PROGRAMMA – SILSIS – ANNO 2007 – CORSO SPECIALE A20 STORIA DELLA TECNOLOGIA (25 ore) (Prof.ing. Emilio Chirone) Premessa Tenuto presente la destinazione dei corsi, sia valutando le caratteristiche degli uditori, sia le finalità della preparazione degli stessi, destinata a migliorarne e qualificarne le capacità didattiche, è stato ritenuto funzionale agli scopi il prevedere uno sviluppo del corso su basi descrittive, accompagnando l’illustrazione dell’evoluzione tecnologica con opportune osservazioni critiche. L’esposizione degli argomenti seguirà un percorso diacronico per alcuni settori significativi, in cui l’evoluzione delle tecniche consente l’analisi di un cammino accompagnato da un parallelo sviluppo scientifico. Per altri si seguirà un’illustrazione di tipo sincronico, con richiami alle situazioni socioeconomiche nelle diverse epoche ed aree. Saranno anche affrontati problemi connessi alle tradizioni tecnologiche nei territori in cui sono inserite le realtà scolastiche. E' previsto un trasferimento presso il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano per un seminario/esercitazione dedicato ai contenuti ed all'uso didattico del museo. Bibliografia essenziale: Forbes, Robert J. , L 'uomo fa il mondo, Einaudi Marchis, V., Storia delle macchine, Laterza Programma 2) 1) Storia della tecnica e storia delle tecniche. Ruolo e finalità di una storia della tecnologia. Cronologia, temi, idee. Storia di sistemi e storia di oggetti. La ricerca storica ed i documenti. Gli strumenti didattici. 3) Le tecniche dagli albori dell’umanità al Medioevo. Le invenzioni medioevali. Concentrazione e diffusione delle conoscenze tecnologiche 4) Dall’approssimazione alla precisione fra 400 e 600. Scienze meccaniche e macchine. Artigianato e prime industrie 5) Il 700. La rivoluzione industriale alle sue origini. Energia e vapore. La metallurgia 6) Istruzione tecnica e scuole professionali. 7) L’industria del XIX secolo. Lo sviluppo della chimica. La conquista dell’energia 8) Le esposizioni universali. Ottimismo ed utopia 9) Comunicazioni e trasporti Oggetti della vita quotidiana 10) L’industria del XX secolo, fra guerre ed internazionalizzazione 11) L’organizzazione della produzione. Dal modello americano a quello giapponese. 12) La rivoluzione informatica. Il calcolatore individuale e le reti di comunicazione. PDM e PLM 13) Evoluzione delle macchine ed involuzione della società. La critica alla società tecnologica. Prospettive a breve e lungo termine. 1 Programma del Corso di FONDAMENTI E DIDATTICA DELLA FISICA Prof. Giovanni Salesi Elementi di epistemologia e sociologia della ricerca in Fisica. Nascita e sviluppo dei vari campi della ricerca fisica. Gli oggetti fondamentali: punto materiale, energia, onda, forza, campo, spazio, tempo, vuoto. I tre percorsi principali della Fisica classica: meccanica, termologia, elettromagnetismo. Idee portanti della Fisica e “paradigmi” trasversali nel sapere: relatività, riduzionismo e complessità, entropia e degradazione, caso e statistica, simmetria e conservazione, “rasoio di Occam” e “prescrizioni minimali”, gedankenexperiment. Approcci complementari o alternativi: microscopicomacroscopico, dimensionale-cinematico-energetico, etc.; le dualità in fisica classica e quantistica. Figure centrali della storia della Fisica. Approfondimenti tematici • Stati e strutture della materia. Particelle elementari e interazioni fondamentali • L’analisi dimensionale delle teorie fisiche • Scaling e similitudine meccanica • Leggi di conservazione • I e II principio della Termodinamica a confronto • Il principio di minima azione, le equazioni di Eulero-Lagrange e le equazioni di