PIANO DI TUTELA DELL`AMBIENTE MARINO E COSTIERO

PIANO DI TUTELA DELL’AMBIENTE
MARINO E COSTIERO
AMBITO 15
Unità fisiografiche Golfo del Tigullio, Baia del
Silenzio e Riva Trigoso
ART. 41 LEGGE REGIONALE N° 20/2006
Relazione di Paraggio
Paraggio Costa di Sant’Ambrogio –
dal Castello dei Sogni alla Punta del
Castellaro (Monte Grosso)
Settembre 2011
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Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero
Paraggio di Sant’Ambrogio
1
Indice
1.
Inquadramento generale
3
1.1.
Inquadramento geografico
3
1.2.
Evoluzione storica del litorale
3
2.
Analisi della propagazione del moto ondoso ed effetti lungo
costa
4
2.1.
Esposizione del paraggio
4
2.2.
Analisi meteo marine sottocosta
4
2.3.
Frangimento
7
2.4.
Bacini versanti
7
3.
Aspetti geomorfologici e sedimentologici
8
3.1.
Costa alta
8
3.2.
Costa bassa
9
3.3.
Morfologia ed evoluzione della spiaggia emersa
10
3.4.
Morfologia ed evoluzione della spiaggia sommersa
10
3.5.
Aspetti sedimentologici
11
3.6.
Bilancio sedimentario
11
4.
Aspetti naturalistici ambientali
12
4.1.
Qualità delle acque
12
4.2.
Habitat marini
12
4.3.
Habitat costieri
13
5.
Sintesi dei processi costieri
14
5.1.
Tendenza evolutiva del litorale
14
5.2.
Tendenza evolutiva degli aspetti ambientali
14
6.
Pericolosità costiera e impatti sulla qualità delle acque e sulla
biodiversità marino costiera
15
6.1.
Pericolosità costiera
15
6.2.
Impatti sulla qualità delle acque e sulla biodiversità marino costiera
15
7.
Rischio Costiero
16
7.1.
Rischio da eventi meteomarini sulla spiaggia
16
7.2.
Rischio da eventi meteomarini sulla costa alta
16
7.3.
Rischio relativo al degrado della qualità delle acque e degli habitat marino
costieri
17
8.
Delimitazione delle aree da assoggettare alle Norme di Piano
18
9.
Misure di intervento
19
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Paraggio di Sant’Ambrogio
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1.
Inquadramento generale
1.1.
Inquadramento geografico
Il tratto di costa alta compreso tra il promontorio di Monte Grosso e la piccola darsena del Castello dei
Sogni si sviluppa per circa 1.5 km.
Si tratta di una falesia nel suo complesso circa rettilinea ma localmente piuttosto frastagliata in cui
l’unica discontinuità morfologica è rappresentata dalla spiaggia di Marina di Bardi, nel settore di
levante, che deve la sua esistenza all’unico corso d’acqua di rilievo che sfocia in questo tratto, il
fossato Bardi-Chessi. Questi sono due corsi d’acqua paralleli che si uniscono a poche decine di metri
dalla foce, hanno un bacino di circa 0.6 km2 e nell’ultimo tratto sono regimati da opere realizzate dalle
Ferrovie.
Sulla scogliera esistono, specie nella zona di ponente, numerosi manufatti, sia abitazioni private sia
strutture balneari, che si spingono anche sull’orlo della falesia attiva, in posizioni talvolta assai ardite.
Le uniche opere marittime del paraggio sono due scogliere parallele sommerse di recente
realizzazione alla base della falesia in località Bacianella e le scogliere aderenti a protezione della
linea ferroviaria in località Pozzetto. A Marina dei Bardi si trova uno scivolo di alaggio per piccole
imbarcazioni che aggetta direttamente in mare a guisa di pennello.
1.2.
Evoluzione storica del litorale
L’unica spiaggia presente nel paraggio, in località Marina dei Bardi, ha origine quasi esclusivamente
artificiale, dovuta ai versamenti effettuati durante la costruzione della linea ferroviaria Genova-La
Spezia, avvenuta nel 1868 e raddoppiata nel 1912 (Ascari et al., 1937). L’entità volumetrica di tali
versamenti non è conosciuta.
A partire dal 1944 le fotografie aeree zenitali permettono di tracciare le linea di riva degli ultimi 60 anni
da cui si evidenzia che la linea di riva del 1944 era circa 10 m più avanzata rispetto a quella attuale,
evidentemente risentendo ancora dei versamenti effettuati nei decenni precedenti.
