Il magnete superconduttore per l’esperimento PANDA, un progetto strettamente legato a Genova Andrea Bersani INFN Sezione di Genova Sommario FAIR: una nuova facility europea per la fisica adronica La fisica di PANDA L’esperimento PANDA Il ruolo dei magneti negli esperimenti di fisica nucleare e delle particelle Il magnete superconduttore di PANDA Genova, 20 aprile 2010 2 FAIR FAIR sta per Facility for Antiproton and Ion Research existing GSI Fasci di protoni e ioni saranno accelerati da una serie di sincrotroni Con i protoni si “fabbricheranno” antiprotoni Con gli ioni si farà ricerca sui fasci radioattivi e i nuclei lontani dalla “valle della stabilità” Genova, 20 aprile 2010 SIS300 proton linac SIS18 SIS100 HESR PANDA SuperFRS pbar target CR FLAIR RESR NESR 3 Prima di FAIR, GSI FAIR ingloberà il laboratorio esistente GSI Genova, 20 aprile 2010 4 Protone-Antiprotone Le collisioni protone-antiprotone sono state utilizzate per decenni in fisica delle particelle Sono stati costruiti acceleratori per antiprotoni a energie molto varie e per scopi molto diversi SPPS LEAR Tevatron Nel passato gli acceleratori per adroni si sono rivelati le migliori macchine per la scoperta di nuove particelle sezioni d’urto molto alte possibilità di creare particelle in processi di “formazione” fasci di alta qualità per condizioni sperimentali “pulite” Genova, 20 aprile 2010 5 La fisica di PANDA La fisica di PANDA copre diversi aspetti di fisica nucleare e delle particelle charmonio ibridi ed esotici ipernuclei violazione di simmetrie processi elettromagnetici mesoni nella materia Genova, 20 aprile 2010 6 La fisica di PANDA La fisica di PANDA copre diversi aspetti di fisica nucleare e delle particelle charmonio ibridi ed esotici ipernuclei violazione di simmetrie processi elettromagnetici mesoni nella materia Genova, 20 aprile 2010 6 La collaborazione The Collaboration PANDA U Basel IHEP Beijing U Bochum U Bonn U & INFN Brescia U & INFN Catania Cracow JU,TU, IFJ PAN GSI Darmstadt TU Dresden JINR Dubna (LIT,LPP,VBLHE) U Edinburgh U Erlangen NWU Evanston U & INFN Ferrara U Frankfurt LNF-INFN Frascati U & INFN Genova U Glasgow U Gießen KVI Groningen IKP Jülich I + II U Katowice IMP Lanzhou U Mainz U & Politecnico & INFN Milano U Minsk Moscow, ITEP & MPEI TU München U Münster BINP Novosibirsk LAL Orsay U Pavia IHEP Protvino PNPI Gatchina U of Silesia U Stockholm KTH Stockholm U & INFN Torino Politechnico di Torino U Oriente, Torino U & INFN Trieste U Tübingen U & TSL Uppsala U Valencia SMI Vienna SINS Warsaw U Warsaw PANDA è una collaborazione internazionale che conta oltre 400 membri, provenienti da una cinquantina tra università e enti di ricerca e 16 paesi Gli italiani sono una settantina provenienti da 11 tra More than 410 physicists from 53 institutions in 16 countries università e sezioni INFN HYP-X Al momento, l’INFN esprime il Deputy Spokeperson (Paola Gianotti) e il Physics Coordinator (Diego Bettoni) @J-PARC Genova, 20 aprile 2010 7 La collaborazione The Collaboration PANDA U Basel IHEP Beijing U Bochum U Bonn U & INFN Brescia U & INFN Catania Cracow JU,TU, IFJ PAN GSI Darmstadt TU Dresden JINR Dubna (LIT,LPP,VBLHE) U Edinburgh U Erlangen NWU Evanston U & INFN Ferrara U Frankfurt LNF-INFN Frascati U & INFN Genova U Glasgow U Gießen KVI Groningen IKP Jülich I + II U Katowice IMP Lanzhou U Mainz U & Politecnico & INFN Milano U Minsk Moscow, ITEP & MPEI TU München U Münster BINP Novosibirsk LAL Orsay U Pavia IHEP Protvino PNPI Gatchina U of Silesia U Stockholm KTH Stockholm U & INFN Torino Politechnico di Torino U Oriente, Torino U & INFN Trieste