LEZIONE 1. INTRODUZIONE ALLA VALUTAZIONE DI PROGETTI

Università degli Studi di Milano-Bicocca
Valutazione Economica - T. Pompili
LEZIONE 1. INTRODUZIONE ALLA VALUTAZIONE DI PROGETTI, PROGRAMMI E POLITICHE
Le risorse a disposizione delle diverse azioni collettive non sono illimitate: un problema di scelta in base a obiettivi e priorità da definire,
ma anche un problema di selezione dell’uso migliore di risorse scarse rispetto ai fini desiderati
Grandi piani e programmi complessi (definizione delle priorità) e progetti specifici (a priorità date)
Valutazione: definire criteri per l’assunzione di decisioni razionali => metodo di valutazione: sistema di sostegno alle decisioni
Valutazione: attribuire ai fatti misure di valore (= comuni) fondate sulle preferenze in modo da ordinare le alternative fra cui scegliere
La valutazione economica non si esaurisce nella valutazione via prezzi di mercato: * beni extra-mercato, imperfezioni dei mercati: ACB
Decisioni economiche e non: il calcolo economico (=> unità di misura economica) sono regole (theory-based) di valutazione degli effetti
il calcolo economico è inevitabile per ogni distribuzione di risorse scarse tra fini concorrenti (gli obiettivi non sono giudicati ma dati)
se le risorse per un obiettivo non sono scarse (“a qualunque costo”) il criterio, non economico, è l’efficacia (“risolvere il problema”)
Progetti pubblici (= aumentano il benessere della collettività, non del decisore) e benessere nazionale (collettivo: non misurabile
direttamente: PNL e altri indicatori sociali, non comparabili e dunque non aggregabili, e rischi di duplicazioni);
Paretianesimo: l’individuo è il miglior giudice del proprio benessere: preferenze individuali (anche altruiste) generano scelte individuali
che si incontrano sul mercato dove determinano i prezzi per merci e servizi e permettono di realizzare al meglio il benessere individuale;
Paternalismo: l’individuo è incapace di giudicare il proprio benessere: prenda la decisione chi (saggio o esperto) meglio sa (davvero sa?)
Mercato e stato: l’economia politica riconosce il paradigma del mercato di concorrenza perfetta come ottima forma di organizzazione di
produzione e scambio: le condizioni di esistenza di tale mercato indicano le circostanze in cui i mercati falliscono (stato per esiti m.c.p.)
Le decisioni pubbliche sono giuste in quanto riflettono le preferenze della collettività, qualunque sia il sistema tramite cui le ha espresse:
l’economista valutatore offre strumenti di controllo della coerenza tra preferenze collettive e risultati pubblici (nella logica dei decisori);
problemi fondamentali: si possono definire le preferenze individuali? Esiste uno specifico sistema di preferenze collettive?
L’esito di progetti privati alternativi (date le risorse) si misura con il valore dei profitti (ricavi meno costi) o il rapporto fra ricavi e costi
se pubblici, con il benessere collettivo: PNL? ma benefici e costi privati e non collettivi o viceversa, o poco o per nulla valutabili: ACB
Nuti c. 1 (concetti), Sugden-Williams c. 7 (obiettivi), Pearce-Nash c. 2 (logica) e 3 (fondamenti)
Decisione e democrazia: conviene strutturare le decisioni umane secondo procedure formali, economiche o non; il modo di modellare i
problemi (numero e articolazione delle alternative, livello di aggregazione delle caratteristiche, distribuzione temporale degli effetti,
incertezza degli effetti, rischio degli eventi) influisce sugli strumenti e sulla soluzione: se conta l’allocazione delle risorse, valut econom.
La valutazione economica si fonda su assunzioni stilizzate, ergo criticabili (misura comune di benessere, utilità, preferenze => WTP: €?)