Nella foto del 1973 la spiaggia si attesta sulle posizioni attuali e su queste rimane sostanzialmente
stabile fino ad oggi. Non risultano versamenti effettuati negli ultimi anni.
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2.
Analisi della propagazione del moto ondoso ed
effetti lungo costa
2.1.
Esposizione del paraggio
Il paraggio di Sant’Ambrogio è orientato secondo i mari prevalenti da Libeccio, ma fortemente
ridossato e protetto dalla schermatura offerta dal promontorio di Portofino, pertanto il settore principale
di traversia risulta essere quello di Scirocco. I valori caratteristici degli eventi ondosi, considerati
nell’analisi della propagazione del moto ondoso incidente, sono riferiti alla stazione situata a –15 m di
profondità.
2.2.
Analisi meteo marine sottocosta
L’analisi della propagazione del moto ondoso sotto costa è stata condotta secondo il codice di calcolo
NEMOS, mediante l’utilizzo del modello STWAVE, simulando la propagazione degli spettri in
frequenza a partire dalla sezione di output del modello di propagazione su larga scala dell’intero
Ambito.
La griglia di calcolo utilizzata per la propagazione del moto ondoso dalla profondità di –15 m verso
riva, fa riferimento ai rilievi di dettaglio del 2008, ed è stata suddivisa in celle di maglia 10 m x 10 m,
come schematizzato nella fig.2.1.
Figura 2.1 Griglia a maglia 10mx10m utilizzata dal codice di calcolo per la propagazione nel paraggio di
Sant’Ambrogio.
La stazione di ingresso per la propagazione a scala di dettaglio è posizionata a –15m, e situata in
posizione abbastanza centrale rispetto alla griglia creata, frontalmente alla spiaggia, avente le
coordinate e i valori di altezza, periodo e direzione del moto ondoso indicati nella tabella 2.1,
relativamente ai periodi di ritorno di 1 e 50 anni. Le ondazioni da libeccio subiscono, nel trasferimento
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dal largo verso la stazione 14, notevoli variazioni nella direzione del moto ondoso fino a disporsi lungo
la direzione di 180°N, per gli effetti rifrattivi indotti dal fondale in corrispondenza del promontorio di
Portofino.
Tr
Stazione
Direzione al largo
160°N
Coordinate Stazione
n°
x
y
z [m]
H [m] T [s]
Dir [°N]
Direzione al largo
180°N
H [m] T [s]
Dir [°N]
Direzione al largo
220°N
H [m] T [s]
Dir [°N]
1 anno Rapallo Est 14 1519569 4909604 -15
2,5
7,9
162
2,0
7,2
169
1,7
9,7
181
50 anni Rapallo Est 14 1519569 4909604 -15
5,4
12
167
4,1
11
171
2,7
12,2
181
Tabella 2.1 Valori di altezza, periodo e direzione dell’onda nella stazione di input per la propagazione
ondosa nel paraggio- periodi di ritorno 1 e 50 anni.
Tramite la rappresentazione mediante ortogonali d’onda sovrapposte alla suddivisione in classi di
altezza d’onda all’interno del paraggio in esame, riportate nelle figure seguenti, è possibile evidenziare
la disposizione delle ortogonali d’onda e le zone con maggiore e minore concentrazione di energia.
Figura 2.2 Direzioni dei fronti d’onda e variazione altezze d’onda per evento al largo con
periodo di ritorno 50-ennale e direzione 220°N (in rosso isobatimetriche).
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Figura 2.3 Direzioni dei fronti d’onda e variazione altezze d’onda per evento al largo con
periodo di ritorno 50-ennale e direzione 180°N (in rosso isobatimetriche).
Figura 2.4 Direzioni dei fronti d’onda e variazione altezze d’onda per evento al largo con
periodo di ritorno 50-ennale e direzione 160°N (in rosso isobatimetriche).
Per tutte le direzioni considerate si ha una distribuzione delle ortogonali d’onda grosso modo
ortogonali alla costa, con leggere convergenze in corrispondenza di zone di costa alta aggettanti
verso mare.
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Per la particolarità della costa alta e rocciosa e le caratteristiche del fondale, le onde si presentano in
prossimità della costa con altezze pari a quelle della sezione di input, utilizzate per l’analisi del
paraggio.
