Turchia: quali opportunità Esra Gulfidan Political Risk & Country Analysis Political Studies Novembre 2014 INFORMAZIONI DI BASE SCENARIO POLITICO: Politica Interna: Background politico – Dinamiche politiche attuali – Elezioni Risultati e sfide future Politica estera: Posizione strategica…ma qualche punto interrogativo 2 INFORMAZIONI DI BASE Superficie: 783,6 mila kmq (37esimo Paese al mondo). Popolazione: 81,6 mln (17esimo al mondo) Tasso di Crescita della pop: 1,12% Aspettativa di vita alla nascita: 73,79 anni Età Media: 29,6 anni Unità Monetaria: Lira Turca (1 EUR = 2,5 TRY) Forma di Governo: Repubblica parlamentare (Parlamento unicamerale) Divisione Amministrativa: 81 province raggruppate in 7 regioni Fasce di età 2011 Turchia Brasile 0-14 26,6% 26,2% 13,8% 15-64 67,1% 67% 65,9% 65 6,3% 6,7% 20,3% Fonte: Banca Mondiale 3 Italia Crescita popolazione (%) 15-64 anni SCENARIO POLITICO Un Governo stabile con importante successo economico e maggiore profilo internazionale Dal 2002 ad oggi…. Partito Giustizia e Sviluppo (AKP). Riforme decisive e sane politiche economiche hanno rafforzato i fondamentali macroeconomici: in 2002-2012 il PIL annuo è cresciuto con un tasso annuale medio del 5%. Tale crescita economica ha reso la Turchia una potenza industriale. 2011: 3. vittoria elettorale consecutiva; circa il 50 % dei voti (318 seggi su 550). 2014: Nessun impatto immediato e importante di Gezi Park (estate 2013) e scandalo di corruzione (Dicembre 2013). • Marzo - Elezioni locali: AKP, vincitore delle elezioni con circa 45% dei voti (Istanbul e Ankara, +6% rispetto alle elezioni del 2009). Principale partito d'opposizione CHP ha ottenuto sotto il 30%. • Agosto - Elezioni presidenziali: Primo Ministro Erdogan è diventato il 12. presidente della Repubblica (circa il 52% dei voti al primo turno delle elezioni). 2015: Verso le elezioni politiche…….. anticipate? COSA MONITORARE: • • • • 4 "Processo di pace" con i curdi Influenze esterne delle vicende dello "Stato Islamico". Equilibri interni dell’AKP. Nuova Costituzione. Passaggio da un sistema parlamentare ad un sistema semipresidenziale. Autoritarismo Polarizzazione politico-sociale. RISULTATI E SFIDE FUTURE PRINCIPALI RISULTATI E PRIORITÁ : • Economia e lavoro: Piano di incentivi (2012) Piano strategico nazionale di lavoro 2012-14: aree chiavi sono finanza, IT, edile, agricoltura, tessile, turismo Piano di sviluppo economico 2014-2018 Strategia per le esportazioni 2023: obiettivo è raggiungere ad un totale di $500 bn di esportazioni entro il 2023 Nuovo Piano di Riforme - Programmi per sostenere lo sviluppo economico (2015-2018): Obiettivo: Aumentare il PIL dagli attuali $ 800 miliardi a $1.3 trilioni, ridurre il tasso di deficit dei conti correnti sul PIL al 5,2%, ridurre il tasso di disoccupazione al 7%. - Miglioramento del settore legato alle risorse umane, - Adattamento tecnologico del sistema produttivo, Integrare un approccio olistico alla economia ed assicurare una efficiente integrazione dell’economia turca nel sistema economico globale. Gli adattamenti della politica economica interna, sono stati elaborati anche in relazione alla prossima presidenza della Turchia al G-20. • Infrastrutture: Progetto per la trasformazione urbana Piano infrastrutturale (breve-medio termine): costruzione del 3°ponte e 3°aeroporto (Istanbul), Gebze-Izmir motorway, Euroasia Tunnel (Istanbul). Investimenti in ferrovie con progetti del valore $20 mld nei prossimi tre anni. • Privatizzazioni: settore energetico, autostrade, ponti, porti (Galataport + Izmir + Izmit, Derince). • Giudiziario: “Pacchetto di democratizzazione” • • • • 5 Riforma Costituzionale Relazioni con i Curdi: Processo di Pace Ruolo a livello regionale Processo d'adesione all'Unione Europea POSIZIONE STRATEGICA… MA QUALCHE PUNTO INTERROGATIVO La Turchia gode di una posizione particolarmente strategica che la rende uno snodo fondamentale per Europa, Asia e Medio Oriente. Circondata da Russia, Caspio, Iran, Iraq, Golfo, Egitto, il Paese sta diventando un hub energetico essenziale. La Turchia gode infatti della prossimità geografica con il 72% dei giacimenti di gas e con il 73% di quelli di petrolio. Nonostante questo e la politica dello “zero problemi con i paesi vicini” grandi punti interrogativi permangono: Integrazione nell’Unione Europea (sostegno da parte della popolazione - ultimo Progress Report – nuova strategia per l'adesione - apertura nuovi capitoli) Contenziosi ancora aperti (Curdi, Armenia, Cipro) Crisi siriana/ISIS e ripercussioni sulla Turchia. 