Attraverso i sensi, con il contributo di tutta la classe, è nata... Una immagine di Natale In questi giorni si fa un gran discutere di scuola, riforme, programmi, cicli... La redazione ha pensato di chiedere ai ragazzi, sotto forma di lettere a Babbo Natale, qual è il loro modello di scuola ideale; sono venute fuori tante idee, che proponiamo all’attenzione dei “grandi”, insegnanti, genitori, cittadini, così come loro le hanno espresse, senza giudizi o censure. A noi cogliere il lato positivo di ciascuna proposta. CARO BABBO NATALE, LA SCUOLA CHE VORREI... Caro Babbo Natale, Den D’oro come una stella cadente che va a massima velocità verso l’infinito, come le stelle che risplendono in cielo e le ghirlande dell’albero di Natale. Verde come un abete, come la speranza di un bambino che aspetta invano un regalo. Bianco come la pace, gli angeli che cantano, i fiocchi di neve, lo zucchero del pandoro. Rosso come un grande fuoco, il vestito di Babbo Natale, le lucine delle renne, le palline dell’albero. Ha la forma di una stella cadente, di un presepe. È un regalo per tutti i bambini. È ovale come un cuoco, cilindrico come il tronco di un albero, triangolare come un abete, quadrato come un dono. È una sfera che ti gira attorno grande come il mondo. Ticchettio della pioggia, silenzio della neve che scende dal cielo piano, piano. Tintinnio delle campanelle che suonano per l’arrivo di qualcuno. Rumore della sveglia, degli scarponi di Babbo Natale e della folla che cammina per le vie del centro. È dolce come le voci delle persone, come la voce della mamma che ti racconta una favola. Suono tranquillo, armonico e profondo. È come una musica. Profumo di Natale, profumo vivo, delizioso, di neve che viaggia nell’aria. Sa di muschio e di pino. Sa di lievito, di pesce, di patatine arrosto, di panettone, di cioccolata, di biscotti appena sfornati. È una dolcezza che ti fa star bene. Ha il sapore di agnello, di panforte, di dolce alle fragole. Ha un sapore caldo di cose buone. Mi dà allegria, perché mi portano i regali e sto bene con la mia famiglia. Senso di gioia, di felicità, di bontà. È l’unico giorno in cui le persone sono buone. Sento una sensazione di freddo come un pezzo di neve che si scioglierà. Sensazione calda che ti avvolge lentamente e dolcemente ti ripara dal vento che soffia fuori dalla tua casa. Lo ringrazio dicendo: “Natale è tutto quello che ci sta intorno”. È una sensazione bellissima, come quando qualcuno ti dice: “Ti voglio bene”. Classe I G pagina precedente vorrei che la scuola fosse un bell’edificio, dipinto con diversi colori ed immagini divertenti, con un giardino pulito e campi attrezzati per tutti gli sport; l’aula dovrebbe avere sedie comode e banchi di misura adatta a ciascuno, specialmente quando ci stiamo 6 ore; sarebbe bello vederla sempre pulita e ordinata, senza scritte sui banchi, magari addobbata con disegni e poster: così è troppo triste e mi mette angoscia guardare le finestre con quelle inferriate; mi piacerebbe che la scuola sembrasse una casa e non una prigione. E gli insegnanti? Vorrei dei buoni professori, simpatici e pazienti, senza il fucile in mano appena sbagliamo; dovrebbero essere aperti con noi, parlarci dei problemi della scuola e del mondo esterno, trattarci tutti uguali, essere meno “spilorci” nei voti e più avari nei compiti a casa; mi piacerebbe che i professori scegliessero insieme a noi le attività da fare e insegnassero anche scherzando qualche volta: insegnanti allegri (ma non troppo)! Basterebbe che facessero qualche battuta, invece di fissarti con quella faccia seria... Insomma la scuola che vorrei dovrebbe essere più allegra, senza il timore di sbagliare, in modo che quando si torna a casa non si è stanchi o delusi, ma allegri e divertiti e ci possa venir voglia di fare le lezioni per il giorno dopo. Abbasso gli errori! Vorrei che non esistessero gli errori!! Naturalmente non ci dovrebbero essere note, sospensioni e bocciature... Anche noi ragazzi dovremmo impegnarci nello studio ed essere tolleranti e volonterosi, aiutandoci e restando uniti anche quando qualcuno sbaglia. Vorrei che i miei compagni non mi giudicassero da come sono fuori, perché magari fuori sono brutto, ma di dentro....Vorrei che fossimo sempre amici tra noi. E a proposito di orari... La giornata scolastica non dovrebbe iniziare alle 8.15, ma un’ora dopo: così avremmo meno sonno e affronteremmo la scuola con più serenità e buonumore. Invece dei soliti panini, per merenda sarebbe bello ordinare una pizza o un grandissimo dolce al cioccolato! Vorremmo che la ricreazione fosse più lunga, magari in giardino, per rilassarci e poter parlare con gli amici (anche quelli del piano di sopra) pagina successiva