ANTICIPAZIONI mestieri pericolosi Banchieri, rapinatori e stronzatori Scene di attività bancarie a Genova in un manoscritto del 1400 Alla fine del Medioevo erano previste pene atroci per chi derubava banchieri e cambiavalute. Che d’altro canto non erano meno truffaldini nel conio di monete taroccate o nella ricettazione. Ma ieri come oggi godevano di molte più possibilità di farla franca quando pescati dalla giustizia. Come racconta un nuovo saggio sulla nascita del capitalismo monetario in Europa, di cui «Storia in Rete» pubblica un estratto di Alessandro Marzo Magno L’ Italia del Medioevo e della prima Età moderna non si è fatta mancare nulla: ha inventato la finanza e anche i reati che le sono connessi. Gli autori di rapine e furti con scasso nella neocostruita (1298) prigione di Siena, vengono fatti accomodare nello stesso stanzone assieme a stupratori e Giugno 2013 assassini, ovvero i criminali più biechi, mentre un locale apposito è riservata ai soli debitori che devono essere parecchi, se hanno uno spazio tutto per loro. [...] La Serenissima non era certo un luogo dove si commettessero più crimini che altrove, semplicemente i suoi casi sono stati studiati più degli altri, qualcuno si è preso la briga di andare a scartabellare l’archivio veneziano cercando questo tipo di reati più di quanto non sia stato fatto con quelli fiorentino o genovese. Può apparire strano che tutti, ma proprio tutti i ladri e rapinatori che troveremo nei casi che ci sono stati tramandati vengano da fuori Venezia. Qualcuno è originario dallo Stato veneto, come la banda di padovani che incontreremo tra un po’, e molti sono gli stranieri, spesso d’oltralpe. Un paio di considerazioni. I veneziani non delinquevano? Certo che sì, solo che o non rapinavano banche o, qualora lo avessero fatto, probabilmente la conoscenza del territorio consentiva loro di farla fran- | 61 STORIA IN RETE