2.3.
Frangimento
La zona dei frangenti si presenta uniformemente distribuita lungo l’arco di costa che comprende il
paraggio di Sant’Ambrogio e simile per le tre direzioni di propagazione del moto ondoso. Per periodo
di ritorno pari ad 1 anno la profondità di primo frangente corrisponde ad una profondità tra i 4 e i 5
metri; per periodo di ritorno pari a 50 anni la profondità di inizio frangimento corrisponde a circa 10
metri per eventi da Scirocco e da Libeccio.
2.4.
Bacini versanti
I fossati Bardi e Chessi si sviluppano interamente nella formazione dell’Antola, hanno pendenza
elevata, nessun fenomeno franoso nel bacino e nel tratto terminale sono incanalati per
l’attraversamento della linea ferroviaria. L’entità del loro trasporto solido, ai fini dell’alimentazione della
spiaggia, è insignificante.
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3.
Aspetti geomorfologici e sedimentologici
3.1.
Costa alta
Come si è già accennato in precedenza il paraggio è costituito da costa alta con falesie che
raggiungono in taluni casi quote anche notevoli, fino ad oltre 150 m al Castellaro. La giacitura
complessiva a franapoggio determina un’evoluzione con cinematismo per crolli e scivolamenti e la
presenza di elementi a rischio, specie nella zona di Bacianella, rende la costa particolarmente
vulnerabile.
Nel settore di ponente la falesia diventa decisamente più bassa e, pur essendo la costa più
antropizzata, i fenomeni sono assai meno importanti.
Per contro non sono presenti accumuli gravitativi a contatto con il moto ondoso.
Figura 3.1 La falesia in località Bacianella (Foto prospettiche Regione Liguria - 2008)
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Figura 3.2 Il tratto di falesia in località Pozzetto (2008)
3.2.
Costa bassa
Nel paraggio sono presenti due piccole spiagge di baia. La principale è la cosiddetta Marina dei Bardi,
che ha uno sviluppo di circa 35 m ed un’ampiezza massima di una quindicina. A ridosso della darsena
del castello dei Sogni esiste inoltre una minuscola spiaggetta ciottolosa lunga una quindicina di metri
ed ampia pochi metri.
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Figura 3.3 La spiaggia di Marina dei Bardi (2008)
3.3.
Morfologia ed evoluzione della spiaggia emersa
La spiaggia di Marina dei Bardi è una tipica spiaggia di fondo baia situata alla foce di un corso
d’acqua. Risulta stabile ed in equilibrio con il moto ondoso negli ultimi 40 anni.
3.4.
Morfologia ed evoluzione della spiaggia sommersa
La morfologia del fondale antistante la falesia presenta una fascia continua che si estende fino a –10
m circa, di scogli e massi derivanti dall’evoluzione erosiva della falesia stessa. L’unica soluzione di
continuità è situata in corrispondenza della spiaggia di Marina dei Bardi, tipica spiaggia a tasca di
fondo baia che prosegue con un corpo sabbioso sottomarino fino a circa –12 m. Questo corpo è
piuttosto stretto essendo confinato a levante da un promontorio roccioso sommerso, che affiora dal
fondale fino a –12 m.
Oltre i –10 m si estende una prateria di Posidonia oceanica pressoché continua su tutto il paraggio,
con una sola lacuna costituita da sabbia di fronte alla località Bacianella tra –9 m e –11 m.
Nella porzione centrale del paraggio il fondale presenta, in corrispondenza della prateria di posidonia,
un evidente gradino morfologico con ciglio situato a 15 m di profondità ed ampia berma retrostante.
Potrebbe trattarsi di una piattaforma di abrasione su cui si è impiantata la prateria di Posidonia che ha
contribuito a preservarne la morfologia.
Non sono presenti morfologie evidenti da rip-current.
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Confronti batimetrici
L’evoluzione della spiaggia sommersa, è stata valutata tramite il confronto tra le carte batimetriche
storiche e le attuali. Si è già più volte evidenziato che tali confronti hanno una valenza qualitativa e
non quantitativa, a causa delle differenze di metodo, di elaborazione e di scala. Questo vale a maggior
ragione in tratti di costa molto frastagliati o ripidi, come quello in oggetto.
Nonostante questo, il confronto effettuato fornisce indicazioni utili sulla tendenza generale del fondale.