Hamilton in Meccanica classica, in Elettromagnetismo, in Ottica e in Meccanica Quantistica • Relazione tra simmetrie della Natura, leggi di conservazione e indeterminazione quantistica. Cenni alle teorie di gauge • Rottura della simmetria: analisi concettuale, fenomenologia, applicazioni • Aspetti corpuscolari ed idrodinamici del limite classico della Meccanica Quantistica • Applicazioni cosmologiche della legge di gravitazione universale di Newton • Presentazione didattica della Teoria del Caos • Presentazione didattica delle Teorie della Relatività Ristretta e Generale • Didattica del Laboratorio di Fisica Testi consigliati: • Feynman: La Fisica di Feynman - voll.1-2-3 (Zanichelli; Bologna 2001) • Landau, Lifshitz: Fisica Teorica – voll.1-2-3-5 (Editori Riuniti; Roma, 1978) • Jackson: Elettrodinamica Classica (Zanichelli; Bologna 2001) • Wheeler: Gravità e Spaziotempo (Zanichelli; Bologna 1993) 2 • Halliday, Resnick, Walker: Fondamenti di Fisica (CEA; Milano 1998) • Salesi: Fondamenti e Didattica della Fisica: Appunti dal Corso (Università di Bergamo) PROGRAMMA DEL CORSO LABORATORIO SALDATURA E METALLURGIA Docente: M. Gelfi 3 Finalità del corso: L’insegnamento si prefigge di fornire allo studente nozioni teorico-pratiche di analisi microstrutturale e comportamentale dei materiali metallici, necessarie per la valutazione della qualità metallurgica dei componenti meccanici. In particolare verrà affrontato l’aspetto della saldatura, soprattutto dal punto di vista dell’analisi della difettologia. Argomenti trattati: 1. Le principali prove utilizzate per la caratterizzazione delle proprietà dei materiali metallici (con riferimenti normativi): - prova di trazione, - prova di durezza, - prova di resilienza, - prova di fatica, - prove di corrosione in nebbia salina, - prova jominy. 2. Tecniche di indagine metallografica: il microscopio ottico e il microscopio elettronico a scansione. 3. Metodi di ispezione e tecniche di controllo non distruttivo di giunti saldati: - tecnica radiografica, - ultrasuoni, - correnti disperse, - metodi magnetici, - liquidi penetranti, - diffrazione dei raggi X. Bibliografia W. Nicodemi, Metallurgia, Zanichelli 2007 W. Nicodemi, M. Vedani, La Metallurgia nelle tecnologie di produzione, AIM, 1998 Istituto Italiano di Saldatura, Saldatura per fusione, Vol. 1, Hoepli, 1995 ASM Handbook vol. 6 - Welding, Brazing and Soldering (1993). Il docente provvederà inoltre ad inserire sul sito www.unibg.it/silsis tutti i lucidi delle lezioni. Programma del corso METALLURGIA, LAVORAZIONI A CALDO E SALDATURA 4 Docente: G. M. La Vecchia Finalità del corso: L’insegnamento si propone di avvicinare gli allevi alle principali problematiche dei materiali metallici sia dal punto di vista microstrutturale sia di resistenza meccanica. Gli effetti dei principali trattamenti termici a cui gli acciai e le leghe di alluminio possono essere sottoposti verranno esaminati. Verranno inoltre investigati alcuni aspetti relativi alle modifiche indotte da alcuni cicli produttivi che operano attraverso l’utilizzo di sollecitazioni meccaniche e termiche tali da causare deformazioni plastiche nel materiale. Anche le giunzioni per saldatura costituiranno argomento del corso ed in particolare verranno esaminate le modifiche microstrutturali a carico delle diverse parti del giunto soffermandosi sui principali difetti di una giunzione saldata. Argomenti trattati: 1. Cenni alle modalità di scelta delle leghe metalliche in funzione delle esigenze progettuali 2. Cenni ai diagrammi di stato; il diagramma ferro-carbonio. 