Se la realtà è una costruzione mentale del decisore: Decision Analysis = forme di decisione elicitative (non economiche e non politiche)
Le preferenze individuali possono contribuire a determinare le decisioni pubbliche solo se sono coerenti e generalizzabili per situazioni
Nuti c. 2 (decisioni), Sugden-Williams c. 7 (obiettivi), Pearce-Nash c. 2 (logica) e 3 (fondamenti) Nuti pp.43-47 tre esempi acb > altre v
Tipi di valutazione (lucidi?) (TP Sevilla): ex ante / ex post (metodi per entrambe o solo per alcune); efficienza, efficacia,
coerenza;
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LEZIONE 2. ANALISI COSTI-BENEFICI: VALUTAZIONE DI COSTI E BENEFICI (I)
Benefici – costi – valutazione
Utilità – preferenze – prezzi
Prezzi finanziari e prezzi economici
Prezzi di mercato e prezzi ombra
Prezzi di mercato: costi/benefici specifici del progetto (=0 senza): extra-costi/benefici; costi marginali (vs. costi medi); ammortamenti
Prezzi ombra e costo opportunità: imperfezioni di mercato, vincoli ai prezzi (imposte, prezzi amministrati => prezzi internazionali) o
alle quantità (rendite, disoccupazione), potere di mercato, beni non di mercato
Confini del progetto (settoriali, territoriali, temporali)
Interdipendenze settoriali
Sovrappiù del consumatore (disponibilità a pagare vs prezzo) – sovrappiù del produttore (prezzo vs costo di produzione) – calcolo del
sovrappiù (variazioni dei prezzi, variazione delle imposte, esternalità e prezzi ombra)
Casi particolari: concorrenza, monopolio, tasse, prezzi massimi e minimi, razionamento, esternalità, complementi e sostituti, congestione
Second best
Avvertenze (deprezzamento, costi fissi, costi non recuperabili)
Correzioni (pesi distributivi, costo marginale dei fondi pubblici)
Nuti c. 3 (valore economico risorse)
Sugden-Williams c. 3 (costi e ritorni) costo opportunità, ammortamento, costo marginale (costo ATM), variazioni prezzi
Sugden-Williams c. 8 (prezzi ombra) vincoli prezzo e quantità, tassazione, potere di mercato dei produttori e controllo pubblico dei prezzi
Sugden-Williams c. 9-10 (variazioni prezzi) effetti diretti (surplus del consumatore e del produttore), effetti indiretti (variazioni di quantità e prezzi, esternalità pecuniarie)
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LEZIONE 3. ANALISI COSTI-BENEFICI: VALUTAZIONE DI COSTI E BENEFICI (II)
Prezzi internazionali come prezzi ombra:
Distorsioni politiche dei prezzi nazionali
Proposta dei prezzi internazionali
Tre scelte: grado di apertura – numerario – livello dei prezzi
Nuti c. 7 (prezzi internazionali)
Pearce-Nash c. 10 (pvs) problemi speciali pvs: inflazione, sopravvalutazione valuta, mercato lavoro, scarsità risparmi, distrib.redditi, approcci alternativi
Valutazione di beni extra-mercato e Valutazione di politiche pubbliche
Beni pubblici, tipologie, esternalità, free riding
Metodi indiretti di rilevazione disponibilità a pagare beni extra mercato: come fattori, come beni, come caratteristiche, da costi viaggio
Metodi diretti di rilevazione disponibilità a pagare: mercati simulati, esperimenti, mercati politici, indagini campionarie
Nuti c. 8.I (beni extra-mercato)
Pearce-Nash c. 8 (esternalità e beni pubblici) defin, condizioni marginali e curve di domanda, valut esternalità con prezzi edonici, ottima esternalità e non-convessità
Sugden-Williams c. 11 (beni extra-mercato) prezzi a costo opportunità (congestione), identificare curva D completa (Clawson), beni pubblici ed esternalità,
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LEZIONE 4. ANALISI COSTI-BENEFICI: VALUTAZIONE DI COSTI E BENEFICI (III)
Costi e benefici intangibili: rischio fisico e vita umana
Valore della vita umana: principi, priorità, alternative, componenti
Prospettive di valutazione del rischio fisico: preliminari, considerazioni e criteri di soluzione