6 SCENARIO ECONOMICO: Dai BRIC ai MIST Scenario economico attuale 7 Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verificare che il collegamento rimandi al file e al percorso corretti. SCENARIO ECONOMICO: DAI BRIC AI MIST La crisi del 2000 ha trasformato profondamente l’economia e il sistema finanziario del Paese. L’economia turca ha infatti mostrato forti tassi di crescita nell'ultimo decennio grazie ad una buona strategia macroeconomica, prudenti politiche fiscali e importanti riforme strutturali in vigore dal 2002. Sebbene nel 2009 la crescita del PIL è stata colpita dalla pesante recessione globale subendo una flessione del 4,8% (a fronte di un calo medio nei paesi OCSE del 3,3%), la ripresa è stata anche una delle più rapide con tassi di crescita vicini a quelli cinesi (oltre il 10% ad inizio 2010). Nel 2011 il PIL si è mantenuto su livelli di crescita alti arrivando ad una media annua dell’8,8%. I significativi miglioramenti registrati in un così breve periodo hanno collocato la Turchia al 17°posto tra le economie mondiali e al 7°tra le economie europee. Non è un caso se Jim O’neil a cui si deve l’acronimo BRIC ha coniato il nuovo acronimo MIST che include la Turchia. Crescita del PIL reale medio (%) Previsione per i Tasso di crescita medio annuo del PIL reale (%) 2002-2012 paesi OCSE relativa al periodo 2012-2017 8 Fonte: IBGE Factbook, CIA World SCENARIO ECONOMICO ATTUALE Le tensioni geopolitiche in Siria, Iraq e Ucraina, oltre al generale peggioramento della congiuntura globale, stanno avendo un impatto negativo sull'economia della Turchia, al punto da costringere il Governo turco a rivedere al ribasso le stime di crescita economica (programma medio termine 2015-2017). PIL. Dopo una crescita del 8,8% nel 2011, l'economia ha registrato un soft landing nel 2012 e 2013 (rispettivamente del 2,1% e 4%). A seguito di una crescita del 2,9% del PIL nel 2014, per il 2015 si prevede una crescita del 2%. L'obiettivo del Governo: crescita del 4% nel 2015 e in 2016-2017 un +5%. Forte domanda interna che è destinata a crescere ancora considerate le stime delle NU che sottolineano come la popolazione turca potrebbe raggiungere i 92 mln entro il 2050. INFLAZIONE. L’inflazione resta elevata ma i rischi sono sotto controllo. La lotta all'inflazione sarà una delle priorità per Ankara, anche se l'economia dovrebbe essere supportata da una serie di tagli dei tassi d'interesse. Per il 2015 si prevede un tasso d'inflazione del 5,8%. BILANCIA DELLE PARTITE CORRENTI. Sebbene nel 2011 questa ha raggiunto il 9,9% del PIL, nel 2012 è diminuita del 20%. La Turchia ha registrato un disavanzo delle partite correnti di $65bn nel 2013 (più del previsto), ma il Governo ha finora cercato di superare questo problema, adottando un nuovo sistema di incentivi per gli investimenti, con l'obiettivo di ridurre il disavanzo delle partite correnti. Altra priorità del Governo sarà quella di ridurre il rapporto deficit delle partite correnti/PIL al 5,2% nel 2017. FINANZE PUBBLICHE SANE. Il debito nominale è sceso dal 74% (2002) a meno del 37% nel 2012 e il deficit di bilancio dal 10% è passato ad una percentuale inferiore al 3% (quasi in pareggio nel 2011). In seguito alle azioni della FED e alla tensione creata dalla crisi Russia/Ucraina, la volatilità è aumentata nei mercati finanziari mondiali (2014). Tuttavia, dopo le elezioni