3. Le curve TTT e CCT ed i principali trattamenti termici di interesse applicativo per le leghe ferrose (normalizzazione, ricottura, tempra, rinvenimento, cementazione, nitrurazione); i trattamenti termici delle leghe di alluminio. 4. I processi di deformazione plastica: principali differenze tra i processi a freddo e a caldo; la forgiatura come esempio di processo di deformazione plastica a caldo: metodi per ottimizzare la microstruttura del forgiato ed interventi sul ciclo produttivo finalizzati al miglioramento delle proprietà meccaniche. 5. La saldatura: problematiche connesse con la saldatura per fusione; la zona fusa; la zona termicamente alterata; principali difetti del giunto saldato; cenni alle principali tecniche di giunzione per fusione; la saldatura per frizione. Bibliografia W. Nicodemi, Metallurgia, Zanichelli 2007 W. Nicodemi, M. Vedani, La Metallurgia nelle tecnologie di produzione, AIM, 1998 Istituto Italiano di Saldatura, Saldatura per fusione, Vol. 1, Hoepli, 1995 Il docente provvederà inoltre ad inserire sul sito www.unibg.it/silsis tutti i lucidi delle lezioni. 5 CORSI ABILITANTI DM 85/05 PROGRAMMA DEL CORSO DI : MECCANICA E MACCHINE PROF. BORTOLINI PIERANTONIO MECCANICA : STATICA - Concetto di forza - Grandezze vettoriali e scalari - Operazioni con le forze: - Teoremi di Guldino - Momento di una forza - Teorema di Varignon - Momento statico - Forze applicate a corpi rigidi - Reazioni vincolari CINEMATICA - Concetto di moto : traiettoria , velocità , accelerazione - Moti principali - Moto dei sistemi rigidi – Centro di istantanea rotazione DINAMICA - Leggi fondamentali - Impulso e Quantità di moto - Lavoro- Potenza- Energia Momenti di inerzia - Principio di conservazione dell'energia - Dinamica moto rotatorio RESISTENZA DEI MATERIALI : - Sollecitazioni , tensioni interne e deformazioni nei corpi elastici - Diagrammi N, T, M . - Sollecitazioni semplici - Sollecitazioni composte - Carico di punta ORGANI DELLE MACCHINE : Assi , alberi, alberi scanalati, perni portanti intermedi e di estremità, perni di spinta, giunti a disco , innesti a frizione a superfici piane e coniche, molle di torsione. TRASFORMAZIONE DEL MOTO ALTERNATIVO IN ROTATORIO : Meccanismo biella - manovella; studio cinematico del moto del piede di biella;studio dinamico del meccanismo e determinazione delle forze agenti; momento motore ; dimensionamento degli elementi del manovellismo : bielle lente e veloci, manovelle di estremità. UNIFORMITÀ DEL MOTO ROTATORIO : Volani, lavoro eccedente , grado di irregolarità e coefficiente di fluttuazione, dimensionamento corona e razze del volano REGOLAZIONE DEL MOTO : I principi della regolazione , regolazione diretta e indiretta, tipi di regolazione, regolatori elementari tachimetrici ( Watt, Porter , Hartung ), TRASMISSIONE DEL MOTO : Ruote di frizione cilindriche - Ruote dentate cilindriche a denti diritti : proporzionamento modulare , dimensionamento ad usura e a flessione; Ruote a denti elicoidali : moduli, dimensionamento ad usura e a flessione; Ruote dentate coniche a denti diritti :forze agenti fra i denti e dimensionamento; Coppia vite senza fine - ruota elicoidale : forze agenti fra i denti e dimensionamento . Trasmissione con cinghie piatte e trapezoidali : condizione di aderenza , tensioni agenti sulle cinghie piatte , calcolo di trasmissioni mediante cinghie piatte e trapezoidali. 