La vita nel pallone

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Libero di leggere
lunedì 5 ottobre 2015
28
di Orazio Dotta e Velia Chiesa
L’incipit
O Beatrice o i Biancoblù. Dilemma che non si pose il poeta Dante Alighieri, ma l’imprenditore
Angelo Cisco. O l’Amore della Vita, o la Squadra di una vita intera. Con il fondato sospetto
che fosse quest’ultima, la ‘Squadra’ in maglia biancoblù, a essere amata come nulla al mondo.
Da lì il tormento che stringeva al cuore Angelo Cisco. E in modo ormai intollerabile, un mese
dopo la fatale cena di classe.
La vita nel pallone
‘Lo spareggio’, di Stefano Ferrio,
Nutrimenti, 207 p.
di Orazio Dotta
A fine estate, in concomitanza
con l’avvio dei campionati di calcio nazionali, è uscito il nuovo romanzo di Stefano Ferrio dal titolo
evocativo ‘Lo spareggio’. Ferrio,
giornalista e scrittore, ha insegnato per dieci anni storia della
tv e semiologia del cinema all’Università di Padova, ha scritto
per numerose testate e pubblicato ‘Il profumo del diavolo’ (Marsilio, 2004), ‘Impressioni di settembre’ (Aereostella, 2010), ‘La partita’ (Feltrinelli, 2011) e ‘Fino all’ultimo gol. Una squadra, un torneo,
la storia del calcio’ (Feltrinelli
Kids, 2014).
‘Lo spareggio’ è una di quelle letture che può essere ben accolta
anche da chi non ama troppo leggere e da chi mal sopporta il gioco
del calcio. È proprio un romanzospareggio, che può accontentare
gli uni e gli altri. Chi non pratica
volentieri la lettura trova qui una
scrittura agile, ritmata e per nulla
noiosa. Chi non ama il calcio trova nel romanzo un utile strumento per vivere le emozioni che questo sport implica, seguendo le vite
di persone dalle caratteristiche e
dai vissuti differenti.
le loro passioni e i loro miti perduti.
Il romanzo “dura” simbolicamente novanta minuti (più recupero). I capitoli, infatti, sono scanditi secondo la tipica liturgia del
calcio: prepartita, primo tempo,
intervallo, secondo tempo e post
partita. In questi “spazi” narrativi
il lettore conosce a poco a poco la
vita di cinque personaggi legati a
doppio filo al confronto del secolo tra i Biancoblù e il Castello.
Compagini in lotta per l’agognata
promozione. La sfida sportiva
funge in questo contesto da metafora della vita reale, fatta di problemi veri; problemi che i protagonisti sono costretti ad affrontare. Tradimenti, ricerca dell’amore, situazioni sociali ai margini,
solitudine degli anziani alla fine
della loro esistenza, il malaffare
nel mondo del calcio sono i temi
principali; in una narrazione che
tiene in sospeso il lettore fino all’ultimo. Riusciranno i vari attori
a risolvere i loro problemi esistenziali? Si incontreranno? Chi
vincerà il match?
Signor Ferrio, i suoi ultimi libri
sono legati al mondo del calcio.
Perché questa scelta e cosa
hanno in comune?
Seguo un unico comandamento,
scrivi di ciò che conosci. A quattro anni debuttavo come tifoso
del glorioso Lanerossi Vicenza, e
Ci descriva i personaggi...
Angelo, che deve decidere se andare allo spareggio o da Beatrice;
Nicola, che vorrebbe lasciare questo mondo da vincente, almeno
una volta; Hector, giunto all’ultima partita di una lunga carriera;
il piccolo Sasha, diviso fra il tifo e
una sorellina da accudire; e Tilde,
che da buona intellettuale di sinistra vecchio stampo, non sa se
amare o ignorare il calcio. Ognuno con un proprio “spareggio” da
giocare.
da allora non ho più smesso. Per
cui il calcio inteso come vita è garantito al lettore.
Perché il calcio di provincia?
Il suo è un interesse per
i margini, per chi fa fatica
ad avere un posto al sole?
PER I PIÙ GRANDI
La poesia e i temi narrativi li trovo
sotto casa, in un Veneto fatto di
campi parrocchiali, gloriosi tornei canicolari, vecchi e nuovi stranieri, tifosi temprati da infinite
sconfitte. Per uno scrittore trovo
che sia una specie di manna, che
di certo non mi fa smaniare per il
calcio, molto più noioso, dello
show business.
Gli anni 70, molto presenti nella sua scrittura, che significato
hanno per lei? Nostalgia?
Sono gli anni della mia giovinezza, per me è inevitabile rivisitare
Lei ha iniziato con il “giallo”
per poi seguire un filone “noir”
e approdare, come in questo
caso, a un romanzo al cui centro c’è la vita di tutti i giorni.
Ci spiega questo percorso?