locali di marzo, una parziale normalizzazione si è registrata in Turchia. SISTEMA FINANZIARIO SOLIDO E BEN CAPITALIZZATO. CLASSE MEDIA IN CONTINUA CRESCITA. Il 59% della popolazione ne fa ormai parte. La fiducia dei consumatori è ormai oltre il 92%. Il PIL pro capite è circa € 8 mila in crescita notevole rispetto ai € 1,5 mila del 2002. TURCHIA 2012 2013 2014s 2015s PIL (€ mld) 611,9 616,3 594,7 598,4 Variazione del PIL (%) 2,1 4 2,9 2 PIL pro-capite (€) 8.171 8.130 7.753 7.711 Inflazione (%) 8,9 7,5 9 6,5 Disavanzo delle partite correnti /PIL (%) -6,2 -8 -5,5 -5,8 Disoccupazione (%) 8,4 9,1 9,2 9,3 Bilancio pubblico/PIL (%) -1,8 -1,5 -2,7 -3,3 Debito pubblico/PIL (%) 36,2 36,2 35,5 36,6 EUR/TRY 2,32 2,53 2,94 3,17 Fonte: UniCredit Research, CEE Quarterly n.04/2014, Economic Chartbook, ottobre 2014 9 Fonte: UniCredit Research BUSINESS ENVIRONMENT Sviluppo economico regionale Piano di incentivi e nuovo codice commerciale turco 10 BUSINESS ENVIRONMENT (1) DOVE INVESTIRE COSA VENDERE Costruzioni Macchinari e apparecchiature Trasporto e magazzinaggio Prodotti tessili Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Mobili Prodotti chimici Servizi di informazione e comunicazione Servizi di informazione e comunicazione Macchinari e apparecchiature SETTORI PROMETTENTI o Automotive: Obiettivo di produrre oltre 2 mln di veicoli entro 5 anni. o Trasporti: La capacità autostradale sarà triplicata entro il 2023 con 12 diversi progetti. o Real Estate: Istanbul è 3° classificato tra i mercati in via di sviluppo nel 2012 (AFIRE); Istanbul è 1°classificato tra i mercati in via di sviluppo nel 2012 (PWC, ULI). o Finanza: Resiliente alla crisi globale grazie ad un quadro regolamentare e di sorveglianza solido; il settore è il 1°classificato con $39 mld negli ultimi 10 anni; si prevedono più opportunità con Istanbul Finance Center. o Energia: Il Paese rappresenta un corridoio e un terminale per gli approvvigionamenti energetici tra Europa, Asia Centrale e Medio Oriente. La somma totale di investimenti necessari a coprire la domanda di energia in Turchia fino al 2023 è di $ 100 mld. o ICT: 27 delle 500 società con più rapida crescita nel EMEA sono turche. 11 BUSINESS ENVIRONMENT (2) Ottime opportunità considerati i prossimi appuntamenti: 2016 campionati di calcio europei, 2023 centenario della Repubblica. Piano Infrastrutturale (oltre 2600 progetti con uno stanziamento di €16,6 mld). Settore farmaceutico che ha quasi raddoppiato le proprie dimensioni negli ultimi 10 anni. Telefonia mobile. In questo settore il Paese ha raggiunto nel 2012 i target fissati per il 2015, raggiungendo i livelli europei. 70 milioni di utenti GSM (Italia 97 mln), 36 milioni di utenti Internet, ancora con un ulteriore potenziale di crescita (35,5 milioni in Italia). Grande sviluppo del turismo. Buone possibilità potrebbero aprirsi nel settore ferroviario. Legge sulla liberalizzazione dei trasporti ferroviari (aprile 2013). Doing Business di Word Bank (2015) 12 Fonte: Doing Business 2015, World Bank 2014-2015 Global Competitiveness Report SVILUPPO ECONOMICO REGIONALE Sviluppo di 1°grado (più sviluppato) Sviluppo di 2°grado Sviluppo di 3°grado Sviluppo di 4°grado (meno sviluppato) IL PIANO DI INCENTIVI e NUOVO CODICE COMMERCIALE TURCO Il nuovo schema di incentivi è costituito da 4 pilastri principali: •Incentivi per investimenti generici •Incentivi per investimenti regionali •Incentivi per investimenti su larga scala •Incentivi per investimenti strategici Grazie a questo piano, nel 2013 gli investimenti fissi hanno raggiunto €30,4 mld. Principali settori coinvolti: tessile, industria dell’abbigliamento, industria alimentare, mineraria e turistica. Nuovo codice commerciale turco (01.07.2012): introduce importanti misure a garanzia di una maggiore trasparenza delle procedure commerciali e una più marcata responsabilità da parte delle società. 