6 MACCHINE A FLUIDO IDROSTATICA : - Pressione - Spinta idrostatica - Principio di Pascal - Principio di Archimede - Principio dei vasi comunicanti IDRODINAMICA - Regimi di corrente - - Concetto di portata e equazione di continuità - Teorema di Bernoulli per liquidi ideali - Perdite di carico continue ed accidentali - Misure di pressione, velocità, portata. IMPIANTI MOTORI IDRAULICI - Turbine idrauliche : salto geodetico, salto netto, potenza, numero di giri caratteristico, grado di reazione, lavoro idraulico , rendimenti - Turbina ad azione Pelton e a reazione Francis e Kaplan MACCHINE OPERATRICI - Pompe : portata, prevalenza geodetica e manometrica, potenza , rendimenti . - Pompe alternative a semplice e doppio effetto - Pompe centrifughe - Curve caratteristiche TERMODINAMICA : - Calore , temperatura - Trasmissione del calore - Leggi dei gas perfetti - Principi della termodinamica - Lavoro termodinamico - Trasformazioni fondamentali - Il vapore d'acqua: le curve limite , il diagramma di Mollier - Concetto di ciclo e rendimento termodinamico- Principali cicli termodinamici : IMPIANTI MOTORI TERMICI : - Impianti a Vapore: cicli a vapore saturo secco, surriscaldato , cicli a rigenerazione - Turbine a vapore a salti di pressione e a salti di velocità - Impianti a Gas: ciclo di funzionamento , tipi di turbine a gas - Impianti combinati gas e vapore : classificazione degli impianti , vantaggi e caratteristiche , diagramma di Sankey , esempi - Motori a combustione interna: Motori ad accensione comandata - Ciclo Otto indicato e reale Motori ad accensione spontanea - Ciclo Diesel indicato e reale - Compressori TESTI DI CONSULTAZIONE : PIDATELLA , POGGI - CORSO DI MECCANICA VOL 1 / 2 / 3 BOMBARDIERI ,ZANON , MALAGUTI – MECCANICA APPLICATA VOL 1 / 2 / 3 MIRAGLINO - CORSO DI MECCANICA VOL 1 / 2 / 3 PIEROTTI – MECCANICA VOL 1 / 2 / 3 ANZALONE , BASSIGNANA , BRAFA - CORSO DI MECCANICA – SOLIDI VOL 1 /2/3 ANZALONE , BASSIGNANA , BRAFA - CORSO DI MECCANICA – FLUIDI VOL 1 /2/3 PIDATELLA - CORSO DI MACCHINE VOL 1 / 2 CORNETTI - MACCHINE IDRAULICHE CORNETTI - MACCHINE TERMICHE DELLA VOLPE - PRINCIPI DI MACCHINE A FLUIDO 7 SCUOLA INTERUNIVERSITARIA LOMBARDA DI SPECIALIZZAZIONE PER L'INSEGNAMENTO SECONDARIO – SEZIONE DI BERGAMO E BRESCIA Corso abilitante speciale – Indirizzo Tecnologico Classe A020 – Discipline meccaniche e tecnologie Programma del corso “Nozioni antinfortunistica” Scopo del corso: Lo scopo del corso è quello di fornire agli allievi le nozioni fondamentali riguardanti la sicurezza antinfortunistica nei laboratori meccanici e di porre le basi metodologiche per una corretta impostazione delle problematiche di sicurezza dal punto di vista tecnico. Modalità d'esame: L'esame consta di una prova scritta che potrà contenere sia aspetti teorici che applicativi. Testi: Dispense del corso a cura del docente. Programma: Legislazione e normativa tecnica I riferimenti legislativi e la normativa tecnica in materia di sicurezza sul lavoro. Concetto di rischio Principali condizioni e fattori di rischio. La valutazione del rischio. La valutazione del rischio in ambito scolastico. Controllo del rischio infortunistico Il fenomeno infortunistico. La caratterizzazione del rischio infortunistico. Fattori di infortunio. L’analisi degli infortuni e delle condizioni di produzione e di lavoro. Principi di prevenzione tecnica degli infortuni. Elementi di sicurezza operativa. Sicurezza elettrica. Impianti e condizioni di lavoro particolari. Affidabilità dell'operatore umano e sicurezza. Sicurezza delle macchine La direttiva macchine e le norme tecniche armonizzate. L’analisi ed il controllo del rischio legato all’impiego delle macchine, delle attrezzature e degli impianti industriali. Esempi di rischi collaterali legati al contesto operativo I rischi legati all’ambiente fisico. Il rischio di incendio. Gli aspetti organizzativi nella sicurezza dei laboratori. 