Io voglio del ver la mia donna laudare di Guido Guinizzelli Io voglio del ver la mia donna laudare di Guido Guinizzelli Testo dell'opera Analisi/Note Professore: 1. Io voglio del ver la mia donna laudare 1. Io voglio davvero la mia donna lodare 2. Ed asembrarli la rosa e lo giglio: 2. e paragonarla alla rosa e al giglio 3. più che stella diana splende e pare, 3. e anche a Diana (stella/Dea) quando splende e appare 4. e (io voglio) paragonarla a ciò che lassù c’è di più bello 4. e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio. 5. Verde river’ a lei rasembro a l’are, 6. tutti color di fior’, giano e vermiglio, 7. oro ed azzurro e ricche gioi per dare: 8. medesmo Amor per lei rafina meglio. 5. (io la paragono) a una riva verde (fiume) e all’aria 6. e a tutti i colori più belli come il giallo e il rosso 7. l’oro e l’azzurro e (voglio paragonarla) a dei gioielli degni di esser donati 8. anche Amore (Cupido) grazie a lei agisce meglio 9. Passa per via adorna, e sì gentile 9. cammina dignitosa ed è così nobile 10. ch’abassa orgoglio a cui dona salute, 10. che fa abbassare la testa a chi le concede il suo 11. e fa ‘l de nostra fé se non la crede: saluto 11. e converte alla nostra fede anche chi non crede 12. e no ‘lle po’ apressare om che sia vile; 12. e non la può avvicinare un uomo che non sia nobile (d’animo) 13. ancor ve dirò c’ha maggior vertute: 13. anzi vi dirò che ha una virtù più grande 14. null’om po’ mal pensar fin che la vede. 14. che nessun uomo può pensare negativamente fintanto che lei gli è davanti NOTA: Dante avrà in mente questa poesia, sono le prime forme di Italiano con distacco dal Latino.