Principio della disponibilità a pagare: descrizione, obiezioni e limiti, confronti nel tempo, disponibilità vs. capacità
Costi e benefici intangibili: risorse naturalistiche e ambiente
Valore delle risorse naturalistiche: metodi ordinalisti e cardinalisti
Valore economico totale: componenti d’uso (diretto, indiretto, opzione) e non uso (esistenza, lascito, quasiopzione, biodiversità), calcolo
Nuti c. 10 (vita umana e ambiente)
Pervasività dell’incertezza, rischio finanziario vs. rischio tecnico, rischio percepito vs. rischio calcolato (e azzardo morale)
Incertezza: definizione e criteri di decisione
Incertezza: analisi di sensitività e simulazioni
Rischio: valore atteso, utilità del valore atteso vs. utilità attesa
Rischio: valore di un progetto rischioso
Rischio e sconto
Approccio von Neumann - Morgenstern
Nuti c. 11 (incertezza e rischio)
Pearce-Nash c. 5 (rischio e incertezza) defin, avversione al rischio, max utilità attesa, applic: aggiustare Van, t.sconto rischioso, irrilevanza costo rischio, incertezza (criteri)
Sugden-Williams c.5 (incertezza) stati ed esiti, distrib probabilità cumulativa, criterio valore atteso, premio al rischio su tasso sconto, orizzonti temporali, (HK)
Sugden-Williams c.12 (incertezza) probabilità soggettive e valori attesi, valut diretta di prospettive incerte, valore della vita
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LEZIONE 5. ANALISI COSTI-BENEFICI: TEMPO E AGGREGAZIONE
Scelte intertemporali – Saggio di preferenza intertemporale
Flusso di cassa – Sconto di somme in tempi diversi – Valore attuale
Orizzonte temporale
Distribuzione di benefici e costi nel tempo
Scelta della data di inizio di un progetto
Inflazione
Tipi di decisione
Comparabilità fra progetti
Criteri basati sul rapporto (B/C) e criteri basati sulla differenza (B-C):
- RBC:
- VAN:
- SRI:
Benefici e costi nel tempo: il saggio di sconto
Dal risparmio all’accumulazione: il prezzo del capitale e il saggio di sconto
Concezioni del saggio di sconto:
- preferenza temporale:
- prezzo di mercato:
- costo-opportunità:
- prezzo-ombra:
- prodotto marginale:
Saggio di sconto sociale
SSS e generazioni future
Saggio di sconto e ambiente
Saggi di sconto multipli
Nuti c. 4 (valore finanziario di un progetto)
Nuti c. 5 (tempo)
Pearce-Nash c. 4 (criteri) VAN e ammortamento, VAN e decisione, saggio rendimento interno, ottima tempistica investimento, altri criteri decisione
Pearce-Nash c. 9 (tasso sconto) tassi sconto individuali e sociali, modello biperiodale, divergenza SPTS-COS, approccio c.opportunità soc, SPT soc, tassi sconto sintetici
Sugden-Williams c. 2 (tempo) preferenza temporale, tasso di sconto, saggio di rendimento interno, scelta fra 3+ alternative, progetti mutuamente esclusivi
Sugden-Williams c. 4 (tasso sconto) mercati K perfetti, differenze in SMPT tra individui, approccio costo del capitale
Sugden-Williams c. 15 (tasso sconto) coerenza pubblico-privata, prefer.temp.sociale, coerenza e PTS, derivare valore di SMPT sociale da valut indiv, SMPT soc postulati
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LEZIONE 6. ANALISI COSTI-BENEFICI: BENESSERE ED EQUITA
Utilità e disponibilità a pagare
Misure di utilità cardinali e ordinali
Confronti di benessere
Misure delle variazioni di benessere
Curve di domanda marshalliane e hicksiane
Sovrappiù marshalliano e misure hicksiane (variazioni equivalenti e compensative)
Sovrappiù compensativo e sovrappiù equivalente
Problemi di scelta fra misure: effetto reddito
Disponibilità a pagare vs. ad accettare
Ordine dei cambiamenti
Determinazione delle variazioni di benessere attraverso la teoria della dualità
Nuti c. 9 (valutazione economica variazioni benessere)
Pearce-Nash c. 6 (variazioni prezzi) surplus consumatori, (4 tipi), aggregazione, surplus produttori, confronto misura surplus e PIL reale, misure ACB