8 MISURE, CONTROLLI E PROVE SU I MATERIALI Prof. David Vetturi Finalità del Corso Il corso ha come obbiettivo quello di consentire a chi frequenta il corso di acquisire conoscenze nell’ambito della metrologia e delle prove finalizzate alla caratterizzazione di materiali, nonché alla diagnostica su componenti meccanici e, più in generale, nella scienza delle misure. Argomenti del Corso Metrologia generale: Sistemi di unità di misura; Caratteristiche generali degli strumenti, Caratteristiche statiche e dinamiche; Incertezza di misura – Norma ISO 13005; Riferibilità; gerarchia di taratura; Sistema di taratura in Italia Trattamento dei segnali di misura Conversione analogica-digitale dei segnali; Teoria del campionamento; Analisi dei segnali Misure di grandezze meccaniche Misure di posizione; misure di pressione; Misure di deformazione; cenni al problema di misure di altre grandezze di interesse meccanico Misure di grandezze Termiche Scala internazionale della temperatura (SIT); Misure di temperatura: Termocoppie e Termoresistenze Modalità d’esame L’esame consiste nella valutazioni delle relazioni svolte autonomamente ed in una discussione orale in merito a tutti gli argomenti trattati durante il corso. Bibliografia: • E.O. Doebelin, “Measurement systems – application and design”, 5th edition, Mc-Graw Hill International eds. • E.O. Doebelin, “Strumenti e metodi di misura”, Mc-Graw Hill • A. Cigada, “Appunti di estensimetria elettrica”, Città Studi 9 CORSI ABILITANTI DM 85/05 PROGRAMMA DEL CORSO : TECNICHE DIDATTICHE PROF. BORTOLINI PIERANTONIO Principi generali di didattica , Didattica del saper essere , Didattica del saper convivere , Didattica della ricerca e per progetti Il ruolo interattivo e ricostruttivo dell’alunno Il ruolo facitazionale e di organizzazione del docente Imparare a dare sostegno : la teoria dei feedback Intelligenza e didattica , Codificazione e memoria Intelligenze personali : intrapersonali ed interpersonali , Intelligenza emotiva Modelli di apprendimento , Stili di pensiero ,Teoria di Kolb Scala dei bisogni di Maslow Bisogni formativi Socializzazione e comunicazione , La gestione dell’aula : “Il clima di classe” Livelli della comunicazione , Strategie di comunicazione Analisi transazionale , Gli stati dell’io , Teoria di Berne Modalità del rapporto sociale , Analisi del processo interattivo ( Schema di Bales ) Definizioni e modelli di gruppo, Gestione delle dinamiche di gruppo La funzione del gruppo nel processo di apprendimento Le tecniche di intervento nei gruppi Tecniche di negoziazione e gestione del consenso e del dissenso Progettazione della lezione , Metodi di erogazione dei contenuti 10 La lezione frontale e partecipata , La scoperta guidata , Problem solving , Decision making , Process management Tecniche di sviluppo della creatività ( generazione di idee ) Tecnica del Brainstorming , Case studies , Role – playing , Gestione del tempo Prove oggettive di profitto , Definizione degli obiettivi , Struttura della prova La valutazione , Tipi di valutazione , Scale di valutazione Analisi di conoscenze , competenze , capacità Nuove forme di didattica : area di progetto , stages Autonomia e didattica , concezioni curriculari Nuove tecnologie didattiche : presentazioni al computer , internet , multimedialità TESTI DI APPROFONDIMENTO : SULLA VALUTAZIONE – Hadji – La valutazione delle azioni educative – La Scuola SUI GRUPPI – Contessa – Psicologia di gruppo – La Scuola SULLA COMUNICAZIONE – Rivoltella – Teoria della comunicazione – La Scuola 11 CORSI ABILITANTI DM 85/05 PROGRAMMA DEL CORSO : LABORATORIO TECNICHE DIDATTICHE PROF. BORTOLINI PIERANTONIO Esercitazioni ed applicazioni su : Modelli di apprendimento e teoria di Kolb Abilità di comunicazione Analisi transazionale con costruzione egogramma Analisi del processo interattivo ( Schema di Bales ) Gestione delle dinamiche di gruppo Progettazione della lezione , Metodi di erogazione dei contenuti Problem solving , Decision making , Process management Tecnica del Brainstorming , Case studies , Role – playing , Gestione del tempo Prove oggettive di profitto La valutazione , Tipi di valutazione , Scale di valutazione , Tassonomia di Bloom 12 PROGRAMMA LABORATORIO TERMODINAMICA Gli argomenti da trattare durante il corso saranno estrapolati dal seguente elenco: 1. TERMODINAMICA 1.1 Principi fondamentali. 