U Tübingen U & TSL Uppsala U Valencia SMI Vienna SINS Warsaw U Warsaw PANDA è una collaborazione internazionale che conta oltre 400 membri, provenienti da una cinquantina tra università e enti di ricerca e 16 paesi Gli italiani sono una settantina provenienti da 11 tra More than 410 physicists from 53 institutions in 16 countries università e sezioni INFN HYP-X Al momento, l’INFN esprime il Deputy Spokeperson (Paola Gianotti) e il Physics Coordinator (Diego Bettoni) @J-PARC Genova, 20 aprile 2010 7 Una fabbrica di antiprotoni Gli antiprotoni vengono prodotti facendo collidere protoni su un bersaglio Si producono particelle di tutti i tipi, gli antiprotoni vengono selezionati da opportune “lenti magnetiche” Gli antiprotoni raccolti vengono immagazzinati in un anello dove vengono raffreddati e preparati per essere iniettati nell’anello principale Genova, 20 aprile 2010 8 Una fabbrica di antiprotoni Il fascio di protoni a 29 GeV incide sul bersaglio di nickel Gli antiprotoni prodotti vengono raccolti da un “magnetic horn” Nell’horn circola una corrente di centinaia di migliaia di Ampere Una enorme quantità di particelle vengono perdute nella camera del bersaglio Genova, 20 aprile 2010 9 Una fabbrica di antiprotoni Il fascio di protoni a 29 GeV incide sul bersaglio di nickel Gli antiprotoni prodotti vengono raccolti da un “magnetic horn” Nell’horn circola una corrente di centinaia di migliaia di Ampere Una enorme quantità di particelle vengono perdute nella camera del bersaglio Genova, 20 aprile 2010 9 Una fabbrica di antiprotoni Genova, 20 aprile 2010 10 Il rivelatore PANDA Genova, 20 aprile 2010 11 Il rivelatore PANDA Misura le particelle prodotte nell’urto di antiprotoni su un bersaglio fisso di idrogeno È formato da due spettrometri il target spectrometer circonda la zona di interazione il forward spectrometer copre l’angolo in avanti Le particelle vengono sparate principalmente in avanti Il rivelatore deve, per ogni particella uscente: misurare precisamente da dove viene misurare la carica elettrica misurare energia e velocità riconoscere che particella è Genova, 20 aprile 2010 12 Il bersaglio interno Idrogeno viene iniettato perpendicolarmente alla direzione del fascio di antiprotoni A seconda della temperatura, della pressione e del diametro del foro da cui si inietta si ottengono gocce di idrogeno congelato del diametro di pochi centesimi o decimi di millimetro “neve” di idrogeno, formata da cluster di centinaia o migliaia di molecole Genova, 20 aprile 2010 13 Il bersaglio interno Idrogeno viene iniettato perpendicolarmente alla direzione del fascio di antiprotoni A seconda della temperatura, della pressione e del diametro del foro da cui si inietta si ottengono gocce di idrogeno congelato del diametro di pochi centesimi o decimi di millimetro “neve” di idrogeno, formata da cluster di centinaia o migliaia di molecole Genova, 20 aprile 2010 13 Bersaglio e linea del fascio Produzione del bersaglio Punto di interazione Direzione degli antiprotoni Recupero del bersaglio Genova, 20 aprile 2010 14 Il tracciamento delle particelle Diversi strati di rivelatori al silicio permetteranno la ricostruzione del vertice primario e dei vertici secondari necessario per riconoscere particelle che si allontanano dal vertice primario prima di decadere in un vertice secondario distanze tipiche di interesse sono le centinaia di micrometri o i millimetri Genova, 20 aprile 2010 15 Il tracciamento delle particelle Dopo il rivelatore di vertice le particelle vengono seguite per un lungo tratto Si sfrutta la carica generata in un gas da parte di una