14 1°area: necessita meno incentivi – 6°area: necessita più incentivi INTERSCAMBIO COMMERCIALE INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI RAPPORTI CON L’ITALIA 15 INTERSCAMBIO COMMERCIALE Nel 2013, l'interscambio complessivo della Turchia è e’ aumentato del 3,7%, per un valore globale di $403,5 mld. Le esportazioni ($151,8 mld nel 2013 contro i $152,4 mld del 2012) sono rimaste sostanzialmente invariate, riportando una diminuzione dello 0,4%, mentre le importazioni ($251,6 mld nel 2013 contro $236,5 mld del 2012) sono aumentate del 6,4%. Gli scambi con la Unione Europea (UE) nel 2013, aumentati del 5,7% rispetto al 2012, hanno raggiunto un valore di $155,5 mld ed hanno portato il debito commerciale verso l’UE a $29,3 mld (+ 4%). Oggi la quota degli scambi con l'UE sul totale dei commerci turchi corrisponde al 38,5%, le esportazioni hanno raggiunto $63 mld, in aumento del 6,2% rispetto al 2012 ($59,3 mld), le importazioni hanno toccato $92,4 mld (+5,5% rispetto al 2012). INTERSCAMBIO COMMERCIALE DELLA TURCHIA (valori in migliaia di dollari e variazioni sul periodo corrispondente) 16 Fonte: ICE Istanbul su dati dell’Istituto Turco di Statistica (TUIK) INTERSCAMBIO TURCHIA PAESI PRINCIPALI (valori in $) INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI Il peso della Turchia nel panorama degli Investimenti diretti esteri (IDE) diventa sempre maggiore: Nel 2013, la Turchia ha attratto IDE totali di $ 13 mld, pari al 1,5% del PIL. Nel 2013, i paesi con i più alti flussi IDE in Turchia: Germania, Olanda, Russia, Austria, Azerbaijan e Spagna. Nel 2013, i flussi IDE per settori: elettronica 30%, alimentare, bevande e tabacco 17%, prodotti plastici 11%. Diverse multinazionali hanno scelto la Turchia come hub produttivo per Europa, Medio Oriente, Asia occidentale e Nord Africa (settore Automotive: Ford Otosan, Mubea, Hyundai, Renault; settore comunicazione: 3M; settore logistico: Yusen Logistics; settore farmaceutico: R-Pharm etc.). Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle 40.506 imprese estere, i paesi UE sono al primo posto con 19.080 aziende. La Germania mantiene la prima posizione con 5.949 imprese, il Regno Unito la seconda posizione con 2.736 imprese l’Olanda la terza con 2.411 imprese estere. Delle imprese estere operanti in Turchia, 24.136 sono basate ad Istanbul (59,6% del totale), 4.313 ad Antalya (10,6%), 2.438 ad Ankara (6,0%), 2.061 ad Izmir (5,1%), 1.524 a Mugla (3,8%) e 923 Mersin (2,3%). Flusso di IDE in entrata in Turchia (miliardi $) Fonte: Sace RAPPORTI CON L’ITALIA Nel 2013 l'Italia si conferma al 4°posto nella graduatoria dei partner commerciali della Turchia, con un interscambio di $19,6 mld (- 0,6% '13/'12) composto da importazioni per $12,88 mld (-3,4% e 4°paese fornitore) ed esportazioni per $6,7 mld (+5,5% e 5°paese cliente). Il saldo è attivo per l'Italia per $6,164 mld. Nel 2013 l’Italia ha investito $145 mln in caduta (-5,8%) rispetto allo stesso periodo del 2012, quando aveva investito la cifra di $154 mln. In Turchia sono operanti 1.127 imprese italiane. (circa il 3,1% del totale delle imprese estere operanti nel Paese, 7°posto nella graduatoria). 18 Fonte: ICE PERCHÉ INVESTIRE IN TURCHIA? Indubbiamente alcuni equilibri politici ed economici devono ancora essere rafforzati, ma in un Paese che è stato in grado di fare quanto ha fatto negli ultimi 10 anni, è un rischio controllabile. Per contro, non si dovrebbe perdere l’occasione di sfruttare: Una posizione centrale. Una economia in espansione con fondamentali macroeconomici solidi. Un mercato emergente in molti casi più avanzato di altri. Una popolazione giovane e in crescita. Il forte aumento della classe media e dei consumi. Le opportunità offerte dal Governo per gli investimenti e le frequenti privatizzazioni. Tasse ridotte ed incentivi. Un settore bancario e finanziario solido. Il dinamismo di una società in forte evoluzione. 19 GRAZIE PER L’ATTENZIONE! Esra Gulfidan UniCredit Political Risk & Country Analysis Political Studies [email protected] 20