1.2 Trasformazioni termodinamiche. 1.3 Cicli termodinamici. 1.4 Dinamica dei fluidi comprimibili. 2. MOTRICI ESOTERMICHE 2.1 Impianti a vapore. 2.2 Macchine alternative. 2.3 Turbine termiche ad azione e a reazione. 3. MOTRICI ENDOTERMICHE 3.1 Motori a carburazione. 3.2 Motori a combustione graduale. 3.3 Turbine a gas. 4. MACCHINE OPERATRICI 4.1 Ventilatori. 4.2 Turbocompressori. 4.3 Compressori volumetrici. 4.4 Impianti a ciclo inverso. 5. ENERGIE ALTERNATIVE Laboratorio di Termodinamica – Classe A020 Prof. Giovanni Giaquinto PREMESSA Come riportato nel programma ministeriale, le profonde innovazioni tecnologiche degli ultimi decenni hanno fatto emergere un nuovo modello di figura professionale, capace di inserirsi in realtà produttive differenziate, caratterizzate da rapida evoluzione tecnologica e in possesso di abilità manuali nell’eseguire controlli, manutenzione e preparazione degli strumenti di lavoro. L’insegnamento, negli istituti tecnici e professionali, dovrà promuovere negli studenti: la formazione di una solida base imperniata soprattutto sugli argomenti di carattere propedeutico, quali i problemi dell’energia, la termodinamica applicata, gli elementi di fluidodinamica e trasmissione del calore; la conoscenza critica dei principi e degli aspetti applicativi essenziali della disciplina. L’insegnante teorico, al quale è dedicato il presente corso, dovrà consolidare tutte le metodologie e tecniche didattiche necessarie per cogliere le finalità sopra indicate, nonché la padronanza dei concetti per una corretta progettazione didattica comprensiva di numerosi esempi applicativi non necessariamente riproducibili in laboratorio. 13 CONTENUTO Il corso si prefigge di approfondire la progettazione didattica di esperienze di laboratorio e la loro conduzione. Largo spazio sarà dato a spunti di riflessione sull’organizzazione dell’insegnamento e sulle diverse metodologie didattiche da utilizzare di volta in volta. Gli argomenti trattati saranno i seguenti: Termodinamica Trasformazioni termodinamiche Cicli termodinamici Macchine termiche Lo svolgimento delle attività pratiche sarà limitato alle apparecchiature disponibili nei laboratori didattici messi a disposizione dall’Università degli studi di Bergamo e gestito a discrezione del docente che potrà decidere di utilizzare altri strumenti didattici al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi formativi. MODALITA’ D’ESAME Presentazione e discussione dell’elaborato precedentemente citato. BIBLIOGRAFIA Anzalone G. Bassignana P. Brafa Musicoro G. “Corso di meccanica fluidi 2 e 3”, Hoepli, Milano Pidatella C. “Corso di macchine – Termodinamica e macchine termiche 2”, Zanichelli, Bologna Cornetti G. “Macchine termiche”, Edizioni Il Capitello, Torino Giovanni Giaquinto 14 LABORATORIO DI IDRAULICA Anno accademico 2006/2007 Luigi Alessandro Boninelli Premessa Il LABORATORIO DI IDRAULICA si propone di fornire agli specializzandi l’occasione per fare esperienza, oltre che con la “manualità” indispensabile in questa disciplina tecnica, soprattutto con la progettazione di unità didattiche, con l’analisi critica