Limitatamente alla zona di Marina di Bardi dal confronto tra i rilievi 1879 e 2007 si può notare la
presenza di una zona di accumulo, in un contesto di generale erosione, situato tra 12 m e 20 m di
profondità che si allunga in direzione SE coerentemente con un ipotetico trasporto di materiale dalla
spiaggia di Marina di Bardi verso il largo. Potrebbe essere la traccia del materiale versato alla fine
dell’800 e nei primi anni del ‘900 durante la costruzione della linea ferroviaria, successivamente
colonizzato dalla prateria di posidonia.
3.5.
Aspetti sedimentologici
Nel paraggio di Sant’Ambrogio non sono stati prelevati campioni di spiaggia sommersa, pertanto non
si possono integrare i dati morfologici e biologici con dati sedimentologici.
3.6.
Bilancio sedimentario
Stante la morfologia del paraggio non ha senso parlare di bilancio sedimentario. L’alimentazione dai
paraggi vicini è di fatto inesistente, così come l’uscita dei sedimenti.
Inesistente pure l’alimentazione da parte dei corsi d’acqua e dai versanti.
In sostanza si può definire un tratto di costa in equilibrio dinamico stabile.
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4.
Aspetti naturalistici ambientali
4.1.
Qualità delle acque
4.1.1.
Stato
Dall’esame dei dati relativi ai controlli sulla balneazione non si deducono situazioni critiche per le
acque prossime alla costa: l’indice IQB mostra una qualità ottimale (stato “incontaminato”) nei siti di
controllo.
Anche per le acque del largo i dati del monitoraggio effettuato ai sensi del Testo Unico sulle Acque
denotano ottimali situazioni per quanto riguarda lo stato trofico e l’ossigenazione delle acque.
La qualità delle acque risulta frequentemente abbassata da episodi di “mare sporco” dovuto alla
presenza di schiume e macrorifiuti galleggianti.
4.1.2.
Pressioni e impatti
Nel paraggio in questione non sono presenti scarichi fognari; occorre tuttavia considerare che il
paraggio dista meno di un chilometro dallo scarico della condotta sottomarina di Zoagli, il cui scarico è
attualmente privo di trattamento e localizzato ad una profondità di 25 metri: non possono pertanto
essere esclusi fenomeni episodici di insorgenza di schiume.
4.2.
Habitat marini
4.2.1.
Stato
Costa
Tutta la costa del paraggio conserva caratteri di alto interesse naturalistico: si tratta di un lungo tratto
ininterrotto di costa alta che mantiene un elevato livello di naturalità; alla base della scogliera è diffusa
la presenza di macchie sparse di Posidonia oceanica.
Fondali
In quest’area le informazioni dell’Atlante regionale del 2006 vengono in gran parte confermate. Ad est
della località Castello dei Sogni, si sviluppa una prateria di Posidonia oceanica che occupa nel
complesso circa 27 ha ed appare leggermente più estesa, verso Chiavari, di quanto riportato nella
cartografia della Regione del 2006; il limite superiore, tra 7 e 10 m di profondità, si trova a contatto con
la costa rocciosa che caratterizza questo tratto di litorale; il limite inferiore tende ad approfondirsi
procedendo da ponente a levante, passando gradualmente dall’isobata dei 15 m (presso il confine tra
i comuni di Chiavari e Zoagli) a quella dei 23 m presso il confine orientale del paraggio; segno di
regresso è una significativa fascia di matte morta a valle del limite inferiore; l’impianto su matte è
evidenziato dalla presenza di una morfologia particolarmente accidentata costituita da una serie di
piattaforme e scalini. L’attuale presenza del posidonieto sembra corrispondere con buona
approssimazione ad una sorta di piattaforma poco acclive, sviluppata tra 10 e 15 m di profondità e che
viene interrotta piuttosto bruscamente da una piccola scarpata presente tra -15 e -19 m, oltre la quale
il fondale torna a debole pendenza.
SIC marini
In virtù della recente riperimetrazione del SIC IT 1332673 “Fondali Golfo di Rapallo” (DGR 893 del
2010), che ha corretto alcune palesi imprecisioni della precedente mappatura, le praterie di Posidonia
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oceanica presenti nel paraggio risultano attualmente interamente comprese nel sito di interesse
comunitario.
4.2.2.
Pressioni e impatti
Non si ravvisano attualmente pressioni ambientali potenzialmente critiche per lo stato di
conservazione degli habitat marini.