È segnato solo dalla passione.
Sono cresciuto consumando calcio, rock e thriller. Passione è la
parola d’ordine di questo romanzo, la stessa passione che sa tramutare i tifosi in fedeli: «a Tilde
era ormai noto che tra “fedeli” e
“tifosi” non correvano grandi differenze. Gli uni e gli altri riponevano, in un Dio o in una squadra,
la speranza in qualcosa di meglio,
non importava se una coppa di
vermeil o un posto in paradiso».
PER I PIÙ PICCOLI
Passione
ritrovata
Fare i conti
col passato
La commedia
e l’ironia
Trabocchetti
e misteri
L’avventura
Amicizia
dei sentimenti e rispetto
‘L’intenso calore della luna’, di Gioconda
Belli, Feltrinelli, 238 p.
‘Così ha inizio il male’, di Javier Marías,
Einaudi, 451 p.
‘Florence Gordon’, di Brian Morton,
Sonzogno, 317 p.
‘La locanda fantasma’, di C. Mezzanotte,
Grappolo di Libri, dai 9 anni
‘Ho un castello nel cuore’, di Dodie Smith,
Rizzoli, dai 13 anni
‘Le due stelle di Laura’, di K. Baumgart,
Gallucci, dai 4 anni
Emma si è sempre dedicata con
dedizione alla famiglia, ai figli e al
marito chirurgo; l’ha fatto mettendo da parte le proprie ambizioni. Ora che i figli sono fuori di
casa e il rapporto con il marito è
sempre più scialbo, si ritrova sola
e inquieta. Paradossalmente sarà
un incidente stradale a riaccendere il fuoco della passione e a farle ritrovare la sua vera dimensione di donna: “Preme l’acceleratore per affrontare la salita e imbocca la discesa a tutto gas. L’uomo
appare improvvisamente davanti
a lei come un pupazzo a molla.
Non ha tempo di reagire. Lo investe mentre cerca di frenare.”
Il romanzo è ambientato a Madrid negli anni della transizione:
il lungo periodo di uscita dal franchismo. Il giovane Juan De Vere è
assunto come assistente da un famoso regista: Eduardo Muriel,
sposato con la bella Beatriz Noguera. Il rapporto tra marito e
moglie è a dir poco difficoltoso,
tanto da rendere inquieto Juan,
desideroso di capirne i motivi.
Muriel, però, lo incarica d’indagare sulle voci che corrono sul conto
di un suo amico, il pediatra Van
Vechten, che negli anni della dittatura sembra abbia tenuto comportamenti sconvenienti con più
donne. Forse anche con Beatriz.
Florence Gordon è una scorbutica scrittrice femminista di 75
anni per nulla in sintonia con il
mondo che la circonda, tantomeno con la sua famiglia. È alle prese con la scrittura di un libro di
memorie quando si vede scombussolare la vita dall’arrivo a New
York di Daniel, il figlio poliziotto,
di Janine, la nuora psicologa e di
Emely, la nipote ventenne. Inizia
così una breve convivenza ricca
di contrasti, ma anche di una forzata collaborazione con la nipote
rappresentante di una generazione lontana dai principi della signora; una collaborazione che
aprirà qualche spiraglio.
Margherita ha dodici anni e sogna di andare in vacanza a New
York o a Parigi. Invece, proprio
all’inizio dell’estate, i genitori
decidono per una visita alla
nonna che vive ad Acqui Terme.
È proprio la nonna a rivelare a
Margherita un grande mistero:
sull’altro versante della collina
sorge una locanda, un tempo appartenuta al Conte Mezzanotte,
personaggio affascinante e misterioso. Margherita raccoglie il
coraggio per scoprire cosa si nasconde oltre il cancello della villa. Trabocchetti e misteriose apparizioni sono l’inizio di una
fantastica avventura.
La storia di Cassandra si svolge
nel castello dove la famiglia vive
in semipovertà. Suo padre è uno
scrittore in crisi che passa le
giornate chiuso in casa in attesa
d’ispirazione. Il cambiamento
epocale avviene con l'arrivo dei
nuovi proprietari del castello.
Sono i Cotton, americani ricchissimi, con i loro due figli Simon e Neal. Cassandra non immagina quanto questo incontroscontro cambierà la sua vita; è
l’inizio di una straordinaria avventura di sentimenti. Immerse
nella campagna inglese non
mancheranno lettrici in attesa
di un moderno principe azzurro.
La migliore amica di Laura è
una stella. Una notte è caduta
dal cielo e Laura si è presa cura
di lei, soprattutto l’ha aiutata a
ritrovare la strada di casa. Un
pomeriggio Laura decide di andare al mare, raccogliendo conchiglie trova un’altra stella quasi affondata nella sabbia. Laura
pensa che, come con l'altra, sia
bene farla tornare in cielo... ma
dopo mille tentativi falliti capisce che le stelle marine non vivono in cielo, ma nel mare! Grazie all’amica stella (quella del
cielo) Laura riesce a riportare la
piccola stella marina tra le acque azzurre del mare.