Pearce-Nash c. 7 (prezzi ombra) defin, imperfezioni di mercato, valut beni intermedi, mercato lavoro, tasse e sussidi, scambi internaz, interdip p.ombra, assetti istituzionali
Distribuzione di costi e benefici:
Utilità assoluta (efficienza) e relativa (equità)
Separabilità di produzione e distribuzione (Pareto)
Ottima redistribuzione (utilità marginale vs. Rawls)
Principio di compensazione: effettiva e potenziale
Ugual peso: pro e contro
Determinazione dei pesi distributivi (preferenze rivelate vs. funzioni sociali del benessere)
Trasferimenti: Costo opportunità della distribuzione
Numerosità come peso
Identificazione dei destinatari
Nuti c. 6 (distribuzione di costi e benefici)
Sugden-Williams c.14 (distribuzione) criterio miglior.Pareto potenziale, pesi distributivi, c.opp trasfer.redistr, PD impliciti in decisioni passate, PD postulati, PD in pratica
L2-6 rafforzabili con
project evaluation; cost benefit analysis (Palgrave)
_________________________ (Dreze-Stern)
_______________________ (Little-Mirrlees)
________________ (Armstrong-Taylor c. 11)
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LEZIONE 7. SCENARI E STRATEGIE CONTRO L’INCERTEZZA
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Effetti attuazione decisioni si manifestano anni dopo, per cui decisioni devono fondarsi su aspettative del contesto futuro
Avversione per incertezza favorisce approccio ottimizzante, con previsioni puntuali e consensuali
Peggio, cambiamenti di contesto rapidi e/o massicci spingono decisori a concentrarsi su soluzione emergenze (reazione breve periodo)
Invece, sopravvivere / ottimizzare nel lungo periodo richiede di anticipare il cambiamento
Rischio, incertezza congiunturale, previsione: (incorporabili in ACB)
rischio e incertezza: rispettivamente note e ignote le probabilità di esiti alternativi, x R utilità attesa dipende da valore atteso (somma pesata di
valori x prob), valore moneta (reddito) e avversione a variabilità (rischio), e a pari valore è inversamente correlata all’incertezza; valore
comparato all’equivalente certo (valore esito certo con pari utilità) misura costo rischio; rimedio (tecniche riduzione incertezza): premi al
rischio incorporati nel tasso di sconto (con svalutazione del futuro e arbitraggi intersoggettivi) o diversificazione (contro rischio finanziario,
ma non contro rischio tecnico o sistemico); x I rimedio: tecniche ordinali di riconduzione a rischio o giochi strategici (calcolo esiti per valori
alternativi di singole variabili o scenari) con regole decisionali (Hurwicz, Laplace, Wald, Savage) – conflitto fra prudenza e ottimo
previsione (presente base affidabile per futuro (incrementale: <10anni) da 1945): metodi estrapolativi-temporali o regressivi-causali di
previsione effetti per valori alternativi di parametri strutturali (contesto) basati su info rigorose, incorporabili in ACB (intervalli di
confidenza) e in AMC - già con poche osservazioni sono più accurate del giudizio esperto, oltre che meglio riproducibili e comparabili
Incertezza strutturale e analisi prospettiche: elevata lontananza orizzonte temporale e/o complessità / instabilità => non noti gli esiti alternativi
(info) => metodi intuitivi non causali ma proceduralmente razionali (da RAND 1946: prob-info-alt-val), incorporabili in Amc
prospettiva (>20anni) (da 1967): pluralità di opzioni qualitative future, con differenti tecniche; analisi + progettazione quindi iterativa
Tecnica Delphi: raccogliere e sintetizzare opinioni di esperti sul futuro (verità = consenso, se manca modello previsione o punti svolta)
procedura: selezione esperti (credibili, eterogenei), info (quest.aperto o desk), quest. MC, elabor tendenze centrali e dispersione, itera 1-2
esiti: convergenza o bipolarizzazione, ma con forti critiche metodologiche, eppure superiore a previsioni individuali o di gruppo
Tecnica scenariale: disegnare simulazioni sul futuro (in assenza di consenso)