4.3.
Habitat costieri
Nel paraggio non sono presenti spiagge o corsi d’acqua significativi per la presenza di habitat legati
alla vegetazione psammofila o alle foci fluviali.
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5.
Sintesi dei processi costieri
5.1.
Tendenza evolutiva del litorale
La spiaggia a tasca di Marina dei Bardi può essere considerata stabile. La graduale consunzione del
materiale di spiaggia porterà ad un lento arretramento facilmente contrastabile con esigui versamenti
artificiali di materiale grossolano.
Più problematica la tendenza evolutiva dei tratti di falesia, stante la presenza di numerosi manufatti
costruiti direttamente su di essa.
In assenza di interventi è facile prevedere crolli e dissesti in occasione delle maggiori sollecitazioni da
parte del moto ondoso.
Gli interventi di consolidamento possono impedire piccole evoluzioni ma sul lungo termine occorre
individuare altre strategie.
5.2.
Tendenza evolutiva degli aspetti ambientali
I tratti di costa alta si trovano in buono stato di conservazione e in equilibrio con lo status quo del
paraggio, la stessa considerazione vale per le biocenosi dei fondali marini.
In assenza di interventi gli episodi di “mare sporco” non sono destinati a cambiare in frequenza ed
intensità rispetto allo stato attuale.
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6.
Pericolosità costiera e impatti sulla qualità delle
acque e sulla biodiversità marino costiera
6.1.
Pericolosità costiera
6.1.1.
Stima del run-up e fascia dinamica della spiaggia
L’unica spiaggetta esistente, denominata Marina dei Bardi, non è stata indagata dal punto di vista
della risalita del moto ondoso, data l’esiguità della stessa e la mancanza di rilievi della spiaggia
emersa. Tuttavia è ragionevole pensare che già per mareggiate annuali la spiaggia emersa sia
interessata dalla risalita ondosa comprese la prospiciente terrazza e la strada di accesso.
6.1.2.
Fascia dinamica della spiaggia
Tutta l’area di spiaggia emersa è stata inclusa in fascia A, compresa la terrazza e la strada di accesso
alla stessa sul lato ponente, in quanto facilmente raggiungibili da mareggiate frequenti.
Il limite lato mare delle fasce dinamiche non è stato tracciato, vista la peculiarità dei fondali presenti
caratteristici della costa alta che contraddistingue questo paraggio.
6.1.3.
Fascia di pericolosità della costa alta
Tutto il tratto di costa alta è stato oggetto dello studio di dettaglio che ha permesso la zonizzazione
della falesia in due fasce di suscettività al dissesto.
I settori a maggiore criticità sono localizzati nella zona di levante, tra il Parco Tigullio e il promontorio
del Castellaro. In tale settore la falesia presenta problemi di stabilità dovuti all’assetto strutturale
sfavorevole ed è stata classificata in FAB1 (Alta suscettività al dissesto).
Analoghi problemi presenta un breve tratto di falesia a levante di località Bacianella.
I restanti tratti di costa alta presenti nel paraggio sono stati classificati in FAB2 (media suscettività al
dissesto) ma il ciglio superiore della falesia, a causa della giacitura a franapoggio con angolo
superiore al pendio, si spinge a quote assai elevate, fino oltre 150 m, giungendo a lambire o
addirittura ad oltrepassare il percorso della s.s. Aurelia nella zona del Castellano.
Non sono presenti fenomeni franosi con accumuli detritici importanti inseriti in FAA.
6.2.
Impatti sulla qualità delle acque e sulla biodiversità
marino costiera
La qualità delle acque risulta frequentemente abbassata dalla presenza di schiume e macrorifiuti
galleggianti; in entrambi i casi la fonte è probabilmente esterna al paraggio.
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7.
Rischio Costiero
7.1.
Rischio da eventi meteomarini sulla spiaggia
La valutazione dei tratti a diverso rischio deriva dall’esame della presenza o meno di elementi a
rischio ricadenti all’interno della perimetrazione delle fasce dinamiche, o lambiti dalle fasce stesse nel
caso in cui questi ne costituiscano evidente ostacolo alla libera risalita del moto ondoso o che
rappresentino elementi vulnerabili a seguito dell’azione del moto ondoso a cui sono sottoposti.
La fascia A lambisce strutture esistenti, pertanto il tratto di costa corrispondente alla spiaggetta è stato
classificato in classe a rischio elevato.