particella carica che lo attraversa Questa carica viene raccolta da fili ad alta tensione e attraverso questi segnali si ricostruisce la traiettoria Genova, 20 aprile 2010 16 Il tracciamento delle particelle Dopo il rivelatore di vertice le particelle vengono seguite per un lungo tratto Si sfrutta la carica generata in un gas da parte di una particella carica che lo attraversa Questa carica viene raccolta da fili ad alta tensione e attraverso questi segnali si ricostruisce la traiettoria Genova, 20 aprile 2010 16 Tutti i tracciatori di PANDA Genova, 20 aprile 2010 17 Tutti i tracciatori di PANDA Genova, 20 aprile 2010 17 L’identificazione delle particelle Il tracciamento nel campo magnetico spesso non basta ad identificare senza ambiguità le particelle Una misura indipendente della velocità e dell’energia permette di ricostruire la massa Una volta note massa e carica elettrica, si può dare il nome a ogni particella Diversi sistemi di misura della velocità vengono utilizzati comunemente misura diretta attraverso il tempo di volo misura indiretta attraverso emissione di radiazione dipendente dalla velocità Genova, 20 aprile 2010 18 La particle ID in PANDA Genova, 20 aprile 2010 19 La particle ID in PANDA DIRC RICH Camere per i muoni Time of flight Genova, 20 aprile 2010 19 DIRC e RICH DIRC e RICH funzionano grazie allo stesso principio Una particella carica emette radiazione Cherenkov lungo un cono la cui apertura dipende dalla velocità Genova, 20 aprile 2010 20 La misura dell’energia La misura dell’energia completa l’insieme di informazioni necessarie per la ricostruzione delle singole reazioni I calorimetri funzionano convertendo la maggior parte possibile dell’energia delle particelle incidenti in luce e misurando questa luce I calorimetri di PANDA sfruttano cristalli di tungstanato di piombo (target spectrometer) e sandwich di piombo e scintillatore plastico (forward spectrometer) Genova, 20 aprile 2010 21 PbWO4 e altre cose Genova, 20 aprile 2010 22 I calorimetri di PANDA Genova, 20 aprile 2010 23 I calorimetri di PANDA Genova, 20 aprile 2010 23 I magneti in fisica nucleare In presenza di un campo magnetico le particelle cariche seguono una traiettoria curva (si “arrotolano” intorno alle linee del campo magnetico) La direzione verso cui curvano è legata al segno della carica elettrica Il raggio della curva è legato alla massa e alla velocità Positivo, lento e pesante Negativo, veloce e leggero Genova, 20 aprile 2010 24 Diversi tipi di magneti In fisica nucleare e delle particelle sono stati usati magneti di tre tipi, ciascuno con pregi e difetti Il dipolo è il più semplice da costruire curva le particelle su un piano ma non sull’altro lascia completamente libera la zona di interazione Il solenoide è relativamente complesso da costruire tutte le particelle vedono lo stesso campo lascia completamente libera la zona di interazione Il toroide è il più complicato da costruire non cambia gli angoli di uscita delle particelle occupa parte dello spazio utile nella zona di interazione Genova, 20 aprile 2010 25 Dipoli B Genova, 20 aprile 2010 26 Solenoidi Genova, 20 aprile 2010 27 Solenoidi B Genova, 20 aprile 2010 27 Toroidi Genova, 20 aprile 2010 28 Toroidi B Genova, 20 aprile 2010 28 Il sistema di magneti I due spettrometri di PANDA utilizzano due magneti molto diversi tra loro Il target spectrometer utilizza un solenoide superconduttore, con l’asse coincidente con la linea del fascio Il forward spectrometer utilizza un dipolo normalconduttore, con l’asse verticale una chicane formata da altri dipoli “raddrizza” gli antiprotoni che