di libri di testo, con il confronto fra stili d’insegnamento diversi, con le tecniche di valutazione, ecc.. Nel laboratorio, configurato pertanto come il luogo ideale in cui lo specializzando, in una situazione di simulazione, prova a riflettere sulle difficoltà e sulle problematiche sottese al passaggio tra le conoscenze disciplinari e la loro trasmissibilità, si lavorerà alla costruzione della competenza del saper insegnare, passando appunto dalle conoscenze disciplinari, approfondite nell’insegnamento disciplinare specifico, alla trasmissione di queste attraverso le strategie proprie degli insegnamenti dell’area di Scienze dell’Educazione, il tutto attraverso la discussione di casi di studio proposti dal docente e l’attivazione diretta degli specializzandi nella progettazione didattica assistita di esperienze di laboratorio mirate a generare interessi formativi, a stimolare la voglia di conoscere e di fare, a rendere protagonista l’espressione di sé in ogni disciplina che si percorre didatticamente. Programma Gli argomenti attorno ai quali si svilupperanno le esercitazioni, le discussioni e le progettazioni didattiche previste sono i seguenti: o moto dei liquidi: principi e leggi fondamentali; o rendimenti delle macchine idrauliche; o impianti motori idraulici; o macchine idrauliche operatrici. Modalità d’esame Esame orale, con discussione di una progettazione didattica elaborata in precedenza su un tema concordato dal candidato con il docente. Bibliografia essenziale Un qualsiasi testo di Meccanica Applicata e Macchine a Fluido per I.T.I. o di Elementi di Meccanica per il triennio di qualifica I.P.I.A.. Per chi non avesse testi e volesse acquistarne: o Anzalone Giuseppe, Bassignana Paolo, Brafa Musicoro Giuseppe, Corso di MECCANICA_Fluidi. Volumi 1, 2 e 3, HOEPLI, Milano. o Pidatella Cipriano, Corso di Macchine. Volumi 1 e 2, Zanichelli, Bologna. 15 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA E PREPARAZIONE LEZIONI (insegnamento e laboratorio) Docente: ENRICO AMBROSINI Programmazione didattica Cos'è la programmazione didattica e sua utilità. Individuazione dei diversi ambiti di programmazione (d'istituto, d'area, disciplinare, di classe e del singolo docente). La programmazione classica per obiettivi. La programmazione modulare. L'analisi della situazione di partenza. Individuazione degli obiettivi comuni, trasversali e disciplinari. Individuazione dei metodi di verifica e dei criteri di valutazione. Definizione dei tempi. Analisi critica di alcuni esempi di programmazione nei diversi ambiti e individuazione dei pregi e dei difetti. Definizione dei metodi di valutazione e modalità di predisposizione di prove di verifica degli obiettivi perseguiti. Individuazione dei criteri da seguire per il recupero e dei relativi strumenti operativi. Preparazione di una lezione Prima fase (coerente con la programmazione didattica) Definizione degli obiettivi specifici e loro classificazione. Ricerca delle connessioni tra i diversi obiettivi. Seconda fase Analisi del testo in adozione e di eventuali altri sussidi didattici. Terza fase Esplorazione (individuazione del problema, tesi). Eventuale revisione dei concetti noti. Costruzione dell'ipotesi. Verifica analitica e grafica della tesi. Verifica sperimentale. Quarta fase L'effettiva preparazione della lezione tramite predisposizione di una sua traccia sintetica. Quinta fase Individuazione, nel rispetto della programmazione didattica, degli strumenti valutativi e predisposizione delle prove di verifica. Laboratorio Predisposizione, attraverso lavori di gruppo guidati dal docente, di percorsi didattici coerenti con i precedenti insegnamenti. 16