morfologia: struttura (n attributi x k condizioni: Πk) tutte possibili soluzioni, esplora per coerenza interna (fra k) (vs causalità), seleziona
scenari: futuri plausibili (2, 3, 4, 8, 9), differenti su ambiti (drivers) di maggior incertezza e importanza (SRI vs GBN)
procedura: defin, analisi (4-12 drivers), classifica (drivers: impatto-incertezza), sintesi (inc-inc => scenari), trama (coerenza), ev. narra
Da scenari a strategie: soluzione a incertezza su capacità di risposta locale (decisore) a sfide globali (contesto);
strategia: modo di raggiungere obiettivi partendo da situazione data, adattando comportamento a contesto (grandi attori: modificano contesto)
fasi pianificazione strategica: inventario (swot), strategia (opzioni da scenari), monitora (indicatori), decidi (scen-strat), attua
(Pompili in Pompili c. 3)
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LEZIONE 8. METODI MACRO DI VALUTAZIONE EX-POST (I)
VexA: formulazione previsione (cuore della valut) e giudizio (necessar. comparativo) su B e C presumibili di una politica ie dei suoi
effetti netti (evoluzione inerziale ed impatto politica), rispetto a una o più variabili obiettivo, su un’adeguata scala temporale (abbastanza
lunga (10-20 anni) per effetti strutturali), per una data popolazione bersaglio (confini: non necessar. quelli della politica); senza questi
elementi: invalutabilità
Obiettivi: da formulazioni generiche evocative qualitative a indicatori misurabili (variabili): ∆PIL pc e/o suo ∆% (proxy del consumo, a
sua volta proxy del benessere); se PIL inaffidabile, occupazione e capitale (investimento) (input del PIL – ma problemi spiazzamento e
produttività totale); altri obiettivi: equità; attenzione strumenti-obiettivi; saggi di sostituzione tra variabili: ponderabilità esplicita tra
obiettivi, oppure alcuni obiettivi come vincoli
Politiche: insieme di strumenti atti a influenzare variabili obiettivo; molteplicità di misure: shopping list? Sovraccarico di valutazione,
rischio di irrilevanza aggregata; la probabilità di successo delle politiche di sviluppo locale è funzione diretta della valutabilità: catena
corta, assecondare vs suscitare, selezione e concentrazione (anche perché valutabile ex ante significa valutabile ex post)
Tecniche: a) ACB micro (VAN e SRI, finanziaria e economica, ex-ante e ex-post) per progetto singolo, specie se come … comparativa;
b) stima PIL per inferenza statistica (input-output o macroeconomica), specie se replicabili; c) ricorso a fattori produttivi
Obiezioni: a) economicismo (Y, C, K, L? ok QALY, ma risorse scarse per prodotti anche intangibili => misurabilità); b) determinismo
(previsione? Anche le scommesse devono basarsi su un calcolo, per essere razionali); c) marginalismo (grandi progetti interdipendenti vs
progetto non piccolo ma che non cambia i prezzi relativi (caso frequente in psl), se no prevedere anche i prezzi, ossia le loro variazioni)
(Florio (valut politiche sviluppo locale) in Brancati c. 8 e c. 9)
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LEZIONE 9. METODI MACRO DI VALUTAZIONE EX-POST (II)
NON è valutazione di singoli progetti (si parte dal progetto) MA valutazione di strategie (“politiche”) alternative (si parte dall’obiettivo)
Elementi: 1. Obiettivi: qualitativi (assoluti – efficienza e/o distributivi – equità) => quantitativi (∆ o ∆% o /) => misura effetti
2. Strumenti: qualitativi => quantitativi => misura risorse: spesa in (strumenti di) una politica: stanziamento di bilancio – residui (∆ vs 0)
3. Teoria: strumenti => obiettivi, anche indiretto (feedback negativi, creazione vs diversione), ma anche indipendenti => obiettivi
4. Orizzonte temporale, da inizio attuazione politica a piena manifestazione effetti (anzi da prima: policy-off period, per calibramento
parametri i.e. sviluppo controfattuale) => due tipi di valutazione