non hanno interagito e li rimanda sulla traiettoria sincrona dell’anello di accumulazione Genova, 20 aprile 2010 29 Il campo magnetico Il campo magnetico è di 2T nella regione centrale del target spectrometer e di 1.2T nel dipolo Genova, 20 aprile 2010 30 Il dipolo Il dipolo del forward spectrometer ha un’apertura di circa 1 metro per 3, in cui sono installate camere per il tracciamento delle particelle Il ferro è segmentato per consentire l’accensione e lo spegnimento rapido del magnete Il peso complessivo è di circa 220 tonnellate Genova, 20 aprile 2010 31 Caratteristiche del dipolo Il campo del dipolo è stato fissato per permettere misure precise sulla velocità delle particelle prodotte in PANDA Il cavo sarà realizzato in rame raffreddato ad acqua L’energia immagazzinata è di circa 2 milioni di Joule (circa l’energia che consuma il mio portatile in una giornata di lavoro) Genova, 20 aprile 2010 32 Il solenoide superconduttore Genova, 20 aprile 2010 33 Caratteristiche del solenoide Il campo al centro è di 2T L’uniformità di campo nella regione del tracciatore è molto spinta il valore assoluto varia di meno del 2% in tutto il volume del tracciatore la componente radiale del campo magnetico, in media, è minore dello 0.1% della componente longitudinale Il magnete è fatto per lavorare con entrambe le polarità e a valori di campo dal 30% al 100% del campo di disegno L’energia immagazzinata è di circa 20MJ (equivalente all’esplosione di 5 chili di tritolo) Genova, 20 aprile 2010 34 Il campo del solenoide Genova, 20 aprile 2010 35 Perché un superconduttore? Se PANDA usasse un solenoide in rame Le bobine diventerebbero enormi Dissiperebbe ~1MW in calore Non si saprebbe a cosa appenderle Genova, 20 aprile 2010 36 La “massa fredda” Genova, 20 aprile 2010 37 Il cavo per il solenoide Il cavo per il solenoide di PANDA sarà costruito con la tecnica della coestrusione Il core è un trefolo di cavi superconduttori di Niobio-Titanio La parte esterna è di alluminio ad alta purezza, che stabilizza termicamente ed elettricamente il cavo Il cavo è dimensionato per portare 10000A ad un campo di 5.6T la corrente di lavoro è 5000A e il massimo campo previsto sul cavo è di 2.8T Genova, 20 aprile 2010 38 L’avvolgimento Il solenoide sarà avvolto all’interno di un coil former contrasta la forza magnetica che cerca di “svolgere” il solenoide Sono previsti due strati, con le saldature tra gli spezzoni di cavo negli spaziatori tra le sotto-bobine L’isolamento del cavo sarà garantito da una nastratura di fibra di vetro Il solenoide sarà infine impregnato sottovuoto con resina Genova, 20 aprile 2010 39 Il sistema di raffreddamento Il solenoide sarà raffreddato indirettamente con una rete di tubi in cui scorrerà elio liquido Genova, 20 aprile 2010 40 Il comportamento termico Genova, 20 aprile 2010 41 Il comportamento termico Genova, 20 aprile 2010 41 Il comportamento meccanico Genova, 20 aprile 2010 42 Genova e i grandi magneti Il legame tra i grandi magneti da esperimento e la nostra città non nasce con me Oltre agli esperti in sezione a Genova c’è una delle ditte più quotate del mondo per la costruzione di magneti superconduttori, la AS-G superconductors come Ansaldo Superconduttori ha costruito, tra le altre cose, i solenoidi di BaBar e di CMS La collaborazione PANDA ha attribuito la responsabilità per seguire la costruzione e l’installazione del solenoide di PANDA a INFN-Genova il solenoide di PANDA potrebbe essere un significativo contributo “in-kind” a FAIR da parte dell’Italia Genova, 20 aprile 2010 43 Grazie per l’attenzione! Genova, 20 aprile 2010 44