29 ANTROPOLOGIA CONCORSO MISTERI Gli Ogm perfetti siamo noi Sapiens Dalla chimica delle cose alla chimica dello spirito I boati della terra annunciano i terremoti? Il rapporto uomini-parassiti racconta una storia inedita. Ecco come la lezione di Primo Levi intreccia verità scientifiche e verità letterarie. I Un fenomeno ancora controverso sta intrigando geologi e sismologi. I BECCARIA, PIVATO e SEARLE PAGINE 30 e 31 I NUCCI PAGINA 32 DI CIANNI PAGINA 33 TUTTOSCIENZE CONVEGNO A PALERMO LE RICERCHE DI UN TEAM ITALIANO SU UNA SERIE DI NUOVI «FARMACI» ESTRATTI DAL PISTACCHIO E DAL TABACCO Analisi GIUSEPPE PELLEGRINI UNIVERSITA’ DI PADOVA La noia non abita in queste aule uali sono le principali motivazioni che portano i giovani a scegliere una facoltà scientifica? Perché le discipline scientifiche sono spesso considerate difficili e noiose? Come mai sono relativamente poche le ragazze che frequentano corsi a indirizzo scientifico, soprattutto in alcuni settori? Questi interrogativi sono emersi con forza negli ultimi tempi, a fronte di una preoccupazione espressa in numerosi Paesi per la diminuzione delle iscrizioni alle facoltà scientifiche, in particolare a Fisica, Chimica e Matematica. Preoccupazione che ha portato, anche in Italia, a numerose iniziative in questo settore, che in alcuni casi sembrano aver contribuito ad invertire, almeno in parte, il trend negativo dei primi anni Duemila. In questo contesto, varie indagini internazionali hanno messo in luce come gli studi scientifici siano spesso percepiti dai giovani come «difficili» e «astratti» o di non evidente applicazione in ambito pratico e lavorativo. Esiste anche un forte squilibrio di genere: nonostante la sempre più rilevante presenza delle studentesse, queste rimangono sottorappresentate in numerosi settori scientifici. Q CONTINUA A PAGINA 32 TUTTOSCIENZE MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO 2011 NUMERO 1457 A CURA DI: GABRIELE BECCARIA REDAZIONE: GIORDANO STABILE [email protected] www.lastampa.it/tuttoscienze/ Il satiro danza con le molecole “Così salviamo i capolavori dell’antichità dalla malattia del bronzo” VALENTINA ARCOVIO quanto il Bta, ma non pericolosi per l'operatore del restauro. Il lavoro dei chimici è, appunto, quello di sviluppare molecole in grado di rispondere a entrambe le esigenze. Proprio come i farmaci, i prodotti sintetizzati in laboratorio seguono un protocollo ben preciso prima di poter essere utilizzati su un reperto prezioso. C'è la fase 1, in cui il prodotto viene testato su materiali di riferimento di lega moderna, opportunamente sintetizzati nei laboratori dell’Ismn di Roma, ma molto simili nella composizione ai reperti archeologici e su campioni adeguatamente corrosi. Poi si passa alla fase 2, cioè alla sperimentazione del prodotto su reperti archeologici veri, ma considerati di «scarto», effettuata con la preziosa collaborazione dei restauratori delle Sovrintendenze ai Beni Archeologici di Cagliari e dell’Abruzzo. N on sono semplici chimici a servizio della conservazione dei reperti archeologici. Ma sono veri e propri specialisti dei «tumori del bronzo». I ricercatori dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, infatti, fanno diagnosi, sintetizzano molecole e le sperimentano, fino a quando non trovano il «farmaco» giusto per curare i «malati». L’hanno fatto per lo scudo rinvenuto nel sito archeologico di Ayanis, in Turchia, e un giorno probabilmente lo faranno per «curare» opere celebri come il Satiro di Mazara o i Bronzi di Riace, qualora ne avessero bisogno. E' la chimica applicata alla conservazione del patrimonio culturale, un settore di ricerca innovativo che oggi pomeriggio verrà illustrato durante la manifestazione «Esperienza inSegna 2011» a Palermo. Organizzato dall'Associazione