Valutazione di politiche regionali: valutazione effetti o impatti (assessment su f prod aggregata: ∆PIL => ∆N, ∆PIL p.c. => ∆K, ∆T, ∆A)
Effetti territoriali: analisi shift-share (effetto mix strutturale e differenziale residuo “locale”) su due periodi (policy-on e policy-off);
costruzione dato ipotetico policy-off <= modello esplicativo decisioni localizzative individuali => strumenti di policy
Modelli di Impatto: modelli macroeconomici sottostanti, con mutamenti nelle variabili di policy (G, T, anche in dettaglio) e conseguente
impatto diretto, indiretto, indotto => previsione effetto di azioni future, anche con tecniche semplificate (aggregato: moltiplicatore
regionale (base economica o keynesiano), disaggregato: modelli econometrici); critica: tutti tipi analisi impatto si concentrano su lato
domanda e ignorano lato offerta (le cui reazioni dipendono da grado di capacità inutilizzata risorse, MA anche da aspettative razionali)
Analisi Input-Output: focus su connessioni a monte e a valle fra le attività => previsione di mutamenti nella produzione (e non valore
aggiunto: doppi conteggi?) e quindi occupazione MA costo dati, stabilità coefficienti, no economie scala, no apertura, no vincoli offerta
Valutazione di efficacia (evaluation): analisi costi – benefici aggregata (∆PIL => ∆N e ∆PIL p.c. => ∆K, ∆T, ∆A):
quale più worthwhile? solo per efficienza, non per equità, salvo costi di efficienza dell’equità e principio di compensazione
Valutazione “privata” costi e benefici del donatore e dei riceventi (varie categorie? imprese, lavoratori, …) (non è detto che l’uno abbia solo costi e gli altri solo benefici)
Valutazione “sociale” (VAN): estensione delle valutazioni private ed eliminazione dei doppi conteggi (ma su quale area territoriale? e generazioni future?)
(Armstrong-Taylor c. 10 misurare gli effetti della politica regionale: valut parziale – nb c. 11 valut comprehensive della politica regionale = ACB)
Impatto: differenza fra i valori della variabile risultato post-intervento e controfattuale (senza intervento) nelle unità territoriali bersaglio
Minacce alla validità in stima controfattuale: distorsioni: a) variabili omesse (one-group design); b) selezione (comparison-group design)
rimedio ad a): Shift-share (one-group design): scomposizione variabile risultato per depurare da effetti comuni e strutturali (mix)
rimedio a b): Difference in difference (comparison-g d): dati panel su >2 osservazioni pre-intervento per rilevare differenze sistematiche
rimedio a b): Modellizzazione del processo di selezione (comp-g d): esplicitare caratteristiche per selezione UT bersaglio, probit, regr lin
rimedio a b): Selezione del gruppo di controllo via statistical matching (comp-g d): selezione UT gemelle delle UT bersaglio via probit
(Bondonio (valut impatto incentivi allo sviluppo economico) in Brancati c. 8 e c. 9)
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LEZIONE 10. METODI MACRO DI VALUTAZIONE EX-POST (III)
Valutazione di politiche settoriali: processo, modello, concorrenza tra strumenti (incentivi: premi pubblici pro ∆ comportamenti privati)
Schemi di valutazione*: tipi di efficienza (); contesto nazionale (); tipologie (); ma cruciale: meccanismo trasmissione e impatto misure
Analisi del processo: trascurato da economisti (+tempi, non –efficacia) ma se meccanismo produttivo fonda preferenze ed efficacia ed è
analizzabile: info (perfetta/costosa); proc.accesso (compet/buro); selezione (auto/discr); tempi attesi; costi procedura; incertezza e rischio
Interazioni incentivi–comportamenti*: specificazione modello in forma semplificata (1 eq) vs articolata (2 eq); empiricamente ok vs ko;
contributi finanziari (); fondi garanzia (); stima effetti addizionali ()
Concorrenza fra strumenti*: efficienza sistemica (“coerenza”) di strumenti con obiettivi =/= e domanda =/= (mkt segmentati) o no?
