell'inizio d'autunno, villaggi di isbe, carretti col cavallo e cataste di legna. Pieghiamo verso l’ Angara e riusciamo ad attraversare con una chiatta il primo braccio del fiume. Facciamo il campo vicino a lgiei: che stelle! 02/09- 580 km Siamo pronti all’approdo alle 7.30 ma la chiatta che ci farà passare l’Angara arriva alle 9.30. Alba indimenticabile. Dritti verso la M53 (la statale che porta verso Novosibirsk). Villaggi fra i boschi di betulle e di pino. Campo vicino a Taisceg: cena con zanzare. 03/09 - 900 km. Grande cavalcata verso Kansk e poi avanti verso Krasnojansk e arrivo a Kemerovo. Incontriamo i motociclisti che avevano proceduto con tappe più brevi sulla M53. 04/09 - 273 km fino a Novo Sibirsk. Il paesaggio degli ultimi giorni è molto più addomesticato: distese di campi coltivati, frumento, soia, fieno; grandi miniere, grandi centrali elettriche, città moderne con enormi periferte; fabbriche sterminate, gente triste e depressa. 05/09 e 06/09 impiegati a rispedire le moto e le macchine mentre le signore decidono d anticipare il volo a Mosca e di godersi la capitale. I due giorni passano tranquilli ed ognuno li impiega come preferisce per visitare la città, fare spese, mangiare, bere… 07/09 sveglia ore 4.00. Pullman per l'aeroporto e ritardo nella partenza del volo. Arriveremo a Mosca nel primo pomeriggio, in tempo per una visita veloce alla città. L'Hotel è esattamente all'estremità opposta della città 08/09 sveglia alle 5.30 e pullman per l'aeroporto, le solite ore a far code e poi volo per l'Italia. Grazie da parte di tutti a Carlo per la sua competenza e disponibilità.