PalermoScienza, parte dell'evento (che durerà fino al 28 febbraio) sarà dedicato al lavoro di Maria Pia Casaletto, ricercatrice dell'Ismn del Cnr ed esperta di chimica applicata. Terapie personalizzate Leghe a base di rame Proprio come i medici, i chimici, coordinati da Gabriel Ingo dell'Ismn-Cnr di Roma, si prendono cura di reperti altrimenti destinati a ridursi in polvere. Non solo. L'attenzione dei chimici è rivolta anche agli operatori del settore, che spesso, per somministrare con il loro pennello i «farmaci», lavorano a contatto con prodotti dannosi per la salute. Per prima cosa, Casaletto e i suoi colleghi analizzano lo stato dei reperti composti da leghe a base di rame, come appunto il bronzo, tramite sofisticati strumenti, tra cui la spettroscopia di fotoemissione indotta dai raggi X. «In questo modo riusciamo a fare una diagnosi completa sulle cause di corrosione», spiega Casaletto. E proprio tramite metodi di indagini innovative che i ricercatori riescono a diagnosticare e studiare il «tumore del bronzo», una malattia che si manifesta con macchie verdastre che in breve tempo porta il manufatto metallico alla completa mineralizzazione. «Proprio come il tumore per l'uomo - racconta Casalet- Il Satiro danzante: la statua in bronzo di epoca greca è stata rinvenuta nel Canale di Sicilia tra ‘97 e ‘98 Maria Pia Casaletto Chimico RUOLO: E’ RICERCATRICE DELL'ISMN DEL CNR (L’ISTITUTO PER LO STUDIO DEI MATERIALI NANOSTRUTTURATI) ED ESPERTA DI CHIMICA APPLICATA IL SITO: HTTP://WWW.ISMN.CNR.IT/ HOME.HTM to - quello del bronzo provoca una reazione a catena che diffonde i prodotti di corrosione come se fossero delle metastasi». Il fenomeno di degrado è causato dal cloruro rameoso, che si forma per interazione dell’oggetto con il terreno del sito archeologico nel corso dei secoli. Finché è ben protetto nel suolo, il reperto si trova in una condizione di equilibrio chimico-fisico, ma dopo il rinvenimento, a contatto con l’ossigeno e l’umidità dell’aria, subisce reazioni di degrado. Per trattare questi reperti, attualmente, i restauratori usano il «benzotriazolo» (Bta), che, oltre a non essere sempre efficace, è sospettato di essere cancerogeno. Da qui la necessità di trovare prodotti efficaci Lo sapevi che? L’anno della chimica Il 2011 è stato proclamato dall'Onu «Anno Internazionale della Chimica»: in tutto il mondo, quindi, si stanno organizzando eventi e celebrazioni dedicati alle conquiste di questa disciplina. I In Italia apre la manifestazione «Esperienza inSegna 2011»: promossa dall'Associazione PalermoScienza, è una delle iniziative in programma. Fino al 28 febbraio - tra exhibit, convegni, laboratori e spettacoli - il Polididattico dell’Università degli Studi di Palermo diventa un luogo d’incontro e di sperimentazione. I «Solo dopo aver superato con successo tutte queste fasi il prodotto viene validato ed approvato per l'utilizzo», sottolinea Casaletto. Al momento sono stati sviluppati e testati una decina di potenziali «farmaci» per il bronzo. Ma l'obiettivo degli scienziati è quello di creare terapie personalizzate per ogni reperto, trattamenti che tengano conto non solo del materiale di cui è composto il manufatto, ma anche del contesto in cui è stato conservato e, quindi, del conseguente degrado. «Così come per la medicina personalizzata, si tratta di un lavoro di équipe - spiega Casaletto - che richiede tempi lunghi e ingenti risorse. Ecco perché al momento siamo impegnati nella realizzazione di prodotti “generalisti” che possano andar bene per un'ampia varietà di reperti». Adesso l'ultima frontiera che i chimici stanno percorrendo riguarda il possibile uso di prodotti naturali. «Stiamo collaborando racconta Casaletto - con un gruppo di scienziati marocchini che hanno già brevettato una formulazione basata su un estratto di semi di fico d'India che sembra efficace al nostro scopo. Allo studio vi sono anche altre sostanze di origine naturale, estratte dal pistacchio o dal tabacco». Il lavoro è arduo, certo. Ma l'obiettivo finale è quello di proteggere e preservare un immenso patrimonio archeologico. 