Ammanettati
alla verità
Un dialogo
appassionato
Criminali
anti-camorra
Consapevolezza Un incontro
nuova
fortunato
Il maleficio
della matrigna
‘Central Park’, di Guillaume Musso,
Bompiani, 299 p.
‘Terrorismo occidentale’, di N. Chomsky e
A. Vltchek, Ponte alle grazie, 232 p.
‘Teste matte’, di Guido Lombardi e
Salvatore Striano, Chiarelettere, 623 p.
‘Il principino scende da cavallo’, di Irene
Biemmi, Giralangolo, dai 5 anni
‘Oliver e Pat’, di Claire Freedman e Kate
Hindley, Nord-Sud, dai 5 anni
‘I cigni selvatici’, di Kochka, Gallucci,
dai 7 anni
Quello che è successo ad Alice,
una poliziotta parigina, e a Gabriel, un jazzista americano ha
dell’incredibile, ma una spiegazione razionale deve pur esserci. I
due non si conoscono. La sera prima erano a chilometri di distanza: Alice a una festa a Parigi, Gabriel a suonare in un pub di Dublino. Allora perché oggi si trovano
su una panchina del Central Park
di New York ammanettati tra
loro? Perché lei ha la camicetta
macchiata di sangue? Che cosa
sono quei numeri scritti sul palmo della sua mano? L’unica via è
quella di allearsi nella ricerca di
una verità sconvolgente.
“L’uomo con cui ho avuto questa
conversazione sulla situazione
mondiale potrebbe essere definito il più grande intellettuale del
ventesimo secolo (…)”. Così inizia
la prefazione di questo libro, che
vede il reporter Andre Vltchek a
colloquio con il linguista Noam
Chomsky. I due affrontano argomenti spinosi, forti dell’attenzione che da sempre riservano per
ciò che accade nel mondo. Senza
pregiudizi indagano i crimini che
l’Occidente ha compiuto dal secondo dopoguerra a oggi, svelando gli oscuri interessi dei grandi
poteri che si celano dietro a conflitti, massacri e miseria.
‘Teste matte’ è il romanzo autobiografico di Salvatore Striano,
detto Sasà: l’attore che ha recitato
in “Gomorra”, in “Cesare deve morire” e “Viva la sposa”. Striano ha
vissuto la prima parte della sua
vita nei Quartieri spagnoli di Napoli tra prostitute, furti e violenza: un mondo a sé, governato dalla criminalità, raccontato con
l’aiuto del regista Guido Lombardi. Sasà ha fatto parte di questa
realtà finché l’incontro con un
trafficante di coca e un bandito
non ha cambiato il corso delle
cose. È con loro che si opporrà al
boss del posto, ‘o Profeta, scardinando così l’ordine costituito.
Non è facile la vita di un principe
quando si è ancora bambini! Bisogna indossare abiti scomodi,
mangiare senza sporcarsi, trattenere le lacrime quando si ha
paura e tante altre cose che ai
bambini non piace fare... Con un
enorme cavallo il Principe Bambino girovaga per i villaggi per
farsi conoscere e rispettare. Nessuno lo saluta, d'altra parte lui
abbassa lo sguardo perché non
sa come comportarsi! Sarà una
tipetta magrolina e con i capelli
arruffati che con fare impertinente gli farà capire che ci sono
tanti modi di essere un Principino.
Oliver si è appena trasferito in
una grande città e ha nostalgia
della sua casa in campagna. Mancano soprattutto gli amici. Una
mattina durante una passeggiata
vede un piccolo cane bagnato,
Pat, che se ne sta lì tutto solo. Proprio come lui. Oliver e Pat quel
giorno passano la giornata insieme e per la prima volta Oliver è felice. Ma verso sera Pat con aria
nostalgica pensa che da qualche
parte c’è la sua vera casa... A malincuore Oliver capisce che forse
qualcuno aspetta Pat e che con
un po’ di fortuna il suo nuovo
amico potrebbe avere due padroncini invece che solo uno!
In un paese davvero lontano un
re viveva con undici figli e una figlia di nome Elisa. Ogni giorno i
figli, sciabola alla mano, andavano a scuola, mentre Elisa aspettava il loro ritorno davanti a un libro illustrato. Il suo cuore era immune da ogni sortilegio. Il re aveva sposato in seconde nozze una
donna dal cuore gelido che affidò
Elisa a una famiglia di contadini e
gettò un maleficio sui principi
trasformandoli in orribili uccelli.
Ma i principi conservarono tutta
la loro regalità e si trasformarono
in undici meravigliosi cigni selvatici. Elisa lotterà tenacemente per
riavvicinarsi ai suoi fratelli.
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