Si riporta nella tabella 7.1 seguente la percentuale di occorrenza di ciascuna classe di rischio nel tratto
di spiaggia, qui interamente ricadente in classe RS3.
S. Ambrogio
lunghezza
spiaggia [m]
23
rischio RS1
[%]
0
rischio RS2
[%]
0
rischio RS3
[%]
100
rischio RS4
[%]
0
Tabella 7.1: percentuale dei tratti di spiaggia ricadenti nelle diverse classi a rischio.
7.2.
Rischio da eventi meteomarini sulla costa alta
L’intero tratto di costa alta del paraggio è disseminato elementi a rischio, generalmente abitazioni
private, che insistono sul ciglio della falesia e sovente sono collegate al mare attraverso percorsi aerei
direttamente sulla falesia.
In corrispondenza dei tratti di falesia in classe FAB1 di suscettività al dissesto sono presenti alcuni
percorsi privati di accesso al mare e la villa Belvedere, in località Bacianella, recentemente oggetto di
interventi di consolidamento.
Tali tratti sono classificati a rischio molto elevato o elevato (classi RA4 - RA3).
Tutto il rimanente tratto di costa alta è classificato a rischio medio (RA2) perché a valle di abitazioni o
infrastrutture, che insistono sul ciglio della falesia.
Un discorso particolare merita il settore occidentale del paraggio, tra il Pozzetto ed il Castello dei
Sogni, dove la linea ferroviaria Genova – La Spezia corre in fregio al ciglio della falesia. In questo
caso la falesia è di altezza modesta ed in buone condizioni di stabilità ma sono presenti piccoli
dissesti delle opere di contenimento della linea ferroviaria stessa che contribuiscono a fare classificare
tutto il tratto in classe di rischio molto elevato (RA4). In località Pozzetto è stata di recente realizzata
un’opera di difesa aderente a protezione della massicciata ferroviaria.
Si riporta nella tabella 7.2 seguente la percentuale di occorrenza di ciascuna classe di rischio lungo il
tratto di costa alta del paraggio.
S. Ambrogio
Superficie
costa alta [m2]
102255
rischio RA0
[%]
42
rischio RA1
[%]
16
rischio RA2
[%]
14
rischio RA3
[%]
10
rischio RA4
[%]
18
Tabella 7.2: percentuale delle diverse classi a rischio in costa alta.
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7.3.
Rischio relativo al degrado della qualità delle acque e
degli habitat marino costieri
Si rimanda a quanto già espresso al paragrafo 6.2.
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8.
Delimitazione delle aree da assoggettare alle
Norme di Piano
La carta normativa del paraggio di Sant’Ambrogio è stata redatta in base alle fasce dinamiche della
spiaggia, alle fasce della costa alta e ai tratti di costa e fondale sensibile da tutelare. Le norme per il
paraggio in esame, indicate nella carta dei regimi normativi, in scala 1:5000, riguardano gli aspetti di
seguito elencati:
L’unico tratto di spiaggia (Marina dei Bardi) presente ricade in fascia dinamica di spiaggia FDA.
La costa alta ricade in classe di falesia attiva FAB2 e in alcune zone in FAB1, la fascia di rispetto
ricade in classe FAB.
Tutto il tratto di costa del paraggio risulta a trasformazione vincolata per la tutela di habitat di elevato
valore naturalistico.
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9.
Misure di intervento
A seguito delle analisi dello stato e della tendenza evolutiva del litorale si individuano i seguenti
indirizzi di intervento che costituiscono norma di Piano ai sensi dell’art. 6 delle Norme di Attuazione.
In generale il paraggio nel suo complesso, dal punto di vista della dinamica costiera, appare in
equilibrio e pertanto sono consentiti solamente interventi di manutenzione secondo quanto disposto
dagli artt. 6 e 10 delle Norme di attuazione.
I tratti di costa alta in cui sono presenti manufatti privati all’interno della perimetrazione delle fasce
dinamiche sono normati secondo quanto disposto dall’art. 10 delle Norme di attuazione, ma non
rientrano tra gli interventi di Piano in quanto non di interesse pubblico.
Interventi ambientali
 Il miglioramento delle acque in merito al fenomeno periodico dei rifiuti galleggianti è perseguibile
attraverso interventi nei paraggi limitrofi, in particolare quelli ove recapitano i principali corsi
d’acqua.
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