32 TuttoScienze LA STAMPA MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO 2011 ANALISI Buoni prof, laboratori e fiction: la formula che seduce i giovani SEGUE DA PAGINA 29 GIUSEPPE PELLEGRINI UNIVERSITA’ DI PADOVA Dalla chimica allo spirito Separare, pesare e distinguere: la lezione di Primo Levi vola periodica, siano una metafora degli elementi della formazione umana, professionale e civile del protagonista di questi racconti, oppure il contrario. Qual è il punto di GIOVANNI NUCCI vista di Primo Levi? E’ la domanda: di che cosa ci vuole parlare? Dei gas nobili o dei suoi antenati? L'effetto è che gli elementi del a profonda intuizione mondo si intrecciano con gli eleche sta alla base de «Il si- menti del mondo (fermo restando stema periodico» di Pri- che il mondo rimane il mondo, per mo Levi (Einaudi) è, in gli elementi vale qualsiasi accezioun certo senso, talmen- ne gli si voglia dare, che siano cioè te banale, tautolobiografici, lettegica, lapalissiarari, o della mana, da renderla ilteria, chimici), i luminante: l'insiepunti di vista si me del mondo, coconfondono e la sì come di una viverità, unitamenRUOLO: È SCRITTORE ED EDITOR te scientifica e ta, è costituito E HA LAVORATO NEL CAMPO dai suoi elementi. letteraria, viene DELLA LETTERATURA PER RAGAZZI Una verità talIL LIBRO: «IL MARE COLOR DEL VINO» mostrata in tutEDITORE E/O ta la sua forza. mente ovvia e universale da poPrimo Levi è ter essere ugualmente trasmigra- forse il più chiaro esempio, per il ta dalla chimica ad un romanzo Novecento, di ciò che sosteneva biografico costruito per frammen- Italo Calvino a proposito della letti e l'inverso senza che se ne perda teratura italiana e della sua vocain alcun modo la forza. Così ci si zione a considerare «l'opera lettecontinua a chiedere se nel caso la raria come mappa del mondo e delchimica, cioè gli elementi della ta- lo scibile, lo scrivere mosso da una Concorso Giovanni Nucci Scrittore *Più il prezzo del quotidiano. Uscite successive a 8,90 euro in più. proposte: L Lo sapevi che? La «Scienza Narrata» dagli studenti Il concorso per gli studenti «La Scienza Narrata» è indetto dalla Merck Serono in collaborazione con «Tuttoscienze». I Questo è il 5˚ articolo per i partecipanti. Il libro suggerito è «Il sistema periodico» di Primo Levi. I Info: www.premioletterariomerckserono.it. I spinta conoscitiva che è ora teologica ora speculativa ora stregonesca ora enciclopedica ora di filosofia naturale ora di osservazione trasfigurante e visionaria». D'altra parte - come se non fossimo più abituati a considerarlo uno scrittore - Dante non descrive forse le meccaniche delle sfere celesti con cui fa funzionare il suo paradiso con un piglio, una mentalità e una scrittura decisamente scientifiche? E nel caso (domanda idiota ma che rende bene la quota del problema): chi è a comandare? Il teologo, l'astronomo, il filosofo o il poeta? Primo Levi ha, in tutti i suoi libri, una spiccata vocazione enciclopedica basata proprio sulla connessione, la confusione o la connivenza, tra lo scientifico e il letterario, cioè tra la struttura e la separazione del mondo, da una parte, e la sua poesia dall'altra. La dottrina (per chi si volesse partecipare al concorso «La Scienza Narrata») è chiara: non considerarle affatto delle discipline differenti. Nel descrivere il passaggio dal mestiere di chimico a quello di letterato Primo Levi ha detto che «l'abitudine a penetrare la materia, a volerne sapere la composizione e la struttura, a