No: rischio compet.fra politiche: valut.integrata (convenienza = f effic.marg.K: SRI); sì: MA quasi tutti a sostegno I e =/= conv =/= prior
Aspetti costitutivi modello*: quantifica valore incentivi (∆SRI o ∆VAN) x impresa tipo a contributi pubblici come a mercato (max B–C)
Misura convenienza relativa: 6 norme per N/S GI/PMI con =/= SRI e due profili temporali: U progr.negoz. > U inno, ma best credito T
Difficoltà lettura risultati: tener conto di progetti, realizzazioni, realizzazioni al netto di mortalità e/o distorsioni
(Brancati in Brancati c. 1)
Limiti e prospettive valutazione
Perché poca valutazione:
Spunti di analisi economica:
Valutare cosa:
Valutare come:
Prospettive:
(Croce in Brancati c. 7)
Informazioni statistiche per valutazione
Domanda di informazioni:
Offerta di informazioni di contesto:
Offerta di informazioni territoriali:
(Barbieri in Brancati c. 10)
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LEZIONE 12. METODI DI VALUTAZIONE UNI-DIMENSIONALI
Classificazione metodi e griglia di analisi:
- uni e multi-criteri/obiettivi;
- multi-obiettivi e multi-criteri;
- multi-cardinali e multi-ordinali
dimensioni comparabili: sei, come segue
utilizzatori:
obiettivi:
effetti:
tempo: (incluso tasso di sconto)
equità: pesi distributivi oppure obiettivo a sé oppure …
aggregazione: criteri decisionali
ACR:
si concentra su dimensione temporale e criterio di decisione
.
ACB:
si concentra sulla misurazione degli effetti (inclusa la dimensione temporale
.
Metodo degli effetti:
.
.
(Pompili in Camagni-Gorla c. 2)
L12 rafforzabile con
_______________ (Bazzani)
_______________ (Zeppetella-Bresso-Gamba c. 1)
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LEZIONE 13. ANALISI MULTI-CRITERI: INTRODUZIONE
Metodi disaggregati:
Si concentrano sull’identificazione e misurazione degli effetti (e sull’equità)
la matrice di valutazione V = (Vij)
Metodi aggregati:
Si concentrano sull’aggregazione:
problemi di incommensurabilità,
soluzioni di compromesso,
priorità relative (requisiti informativi, valutazione effetti)
La questione della ponderazione delle priorità fra criteri:
il vettore P = (Pj), per cui Vij.Pj = Ui vettore delle utilità delle alternative
(Pompili in Camagni-Gorla c. 2)
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LEZIONE 14. ANALISI MULTI-CRITERI: METODI DISAGGREGATI
Metodi disaggregati:
PBS-CIE (Lichfield):
GAM (Hill):
(Pompili in Camagni-Gorla c. 2)
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LEZIONE 15. ANALISI MULTI-CRITERI: METODI AGGREGATI COMPARATIVI
Metodi di confronto a coppie:
AHP (Saaty):
Electre (Roy):
(Pompili in Camagni-Gorla c. 2)
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LEZIONE 16. ANALISI MULTI-CRITERI: METODI AGGREGATI
Metodi semplificati:
RBEV (Schlager):
CEM (Schimpeler-Grecco):
Lexicon (Holmes):
Metodi misti:
Regime (Hinloopen):
Qualiflex (Paelinck):
Evamix (Voogd):
Confronto sintetico finale:
.
(Pompili in Camagni-Gorla c. 2)
L2-11 rafforzabili con
Istituzioni e pratiche della valutazione
FMI Banca Mondiale (external speaker: S.B.?) Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo (external speaker: S.B.?)
Banca Europea Investimenti (external speaker: G.C.?)
FIO (external speaker: C.V.?)
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