COMUNICATO STAMPA
Spiaggiamento dei capodogli a Vasto: escluso l’airgun tra le cause
15 Aprile 2015 - A sette mesi dallo spiaggiamento di 7 capodogli presso la riserva di Punta Aderci
a Vasto (Chieti) è stato finalmente chiarito, in modo scientifico dai massimi esperti, che l’attività
legata alla ricerca di idrocarburi è estranea alle cause che lo hanno provocato.
Il Prof. Sandro Mazzariol - dell'Università degli Studi di Padova - ha fornito i risultati dell'esame
necroscopico eseguito sui tre cetacei morti in quella circostanza, escludendo l'embolia gassosa per
esposizione a fonti sonore e di conseguenza liberando l’airgun da qualsiasi ipotetica colpa.
Il branco di cetacei si sarebbe spiaggiato dopo aver seguito il suo leader, una femmina che,
gravida e con un grosso calcolo renale, avrebbe perso l’orientamento a causa di disfunzioni
cerebrali e stress.
Dopo l’accaduto Assomineraria tranquillizzò l’opinione pubblica sottolineando che da anni
nell’Adriatico italiano non viene utilizzato l’airgun e che comunque, in oltre 40 anni, l’uso di
questa tecnologia non ha mai determinato alcuna problematica alla fauna marina. "A oggi - spiega
il Prof. Mazzariol - le ricerche geologiche risultano come le meno probabili tra le cause di disorientamento
in quanto non sappiamo con certezza quali siano le lesioni conseguenti a queste emissioni sonore”.
Questa è un’altra rassicurazione sull’airgun, che si va ad aggiungere a quelle fornite dai più
autorevoli istituti scientifici e di ricerca italiani: ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale), CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), INGV (Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia), OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale),
INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e SGI (Società Geologica Italiana). L’airgun è una
tecnologia non solo indispensabile all'identificazione delle risorse del sottosuolo, ma anche
fondamentale per lo sviluppo della conoscenza scientifica della terra.
Alla luce di tutto questo risulta ancora più evidente l’esigenza di correggere l’errore in base al
quale è stato incluso l’utilizzo dell’airgun - una tecnologia scientifica e internazionalmente diffusa all’interno degli indiscutibili provvedimenti sui reati ambientali.
Per informazioni: Rossella Pardi, 06.8073045 – 331.1534814
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