prevederne le proprietà e il comportamento, conduce ad un insight, ad un abito mentale di concretezza e di concisione, al desiderio costante di non fermarsi alla superficie delle cose. La chimica è l'arte di separare, pesare e distinguere: sono tre esercizi utili anche a chi ci accinge a descrivere fatti o a dare corpo alla propria fantasia». La Stampa presenta: TECNICHE [5 - Continua] Un ampio studio condotto da Observa Science in Society su un campione rappresentativo di 2667 studenti italiani iscritti al primo anno nelle facoltà scientifiche approfondisce questi temi e delinea alcune potenziali risposte. La principale motivazione che li spinge all' iscrizione è l'interesse per la materia, spesso definito come vera e propria passione, soprattutto dalle studentesse (59% rispetto al 48% dei maschi). Per i ragazzi la seconda motivazione più rilevante sono le prospettive di successo personale e professionale, mentre le ragazze attribuiscono maggiore importanza alla possibilità di poter mettere in pratica i risultati dei propri studi e valorizzarne l'utilità, anche nella società. Ma quanto pesano su queste motivazioni le esperienze scolastiche, le relazioni personali e - più in generale - l'immaginario di scienza cui fanno riferimento gli studenti? Il ruolo degli insegnanti e l'esperienza maturata a scuola rivestono un ruolo fondamentale. Prima ancora che i genitori, gli insegnanti sono indicati da quasi un giovane su due come punto di riferimento che ha guidato la scelta di studiare scienze all'università. D'altra parte, già una precedente indagine di Observa nelle scuole superiori aveva messo in luce che il fatto di poter utilizzare un laboratorio scientifico faceva triplicare la propensione a intraprendere studi scientifici universitari. Rilevante anche il ruolo dell'immaginario scientifico delineato nei mezzi di comunicazione: libri e riviste di divulgazione scientifica sono spesso citati come un elemento importante nelle proprie scelte. Quasi tre ragazze su 10 citano anche film e serie televisive che incorporano elementi o figure scientifiche come «CSI» e «Numbers». Non trascurabili anche gli stimoli che vengono da visite a musei scientifici. Gli studenti maschi, d'altra parte, sono più attenti alle trasmissioni televisive di divulgazione scientifica, a manifestazioni pubbliche come incontri o festival della scienza e perfino a videogiochi su temi legati a scienza e tecnologia. In definitiva, la scelta di una facoltà scientifica è una questione complessa, che matura nel tempo e affonda le radici motivazionali nelle esperienze scolastiche precedenti. Un ambiente scolastico appassionante, dotato di strutture adeguate e docenti motivati, appare il luogo migliore per stimolare a intraprendere studi scientifici. Ma anche l'immaginario dei media - talvolta bistrattato - appare in grado, a certe condizioni, di offrire importanti stimoli agli studenti, presentando in modo accattivante discipline tradizionalmente percepite come ostiche ed elitarie. L'«Annuario Scienza e Società 2011», edito da Il Mulino e curato da Massimiano Bucchi e Giuseppe Pellegrini, è giunto alla 7ª edizione e raccoglie una serie di informazioni e dati sullo stato della ricerca e dell'innovazione nella nostra società. Sarà presentato oggi alle 18.30 al Circolo dei Lettori di Torino. DI MEMORIZZAZIONE RAPIDA In un corso facile immediato e completo, 6 pratiche lezioni ricche di esercizi ed esempi. Attraverso 6 CD interattivi potrete progredire passo dopo passo nelle tecniche di memorizzazione di nomi, immagini, eventi, testi, numeri, date ed ogni tipo di informazione. Dalla più semplice alla più complessa. Unʼopportunità da non dimenticare. Per offrire alla vostra memoria una grande risorsa. 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